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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Marzo 2011 |
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ENERGIA, PER LE RINNOVABILI NUOVO SISTEMA DI INCENTIVI |
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Roma, 9 marzo 2011 - Il Consiglio dei ministri del 3 marzo ha approvato in via definitiva, a seguito dell’espressione dei pareri previsti, il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e che modifica il sistema degli incentivi statali. Il provvedimento mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia ed ha, fra gli obiettivi principali, quello di diminuire gli oneri “indiretti” legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio). Si raggiunge, in questo modo, il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali. In particolare, il decreto legislativo, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce che il ritiro dei certificati verdi prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Per quanto riguarda, in particolare, il fotovoltaico, si procederà - con decreto interministeriale - ad una ridefinizione di criteri, parametri e quote a decorrere dal 1°giugno, per assicurare la sostenibilità dei costi di incentivazione, scoraggiare le iniziative meramente speculative e garantire al settore una prospettiva di sviluppo di lungo periodo. "Il provvedimento punta a dare stabilità e moralità a un settore chiave per l’energia del futuro" ha dichiarato il ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo. "Non è stato fissato alcun tetto, a 8000 mila megawatt, per le istallazioni di solare, che avrebbe rischiato di bloccare lo sviluppo del comparto, ha aggiunto il ministro, e al contempo si è adottata una strategia per contenere i costi sulla bolletta energetica e per intensificare i controlli contro le truffe e le frodi. Dal prossimo giugno - ha annunciato Prestigiacomo - saranno fissati con un decreto interministeriale i nuovi obiettivi delle diverse rinnovabili, con step intermedi annuali e i parametri tariffari. “Nessun taglio, nessun tetto, nessuno stop allo sviluppo del settore produttivo è stato mai previsto – ha dichiarato ministro dello Sviluppo economico Romani - quanto piuttosto il potenziamento e la razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia, diminuendo gli oneri indiretti legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione, alla connessione, all’esercizio) e soprattutto eliminando l’effetto delle speculazioni finanziare che hanno approfittato del settore. Si apre dunque una nuova stagione per l’energia pulita”. Romani sottolinea inoltre che “il decreto è in linea con il nostro obiettivo energetico nazionale: ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini che oggi si attesta a circa +30% rispetto agli altri paesi europei. Intendiamo raggiungerlo prima di tutto diversificando il nostro mix energetico, promuovendo quindi la produzione da fonti rinnovabili ed il ritorno al nucleare. Un obiettivo non può prescindere dall’altro. Siamo un paese manifatturiero e non possiamo consentire che le nostre aziende si presentino sui mercati internazionali gravati del peso del costo energetico eccessivo rispetto ai competitor” conclude Romani. Il decreto si inserisce nel quadro della politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili e le emissioni di Co2, nel rispetto delle direttive comunitarie che impongono all´Italia l´obbligo di raggiungimento degli obiettivi del 17 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. |
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APER: LETTERE AI MINISTRI ROMANI E GALAN SU DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 28/2009/CE |
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Milano, 9 marzo 2011 - Di seguito le lettere inviate dall’Associazione Aper all’attenzione del Ministro Romani e del Ministro Galan. Milano, 7 marzo 2011 Spett.le Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Via Xx Settembre, n. 20 00187 Roma Fax: 06 4742314; Alla c.A. Ministro On. Giancarlo Galan E p.C. Spett.le Confagricoltura C.so Vittorio Emanuele Ii, 101 00186 Roma Fax: 06 6861726; Alla c.A. Prof. Federico Vecchioni Spett.le Coldiretti Via Xxiv Maggio, 43 00187 Roma Fax 06 4871199; c.A. Pres. Sergio Marini Spett.le Confederazione italiana agricoltori Via Mariano Fortuny, 20 00196 Roma c.A. Pres. Giuseppe Politi. Milano, 7 marzo 2011 Prot.n.61/2011 Oggetto: Schema Di Decreto Legislativo Recante Attuazione Della Direttiva 2009/28/Ce Del Parlamento Europeo E Del Consiglio Del 23 Aprile 2009 Sulla Promozione Dell’uso Dell’energia Da Fonti Rinnovabili, Recante Modifica E Successiva Abrogazione Delle Direttive 2001/77/Ce E 2003/30/Ce Aper (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) riunisce e rappresenta i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili per tutelarne i diritti e promuoverne gli interessi a livello nazionale ed internazionale. E’ la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività e una delle maggiori a livello europeo per numero di associati e potenza installata. Attualmente conta oltre 460 iscritti, più di 1.100 impianti per un totale di oltre di 7.600 Mw di potenza elettrica per produrre circa 25 miliardi di kWh all’anno dalle fonti rinnovabili, a cui corrisponde una riduzione di emissioni di Co2 di oltre 18 milioni di tonnellate annue. Apprendiamo dalle recenti dichiarazioni agli organi di stampa della sua soddisfazione per quanto contenuto nello schema di Decreto in oggetto, in merito alle fortissime limitazioni poste all’utilizzo dei terreni agricoli per la realizzazione degli impianti fotovoltaici, in quanto sarebbero “una bestemmia dal punto di vista paesaggistico ed un insulto all´agricoltura, visto che sottraggono grandi superfici”. A tal proposito ci preme innanzitutto osservare che ad oggi meno della metà degli impianti realizzati (3,7 Gw connessi alla rete elettrica nazionale, come riportato sul portale del Gestore dei Servizi Elettrici), insiste su terreni agricoli – e se anche tutti gli 8.000 Mw previsti dal Pan fossero realizzati in aree agricole occuperebbero meno dello 0,1% della superficie coltivabile in Italia - e nella maggioranza questi interessano aree agricole marginali, non produttive, o comunque non utilizzate da diverso tempo a scopi agricoli dai proprietari in quanto assolutamente non remunerativi, e praticamente in nessun caso sottraggono terreni a colture agricolo di pregio, essendo ciò normalmente (nonché correttamente e opportunamente, aggiungiamo) impedito dalle norme regionali e/o locali che regolano la realizzazione di questi impianti. Premesso quanto sopra Aper intende evidenziare il grave danno arrecato dalle disposizioni di cui all’art. 10 comma 4 dello schema di decreto adottato dal Consiglio dei Ministri, in quanto ritiene che le limitazioni poste recheranno non soltanto un pesantissimo freno allo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia, ma anche grave nocumento al settore agricolo, che invece si avviava a trarre benefici dai proventi offerti dalla diversificazione delle attività verso iniziative di produzione di energia fotovoltaica, senza che vi sia per questo alcuna effettiva contropartita a favore del settore stesso. I nostri Associati, che godono di una forte e capillare presenza sul territorio, ci segnalano a tal proposito numerosissimi le gravi preoccupazioni degli stessi proprietari terrieri che vedono privarsi con l’approvazione del decreto di una importante opportunità e possibili fonti di reddito non altrimenti compensate; ci sorprende, a tal proposito, anche la soddisfazione di talune importanti associazioni di categoria del mondo agricolo che invece dovrebbero tutelare gli interessi primari di tutto il settore. Di conseguenza riteniamo che tali previsioni non tutelino affatto il settore agricolo, ma al contrario ne indeboliscano sostanzialmente la capacità economica. Confidando in un suo chiarimento in merito La preghiamo, qualora non avessimo colto correttamente lo spirito della sua riforma, di illustrarci – e agli agricoltori in primis oltre che a noi - la strategia che sottende a tale scelta. Restando in attesa di una Sua convocazione per poter meglio affrontare gli argomenti sopra esposti, la ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei più cordiali saluti. Il presidente Aper Roberto Longo. Milano, 7 marzo 2011- Onorevole Ministro Paolo Romani Ministero dello Sviluppo Economico Via Molise, 2 00187 Roma Prot. 60/2011- Egr. Ministro Romani, dopo l’uscita del “Decreto Rinnovabili” sembra concretizzarsi sempre di più il rischio che il provvedimento possa provocare la paralisi per tutto il settore delle rinnovabili, determinando una situazione di crisi generalizzata. Il Decreto, che in recepimento della direttiva europea avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili ai fini del raggiungimento degli obiettivi al 2020, si è invece rivelato uno strumento per sanzionare presunti sviluppi speculativi del settore. Questo è quanto si evince innanzitutto dal metodo utilizzato: per i principali punti chiave del “sistema rinnovabili” – in primis la definizione del valore degli incentivi - si rimanda infatti a future disposizioni attuative, introducendo così ulteriori elementi di incertezza. Si sottolinea inoltre che il pericoloso effetto retroattivo del decreto, va a bloccare non solo i progetti futuri, ma anche quelli già avviati e finanziati, mettendo a rischio fallimento aziende fino a ieri stabili e in crescita. Le confermo la nostra disponibilità a partecipare da subito ai tavoli di concertazione per la correzione del provvedimento in discussione nonché alla definizione dei decreti attuativi da Lei annunciati a breve e, facendo seguito alla precedente richiesta già inoltrataLe in data 3 febbraio 2011, le chiedo di poter essere ricevuto al più presto per poterLe illustrare di persona la posizione in materia dell’Associazione, che in questi anni ha sempre cercato faticosamente una linea di corretto equilibrio e conciliazione tra la necessità dell’efficientamento delle politiche di sostegno e le legittime richieste di sviluppo non speculativo della categoria e della relativa filiera industriale. In attesa di una Sua convocazione, la ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei più cordiali saluti. Il presidente Aper Roberto Longo |
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DECRETO RINNOVABILI, MIX ENERGETICO E BEST PRACTICES DELLA GREEN ECONOMY IN ITALIA: LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE INCONTRANO IMPRESE E CITTADINI INCONTRO PUBBLICO - GIOVEDÌ 10 MARZO 2011, TEATRO QUIRINO, ROMA |
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Roma, 9 marzo 2011 – il prossimo giovedì 10 marzo a Roma presso il teatro Quirino (via Delle Vergini 7) alle ore 9.30, le principali associazioni del settore dell’energia rinnovabile (Aper, Assosolare, Anev, Assoenergie Future, Gifi/anie) incontrano imprese e cittadini per rappresentare gli effetti immediati del decreto rinnovabili, che già da oggi mette in pericolo 120.000 posti di lavoro e un settore fatto di 10.000 giovani aziende, e per comunicare una posizione comune sulle proposte di modifica al decreto, sugli obiettivi per le rinnovabili e per rilanciare una collaborazione paritaria tra il governo e l’industria per una legislazione finalizzata alla reale promozione delle rinnovabili in Italia che dia certezze nel lungo periodo. Sono previsti gli interventi delle Associazioni firmatarie e la presentazione di best practice da parte di imprenditori della green economy da tutta Italia, del settore bancario, alla presenza delle associazioni ambientaliste: Greenpeace, Legambiente, Wwf e Fondazione Sviluppo Sostenibile, Kyoto Club e di numerosi rappresentanti politici dei diversi schieramenti. |
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ENERGIE RINNOVABILI IN AGRICOLTURA - CONVEGNO IL 15 MARZO A TEODONE |
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Bolzano, 9 marzo 2011 - Martedì 15 marzo 2011, a partire dalle ore 9.00, presso La Scuola professionale per l´agricoltura di Teodone su invito della scuola e dell´Ispettorato forestale di Monguelfo si terrà un convegno sull´impiego delle energie rinnovabili in agricoltura, dal biogas, al legno al fotovoltaico. Anche in agricoltura cresce l´interesse verso l´impiego delle energie rinnovabili anche grazie all´introduzione di nuove tecnologie. L´utilizzo di biogas derivante dall´allevamento, o di biomassa proveneiente dai boschi locali e l´utilizzo di energia prodotta da pannelli fotovoltaici comporta anche vantaggi economici per le aziende agricole. I vari aspetti saranno trattati nell´ambito di un convegno "Energiegespräche in Dietenheim" (Colloqui sull´energia a Teodone) organizzato dalla locale Scuola professionale per l´agricoltura assieme all´Ispettorato forestale provinciale di Monguelfo Interverranno, fra gli altri, Günther Pörnbacher, direttore dell´Ispettorato forestale provinciale di Monguelfo, Hans-peter Fuchs, presidente del Consorzio biomassa Alto Adige e rappresentanti della lega degli agricoltori Südtiroler Bauernbund. |
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PUGLIA: GOVERNO NAZIONALE SENZA POLITICA SULLE ENERGIE RINNOVABILI |
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Bari, 9 marzo 2011 – Di seguito la dichiarazione dell’assessore Capone: “Il decreto legislativo sulle promozione delle energie rinnovabili ci obbliga ad alcune riflessioni e soprattutto ad una domanda: qual è la politica energetica dell’Italia? Un Paese dovrebbe avere infatti un programma di medio e lungo periodo sulla politica energetica. La Germania programma investimenti sulle rinnovabili dal 2020 al 2050. L’italia invece che fa? Un provvedimento che vale fino al 31 maggio e annuncia per giugno un nuovo decreto della durata di un anno. L’effetto è disinvestire sulle rinnovabili, mentre d’altro canto non si produce niente di concreto neanche sul fronte del nucleare, peraltro rifiutato dalla stragrande maggioranza delle Regioni italiane. Non si capisce in definitiva quale sia la politica energetica del governo. Se questo decreto infatti può avere un senso per i grandi impianti su suolo agricolo, dei quali noi stessi avevamo suggerito la riduzione, appare privo di significato per i capannoni, per le zone industriali e per i tetti. Oggi la dipendenza dalle fonti straniere per l’Italia è dell’85%. L’orientamento del decreto sembra essere proprio quello di continuare ad investire sulla dipendenza dagli stranieri, peraltro anche nell’instabilità politica di quei territori. In un Paese, come il nostro, nel quale l’aumento della benzina è straordinario è impensabile non investire nelle uniche risorse di cui disponiamo in abbondanza, cioè il sole e il vento. Nello schema di decreto però questo non c’è. Ci aspettavamo almeno che fossero finanziate le rinnovabili sui tetti. Invece il governo si accorge solo adesso che gli incentivi per le zone agricole erano troppo alti, ma rischia con il suo provvedimento di penalizzare anche gli impianti sui tetti che sono un beneficio per i consumatori e per gli imprenditori perché annullano i costi della bolletta. Tutto ciò senza contare che in Puglia ormai si sta investendo sulla produzione di pale eoliche e sulla ricerca per le rinnovabili. Tutti investimenti inutili se non si interverrà per tempo con degli opportuni aggiustamenti a quanto previsto dal decreto”. |
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FOTOVOLTAICO IN UMBRIA: CON DECRETO A RISCHIO INTERVENTI NEL SETTORE |
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Perugia, 9 marzo 2011 - Sono tanti, secondo l´assessore all´Ambiente della Regione Umbria, Silvano Rometti, i nodi da sciogliere riguardo al decreto legislativo sulle energie rinnovabili approvato dal Governo. "In particolare - afferma l´assessore - a lasciarci perplessi, soprattutto per le ricadute sul territorio, è l´introduzione in senso restrittivo, di nuovi limiti degli incentivi e dei finanziamenti in corso". "Il provvedimento infatti - spiega l´assessore - stabilisce che, a partire da giugno, si prevede una rimodulazione del regime degli incentivi. Una decisione questa, che ha creato sconcerto e malcontento tra chi opera nel settore delle rinnovabili che teme, oltre ad una drastica riduzione di posti di lavoro, anche una difficoltà di accesso al credito". Per l´assessore Rometti quindi, "dietro questa decisione del Governo si intravede il rischio di rendere sempre più problematici gli interventi in questo settore che è in crescita anche nella nostra regione". In proposito Rometti, ha ricordato che le energie rinnovabili rappresentano una delle priorità del programma di legislatura della Giunta regionale e che in questi mesi sono state approvate norme per disciplinare il settore. "Inoltre - ha aggiunto - sono in fase di definizione le linee guida per la nostra regione con le quali saranno definiti i criteri per un corretto inserimento paesaggistico e ambientale degli impianti per la produzione di energia mediante l´utilizzo delle varie fonti energetiche rinnovabili, solare e fotovoltaica, eolica, da biomasse, geotermica e idroelettrica". "Con questi atti - ha detto Rometti - si vuole conciliare la tutela dell´ambiente e del paesaggio e lo sviluppo dell´energia da fonti rinnovabili, definendo sostanzialmente i criteri di localizzazione degli impianti, privilegiando l´ubicazione nelle aree produttive e nelle aree maggiormente compromesse dal punto di vista territoriale e paesaggistico, mirando a salvaguardare i versanti collinari e montani e il territorio agricolo, soprattutto quello di particolare interesse". "Intanto, mentre la Regione sta predisponendo una serie di provvedimenti che intendono sostenere e incentivare tutte le iniziative che vanno verso lo sviluppo e la crescita della green economy, del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale degli edifici, l´approvazione del decreto - ha concluso Rometti - ha suscitato anche in Umbria, allarme in tutti i soggetti che hanno investito nel settore delle fonti rinnovabili che temono una grave battuta di arresto delle iniziative. Se un intervento contro le speculazioni era auspicabile, si spera che il Governo non ´affondi´ completamente il comparto rendendo, di fatto, molto difficile anche il perseguimento degli obiettivi europei entro il 2020". |
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EASY GREEN, IL TAGLIO GOVERNATIVO AGLI INCENTIVI BLOCCA IL PROGETTO INDUSTRIALE. OGGI INCONTRO CON ISI |
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Firenze, 9 marzo 2011 – Si è concluso con la sigla di un verbale congiunto e con una lettera dell’assessore Simoncini al governo per la convocazione di un tavolo nazionale. Questo l’epilogo dell’incontro convocato ieri d’urgenza dall’assessore al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini per valutare lo stato di avanzamento del passaggio dell’attività di Isi (Italia Solare Industrie) alla luce della novità emersa nella serata del 7 marzo, e cioè che il progetto industriale ad oggi previsto è sospeso. All’incontro in Regione sono intervenuti con l’assessore Simoncini le altre istituzioni coinvolte (assessore provinciale Elisa Simoni e assessore del Comune di Scandicci Andrea Giorgi), Leonardo Bassilichi e Mario Tesserini, imprenditori della nuova cordata, Paolo Rafanelli, presidente di Fidi Toscana e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle Rsu. Si è seduta in sala anche una rappresentanza dei lavoratori che si erano raccolti fuori dell’assessorato. “Sono stato informato ieri sera – ha detto Simoncini aprendo l’incontro – da parte di Easy Green che dovrebbe rilevare la Isi di Scandicci, delle difficoltà della nuova azienda nel proseguire il progetto industriale ipotizzato. Alla luce di tale fatto, che mi ha lasciato sbigottito, mi sono sentito in dovere di convocare l’incontro per avere ulteriori chiarimenti da parte della cordata e decidere che percorso portare avanti anche a livello nazionale, visto che la vertenza si è aperta con un tavolo ministeriale e che i problemi fondamentali derivano dalle decisioni governative sugli incentivi alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico che stanno creando problemi a questo settore in tutto il paese ed anche in Toscana”. Nel corso dell’incontro i rappresentanti di Easy Green dopo aver ricordato che al 28 di febbraio non erano stati rispettati gli accordi previsti per Isi per l’affitto del ramo di azienda, hanno sottolineato che le gravi novità nel quadro normativo nazionale per gli incentivi alle energie rinnovabili e in particolare al fotovoltaico, determinano condizioni tali da non rendere possibile la prosecuzione del progetto industriale, così come a suo tempo ipotizzato. In particolare è stato evidenziato da parte di Bassilichi che sono state sospese tre commesse che la nuova società aveva ottenuto. Easy Green ha fatto anche presente che “per proseguire il nostro impegno per il rilancio delle attività nel sito di Scandicci è necessario rivedere il piano industriale, e che ciò potrebbe avvenire una volta definiti i nuovi incentivi nazionali sulle rinnovabili. In tal senso riconfermiamo la nostra volontà di dar corso ad un’operazione che possa dare un futuro occupazionale ai lavoratori della Isi”. Fortissima preoccupazione e incomprensione per il blocco del processo di passaggio tra Isi e Easy Green sono state espresse dalle organizzazioni sindacali che hanno richiamato le istituzioni a svolgere fino in fondo un ruolo di garanzia per la ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Isi, sottolineando la forte tensione sociale e i pesanti disagi che i lavoratori da tempo in cassa integrazione stanno vivendo e chiedendo per questo di poter incontrare anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi . “La Regione, insieme a Provincia e Comune di Scandicci – ha detto Simoncini – ribadisce l’impegno per arrivare a una soluzione positiva della vicenda, mettendo in campo tutti gli strumenti di tutela dei lavoratori, e ha già convocato per domani un incontro con l’Amministratore unico di Isi, Massimo Fojanesi, per garantire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, e comprendere le volontà della società. Oggi stesso partirà anche una lettera con la richiesta di un incontro urgente al Governo per una verifica degli impegni a suo tempo assunti al tavolo congiunto con il Ministero dello sviluppo economico e del lavoro, e per avere informazioni precise e certezze sulle posizioni nazionali sugli incentivi alle energie”. |
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ENERGIA: AZIENDE CINESI INTERESSATE A MERCATO "EOLICO" SICILIANO |
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Bruxelles, 9 marzo 2011 - I rappresentanti di una decina di aziende cinesi interessate al mercato delle energie alternative, partecipano da oggi a una serie di incontri bilaterali organizzati in Sicilia dall´Istituto per il commercio estero e dalla Presidenza della Regione. "Il mercato siciliano - spiega il direttore generale del dipartimento degli affari extraregionali, Francesco Attaguile - e´ di grande interesse per gli operatori cinesi, che guardano con curiosita´ sia alle applicazioni tecnologiche, che a quelle finanziarie." "Il nuovo piano energetico regionale, le interessenze con il piano regionale dei rifiuti, l´avanzato livello di progettazione e sperimentazione caratteristico dell´Etna valley, sono gli elementi di un grande, nuovo, mercato dell´energia che ha come fulcro la Sicilia che - conclude Attaguile - rappresenta il luogo fisico in cui in modo del tutto naturale, convergono gli interessi del mondo della ricerca, della produzione, della finanza e del mercato". Gli imprenditori cinesi oggi visitano il parco tecnologico e scientifico di Catania, dove Marco Romano, dirigente del dipartimento attivita´ produttive, illustrera´ le prospettive di sviluppo del settore dell´energia in Sicilia. Il secondo intervento della mattinata - a cura di Francesco Attaguile - puntera´ sulle opportunita´ di internazionalizzazione offerte alle imprese nei settori di sviluppo strategico. Del piano energetico regionale e delle sue scelte innovative, parlera´ Gianluca Galati, dirigente generale dell´assessorato dell´energia. Mentre Antonio Moretta, consulente per l´energia del Presidente della Regione, parlera´ dei sistemi di produzione energetica a zero emissioni in atmosfera e della loro applicazione in Sicilia. Nel pomeriggio sono previsti incontri di approfondimento tecnico e finanziario, con gli operatori siciliani del settore. Giovedi´ e venerdi´, poi, la delegazione cinese visitera´ alcuni impianti d´avanguardia: il cantiere dell´autostrada Catania Siracusa, realizzato su un modello energeticamente autosufficiente, e alcuni impianti fotovoltaici d´avanguardia sia nel settore industriale che in quello dell´agricoltura. |
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CAMPAGNA DI LEGAMBIENTE CONFERMA CHE L’ALTO ADIGE È ALL’AVANGUARDIA NELL’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA |
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Bolzano, 9 marzo 2011 - La campagna “Tutti in classe A” promossa da Legambiente ha riguardato oltre 100 edifici in 15 Comuni italiani. Lo scopo era quello di rilevare, tramite una metodologia diagnostica intuitiva (indagine termografica), la presenza d’eventuali difetti termici e dispersioni di calore sia negli edifici residenziali di nuova costruzione che nelle strutture della Pubblica amministrazione e degli Enti locali. Grazie alle termofoto si può evidenziare come sia importante avere case ben progettate e costruite. Le foto evidenziano in maniera chiara la differenza tra una casa di Classe A, come quelle costruite a Bolzano, che non evidenziano dispersioni di calore e quelle costruite senza l’adozione dei necessari criteri d’isolamento. "L’analisi compiuta da Legambiente rappresenta un’ulteriore conferma del valore del nostro impegno nel campo dell’edilizia eco-sostenibile ed in particolare delle Caseclima e del risanamento degli edifici in base a principi d’efficienza energetica” ha dichiarato l’assessore all’ambiente Michl Laimer in merito ai risultati della ricerca condotta a livello nazionale. Tra gli edifici pubblici presi in considerazione per la ricerca vi è ad esempio il Palazzo provinciale 11, in via Renon, a Bolzano, nel quale ha sede il Dipartimento provinciale all’energia, così come i nuovi quartieri Casanova e Rosenbach. L’indagine ha inoltre evidenziato che sono a disposizione le conoscenze tecniche per realizzare delle case più efficienti sotto il profilo del consumo energetico e che i maggiori costi necessari per la realizzazione di una casa di Classe A vengono in breve tempo recuperati grazie al considerevole risparmio energetico. La ricerca di Lagambiente sottolinea che gli edifici sono oggi responsabili di una grossa fetta dei consumi energetici nazionali. Secondo le stime del Ministero dello sviluppo economico complessivamente il peso degli usi civili rappresenta circa il 50% dei consumi elettrici ed il 33% di quelli energetici totali. È quindi molto importante intervenire nel settore edile se si vuole invertire questa situazione e ridurre le emissioni di Co2. L’unione Europea ha preso molto sul serio questa sfida ed ha introdotto precisi termini di rendimento energetico e l’obbligo della certificazione degli edifici nuovi e nelle compravendite degli esistenti. Dal 1° gennaio 2019, in base alle direttive dell’Unione Europea, tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione e dal 1° gennaio 2021 quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia dovranno garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno d’apporti per il riscaldamento ed il rinfrescamento, oppure dovranno soddisfarli attraverso l’apporto di fonti rinnovabili. |
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FEDERALISMO FISCALE IN UMBRIA: CON CEDOLARE SECCA RISCHIO AUMENTO AFFITTI PER FAMIGLIE |
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Perugia, 9 marzo 2011 - "La cedolare secca, uno dei cardini della riforma federalista, farà aumentare i canoni d´affitto per almeno 400mila famiglie nei prossimi tre anni". È quanto sottolinea l´assessore regionale alle Politiche della casa, Stefano Vinti, esprimendo preoccupazione per l´introduzione dell´imposta sostitutiva sui contratti di locazione prevista dal decreto legislativo sul federalismo municipale. "Si prevede un prezioso regalo per i proprietari degli immobili, che ammonta a circa 1 miliardo e mezzo di euro - afferma - mentre nessuno sgravio fiscale e nessun contributo sono previsti per chi abita in un alloggio in affitto". "Gli effetti dell´entrata in vigore del federalismo fiscale sono assolutamente deleteri - prosegue Vinti - La cedolare secca andrà a sostituire Irpef e imposta di registro, fissando il prelievo fiscale al massimo al 21 per cento. In questo modo si perderà un gettito di un miliardo di euro, cifra che finirà direttamente nelle borse dei proprietari. Tra i problemi da affrontare - continua l´assessore regionale - c´è poi l´evasione fiscale da parte di coloro che non dichiarano i redditi provenienti da affitti, rendendo così ancora più gravosa la condizione di quanto invece sono in regola". "Niente di nuovo sotto il sole: agevolazioni alle fasce medio alte - commenta Vinti -, che corrispondono ad un ulteriore depauperamento dei sostegni alle fasce deboli, tanto più grave visto che si tratta di un diritto primario come quello della casa. Oltre all´aumento degli affitti, e ad un previsto aumento dei tassi su mutui e prestiti come emerge dall´analisi pubblicata sul supplemento ´Moneta e banche´ diffuso dalla Banca d´Italia, per l´edilizia sociale non ci sono che briciole. Se questi sono i benefici del federalismo!". |
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IPAB: UNA COMMISSIONE CONTROLLERA’ CHE NEL VENETO NON CI SIA ‘AFFITTOPOLI’ COME A MILANO CON PIO ALBERGO TRIVULZIO; E’ INIZIATIVA DI TRASPARENZA VERSO OPINIONE PUBBLICA |
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Venezia, 9 marzo 2011 - “Dopo quanto successo a Milano con l’affittopoli del Pio Albergo Trivulzio, che lo ricordo è una Ipab, cioè un’istituzione di pubblica assistenza e beneficienza, annuncio che sarà istituita una commissione della Regione Veneto con il compito di controllare rigorosamente le Ipab venete riguardo la situazione degli affitti di loro immobili. Credo sia un atto di trasparenza nei confronti dei nostri cittadini che hanno tutto il diritto di conoscere come è messa la situazione nella loro regione”. Lo dichiara Remo Sernagiotto, assessore regionale ai servizi sociali il quale aggiunge: “E’ doveroso infatti che l’opinione pubblica veneta sappia come sono sottoscritti, a chi sono sottoscritti e con quali condizioni e caratteristiche, gli affitti delle eventuali proprietà immobiliari che fanno capo alle Ipab venete che, come sappiamo, spesso per volontà testamentarie di benefattori sono depositarie di importanti patrimoni immobiliari. Vogliamo verificare che non ci siano favoritismi di nessun tipo con quest’iniziativa di trasparenza e di controllo, che è uno dei compiti principali della Regione. Sono certo che troveremo tutto a posto – conclude l’assessore regionale - ma nel caso malaugurato di situazioni irregolari o disdicevoli sarà cura della Regione intervenire con il massimo rigore amministrativo”. |
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TRENTO: RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMMOBILI PROVINCIALI: SOSTENIBILITA´ E RISPARMIO ENERGETICO |
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Trento, 9 marzo 2011 - La Giunta provinciale ha approvato il 4 marzo l’aggiornamento del Piano pluriennale 2010-2013 degli investimenti per la costruzione, sistemazione e manutenzione straordinaria degli immobili provinciali. La decisione si inserisce nell’ambito della manovra contenuta nella Finanziaria provinciale 2011 che, oltre a contenere le spese della Provincia autonoma di Trento, punta a riqualificare la spesa pubblica in modo da incidere, strutturalmente, sulla competitività del sistema provinciale e ad innescare delle strategie “virtuose” che abbiano un’effettiva incidenza nel miglioramento dell’utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche. Un significativo intervento di riqualificazione della spesa provinciale è stato quindi individuato con riferimento al patrimonio edilizio provinciale che comprende sia gli edifici pubblici provinciali adibiti ad uffici sia anche gli edifici scolastici. Approvato l’aggiornamento del Piano pluriennale 2010-2013 degli investimenti per la costruzione, sistemazione e manutenzione straordinaria degli immobili provinciali: si tratta di un intervento che si inserisce negli obiettivi della Finanziaria 2011 che prescrive che la Provincia promuova l’utilizzo della spesa pubblica quale leva per stimolare il processo di innovazione e di crescita complessiva e, in particolare, attivando investimenti in settori e ambiti innovativi e ad elevata produttività, con particolare riferimento alla diffusione e utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, al risparmio energetico e all´edilizia sostenibile, alla ricerca, all´innovazione, all´istruzione, alla mobilità sostenibile, alla lotta al cambiamento climatico e, infine, al rafforzamento della domanda pubblica di servizi innovativi, anche per stimolare e sostenere i processi di modernizzazione del settore pubblico. Per poter conseguire tali obiettivi è stato infatti stabilito che la Provincia adegui i piani e i programmi d´intervento previsti dalla normativa in vigore e, se necessario, ne adotti di nuovi ; in tale contesto pertanto, si sono riviste le priorità all’interno del Piano pluriennale 2010-2013 “fondo unico”, che programma risorse finanziarie complessivamente per euro 43.146.682,85 di cui euro 14.936.378,82 già impegnati ed euro 28.185.031,50 ancora da impegnare. Tra gli interventi di maggior impatto finanziario e in termini di incidenza innovativa, va segnalata – nella sezione investimenti su edifici provinciali e risparmio energetico per complessivi euro 15.372.705,42 – la previsione dello stanziamento dell’importo complessivo di euro 1.000.000,00 (500.000 sull’esercizio 2011 e 500.000 sull’esercizio 2012) per la realizzazione di una banca dati condivisa delle strutture e infrastrutture pubbliche finalizzata ad una ricognizione complessiva del patrimonio immobiliare pubblico, al fine di consentire la realizzazione di uno strumento che appare indispensabile per garantire una coerenza complessiva della gestione degli immobili di proprietà pubblica. L’obiettivo è quello di avviare una programmazione coordinata degli investimenti e creare uno strumento che sarà elaborato in intesa con il Consiglio delle autonomie locali. Particolare importanza, nel contesto della riqualificazione energetica degli edifici provinciali esistenti, è rivestita dall’intervento di ammodernamento delle caldaie per complessivi 950.000 euro (utilizzabili negli esercizi 2011 e 2012). Nell’ambito del Piano pluriennale 2010-2013 (fondo unico) - sezione edilizia scolastica per un valore complessivo di euro 23.313.972,06 - saranno effettuati interventi di manutenzione straordinaria che riguarderanno vari edifici scolastici distribuiti sull’intero territorio del Trentino; tra le varie strutture provinciali si rammentano in particolare: a Trento: il liceo Prati, l’ Ipc Battisti, il Liceo Rosmini e l’Istituto d’arte Trento i Trento; a Rovereto l’Istituto Filzi , (con previsione della realizzazione del primo lotto della sistemazione dell’impianto elettrico), ad Arco e Cles i Centri di formazione professionale, oltre a numerosi altri edifici. |
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CROAZIA, LO STATO SOVVENZIONERÀ ACQUISTO APPARTAMENTI
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Zagabria, 9 marzo 2011 - In Croazia, nel bilancio dello Stato sono stati stanziati 22 milioni di kune (circa 3,01 milioni di euro) per sovvenzionare l´acquisto di appartamenti. Per l´acquisto della prima casa bisogna rispettare alcune condizioni: il prestito non dovrebbe superare 100 mila euro, bisogna comprare l´appartamento costruito in edifici nuovi, è destinato a tutti coloro che non hanno proprietà immobiliari, il valore dell´appartamento non dovrebbe superare i 1.900 euro al metro quadrato, i prestiti verrebbero offerti per un periodo che va dai 25 ai 30 anni. Il credito sarà approvato con un tasso d´interesse dell´1,7 p.C. Per i primi quattro anni e sarà fisso. |
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PREVENZIONE INCENDI E TUTELA AMBIENTALE, MENO ONERI PER LE IMPRESE |
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Roma, 9 marzo 2011 - Un risparmio per le imprese di circa 1,5 miliardi di euro all’anno e l’affermazione concreta del principio di proporzionalità, che garantisce adempimenti amministrativi differenziati a seconda della dimensione dell’impresa e dell’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici, la cui protezione risulta anche rafforzata. Questi gli obiettivi dei nuovi interventi di semplificazione approvati dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011: due schemi di regolamento che intervengono nei settori della prevenzione incendi e delle autorizzazioni ambientali. “E’ una grande novità, di grande impatto, che porta tutto il sistema delle Pmi a vedere semplificati i propri adempimenti burocratici – normativi riguardo le acque reflue e la prevenzione antincendi” ha detto il ministro Brunetta nella conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio dei Ministri, ricordando che la misura riguarda circa 2 milioni di imprese, soprattutto piccole e medie. Proprio perché gli oneri burocratici sono ridotti, ha continuato, maggiore attenzione sarà posta ai valori tutelati, cioè l’incolumità pubblica attraverso la prevenzione degli incendi e la tutela ambientale. E’ l’applicazione dello Small Business Act europeo, che per la prima volta viene applicato in questa forma a due tematiche importantissime. Garantita maggiore efficacia, quindi, perché il principio di proporzionalità rende più efficace l’azione degli uffici pubblici, che possono concentrare il lavoro di verifica e controllo sui casi necessari. I due regolamenti intervengono su vari procedimenti amministrativi, che costano alle Pmi italiane circa 3,2 miliardi di euro all’anno: richiesta del parere di conformità sul progetto; certificato di prevenzione incendi; rinnovo del certificato di prevenzione incendi; registro dei controlli; autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali; documentazione di impatto acustico. Entrambi si basano sui seguenti criteri: riduzione o eliminazione delle procedure inutili o sproporzionate, in relazione all´attività esercitata dall´impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici coinvolti; informatizzazione; estensione dell´autocertificazione e delle attestazioni dei tecnici abilitati e delle Agenzie per le imprese. Per tutte le procedure è prevista la presentazione on line delle domande allo Sportello unico. I regolamenti, emanati in base al decreto- legge n.78 del 2010, in un’ottica di rilancio del sistema produttivo, sono stati predisposti dai ministri Prestigiacomo e Maroni, su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Brunetta, per la semplificazione normativa, Calderoli, e dello sviluppo economico, Romani. "Saranno operativi entro l´estate" ha detto il ministro Brunetta nel corso della conferenza stampa, dopo aver continuato il previsto iter con l´acquisizione dei pareri della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato. I prossimi interventi di semplificazione riguarderanno la privacy, la sicurezza sul lavoro e gli appalti. |
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IMPRESE FEMMINILI +2.6% IN TOSCANA: LE PARI OPPORTUNITÀ OGGI SONO UN VOLANO DI SVILUPPO |
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Firenze, 9 marzo 2011 - “Presentare i dati sull’imprenditoria femminile in Toscana è un buon modo per festeggiare l’8 marzo: le imprese gestite da donne aumentano, rappresentano il 23,4% del totale delle imprese nella regione ed hanno retto meglio l’impatto della crisi economica. Questo ci dimostra che le pari opportunità oggi sono un volano di sviluppo, non solo per le donne ma per tutto il tessuto economico. Ci conferma che l’affermazione di un diritto non è solo teoria, ma un’opprtunità per tutta la società”, così l’assessore regionale al welfare e alle pari opportunità Salvatore Allocca ha commentato il report sull’imprenditoria femminile in Toscana presentato da Unioncamere in occasione della tavola ritonda conclusiva di ‘Busy-ness woman, la formazione imprenditoriale da donna a donna’, percorso formativo imprenditoriale organizzato da Regione e Unioncamere e rivolto alle aspiranti imprenditrici. I dati di Unioncamere parlano di un incremento del 2,6% (in assoluto + 2.459) delle imprese rette da donne nel periodo della crisi a fronte di un calo dello 0,4% di quelle maschili. Numeri che dimostrano come la crescita complessiva dell’imprenditoria toscana (+ 0.3% da giugno 2009 a giugno 2010) sia da attribuire esclusivamente alla crescita di quella femminile e che hanno portato la Toscan ad essere la terza regione in Italia per tasso di crescita dell’imprenditoria rosa (preceduta da Lazio, + 5%, e Lombardia, +2.8%). “Le imprese guidate dalle donne sono oggi un importante serbatoio di sviluppo – ha proseguito l’assessore Allocca – ed è giusto e necessario che le donne e le imprenditrici siano consapevoli del loro ruolo di protagoniste dell’economia e della società. Come Regione ci stiamo muovendo per cercare di fronteggiare i tagli del governo al welfare e stiamo portando avanti iniziative per conciliare tempi di vita e di lavoro, ma vogliamo anche aumentare nelle donne la consapevolezza del loro ruolo, che non è quello di supplenti dello stato sociale. Il progetto Busy-ness woman, che mette a confronto imprenditrici esperte con aspiranti imprenditrici, va in questa direzione perchè mette insieme il coraggio di chi vuol iniziare con l’esperienza di manager di successo”. |
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CHIUDE A -1,5% IL BILANCIO 2010 DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN TOSCANA CONTRAZIONE PIÙ CONTENUTA RISPETTO AI PRECEDENTI TRIMESTRI E ALLA MEDIA NAZIONALE RECUPERANO LE VENDITE DELLE GRANDI SUPERFICI, CALANO LE MEDIE E LE PICCOLE STRUTTURE |
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Firenze, 9 marzo 2011 – Continuano ad attenuarsi in Toscana i segnali negativi provenienti dall’andamento delle vendite al dettaglio: la flessione dell’ 1,5% è, infatti, più contenuta rispetto alla media del 2009 (-3,9%) e leggermente inferiore anche rispetto alla media nazionale, che si attesta sul -1,9%. Sui comportamenti d’acquisto delle famiglie continuano a pesare le incertezze in ambito lavorativo, la diminuita disponibilità economica e le preoccupazioni per il futuro, che inducono ad atteggiamenti maggiormente prudenti su tale fronte. Questo il quadro che emerge dall´indagine sul Iv trimestre 2010 e le aspettative del I trimestre 2011 svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana nell´ambito dell´Osservatorio regionale del commercio al dettaglio. Il panorama però è alquanto variegato a seconda della tipologia distributiva: si apre uno spiraglio per la grande distribuzione toscana (con oltre 20 addetti) che a fine 2010 appare finalmente in ripresa con un aumento delle vendite dello 0,7%. Resta invece difficile la situazione per i piccoli negozi che registrano un calo del 3% e per le medie strutture le cui vendite diminuiscono del 2,5%. Relativamente al comparto merceologico, nel quarto trimestre 2010 in Toscana diminuiscono sia le vendite di prodotti alimentari (-1,5%) che quelle di prodotti non alimentari (-1,9%). Si è ridotta notevolmente la forbice esistente negli andamenti dei due diversi comparti: fino alla metà del 2010 le vendite di prodotti alimentari avevano registrato risultati nettamente migliori rispetto a quelle di beni non alimentari, segno che ora i tagli alla spesa riguardano tutte le tipologie di prodotti. Positivo invece l’andamento delle vendite negli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, che crescono dello 0,4% tornando ai livelli di crescita di un anno prima. Il grado di fiducia degli operatori commerciali della Toscana per le vendite dei primi tre mesi del 2011 è complessivamente positivo, ma se le aspettative dei commercianti della piccola e media distribuzione sono improntate alla cautela quelle degli imprenditori della grande distribuzione sono migliori. Tra i settori, gli Iper e supermercati mostrano un atteggiamento molto positivo e guardano alle vendite dei primi mesi dell’anno con fiducia, decisamente più cauto invece l’atteggiamento degli operatori degli esercizi specializzati dell’alimentare e del non alimentare. Consuntivo Iv trimestre 2010 Il punto di vista del Presidente Pierfrancesco Pacini - “Contrariamente a quanto sta avvenendo in altri settori, nel commercio gli effetti della crisi si stanno ancora facendo sentire. La situazione critica del mercato del lavoro, la diminuita disponibilità economica e le preoccupazioni per il futuro continuano a frenare gli acquisti delle famiglie, inducendole fra l’altro a comprimere anche la spesa per prodotti alimentari. Se in una prima fase la recessione ha inciso soprattutto sull’acquisto di beni durevoli, da alcuni trimestri osserviamo infatti una diminuzione delle vendite al dettaglio negli esercizi specializzati alimentari - nell’ultimo trimestre del 2010 è stata dell’1,5% - segno che la situazione economica sta modificando in maniera rilevanti le abitudini di acquisto delle famiglie. Le imprese di minori dimensioni registrano un calo delle vendite del 3,0%, mentre le grandi strutture sembrano in realtà aver voltato pagina ed evidenziano fatturati di vendita in leggero aumento (+0,7%). La crisi della piccola distribuzione, comunque, viene rilevata ormai da diversi anni, la difficile fase congiunturale internazionale l’ha solo aggravata, inducendo a ritenere che le piccole imprese commerciali abbiano bisogno di riorganizzarsi e di rinnovarsi in modo da essere in grado di cogliere anche le poche opportunità offerte dal mercato.” |
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SARDEGNA, "EUROPEANDO - NUOVI IMPRENDITORI": LE PROPOSTE AMMESSE ALLA VALUTAZIONE |
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Cagliari, 9 marzo 2011 - L´assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ha approvato l´elenco delle idee imprenditoriali ammesse alla fase di valutazione del concorso di idee "Europeando - Nuovi imprenditori", finanziato con i fondi del Por Fse 2007-2013. Ricordiamo che l’obiettivo dell´iniziativa è promuovere la cultura dell´imprenditorialità e sostenere lo sviluppo di progetti di creazione di impresa, stimolando la definizione di idee competitive e innovative. In particolare, con questo concorso saranno selezionate le 200 migliori idee imprenditoriali (25 per ogni Provincia sarda) sotto il profilo dell´originalità, dell´innovazione e della sostenibilità. I vincitori del concorso parteciperanno ad un percorso formativo e di accompagnamento integrato, che sarà erogato a cura della Regione e che si articolerà attraverso i seguenti interventi: formazione (comprese visite di studio presso imprese o centri di eccellenza presenti sul territorio dell´Unione europea), consulenza e tutoraggio; predisposizione di un piano di impresa (business plan). L´assessorato ha, inoltre, reso disponibile l´elenco degli imprenditori che hanno presentato le proposte non ammesse alla valutazione. Gli interessati riceveranno, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, una comunicazione personale nella quale saranno illustrate le motivazioni dell´esclusione. |
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LIGURIA AL SECONDO POSTO IN ITALIA PER IMPRENDITORIALITÀ UNDER 40 |
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Genova, 9 Marzo 2011 - “È motivo di orgoglio e di soddisfazione apprendere che la Liguria si piazza al secondo posto, per peso dell’imprenditorialità under 40, nei settori dell’ artigianato e del commercio”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, commentando i dati dell’Osservatorio di Confartigianato e dell’osservatorio dell’imprenditoria artigiana in Italia. “Le politiche portate avanti in questi anni dalla Regione Liguria – ha spiegato Guccinelli - hanno sempre sostenuto l’artigianato e i risultati ci spingono ad andare avanti nelle politiche di sostegno, anche se rese più difficili per i tagli della manovra governativa”. “Nel 2011 – continua Guccinelli - avremo risorse limitate che dovremo concentrare nel sostegno ad Artigiancassa e al credito. Sono molte le imprese che potranno partecipare ai bandi europei e avere risorse per gli investimenti. La Regione punta all´ampliamento della base produttiva e al miglioramento della competitività delle imprese artigiane liguri e prevede una misura per la creazione d´impresa. E a questo proposito Artigiancassa avrà a disposizione circa 5 milioni di euro. Ricordo inoltre che da tempo aiutiamo l’artigianato anche attraverso il marchio “Artigiani in Liguria”, con cui abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione e ora stiamo valutando la strada più idonea per trasmettere la qualità della produzione artigiana ed evitare l’estinzione delle antiche botteghe, prevedendo forme di apprendistato in bottega con i giovani e veicolando risorse agli artigiani che si sobbarcano del compito di insegnare il mestiere. Il progetto, come è consuetudine, sarà portato avanti dalla Regione insieme alle associazioni di categoria”. |
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INCONTRI SU: GESTIONE E IL RICUPERO DEI CREDITI |
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Sesto S. Giovanni, 9 marzo 2011 – Prossimamente presso l’Incubatore d’imprese innovative Lib di Sesto San Giovanni si svolgeranno Due incontri sulla Gestione e il Ricupero dei Crediti. Lunedì 14 marzo, ore 17.30 “Rapporti protetti con clienti e fornitori: la contrattualistica, uno strumento per contenere il rischio d’azienda “ Ainm, Associazioni Imprenditori Nord Milano, organizza al Lib, nell’ambito del Progetto "Sportello S.o.s. Imprese" realizzato in collaborazione con il Comune di Cormano, il workshop “Rapporti protetti con clienti e fornitori. La contrattualistica, uno strumento per contenere il rischio d’azienda “. La partecipazione è libera ed è richiesta cortese conferma di partecipazione: Ainm ( segreteria@ainm.It ), tel. 02 24126635/637. Www.ainm.it/ Mercoledì 23 marzo, ore 17.00 “Aziende Ict e crediti in sofferenza: criteri di gestione e recupero, contenimento dei costi e dei rischi “ Assintel, l’Associazione Nazionale delle Imprese Ict, organizza al Lib in collaborazione con Milano Metropoli il prossimo “Assintel Business Cocktail” su un tema scottante e quanto mai critico per le aziende del settore: la gestione e il recupero dei crediti. La partecipazione è gratuita. Per informazioni e adesioni contattare: Sara Achilli ( sara.Achilli@assintel.it ), tel. 02.7750.231, www.Assintel.it/ L’incubatore di imprese innovative Lib si trova a Sesto S. Giovanni Via Venezia 23, Sesto San Giovanni e, con i suoi 4.500 mq di s.L.p., è l’incubatore più grande della Lombardia. Consente alle imprese di avere una sede economicamente conveniente, ridurre le difficoltà logistiche, disporre di spazi privati e comuni attrezzati, far parte di una comunità dove spesso nascono partnership commerciali. Dal 2000 al 2010 l’attività d’incubazione svolta da Milano Metropoli ha supportato lo sviluppo di 92 aziende con oltre 573 addetti. Www.milanomet.it/ |
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CERTIFICAZIONI: QUASI 6 MLN. ALLE PMI CON BANDO REGIONALE VENETO |
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Venezia, 9 marzo 2011 - L’acquisizione di certificazioni di qualità, di sistema, di processo e di prodotto e le certificazioni di responsabilità sociale sono importanti per stimolare l’innovazione e il conseguente rafforzamento del sistema produttivo, con vantaggi in termini di gestione, di competitività, di immagine e di aumento del fatturato, grazie alla qualità complessiva che il prodotto finale riesce ad esprimere. Facendo leva su questa considerazione si è aperta il 7 marzo a Vicenza in mattinata e a Belluno nel pomeriggio la serie di incontri programmati dall’assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola per far conoscere il bando pubblico per la concessione di contributi per servizi di consulenza finalizzati all’ottenimento di certificazioni da parte di piccole e medie imprese. I contributi, a fondo perduto, per un importo complessivo di quasi 6 milioni di euro (5 milioni di euro di provenienza comunitaria e altri 867.100 euro di provenienza regionale) riguarderanno il conseguimento di certificazioni di qualità, processo, prodotto, ambientali e sociali. L’agevolazione pubblica è pari al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 40 mila euro. Le imprese potranno fare domanda per più di una certificazione. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 marzo prossimo. Il livello di attenzione per questa ulteriore iniziativa regionale è elevato: dalla pubblicazione del bando (avvenuta il 21 gennaio scorso) ad oggi sono già pervenute agli uffici della Regione circa 800 richieste di informazioni telefoniche e più di 130 richieste via e-mail. |
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INDAGINE CONGIUNTURALE RAPIDA – FEBBRAIO 2011 CONFINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO |
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Como, 9 marzo 2011 - Nell’ambito delle collaborazioni avviate fra Confindustria Como e Confindustria Lecco sono state congiuntamente attivate, con il mese di febbraio 2011, le Indagini rapide qualitative e gli Osservatori congiunturali semestrali di natura quantitativa. Entrambe le indagini sono svolte mediante la somministrazione di brevi questionari a risposta multipla, e i risultati prodotti includono elementi aggregati e disaggregati, approfondimenti per settori merceologici di attività e per classi dimensionali. L’azione sinergica delle due Associazioni territoriali nell’effettuare le rilevazioni e le analisi consente di cogliere congiuntamente caratteristiche distintive e analogie tra i due territori, fornendo alle industrie uno strumento ancora più efficace per “leggere” e interpretare la congiuntura economica locale. La prima edizione 2011 dell’Osservatorio rapido riferito al mese di febbraio ha rilevato le tendenze dell’andamento economico, produttivo e occupazionale considerando le variazioni rispetto al mese precedente. Sono state inoltre esaminate le dinamiche relative all’approvvigionamento delle materie prime e ai rapporti con gli istituti di credito. Gli indicatori monitorati esprimono uno scenario di sostanziale stabilità, con alcuni elementi positivi che descrivono performance in crescita. La domanda registra una fase favorevole, soprattutto nel caso degli ordini oltre confine, l’attività produttiva si rivela in crescita e l’orizzonte temporale di visibilità pare allungarsi. Nel dettaglio, sul fronte della domanda, l’indagine rapida evidenzia un aumento degli ordini per il 32% del campione, mentre solo il 20% indica una riduzione. Si attesta al 48% il numero dei soggetti che indicano invece una stabilità rispetto ai livelli di inizio anno. Esistono alcune differenze rispetto ai mercati geografici di interesse. Gli ordini provenienti dall’estero rivelano le performance migliori, con una crescita per oltre un terzo dei giudizi (il 35%) e stabilità nel 48%. La domanda interna, invece, accusa maggiormente il colpo: nonostante il 55% del campione comunichi il mantenimento dei livelli, i giudizi che indicano contrazione (24%) superano quelli che esprimono una crescita (21%). Supportata dalla domanda estera, l’evoluzione dall’attività produttiva si rivela positiva. Il 29% delle imprese comunica un incremento, il 55% segnala stabilità e solo il 16% una diminuzione. In media, il campione rivela di utilizzare circa il 69% della capacità produttiva disponibile. Il dato è decisamente superiore ai minimi evidenziati durante le fasi più critiche della recessione nel 2009 ma, allo stesso tempo, è un chiaro indicatore del fatto che, per molte imprese, i livelli pre-crisi sono ancora lontani. Su fronte previsionale le imprese del campione esprimono fiducia e segnalano ipotesi di aumento: si attesta al 31% il numero di coloro che attendono una crescita della domanda mentre il 63% prevede il permanere degli attuali livelli, confermando per le prossime settimane uno scenario nel complesso invariato. Solo il 6% invece comunica previsioni negative. L’analisi dell’orizzonte temporale di visibilità sulla domanda delinea una situazione senza particolari criticità. Più della metà del campione, il 54%, rivela di avere visibilità per poche settimane (inferiori ad un mese), il 40% per qualche mese e infine il 6% per oltre un quadrimestre. La solvibilità dei clienti delle aziende aderenti all’indagine mostra invece qualche segnale di criticità: mentre il 62% comunica una situazione invariata, il 30% ha registrato un peggioramento nel rispetto degli impegni di pagamento. Infine, l’8% rivela un peggioramento. Sul versante delle materie prime, l’osservatorio descrive una situazione omogenea e conferma l’esistenza di alcune difficoltà legate ai costi per l’approvvigionamento. Mediamente nel 70% dei casi, metalli (ferrosi e non), prodotti tessili, materie plastiche, prodotti chimici e altri materiali sono risultati più costosi per le imprese del campione rispetto a quanto registrato nel trimestre finale del 2010. In aggiunta, per un’impresa su tre l’incremento di costo è stato superiore al 10%. Nei rapporti tra le imprese e il sistema creditizio lo scenario rivela una generale stabilità (segnalata per il 76% dei casi). Un’impresa su 5, per contro, comunica l’esistenza di condizioni peggiori relative all’aumento di spread e commissioni. In casi minori si tratta di una maggior richiesta di garanzie. Il quadro occupazionale appare sostanzialmente stabile: il giudizio prevalente è il mantenimento dei livelli (indicato nel 61% del campione) che viene confermato dai giudizi improntati alla crescita (19%) e alla diminuzione (20%) che tendono a bilanciarsi. Le previsioni espresse dal campione paiono confermare lo scenario appena descritto anche per i prossimi mesi. Nell’ambito del quadro appena descritto, si evidenziano alcune differenze fra aziende di diverse dimensioni: le imprese al di sotto dei 50 occupati manifestano alcuni indicatori con prestazioni migliori rispetto a quelli delle aziende medie. Pur confermando la generale situazione di stabilità già esaminata per il campione nel suo complesso, i soggetti di piccole dimensioni (che rappresentano il 60% del campione) rivelano infatti le più alte propensioni all’aumento della domanda, le previsioni più positive e le migliori aspettative occupazionali. Per quanto riguarda la domanda, l’aumento è segnalato nel 35% per le imprese al di sotto dei 50 occupati e nel 28% per i soggetti più grandi. La crescita degli ordini provenienti dal mercato nazionale si attesta, per entrambe le classi dimensionali, al 21%, ma a livello di domanda estera la crescita per le piccole imprese (43%) è superiore a quella delle imprese con oltre 50 occupati (26%). Sul fronte previsionale, le imprese piccole indicano l’attendersi di migliori condizioni nel 33% dei casi, contro un più contenuto 27% delle imprese medie. A livello occupazionale le imprese con meno di 50 occupati confermano un generale mantenimento dei livelli. Rispetto alle imprese di medie dimensioni, tuttavia, i giudizi improntati alla crescita della forza lavoro risultano più alti rispetto a quelli che esprimono una riduzione. Per contro, le imprese al di sotto dei 50 occupati risultano più esposte all’aumento dei costi assunti dalle materie prime (in media quasi l’80% del campione per ciascuna delle tipologie di materie prime monitorate) e rivelano un minor grado di saturazione degli impianti produttivi, di circa il 6% inferiore a quello delle imprese medie (66% contro il 72%). Prendendo come riferimento il settore merceologico di attività, è possibile esaminare i risultati delle aziende metalmeccaniche, tessili e degli altri settori. Per tutti e tre i casi i giudizi prevalenti riguardano la stabilità dei livelli, indicati in media per circa il 50% delle aziende. Il settore metalmeccanico mostra le migliori performance economico-produttive, in particolare i più elevati giudizi di crescita per la domanda all’estero e la più alta variazione dell’attività produttiva. Le imprese del settore tessile evidenziano una crescita della domanda interna ma, a differenza del campione metalmeccanico e degli altri settori, esprimono anche un incertezza sui ritmi produttivi: elevate percentuali di riduzione dei livelli di produzione e scarso utilizzo degli impianti (57% della capacità totale). Il dato si attesta al 59% per gli altri settori e al 77% per le imprese metalmeccaniche. Le aspettative per le prossime settimane rivelano performance in crescita soprattutto per il metalmeccanico (30%) e per gli altri settori (35%) dove, peraltro, si riscontrano i migliori giudizi in termini di orizzonti temporali di visibilità degli ordini. Sul versante delle materie prime i metalli si rivelano essere la categoria per la quale vengono evidenziati aumenti dal maggior numero di aziende (oltre il 70%). Tuttavia sono i prodotti tessili che subiscono le maggiori percentuali di rincaro. Le imprese appartenenti agli altri settori intervistate comunicano un più difficile rapporto con gli istituti di credito. Un’azienda su tre ha infatti registrato condizioni peggiori in termini di spread e di commissioni. Infine, mentre i giudizi occupazionali delle imprese metalmeccaniche e degli altri settori rivelano una sostanziale stabilità (sia a livello congiunturale che in termini di previsioni per i prossimi mesi) le imprese del settore tessile esprimono preoccupazione e comunicano una contrazione dei propri livelli. “Il principale dato che emerge da questa indagine – commenta Ambrogio Taborelli, Presidente di Confindustria Como, in riferimento ai dati relativi alla sola provincia di Como (vd. File allegato) - è una grande, generalizzata incertezza. Generalizzata perché purtroppo riguarda sia le prospettive economiche che le materie prime e le dinamiche occupazionali. E’ chiaro che ormai il modo di lavorare è cambiato drasticamente: il mercato ha un respiro cortissimo e chiede a noi imprenditori un impegno straordinario in termini di lettura degli scenari e di strategia. E’ un nuovo modello, che ci pone davanti a grandi difficoltà di gestione, ma è anche una sfida alla quale non possiamo sottrarci. Dall’indagine emerge anche qualche difficoltà delle imprese nel rapporto con gli istituti di credito. E’ chiaro che con la crisi anche loro sono tornati a valutare con molta attenzione le aziende, selezionando solo quelle ritenute più meritevoli di finanziamento. Dal canto loro, le banche devono essere capaci di andare oltre gli aridi numeri e valutare la bontà dei progetti, oltre che la storia e le capacità imprenditoriali, come la propositività, la voglia di fare e di innovare, la fiducia nelle proprie possibilità. Nell’ambito occupazionale si riscontra una certa stabilità: le nostre aziende non hanno perso posti di lavoro, ma non ne hanno neppure creati di nuovi. Data l’incertezza generalizzata e l’instabilità che ormai contraddistinguono il lavoro, penso che sia necessario pensare a nuovi modelli occupazionali che vadano nella direzione di una maggiore flessibilità nell’utilizzo della forza lavoro, che deve adeguarsi ai flussi scostanti degli ordini. Credo che sia l’unico modo per arrivare a creare capacità di competere delle nostre aziende e nuova occupazione”. |
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EMILIA ROMAGNA, COMMERCIO: 17 MARZO GIORNATA FESTIVA, ESERCIZI COMMERCIALI CHIUSI SALVO DEROGHE |
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Bologna, 9 marzo 2011 – “Il 17 marzo è una giornata festiva a tutti gli effetti e le attività commerciali dovranno osservare un generale obbligo di chiusura, fatte salve le deroghe stabilite dalle norme vigenti”. Così dichiara l’assessore regionale al Commercio, Maurizio Melucci. La giornata del 17 marzo 2011 ha ottenuto il definitivo riconoscimento di festività civile con l’emanazione del decreto legge n. 5 del 22 febbraio 2011, entrato in vigore il successivo 24 febbraio. In questa giornata pertanto di norma le attività in sede fissa dovranno restare chiuse. All’obbligo di chiusura non saranno tenuti come di consueto gli esercizi commerciali dei Comuni ad economia prevalentemente turistica, delle Città d’arte e dei Comuni che hanno inserito la giornata del 17 marzo tra le otto domeniche o giornate festive dell’anno nelle quali è possibile svolgere l’attività. “La Regione - spiega l´assessore Melucci - non ha ricompreso la giornata che ricorda i 150 anni dell’Unità d’Italia tra le festività civili per le quali vige l’obbligo di chiusura, come ad esempio il 25 aprile o il 1 maggio, semplicemente perché il breve intervallo di tempo tra l’entrata in vigore del decreto legge che ha qualificato come festività il 17 marzo 2011 e la festività stessa avrebbe di fatto impedito ai Comuni di concertare a livello locale le eventuali aperture. La posizione dell’Emilia-romagna – conclude - è stata condivisa con tutte le Regioni nell’ambito della Commissione degli assessori al Commercio della Conferenza Stato-regioni nella seduta del 2 marzo scorso” |
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BOLZANO: IL PRESIDENTE DURNWALDER IN INDIA VISITA PROGETTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO |
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Bolzano, 9 marzo 2011 - Il viaggio del presidente della Provincia Luis Durnwalder in India e Nepal è iniziato con tappe a Dehli e Leh, località principale della Regione Ladakh. Oggetto della visita un centro di accoglienza infanzia, laboratori e due progetti d´emergenza. Accompagnato dal suo capo di gabinetto, Klaus Luther, e dalla direttrice dell´Ufficio affari del gabinetto competente per la cooperazione allo sviluppo, Elisabeth Spergser, il presidente della Provincia Durnwalder dopo una breve sosta a Delhi sabato 5 marzo, dove ha visitato officine di piccoli artigiani e un presidio medico, domenica 6 marzo è proseguito per la regione Ladakh nel nord dell´India. Un´area situata ad una quota media di 3.500 metri caratterizzata da siccità e carenza idrica. Nella capitale Leh, abitata da 27.000 persone, il presidente Durnwalder ha incontrato il direttore generale dei centri di accoglienza per l´infanzia tibetani (Tibetan Children Villages), Tsewang Yeshi, per poi visitare uno di questi centri a Choglamsar. Qui, con i fondi messi a disposizione dalla Provincia è stato ristrutturata la casa "Ander-pohl-haus" per l´accoglienza dei bimbi tibetani e della regione del Ladakh nonché anziani bisognosi della comunità tibetana. Il presidente della Provincia ha potuto verificare di persona lo stato di due progetti di emergenza finanziati dall´Alto Adige dopo le alluvioni del 2001 e 2010. Si è trattato di aiuti umanitari rivolti ai profughi tibetani coinvolti nelle catastrofi con distribuzione di generi alimentari e poi della ricostruzione di case e di sistemi di protezione antialluvione. Un gesto di solidarietà da parte della popolazione altoatesina verso il popolo tibetano, come ha posto in evidenhza il presidente Durnwalder. L´india è uno dei paesi prioritari per gli interventi della cooperazione allo sviluppo della Provincia; a parire dal 1991 sono stati sostenuti 94 progetti altoatesini nel paese asiatico per un importo complessivo di circa 2 milioni di Euro. Particolare attenzione è rivolta al popolo tibetano in India, Nepal e nel Tibet per il quale sono stati cofinanziati 36 progetti per un importo di circa 1,1 milioni di Euro. La delegazione altoatesina nel pomeriggio di lunedì 7 marzo, è proseguita per Katmandu capitale del Nepal. Il rientro è previsto per venerdì prossimo 11 marzo. |
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CROAZIA, AUMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO A DICEMBRE
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Zagabria, 9 marzo 2011 - Secondo i dati diffusi dall´Ente Nazionale Statistico croato il totale giro d´affari delle vendite al dettaglio in Croazia lo scorso dicembre è aumentato del 15,5 p.C. In termini reali e del 15,6 in termini nominali rispetto al mese precedente. A livello annuo è stato registrato un aumento del 2,6 p.C. In termini nominali e dello 0,2 in termini reali rispetto al mese di dicembre del 2009. La maggiore crescita in termini nominali, su base mensile, è stata fatta registrare dalle vendite al dettaglio di prodotti alimentari (+24,1 p.C.), mentre il consumo dei carburanti e lubrificanti lo scorso dicembre è aumentato del 4,2 p.C. Il calo maggiore, a livello annuo, è stato registrato nella vendita dei mobili e dell´attrezzatura per illuminazione. |
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TRENTO: INCENTIVI ALLE IMPRESE: VARATO DALLA GIUNTA IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE AL CENTRO DELL´ATTENZIONE INNOVAZIONE, RETI, NUOVA IMPRENDITORIALITÀ |
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Trento, 9 marzo 2011 - Un provvedimento molto atteso, il disegno di legge sugli incentivi alle imprese varato oggi dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´industria Alessandro Olivi, che coordina il Tavolo a suo tempo istituito dalla Provincia con le categorie imprenditoriali per la creazione di valore. Si tratta di un testo che, oltre ad accorpare e semplificare la disciplina degli aiuti e dei servizi alle imprese prevista dalla legge 6 del 1999 e dalla legge 17 del 1993, introduce ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’internazionalizzazione del sistema trentino, il trasferimento tecnologico, l’imprenditoria femminile e giovanile, il riequilibrio territoriale, insomma, tutti gli snodi fondamentali delle politiche provinciali di sostegno all´imprenditorialità. Il nuovo disegno di legge introduce inoltre, come più volte annunciato, criteri per una maggiore selettività degli aiuti, andando a premiare la qualità dell´impresa e del lavoro, nonché la predisposizione all´innovazione e all´apertura all´esterno. Il tutto raccordandosi con i contenuti dell´ultima Finanziaria, che ha introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori. Contenuti dunque profondamente innovativi, come sottolineato dall´assessore Olivi, per il quale "la proposta mira ad innescare l´avvio di nuove imprese e rafforzare le alleanze fra le imprese esistenti, il tutto con l´obiettivo di accrescere la produttività del sistema nel suo complesso". Semplificazione delle procedure, selettività degli aiuti, sostegno ai segmenti più innovativi del tessuto imprenditoriale locale ma anche ai giovani che vogliono avviare un´attività economica in proprio: questi gli elementi fondamentali del disegno di legge sugli incentivi alle imprese varato quest´oggi dalla Giunta provinciale, un provvedimento che si propone di innovare profondamente la disciplina degli aiuti alle imprese. Due gli obiettivi che la Giunta si propone di raggiungere. Il primo è quello di semplificare ulteriormente ed aggiornare il quadro normativo a disposizione delle imprese per il sostegno agli investimenti, riconducendo ad un´unica legge di riferimento gli incentivi di tipo finanziario oltre che "di sistema". Per far questo si propone di abrogare la legge provinciale 17 del 1993 sui servizi alle imprese e riportare i suoi contenuti, aggiornati alla luce delle esigenze espresse dalle imprese nel presente contesto economico, nell’alveo della legge provinciale 6 del 1999 sugli incentivi alle imprese. L’accorpamento delle disposizioni agevolative a sostegno della domanda di servizi e per la promozione delle reti di impresa consente fra le altre cose di beneficiare delle semplificazioni amministrative in tema di procedure, in particolar modo con riferimento alla procedura negoziale introdotta con l´ultima Finanziaria. Il secondo obiettivo che si intende perseguire consiste nell’introduzione nell’ambito della normativa che disciplina la concessione di incentivi alle imprese, di una maggiore selettività, per indirizzare gli interventi verso: soggetti che più difficilmente riescono a partecipare al mondo delle imprese; il sostegno alla competitività delle imprese sui mercati internazionali attraverso innovazione, crescita dimensionale e conoscenze specializzate; la promozione di una struttura del mercato più concorrenziale, in grado di offrire maggiori opportunità di investimento e maggiore efficienza economica sia sui mercati locali sia su quelli internazionali. Scheda: il disegno di legge sugli incentivi alle imprese. Vediamo di riepilogare sinteticamente i contenuti del nuovo disegno di legge. Il testo che la Giunta sottoporrà all´approvazione del Consiglio provinciale: 1) accorpa la legge 6/1999 (aiuti per investimenti fissi, prestiti partecipativi e progetti di ricerca applicata) e la legge 17/1993 (servizi alle imprese) e quindi semplifica le due discipline e raccorda i vari strumenti; 2) prevede ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’interconnessione e l’internazionalizzazione delle imprese; il trasferimento tecnologico; l’imprenditoria femminile e giovanile; il riequilibrio territoriale; 3) introduce una maggiore selettività degli aiuti. Focus della riforma. Il senso complessivo della riforma si coglierà considerando unitariamente le modifiche già introdotte con la legge finanziaria 2011 (che ha introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori), il disegno di legge approvato oggi (soprattutto per le nuove tipologie di aiuto) e i futuri criteri e modalità di attuazione della legge (in corso di predisposizione e verifica con i tavoli tecnici). Da questo insieme emerge una linea di selettività e di organicità, che si esprime in particolare in: 1) un nuovo ordine di priorità, incentrato sulla qualità dell’impresa e del lavoro nonché sull’apertura e sull’integrazione del sistema trentino, che discriminerà non soltanto la misura degli aiuti (come oggi) ma anche l’accesso agli stessi; 2) la limitazione della procedura automatica, che sarà riservata ai soli investimenti addizionali, e l’introduzione della procedura negoziale per i grandi progetti (in cui si "negoziano" ricadute collettive e pluralità di strumenti agevolativi, coinvolgendo quindi anche Trentino Sviluppo e l’equity); 3) una riarticolazione degli incentivi per la ricerca, con enfasi sul trasferimento tecnologico, sulle imprese innovative e sull’assunzione di ricercatori; 4) l’integrazione fra aiuti diretti e aiuti indiretti (immobili, equity, agevolazioni fiscali); 5) la trasformazione di importanti "effetti attesi" dalle politiche d’incentivo (come l’occupazione, la patrimonializzazione dell’impresa e l’addizionalità degli investimenti) in determinanti della misura degli aiuti (e, di conseguenza, in obblighi). Novità in materia di servizi alle imprese e aggregazioni aziendali. L´obiettivo fondamentale è qualificare le conoscenze acquisite dalle aziende attraverso consulenze esterne e rafforzare le alleanze d’impresa. Di conseguenza: gli aiuti sono circoscritti ai temi strategici: innovazione; qualità totale dell’impresa e del lavoro; produttività; subentro nelle attività di famiglia; certificazioni (di qualità, di prodotto, ambientale, etica); buone pratiche ambientali; strategie di mercato; Ict; aggregazioni; è richiesta una specifica qualificazione dei prestatori di servizi; è previsto un nuovo aiuto per il contratto di rete (30% delle spese per la sottoscrizione del contratto e fino al 50% del fondo comune); Il Trentino è La Prima Provincia In Italia Ad Adottare Una Misura Di Questo Genere. Sono mantenuti gli attuali aiuti ai consorzi, che hanno avuto fin qui un ruolo cruciale nelle aggregazioni d’impresa. Nuovi aiuti per l’innovazione. Sono previsti nuovi aiuti: destinati alle nuove imprese innovative (fino a 1 milione di euro ciascuno) per ridurre gli oneri (fino all’80%) relativi all’assunzione di laureati e a progetti di ingegnerizzazione o di innovazione, anche realizzati dal titolare o dai soci dell’impresa (aspetto, quest’ultimo, molto sentito nelle piccole aziende); per l’acquisizione di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale; in favore dei centri di assistenza tecnica (Cat), che potranno riguardare tutti i settori economici. Aiuti per l’imprenditorialità femminile e giovanile. Per la nuova imprenditorialità femminile e giovanile sono agevolati i costi per l’avvio dell’impresa e per le consulenze destinate alla prima assistenza e all’impostazione del piano strategico, ivi compresi i costi derivanti dall’eventuale congedo parentale. Sono previsti inoltre lo sportello giovani e le borse di studio in favore di giovani o di ricercatori che promuovono nuove idee imprenditoriali. Nuovi aiuti per l’internazionalizzazione. Sono previsti un’ulteriore riduzione Irap per le imprese che sostengano spese per la ricerca e per l’internazionalizzazione: le modalità concrete saranno stabilite dalla legge finanziaria annuale. Inoltre sono previsti aiuti nella forma di voucher per l’internazionalizzazione («buoni» spendibili presso soggetti convenzionati per la fornitura dei servizi agevolati; gli aiuti sono estesi anche alle imprese agricole). Riequilibrio territoriale. È infine previsto il sostegno degli interventi nelle zone montane caratterizzate da marginalità socio economica: la disciplina attuativa della legge individuerà apposite misure e priorità d’intervento, in montagna e nelle zone comunque "periferiche" |
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BOLZANO: GRAZIE A PROGETTO PILOTA DA APRILE AL VIA FORMAZIONE PER DIRIGENTI DI COOPERATIVE |
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Bolzano, 9 marzo 2011 - L’assessore provinciale Roberto Bizzo nella mattinata di giovedì 3 marzo 2011, assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo cooperativo ha presentato il nuovo progetto pilota di formazione per la direzione di cooperative organizzato congiuntamente dall’Ufficio sviluppo della cooperazione e dalle Centrali Cooperative (Confcooperative - Associazione generale cooperative italiane Agci Alto Adige Südtirol - Legacoopbund Bolzano - Federazione Raiffeisen). Per far fronte alle carenze emerse nel settore del management e gestione delle cooperative, soprattutto di quelle più piccole un apposito gruppo di lavoro formato da rappresentanti di tutte e quattro le associazioni di rappresentanza operanti in provincia di Bolzano ha elaborato un progetto pilota di formazione ad hoc. I dettagli del progetto formativo sono stati illustrati giovedì 3 marzo 2011 dall´assessore provinciale competente Roberto Bizzo, assieme alla direttrice ed al vicedirettore dell´Ufficio sviluppo della cooperazione, Manuela Paulmichl e Fabrizio Ferrari, e dei rappresentanti delle associazioni di rappresentanza provinciali delle cooperative Andrea Grata, presidente Confcooperative, Nicola Grosso, vicedirettore Associazione generale cooperative italiane Agci, Monika Bauer di Legacoopbund Bolzano, Georg Terleth della Federazione Raiffeisen. Come ha sottolineato l´assessore Bizzo è importante accompagnare i manager di nuove cooperative fornendo loro un bagaglio di conoscenze ed esperienze atte a sostenerli nell´affrontare un ruolo complesso facendo crescere la cooperazione. Il settore cooperativo, come ha ribadito, costituisce una forma alta di economia e l´economia del futuro. Infatti, proprio la sua mission di porre al centro lo sviluppo dell´individuo ha fatto si che esca rafforzata dal periodo di criswi. L´economia, come ha detto l´assessore Bizzo, ha compreso che se è slegata dal capitale umano è destinata ad implodere. La direttrice dell´Ufficio sviluppo cooperative, Manuela Paulmichl, ha posto in evidenza come il management sia il presupposto per garantire lo sviluppo delle cooperative. Il fatto di unire le forme fra Centrali cooperative e Provincia significa fornire maggiore spinta verso un approccio più professionale al mondo cooperativo. Georg Terleth, referente per la formazione in seno alla Federazione Raiffeisen e coordinatore del progetto, ha posto in evidenza la bontà di questo primo progetto pilota di intercooperazione augurandosi che possa in seguito essere proseguito. Il percorso formativo, che si terrà nei mesi di aprile e maggio 2011, è indirizzato a 15 fra amministratori o dirigenti sopratutto di cooperative sociali o in fase di start-up. La filosofia che sottende l´iniziativa è che al giorno d´oggi per avere maggiori garanzie di permanenza a lungo termine sul mercato è necessario accrescere le attuali e future competenze manageriali sia in campo manageriale ed amministrativo che nell´ambito della gestione delle risorse umane, della comunicazione e della risoluzione di conflitti. Monika Bauer di Legacoopbund Bolzano, Nicola Grosso, vicedirettore Associazione generale cooperative italiane Agci, e Andrea Grata, presidente Confcooperative, hanno quindi illustrato le peculiarità dei singoli moduli del corso che prenderà il via il 5 aprile per concludersi il 9 giugno 2011 con la consegna dei certificati. Le iscrizioni al precorso formativo possono essere presentate entro il 18 marzo 2011 alle rispettive Centrali delle Cooperative o presso la Ripartizione Innovazione, Ricerca, Sviluppo e Cooperative, all´Ufficio sviluppo della cooperazione, in via Raiffeisen 5 a Bolzano. Il percorso di formazione si struttura in quattro moduli di due giornate, con insegnamento in italiano e tedesco e contenuti a forte orientamento pratico, e nell´elaborazione di un progetto per singolo partecipante con tutoring. A completamento sono, inoltre, previste sessioni di coaching personalizzato destinate a supportare i singoli dirigenti al fine di raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. |
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AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DELL´"ALTO ADIGE AWARD" DELL´ECONOMIA |
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Bologna, 9 marzo 2011 - La prima edizione dell’"Alto Adige Award" dell’economia è stata presentata ufficialmente oggi, martedì 1 marzo 2011, dai direttori degli enti che operano a sostegno dell’imprenditoria locale: Bls, Eos, Smg e Tis. Il motto rivolto agli imprenditori è "L’alto Adige conta su di te e sulla tua azienda!". Condizioni di partecipazione in Internet www.Altoadige-award.it" Entro il 15 giugno 2011 aziende ed imprenditori possono concorrere alla prima edizione del premio “Alto Adige Award” dell’Economia che riunisce quattro premi che in precedenza erano indetti separatamente da Bls Business Location Südtirol, Eos Organizzazione export Alto Adige, Smg Alto Adige Marketing e Tis innovation park. Sono così raggruppati in un unico riconoscimento i tre awards esistenti “Go-international”, “Marketing”, “Innovation” ed uno nuovo, “Investment”. Quattro le categorie previste dal concorso unico dedicate ai settori strategici dell’economia: export, innovazione, destination marketing e business location. Gli iniziatori di “Alto Adige Award”, gli assessori provinciali Thomas Widmann, Hans Berger e Roberto Bizzo si sono posti l’obiettivo di incrementare la competitività dell’Alto Adige, offrendo visibilità a progetti e aziende innovativi, esemplari e in grado di affrontare il mercato. Come ha sottolineato in loro vece il direttore della Ripartizione Artigianato, Industria e Commercio, Hansi Felder, oggi, martedì 1 marzo 2011, il premio è il secondo passo che si compie affinché l´economia altoatesina parli la medesima lingua; il primo passo era stato fatto nel gennaio scorso con la pubblicazione congiunta della rivista "M - Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige". Il concorso, come ha proseguito costituisce un grande palcoscenico per tutte le aziende e per lo sviluppo di nuovi prodotti ed offerte targati Alto Adige. Il concorso è riservato ad aziende di tutti i settori insediate in provincia di Bolzano. Il concorso prevede riconoscimenti per un investimento straordinario (Investment Award), un’attività di export di successo (Go International Award), un’operazione di marketing già attuata (Marketing Award) e un’azienda che punta sull’innovazione (Innovation Award). La consegna dei riconoscimenti ai vincitori della prima edizione del concorso è in programma per l’11 novembre 2011, con la cosiddetta “Notte degli Awards” presso il Teatro Comunale di Bolzano, dove oggi è avvenuta la sua presentazione alla presenza dei rappresentanti dei quattro enti: Christof Engl, direttore Smg, Hansjörg Prast, direttore Eos-direktor, Hubert Hofer, direttore Tis, e Ulrich Stofner, direttore Bls. L´"alto Adige Award", organizzato da Business Location Südtirol-alto Adige (Bls), Organizzazione Export Alto Adige (Eos), Alto Adige Marketing (Smg) e Tis innovation park, è riservato ad aziende ed imprenditori con insediamenti in provincia di Bolzano. Le iscrizioni al concorso sono possibili entro il 15 giugno 2011. Per conoscere le condizioni di partecipazione informazioni sul sito www.Altoadige-award.it/ |
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INCONTRO IN REGIONE BASILIATA SU ACCORDO CUTOLO ACQUE MINERALI |
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Potenza, 9 marzo 2011 - “La Regione per quanto di sua competenza vigilerà attentamente affinchè l’accordo sottoscritto lo scorso 25 ottobre venga rispettato nelle sue parti essenziali, ad iniziare dalla tutela dei lavoratori e dal rispetto dei loro diritti. Auspichiamo inoltre che l’Azienda realizzi il suo progetto di ristrutturazione innovativo nei tempi stabiliti utile al rilancio produttivo in una importante realtà territoriale e che attivi maggiori momenti di istituzionalizzazione del dialogo con i lavoratori, le Rsu e i sindacati di categoria, propedeutico alla creazione di un necessario clima di fiducia e di armonia aziendale”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione tecnologica della Regione Basilicata, Erminio Restaino, nel corso dell’incontro di ieri mattina, da egli convocato, con la dirigenza della società Cutolo Acque Minerali e con le organizzazioni sindacali di categoria Cgil, Cisl e Uil. L’esponente del Governo regionale ha anche sottolineato, tra l’altro, che il Dipartimento Attività produttive, in sintonia con quello all’Ambiente guidato da Agatino Mancusi, seguirà con estrema attenzione la fase relativa alla volturazione della concessione per la coltivazione delle pregiate acque minerali a favore della nuova azienda, per salvaguardare i lavoratori e difendere il patrimonio ambientale rappresentato dalle sorgenti dell’area del Vulture. L’amministratore delegato di Cutolo Acque Minerali, Adriano Panzironi, ha illustrato le azioni attivate, nell’ambito dell’accordo sottoscritto, che hanno portato, pur in presenza di una serie di criticità legate al passaggio dalla vecchia alla nuova gestione, all’assunzione dei dipendenti, all’attivazione di investimenti per l’ammodernamento delle linee produttive, all’avvio di una campagna di promozione commerciale su tutto il territorio nazionale. I rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e delle Rsu aziendali, hanno manifestato una serie di preoccupazioni sulla mancata applicazione di alcuni punti dell’accordo, in particolare sui ritardi nella corresponsione dei salari e sulla rigidità relazionale assunta dall’azienda, che hanno determinato momenti di tensione e giornate di sciopero. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, che ha invitato la Regione a farsi garante del rispetto dell’accordo. |
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