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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Giugno 2011
ROMANI RIUNISCE COMITATO DEI MINISTRI PER GARA FREQUENZE “APRIAMO LA STRADA AL 4G, PROCEDURA CONCLUSA ENTRO 30/9”  
 
 Roma,15 giugno 2011- Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha riunito ieri il Comitato dei ministri, costituito ai sensi del Dpcm 10 giugno 2011, per l’assegnazione dei diritti d’uso relativi alle frequenze in banda 800, 1800, 2000, 2600. Erano presenti all’incontro il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario all’Economia Luigi Casero. Ha preso parte inoltre ai lavori il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, visto anche il ruolo svolto dall’Autorità nelle definizione del regolamento della gara. Il Comitato ha esaminato i principi cui dovrà attenersi la procedura di gara e le relative tempistiche, definendo le basi d’asta. In particolare, il bando sarà pubblicato il prossimo 25 giugno, con la previsione di concludere le procedure - tramite il versamento degli introiti di aggiudicazione - entro il 30 settembre 2011, secondo quanto definito dalla legge di stabilità. Con la procedura di gara, il governo attua uno dei pilastri fondamentali del piano Italia Digitale, dopo aver dimezzato il digital divide a aver messo in campo un innovativo progetto di sviluppo per le reti Ngn. L’italia inoltre sarà tra le prime nazioni europee ad assegnare tali frequenze all’industria della telefonia mobile. “Con l’insediamento del comitato dei ministri – ha dichiarato il responsabile dello Sviluppo Economico Paolo Romani – avviamo definitivamente la procedura per la più importante asta di frequenze mai attuata nel nostro Paese, data l’ampiezza dello spettro che sarà assegnata, pari a 255 mhz. Con la gara apriamo in Italia l’era del 4G – ha proseguito il ministro – che consentirà a cittadini e imprese di usare internet in mobilità a banda larga. Il governo dunque crea le condizioni per una nuova fase di rilancio di un settore strategico, che può tornare a crescere a ritmi fortemente sostenuti, anche in quelle aree oggi in digital divide. Siamo impegnati a lavorare con grande determinazione per rispettare l’iter e le tempistiche indicate dal comitato, in considerazione anche del contributo alla stabilità dei conti pubblici che giungerà dal completamento della procedura” ha concluso Romani.  
   
   
7ª CONFERENZA DELL´ASSOCIAZIONE EUROPEA DI SIMULAZIONE SOCIALE  
 
Montpellier, 15 giugno 2011 - La settima conferenza dell´Associazione europea di simulazione sociale si terrà dal 19 al 23 settembre 2011 a Montpellier, in Francia. La simulazione sociale è un campo di ricerca che applica metodi computazionali per studiare aspetti inerenti alle scienze sociali. Ha lo scopo di superare il divario tra l´approccio descrittivo utilizzato nelle scienze sociali e l´approccio formale usato nelle scienze applicate. L´evento si concentrerà su una vasta gamma di ricerche attuali che spaziano dalle società artificiali molto astratte ai modelli empirici, dai progressi metodologici ai risultati di simulazioni e il loro confronto con le prove, dagli sviluppi teorici sulle decisioni, sulle reti, sull´azione collettiva e sulle politiche alle lezioni di simulazioni per i responsabili delle decisioni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Essa2011.org/    
   
   
E-DEMOCRACY: IL 17 GIUGNO A BOLOGNA LA PREMIAZIONE DELLE CINQUE IDEE MIGLIORI PER "ACCORCIARE LE DISTANZE" TRA CITTADINI E AMMINISTRAZIONI.  
 
Bologna, 15 giugno 2011 - Social game per commentare decisioni pubbliche. Foto via smartphone per segnalare disservizi. Car pooling per portare rifiuti differenziati ai centri di raccolta attraverso mappe interattive condivise. Referendum elettronici o “e-voting” via web sulle decisioni legislative. Sono alcune delle 62 idee arrivate da tutt’Italia per il concorso “Ideamocracy” promosso dalla Regione Emilia-romagna tramite il Servizio Comunicazione ed educazione alla sostenibilità. Tra queste è stata selezionata una prima rosa di “possibili idee vincenti”: 14 progetti nei quali prevale l’utilizzo di strumenti “multicanale” (che integrano web, mobile, e-mail, ecc…) per stimolare le persone ad esprimersi su svariate tematiche. La maggior parte delle idee provengono da Bologna e dall’Emilia-romagna, ma si registrano sette proposte dal Lazio, tre da Campania e Abruzzo, due da Sardegna e Puglia. Tra i terreni sui quali si sono cimentati i proponenti, singoli o in gruppo, prevalgono soluzioni trasversali, “applicabili” a tutte le aree d’intervento regionali (35 progetti), seguono ambiente e mobilità (8 progetti), ambiente e territorio (6 progetti), lavori pubblici e politiche di sicurezza. Di tutto ciò, oltre a svelare le cinque idee vincenti, si discuterà il 17 giugno alla Sala Borsa (Sala Enzo Biagi, Piazza Nettuno). Titolo in tema: “Idee in circolo: i media sociali per la promozione della partecipazione e dei territori”, organizzato in collaborazione con Tagbolab, il Laboratorio di marketing territoriale nel web 2.0 dell´Università di Bologna. Due tavole rotonde - rispettivamente sull’incontro delle communities on line dell´Emilia-romagna e sugli scenari di collaborazioni di queste realtà con le pubbliche amministrazioni del territorio regionale - sono previste nel corso della giornata e saranno trasmesse in diretta video su Lepida Tv, oltre ad avere la copertura Wi-fi di Goonet. La giuria che ha selezionato prima 14 progetti e poi i 5 vincenti, è composta da Gianluca Dettori, fondatore e presidente di dPixel, Riccardo Luna, direttore di Wired, Linnea Passaler, fondatrice di pazienti.Org e imprenditrice “social-tech”, Augusto Pirovano, ideatore di Criticalcity Upload, primo gioco di trasformazione urbana in Italia. E poi Carlo Ratti, architetto ed ingegnere, docente al Mit dove dirige il Senseable City Lab.  
   
   
UN’AZIENDA DI AREA TRA I PREMIATI DAL PRESIDENTE NAPOLITANO NELLA GIORNATA NAZIONALE DELL’INNOVAZIONE: T&B ASSOCIATI AL QUIRINALE A RAPPRESENTARE IL PARCO SCIENTIFICO DI TRIESTE ANCHE ELISA D’ESTE, DEL CNR-IOM, E GIANLUCA VERIN, DI ATHONET  
 
Trieste, 15 giugno 2011 - Area Science Park ha partecipato da protagonista alla Giornata Nazionale dell’Innovazione celebrata ieri, culminata con l´assegnazione del “Premio dei Premi” da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a giovani e imprese distintisi per le loro capacità di innovazione. Tra i premiati una società insediata nel parco scientifico di Trieste, la T&b Associati Srl, attiva nella consulenza sulla finanza agevolata e innovazione d’impresa, con la seguente motivazione: “Per avere fatto dell’innovazione l’elemento portante del proprio successo nel settore della consulenza aziendale e per aver contribuito a diffonderne la cultura presso i propri clienti”. A ritirare il Premio l’amministratore delegato, Stefano Puissa. T&b Associati, sul mercato dal 1999, ha sviluppato un team multidisciplinare in grado di operare su tematiche tecnico-scientifiche, organizzative e finanziarie, dando vita ad una vasta gamma di servizi integrati: finanza agevolata, Project Management, Project Design, supporto al Trasferimento Tecnologico, Tutoraggio e Coaching per Start Up e Spin-off. Per sostenere adeguatamente il processo di crescita che sta caratterizzando l’azienda negli ultimi anni è stato avviato il progetto di ricerca Kmatt – “Knowledge Management and Technology Transfer” che prevede il coinvolgimento del Servizio Trasferimento Tecnologico di Area Science Park. Il progetto studia le metodologie e le tecniche di gestione della conoscenza espresse da Enti di Ricerca e aziende regionali al fine di implementare un servizio strutturato di alto livello qualitativo atto a sostenere l’attuazione delle idee innovative sviluppate dai propri clienti. A rappresentare Area durante la premiazione al Quirinale, ci sono stati anche una giovane ricercatrice e un giovane imprenditore: Elisa D’este, del Cnr-iom-laboratorio Nazionale Tasc, e Gianluca Verin, cofondatore di Athonet. Elisa D’este è una ricercatrice esperta in nanotecnologie impegnata in studi sullo sviluppo dei neuroni, che tra le loro caratteristiche “comportamentali” hanno quella di esplorare a lungo l´ambiente prima di individuare altri neuroni con cui formare delle connessioni. Queste esplorazioni avvengono grazie ai “coni di crescita”, delle strutture altamente dinamiche e mobili che, proprio per la loro grande plasticità, sono molto sensibili ai cambiamenti delle condizioni circostanti. Grazie a un’innovativa tecnica sviluppata in collaborazione con l’Università di Trieste e basata sull’uso di un particolare raggio laser, il team di ricerca di cui Elisa fa parte presso il Cnr-iom-laboratorio Nazionale Tasc è in grado di spostare e posizionare a livello dei coni di crescita dei piccoli serbatoio (grandi un millesimo di millimetro) contenenti molecole di interesse. Tali molecole vengono poi rilasciate, agendo sui coni di crescita. Ciò consente di studiare con grande precisione - simulando condizioni che effettivamente si creano all’interno del cervello - l’effetto di diverse proteine coinvolte in malattie neurodegenerative, in disordini mentali, quali la schizofrenia e il bipolarismo, e nella depressione, comprendendone i meccanismi d’azione e aiutando, in prospettiva, la possibilità di individuare rimendi appropriati. Gianluca Verin insieme al suo socio Karim El Malki ha sviluppato Primo (Private Mobile), una rete mobile privata di nuova generazione, completa e compatta, che può essere installata direttamente nella rete fissa aziendale per l’accesso locale prioritario ad applicazioni tradizionali quali e-mail, video, voce su Ip e abilita servizi innovativi, utilizzando terminali Umts/hspa standard in commercio. Dopo aver lavorato a Stoccolma per Ericsson nel 2005, Gianluca e Karim decidono di dar seguito al “sogno nel cassetto”, fondando Athonet. La loro intuizione è che la trasmissione dati in mobilità subirà una crescita esponenziale e gli attuali sistemi di rete mobile necessiteranno di un significativo aumento in efficienza, miglioramento delle prestazioni e semplificazione delle architetture di rete. Iniziano l’avventura come “impresa da garage”, a basso costo, con montagne di ore lavorate la notte e nei giorni di festa. Dopo anni di sacrifici, Karim e Gianluca, ci sono riusciti: il nuovo sistema cellulare “All Ip” unico al mondo nel suo genere, è da qualche mese sul mercato. La cerimonia di assegnazione del “Premio dei Premi” ha visto in collegamento via Internet Area e i principali parchi scientifici italiani alla presenza di altri giovani innovatori, i “nuovi Mille” che hanno partecipato attivamente all’evento dalle varie sedi.  
   
   
SARDEGNA: SELEZIONE DI DOCENTI PER CORSI DI INFORMATICA PER DIPENDENTI REGIONALI  
 
Cagliari,15 giugno 2011- L´assessorato del Lavoro seleziona docenti per i moduli di "Excel livello base" e di "Excel livello avanzato" dei corsi di aggiornamento riservati ai dipendenti dell´Amministrazione regionale, attivati nell’ambito del piano di formazione professionale per l´annualità 2010. Possono partecipare alla selezione per titoli, finalizzata all´attivazione di contratti di lavoro di natura coordinata e continuativa, coloro che: hanno un´età non superiore ai 65 anni; hanno la cittadinanza italiana o di uno degli stati membri dell´Unione europea; godono dei diritti civili e politici; non hanno riportato condanne penali che impediscano la costituzione del rapporto di impiego con pubbliche amministrazioni, almeno che non abbiano ottenuto la riabilitazione; possiedono un diploma di laurea conseguito con il vecchio ordinamento degli studi universitari, un diploma di laurea magistrale oppure una laurea triennale o di primo livello in Ingegneria informatica o in Scienze e tecnologie informatiche. Le candidature dovranno essere presentate, tramite consegna a mano o raccomandata con avviso di ricevimento, entro le ore 13 del 30 giugno 2011, al seguente indirizzo: Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale - Servizio coordinamento delle attività territoriali del lavoro e formazione - Centro regionale di formazione professionale - via L. Auzzas (ex Strada Provinciale La Crucca) n. 1/f 07040 Sassari .  
   
   
SCHOOL OF MANAGEMENT – POLITECNICO DI MILANO: ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO CAPITALE. UMANO.  
 
Milano, 15 giugno 2011 - Presentati ieri presso l’Aula Rogers del Politecnico di Milano i risultati della Ricerca condotta dall’Osservatorio Hr Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano* e consegnati alle 5 aziende italiane più innovative e Ict-oriented gli Hr Innovation Award. Il nuovo Osservatorio si inserisce in un più di ampio contesto che già da tempo affronta il tema dell’evoluzione dei servizi e strumenti Ict a supporto delle persone, approfondendo temi quali l’evoluzione dei modelli organizzativi e gli impatti delle nuove tecnologie. La Ricerca si è basata su un’analisi empirica che, attraverso survey, case-history e workshop, ha coinvolto 108 Direttori Hr di organizzazioni di grandi dimensioni operanti in Italia, andando ad analizzarne in dettaglio obiettivi, relazioni organizzative, attività svolte, modelli di Outsourcing e competenze, cercando di identificare i “profili” tipici che la caratterizzano. La fotografia tracciata rivela un ruolo centrale dell’area Hr nell’organizzazione tuttavia ancora soggetta a forti richieste di trasformazione - nell’85% dei casi il responsabile Hr riporta direttamente al Vertice aziendale con partecipazione al processo decisionale (83%) e ai comitati permanenti di pianificazione strategica (72%); il rapporto con le Line of Business è nella maggior parte dei casi (65%) regolare e di supporto strategico al processo decisionale, con interazioni dirette attraverso comitati (44%) o figure di interfaccia dedicate (46%) - e che scalpita per dei cambiamenti non più prorogabili, sia a livello organizzativo che tecnologico. Cambiamenti che in alcuni casi sono stati invece recepiti in maniera eccellente all’interno di aziende virtuose grazie all’introduzione di tecnologie Ict e di nuovi modelli organizzativi nei processi di gestione e sviluppo delle Risorse Umane. Cinque di queste, proprio in occasione della presentazione della Ricerca, sono state insignite degli Hr Innovation Award, un’iniziativa promossa dall’Osservatorio con l’obiettivo di sostenere la cultura dell’innovazione in ambito Hr. La giuria, composta da Ricercatori e Docenti della School of Management del Politecnico di Milano, ha alla fine premiato: in ambito Ricerca e selezione del personale: Vodafone - in ambito Gestione operativa e amministrazione del personale: Cariparma Crèdite Agricole. In Valutazione delle performance e gestione dei percorsi di carriera: Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – Provincia Autonoma di Trento - In Formazione e sviluppo delle competenze chiave delle persone: Intesa Sanpaolo - In Comunicazione interna e gestione del clima aziendale: Sea Società per Azioni Esercizi aeroportuali. “Sempre più il Vertice Aziendale e le Line of Business chiedono alle loro Direzioni Hr di abbandonare il ruolo di meri amministratori per assumere quello di “business partner” a supporto del management – afferma Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Hr Innovation Practice - poiché la motivazione, il coinvolgimento e lo sviluppo delle persone e dei loro talenti in un’ottica di lungo periodo sono gli unici fattori in grado di apportare reali vantaggi competitivi”. Per rispondere a queste esigenze e assumere un ruolo ancora più strategico nell’organizzazione, le Direzioni Hr devono riuscire a mettere in discussione e a ripensare pratiche e modelli tradizionali per divenire agenti di innovazione e cambiamento a supporto del business, soprattutto grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione dall’universo Ict. Sfruttando al meglio le opportunità che tali strumenti offrono - nuove logiche organizzative e forme di collaborazione e condivisione del know how - le Direzione Hr possono liberare risorse da attività a basso valore aggiunto e, nel contempo, innovare le attività di gestione e sviluppo delle risorse umane migliorandone qualità ed efficacia. Vediamo come. Sviluppo Comunicazione interna e Sistemi Ict: Prioritari (64% e 54%) - Un segnale positivo arriva dalla frequente presenza all’interno delle Direzioni Hr (46% dei casi) di unità dedicate alla gestione dei progetti di innovazione. Il 64% dei Direttori Hr ritiene infatti prioritario lo sviluppo di competenze (“emergenti”) legate alla Gestione della comunicazione interna e del clima, mentre il 54% punta sullo Sviluppo e gestione di Sistemi Ict a supporto dei processi Hr. Ritenute sufficientemente “mature” (70% degli intervistati), invece, le competenze in ambito di Gestione dei processi amministrativi, Politiche retributive e Relazioni industriali. Sono considerate infine competenze “core” delle Direzioni – possedute ma da sviluppare ulteriormente - quelle relative alla Definizione ed esplicitazione dei piani di selezione e Formazione e valutazione delle persone, Change mangement e Disegno organizzativo. Per queste ultime infatti, pur a fronte di un livello di possesso attuale già medio/alto, la maggior parte dei Direttori Hr indica come prioritario un ulteriore sviluppo. Allocazione risorse per Sviluppo personale e Comunicazione interna: Strategiche (78% e 44%) ma finanziate adeguatamente solo per nel 27% e 9% dei casi - Analizzando le percentuali di allocazione delle risorse interne sulle diverse attività, emerge come a prevalere sia ancora un profilo da “amministratore”, con la maggior parte delle risorse dedicate alla Gestione operativa e Amministrativa del personale e alle Relazioni industriali, a discapito di quelle orientate allo Sviluppo delle persone (valutazione delle performance, gestione dei percorsi di carriera, formazione e sviluppo delle competenze chiave) che pure sono ritenute maggiormente strategiche dal 78% dei Direttori Hr, ma alle quali soltanto il 27% delle aziende dedica una quota rilevante delle proprie risorse. Ancora maggiore è la discordanza su attività di sviluppo organizzativo come la Comunicazione interna, la gestione del clima e il Disegno organizzativo su cui soltanto il 9% delle Direzione Hr focalizza in modo rilevante le proprie risorse, a fronte del 44% che le ritiene strategicamente prioritarie. La Comunicazione interna, in particolare, nel 48% dei casi non è neanche presidiata dalla Direzione Hr. Sourcing: in Amministrazione per Ridurre Costi più che per sviluppare core business e servizi - Non vanno meglio le politiche di sourcing: nella maggior parte dei casi i fornitori sono concepiti come strumenti per aumentare la capacità produttiva e affiancare le risorse interne ma non come leva per innovare i processi Hr e acquisire nuove competenze. A oggi l’attività in cui vi è il maggior ricorso a fornitori è l’amministrazione con obiettivi prevalentemente di riduzione e flessibilizzazione dei costi (65% dei casi) e, solo in seconda battuta, di focalizzazione sul core business (42%) e miglioramento della qualità del servizio (43%). Direzione Hr a capo di Iniziative Ict per sviluppo Hr e Gestione Budget In Ict - La Direzione Hr nel 42% dei casi è fra i principali sponsor e promotori di iniziative Ict a supporto delle attività di Gestione e sviluppo delle Hr; viene coinvolta in modo sistematico nelle attività di sviluppo nel 19% dei casi, gestisce operativamente alcuni progetti nel 32% e solo per il 6% non ha alcun ruolo significativo. Inoltre, la Direzione Hr gestisce in modo diretto il budget per gli investimenti in strumenti Ict nel 39% dei casi. Per il 33% vi è una funzione Sistemi Informativi interna alla Direzione Hr e nel 41% sono previsti ruoli interni per la gestione e lo sviluppo delle nuove tecnologie Ict. Il numero di dipendenti costituisce il driver fondamentale per interpretare l’entità degli investimenti. Le aziende sopra i 2000 dipendenti registrano budget Ict più elevati in valore assoluto e una spesa Ict media per dipendente di circa 74 euro. Le grandi imprese (tra 500 e 2000 dipendenti) e le Pmi (meno di 500 dipendenti) hanno invece una spesa Ict media rispettivamente di 99 euro e 139 euro procapite. Ict più forte in Finance, Pubblica Amministrazione E Servizi. Scarse risorse finanziarie - L’attenzione e l’investimento in Ict varia a seconda del settore di mercato e risulta essere correlato all’intensità informativa: le organizzazioni con budget Ict elevati sono, nell’ordine, quelle dei settori Finance, Pubblica Amministrazione e Servizi, mentre il Manifatturiero registra investimenti inferiori seppur caratterizzati da un trend di crescita rilevante. A limitare l’efficacia degli investimenti Ict principalmente risorse finanziarie insufficienti, scarso commitment del top management e difficoltà nel cambiamento organizzativo. Mancanza di competenze interne, Resistenza all’uso della tecnologia da parte degli utenti e Offerta di soluzioni inadeguate non sembrano essere veri fattori frenanti. Scarsa percezione del ruolo strategico – Scarsi investimenti - Alla base della limitatezza degli investimenti in Ict e della loro crescita, sembra esserci la scarsa percezione del loro ruolo strategico da parte dei Direttori Hr. Per il 53%, infatti, il ruolo attribuito è di semplice supporto operativo. Solo nel 28% dei casi, invece, le nuove tecnologie vengono utilizzate come leve strategiche per supportare sia la gestione che l’innovazione delle attività della Direzione. Previsioni d’investimento 2011 – più Ict in Hr, soprattutto tra Middle Management - L’analisi delle priorità di investimento nel 2011 indica tuttavia una crescente attenzione verso l’Ict in particolare per attività di Sviluppo delle persone e, solo in seconda battuta, per Gestione amministrativa e Comunicazione interna. I Direttori Hr intendono quindi concentrare le strategie Ict sull’asset ritenuto oggi di maggior valore nelle organizzazioni, “il capitale umano”, in particolare quello che afferisce al middle management, attraverso strumenti di e-Performance, Career&compensation Management, e-Learning. Un notevole interesse vi è anche per strumenti di Hr Planning&control (budgeting, business intelligence, workforce planning). Già ampiamente presenti, e quindi oggetto di minori investimenti nel futuro, sono invece gli strumenti di Hr Self Service e di e-Recruitment. Meno sentiti e meno finanziati, invece, gli strumenti dell’Hr 2.0 ossia l’uso di blog, social network, wiki, instant messaging, nonostante molti di questi siano già accessibili anche attraverso dispositivi mobile (smartphone, iPad, tablet pc), per attività di Comunicazione istituzionale e Hr Self Service. Ict= + efficienza, + supporto ai processi decisionali, + qualità dei servizi e + sviluppo persone - A seguito all’introduzione di strumenti Ict il 62% dei Direttori evidenzia miglioramenti rilevanti in termini di efficienza, il 32% nel supporto al Vertice Aziendale nei processi decisionali e il 35% nella qualità dei servizi offerti ai dipendenti. L’ict permette inoltre alla Direzione Hr di liberarsi da attività a basso valore aggiunto e di ridistribuzione attività a favore dello sviluppo del personale (40%) e all’evoluzione del ruolo da amministrativo a partner strategico per il top management e i manager di linea (47%). Si è inoltre registrato come, al crescere degli investimenti in Ict, la Direzione Hr tenda a dedicarsi maggiormente allo sviluppo delle persone. Ict come leva di sviluppo - La Ricerca dimostra quindi come la trasformazione della Direzione Hr possa essere perseguita sia attraverso un ripensamento del modello organizzativo (obiettivi, profilo di attività e competenze) che attraverso lo sfruttamento delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie Ict per ridisegnare processi, servizi e relazioni tra persone. Due variabili che tuttavia non vanno sempre di pari passo: Il 50% delle aziende mostra infatti una Direzione che si concentra su attività di gestione ordinaria e amministrazione delle risorse umane: a questa prassi corrisponde un utilizzo dell’Ict principalmente come driver di automazione e di efficienza; il 18% delle aziende, invece, pur mantenendo il focus organizzativo sulle attività di gestione, dimostra di puntare maggiormente sulle potenzialità di innovazione e supporto decisionale offerte dell’Ict, utilizzando in particolar modo strumenti di Hr Planning & Control e di e-Recruitment; il 16% del campione denota una maggiore concentrazione delle risorse e dell’impegno della Direzione Hr su attività orientate allo sviluppo come Formazione, Valutazione delle performance, Disegno organizzativo e Comunicazione interna, a fronte del quale, tuttavia, le tecnologie Ict vengono utilizzate in un’ottica ancillare come supporto operativo. Solo nel restante 16% del campione, a un focus organizzativo sullo sviluppo e la gestione del cambiamento, corrispondono strategie Ict orientate nella medesima direzione che si distinguono per maturità di adozione decisamente superiore rispetto al resto del campione. L’ict in questo ultimo caso è usato a supporto dell’innovazione dei processi di sviluppo quali comunicazione interna e formazione, sfruttando con strumenti 2.0 le dinamiche organizzative emergenti per ridisegnare le relazioni tra le persone, creando nuovi canali di ascolto, coinvolgimento e contribuzione dal basso. Anche la formazione viene ripensata realizzando esperienze di apprendimento che non si limitano al contesto d’aula, ma si sviluppano anche in rete attraverso strumenti quali social network, blog e wiki che permettono di valorizzare la socialità e lo scambio di esperienze tra le persone. “L’esempio di queste organizzazioni mostra come il percorso di trasformazione del ruolo e delle competenze delle Direzioni Hr possa essere accelerato e reso più efficace da un utilizzo coerente delle tecnologie Ict per creare nuovi modelli di servizio e relazione – conclude Mariano Corso - . Per conseguire questo risultato è necessario, però, che innovazione organizzativa e tecnologica della funzione Hr procedano coerentemente e siano collocate all’interno di un framework strategico di trasformazione della Direzione per rispondere alle sfide di evoluzione che i nostri tempi ci offrono”  
   
   
MILANO: L’UNIVERSITA’ SENZA LIBRI Ẻ COME … CON IL RETTORE ENRICO DECLEVA, PRESIDENTE DELLA CRUI INTERVIENE ALESSANDRO BERGONZONI  
 
Milano, 15 giugno 2011- Alla presenza del Rettore Enrico Decleva nella sua veste di Presidente della Conferenza dei Rettori Italiani e con l’intervento di Alessandro Bergonzoni, all´Università Statale di Milano ci sarà la proclamazione dei vincitori del Concorso “L’università senza libri è come.. ”. I dieci vincitori riceveranno buoni di 1000 euro per l´acquisto di libri. Il concorso, rivolto agli studenti universitari, organizzato dall´Associazione Italiana Editori insieme alla Conferenza dei Rettori Italiani è parte delle iniziative della Festa del Libro e si è concluso il 23 maggio con un´adesione record. Agli studenti è stato chiesto di partecipare completando la frase "L´università senza libri è come..." oppure inviando una recensione del libro di testo che avevano trovato più importante e più appassionante per i loro studi. Migliaia le risposte pervenute, equamente distribuite tra tutte le università nazionali, tutte puntuali nel merito, brillanti nella forma, spesso divertenti. Alla giuria, composta dagli editori scientifici e universitari dell´Aie, è spettato l’arduo compito di selezionarne 10. L’appuntamento è per il 16 Giugno alle ore 11 presso la Sala di Rappresentanza dell´Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7.  
   
   
SICILIA: SIGLATO PROTOCOLLO TRA REGIONE E UNIVERSITA´  
 
Palermo,15 giugno 2011- Investire sul sistema universitario siciliano come strumento per frenare la fuga dei cervelli e creare nuove occasioni di sviluppo. Questo il punto focale del protocollo d´intesa sottoscritto ieri mattina a Palermo, a Palazzo d´Orleans dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo insieme ai rettori ed ai delegati degli atenei di Palermo, Catania, Messina ed Enna, rispettivamente Roberto Lagalla, Alessandro Cappellani (su delega del rettore Antonino Recca), Michele Limosani (delegato dal Rettore Francesco Tomasello) e Salvo Ando´. Con questo accordo si definisce un percorso unitario per il potenziamento e la valorizzazione in chiave competitiva del sistema universitario siciliano. Le linee di intervento dell´intesa sono orientate alla convergenza del sistema della ricerca con il sistema delle imprese, attraverso iniziative promosse dalle universita´ e connesse ad ambiti di interesse industriale per le aziende locali. Grande attenzione e´ dedicata alla promozione del trasferimento tecnologico fra Atenei e tessuto imprenditoriale, anche sostenendo la nascita e lo sviluppo di imprese in settori ad alto contenuto tecnologico; al supporto alla costituzione di laboratori di ricerca scientifica ed industriale, alla promozione di programmi di ricerca promossi dalle universita´ attraverso il finanziamento e/o il cofinanziamento di ricercatori dottorati ed assegni di ricerca. L´intesa indica gli ambiti di intervento, in linea con i criteri e le modalita´ previsti dai fondi Fse, fesr e fas, che sono: ricerca industriale, sviluppo pre-competitivo, alta formazione, valorizzazione dei risultati della ricerca. Le azioni e le linee di intervento previste dalla Regione saranno messe in atto nella programmazione dei fondi comunitari 2007/2013.  
   
   
GIOVANI SÌ, LA PRIMA MISURA RIGUARDA I TIROCINI RETRIBUITI. CONFERENZA STAMPA IL 15 GIUGNO  
 
Firenze,15 giugno 2011- Parte il progetto della Regione Toscana dedicato ai giovani e arrivano i primi bandi. Si inizia con i tirocini, pagati, nelle imprese toscane. Poi sarà la volta della casa, da acquistare o da affittare a prezzi e condizioni agevolate, e poi di altre misure che riguardano il lavoro, la possibilità di fare impresa, il servizio civile. Trecento milioni in tre anni per aiutare i giovani a costruirsi un futuro autonomo e dignitoso. L’avvio del progetto, che ha anche un suo sito, e le prime misure avviate saranno presentate ai colleghi giornalisti dal presidente della Toscana Enrico Rossi mercoledì 15 giugno 2011 alle ore 11.30 nella sala stampa di Palazzo Strozzi Sacrati. La diretta della conferenza stampa sarà trasmessa in streaming sul portale della Toscana www.Intoscana.it/    
   
   
VENDOLA PRESENTA RITORNO AL FUTURO: "STRETGICO INVESTIRE SU TALENTO DEI GIOVANI"  
 
Bari,15 giugno 2011- “Questa edizione di Ritorno al futuro è figlia della consapevolezza di quanto possa essere strategico investire sul talento dei giovani dal punto di vista della qualificazione della formazione”. Lo ha detto ieri il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della conferenza stampa di presentazione di Ritorno al futuro, il nono bando del Piano straordinario per il lavoro, insieme con gli assessori Alba Sasso e Nicola Fratoianni. “Noi stiamo qualificando la domanda di lavoro - ha detto Vendola - perchè l’offerta di lavoro è sempre più agganciata ai livelli alti di qualificazione produttiva. Consentiamo alle famiglie di non sopportare l’onere di un percorso di alta formazione, consentiamo a uno spicchio di generazione di poter modificare il proprio destino esistenziale. Sino ad ora alcune migliaia di giovani pugliesi hanno, proprio grazie a Ritorno al futuro, potuto cambiare il senso della propria vita, hanno potuto realizzare un sogno altrimenti chiuso per sempre nel cassetto, hanno potuto, crescendo come profilo di persone qualificate e formate, trovare più facilmente collocazione nel mercato del lavoro. Per noi è importante - ha detto ancora Vendola - perchè è una partita che riguarda il lavoro che noi consideriamo un fattore competitivo a condizione però che non sia un lavoro povero bensì stabile e competente. Ritorno al futuro è una delle politiche più innovative sul terreno delle giovani generazioni, rappresenta una politica di respiro europeo e di cultura europea e noi oggi siamo orgogliosi di ripresentare il bando anche quest’anno. Credo che tutti quanti possiate apprezzare - ha detto infine il Presidente - quanto lo strumento più innovativo, messo in campo dalla Regione Puglia in tutti questi anni, sia stato sottoposto a un continuo monitoraggio con i diretti fruitori, cioè ragazzi e ragazze che ci hanno rappresentato in tempi reali i problemi. Certo, essendo una sperimentazione, ci sono state molte criticità ma non abbiamo messo la polvere sotto il tappeto, anzi abbiamo continuamente monitorato lo stato dell’arte, concordando con le forze sociali la possibilità di migliorarlo in corso d’opera”.  
   
   
SUCCESSO PER LA CAMPAGNA ´FRUTTA NELLE SCUOLE´  
 
Ancona,15 giugno 2011- Sono state 8mila le scuole elementari italiane coinvolte, per un totale di oltre 1 milione e trecentomila alunni, al programma ´Frutta nelle scuole 2010/2011´. Nelle Marche sono state distribuite piu` di 1,4 ml di porzioni di frutta, circa 2.500 bambini hanno potuto visitare le fattorie didattiche, oltre 6.000 alunni hanno partecipato alle giornate tematiche e piu` di 5.000 alla costruzione di piccoli orti in classe (superando con successo tutti gli obiettivi delle misure di accompagno prefissate nel Programma frutta nelle scuole della Regione Marche). ´Abbiamo aderito a questo progetto senza alcuna esitazione ´ ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Paolo Petrini ´ in quanto la frutta e` un alimento indispensabile nella dieta di ogni individuo, ma che non deve mancare soprattutto nell``alimentazione quotidiana dei bambini. La frutta di qualita` e` una fonte infinita di vitamine, minerali e zuccheri ed e` utile soprattutto per i giovanissimi che durante l``arco della giornata consumano una quantita` impressionante di energie e hanno sempre bisogno di una fonte immediata di zuccheri. D``altra parte la nostra Regione e` sempre stata sensibile alla qualita` delle sue produzioni ed e` per questo che aderisce all``Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine che si propone la promozione e la difesa degli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnati nella valorizzazione di prodotti agro-alimentari di qualita`´. Distribuire frutta e verdura nelle scuole e` un´iniziativa triennale dell``Unione europea, giunta alla sua seconda edizione e tende a scoraggiare l´eccessivo consumo di merendine industriali piene di zuccheri e grassi, per contrastare la grave incidenza nella nostra societa` del sovrappeso e dell´obesita` infantile. Un``alimentazione sana rende la vita colorata: questo era il messaggio diffuso durante la campagna ´Frutta nelle scuole´, partita nel gennaio scorso e a cui l´assessore Petrini ha voluto aderire con convinzione visto che era mirato ad un maggior benessere della nostra comunita`, attraverso abitudini alimentari piu` corrette e una nutrizione maggiormente equilibrata. Sostituire il consumo delle tradizionali merendine con quello di frutta e verdura fresche puo` senz``altro rappresentare un primo significativo passo verso la soluzione del problema. Per questi importanti obiettivi il programma ha trovato la piena collaborazione da parte della Regione Marche dove hanno aderito 122 istituti scolastici primari composti di 301 plessi, per un totale di 2.160 classi e 42.127 alunni. Si ricorda che nelle Marche circa il 30% dei bambini in eta` scolare e` sovrappeso e il 10% di questi ha problemi di obesita` che spesso vengono sottovalutati dai genitori. A questo importante obiettivo della Ue, proposto dal programma ´Frutta nelle scuole´ hanno dato piena collaborazione numerosi enti istituzionali fra i quali il Ministero delle politiche agricole (che gestisce il programma), il Ministero della salute, il Ministero dell´istruzione e oltre alle Marche, anche altre Regioni d´Italia.  
   
   
ACQUA: DA GOVERNO OSSERVAZIONI ALLA LEGGE 9/2011 ABRUZZO  
 
L´aquila,15 giugno 2011- Il Governo ha inviato osservazioni su alcuni commi dell´articolo unico della L.r. 12 aprile 2011, n. 9 "Norme in materia di Servizio idrico integrato" della Regione Abruzzo e nei prossimi giorni deciderà se presentare ricorso alla Corte costituzionale. "Appare evidente - spiega l´assessore ai Lavori pubblici Angelo Di Paolo - che è sotto "osservazione" lo sforzo messo in campo per consentire il perdurare della gestione totalmente pubblica dell´acqua. Infatti, il comma 8, oggetto di esame da parte del Governo, prevede che l´Ersi, attivi la procedura di deroga, prevista dalla legge dello Stato, ove ammissibile normativamente, per far restare in gestione diretta delle società in house dei Comuni il servizio idrico integrato. La presidenza del Consiglio dei ministri, invece, ritiene che tale disposizione sia in violazione di quanto stabilito dall´art. 23bis, in base al quale è ammesso il ricorso all´in house in deroga alla gara pubblica solamente per situazioni eccezionali". Oggetto di esame è anche la scelta regionale di dare rilevanza alla dimensione provinciale nelle scelte fondamentali sul servizio idrico che viene assicurata dalle Assemblee dei sindaci (Assi) presiedute dal presidente della Provincia cui partecipano, peraltro nel rispetto delle loro prerogative previste per legge, i sindaci di tutti i comuni abruzzesi. "Pertanto l´intero quadro normativo regionale in materia di acque - sottolinea l´assessore - appare anticipare ed è conforme agli indirizzi scaturenti dagli esiti dei referendum dello scorso 13 giugno che hanno sancito l´abrogazione proprio dell´art. 23-bis". In questo senso, l´assessore Di Paolo assicura che la "Regione ogni sforzo per scongiurare il ricorso alla Corte costituzionale e per difendere il testo di legge regionale dinanzi alla Consulta".  
   
   
GESTIONE IDRICA: IN SICILIA OCCORRE UNA DECISA RIFLESSIONE  
 
Palermo,15 giugno 2011- A margine della riunione di ieri della commissione Bilancio dell´Ars, l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, in relazione al processo di riorganizzazione delle societa´ partecipate e in riferimento alla Siciliacque s.P.a., quale societa´ di riferimento delle attivita´ di captazione e adduzione di acque di interesse regionale, ha dichiarato: "La Sicilia in materia di servizi pubblici locali ha regolato il settore facendo rinvio automatico alla legislazione statale, quella modificata e sottoposta al referendum abrogativo di domenica e lunedi´ e coronato da successo. Mentre, per quanto riguarda il servizio idrico regionale la legislazione siciliana, dopo avere posto in liquidazione l´Ente acquedotti siciliani, ha costituito Siciliacque s.P.a. Con i privati in posizione dominante." "E´ evidente - ha proseguito l´assessore - che a questo proposito una riflessione va avviata e devono assumersi le conseguenti determinazioni". "I siciliani - ha concluso l´assessore - si sono pronunciati chiaramente sulla necessita´ della gestione pubblica del sistema idrico integrato. E´ necessario adesso che, effettuati celermente gli opportuni approfondimenti si assumano, in sede politica regionale, le conseguenti decisioni, tenuto presente che la Sicilia ha fatto ampio ricorso al coinvolgimento dei privati nella gestione del servizio idrico, proprio la soluzione che non ha avuto il conforto delle urne nei referendum".  
   
   
FORESTALE: IMPEGNO PROFUSO PER TUTELA LAVORO  
 
Pescara,15 giugno 2011- L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, interviene in merito alla questione della paventata chiusura di alcuni distretti forestali, nell´ambito di un ampio processo di riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato. "Con tempismo - ha spiegato l´Assessore - e su una questione che ritengo assai delicata, mi sono attivato per informarmi e cercare di fare chiarezza sul futuro delle sedi della Forestale. A dimostrazione di quanto fatto in questo periodo e del rapporto di fiducia che esiste tra l´Ente Regione e il Corpo Forestale c´è la lettera che ho inviato al Comandante Cesare Patrone in data 31 maggio 2011, a seguito della quale c´è stato un primo e proficuo incontro in data 8 giugno 2011. Al momento sono in attesa di organizzarne un altro in occasione del quale ribadiremo la nostra volontà di fare tutto il possibile affinché si possa continuare a lavorare in sinergia con il Corpo che proprio grazie alla sua capillare presenza sul territorio può dare un supporto fondamentale all´ente regionale. Volevo quindi tranquillizzare Di Pangrazio che la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo è molto attenta a queste problematiche che restano una priorità nella nostra agenda. Posso già anticipare che nessun posto di lavoro sarà perso ma anzi ci sarà un incremento nell´organico e questo credo sia un punto a favore delle Regione".  
   
   
ALLUVIONE VENETO, ZAIA: CHIESTA A SINDACI VALIDAZIONE DEFINITIVA DATI GIÀ COMUNICATI, POI ACCONTI  
 
 Venezia, 15 giugno 2011 - “Ho chiesto ai Comuni alluvionati che mi certifichino per l’ultima volta i dati relativi alle dichiarazioni di danno presentate. In settimana concluderemo gli incontri con istituzioni e cittadini sul territorio per spiegare lo stato della situazione e i contenuti dell’ultima ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri. E’ mia intenzione arrivare se possibile entro fine giungo a ordinanza che fissa i tetti di contributo, per poi procedere all’erogazione di un acconto pari alla metà dello stesso e attivare i meccanismi per la liquidazione definitiva”. Lo ha ribadito ieri il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo sulla questione in occasione del consueto Punto Stampa al termine della seduta settimanale della Giunta regionale. Il contributo può arrivare per i privati ad un massimo di 30 mila euro per i beni mobili e altrettanto per gli edifici, mentre per le imprese è compensabile il 30 per cento del valore delle scorte, il 75 per cento del valore di macchinari e mezzi d’opera; per arredi e veicoli è stato posto il tetto di 30 mila euro. Finora su 109 milioni dati ai Comuni in acconto, solo poco più di 38 risultano erogati, ma perché Comuni non potevano pagare gli arredi a causa della soglia minima di valore di mille euro per ciascun bene perduto. “Partito il treno di tetti, il resto – ha fatto presente Zaia – è questione di ricevute, fatture e pratiche, raccogliere le carte e fare i conti. I Comuni dal canto loro dovranno validare le ricevute e stabilire la congruità delle spese”. “Chiedo una cortesia ai media – ha concluso Zaia – non tacete nulla dell’alluvione, ma se affrontate casi specifici, partite da un nome e un cognome e discutiamone assieme: sentite me o qualche tecnico del Commissariato per il superamento dell’emergenza. Ci sono diversi aspetti da considerare, specie in situazioni particolari. Ci sono tantissime persone da aiutare, vogliamo e dobbiamo farlo, ma per questo bisogna che i furbetti vengano colpiti. Le situazioni anomale sono passate d’ufficio alla Guardia di Finanza, perché ricordo a tutti che stiamo parlando di soldi pubblici”.  
   
   
BASILICATA: RISCHIO IDROGEOLOGICO: SOTTOSCRITTO ACCORDO DI PROGRAMMA L’INTESA SOTTOSCRITTA PREVEDE UN FINANZIAMENTO AGGIUNTIVO DI 8 MILIONI E 269 MILA EURO  
 
Potenza, 15 giugno 2011- Per rafforzare gli interventi sulle situazioni a più elevato rischio idrogeologico e idraulico in Basilicata è stato sottoscritto ieri a Roma, tra il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo e l’assessore all’assetto del territorio della Regione Basilicata, Rosa Gentile, un accordo di programma integrativo. L’intesa che prevede un finanziamento di 8 milioni e 269 mila euro si aggiunge al piano straordinario di 27 milioni di euro varato nello scorso mese di dicembre che prevedeva un co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente (circa 20 milioni di euro) e dalla Regione Basilicata (circa 7 Milioni di euro fondi Por Fesr 2007-2013). L’accordo integrativo sottoscritto oggi prevede, tra l’altro, interventi nei comprensori del Basento, Bradano, Agri e Sinni non contemplati nell’accordo precedente. “Dal serrato confronto tra Regione Basilicata e Ministero – commenta l’assessore Gentile- le risorse ora disponibili per affrontare le situazioni a più elevato rischio idrogeologico e idraulico in Basilicata ammontano a 35,269 milioni di euro. Già dal mese di marzo dello scorso anno è stata avviata in Basilicata una analitica attività di ricognizione delle situazioni a più elevato tasso di criticità che ci ha permesso di prospettare al Governo una precisa mappatura del territorio a rischio. Nel complesso – aggiunge Gentile - sono previsti complessivamente interventi di lotta alle frane, alle alluvioni ed erosione della costa, nei vari comprensori lucani. Il problema dell’assetto idrogeologico – ricorda l’assessore Gentile - è uno dei più forti in Basilicata. Sono 123 i comuni della Basilicata (ossia il 94 per cento del totale) a rischio idrogeologico individuati dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione delle Province Italiane nel 2003. In particolare – conclude Gentile - la Provincia di Matera vede tutti i suoi comuni classificati “a rischio”, su base regionale 56 sono i comuni classificati a rischio frana, 2 a rischio alluvione e 65 a rischio sia di frane che di alluvioni”.  
   
   
AMBIENTE : BONIFICHE SIN TRIESTE, TAVOLO ISTITUZIONALE  
 
Trieste, 15 giugno 2011 - Due sostanziali "novità" sono state rappresentate ieri dal vicepresidente della Regione, ed assessore all´Ambiente, Luca Ciriani, e dall´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino alla prima riunione del Tavolo istituzionale dedicato al programma di interventi cosiddetti di caratterizzazione nel Sito inquinato d´interesse nazionale (Sin) di Trieste. Una delibera approvata dalla Giunta regionale la scorsa settimana (dopo l´emendamento introdotto a maggio nella legge sulle attività estrattive) permette infatti di sbloccare 5 milioni di euro di fonte comunitaria, che potranno essere destinati a progetti di bonifica già autorizzati e che saranno messi a bando entro l´autunno, mentre un altro emendamento introdotto sempre a maggio nella normativa sulle attività estrattive consentirà alla Regione di utilizzare direttamente i circa 10 milioni di fonte statale per le caratterizzazioni, cioè per realizzare tutte quelle indagini (sondaggi, analisi chimiche, ecc.) indispensabili per verificare gli eventuali inquinamenti, nelle aree di proprietà pubblica, di pubblica utilità o sottoposte a procedimenti espropriativi. Nel frattempo, alla presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, ai sindaci di Trieste e Muggia, Roberto Cosolini e Nerio Nesladek, ed ai presidenti di Camera di commercio ed Ezit, Antonio Paoletti e Dario Bruni, Ciriani e Savino hanno confermato la volontà di "stringere i tempi" con il ministro all´Ambiente Stefania Prestigiacomo per giungere quanto prima ad una comune valutazione Regione-dicastero Ambiente per la restituzione agli usi legittimi, dunque alle attività produttive, delle aree già oggi caratterizzate e che risultano non inquinate. "Al ministro Prestigiacomo già negli scorsi giorni abbiamo richiesto un incontro urgente", hanno sottolineato i due assessori regionali. I lavori di caratterizzazione nel Sin di Trieste saranno completati (nei circa 133 ettari di terreni ancora da investigare) in delega dalla Regione all´Ezit in tutta l´area, mentre i privati potranno sia svolgerli in autonomia che a loro volta aderire al piano generale di Ezit stesso. Gli assessori regionali hanno anche espresso l´opportunità, coinvolgendo l´Autorità portuale di Trieste, di estendere le attività di caratterizzazione anche alle acque marine antistanti gli oltre 10 chilometri di costa perimetrata all´interno del Sin. L´iter resta comunque complesso e nei mesi passati gli uffici della Regione hanno svolto un impegnativo lavoro di approfondimento giuridico sui diversi provvedimenti amministrativi necessari: anche per questo motivo gli assessori Ciriani e Savino hanno ridefinito il cronoprogramma degli adempimenti e dei successivi lavori. L´avvio quindi dei lavori di caratterizzazione slitta dal marzo al maggio/giugno 2012 e la loro esecuzione potrebbe impegnare l´Ezit per circa un anno, a cui dovrà seguire il processo di validazione dei risultati da parte dell´Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpa): un tempo ritenuto lungo e che il vicepresidente della Regione Ciriani si è impegnato ad accelerare. A breve, infine, è stato deciso, di costituire un tavolo tecnico permanente con i rappresentanti delle pubbliche Amministrazioni coinvolte, mentre a settembre, nell´ambito del Tavolo istituzionale che sarà convocato trimestralmente (su richiesta del sindaco Cosolini), saranno presentate le proposte per le misure finanziarie di sostegno ai privati.  
   
   
UN’INTESA PER LA DIFESA DEL SUOLO E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO SIGLATO UN PROTOCOLLO TRA AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO, REGIONE E PROVINCIA DI PARMA  
 
Parma, 15 giugno 2011 – Più forza e più valore al Ptcp. Grazie all’intesa firmata oggi tra Autorità di bacino del fiume Po, Regione Emilia-romagna e Provincia di Parma il piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), il principale strumento di pianificazione e di definizione dell’assetto del territorio della Provincia, assume su di sé significati e valori nuovi rispetto alla tutela dell’ambiente e delle acque e alla difesa del suolo. A seguito dell’accordo, il Ptcp assume il valore e gli effetti del Piano per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del fiume Po (Pai), segnando un passaggio di assoluto rilievo per la pianificazione e per il ruolo stesso della Provincia. Questo passaggio offre infatti ai Comuni e agli altri entri locali la possibilità di considerare il Ptcp quale unico riferimento cartografico e normativo per l’adeguamento dei propri strumenti urbanistici in materia di dissesto idrogeologico e rischio idraulico, un tema di attualità a dir poco stringente. In questo modo si compie una rilevante semplificazione delle procedure, contribuendo a migliorare la tutela e la sicurezza dei corsi d’acqua nonché l’efficacia delle azioni di mitigazione del rischio idrogeologico. All’accordo si è arrivati con un partecipato percorso di adeguamento che ha compreso tra l’altro l’elaborazione di una specifica variante al Ptcp, finalizzata prioritariamente all’aggiornamento della carta del dissesto in scala 1:10.000 e all’incremento delle tutele idrauliche nella nostra provincia, ma anche alla collaborazione nella realizzazione della carta inventario del dissesto regionale 1:10.000 e allo sviluppo del progetto difesa attiva dell’appennino parmense. Grazie all’intesa si è anche definita una proposta di agenda dei temi prioritari in materia di criticità idrauliche e idrogeologiche, da interpretare ed integrare nell’ambito degli obiettivi territoriali del Ptcp. “Chiudiamo un’azione di coordinamento che fa sì che il Ptcp venga integrato con il Pai. Di fatto un solo soggetto, la Provincia, sarà il gestore di questo strumento di controllo dell’assetto idrogeologico che definisce le fasce di tutela, le zone di sicurezza, le zone esondabili e molto altro – ha spiegato l’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale Ugo Danni -. Questo accordo rappresenta un passaggio molto importante perché ci consentirà di elaborare programmazioni di interventi per la messa in sicurezza del territorio e nello stesso tempo per garantire poi possibilità di sviluppo. Per tutto ciò sarà necessario che ci sia di nuovo un’azione condivisa tra tutti i soggetti che hanno competenze, istituzionali e non, perché è determinante che l’azione programmata si svolga in modo concertato: noi puntiamo a questo e per questo abbiamo lavorato”. “L’intesa che firmiamo oggi è un atto di grande semplificazione amministrativa, il che vuol dire carta unica e norme uniche per tutti i cittadini, ma anche un accordo che assume il valore di consentire la possibilità di politiche integrate proprio finalizzate alla prevenzione del dissesto idrogeologico: un tema molto caro alla Regione e una priorità anche della Provincia di Parma, che tra l’altro è stata la prima Provincia ad attivarsi nel 2007 con una variante che ha cominciato a operare in questa direzione. In sintesi, quindi, ci dotiamo di più strumenti, di norme migliori, di capacità di intervento e politiche integrate, proprio perché la priorità è la prevenzione del dissesto idrogeologico”, ha osservato l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile Paola Gazzolo. Accanto a lei Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, che ha parlato del piano di gestione del rischio alluvioni e si è detto “molto soddisfatto del percorso che ha condotto a quest’intesa, della firma dell’accordo e delle sue prospettive”. Nel corso della mattinata sono intervenuti anche Sergio Peri, dirigente del Servizio Programmazione e pianificazione territoriale della Provincia di Parma, che ha illustrato il protocollo, Andrea Ruffini della Provincia di Parma e Tommaso Simonelli dell’Autorità di bacino del fiume Po, che hanno presentato contenuti e prospettive future dell’accordo.  
   
   
REFERENDUM, SÌ ALLA GESTIONE PUBBLICA: SOPPRESSIONE ADDÌO: AATO, ACQUE VERONESI E AGS AVANTI FINO AL 2031  
 
Verona, 15 giugno 2011 – “Il risultato referendario conferma la bontà della scelta operata nel 2006 dagli amministratori locali di affidare la gestione alle due società interamente pubbliche Acque Veronesi Scarl ed Azienda Gardesana Servizi Spa”. Lo comunica l’Autorità d’Ambito Veronese in relazione agli articoli apparsi sui quotidiani nazionali e locali, in seguito all’esito dei Referendum. L’abrogazione dell’articolo 23 bis (quesito n. 1), che aveva disposto la conclusione delle attività delle società pubbliche entro il 2011, riconsegna piena esecutività ai contratti di servizio stipulati nel febbraio 2006, che ritornano alla loro scadenza naturale, prevista per il febbraio del 2031. Gli affidamenti, si ricorda, sono stati sottoposti al vaglio di legittimità dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti di Lavori Servizi e Forniture della Pubblica Amministrazione, che, con ben tre distinte istruttorie, ha giudicato l’azione dell’Autorità d’Ambito e delle amministrazioni locali veronesi conforme alla disciplina comunitaria vigente in materia di affidamento di pubblici servizi di interesse economico generale. Alle due società di gestione, quindi, l’augurio di un proficuo lavoro, nel rinnovato impegno dell´Autorità d’Ambito a sovrintendere e controllare la loro attività che si traduce nella programmazione delle opere necessarie per garantire a tutta la popolazione l’erogazione del servizio idrico integrato con uguali livelli di qualità e nell’applicazione, il più possibile contenute e socialmente sostenibili, di tariffe commisurate alle necessità economiche delle società. Sul tema il Presidente dell’Autorità d’Ambito Mauro Martelli: “Ora è necessario che il Parlamento italiano e la Regione del Veneto promulghino al più presto delle nuove leggi che considerino l’espressione dei cittadini nel Referendum, ma anche le peculiarità di ogni singolo territorio. Leggi che contribuiscano a riempire il vuoto che l’esito del Referendum ha creato nel quadro normativo del nostro settore, che si regge ora pressoché esclusivamente sul dettato comunitario. Peraltro voglio rassicurare i cittadini veronesi che le due società di gestione hanno pieno titolo nel proseguire la loro attività gestionale anche in assenza delle nuove norme, in forza dei contratti in essere, che mantengo tutta la loro efficacia. Sull’argomento ovviamente mettiamo a disposizione la nostra esperienza all’Assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, per ogni approfondimento tecnico sul tema, a supporto del dibattito in merito alla nuova legge regionale, attualmente in corso di discussione nelle competenti commissioni consiliari regionali”.