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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Gennaio 2011 |
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IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIO TAJANI VISITA L´ENERGY CLUSTER DI LEGNANO |
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Bruxelles, 27 gennaio 2011 - Il Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani visiterà l´Energy Cluster del parco tecnologico "Tecnocity" Alto Milanese di Legnano durante il pomeriggio di lunedì 31 gennaio, nel quadro del suo ciclo di incontri sul territorio con le imprese, un´iniziativa lanciata dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea e dalle principali realtà imprenditoriali delle regioni del Nord Italia. L´incontro con il sistema produttivo lombardo per l´energia e l´economia verde sarà per il responsabile della politica industriale dell´Unione europea l´occasione di presentare le priorità per la crescita economica fissate dalla strategia "Europa 2020", che mette al centro dell´azione il rilancio del settore manifatturiero. Per il commissario Tajani la visita riveste un particolare interesse sotto due punti di vista: in primo luogo, la dimensione del cluster come aggregatore di imprese e vettore per massimizzare il potenziale innovativo delle singole imprese e dell´intero settore: grazie a queste strutture, Energy Cluster è infatti protagonista non solo a livello lombardo, ma anche italiano ed europeo. Il secondo aspetto è legato invece alle tematiche di diretto interesse del cluster stesso, ovvero alle potenzialità del settore dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Lo sviluppo dell´economia verde è infatti uno dei cardini della strategia europea per la crescita economica e per la ripresa dopo la crisi. Il programma inizierà alle ore 15.30 con la visita agli stabilimenti del Gruppo Pensotti in via Boccaccio 31/33 a Legnano. A seguire il Vicepresidente Tajani incontrerà le imprese dell´Energy Cluster presso Tecnocity Alto Milanese in via Xx settembre 34. Alle ore 17.20 Tajani terrà una conferenza stampa con i giornalisti interessati, prima di visitare i laboratori e i centri di ricerca. |
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OGGI A NAPOLI GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA INTERREGIONALE SULLE ENERGIE RINNOVABILI E IL RISPARMIO ENERGETICO |
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Napoli, 27 gennaio 2011 – Oggi alle 9.30, presso l´Hotel Holiday Inn, al Centro Direzionale di Napoli (Isola E6), l´assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella, aprirà i lavori della giornata di presentazione del Programma Operativo Interregionale (Poi) Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013, terzo degli info-day previsti nelle quattro Regioni dell´obiettivo "Convergenza" (Puglia, Sicilia, Calabria, Campania). Il Poi Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013 si pone l’obiettivo di aumentare la quota di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili e sostenere l´implementazione di azioni di efficientamento energetico. Programma: 9.00 Registrazione dei partecipanti; 9.30 Apertura lavori - Saluto dell’Assessore ai Trasporti, Viabilità e Attività produttive, Sergio Vetrella. 10.00 “Poi Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013: risultati, interventi di attuazione e prospettive future” modera Ciro Turiello, Luca Limongelli, Rosaria Romano, Gianluca Esposito, Antonio Strambaci. 12.30 “La situazione energetica in Campania e le opportunità offerte dal Poi Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013” Luciano Califano. 13.00 Lunch. 14.30 Question & Answer Session. 15.00 “Testimonianze di soggetti beneficiari ed attuatori degli interventi Poi Energia”. 15.45 “Le Regioni Obiettivo “Convergenza” a confronto sul tema delle Energie Rinnovabili e del Risparmio Energetico” Giuseppe Angelici, Ilario De Marco, Pietro Valenti, Antonio Risi. 16.30 Chiusura lavori. Segreteria organizzativa Poi Energia: tel. +39 080.5347030 |
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PETROLIO: TAVOLO TECNICO GOVERNO-REGIONE “PIANO BASILICATA" DOVRÀ SOTTOPORRE INIZIATIVE AL PARALLELO TAVOLO ISTITUZIONALE CONGIUNTO SU INFRASTRUTTURE, CENTRI DI RICERCA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE DA UBICARE IN REGIONE. |
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Potenza, 27 gennaio 2011 - Il riconoscimento da parte del Governo del ruolo di servizio che la Basilicata ha nei confronti dell’intero Paese in campo energetico è il primo risultato che l’impegno congiunto e convergente che tutti i rappresentanti istituzionali lucani hanno messo in campo, ciascuno nelle proprie competenze e nelle diverse posizioni politiche. Un lavoro, che ha visto in prima persona impegnati il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e il sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione sen. Guido Viceconte e che, nella giornata del 25 gennaio , a compimento di una prima fase di lavoro condotto con la massima discrezione, ha avuto la prima attestazione non solo attraverso le parole del sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, che riconosce il ruolo “servente” della Basilicata per il Paese e annuncia l’impegno del Governo a concordare un piano straordinario per occupazione e infrastrutture in regione, ma anche, sotto un profilo più strettamente operativo, con la decisione di insediare un tavolo tecnico che abbia il compito di definire una prima bozza di intesa e un quadro di possibili interventi da sottoporre alla successiva approvazione del tavolo istituzionale. Già nei prossimi giorni, con l’indicazione da parte di Governo e Regione dei propri rappresentanti al tavolo tecnico, il lavoro entrerà nel vivo. L’intesa Istituzionale diventerà così il passaggio principe di un processo che dovrà poi coinvolgere le compagnie petrolifere interessate da attività estrattive in Basilicata. Accanto all’opera della Regione, oltre al ruolo del Governo, essenziale sotto il profilo programmatorio, progettuale e finanziario, anche questi grandi players mondiali dell’energia saranno chiamati a contribuire a questa fase di impegno straordinario per la Basilicata. L’ipotesi sul tavolo è quella di una Basilicata che vada a configurarsi non solo come luogo di giacimenti estrattivi ma come polo dell’eccellenza energetica, con la localizzazione in regione di aziende all’avanguardia nel settore e di centri di formazione di livello mondiale. La volontà di un coinvolgimento attivo del Governo che precedesse l’avvio del confronto con le compagnie era stata manifestata da subito dalla Regione Basilicata e resa nota anche all’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni quando, lo scorso 6 ottobre, si incontrò col presidente della Regione De Filippo per discutere proprio di possibili nuove intese. “Siamo convinti – ha spiegato il presidente De Filippo – che i processi di sviluppo e tutela del territorio debbano essere governati dalle istituzioni e poi affidati ai soggetti economici che, per quanto grandi e importanti, sono assoggettati a un quadro di regole e di indicazioni strategiche. In questa attività – ha proseguito il presidente – non abbiamo mai messo in dubbio l’interesse e l’impegno del Governo a lavorare per mettere in campo iniziative comune in favore dei lucani, e questo nella consapevolezza che sebbene tra gli uomini possano esserci posizioni politiche differenti, le istituzioni che rappresentiamo hanno doveri nei confronti dei cittadini che tutti quanti siamo pronti, per propria parte ad assolvere. E riconoscere il contributo della Basilicata e dei lucani al settore energetico nazionale è uno di quei doveri che ha trovato voce autorevole, oltre che nella Regione Basilicata, nell’esponente lucano al Governo, sen. Viceconte”. “Il Governo – ha evidenziato il sottosegretario Guido Viceconte – conferma la sua attenzione per il Sud e lo fa con uno straordinario impegno per una Regione con una guida non politicamente affine, a dimostrazione della imparzialità, serenità e serietà del proprio impegno. E per far crescere l’attenzione su questo tema abbiamo dato vita ad un lavoro congiunto tra livelli istituzionali e posizioni politiche nell’esclusivo interesse dei lucani. Ora siamo pronti offrire il nostro contributo alla Regione Basilicata per pianificare iniziative di sviluppo e di tutela ambientale il presidente De Filippo non sarà lasciato solo anche nell’opera di negoziazione con le compagnie per ottenere le giuste contropartite e le necessarie garanzie all’attività estrattiva”. I due grandi giacimenti petroliferi della Basilicata ubicati rispettivamente in Val d’Agri e nell’alta Valle del Sauro (Tempa rossa entrerà in produzione dal 2015) rappresentano la gran parte delle estrazioni petrolifere nazionali, offrendo un importante contributo alla bilancia nazionale dei pagamenti. In particolare il giacimento della Val d’Agri è il più grande giacimento petrolifero dell’Europa continentale, e garantisce all’Italia oltre l’80% della produzione nazionale di greggio coprendo circa il 6% del fabbisogno nazionale. L’entrata in esercizio di Tempa Rossa, nel 2015, dovrebbe portare un incremento del 40% della produzione petrolifera nazionale con un’ulteriore riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico. Ma questo patrimonio di per se già rilevante, potrebbe essere ulteriormente incrementato con ulteriori importanti potenzialità di sviluppo del bacino della Val d’Agri. |
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WWF: SEMINARIO SU MONITORAGGIO AREE ESTRAZIONI PETROLIO |
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Potenza, 27 gennaio 2011 - Nuovo appuntamento per i seminari informativi sui monitoraggi ambientali nelle aree interessate dalle estrazioni petrolifere organizzato dal Wwf Basilicata e dal Laboratorio di Viggiano. Dopo l’appuntamento di Viggiano dello scorso 3 gennaio, - si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa del Wwf- il nuovo incontro si terrà a Tramutola il giorno 28 gennaio presso la biblioteca comunale. Scopo di questi incontri è il sensibilizzare cittadini ed amministratori su quello che sta accadendo nella nostra valle relativamente al monitoraggio ambientale e fare il punto della reale situazione dell’ambiente nell´area del Centro Olio di Viggiano. Programma venerdì 28 Gennaio ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Tramutola. Ore 18.00 Dott. Vito Mazzilli – Wwf Basilicata - “Presentazione dell’incontro”; Ore 18.20 Dott.ssa Camilla Nigro – Wwf Val d’Agri - “Monitoraggi oggi: cosa si fa, cosa non si fa, chi li fa”; Ore 18.40 Dott.ssa Rita D’ottavio – Wwf Val d’Agri - “Il monitoraggio dell’aria: dati a confronto 2009”; Ore 19.00 Dott. Giambattista Mele – Medico - “Estrazione petrolifera: i possibili effetti sulla salute”. |
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ENERGIE RINNOVABILI, VENDOLA: IL GOVERNO È INADEMPIENTE
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Bari, 27 gennaio 2011 - “Intendiamo mettere in mora il Governo centrale sulle sue inadempienze in materia di energia rinnovabile, con particolare riferimento alle quote di burden sharing”. Lo ha dichiarato ieri il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in conferenza stampa a cui hanno partecipato la Vice Presidente Loredana Capone, e gli Assessori Lorenzo Nicastro e Angela Barbanente. “Noi – ha proseguito Vendola – patiamo una condizione davvero incredibile: siamo in un mercato energetico liberalizzato, dove la Regione non ha alcuna competenza. Lo Stato Italiano le proprie competenze le ha interpretate nella maniera peggiore: abbiamo atteso per sette anni le Linee guida per le energie rinnovabili e da due anni aspettiamo inutilmente che il Governo assegni le quote di produzione di energia rinnovabile per ogni regione (burden sharing). Per questo apriremo una procedura di diffida nei confronti del Governo e avvieremo la nostra battaglia in tutte le sedi giurisdizionali che ci consentano di far vivere questa questione”. Secondo Vendola “sono troppe le responsabilità che si sono accumulate in chi, da un lato, ha impedito la regolamentazione e, dall’altro, ha messo in campo una quantità incredibile di risorse: due elementi che hanno drogato il mercato”. “La Regione Puglia – ha continuato il Presidente della Regione – viceversa, è stata quella più impegnata nel tentativo di mettere vincoli e paletti: la moratoria sull’eolico, una norma di legge e un regolamento; tre provvedimenti che sono stati sistematicamente bocciati dalla Corte Costituzionale. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per provare a dire che l’energia rinnovabile non può trasformarsi da un’idea alternativa di sviluppo a un elemento devastante del nostro paesaggio”. “Noi – ha dichiarato Vendola – sappiamo tutto quello che è stato autorizzato dalla Regione, ma non sappiamo quello che è stato concesso dai comuni con le Dia (Dichiarazione Inizio di Attività, necessarie per gli impianti inferiori ad 1Mgw ndr). Stiamo per andare in cabina di regia per il decentramento per chiedere a Province e a Comuni di chiudere rapidamente, anche con l’uso della Polizia Provinciale e Polizia Municipale, il censimento di tutti gli impianti che sono sorti attraverso le Dia, per costituire l’anagrafe e conoscere qual è il limite oltre il quale non si può andare”. “Vorrei dire alla politica in generale – ha concluso Vendola – che bisognerebbe tornare a Roma e cambiare la logica che sta drogando il mercato: troppi soldi a causa del fatto che il conto energia è semplicemente un flusso di denaro verso le imprese e non viene orientato, ad esempio, verso le famiglie attraverso la solarizzazzione strutturale, e verso centrali di piccola taglia per l’auto-produzione e l’auto-consumo”. Il Presidente della Regione si è detto anche disponibile “a valutare un atto di moratoria che è, in tutta evidenza, incostituzionale”, tuttavia “dovremo discutere anche di questo: fare un’azione politica, insieme alle altre Regioni, che possa spingere il Governo centrale ad occuparsi del fatto che l’energia rinnovabile non può essere un ennesimo business per devastare l’ambiente. Noi su questa battaglia andremo fino in fondo e chiederemo a ciascuno di scoprire le proprie carte e di assumersi la propria responsabilità”. L’assessore Barbanente ha sottolineato quanto “la Regione ha fatto per arginare il fenomeno dell’eolico non controllato e su quanto si sia lavorato con la legge 31 del 2008, per mettere a punto una norma che ritagliasse gli ambiti già vulnerabili dal punto di vista ambientale e paesaggistico della nostra regione. La Regione Puglia ha la coscienza a posto, chi non ha fatto la sua parte è lo Stato italiano che su questa materia è assolutamente inadempiente”. Intanto, ieri a Roma, c’è stata un’importante Conferenza unificata Stato-regioni a cui ha partecipato la Vice Presidente Loredana Capone dove si è discusso del decreto legislativo riguardante l’applicazione della direttiva comunitaria in materia di energie rinnovabili. “Questo decreto legislativo – ha spiegato la Capone – dovrà limitare gli impianti fotovoltaici su suolo agricolo e dovrà ridurre gli incentivi. Il Presidente Errani si è fatto portavoce di questa istanza, e cioè che le regioni abbiano più voce e che il sottosegretario faccia subito le norme. Purtroppo aspettiamo da oltre un anno e mezzo la ripartizione delle quote e non possiamo permetterci di aspettare oltre”. Secondo Nicastro, infine, “è difficile pensare che alla Puglia tocchi partecipare a questo burden sharing nella misura che va oltre il 2 o il 2,5%. C’è il rischio, quindi, che la quota della Puglia sia stata ampiamente raggiunta”. |
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PUGLIA: LA CAPONE REPLICA A PALESE E CURTO SUI PROVVEDIMENTI PER LE RINNOVABILI |
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Bari, 27 gennaio 2011 - Più che contestare l’atteggiamento della Regione in materia di rinnovabili Palese farebbe bene a prendersela con il Governo nazionale che, nella più assoluta inerzia, prima non ha legiferato per anni costringendo la Regione a farlo e poi ha impugnato le leggi regionali davanti alla Consulta. Palese parla di deregulation della Regione facendo finta di dimenticare che il Governo ha eliminato le tutele che la Regione Puglia aveva voluto per il suo territorio. Palese parla soprattutto senza cognizione di causa e diffonde sui media dati completamente inventati. Per questo mi preme precisare che i 400mila megawatt di autorizzazioni inevase che ci fornisce oggi è completamente falso nell’ordine degli zeri. Palese farebbe bene invece a stimolare il governo nazionale perché definisca le quote di energia ed eserciti un maggiore controllo sugli incentivi oggi assolutamente carente. Questo Governo concede gli incentivi più alti del mondo con scarso controllo e con errori di direzione. Meglio sarebbe stato infatti se avesse pensato da subito ad incentivare il solare sui tetti come ha fatto la Francia. Infine vorrei rassicurare Palese sul disegno di legge regionale. Oggi la Giunta ha preso importanti decisioni su quel provvedimento, decisioni che sono state comunicate alla stampa: il ddl che riguarderà l’Anagrafe delle Dia, sarà portato in Giunta lunedì. Infine, invitiamo Palese ad evitare atteggiamenti schizofrenici: si lamenta quando facciamo concertazione e si lamenta quando non la facciamo. Al consigliere Curto vorrei invece dire che le linee guida regionali in materia di rinnovabili sono state le prime approvate in Italia ed anche con un Regolamento d’urgenza, a differenza di quanto hanno fatto altre Regioni attraverso delibere di giunta. Si tratta di un provvedimento tecnico e complesso che mal si presta ad essere adottato tramite legge. Con una legge invece sarà affrontato il tema del riordino complessivo della disciplina sulle rinnovabili sempre che il governo nazionale che è campione di inerzia metta le Regioni in condizioni di emanare norme che superino il vaglio della Corte Costituzionale. |
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PUGLIA_: BARBANENTE REPLICA A CURTO SU ENERGIE RINNOVABILI |
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Bari, 27 gennaio 2011 - Di seguito, una nota dell´assessore all´assetto del territorio Angela Barbanente: "Nella materia delle energie rinnovabili la confusione è anche eccessiva e la confusione è come la nebbia, alla fine avvolge tutti, coprendo (magari involontariamente in alcuni casi, ma certamente non sempre!) anche coloro i quali non hanno a cuore gli interessi generali di tutela del paesaggio, dell´ambiente e della salute. Soprattutto un governo che a fronte di incentivi smisurati per le energie rinnovabili e ritardi imbarazzanti nei provvedimenti che consentono alle Regioni di armonizzare sviluppo delle energie rinnovabili e tutela del paesaggio, dell´ambiente e della salute, nulla sta facendo, se non qualche marcia indietro rispetto a precedenti provvedimenti, per ridurre del 20% le emissioni di Co2 in atmosfera e per raggiungere l´obiettivo del +20% di risparmio energetico, e che ci vuole anche regalare qualche impianto nucleare. Quindi, qualche puntualizzazione sull´intervento del Consigliere Curto mi pare doverosa. Non è stata la Regione a emanare linee guida ma il Governo. Abbiamo approvato il provvedimento sulle aree non idonee in attuazione delle linee guida statali, in forma di regolamento urgente proprio per poterlo fare entrare in vigore in tempi quanto più possibile brevi, ma consentendo al Consiglio di esprimersi in merito. Il provvedimento è infatti già all´ordine del giorno della V commissione consiliare Ambiente del 2 febbraio prossimo. I Consiglieri avranno modo di esprimere in quella sede puntualmente le loro osservazioni e proposte di modifica e integrazione. Il riferimento all´atto di “programmazione generale” di cui parla il Consigliere Curto, nelle linee guida statali riguarda le misure e gli interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi di burden sharing che, com’è noto, il governo (purtroppo) non ha ancora fissato. Più in particolare, le linee guida statali specificano che "Nelle more dell´emanazione del decreto di cui all´articolo 8 bis della legge 27 febbraio 2009, n. 13 (appunto relativo al burden sharing), le Regioni possono individuare le aree non idonee senza procedere alla contestuale programmazione di cui al punto 17.2”. Siamo sereni per aver fatto fino in fondo il nostro dovere nell’interesse del paesaggio pugliese, con tempestività e accuratezza e con la consueta propensione all’ascolto: non si può disconoscere che la Puglia è stata la prima regione a emanare il provvedimento sulle aree non idonee consentito (finalmente) dalle linee guida statali e sicuramente quella che ha elaborato il provvedimento più completo e puntuale, accogliendo peraltro molti suggerimenti delle associazioni ambientaliste. Quasi un miracolo, considerati i tempi stretti e la complessità del provvedimento". |
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CONVEGNO “ENERGIA NUCLEARE E FONTI RINNOVABILI: INCOMPATIBILITÀ O CONVERGENZA? EUROPA, ITALIA, PIEMONTE - L’ENERGIA COME MOTORE DI CRESCITA” |
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Torino, 27 gennaio 2011 - Per cercare di assicurare il necessario sviluppo energetico per le imprese piemontesi ed italiane è assolutamente necessario che le scelte politiche siano riportate sul piano della concretezza e della ragionevolezza, e siano basate su riscontri scientifici solidi e verificati. E’ dunque indispensabile disegnare un quadro quanto più possibile realista, oggettivo, lontano da pregiudizi sui rapporti tra cambiamenti climatici, energia e sviluppo economico: questo permetterebbe di affrontare il tema in maniera ragionata, efficace ed equa, allontanando azioni e politiche che rischiano di essere dettate dal desiderio di dare sicurezza alle irrazionali paure della pubblica opinione. Il convegno, organizzato dalla Confindustria Piemonte, nell’ambito della rete Enterprise Europe Network, e dalla Confindustria nazionale vedrà la partecipazione, in qualità di relatori, di esperti internazionali nel campo delle tecnologie energetiche e delle politiche per l’energia e lo sviluppo Torino 4 febbraio 2011 Torino (Palazzo Barolo, via delle Orfane 7) dalle 9.00 alle 13.00 La partecipazione al convegno è gratuita previa registrazione via mail all’indirizzo comunicazione@confindustria.Piemonte.it |
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COSTRUIRE ECO-SOSTENIBILE E RESTAURARE L’ARTE: 6 REGIONI EUROPEE NE DISCUTONO A FIRENZE |
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Firenze, 27 gennaio 2011 – Quali modelli per una edilizia eco-sostenibile nei territori mediterranei? Come certificare la qualità nell’edilizia sostenibile? Come riqualificare il patrimonio edilizio esistente? Come valorizzare gli enormi giacimenti culturali presenti nell’Europa del Sud? Come la ricerca scientifica può aiutare il restauro dei monumenti antichi? Se ne parla a Firenze, oggi giovedì 27 gennaio 2011, in occasione di un seminario europeo nell’ambito del progetto “Med Governance“. L’appuntamento è nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10) con un saluto di apertura (ore 9) di Stella Targetti vicepresidente della Regione Toscana e assessore con delega alla ricerca: Targetti effettuerà anche (ore 12:30) le conclusioni della sessione mattutina mentre i lavori proseguiranno nel pomeriggio. Di “Med Governance” fanno parte 6 regioni europee. Quello che si svolge a Firenze è uno dei dei cinque seminari pubblici: partecipano funzionari delle Regioni, centri di ricerca, università, imprese specializzate in edilizia e attività culturali. |
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ABRUZZO: UN BANDO PER GIOVANI COPPIE E RIQUALIFICARE TESSUTO URBANO 3,5 MLN PER CONTRIBUTI PRIMA CASA |
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Pescara, 27 gennaio 2011 - Tre milioni e 500mila euro come contributi per l´acquisto, il recupero e la costruzione della prima casa. Lo prevede il bando della Regione Abruzzo destinato, in via prioritaria, alle giovani coppie. Il contributo viene concesso attraverso la forma "conto capitale" o conto interesse. Il nuovo bando è stato presentato ieri mattina all´Aquila, dall´assessore Angelo di Paolo e dal Presidente della Fira Abruzzo, Rocco Micucci. Un´iniziativa - ha commentato l´assessore Di Paolo - attraverso la quale intendiamo creare nuove opportunità per le giovani coppie e riqualificare il tessuto urbano delle piccole realtà. Un contributo significativo, estremamente positivo che evidenzia il nostro impegno e la nostra attenzione su effettive necessità. Il bando è finalizzato solo a interventi destinati alla prima abitazione". La ripartizione percentuale della disponibilità è la seguente: In via prioritaria 25% alle giovani coppie, il 5% alle cooperative e Imprese e sulla disponibilità residua, 45% per interventi nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, 35% per interventi nei Comuni sismici, 20% per interventi nei rimanenti Comuni. Il costo dell´intervento deve essere massimo di &euro 77.468,53, facendo riferimento al computo metrico o in caso di acquisto, all´atto di acquisto. Saranno privilegiati i Comuni dichiarati sismici, e inseriti nelle categorie 1 e 2 dell´allegato alla Opcm 20 marzo 2003 n. 3274. La domanda va indirizzata alla Fira S.pa., Via Parini, Pescara a mezzo raccomandata A.r., entro e non oltre 60 giorni (fa fede il timbro postale) a partire dal 15° giorno successivo a quello della pubblicazione sul Bura del bando e deve essere redatta esclusivamente sui modelli allegati. |
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BOLZANO: DA METÀ 2011 LO STANDARD PER LE NUOVE COSTRUZIONI SARÀ CASACLIMA B |
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Bolzano, 27 gennaio 2011 - A partire dalla metà del 2011 le nuove costruzioni che saranno realizzate in Alto Adige dovranno essere caratterizzate, in base a quanto deciso dalla Giunta provinciale, dagli standard minimi d’efficienza energetica degli edifici Casaclima B” ha sottolineato in una nota l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer che domani inaugurerà la Fiera specializzata Casaclima 2011. In sostanza questa decisione della Giunta provinciale, che anticipa quanto già previsto dalle direttive dell’Unione Europea in materia d’efficienza energetica degli edifici, significa che una costruzione non deve superare il fabbisogno energetico annuo di 50 kWh per metro quadrato. I programmi dell’Unione Europea nel campo dell’efficienza energetica degli edifici sono piuttosto ambiziosi e prevedono nell’arco dei prossimi dieci anni che le nuove costruzioni raggiungano addirittura la categoria di Casaclima Gold. Nell’ambito dell’Unione Europea l’Alto Adige ricopre un ruolo di punta nel campo dell’efficienza energetica degli edifici e lo stesso modello di Casaclima, sviluppato nella nostra provincia, è divenuto un punto di riferimento importante a livello europeo, una vera e propria garanzia di qualità nella moderna edilizia. In quest’ambito il valore di un edificio non viene quindi ora definito solamente in base al suo design o alla sua collocazione, ma anche tenendo conto della sua efficienza e qualità energetica. “D’altro canto” prosegue la nota dell’assessore Laimer “già ora numerosi costruttori edili e committenti altoatesini hanno orientato le loro scelte in base alla classe energetica Casaclima B, dimostrando in questo modo la loro particolare sensibilità nei confronti di quest’importante tematica”. |
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INDUSTRIA: AVVIATA PROCEDURA RILANCIO KELLER PALERMO |
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Roma, 27 gennaio 2011 – Si è tenuta ieri, presso il dicastero di via Veneto, una riunione tra i rappresentanti del ministero dello Sviluppo Economico, del ministero del Lavoro, della Regione Siciliana e della società palermitana Keller Elettromeccanica. I partecipanti al tavolo, dopo aver concordato sul fatto che la presenza della Keller nell’area palermitana, con le sue risorse professionali e produttive, rappresenta un patrimonio industriale che non deve essere disperso, hanno concordato di avviare un percorso di rilancio della società medesima, che si svolgerà secondo i seguenti step: 1. Le istituzioni firmatarie, in considerazione delle difficoltà che hanno interessato la Keller, hanno convenuto sulla necessità di attivare percorsi di qualificazione industriale e supporto finanziario del programma di riconversione già presentato dalla società; 2. Il Mise si impegna a supportare ogni azione utile alla individuazione ed alla localizzazione di nuovi investimenti industriali, utilizzando nel caso gli strumenti già disponibili o in fase di realizzazione, avvalendosi anche del supporto tecnico ed operativo di Invitalia; 3. La Regione Siciliana integrerà con propri strumenti, come già avvenuto in relazione ad analoghi programmi di valorizzazione produttiva in aree interessate da situazioni di crisi, i progetti individuati per la reindustrializzazione di Keller; 4. Nei prossimi giorni si procederà ad attivare nuovamente il confronto tra le parti presso la Regione Siciliana. In quella sede sarà presentato il programma di interventi ed altresì le misure di sostegno al reddito che si renderanno necessarie. |
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EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE ERRANI RICEVE I SEGRETARI REGIONALI DELLA CGIL E DELLA FIOM |
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Bologna, 27 gennaio 2011 - «In questo momento è fondamentale l´impegnarsi per l´unità del mondo del lavoro ma anche realizzare nuove regole della rappresentanza e delle forme di partecipazione dei lavoratori». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani che ieri , insieme all´assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, ha ricevuto, su richiesta della Fiom-cgil, il segretario regionale della Cgil Vincenzo Colla e il segretario regionale della Fiom-cgil Gianni Scaltriti. Durante l´incontro gli esponenti sindacali hanno illustrato le ragioni della mobilitazione della Fiom prevista in Emilia-romagna per giovedì 27 gennaio, in anticipo di un giorno rispetto al resto del Paese. Il presidente Vasco Errani ha espresso attenzione ed ha confermato durante l´incontro «l´impegno della Regione nel Tavolo per affrontare la crisi, quale strumento per rilanciare l´economia emiliano romagnola. Un impegno che, ritenendo strategico il comparto manifatturiero, pone al primo posto il lavoro e la sua qualità. La Regione porterà avanti con forza l’asse della ricerca-innovazione, internazionalizzazione ed in particolare, per il settore meccanico, punterà sulla valorizzazione delle reti d’impresa e sub-fornitura». |
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ADUSBEF BASILICATA: PETIZIONE SUL MERCATO ASSICURATIVO |
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Potenza, 27 gennaio 2011 - “L’adusbef della Basilicata aspira a contrastare la politica delle ‘Compagnie di abbandono del territorio’, mirate alla chiusura delle Agenzie e dei centri di liquidazione, veri baluardi a difesa dei consumatori”. Lo rende noto Vittoria Marzioni, responsabile regionale dell’Associazione di difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi. “Condividiamo l’iniziativa del Sindacato nazionale agenti di assicurazione, Sna, che promuove una petizione popolare sul mercato assicurativo per contrastare l’aumento smisurato delle tariffe R.c.auto. L’intento è di costituire un Comitato Nazionale contro le frodi assicurative, con la massima partecipazione della Magistratura, dell’Isvap, delle Forze di polizia, dell’Ania, della rappresentanza degli Agenti di Assicurazione e dei consumatori”. “L’adusbef – precisa Marzioni - vuole ridurre gli adempimenti burocratici, allo scopo di migliorare la tutela del consumatore, desidera una piena liberalizzazione del mercato assicurativo italiano, favorendo anche l’ingresso di altre Compagnie assicurative estere, con aumento della qualità e quantità della offerta”. A tal fine partirà a breve una petizione, che ha degli obbiettivi comuni e che assumerà una maggiore valenza politica se presentata alle Istituzioni con il risultato di un´azione di raccolta condivisa con le associazioni consumeristiche, per questo - conclude Vittoria Marzioni - tale iniziativa verrà organizzata anche sul territorio lucano con dei meeting per la raccolta firme”. |
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ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA IMPRESE MARCHIGIANE E BRASILIANE, IL PRESIDENTE SPACCA: ´NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA STRATEGIA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE AVVIATA 10 ANNI FA DALLA REGIONE´.
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Ancona, 27 Gennaio 2011 - ´L´accordo sottoscritto oggi e` un nuovo, forte punto di riferimento della strategia avviata 10 anni fa con Cosmob e gli altri centri servizi marchigiani sulla strada dell´internazionalizzazione´. Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ieri a Pesaro alla presentazione dell´accordo di collaborazione internazionale tra le imprese Penserini (marchigiana) e Sintese (brasiliana) per la creazione di una joint-venture che operera` nella realizzazione di una rilevante commessa pubblica in Brasile. ´Dieci anni fa ´ ha ricordato Spacca ´ eravamo dinanzi a un processo di globalizzazione che sembrava a esclusivo appannaggio delle grandi imprese e di fronte al quale c´era il rischio che le piccole dimensioni del nostro sistema produttivo fossero escluse. Abbiamo avviato allora una strategia di presenza produttiva e non solo di promozione commerciale in alcuni mercati in forte sviluppo e che oggi sono tra le principali potenze economiche mondiali: Brasile, Cina, Russia e India´. Una strategia ´combinata´ in relazione alle esigenze di ogni singolo distretto produttivo marchigiano (ad esempio la calzatura per la Cina, il mobile per il Brasile). Lo strumento: la realizzazione di sistemi e reti di imprese grazie al supporto dei centri servizi e la creazione di relazioni strutturali tra la Regione Marche e Regioni brasiliane, cinesi, russe e indiane. ´In Brasile, per esempio ´ ha aggiunto ´ abbiamo stretto intese con le Regioni di Para`, Amazonas e San Paolo. Intese a tal punto significative che l´agenzia di sviluppo del Brasile Sebrae ha deciso di sostenerle finanziariamente. Nostro obiettivo era ed e` entrare nel processo di crescita di questi Paesi, spingendo le nostre imprese a superare i limiti dimensionali tramite l´organizzazione in rete e l´aggregazione. Nonostante questa esperienza abbia gia` dieci anni, la strada e` ancora agli inizi: vogliamo ora arricchirla di conoscenze e di organizzazione di sistema. Da parte sua ´ ha concluso - la Regione e` pronta a rafforzare una strategia nella quale crede fortemente e ad investire ancora di piu`. E´ la strategia d´internazionalizzazione attiva verso questi Paesi, in grado di creare flussi di cassa da reinvestire nel nostro territorio e di generare reddito e occupazione. E, con il senno del poi, guardando ai bilanci delle imprese, possiamo dire che se dieci anni fa non avessimo avviato questa strategia, alcuni distretti marchigiani oggi sarebbero in maggiori e piu` gravi difficolta`´. |
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LAVORO: VOL2, MANCA PROMUOVERÀ INCONTRO FRA AZIENDA E SINDACATI LAVORATORI
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Cagliari, 26 Gennaio 2011 - Le ragioni dei 33 lavoratori ex Vol2 rimasti momentaneamente esclusi dall´organico della Comdata Eos, sono state esposte ieri , attraverso la voce dei rappresentanti sindacali, all’assessore del lavoro Franco Manca. Proprio il componente della Giunta Cappellacci, che aveva già informalmente ascoltato gli operatori a margine della cerimonia di inaugurazione del call center di Sestu, ha assunto l’impegno di sentire l´azienda al riguardo e di organizzare un incontro, alla sua presenza, tra la stessa e le parti sociali. Nel frattempo ha illustrato nel dettaglio i numeri già acquisiti dall’azienda: "La Comdata Eos ha assunto 410 dipendenti a tempo indeterminato. Di questi 355 provengono tutti dalla Vol2. Una percentuale consistente, visto che dei 454 dipendenti ex Vol2 iscritti nelle liste di mobilità, 66 hanno autonomamente rinunciato alle proposte della newco". All´analisi non sono poi sfuggite le ulteriori prospettive occupazionali: entro il mese di aprile l’azienda prevede la stabilizzazione di ulteriori 130 dipendenti, arrivando quindi ad un organico di 550 unità. L´esame della criticità rappresentata, ha quindi sottolineato l’assessore Manca, non deve oscurare il risultato raggiunto: "Quanto accaduto nei mesi passati è frutto di un rapporto di collaborazione tra diversi soggetti: la Regione, i sindacati e l’azienda. La tempistica che ciò ha favorito, resa possibile da un interlocutore affidabile come Comdata, ha consentito di risolvere una vertenza che avrebbe altrimenti rischiato di naufragare. Se questo non fosse accaduto oggi non saremo qui a ragionare di 33 operatori momentaneamente disoccupati e 550 lavoratori in forza a una nuova impresa, ma di 470 lavoratori per cui prevedere ammortizzatori sociali". Parole che, insieme agli auspici per una positiva risoluzione del problema, hanno siglato la conclusione di un incontro svoltosi in maniera serena e propositiva. |
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LE DONNE LUCANE DI SEL: “SAREMO CON LA FIOM A MELFI” |
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Potenza, 27 gennaio 2011 - “Le donne lucane di Sinistra Ecologia Libertà aderiscono allo sciopero indetto dalla Fiom Cgil del 28 gennaio. Saremo a Melfi con le operaie e gli operai a dire con forza che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro non è derogabile, e che la legalità, la democrazia e la libertà di rappresentanza sindacale vanno difese perché riguardano tutto il mondo del lavoro. Ci saremo perché anche noi come la Fiom pensiamo che la precarietà e il dominio del mercato divorano la vita delle persone”. E’ quanto scrivono, in un comunicato, Rosa Rivelli e Assunta Collazzo, componenti dell’Assemblea nazionale di Sel. “Il nostro partito, - aggiungono - fa bene a sostenere le rivendicazioni della Fiom, ed è nostro dovere, nel rispetto dei ruoli dell’autonomia del sindacato e del partito, ridare rappresentanza politica alle donne e agli uomini che dalla catena di montaggio si sono ribellati al ricatto. Abbiamo consapevolezza della grevità del tempo in cui viviamo, di quanto soffocante e talvolta spaventoso è il degrado e l’arretramento politico sociale e culturale che spesso più che provocare scatti di ribellione suscita pessimismo e un “intristimento” diffuso di cui, con la precisione e la spietatezza dei numeri, ci ha parlato l’ultimo rapporto Censis. Ci preoccupano le reazioni di chiusura, quasi a protezione degli ultimi residui d’incerte sicurezze, in spazi che sono diventati sempre più piccoli, e il crescere di delusioni e paure, compresa quella di non riuscire a stare a galla. Occorre alimentare la creazione di luoghi di resistenza democratica alla sistematica educazione alla mediocrità e al consumo, alla mercificazione del corpo femminile e alla volgarità dilagante. Va colmata quell’assenza di interpreti pubblici dei bisogni sociali che alimenta l’abbandono della politica, dei partiti, della conoscenza e responsabilità su quanto accade fuori di noi. Sappiamo che tutto questo non è si è certo verificato a causa di arcani e misteriosi fenomeni. Emblematica di questa disgregazione è quanto avvenuto nel mondo del lavoro. A cominciare dalla frantumazione e polverizzazione della classe operaia, intesa quale luogo inclusivo di tutto il mondo del lavoro, dello spazio collettivo in cui donne e uomini attraverso l’agire democratico del conflitto di classe affermavano l’irrinunciabilità della dignità e dei diritti, e il lavoro rappresentava uno e non l’unico degli strumenti per realizzare la propria autonomia, la ricchezza della propria terra, la costruzione di futuro. Oggi, la deregolamentazione del lavoro, le più inverosimili forme di contratti e la precarizzazione del tempo e della vita sono utilizzate come clave per isolare le persone e generare insicurezze sulle quali s’impongono ricatti e sottrazione di spazi di libertà e di pensiero autonomo. Salvo poi scoprire che così automatico non è. Proprio dalla catena di montaggio e dal luogo simbolo del capitalismo italiano arriva la lezione di una splendida moltitudine di uomini e donne che in questi anni non hanno smarrito la voglia di lottare non solo per sé, ma ancora per i diritti di tutti, forti di un sapere che riviene dalla memoria storica delle lotte operaie, degli studenti, delle donne e che “sanno” di sudore e di impegno antifascista, contro ogni forma di oppressione. A Mirafiori, hanno urlato che ci sono limiti invalicabili e che a casa si può tornare decorosamente se a nessuno si è permesso di ledere la dignità o comunque si è lottato ostinatamente perché ciò non avvenisse. Quello che più ci ha colpite della vicenda di Pomigliano e poi di Mirafiori sono proprio i volti, le voci, la postura dei corpi, le espressioni degli occhi, fino alle lacrime dell’ex operaio davanti ai cancelli. La rabbia e la fierezza di chi ha votato No e ha voluto dirlo forte, ma anche le troppe facce sconfitte, tristi, spaventate di chi ha violentato se stesso e votato Si. In opposizione a quest’umanità si è armato di arroganza inaudita Marchionne, non certo da solo, che già il giorno dopo il referendum ha dichiarato che ora è il turno di Melfi e Cassino. Di fatto, dimostrando la concretezza dell’allarme e delle posizioni della Fiom. Quel padrone che per imporre il suo modello devastante si colloca fuori da tutte le norme e le regole, dalla Costituzione Italiana allo Statuto dei lavoratori, dal Contatto nazionale e persino da quelle, non certo nostre, di Confindustria. Ora tocca a noi dire come, la rabbia espressa dal movimento degli studenti medi e universitari e le giuste rivendicazioni operaie s’intrecciano fra loro; come innovazione tecnologica e ricerca si declinano con l’economia e lo sviluppo eco sostenibile che vogliamo costruire per la nostra terra. Nel primo incontro delle iscritte di Sel ci siamo impegnate a leggere l’accordo vergognoso imposto a Mirafiori con il nostro sguardo di donne, per approfondire gli effetti che potrà produrre sui corpi, sulla salute psicofisica, sulla vita lavorativa e su quella privata, sull’ulteriore penalizzazione della possibilità di gestire con serenità il residuo tempo disponibile per la cura della propria persona e degli affetti, del rischio concreto di aumento degli incidenti sul lavoro, sull’impatto complessivo di una visione che riduce le persone a braccia per “faticare”, alterando la percezione di sé di chi già oggi non lavora affatto in condizioni soddisfacenti. Pensiamo che minacciare il diritto alla salute e al dissenso democratico siano il segno della medesima riduzione a nuove forme di schiavitù. Per questo vogliamo capire dove si scarica, e chi subisce, il peso delle frustrazioni provocate da tali costrizioni. Per tali ragioni e molto altro – concludono Rosa Rivelli e Assunta Collazzo - ancora saremo a Melfi e in tutte le piazze dove il 28 gennaio si sciopera e ci rivolgiamo alle istituzioni, agli organismi di parità, alle associazioni affinché questa giornata sia vissuta nella pienezza dei suoi molteplici significati”. |
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COMMERCIO IN SARDEGNA, CENTRI COMMERCIALI NATURALI: VERSO MODIFICA CRITERI ASSEGNAZIONE FINANZIAMENTI E ISTITUZIONE ALBO REGIONALE |
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Cagliari, 27 Gennaio 2011 - L´assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Luigi Crisponi ha reso note ieri , in un incontro con i rappresentanti delle confederazioni del commercio, Confcommercio e Confersercenti, e i presidenti dei centri commerciali, le linee guida, allo studio dell’assessorato, riguardanti le modifiche alle direttive dell’articolo 36 della legge regionale 5 del 2006, relativo agli incentivi previsti in favore dei Centri commerciali naturali. “L’intento – ha affermato l’assessore Crisponi - è il rilancio, anche all’interno dei Centri commerciali naturali, di azioni coerenti con tutt’e tre le linee generali adottate dall’assessorato, ossia l’identità, la trasversalità e la destagionalizzazione”. Secondo l’articolo 36 delle Lr 5/2006 il Centro commerciale naturale (Ccn) ha tra le sue finalità quella di valorizzare e riqualificare il commercio nelle aree urbane in armonia con il contesto naturale, sociale e architettonico, con particolare riferimento al rilancio economico – sociale dei centri storici. “Le linee d’azione dell’identità e della trasversalità adottate dall’assessorato - ha spiegato l’assessore regionale Luigi Crisponi - sono in perfetta sintonia con i principi dell’articolo di legge. Intendiamo, infatti, promuovere interventi nei quali prevalgano stile e qualità, dove si dia spazio all’accoglienza nelle vie dei centri storici, a vetrine di negozi che espongano e raccontino i nostri segni identitari e tradizionali, come antichi oggetti, arnesi e attrezzi, che possano trovare facilmente collocazione unitamente alle merci dei singoli negozi". Le agevolazioni consistono in contributi concessi per la realizzazione di programmi annuali di promozione per rivitalizzare i centri urbani e per promuovere la qualificazione dell’offerta e la migliore accoglienza dei cittadini. I contributi, sino a un massimo di 100mila euro, rientrano nella categoria ‘de minimis’. La modifica principale alle modalità e ai criteri di assegnazione di questi incentivi riguarda l’istituzione di un albo regionale dei Centri commerciali naturali presso il Servizio Commercio dell’assessorato regionale, l’iscrizione al quale sarà presupposto indispensabile per l’ottenimento dei contributi. Altra novità di rilievo è la premialità per l’attivazione di figure importanti, quali direttori di via o responsabili dei Ccn, che migliorino organizzazione, promozione e comunicazione, e per la programmazione stessa di eventi culturali e di spettacolo. Ancora le agevolazioni potranno riguardare piccoli interventi volti a valorizzare l’immagine e a favorire l’accoglienza nel centro e l’innovazione nella sicurezza (per esempio con la videosorveglianza e sistemi aggiuntivi di illuminazione). Annualmente, a seguito dell’approvazione della legge di Bilancio regionale l’assessorato provvederà a emanare un bando in cui saranno indicate le modalità di presentazione delle domande, i criteri per la valutazione delle stesse e le modalità di rendicontazione: “La valutazione delle istanze – ha aggiunto l’esponente della Giunta Cappellacci -, dovrà prevedere l’attribuzione dei punteggi che privilegino i centri commerciali che operino in piccoli comuni e in comuni a rischio spopolamento". |
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CCIAA POTENZA: ON LINE STUDIO SUL MERCATO DEL LAVORO |
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Potenza, 27 gennaio 2011 - Nel 2008-2009 l’occupazione nella provincia di Potenza è diminuita del 3,1%, con un calo di circa 4.000 addetti. Industria manifatturiera, edilizia e terziario sono stati i settori maggiormente colpiti. Dal punto di vista della scolarizzazione, la crisi ha colpito soprattutto la fascia di chi ha titoli di studio intermedi. Le nuove assunzioni previste dalle imprese potentine per il 2010, secondo l’indagine Excelsior, hanno rappresentato appena il 4% del totale degli occupati provinciali nel 2009; un valore relativamente modesto, anche perché comprende il fenomeno delle assunzioni per lavori stagionali o le pluri-assunzioni di un medesimo addetto nel corso dell‘anno. Nello scenario disegnato dallo studio sul “Mercato del lavoro e figure professionali in provincia di Potenza: le evoluzioni recenti e i fabbisogni professionali”, realizzato dall’Istituto “Tagliacarne” su incarico della Camera di Commercio di Potenza e dell’azienda speciale Forim, emerge un evidente disallineamento fra lo stock degli occupati - spostato soprattutto su profili formativi e culturali medio-bassi - ed uno stock di disoccupati in cui la percentuale di laureati è invece relativamente alta. In parte, tale risultato riflette alcuni limiti del sistema formativo ed educativo: chi ha conseguito diplomi tecnici o professionali, o è munito di attestati di formazione professionale, non è in realtà “professionalizzato”, cioè non ha gli skills adatti alle esigenze delle imprese. «La conferma di questo cortocircuito ci obbliga a immaginare un futuro diverso sul piano delle politiche per il lavoro – dichiara il presidente della Cciaa di Potenza, Pasquale Lamorte -, altrimenti si rischierà di cronicizzare la disoccupazione e non riuscire più a arrestare l’emorragia di giovani ad alta qualificazione che emigrano, sfuggendo alla realtà produttiva della nostra provincia. Parallelamente, sarà necessaria anche un’opera di “cultura d’impresa” rivolta alle Pmi locali, per far loro capire l’importanza di investire su giovani ad alto livello di scolarizzazione. Ciò cambierebbe i modelli di governante, aprirebbe scenari nuovi sui mercati extraregionali e porterebbe dosi di creatività e capacità innovativa del tutto preziose ed essenziali, se si vuole competere nella globalizzazione attuale. Ciò comporterà inevitabilmente anche uno sforzo di crescita dimensionale delle piccole imprese e la creazione di strutture organizzative più complesse, in grado di assorbire figure professionali di livello dirigenziale o direttivo». Per tutti gli approfondimenti e per visualizzare e scaricare lo Studio vai sul sito della Camera di Commercio di Potenza |
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