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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Marzo 2011 |
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SCOPERTA LA DINAMICA DELLA GEMMAZIONE DELL´HIV |
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Bruxelles, 16 marzo 2011 - Da tempo è stato provato che il virus dell´immunodeficienza umana (Hiv) invade le cellule immunitarie umane inducendole a produrre nuove copie del virus, che a loro volta vanno ad infettare nuove cellule. Ma l´ordine degli eventi, la cinetica e le azioni dei singoli componenti alla gemmazione dell´Hiv rimangono ancora poco chiari. Tuttavia, un team internazionale di ricercatori si è proposto di studiare il ruolo dell´enzima Vps4a, rivelando che esso svolge un ruolo più attivo in tutto il processo di quanto si pensasse finora. Vps4a era già noto per la sua azione dopo il completamento della gemmazione del virus, ma grazie a una tecnica di microscopia avanzata, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i complessi contenenti circa una dozzina di molecole Vps4a formano i punti nella membrana dove in seguito appaiono i nuovi virioni. Il professor Lamb, uno dei principali ricercatori della Ludwig-maximilians-universität (Lmu) di Monaco di Baviera, in Germania, ha detto: "Siamo ora in grado di dimostrare in dettaglio, per la prima volta, come le proteine ospite interagiscono con i componenti dell´Hiv per consentire loro di nascere dalle cellule infette. Con i metodi a nostra disposizione possiamo anche studiare gli effetti farmacologici sulle cellule infette, il che può consentirci di migliorare la loro efficacia o addirittura condurre allo sviluppo di nuove classi di composti attivi." I virus alterano il corso delle cellule a seconda del proprio scopo; una volta che il materiale genetico di un virus è entrato in una cellula ospite, la cellula ospite viene riprogrammata e produce nuove particelle virali. Per rilasciare questi nuovi virus, l´Hiv sfrutta le proteine cellulari coinvolte nel caricamento, la cernita e l´esordio delle vescicole cellulare conosciute come proteine Escrt. Durante l´esordio, l´Hiv usa le Escrt per tagliare l´ultima connessione fra il rivestimento virionale e la superficie cellulare, permettendogli di lasciare la cellula. L´enzima Vps4a fa parte del meccanismo Escrt ed è necessario per lo scioglimento del complesso dopo l´uso, permettendo il riciclaggio dei suoi componenti. Le scoperte svelano che Vps4a agisce nello stadio iniziale del processo di gemmazione. I ricercatori sono riusciti a individuare e tracciare il percorso dell´enzima tramite l´imaging ultrasensibile delle cellule vive. Sono stati in grado di guardare l´enzima e chiarire la dinamica della gemmazione dell´Hiv dopo la sua fusione con una proteina fluorescente verde - di fatto un evidenziatore microscopico. Si è visto che i complessi costituiti da circa tre dodecameri (un complesso proteico con 12 subunità) di Vps4a subiscono l´attivazione transitoria in un sito di gemmazione. Poco dopo, è stato osservato che i virioni spuntano dalla cellula in questi punti. Dato che il rilascio del virione non avviene immediatamente dopo l´attivazione di un enzima, i ricercatori ritengono che sia necessario almeno un ulteriore passo intermedio per la gemmazione. I risultati indicano che Vps4a ha un ruolo diretto nella scissione membranica conducendo al rilascio di Hiv-1. "La nostra attuale metodologia ci consente di monitorare l´assemblaggio dei singoli virioni e stiamo lavorando a ulteriori perfezionamenti che ci permetteranno di seguire l´intero ciclo di vita del virus Hiv", dice il professor Lamb. "Siamo già in grado di visualizzare alcune fasi del ciclo di vita a livello di un singolo virus, osservare le interazioni e determinare la cinetica di diversi processi." L´infezione umana da Hiv è stata scoperta nel 1981 e da allora il virus ha ucciso milioni di persone in tutto il mondo. Le quattro vie principali di trasmissione sono il sesso non protetto, le siringhe infette, il latte materno e la trasmissione da una madre infetta al suo bambino alla nascita. Grazie allo screening dei prodotti ematici, la trasmissione dellHiv attraverso le trasfusioni di sangue è stata in gran parte sradicata nel mondo sviluppato. I dati della Relazione globale 2009 dell´Organizzazione mondiale della sanità ha mostrato che 33,3 milioni di persone in tutto il mondo vivevano con l´Hiv in quel momento, e che ogni anni venivano infettate 2,6 milioni di persone. Questa ricerca continua sulla strada per chiarire l´intero processo dell´Hiv, e per trovare infine una cura per l´Hiv/aids, un aspetto sottolineato dal professor Lamb: "Il nostro obiettivo finale è di chiarire l´intero ciclo di vita del virus." Per maggiori informazioni, visitare: Lmu Monaco di Baviera: http://www.En.uni-muenchen.de/index.html Nature Cell Biology http://www.Nature.com/ncb/index.html |
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BIOTECNOLOGIE E TUMORI, MILANO PROTAGONISTA NELLO SVILUPPO DEI FARMACI |
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Milano, 16 marzo 2011 - I più recenti progressi nello sviluppo dei nuovi farmaci biotecnologici sono stati presentati ieri a Palazzo Marino nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato esperti di livello internazionale, che dirigono a Milano alcune tra le più importanti istituzioni universitarie, di ricovero e cura. I campi della biotecnologia in cui si registrano i progressi più significativi sono la cura dei tumori e delle malattie gravemente invalidanti quali il morbo di Parkinson e la sclerosi a placche, come hanno spiegato i professori Pierotti, Pellicci e Comi. L’incontro stampa si è svolto in concomitanza con il congresso Milano Bio Europe Spring, in corso fino a domani presso la Fiera di Milano, dove si stanno confrontando 1835 partecipanti provenienti dai settori industriali e accademici di 47 paesi. Patrocinato dal Comune di Milano e organizzato da Ebd Group, Milano Bio Europe Spring è il più importante appuntamento europeo dedicato allo sviluppo e all’applicazione delle biotecnologie nel settore della salute umana, veterinaria e nell’area agroalimentare. “L’industria delle biotecnologie - ha affermato l’assessore alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano, Luigi Rossi Bernardi – si sta sviluppando molto rapidamente in Italia e conta circa 200 industrie, della quali circa il 50% concentrato a Milano. La nostra Città è riconosciuta capitale di studio dei farmaci oncologici e ha forti tradizioni anche nella scoperta di nuovi antibiotici. Sono queste le motivazioni che hanno portato a Milano questo grande convegno europeo. Il Presidente di Farmindustria Sergio Dompè, intervenuto con una relazione al convegno, ha sottolineato il forte contributo innovativo dell’industria farmaceutica italiana, di cui le biotecnologie rappresentano il settore più avanzato. L’impatto sulla salute e l’importanza economica di questo settore è testimoniato dai 235 nuovi farmaci in corso di sviluppo clinico in Italia. Si tratta di un’industria – conclude l’assessore – su cui occorre puntare per assicurare la leadership di Milano in un settore di grande rilevanza economica oltre che sanitaria”. |
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GLI OSPEDALI RIUNITI DI PARMA, IL S.ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA E IL BUFALINI DI CESENA PRONTI A DARE ASSISTENZA SANITARIA A CHI RIENTRA DALLE AREE DEL GIAPPONE COLPITE DALLE RADIAZIONI |
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Bologna, 16 marzo 2011 – Gli Ospedali Riuniti di Parma, il S.orsola-malpighi di Bologna e il Bufalini di Cesena sono gli ospedali di riferimento per l’assistenza a persone esposte a radiazioni. L’emilia-romagna è pronta a ricevere e dare assistenza alle persone che arriveranno in regione dal Giappone e che sono state esposte alla radioattività derivante dalle emissioni delle centrali nucleari in condizioni critiche dopo il terremoto. La Regione ha scritto una lettera ai direttori generali della Aziende sanitarie regionali precisando che le persone provenienti dalle aree del Giappone potenzialmente contaminate potranno rivolgersi al pronto soccorso dei tre ospedali di Parma, Bologna e Cesena dove saranno prese in carico per rilevare l’eventuale contaminazione e procedere in condizioni di sicurezza agli accertamenti necessari. |
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150° ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA, LA SANITÀ TOSCANA FUNZIONA COME NEI TRADIZIONALI GIORNI FESTIVI |
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Firenze, 16 marzo 2011 – Giovedì 17 marzo, giorno di festa nazionale per il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia, la sanità toscana funzionerà come nei tradizionali giorni festivi. In tutte le aziende sanitarie della regione saranno chiuse tutte le attività amministrative, i servizi ambulatoriali e di prenotazione, i punti prelievo. Le visite che erano già state prenotate per la data del 17 marzo sono state tutte disdette, e i cittadini ricontattati per fissare un nuovo appuntamento. Lo stesso è stato fatto per gli interventi programmati. Come sempre in occasione dei giorni festivi, saranno comunque garantiti i servizi di emergenza-urgenza, l’assistenza medica di pronto soccorso e il supporto attivo alle prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio. E, come sempre, funzionerà il servizio di continuità assistenziale (guardia medica). |
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FESTA 17 MARZO, SANITÀ IN PUGLIA: GARANTITE URGENZE, RIPROGRAMMATE CON PRIORITÀ LE VISITE |
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Bari, 16 marzo 2011 - L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha inviato una lettera ai direttori generali e ai commissari delle Asl, Ao, Irccs e enti ecclesiastici sulla festa nazionale del 17 marzo. “L’organizzazione dei servizi, del lavoro e delle attività in tutte le strutture sanitarie – scrive Fiore – deve essere organizzata a tutti gli effetti come per le altre giornate festive”. “A scanso di equivoci – precisa – tutte le emergenze e urgenze dovranno essere garantite e eventuali visite programmate e non eseguibili dovranno essere riprogrammate con priorità al fine di scongiurare riflessi negativi sui cittadini interessati che dovranno essere debitamente avvertiti”. Fiore ha chiesto ai Dg e commissari anche di “assicurare la massima informazione (a mezzo stampa, avvisi, cartelli, pubblicazioni sui portali web aziendali) sull’articolazione dei servizi nella giornata del 17 marzo (chiusura Cup e altri sportelli al pubblico)”. |
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ROSSI: “LA SANITÀ TOSCANA HA I CONTI A POSTO. NON ABBIAMO NULLA DA TEMERE” |
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Livorno, 16 marzo 2011 – “Non ci sono situazioni critiche oltre a quella di Massa, che noi stessi abbiamo scoperto e denunciato. Chi lo dice prenda i bilanci e li faccia verificare come abbiamo fatto noi. Basta, la sanità toscana ha i conti a posto, sono sicuramente tra i più affidabili in Italia, realizzati con criteri rigorosi e certificati. Non abbiamo nulla da temere”. Così ha risposto ieri il presidente della Regione Enrico Rossi ai cronisti livornesi che gli hanno rivolto domande in relazione alla situazione di bilancio della Asl locale. “Grazie ai nostri controlli abbiamo scoperto e denunciato il buco di Massa – ha concluiso Rossi – Dov’erano nel frattempo i signori dell’opposizione? L’opposizione rifletta prima di parlare”. Il presidente Rossi ha infine confermato l’azione legale avviata nei confronti del parlamentare del Pdl Lucio Barani. |
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IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INAUGURATO IL REPARTO DI EMATOLOGIA DELL’OSPEDALE ANNUNZIATA DI COSENZA
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Catanzaro, 16 marzo 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha partecipato all’inaugurazione dell´area di degenza dell´unità operativa di ematologia dell´ospedale Annunziata di Cosenza. L’inaugurazione è stata preceduta da un incontro con la stampa. Al tavolo dei lavori, con il Presidente della Regione erano presenti l’arcivescovo di Cosenza Monsignor Salvatore Nunnari, il commissario dell’Annunziata Paolo Gangemi, il direttore dell’unità operativa di ematologia Fortunato Morabito, Rosella Pellegrini, presidente regionale dell’Airc ed Enzo Paolini nella qualità di presidente della fondazione Amelia Scorza. “La sanità in Calabria non è fatta solo di tagli, bensì di razionalizzazione della spesa, eliminando i vantaggi a chi non ne aveva diritto, nell’interesse della collettività – ha detto il Presidente Scopelliti. L’inaugurazione di oggi va in questa direzione e da una risposta significativa alle esigenze della popolazione, dieci posti letto che certamente sono indispensabili per il territorio. Abbiamo le idee molto chiare sulla sanità. Il nostro grande impegno in Calabria è quello di mettere il cittadino al centro degli interventi e delle azioni previste, offrendo servizi efficienti e di qualità”. Scopelliti, all’ingresso della struttura sanitaria, si è intrattenuto con una delegazioni dei precari dell’Asp di Cosenza oggetto della nota vicenda relativa alle stabilizzazioni. “Non c’è alcuna volontà persecutoria da parte nostra, abbiamo grande rispetto per il lavoro della Procura. Chi non ha violato la legge può stare tranquillo”. |
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SANITA’: GIUNTA VENETA FISSA TETTI SPESA PRIVATI PER ANNO 2011 |
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Venezia, 16 marzo 2011 - La Giunta regionale del Veneto, nella sua seduta di ieri su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha determinato i tetti di spesa per l’anno 2011 relativi all’attività delle strutture sanitarie ospedaliere e ambulatoriali private equiparate, accreditate o preaccreditate. Come punto di riferimento per le strutture ospedaliere è stato preso quanto liquidato al 31 dicembre 2009, pari a circa 464 milioni, cui allora si aggiunsero 66 milioni di incremento finanziario riconosciuto. Per le prestazioni ambulatoriali, il riferimento è al liquidato del 2010. Un tavolo di confronto congiunto, che sarà costituito con decreto del segretario regionale sanità e sociale, procederà ora alla revisione dei cosiddetti “Drg” (il sistema di determinazione del costo per ogni singolo ricovero ospedaliero), la cui valorizzazione attuale fu fissata nel 2006. Nelle more di questo lavoro, alla sanità privata è stato riconosciuto per l’anno 2011 un incremento finanziario provvisorio del 5%. “Con questa delibera – sottolinea Coletto – riteniamo di aver raggiunto un buon punto di equilibrio tra diverse istanze sul tappeto: la necessità di non intaccare i servizi rivolti al cittadino; l’impegno ad ottimizzare i costi in relazione alla difficile congiuntura nazionale in atto che richiede qualche sacrificio un po’ a tutti; la volontà di non mortificare l’attività di un privato sanitario che nel Veneto è di qualità e con il quale abbiamo sempre avuto un rapporto collaborativo, che mi auguro prosegua al tavolo per la determinazione delle nuove Drg. L’incremento finanziario riconosciuto del 5% - aggiunge Coletto – va proprio in questa direzione”. Coletto pone l’accento sul fatto che “questa decisione, da un lato consente un risparmio per la casse pubbliche valutabile attorno ai 30-35 milioni; dall’altro permette di proseguire nel cammino di razionalizzazione delle prestazioni erogate in termini di allineamento al settore pubblico soprattutto per quanto riguarda il raggiungimento dell’obiettivo di un tasso di ospedalizzazione del 140 per 1000; dall’altro ancora garantisce la continuità nell’erogazione dell’assistenza ai cittadini”. “Mi auguro, ma ne sono certo – conclude Coletto – che lo spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto il rapporto tra la Regione e la sanità privata veneta possa proseguire e possa portare al più presto ad una nuova valorizzazione dei Drg con particolare attenzione alla diversificazione tra prestazioni complesse e prestazioni semplici, elemento questo fondamentale per gestire con equilibrio di anno in anno l’intera partita”. |
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SANITA´ IN SICILIA: CIECHI E RETINOPATICI, FIRMATE CONVENZIONI CON UIC E ARIS |
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Palermo, 16 marzo 2011 - L´assessorato regionale della Salute implementa le attivita´ per la prevenzione della cecita´ e la realizzazione e la gestione dei centri per la rieducazione e la riabilitazione visiva. L´assessore Massimo Russo ha infatti firmato due nuove convenzioni, della durata triennale, con il Consiglio regionale dell´Unione Italiana Ciechi e ipovedenti (Uic) e l´Associazione Retinopatici e Ipovedenti Siciliani (Aris), che prevede uno stanziamento di 700 mila euro grazie all´utilizzazione di fondi ministeriali dedicati. "Abbiamo voluto dare continuita´ a quanto gia´ fatto nel recente passato - ha detto Russo - ma siamo anche andati oltre, aggiornando i contenuti della convenzione in modo da assicurare servizi migliori e piu´ capillari agli ipovedenti siciliani che purtroppo rappresentano una categoria molto numerosa. Questo, comunque, e´ solo un primo passo perche´ stiamo gia´ progettando un piano ancora piu´ articolato per la prevenzione e la riabilitazione degli ipovedenti che potra´ fare della Sicilia una delle regioni guida in Italia". La Convenzione con l´Uic (555 mila euro) e´ finalizzata alla realizzazione dei programmi di prevenzione della cecita´ che dovranno essere attuati utilizzando il personale specializzato, le attrezzature sanitarie, gli spazi ambulatoriali delle sezioni provinciali dell´Uic nonche´ le due unita´ mobili oftlalmiche in dotazione al consiglio regionale dell´Uic con le quali - ed e´ questa una delle novita´ piu´ interessanti della nuova convenzione - verranno condotte campagne di screening oculistici anche nelle isole minori. L´uic si impegna a proseguire l´attivita´ dei centri per l´educazione e la riabilitazione visiva nelle sezioni provinciali di Agrigento, Catania, Enna e Messina, che si faranno inoltre carico degli interventi di prevenzione negli ambiti territoriali di competenza. Le attivita´ dovranno essere concertate con le rispettive Asp. La convenzione con l´Aris (144.922 euro) prevede la realizzazione dei programmi di prevenzione e riabilitazione visiva con la dotazione organica, le attrezzature sanitarie e gli spazi in uso alla stessa associazione all´interno dell´azienda ospedaliera Villa Sofia - Cervello di Palermo. Alla firma delle convenzioni erano presenti Rocco Di Lorenzo per l´Aris e Giuseppe Castronovo per l´Uic. |
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GENETICA MEDICA E DIRITTO ALLA VITA IL 18 MARZO A TRENTO UN CONGRESSO CON IL PROFESSOR ZICHICHI - “PERCHÉ IO CREDO IN COLUI CHE HA FATTO IL MONDO”. |
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Rovereto, 16 marzo 2011 Il professor Antonino Zichichi, presidente della World Federation of Scientists, parteciperà al congresso “Genetica medica e diritto alla vita” organizzato dall’Associazione Magi il prossimo 18 marzo, presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione a Trento. Il congresso, che gode del patrocinio della Regione Trentino-alto Adige e della Provincia autonoma di Trento, vuole offrire una riflessione sul tema del rapporto fra scienza e fede ed avrà il suo momento centrale nella Lettura Magistrale del professor Zichichi, prevista verso le ore 11.00, dal titolo “Perché io credo in colui che ha fatto il mondo”. Al congresso parteciperanno anche il professor Giuseppe Noia, che ha pubblicato interessanti studi sulle malattie del bambino quando si trova in utero, il professor Leopoldo Zelante, un’importante figura storica del cattolicesimo scientifico, direttore del Laboratorio di Genetica dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di S. Giovanni Rotondo, fondata dal Santo Padre Pio da Pietralcina e la psicologa Cinzia Baccaglini del centro “Aiuto alla Vita”. Nel corso dei lavori l’Associazione Magi consegnerà anche alcune targhe di merito alla carriera e alla solidarietà. Per la carriera sarà premiato Monsignor Ernesto Menghini, Presidente dell’Oari (Associazione per l’animazione di una pastorale di speranza nell’uomo che soffre). Per la solidarietà sarà premiata la signora Lucia Guerrini, figlia spirituale di Padre Pio che, dopo essere rimasta vedova, ha dedicato tutti i suoi risparmi e tutto il suo tempo alle persone rimaste sole. L’associazione Magi, che nel corso degli anni è riuscita ad allestire un ambulatorio ed una struttura di diagnostica e ricerca per lo studio sulle malattie genetiche rare, lavora da anni senza fini di lucro nel campo della genetica medica, cercando soprattutto di porsi al fianco delle famiglie che si trovano a dover affrontare patologie rare per cui non esistono cure specifiche. Si stima che ve ne siano circa 5000. |
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SANITA’: INTESA PER COLLABORAZIONE VENETO-TRENTO TRA AREE ALTO GARDA-BASSO SARCA. |
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Venezia, 16 marzo 2011 - La Giunta regionale del Veneto, nella sua seduta di ieri su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha recepito un protocollo d’intesa per la collaborazione tra i sistemi sanitari dell’Alto Garda (Veneto) e del Basso Sarca (Provincia Autonoma di Trento) che, per la parte veneta, interessa particolarmente l’attività dell’Ospedale di Malcesine. Il protocollo prevede infatti tra l’altro la collaborazione della Provincia Autonoma di Trento con l’Ospedale di Malcesine per l’assistenza specialistica ambulatoriale, riabilitativa, di chirurgia ortopedica e di primo intervento, nonché la conferma della convenzione inerente le prestazioni erogate a Malcesine, Centro di Riferimento Nazionale per la specifica patologia, ai cittadini trentini affetti da esiti di poliomielite. “Un accordo molto positivo per svariati motivi – dice con soddisfazione Coletto – in primo luogo perché delinea un futuro concreto e preciso per l’ospedale di Malcesine che metterà a disposizione le sue ben note specialità ai pazienti di una vasta area del Trentino; in secondo luogo perché diamo così vita ad una serie di importanti sinergie tra territori confinanti: un modello che ha già dato ottimi risultati nella collaborazione in essere da anni tra il Feltrino ed il Primiero. Entrambe le aree – sottolinea Coletto – ne potranno trarre giovamento, ottimizzando la rispettiva spesa e mettendo a disposizione dei nostri cittadini un’organizzazione rispondente alle loro necessità”. Tramite la firma di una specifica convenzione, l’offerta di servizi sanitari nelle aree del Basso Sarca e dell’Alto Garda verrà integrata e razionalizzata, rendendo così possibile ad un ampio bacino d’utenza costituito dai cittadini delle due zone confinanti di fruire delle reciproche specialità. Per quanto riguarda Malcesine, i cittadini dell’Alto Sarca trentino potranno ad esempio utilizzare l’ospedale veronese per fruire dei servizi di chirurgia ortopedica, essendo esso riconosciuto come struttura che concorre all’offerta sanitaria del nuovo bacino interregionale. Trento collaborerà inoltre al potenziamento dell’unità operativa di ortopedia di Malcesine anche attraverso il coinvolgimento di propri professionisti dell’azienda servizi socio-sanitari di Trento. Toccherà ad un tavolo tecnico congiunto, al quale per il Veneto siederà il segretario regionale sanità e sociale, individuare più dettagliatamente le azioni e gli interventi, e determinare per ogni intervento l’apporto di ciascuna delle parti. |
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DONNE IN ETÀ FERTILE: DEPRESSIONE, SOTTO ACCUSA LE MESTRUAZIONI ABBONDANTI FLUSSI INTENSI PER 3 MILIONI DI ITALIANE MA SOLO IL 5% SI CURA |
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Milano, 16 marzo 2011 – Le mestruazioni molto intense sono un problema serio che può portare a depressione, una malattia che colpisce 9 milioni di donne nel nostro Paese. Eppure solo il 5% di chi ha cicli abbondanti chiede aiuto al medico, il resto (circa 2.600.000 italiane) subisce le conseguenze: pesanti ripercussioni sulla qualità di vita, perdita di giorni di lavoro, imbarazzo, rapporti personali compromessi. Ma ora, per la prima volta, è anche provato un legame diretto con la depressione. Le mestruazioni eccessive rappresentano infatti la causa principale di perdita di ferro, determinante per l’ottimale funzionamento delle funzioni psichiche. “Bisogna risolvere il problema alla radice e la prima scelta è la terapia con la pillola anticoncezionale a base di estrogeno naturale con un’efficacia specifica nel ridurre la quantità di perdite. Da sola, senza nessun altro trattamento, è in grado di far risalire i livelli di ferro fino a valori normali – spiega la prof.Ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano -. È il primo ed unico contraccettivo ormonale orale in grado di offrire questo vantaggio e sulla base di questi dati sta per essere approvato dall’Aifa per la cura dei flussi abbondanti, come già successo in Europa con l’approvazione dell’Ema”. Il prezzo del disturbo è molto elevato, sia in termini di qualità di vita che economico: uno studio americano ha stimato 1,5 miliardi di dollari l’anno (negli Usa) per costi diretti, mentre quelli indiretti sfiorano i 36. “Comprendono anche lo scarso rendimento professionale – continua la Graziottin -: a causa di mestruazioni eccessive crollano infatti l’attenzione, la concentrazione e la memoria, con un’immediata ricaduta negativa. Fino a 3,6 settimane lavorative perse l’anno. Problemi che si aggravano con l’arrivo della primavera: la variabilità stagionale aumenta i sintomi di astenia, affaticabilità e difficoltà di concentrazione. Una corretta valutazione del problema da parte della donna è fondamentale: ogni disagio va segnalato al medico”. Il problema è sottostimato anche dai ginecologi nonostante oggi sia facilmente risolvibile grazie alle nuove opzioni terapeutiche. “I risultati di due studi randomizzati e controllati per valutare l’efficacia della pillola con estrogeno naturale hanno dimostrato una riduzione del sanguinamento del 76,2% a 90 giorni e dell’88% nel corso di 6 cicli – spiega il prof. Francesco Primiero della Sapienza di Roma -. Nella fase iniziale circa il 90% delle donne manifestava un sanguinamento eccessivo (≥80 ml), ridotto sotto questa soglia in due terzi delle pazienti trattate. Uno dei risultati secondari più importanti è stato inoltre la diminuzione del numero di giorni di sanguinamento, da 4 a 2”. Di questo tema si è discusso oggi in un incontro a Milano. Oltre 1.700.000 italiane sono anemiche e quelle in età fertile sono inevitabilmente più a rischio a causa del ciclo: dopo la menopausa, la percentuale di chi presenta questo problema crolla dal 12 al 5%, mentre fra gli uomini è del 2%. “Ma l’allerta deve salire già quando i livelli di ferro si abbassano, prima che si presenti la patologia vera e propria – aggiunge la prof.Ssa Graziottin -. Un segnale importante da non sottovalutare è la caduta dei capelli. Spesso viene liquidato come un disagio secondario o stagionale invece può essere la spia di una malattia più seria, da approfondire”. Un sondaggio condotto dai ginecologi italiani sul rapporto fra le donne e le mestruazioni ha dimostrato che il 28% lamenta problemi di concentrazione e affaticabilità, il 23% ammette di dover talvolta rinunciare all’attività fisica perché troppo spossata, il 14% afferma di doversi cambiare ogni ora, a quasi una su 10 capita di trovare il letto macchiato. “Sono tutti disagi da segnalare al proprio medico – dichiara il prof. Primiero -, non è facile infatti formulare una diagnosi di flussi mestruali abbondanti perché si basa sua una valutazione soggettiva della paziente. Un metodo empirico efficace è la quantità di assorbenti utilizzati, lo stesso che viene utilizzato negli studi. Grazie alla pillola con estradiolo si è osservata una riduzione da 79 in 90 giorni (mediana all’ingresso nello studio) a soli 38. Estrogeno e progestinico sono stati combinati in un regime unico di tipo quadrifasico che “mima” il più possibile la fisiologia del ciclo mestruale per la durata di 26 giorni, più 2 giorni di compresse placebo”. Le cause dei flussi mestruali abbondanti possono essere diverse, di origine organica o disfunzionale, ma per fortuna nella gran parte dei casi è possibile risolvere definitivamente il problema.“Secondo le pazienti affette da mestruazioni intense intervistate nel sondaggio, i due terzi dei ginecologi affrontano rigorosamente il problema, un terzo invece minimizza considerandolo un fatto fisiologico – conclude la Graziottin -. L’assunzione di responsabilità sulla terapia deve quindi essere potenziata, significa attenzione anche all’aspetto psico-sessuale e psico-sociale in tutte le fasi di vita della donna”. |
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ROMA: DIPENDENZE, UN GRIDO DI ALLARME PRIMA CHE UN PROBLEMA |
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Roma, 16 marzo 2011 - «I giovani che assumono sostanze stupefacenti o che bevono frequentemente super acolici, prima che un problema, vanno considerati un allarme, una richiesta di aiuto». Così Gianluigi De Palo, assessore alla Famiglia, all’Educazione a ai Giovani, a margine del convegno di presentazione del progetto "Tutoriamo la salute", la campagna d´informazione promossa dall’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze e coordinata dal Centro italiano di Solidarietà don Mario Picchi, destinata alle scuole del territorio di Roma Capitale. La campagna informativa ha lanciato oggi i dati dell’indagine condotta in 16 Istituti, per un totale di 1700 gli studenti, dalla quale risulta che il 5% dei quali fa uso abituale di cannabis, il 24,9% beve almeno una volta a settimana super alcolici e il 9, 3% ne beve due o tre volte a settimana. «Come amministrazione ci impegniamo a lavorare per la prevenzione. Questo progetto coordinato dal Ceis ha formato 168 ragazzi come peer educators, quindi a loro spetta il compito di sensibilizzare i coetanei sul tema della prevenzione. Mi sembra una metodologia efficace, perché, si sa, il consenso tra giovani stessi, piuttosto che tra adulti e ragazzi, è maggiore». «I giovani hanno bisogno di essere accolti. Non hanno bisogno di maestri ma di testimoni ed essere testimoni comporta la prossimità, quindi lo scegliere di esserci, di stare accanto a loro. Dinanzi alla sfida educativa siamo chiamati tutti, istituzioni, scuola, famiglie e società civile a un maggior senso di responsabilità. Urge un patto per il bene comune che non trascuri questi campanelli d’allarme». |
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