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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Marzo 2011
I GENI IMITANO IL FUNZIONAMENTO DI FACEBOOK  
 
 Bruxelles, 28 marzo 2011- I geni interferiscono gli uni con gli altri allo stesso modo in cui il social network Facebook suggerisce amici, è quanto afferma una ricerca pubblicata sulla versione online di Nature Methods. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Cancerpathways ("Developmental molecular pathways in Drosophila as a model for human cancer"), che è sostenuto con 3 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Cancerpathways riunisce esperti provenienti da Germania, Spagna, Ungheria, Austria e Regno Unito. Gli scienziati del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) e del Centro tedesco per la ricerca sul cancro (Dkfz) a Heidelberg, in Germania, hanno sviluppato un metodo per scoprire gli effetti combinati dei geni. Il metodo dovrebbe aiutare gli scienziati a capire come geni diversi possono amplificare, annullare o mascherare gli effetti gli uni degli altri. Se due persone hanno molti amici in comune su Facebook, ci sono possibilità che queste due persone si conoscano tra di loro - anche se non sono amici su Facebook, hanno commentato gli scienziati a capo del progetto Wolfgang Huber dell´Embl e Michael Boutros del Dkfz. Allo stesso modo - hanno spiegato - i geni che hanno profili simili di interazione genetica hanno probabilità di influenzare gli effetti l´uno dell´altro. Secondo il dott. Huber e il prof. Boutros, usando il loro nuovo metodo gli scienziati possono adesso suggerire tali "amici", cioè i geni che hanno probabilità di influenzare gli stessi processi cellulari. A lungo termine questo potrebbe aiutare a prevedere i risultati ottenuti nei pazienti e adattare le cure per malattie come il cancro, spiegano i ricercatori del team. Per capire le connessioni tra la costituzione genetica e i tratti come la predisposizione alla malattia, gli scienziati hanno consultato spesso gli studi di associazione di tutto il genoma, nei quali si confrontano varianti genetiche di persone con una particolare malattia con quelle di persone sane. Tali studi hanno collegato molti geni a malattie, ma questi collegamenti erano spesso deboli e imprecisi, probabilmente perché i geni individuali spesso non agiscono da soli, afferma il team di ricerca. Gli effetti di un particolare gene possono dipendere dagli altri geni di cui dispone una persona e il nuovo metodo sviluppato dal dott. Huber e dal professor Boutros presso il Dkfz permette agli scienziati di scoprire e misurare tali effetti combinati. Come scrivono gli scienziati nel loro articolo su Nature Methods, "l´analisi di reti di interazioni genetiche sintetiche può rivelare come i sistemi biologici riescono a ottenere un alto livello di complessità con un repertorio di componenti limitato. Per gli studi su lieviti e batteri sono state utilizzate raccolte di segni di delezioni per costruire matrici di profili di interazione quantitativa e desumere la funzione del gene. Metodi simili in organismi più complessi sono però risultati difficili da applicare in maniera massiccia". In questo nuovo studio, gli scienziati hanno preso un gruppo di geni che sono importanti per la comunicazione cellulare e, usando una tecnica chiamata interferenza dell´Rna (Rnai), hanno fatto tacere due geni alla volta e hanno confrontato gli effetti con quello che succede quando uno solo o l´altro membro di ogni coppia viene fatto tacere. Così facendo, sono stati in grado di identificare un nuovo componente in un processo di comunicazione cellulare conosciuto come il pathway di Ras, che è coinvolto nella proliferazione cellulare e di cui si sa che devia nelle cellule tumorali. "Qui abbiamo valutato i fenotipi combinati di tutti i trattamenti Rnai a coppie attraverso otto misurazioni indipendenti, comprendenti tutte le possibili combinazioni di due reagenti Rnai per entrambi i geni target," spiegano nell´articolo. "Sono state proposte diverse definizioni matematiche per le interazioni genetiche. Noi abbiamo applicato il metodo più usato, la deviazione dalla moltiplicatività." I ricercatori hanno detto che questo metodo "ci ha permesso di identificare reti sparse di geni interagenti sostanzialmente arricchiti in coppie di interazione conosciute, il che indica che il modello è adeguato per dedurre le interazioni biologicamente significative a partire dalle caratteristiche fenotipiche osservate". Hanno concluso che "la solida struttura sperimentale e la rigorosa analisi statistica forniscono uno schema per studi in altri sistemi modello, comprese le cellule umane". Per maggiori informazioni, visitare: Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl): http://www.Embl.de/  Nature Methods: http://www.Nature.com/nmeth/index.html    
   
   
INFORMAZIONI SUGLI STUDI CLINICI RESE ACCESSIBILI ATTRAVERSO UN NUOVO REGISTRO EUROPEO ONLINE  
 
 Bruxelles, 28 marzo 2011 - Per la prima volta gli europei hanno accesso alle informazioni sugli esperimenti clinici di medicinali autorizzati in tutta Europa, grazie a un nuovo database creato dall´Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il registro europeo degli studi clinici (Eu Clinical Trials Register), lanciato il 22 marzo, permette al pubblico di cercare informazioni su esperimenti clinici interventistici per medicine autorizzate nei 27 Stati membri dell´Ue nonché in Irlanda, Liechtenstein e Norvegia. Il database permette inoltre agli utenti di cercare informazioni su esperimenti clinici autorizzati che si svolgono al di fuori dell´Ue qualora tali esperimenti facciano parte di un piano di investigazione pediatrica. Il registro è stato messo insieme dopo approfondite consultazioni con le parti interessate, come i pazienti e i professionisti del settore sanitario, per assicurare che le loro esigenze fossero prese in considerazione durante la progettazione del registro. "Siamo lieti del lancio del registro europeo degli studi clinici; aumenta la trasparenza della ricerca medica e renderà molto più facile per i pazienti trovare informazioni sugli esperimenti clinici in corso in Europa," ha detto Lise Murphy, co-presidente del Gruppo di lavoro con le organizzazioni dei pazienti e dei consumatori dell´Ema. Le informazioni contenute nel registro europeo degli studi clinici sono estratte da Eudract, il database degli esperimenti clinici dell´Ue. Le informazioni sono fornite dallo sponsor dell´esperimento clinico e fanno parte della domanda a un ente regolatore nazionale dei farmaci per l´autorizzazione a condurre un esperimento. Le informazioni dello sponsor vengono quindi caricate nel database Eudract dall´ente regolatore nazionale per i farmaci. L´ente aggiunge a queste informazioni l´autorizzazione dell´esperimento clinico e il parere del relativo comitato etico. Le informazioni sugli esperimenti di paesi terzi che sono contenuti in un piano di investigazione pediatrica (Pip) sono fornite dal Pip destinatario direttamente, attraverso l´Ema, al sistema. I dati inseriti nel database Eudract tra il 1 maggio 2004 e il lancio della versione 8.0 del database Eudract, il 10 marzo 2011, saranno pubblicate gradualmente online a partire da marzo 2011. L´ema ha adesso in programma di sviluppare il sistema per garantire che diventi una risorsa quanto più preziosa e utile possibile per i pazienti dell´Ue. È essenziale che l´Ema continui a lavorare con le parti interessate per migliorare il funzionamento del Clinical Trials Register dell´Ue, in particolare migliorando la qualità e la completezza dei dati e potenziando la funzionalità di consultazione. Ci sono inoltre progetti futuri per includere la pubblicazione di riassunti dei risultati degli esperimenti clinici, a proposito dei quali è già stata pubblicata una bozza di guida per la consultazione da parte della Commissione europea. La pubblicazione di riassunti dei risultati degli esperimenti richiederebbe però un importante potenziamento del sistema esistente, che dipenderà dal completamento delle linee guida e dalla disponibilità di budget e di risorse. L´ema. Che ha sede a Londra, è un´agenzia decentralizzata dell´Ue. È responsabile della valutazione scientifica dei farmaci sviluppati da aziende farmaceutiche per l´uso nell´Ue. Proteggere e promuovere la salute pubblica e animale attraverso la valutazione e la supervisione dei farmaci per gli esseri umani e per uso veterinario è la sua responsabilità principale. L´agenzia aspira a lavorare a stretto contatto con tutti i suoi partner per costruire il miglior sistema normativo possibile per i farmaci per l´Europa e per proteggere la salute dei suoi cittadini. L´ema è il perno centrale della rete europea per i medicinali: è formata da oltre 40 enti nazionali competenti in 30 paesi dell´Ue e dell´Area economica europea-Associazione europea di libero scambio (Eea-efta) oltre alla Commissione europea, il Parlamento europeo e una serie di altre agenzie dell´Ue decentralizzate. Per maggiori informazioni, visitare: Agenzia europea per i medicinali: http://www.Ema.europa.eu/  Registro europeo degli studi clinici: https://www.Clinicaltrialsregister.eu/    
   
   
MILANO: ALL’OSPEDALE NIGUARDA, INAUGURATA SALA IBRIDA  
 
Milano, 28 marzo 2011 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani ha inaugurato il 24 marzo, all´ospedale Niguarda di Milano, la nuova ´sala ibrida´ del Blocco Sud. Si tratta di una grande sala operatoria - l´unica in Italia dotata di angiografo robotizzato - in cui sono presenti apparecchiature radiologiche che consentono di svolgere sia l´attività chirurgica tradizionale sia quella interventistica a guida radiologica. La sala ibrida permette interventi a ridotta invasività per quanto riguarda la chirurgia valvolare, i by-pass, l´impianto di endoprotesi aortiche, l´impianto ´ibrido´ di dispositivi per la resincronizzazione cardiaca, l´ablazione chirurgica della fibrillazione atriale. ´Assistiamo oggi - ha detto Bresciani nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al direttore generale di Niguarda Pasquale Cannatelli e ai medici che operano nella sala - a un momento molto emozionale del nostro sviluppo sanitario. Oggi si è realizzato quello che io nella mia esperienza di medico sognavo 40 anni fa. Qui la sanità è già nel futuro e qui verranno ad apprendere anche coloro che sono stati guide in questo settore. A Niguarda si è già realizzato in anticipo quello che abbiamo scritto nel nostro Piano Socio Sanitario Regionale´. Bresciani ha poi sottolineato alcuni principi fondamentali che si realizzano grazie all´operatività di questa nuova sala: il lavoro ´in concerto´ dei medici, la multidisciplinarietà, la sinergia tra i professionisti e tra pubblico e privato (la Siemens ha collaborato a questa realizzazione). Nella sala le apparecchiature medicali sono collegate tra di loro e consentono l´utilizzo di tecnologie per videoconferenza, riprese del campo operatorio in alta risoluzione con la possibilità per gli operatori di utilizzare schermi di ampie dimensioni e schermi di controllo touch screen. Nella sala ibrida angiografica sono possibili interventi simultanei di diversi specialisti: cardiochirurgo e chirurgo vascolare, emodinamista, elettrofisiologo, radiologo, specialista di chirurgia toracica e radiologo interventista. Grazie anche a questa innovativa sala il Niguarda diventa un centro di formazione internazionale per le nuove procedure di sostituzione valvolare trans-catetere per via mini invasiva. Nel corso dell´anno verranno formati oltre 50 medici e specialisti provenienti da diversi centri di riferimento internazionale. ´Questa attività di formazione - ha spiegato ancora Bresciani - è fondamentale. Questa sala ´gemmerà´ altre sale grazie al fatto che i professionisti sono venuti a imparare qui´. In occasione dell´inaugurazione della ´sala ibrida´ è stato presentato anche il nuovo sistema di mappaggio elettroanatomico 3D con angiografia rotazionale, utilizzato per l´ablazione della fibrillazione atriale. Il sistema, nato dalla collaborazione tra Niguarda e l´azienda Philips, è il primo e unico disponibile in Italia e uno dei pochi nel mondo e permette la diretta visualizzazione delle strutture cardiache senza preliminare Tac o Rnm, la ´navigazione´ sicura in 3D con gli elettrocateteri per eseguire con maggiore rapidità e sicurezza l´ablazione, la riduzione dell´esposizione radiologica e dei suoi rischi.  
   
   
PELLE DI RETTILE FOSSILIZZATO RIVELA I SUOI SEGRETI ANCHE DOPO 50 MILIONI DI ANNI  
 
Bruxelles, 28 marzo 2011 - Alcuni scienziati hanno individuato residui di proteine nella pelle di un rettile fossilizzato risalente a 50 milioni di anni fa. Cosa fondamentale, il team ha compiuto questa impresa senza distruggere il campione. Oltre a fornire ai paleontologi uno strumento per esaminare dei campioni troppo preziosi o rari per essere distrutti, lo studio potrebbe gettare anche nuova luce sulla sorte dei rifiuti sepolti per lungo tempo. Il lavoro è pubblicato nella rivista Proceedings of the Royal Society B. Quando la maggior parte delle persone pensa ai fossili, si immagina strutture dure come ossa e conchiglie. Tuttavia, alcuni studi recenti hanno dimostrato che durante la fossilizzazione si possono conservare anche alcuni tessuti molli. Il problema è che l´analisi di questi tessuti molli comporta la distruzione di parte del campione. In questo studio, scienziati nel Regno Unito e negli Stati Uniti hanno dimostrato che è possibile individuare e identificare i residui di tessuti molli nei fossili senza distruggere il campione. Le analisi dei ricercatori hanno avuto come oggetto un rettile fossile vecchio 50 milioni di anni trovato nelle rocce della formazione Green River nello stato dello Utah, negli Stati Uniti. Il campione è stato esaminato usando una tecnica a infrarossi chiamata Spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (Ftir). La luce infrarossa causa delle vibrazioni nella pelle fossile, e i ricercatori hanno usato un trucco relativamente semplice per mappare queste vibrazioni. Il raggio infrarosso viene fatto brillare attraverso un minuscolo cristallo; gran parte della luce viene riflessa dalla base del cristallo, ma una piccola quantità attraversa il cristallo e raggiunge il fossile che si trova più in basso. Qualsiasi composto organico presente nel fossile assorbe una parte del raggio infrarosso e modifica il segnale che viene riflesso verso il sistema. Muovendo sistematicamente il raggio e il cristallo su tutta la superficie del fossile, il team è riuscito a creare una mappa dei composti organici individuati. Il team ha anche studiato la pelle usando un´altra tecnica chiamata scansione sincrotrone rapida a fluorescenza a raggi-X (Srs-xrf). Per misurare la precisione delle loro scoperte, i ricercatori hanno studiato anche della pelle di lucertola di oggi e hanno usato tecniche convenzionali per studiare l´antico campione; queste ultime hanno comportato la distruzione di parte di esso. "Le distribuzioni mappate di composti organici e di tracce di metalli nella pelle vecchia di 50 milioni di anni assomigliano molto a quelle ottenute dalla pelle di lucertola di oggi che abbiamo fatto come verifica per il nostro lavoro, a volte è difficile dire quale è il fossile e quale quella recente," ha commentato il dott. Roy Wogelius, un geochimico dell´Università di Manchester nel Regno Unito. "Questi nuovi metodi a raggi X e infrarossi rivelano intricate strutture chimiche che sono state trascurate per decenni dai metodi tradizionali." L’alto livello di dettagli chimici rivelato dalle analisi ha permesso agli scienziati di suggerire come l´antica pelle si sia conservata. Quando i composti originari nella pelle iniziano a scomporsi, essi formano legami chimici con tracce di metalli, che agiscono come una sorta di "ponte" con i minerali presenti nei sedimenti. Questo, suggeriscono i ricercatori, previene in modo efficace che il materiale della pelle venga lavato via o che si decomponga ulteriormente. "Prese assieme, tutte le analisi eseguite in questo studio suggeriscono con decisione che la pelle fossile di rettile nel [campione] non è una semplice impronta, una sostituzione mineralizzata o uno strato sottile di carbonio amorfo organico, ma contiene residui parziali della composizione chimica originaria dell´organismo vivente, che in questo caso proviene da pelle ricca di proteine," scrivono. "Si deduce che è ora possibile mappare dei composti organici in modo non distruttivo e rivelare la composizione chimica delle strutture biologiche conservate dagli organismi fossili vecchi fino a 50 [milioni di anni]," aggiungono. "Questo apre la strada a nuove applicazioni per l´imaging Ftir nel campo della paleontologia, come ad esempio eseguire analisi organiche di campioni rari dove il prelievo distruttivo non è possibile." "La capacità di analizzare chimicamente fossili rari e preziosi come questi senza dover rimuovere del materiale e distruggerli rappresenta un´aggiunta importante al settore della paleontologia attesa da molto tempo," conclude Nick Edwards, primo autore della ricerca dell´Università di Manchester. "Se tutto va bene, questo fornirà nuove opportunità per rivelare le informazioni racchiuse in altri campioni conservati in modo simile." Phil Manning, un suo collega, ha aggiunto: "Qui fisica, paleontologia e chimica sono entrate in collisione per fornire incredibili intuizioni sugli elementi costitutivi dei tessuti molli fossili. I risultati di questo studio hanno dei risvolti più ampi, come ad esempio la comprensione di ciò che accade ai rifiuti sepolti dopo lunghi periodi di tempo. I reperti fossili ci forniscono un esperimento di lunga durata, da cui possiamo tratte insegnamenti allo scopo di aiutare a risolvere i problemi attuali." Per maggiori informazioni, visitare: Università di Manchester: http://www.Manchester.ac.uk/  Proceedings of the Royal Society B: http://rspb.Royalsocietypublishing.org/    
   
   
OSTEOPOROSI: UN FARMACO RICOSTRUISCE L’OSSO PIÙ FORTE “SVOLTA NELLA TERAPIA PER LE DONNE IN POST MENOPAUSA”  
 
Valencia, 28 marzo 2011 – Nuove conferme per lo stronzio ranelato, la prima molecola anti-osteoporosi a doppia azione, in grado di stimolare la formazione ossea, riducendo il rischio di fratture. I dati dello studio internazionale Biopsy (stronzio ranelato verso alendronato), il più grande trial mai realizzato sulle biopsie ossee, sono stati presentati al Congresso Europeo su osteoporosi e osteoartrosi (Ecceo11-iof) svoltosi a Valencia la scorsa settimana, con la partecipazione di 5500 esperti. Sono state coinvolte 268 donne in post menopausa con osteoporosi: è stato dimostrato che il farmaco ha una capacità di formare osso nuovo significativamente maggiore rispetto ad alendronato. Le biopsie sono state valutate con una tecnica innovativa, la istomorfometria, che ha dimostrato come, dopo soli sei mesi di trattamento con stronzio ranelato, la superficie di mineralizzazione, cioè il parametro utilizzato per misurare l’estensione del nuovo tessuto osseo, è risultata pari al 2,94% rispetto al 0,20% delle donne a cui è stato somministrato alendronato. L’efficacia dello stronzio ranelato, dimostrata fino a 10 anni di trattamento, è legata al suo meccanismo di azione che riequilibra il metabolismo dell’osso a favore della formazione di tessuto osseo nuovo e più forte. Lo stronzio ranelato è l’unico trattamento che ha dimostrato di avere una efficacia anti-frattura oltre i 10 anni ed è la terapia di prima scelta per l’osteoporosi per tutte le donne in post-menopausa. L’osteoporosi è una patologia seria che non deve essere banalizzata o ritenuta un disturbo fisiologico. Determina una progressiva diminuzione di massa ossea e riguarda circa 5.000.000 di persone in Italia, di cui l’80% sono donne in postmenopausa. Ogni anno, la patologia causa 250.000 nuove fratture, di cui 70.000 l’anno al femore, le più temibili per le conseguenze disabilitanti che determinano e per l’elevato costo sociale. 20.000 l’anno sono invece le fratture vertebrali, anche queste in grado di determinare un forte grado di disabilità nelle pazienti colpite. Il tasso di incidenza annuale di fratture osteoporotiche nelle donne post-menopausa è maggiore delle percentuali di infarto, ictus e tumore alla mammella ed ha un enorme impatto sui bilanci della sanità (entro il 2050 è previsto che la spesa per questa patologia raddoppierà). “I risultati dello studio Biopsy - osserva il Professor Roland Chapurlat dell’Ospedale di Lione (Francia), un investigatore del trial - dimostrano che questo farmaco preserva la capacità di formazione dell’osso”. “L’attività di formazione ossea osservata in questo lavoro – sottolinea il Professor Louis-georges Ste-marie dell’Università di Montreal - può essere attribuita al meccanismo d’azione unico della molecola che coniuga il duplice effetto di mantenere o aumentare la formazione ossea e ridurre il riassorbimento del tessuto”. Biopsy stabilisce un nuovo standard nella valutazione degli effetti dei diversi trattamenti per l’osteoporosi sul tessuto osseo.  
   
   
BIOTESTAMENTO, NORMATIVA NECESSARIA PER IL 75% DEGLI ONCOLOGI 6 SU 10 CHIEDONO UNA FORMAZIONE AD HOC PER GESTIRE IL FINE VITA  
 
Valderice (Tp), 28 marzo 2011 – La legge sul testamento biologico è una priorità che non può essere rinviata: ne sono convinti 3 oncologi italiani su 4. “Il 50% di noi segue personalmente oltre 10 malati terminali ogni mese e il 56% si è sentito chiedere almeno una volta di accorciare le loro sofferenze – sottolinea il prof. Carmelo Iacono, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica di Ragusa -. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla nostra Società scientifica. Siamo competenti sulle terapie ma nessuno ci ha formato dal punto di vista etico. Solo 4 medici su 10 ritengono di essere preparati nel gestire le questioni del ‘fine vita’”. La seconda edizione del Convegno nazionale di Valderice sulle “Giornate dell’etica in oncologia”, svoltosi la scorsa settimana, nasce proprio dalla necessità di un confronto fra operatori su temi che interessano quotidianamente la professione, anche alla luce del dibattito parlamentare sul testamento biologico. Uno degli aspetti al centro della discussione politica è quello relativo al valore vincolante delle “Dichiarazioni anticipate di trattamento” (D.a.t.). “Quattro specialisti su dieci sono convinti che ci si debba attenere totalmente alle direttive del paziente – continua il prof. Iacono –, mentre per il 50% queste vanno condivise e discusse. È significativo che il 56% ne abbia ricevute almeno una volta dai malati. Il bisogno è quindi reale e va affrontato sia sul piano conoscitivo che normativo, sollecitando la promulgazione di provvedimenti legislativi specifici. Per il 63% inoltre la regolamentazione giuridica potrebbe facilitare il rapporto medico-paziente. Infatti solo il 9% ha affermato che nei reparti dove lavora sono previste disposizioni specifiche su questi temi”. Promosso dall’Aiom e dal Collegio dei Primari oncologi ospedalieri (Cipomo), il Convegno di Valderice rappresenta l’occasione per sottolineare ancora una volta la solidità del rapporto tra specialisti e malati, che, anche nelle fasi più avanzate, continuano a vedere nell’oncologo il riferimento privilegiato per condividere decisioni che riguardano temi così sensibili. “Il meeting - spiega il prof. Sergio Crispino, presidente Cipomo - si caratterizza per un format innovativo. Saranno istituiti quattro specifici gruppi di lavoro su consenso informato, disposizioni anticipate, accanimento e ricerca. È previsto l’intervento anche di professionalità esterne all’oncologia (giornalisti, bioetici, scienziati)”. Per il 78% degli intervistati “accanimento terapeutico” significa “persistere in terapie specifiche sproporzionate rispetto alle condizioni cliniche del malato ed alle aspettative di vita residua”. Sono quindi condivisi i criteri per identificare i pazienti non più candidabili alla prosecuzione delle terapie oncologiche. È stata inoltre definita e approvata una dichiarazione congiunta Aiom-cipomo sull’etica della ricerca. In particolare, è stabilito che “non è etico condurre studi con rilevanza clinica bassa e senza un potenziale vantaggio per il paziente (sopravvivenza, qualità della vita, tossicità) o per la società (minori costi del Servizio sanitario nazionale, maggiore integrazione professionale, migliore organizzazione dei processi, ecc..)”; per quanto riguarda gli aspetti procedurali “i tempi burocratici di approvazione e attivazione di uno studio (da parte del Comitato etico e delle Autorità Competenti) devono essere rapidi. Si raccomanda il mantenimento dei tempi previsti dalla legge”; la divulgazione dei risultati della ricerca attraverso i media, “deve avvenire in modo scientifico, accurato e imparziale al fine di evitare gravi conseguenze, come la medicalizzazione di non-patologie o la scelta di terapie non appropriate”. Ogni anno nel nostro Paese si registrano più di 250.000 nuovi casi di cancro. Un problema sempre più attuale anche per la Sicilia. Fino a pochi anni fa, nella Regione, i dati sulla mortalità per tumore registravano numeri complessivi inferiori rispetto alla media nazionale, con un trend in calo. Oggi la tendenza si è invertita e i casi sono in aumento, fenomeno che riguarda in particolare le donne ed il dato è riferito per lo più al cancro al polmone. Secondo le stime del Centro Nazionale di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’Isola, nel 2010, l’incidenza dei tumori è stata pari a 16.144 casi (9.096 negli uomini e 7.048 nelle donne), la mortalità a 9.697 decessi (5.902 uomini e 3795 donne), mentre il numero complessivo dei malati, nel 2008, ammontava a 90.705 (41.141 uomini e 49.564 donne). Nel 2008, secondo dati dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione, sono stati ricoverati per tumore 54.293 residenti in Sicilia. Gli organi più colpiti sono, rispettivamente, colon-retto, polmone, mammella, vescica, leucemie e linfomi, che insieme costituiscono più della metà di tutti i ricoveri per tumore.  
   
   
DARUNAVIR Q.D. E’ STATO APPROVATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA PER PAZIENTI ADULTI CON INFEZIONE DA HIV – 1 PRE-TRATTATI LA MONOSOMMINISTRAZIONE GIORNALIERA È ORA DISPONIBILE ANCHE PER I PAZIENTI PRE-TRATTATI  
 
Cork, Irlanda, 28 marzo 2011 - Approvato dalla Commissione Europea un nuovo regime posologico per darunavir, che ora potrà essere prescritto anche in monosomministrazione orale giornaliera, in combinazione con ritonavir, per il trattamento dell’infezione da Hiv in pazienti adulti che avevano già assunto medicinali anti-Hiv, senza mutazioni associate a resistenza a darunavir (Drv Rams). La posologia già approvata per i pazienti adulti naïve (darunavir 800/100 mg Q.d. In combinazione con altre terapie antiretrovirali e dopo il completamento di un pasto) viene ora estesa ai pazienti adulti pre-trattati con terapia antiretrovirale (Art) che non presentano mutazioni associate a resistenza a darunavir (Drv-ram) e che hanno livelli plasmatici di Hiv-1 Rna inferiore a 100.000 copie/ml e conta delle cellule Cd4+ ≥ 100 cellule x 106/l. Nel decidere di iniziare un trattamento con Prezista in pazienti adulti pre-trattati con Art, l’analisi del genotipo deve essere una guida per l’utilizzo di Prezista. “Janssen è impegnata nella ricerca del regime posologico ottimale per i malati di Hiv - dichiara Brian Woodfall, Vice President del Global Clinical Development di Janssen - L’estensione della monosomministrazione giornaliera di darunavir ai pazienti pre-trattati, costituisce un’ulteriore e valida opzione terapeutica per questo gruppo di pazienti”. L’approvazione si basa sui dati dello studio Odin (Once-daily Darunavir In treatment- experieNced patiens) durato 48 settimane, che ha valutato l’efficacia e la tollerabilità di darunavir/ritonavir 800/100 mg somministrati una volta al giorno rispetto a darunavir/ritonavir 600/100 mg assunto due volte al giorno in pazienti adulti affetti da Hiv pre-trattati, senza mutazioni associate a resistenza a Darunavir. I dati dello Studio Odin di Fase Iiib sono stati presentati alla 17^Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (Croi) di San Francisco nel 2010. L’obiettivo dello studio era quello di dimostrare la non inferiorità di darunavir/ritonavir in monosomministrazione giornaliera rispetto al trattamento due volte al giorno. Nel dicembre 2010 Fda ha approvato questo utilizzo negli Stati Uniti. Darunavir è un inibitore della proteasi sviluppato da Janssen, società del Gruppo Johnson&johnson, che si occupa anche della commercializzazione del prodotto in Europa. Studio Odin - Odin è uno studio di fase Iiib randomizzato, in aperto, che compara l’efficacia e la tollerabilità di darunavir/ritonavir 800/100 mg una volta al giorno vs darunavir/ritonavir 600/100 mg due volte al giorno. Lo studio ha coinvolto, per un periodo di 48 settimane, 590 pazienti adulti con infezione da Hiv-1 già trattati e senza mutazioni associate alla resistenza a darunavir (V11i, V32i, L33f, I47v, I50v, I54l/m, T74p, L76v, I84v, L89v). I pazienti presentavano un Hiv1-rna superiore al milione di copie/mL e un conteggio dei Cd4 superiore a 50 cellule/mm³ e avevano ricevuto una terapia stabile con antiretrovirale per un periodo di 12 settimane al momento dello screening. In entrambi i bracci, darunavir e ritonavir sono stati utilizzati in associazione con un trattamento di fondo ottimizzato. L’obiettivo primario dello studio era quello di dimostrare la non inferiorità di darunavir/ritonavir 800/100 mg una volta al giorno vs darunavir/ritonavir 600/100 mg due volte al giorno nel sopprimere la carica virale (Hiv-1 Rna inferiore alle 50 copie/mL [tempo di perdita alla risposta virologica; Itt-tlovr]) alla 48^ settimana. Darunavir - Per il trattamento dell’infezione da Hiv in pazienti adulti già trattati, il dosaggio stabilito per darunavir è di 600 mg associati a 100 mg di ritonavir 2 volte al giorno dopo il completamento di un pasto, o 800 mg assunti con 100 mg di ritonavir, dopo il completamento di un pasto, una volta al giorno, per i pazienti adulti già trattati senza mutazioni associate alla resistenza a darunavir e che hanno livelli plasmatici Hiv-1 Rna <100,000 copie/mL e una conta dei Cd4+ ≥ 100 cellule x 106/L. Per il trattamento di pazienti adulti naïve il dosaggio prescritto è di 800 mg di darunavir associato a 100 mg di ritonavir una volta al giorno, dopo il completamento di un pasto. Darunavir deve essere associato ad altri antiretrovirali. La combinazione darunavir/ritonavir è anche indicata nel trattamento di ragazzi tra i 6 e i 18 anni, già trattati in precedenza, con un peso corporeo non inferiore ai 20 kg. Importanti informazioni di sicurezza - Negli studi clinici Darunavir è stato generalmente ben tollerato. La maggior parte delle reazioni avverse riportate da pazienti che hanno iniziato la terapia con darunavir associato a 100 mg di ritonavir non sono severe. Gli effetti indesiderati più comuni sono: diarrea, sindrome da riattivazione immunitaria, nausea, febbre e rush cutaneo. Prima di assumere Darunavir i pazienti devono riferire al medico curante le proprie condizioni cliniche, problemi al fegato (compresa l’infezione da epatite B e C), diabete, infezioni, modificazioni del peso corporeo, emofilia, problemi muscolo-scheletrici, o allergie a sulfamidici. Darunavir non dovrebbe essere utilizzato da pazienti che possono essere allergici al principio attivo stesso o a ritonavir, o con severi problemi epatici. A causa della potenziale interazione con altri farmaci, i pazienti devono informare il proprio medico circa l’assunzione di altri medicamenti compresi farmaci da banco o prodotti erboristici. Darunavir non cura l’infezione da Hiv o l’Aids e non previene la diffusione del virus da una persona all’altra.  
   
   
SALUTE FVG: MINISTERO FINANZIA STUDIO SU MORBO DI GAUCHER  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - Con una delibera proposta dall´assessore a Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha preso atto che un progetto di ricerca sulla malattia di Gaucher, proposto dall´Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine e presentato dalla Regione, è stato ammesso a finanziamento dal Ministero della Salute. La malattia di Gaucher è una rara patologia ereditaria, dovuta alla mancanza di un enzima che determina un forte ingrossamento della milza e del fegato, danni ossei, difetti di crescita nei bambini, anemie, tendenza alle emorragie e danni neurologici in alcune forme. Il progetto, di cui responsabile scientifico è il dottor Bruno Bembi, direttore del Centro di coordinamento regionale per le malattie rare, ha un costo complessivo di 817 mila euro, che sarà coperto per 250 mila euro dal finanziamento del Ministero.  
   
   
CAMPANIA: INFEZIONI DEL SANGUE, NESSUN ALLARME SANITARIO. L´ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ CONFERMA CHE I VALORI DI DIOSSINE E METALLI PESANTI SONO NELLA NORMA  
 
Napoli, 28 marzo 2011 - La Regione Campania ha commissionato all´Istituto Superiore della Sanità una indagine sui livelli di infezione del sangue e del latte materno in gruppi di popolazione in alcuni comuni delle province di Napoli e Caserta. Dai dati del progetto "Sebiorec" (Studio epidemiologico di biomonitoraggio della Regione Campania) emerge che i contaminanti organici, le cosiddette "diossine", rientrano nella normalità. La loro incidenza è infatti la stessa di quella riscontrata nell´ultimo decennio nelle ricerche effettuate su altri "campioni" di popolazione nazionale ed internazionale. Anche i dati relativi ai livelli di arsenico, cadmio, mercurio e piombo, rilevati nel sangue della popolazione generale residente nelle aree prese in considerazione, sono in linea con le concentrazioni esistenti negli altri Paesi, e non determinano, seppur con qualche variazione locale, livelli di allarme sanitario. I risultati dello studio saranno presentati al pubblico dall’Istituto Superiore della Sanità nella prima quindicina del mese aprile. Dopo la presentazione ufficiale, il rapporto potrà essere consultato anche via web. "Abbiamo affidato – sottolinea il consigliere del presidente Caldoro per la Sanità Raffaele Calabrò - all’Istituto Superiore questa ricerca nell’ambito dell’attività ordinaria di prevenzione che le strutture della Regione portano avanti a tutela della salute dei cittadini. I dati che vengono fuori ci confortano, e confermano che non c’è alcun allarme”.  
   
   
EMODINAMICA A CIRIE´ ATTIVA NELLE 24 ORE E NEI GIONRI FESTIVI ULTERIORE PASSO IN AVANTI DELLA SANITA´ VERSO UNA MAGGIOR SICUREZZA PER I CITTADINI  
 
Torino, 28 Marzo 2011 - «L’estensione del servizio di emodinamica dell’ospedale di Ciriè alle 24 ore e ai giorni festivi è una risposta concreta alle necessità di un territorio che conta circa duecentomila abitanti e un ulteriore passo in avanti della sanità regionale verso standard di maggior sicurezza per i cittadini». Questo il commento dell’assessore alla Tutela della salute e Sanità Caterina Ferrero all’entrata in funzione del servizio di emodinamica senza soluzione di continuità. Dal 2008, infatti, l’emodinamica all’ospedale di Ciriè era limitata alle ore diurne e non copriva i giorni festivi, imponendo nei periodi di inattività il trasferimento di persone colpite da infarto in ospedali torinesi, in particolare al Maria Vittoria e al San Giovanni Bosco. La riduzione delle ore e dei giorni di esercizio dell’emodinamica, compresa nel reparto di cardiologia, era incominciata tre anni fa in occasione di alcuni lavori di adeguamento. Tuttavia anche al termine degli interventi strutturali l’attività era rimasta parziale. Nei mesi scorsi il nuovo primario di cardiologia, Gaetano Senatore, ha dato avvio a un lavoro di riorganizzazione e, soprattutto, di formazione del personale infermieristico che ha portato a alla possibilità di garantire, oggi, la reperibilità sia nelle ore notturne sia nei giorni festivi del personale necessario agli interventi urgenti di emodinamica senza aumento di personale. «Accrescere il livello di prestazioni con le risorse umane e professionali esistenti è un ulteriore motivo di soddisfazione» aggiunge l’assessore Ferrero. «L’attività nell’arco delle 24 ore e nei festivi rappresenta un indubbio aumento della sicurezza per quei pazienti che colpiti da infarto devono essere sottoposti a trattamento entro un tempo massimo di novanta minuti» spiega il primario di cardiologia Gaetano Senatore. «L’ampliamento dell’attività di questo importante servizio – conclude Renzo Secreto commissario straordinario dell’Asl To4 – è l’esempio di come sia possibile migliorare i servizi senza costi aggiuntivi per l’azienda. Questa iniziativa deve essere uno stimolo per tutti gli operatori affinché vengano offerte prestazioni di qualità pur nel rispetto delle risorse disponibili. Esso rappresenta inoltre un ulteriore passo avanti verso l’imminente attivazione delle analoghe unità di emodinamica presso i presidi ospedalieri di Chivasso e di Ivrea».  
   
   
APPROVATO IL CONTO ECONOMICO DELLA SANITÀ LIGURE 2010  
 
Genova, 28 Marzo 2011 - "Il tavolo di monitoraggio del Ministero della salute e delle finanze ha approvato il conto economico relativo al quarto trimestre 2010 della sanità ligure". Lo ha comunicato il 25 marzo l´assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo. "Si tratta di una prima valutazione positiva – ha detto Montaldo – a cui seguirà a metà anno l´approvazione definitiva del consuntivo. L´ok da parte del tavolo di monitoraggio – ha spiegato Montaldo – che segue non solo le regioni in difficoltà, ma anche tutte le altre compreso la nostra, attraverso verifiche trimestrali dei conti sanitari, testimonia che siamo rimasti all´interno di un disavanzo pari al 2,7% del fondo sanitario regionale che non supera cioé il 5% della spesa sanitaria globale. Questo significa che non scatterà alcuna misura di accompagnamento o piano di rientro. Si tratta – ha spiegato l´assessore Montaldo – di un risultato conseguito con l´impegno di tutte le aziende e del personale del servizio sanitario. Tenendo conto che nel 2010 abbiamo ricevuto dallo Stato 20 milioni in meno per il finanziamento della sanità ligure, rispetto al 2009, nonostante un incremento nazionale del fondo sanitario dell´1,8% che avrebbe significato per noi 50 milioni di euro in più".  
   
   
SALUTE: PROGETTO FVG PER GESTIONE DELLE DIPENDENZE  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - Su proposta congiunta dell´assessore a Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme Andrea Garlatti e dell´assessore a Salute, Integrazione socio sanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic, la Giunta regionale ha approvato i contenuti di una convenzione esecutiva in base alla quale il Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (Cueim) incarica la Regione Friuli Venezia Giulia di realizzare un sistema informativo per la gestione delle dipendenze che andrà ad integrarsi con la rete informatica in via di creazione a livello nazionale. Per la realizzazione del progetto la Regione riceverà un finanziamento di 61 mila euro. Il Cueim è un´organizzazione senza scopo di lucro dedita alla diffusione di conoscenza in ambito economico-manageriale. Si basa su un´organizzazione multipolare diffusa in una rete di 20 università e di una varietà di imprese e istituzioni pubbliche e private. Gli interventi realizzati sono riconducibili ad attività di studio e ricerca, di divulgazione scientifica e di servizi nel campo della formazione. A fine 2009 il Cueim ha sottoscritto con il dipartimento Politiche antidroga una convenzione per dar vita a un Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze (Sind).  
   
   
BOLZANO, CORSO: "VALUTAZIONE DEL DOLORE IN PERSONE ANZIANE AFFETTE DA DETERIORAMENTO COGNITIVO"  
 
Bolzano, 28 marzo 2011 - L´iniziativa formativa "La valutazione del dolore nelle persone anziane affette da deterioramento cognitivo" viene promossa dalla Scuola provinciale in lingua italiana per le professioni sociali che ha sede in via S. Geltrude,3 a Bolzano. Il corso, aperto ad operatori sociali e sanitari, familiari di persone affetta da deterioramento cognitivo, è finalizzato far conoscere il fenomeno dolore, i meccanismi fisiopatologici che ne sono all’origine, le specifiche caratteristiche cliniche che l´esperienza dolore assume nel malato di demenza, i metodi di osservazione e di rilevazione del dolore nei pazienti “non comunicativi”. Il corso si terrà lunedì 4 aprile, dalle 9.00 alle 16.30, presso la Scuola Provinciale per le Professioni Sociali in via S. Geltrude. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni: Scuola Provinciale per le Professioni Sociali, “L. Einaudi” - Bolzano, Via S. Geltrude, 3 - Uff. Formazione Continua tel. 0471/ 414456--4418 – fax 0471/414455. Sito internet: http://www.Sociale-einaudi.fpbz.it/    
   
   
BOLZANO: BANDO DI CONCORSO PER POSTI DI FORMAZIONE MEDICO-SPECIALISTICA  
 
Bolzano, 28 marzo 2011- Le domande possono essere presentate entro le ore 12 del 27 aprile 2011. L’ufficio formazione del personale sanitario informa che nel Bollettino ufficiale della Regione del 28 marzo saranno pubblicati i bandi di concorso per posti di formazione medico – specialistica in reparti di ospedali altoatesini accreditati come strutture formative e presso università convenzionate o altri organismi pubblici competenti di Stati membri dell’Unione Europea dell’area culturale di lingua tedesca. Le domande possono essere presentate, ad avvenuta pubblicazione, sulla pagina web della Ripartizione sanità all’indirizzo: www.Provincia.bz.it/sanita/personale-sanitario/specialistica.asp    
   
   
SANITA´ NEL LAZIO, POLVERINI: "CENTRO PARAPLEGICI OSTIA AVRA´ NUOVA VITA"  
 
Roma, 28 marzo 2011 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha visitato il 25 marzo il Centro paraplegici di Ostia (Cpo), che offre assistenza e riabilitazione a disabili da tutto il centro-sud. Dal 1 gennaio 2011 sono stati potenziati i letti di Unità Spinale, arrivando a 28 posti ordinari più uno in day hospital, ampliando così l’offerta regionale di ricovero in alta specialità riabilitativa, nell’intento di confermare il Cpo come struttura di eccellenza nella rete nazionale per il trattamento delle persone affette da questa grave disabilità e nello spirito delle decisioni regionali del Decreto 80 che ha rimodulato l’offerta dei servizi. Il presidente Polverini si è soffermata a parlare con i malati, visitando la palestra di riabilitazione e gli altri ambienti del Centro, tra cui la ´Casa agevole´, un appartamento completamente allestito con le apparecchiature che permettono ai disabili di superare le loro difficoltà, come una cucina con i fornelli ribassati e i pensili elettrificati, il bagno che consente l´autosufficienza e la camera da letto a misura di carrozzina. Il Centro Paraplegici di Ostia ha una storia antica, nasce nel 1957 come primo Centro italiano dedicato alla cura delle persone con lesione midollare, e da allora ha continuato a distinguersi. “Non solo il Cpo non chiuderà - ha commentato Polverini - ma tornerà a nuova vita. Qui c’è una qualità professionale altissima che va oltre l´impegno, gli operatori ci mettono il cuore e la testa, la nostra sanità non è solo la voragine economica ma un piano di rientro che dà ruolo, vita, corpo e serietà alle eccellenze”. Il presidente Polverini ha poi sottolineato che il Cpo “è una realtà unica nel centro-sud, dove si respira la voglia di fare ancora di più, in particolare per il coinvolgimento delle famiglie perché le situazioni di disabilità coinvolgono anche il contesto familiare. Questa Asl in passato è stata ingiustamente penalizzata, ma noi la valorizzeremo con tante esperienze nuove”.  
   
   
SANITA´: LOMBARDIA LEADER PER COOPERAZIONE APERTI I LAVORI DI ´INFOPOVERTY´, FA SCUOLA MODELLO NICARAGUA DA MILANO IN COLLEGAMENTO CON PALAZZO VETRO ONU A NEW YORK  
 
Milano, 25 marzo 2011 - Aperti, il 24 marzo, dall´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, a Milano, in videoconferenza con il Palazzo di Vetro di New York che ospita le Nazioni Unite, i lavori della Xi edizione della ´Infopoverty World Conference 2011´. In collegamento diretto anche la sede Unesco di Parigi, il Lesotho e il Perù, dove sono in corso progetti realizzati nell´ambito dell´Infopoverty Programme. In undici anni la Conferenza Infopoverty ha tracciato il quadro evolutivo della rivoluzione digitale che ha profondamente cambiato le nostre vite e ha indicato le soluzioni e best practice più efficaci, messe in atto nell´omonimo programma Infopoverty, con un impegno e partenariati rivolti alle più diseredate comunità. La creazione di Ict Village in Africa, Asia e America Latina, ove si sono sperimentati servizi di telemedicina e fitopatologia, formazione ai mestieri e job creation con il commercio a distanza, ha permesso a intere comunità di affrancarsi dall´isolamento e creare le risorse necessarie a favorire uno sviluppo durevole e sostenibile. L´assessore Bresciani si è soffermato sulla collaborazione tra Regione Lombardia e Nicaragua, iniziata nel 2005 attraverso il cofinanziamento di un progetto di gemellaggio triennale (terminato nel 2007) fra la Fondazione Ca´ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e l´ospedale pediatrico Manuel De Jesus Rivera ´La Mascota´ di Managua nel settore della nefrologia pediatrica. ´Questa collaborazione - ha detto l´assessore Bresciani - ha portato alla creazione, nell´ospedale di Managua, di un servizio di nefrologia pediatrica in grado di effettuare la diagnosi precoce e cura delle nefro-uropatie infantili, al fine di prevenire le insufficienze renali, nonché di trattare quelle croniche e terminali insorte con dialisi e trapianti di rene da donatore vivente. Al termine del gemellaggio sono stati effettuati 12 trapianti di rene e la mortalità per insufficienza renale è diminuita al di sotto del 3 per cento´. L´ospedale di Managua è diventato punto di riferimento per il territorio e in particolare per gli ospedali dei cinque distretti periferici che ora utilizzano protocolli di diagnosi e cura elaborati dalla Fondazione e sfruttano le tecnologie informatiche per offrire assistenza telematica. Nel 2010 si è data attuazione all´accordo sottoscritto tra Regione Lombardia e Repubblica del Nicaragua con cui si è avviato un progetto di gemellaggio triennale tra la Fondazione Ca´ Granda e l´Ospedale di Managua, in collaborazione con l´università Milano-bicocca, con l´obiettivo di creare una rete informatica nazionale tra la Mascota e gli ospedali periferici presenti sul territorio. Il progetto terminerà nel dicembre 2012. L´edizione 2011 di Infopoverty, infatti, intende concentrare l´attenzione sugli e-services, il cui beneficio prodotto in termini di sistema sanitario, educativo, economico, e sociale è straordinario: intere popolazioni, ormai connesse, possono accedere a efficaci soluzioni a basso costo riducendo in tal modo il divario che le aveva storicamente escluse. Trasferire non solo conoscenza ma anche competenza, immediatamente utilizzabile, per risolvere i drammatici problemi di sanità e sicurezza alimentare è ora possibile: ospedali, centri di ricerca, università possono delocalizzarsi virtualmente ed assistere direttamente le popolazioni con i loro medici, tecnici, insegnanti, esperti. Questo nuovo mercato di 6 miliardi di utenti apre nuove prospettive economiche e sociali.  
   
   
MILANO, RITORNANO LE PIAZZE DELLA SALUTE: UN MESE E MEZZO DI TEST E CONTROLLI MEDICI GRATUITI SOTTO CASA  
 
Milano, 28 marzo 2011 - Dopo il successo della prima edizione, quella autunno-invernale, ritornano “Le Piazze della Salute” in versione primaverile. Per ben 46 giorni, dal 24 marzo all’8 maggio, riparte il truck della prevenzione, l’ambulatorio mobile che sosterà nelle piazze principali delle nove zone cittadine, portando praticamente “a domicilio” test e controlli medici gratuiti. L’iniziativa è patrocinata dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, da Città Sane Rete Italiana Oms, da Farmindustria e da Federfarma, e ha coinvolto enti, associazioni, fondazioni, ordini professionali che rappresentano le più importanti eccellenze medico-scientifiche del territorio. “A spingerci a riprendere il cammino intrapreso - dichiara l’assessore alla Salute Giampaolo Landi - è stata la grande partecipazione di pubblico. Da settembre a dicembre del 2010, il truck delle Piazze è stato un punto di riferimento costante per la salute dei milanesi: con 5344 consulenze, delle quali hanno usufruito 2.224 uomini e 3.120 donne, e 12.000 questionari compilati per un totale di 20.000 contatti. Una macro-iniziativa di prevenzione sul territorio che è andata ad aggiungersi alle altre realizzate dal settore Politiche per la Salute che dal 2007 hanno coinvolto un notevole numero di cittadini. Diversi servizi forniti, 12800 consulenze, 12mila questionari compilati e 300.000 contatti”. “La seconda edizione delle Piazze della Salute (dal 24 marzo all’8 maggio) conferma l’intenzione programmatica di questo Assessorato di mettere in pratica politiche di prevenzione e di sensibilizzazione della cittadinanza sui grandi temi della salute, della sanità e del benessere psicofisico. Temi che riguardano la qualità della vita quotidiana dei milanesi, perché la salute dev’essere un investimento costante. Un patrimonio acquisito da difendere e proteggere. Dall’approccio all’ascolto dell’Assessorato alla Salute – più volte ribadito anche dal Sindaco Moratti – è nata una piattaforma di lavoro e progetti che trova nelle Piazze della Salute una delle sue espressioni più complete ed eloquenti”. “Il nostro impegno - continua Landi - ha fruttato a Milano la menzione speciale Oscar della Salute 2011, un ambito riconoscimento che abbiamo ricevuto dal network europeo Città Sane, che comprende più di 1200 città in 30 Paesi europei impegnate sulle priorità del millennio indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che ha dato il proprio patrocinio all’edizione primaverile delle Piazze della Salute. I cui obiettivi sono fornire un servizio medico di alta qualità a titolo totalmente gratuito, per contribuire a diffondere la cultura della prevenzione, puntando sulla diagnosi tempestiva, l’attenzione a patologie con ottima prognosi se tempestivamente diagnosticate, la ‘didattica dell’attenzione’ per imparare ad ascoltare ed a individuare quei piccoli cambiamenti del nostro corpo che sono spie fondamentali per capire se qualcosa non va e recarsi dunque da uno specialista. I dati ci dicono che anche nella nostra città la crisi economica colpisce pesantemente il ceto medio, le famiglie, i nuclei familiari con un solo genitore, i giovani precari e i disoccupati. Quando si è costretti a tagliare le spese di casa, sono gli esami clinici, e più in generale la spesa per la salute, a subire il colpo di accetta. E’ in crescita, infatti, il numero delle famiglie che, su base nazionale, si impoveriscono a causa delle spese sanitarie (338mila nel 2009). L’eccellenza della sanità milanese e la generosità della classe medica universitaria e ospedaliera ci consentono, attraverso questo progetto, di offrire ai cittadini un percorso di attenzione alla propria salute per conoscere meglio il proprio corpo e la propria psiche”. “In Europa, il 60% circa del carico di malattia è causato da 7 fattori di rischio, che dipendono da scelte individuali. Ad esempio, il tabagismo (12,3%), l’alcol (10,1%), il sovrappeso (7,8%), gli stili di vita non corretti (8%). Risulta quindi fondamentale intervenire sui fattori di rischio ‘modificabili’ delle malattie croniche, responsabili, in Europa, dell’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute per malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori, diabete (dati Oms)”. “Nel pianificare la seconda mappa delle Piazze della Salute - conclude l’assessore - abbiamo cercato di arrivare in modo ponderato in quartieri ad alta residenzialità, per raggiungere quanti più cittadini possibili e per dare un chiaro messaggio di prossimità alle esigenze della cittadinanza e alle evoluzioni che stanno segnando il panorama sociale di Milano”. L’offerta dei programmi di prevenzione prevista è talmente ampia da andare proprio incontro alle necessità di tutta la cittadinanza . Uno di questi è il Progetto Di Screening Uditivo che si basa sulla collaborazione dell’Uoc di Audiologia alla Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico (direttore Prof. Antonio Cesarani) e dell’Istituto di Ingegneria Biomedica del Cnr (direttore Prof. Ferdinando Grandori), sotto l’egida del Distretto di Milano dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs (governatore dott.Sa Carla Tirelli Di Stefano), tra le cui finalità vi è quella di “prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità” e che nella ricorrenza del 60° anno di attività è stata premiata con l’Ambrogino d’oro. Lo screening che si effettuerà consiste in una semplice visita otoscopica, nella compilazione di un questionario ed in un test di riconoscimento della voce con un rumore di sottofondo che simula situazioni della vita di tutti i giorni: ascoltare la Tv, conversare in ambiente rumoroso, assistere a lezioni/presentazioni, sentire avvisi vocali in luoghi pubblici. Al termine del test sarà consegnata una scheda con il risultato dello screening, cioè se l’udito è nella norma oppure se è consigliabile un ulteriore approfondimento. Interventi nell’ambito di Diabete E Stili Di Vita saranno, invece, offerti da Amici del Diabetico (A.d.) che si è costituita 14 anni fa e da allora opera presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano a sostegno delle persone con diabete supportando il Centro Diabetologico con donazioni, borse di studio annuali e servizi vari. Iscritta al Registro Regionale del Volontariato ed in quanto tale Onlus di diritto, ha come mission rivolta alla cittadinanza di prevedere iniziative di informazione-prevenzione-sensibilizzazione per evitare e ritardare l’insorgenza del diabete. In tal senso organizza diversi screening glicemici sul territorio e presso i Centri anziani; produce una documentazione ad hoc riscontrabile: a) sul proprio sito Internet, b) nel proprio Notiziario “Ad Informa”, c) presso il Presidio dei Volontari in servizio al Centro. Ha più volte collaborato con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, in particolare negli anni scorsi ha seguito i Progetti: “I Giorni della Salute, “La settimana della Salute”; ed adesso partecipa, in partnership con gli operatori sanitari dell’Istituto Auxologico, a “Le Piazze della salute” sul tema del diabete nei diversi Consigli di Zona. Nell´ambito dell´iniziativa "Le Piazze della salute", cè anche spazio per La Prevenzione Del Mal Di Schiena. “Una serie di incontri con il fisiatra- come spiega la dottoressa Emma Hartmann, direttore del Servizio di Fisiochinesiterapia del Pio Albergo Trivulzio- che hanno l´obiettivo di: -istruire la popolazione adulta ed anziana sui metodi di prevenzione e cura della sindrome algica vertebrale,attraverso informazioni semplici di anatomia ,fisiologia ed ergonomia del rachide- educare la popolazione a stili di vita adeguati sia nel contesto lavorativo che nel tempo libero, attraverso la rimozione di fattori di rischio e l´esecuzione di esercizio fisico preventivo. Il fisiatra quindi dapprima visita il paziente: raccoglie una breve anamnesi che comprende anche la tipologia di stili di vita adottati,valuta l´apparato muscolo scheletrico vertebrale nonchè la funzionalità globale ed infine suggerisce strategie terapeutiche e di igiene di vita per la cura /prevenzione della patologia riscontrata . La sindrome algica vertebrale è, fra le patologie minori,di particolare rilevanza sociale,poichè colpisce nel mondo milioni di persone,indistintamente uomini e donne,ed in qualsiasi età. Solo in Italia circa 15 milioni di persone soffrono di dolori vertebrali .Il mal di schiena è un sintomo non una patologia: dati statistici dimostrano che solo il 20% dei dolori vertebrali sono dovuti a specifiche patologie del rachide, l´80% è dovuto invece a cause non specifiche quali posture scorrette,forma fisica scadente,stress psicologici,sovrappeso,etc.La maggior parte dei mal di schiena regrediscono entro un mese dalla fase acuta,ma vi è una percentuale di ricadute elevate,tra il 60 e l´80 %,dovuto alla continua presenza dei fattori di rischio e alla mancanza di modificazioni dello stile di vita. I pazienti in genere sono poco informati e non conoscono la natura, il decorso e gli esiti della loro malattia;considerano spesso il dolore cronico vertebrale come ineluttabile e vivono passivamente questa condizione. Per questo la prevenzione è la parte più importante del piano terapeutico,che non dovrebbe basarsi solo sulla somministrazione dei farmaci,ma soprattutto sull´informazione del paziente e sull´educazione al rispetto di semplici norme di igiene di vita da seguire sia nell´ambito lavorativo che extralavorativo”. E se cè chi combatte con il mal di schiena c’è anche chi Lotta Contro Il Fumo lotta contro il fumo. Una battaglia che se combattuta da soli molto spesso è persa. Le Piazze della Salute offrono addirittura due aiuti quello della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e quello del Centro Prevenzione e Diagnosi dei Danni da Fumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori. La Sezione Provinciale di Milano della Lilt è impegnata da oltre 60 anni nell´affrontare il problema cancro nella sua globalità con interventi di prevenzione, diagnosi precoce, assistenza, volontariato e ricerca clinica ed epidemiologica. Attraverso campagne, distribuzione di materiale informativo, organizzazione di incontri con pubblico e privato e la realizzazione di conferenze nelle scuole di ogni ordine e grado, informa e sensibilizza la popolazione in merito al tema della salute e dei corretti stili di vita, con particolare attenzione al problema del tabagismo. Infatti, sin dal 1970, d’intesa con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore della Sanità e il Ministero della Pubblica Istruzione, l´Associazione è impegnata in un intenso e capillare programma di attività che prevede strategie di intervento su diversi fronti per combattere il tabagismo. Oltre ad educare i giovani a non fumare, la Lilt aiuta e sostiene coloro che intendono smettere con percorsi di disassuefazione iniziati nel 1982 e tuttora attivi. Anche se i danni del fumo sulla salute sono ormai noti a tutti, sono ancora molte le persone che, pur desiderandolo, non riescono a liberarsi dalla sigaretta, proprio a loro si rivolgono i percorsi per smettere di fumare organizzati presso i Centri Antifumo della Lilt. I percorsi personalizzati hanno lo scopo di dissuadere dall´abitudine del fumo attraverso una metodologia psicologica comportamentale che si serve anche di terapie di gruppo rigorosamente guidate da specialisti in problematiche legate al tabagismo. “Perché andare in un centro per i danni da fumo?” si domanda il dott. Roberto Boffi, responsabile della S.s. Prevenzione e Diagnosi dei danni da fumo della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori. “Per essere informati, innanzitutto- è la risposta- per verificare le proprie condizioni di salute e, soprattutto, per trovare una sicura disponibilità ed un valido appoggio in un percorso che non è sempre facile portare a termine”. “Fumare è una cosa importante e seria, spiega il dottor Boffi, così come tentare o riuscire a smettere. Nel corso dell’evento medici e psicologi saranno a disposizione per una valutazione della dipendenza da nicotina con il test di Fagerström, per una misurazione del monossido di carbonio nell’aria espirata e per un adeguato supporto motivazionale”. L´iniziativa Le Piazze della Salute proposto dall´Assessorato alla Salute del Comune di Milano ha come obiettivo quello di portare il medico o lo specialista dal cittadino e con lo scopo di attivare, tramite screening gratuiti, una seria azione di prevenzione nei confronti dei piu´ importanti disturbi e/o patologie. La Valutazione Dell’efficienza Del Sistema Visivo e´ uno degli screening condotti che vede coinvolti i Laureati in Ottica e Optometria dell´Universita´ di Milano-bicocca e gli oculisti dell´Ospedale San Paolo di Milano. “Lo screening visivo prevede- spiega il professor Antonio Papagni , coordinatore del corso di Laurea in Ottica ed Optometria dell’Università di Studi Milano Bicocca- la valutazione dell´analisi della acuita´ visiva, la percezione cromatica, la visione binoculare il rilevamento del punto prossimo di accomodazione e di convergenza, la motilita´ oculare, la steropsi, analisi questa condotta dai Laureati in Ottica e Optometria ed e´ completato con il rilevamento della pressione intraoculare, analisi del fondo oculare mediante oftalmoscopio e analisi della cornea mediante lampada a fessura, condotta dal medico oculista. Quest´iltima parte dell´ screening ha anche l´obiettivo primario di analizzare lo stato di salute oculare in relazione a patologie quali il glaucoma”. Un’altra opportunità offerta a bordo del truck de “Le piazze della Salute” è la Prevenzione Cardiovascolare affidata all’Unita’ Operativa Di Cardiologia Del Pio Albergo Trivulzio di Milano che, nell´ambito del Dipartimento Cardio Toracico dell´Università di Milano si occupa della diagnosi e cura delle principali patologie cardiovascolari nell´anziano, in particolare l´ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco e la cardiopatia ischemica. “Una cura efficace per i nostri pazienti- dichiara il professor Stefano Carugo, direttore dell’Unità Operativa clinica di Cardiologia e Riabilitazione del Pio Albergo Trivulzio- che rientra in un controllo globale del profilo di rischio cardiovascolare globale, ponendo l´attenzione anche alle altre e diverse patologie tipiche dell´invecchiamento. Inoltre il nostro servizio è aperto all´utenza generale della città di Milano” In una città frenetica come la nostra non poteva mancare Un Progetto Di Valutazione Dello Stress condotto dall’associazione “Esperienze di Minfulness” (www.Mindesp.it) il cui presidente, Gherardo Amadei (medico, psichiatra, professore associato presso la facoltà di psicologia dell’Università Bicocca) si occupa da tempo di tematiche correlate al disagio psichico ed allo stress in particolare. All’interno dell’iniziativa “Le Piazze della Salute” l’associazione si occuperà di rilevare il livello e la qualità dello stress nella popolazione correlandolo a determinate attitudini psicologiche. Tale controllo verrà effettuato mediante l’uso di idonei questionari capaci di rilevare la presenza dello stress che può sorgere per problemi determinati dall’ambito lavorativo, dalla salute fisica e più in generale dalla qualità di vita. Le informazioni inerenti alla propria condizione saranno comunicate all’utente nel tempo immediatamente successivo alla raccolta ed alla elaborazione dei dati consegnando una scheda che conterrà anche suggerimenti relativi a un’ecologia del benessere. Al termine dell’iniziativa avverrà un incontro di tipo psico-educazionale al quale tutte le persone che hanno richiesto l’intervento di valutazione saranno invitate a partecipare”. Davvero tanti i servizi offerti nell’edizione primaverile de “Le piazze della Salute” e tanti sono anche gli enti prestigiosi che vi hanno aderito. E’ il caso dei Lions che intervengono con una significativa partecipazione delle equipe mediche ed operative. I Lions , dei quali ricorre il 60° anniversario della fondazione e che nel 2010 sono stati insigniti dal Comune di Milano dell’Ambrogino d’oro, non sono nuovi ad esperienze di questo tipo. Le indagini di carattere medico sono, infatti, una lunga tradizione di questa associazione di volontariato in prima fila nella prevenzione. Più volte sono stati svolti gli screening sulla vista, sul glaucoma, sulla diminuzione delle capacità uditive, sulla predisposizione al diabete, sulla capacità respiratoria e di assorbimento dell’ossigeno. Attività “di servizio” cui si sono dedicati gli specialisti medici, soci Lions o amici dei Lions, che si sono volontariamente offerti negli ospedali, negli ambulatori, nelle scuole e nei “gazebo“ approntati ad hoc.  
   
   
RICERCA. PRESENTAZIONE DI “RUN FOR CHILDREN” A PADOVA  
 
 Padova, 28 marzo 2011 - “E’ un modo per fare promozione vera di iniziative che fanno rete nei fatti, senza nessuna colorazione politica”. E’ quanto ha detto il vicepresidente della giunta regionale e assessore allo sport Marino Zorzato partecipando oggi a Padova alla presentazione dell’iniziativa “Run for Children” finalizzata a raccogliere fondi per la ricerca scientifica nel campo dello studio e della cura delle malattie pediatriche, portata avanti dall’Istituto di ricerca “Città della Speranza”. Si tratta di una staffetta, con il passaggio del testimone per 24 ore consecutive, che concorrerà per il “Guinness World Record”. Si svolgerà, a partire dalle ore 21 del 17 giugno, in un anello attrezzato per l’occasione nel “lobo di S. Giustina” a Padova. Il record da battere è quello della città di Riga, in Lettonia, che il 19 ottobre 2008 nell’arco di 24 ore ha messo in pista 3807 persone che hanno corso 100 metri a testa. A proposito dei progetti dell’Istituto “Città della Speranza”, Zorzato ha ricordato che la Regione ha contribuito con 3 milioni di euro alla Torre della Ricerca che è in via di completamento a Padova, luogo di ricerca per combattere le malattie dei bambini. “Padova è un’eccellenza – ha concluso Zorzato – e siamo orgogliosi di condividere anche questo progetto che corrisponde all’esigenza di fare sistema”.  
   
   
A MILANO LA PRIMA SCUOLA DI VITA ADULTA AUTONOMA PER PERSONE DISABILI  
 
Milano, 28 marzo 2011 - Milano è la prima in Italia a dotarsi di una scuola per insegnare alla persona con disabilità a vivere in modo indipendente. La Svaa (Scuola di Vita Adulta Autonoma) che si trova in via De Ruggiero 33, in zona 5, al quinto piano di uno stabile ad esclusivo uso abitativo, è un’iniziativa assolutamente innovativa. “Si tratta - spiega l’assessore alla Salute Giampaolo Landi - di un progetto finalizzato a insegnare alla persona con disabilità intellettiva e/o relazionale a vivere in modo autonomo e indipendente proprio come viene già indicato nell’acronimo del nome, Svaa. Un intervento di inclusione sociale, di sostegno alle fragilità che permette all’Assessorato alla Salute di rispondere in modo mirato alla domanda di aiuto dei cittadini. L´esperienza è iniziata quando il consorzio Sir (Solidarietà in Rete, network composto da I percorsi, A piccoli passi, Stella Polare, Eta Beta) ha acquistato, con il cofinanziamento della Fondazione Cariplo, una struttura abitativa dove attivare stabilmente percorsi di Scuola di Vita Autonoma dedicati alle persone con disabilità. Un luogo attrezzato dove mettere alla prova il desiderio di emancipazione e sperimentare percorsi di avvicinamento a una residenzialità adulta. Lo scopo è appunto quello di porre solide basi – relazionali ed emotive – per un inserimento definitivo in strutture di piccole dimensioni, comunità alloggio, comunità socio-sanitarie, strutture che oggi a Milano sono gestite con la partecipazione diretta dell’Assessorato alla Salute". "L’esperienza - aggiunge l´assessore - che è attiva da novembre 2010 e che entra ora a far parte di quelle dell’Assessorato alla Salute, coinvolge 4 persone con disabilità, ogni quattro-sei mesi si procede a una turnazione degli utenti, in modo da permettere a un numero quanto più ampio possibile di persone di fare esperienza di una vita adulta autonoma. Dopo il primo periodo di training, gli allievi saranno pronti a vivere in una comunità residenziale. Il progetto funziona con un team di personale esperto (un coordinatore responsabile e 5 operatori stabili a turnazione) di 4 cooperative sociali della rete Sir". "L’assessorato alla Salute - prosegue Landi - finanzia il progetto attraverso una copertura economica giornaliera di 50 euro per ogni persona disabile inserita; le famiglie concorrono al finanziamento con una quota di 10 euro al giorno per persona. In futuro il progetto sarà finanziato all’interno della rete Progettami per costruire il ´dopo di noi´ dei cittadini con disabilità. Della rete fanno parte Sir, Fondazione Idea Vita, Fondazione Cariplo e Ledha Milano”. “Anche questo progetto - precisa Landi - rientra nella prospettiva del ´dal dopo di noi al durante noi´, un modello di servizi alla persona che mette al centro il progetto di vita, il diritto alla maggiore autonomia possibile e l’integrazione sociale attraverso una piena realizzazione dell’individuo adulto. Progettare la vita adulta autonoma è infatti possibile, ma richiede tempo. Tempo utile a stendere un progetto di vita, a pianificare la qualità dell’intervento, la tipologia di abitazione adatta, i vincoli economici e la mappa dei servizi sul territorio". "Nella strada verso l’autonomia la famiglia si rivela indubbiamente un alleato prezioso degli operatori e in questo ruolo l’ha intesa l’Assessorato alla Salute. E’ attraverso i genitori che si comprendono punti di forza e risorse, fragilità e spigoli da smussare. Nel momento in cui il ragazzo abbandona il certo per l’incerto il sentimento di supporto e di incoraggiamento silenzioso funziona come motivazione forte: l’approvazione della famiglia è un affettuoso nulla osta per un futuro finalmente possibile. Ed è grazie alla famiglia che gli operatori possono concretamente edificare l’autonomia personale dei disabili, che è sempre un gioco di squadra speciale e specifico per ciascuna persona". "A novembre 2010 - ricorda l´assessore - abbiamo inaugurato 14 alloggi protetti - 8 monolocali e 6 bilocali - in via Barrili 6, al quartiere Stadera, riservati alle persone disabili. I 14 appartamenti, di proprietà dell´Aler, grazie a una convezione sperimentale stipulata con la Cooperativa Quadrifoglio, diverranno la casa di altrettanti cittadini con disabilità”. “Tutti questi progetti - conclude Landi - si inseriscono in una vasta progettualità che il Comune persegue da tempo: offrire modi e strumenti per la conquista dell’indipendenza, una tappa imprescindibile nella costruzione di una esistenza propria, come lo è quella di qualunque altra persona”.  
   
   
MICHELANGELO AL CASTELLO SFORZESCO. FINO AL 19 GIUGNO 2011 L’ULTIMO MICHELANGELO  
 
Milano, 28 marzo 2011 - La mostra è il secondo appuntamento del progetto Michelangelo al Castello Sforzesco inaugurato lo scorso 11 febbraio con l’esposizione che documenta l’apporto del Buonarroti all’architettura del Cinquecento. Prosegue il progetto Michelangelo al Castello Sforzesco, - promosso dal Comune di Milano – Cultura, Direzione Centrale Cultura e Direzione Settore Musei, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’Associazione Metamorfosi, sotto l´Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Milano - con il secondo momento espositivo dedicato questa volta a L’ultimo Michelangelo. Dopo aver documentato il suo apporto nel campo dell’architettura con Michelangelo Architetto (aperta fino all’8 maggio nelle sale Viscontee), la nuova mostra si propone di raccogliere intorno alla Pietà Rondanini, conservata nella sala 15 del Museo d’Arte Antica del Castello, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti. Il progetto, nato da un´idea del Settore Musei e del Castello Sforzesco (Civiche Raccolte Artistiche) per la cura di Alessandro Rovetta (Università Cattolica di Milano), illustra il cammino che condusse il maestro a quello che è il suo estremo capolavoro, ideale compimento della sua straordinaria esperienza artistica, e conta su prestiti giunti dai musei italiani e stranieri più prestigiosi quali, tra gli altri, British Museum e Courtauld Gallery (Londra), Ashmolean Museum (Oxford), Bibliothèque Nationale de France (Parigi), Graphische Sammlung Albertina (Vienna), Royal Library (Windsor Castle), Musèe du Louvre (Parigi), Fondazione Casa Buonarroti (Firenze), Galleria Borghese (Roma), Biblioteca Apostolica Vaticana (Roma). “In questa mostra, concepita attorno alla Pietà Rondanini, sono esposti la serie degli studi per Crocifissioni e alcuni altri schizzi e disegni autografi oltre a quelli appartenenti alla cerchia del maestro, sculture in marmo e bronzo e dipinti – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Vi si trovano, inoltre, le ultime Rime michelangiolesche su fogli provenienti dalla Biblioteca Vaticana. L’avere unito intimamente scultura e scrittura costituisce l’idea originale di tale esposizione che considera le arti come saperi in dialogo, movimenti di pensiero ed emozione per esprimere il desiderio di bellezza, redenzione e amore che abitano il cuore dell’uomo”. "Per la prima volta, grazie a un´idea del Settore Musei e del Castello Sforzesco, e al lavoro scientifico coordinato dal prof. Rovetta - sottolinea Pietro Folena, Presidente di Metamorfosi - viene proposta al pubblico l´opera dell´Ultimo Michelangelo, segnata da un rapporto con la morte, con Dio, e con la ricerca della perfezione di sconvolgente contemporaneità. Michelangelo con la Pietà Rondanini sembra già entrare nel contemporaneo, saltando tre secoli. Aver raccolto attorno a questo capolavoro le opere e le testimonianze del non-finito di Michelangelo, è per Metamorfosi una ragione di soddisfazione e di orgoglio" Il percorso espositivo, che coinvolge le sale 13 e 15 del Museo d’Arte Antica, raccoglie cinquantatre opere, di cui trentatre, prevalentemente disegni, tra i più importanti del catalogo michelangiolesco, in gran parte databili agli ultimi decenni di vita, dove si osserva un profondo mutamento delle scelte figurative e tecniche del maestro, tese a un luminismo di straordinaria intensità fisica e spirituale che trovano nella Rondanini il riscontro e l’esito scultoreo più suggestivo. Sono presentati i diversi momenti che descrivono la ripresa degli studi michelangioleschi sul tema della Pietà: dai disegni databili agli anni Trenta, alle incisioni e ai disegni che documentano l’elaborazione della celebre Pietà per Vittoria Colonna, fino alle esigue ma significative attestazioni grafiche che preparano alla Pietà Rondanini, passando attraverso la Pietà Bandini e la discussa Pietà di Palestrina. Si tratta di un tentativo espositivo inedito che aiuterà a comprendere le radici e le varianti che determinano la tensione creativa di Michelangelo su un soggetto entro il quale sperimenta alla fine della vita una totale immedesimazione. Si distingue poi la serie di studi per Crocifissioni che, come concezione iconografica e resa formale, muta radicalmente dall’ultima redazione del soggetto offerta dal Crocefisso per Vittoria Colonna. I sei fogli principali si possono considerare una serie omogenea che rivela una continuità di ricerca formale e di riflessione spirituale decisiva per comprendere l’ultimo Buonarroti, in perfetta assonanza con la ricerca espressa nella Pietà Rondanini. In tale direzione risulta suggestiva la considerazione delle ultime Rime michelangiolesche, in particolare quelle attestate da alcuni fogli conservati alla Biblioteca Vaticana – in mostra saranno presenti otto fogli - che riportano anche schizzi per Crocifissioni e Getsemani. In queste carte la compresenza di testo e figura raccorda il tema del destino personale di Michelangelo con gli studi sui soggetti che descrivono gli ultimi atti della vita terrena di Cristo. Particolarmente suggestiva è la lettera del 17 marzo 1564, proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui Daniele da Volterra annuncia a Giorgio Vasari la morte di Michelangelo. Completano il percorso allestito nella sala che attualmente ospita la Pietà Rondanini - sistemata in modo da consentire la visione ravvicinata e contemporanea della scultura e dei disegni più significativi - sculture in bronzo, come il Ritratto di Michelangelo Buonarroti di Daniele da Volterra, in marmo, come la Deposizione di Guglielmo della Porta, e di dipinti, tra cui la Crocifissione con la Vergine e san Giovanni Evangelista e Cristo deposto con la Madonna e due angeli di Marcello Venusti, Pietà con gli angeli di Federico Zuccari, oltre a bulini, acqueforti e incisioni. Catalogo Silvana Editoriale. Www.milanocastello.it/  www.Mostramichelangelo.com/    
   
   
LA MOSTRA BOLDINI E LA BELLE EPOQUE. A COMO. LE MAGICHE ATMOSFERE DELLA PARIGI DELL’OTTOCENTO  
 
Milano, 28 marzo 2011 - Per quattro mesi, fino al 24 luglio, le sale di Villa Olmo offriranno al pubblico un impedibile viaggio nei colori e nel clima culturale della capitale francese del Xix secolo grazie a 60 capolavori del pittore ferrarese e 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, da De Nittis a Corcos, da Zandomeneghi a Signorini.. Sette anni di successi e oltre 600.000 visitatori hanno fatto di Como uno dei centri espositivi più importanti d’Italia. Dopo gli appuntamenti dedicati, tra gli altri, a Miró, Picasso, Magritte, agli Impressionisti, a Klimt e Schiele, e a Rubens, dal 26 marzo al 24 luglio 2011, le sale della settecentesca Villa Olmo si aprono ai capolavori di Giovanni Boldini e ad altri straordinari artisti italiani, da Giuseppe De Nittis, sublime interprete di un’eleganza raffinata e metropolitana, a Federico Zandomeneghi, le cui tensioni introspettive sono vicine all’impressionismo francese, a Vittorio Corcos, che porta sulla tela il magnetismo senza tempo dell’universo femminile. La mostra, curata da Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como, e da Tiziano Panconi, fra i maggiori esperti della pittura italiana dell’800, è ideata e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e con il sostegno di Unicredit in qualità di main sponsor. Se da un lato i 60 capolavori di Giovanni Boldini, come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Berthe che legge la dedica su un ventaglio in piedi nel salotto, Nudo di giovane donna semisdraiata (1863), Femme au gants (1888), Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1901), permettono di gettare una luce sull’attività internazionale di uno degli indiscussi protagonisti dell’arte italiana ed europea di fine ‘800-inizi ‘900, dall’altro, le 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, consentiranno di ripercorrere, a livello figurativo, l’evoluzione del gusto pittorico che si diffuse in tutta Europa e che rappresentò i cambiamenti di questo nuovo mondo, nei suoi aspetti estetici più peculiari, dall’emancipazione dell’individuo alla crescita della consapevolezza femminile. Catalogo Silvana Editoriale; www.Silvanaeditoriale.it/  www.Grandimostrecomo.it/    
   
   
SPORT: CONFERMATI FONDI A MANIFESTAZIONI TOP DEL FVG  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - Cinque progetti in più e circa 190 mila euro aggiuntivi rispetto al 2010 per finanziare 55 manifestazioni di grande livello sportivo in Friuli Venezia Giulia. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo Sport Elio De Anna, ha approvato la tabella di riparto delle manifestazioni Top 55 che potranno beneficiare nel 2011 di complessivi 1 milione 400 mila euro rispetto al milione 213 mila euro dell´anno precedente. La cosa ancora più importante è che in questo riparto tutti hanno avuto all´incirca gli stessi fondi di cui hanno beneficiato nella passata edizione, a parte qualche piccolo ritocco. Complessivamente le manifestazioni sostenute dalla Regione sono sei in provincia di Gorizia, (9 per cento del totale), 12 a Trieste (22 per cento), 16 a Pordenone (29 per cento) e 21 a Udine (40 per cento). Per quanto riguarda invece la distribuzione delle risorse, il 9,5 per cento del totale sono state date alle manifestazioni che si svolgono nel territorio provinciale di Gorizia, il 19,5 a Trieste e Pordenone ed il 40,5 per cento a Udine. ´´Gli importi delle manifestazioni più importanti del 2010 - ha spiegato De Anna - sono stati riconfermati. La delibera di assegnazione arriva quest´anno prima di Pasqua, grazie al buon lavoro degli uffici e con l´aiuto del Coni regionale e degli indicatori voluti ed approvati dal tavolo di governance dello sport. È importante sottolineare - conclude l´assessore - come ogni provincia può annoverare un super evento. Si tratta nello specifico del Torneo internazionale di Calcio giovanile di Gradisca (Go) Nereo Rocco, la Xxvi edizione del Torneo Atp Challenge di Tennis che si disputa a Cordenons (Pn), la Xvii edizione dell´evento podistico internazionale Bavisela di Trieste e la Xlix edizione del Giro ciclistico del Friuli Venezia Giulia per dilettanti di Cividale (Ud). Inoltre, le risorse che riceve ogni territorio non si discostano percentualmente dal numero delle manifestazioni in quelle zone´´. Esaurito questo riparto, gli uffici prenderanno in esame ora tutte le altre domande che verranno ricomprese all´interno del cosiddetto ripartone per il quale la Regione metterà a disposizione circa un milione di euro in fasce da 15, 10 e 5 mila euro a seconda del punteggio ottenuto dalla manifestazione. Una volta completata l´istruttoria (le società hanno tempo fino al 31 marzo per presentare la rendicontazione) verrà presentata la delibera in Giunta regionale entro i primi 15 giorni del mese di maggio.  
   
   
ABRUZZO: PREMIATI ATLETI DI CINQUE DIVERSE DISCIPLINE RIBALTA A SLEDDOG,BOXE,INDOOR ROWING, KARATE E SCI DI FONDO  
 
Pescara, 28 marzo 2011- Atleti di cinque discipline e due organizzazioni sportive, il Comitato regionale della federazione pugilato e la sezione abruzzese dello Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale) sono stati premiati, il 24 marzo, a Pescara, dall´assessore allo Sport, Carlo Masci, per i brillanti risultati ottenuti. La 14enne Giulia Rossetto, ferrarese di nascita ma aquilana di adozione, neo campionessa europea junior di Sleddog, titolo conquistato proporio in Abruzzo, a Campo Felice, si è fatta accompagnare alla premiazione da uno splendido esemplare di cane di razza husky, quella selezionata per questa affascinante disciplina. Il pescarese Michele Marullo, oculista di professione, è stato premiato aver conquistato a Boston il titolo di campione del mondo di Indoor Rowing, il canottaggio al coperto, di cui è detentore di diversi record mondiali. Il 18enne atleta della U.s. Pescocostanzo, Giacomo D´eramo, ha ricevuto il riconoscimento per essersi laureato nei giorni scorsi in Trentino campione italiano aspiranti di sci di fondo nella tecnica classica ad inseguimento. E´ stata poi la volta dei pugili Danilo Creati e Dylan Spinelli della Pugilistica Di Giacomo, Andrea Guagnano della San Salvo Boxe,, Vincenzo Lo Stracco delal Pugilistica rosetana, Alessia D´addario e Alessandra Perinetti della Cepagatti Boxe, Denise Cherol Di Felice della Boxing Team Simone di Marco, tutti vincitori di titoli nazionali nelle rispettive categorie di appartenenza. Fabrizio Lancia, Massimo Sghettini, Mauro Raffa, Antonio, Rapacchiani, Giacomo Lotti, Germano Renzetti, Dario Profeta, Vincenzo Gentile, Alessia Petrini e Franca Masciovecchio sono stati, invece, premiati per la loro recente partecipazione ai campionati nazionali di karate per atleti diversamente abili. "Non ci stanchiamo mai di ripetere che lo sport insegna a vivere - ha esordito Masci - e dare un riconoscimento ad atleti abruzzesi che si sono distinti a livello nazionale ed internazionale ci consente di sottolineare i valori fondamentali di cui è portatore. Se poi abbiamo anche la possibilità di dare spazio ad atleti e discipline che non sono quasi mai sotto le luci della ribalta - ha proseguito - lo facciamo con enorme piacere oltre che con un certo orgoglio poichè i risultati che riescono ad ottenere sono davvero ragguardevoli". Alla premiazione, oltre ai dirigenti delle società sportive, hanno preso parte anche il presidente regionale del Coni, Ermanno Morelli, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo ed il presidente dell´Ussi regionale, Sergio Di Sciascio.