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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2011
PESCA: MISSIONE SICILIANA A BRUXELLES PER TRACCIARE IL FUTURO DEL SETTORE  
 
La Sicilia e´ a Bruxelles, in questi giorni, per "ragionare" sullo sviluppo del settore della pesca. L´occasione e´ quella dell´European seafood exibition, che richiama ogni anno i piu´ grandi operatori del settore da ogni latitudine mondiale. La Regione ha organizzato la sua presenza in collaborazione con l´Istituto per il commercio estero e ha coordinato il lavoro di quattordici operatori che hanno deciso di testare l´impatto dei loro prodotti con il mercato globale. "La nostra presenza - ha commentato l´assessore regionale all´agricoltura e alla pesca - Elio D´antrassi, ha proprio il valore di un test: siamo qui per valutare cosa e´ necessario fare per mantenere il passo con il mercato. "Dobbiamo ammodernare, diversificare, aggiornare il nostro modo di pensare la pesca. La necessita´ di salvaguardare il patrimonio ittico, che e´ in cima alle priorita´ europee, deve essere coniugata in maniera positiva con quella, non secondaria, della competitivita´. "Le nuove politiche europee ci mettono in condizione di ripensare al nostro sistema, puntando al turismo, alla trasformazione del pescato, alla diversificazione delle attivita´. Tocca a noi cogliere l´opportunita´, riformando radicalmente il sistema delle regole. "Se per un verso dobbiamo salvaguardare le nicchie di pesca artigianale che rappresentano una buona parte del settore in Sicilia, non possiamo ignorare le esigenze della pesca industriale, che deve adeguarsi alle sfide del mercato globale." Non a caso la "missione" a Bruxelles dell´assessore alla pesca, e´ stata impostata proprio come il momento d´avvio di una nuova fase di confronto e di lavoro con le istituzioni europee. La delegazione dell´assessorato e´ stata impegnata, infatti, in un vero e proprio giro d´orizzonte delle istituzioni comunitarie. Per discutere della situazione in Sicilia l´assessore D´antrassi, ha incontrato sia il direttore generale della Dg Mare della Commissione europea, Monique Pariat, che il presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. E per una valutazione tecnica del quadro normativo in evoluzione, si e´ svolta oggi anche una riunione tecnica con i dirigenti della rappresentanza diplomatica del governo italiano presso la Commissione europea. L´assessore D´antrassi, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento di Bruxelles, Francesco Attaguile e da Giovanni Tumbiolo, consulente per il settore della pesca, ha incontrato il Ministro plenipotenziario Pietro Grassi, rappresentante generale aggiunto del governo presso la Ue, che - nell´occasione - era accompagnato da uno staff di esperti diplomatici: Massimiliano Benelli, Francesco Cionco e Angela Milano per il settore agricoltura, Riccardo Rigilo per la pesca e Tuccio D´urso, per le questioni regionali.  
   
   
COMUNICAZIONE ALLA REGIONE CALABRIA DA PARTE DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA DELLA SERBIA  
 
 In seguito alla missione dei rappresentanti ministeriale in Calabria, il Ministero dell’Agricoltura e Forestazione della Repubblica della Serbia, ha inviato una comunicazione all’assessorato regionale ai programmi speciali U.e. Ed all´internazionalizzazione per favorire una ulteriore collaborazione fra il Ministro e l’Arssa. “Secondo quanto previsto dagli obiettivi del progetto Prices – si legge nella lettera - legato al miglioramento delle competenze organizzative e gestionali nell’ambito della cooperazione istituzionale a livello locale e la promozione della cooperazione decentrata nelle aree del Mediterraneo e dei Balcani, il Ministro dell’Agricoltura, Commercio, Forestazione e Gestione dell’Acqua della Repubblica della Serbia, Settore Sviluppo Rurale, stabilisce di sostenere un’ulteriore collaborazione ed esprime l’interesse nel partecipare attivamente nelle attività dirette alla promozione ed al miglioramento della cooperazione a livello economico, sociale, tecnologico, formativo e culturale come pure nella costruzione e nel rafforzamento di un partenariato fra i paesi nell’area”. Per sostenere l’integrazione e la cooperazione, come lo sviluppo e l’esecuzione di nuove iniziative progettuali, il Ministero serbo esprime il proprio interesse per le seguenti aree tematiche: produzione del miele, sistemi di certificazione in Serbia, promozione e valorizzazione dei prodotti locali (regionali). “Tali temi – è scritto ancora nella comunicazione - sono stati trattati dal progetto Prices nei rapporti fra i partners italiani e serbi e si è giunti alla determinazione di svilupparli ulteriormente. Pertanto, relativamente alla produzione del miele è stato stabilito che il partner serbo convocherà delle riunioni con i rappresentanti delle associazioni dei produttori di miele, e invierà al partner italiano un’analisi della situazione attuale in Serbia. L’idea è di sviluppare un progetto pilota volto a creare ed organizzare un centro di formazione per la produzione del miele, la lavorazione ed il miglioramento del mercato. Gli esperti italiani dovranno trasferire le loro competenze ed esperienze, soprattutto ai giovani agricoltori che acquisirebbero maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie per migliorare il loro prodotto. Il prossimo Maggio si terrà un incontro fra i partners, serbi ed italiani, dove si incontreranno i maggiori operatori del comparto. Le parti concorderanno per garantire il successo dell’iniziativa pilota. Risultati attesi: la realizzazione del progetto pilota. Riguardo ai sistemi di certificazione – prosegue la lettera - si è stabilito che il partner serbo ha espresso la necessità di analizzare i sistemi di certificazione attualmente esistenti (agricoltura biologica, Dop, Igt, ecc.) in Serbia da parte di esperti italiani per ottenere suggerimenti per migliorare il sistema. Risultati attesi: analisi di base”. Per quanto riguarda la promozione e valorizzazione dei prodotti tradizionali “si è programmato – è scritto infine nella nota del Ministero serbo - un incontro nel mese di maggio per la valorizzazione dei prodotti tradizionali locali (regionali). Esperti italiani e importanti istituzioni serbe (Ministro, Istituzioni e segretariato della Provincia della Vojvodina, agenzie di marketing, organizzazione turistica della Serbia) stabiliranno un programma di formazione, che verterà su tutti gli argomenti rilevanti e sarà rivolto ai produttori ed a tutti gli operatori che potrà contribuire ad una migliore valorizzazione dei prodotti tradizionali. Risultati attesi: uno o due giorni di formazione”.  
   
   
VITA DA CONTADINE IN ALTO ADIGE - CONFERENZA IL 9 MAGGIO A MERANO  
 
Bolzano - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Lunedì 9 maggio 2011, alle ore 20.00, al Museo delle Donne a Merano, con la giornalista Astrid Kofler, si parlerà delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Lunedì 9 maggio 2011, alle ore 20.00, presso il Museo delle Donne a Merano, la giornalista Astrid Kofler parlerà (in lingua tedesca) delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige tra il potere della Chiesa il patriarcato ed il ruolo da sottoposte. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it  
   
   
BIOLOGICO, ECOLOGIA DELLA MENTE E DEL CIBO DAL 9 AL 15 MAGGIO LA "SETTIMANA DEL BIO" IN TRENTINO  
 
 Sette giorni all´insegna della natura, della salute alimentare e della cultura della sostenibilità: questo sarà la "Settimana del bio" che dal 9 al 15 maggio prossimi terrà banco a Trento, in piazza Cesare Battisti, ed in altri centri della provincia (Ronzo Chienis, Ravina, Rovereto) con una serie di iniziative ed eventi tutti dedicati al biologico. L´iniziativa si inserisce nell´ambito del Programma di azione nazionale per l´agricoltura biologica, finanziato dal Ministero per le Politiche agricole, ed è promossa dal Servizio Vigilanza e Promozione delle attività agricole della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Federazione Trentina della Cooperazione, Confederazione italiana agricoltori, l´associazione Atabio, l´Università di Trento e il consulente di direzione Giovanni Tecilla. Ieri la presentazione in Provincia. In questi momenti di crisi economica che hanno fatto sentire i loro effetti sugli stessi consumi alimentari, i prodotti biologici stanno andando in controtendenza, dimostrando di saper reggere la sfida acquisendo interessanti quote di mercato. E la voglia di biologico è testimoniata anche in Trentino non solo dall´aumento della superficie dedicata a tali produzioni, che oggi si avvicina ai 4.500 ettari coinvolgendo circa 460 operatori, ma anche dalla grande crescita della domanda di prodotti salubri e sicuri che si esprime, ad esempio, nella diffusione che stanno avendo i Gas, i Gruppi di acquisto solidale, ai quali si rivolgono ormai migliaia di famiglie, oltre che dalla crescente diffusione sul territorio provinciale dei mercati contadini. Sotto la spinta della nuova legge provinciale 13/2009 "Norme per la promozione dei prodotti agricoli a basso impatto ambientale e per l´educazione alimentare e il consumo consapevole", i prodotti biologici sono diventati tra l´altro una delle "frontiere" percorse dalla ristorazione pubblica, in special modo quella scolastica, e privata. Una tendenza che coinvolge positivamente anche la stessa agricoltura convenzionale (che in Trentino si esprime ormai da vent´anni con la pratica della produzione integrata), ed alla quale lo stesso Assessorato all´agricoltura assegna ampi margini di crescita. Di tutto questo si è parlato stamane alla conferenza stampa di presentazione della "Settimana del bio" (vedi programma in allegato), che avrà il suo epicentro in Piazza Battisti a Trento, dove da lunedì 9 a domenica 15 maggio si terrà un mercato degli agricoltori biologici trentini, conferenze a tema, degustazioni, laboratori del fare per i bambini, itinerari e attività guidate, spettacoli e una mostra didattica itinerante per ragazzi. Attori della Settimana, oltre alla Provincia a cura della quale sarà allestito un Info Point sugli eventi in programma e sulle produzioni bio, la Federazione Trentina della Cooperazione (Consolida, Consorzio Val di Gresta, Sait-coop, Risto 3), la Confederazione Italiana Agricoltori di Trento attraverso la struttura operativa Tcs, l´Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica (Atabio), l´Università di Trento, il Museo Tridentino di Scienze naturali, alcuni ristoranti di Trento che proporranno menu bio, l´Eco sportello Fà la cosa giusta, lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, l´associazione "Giratutto!". "Il territorio provinciale - spiega l´assessore Tiziano Mellarini - si è dimostrato ricco di risorse ed oggi disponiamo di numerosi prodotti tradizionali e di qualità in grado di arricchire e qualificare l’offerta delle produzioni agroalimentari locali, ed il prodotto biologico può adeguatamente inserirsi in tale contesto. E’ per noi importante evidenziare e comunicare in modo adeguato il legame prodotto–territorio, il rispetto dell’ambiente e del paesaggio tradizionale, garantire la rintracciabilità e tracciabilità delle produzioni agroalimentari, ossia la possibilità di ricostruire e tracciare il percorso di un prodotto agricolo e di un alimento attraverso tutte le fasi, in quanto tali elementi sono divenuti strategici per rafforzare l’identità territoriale e contribuire alla creazione di un’immagine positiva del territorio trentino, anche a favore del settore turistico con il quale vengono costantemente ricercate sinergie e collaborazioni". Nel biologico crede fortemente anche la Confederazione Iitaliana Agricoltori del Trentino. "Il biologico - ha affermato il presidente della Cia, Flavio Pezzi - è impegnativo e costoso sia per i produttori che per i consumatori, ma è una sorpresa positiva; tutti i prodotti alimentari sono andati incontro ad una contrazione dei consumi, mentre quelli bio crescono invece costantemente. Occorre però allargare la platea. Tema importante, in tale contesto, diventa la responsabilità sociale dell´impresa agricola, una scelta che coinvolge la difesa del territorio e la riduzione della chimica, un obiettivo che deve diventare qualificante per tutto il settore agricolo". Un dibattito che rimane aperto quello attorno al biologico. Lo ha ricordato Paolo Tonelli, della Federazione Trentina della Cooperazione: "Le scelte compiute in questi anni continuano positivamente e coinvolgono non solo il mondo della produzione legato alla cooperazione ma anche le realtà educative, prova ne è la mostra itinerante per le scuole allestita da Consolida e l´azione che sta portando avanti Risto 3 per l´introduzione del cibo biologico nelle mense scolastiche gestite dalla cooperativa". E proprio sull´utilizzo dei prodotti bio nelle mense scolastiche si è focalizzata la ricerca, iniziata lo scorso anno e che proseguirà anche nel 2011, promossa da Atabio in collaborazione con la Facoltà di Sociologia dell´Università di Trento. "I dati - ha spiegato il professor Giorgio Chiari, curatore dell´indagine - sono rassicuranti, ma ancora troppo pochi sono i prodotti biologici disponibili. La cultura del biologico è una cultura innovatrice e che offre una visione del mondo più efficace in termini di risparmio di risorse, di difesa dell´ambiente e della salute umana, un´ecologia della mente che diventa ecologia del cibo". Ma è vero che i prodotti biologici costano di più? Sì, è vero, in media il 20-30 % in più, ma - avverte Chiari - "i risparmi che ne derivano sono enormi in termini di riduzione degli sprechi alimentari e di disturbi e patologie legate all´alimentazione".  
   
   
TRENTO: RABBIA SILVESTRE: RIPRENDONO I LANCI DELLE ESCHE VACCINALI  
 
Riprendono le vaccinazioni delle volpi in provincia di Trento. Anche questa campagna vaccinale viene effettuata con l’utilizzo di elicotteri e interessa i territori delle province di Trento e di Bolzano, il Friuli Venezia Giulia e la parte collinare e montagnosa del Veneto. Il lancio delle esche dagli elicotteri avviene con l’utilizzo di apparecchiature automatizzate che garantiscono una densità al suolo di 25 – 30 esche per chilometro quadrato. È interessato il territorio provinciale sotto i 2300 metri di altitudine. Nelle zone difficilmente raggiungibili dagli elicotteri o vicine ai centri abitati le esche sono distribuite manualmente. L’esca vaccinale è di colore scuro, ha la forma di un parallelepipedo e nell’aspetto può ricordare una piccola saponetta. È composta da grasso animale, farina di pesce e contiene il vaccino ben racchiuso in una capsula. Quando viene distribuita è congelata e presenta sulla superficie il simbolo di divieto con la scritta “non toccare vaccino antirabbico” in lingua italiana e inglese. Se si trovano delle esche vaccinali si raccomanda di non spostarle, lasciandole nel luogo dove sono state posizionate. Nel caso di rinvenimento di esche nelle vicinanze di abitazioni si può provvedere, qualora vi sia la necessità, alla loro rimozione utilizzando guanti di plastica. Se per errore si tocca l’esca o la capsula integra contenuta all’interno è sufficiente lavarsi le mani. Solo se la capsula viene inavvertitamente rotta e il vaccino viene a contatto diretto con le mucose (cavità orale, naso, congiuntiva) o con la cute, è necessario lavare abbondantemente la parte esposta con acqua e sapone ed eventualmente, a titolo precauzionale, consultare il medico per valutare l’opportunità di procedere con la vaccinazione post-esposizione. Benché l’ingestione accidentale di un’esca vaccinale da parte di un cane o di altro animale domestico non comporti problemi per l’animale, è necessario, nel periodo della campagna vaccinale, tenere custoditi i cani per evitare che assumano le esche al posto delle volpi. È inoltre sconsigliato cercare di togliere dalla bocca esche vaccinali eventualmente addentate dal proprio animale, per evitare di procurarsi lesioni cutanee e di venire a contatto con il liquido vaccinale. La vaccinazione orale delle volpi è una misura prevista dalla normativa comunitaria che ha lo scopo di creare nelle volpi, principale serbatoio del virus, un livello di immunità tale da contrastare la diffusione della malattia. Un’altra importante misura per fermare la diffusione della rabbia è rappresentata dalla vaccinazione di tutti i cani di proprietà e degli erbivori domestici che si recano al pascolo. La vaccinazione va effettuata ogni anno fino a quando rimarrà il pericolo. Per vaccinare il cane ci si può recare negli ambulatori dell’unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria dell’Apss oppure dal proprio veterinario di fiducia. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi ai servizi veterinari e igiene pubblica dell’Apss (recapiti disponibili sulla homepage del sito www.Apss.tn.it nella sezione rabbia). Nel 2010 nella nostra provincia sono state rinvenute otto volpi positive per rabbia (a Mazzin, Campitello di Fassa, Transacqua, Mezzano e Canazei), cinque in provincia di Bolzano, 182 in Veneto e 14 in Friuli Venezia Giulia, mentre nel 2011 si è registrato un solo caso nel bellunese.  
   
   
LOMBARDIA: VESCICOLARE SUINI, ALTRI AIUTI PER 1,6 MILIONI  
 
Milano - Su proposta dell´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani la Giunta ha approvato ulteriori misure a sostegno degli allevamenti colpiti dal virus della malattia vescicolare dei suini. La battaglia contro la vescicolare suina vede impegnate le Direzioni generali Agricoltura e Sanità. ´Le Organizzazioni professionali del settore suinicolo - ha spiegato l´assessore De Capitani - hanno sottolineato la necessità di ulteriori misure di sostegno regionale in aggiunta a quelle che la Lombardia, per tempo, aveva già deciso nei mesi e negli anni scorsi´. ´Valutati i dati epidemiologici e anche le difficoltà in cui versa il comparto suinicolo - ha concluso De Capitani - abbiamo previsto, differenziando gli interventi per zone di focolaio, tampone e di sorveglianza, ed escludendo mancati redditi già indennizzati con precedenti regimi di aiuto, un impegno finanziario a sostegno delle imprese del comparto colpite dal virus della vescicolare suina, stanziando la somma di 1.677.807,24 euro. Le misure regionali sono già state trasmesse a Bruxelles per il necessario assenso comunitario´.  
   
   
VIA LIBERA ALLE ASSUNZIONI DEI FORESTALI PARCO COLLI  
 
Venezia - Via libera alle procedure per l’assunzione degli operai forestali a servizio del Parco Colli Euganei. L’invito a predisporre e spedire le lettere d’assunzione è stato formalizzato oggi alla presidente del Parco Chiara Matteazzi dall’assessore ralle aree protette e all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, in una lettera che di fatto sblocca una vicenda che ha tenuto con il fiato in sospeso i lavoratori. “La Giunta regionale è intervenuta con una delibera del 19 aprile, che prevede l’assegnazione di una trance di 400 mila euro a favore dell’Ente Parco – ha ricordato Manzato – che oggi è stata esaminata dalla Commissione consiliare dalla quale ha avuto parere favorevole. Questo apre la strada ad una rapidissima formalizzazione dell’approvazione definitiva della decisione- Tutto è stato gestito affinché il provvedimento abbia un percorso il più tranquillo e celere possibile”. “Come da accordi presi con le parti lo scorso 24 marzo ,abbiamo messo a disposizione, in tempi record, un primo acconto per garantire l’ impiego agli stagionali – ha ribadito l’assessore – segnale dell’attenzione particolare che la giunta ha per una questione che riguarda ad un tempo lavoro, reddito delle famiglie e ambiente. In poco più di un mese abbiamo effettuato tutte le procedure obbligatorie per legge e i necessari passaggi amministrativi”. “Non è nel mio stile fare promesse che non posso mantenere e così è stato ed è anche in questo caso – ha aggiunto Manzato – e ora sarà ora nostra cura attivarci per arrivare alla copertura completa dei fondi necessari, per assicurare come vogliamo le 165 giornate lavorative previste da contratto”. “Ai dipendenti interessati da questa vicenda confermo la mia vicinanza e tutto il mio rispetto l’importante opera che svolgono per la conservazione e la tutela del territorio e del paesaggio, la cui unicità va presidiata in quanto bene della collettività”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PUBBLICATA LA GRADUATORIA UFFICIALE DEGLI OPERAI FORESTALI  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che sul sito internet della Regione – agli indirizzi www.Regione.vda.it/  e www.Regione.vda.it/risorsenaturali  – e nella sede del Dipartimento risorse naturali, in località Amérique n. 127/A a Quart, è pubblicata la graduatoria ufficiale di coloro che hanno presentato domanda per l’assunzione nei cantieri forestali del Dipartimento risorse naturali e Corpo forestale dell’Assessorato e della costituenda Spa per la gestione di servizi alla Pubblica Amministrazione regionale, di cui alla l.R. 44/2010.  
   
   
A NOVEMBRE L´OLIO "VULTURE” SARÀ DOP  
 
Nel prossimo mese di novembre l´olio "Vulture" sarà iscritto nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp. E’ stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale Europea la domanda di riconoscimento come Dop dell´Olio Extravergine di Oliva "Vulture". La procedura di riconoscimento della Dop prevede che dalla data di pubblicazione dovranno decorrere sei mesi per l’iscrizione nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp. Tale periodo viene garantito per permettere agli altri Stati Membri di presentare eventuali domande di opposizione. “La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea di oggi della domanda di riconoscimento della Dop Olio del Vulture rappresenta –secondo il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo- il raggiungimento di un traguardo inseguito con determinazione. La Basilicata – aggiunge De Filippo - è, per le sue dimensioni, una terra di Nicchia e la sua partita in capo produttivo deve giocarla necessariamente sul terreno della qualità che ci mette al riparo anche in periodi di crisi. La scelta di intraprendere la strada del riconoscimento per l’olio del Vulture, intrapresa anche grazie al sostegno dell’allora ministro all’Agricoltura Paolo De Castro – conclude De Filippo - consegna ai nostri coltivatori una dote immateriale di grande valore”. Secondo l’assessore all’agricoltura della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco “con questo passaggio formale si avvia a compimento il percorso per il riconoscimento per gli olivicoltori del Vulture che la Regione ha messo in campo, nell’ambito della propria strategia per il settore. Abbiamo ben chiaro - continua Mazzocco - come sia cresciuta la sensibilità dei consumatori per le produzioni alimentari di qualità e sappiamo che questa può essere la carta vincente per le nostre aziende. Questo modello – conclude Mazzocco – che si sta rivelando vincente per l’olio del Vulture sarà applicato ad altre produzioni lucane di qualità”. La frangitura delle olive che per almeno il 70% devono essere del cultivar "Ogliarola del Vulture" è alla base dell´Olio Extravergine di Oliva "Vulture". Per la rimanete quota possono concorrere le altre seguenti varietà: "Coratina", "Cima di Melfi", "Palmarola","provenzale", "Leccino", "Frantoio", "Cannellino", "Rotondella". Le particolari condizioni climatiche della zona di produzione e la secolare dedizione degli olivicoltori e frantoiani del Vulture ha saputo tramandare in questa produzione singolari qualità organolettiche che rendono l´Olio Extravergine di Oliva "Vulture" nettamente differente da altri oli.  
   
   
MILANO FOOD WEEK 7-15 MAGGIO 2011 TORNA L’APPUNTAMENTO CON IL FESTIVAL ITALIANO DEL GUSTO, CHE CELEBRA L’ECCELLENZA ENOGASTRONOMICA DEL NOSTRO PAESE.  
 
Un percorso di eventi a tema che per nove giorni coinvolgono tutta la città, i suoi negozi, le vie, le piazze, i locali, i ristoranti e le gallerie d’arte. Perché Milano Food Week è il punto di incontro tra alimentazione, cultura e intrattenimento. Una nove giorni di degustazioni, incontri, mostre, arte, cinema, show cooking, food design, vernissage e spettacoli per tutta la città. Dal 7 al 15 maggio Milano diventa un vero e proprio fuori salone dell’enogastronomia. Sono stati oltre 100mila i visitatori che, durante la scorsa edizione, hanno partecipato ai più di 130 eventi che si sono tenuti nei 136 negozi aderenti, 100 ristoranti, 10 gallerie d’arte e 7 intere vie cittadine. L’iniziativa ha ottenuto l’appoggio del Comune di Milano, della Provincia di Milano, della Regione Lombardia, di Agrimercati, l’Azienda della Camera di Commercio di Milano per lo Sviluppo della Filiera Agroalimentare, e dell’Epam, l´Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi. Milano Food Week ha, inoltre, ricevuto l’importante riconoscimento di evento partner di Expo 2015. La manifestazione punta, così, a confermarsi un appuntamento di riferimento e di grande richiamo. Milano Food Week è buona cucina fatta di prodotti tipici e biologici, ma anche di accostamenti d’eccezione tra cibo e arte, fotografia, musica, oltre che con temi come la salute, internet, il lusso, il cinema e, soprattutto, l’emozione: perché con Milano Food Week si assapora l’eccellenza. Il programma del 2011 è ricco e variegato: tra le chicche si segnala l’aperitivo ad alta quota alla Torre Branca, eccezionalmente aperta per l’occasione, e la piazza, quella di San Fedele, dedicata ai food lovers italiani e stranieri amanti dell’enogastronomia e alla ricerca dei migliori eventi “food”. Si tratta della “casa” della Milano Food Week, ideata da un team di architetti emergenti, i “Supercake”. La casa, che resterà aperta dalle 13 alle 23 durante tutti i giorni della manifestazione, sarà animata da un fitto calendario di degustazioni, dibattiti e presentazioni. Il centro della città ospiterà inoltre alcuni popup, container rivisitati, dove il pubblico potrà degustare i migliori vini dei consorzi partner: in questo modo sarà possibile seguire un vero e proprio percorso enologico da fare a piedi. Per poter partecipare alle “vie del vino”, è sufficiente acquistare la tessera Milanofoodlovers nella Casa della Milanofoodweek o prenotarla on line (sul sito www.Milanofoodweek.com <http://www.Milanofoodweek.com> o www.Bookingshow.it <http://www.Bookingshow.it> ): costa 15 euro e dà diritto a quattro degustazioni, oltre all’Enopass, il kit composto da un bicchiere e da una “tasca da collo” marchiati Milanofoodweek. Solo chi acquista la tessera on line, ha accesso anche ad un’eccezionale degustazione itinerante su un tram dei primi del ‘900. Per scoprire tutti gli eventi della Milano Food Week, sarà disponibile la Guida Mfw. Un vero e proprio vademecum ufficiale della settimana, che contiene tutte le informazioni sugli eventi, i protagonisti e i luoghi della manifestazione. La guida, sarà distribuita in tutti i Luoghi della Milano Food Week, locali, negozi e ristoranti riconoscibili dalla bandierina popup Mfw, che durante la settimana organizzano iniziative dedicate ai foodlovers tra cui menu speciali e promozioni. Il sito internet www.Milanofoodweek.com <http://www.Milanofoodweek.com> sarà la vetrina sempre aggiornata da cui scaricare il calendario degli eventi e racconterà ogni giorno quello che succede in città durante la Milano Food Week. Www.milanofoodweek.com <http://www.Milanofoodweek.com  
   
   
ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA FONDATA DA ORIO VERGANI NEL 1953 - DA VITTORIO EMANUELE II A GIORGIO NAPOLITANO: 150 ANNI DI STORIA D’ ITALIA ATTRAVERSO “I MENU DEL QUIRINALE”  
 
Evidenziare i valori artistici, culinari e culturali degli ultimi 150 anni della storia d’Italia. Interpretando, attraverso l’evoluzione dei menu, il legame che unisce il cibo all’identità di una intera Nazione. E’ quanto ha voluto mettere in luce l’Accademia Italiana della Cucina nel libro “I menu del Quirinale”. A fare gli onori di casa, in apertura del volume, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano che ha riassunto funzioni ed obiettivi dell’opera. Un’ampia testimonianza su usi e costumi dei capi di Stato fotografati da 250 menu inediti, reali e presidenziali: per scoprire cosa, dove e con chi hanno mangiato Umberto I di Savoia e Vittorio Emanuele Iii, Einaudi e Gronchi, Saragat e Pertini… Silenzioso protagonista dell’evoluzione storico-culturale della civiltà gastronomica.Testimone eloquente di grandi avvenimenti, di illustri personaggi e delle numerose occasioni conviviali che caratterizzano la vita politico - sociale di uno Stato. E’ il menu: documento indispensabile per conoscere i gusti di un’epoca, seguirne l’evoluzione attraverso le differenze nella preparazione delle vivande e comporre quel vastissimo mosaico di usi, costumi e tradizioni propri di una Nazione. Partendo da questa angolazione, del tutto nuova, l’Accademia Italiana della Cucina - Istituzione Culturale della Repubblica Italiana - ha voluto contribuire all’anniversario dell’Unità d’Italia con il libro “I menu del Quirinale”: 150 anni di storia italiana raccontati attraverso l’inedita collezione dei menu dei 4 re d’Italia e degli 11 Presidenti della Repubblica. Da Vittorio Emanuele Iii a Giorgio Napolitano, il momento conviviale diventa espressione dell’identità culturale del Paese, vero e proprio filo conduttore dei valori culturali e gastronomici della nostra storia. La raccolta di menu, che costituisce l’opera, proviene dalla collezione dell’Accademico Maurizio Campiverdi ed è integrata da alcuni menu messi a disposizione dagli Accademici Franco Chiarini, Giovanni Chiriotti, Domenico Musci e dall’Archivio Storico del Quirinale. Il Presidente Napolitano: “Iniziativa Meritoria Dell’accademia” “Il presente volume – scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in apertura del libro – illustra, attraverso una suggestiva e ricca collezione di menù relativi ad attività istituzionali di rappresentanza del Quirinale, l’evolversi, all’interno della cultura gastronomica e degli usi del protocollo ufficiale, della civiltà italiana della tavola. Veri e propri documenti di valore storico e culturale, questi menù raccontano della progressiva evoluzione dei punti di riferimento dell’alta cucina nell’Italia post-unitaria, contrassegnata da feconde diversità derivanti sia dalle peculiarità territoriali che dalla secolare frammentazione socio-politica. Essi costituiscono inoltre eleganti testimonianze dei numerosissimi eventi politici e culturali ospitati nel volgere di un secolo e mezzo nelle stanze del Palazzo, anche grazie alla professionalità e alla dedizione che contraddistinguono, oggi come nei primi decenni dell’Unità, i Servizi del Quirinale.” Ballarini: “I Menu, Testimonianza Indelebile Della Storia Di Una Nazione” “ La collezione dei menu dei banchetti ufficiali dello Stato Italiano nei primi 150 anni dell’Unità d’Italia - afferma Giovanni Ballarini, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina - sono la testimonianza del ruolo identitario avuto dall’alta cucina di rappresentanza e forniscono un quadro inedito delle inclinazioni e dei costumi culinari dei 4 Re e degli 11 Presidenti in carica.” “Attraverso questa opera - prosegue Ballarini - abbiamo voluto dare un profondo contributo culturale alla memoria storica del nostro Paese, riportando alla luce celebri avvenimenti, passati e recenti, documentandoli attraverso menu eleganti e artistici che si prestano a diverse letture sociali e che toccano la lingua, la tipologia dei piatti, la preparazione delle vivande e l’utilizzo di alimenti tipicamente italiani.” Menu Dei Savoia: Sfarzosi I Pranzi Di Stato, Meno “Ricca” La Tavola Di Tutti I Giorni Graficamente pregevoli e di altissimo contenuto gastronomico, i menu dei re d’Italia presentavano un’ampia varietà di vivande servite: nel corso dell’anno raggiungevano le 500 preparazioni culinarie. Grande attenzione era riservata alle cucine regionali che si affiancavano con regolarità a quelle dei Savoia e del Piemonte. Caratteristica principale dei Savoia in cucina era la netta differenza quantitativa e qualitativa tra le portate dei pranzi di Stato e la tavola reale di ogni giorno. Particolarmente avverso alla mondanità Vittorio Emanuele Ii, primo Re d’Italia: ai pranzi di Stato mangiava cosi poco da creare perfino imbarazzo nei commensali. Prediligeva i cibi semplici e rustici, quali la polenta, i formaggi piemontesi e valdostani, i salumi delle Langhe, la lepre e il cinghiale. Amava bere Barolo e Barbaresco, ma gradiva anche Barbera e Grignolino. Anche Umberto I non era incline ai piaceri della buona tavola. Al contrario, la Regina Margherita amava molto i ricevimenti e da perfetta anfitrione rese la tavola dei Savoia una delle più celebri d’Europa. La sua popolarità in questo campo la fece destinataria di innumerevoli preparazioni culinarie, oltre alla ben nota pizza margherita a lei dedicata. Tra i menu di Umberto I è molto curioso quello che racconta il pranzo del I convegno mondiale di Araldica di Roma nel 1883. Ci sono ben 23 stemmi (è il più ricco della storia), 16 portate e 9 vini, di cui uno solo italiano: il Marsala Ingham. Re dai gusti culinari semplicissimi, Vittorio Emanuele Iii aveva una vera e propria venerazione per il pollo arrosto. Fu proprio durante il suo regno che si è arrivati ad una sostanziale assimilazione tra la tavola reale e la tavola borghese. Ospitò a tavola molti Capi di Stato stranieri come testimonia il menu della cena in onore dello Zar Nicola Ii del 6 febbraio 1911. Il cartoncino (cm 19x12) è di estrema eleganza grafica e la cucina è internazionale perché include piatti francesi, inglesi e italiani. Sia come luogotenente generale del Regno, sia come ‘re di maggio’, Umberto Ii ebbe ben altri pensieri che nulla avevano a che spartire con la gastronomia e con i menu. Tuttavia dalla raccolta dell’Aic emerge il menu del suo matrimonio con Maria José del Belgio. Per l’ occasione vennero servite: uova alla Montebello, aligusta con salsa tartara, fagiani allo spiedo con crescioni, insalata fiorentina, gelato alla crema palermitana e la classica torta nuziale. I Menu Del Quirinale Ai Tempi Della Repubblica Sontuosi e raffinati, talvolta tradizionali e talvolta estrosi: i menu degli 11 Presidenti della Repubblica ci offrono un panorama completo sull’evoluzione nel tempo dei gusti e degli stili di vita. Una sola regola culinaria ha caratterizzato, in ogni era, la tavola da pranzo del Quirinale: le portate sono sempre state al massimo 6 e i vini mai più di 3. D´altronde, soprattutto dagli anni 60 in poi, i moderni dettami della dietetica hanno iniziato ad influenzare lo stile alimentare degli italiani e anche la tavola Presidenziale ne ha risentito. Ma, mentre in Italia, i pranzi offerti dai Presidenti della Repubblica ai loro colleghi stranieri prevedevano uno stile sobrio, all’Estero i nostri capi di Stato sono sempre stati accolti a tavola da menu particolarmente sfarzosi, graficamente ineccepibili, con pagine intere dedicate alla nostra cultura e alla nostra storia. Essenziali I Menu Di Einaudi, Eleganti E Raffinati Quelli Di Gronchi… Con Enrico De Nicola prima e Luigi Einaudi poi, i menu dei pranzi di Stato erano essenziali, esili e disadorni. Bisogna però precisare che, in quegli anni, l’Europa doveva risollevarsi dagli orrori della guerra e sarebbe stato inconcepibile indulgere troppo nella forma. Il 28 ottobre 1954, a Roma, Einaudi riceve il ministro sudanese Nur el Din. Per questa occasione il pranzo prevedeva: timballo di spaghetti alla romana, ristretto in tazza, filetto di manzo alla brace, legumi di stagione, santo onorato e cestini di frutta. Per quanto riguarda i vini compaiono Riesling, Chianti Melini e Marsala Florio. Da segnalare che nei menu di Einaudi venivano inseriti spesso i vini di sua produzione: il Presidente possedeva infatti estesi vigneti a Dogliani, località famosa per il Dolcetto, e una proprietà più piccola a Barolo. Eleganti invece i menu di Gronchi. Durante la sua Presidenza fu adottata l’abitudine di armonizzare i cartoncini del menu con il vasellame. Molti i suoi viaggi all’Estero: l’ 8 marzo 1956 a San Francisco, Gronchi è ospite del Governatore della California. Presso il prestigioso Hotel Fairmont, il nostro Presidente della Repubblica fu omaggiato con il seguente menu: insalata di granchi, filetto di bue ai funghi, patate alla parigina, asparagi alla milanese, crêpes Alaska. In suo onore si bevvero due vini italiani, Soave e Chianti Classico, e uno Champagne. Va ricordato inoltre che Giovanni Gronchi è stato il primo Presidente della Repubblica italiana ad avere avuto l’onore di un banchetto alla Guildhall di Londra, la storica sede di rappresentanza del Lord Mayor, il sindaco della capitale britannica. Anche Antonio Segni fu un Presidente della Repubblica molto dinamico. Il 19 febbraio 1964 venne ospitato a Parigi dal generale Charles de Gaulle, allora Capo dello Stato. Per quella occasione il menu recitava: vellutata di pollo, filetti di sogliole alla Joinville, anatra alla moda di Nantes, fegato grasso delle Lande e soufflé ghiacciato al Grand Marnier, con quattro vini fra cui il prestigioso Château Lafite Rothschild. Da piemontese autentico Giuseppe Saragat amava particolarmente la buona tavola. Durante sua Presidenza le portate dei pranzi di Stato aumentarono di numero e le vivande servite più di frequente furono i ravioli alla piemontese e le trote, spesso provenienti dalla Valle d’Aosta, regione dove il Presidente era solito trascorrere le vacanze. Da Leone A Ciampi, Passando Per Pertini: Il Quirinale Sposa I Dettami Della Dietetica A partire dagli anni 70, con Giovanni Leone al Colle, i menu del Quirinale subirono notevoli cambiamenti: ai banchetti ufficiali vennero servite meno portate e soprattutto più leggere. Da un punto di vista stilistico sui cartoncini dei menu non vennero più indicati i contorni ai piatti principali (ma, ovviamente, erano sempre presenti). È singolare la quasi totale assenza dalla tavola di specialità napoletane, nonostante l’origine della coppia presidenziale. All’estero, Leone venne ricevuto, tra gli altri, dal Presidente della Repubblica Francese George Pompidou che offrì al nostro presidente una cena al Palazzo del Trianon di Versailles documentata da un celebre menu dove in copertina trionfa la Reggia del Re Sole. Sandro Pertini quando fu eletto Presidente della Repubblica aveva la veneranda età di 82 anni. Sono rarissimi i menu presidenziali nella residenza napoletana Villa Rosbery: Pertini infatti non poteva mangiare troppo e il menu iniziava con un brodino leggero, seguito da carni bianche e pesce, in particolare la spigola. Spesso e volentieri però, il vulcanico Presidente mordeva il freno e si faceva giustizia da solo ordinando piatti ‘proibiti’ e lasciando di stucco i presenti, come dimostra la sua passione per il babà allo zabaione. Poche invece le testimonianze relative ai gusti culinari di Francesco Cossiga che tuttavia ebbe il privilegio rarissimo di due banchetti in suo onore alla Guildhall di Londra, a tre soli anni di distanza l’uno dall’altro, e i due relativi menu, sono raccolti nel libro. Nel corso della Presidenza Scalfaro vi furono molte novità piacevoli nei menu del Quirinale. Da un punto di vista artistico, in occasione delle visite dei Capi di Stato stranieri, sulle copertine dei menu a libretto furono riprodotti gli stupendi arazzi vanto del Quirinale. Allo stesso tempo le liste delle vivande furono scritte sia in italiano sia nella lingua dell’ospite, soluzione intelligente e cortese. Ormai le portate sono soltanto 3: un primo, un piatto di carne o di pesce convenientemente guarnito e un dolce leggero. La tavola del Presidente Ciampi racconta un modo di mangiare decisamente frugale rispetto ad altri tempi, come viene attestato dal menu della vigilia di Natale 2002 durante la quale al Palazzo del Quirinale si mangiarono: mezze maniche alla melanzana, gallinella bollita, patate, carciofi, zucchine e carote cotte al vapore e dolci natalizi. Infine i menu di Napolitano - sobri ed essenziali nella forma - raccontano la grande attenzione del Presidente della Repubblica verso la qualità dei cibi e il binomio gusto-salute. Napolitano infatti pone grande importanza alle dinamiche dell’alimentazione, oltre ad essere appassionato della storia della civiltà della tavola. Come dimostra del resto il recentissimo menu del 7 gennaio 2011, per la visita del Presidente della Repubblica a Forlimpopoli presso “Casa Artusi” per l’inizio delle celebrazioni dedicate al centenario della morte di Pellegrino Artusi. Il pranzo è un omaggio alla stretta tradizione regionale: crostini di tartufi, cappelletti all’uso di Romagna, tordi finti, cardi gratinati in abbinamento alla piadina romagnola, pesche ripiene (nettarine Igp di Romagna) e infine torta di mandorle e noci. Tra i vini dominano il Morose Spumante rose brut da uva di un Centesimino, il Notturno Sangiovese Igt e I Croppi Albana di Romagna. Interessante notare che nel menu, a fianco di ogni pietanza viene indicato un numero: si riferisce alla ricetta del libro della “Scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” di Pellegrino Artusi. Segreteria@accademiaitalianacucina.it)  
   
   
FRESCHI MENÙ ESTIVI CON RIUNIONE INDUSTRIE ALIMENTARI  
 
Con la gamma di prodotti ittici distribuiti da Riunione Industrie Alimentari è possibile realizzare i più svariati menù. Per l’estate, le idee sono tantissime: da freschi antipasti a base di cubetti di salmone affumicato o di gamberetti a secondi originali e saporiti A base di … Gamberi Aringhe affumicate Cubetti di salmone affumicato I Prodotti Cubetti di pesce affumicato Una “chicca” di Riunione: i cubetti di salmone, spada e tonno ottenuti selezionando i filetti del pesce ed affumicandoli con miscele di legni pregiati che ne esaltano il gusto. Riunione li propone in formato da 70 g utili per chi ha l’esigenza di cibi pratici e veloci, ma raffinati, da preparare. Particolarmente adatti per primi piatti freddi o ideali per antipasti o insalate miste, i cubetti coloreranno la vostra tavola in ogni occasione! Gamberi in Atm I gamberi in Atm di Riunione sono precotti, pronti all’uso: ideali come base per antipasti, insalate, cocktail di gamberi e in ogni occasione in cui, insieme alla necessità di cibi veloci e pratici da preparare, ci sia anche l’esigenza di prodotti freschi e particolari impiegabili ogni giorno in soluzioni diverse. Le confezioni sono comode vaschette trasparenti che consentono un’ampia visione del contenuto, garanzia per il consumatore. Con il confezionamento in Atm, si preservano consistenza e sapore originale del prodotto, che è buono come fosse stato appena cotto; anche l’aspetto ne guadagna, dimostrando già alla prima occhiata genuinità e freschezza. Specialità affumicate: Aringa, Sgombro, Trotella Una “Riunione”... Di affumicati particolari, selezionati da Riunione per offrire gusti nuovi e ricercati: i filetti di trotelle rosa, lo sgombro al pepe o al naturale e le aringhe tra cui quelle argentate, particolarmente apprezzate per il sapore molto delicato esaltato dalla tipica lavorazione danese: un´altra “chicca” che vi lasciamo il piacere di scoprire!  
   
   
LA SALUMERIA ROSI PARMACOTTO CONQUISTA IL “TITOLO” DI MIGLIOR CHARCUTERIE DI NEW YORK CITY  
 
L’autorevole Zagat Nyc Food Lover’s Guide 2011/12 assegna un prestigioso riconoscimento alla Salumeria Rosi Parmacotto di Manhattan, simbolo della tradizione culinaria italiana La Salumeria Rosi Parmacotto di New York – 283, Amsterdam Avenue - ha conquistato il prestigioso riconoscimento di miglior “shop” dedicato ai salumi e alle specialità italiane della Grande Mela. L’ormai celebre insegna firmata Parmacotto, divenuta uno dei ristoranti più esclusivi e glamour di Manhattan, emerge infatti tra i top-rated shops della Zagat Nyc Food Lover’s Guide 2011/12. La Zagat Nyc Food Lover’s Guide è l’autorevole guida che classifica i locali di New York secondo il gradimento di una rosa selezionata di food lovers e rappresenta un prezioso vademecum per chi voglia avventurarsi per le strade della Grande Mela, alla ricerca di squisite prelibatezze tutte da gustare. Dopo essere stata raccomandata dalla stimata Guida Zagat, l’indirizzario gastronomico più cool degli Stati Uniti, la Salumeria Rosi Parmacotto di Manhattan si aggiudica un nuovo ed importante riconoscimento: l’elezione a pieni voti dagli oltre 6.000 amanti del buon cibo come miglior shop newyorchese in cui acquistare e degustare le prelibate specialità salumiere e gastronomiche italiane. Un’ulteriore conferma per la Salumeria Rosi Parmacotto, ambasciatrice dei valori e delle tradizioni gastronomiche del nostro Paese, meta di riferimento per gustare gli eccellenti menù in perfetto stile italiano. La Salumeria Rosi Parmacotto: a New York e a Parma La Salumeria Rosi Parmacotto di New York è ormai uno dei ristoranti più esclusivi e glamour della Grande Mela e fiore all’occhiello dell’offerta culinaria di Manhattan. Con i suoi 300 coperti realizzati in media ogni giorno, la Salumeria Rosi Parmacotto è riuscita a interpretare e a valorizzare lo spirito e il gusto della cucina italiana. I pregiati menù curati dal noto chef Cesare Casella, testimone della gastronomia italiana nella Grande Mela, e la suggestiva scenografia realizzata dal Premio Oscar Dante Ferretti hanno contribuito a fare della Salumeria Rosi Parmacotto una meta di molte star internazionali. Tra i clienti abituali, non è raro incontrare Dustin Hoffman, Woody Allen e Jude Law, estimatori, infatti, delle specialità italiane del locale al 283 di Amsterdam Avenue. La Salumeria Rosi Parmacotto di Parma è la storica trattoria-salumeria Sorelle Picchi del centro storico di Parma. Come un’autentica "boutique del gusto", la Salumeria Rosi Parmacotto di Parma presenta la cucina a vista su Via Farini, una maestosa salumeria con un bancone ricco di prelibatezze della nostra tradizione e un’area dedicata invece al consumo in store, dove i clienti, immersi in un´atmosfera calda ed esclusiva, possono gustare le prelibatezze. Salumeria Rosi Parmacotto Parma, Strada Farini, 27/a, Parma  
   
   
VELE RADICCHIO E NOCI: L’ULTIMA NOVITÀ PRESENTATA DA ZINI PRODOTTI ALIMENTARI PER COLLEZIONE MILANO, LA LINEA DI PASTA RIPIENA “HAUTE COUTURE” DI ALTA QUALITÀ.  
 
Una proposta elegante, nata per stupire sia nella scelta del formato, che nel ripieno. Ampi triangoli isosceli di pasta all’uovo, arricchita da piccole scaglie di radicchio, nascondono un ripieno insolito ed accattivante, basato su un raro equilibrio tra le note amare del Radicchio Rosso di Verona Igp e il sapore avvolgente delle Noci. Nonostante la ricchezza del ripieno, le Vele Radicchio e Noci sono una proposta fresca e leggera, ideale anche nei regimi ipocalorici grazie alle rinomate proprietà depurative del radicchio, ricco di sali minerali e vitamine. Leggere e genuine, le Vele Radicchio e Noci nascono come prodotto “Clean Label”: la ricetta è semplice, senza coloranti, additivi e aromi, per assecondare la crescente richiesta di naturalità, molto in voga soprattutto in alcuni mercati, come quello americano. Ottime gustate con una noce di burro fuso, le Vele Radicchio e Noci sono eclettiche e versatili e si sposano molto bene anche con ricette a base di panna o formaggi, tipiche dei menù delle grandi occasioni. Le Vele Radicchio e Noci entrano in Collezione Milano come 13° proposta, dopo gli ultimi nuovi ingressi già presentati nel corso del 2010: Sorrisi al Basilico, Agnolotti al Parmigiano Reggiano Dop e Noirs al Tartufo. Anticipata già nel 2008 dalle Stelle di Mare, la linea di Collezione Milano è caratterizzata da un insieme di proposte di grande effetto, anche per la scelta di formati particolarmente ricercati e di ampie dimensioni. I ripieni hanno in comune l’assoluta genuinità e si differenziano tra loro per un gusto sempre inconfondibile e fortemente connotato, grazie alla scelta di ingredienti rigorosamente “made in Italy”, combinati tra loro in ricette sfiziose e ricercate: si spazia dai funghi porcini ai formaggi tipici regionali, per arrivare ai crostacei e alle verdure di stagione. Come tutta la pasta Zini, Collezione Milano è pronta in 2 minuti in acqua bollente, nel microonde, nel forno a vapore o direttamente in padella ed è disponibile in comode buste da 1kg per uno stoccaggio più agevole  
   
   
T’A SENTIMENTO ITALIANO CIOCCOLATO HAND MADE.  
 
T’a Sentimento Italiano nasce nel 2007 grazie allo spirito imprenditoriale dei fratelli Tancredi e Alberto Alemagna. E’ oggi l’unica azienda cioccolatiera lombarda a produrre e distribuire cioccolati di alta qualità in Italia e all’estero. Il nome T’a deriva dalle iniziali dei due fondatori, ma anche da t’amo… t’abbraccio… t’adoro, a sottolineare come la passione per il cioccolato che unisce i due fratelli Alemagna sia anche la costante fonte di ispirazione per questa azienda che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata un secolo fa, nel 1911. T’a vuol dire italianità, qualità, design. … italianità La produzione artigianale realizzata nei laboratori di Cerro Maggiore, nel milanese, unisce qualità e creatività abbinando al miglior cacao Grand Cru sudamericano prodotti tipicamente italiani come i limoni di Sorrento, la nocciola piemontese, la liquirizia calabrese. Nascono così linee dal gusto inconfondibile come i nuovissimi Napolitain, i carré classici e tostati, le pratiche tavolette, i dragées alla frutta, i cofanetti in abbinamento con il Franciacorta o la grappa di Amarone, il cacao in polvere, l’originale barattolo per fonduta. T’a produce anche prodotti sfusi per la ristorazione e una linea di prodotto personalizzabile. … qualità L’equilibrio tra materie prime e la piacevolezza di un cioccolato corposo e mai banale sono i tratti distintivi del prodotto T’a. L’estrema attenzione alla qualità del prodotto, che comincia con la selezione delle migliori fave di cacao Grand Cru, è stata suggellata da ben due riconoscimenti assegnati dalla Compagnia del Cioccolato: il Premio “Emergenti 2010” assegnato a T’a nel marzo dell’anno scorso e il Premio “Miglior cioccolatino ripieno 2011” per le caratteristiche qualitative del prodotto. I cioccolati T’a sono pensati per chi predilige un cioccolato che sia prima di tutto buono, in cui gli abbinamenti più ricercati non siano mai azzardati, ma suggeriti con delicatezza e gusto. … design Gli innovativi pack T’a sono studiati nei minimi dettagli da giovani designer con la supervisione di Tancredi e Alberto Alemagna. T’a ha scelto un packaging funzionale, elegante senza essere serioso, e soprattutto eco-friendly. Le scatole sono realizzate con materiali eco compatibili, biodegradabili e compostabili. La carta utilizzata negli imballaggi proviene dalla cartiera Gmund ed è ottenuta mescolando gli scarti ricavati dalla fermentazione della birra con la cellulosa. Questa estrema attenzione alla qualità anche nel confezionamento è stata premiata nell’aprile del 2008 con il Premio “Quality Packaging Design”. Esattamente 50 anni dopo l’Oscar dell’Imballaggio consegnato al nonno Alberto per la celebre cappelliera da panettone, Tancredi e Alberto Alemagna ottengono, infatti, il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con la facoltà del Design del Politecnico di Milano. Infine l’azienda si sta dotando di impianti che utilizzano solo energie rinnovabili. I prodotti T’a sono distribuiti in Italia in oltre 200 punti vendita di prestigio, pasticcerie, enoteche, bar e gourmet store. A Milano sono reperibili, tra gli altri, nel Food Market de La Rinascente. Le loro caratteristiche li rendono particolarmente amati all’estero, in particolare in Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti. Corner T’a sono presenti da Selfridges a Londra e al Milux Cafè di New York. T’a fa le cose con sentimento, Sentimento Italiano  
   
   
“AL PLAZA” FOOD ART STYLE: L’ARTE È L’ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA LE DISCIPLINE FIGURATIVE E CULINARIE, PROTAGONISTE DELLA LOCATION.  
 
Situato a Milano, nella centrale via Panfilo Castaldi al 4, rappresenta un luogo dove l’esperienza multisensoriale è la caratteristica principale, con proposte gastronomiche di alto profilo. “Al Plaza” rende un pranzo o una cena un’occasione indimenticabile, grazie all’eleganza degli ambienti impreziositi da opere d’arte ed alla particolare attenzione dedicata ai clienti. Si propongono piatti raffinati e delicati di tradizione italiana, a base di carne o pesce, con una particolare attenzione alla cucina “Meneghina”. Cucina magistralmente orchestrata da Chefs di provata esperienza. Cucina d’autore che si distingue per l’attenzione nella selezione delle materie prime, la modernità dei metodi di cottura e, rispettando tradizione, si coniuga elegantemente alla fantasia degli accostamenti. Peter Motto, patron e imprenditore di estrazione cosmopolita, è il curatore del progetto generale; accanto a lui Guendalina Motto che coordina l’area degli eventi speciali, ricevimenti e feste esclusive. L’offerta dei servizi del ristorante è calibrata sapientemente alternando serate di degustazione enogastronomiche ed a tema. Questo mix contribuisce a tratteggiare la forte caratterizzazione estetica e funzionale della location per regalare la giusta atmosfera e confort. Il tutto con una cura rivolta alle esigenze del cliente, per un servizio personalizzato e di altissima qualità. Food Week 7 – 15 Maggio Lo Chef Ennio Grossi presenta la sua Cena Meneghina Accoglienza con Brut Millesimato Trentino Doc Altemasi Salumi Lombardi con Mondeghili o Risotto al Salto Costoletta alla Milanese o Rostin Negàa Meneghina al Grand Marnier Un calice di vino Costo della cena € 35,00 Ristorante al Plaza – Via Panfilo Castaldi, 4 - 20124 Milano Tel: 02 9132 2813 / www.Ristorantealplaza.com    
   
   
PER LA PRIMA VOLTA LA TOSCANA PRESENTA IL MEGLIO DELLA SUA PRODUZIONE IN VALDELSA  
 
Dal 27 al 30 maggio in una nuovissima location sulla Sp1 che collega Poggibonsi a San Gimignano, Fisar Siena/valdelsa organizza la prima edizione di “Toscana Wine Festival” L´evento, che vede la collaborazione e il patrocinio della Regine Toscana, della Provincia di Siena e dei comuni di Colle di Val d´Elsa, Poggibonsi e San Gimignano, si propone di essere una vetrina dell´eccellenza enologica toscana con iniziative legate al mondo del vino e alla sua storia La Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, delegazione di Siena/valdelsa, organizza la prima edizione di “Toscana Wine Festival”, una vetrina dell´eccellenza enologica toscana nel cuore di una delle regioni italiane più vocate storicamente alla produzione vinicola di qualità. Da venerdì 27 a lunedì 30 maggio infatti, per la prima volta le migliori cantine toscane daranno la possibilità ad appassionati, giornalisti e operatori, di degustare e conoscere i propri prodotti in una bellissima sede di recente costruzione, sulla Sp1 che collega le cittadine di Poggibonsi e Colle di Val d´Elsa con il borgo turrito più famoso al mondo, San Gimignano. L´iniziativa vede infatti la collaborazione e il patrocinio dei tre comuni valdelsani, della Regione Toscana, della Provincia di Siena e della Cia Siena. La quattro giorni sarà dedicata, oltre che alle degustazioni, ad una serie di iniziative legate al mondo del vino e al suo commercio. La Valdelsa infatti, e Poggibonsi in particolare, sono note storicamente come crocevia del commercio enologico. Grazie alla costruzione della nuova ferrovia che collegava Empoli a Siena, tra la fine del 1800 ed i primi anni del 1900, nacquero numerose aziende vinicole che producevano e commercializzavano vino e vetrerie che producevano i fiaschi per contenerlo. Storico esempio architettonico di questo periodo è l´Enopolio Fassati in Via Borgaccio a Poggibonsi appunto, originariamente collegato con una propria ferrovia alla stazione ferroviaria. Toscana Wine Festival prenderà il via venerdì 27 maggio alle 15.30 con l´inaugurazione e la premiazione “Il vino nel mondo” ad un personaggio di spicco dell´enolgia toscana. Sabato 28 l´apertura è prevista per le 10 con le degustazioni e l´apertura della mostra “Poggibonsi – la porta del Chianti”, una raccolta di vecchie foto che ritraggono la cittadina ai tempi del mercato enopolio di inzio Novecento, a cura dell´“Associazione Storica Poggibonsese”, seguirà il convegno “Cultura del vino – Esportazione di cultura” a cui prenderano parte personaggi di spicco nel panorama enologico. Domenica 29 la manifestazione ospiterà il Raduno del “Vespa Club” e nel pomeriggio spazio ai giovani allievi del Liceo Classico “Piccolomini” e Liceo Artistico “Duccio di Boninsegna” di Siena con la premiazione del concorso “Vino, immagine e poesia”. La giornata di lunedì sarà dedicata principalmente agli operatori del settore. L´ingresso alla manifestazione è libero e per le degustazioni è possibile acquistare un bicchiere a costo di 10 Euro. Www.toscanawinefestival.it  
   
   
UN IMPORTANTE PROGETTO DELL´AZIENDA AGRICOLA PROVENZA  
 
La 45° edizione del Vinitaly, che ha visto per 5 giorni Verona capitale mondiale del vino con qualificate manifestazioni, convegni e conferenze stampa, ha tenuto a “battesimo” anche un importante progetto dell´Azienda Agricola Provenza “Il Lugana per donare un sorriso ai bambini fortemente disagiati” L´iniziativa, presentata ai giornalisti nello stand di Provenza, nasce da Fabio Contato, patron dell´azienda di Desenzano del Garda, da sempre sensibile e impegnato nel sociale a favore dei più deboli. “E´ da molto tempo che ero alla ricerca di una fondazione di carattere mondiale che si occupasse a tempo pieno delle problematiche dei bambini afflitti da malattie molto gravi”, dice Fabio Contato con una punta di emozione, “e la scelta è caduta sull´Associazione Les Enfants de Frankie, con sede a Montecarlo, presieduta dalla signora Francine Giraudi, prima ambasciatrice a livello europeo sulle situazioni precarie dei minori”. Da 15 anni il clown Frankie porta un sorriso accogliendo bambini di diverse nazionalità con problemi differenti, toccati da una grande solitudine interiore, confortandoli attraverso la gaiezza e il sorriso. “Da qui nasce l´idea di realizzare una particolare bottiglia di Lugana doc 2007 “Les enfants de Frankie, fatto con uve che esprimono l´identità del territorio, grande mineralità, sapidità e forte carattere. L´etichetta, continua Contato, realizzata dal Maestro Francesco Toraldo, trasmette emozioni e la filosofia dell´Associazione. Ne sono state dipinte 15 a mano sempre sul tema Frankie, destinate alla produzione di altrettanti matusalem da 6 litri” La N.1 si trova nello shoowroom dell´Azienda Provenza, la numero 2 è stata data ad Alberto di Monaco, che ha posto la Fondazione sotto il suo Alto Patronato, la terza nella sede di Les Enfants di Frankie, altre due sono state messe all´asta durante la serata di gala della fondazione e battute per 7500 euro l´una, somma interamente devoluta all´associazione. La bottiglia Lugana Fabio Contato 2007 “Les Enfants de Frankie” è in vendita nelle enoteche e in alcuni ristoranti che hanno aderito all´iniziativa ad un prezzo di 15 euro, il cui ricavato viene in parte devoluto alla fondazione. Www.provenzacantine.it  
   
   
RUM DA INTENDITORI E DESSERT D’AUTORE: A TORINO LA ZACAPA ROOM TEMPORARY LOUNGE IN CUI SCOPRIRE IL PREZIOSO RUM DEL GUATEMALA, IN ABBINAMENTO AI DESSERT CREATI DAGLI CHEF MASSIMO BOTTURA E ALFREDO RUSSO  
 
Apre nel cuore di Torino la prima Zacapa Room, salotto temporaneo in cui scoprire Zacapa - il rum guatemalteco ´invecchiato sopra le nuvole´ e da molti esperti considerato tra i migliori al mondo – e degustarlo in abbinamento a dolci firmati da due tra i più grandi interpreti dell’alta gastronomia italiana. Dal 5 e fino al 18 maggio uno spazio aperto al pubblico dedicato alle eccellenze da gustare, in cui trascorrere un dopo cena tra amici o partecipare ad un’approfondita degustazione guidata di rum e cioccolato. Rum da degustare rigorosamente liscio e, come tutti distillati scuri pregiati, consumato tradizionalmente nel dopo pasto, per la sua complessità aromatica e morbidezza Zacapa è ideale in accompagnamento a piatti dolci, con cui presenta grandi affinità. Un connubio certamente inusuale, un’esperienza sorprendente e straordinariamente appagante, in grado di compiacere anche i palati più esigenti. All’interno della Zacapa Room, infatti, si potranno assaporare i dessert pensati appositamente da Alfredo Russo - Chef del Dolce Stil Novo, il ristorante da 1 stella Michelin situato nella Reggia di Venaria - e Massimo Bottura - Chef dell´Osteria Francescana di Modena, nominato nel 2011 ‘Miglior Chef del Mondo’ dal prestigioso Grand Prix de l’Art de la Cuisine, conferito dall´Académie Internationale de la Gastronomie. Calendario Apertura: martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 15.30 alle 24; venerdì e sabato dalle 15.30 alla 01.00 Dal martedì al venerdì, alle 18.30 ed alle 19.30 - Sabato e domenica, alle 17, alle 18.30 ed alle 19.30: degustazioni didattiche guidate di rum e cioccolato, su prenotazione e riservate ad un massimo di quindici persone a turno. Per partecipare è necessario prenotarsi online all’indirizzo www.Rumzacapa.it Zacapa Room 5 – 18 maggio 2011 Via San Francesco D’assisi, 14 - Torino Per informazioni: 011 4371292 www.Rumzacapa.it Zacapa Dal carattere intenso, profondo e distintivo, Zacapa è uno dei più preziosi e celebrati rum ultra-premium al mondo, per una serie di caratteristiche che lo rendono ineguagliabile. Prima fra tutte, l’ingrediente principale: il solo succo della canna da zucchero (e non la melassa), chiamato ‘miele vergine’, che gli conferisce eccezionale rotondità e morbidezza. Tuttavia, l’aspetto che maggiormente influisce sul profilo sensoriale di Zacapa è la maturazione in altura: dopo la distillazione, infatti, Zacapa viene affinato con il ‘Sistema Solera’ in un centro d’invecchiamento chiamato ‘casa sopra le nuvole’, un luogo magico situato a 2.333 metri sopra il livello del mare. Qui, il clima fresco consente un perfetto scambio di aromi fra il rum e il legno delle botti, che rilasciano poco a poco le note di bourbon, sherry e vini Pedro Ximenez, dando vita ad un autentico distillato di lusso. Infine, le bottiglie di Zacapa (ad esclusione della variante Xo) sono avvolte in una fascia intrecciata a mano di foglie di palma essiccate, secondo un´antica arte che risale al periodo pre-classico della civiltà Maya (1400 a.C.), detta petate. Nella visione Maya, si tratta del simbolo dell’unione di tutte le cose: il cielo e la terra, il sole e la luna, la materia e lo spirito. Ogni volta diverso, il petate rende ogni bottiglia di Zacapa unica ed irripetibile. Profondo nell’aroma, Zacapa si distingue per le note di legno e fruttate, sentori di noce moscata, vaniglia, mandorle, nocciole tostate, caramello e cioccolato. Particolarmente equilibrato, armonico, complesso, con un finale nobile e prolungato, Zacapa ha un gusto sublime, unico come la storia che lo accompagna. La gamma Zacapa comprende quattro prodotti: Zacapa 15, Zacapa 23, Zacapa 23 Etiqueta Negra e Zacapa Xo, spesso definito il ´cognac dei rum´. Www.rumzacapa.it  
   
   
“BIRRA E CULATELLO”: ALL’OPEN BALADIN PAUSA GOURMET CON MOMENTI D’AUTORE BY NEGRONI  
 
Il regno della birra e la migliore espressione della salumeria italiana. Due mondi che si incontrano per dar vita ad un’esperienza da vero foodies: fino al 22 maggio l’Open Baladin e Negroni presentano proposte creative a base di salumi in abbinamento a birre ad hoc. Con una novità assoluta: il primo panino d’autore alla birra. Approda nella celebre birreria “Open Baladin” di Roma l’iniziativa “Momenti d’autore”: il tour di Negroni nei locali amati dai foodies italiani, un esercito di quasi 6 milioni di persone appassionate del buon mangiare e del buon bere. Un viaggio che sta attraversando l’Italia del gusto tra ristoranti stellati, enoteche, wine bar ma anche pub, paninerie storiche, spazi museali e chioschi gourmet. Ed è così che tra bottiglie prestigiose e seducenti spine metalliche, l’ “Open Baladin” diventa fino al 22 maggio, teatro di un originale matrimonio all’insegna del gusto e dell’italianissimo concetto del “mangiare buono e veloce”. Per l’occasione il celebre pub, situato nel cuore di Roma, ha realizzato in collaborazione con Negroni, “La bionda e lo Zibello”: il primo panino d’autore alla birra. E non solo. Durante il periodo di collaborazione, il pubblico del locale potrà gustare nel menu una serie di proposte a base dei salumi della stella: dai panini d’autore in versione tapas fino ad un tagliere con le specialità di Zibello, patria dell’alta salumeria italiana. Il tutto, naturalmente, accompagnato dalle oltre cento etichette di birre dell’ “Open Baladin”. “La Bionda E Lo Zibello”: Un Panino Che Sa Di Birra… Una sfida gastronomica intrigante e complessa. Un mix di ingredienti di qualità che spezzano gli schemi classici per dar vita ad un panino dai sapori decisamente innovativi. Dal formaggio Cheddar ai pomodori pachino fino a sfiziosi ingredienti alla birra, come le cipolle in tempura e l’aceto balsamico alla birra. Il tutto accompagnato dal dolce sapore del culatello di zibello Dop - universalmente riconosciuto come il gioiello dell’alta salumeria italiana – insieme ad un fragrante panino di grano duro aromatizzato al basilico. Da gustare, neanche a dirlo, in abbinamento alla birra Super di Baladin. Quando I Salumi Sposano La Birra: Le Proposte Golose Dell’ “Open Baladin”: Oltre al panino d’autore, per tutta la durata della collaborazione nel menu alla carta del locale sarà possibile scegliere anche un goloso tagliere di salumi Negroni, con il tris di Zibello ( coppa, pancetta e culatello Dop) da assaggiare insieme alla Reale di Birra del Borgo. E a completare l’offerta targata Negroni una serie di panini d’autore in versione tapas: piccoli capolavori di gusto come il panino mortadella, mozzarella di bufala e maionese al basilico, il panino con salame Negronetto e cicoria, e la specialità con cotto di Culatello, rucola e pinoli tostati. Il pane utilizzato porta la firma dello storico forno Roscioli, uno dei più antichi della capitale, anch’esso ritrovo gourmet per i foodies della capitale. “Momenti D’autore”: Il Tour Di Eventi Per Chi Sa Gustarsi La Vita Dall’inaugurazione all’Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni di Roma nell’aprile 2010, il tour Momenti d’autore ha attraversato l’Italia facendo tappa in molti locali cult della Penisola: dalla panineria ‘Ino al ristorante Ora d’Aria di Marco Stabile di Firenze, dalla panineria Adone di Viareggio fino al bistrot milanese Cucchiaio di legno, passando per l’Antica Focacceria San Francesco di Palermo. “L’idea di un viaggio nelle nuove tendenze dell’Italia del gusto - afferma Massimiliano Ceresini, responsabile comunicazione Negroni spa - nasce dal desiderio di confrontarci da vicino con i circa 6 milioni di foodies italiani - un target da noi stessi individuato e stimato attraverso una recente ricerca realizzata da Gpf - andando in quei luoghi dove il cibo è sinonimo di passione e condivisione. Locali nei quali verrà ospitato un ciclo di degustazioni, incontri ed eventi con al centro i nostri salumi di punta interpretati dalla mano sapiente degli chef e dove il pubblico sarà il vero protagonista.” Prossime tappe del tour saranno il Bistrò18 di Bologna e la gelateria Carapina di Firenze  
   
   
IN UN PARTICOLARE ANGOLO DEL CENTRO DI ROMA, IN UN EDIFICIO STORICO, IN UN’ATMOSFERA CHE SA DI “ALTRI TEMPI”: LA “CAFFETTERIA AL PARLAMENTO” SOBRIA ED ELEGANTE, COSÌ COME IL LUOGO IL CUI NOME LA IDENTIFICA.  
 
Seguendo lo stile e la filosofia che lo caratterizzano, il locale festeggia la sua apertura con un’inaugurazione straordinaria prevista per il 05 maggio p.V. Ore 18.00, il primo di una serie di appuntamenti per tutto l’anno. Per tale occasione è stato organizzato un Cocktail di presentazione del libro “Il Principe Imperfetto” di Manuela Muttini - Racconti e Sogni con la prefazione di Emanuele Filiberto - interpretato da Pietro Delle Piane, Antonio Calamonici e Ivan Boragine, noti attori del cinema italiano, che si esibiranno in una narrazione originale e vibrante di alcuni brani del libro. Sono attesi altri personaggi V.i.p. Una singolare occasione per poter conoscere questo caffè, un bijoux nel suo genere, e apprezzarne tutte le sue preziose qualità. Ubicato in Piazza Parlamento in uno degli stabili d’epoca che delimitano il perimetro della nota piazza romana, il Bar Bistrot è un locale unico ed chic dove poter trovare un momento ritemprante, rilassante in un’intimità piacevole e inedita. Sarete accolti dalla raffinatezza, dalla cortesia e dall’educazione di tutto lo staff che ogni giorno offre ai propri clienti un sorriso sperando che possa essere di buon augurio per tutta la giornata. L’accogliente locale trova la sua giusta connotazione con una bella sala interna, un ambiente lounge nel quale poter degustare le specialità della casa attorniati da un’atmosfera sobria ma ricercata. Proprio in questo spazio troverete un’area tranquilla, confortevole e tre inconsueti “privè” separati dal resto della sala da vetrate serigrafate con motivi floreali che evocano le vegetazioni del Doganiere di Rousseau. L’atmosfera è enfatizzata dalla ricercatezza dei dettagli e dei materiali presenti in ogni ambiente: particolari illuminazioni insieme al pregiato legno lucido di acero tinto e travertino dei decori sono il “leitmotiv” dello stile scelto. Tale attenzione e cura sono stati anche riservati ai bagni, che rappresentano un vero fiore all’occhiello per un ambiente commerciale: piccoli ma confortevoli, di un’eleganza raffinata e inaspettata, sono anch’essi un luogo inconsueto, dove è davvero piacevole soffermarsi. I prodotti utilizzati sono scelti con cura e attenzione, lasciando nulla al caso: dalla miscela di caffè di alta qualità, ai prodotti di gastronomia sia calda che fredda sapientemente resi magici e indimenticabili dal tocco del nostro chef in una proposta di menù a la carte. Caffetteria al Parlamento, Piazza al Parlamento 4 – Roma