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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2011
LA COMMISSIONE PROPONE UNA MIGLIORE GESTIONE DELLA MIGRAZIONE NELL’UE  
 
 Bruxelles, 5 maggio 2011 - La Commissione ha presentato ieri le sue iniziative per una strategia globale più strutturata e in grado di garantire una risposta rapida dell’Ue alle sfide e alle opportunità derivanti dalla migrazione, non da ultimo in considerazione degli avvenimenti attualmente in corso nell’area del Mediterraneo. Tali iniziative coprono vari aspetti della questione migrazione, quali controlli rafforzati alle frontiere e governance Schengen, il completamento del sistema europeo comune di asilo, una migrazione legale più mirata, lo scambio delle migliori prassi per garantire un’integrazione riuscita dei migranti, e un approccio strategico per i rapporti con i paesi terzi in materia di migrazione. Esse vanno ad aggiungersi alle urgenti misure a breve termine già adottate dalla Commissione per affrontare la situazione della migrazione nel Mediterraneo e le pressioni migratorie sugli Stati membri in prima linea per questo fenomeno. "È chiaro che l’Ue ha bisogno di una politica comune forte in materia di asilo e migrazione. Tale necessità si è resa ancora più evidente negli ultimi mesi, in considerazione degli storici avvenimenti attualmente in corso in Africa settentrionale. L’ue deve rispettare la propria vocazione a rappresentare un rifugio per coloro che necessitano di protezione e, al tempo stesso, dimostrare solidarietà sia ai paesi nordafricani che stanno accogliendo la maggior parte dei migranti provenienti dalla Libia, sia a quegli Stati membri che si trovano ad affrontare i flussi più intensi di migranti via mare. È altrettanto evidente che un’immigrazione mirata di forza lavoro sarebbe vantaggiosa per l´Ue, contribuendo a colmare le carenze di manodopera previste in vari settori e a riequilibrare il declino demografico della popolazione attiva europea che dovrebbe registrarsi nei prossimi anni. Nel contempo, tuttavia, è necessario gestire la migrazione in modo corretto, il che significa garantire controlli efficaci alle frontiere e il rimpatrio dei migranti in posizione irregolare. Questo significa inoltre che non dovremmo lasciare solo agli Stati membri situati lungo le frontiere esterne dell’Ue il compito di affrontare situazioni migratorie eccezionali. Significa, infine, che occorre realizzare partenariati in materia di migrazione e di mobilità con paesi non Ue in modo da collaborare. Dobbiamo avere in mente questi obiettivi a lungo termine anche quando affrontiamo i bisogni più urgenti derivanti dalle turbolenze in Africa settentrionale", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria responsabile degli Affari interni. Pur rappresentando la speranza di una vita migliore per milioni di persone, gli avvenimenti nell’area del Mediterraneo meridionale hanno anche causato l´esodo di oltre 650 000 persone, in fuga dalle violenze in Libia. Finora pochissimi richiedenti asilo sono giunti in Europa, tuttavia più di 25 000 persone hanno deciso di partire alla ricerca di una vita migliore nell’Ue. Alcuni Stati membri dell’Ue sono esposti più direttamente degli altri agli arrivi massicci di migranti, ma questo fenomeno non può essere affrontato solo a livello nazionale: è necessaria una mobilitazione di tutti gli Stati membri a livello di Ue. "I recenti avvenimenti hanno inoltre destato preoccupazioni in merito al funzionamento del sistema Schengen. La libera circolazione delle persone attraverso le frontiere europee è un risultato importante che non deve essere rovesciato, anzi rafforzato. È per questo che la Commissione ha già proposto un meccanismo di valutazione migliore per garantire l’effettivo controllo delle frontiere esterne. Al fine di preservare la stabilità dello spazio Schengen, può inoltre essere necessario reintrodurre temporaneamente limitati controlli alle frontiere interne in circostanze particolarmente eccezionali, ad esempio in caso di imprevista forte pressione migratoria su un tratto della frontiera esterna", ha dichiarato la Commissaria Cecilia Malmström. L’unione europea ha risposto rapidamente a queste sfide con i mezzi operativi e finanziari di cui dispone. Sono stati mobilitati fondi per gestire l’emergenza umanitaria generata dall’improvviso afflusso di rifugiati e sfollati nei paesi confinanti con la Libia. Unitamente ai fondi forniti su base bilaterale, questo sostegno ha permesso di dare un rifugio temporaneo ai rifugiati e agli sfollati, di rispondere alle loro esigenze basilari e di aiutare molti di loro a ritornare nei rispettivi paesi d’origine. Frontex ha avviato l’operazione congiunta Epn Hermes Extension 2011 per aiutare l’Italia a fronteggiare lo sbarco di migranti e rifugiati sulle sue sponde. Europol ha inviato in Italia una squadra di esperti per aiutare le autorità di contrasto nazionali ad individuare eventuali trafficanti di esseri umani tra i migranti in posizione irregolare entrati nel territorio italiano. Gli Stati membri più esposti al crescente flusso di rifugiati e migranti in posizione irregolare hanno inoltre ricevuto assistenza finanziaria. Anche se la risposta dell’Ue alla situazione di emergenza è stata globale, l’attuale crisi ha evidenziato il fatto che l´Unione può trovare modi per affrontare meglio situazioni di questo tipo e, in generale, per gestire meglio la migrazione. La Commissione propone pertanto una serie di iniziative che riguardano i seguenti aspetti: completamento del sistema europeo comune di asilo entro il 2012, in linea con i valori fondamentali e gli obblighi internazionali dell’Unione; controlli rafforzati alle frontiere e governance Schengen per affrontare l’immigrazione irregolare, garantire che ciascuno Stato membro controlli efficacemente la propria parte delle frontiere esterne dell´Unione in linea con il disposto e lo spirito delle norme dell’Ue, ed aumentare la fiducia nell’efficacia del sistema Ue di gestione della migrazione; un’immigrazione legale più mirata nell´Ue, volta a facilitare l’arrivo di persone dotate delle competenze necessarie per contribuire a colmare le previste carenze di manodopera e di personale qualificato nell’Ue e ad ovviare al previsto declino demografico della popolazione attiva; condivisione delle migliori pratiche nelle strategie adottate dagli Stati membri per l’integrazione degli immigranti legali nell’Ue, in modo tale da garantire la massimizzazione dei vantaggi economici dell’immigrazione e assicurare l’armonia sociale nell’Unione; un approccio strategico ai rapporti con i paesi terzi sulle questioni relative alla migrazione, allo scopo di facilitare il movimento delle persone grazie a migliori possibilità di migrazione legale, unitamente a misure volte a prevenire la migrazione irregolare. Prossime tappe - La comunicazione della Commissione servirà come base per il dibattito che avrà luogo in occasione del Consiglio straordinario Giustizia e affari interni convocato per il 12 maggio, dibattito a cui seguiranno le discussioni in materia di migrazione nell’ambito del Consiglio europeo del 24 giugno. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi seguiranno misure di accompagnamento, in particolare un “pacchetto migrazione” da presentare per l’adozione da parte del Collegio dei Commissari il 24 maggio.  
   
   
LóPEZ AGUILAR: "NON È IL MOMENTO DI RIVEDERE SCHENGEN"  
 
 Bruxelle, 5 maggio 2011 - Mentre Romania e Bulgaria si stanno preparando a entrare nella zona Schengen, Italia e Francia chiedono un rafforzamento dei controlli alle frontiere interne per gestire il flusso migratorio proveniente dal nord Africa. La commissione Libertà civili, giustizia e affari interni ha mostrato preoccupazione all´annuncio della Commissione di considerare il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne dell´Ue. Ne abbiamo parlato con il presidente della commissione Libe, lo spagnolo socialista Juan Fernando López Aguilar. Francia e Italia hanno chiesto un rafforzamento dei controlli alle frontiere interne per gestire i migranti africani. Cosa ne pensa il Parlamento? Stiamo valutando con molta preoccupazione i passi intrapresi da alcuni Stati membri, in particolare Italia e Francia, per trasformare la sfida posta da alcune migliaia di migranti provenienti dall´Africa, in un pretesto per mettere in discussione l´intero aquis di Schengen e per chiedere una revisione degli accordi. La strada da seguire non è la revisione di Schengen, ma il completamento dell´iter parlamentare per il "pacchetto immigrazione", in particolare in direzione dell´entrata in vigore del Sis Ii e del nuovo sistema di verifica per valutare i criteri di ingresso nell´area Schengen. Qual è il futuro di Schengen: l´allargamento o la restrizione? Non credo affatto che ci sia bisogno di rivedere Schengen, e la situazione dei conflitti in nord Africa e del conseguente flusso migratorio non può trasformarsi in un pretesto per farlo. Avevamo già previsto cosa sarebbe successo. L´italia ha certo bisogno di solidarietà e sostegno, ma dobbiamo continuare a credere che Schengen abbiano un senso. Non è questo il momento per una revisione. In quali casi l´introduzione temporanea di controlli alle frontiere può essere giustificata? I controlli sono applicabili su base non discriminatoria, nel pieno rispetto del principio di proporzionalità e, naturalmente, di tutti i diritti fondamentali, il che significa che abbiamo bisogno di strumenti tecnici per rendere tali controlli applicabili.  
   
   
FESTIVAL D´EUROPA - FIRENZE 6-10 MAGGIO 2011  
 
 Firenze, 5 maggio 2011 - Dal 6 al 10 maggio 2011 l´Ufficio d´Informazione in Italia del Parlamento europeo sarà presente, con numerose iniziative, alla prima edizione del Festival d´Europa di Firenze. L´ufficio sarà direttamente coinvolto nell´organizzazione di alcuni eventi dedicati, principalmente, al tema del volontariato. Il 2011 è, infatti, l´Anno Europeo del Volontariato, un´iniziativa che mira a promuovere e a rafforzare la cittadinanza attiva, la coesione sociale e lo sviluppo della democrazia. Venerdì 6 maggio, alle ore 17 presso la Sala d´Armi di Palazzo Vecchio, l´Ufficio organizzerà un Forum dei Cittadini, durante il quale alcuni eurodeputati (Paolo Bartolozzi, Carlo Casini, Niccolò´ Rinaldi, Marco Scurria e Gianluca Susta) si confronteranno con i cittadini sul tema del "Ruolo del volontariato nel contesto del modello sociale europeo". Venerdì 6 maggio, alle ore 20 presso il Cinema Flora, avrà luogo, alla presenza dell´eurodeputato On. Niccolò´ Rinaldi, la proiezione gratuita di "When we leave" (Die Fremde) di Feo Aladag, film vincitore del Premio Lux 2010. Il premio, istituito nel 2007 dal Parlamento europeo, mira a promuovere la ricchezza e la diversità culturale del cinema europeo. Lunedì 9 maggio, alle ore 9, presso la Sala del Cinquecento a Palazzo Vecchio, il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek aprirà, insieme al Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, i lavori della Conferenza sullo Stato dell´Unione. Martedì 10 maggio, alle ore 12, presso il Padiglione Europa in Piazza della Signoria, le Associazioni di Volontariato del Centro-italia presenteranno la propria attività al pubblico. Il nostro ufficio sarà, poi, costantemente presente nel Padiglione Europa. Al suo interno, infatti, accanto ai desk informativi delle varie reti d´informazione europea, vi sarà uno spazio dove i cittadini avranno la possibilità di interagire direttamente con i funzionari ed altro personale dell´ufficio, chiedendo informazioni sull’attività svolta dal Parlamento europeo. Per un elenco completo degli eventi che si svolgeranno nel Padiglione Europa, è possibile consultare il sito internet: http://www.Festivaldeuropa.eu/padiglione-europa-20-eventi-europa-2020-piazza-della-signoria  Per il programma completo del Festival: www.Festivaldeuropa.eu/    
   
   
VENDOLA A BRUXELLES PER LA COMMISSIONE ENVE  
 
Bari, 5 maggio 2011 - Il Presidente Vendola è giovedì 5 maggio a Bruxelles per la Commissione Enve (Ambiente, cambiamenti climatici ed energia) del Comitato delle Regioni, in cui si discuterà (probabilmente attorno alle 14.30) il parere a lui assegnato dal tema “Il ruolo degli enti regionali e locali nella promozione di una politica idrica sostenibile”. Al termine della discussione, la votazione degli emendamenti e dell’intero parere, che sarà poi definitivamente discusso ed approvato nella Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni del 30 giugno ed 1 luglio. Il parere, richiesto dalla Presidenza di turno dell’Unione europea, l’Ungheria, si sofferma sui seguenti aspetti: 1) la gestione idrica collegata all’adattamento ai cambiamenti climatici; 2) la riduzione della penuria idrica tramite un equilibrio tra domanda e offerta idrica e le esigenze dell’ecosistema; 3) il ruolo degli enti regionali e locali nella cooperazione internazionale nell’ambito dei programmi di gestione dei bacini idrografici secondo la direttiva quadro in materia di acque. Nel pomeriggio alle ore 18.30 presso la sede della Regione Puglia (rue du Trone 62) avrà inizio il dibattito sui temi oggetto del parere. Il Presidente incontrerà gli esperti nazionali italiani distaccati presso le Istituzioni europee e, nel corso dell’evento co-organizzato con Clenad Italia, avrà modo di approfondire il suo impegno europeo sia sul tema dell’acqua, oggetto del parere in discussione al Comitato delle Regioni, sia sulla relazione tra desertificazione e cambiamento climatico, oggetto di un secondo parere a lui assegnato in ambito Arlem (Assemblea euro-mediterranea degli enti locali e regionali), i cui lavori hanno preso avvio da pochi giorni per concludersi il 30 gennaio 2012 a Bari, futura sede della Sessione plenaria dell’Arlem. Al termine del dibattito, cui sono invitati europarlamentari e funzionari europei, vi sarà una degustazione di prodotti tipici pugliesi e dei migliori vini di Puglia, curata da Radici Wines e Masseria Barbera.  
   
   
PROGETTO TRANSFRONTALIERO TRA L´ALTO ADIGE ED I GRIGIONI  
 
Bolzano, 5 maggio 2011 - È entrato nella fase di concreata realizzazione il progetto transfrontaliero Interreg Iv “insieme sano – gemeinsam gesund“ al quale prendono parte l’Alto Adige ed il Cantone svizzero dei Grigioni. Sono cinque i Comuni altoatesini, Tubre, Badia, Varna, San Martino e Trodena, ed altrettanti nel Cantone dei Grigioni, che prendono parte al progetto biennale transfrontaliero Interreg Iv denominato “insieme sano – gemeinsam gesund“. Lo scopo principale del progetto è quello di incentivare e sostenere il miglioramento della qualità della vita e della salute dei cittadini, soprattutto di quelli socialmente svantaggiati, che vivono nei dieci Comuni coinvolti dall’iniziativa. Nell’ambito del progetto sarà creata, tra l’altro, una piattaforma informativa comune per uno scambio di esperienze e di informazioni sulle tematiche della salute e del miglioramento della qualità della vita. Per quanto riguarda l’Alto Adige il progetto viene promosso e sostenuto da parte della Ripartizione famiglia e politiche sociali. “In Alto Adige vogliamo verificare, attraverso rilevazioni che verranno effettuate nelle singole località coinvolte, quali sono i gruppi maggiormente interessati a questo tipo di iniziative ed in base ai primi risultati il progetto potrà essere quindi realizzato su misura in base alle esigenze dei Comuni” sottolinea Karl Tragust, direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali. A livello provinciale la realizzazione del progetto è stata affidata alla “Fondazione Vital” in qualità di centro di competenza per la promozione della salute.  
   
   
L’EUROPA PER LO SVILUPPO “LA REALTÀ PARMENSE NELLO SCENARIO EUROPEO. VERSO EUROPA 2020”. OLTRE 350 MLN ARRIVATI NEGLI ULTIMI ANNI GRAZIE AI FONDI STRUTTURALI EUROPEI.  
 
Parma, 5 maggio 2011 - Più di 350 milioni di euro. È quanto è arrivato negli ultimi anni nel nostro territorio grazie ai fondi strutturali europei: risorse preziose per non perdere il treno dello sviluppo, essenziale per guardare al futuro con ottimismo. Se n’è parlato ieri nell’Aula dei cavalieri dell’Università nel convegno “La realtà parmense nello scenario europeo. Verso Europa 2020”, organizzato da Provincia e Ateneo nell’ambito della Festa dell’Europa 2011: un’occasione per riflettere sul rapporto tra politiche europee e sviluppo locale, con particolare attenzione alle esperienze condotte nel nostro territorio (programmazione e impiego dei fondi strutturali) e alle prospettive offerte dalla strategia Europa 2020. “Siamo in un contesto europeo, e l’orizzonte di riferimento è proprio l’Europa”, ha detto in apertura il direttore del Dipartimento di Economia dell’Università Paolo Andrei (intervenuto in rappresentanza del rettore Gino Ferretti), che ha ricordato l’impegno dell’ateneo in questa chiave. “Lo scambio di idee e il confronto con partner internazionali – ha proseguito - sono fondamentali. Lo sono per noi in ambito universitario ma non solo. E da questo punto di vista mi sembra che quella di Parma sia una realtà importante, con prospettive di sviluppo molto significative”. “Gli enti locali si trovano in un momento di grande difficoltà. In questo contesto le risorse che vengono dall’Europa sono a dir poco preziose: i fondi strutturali hanno fatto arrivare nel nostro territorio oltre 350 milioni di euro negli ultimi anni. E se la mole delle risorse è importante, va però sottolineato anche il metodo con cui sono state gestite, in un’ottica di concertazione e di programmazione”, ha spiegato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha aggiunto: “L’uso di queste risorse ci ha permesso di investire in una visione lunga, che è fondamentale per chi amministra. Governare non solo sul presente ma sul futuro”. Valorizzazione dell’Appennino, promozione e valorizzazione della cultura, potenziamento dell’occupabilità delle persone, formazione e riqualificazione dei lavoratori, sviluppo rurale e tanti altri gli ambiti sui quali hanno insistito i fondi europei, passati in rassegna dall’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale Ugo Danni. “I fondi strutturali per lo sviluppo e la crescita – ha affermato - sono determinanti per mantenere il livello di efficienza economica, e di conseguenza il livello di grande sviluppo, che questa provincia ha saputo esprimere. Oggi è importante fare il punto di ciò che abbiamo realizzato ma è importante anche che si apra una discussione in prospettiva per i prossimi anni. Noi confermiamo il metodo, un metodo di programmazione decentrata e condivisa che ha avuto un ottimo riscontro, crediamo che sia fondamentale che siano confermate le risorse: risorse determinanti per far sì che non si rimanga sull’ordinario ma si imposti una politica di aumento ulteriore della qualità della vita e dell’economia di questo territorio”. Nel corso del convegno sono intervenuti Gabriele Marzano, Eugenia Tagliaferri e Nicola Dall’olio della Provincia di Parma (“Fondo sociale europeo e Fondo per lo sviluppo rurale in provincia di Parma: i progetti e le esperienze”), Guglielmo Wolleb, Francesco Zordan, Nicola Dimauro dell’Università di Parma (“Il Laboratorio ‘Sporcarsi le scarpe’: insegnare l’Europa partendo dal territorio”), Birgitta Bodin della rappresentanza in Italia della Commissione europea (“Strategia Europa 2020: un nuovo percorso di crescita”), Alessandro Daraio della Provincia di Parma (“Allargare gli orizzonti. La provincia di Parma verso Europa 2020”). Ha chiuso la mattinata una tavola rotonda con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni locali, dell’Università, delle associazioni di categoria, delle forze sociali: sono intervenuti Eros Baroni, responsabile dell’Ufficio studi dell’Unione parmense degli industriali, Enrico Cocchi, direttore generale alla Programmazione territoriale e negoziata della Regione Emilia-romagna, Patrizia Maestri, segretaria Cgil Parma, Franco Mosconi, docente dell’Università di Parma, Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma, Pier Luigi Ferrari, vicepresidente della Provincia di Parma. Ferrari si è soffermato in particolare sui fondi europei destinati allo sviluppo rurale: “Gli sforzi compiuti attraverso le misure comunitarie hanno riverberato sul territorio rurale finanziamenti importanti perché hanno costituito il volano e soprattutto la speranza di una prospettiva. Tutto ciò – ha detto - ha avuto ricadute positive: è un trend significativo che in certi periodi ha anche attutito problematiche dure da fronteggiare. Però se tutto questo non ha una continuità nel prossimo sessennio, cioè dopo il 2013, e se il budget non sarà di proporzioni attese e soprattutto non legherà i finanziamenti al territorio, è chiaro che l’Italia rischia di essere penalizzata. Occorre dunque operare in grande collaborazione tra i diversi livelli perché questa voce che deve arrivare forte e coesa sia determinata, perché davvero il finanziamento premi l’agricoltura italiana”.  
   
   
AUSTRIA, PIL IN CRESCITA DEL 2,8% NEL 2011  
 
Vienna, 5 maggio 2011 -- Secondo le valutazioni di Unicredit Bank Austria, maggiore istituto bancario austriaco e dal 2007 parte di Unicredit Spa Milano, quest´anno l´economia del Paese crescerà più del previsto. Secondo le statistiche, il Pil 2011 crescerà del 2,8 per cento mentre per il 2012 si prevede un ribasso, con un aumento valutato solo all´1,8 per cento. Tra le varie cause, l´indebolimento economico sarà dovuto alle politiche fiscali restrittive ed all´inasprimento delle politiche finanziarie a livello mondiale. Per quest´anno si prevede un calo del tasso di disoccupazione dal 4,4 al 4,3 per cento. Il tasso d´inflazione dovrebbe mantenere il livello del 3,1 per cento nel 2011 e del 2,1 per cento nel 2012.  
   
   
LOMBARDIA: VARATO CODICE ETICO DEGLI APPALTI REGIONALI- FORMIGONI: STRUMENTO AVANZATO DI PREVENZIONE DEL CRIMINE AIUTO ANTI-MAFIA AD AZIENDE ONESTE, SENZA COSTI NÈ AGGRAVI  
 
 Milano, 5 maggio 2011 - ´Regione Lombardia si è dotata di un nuovo importante strumento di affermazione della legalità negli appalti per le opere pubbliche e di contrasto alle infiltrazioni malavitose. Si tratta del ´Codice etico degli appalti regionali´´. Lo ha annunciato ieri il presidente Roberto Formigoni, autore della proposta approvata dalla Giunta. Il Codice etico stabilisce in maniera cogente e vincolante, per tutti i soggetti coinvolti nella procedura di appalto pubblico, l´obbligo di conformare la propria condotta ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza. ´Il complesso delle prescrizioni del Codice - ha sottolineato Formigoni - precise, dettagliate e a tutto campo, crea una rete di sicurezza e di prevenzione di grande efficacia su tutto il sistema regionale, impegnato, anche in vista di Expo, nella realizzazione di grandi infrastrutture per oltre 10 miliardi. Regione Lombardia, da tempo impegnata in strategie anticrimine nei lavori pubblici, dispone ora anche di uno strumento assolutamente avanzato di prevenzione del crimine, che aiuta le aziende a scongiurare attacchi e tentativi di infiltrazione malavitosi, senza che ciò comporti per esse costi aggiuntivi né complicazioni amministrative´. La misura varata si aggiunge, naturalmente, agli obblighi previsti dalle leggi vigenti e si applica a tutti gli appalti di lavori, servizi e forniture indetti da Regione Lombardia e dagli enti e società del sistema regionale, alla ditte concorrenti e aggiudicatarie, ai subappalti e subaffidamenti. L´espressa accettazione del Codice costituisce condizione di ammissione alle procedure di gara. La mancata consegna del documento debitamente sottoscritto comporta l´esclusione dalla procedura di affidamento. La violazione del Codice comporta penali e sanzioni fino alla revoca del contratto. Ecco le principali prescrizioni del Codice etico degli appalti regionali, sia per quanto riguarda le ditte, sia per l´Amministrazione pubblica. Le Ditte - Il concorrente e/o l´aggiudicatario sottoscrive una serie di precisi obblighi. In particolare: - si obbliga a non ricorrere ad alcuna mediazione finalizzata all´aggiudicazione e/o gestione del contratto; - dichiara di non avere influenzato il procedimento amministrativo, né la formulazione del contenuto del bando, né cercato di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte dell´Amministrazione aggiudicatrice; - dichiara di non aver corrisposto né promesso di corrispondere ad alcuno somme di danaro o altre utilità finalizzate a facilitare l´aggiudicazione e/o gestione del contratto; - dichiara di non avere in corso né di avere praticato intese e/o pratiche restrittive della concorrenza e del mercato; - si impegna a segnalare all´Amministrazione aggiudicatrice qualsiasi illecito tentativo da parte di terzi di turbare o distorcere le fasi di svolgimento della procedura di affidamento e/o l´esecuzione del contratto; - si impegna a segnalare all´Amministrazione aggiudicatrice qualsiasi illecita richiesta o pretesa da parte dei dipendenti dell´Amministrazione o di chiunque possa influenzare le decisioni relative alla procedura di affidamento o all´esecuzione del contratto; e, se si configura reato, a sporgere denuncia all´Autorità giudiziaria; - si impegna a rendere noti tutti i pagamenti eseguiti e riguardanti il contratto assegnato; - si impegna, oltre a quanto previsto dalla legge per i subappalti, ad acquisire, con le stesse modalità e gli stessi adempimenti previsti in materia di subappalto, preventiva autorizzazione da parte dell´Amministrazione aggiudicatrice, anche per i subaffidamenti relativi alle seguenti categorie: trasporto di materiale a discarica; fornitura e/o trasporto terra; fornitura e/o trasporto calcestruzzo; fornitura e/o trasporto di bitume; smaltimento rifiuti; noli a caldo e a freddo di macchinari; forniture di ferro lavorato; servizi di guardiania dei cantieri. Nelle fasi successive all´aggiudicazione, gli obblighi si intendono riferiti all´aggiudicatario, il quale avrà l´onere di pretenderne il rispetto anche dai propri subappaltatori e sub affidatari. La violazione del Codice etico - anche se da parte dei subappaltatori e/o dei subaffidatari - costituisce, nei casi più gravi, causa di risoluzione del contratto. L´amministrazione - L´amministrazione aggiudicatrice è tenuta a mettere in atto iniziative di massima trasparenza, che permettano un pubblico controllo della correttezza, della legalità e della congruità dei procedimenti. In particolare si impegna a pubblicare sul proprio sito internet tutte le informazioni relative alle procedure di affidamento: - dopo lo svolgimento della prima seduta pubblica, l´elenco dei concorrenti che hanno presentato offerta; - dopo l´aggiudicazione definitiva, l´avviso sui risultati della procedura di affidamento. Si obbliga inoltre ad attivare i procedimenti disciplinari nei confronti del personale a vario titolo intervenuto nel procedimento di affidamento e nell´esecuzione del contratto in caso di violazione dei principi di lealtà, trasparenza e correttezza e, specificamente, di violazione dell´impegno di non offrire, accettare o richiedere somme o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio. Le Sanzioni - La violazione da parte del concorrente e dell´aggiudicatario di uno degli impegni previsti (violazione dichiarata dopo un procedimento di verifica in cui è garantito adeguato contradditorio con l´operatore interessato) comporta: - l´esclusione dalla procedura di affidamento e l´incameramento della cauzione provvisoria ovvero, qualora la violazione sia riscontrata in un momento successivo all´aggiudicazione, l´applicazione di una penale dall´1 per cento al 5 per cento del valore del contratto; - nei casi più gravi, la revoca dell´aggiudicazione, la risoluzione di diritto del contratto ai sensi e per gli effetti dell´art. 1456 del codice civile e l´incameramento della cauzione definitiva; - la segnalazione dell´operatore economico che abbia violato uno degli impegni previsti; in questo modo la Giunta regionale, gli enti e le società del Sistema Regionale ne dovranno tener conto nelle valutazioni relative all´esclusione di operatori economici dalle procedure di affidamento.  
   
   
LOMBARDIA: DECISIVO FARE RETI D´IMPRESA I CONSOLATI DEVONO AVERE RUOLO IRRINUNCIABILE  
 
 Milano, 5 maggio 2011 - ´Uno degli elementi che Regione Lombardia crede essere decisivo è la rete d´impresa, la capacità di arrivare a mercati sempre più lontani in forme aggregate´. Lo ha detto il vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli, intervenendo al primo incontro tra il sistema delle imprese e i consolati. ´Prima probabilmente - ha continuato Gibelli - questo non era necessario, ma oggi che anche la nostra regione è stata investita da questa grave crisi economica, è fondamentale andare su mercati sempre più lontani in maniera organizzata´.  
   
   
FVG: PRESIDENTE FRANZ INCONTRA PRESIDENTE CANTON TICINO (SVIZZERA)  
 
Trieste, 5 maggio 2011 - Favorire i rapporti istituzionali tra due realtà che hanno caratteristiche comuni è stato il comune denominatore dell´incontro tra i presidenti del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Maurizio Franz e del Gran Consiglio del Canton Ticino (Svizzera) Dario Ghisletta. In una Svizzera organizzata secondo un sistema federalista, anche il piccolo Cantone di lingua italiana - 340.000 abitanti - ha competenze legislative piene, o molto pronunciate, in molte materie quali scuola, sanità, pianificazione territoriale (all´interno di una legge quadro federale). Di conseguenza, anche la fiscalità rispetta questo modello ed è organizzata su tre livelli: federale, cantonale, comunale. Il presidente Ghisletta ha infine parlato del tunnel ferroviario di 50 chilometri - il più lungo del mondo, più di quello sotto la Manica - attualmente in costruzione e che dal 2017 consentirà un collegamento veloce (un´ora) tra il Canton Ticino e il nord della Svizzera, nella zona del lago di Lucerna. L´opera è stata progettata per il trasporto di persone e dei Tir, così ha alleggerire il traffico autostradale anche in chiave ambientale. Il presidente Franz ha espresso interesse per l´approfondimento dei diversi aspetti della realtà elvetica in generale e, più in particolare, di quella del Canton Ticino e si è riservato di condividere i contenuti dell´incontro con gli organismi consiliari.  
   
   
TOSCANA-CATALOGNA, INTESE PER LA MOBILITÀ E L’INNOVAZIONE  
 
Firenze, 5 maggio 2011 - Un nuovo accordo di collaborazione con il ministero dell’educazione catalano sarà firmato nei prossimi mesi. Servirà a porre le basi di una più stretta collaborazione fra la Toscana e la Catalogna sui temi del lavoro, della formazione e dell’innovazione. E’ questa la decisione scaturita nel corso degli incontri che l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha avuto a Barcellona, anche nella sua veste di presidente dell’associazione Earlall (l’associazione delle Regioni europee per l’apprendimento lungo l’arco della vita). “Gli incontri – commenta l’assessore Simoncini – sono stati richiesti dopo il cambio di governo e di maggioranza avvenuto dopo le ultime elezioni in Catalogna con lo scopo, appunto,di arrivare al rinnovo dell’intesa stipulata nel luglio del 2008 per favorire scambi di persone per lavoro o per studio. Si tratta di un’esperienza importante, alla quale la Toscana guarda con interesse e per questo vogliamo che non solo abbia continuità ma possa ampliarsi a nuovi settori di intervento”. L’assessore Simoncini ha incontrato ieri il ministro dell’educazione del governo della Catalogna Irene Rigau e il capo degli affari generali del lavoro e dell’impiego Ester Sanchez. Sia il ministro dell’educazione che il direttore generale saranno a Firenze il 29 settembre prossimo, ad un seminario che sarà organizzato dalle due regioni sui problemi del lavoro e all’assemblea generale di Earlall. “Al centro degli incontri – ha detto Simoncini – i problemi dell’occupazione e la necessità di rendere più efficaci il sistema dell’incrocio domanda-offerta, di rafforzare il legame fra politiche economiche e politiche del lavoro, sostenere i processi di adeguamento e internazionalizzazione del sistema produttivo attraverso politiche di sviluppo del capitale umano”. Oggi il tema sul tappeto è stato quello dell’innovazione. L’assessore ha visitato Acc10, l’agenzia catalana per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese. “L’innovazione è essenziale per uscire dalla crisi e far ripartire lo sviluppo – ha concluso Simoncini – e la mobilità transnazionale è un importante fattore di innovazione e crescita culturale per tutti i protagonisti, dagli imprenditori ai lavoratori, dai laureati ai diplomati. Contiamo su questo di arrivare presto a nuovi terreni di incontro per rafforzare le esperienze di cooperazione in atto”.  
   
   
PAPA A VENEZIA: IL PREZIOSO E SIGNIFICATIVO DONO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE DEL VENETO LUCA ZAIA.  
 
Venezia, 5 maggio 2011 - Un prezioso e significativo “razionale” in argento, l’ornamento che chiude sul petto il Piviale del Sommo Pontefice, appositamente realizzato a mano dagli Argentieri Calegaro di Padova in forma totalmente gratuita. E’ questo il dono della Regione del Veneto che il presidente Luca Zaia farà pervenire al Papa Benedetto Xvi in visita pastorale nel nordest nel prossimo fine settimana. L’opera sarà consegnata venerdì nelle mani del Patriarca di Venezia Angelo Scola. Il fermaglio raffigura l’Apostolo Pietro che approva il Vangelo di Marco, secondo un’iconografia riprodotta nella Basilica Marciana, in un mosaico del Xiii secolo nella cappella Zen e in un paliotto argenteo del Xiv secolo, ed il soggetto risale al testo “Gli uomini illustri, Viii, 1” del Padre della Chiesa Girolamo. La scena illustra il legame antico e profondo tra la Chiesa di Roma, quella di Aquileia, che secondo la leggenda altomedievale faceva risalire i suoi inizi a Marco stesso, e quella di Venezia, che continua l’eredità di Aquileia e custodisce da secoli le spoglie dell’Evangelista. Sulla parte alta del razionale è incisa la frase “Allora San Pietro approva il Vangelo di San Marco e lo consegna perché sia letto”. Il prezioso ornamento è stato realizzato utilizzando tecniche estremamente sofisticate: le forme, la prospettiva, i singoli particolari sin nei minimi dettagli sono stati definiti attraverso un’analisi preliminare su carta. La mano di un esperto incisore ha quindi disegnato con una punta d’acciaio su lastra le forme del soggetto, riproponendone i contorni, le parti in luce e quelle in ombra. Il metallo è stato quindi cesellato su entrambi i lati: così, quelli che su una foto erano particolari, sono divenuti sporgenze e rientranze e sono nate forme, spessori e volumi. Un semplice pennino ha quindi contornato queste forme, creando suggestivi effetti chiaroscurali. Il tocco finale è stato dato utilizzando i colori ad olio, che hanno perfezionato l’oggetto dandogli vita.  
   
   
PUGLIA: CONSIGLIO REGIONALE LL.PP. LICENZIA TRE IMPORTANTI PROGETTI  
 
Bari, 5 maggio 2011 - Il Consiglio regionale dei Lavori pubblici ha licenziato ieri mattina tre importanti argomenti: il progetto definitivo del grande progetto bretella ferroviaria Sud Est Barese dell´importo di € 125.998.056,60, il grande progetto di adeguamento ferroviario dell´area metropolitana Nord Barese dell´importo di € 180.000.000,00, e la prima perizia di variante dei lavori di completamento del nuovo ospedale della Murgia - Iii lotto, che si trova ad Altamura, dell´importo di € 25.000.000,00. Lo ha reso noto l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati. In particolare il primo progetto approvato prevede il raddoppio del binario della linea ferroviaria Bari -Taranto, nella tratta Bari -Mungivacca - Noicattaro (dal km 4+450 al km 15+110, incluso l´interramento in sede tra il km 6+580 e il km 10+940), comprese le stazioni di Triggiano e Capurso. Il progetto e´ stato redatto dalla concessionaria Ferrovie Sud Est con finanziamento P.o. Fesr 2007 - 2013. Il progetto si sviluppa su un unico binario e tutto in superficie. Le finalità delle opere che riguardano la riqualificazione del trasporto collettivo su ferro sono essenzialmente il contenimento di tempi e costi di realizzazione, il minore impatto possibile sulla popolazione locale durante la fase di realizzazione, il potenziamento della linea delle Ferrovie Sud Est integrata nel sistema del servizio ferroviario regionale, la riduzione e il controllo dei fattori di rischio per la sicurezza dei viaggiatori, la coerenza con il Piano regionale dei Trasporti. Per quanto riguarda Il grande progetto di adeguamento dell´area metropolitana del Nord Barese invece, gli interventi di adeguamento ferroviario riguardano la linea Bari - Barletta da parte della società concessionaria regionale Ferrotranviaria s.P.a. Sono previste opere di raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta Corato - Barletta, l´interramento del tracciato ferroviario nell´abitato di Andria, la rettifica del tracciato sulla tratta Andria - Barletta, l´interconnessione con Rfi nelle stazioni di Barletta e di Bari. Si tratta di un progetto strategico per la Regione Puglia e comprende, oltre alle opere principali di natura puramente ferroviaria, anche interventi complementari volti al miglioramento dell´accessibilità dell´intera linea Bari - Barletta, mediante la realizzazione di parcheggi lungo la linea, in prossimità delle stazioni e la soppressione di alcuni passaggi a livello. I parcheggi si trovano a Bari, nelle località Fesca San Girolamo, Palese, Macchie, Enziteto, a Bitonto, in località Santi Medici e stazione, a Terlizzi, Ruvo e Corato. Infine, il Consiglio ha approvato la perizia di variante presentata dalla Asl di Bari al progetto esecutivo di completamento del nuovo ospedale della Murgia - Iii lotto per adeguarsi alle nuove direttive in tema di organizzazione sanitaria contenute nel Piano della salute e in altri piani regionali e alle nuove disposizioni legislative in materia antisismica e antincendio. Sono previste modifiche distributive in alcuni spazi ubicati sui vari livelli del nuovo ospedale, che e´ composto sia da un nuovo fabbricato che da fabbricati già esistenti.  
   
   
UMBRIA: DECRETO SULLO SVILUPPPO: SALE AD UN MILIONE LA SOGLIA PER GLI APPALTI SENZA GARA? CONTRARIETÀ DELL’ASSESSORE REGIONALE ALLE OPERE PUBBLICHE  
 
 Perugia, 5 maggio 2011 - "Esamineremo il decreto sullo sviluppo quando uscirà dal Consiglio dei Ministri ma alcune anticipazioni ci preoccupano”. L’assessore regionale alle opere pubbliche ancora non commenta il provvedimento del Governo, ma aggiunge che “nella bozza di Decreto che il Governo si appresta ad adottare, ad esempio, è contenuto l’innalzamento da 500 mila ad un milione di euro della soglia che consente l’uso della trattativa privata negli appalti pubblici, senza, cioè, bando di gara”. Questa variazione, approvata alla Camera già il 15 marzo, aveva destato una forte preoccupazione. Si erano dichiarati contrari sia l’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici sia l’Ance. “In effetti, sostiene l’Assessore regionale, anche se l’innalzamento sarebbe ridimensionato rispetto a quello previsto in partenza, si pongono comunque dei problemi a livello di trasparenza e legalità”. Per l’Assessore l’argomento invocato per affidare direttamente i lavori è noto: “accellerare, fare presto, togliere le norme di controllo, andare incontro alle pubbliche amministrazioni in difficoltà a selezionare decine di imprese per ogni gara data la scarsità di risorse e di personale. Problemi reali ai quali è stata data una risposta sbagliata, continua l’Assessore, mentre si dovevano semplificare le stazioni appaltanti dentro un unico soggetto pubblico in modo da fornire professionalità, risorse e trasparenza dei bandi e dei risultati delle gare”. “La Giunta regionale dell’Umbria continuerà comunque a lavorare per l’attuazione della Lr 3/2010 in materia di appalti pubblici. Mantenendo lo sforzo nel salvaguardare la neutralità della pubblica amministrazione, la trasparenza delle procedure, la tutela dell’interesse collettivo su quello privato”, conclude l’Assessore.  
   
   
ELEZIONI 15-16 MAGGIO, ON-LINE I RISULTATI DELLA PRECEDENTE TORNATA ELETTORALE RELATIVA AI 46 COMUNI E ALLA PROVINCIA DI RAVENNA.  
 
Bologna, 5 maggio 2011 – Sono disponibili on line tutti i risultati delle precedenti elezioni amministrative relative ai 46 Comuni emiliano romagnoli e alla Provincia di Ravenna, che andranno al voto il 15 e 16 maggio prossimi. I dati si possono trovare sul sito http://elezioni.Regione.emilia-romagna.it/  – realizzato in collaborazione tra Assemblea Legislativa e Giunta regionale - nella apposita sezione dedicata al voto amministrativo che proporrà news, aggiornamenti e, in tempo reale, i risultati del voto. Relativamente ai Comuni interessati al voto, è possibile consultare le elaborazioni dei risultati elettorali, con relativa cartografia di riferimento, dentro al banca dati elettorale (Bde). In Emilia-romagna sono oltre un milione gli elettori chiamati alle urne: al voto 46 Comuni (di cui i capoluoghi di provincia Bologna, Ravenna e Rimini) e la Provincia di Ravenna (una tra le 11 amministrazioni provinciali in Italia interessate al rinnovo). Tra le municipalità 9 Comuni hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti (che possono accedere al turno di ballottaggio) e 37 Comuni una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Per quanto riguarda il territorio ravennate occorre ricordare che la normativa nazionale (articolo 1 del D.l. 25 gennaio 2010, n. 2 contenente "Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni"), ha previsto anche per i consigli provinciali la riduzione del 20% e quindi una ridefinizione delle Circoscrizioni dei Collegi Provinciali. Pertanto per quanto riguarda la Provincia di Ravenna, il numero dei collegi uninominali (e perciò anche dei consiglieri) è passato da 30 a 24 (precisa ridefinizione la si può trovare all’indirizzo http://www.Prefettura.it/ravenna/contenuti/4471.htm  ). Il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione on-line una sorta di vademecum sul voto, ovvero due pubblicazioni che contengono le schede informative sulle prossime elezioni amministrative, provinciali e comunali. Anche queste si possono scaricare dal sito http://elezioni.Regione.emilia-romagna.it/  Sempre il Ministero degli Interni ha pubblicato anche il vademecum per le operazioni dei Presidenti di seggio (http://www.Interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/21/0950_elezioni_pubblicazione_n._14.pdf ) .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: APPROVATA LA LEGGE PER IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.  
 
Bologna, 5 maggio 2011 - “La nostra comunità ha oggi uno strumento in più per rafforzare la propria cultura di legalità e rigettare ogni sistema mafioso”. Con queste parole la vicepresidente e assessore regionale alle Politiche per la Sicurezza Simonetta Saliera ha commentato l’approvazione in assemblea della legge regionale “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. “Sono molto soddisfatta - ha aggiunto Saliera - per il lavoro corale e molto proficuo svolto in questi mesi. Con questa legge l’Emilia-romagna rafforza la propria corazza e i propri anticorpi contro un fenomeno che dobbiamo tenere fuori dal nostro territorio. Gli strumenti concreti messi in campo puntano a promuovere la rete di imprese, sindacati e volontariato, la collaborazione tra istituzioni e con tutta la comunità. I gravi fatti di queste settimane, penso a quanto avvenuto a Modena, confermano ancora una volta la necessità di questo provvedimento”.  
   
   
PROFUGHI, LOMBARDIA COLLABORA CON PREFETTURA  
 
Milano, 5 maggio 2011 - Regione Lombardia sta attivamente collaborando con la Prefettura di Milano per reperire sistemazioni adeguate per i 39 profughi libici arrivati il 3 maggio notte al Cpe (Centro Polifunzionale di Emergenza) di Gallarate (Va). Lo conferma l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa. ´Stiamo svolgendo un´azione necessaria anche al di là delle nostre competenze, per limitare i disagi. Infatti la competenza della Regione è quella di trasferire gli immigrati dal Centro della Croce Rossa di Bresso alle destinazioni finali, fornendo loro assistenza per le prime necessità (coperte, vitto, eventuali medicine)´. ´L´attività di individuazione dei siti di accoglienza e la conseguente comunicazione agli Enti locali - prosegue La Russa - è di competenza del prefetto di Milano, che sta svolgendo tale mansione, pur tra mille difficoltà, sin dall´inizio dell´emergenza immigrazione. ´Anche gli accordi - prosegue La Russa - con le associazioni che si sono rese disponibili all´accoglienza sono gestiti dalle Prefetture, in raccordo con il Governo. Il nostro compito si esaurisce, come già detto, con il trasferimento dei richiedenti asilo, secondo le disposizioni del prefetto´. ´Comprendo e condivido le perplessità dei sindaci - conclude La Russa - suscitate da comunicazioni effettuate solo nelle ore immediatamente precedenti l´arrivo degli immigrati sui loro territori di competenza. Il massimo raccordo tra Prefettura, Anci ed Enti locali potrà evitare incomprensioni, come quella occorsa a Gallarate e altrove, e rendere più efficace l´accoglienza´.  
   
   
IMMIGRATI: UNA RISORSA STRANIERI OLTRE QUOTA 55MILA NEL PARMENSE, IL 12,5% DELLA POPOLAZIONE COMPLESSIVA. IN CHIAVE OCCUPAZIONALE COMPONENTE STRANIERA PARTICOLARMENTE DINAMICA NELL’ATTUALE FASE DI RIPRESA.  
 
Parma, 5 maggio 2011 – Oltre 55mila. Per la precisione, 55.069. Sono gli stranieri residenti in provincia di Parma al 1° gennaio 2011: il 12,5% della popolazione complessiva, con un aumento del 9,8% in un anno (4.922 persone in più). Se si pensa che al primo gennaio 2001 gli stranieri rappresentavano appena il 3,7% dell’intera popolazione provinciale ci si rende conto del balzo enorme compiuto in questi anni dagli immigrati. Un balzo non destinato ad esaurirsi: gettando infatti uno sguardo sul prossimo decennio, le previsioni demografiche realizzate dalla Regione Emilia-romagna ci dicono che nel 2021 saranno presenti sul territorio parmense quasi 90.000 stranieri, che rappresenteranno più del 18% della popolazione totale residente. Crescono gli stranieri e crescono le donne straniere, che per il terzo anno superano la componente maschile con un significativo 51,4%. E cambia il podio delle cittadinanze: per la prima volta infatti al primo posto si trovano i moldavi, che hanno soffiato il primato agli albanesi. Albanesi secondi seguiti dai rumeni, e le tre cittadinanze insieme rappresentano da sole il 34,4% di tutta la popolazione straniera. Nel mercato del lavoro, al 30 settembre 2010, la ripresa in atto ha fatto registrare una discreta dinamicità della componente straniera. Basti pensare che gli avviamenti al lavoro riferiti ai lavoratori stranieri, nel terzo trimestre 2010, sono cresciuti tendenzialmente del 38,6% e congiunturalmente del 9,1%, contro una variazione tendenziale, riferita al complesso dei lavoratori italiani e stranieri, del 21,4%, e congiunturale del 4,1%. Questa dinamicità ha fatto sì che da ottobre 2009 a settembre 2010 si siano creati in provincia di Parma 1.409 posti di lavoro alle dipendenze per i lavoratori stranieri, proprio nei settori che stanno trainando la ripresa a livello locale localmente. A questo si aggiunge per gli stranieri un tasso di disoccupazione nettamente inferiore al livello medio nazionale. Situazione demografica e situazione occupazionale: questi i due ambiti da cui si è partiti per confrontarsi sull’immigrazione in provincia di Parma. In un convegno organizzato dalla Provincia nella Sala conferenze Ato si è provato a fare il punto della situazione sull’oggi guardando anche al futuro più o meno vicino: è stato un pomeriggio d’analisi e di confronto che partendo dai dati (in particolare appunto da quelli relativi a demografia e occupazione, illustrati rispettivamente da Gian Marco Baroni dell’Ufficio statistica della Provincia e da Monica Pellinghelli dell’Osservatorio sul mercato del lavoro) ha avviato una riflessione sull’integrazione e sull’accoglienza a Parma e nel Parmense. “Quelli che abbiamo di fronte sono numeri importanti che ci danno spunti per il nostro lavoro – ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Abbiamo numeri straordinari e credo anche un clima straordinario, perché questo tutto sommato è un territorio che dell’accoglienza ha fatto uno dei suoi tratti di distinzione, in senso positivo più che negativo”. E proprio alle “luci e ombre” dell’immigrazione è stata dedicata la tavola rotonda che ha seguito la presentazione dei dati, moderata dal giornalista Gabriele Balestrazzi: un confronto a più voci che ha voluto mettere a fuoco il fenomeno dell’immigrazione da diversi punti di vista. Dal significativo contributo degli straneri a livello fiscale e pensionistico, cui ha fatto riferimento Andrea Stuppini, responsabile del Servizio Politiche per l’accoglienza e l’integrazione sociale della Regione Emilia Romagna (“Questi lavoratori danno un contributo non trascurabile alla economia e alla finanza italiana. Per quanto riguarda la provincia di Parma pagano 89 milioni di euro di contributi previdenziali, cioè il 5% delle pensioni degli anziani”), al profilo economico della questione della immigrazione, su cui si è soffermato Franco Mosconi, docente di Economia industriale all’Università di Parma (“Sospendere Schengen? Se sospenderemo anche Schengen limiteremo quel poco di mobilità che c’è a livello di mercato del lavoro. Una mobilità che vede gli stranieri protagonisti assoluti”), dagli aspetti più strettamente socio-culturali, trattati da Tiziana Mancini, docente di Psicologia Sociale all’Università di Parma, alle testimonianze dirette: quella di Cristina Bazzini, presidente del gruppo cooperativo Colser – Auroradomus, un gruppo nel quale una buona percentuale di lavoratori è immigrata (“Nel Parmense su 2.300 persone 35% sono stranieri. Non è che, come a volte si sente dire, gli stranieri rubino il lavoro agli italiani: per noi il problema è che se non li abbiamo rinunciamo a fare il nostro mestiere”), e quella di Oscar Mbengue Ousseynou, imprenditore, presidente della Comunità senegalese di Parma e membro della Consulta regionale per l’integrazione: “Sono arrivato a Parma 19 anni fa e sono sempre rimasto qui. Ho fatto a lungo l’operaio, poi sono entrato nel settore dei salumifici e ho messo in piedi un’azienda che si occupa di tutta la filiera, dalla macellazione al prodotto finito e confezionato. L’integrazione? Per me l’integrazione c’è: prima non sarebbe forse stato facile fare un’impresa, oggi noi l’abbiamo fatto. Paghiamo le tasse, abbiamo orari flessibili, siamo disponibili a lavorare, e a fare lavori anche pesanti”, ha detto, aggiungendo poi: “Guardando ai numeri, però, non posso non fare una considerazione. Non ha senso che un ragazzo di diciott’anni nato qui debba chiedere la cittadinanza e non avere certezza che gli sia assegnata. Un ragazzo nato qui si sente italiano e deve esserlo a tutti gli effetti. Questa è una battaglia importante, per cui è necessario spendersi a tutti i livelli”.  
   
   
CARCERE, OGGI UN CONVEGNO A FIRENZE  
 
Firenze, 5 maggio 2011 - Un convegno dal titolo ‘Il carcere nella città. La città nel carcere’ per analizzare in profondità la situazione di estrema difficoltà dell’universo carcerario, toscano e nazionale. Si tiene oggi a Firenze, in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati (Piazza Duomo 10), a partire dalle ore 9,30. L’organizzazione è a cura della Regione e della Fondazione Michelucci. Saranno presentati i dati di alcune ricerche condotte dalla Fondazione Michelucci per conto della Regione su misure alternative, detenzioni brevi e sugli interventi di enti locali per il reinserimento. Oltre all’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca intervengono, tra gli altri, il Presidente della Fondazione Michelucci Alessandro Margara, quello dell’Associazione Antigone Patrizio Gonnella ed il vice capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo. Questo il programma completo del convegno. Http://toscana-notizie.it/wp-content/uploads/2011/05/convegno-carcere-5-maggio-2011.pdf    
   
   
TRENTO: POLITICHE DELLA FAMIGLIA, INCONTRO CON LA PROVINCIA DI CHIETI VISITA PREPARATORIA ALLA STESURA DI UN PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE  
 
Trento, 5 maggio 2011 - Si va ampliando la rete, promossa dalla Provincia autonoma di Trento, tra istituzioni e soggetti che operano a livello nazionale a favore della famiglia per lo scambio di esperienze e buone pratiche. Oggi l´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi ha ricevuto in visita una delegazione della Provincia di Chieti. Prosegue il lavoro delle strutture provinciali, in particolare del Progetto Coordinamento Politiche Familiari e di sostegno alla Natalità coordinato dal dirigente Luciano Malfer, per dare completa attuazione alla nuova legge provinciale in materia di benessere familiare, approvata dal Consiglio lo scorso 24 febbraio col titolo "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità". In questo contesto si è tenuto stamane presso gli uffici del Progetto Coordinamento Politiche Familiari e di sostegno alla Natalità un incontro, a cui hanno partecipato l´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e Luciano Malfer, con una delegazione della Provincia di Chieti, guidata dall´assessore alle politiche sociali Gianfranca Mancini e composta anche dal dirigente del settore politiche sociali Lorena Granata. La visita aveva lo scopo di conoscere l´esperienza trentina in materia di politiche per la famiglia e gettare le basi per la stesura di un protocollo d´intesa che sancisca la collaborazione e lo scambio di informazioni e buone pratiche tra il Trentino e la Provincia di Chieti. La Provincia autonoma di Trento si è voluta dotare di un corpo normativo in materia di famiglia che porti a politiche integrate, che coinvolgano tutti i settori della vita della comunità, strutturali, quindi non temporanee e transitorie, sussidiarie, che vedano il diretto coinvolgimento delle famiglie, dei cittadini, delle realtà sociali. In tal modo - questo uno degli obiettivi di fondo - si vuole rendere più competitivo il territorio, sviluppando il capitale relazionale con effetti importanti anche per quello economico.