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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Maggio 2011 |
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LE POLITICHE ENERGETICHE: I CITTADINI DELL´UNIONE EUROPEA VOGLIONO IL RISPARMIO ENERGETICO OBBLIGATORIO |
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Bruxelles, 9 maggio 2011 - cittadini dell´Unione vogliono misure per ridurre le bollette energetiche, integrare le reti energetiche a livello europeo, e rendere il risparmio energetico del 20% entro il 2020 l´obiettivo vincolante, dice un sondaggio commissionato dal Parlamento europeo. I cittadini sono molto interessati a ridurre il consumo di energia domestica, ma meno desiderosi di investire in isolamento casa o auto ecologiche quando queste misure non sono sovvenzionate. Hanno anche posteriore del Parlamento europeo dell´energia iniziativa comunitaria. L´indagine, effettuata nel mese di febbraio, inclusi 26.836 interviste face-to-face in tutti i 27 Stati membri. 80% degli europei vogliono obiettivi obbligatori di risparmio energetico - Nel 2007, l´Ue si è posta un triplice obiettivo: riduzione dei gas serra del 20%, aumento dell´efficienza energetica del 20% e il consumo energetico di un ulteriore taglio del 20%, tutti entro il 2020. Tuttavia, nonostante gli sforzi del Parlamento, questi obiettivi non sono stati resi vincolanti per gli Stati membri. Rispondendo alle domande sulla riduzione del 20% nell´uso di energie, l´80% degli intervistati d´accordo che debba essere resa obbligatoria. Di questi intervistati, il 33% ha risposto "sì, certamente" e il 48% "sì, probabilmente». La priorità va al risparmio delle famiglie - Probabilmente a causa di ceppi della crisi economica, non hanno a favore di misure costose. Solo il 19% aveva isolato le loro case e ancora meno (6%) aveva acquistato una vettura più ecologica. Ciononostante, i cittadini di Estonia, la Slovenia e la Slovacchia sono stati più probabile di avere isolato le loro case (tra il 35% e 40%). Misure pratiche per ridurre le bollette energetiche - Quasi la metà degli intervistati (47%) ha voluto essere in grado di misurare il loro consumo quotidiano di energia usando "intelligenti" metri. Italia e Svezia, dove i sistemi di contatori intelligenti sono già in uso, sono il primo della lista di paesi, con il 59% ciascuno. Due quinti degli intervistati prevede riduzioni fiscali per incentivare il risparmio di energia, e il 36% favorire la concorrenza tra i fornitori di energia. Hanno anche detto che vorrebbe ricevere più semplici bollette energetiche più chiara, e che questo li avrebbe aiutati a controllare il loro consumo. Integrata dell´Ue energia di rete - Ci sono attualmente 27 le reti energetiche nazionali nella Ue. I cittadini credono che la loro integrazione all´interno di una rete energetica europea contribuirebbe a ridurre i costi energetici (59%), incoraggiare una migliore utilizzazione dei vari tipi di energia (47%), e di effettuare la consegna (35%). Forte sostegno per stabilire una Comunità europea dell´energia - Il 25 novembre 2010 il Parlamento europeo ha chiesto una Comunità europea dell´energia essere impostato per consentire all´Ue di parlare con una sola voce più forte a livello internazionale e rafforzare la cooperazione in interconnessione delle reti energetiche. Tre quarti degli intervistati ha sicuramente favorito una tale comunità. Del 78% che "concordato" con la proposta, il 51% ", hanno condiviso" e il 27% "totalmente d´accordo" . |
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IL CESE AUSPICA UNA MAGGIORE TRASPARENZA NUCLEARE NELL´UE |
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Bruxelles, 9 Maggio 2011 - il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha sollecitato nel corso della sessione plenaria di maggio, l´Unione europea a istituire un quadro comune per la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito. Il pubblico deve essere positivamente impegnato nelle proposte per determinare il futuro a lungo termine di questi materiali e misure urgenti devono essere prese per risolvere questioni che sono state oggetto di discussione per cinquanta anni A seguito del progetto della direttiva della Commissione europea in materia di rifiuti radioattivi, il Cese ha evidenziato il fatto che oltre alle scorte molto ampia di rifiuti radioattivi di diversi gradi, l´Ue produce 280 metri cubi di scorie altamente radioattive e 3.600 tonnellate di Heavy Metal proveniente da combustibili di ogni anno. Richard Adams (Regno Unito, gruppo Attività diverse), il relatore del parere, ha insistito che ogni Stato membro necessaria per fare la propria scelta sulla gestione dei rifiuti radioattivi, ma nel quadro della International Atomic Energy Agency e le linee guida oggetto di un approccio trasparente e internazionale revisione tra pari. Mr Adams ha sottolineato che si occupano di aspetti dei rifiuti radioattivi non è la stessa come espressione di sostegno o di disaccordo con l´uso di energia nucleare. "La realtà è che decine di migliaia di tonnellate di rifiuti nucleari è archiviato in modi diversi in molti siti in tutta Europa, tutto l´alto livello intermedio dei rifiuti e si svolge in quello che è considerato come deposito temporaneo. L´europa ha bisogno con urgenza di una discussa e accettata gestione informazioni piano ", ha aggiunto Mr Adams . Il Cese raccomanda inoltre che la direttiva fa riferimento specifico ad essere complementari alla direttiva sui rifiuti pericolosi, deve affermare con forza che il produttore dei rifiuti radioattivi paga per lo smaltimento e accoglie con favore la possibilità per gli Stati membri a sviluppare, di comune accordo, servizi in comune . |
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RINNOVABILI, AL VIA NUOVO REGIME INCENTIVI ROMANI: RIFORMA STRUTTURALE, ORA AVANTI CON PIANO ENERGETICO |
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Roma, 9 maggio 2011 - Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno firmato il decreto ministeriale che determina una nuova disciplina delle modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici. Il provvedimento pone le basi per lo sviluppo di medio-lungo periodo del comparto, accompagnandolo al raggiungimento dell´autosufficienza economica. Attraverso la razionalizzazione e una progressiva riduzione delle tariffe, sara´ possibile controllare e impiegare con maggiore efficacia l´onere a carico di cittadini e imprese. Queste le principali caratteristiche del provvedimento: Nuovo Regime Di Programmazione Degli Incentivi - Il testo elimina ogni limite alla produzione con un nuovo sistema di regolazione automatica del livello degli incentivi in relazione alla potenza installata che entrerà a regime a partire dal 2013. Nel periodo transitorio è previsto un decalage progressivo necessario per allineare il nostro Paese ai livelli comunitari e la salvaguardia degli investimenti in corso. Inoltre un tetto di spesa massima ed un registro tenuto dal Gse solo sui grandi impianti (superiori a 1 mw su tetto e 200kw a terra), consentiranno di limitare i fenomeni speculativi. La tariffa percepita viene determinata dal momento dell´entrata in esercizio dell´impianto, con la garanzia del rispetto dell’iter di connessione da parte del gestore di rete, in conformità con i tempi e le relativi sanzioni previste dall´Autorità per l´energia elettrica e il gas. Con questo nuovo sistema si prevede di raggiungere la grid parity – e cioè la competitività della tecnologia - già al 2017. Bonus Amianto, Aree Di Bonifica E Produzione Ue - Il decreto prevede inoltre una serie di strumenti per rafforzare e potenziare la filiera industriale italiana attiva nella produzione di impianti fotovoltaici, quali: - premialita´ per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto, per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti. - a vantaggio dei consumatori e della qualità del Made in Italy, vengono inoltre introdotti determinati requisiti di garanzia, efficienza e innovazione degli impianti, al rispetto dei quali sono previsti livelli di incentivazione più elevati. “Questo importante provvedimento – ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani - consente finalmente di dare stabilità e prospettive di lungo periodo al mercato fino al raggiungimento della competitività tecnologica. E’ una riforma strutturale per le imprese e i cittadini, raggiunta dopo una complessa e laboriosa concertazione. Per il futuro energetico del Paese – ha aggiunto il ministro – siamo impegnati a raggiungere e superare gli obiettivi di Europa 2020. Attraverso la competizione tra diverse fonti di produzione, potremo garantire la copertura del fabbisogno energetico nazionale sfruttando tutti i vantaggi dell’innovazione tecnologica. Le energie rinnovabili avranno, assieme all´efficienza energetica e alle reti intelligenti, un ruolo fondamentale nella nuova strategia energetica nazionale che presenteremo nella Conferenza Nazionale per l´Energia” ha concluso Romani. |
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CDM APPROVA INCENTIVI, VISCONTI: «AL VIA PIANO FOTOVOLTAICO A ROMA» |
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Roma, 9 maggio 2011 - «L’approvazione del Quarto conto energia da parte del Consiglio dei Ministri rappresenta un importante passo in avanti che, in particolare a Roma, favorirà la realizzazione dei programmi che abbiamo già elaborato per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili». Lo dichiara l’assessore all’ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti. «In tre anni – spiega Visconti - abbiamo quintuplicato le produzione di energia fotovoltaica, passando da 9 a 49 megawatt e il nostro Piano prevede di estendere la quota a 100 megawatt entro il 2012. Il Quarto conto energia darà impulso alle azioni che abbiamo inserito nel Piano per l’energia sostenibile, che la Giunta approverà definitivamente appena terminato il processo partecipativo, e ci consentirà di dare il via libera al bando per l’installazione di tetti fotovoltaici in 112 scuole, sugli edifici dei cimiteri Laurentina e Prima Porta su tutti i capannoni dell’Atac. Dal fotovoltaico, inoltre, saranno servite le stazioni di ricarica elettrica che abbiamo intenzione di installare in previsione della pedonalizzazione del centro storico e, progressivamente, anche tutta la rete di illuminazione pubblica». «Vogliamo che Roma – conclude Visconti - diventi un vero e proprio polo per la produzione di energia pulita; dunque, l’approvazione del Quarto conto energia rappresenta un passo in avanti sulla strada che stiamo percorrendo». |
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ENERGIA. GIBELLI: BENE ALTERNATIVE, MA CONSERVARE PAESAGGIO |
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Villasanta/mb, 9 maggio 2011 - "Il fotovoltaico può essere una buona spinta per i distretti agroalimentari della Lombardia, anche se bisogna fare attenzione che la produzione di energia non diventi primaria rispetto all´agricoltura". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente della Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato, visitando, nel corso della 27esima tappa dell´´Assessorato itinerante´, la Mx Group, industria fotovoltaica di Villasanta in provincia di Monza e Brianza. "Tutto - ha detto Gibelli - deve essere orientato al fatto che l´attività primaria rimanga tale. Non bisogna trasformare questa energia in una attività solo finanziaria, ma al servizio dell´agricoltura". E quello del rapporto ambiente-produzione di energia è stato il tema fondamentale dell´incontro con la dirigenza dell´azienda brianzola. Gibelli ha espresso grande soddisfazione per i dati che l´azienda del fotovoltaico sta producendo in questi anni. "Molte notizie apprese oggi - ha detto ancora l´assessore - sono totalmente inedite, come ad esempio il fatto che oltre un terzo dei pannelli solari in azione e che producono energia sono stati creati nel nostro Paese". Alla visita nell´azienda dove si producono i pannelli solari con alta tecnologia hanno partecipato anche il sottosegretario al Cinema Massimo Zanello e il consigliere regionale Massimiliano Romeo. |
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FOTOVOLTAICO, DELEGATO PER L’ENERGIA DI ROMA CAPITALE: NON PENALIZZARE IMPRESE SETTORE |
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Roma, 9 maggio 2011 - «Roma Capitale, sulla base del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile presentato agli Stati Generali della settimana scorsa, avanza una proposta sulla bozza del decreto legislativo per il recepimento della direttiva europea che sta mettendo in fibrillazione il settore delle rinnovabili nel nostro paese». Lo scrive in una nota il delegato del Sindaco per l’energia, Livio De Santoli. «Proponiamo di eliminare gli incentivi fotovoltaici legati alle installazioni a terra e agganciare la riduzione degli incentivi per il solo fotovoltaico sui tetti alla dinamica reale delle installazioni, con obbligo di contemporanea riduzione dell’indice di prestazione energetica dell’edificio oggetto dell’intervento». De Santoli conclude che «il grosso potenziale di risparmio energetico è legato al settore edilizio e che questo deve prevedere una serie di azioni coerenti e diffuse sul territorio». |
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EMILIA ROMAGNA: RINNOVABILI, DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE FREDA |
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Bologna, 9 maggio 2011 - «L’ambiente non è sicuramente al centro dell’azione del Governo. Nonostante le entusiaste dichiarazioni “vittoriose” dei ministri, con il decreto approvato oggi non si punta certamente sulle fonti energetiche rinnovabili, tanto meno sull´efficienza e sul risparmio energetico. Non a caso il Decreto ha ricevuto il parere contrario delle Regioni». Così l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia-romagnasabrina Freda, commentando il via libera del Cdm al nuovo testo per la revisione degli incentivi al settore fotovoltaico presentato dai ministri dello Sviluppo, Paolo Romani, e da quello dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo. «Il decreto – ha aggiunto l’assessore Freda – non tutela i diritti acquisiti, non consente di programmare gli investimenti a causa di una troppo rapida diminuzione degli incentivi e l’introduzione di barocchi meccanismi burocratici per l’accesso ai finanziamenti. Così non si tutela l’ambiente ma nemmeno gli investitori, nazionali ed internazionali, che vogliono scommettere sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità ambientale». Cgil Cisl Uil condividono la proposta della Regione per i rapporti tra Aziende sanitarie in Area vasta Bologna, 9 maggio 2011 - E’ stata condivisa da Cgil, Cisl, Uil la proposta di regolamentazione dei rapporti tra Aziende sanitarie nell’ambito delle tre Aree vaste (Emilia Nord, Emilia Centrale, Romagna) previste dalla Regione per ottimizzare e razionalizzare funzioni amministrative, tecniche, sanitarie di bacino sovraziendale. La positiva valutazione della proposta della Regione che detta “Direttive alle Aziende sanitarie per la regolamentazione delle relazioni in ambito di Area Vasta” è stata registrata nell’incontro che si è tenuto questa mattina alla presenza dell’assessore Carlo Lusenti e dei rappresentati delle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil. Dare stabilità e omogeneità. Queste le parole chiave individuate. L’obiettivo, si legge nel documento, è “definire le direttive per un’adeguata e omogenea regolamentazione dell’organizzazione e del funzionamento delle Aree Vaste, nella prospettiva di valorizzarne ulteriormente il funzionamento e di assicurare la stabilità delle relazioni tra le Aziende sanitarie in tale ambito territoriale”. Le Aziende sanitarie, nell’ambito della rispettiva Aree Vasta di competenza, dovranno assumere un accordo quadro con cui individuano le finalità della collaborazione e definiscono le modalità di organizzazione e funzionamento dell’Area Vasta di pertinenza. Gli accordi quadro dovranno stabilire le finalità strategiche della cooperazione in ambito di Area vasta. In particolare: promuovere efficienza e coerenza nella progettazione, gestione, produzione di servizi sanitari e delle attività di formazione; favorire sinergie e condivisione di processi e delle risorse delle Aziende sanitarie; razionalizzare e contenere la spesa attraverso processi di riorganizzazione e di funzioni e servizi; unificare attività amministrative (per esempio, nell’approvvigionamento di beni e servizi, nella gestione del patrimonio, dei magazzini e dei servizi tecnici e logistici, nelle procedure dei concorsi e di selezione del personale, nella gestione del rischio e del contenzioso assicurativo; armonizzare programmi, atti normativi, regolamenti. Nelle direttive viene precisato come le Aree vaste non costituiscano comunque un ulteriore livello istituzionale dotato di soggettività giuridica, né daranno vita a sovrastrutture che possano portare ulteriori costi al funzionamento del sistema. Resta immutato anche il sistema di relazioni che le Aziende sanitarie sono chiamate a praticare nei confronti degli interlocutori istituzionali e delle parti sociali, così come sanciti dalla legislazione regionale (legge 29/2004) e dal Piano sociale e sanitario 2008-2010: restano dunque inalterate le funzioni di indirizzo, consultive, propulsive, di verifica e di controllo dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione, delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Comitati di Distretto. A questi soggetti istituzionali le Aziende sanitarie dovranno sottoporre i loro progetti di Area vasta. Nel mantenere fermi gli attuali livelli di contrattazione sindacale, le direttive disciplinano poi il sistema di relazioni sindacali da assicurare nell’ambito dei progetti di Area vasta. Seguendo il principio di dare stabilità e omogeneità alle Aree Vaste, in ciascuna di esse verrà istituito un Comitato composto dai direttori generali delle Aziende sanitarie che ne fanno parte. Il Comitato di Area Vasta elabora proposte e progetti di interesse comune, approva accordi specifici, coerenti con le scelte programmatiche e le finalità individuate nell’accordo quadro. Ogni scelta in ambito di Area Vasta dovrà essere definita attraverso apposite convenzioni tra le Aziende sanitarie. Il Comitato inoltre individua un direttore operativo, come figura di supporto. Non un ruolo ulteriore, accanto ai direttori generali delle Aziende sanitarie, ma una figura operativa, individuata negli organici delle stesse Aziende sanitarie, con il compito di sviluppare le scelte di Area Vasta. Il documento su cui si sono confrontati oggi i sindacati e la Regione sarà ora sottoposto all’esame della Cabina di Regia e della Commissione politiche per la salute e politiche sociali dell’Assemblea legislativa. Il provvedimento definitivo sarà adottato con una delibera di Giunta. Le tre Aree Vaste sono così articolate: Emilia Nord comprende le Aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena; Emilia Centrale le Aziende sanitarie di Bologna, Imola, Ferrara; l’Area Vasta Romagna le Aziende Usl di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini. |
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CROAZIA, KONCAR FIRMA CONTRATTO CON BOSNIA HERZEGOVINA
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Trieste, 9 maggio 2011 - È stato firmato a Mostar un nuovo contratto dell´azienda energetica croata Koncar-inzenjering con la He Rama, ente energetico della Bosnia Herzegovina. Il contratto, dal valore di 17 milioni di euro, è stato siglato nell´ambito del risanamento completo della centrale idroelettrica Rama e prevede la ricostruzione dei generatori, delle turbine e monitoraggio on-line. |
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RINNOVABILI: PREMI A CHI PRODUCE QUI |
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Milano, 6 maggio 2011 - "Riteniamo che sia particolarmente importante il fatto che il Governo abbia accolto la nostra richiesta di riconoscere una premialità aggiuntiva per gli impianti prodotti in Italia e nell´Unione Europea, in modo da tutelare le nostre aziende e gli operatori del settore". Il giorno dopo l´approvazione del decreto con cui tornano gli incentivi per il fotovoltaico, l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, sottolinea così l´importanza di aver accolto l´osservazione proveniente dalla Lombardia. Il decreto infatti riconosce un incremento dell´incentivo del 10% per gli impianti la cui produzione avviene per almeno il 60% all´interno dell´Unione Europea. "Assistiamo da troppo tempo - continua Raimondi - a tentativi di speculazione da parte di produttori stranieri, soprattutto dell´estremo oriente, che hanno parametri di qualità e di tutela dei lavoratori molto inferiori ai nostri, ma che comunque intercettano i nostri incentivi, mettendo in difficoltà la produzione nostrana. La nostra proposta mira invece a preservare e tutelare le competenze dei nostri produttori, che spesso sono piccoli e piccolissimi, ma che hanno dimostrato di saper innovare e creare valore come pochi al mondo". "Continuiamo ad investire nelle rinnovabili, che sono il futuro - conclude Raimondi - ma facciamolo anche tutelando lavoratori e imprese nostrane del settore, perché su queste competenze dobbiamo puntare per il nostro avvenire energetico". |
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DECRETO FOTOVOLTAICO: LA VIA PIÙ COSTOSA PER ARRIVARE AL 20/20/20 CON LE RINNOVABILI TERMICHE AVREMMO PAGATO DI MENO E OTTENUTO DI PIÙ. PERCHÉ SCEGLIERE DI FINANZIARE BANCHE E FAVORIRE LE INDUSTRIE IN ESTREMO ORIENTE? |
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Milano, 9 maggio 2011 –“A meno che il decreto del cosiddetto Iv Conto Energia per il fotovoltaico non venga annullato e non venga ripensata la distribuzione degli incentivi tra le diverse tecnologie” – afferma Sandro Bonomi, Presidente della federazione delle Associazioni nazionali dell’industria meccanica varia e affine di Confindustria – “chiediamo con la massima urgenza la creazione di uno strumento di incentivazione stabile per lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica in Italia”. Abbiamo assistito all’ennesimo autogol della politica che aveva la possibilità di far crescere il nostro Paese grazie alla manifattura che il mondo ci invidia. Gli italiani continueranno a pagare in bolletta un costo di prodotti molto spesso importati dall’estremo oriente. “Se proprio bisognava chiedere ai cittadini un contributo" - continua Bonomi - "sono certo che chiunque avrebbe preferito destinarlo alla creazione di posti di lavoro in Italia finanziando l’industria delle Rinnovabili Termiche, in cui siamo tra i leader nel mondo”. Si tratta di tecnologie assai efficienti e diverse volte meno costose del fotovoltaico. In questo caso le famiglie avrebbero pagato meno ottenendo di più, sia da un punto di vista energetico che dalla creazione di occupazione per i propri figli. “In Francia e in Germania il livello degli incentivi per il fotovoltaico è notevolmente più basso, un settore considerato non strategico per la filiera industriale del Paese, mentre sono già in atto politiche di sostegno al termico. Alla luce di queste decisioni politiche non lamentiamoci se questi Paesi sono tornati ai livelli di produzione industriale pre-crisi e noi no”. – prosegue Bonomi – “Fare industria in Italia è veramente difficile, ma chi ce lo fa fare? Alle Assise di Confindustria domani, forse, proporrò di sottoscrivere da parte degli imprenditori italiani una richiesta a Sarkozy per far migrare le nostre aziende in massa in territorio francese. Avremmo sicuramente più chance di sviluppo e sono certo che non avremmo problemi col visto…, ma amiamo l´Italia e siamo responsabili, per ora, professionalmente e socialmente” - conclude il Presidente Bonomi. |
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EFFICIENZA ENERGETICA E INNOVAZIONE NEL SETTORE EDILIZIO |
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Bologna, 9 maggio 2011 - Si è conclusa l’attività di supporto al sistema camerale emiliano romagnolo e ad Aster sul tema dell’uso efficiente dell’energia e del miglioramento delle prestazioni energetiche nel settore edilizio. Il lavoro, che si colloca nelle attività legate ai Focus Group realizzate da alcuni anni da Aster, ha visto Nomisma nel ruolo di coordinatore, con l’obiettivo di avviare un confronto tra le imprese del comparto e il sistema della ricerca regionale finalizzato ad identificare le specifiche priorità di ricerca di interesse industriale e le possibili soluzioni offerte dal sistema della ricerca regionale. In particolare il lavoro ha offerto l’opportunità di ottenere un primo panorama dei comportamenti delle imprese e dei problemi che esse incontrano nell’attivare processi innovativi in un ambito particolarmente strategico quale quello dell’uso efficiente dell’energia e del miglioramento delle prestazioni energetiche in campo edilizio- Si è analizzato, in particolare, il ruolo giocato dai materiali e componenti per l’efficienza energetica delle chiusure verticali, ambito che dovrà essere potenziato e che potrà offrire alla Regione Emilia Romagna opportunità interessanti, coniugando sviluppo e sostenibilità ambientale. In particolare, nonostante vi sia la consapevolezza dell’importanza strategica dei temi del risparmio energetico ai fini del rispetto degli impegni assunti a livello comunitario ed internazionale, molte imprese hanno evidenziato che le innovazioni sono da ricondurre principalmente all’evoluzione di prodotti tradizionali che nella pratica costruttiva rimangono ancora i più utilizzati per ragioni diverse: il momento economico negativo rende più complicati gli investimenti in innovazione, l’adozione del criterio di aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso (che non premia la qualità), la mancanza di politiche premianti la qualità globale dell’edificio, la non sufficiente qualificazione della manodopera operante nel settore edile. I laboratori e gli istituti di ricerca, dal canto loro, hanno evidenziato le necessità di semplificare il panorama degli schemi di certificazione energetica attualmente esistenti e di poter operare in un contesto caratterizzato da maggior controllo e monitoraggio della marcatura Ce di materiali e componenti utilizzati in edilizia. Ai fini del supporto all’innovazione in materia di risparmio energetico, dell’incentivazione delle politiche di sostenibilità e della sistematizzazione di strumenti e metodologie per la collaborazione tra ricerca ed impresa, il gruppo di lavoro nel suo complesso ha sottolineato, in più di un’occasione, il ruolo fondamentale che possono svolgere un quadro disciplinare/normativo più snello e l’adozione di politiche pubbliche ed azioni regionali incentivanti i processi di integrazione tra i diversi settori operanti nel mondo delle costruzioni. In particolare, tra le politiche regionali la creazione della Rete Alta Tecnologia rappresenta una sfida e al tempo stesso un’opportunità per rendere sistematico il dialogo del mercato con la ricerca. In un contesto simile, le Piattaforme Tematiche sono nate proprio per garantire un’offerta di ricerca in grado di rispondere alle richieste di innovazione aumentando la competitività delle imprese. Le Piattaforme, avvicinando domanda e offerta di ricerca industriale, assicurano che la conoscenza generata dalla ricerca sia convertita in innovazioni di prodotto e processo ed offrono un modello organizzativo in grado di avvicinare le imprese alle competenze di ricerca della Rete, in un’ottica di confronto continuo e di condivisione delle problematiche e delle sfide tecnologiche future. |
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EDILIZIA SOCIALE: SI´ DEL CIPE A PROGRAMMA REGIONE SICILIA DA 147 MLN |
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Palermo, 9 maggio 2011 - "E´ sicuramente un riconoscimento importante al lavoro svolto da questo assessorato, che ha puntato sulla qualita´ degli interventi e che, soprattutto, ha saputo muoversi con celerita´ consentendo alla Sicilia di essere nel primo blocco di regioni che potranno utilizzare tali risorse destinate alla realizzazione di 602 alloggi, 360 dei quali godranno di contributi pubblici, con una parte a carico dei privati". Cosi´ l´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita´, Pier Carmelo Russo, commenta il parere favorevole espresso dal Cipe sullo schema di Accordo di programma tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione siciliana per la realizzazione di programmi di edilizia sociale, nell´ambito del piano nazionale di edilizia abitativa, previsto dall´art. 11 della legge 133/2008 e dal successivo Dpcm 16/07/2009. "Questi programmi - sottolinea Russo - saranno in grado di produrre investimenti per complessivi 147 milioni di euro, di cui circa 28 di provenienza statale, 14 milioni di risorse regionali, circa 7 milioni da parte dei comuni e 99 milioni investiti dai privati". "Nell´ambito dei programmi - spiega l´assessore - saranno anche realizzate tutte quelle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, oltre ai servizi essenziali, in grado di soddisfare le esigenze sociali relative alla residenza". I 360 alloggi realizzati con i contributi pubblici dovranno essere locati a canone concordato per un periodo non inferiore a 25 anni, mentre per gli altri (242), sara´ possibile decidere se vendere o affittare, anche se a prezzi calmierati. Gli alloggi saranno destinati alle categorie cosiddette svantaggiate previste dall´art. 11 della legge 133/2008 e, cioe´, a giovani coppie, anziani, immigrati, studenti, famiglie mono reddito. Gli interventi sono previsti nei comuni di Caltanissetta, Agrigento, Castelbuono, Caltagirone, Modica, Comiso, Scicli, Pozzallo Sant´agata di Militello, Fiumedinisi, Portopalo di Capo Passero, Canicattini Bagni, Pantelleria, Erice e Castelvetrano. |
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DALLA REGIONE BASILICATA 25 MILIONI DI EURO PER LE COOPERATIVE EDILIZIE |
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Potenza, 9 maggio 2011 - Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità, Rosa Gentile, la Giunta regionale ha approvato l’Avviso di concorso per la concessione di contributi in conto capitale alle Cooperative edilizie. I contributi sono destinati alla realizzazione di alloggi da assegnare in proprietà ai soci delle Cooperative di edilizia residenziale pubblica agevolata. Le risorse finanziarie ammontano complessivamente a 25 milioni di euro. Il limite massimo di costo convenzionale per alloggio è stato stabilito in 100 mila euro. Dovranno inoltre avere una superficie utile non superiore a 95 metri quadri, un parcheggio e una superficie non residenziale non superiore al 45% della superficie utile. “La Regione Basilicata – afferma l’assessore Rosa Gentile - conferma in questo modo un ruolo determinante nelle politiche abitative tese alla costruzione di nuove cooperative. L’immissione sul mercato di 25 milioni di euro- sottolinea Gentile - produrrà sicuramente un effetto moltiplicatore di queste risorse economiche. Molti cantieri nasceranno con positivi riflessi sia sull’occupazione, sia nel settore dell’indotto. L’avviso – spiega ancora Gentile – ha inoltre l’obiettivo di incrementare la disponibilità di alloggi con effetti certamente positivi sui prezzi delle case. L’avviso punta inoltre a migliorare l’ambiente urbano, prevedendo il rispetto delle leggi sulI´eliminazione delle barriere architettoniche e sul miglioramento delle prestazioni energetiche. Insieme ai Comuni – dichiara infine l’assessore Gentile – nell’ambito dell’edilizia cooperativa si potrà dar corso a nuove ed interessanti azioni di sviluppo del territorio e di migliori politiche abitative”. Gli interventi di costruzione dovranno essere localizzati in aree di Piani di Zona 167, in aree di edilizia residenziale pubblica o in lotti dove vige la convenzione tipo approvata dalla Giunta regionale stipulata tra il Comune e la Cooperativa. Le domande per la partecipazione al concorso dovranno essere inviate alla Regione entro le prime settimane di luglio. La scadenza esatta decorrerà entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell’ Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata. Potranno presentare domanda esclusivamente le Cooperative edilizie iscritte all´Albo Nazionale delle Cooperative, alla Camera di Commercio, all´Albo nazionale delle Società Cooperative Edilizie di Abitazione, all´Albo Regionale delle Società Cooperative Edilizie di Abitazione. |
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IMMOBILIARE CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA CGIL NAZIONALE “BISOGNI ABITATIVI E HOUSING SOCIALE NELLA TRASFORMAZIONE URBANE”. ROMA, 12 APRILE 2011 |
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Roma, 9 maggio 2011- Negli ultimi trenta anni, con il conseguimento di un maggior benessere, la condizione abitativa degli italiani è migliorata nettamente. Sono migliorati gli standard dati dal numero di stanze per abitante, dalla dimensione media degli appartamenti, dalle dotazioni di impianti e servizi e dalla riduzione dei fenomeni di coabitazione. Contemporaneamente, si è dimezzata la quota percentuale di famiglie che vive in affitto, passando dal 40% a meno del 20% dei giorni nostri, per un totale di 4,6 milioni di nuclei in affitto a fine 2010. La diminuzione delle abitazioni locate è stata determinata da una serie di fattori tra i quali, un ruolo non certamente marginale, è stato giocato dall’esaurimento dei fondi Gescal - a copertura dei programmi di Edilizia Residenziale Pubblica -, dalla normativa sugli affitti - che ha scoraggiato l’investimento da parte degli operatori privati ed istituzionali - e dalle politiche a favore della dismissione del patrimonio degli enti e delle istituzioni - un tempo protagoniste del mercato dell’affitto (enti previdenziali, assicurazioni, enti pubblici territoriali). Il passaggio dalla locazione alla proprietà è stato quindi un fenomeno di grandi proporzioni, fenomeno sostenuto dal venir meno della convenienza a locare o, che è lo stesso, dalla convenienza ad acquistare. Chi poteva permetterselo è passato dalla condizione di inquilino a quella di proprietario e la distribuzione per classi di redito delle famiglie locatarie conferma chiaramente il dato intuitivo: i percettori di redditi medio-bassi sono oggi più che proporzionalmente rappresentati fra gli inquilini e, in particolare, è numerosa la fascia delle famiglie che non potrebbero, se non con pesanti oneri, sostenere un canone di locazione di mercato. Le spese della casa (per le rate del mutuo, per l’affitto, per servizi, per le ristrutturazioni) assorbono una quota sempre più alta del reddito disponibile delle famiglie e, per questo, possono rappresentare una fonte importante di disagio economico per i disoccupati come per i nuovi poveri, per i giovani come per le famiglie mononucleari, per gli immigrati stranieri come per i pensionati, per gli studenti come per i giovani lavoratori mobili sul territorio. Sul versante delle politiche per la casa il nostro Paese è stato caratterizzato, soprattutto negli ultimi anni, da politiche che hanno fortemente incentivato la casa in proprietà, a scapito del comparto in affitto. La nuova produzione legislativa, che ha preso il via con l’introduzione in Italia dell’istituto dell’Alloggio Sociale (Decreto Ministeriale del 22 aprile del 2008), ha fronteggiato il problema della scarsità delle risorse pubbliche e della maggiore complessità della domanda di residenzialità, con l’introduzione di alcuni strumenti finanziari quali: la costituzione di riserve fondiarie da destinare all’edilizia pubblica e all’edilizia sociale coinvolgendo tutti gli operatori proprietari di aree oggetto di futura trasformazione; la promozione di fondi immobiliari per la residenza sociale; il ricorso al project financing e alla locazione finanziaria. Si tratta degli strumenti enunciati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato nel luglio del 2009 che approva il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, in attuazione dell’articolo 11 del decretolegge del 25 giugno 2008 n.112, convertito con modificazioni dalla legge n.133 del 6 agosto del 2008. La finalità del Piano è quella di “garantire, su tutto il Pagina 2 territorio nazionale, i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana”. L’operatività di questi strumenti è ancora a livello sperimentale ma ciò che emerge è il pesante vincolo della redditività economica degli interventi promossi che tendono così a focalizzarsi su situazioni di disagio solvibili, relative ad utenti che non riescono a sostenere un affitto di mercato ma che possiedono comunque una moderata capacità di reddito, condizione che generalmente li esclude dall’Erp. Attraverso il monitoraggio delle iniziative avviate e di quelle che si avvieranno nel breve medio periodo, Nomisma intende valutare l’efficacia delle politiche a sostegno della locazione e fornire un contributo scientifico al dibattito in corso. |
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MARCHE: FIRMATO PROTOCOLLO SU AFFITTI E POLITICHE ABITATIVE |
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Ancona, 9 maggio 2011 - Un deciso passo avanti nell´ambito del sostegno a chi ha difficolta` a pagare gli affitti e una rinnovata, particolare attenzione anche alle coppie di giovani e` stato fatto con la firma del Protocollo d´Intesa fra organizzazioni sindacali e Assessorato alla Casa della Regione Marche. ´Aumenta l´impegno della giunta regionale nei confronti delle politiche abitative ´ ha detto l´assessore Antonio Canzian ´ La firma di oggi e` importante non solo per i fondi a sostegno di chi non puo` pagare l´affitto o far fronte agli aumenti, ma anche perche` oltre che tamponare l´attuale crisi getta le basi per la futura proficua collaborazione con i sindacati in vista delle prossime decisioni da prendere insieme a cominciare dal Piano Casa regionale´. In effetti, tante le situazioni definite da questo Protocollo, alla cui firma, oltre che Canzian, erano presenti i segretari di Cisl Mario Canale e Uil Graziano Fioretti, le sigle competenti di Cgil, Sunia, Unione Inquilini e Assocasa, Sicet, Uniat. La Regione Marche ha sempre considerato importante intervenire sulla politica della casa in modo diretto. Per questo ´ come ha sottolineato Canzian stesso ´ il lungo percorso avviato di concerto con le organizzazioni sindacali ha fatto si` che dei 17 milioni di euro circa delle misure anticrisi messe in campo complessivamente, ben 2,7 milioni riguardassero appunto le politiche abitative. Tale cifra e` suddivisa in 1,3 milioni da dedicare alla copertura degli aumenti degli affitti per gli alloggi Erap che da oltre tre anni cosi` non subiscono balzi in avanti a carico delle famiglie. Il resto, cioe` 1,4 milioni, e` destinato a sovvenzionare le locazioni delle famiglie che non arrivano alla fine del mese e quindi non possono pagare l´affitto per intero. Inoltre, il protocollo appena sottoscritto contiene alcuni passi importanti per affrontare insieme alle oo.Ss. La questione del regolamento che stabilisce l´ammontare in genere dei canoni di locazioni e i criteri per avere l´alloggio Erap sulla base dell´indicatore di situazione economica Isee, le modalita` d´alienazione di una parte dei beni immobili che potrebbero sostenere la costruzione di nuovi alloggi; infine, questione che Cgil, Cisl e Uil hanno unanimemente definito ´centrale, delicata e importante´, arrivare a definire anche per il nuovo Piano Casa la questione delle abitazioni a basso costo (sovvenzionato) per le coppie di giovani sotto i 35 anni. Da tale sinergia fra Regione e sindacati puo` scaturire una collaborazione davvero proficua e concreta per aiutare le famiglie in difficolta` e renderle piu` serene nell´affanno quotidiano economico e sociale dove la preoccupazione per la casa e gli oneri che ne derivano hanno sempre un peso grandissimo. |
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VIA LIBERA DAL CIPE AL PIANO DELL´EDILIZIA ABITATIVA IN PIEMONTE PREVISTI INVESTIMENTI COMPLESSIVI PER OLTRE 168 MILIONI |
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Torino, 9 maggio 2011 - Il Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione economica) ha approvato il 5 maggio gli schemi di Accordo di Programma delle Regioni per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale. Tra i programmi approvati, è compreso anche quello predisposto dalla Regione Piemonte. A fronte di 34 manifestazioni di interesse formulate dai Comuni, dalle Agenzie Territoriali per la Casa (Atc) e da soggetti privati, cooperative edilizie e imprese di costruzioni, sono stati selezionati 9 “programmi integrati” riferiti alla trasformazione di aree perimetrate ad hoc. All’interno delle aree sono localizzati interventi da realizzare con contributo pubblico,(interventi di edilizia sovvenzionata e di edilizia agevolata in locazione per almeno 25 anni o in locazione con patto di promessa di vendita) ed anche interventi interamente a carico dei privati di edilizia residenziale e di supporto alla residenza, come attività commerciali e artigianali. Al finanziamento statale di 32.839.363,62 euro assegnato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- di concerto con il Ministero dell’Economia- si è aggiunto il cofinanziamento regionale derivante dagli interventi finanziati con il Programma Casa in corso di realizzazione all’interno delle medesime aree di complessivi 15.601.554 euro (47,6 per cento delle risorse statali). A queste risorse occore aggiungere circa 8 milioni di euro stanziati da Comuni ed Atc per la realizzazione di opere di urbanizzazione, viabilità e parcheggi e le risorse dei privati (sono previsti investimenti fino a 111 milioni di euro). L’investimento complessivo per la realizzazione degli interventi compresi nel programma coordinato regionale è di oltre 168 milioni. Per il Vice Presidente della Regione, la scelta della Giunta di promuovere l’inserimento nel piano nazionale di edilizia abitativa di progetti integrati a matrice mista pubblico-privata si è rivelata particolarmente felice sia per la dimensione complessiva dell’investimento attivato che risulta pari a oltre 5 volte il finanziamento statale, sia per la qualità delle proposte progettuali inserite nel programma. L’augurio è che i prossimi provvedimenti (deliberazione della Conferenza Stato/regioni e sottoscrizione formale dell’Accordo Stato/regione Piemonte) avvengano in tempi rapidi al fine di disporre delle risorse e dare avvio ai cantieri. Gli alloggi che saranno realizzati sono in totale 881 di cui 399 con contributo statale, 148 con contributo regionale del programma casa, 344 con risorse private. I progetti integrati sono localizzati nei Comuni di Collegno, Settimo Torinese (due progetti), Verbania, Cuneo, Fossano, Vercelli, Alessandria e Tortona. Oggi un ulteriore elemento di soddisfazione è dato dal varo da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto legge sullo sviluppo economico all’interno del quale è inserito il nuovo Piano casa del Governo, contenente norme relative alla liberalizzazione degli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia. Come sottolinea il Vice Presidente della Regione, il Piemonte ha già adottato una normativa di semplificazione, con la legge regionale 1/2011, che favorisce l’ampliamento degli edifici esistenti e i processi di demolizione/ricostruzione fuori dal centro storico, consentendo ai cittadini di intervenire sugli edifici, nel rispetto dell’ambiente e con particolare attenzione ad un graduato risparmio energetico. |
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URBANISTICA: CONVEGNO AD ACQUASPARTA: "RIVITALIZZAZIONE DEI CENTRI STORICI ESSENZIALE PER LO SVILUPPO DELL´UMBRIA" |
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Perugia, 9 maggio 2011 - La valorizzazione dei centri storici è un fattore fondamentale per l´Umbria, che sulla inimitabile unità del suo paesaggio e dei suoi centri storici ha costruito la sua immagine e la sua identità: l´identità della regione è un "unicum", un valore aggiunto, anche dal punto di vista turistico, su cui far decollare lo sviluppo economico. Lo ha detto l´assessore ai centri storici, cultura e turismo, aprendo il 5 maggio ad Acquasparta il convegno sul tema "L´attuazione dei Quadri Strategici di Valorizzazione nei centri storici umbri", organizzato presso la Casa della Cultura Matteo di Acquasparta dalla Regione Umbria, dal Comune di Acquasparta, dalla Confcommercio regionale e dalla sezione umbra dell´Istituto Nazionale di Urbanistica. Una giornata di dibattito, di studio e di riflessione fra amministratori regionali, provinciali, comunali, tecnici e addetti ai lavori - così è stata definita - per fare il punto sullo stato di attuazione e rilanciare la l.R. "12"/2008, che - è stato ricordato - promuove un nuovo approccio al recupero ed alla valorizzazione dei centri storici, attraverso gli strumenti del "quadro strategico di valorizzazione" (per un approccio multidisciplinare, multisettoriale ed integrato) e l´"ambito di rivitalizzazione prioritaria", focalizzata sullo sviluppo economico e sociale dei centri storici. Una grande novità - è stato sottolineato -, un vero e proprio "cambio di paradigma" rispetto al tradizionale approccio urbanistico, che si esprimeva nella disciplina dei Piani Regolatori o dei Piani particolareggiati. "I quadri strategici di valorizzazione - ha detto l´assessore regionale - sono il frutto di un approccio multisettoriale al problema dei centri storici, che ha nella multidisciplinarità, programmazione, integrazione, partecipazione e semplificazione le sue parole d´ordine, in una condivisione responsabilizzata di tutta la società per il rilancio dei suoi centri storici, tratto identitario e culturale dell´Umbria ricco di grande valore turistico. E´ questo - ha sottolineato l´assessore - il senso originario della legge ´12´, che va recuperato e attuato". "Ciò che va bene per il residente - ha detto il presidente di Unioncamere Umbria Giorgio Mencaroni -, va bene per il turista, e dunque ciò che realizziamo per migliorare la qualità della vita di chi abita il centro storico automaticamente diventa ´spendibile´ nell´offerta turistica, il senso tangibile di un ´made in Italy´ inimitabile e, soprattutto, non delocalizzabile. Occorre - ha aggiunto Mencaroni - lavorare per una programmazione integrata delle attività di comunicazione e promozione, evitando la parcellizzazione e recuperando risorse utili alle politiche generali dei centri storici". Nel corso della presentazione dei contributi tecnico-scientifici, si è parlato, fra le ipotesi in discussione sul tema della "premialità edificatoria", dei "crediti edilizi verdi", eventualmente destinati dai Comuni a proprietari di complessi urbani dismessi o di edifici degradati dei centri storici, che riqualifichino i beni con progetti rispettosi del carico urbanistico ed ambientale sostenibile. Come esempio innovativo di valorizzazione condivisa di territori e centri storici, oltre che di applicazione originale della legge "12", il sindaco di Acquasparta, introducendo i lavori, ha citato il "Quadro strategico di valorizzazione" intercomunale, che coinvolge Acquasparta, San Gemini e Massa Martana in un unico processo di rivitalizzazione economica, sociale e urbana dei centri storici delle tre amministrazioni. |
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URBANISTICA: CONVEGNO AD ACQUASPARTA, PRESIDENTE REGIONE UMBRIA: PROPOSTA COORDINATA E PARTECIPATA PER CENTRI STORICI |
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Acquasparta, 9 maggio 2011 - - "Questo appuntamento - ha detto, a conclusione dei lavori, la Presidente della Regione Umbria intervenuta alla sessione pomeridiana del convegno dedicata allo "stato di attuazione dei Quadri strategici di valorizzazione in Umbria", al quale hanno offerto la loro testimonianza gli amministratori di numerosi Comuni umbri - rappresenta un importante contributo alla gestione concreta di questa esperienza, il primo evento di valutazione sia della gestione della fase progettuale della legge regionale 12/2008 sia degli strumenti finanziari, pubblici e privati, che ne consentono l´attuazione, sia di alcune modalità attuative e partecipative". "Il problema - ha sottolineato la Presidente - è in che modo possiamo mettere a punto un coordinamento delle politiche sui centri storici, per offrire una proposta coordinata, fondata sulla partecipazione, per raggiungere gli obiettivi posti dai Quadri strategici di Valorizzazione". |
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RIQUALIFICAZIONE URBANA: SIGLATO ACCORDO PROGRAMMA PER ATTUAZIONE “PUC2” GUBBIO |
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Perugia, 9 maggio 2011 - Recuperare e trasformare il complesso sanitario dell´ex ospedale per il rilancio dell´attrattività del centro storico di Gubbio, sotto il profilo economico e sociale, nell´area compresa tra piazza 40 Martiri, Viale del Teatro Romano e parte di via Cavour. È questo l´obiettivo principale del Programma integrato di sviluppo urbano "Puc2" di Gubbio "Nova civitas: riconquistare la centralità", che prevede anche la realizzazione della "Città della salute", per la cui attuazione è stato siglato stamani a Perugia l´Accordo di Programma tra Regione Umbria, Comune di Gubbio, Azienda sanitaria locale n.1 e "Ater" (Azienda territoriale per l´edilizia residenziale) dell´Umbria. A sottoscrivere l´intesa, nella sede dell´Assessorato regionale, sono stati l´Assessore regionale all´Urbanistica e Riqualificazione urbana, il sindaco di Gubbio, il direttore generale dell´Asl 1 Andrea Casciari e il presidente dell´"Ater" Alessandro Almadori. L´investimento complessivo del "Puc2" ammonta a circa 26 milioni e 200mila euro, di cui circa 6 milioni e mezzo finanziati dalla Regione Umbria, a valere sulle risorse del Programma Operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale ("Por Fesr") 2007-2013 e degli stanziamenti per la legge regionale 23/2003 in materia di edilizia residenziale pubblica. Il Comune di Gubbio cofinanzierà 7 milioni di euro; circa 900mila euro saranno cofinanziati dall´"Ater" Umbria e 3 milioni di euro dall´Asl 1. I privati partecipano con circa 8 milioni e 600mila euro. L´accordo prevede l´impegno della Asl 1 a vendere al Comune una porzione dell´ex ospedale e a cedere all´Ater, in usufrutto oneroso trentennale, un´altra parte dello stesso immobile dove saranno costruiti 16 alloggi che, sempre in base all´intesa, verranno dati in locazione a canone concordato per trenta anni. All´interno del complesso dell´ex ospedale sarà realizzato un albergo di qualità, con centro benessere e ristorante. È prevista, inoltre, la realizzazione della farmacia comunale da parte del Comune. La Asl 1 realizzerà la "Città della salute". Il "Puc2" di Gubbio prevede poi la valorizzazione archeologica dei reperti nell´area adiacente all´ex ospedale e una riqualificazione dell´area circostante alla struttura dismessa mediante la ripavimentazione di alcune vie e di Piazza 40 Martiri, nonché la realizzazione di un verde pubblico, in sostituzione di una strada di scorrimento veloce, con percorsi pedonali che permetteranno un ulteriore accesso facilitato al centro storico. "Grande soddisfazione" per la firma dell´Accordo di programma è stata espressa dall´Assessore regionale all´Urbanistica e Riqualificazione urbana. L´attuazione dei lavori, ha sottolineato, consentirà di recuperare un´area importante del centro storico di Gubbio mettendo a disposizione risorse significative a sostegno dell´economia del territorio. Grazie al Programma integrato di sviluppo, ha aggiunto, verrà migliorata non la qualità architettonica e urbanistica di una zona rilevante del centro di Gubbio, ma miglioreranno anche la sua fruibilità e la qualità della vita per cittadini e visitatori. Con la realizzazione del "Puc2" di Gubbio, ha concluso l´Assessore regionale, viene inoltre completato il programma regionale per l´utilizzazione delle risorse del "Por Fesr" 2007-2013, investite per la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri storici, uno degli assi principali per lo sviluppo e la competitività dell´Umbria. |
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PIANO CASA IN SARDEGNA, VIA LIBERA RISORSE CIPE. CAPPELLACCI: "SODDISFEREMO ESIGENZE DI MOLTE FAMIGLIE IN CERCA DI ALLOGGIO" |
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Cagliari, 9 maggio 2011 - soddisfazione è stata espressa dal presidente, Ugo Cappellacci, per la decisione del Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, di attivare 740 milioni di fondi pubblici a livello nazionale per la realizzazione di alloggi nell’ambito del Piano casa. "La Sardegna è in prima fila nella partecipazione alle linee di intervento del Piano casa che prevedono acquisto e recupero di alloggi da destinare a canone sociale e la costituzione di fondi immobiliari per Housing sociale", ha detto Cappellacci. E ha aggiunto: "La scelta della Regione di presentare ai ministeri competenti interventi che non avevano trovato accoglimento finanziario in passato è servita a bruciare le tappe e servirà a soddisfare le esigenze di centinaia di famiglie in cerca di alloggi a canoni accessibili". Questo tipo di procedure attivate dall’assessorato dei Lavori pubblici "ha consentito una notevole accelerazione delle pratiche in risposta al ministero e il favorevole accoglimento delle stesse", ha spiegato l’assessore, Sebastiano Sannitu, "il responso positivo ai nostri progetti è ancor più importante in virtù del fatto che sono solo 14 le regioni inserite nei programmi approvati oggi dal Cipe - ha proseguito l´esponente dell’esecutivo - La Sardegna, peraltro, è la prima regione del centro-sud a presentare un piano definito di housing sociale di alto livello e improntato soprattutto sulla qualità". Le decisioni odierne del Cipe di stanziare 740 milioni si riferiscono alle linee di intervento “B” ed “E” del Piano casa nazionale che prevedono diverse ricadute in Sardegna. Ossia l’acquisto e il recupero di alloggi da destinare a canone sociale e interventi di riqualificazione urbana. In virtù di queste linee di intervento e delle intese conseguenti la Sardegna usufruirà di 13,352 milioni di euro da parte dello Stato, ai quali si sommano altri due milioni della Regione, 1,7 milioni di Area e 571 mila euro dei Comuni. Si renderanno così disponibili 234 alloggi in 16 Comuni della Sardegna. A questo si aggiungono le iniziative sulla linea di intervento meglio conosciuta come “housing sociale”, finanziata dalla Regione con 12 milioni. In merito è stata bandita una manifestazione di interesse ed è stata stilata una selezione di proposte progettuali ammissibili che dovrà essere approvata dalla Giunta regionale. Lo Stato parteciperà alla costituzione del fondo immobiliare necessario per i progetti di housing sociale regionali in percentuali variabili in virtù degli interventi che faranno parte del programma. L’obiettivo finale dell´housing sociale è quello di realizzare case a costi accessibili (alloggi sociali) per famiglie della cosiddetta “fascia grigia”, troppo ricche per avere diritto alle assegnazioni di edilizia residenziale pubblica, troppo povere per accedere alla casa sul mercato, e abitazioni private. Il sistema di housing sociale deve essere prima di tutto un progetto sostenibile sotto il profilo economico-finanziario, i nuovi quartieri devono essere caratterizzati da un elevato livello di qualità edilizia ed ambientale oppure devono nascere come recupero urbanistico ed edilizio di aree urbane o patrimoni immobiliari dismessi. |
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FAVORIRE IL RECUPERO EDILIZIO NEI COMUNI PIÙ POPOLOSI |
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Bolzano, 9 maggio 2011 - Il via libera alla riforma dei criteri per i contributi a fondo perduto in tema di edilizia agevolata, approvato in marzo, è stato perfezionato il 2 maggio dalla Giunta provinciale: il recupero di vecchi edifici non sará incentivato solo nei Comuni ad alto fabbisogno abitativo, ma anche nei Comuni sopra i 5mila abitanti a determinate condizioni. Il presidente Durnwalder ha ricordato che fondamentalmente la Giunta intende "incentivare il risanamento della cubatura già esistente all´interno dei centri abitati, riducendo così il rischio di fuga verso le zone di espansione e di costruzione ex-novo in periferia, utilizzando nuovi terreni e contribuendo a svuotare il centro nel quale abbondano le cubature non utilizzate". Con la delibera presentata dall´assessore Christian Tommasini sono stati perfezionati i criteri di concessione del contributo provinciale a fondo perduto. Il recupero di abitazioni viene incentivato e il sostegno della Giunta ampliato non solo ai proprietari di alloggi nei Comuni ad alta tensione abitativa bensì anche ai titolari di alloggi risanati residenziali nei Comuni con oltre 5mila abitanti. Il contributo viene concesso soltanto per l´abitazione recuperata e convenzionata per la durata di 20 anni, nei casi in cui il proprietario si impegna ad affittarla a canone di affitto provinciale. Il contributo non supera il 20% del costo di costruzione e viene calcolato sul costo di costruzione di un alloggio di 120 metri quadrati di superficie. |
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SICUREZZA LAVORO, PATTO REGIONE LOMBARDIA -FORZE SOCIALI MORTI BIANCHE:-44% TRA 2007 E 2010. META 2013: UN ALTRO -15% FORMIGONI:CONSENSO UNANIME A PIANO CHE SALVAGUARDA LA SALUTE |
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Milano, 9 maggio 2011 - Riduzione del 15% del numero assoluto di infortuni mortali e con esiti invalidanti; riduzione del 10% del tasso di incidenza degli infortuni gravi; emersione delle malattie professionali. Sono questi i principali obiettivi strategici, quantitativamente verificabili, contenuti nel "Piano regionale 2011-2013 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro". Il documento è stato realizzato da Regione Lombardia, in accordo con le parti sociali, i sindacati, il mondo dell´economia e dell´impresa e le istituzioni preposte all´attuazione e alla vigilanza della normativa in materia di tutela del lavoratore. Un´intesa per dare piena attuazione al Piano è sottoscritta il 5 maggio dal presidente Roberto Formigoni e dei rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti. Presente per Regione Lombardia anche l´assessore al Commercio Turismo e Servizi, Stefano Maullu. "Il patto siglato oggi - ha spiegato Formigoni - si inserisce nella scia di quello sottoscritto tre anni fa, grazie al quale abbiamo raggiunto risultati molto importanti, come ad esempio l´abbattimento del 44% degli infortuni mortali. Vogliamo proseguire su questa strada per rendere il lavoro in Lombardia sempre più sicuro, e lo facciamo attraverso l´utilizzo di nuovi e diversi strumenti che vanno dalla promozione di una cultura della sicurezza, all´informazione e alla formazione dei nostri lavoratori, all´introduzione di tecnologie più sicure, all´effettuazione di controlli che permettano di scoprire eventuali inadempienze, all´introduzione di premialità per le aziende che riescono a svolgere il loro lavoro senza incidenti di rilievo per i propri dipendenti". "Il nostro obiettivo - ha aggiunto il presidente - è tendere alla salvaguardia della vita e della salute di tutti i lavoratori". Formigoni ha poi sottolineato come tutte le associazioni (datoriali, industriali, artigianali, sindacali, agricole, ecc) abbiamo firmato il patto: "ci siamo riconosciuti nella volontà di garantire che il lavoro in Lombardia sia sicuro e senza rischi". Unanimità dunque di consenso al Piano regionale ma anche, nel corso della discussione che ha preceduto la firma, riconoscimento della positività del metodo che ha portato alla stesura del Piano stesso, improntato al massimo coinvolgimenti di tutti. I Risultati Del Piano 2008-2010 - Il nuovo Piano prosegue e rilancia l´impegno del programma 2008-2010, grazie al quale sono già stati ottenuti importanti risultati su questo tema. Nel periodo 2006-2009, ad esempio, il tasso d´incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati ha subito una riduzione pari al 13,7% (dati Inail -Istat); i casi di infortunio mortale si sono ridotti del 44,3% (passando da 104 eventi nel 2007 a 59 nel 2010). Nel 2009, il trend d´incremento delle segnalazioni di malattie professionali è risultato pari a +6,4% rispetto all´anno 2007 (l´emersione e quindi l´intervento sui casi è un fatto positivo). Le Azioni Del Piano 2011-2013 - Gli obiettivi per il periodo 2011-2013 saranno perseguiti attraverso diversi interventi. 1) Azione di sistema che, definendo ruoli e funzioni di tutti i soggetti coinvolti, affida maggiore responsabilità al titolare d´impresa, promuove sinergie con Enti e Associazioni di categoria, concorre alla revisione delle modalità d´azione della Pubblica Amministrazione. 2) Incremento del numero dei controlli nelle aziende, con priorità di intervento, da individuare a livello locale, nei comparti a elevato rischio per i lavoratori. 3) Integrazione programmatica ed operativa tra le Aziende Sanitarie Locali, le Direzioni Provinciali del Lavoro, gli Organismi Paritetici e tutti le articolazioni territoriali degli Enti del Sistema della Prevenzione, in attuazione del Progetto di Sperimentale avviato in accordo con il Ministro Sacconi in esito al Convegno Nazionale sulla sicurezza sul lavoro tenutosi a Milano il 12 ottobre 2009; 4) Sviluppo del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione - centrato sia sull´azienda (Impres@) sia sul profilo di salute del lavoratore (Person@) - ideato e realizzato per condividere informazioni con tutti coloro che operano in tema di sicurezza sul lavoro, assicurando così la disponibilità di un agile strumento di coordinamento dell´attività di controllo. A questo proposito va menzionato il sistema informativo per la trasmissione on line delle notifiche di avvio cantiere. Regione Lombardia, in sinergia con la Direzione Regionale del Lavoro per la Lombardia, ha disposto che la comunicazione avvenga dal 1 gennaio 2010 tramite sistema informatizzato. Ha, così, acquisito nel primo anno di applicazione 62.014 notifiche che costituiscono l´anagrafica dei cantieri presenti in Lombardia. La trasmissione on-line - unica esperienza in Italia - rappresenta un traguardo in termini di semplificazione per il cittadino, che non deve più recarsi agli uffici postali ed inviare tre raccomandate e consente alle Asl, alle Dpl, ai Comuni e agli Organismi paritetici territoriali di fruire immediatamente dell´informazione relativa all´apertura di un nuovo cantiere, programmando controlli efficaci in un settore in cui il numero degli infortuni sul lavoro è alto. 5) Anagrafica dei cantieri e dei controlli effettuati da tutti gli Enti del Sistema è strumento fondante di una programmazione che supera la prospettiva dell´intervento congiunto tra operatori di diverse Istituzioni, perché consente interventi autonomi ed indipendenti, ma inseriti in una medesima pianificazione. 6) Attivazione di sinergie, all´interno dei Comitati provinciali di Coordinamento, affinché le soluzioni operative/linee di indirizzo/vademecum per rischi specifici, già prodotti nella precedente pianificazione, siano applicate nelle aziende virtuose, consentendo così loro di godere dei meccanismi premiali, come la riduzione dei premi assicurativi. 7) Centralità della formazione per la promozione della cultura della sicurezza che si realizza attraverso un percorso dedicato alla scuola ed uno dedicato alle aziende, entrambi finanziati per complessivi 11,626 ml euro. |
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EURALLUMINA - ASSESSORE CHERCHI, ALTRI PASSI AVANTI DOPO RIUNIONE MINISTERO |
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Cagliari, 9 maggio 2011 - "Ulteriori passi avanti sono stati fatti anche oggi". E´ il commento dell´assessore del´Industria, Oscar Cherchi, sulla riunione al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Eurallumina. "E´ stata ribadita la disponibilità dell´olio combustibile necessario al riavvio della produzione - spiega Cherchi - e questo ci introduce di fatto alla fase successiva. Con la Sfirs abbiamo avviato da tempo lo studio della fattibilita´ delle richieste contenute nel protocollo d´intesa del 2009. Ora verrà invitata al tavolo di lavoro anche l´azienda, per poi predisporre il documento da presentare a Bruxelles. Questo dovrà avere caratteristiche tali da evitare procedure di infrazione in materia di aiuti di stato, visto che la Regione parteciperà alla costituzione della Newco che avrà il compito di realizzare la nuova centrale di produzione di vapore". |
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FORMIGONI/CISL: IMPEGNO COMUNE PER NUOVO WELFARE |
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Milano, 9 maggio 2011 - Lavorare insieme, ciascuno per le proprie competenze, per costruire un nuovo modello di welfare. Questo, in sintesi, l´obiettivo del momento di lavoro che il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha avuto con il segretario regionale della Cisl Gigi Petteni, accompagnato da diversi dirigenti del sindacato. "Ho apprezzato lo spirito di questo incontro e il testo del documento che mi hanno inviato - ha spiegato Formigoni -. Dimostra che sono un sindacato maturo, capace di leggere la situazione con tutti i dati che la realtà di oggi comporta. Sono un sindacato che fa per intero la propria parte di rappresentazione degli interessi dei lavoratori e cerca su questo il dialogo e il confronto con l´amministrazione". "Oggi - ha aggiunto il presidente - abbiamo convenuto di andare avanti su quella strada che ci ha permesso di lavorare insieme sugli ammortizzatori sociali, il cui modello l´abbiamo inventato proprio qui in Lombardia, e sulle politiche attive del lavoro che poi sono state assunte anche a livello nazionale". Il Nuovo Welfare - "Vogliamo costruire un nuovo modello di welfare - ha rimarcato Formigoni - siamo infatti entrambi convinti che non c´è più spazio per un welfare che sia soltanto dello Stato o tantomeno statalista. Bisogna cogliere delle nuove opportunità che vanno declinate insieme e poi vogliamo che sempre più, nei confronti delle riforme in atto del Paese - in primis quella del federalismo - ci sia spazio per la premialità e la virtuosità. Questo significa avere Governi più efficienti e attenzione più forte alla capacità di protagonismo della società". Uno Sciopero Ad Arte - Formigoni ha voluto anche commentare i disagi creati il 6 maggio a Milano dallo sciopero della Cgil. "Ho avuto l´impressione - ha detto - che abbiano voluto creare e cercare il disagio nella città e questa è una sensazione sgradevole. Credo che in questo modo i cittadini vengano allontanati da una valutazione delle vere motivazioni dell´astensione dal lavoro e questo non può che essere oggetto di dissenso e riprovazione". "Questa situazione ci induce a riflettere - ha concluso Formigoni - sul fatto che gli interessi degli altri cittadini e lavoratori vengono pesantemente danneggiati. Rispettiamo i diritti di tutti, di chi sciopera e di chi non sciopera. Oggi però quelli di chi non sciopera non sono stati rispettati e sono stati volutamente danneggiati e questo non è accettabile. Invoco la capacità del sindacato stesso di autoregolamentarsi". Soddisfazione è stata espressa anche dal segretario Petteni che ha sottolineato l´importanza del "lavoro fatto su ammortizzatori sociali e politiche attive". "Ora - ha concluso il segretario - vogliamo rilanciare con Regione Lombardia una nuova azione per incrementare temi di sviluppo e creare condizioni che favoriscano nuova occupazione, portando, allo steso tempo, la sfida sui temi del welfare". |
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INDUSTRIA, MSE: PORTO MARGHERA RICONOSCIUTA AREA DI CRISI COMPLESSA |
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Roma, 9 maggio 2011 - È stato firmato il 6 maggio il decreto di definizione di Porto Marghera come area di crisi complessa a seguito degli impegni assunti dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del tavolo di crisi della Vinyls. Il provvedimento giunge dopo l´istruttoria effettuata dal Ministero e sulla base della richiesta presentata dalla Regione Veneto. Grazie al riconoscimento di Porto Marghera come area di crisi complessa è possibile adesso attivare interventi di tipo industriale ed economico a favore del sito attraverso strumenti di livello nazionale e regionale. Nei prossimi giorni il Ministero convocherà la Regione Veneto e gli enti locali per definire i contenuti e gli strumenti dell’accordo di programma finalizzato al rilancio economico e produttivo dell’indotto di Porto Marghera con l’obiettivo di garantire un futuro ai lavoratori coinvolti nell´area di crisi. |
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APRE LO “SPORTELLO DI ASCOLTO” DEDICATO AGLI IMPRENDITORI CHE HANNO VISSUTO L’ESPERIENZA DEL FALLIMENTO |
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Venezia, 9 maggio 2011 - Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Venezia: “Noi commercialisti crediamo che competenze e persone oneste debbano sempre essere valorizzate e recuperate: per questo abbiamo avviato una nuova iniziativa finalizzata ad ascoltare gli imprenditori che hanno vissuto l’esperienza del fallimento e ad aiutarli a ritrovare un lavoro e una propria vita”. Nel I trimestre 2011 le aziende fallite in provincia di Venezia sono aumentate del + 13,21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ed addirittura del + 122,22% nei confronti del I trimestre 2009 Una task force di commercialisti a sostegno degli imprenditori falliti. Apre presso la sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Venezia lo “Sportello di ascolto” dedicato agli imprenditori che hanno vissuto l’esperienza del fallimento. L’iniziativa è stata presentata alla stampa, giovedì 5 maggio 2011, a Marghera (Venezia) presso la sede dell’Ordine. Un team di professionisti, composto dai consiglieri dell’Ordine, sarà a disposizione degli imprenditori che a causa della grave crisi economica si sono visti costretti a chiudere le loro aziende, per agevolarne il reinserimento nel mondo del lavoro, recuperando in tal modo persone oneste e competenze. Lo sportello sarà aperto, previa prenotazione telefonica (Tel. 041 5385 222) per fissare il colloquio, nella sede di Marghera (Venezia), in Via Salamonio 3. “Ritengo questa iniziativa di primaria importanza in un territorio come il nostro dove il tessuto economico è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che trovano maggiori difficoltà ad affrontare una crisi globale di questa portata e talvolta si vedono costrette a chiudere” – afferma Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Venezia - “Ed è drammatico che a pagarne le conseguenze a volte siano imprenditori di valore. Il nostro “sportello” intende facilitare il rientro nel mercato del lavoro di persone con particolari competenze che spesso vantano un prezioso patrimonio di esperienza professionale che altrimenti rischia di andare perduto. Per rilanciare l’economia del territorio è necessario affiancare gli imprenditori e aiutarli a superare l’isolamento e il vuoto in cui cadono, evitando così che sprofondino in una crisi irreversibile e siano abbandonati a loro stessi. Situazioni, queste, che spesso degenerano con pesanti implicazioni anche di carattere sociale”. L’ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Venezia in questa iniziativa mette in campo l’esperienza della categoria e il know how maturato al fianco delle Pmi del territorio, con cui gli oltre 1.182 iscritti lavorano quotidianamente. “In Italia un imprenditore che fallisce” - sottolinea Miani – “perde spesso, oltre alla sua attività, anche la fiducia e la stima di chi lo circonda. Competenze preziose, che spesso appartengono a persone oneste alle quali le cose sono solo andate male, rischiano così di essere disperse, emarginate dal silenzio e dalla disapprovazione. Noi commercialisti crediamo che competenze e persone oneste debbano sempre essere valorizzate e recuperate: per questo abbiamo avviato una nuova iniziativa finalizzata ad ascoltare gli imprenditori che hanno vissuto l’esperienza del fallimento e ad aiutarli a ritrovare un lavoro e una propria vita”. L’iniziativa dei commercialisti appare quanto meno opportuna in una congiuntura dove ancora non si vedono segnali di ripresa. Gli ultimi dati rilevati dal Cesdoc, (Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia, sui fallimenti nella circoscrizione di competenza del Tribunale di Venezia registrano nel I Trimestre 2011, 60 fallimenti: un aumento del +13,21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (53 fallimenti nel I trimestre 2010). Situazione ben più drammatica se paragonata al I Trimestre 2009, con una crescita di + 122,22% di aziende fallite. Tra i comparti produttivi ad avvertire maggiormente il momento negativo in questo primo trimestre 2011 le costruzioni, che con 14 fallimenti coprono il 23,33% del totale, le attività manifatturiere ( 21,67%), ed il commercio all’ingrosso e al dettaglio ( 18,33%). Da soli, questi tre settori equivalgono a quasi due terzi delle aziende fallite. |
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SICUREZZA: ENTRATA IN VIGORE IN ITALIA LA DIRETTIVA UE PER LA PROTEZIONE DELLE GRANDI INFRASTRUTTURE |
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Milano, 9 maggio 2011 – Mentre lo scenario geopolitico internazionale si sta rendendo sempre più incandescente per il rischio di attentati, in Italia è appena entrata in vigore la direttiva Ue che reca norme e disposizioni per l’individuazione e la designazione delle infrastrutture critiche europee per migliorarne la protezione. Nella Gazzetta Ufficiale di ieri, infatti, è stato pubblicato il decreto legislativo che dà attuazione alle norme comunitarie (promosse dall’allora commissario Ue Franco Frattini), con l’obiettivo di potenziare la sicurezza delle grandi infrastrutture energetiche e dei trasporti del Paese nei confronti di azioni terroristiche o criminali, ma anche aumentarne la robustezza rispetto a guasti accidentali ed eventi naturali. In concomitanza con l’entrata in vigenza delle disposizioni, i temi connessi alla loro applicazione, ai costi e ai benefici per l’utenza e alla situazione della sicurezza nazionale, alla luce delle minacce provenienti dalla Libia e da Alquaida, sono stati discussi oggi a Milano nel convegno di approfondimento organizzato dall’Aiic-associazione Italiana Esperti in Infrastrutture Critiche, in cooperazione con Bcmanager e Anssaif, presenti i responsabili della sicurezza delle principali infrastrutture nazionali, tra cui Fs, Enav, Eni, Enel, Terna, Regione Lombardia ed altri. L’aiic, per aiutare gli operatori coinvolti, ha già creato uno specifico Gruppo di Lavoro per predisporre le linee guida sul contenuto del “Piano della Sicurezza dell’Operatore”. Nell’analisi non sono mancate le ombre. Il neo-presidente dell’Aiic, Sandro Bologna, ha rilevato che «l’entrata in vigore della Direttiva in Italia avviene a otto giorni dalla conferenza della Commissione Europea (Dg Home) convocata per avviare la revisione della stessa Direttiva, mettendo così in evidenza un ritardo della politica italiana nel recepimento delle disposizioni europee». Pur riconoscendo che «questa legge è certamente un importante passo in avanti perché, stante la criticità per il Sistema Paese di alcune infrastrutture, essa conferma che tali infrastrutture necessitano di una protezione maggiore che impone l’adozione di misure atte a contrastare tutte le possibili minacce e garantire la capacità di mantenere erogazione dei propri servizi essenziali alla popolazione», il prof. Roberto Setola, segretario dell’Aiic e direttore del master in Homeland Security, ha però rilevato che «a distanza di oltre due anni dal rilascio della Direttiva Europea, in Italia siamo in una situazione paradossale. Infatti, di fronte ad un forte dinamismo e interesse degli operatori, permane un’inerzia delle autorità pubbliche. Negli altri Paesi europei in questi due anni sono stati invece adottati piani e iniziative concrete per migliorare la sicurezza di queste infrastrutture critiche e vitali per la società». In base alla Direttiva, ogni azienda “critica” dovrà avere un responsabile della sicurezza unico, che fungerà da punto di contatto per tutte le problematiche di sicurezza, e di un ‘Piano della Sicurezza dell’Operatore’, che dovrà contenere una dettagliata analisi delle diverse minacce, vulnerabilità e, soprattutto, delle varie contromisure da adottare in funzione delle specifiche situazioni di rischio. Piano che dovrà poi essere validato e approvato dalle autorità pubbliche. Durante il convegno è stato apprezzato che le nuove misure possano contribuire a migliorare la sicurezza delle nostre infrastrutture, ma è stato lamentato che esse non affrontano vari problemi, come quello dei costi: tutti gli oneri sono posti direttamente a carico delle aziende, con la possibilità che questi siano poi ribaltati sull’utenza con conseguenti incrementi tariffari. Il presidente Bologna ha pure preannunciato che «quasi sicuramente la revisione Ue della Direttiva porterà ad includere le infrastrutture Ict tra le quelle critiche europee, in aggiunta alle attuali energetiche e dei trasporti. In vista di questo, l’Aiic promuoverà progetti e attività specifiche per sviluppare criteri che meglio identifichino la criticità delle infrastrutture Ict». |
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SOTTOSCRITTE LE CONVENZIONI PER LA COSTITUZIONE DEI COORDINAMENTI PROVINCIALI E IL POTENZIAMENTO DEI SUAP |
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Catanzaro, 9 maggio 2011 - L’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha sottoscritto, nella sede del dipartimento, le convenzioni che danno il via alla “Costituzione dei Coordinamenti Provinciali” e al “Potenziamento dei Suap (Sportello Unico Attività Produttive) esistenti e alla creazione di nuovi Suap”, in attuazione della Linea di Intervento 7.1.1.2 finanziata sul Por Fesr 2007-2013, impegnando risorse finanziarie rispettivamente pari a 500.000,00 e 2.400.000,00 euro. “Lo scopo – ha detto l’Assessore Caridi - è quello di uniformare sull’intero territorio regionale la gestione dei Suap, in una logica di miglioramento e ampliamento dei servizi offerti alle imprese, riducendo i tempi di risposta della Pubblica Amministrazione e creando quindi condizioni più favorevoli alla localizzazione d’impresa”. In questa ottica, l’Assessorato alle Attività Produttive – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - ha avviato un’azione tesa a sostenere e supportare i Comuni nel miglioramento del servizio “Sportello Unico per le Attività Produttive” o nella sua istituzione, all’interno di un Sistema Regionale basato sui Coordinamenti Suap Provinciali e Regionale, come strumenti di sviluppo economico del territorio attraverso un´attività amministrativa fondata sulla certezza dei tempi e delle procedure, nonché sulla promozione delle potenzialità di sviluppo delle diverse comunità locali. L’iter, per il quale ha svolto un proficuo lavoro il Dipartimento, si è concluso con la sottoscrizione delle convenzioni nella sede dell’Assessorato, da parte delle cinque amministrazioni provinciali. Secondo l’Assessore Antonio Caridi “l’impegno risponde pienamente a quanto previsto dalla Legge Regionale 12 agosto 2002, n. 34 “Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali”, che tra l’altro definisce le funzioni amministrative e compiti concernenti la promozione ed il coordinamento delle gestioni associate intercomunali degli sportelli unici, nel rispetto delle competenze comunali”. L’amministrazione regionale, con questa azione, ha avviato un percorso virtuoso per lo sviluppo ed il consolidamento degli Sportelli Unici singoli e associati della regione che prevede, oltre alla creazione di organi di coordinamento regionali e provinciali, anche un importante supporto per lo sviluppo e l’innovazione tecnologica dei servizi unici con azioni aggiuntive di formazione e assistenza tecnica. Il progetto “Sistema Regionale Suap “ ha una forte connessione unitaria, nel senso che tutte e le Azioni che attuano la Linea 7.1.1.2 convergono verso un unico sistema di governance, teso a realizzare un moderno e innovativo punto di riferimento per il sistema economico (interno ed esterno alla Regione) e per tutti i Soggetti Pubblici interessati ai procedimenti connessi al sistema Suap, con l’aggiunta di un interessante modulo sulla promozione territoriale (Mkt). Secondo l’organizzazione ed il miglioramento dei Suap esistenti sia in forma singola che associata, puntano ove possibile a realizzare associazioni territoriali che ogni Provincia promuoverà, in base al confronto e all’accordo con i propri Comuni, legandoli ad una “vision” condivisa con il Dipartimento Attività Produttive, con l’obiettivo di mettere in grado tutti e 404 Comuni di utilizzare il Sistema Informatico e di partecipare, alle attività dei Coordinamenti Provinciali e, attraverso questi al Coordinamento Regionale (Surap), in corso di costituzione. Nel momento in cui tutto il sistema andrà a regime il risultato di tutte le Azioni della Linea configurerà un Servizio Integrato su base Regionale di primo piano a livello nazionale. Sicuramente con l’avvento del Dpr 160/2010, si assisterà ad una accelerazione dei processi, da questo punto di vista il progetto della Regione Calabria, per come ha disegnato il proprio ruolo, si può distinguere proprio per il fatto di avviare in un unico momento tutte le componenti del Sistema con l’adesione di tutte e cinque le Province e un coinvolgimento, promosso in numerosi incontri provinciali, dei Comuni. |
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LAVORO: 3.700 DOMANDE AZIENDE INCENTIVI 2010 PER SVILUPPO OCCUPAZIONE |
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Trieste, 9 maggio 2011 - Sono quasi 3.700 le domande presentate nel corso del 2010 dalle aziende per ottenere gli incentivi regionali a favore dello sviluppo dell´occupazione. Il bilancio degli incentivi alle imprese regionali in favore dell´occupazione, spiega l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, prevede due interventi importanti previsti dalla legge regionale 18/2005 agli articoli 30, 31, 32, 33 e 48. Il primo prevede la concessione di incentivi alle imprese che assumono o stabilizzano lavoratori in condizione di svantaggio occupazionale. Il secondo prevede incentivi per l´assunzione di lavoratori coinvolti nelle crisi occupazionali". Prendendo in esame le singole tipologie di incentivo, i lavoratori interessati da un contratto di assunzione a tempo indeterminato sono stati 2.028; a livello territoriale, il maggior numero di assunzioni si è registrato in provincia di Udine (1.017 lavoratori). I lavoratori precari che hanno visto il proprio contratto a termine trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato sono stati complessivamente 1.334; l´incidenza più alta di stabilizzazioni occupazionali si riscontra in provincia di Udine (703 in termini assoluti), seguita da Pordenone (374). Le persone che hanno costituito una propria attività imprenditoriale nel corso del 2010 sono state 299: 149 lavoratori hanno creato una propria impresa in provincia di Udine, 68 a Pordenone, 43 a Gorizia e 39 a Trieste. A livello territoriale, il 50,3 per cento delle richieste sono state presentate in provincia di Udine (1.846 in valore assoluto), il 21per cento a Pordenone (769 domande), il 16,7per cento a Trieste (611) e il 12,1 a Gorizia (443). L´incremento di domande d´incentivo si è rivelato ancor più consistente nel secondo semestre del 2010 grazie al nuovo Regolamento che ha aggiunto il contratto di apprendistato tra le tipologie di rapporto a termine che l´impresa beneficiaria degli incentivi può trasformare in lavoro stabile per i propri lavoratori. Dal versante della ripartizione per settori economici, su 3.362 lavoratori di cui 2.028 assunti e 1.344 stabilizzati, il 60,1 per cento sono inseriti nel terziario (2.021 in valori assoluti), il 29,6 per cento nell´industria (996 lavoratori), il 9,9 per cento nell´edilizia (334 lavoratori) e lo 0,3 nell´agricoltura (11 inserimenti). Focalizzando l´attenzione nel comparto dei servizi, il maggior numero di inserimenti si registra nel commercio, nei servizi immobiliari, informatici, professionali, di ricerca e sviluppo. Per quanto attiene ai comparti industriali, va evidenziato che l´incidenza più alta di inserimenti si riscontra nel settore della metallurgia e produzione di macchine . Per quanto riguarda i settori in cui si collocano le nuove imprese (226) create da lavoratori disoccupati o fuoriusciti da situazioni di crisi (299), il terziario fa la parte del leone con 187 nuove realtà aziendali; 21 imprese sono state costituite nell´edilizia, 17 nell´industria e una nell´agricoltura. Nei singoli comparti, il numero maggiore di imprese si colloca nel commercio, seguito dal comparto degli alberghi e ristoranti e da quello degli "altri servizi", che comprende tutta una serie di piccole attività commerciali e artigianali, quali puliture, parrucchiere, estetiste. |
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COMMERCIO E TURISMO IN LOMBARDIA, FORMIGONI: NUOVE MISURE |
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Milano, 9 maggio 2011 - "Il quinquennio che abbiamo davanti è di fondamentale importanza per tornare a crescere, rilanciare la Lombardia e rinsaldare una posizione di vertice sul panorama italiano ed europeo. Per riuscirci è fondamentale condividere progetti e metodi, attraverso un confronto e un dialogo costanti". La condivisione, dunque, fa la forza. È questo il messaggio che il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha voluto lanciare all´incontro del terziario nella sala congressi dell´Unione alla presenza del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e del sindaco di Milano Letizia Moratti. L´importanza Della Trasversalità - Ciò che Formigoni chiede a chi produce e fornisce servizi è di fare quadrato intorno al metodo di lavoro promosso da Regione Lombardia: "Le politiche di promozione del commercio e del turismo devono essere il frutto di un´azione congiunta e trasversale". Questo vale sia all´interno di Regione Lombardia, che sta agendo in modo da far cooperare tutte le sue direzioni in materia di attrattività, sia nel contesto allargato del sistema lombardo, "dove stiamo applicando e applicheremo sempre di più una sussidiarietà spinta, in grado di coinvolgere il pubblico e il privato, mobilitandone le risorse materiali e immateriali". In quest´ottica il presidente ha presentato le iniziative di Regione Lombardia in materia di start up d´impresa, di distretti del commercio, di eccellenze turistiche, d´innovazione e di aspetti normativi. 30 Mln Per Start Up - L´italia è il Paese delle piccole imprese: quelle con meno di 10 addetti sono quasi il 95 per cento del totale e contribuiscono per circa un terzo al fatturato e al valore aggiunto complessivi. "Per anni - sottolinea il presidente - abbiamo sentito demonizzare l´anomalia italiana da parte di certi guru, che volevano spiegarci che le nostre imprese erano malate di nanismo e di familismo e incapaci di comprendere le magie della finanza. Per fortuna, all´avvento della crisi, hanno dovuto cambiare argomento". Questa peculiare tipologia imprenditoriale rappresenta uno dei principali elementi di forza del nostro sistema produttivo: per questo la Regione ha lanciato il bando start up d´impresa rivolto ai giovani e alle donne. "Dalla fine di maggio sarà possibile presentare domanda e accedere ai 30 milioni di euro di risorse che Regione Lombardia ha messo a disposizione". 14,4 Mln Per I Distretti - Altro cardine della politica regionale di promozione del terziario è l´esperienza dei Distretti del commercio, lanciata nel 2007 in un´ottica di reale sussidiarietà. Un modello, questo, che è stato recepito a livello nazionale, "dimostrando - commenta Formigoni - la straordinaria capacità d´innovazione che insieme abbiamo saputo offrire per rispondere alle sfide della competitività e dello sviluppo". In questo ambito, nel mese di marzo, è stato aperto il quarto bando per i Distretti del commercio, con il quale sono stati messi a disposizione 14,4 milioni di euro con una novità molto importante: "Sono state ampliate le categorie di beneficiari del contributo. Oltre alle imprese commerciali, sono state ammesse anche le imprese del turismo e dei servizi operanti all´interno del perimetro distrettuale". 8 Mln Per Le Eccellenze Turistiche - Con la stessa ottica di promozione di un sistema integrato, con la quale Regione Lombardia promuove i Distretti del commercio, "stiamo agendo anche sul fronte del turismo. Stiamo lavorando insieme al Ministero a una serie di progetti tematici di promozione dell´eccellenza turistica". Tra questi ci sono quello dedicato alle acque di Lombardia e quello destinato al sostegno del turismo montano sostenibile. Per questi progetti le risorse, ministeriali e regionali, ammontano complessivamente a più di 8 milioni di euro. 15 Mln Per L´innovazione - Anche l´innovazione è una delle leve strategiche. Regione Lombardia è intervenuta a sostegno delle imprese con diversi bandi, spesso trasversali. Il più importante, in questo ambito, è il bando Innovaretail, grazie al quale, nelle sue tre edizioni, sono stati messi a disposizione dei negozi presenti nei centri urbani quasi 15 milioni di euro complessivi. "Restando sul fronte dell´innovazione tecnologica - ha detto Formigoni - posso anticiparvi che siamo in una fase di avanzata interlocuzione con Confcommercio, per valutare nuove misure di sostegno alle imprese di servizi". Le Norme Contro La Criminalità - Altro impegno della Regione citato da Formigoni è quello per la semplificazione. La redazione del Testo unico del commercio, che ha raccolto e razionalizzato in un unico testo normativo tutte le leggi regionali sulla materia preesistenti, ha ottenuto la soddisfazione delle associazioni di categoria. Sempre in tema di normativa recentissima è la legge per la prevenzione e il contrasto della criminalità, che contiene norme e interventi articolati in tema di trasparenza degli appalti, lotta alla criminalità organizzata e lotta all´usura. |
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SVILUPPO ECONOMICO: “ARTIGIANATO ARTISTICO, SETTORE CON PROPRIA IDENTITÀ” SOTTOSCRITTA DALLA LIGURIA LA CARTA INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO INSIEME A LAZIO, ABRUZZO E MOLISE |
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Genova, 9 maggio 2011 - L’assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli ha partecipato oggi, in rappresentanza della Regione Liguria, alla sottoscrizione della carta internazionale dell’artigianato artistico a Firenze, in occasione della mostra dell’artigianato presso la Fortezza Da Basso. La carta, promossa da Cna, Confartigianato Italia e dalle associazioni di settore francesi e spagnole definisce l’artigianato artistico come portatore di valori universali e propone un programma europeo a favore dell’artigianato che si sviluppi intorno ai punti chiave della comunicazione, promozione, internazionalizzazione, commercializzazione, formazione, istruzione, turismo e musei. “Le politiche portate avanti in questi anni dalla Regione Liguria – ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli – hanno sempre supportato l’artigianato e i risultati ci spingono ad andare avanti nel sostegno, prima di tutto quello di evitare l’estinzione delle antiche botteghe e anche quello di trasmettere la qualità della produzione artigiana”. “La carta – ha continuato Guccinelli - rappresenta il primo strumento internazionale che riconosce nell’artigianato artistico un settore economico e culturale con una propria identità specifica e si prefigge l’obiettivo di costituire una base condivisa per la messa a punto di strategie per la valorizzazione e la tutela dell’artigianato a livello internazionale”. Secondo l’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria la “serrata competizione impone di porsi oggi in una logica di rete che supera i confini territoriali. In questo senso le piccole e piccolissime imprese liguri che compongono il variegato panorama dell’artigianato artistico potranno trovare un ulteriore sostegno all’azione di comunicazione e promozione del settore”. |
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RICONOSCIUTA CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA PER MARGHERA E MURANO |
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Venezia, 9 maggio 2011 - “Con l’ufficializzazione del riconoscimento di crisi complessa per l’area di Porto Marghera e aree limitrofe da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, occorre avviare subito un ampio confronto tra le realtà economico – sociali, le istituzioni locali e il Governo nazionale per assemblare tutte le risposte che permettano di delineare un futuro positivo per questa zona strategica, collocata di fronte alla più bella città del mondo”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Renato Chisso, commentando la firma del decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa di Porto Marghera e dei territori limitrofi, in sostanza Murano. La formalizzazione di situazione di crisi industriale complessa riconosce, in sostanza, che la situazione non è risolvibile in via ordinaria con gli strumenti e le risorse di competenza regionale; che sono coinvolte imprese di grande o media dimensione con effetti sull´indotto e aree o distretti fortemente specializzati in un settore produttivo che manifesta una crisi prodotta dalla domanda internazionale, interessando imprese di una filiera produttiva localizzata in più regioni. “E’ uno scenario che avevamo prospettato già nei mesi scorsi, prima della vicenda Vinyls – ha ricordato Chisso – per il quale ancora nel settembre scorso avevamo richiesto il formale riconoscimento da parte del governo”. Il Ministero ha ora accertato le condizioni per il riconoscimento, dichiarato con decreto del responsabile della Direzione generale per la politica industriale e la competitività. “A questo – ha ricordato Chisso – dovrà seguire la sottoscrizione da parte del Ministro dello Sviluppo Economico di un accordo di programma e del programma complessivo di intervento, prevedendo l’integrazione ed il coordinamento delle attività e delle risorse di amministrazioni statali, della Regione, degli enti locali e degli altri soggetti pubblici e privati interessati ad investire su tale area. Faccio presente che il presidente Luca Zaia si è mosso in questa direzione convocando nell’ottobre scorso il Tavolo permanente per Porto Marghera e attivando specifici Gruppi di lavoro, che hanno già individuato una serie di possibili investimenti. Si tratta di verificare ulteriormente la loro fattibilità tecnica, economica e amministrativa, in modo da inserire queste progettualità eel programma complessivo di intervento previsto dal decreto ministeriale”. |
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VINYLS: SI STA DEFINENDO PROGETTO LAVORO PUBBLICA UTILITA’ CHE PREVEDE INDENNITA’ AGGIUNTIVA A CIG PER LAVORATORI |
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Venezia, 9 maggio 2011 – “Seguiamo con la massima attenzione la Vinyls. Lo dimostrano i continui momenti di confronto e gli incontri del tavolo istituzionale dell’altro ieri e di quello tecnico di stamani in relazione all’indennità aggiuntiva alla Cig. Ieri a Roma abbiamo esteso gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori con un accordo siglato al Ministero del Lavoro. In quella sede abbiamo comunicato, agli interessati e al Ministero stesso, l’approvazione di una delibera da parte del governo veneto che prevede un progetto d’intervento su lavori di pubblica utilità per i lavoratori Vinyls che in questi mesi hanno garantito la sicurezza degli impianti in modo che possano ottenere i benefici degli ammortizzatori sociali”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro che sottolinea: “Il paradosso era che i lavoratori impegnati nella sicurezza degli impianti per la collettività e per il territorio si vedessero decurtato il già modesto reddito della Cig perché andavano a lavorare. Ora guardiamo con fiducia alla fine di maggio quando il Ministero dello Sviluppo Economico avrà valutato le diverse offerte per l’azienda Vinyls. Infatti – continua l’assessore - grazie all’intervento del Ministero del Lavoro e della Regione Veneto, con la propria azione specifica sui lavori di pubblica utilità che aggiungerà un’indennità da definirsi in termini di quantità e tipologia dei lavoratori beneficiari, certamente i mesi di aprile e maggio saranno affrontati con qualche garanzia in più per i nostri lavoratori”. Donazzan informa inoltre che “stamattina nella riunione tecnica con i lavoratori sul progetto dei lavori di pubblica utilità è rimasta da verificare solo una modalità di destinazione delle risorse aggiuntive che sono poste a carico del bilancio regionale limitatamente al periodo in cui i lavoratori sono in Cig; infatti a fine mese ci sarà la definizione di una soluzione che ci auguriamo sarà il riavvio della produzione a Porto Marghera; quindi a fine maggio/primi giugno la Cig per la Vinyls terminerà; restano poi alcune verifiche da fare con l’Inps per evitare eventuali conflitti con qualche normativa in materia di ammortizzatori sociali”. Martedì prossimo in Giunta regionale sarà portata una delibera di ulteriore definizione del progetto sui lavori di pubblica utilità. |
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VENETO: AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA 2011 |
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Venezia, 9 maggio 2011 - In relazione agli articoli di stampa sulla questione della cassa integrazione in deroga, gli assessori regionali al bilancio Roberto Ciambetti e al lavoro Elena Donazzan dichiarano quanto segue: “Gli ammortizzatori sociali in deroga nel Veneto per il 2011 e in continuità con il 2009/2010, sono assicurati dagli accordi regionali di dicembre 2010 e dal recente accordo Stato regioni del 14 aprile 2011. Tali accordi prevedono la concessione della cassa integrazione in deroga e della mobilità in deroga per le aziende e i lavoratori veneti coinvolti dalla perdurante crisi economica per tutto il 2011. La Regione Veneto è dal 2009 impegnata finanziariamente a coprire una parte degli ammortizzatori in deroga con risorse proprie a cui si aggiungono le risorse per le politiche di riqualificazione e di ricollocazione sul mercato del lavoro. Il nuovo accordo nazionale di aprile 2011 ha tuttavia aumentato dal 30% al 40% la quota di compartecipazione regionale agli ammortizzatori in deroga ed è in corso di definizione il termine dal quale decorrerà effettivamente l’applicazione della nuova percentuale di compartecipazione regionale. La Giunta regionale, nell’ambito delle politiche di bilancio 2011, sta per effettuare una prima assegnazione di risorse che garantiscono l’accoglimento delle domande di Cassa Integrazione in deroga e mobilità in deroga presentate sino al 30 aprile 2011, che corrispondono a circa la metà del fabbisogno annuale previsto. L’impegno della Giunta regionale congiuntamente al Governo è di garantire la piena applicazione degli accordi e quindi gli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2011. Questo peraltro avverrà, da un lato, nel rispetto delle norme nazionali e delle direttive regionali in materia di erogazione della spesa e, quindi, dall’altro, questo sarà oggetto di verifiche periodiche per consentire l’autorizzazione delle domande via via presentate. A questo proposito si informa che lunedì 9 maggio sarà nuovamente possibile presentare istanze di cassa integrazione in deroga sul portale regionale e di mobilità in deroga presso i centri per l’impiego provinciali. La loro accettazione avverrà successivamente alla realizzazione delle verifiche predette. Inoltre a breve sarà emanato un primo avviso regionale per l’effettuazione delle politiche di riqualificazione e supporto all’acquisizione di competenze destinate ai lavoratori beneficiari degli ammortizzatori in deroga”. |
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"EUROPEANDO": AMMESSE ALLA VALUTAZIONE ALTRE PROPOSTE IMPRENDITORIALI |
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Cagliari, 9 maggio 2011 - L´assessorato del Lavoro ha ammesso alla fase di valutazione alcune delle idee progettuali presentate in adesione al concorso di idee "Europeando - Nuovi imprenditori" e inizialmente escluse. Ricordiamo che l´obiettivo dell´iniziativa, finanziata con i fondi del Por Fse 2007-2013, è promuovere la cultura dell´imprenditorialità e sostenere lo sviluppo di progetti di creazione di impresa, stimolando la definizione di idee competitive e innovative. In particolare, con questo concorso saranno selezionate le 200 migliori idee imprenditoriali (25 per ogni Provincia sarda) sotto il profilo dell´originalità, dell´innovazione e della sostenibilità. I vincitori del concorso parteciperanno ad un percorso formativo e di accompagnamento integrato, che sarà erogato a cura della Regione e che si articolerà attraverso i seguenti interventi: - formazione (comprese visite di studio presso imprese o centri di eccellenza presenti sul territorio dell´Unione europea), consulenza e tutoraggio; - predisposizione di un piano di impresa (business plan). Http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1385&id=21441 |
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