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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Settembre 2011
SCIENZIATI RICOMPONGONO PUZZLE RIGUARDANTE LA MEMORIA EPIGENETICA  
 
Bruxelles, 7 settembre 2011 - Un nuovo studio britannico getta nuova luce su come un organismo possiede la capacità di creare una memoria biologica riguardante un fattore variabile come la temperatura o il cibo. Presentate nella rivista Nature, le scoperte forniscono informazioni sul funzionamento di questa memoria, ciò che gli esperti chiamano una sorta di "interruttore biologico", e su come la progenie la può ereditare. Lo studio, realizzato da ricercatori del John Innes Centre (Jic), è stato in parte finanziato dal progetto Envgene ("Dissection of environmentally mediated epigenetic silencing"), che ha ricevuto una sovvenzione Advanced Investigator Grant del Consiglio europeo della ricerca (Cer) di 2,45 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. "Noi ora conosciamo un numero considerevole di esempi in cui l´attività dei geni può essere influenzata nel lungo periodo da fattori ambientali," spiega l´autore anziano, il professor Martin Howard del Dipartimento di biologia computazionale e dei sistemi presso il Jic. "E in alcuni casi, l´ambiente in cui vive un soggetto può di fatto influenzare la biologia della fisiologia della sua progenie, ma senza che vi sia alcun cambiamento alla sequenza del genoma." Studi precedenti indicavano che i figli e i nipoti di famiglie in cui la generazione dei nonni aveva dovuto affrontare una grave denutrizione hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete; la memoria epigenetica potrebbe spiegare questo fatto. Il pezzo mancante in questo puzzle, tuttavia, era una spiegazione di come i soggetti potevano sviluppare una "memoria" di un fattore variabile. Ed è qui che entra in scena lo studio del Jic, guidato dal professor Howard e dalla professoressa Caroline Dean del Dipartimento di biologia cellulare ed evolutiva. Il team del Jic si è basato sulla capacità di una pianta di "ricordare" la lunghezza della stagione invernale fredda allo scopo di avviare il processo di fioritura e fare sì che impollinazione, sviluppo, dispersione dei semi e germinazione si verifichino nel momento opportuno. "Sappiamo già parecchie cose sui geni coinvolti nella fioritura - dice il professor Howard - ed è chiaro che probabilmente durante l´inverno avviene qualcosa in grado di influenzare il momento della fioritura in accordo con la durata della stagione fredda." I ricercatori hanno utilizzato una combinazione di modellizzazione matematica e analisi sperimentale per scoprire il sistema mediante il quale un gene importante, chiamato Flc, viene o completamente inattivato o completamente attivato in ogni cellula e nella sua progenie. Secondo il team, quanto più lungo è il periodo freddo e tante più cellule avranno il gene Flc inattivato stabilmente, portando così a un ritardo nel processo di fioritura. I ricercatori dicono che questo fenomeno è chiamato memoria epigenetica. Anche se la memoria epigenetica appare in varie forme, gli esperti affermano che quella più importante coinvolge gli istoni, che sono proteine attorno a cui si può avvolgere il Dna (acido deossiribonucleico). Gli istoni possono subire particolari modificazioni chimiche che possono influenzare l’espressione dei geni vicini, attivandoli o inattivandoli. Le cellule figlie, e anche la progenie delle cellule che formano i gameti (cellule sessuali riproduttive mature), possono ereditare queste modificazioni. Grazie al loro modello è stato possibile prevedere che, all´interno di ogni cellula, il gene Flc dovrebbe essere completamente attivo o inattivo, con la frazione di cellule che passa allo stato inattivo nei periodi freddi più lunghi. La dott.Ssa Jie Song, coautrice e membro del gruppo del professor Dean, ha scoperto che le proteine istoniche vicine al gene Flc venivano modificate durante il periodo freddo, spiegando in questo modo l´inattivazione del gene. Commentando i risultati dello studio, il professor Douglas Kell del Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc), che ha anche in parte finanziato lo studio, ha detto: "Questo lavoro non solo ci fornisce informazioni su un fenomeno che è fondamentale per la sicurezza alimentare futura, ovvero la regolazione della fioritura in base alle variazioni climatiche, ma esso svela anche un importante meccanismo che agisce in tutta la biologia." Per maggiori informazioni, visitare: John Innes Centre (Jic): http://www.Jic.ac.uk/corporate/index.htm  Nature: http://www.Nature.com/    
   
   
ESPONENTI DEL MONDO INDUSTRIALE E ACCADEMICO DELLA CHIMICA ACCETTANO NUOVO STANDARD PER LE MOLECOLE BIOATTIVE  
 
 Bruxelles, 7 settembre 2011 - Rappresentanti di aziende farmaceutiche, fornitori di risorse di dati e gruppi accademici hanno raggiunto un accordo su uno standard per descrivere l´effetto di un determinato composto su un´entità biologica, illustrato in un nuovo studio pubblicato nella rivista Nature Review Drug Discovery. Anche se i gruppi farmaceutici, biotecnologici e accademici producono un´enorme mole di dati sulle proprietà biologiche di molecole quali farmaci, pesticidi e additivi alimentari, spesso questi dati non vengono organizzati, con la conseguente ripetizione inutile e spreco di tempo e risorse. Attualmente i dati cruciali spesso mancano nella letteratura pubblicata o sono menzionati in forma non strutturata. È qui che entra in gioco Miabe (Minimum Information About a Bioactive Entity), la soluzione a questo problema proposta da un consorzio internazionale di attori del mondo industriale, attraverso le società farmaceutiche e i fornitori di dati biologici senza scopo di lucro e commerciali, e del mondo accademico, guidati dal Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) - Istituto europeo di bioinformatica (Ebi) nel Regno Unito. Questo nuovo standard è in effetti la definizione di linee guida per la segnalazione delle entità bioattive e significa che si aprono le porte a un flusso di informazioni riguardanti le piccole molecole che saranno di pubblico dominio. Per il mondo della chimica, si spera che questo a sua volta produrrà importanti sviluppi nella scoperta di nuovi farmaci. Il team spera che il nuovo standard permetterà di migliorare lo scambio di dati pubblici in caso di successo o insuccesso nella scoperta di farmaci. La ricerca sullo standard ha anche ricevuto una spinta dai finanziamenti dell´Ue, per la somma di 1.476.384 euro, attraverso il progetto Psimex ("Proteomics Standards Initiative and International Molecular Exchange"), nell´ambito dell´area tematica "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Il progetto Psimex, che durerà fino al 2013, sostiene progetti diversi che contribuiscono all´obiettivo generale di rendere i dati di interazione molecolare accessibile attraverso il computer. I partner del progetto, provenienti da Cina, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, hanno in programma di sviluppare ulteriormente lo standard per le interazioni molecolari esistente, sviluppato dall´iniziativa per gli standard proteomici Hupo. Si tratta di uno standard sviluppato nel 2002 che definisce norme comunitarie per la rappresentazione dei dati in proteomica per facilitare il confronto, lo scambio e la verifica dei dati. Il progetto Psimex mira inoltre a promuovere l´attuazione dello standard nell´intera filiera dalla progettazione degli esperimenti, attraverso la formattazione e l´analisi dei dati, alla rappresentanzione dei dati nelle riviste e nelle banche dati pubbliche. Ciò coinvolge l´organizzazione della formazione degli utenti sui requisiti minimi per la pubblicazione dei dati di interazione molecolare, nonché la formazione e lo scambio di personale incaricato del mantenimento delle banche dati partecipanti. Gli architetti dello standard Miab sottolineano che al fine di un´analisi corretta dei dati raccolti è essenziale che essi siano confrontabili. Una più profonda comprensione di ciò che rende i farmaci efficaci può essere acquisita mettendo insieme dati provenienti da un gran numero di programmi di scoperta di nuovi farmaci, come spiega il dottor John Overington, del Embl-ebi: "Speriamo che Miabe produca un aumento considerevole della quantità di dati disponibili per l´analisi. L´esperienza con altri standard ha mostrato che con l´aumentare dei più gruppi che li adottano, cresce anche la quantità di dati utilizzabili a disposizione dei ricercatori". Lo sviluppo di questo nuovo standard comporta anche implicazioni economiche. "L´aumentata disponibilità di dati conformi agli standard aiuta le aziende a ottimizzare i loro processi decisionali", commenta un altro autore dello studio, il dottor Dominic Clark, dell´Embl-ebi. "L´industria si basa sempre di più sui dati di dominio pubblico. Avere a disposizione un insieme di principi e standard renderà più semplice l´integrazione dei dati e il controllo dei costi." Rendere i dati di dominio pubblico non significa però soltanto conoscere le entità biologiche "efficaci". Non è mai stato facile individuare e sviluppare molecole con proprietà bioattive utili - come gli agenti farmaceutici, pesticidi e additivi alimentari - e solo una manciata di nuovi farmaci sperimentali ce la farà ad essere approvati per l´uso clinico, ma gli scienziati devono conoscere le molecole che non ce l´hanno fatta e perché. Alcune molecole non ce la fanno a raggiungere il mercato a causa della mancanza di efficacia o di effetti collaterali e tossicità imprevisti, per esempio. I pesticidi che hanno effetti collaterali negativi per altri organismi oltre il loro bersaglio originale e gli additivi alimentari come gli steroli vegetali che sono soggetti ad una regolamentazione molto severa sono anch´essi spesso bloccati. Un esempio recente che mostra gli effetti positivi di disporre di dati sui composti bioattivi largamente disponibili è stato il rilascio dei dati da parte delle aziende farmaceutiche Glaxosmithkline e Novartis, nonché del St Jude Children´s Research Hospital, negli Stati Uniti, relativi a oltre 14.000 composti che sono noti per essere attivi contro il parassita responsabile della trasmissione della malaria. Ora questi dati sono disponibili nella banca dati Chembl, un database di piccole molecole simil-farmaco bioattive, che è stata sviluppata con il sostegno del 7° Pq e dell´Iniziativa in materia di medicinali innovativi (Imi) dell´Ue. I dati di questa banca dati sono stati utilizzati in uno screen chemogenomico che ha identificato le proteine Schistosoma mansoni contro le quali possono essere attivi i farmaci esistenti. Ciò ha fatto crescere la speranza che potrebbero essere utilizzate terapie conosciute per trattare la schistosomiasi, una malattia tropicale trascurata, che colpisce attualmente 210 milioni di persone in 76 Paesi del mondo. Con lo sviluppo dello standard Miabe i chimici sperano che le storie di successo come questa diventeranno una regolarità. Per maggiori informazioni, visitare: Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) - Istituto europeo di bioinformatica: http://www.Ebi.ac.uk/    
   
   
SCIENZIATI SULLA SCIA DELLE PARTICELLE DEI LIQUIDI  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2011 - Un team di ricercatori austriaci ha fatto un´interessante scoperta su come le particelle dei liquidi possono sistemarsi in modo organizzato. In un articolo pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, gli scienziati, del Politecnico di Vienna (Tu Vienna) e dell´Università di Vienna, affermano di aver scoperto che un liquido non deve necessariamente essere formato da una massa disordinata di particelle. La loro ricerca ha rivelato misteriose strutture formate da piccolissime particelle che galleggiano nei liquidi. Sembra che sottoposti a tensione meccanica, i gruppi di particelle nei liquidi possano spontaneamente formare dei fili e cambiare drasticamente le proprietà del liquido. I ricercatori hanno analizzato simulazioni al computer di alcuni liquidi quali sangue, inchiostro e gruel, i quali contengono tutti piccole particelle in sospensione, o "colloidi". In alcuni di questi liquidi le particelle formano dei raggruppamenti che a loro volta formano strutture regolari, più o meno come gli atomi in un cristallo. Esaminando queste sostanze simili a cristalli, gli scienziati sono stati in grado di stabilire che quando esse sono sottoposte a una tensione meccanica, lo schema cristallino può trasformarsi in una struttura diversa, o persino sparire completamente. Se piccole particelle riescono ad accumularsi, possono formare dei grappoli; all´interno di un grappolo, le particelle possono sovrapporsi e mescolarsi. Sorprendentemente, questi grappoli non si trovano in posizioni casuali, al contrario formano spontaneamente una struttura regolare, o "cristallo di grappoli". Gli scienziati hanno osservato come dapprima la struttura cristallina comincia a sciogliersi e i legami tra i grappoli si spezzano. Da questi grappoli di particelle sciolti, comincia a emergere spontaneamente un nuovo ordine regolare e si formano fili dritti e lunghi di particelle, allineati ordinatamente in parallele. Arash Nikoubashman, autore principale dello studio del Tu Vienna, spiega: "Con l´aumento della densità di particelle si aggiungono sempre più particelle a ogni gruppo - ma la distanza tra di loro rimane la stessa." Mentre si formano questi fili, il liquido diventa più fluido e la viscosità diminuisce. Questo succede perché i fili sono in grado di scivolare uno accanto all´altro. Se il materiale viene sottoposto a una tensione ancora maggiore, anche i fili si spezzano e rimane quello che si può descrivere come "un insieme disciolto non strutturato di grappoli di particelle" e la viscosità del liquido aumenta di nuovo. Sempre più particelle si spostano dalle loro posizioni originali e impediscono il fluire del liquido. Questo comportamento è uguale in tutti i tipi di cristalli di grappoli. Questo studio si basa su studi precedenti condotti in questo campo che avevano già dimostrato come queste particelle potevano mostrare un comportamento strano in certe condizioni esterne. Allontanandosi dalla teoria, queste scoperte hanno implicazioni per un´ampia gamma di applicazioni pratiche - per il sangue o per grandi biopolimeri come il Dna nonché nella costruzione di valvole di vibrazione e indumenti protettivi. Sono importanti nel campo della biotecnologia e nella petrolchimica e farmacologia o in qualsiasi campo che faccia uso di nanomateriali appositamente creati. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Vienna http://www.Univie.ac.at/en/    
   
   
CONFERENZA SULLE DINAMICHE MACROMOLECOLARI  
 
Barcellona, 7 settembre 2011 Una conferenza sulle dinamiche macromolecolari si terrà dal 24 al 26 ottobre 2011 a Barcellona, Spagna. La capacità di caratterizzare con precisione i movimenti delle proteine e degli acidi nucleici è significativamente aumentata negli ultimi anni. Questo è dovuto principalmente ai progressi metodologici e a una maggiore collaborazione di ricerca tra sperimentazione e teoria. Questi sviluppi hanno portato a nuove informazioni sui meccanismi dei processi biologici. La conferenza riunirà esperti di ricerca del settore delle dinamiche macromolecolari e altri per lo scambio di idee e di nuovi metodi di ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Irbbarcelona.org/index.php/en/events/barcelona-bioconferences/macromolecular-dynamics    
   
   
DALLA GERMANIA IL MICROCHIP CHE MONITORA LA CRESCITA TUMORALE. ED IN FUTURO ANCHE IL DISPOSITIVO CHE RILASCIA I FARMACI DIRETTAMENTE SULLA MASSA TUMORALE  
 
Lecce, 7 settembre 2011 - Ricercatori tedeschi hanno sviluppato un sensore microchip che può essere impiantato nelle vicinanze dei tumori per monitorarne costantemente la loro crescita. Il dispositivo misura i livelli di ossigeno nel tessuto per rilevare se un tumore è in espansione. I risultati poi vengono trasmessi in modalità wireless al medico del paziente - riducendo la necessità di frequenti esami ospedalieri. Ma nella mente degli scienziati ci sono già progetti futuri che riguardano analoghi micro dispositivi in grado di fornire farmaci direttamente alla zona interessata. I ricercatori sperano che questo potrà portare a trattamenti meno aggressivi e più mirati contro il cancro. Gli studiosi dell´Università di Monaco di Baviera hanno sviluppato il congegno al fine di tenere sotto osservazione e trattare di tumori che sono difficili da raggiungere e quindi da curare, poiché è noto che ci sono alcuni tipi di tumori che sono difficili da rimuovere chirurgicamente, per esempio, quelli vicino alla spina dorsale per i quali si corrono seri rischi di creare gravi danni al sistema nervoso se si tenta di eliminarli con i metodi tradizionali. Nei casi di pazienti anziani, nei quali la crescita delle cellule tumorali è spesso più lenta è spesso preferibile monitorare il tumore e trattarlo solo se c´è una fase di crescita aggressiva. Il sensore è impiantato accanto al tumore e misura la concentrazione di ossigeno disciolto nel fluido di tessuto nelle vicinanze. Se questo scende può indicare una maggiore crescita ed i medici possono essere avvisati per tempo. Il chip microelettronico è costituito da una serie di elettrodi che rilevano i livelli di saturazione di ossigeno e trasmettono questi dati dal sensore ad un´unità ricevente esterna che è come una piccola scatola che si può portare in giro in tasca. Da lì possono essere scaricati nel Pc del medico che può esaminare i dati e decidere se l´attività del tumore è in peggioramento. I ricercatori ritengono che questa nuova possibilità di monitoraggio può ridurre ciò riduce la necessità di frequenti check-up in ospedale. Come detto, l’equipe di scienziati ha pure previsto la possibilità di aggiungere al chip una sorta di micropompa che può rilasciare farmaci chemioterapici proprio sulla massa tumorale, proprio per ridurre gli effetti collaterali che i trattamenti antitumorali inevitabilmente conseguono. Se lo sviluppo di questi importanti congegni è ancora alla fase embrionale, Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si augura che la sperimentazione venga conclusa prima dei dieci anni che hanno indicato i ricercatori come termine per la loro definitiva utilizzazione sugli ammalati.  
   
   
RICERCATORI TROVANO NUOVI MODI DI INTERPRETARE I SISTEMI DI MODELLAZIONE PER IL DIABETE  
 
Bruxelles, 7 settembre 2011 - Un team internazionale di scienziati guidati dall´Università di Umeå in Svezia fornisce nuovi indizi sullo sviluppo embrionale del pancreas e su come le cosiddette isole di Langerhans sono distribuite nell´organo adulto. I risultati di tre studi sono presentati nelle riviste Ieee Transactions on Medical Imaging, Plos One e Islets, offrendo ai ricercatori un modo nuovo di interpretare i sistemi di modellazione per il diabete. Le informazioni possono essere utilizzate per alimentare la nostra comprensione della biologia evolutiva e della struttura adulta del pancreas. I ricercatori usano la tomografia ottica di proiezione (Opt) per visualizzare immagini tridimensionali (3D) dell´espressione di geni e proteine nei campioni di tessuto. Lo svantaggio di questa tecnologia, che può essere paragonata alla tomografia medica computerizzata, è che utilizza la luce ordinaria anziché i raggi X; è comunemente usata nei campi di ricerca di base come la patologia clinica, la biologia vegetale e la biologia evolutiva. Gli scienziati dell´Umeå avevano già perfezionato la Opt al fine di eseguire l´analisi di organi interi come il pancreas. Le informazioni raccolte avrebbero dovuto contribuire a spiegare cosa avviene nel diabete. In questi studi, il team ha utilizzato una nuova tecnica basata su computer in grado di correggere le distorsioni nelle nuove immagini Opt. Questi metodi recenti danno un´enorme spinta all´analisi Opt quantitativa e visiva potenziata in vari tipi di tessuti, aumentando la sensibilità agli oggetti di piccole dimensioni e scarsamente illuminati. Vengono altresì create riproduzioni più precise delle cellule raffigurate nel tessuto. Grazie a questi nuovi metodi, i ricercatori hanno fatto luce sulla struttura del pancreas. Le isole di Langerhans, che si trovano all´interno del pancreas, producono l´insulina, l´ormone che svolge un ruolo centrale nella regolazione del metabolismo dei carboidrati e dei grassi nell´organismo. Quando è turbata la produzione di insulina e/o quando le cellule del corpo non rispondono ai segnali dell´insulina, potrebbe insorgere il diabete. Nello studio presentato su Plos One, gli scienziati puntano i riflettori sulle condizioni di sviluppo biologico che portano alla creazione del lobo gastrica del pancreas nell´embrione. Mentre lo sviluppo di questa parte del pancreas non è stata accuratamente descritta, il gruppo Umeå ha identificato come questa parte del pancreas può solo formarsi quando anche l´organo nelle vicinanze, la milza, si sviluppa normalmente. Nello studio presentato su Islets, gli scienziati individuano come le isole che producono insulina sono di numero maggiore e notevolmente distribuite meno uniformemente nel pancreas di quanto i ricercatori ritenessero inizialmente. Essi rivelano che rispetto al resto dell´organo, il lobo gastrico del pancreas contiene un maggior numero di isole di Langerhans. I risultati degli studi in questione forniscono informazioni importanti che i ricercatori potrebbero usare per valutare l´impatto dei fattori ereditari e ambientali sul numero di cellule produttrici di insulina nei sistemi modello per il diabete. Per maggiori informazioni, visitare: Umeå University: http://www.Umu.se/english  Ieee Transactions on Medical Imaging: http://www.Ieee-tmi.org  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action  Islets: http://www.Landesbioscience.com/journals/islets/    
   
   
MALATTIE CARDIACHE PRIMA CAUSA DI MORTE IN GRAVIDANZA ALLARME DELL’ESC: ‘I DECESSI SONO 100 VOLTE PIÙ DEL NORMALE’  
 
Parigi, 7 settembre 2011 – I 9 mesi della gravidanza sono uno sforzo spesso fatale per un cuore malato, ma troppe morti non sono giustificabili. È l’allarme lanciato dalla Società Europea di Cardiologia che il 30 agosto , nel corso del proprio Congresso annuale a Parigi, presenta in anteprima i risultati del registro appositamente attivato su questo tema. I tassi di decesso sono 100 volte più alti del normale nelle madri e 10 volte più elevati nei feti. “Le ragioni non sono del tutto note ma è urgente intensificare la ricerca in questo campo – afferma il prof. Roberto Ferrari, past president Esc –. Oggi la Società Scientifica ha presentato nuove linee guida su gravidanza e rischio cardiovascolare, indispensabili alla luce delle evidenze e del continuo aumento di questi problemi nel nostro continente”. Quali sono le ragioni di questa crescita? “In primo luogo l’età della madre sempre più avanzata – commenta il prof. Nicola Surico, Presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) - , inoltre il fatto che le donne, come la popolazione generale, sono sempre più obese, ipertese e diabetiche. Le patologie cardiovascolari non rappresentano una controindicazione assoluta alla gravidanza, tranne in pochi casi, come quando vi siano scompenso cardiaco o ipertensione polmonare severa. È però importante che la donna malata venga seguita secondo protocolli personalizzati, con una stretta collaborazione fra ginecologo e cardiologo. Le nuove linee guida Esc rappresentano un documento importante che la Sigo recepirà e diffonderà al massimo fra i suoi soci. Ci adopereremo perché divengano lo standard nei nostri reparti”. Periodi particolarmente delicati sono quelli tra la 28a e la 34a settimana, durante il travaglio e immediatamente dopo il parto, quando il cuore è sottoposto al massimo sovraccarico fisiologico. “Ma non è detto che si debba necessariamente ricorrere al cesareo – aggiunge Surico -, la via naturale quando possibile è sempre preferibile. È molto utile però ricorrere ad un’analgesia epidurale che allevi lo stress materno. Attenzione anche al post partum: le pazienti cardiopatiche non devono essere considerate fuori pericolo e per diverse settimane vanno tenute sotto controllo da un cardiologo”. Il registro Esc ha iniziato a raccogliere dati nel 2008 ed ha coinvolto 60 centri in 28 Paesi per un totale di oltre 1.300 donne arruolate, di cui 869 con problemi congeniti. La Società scientifica ha attivato registri anche sulla fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco, due patologie molto comuni: i risultati verranno presentati oggi a Parigi agli oltre 30.000 delegati presenti.  
   
   
STUDIO FINANZIATO DALL´UE SCOPRE NUOVI GENI PER UNA RARA MALATTIA RENALE EREDITARIA  
 
Bruxelles, 7 settembre 2011 - Un team internazionale di ricercatori finanziati dall´Ue ha individuato due nuovi geni collegati a malattie renali ereditarie. Il team di scienziati, provenienti da Canada, Germania, India, Paesi Bassi, Pakistan e Stati Uniti, ha ricevuto una spinta dai finanziamenti del progetto Syscilia, nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Complessivamente il team ha studiato 850 proteine sospettate di essere coinvolte in tre malattie genetiche ciliari: la nefronoftisi, la sindrome di Joubert e la sindrome di Meckel-gruber. Essi hanno mappato l´interazione delle proteine per prevedere quali di esse svolgono un ruolo cruciale nelle malattie, cosa che ha portato alla scoperta del doppio gene. Le malattie ciliari sono causate da difetti genetici nelle ciglia delle cellule. Le ciglia sono fondamentali in quanto coinvolte nei percorsi di segnalazione durante lo sviluppo cellulare di diverse parti del corpo. Le ciglia sono appendici delle cellule che hanno diverse funzioni: per esempio, le ciglia delle vie respiratorie si occupano del trasporto del muco, mentre le ciglia nei reni rivelano il flusso dell´urina. Lo sviluppo errato delle ciglia può causare varie malattie. Rimane tuttavia molto limitata la nostra conoscenza della composizione, del collegamento e della dinamica delle ciglia nonché delle vie di segnalazione dei blocchi molecolari corrispondenti e delle reti proteiche associate. In un articolo sulla rivista Cell, il team spiega come ha condotto la sua ricerca su una famiglia in Pakistan, in cui quattro fratelli soffriva della sindrome di Joubert: hanno combinato tecniche di mappatura genetica con l´uso di una mappa della rete di proteine, in modo da individuare il gene Tctn2, che, se difettoso, porta alla comparsa della malattia. La sindrome si presenta quando un bambino riceve il gene da ambedue i genitori. La sindrome di Joubert colpisce il cervello e si traduce in un deficit mentale, problemi motori e di coordinazione, e altri sintomi quali problemi renali e all´occhio. Questa sindrome interessa circa 1 bambino su 100.000, anche se gli scienziati ritengono che questa cifra possa essere molto più alta e che la malattia potrebbe colpire molti più bambini in tutto il mondo. Finora sono stati collegati 10 geni con la sindrome di Joubert. Uno degli autori dello studio del Centre for Addiction and Mental Health (Camh) in Canada aveva scoperto in precedenza il gene Cc2d2a, che è responsabile di circa il 9% dei casi di sindrome di Joubert. "Un difetto in qualsiasi aspetto di questo percorso molecolare può avere effetti molto simili a livello clinico", commenta il dottor John Vincent. Il secondo gene ciliopatico identificato in questo studio - Atxn10 - causa la nefronoftisi, anch´essa associata a problemi ai reni e agli occhi. Questo studio fa avanzare la ricerca genetica grazie a un approccio di messa in rete innovativo. Alcuni dei ricercatori stavano lavorando alla mappatura di una rete di proteine potenzialmente connesse alle ciliopatie che interagiscono sui percorsi comuni, adottando un approccio per identificare i geni delle malattie. Un altro autrice dello studio, Rachel Giles dell´Umc (University Medical Center) di Utrecht, nei Paesi Bassi, commenta così questo nuovo modo di studiare le reti di proteine e come potrebbe portare alla scoperta di futuri geni malattia: "Si tratta di un nuovo linguaggio per individuare i geni. I metodi standard per trovare geni nelle comuni malattie genetiche nelle famiglie di piccole dimensioni spesso non danno risultati positivi. Il nostro metodo ci è riuscito unendo la biologia dei sistemi e la biochimica. Offre alle famiglie con "malattie orfane" e ai loro medici supporto per diagnosticare e comprendere il corso naturale della malattia. Inoltre, questo metodo potrebbe essere utilizzato anche per individuare i geni di malattie più comuni come il diabete o l´obesità". Lo scopo del progetto Syscilia è di identificare i meccanismi molecolari che caratterizzano la funzione delle ciglia, e le perturbazioni sottili associate alle disfunzioni causate dalle mutazioni nelle ciliopatie ereditarie, attraverso un approccio di biologia dei sistemi. Il consorzio del progetto, composto da ricercatori appartenenti a 16 istituti di ricerca provenienti da Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti, mira a generare un flusso completo di dati quantitativi ricchi di contenuti per l´analisi sistemica della funzione ciliare. Dal suo lancio nel giugno 2010 il porgetto Syscilia ha già ottenuto notevoli risultati. Lo scorso dicembre, studiando i cani, alcuni scienziati finanziati dall´Ue hanno scoperto un nuovo gene che innesca la discinesia ciliare primaria (Dcp), una rara malattia respiratoria genetica riscontrata sia negli uomini che nei canidi. Il progetto Syscilia si concluderà nel 2015. Per maggiori informazioni, visitare: Syscilia: http://syscilia.Org/index.shtml    
   
   
Ì TRAPIANTO DI RENE, CONFERMATA L’EFFICACIA DI BELATACEPT PRESENTATI PER LA PRIMA VOLTA NUOVI DATI SU CATEGORIE SPECIFICHE DI PAZIENTI E DONATORI.  
 
 Glasgow, 7 settembre 2011 – Belatacept, un nuovo farmaco biologico per la profilassi del rigetto nei pazienti adulti sottoposti a trapianto di rene, è protagonista al 15° Congresso della European Society for Organ Transplantation (Esot), il più importante appuntamento continentale del settore, in corso a Glasgow fino ad oggi. Ogni anno in Italia si eseguono circa 1500 trapianti di rene e vi sono più di 7000 persone in lista di attesa (che attendono in media 3 anni prima dell’intervento). Per la prima volta sono presentati dati che riguardano specifiche categorie di donatori e di riceventi, in particolare pazienti colpiti da diabete prima del trapianto. Vengono così confermati i risultati positivi su qualità, sicurezza ed efficacia che hanno portato alla recente approvazione della molecola sia da parte della Commissione europea che della Food and Drug Administration negli Stati Uniti. Il farmaco è atteso in Italia nei primi mesi del 2012. Belatacept, scoperto e sviluppato da Bristol-myers Squibb, è la prima molecola con un innovativo meccanismo di azione approvata negli ultimi 10 anni nel trapianto di rene. “I dati clinici su belatacept presentati al Congresso Esot – spiega Brian Daniels, senior vice president, Global Development and Medical Affairs, di Bristol-myers Squibb – si aggiungono agli studi che hanno determinato il via libera al farmaco negli Stati Uniti e in Europa. Bms intende unire i propri sforzi a quelli della comunità scientifica per ampliare le nostre conoscenze sul profilo di efficacia e sicurezza di belatacept perché i pazienti e i medici siano informati sulle opzioni terapeutiche disponibili”. Il farmaco è autorizzato in combinazione con corticosteroidi e acido micofenolico. È raccomandata l’aggiunta di un antagonista del recettore dell’interleuchina-2 nella fase di induzione. Studi clinici hanno evidenziato percentuali simili nella sopravvivenza del rene trapiantato e del paziente a un anno e confermate a tre anni con un miglior mantenimento della funzione renale rispetto alla terapia standard con ciclosporina. Ottenere miglioramenti nella funzione renale che permangano a lungo nel tempo è una delle sfide decisive nel trapianto di rene. La perdita progressiva di questa capacità può determinare altre malattie concomitanti fino alla perdita dell’organo. Preservare la funzione del rene trapiantato può evitare il ritorno alla dialisi e la necessità di un secondo trapianto. I nuovi dati su belatacept includono: • Un’analisi degli esiti a tre anni per sottotipo di donatori di uno studio di Fase Iii condotto in pazienti trattati con belatacept che hanno ricevuto reni da donatori secondo criteri estesi (studio Benefit Ext) • Analisi dei dati a tre anni provenienti da due studi di Fase Iii di belatacept in pazienti diabetici prima del trapianto • Valutazione degli anticorpi specifici contro il donatore nei pazienti sottoposti a trapianto di rene trattati con regime immunosoppressivo basato su belatacept o ciclosporina negli studi Benefit e Benefit Ext • Una comparazione del profilo trascrizionale dell’mRna nel sangue periferico di pazienti sottoposti a trapianto di rene trattati con belatacept o ciclosporina Benefit e Benefit Ext sono stati prolungati per sette anni e forniscono, a oggi, la maggiore quantità di dati a lungo termine su un regime immunosoppressivo per il trapianto.  
   
   
TRENTO: COSTITUITO L´OSSERVATORIO PER LA SALUTE  
 
 Trento, 7 settembre 2011 - Costituito il 2 settembre dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, l´Osservatorio per la Salute, previsto dalla legge 16/2010 "Tutela della salute in provincia di Trento". Si tratta di un organo di supporto tecnico-scientifico della Giunta provinciale, con compiti di rilevamento e verifica della qualità ed efficienza del Servizio sanitario provinciale. "Questo strumento deve consentire trasparenza sull´andamento del Sistema sanitario, a vantaggio dei cittadini che devono poter controllare come vengono investite le risorse e verificare lo stato di attuazione dei programmi - è il commento dell´assessore Rossi -. I decisori poi, attraverso l´Osservatorio, possono valutare quali sono le azioni da intraprendere per i professionisti del sistema. È, in sostanza, uno strumento di osservazione per tenere monitorato lo stato di salute dei cittadini". "Con la legge di riforma sono state potenziate le funzioni di indirizzo e di controllo del Servizio sanitario provinciale in capo alla Giunta provinciale - ha proseguito Ugo Rossi -. La legge ha previsto l´istituzione di questo nuovo organo di supporto all´esecutivo, senza aumenti di spesa, perché i tecnici che verranno impiegati nell´Osservatorio sono il risultato di una riorganizzazione delle risorse già presenti in Azienda sanitaria o nella stessa Provincia". La legge provinciale n. 16, approvata dal Consiglio provinciale nel 2010, tutela la salute dei cittadini in senso ampio di benessere e di approccio complessivo alle problematiche legate alla salute. Al centro si trova il cittadino, al quale vanno assicurati da un lato risposte adeguate e dall´altro strumenti per indicare il proprio gradimento; di contro vengono individuate chiare e precise responsabilità di soggetti, istituzioni e organismi per far raggiungere al Servizio sanitario trentino le migliori performance. La legge ha quindi previsto per la Giunta provinciale un rafforzamento delle funzioni di indirizzo, vigilanza, controllo e valutazione del Servizio sanitario. È in questa architettura che si inserisce l´Osservatorio per la salute, organo di supporto dell´esecutivo provinciale con compiti di verifica della qualità e dell´efficienza dei servizi erogati, nonché dei risultati conseguiti. L´osservatorio svolge anche funzioni di supporto del Consiglio per la salute - istituito all´interno di ogni Comunità di Valle - per l´analisi delle condizioni di salute della popolazione e dell´offerta sanitaria locale. Diverse quindi le attività svolte dall´Osservatorio, che si occupa di: monitorare lo stato di salute della popolazione; valutare i risultati di salute conseguiti, i servizi e le prestazioni erogate dal Servizio sanitario provinciale; valutare le prestazione e i risultati gestionali dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, nonché la loro rispondenza agli obiettivi fissati dalla Giunta provinciale; analizzare e valutare il fabbisogno del Servizio sanitario provinciale negli ambiti della formazione, ricerca e informazione; proporre e valutare gli investimenti tecnologici di impatto rilevante.  
   
   
INVECCHIARE MEGLIO, CON L´AIUTO DELLA TECNOLOGIA: CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL´AAL FORUM 2011  
 
 Lecce, 7 settembre 2011 - Ambient Assisted Living (Aal) Forum 2011, la conferenza internazionale che offre un´opportunità unica a policy-makers ed esperti di tutta Europa di confrontarsi sui problemi dell´uso nell´innovazione tecnologica e delle tecnologie di informazione e comunicazione (Tic) per aiutare le persone anziane nella loro vita e per promuovere un invecchiamento attivo e indipendente, si terrà a Lecce il 26-28 settembre 2011 e sarà inaugurato dal Vice Presidente della Commissione Antonio Tajani e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. L´iniziativa presentata alla stampa giovedì l´8 settembre 2011 a Roma, presso la Rappresentanza. L´iniziativa, alla sua terza edizione, è organizzata dal programma Ambient Assisted Living, progetto co-finanziato dall´Ue, il Ministero per l´Istruzione, l´Università e la Ricerca, la Regione Puglia, la Provincia di Lecce, il Comune di Lecce, l´Istituto per la Micoelettronica e Microsistemi del Cnr (Imm-cnr) e sarà presentata alla stampa giovedì l´8 settembre 2011 a Roma presso la sala Lorenzo Natali della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in via Quattro Novembre 148 alla presenza di Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Mario Alì, Direttore Generale per le strategie e lo sviluppo dell´internazionalizzazione della Rst, Maria Uccellatore, Dirigente Uff. Iii – Programmi Europei di Ricerca, Pietro Siciliano, Responsabile delegato Imm-cnr - Sezione di Lecce, e Nicola Filizola, reponsabile comunicazione Ambient Assisted Living Association , Dott. Adriana Agrimi, Dirigente Regione Puglia. Contesto - Entro il 2020, il 25% della popolazione dell’Ue avrà più di 65 anni. Di conseguenza, la spesa per le pensioni, la sanità e l’assistenza di lunga durata aumenterà in misura variante dal 4 all’8% del Pil nei decenni a venire. Entro il 2050 la spesa complessiva sarà triplicata, una prospettiva che spinge molti paesi a cercare sin d’ora soluzioni sostenibili, specie nel contesto della crisi economica. Per l’industria europea questo rappresenta un´occasione d’oro per sviluppare tecnologie mirate alla popolazione anziana, che rappresenta anche un´importante categoria di consumatori, con un patrimonio complessivo stimato di oltre 3 000 miliardi di euro. Grazie a programmi come l´Aal, le imprese potranno sviluppare prodotti e servizi digitali altamente innovativi, che contribuiranno a migliorare la vita degli anziani in casa, sul lavoro e nella società in generale. Dispositivi intelligenti per una maggiore sicurezza domiciliare, soluzioni mobili per la telesorveglianza e interfacce accessibili alle persone disabili della vista o dell’udito: tutto ciò migliorerà le condizioni di vita degli anziani, la loro carriera professionale e le relazioni familiari. Al programma comune di ricerca partecipano venti Stati membri dell’Ue nonché Israele, Norvegia e Svizzera. I principali obiettivi consistono nel realizzare sostanziali risparmi nel settore della sanità e della previdenza sociale, creare una solida piattaforma industriale che consenta di affrontare la problematica dell’invecchiamento in Europa attraverso le Tic, ed offrire agli anziani una migliore qualità di vita (per esempio mediante tecnologie domotiche per il controllo a distanza del riscaldamento, dell’illuminazione e persino delle scorte di cibo, sistemi elettronici di allarme e servizi di telesanità). L’europa è in buona posizione per diventare un mercato di punta nelle tecnologie al servizio dell’invecchiamento sostenibile, creando opportunità a livello mondiale per l´industria europea delle Tic.  
   
   
ASILI NIDO, ROMA: SITUAZIONE TBC SOTTO CONTROLLO, I BAMBINI POSSONO FREQUENTARE I NIDI  
 
Roma, 7 settembre 2011 - «Sul caso Tbc mi sento di tranquillizzare le famiglie, perché secondo gli esperti della Commissione Congiunta non ci sono ragioni per non frequentare gli asili nido di Roma». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, commentando l’esito degli incontri a seguito del contagio di tubercolosi che ha coinvolto alcuni bambini nati tra gennaio e luglio di quest’anno al Policlinico Gemelli. «Inoltre, il regolamento comunale – spiega De Palo – specifica che eventuali controlli al personale addetto ai nidi spettano alle Asl. Non per questo, tuttavia, Roma Capitale sottovaluta il problema. Anzi, l’Amministrazione, attraverso il lavoro delle due Commissioni presiedute dal Prof. Aiuti e dal Presidente Angelini, sta monitorando la situazione. Siamo tranquillizzati dal fatto che fanno parte della squadra che si sta occupando del caso il Prof. Dianzani, la Prof.ssa Ciofi degli Atti del ‘Bambin Gesù’, il Prof. Fara dell’Università ‘Sapienza’ e il Prof. Paolo Rossi di ‘Tor Vergata’». «Ovviamente – prosegue l’Assessore – siamo pronti a recepire qualunque indicazione operativa in merito ad eventuali azioni da intraprendere per la profilassi e la prevenzione. Ma sono stato rassicurato sul fatto che non ci sono casi di Tbc tra gli operatori e i bambini risultati positivi non sono in alcun modo contagiosi. Quindi, non ci sono controindicazioni a far frequentare i nidi ai bambini».  
   
   
BOLZANO: PISCINE, VACCINAZIONI, TEST ANTI-TBC  
 
Bolzano, 7 settembre 2011 - Nuovi progetti per piscine coperte e centri acquatici, transazione extragiudiziale in materia di vaccinazioni obbligatorie, test anti-Tbc per i profughi presenti in Alto Adige. Sono queste alcune delle altre decisioni assunte oggi (6 settembre) dalla Giunta provinciale Test anti-Tbc per i profughi - I casi di Tbc riscontrati in queste ultime settimane anche in Alto Adige sono stati al centro di una delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale. L´esecutivo di Palazzo Widmann, infatti, ha deciso che tutti i profughi in arrivo dovranno essere sottoposti al test tubercolinico all´interno dei centri di Bolzano e Merano in cui vengono ospitati. In caso di esito negativo potranno recarsi in Questura e presentare la richiesta per ottenere lo status di profugo, in caso di esito positivo dovranno prima sottoporsi alle necessarie cure mediche presso una delle strutture sanitarie presenti sul territorio. Centri acquatici: finanziamenti a progetti sostenibili - Sono sempre più diffuse, in tutto l´Alto Adige, le piscine coperte e i centri acquatici, molti dei quali risultano di interesse sovracomunale. "I problemi di queste strutture - ha sottolineato Luis Durnwalder - consistono nei costi di gestione, che spesso sono troppo elevati e spingono le amministrazioni locali a rivolgersi alla Provincia per ottenere degli aiuti economici". Per cercare di tenere sotto controllo il problema, la Giunta provinciale ha deciso che in futuro, prima di approvare il sostegno alla realizzazione di nuove opere, dovranno essere più attentamente valutati i piani di finanziamento e di gestione delle strutture. Transazione extragiudiziale - Si è conclusa con una transazione la vicenda di Stefan Lanka e Klaus Senoner, i due altoatesini che erano stati citati in giudizio dalla Giunta provinciale per aver distribuito materiale considerato diffamatorio e offensivo sul tema delle vaccinazioni obbligatorie. "I politici devono saper accettare le critiche - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - ma ad ogni cosa c´è un limite". Oggi, come detto, la vicenda si è conclusa in via extragiudiziale con una transazione che prevede il pagamento da parte di Senoner e di Lanka di 5mila euro a testa. "Soldi che naturalmente finiranno nella casse provinciali e che saranno destinati a qualche progetto", ha concluso Durnwalder.  
   
   
LA “CURA GENTILE” PER AFFRONTARE L’ALZHEIMER OPERATIVO DAL 1° SETTEMBRE A ROMANS IL CENTRO DIURNO CANDUSSI UN SERVIZIO A FAVORE DELLE FAMIGLIE E DEL TERRITORIO  
 
Romans d’Isonzo, 7 settembre 2011 - Giovedì 1° settembre è iniziata ufficialmente l’attività del nuovo Centro diurno “Francesco Candussi” di Romans d’Isonzo. La Cooperativa sociale Itaca, che gestisce il servizio, ha optato per un’apertura graduale di un paio d’ore giornaliere, al fine di consentire agli ospiti un inserimento graduale. Il Centro, che si propone come punto di riferimento nella zona di Romans e nel territorio circostante per le persone anziane affette da demenza senile e Alzheimer e le loro famiglie, potrà accogliere fino ad un massimo di 10 ospiti. Gli operatori di Itaca si ispireranno nel loro approccio al metodo Gentlecare della terapista canadese Moyra Jones, un modello innovativo elaborato per la cura della persona affetta da demenza o Alzheimer che persegue l’obiettivo della promozione del benessere inteso come migliore livello funzionale possibile in assenza di stress. La “cura gentile” è un approccio rivoluzionario che propone un sistema protesico per compensare il deficit cognitivo attraverso l’adattamento dello spazio fisico, delle persone che curano e delle attività proposte. Il modello Gentlecare non rincorre finalità impossibili o idealistiche, ma mira a costruire “progetti personalizzati” dove il benessere è possibile e si concretizza nella relazione fra il malato e l’ambiente di vita. La valenza sociale del Centro diurno Candussi è notevole e sarà funzionale al tentativo di dare una risposta concreta alle famiglie alleviando il carico assistenziale nella fase in cui la demenza/Alzheimer può diventare dirompente per la persona malata e chi se ne prende cura. Nei primi giorni la struttura è stata aperta con un orario ridotto di un paio di ore giornaliere. Tale modalità di avvio del servizio ha permesso un inserimento graduale degli ospiti all’interno del Centro Candussi, consentendo loro di potersi ambientare, conoscere la struttura e gli operatori che si prenderanno cura di loro. A partire da lunedì 5 settembre la struttura ha invece iniziato ad osservare l’orario di apertura a pieno regime, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 17. L’importante opera, che è stata finanziata con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, è stata realizzata nei locali dell’ex Casa di riposo per anziani “Pia Fondazione Francesco Candussi”. La struttura è stata interamente riqualificata, gli arredi sono nuovi e trasmettono una grande cura nei dettagli, con ampi spazi dedicati alle attività quotidiane. La titolarità e la gestione diretta del Centro diurno di Romans è stata interamente assegnata alla Cooperativa Itaca, che da anni opera anche all’interno di strutture dedicate alla cura di persone affette da demenze e dal morbo di Alzheimer. Nello staff di Itaca personale qualificato e una gestione che punta sul gruppo degli ospiti, il personale, i rapporti con le famiglie e il territorio, in un’ottica di lavoro di rete con i Servizi sociali, i Comuni, i medici di medicina generale e il Distretto sanitario.  
   
   
DISTURBI D´ANSIA, RICERCATORI ITALIANI SVELANO UN DIFETTO DI COMUNICAZIONE TRA AREE DEL CERVELLO  
 
Bosisio Parini, 7 settembre 2011 - Il disturbo d’ansia generalizzato è una condizione patologica cronica e debilitante, che affligge circa il 2-3% della popolazione e presenta sintomi psicologici e somatici persistenti che portano progressivamente a difficoltà nelle relazioni interpersonali e sociali e a problemi occupazionali. Studi recenti di imaging hanno evidenziato che persone con disturbo d’ansia presentano un coinvolgimento in particolare delle aree dell’emisfero destro. Tuttavia fino ad oggi ancora non si conosceva come venivano interessati gli spetti microstrutturali e la connettività tra queste importanti regioni del cervello. L’irccs Medea di San Vito al Tagliamento, in collaborazione con l’Università di Udine e l’Università di Verona, per la prima volta ha studiato con risonanza magnetica diffusiva la connettività cerebrale in pazienti con disturbo d’ansia generalizzato. La ricerca, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista dell’Università di Cambridge Psychological Medicine, ha preso in esame 12 pazienti con diagnosi di disturbo d’ansia generalizzato e 15 controlli sani. Per ottenere informazioni sull’organizzazione microstrutturale dei tessuti nella sostanza bianca dei quattro lobi (frontali, temporali, parietali, occipitali) in entrambi gli emisferi e nel corpo calloso, è stato indagato il coefficiente di diffusione dell’acqua, un indice della facilità con cui l’acqua si diffonde all’interno di un tessuto che offre importanti informazioni sulle sue caratteristiche biologiche e strutturali. I ricercatori hanno evidenziato un aumento significativo di tale coefficiente nel lobo parietale destro e nello splenio del corpo calloso di destra nei pazienti rispetto ai controlli sani, senza rilevare alcun impatto dell’età cronologica, delle severità clinica o del trattamento psicofarmacologico. Ciò vuol dire che nelle persone con disturbi d’ansia vi è un’alterazione della connettività della sostanza bianca nelle regioni posteriori parietali e callosali dell’emisfero destro. Si tratta di un difetto di comunicazione tra regioni che sono coinvolte nella elaborazione di stimoli sociali ed emotivi: questa alterazione potrebbe avere un impatto sul controllo di tali stimoli e rappresentare quindi un marker strutturale della malattia. “Un difetto di comunicazione tra aree così importanti del cervello in soggetti con disturbo d’ansia generalizzato potrebbe interferire con le strategie cognitive di modulazione di emozioni negative interne od esterne o dello stress di tutti i giorni”, afferma Paolo Brambilla, responsabile del team di ricerca. Come conseguenza dell’anomalia, quindi, si avrebbe un rinforzo di pensieri negativi, quali ruminazioni, preoccupazioni e tendenza alla catastrofizzazione che, in ultima analisi, si manifesterebbe come un eccesso dei livelli di ansia. Studi futuri di imaging dovrebbero approfondire come le aree parietali e callosali posteriori comunicano con regioni corticali e sottocorticali - fondamentali nel sostenere la processazione di stimoli sociali ed emozionali - come l’amigdala, l’ippocampo e la corteccia prefrontale dorsolaterale e come questo potenziale network moduli gli stimoli ad alto impatto emotivo nel disturbo d’ansia generalizzato. Http://www.Emedea.it  - www.Lanostrafamiglia.it    
   
   
BOLZANO: CONTRIBUTI DI 10,7 MILIONI PER INVESTIMENTI NELL’ASSISTENZA PER ANZIANI  
 
Bolzano, 7 settembre 2011 - Il Dipartimento alle politiche sociali, che fa capo all’assessore provinciale Richard Theiner, ha stanziato 10,7 milioni di Euro per la costruzione, ristrutturazione e l’arredo dei servizi per l’assistenza di anziani. Con questi mezzi vengono finanziati e sostenuti case di riposo e centri di degenza, club per anziani, assistenza domiciliare, alloggi per anziani, centri di assistenza diurna. Un programma pluriennale prevede il finanziamento della costruzione e ristrutturazione di case di riposo e alloggi per anziani. La Provincia finanzia il 60 % dei costi per la costruzione e ristrutturazione e copre i costi per l’arredo al 70 %. I Comuni e le istituzioni stesse che gestiscono le infrastrutture coprono le spese restanti. Con 3.286.000 Euro vengono sostenuti gli attuali lavori per la costruzione o la ristrutturazione di sei case di riposo. I progetti più importanti riguardano la ristrutturazione delle case di riposo di Silandro, San Martino in Badia, Foiana e Meltina. Con circa 7.390.000 Euro la Provincia finanzia diversi lavori come il risanamento energetico, misure di protezione dagli incendi e ristrutturazione dell’arredo per le case di riposo e centri di degenza, club per anziani, assistenza domiciliare, alloggi per anziani, centri di assistenza diurna, gestiti da 98 istituzioni pubbliche e private, tra i quali Comuni, enti religiosi, cooperative e associazioni.  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO REPARTO DI PSICHIATRIA DEGLI OSPEDALI RIUNITI DI REGGIO CALABRIA  
 
Catanzaro, 7 settembre 2011 - Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inaugurato ieri il nuovo reparto di psichiatria degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. “Si tratta - dichiara il Governatore della Calabria - di un reparto particolare che dopo anni di totale abbandono rivede finalmente la luce. Questo è un altro dei tanti traguardi che abbiamo raggiunto in un anno e mezzo di legislatura”. Inoltre il presidente Scopelliti ha annunciato il ritorno agli Ospedali Riuniti del chirurgo Riccardo Mazzitelli: “Torna - aggiunge - un eccellente professionista che metterà al servizio dei pazienti la sua grande esperienza. Noi puntiamo su una sanità di qualità, anche perché in Calabria ci sono buoni medici che non sempre però vengono messi nelle condizioni di lavorare in strutture adeguate”  
   
   
MOLISE, INCONTRO SULLE FARMACIE RURALI  
 
 Campobasso, 7 settembre 2011 - «Le farmacie rurali rappresentano un importante presidio sanitario sul territorio. I servizi che offrono quotidianamente ai molisani sono utili e qualificati. Come Governo regionale abbiamo proposto, e il Consiglio l´ha approvata con convinzione, una specifica legge che riconosce e promuove le piccole farmacie rurali. Intendiamo proseguire in questa direzione attuando nuove azioni e facendo tesoro della buona concertazione avuta in questi anni. Un confronto che ha portato a rilevanti risultati sul piano del risparmio della spesa farmaceutica territoriale e all´aumento dei servizi resi disponibili per i cittadini». Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio incontrando, il 5 settembre , al Centrum Palace di Campobasso i farmacisti della Federfarma che operano nei piccoli centri del Molise. Il Presidente Iorio ha quindi accolto con condivisione la proposta venuta dai farmacisti di inserire un loro rappresentante in una cabina di regia che si occupi delle problematiche sanitarie e farmaceutiche. «Sono convinto che si tratta - ha aggiunto - di una forma positiva di concertazione continua che permetterà di mettere in campo idee, suggerimenti e programmi che possano attuare un progetto di riorganizzazione e riammodernamento del settore sanitario regionale al fine di dare più servizi, contenere i costi e liberare risorse da investire in attività che diano risposte ai reali bisogni dei cittadini».  
   
   
BB.CC.: PRESENTATA LA MOSTRA DI QUADRI DI ANTONELLO A MOSCA  
 
Palermo, 7 settembre 2011 - Dal 9 settembre al 20 novembre alcuni tra i capolavori di Antonello da Messina saranno esposti nei saloni della Galleria Statale Tretyakov di Mosca, che ospita la piu´ grande collezione di belle arti russe al mondo, mentre a dicembre arrivera´ in Sicilia una mostra sulle "Avanguardie Russe". Si tratta della Madonna col Bambino benedicente e un francescano in adorazione (recto) e l´Ecce Homo (verso) del museo regionale di Messina; il San Gerolamo, il San Gregorio e il Sant´agostino della Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, opere d´arte che promuoveranno l´immagine della Sicilia in Russia nell´ambito delle manifestazioni in occasione dell´Anno bilaterale Italia-russia "per la promozione della lingua e della cultura russa in Italia e dell´Italia in Russia". L´importante esposizione, e´ stata presentata oggi a Palazzo Abatellis di Palermo dall´assessore regionale per i Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, e quello per le Risorse agricole e alimentari, Elio D´antrassi. I contenuti della mostra sono sati illustrati dal dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali, Gesualdo Campo e dalla curatrice della mostra e direttrice del Centro regionale del Catalogo, Giulia Davi´ "E´ un´occasione straordinaria - ha detto Missineo -, una vetrina importante per valorizzare la qualita´ della proposta culturale della Sicilia che si e´ arricchita con il ritorno della Venere di Morgantina e che diventera´ ancora piu´ completa con la riapertura della Villa del Casale di Piazza Armerina, dopo il lungo restauro. In questo senso la Russia e´ un bacino turistico da privilegiare anche per la recente vocazione a viaggiare dei suoi cittadini e a preferire l´Italia rispetto ad altre mete europee. Ambasciatori della Sicilia saranno i nostri ´Antonello´ e stiamo anche programmando e organizzando, d´intesa con altri partners istituzionali, alcune iniziative per promuovere l´identita´ siciliana attraverso eventi culturali e dell´arte culinaria. Abbiamo anche preparato un video documentario sui musei siciliani, in cui sono visibili le opere di Antonello da Messina e le altre tavole del pittore siciliano, che sara´ proiettato a Mosca durante il periodo di svolgimento della mostra". "L´assessorato per le Risorse agricole e alimentari - ha detto l´assessore Elio D´antrassi - contribuisce in modo significativo a questo evento di scambio portando in Russia prodotti tipici della nostra terra perche´ questa conoscenza e´ una grande opportunita´ per aprire quel grande mercato costituito dalla Russia ai prodotti tipici siciliani". La mostra, - alla cui organizzazione hanno aderito la Regione Siciliana, l´assessorato dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, il Ministero per i Beni e le Attivita´ Culturali, tutti gli organismi istituzionali rappresentati dal Comitato Italia-russia 2011, l´Ambasciata italiana di Mosca, i musei prestatori delle opere in esposizione, la Galleria Statale Tretyakov di Mosca - ha il coordinamento scientifico di Giulia Davi´, dirigente responsabile del Servizio Centro regionale per l´Inventario, la Catalogazione e la Documentazione grafica, Fotografica, Aerofotografica, Audio-visiva di Palermo e Filmoteca regionale siciliana. Il coordinamento tecnico e organizzativo e´di Stefano Biondo, Dirigente responsabile del Servizio Museografico del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana e di Patrizia Amico, dirigente dell´U.o. Xv del suddetto Servizio e di Gandolfo Librizzi per conto dell´Ufficio di diretta collaborazione all´opera dell´Assessore regionale dei Beni Culturali e dell´Identita´ siciliana. Durante la conferenza stampa e´ stato proiettato il video di Salvo Cuccia del Centro regionale per il Catalogo, con la collaborazione della storica dell´arte Sandra Proto, che si avvale degli autorevoli interventi di Roberto Calandra, di Giuseppe Basile e di Maria Giulia Aurigemma sulle opere e i capolavori del Maestro custoditi nei nostri Musei siciliani che rappresentano il piu´ efficace strumento di promozione turistica ed economica del nostro territorio e si propongono sempre piu´ come un vero e proprio motore per la sua crescita ulteriore. Il 2 dicembre all´Albergo delle Povere di Palermo sara´ inaugurata, secondo il criterio della reciprocita´ dell´iniziativa, l´esposizione "Avanguardie Russe" con le opere di Kazimir Malevitch, Vasilij Kandinsky, Pavel Filonoff, Mikhail Larionov, Alexander Rodchenko, Petr Konchalovsky, realizzate tra il 1905 e il 1925, custodite al Museum and Exhibition Center Rosizo di Mosca. L´accordo per le due mostre e´ stato firmato dall´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, e dal dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali, Gesualdo Campo, con il direttore del museo Rosizo, Aleksandr Sysoenko, e con il direttore della Galleria Statale Tretyakov, Irina Vladimirovna Lebedeva.  
   
   
GP F1 MONZA:EVENTO PLANETARIO VETRINA DEL TERRITORIO OCCASIONE DI SVILUPPO TURISMO DALLA MOTONAUTICA AL TENNIS, SPORT PROTAGONISTA IN LOMBARDIA  
 
Monza, 7 settembre 2011 - Settanta emittenti dei cinque continenti sintonizzate, oltre 500 milioni di persone di audience stimata e un indotto turistico di oltre 110 milioni di euro. Solo questi numeri, impressionanti, bastano per decretare, in anticipo, anche per quest´anno, per l´82a volta, il successo del Gran Premio di Monza di Formula Uno. Ancora pochi giorni e il massimo circus del motorsport farà sentire a tutto il mondo il rombo dei suoi motori, a quasi 90 anni dall´inizio dell´attività sportiva dell´impianto. "Un rombo che parla lombardo - ha sottolineato ieri l´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione, in autodromo; presenti il sindaco di Monza Marco Mariani, il presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi, il presidente di Aci Milano Carlo Edoardo Valli, oltre al neopresidente della Sias Paolo Guaitamacchi e al presidente della Csai Angelo Sticchi Damiani - nel segno dell´eccellenza, della capacità imprenditoriale e di una consolidata tradizione, che conferma Monza nel ruolo di indiscussa capitale nazionale dell´automobilismo su pista". "Con un contributo di 100.000 euro - ha proseguito l´assessore Rizzi - Regione Lombardia, e in primis la sottoscritta, che lo scorso anno aveva dichiarato guerra a chiunque intendesse scippare il primato automobilistico lombardo, ha deciso di sostenere concretamente la manifestazione. Il Gran Premio di Formula 1 di Monza è infatti un grande evento che porta sviluppo, un´occasione unica a livello turistico ed economico per la città della Villa Reale, la Brianza intera e tutta la regione. Se, da un lato, i quasi 200.000 tifosi provenienti da tutto il mondo avranno la possibilità di conoscere e apprezzare un territorio ricco di bellezze, cultura, tradizioni, cucina, arte e divertimento, dall´altro si stima che l´indotto complessivo generato sarà pari a oltre 100 milioni di euro". "Un dato che ben spiega - ha proseguito l´assessore regionale - la vicinanza di Regione Lombardia, la cui mission è quella di promuovere lo sviluppo del territorio, anche attraverso il sostegno ai grandi eventi sportivi capaci di generare crescita. Come la tappa italiana del Campionato del Mondo di Classe 1 Offshore, che dal 14 al 16 ottobre prossimi accenderà i riflettori su Como e sul suo territorio, coinvolgendo non solo il mondo sportivo ma anche quello imprenditoriale con un indotto e un ritorno, anche in questo caso, non indifferenti". In particolare, per promuovere l´evento, uno dei bolidi ad elica protagonisti della competizione su acqua, un catamarano, sarà esposto nell´area di Regione Lombardia all´interno dell´Autodromo. "Uno spazio - ha spiegato l´assessore Rizzi - dedicato a tutti i cittadini interessati a conoscere le numerose iniziative condivise dal mio Assessorato in questo primo anno e per dimostrare loro che Regione Lombardia non è un´entità astratta e lontana, ma, al contrario, accessibile, tangibile e presente nella quotidianità dei Lombardi". Nell´area saranno attivi un desk e un punto informazioni multimediale per conoscere i servizi offerti, le iniziative promosse e i grandi eventi sostenuti da Regione Lombardia. "Oltre alla motonautica - ha anticipato l´assessore - abbiamo in programma a breve un evento per riportare finalmente a Milano il grande tennis internazionale: una sfida tra le nostre campionesse mondiali Pennetta e Schiavone da una parte e le terribili sorelle americane Williams dall´altra". Non solo grandi eventi, dunque: anche quest´anno Regione Lombardia promuove, attraverso il Gran Premio di Formula 1 di Monza, il valore educativo e d´inclusione sociale dello sport, tra le priorità dell´assessore allo Sport e Giovani: "In collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico - ha ricordato l´assessore Rizzi - abbiamo regalato a diverse decine di ragazzi diversamente abili una giornata all´Autodromo durante le prove tra piloti, meccanici e motori, dando loro la possibilità di ammirare da vicino le vetture e soddisfare con gli esperti tutte le curiosità. Un´esperienza unica, per loro e per me che li accompagnerò e che ci auguriamo possa ripetersi di anno in anno fino a diventare una tradizione fissa".  
   
   
PREMI ALLO SCACCHISTA PESCATORE E KATIA DI MARZIO  
 
 Pescara, 7 settembre 2011 - L´atleta di Cappelle sul Tavo, Katia Di Marzio, medaglia d´argento ai recenti Special Olynmpics di Atene nella specialità dell´equitazione denominata "Working Trail", ed il 14enne sulmonese, Lorenzo Pescatore, neo campione italiano under 14 di scacchi e prossimo a difendere i colori nazionali ai mondiali di novembre in Brasile. Due facce della stessa medaglia ma soprattutto due giovani atleti abruzzesi rappresentanti di discipline considerate sport minori a cui l´assessore allo Sport, Carlo Masci, ieri mattina, a Pescara, in Regione, ha voluto regalare una meritata ribalta. "La sintesi dell´attività dell´assessorato regionale allo sport si può riassumere nelle premiazioni di questi due ottimi atleti - ha detto Masci - perchè non mi stancherò mai di ripetere che compito delle Istituzioni è principalmente quello di far emergere proprio queste realtà agonistiche meno conosciute e stimolare, al tempo stesso, i giovani a praticare lo sport ed a generare quello spirito di emulazione che riesce a suscitare entusiasmo nei ragazzi, nelle famiglie e negli addeti ai lavori". Pescatore, che vanta già un curriculum sportivo di tutto rispetto e che gareggia con il circolo scacchistico "D´annunzio Scacchi" di Pescara, è seguito dal maestro Luca Cerquitella. Non meno intensa l´attività agonistica di Katia Di Marzio che è tesserata con l´associazione sportiva "Scavalcando Onlus" di Pianella. Medaglia d´argento a parte, la giovane Di Marzio, nella stessa competizione di Atene, ha collezionato anche un quinto psoto nella specialità dell´"English Equitation" e la sesta posizione nel concorso di Dressage. "A proposito di sport agonistico praticato da atleti diversamente abili - ha aggiunto l´assessore - abbiamo scoperto con una certa sorpresa che l´Abruzzo può vantare diversi campioni di livello assoluto come i fratelli Pizzi e lo stesso Pierpaolo Addesi. Ora è il momento di Katia ma chissà quanti altri ne scoveremo. Lo sport è tante cose insieme - ha concluso l´assessore - integrazione, cultura, ambiente ed anche agonismo ma l´aspetto fondamentale è dato dal fatto che la pratica sportiva educa giovani e famiglie al rispetto delle regole". Alle premiazioni di questa mattina sono intervenuti, tra gli altri, il presidente provinciale del Coni, Enzo Imbastaro, il presidente del Comitato regionale scacchi, Massimo Ramundi, il presidente dell´associazione sportiva Scavalcando Onlus, Giacinto Occhionero, il presidente dei giornalisti sportivi abruzzesi, Sergio Di Scaiscio, oltre a numerosi atleti dei due sodalizi sportivi.