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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Settembre 2011 |
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RICERCATORI RISOLVONO IL MISTERO DEL LIEVITO DELLA BIRRA LAGER
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Sarà forse un lievito selvatico che ha viaggiato da un capo all´altro della Terra la base della birra lager che i consumatori moderni amano bere? Un team di ricerca internazionale crede di aver trovato quel lievito selvatico. Lo studio mostra come il lievito, trovato nelle foreste di faggi della Patagonia, la regione alpina che si trova in Argentina e Cile, fu l´ingrediente chiave che diede origine alla fermentazione per produrre la birra lager a basse temperature. Le scoperte sono state pubblicate nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). La transizione della gente dallo stile di vita nomade a quello sedentario, come anche l´incremento demografico, furono alimentati dall´addomesticamento di piante e animali. Ma cosa sappiamo dei processi di addomesticamento dei microbi? Anche se scienziati e birrai da molto tempo riconoscono che il lievito che permette alla birra di fermentare a basse temperature era un ibrido, essi conoscevano solo quello che veniva usato per fare il pane lievitato e il vino fermentato e la birra ale: Saccharomyces cerevisiae. In questo studio, ricercatori provenienti da Argentina, Portogallo e Stati Uniti affermano che la birra lager, che è stata prodotta per la prima volta nel 15° secolo, usa un lievito ibrido allotetraploide che gli esperto chiamano Saccharomyces pastoriannus, una specie addomesticata che è il risultato della fusione del lievito S. Cerevisiae usato per le birre ale con una specie criotollerante sconosciuta di Saccharomyces. Il risultato finale fu una mescolanza di specie che portò alla birra lager, la bevanda fermentata a freddo prodotta per la prima volta dai bavaresi del 15° secolo e attualmente gustata da milioni di persone in tutto il mondo. "Noi riferiamo l´isolamento di quella specie e la nominiamo Saccharomyces eubayanus sp. Nov. A causa della sua somiglianza al Saccharomyces bayanus (un ibrido complesso di S. Eubayanus, Saccharomyces uvarum e S. Cerevisiae trovato solo nella fabbricazione della birra)," scrivono gli autori dello studio. "La gente lo ha cercato per decenni," dice il coautore, il professor Chris Todd Hittinger della University of Wisconsin-madison negli Stati Uniti. "E ora noi lo abbiamo trovato. Si tratta chiaramente della specie mancante. La sola cosa che non siamo in grado di affermare è se esso esiste anche da altre parti (in natura) e non è stato ancora trovato." Il lievito appena scoperto, Saccharomyces eubayanus, è stato il frutto di una collaborazione globale, guidata da José Paulo Sampaio e Paula Gonçalves della Nuova Università di Lisbona in Portogallo. Tentando di andare al fondo del mistero del lievito della birra lager, i ricercatori portoghesi hanno esplorato le collezioni di lievito europee e i documenti scientifici e hanno raccolto nuovi lieviti da ambienti europei. Malgrado i loro tentativi, non è emersa nessuna specie candidata di origine europea. Quindi la ricerca si è estesa ad altre parti del mondo. Diego Libkind, il principale autore dello studio dall´Istituto per la biodiversità e la ricerca ambientale (Conicet) con sede in Argentina, ha trovato nelle galle che infettano i faggi una specie candidata il cui materiale genetico è apparentemente più affine alla metà mancante del lievito della birra lager. "Le galle dei faggi sono molto ricche di zuccheri semplici," dice il professor Hittinger. "Si tratta di un habitat ricco di zuccheri che il lievito sembra amare." Il dott. Libkind afferma che il lievito è molto attivo nelle galle che vengono fermentate in modo spontaneo. "Quando sono troppo mature, esse cadono tutte assieme al suolo della foresta dove spesso formano uno spesso tappeto che emana un intenso odore di etanolo, molto probabilmente dovuto all´intenso lavoro del nostro nuovo Saccharomyces eubayanus." Il team internazionale ha quindi sequenziato il suo genoma. "Esso si è rivelato essere diverso da ogni specie selvatica conosciuta di lievito, ma era identico per il 99,5% alla porzione del lievito non-ale del genoma della lager," dice il professor Hittinger. "La nostra scoperta suggerisce che l´ibridazione ha formato istantaneamente un lievito imperfetto "proto-lager" che tollerava meglio il freddo rispetto al lievito ale ed era ideale per il processo di produzione a freddo della lager bavarese. Dopo aver dato ai birrai alcune nuove varianti da sfruttare, il suo metabolismo degli zuccheri probabilmente è diventato più simile al lievito ale e migliore per la produzione di birra." Per maggiori informazioni, visitare: Conicet: http://www.Conicet.gov.ar/web/conicet/inicio Pnas: http://www.Pnas.org/ |
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PAC. LOMBARDIA: A BREVE INCONTRO CON LE PROVINCE DEL NORD |
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Milano - Entro la fine del mese di settembre si svolgerà un incontro tra tutte le Province del Nord per esaminare il dossier riguardante la documentazione da inviare in Europa per la Pac 2014/2020. Lo ha annunciato, oggi, l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia Giulio De Capitani, nel corso del Tavolo Agricoltura con gli assessori provinciali lombardi alla partita. L´incontro, ha spiegato il titolare dell´agricoltura lombarda, si rende necessario perché le scadenze per la presentazione del dossier si stanno facendo incalzanti. Serve, secondo De Capitani, aumentare l´incisività delle richieste, perché poi, in sede europea, saranno il presidente del Consiglio e il ministro dell´Economia a dover sostenere con forza le decisioni e le osservazioni emerse in questa sede e quindi fino all´ultimo si dovrà lavorare in maniera compatta, soprattutto tra le realtà locali del Nord. Nel corso dell´incontro è emersa così l´esigenza di nuovi approfondimenti tra la struttura regionale e i funzionari provinciali per dare ancora maggiore concretezza al pacchetto di proposte. Occorre simulare, nel dettaglio, l´impatto della Pac sui nostri territori. Al centro del tavolo Agricoltura anche la Misura 112 del Psr, con l´apertura del nuovo bando, di 3 milioni di euro, a favore dei giovani agricoltori. Anche su questo capitolo ci saranno nuovi incontri di natura tecnica tra i dirigenti regionali e quelli locali per risolvere una serie di questioni legate al cosiddetto "premio base" e alla "soglia". Da parte sua Regione Lombardia chiede fortemente una semplificazione del bando di accesso per i giovani imprenditori e alcune modifiche proprio in tema di soglie, mantenendo la distinzione, già per altro attiva, tra l´agricoltura di montagna e le altre zone geografiche della regione. Altro punto all´ordine del giorno i criteri legati all´approvazione delle azioni regionali di Educazione Alimentare per l´anno 2011/2012. Secondo l´assessore De Capitani si dovranno legare, ancora più fortemente, i finanziamenti alle iniziative sulla corretta alimentazione che le diverse Amministrazioni provinciali hanno già messo in cantiere nei mesi scorsi. |
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L´AGRICOLTURA RACCONTATA A 10 MLN DI CITTADINI FORMIGONI: COMPARTO IN RIPRESA, REGIONE LOMBARDIA RADDOPPIA L´IMPEGNO |
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Milano - Si chiama ´La Faccia giovane dell´agricoltura lombarda´ ed è la nuova campagna d´informazione che Regione Lombardia avvierà per far conoscere ai suoi cittadini cos´è e quanto vale il comparto agricolo e come la Regione lo aiuta e lo valorizza attraverso il Piano di Sviluppo Rurale (Psr). Un settore fondamentale non solo all´interno dei confini geografici della stessa Lombardia, ma rispetto al dato economico di tutto il Paese. Una promozione che avrà il volto di tutti quei giovani che hanno rilanciato e investito in questo settore. "Quello dell´agricoltura - ha esordito il presidente della Regione Roberto Formigoni, aprendo la conferenza stampa al 31° piano del Palazzo Pirelli - è un settore che sta diventando una leva economica importante ed è per questo che Regione lo segue con grande attenzione". "Ricordando gli interventi messi a punto quest´anno - ha proseguito Formigoni - c´è da evidenziare l´anticipo della Pac, che ha portato liquidità all´interno delle aziende; i contribuiti per i macchinari; i prestiti per il consolidamento delle attività; i finanziamenti per le start up indirizzati proprio ai giovani che sono entrati, per la prima volta, in questo settore produttivo". "Sforzi economici - ha appuntato il presidente - che sono assolutamente serviti e infatti i dati del 2011 ci dicono che il settore sta uscendo dalla crisi del 2009. Dunque è assolutamente importante far conoscere sempre più a tutti i Lombardi l´agricoltura, che in Regione Lombardia ha numeri straordinari e che detiene il primato in campo nazionale". Un´operazione, quella informativa, molto utile anche per l´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani. "In Lombardia - ha detto - serve soprattutto far conoscere quello che già c´è, perché questa è la chiave di volta per alimentare sempre di più l´attenzione su un comparto di vitale importanza". "La Lombardia - ha aggiunto De Capitani - ha un binomio vincente: alle eccellenze di natura agricola e gastronomica si aggiungono anche le eccellenze ambientali. Tutto ciò è fondamentale, perché né le une, né le altre sono delocalizzabili e nessuno le può portar via". "Un´operazione importante del nostro Assessorato - ha detto ancora De Capitani - è stata l´attenzione, attraverso la misura 112 del Psr, nei confronti proprio dei giovani". Per essere utile una campagna di informazione deve partire però da basi concrete, ovvero da quello che i cittadini già pensano dell´agricoltura e come vedono lo sviluppo di questo comparto. Dati positivi sono arrivati da Renato Mannheimer, direttore di Ispo, a cui è stata commissionata un´indagine ad hoc. "La maggioranza degli intervistati ha evidenziato l´alto interesse dei cittadini lombardi intervistati sulle tematiche dell´agricoltura associate ai vari temi della campagna. "Oltre il 56 per cento ritiene credibile - ha detto Mannheimer - che la Lombardia sia una realtà eccellente. Si supera la soglia del 60 per cento per coloro che pensano che il riso e il latte siano prodotti di rilevanza". "Otto cittadini lombardi su dieci - ha concluso l´esperto - pensa poi che l´agricoltura sia un settore strategico su cui investire per l´occupazione e il turismo". E´ stato l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari a chiudere gli interventi ricordando "gli sforzi dell´istituzione per rendere facile la vita ´burocratica´ degli agricoltori". Nel concreto la campagna di promozione è stata poi illustrata dai tecnici. Si avvarrà di grandi manifesti in stazioni metropolitane, ferrovie carta stampata e locale, nonché radio e tv e il mondo del web. La campagna si completa di una mostra al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano ´Leonardo da Vinci´ che, dal prossimo 19 ottobre, racconterà visivamente, attraverso video e immagini, le eccellenze dell´agricoltura lombarda. Questo racconto bucolico verrà accompagnato da una seconda esposizione interattiva, sempre al Museo della Scienza e della Tecnologia dal 16 ottobre, dal titolo ´Buon appetito. L´alimentazione in tutti i sensi´. |
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MARCHE: CONTRIBUTI ALLE IMPRESE AGRICOLE PER IL RISPARMIO IDRICO. |
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´Il Piano di tutela delle acque regionale, approvato dall`Assemblea legislativa lo scorso anno, individua le misure che la Regione deve incentivare per l´ottimizzazione dell´uso irriguo. Tra queste la diffusione di metodi e tecniche di irrigazione finalizzati alla riduzione dei consumi e all´ottimizzazione degli usi in un quadro di sviluppo ecosostenibile. Per questo, tramite il Programma di sviluppo rurale, finanziamo investimenti finalizzati al risparmio idrico, in ottica di sostenibilita`, economicita` e razionalita` dell´utilizzo dell´acqua.´ Cosi` il vice presidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, commentando l´approvazione del bando per la concessione di contributi alle imprese agricole per il risparmio della risorsa idrica negli impianti irrigui esistenti, attraverso l´introduzione della tecnica della microirrigazione. La disponibilita` finanziaria e` di oltre un milione di euro, mentre il singolo contributo sara` del 40 per cento e non potra` superare i 2.500 euro per ettaro di superficie gia` irrigata. Sono previste deroghe per gli investimenti in aziende vivaistiche e floricole, sia in pieno campo che in serra. Il massimale di aiuto non puo` superare i 7.500,00 euro per triennio, comprendente l´anno della domanda di contributo e i due anni precedenti (regime de minimis). Dal prossimo 26 settembre sara` disponibile la procedura informatica per la predisposizione delle domande sul Siar (Sistema informativo agricoltura regionale). Il termine per presentare domanda scade il 21 ottobre prossimo (ore 13.00) |
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I DONI DELLA SCIENZA NELL’AGROALIMENTARE |
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Si Presentano Alla Puglia Illustrare i risultati e le esperienze più significative dei progetti strategici ed esplorativi di ricerca in ambito agroalimentare: è l’obiettivo del workshop "I doni della scienza nell´agroalimentare pugliese”, in programma, giovedì 22 settembre (a partire dalle ore 10), al Salone degli Affreschi dell´Università degli Studi di Bari (Palazzo Ateneo, Piazza Umberto I, 1), organizzato dall’Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia, l´Arti, Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione e il Dare, Distretto tecnologico regionale dell’agroalimentare. Finanziati dalla Regione Puglia, i progetti strategici, di durata triennale, sono stati finalizzati a condurre attività di dimostrazione, ricerca e sviluppo tecnologico; mentre i progetti esplorativi, di durata annuale, sono soprattutto studi di fattibilità, presentati da Università, Enti e Centri di ricerca senza fine di lucro, in compartecipazione con imprese, ed hanno avuto per obiettivo la sperimentazione di innovazioni di processo e di prodotto vantaggiose per le imprese e con risultati immediatamente applicabili. Moderato da Annamaria Monterisi, responsabile delle Relazioni esterne e della comunicazione dell’Arti, il seminario vede la partecipazione di Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell’Arti, Adriana Agrimi, dirigente dell’Ufficio ricerca industriale e innovazione tecnologica della Regione Puglia, Annamaria Fiore, economista dell’Area politiche dell’innovazione dell’Arti e Gianluca Nardone, direttore del Dare. La seconda parte del workshop è dedicata alla presentazione di alcuni casi d’eccellenza tra i “doni della scienza” nell’agroalimentare pugliese: si va dalle tecnologie Ict utilizzate per tracciare i prodotti agroalimentari al miglioramento e valorizzazione di produzioni casearie ed enologiche tipiche pugliesi, passando per le innovazioni nella produzione di paste funzionali, cioè utili in particolari diete. Il tutto raccontato attraverso le testimonianze degli imprenditori che hanno partecipato alla ricerca e le storie dei giovani ricercatori coinvolti nei progetti. Le conclusioni sono affidate a Loredana Capone, vice presidente e assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia. L’iniziativa rientra nel programma di “Made in Italy Agroalimentare”, in svolgimento a Bari e Foggia dal 21 al 25 settembre. Organizzata dall’Ufficio Ilo del Cnr di Bari, “Made in Italy Agroalimentare” è la tappa pugliese (interamente dedicata all’agroalimentare) dell’iniziativa “150 anni di Scienza”, ideata e promossa da Cnr - Consiglio nazionale delle ricerche ed Associazione Festival della Scienza per le celebrazioni dei 150 dell’Unità d’Italia. Per il programma completo della manifestazione “Made in Italy Agroalimentare” http://www.Madeinitalyagroalimentare.it/ |
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PESTE SUINA IN OGLIASTRA, ISPEZIONE VETERINARI REGIONALI IN AZIENDA ZOOTECNICA DI LANUSEI
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Cagliari – Questa mattina è in programma una visita ispettiva dei veterinari del servizio Prevenzione dell´assessorato della Sanità nell´azienda zootecnica di Lanusei dove, nei giorni scorsi, è stato riscontrato un focolaio di peste suina. I veterinari della Regione Sardegna, che saranno accompagnati dai colleghi della Asl 4, dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e dagli agenti del Corpo forestale, dovranno accertare la gravità dell’epidemia che ha colpito un allevamento di 3455 animali. Soltanto dopo l’esito dell’ispezione di domani, e contestualmente alla riunione tenutasi nel pomeriggio a Cagliari, all’assessorato della Sanità, con tutti i soggetti interessati, sarà stilato un piano di abbattimento dei suini. Lunedì, inoltre, si terrà l´Unità di crisi per fare il punto della situazione. |
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FIRMATA IN PUGLIA CONVENZIONE SU INQUINAMENTO DA NITRATI DA ALLEVAMENTI AVICOLI |
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Presso la sede dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente è stata sottoscritta il 20 settembre la convenzione tra Regione Puglia, Università degli Studi di Bari-dipartimento di produzione animale ed il Cnr-irsa-bari per la definizione del “Programma integrato per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento da nitrati di allevamenti avicoli”, a valere sull’Asse 6 linea di Intervento l del Programma regionale per la Tutela dell’Ambiente, di cui alle Dd.g.r. N°2645/2010 e n°1038/2010. A conclusione delle attività di monitoraggio analisi e studio delle principali tipologie di allevamento avicolo in Puglia e di definizione di specifiche Bat per il miglioramento nutrizionale e per la gestione dei reflui zootecnici, verranno predisposte apposite “Linee guida” a sostegno delle attività istruttorie per il rilascio/revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (D.lgs 152/2006 e s.M.i.) e per la definizione delle migliori modalità di utilizzo della pollina, quindi quale strumento di supporto per l’attuazione del D.lgs 18 febbraio 2005, n. 59 e della Direttiva Ippc. L’iniziativa è mirata anche ad orientare gli operatori zootecnici verso tecniche e metodologie di allevamento a basso impatto ambientale, nonché a promuovere azioni di informazione e di sensibilizzazione del mondo zootecnico ed agricolo, finalizzate alla diffusione dei comportamenti eco-sostenibili. |
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AUTUNNO, TEMPO DI FUNGHI E FUNGAIOLI: LE REGOLE |
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Firenze – “Fare attenzione, non sottovalutate i rischi del bosco, indossate un abbigliamento adatto alle condizioni meteo e all’ambiente, non dimenticate una preparazione fisica adeguata, usate prudenza e fate attenzione in modo da evitare incidenti anche seri”. Sono le raccomandazioni di Gianni Salvadori, assessore regionale all’agricoltura, ai cercatori di funghi, in modo particolare ai cercatori occasionali, che stanno per entrare nei boschi toscani nel periodo (settembre/novembre) tradizionalmente “vocato” per la ricerca dei funghi. Salvadori ricorda anche le norme (“inevitabilmente burocratiche”) che regolano il settore e che, proprio un anno fa, hanno portato a modificare la legge regionale esistente: Lr 22 marzo 1999 n. 16 (“Raccolta e commercio dei funghi epigei spontanei”). Conto corrente unico – Chi cerca funghi – ed è residente o non residente in Toscana – dal 1 gennaio 2011 deve effettuare il versamento degli importi, previsti per essere autorizzato alla raccolta, esclusivamente sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana. La ricevuta deve essere esibita, insieme ad un documento di riconoscimento Importi diversificati per toscani e non – I residenti in Toscana possono scegliere fra autorizzazione semestrale (al costo di 13 euro) o annuale (al costo di 25 euro); gli importi sono ridotti del 50% per i toscani residenti nei territori classificati montani. I non residenti in Toscana possono scegliere fra l’autorizzazione giornaliera a 15 euro, quella settimanale (7 giorni consecutivi) a 40 euro o l’annuale a 100 euro. I versamenti possono essere effettuati in qualsiasi momento dell’anno e il periodo di fruizione deve essere riportato nella causale. I Comuni di Castiglione di Garfagnana e Palazzuolo sul Senio hanno attivato apposite convenzioni con esercizi pubblici – e altri soggetti – ai quali i cercatori non residenti possono rivolgersi per effettuare in loco i versamenti. Tutte le autorizzazioni, sia per residenti che per non residenti, sono valide sull’intero territorio regionale. Chi non paga – Non devono pagare alcun tipo di autorizzazione: chi effettua la ricerca in boschi di sua proprietà, indipendentemente dal fatto di essere o meno residente in Toscana; chi risiede in Toscana ed effettua la ricerca nel territorio del Comune di residenza; chi è titolare di autorizzazioni per la raccolta dei funghi a fini scientifici e didattici; chi ha meno di 14 anni ed effettua la raccolta accompagnato da un maggiorenne in possesso dell’autorizzazione. Quantitativi massimi di raccolta – Il quantitativo massimo giornaliero di raccolta è fissato a tre kgi, salvo singoli esemplari di peso superiore; il limite sale a dieci kg per la raccolta effettuata dai residenti nei territori classificati montani nell’ambito del Comune di residenza. Limiti dimensionali – Non possono essere raccolti, pena sanzione amministrativa e sequestro del raccolto, porcini con cappella di diametro inferiore a quattro centimetri nonché dormienti e prugnoli con cappella di diametro inferiore a due centimetri. E’ inoltre vietata la raccolta dell’ovolo buono chiuso o con le lamelle non chiaramente visibili. No a buste di plastica – E’ vietato l’uso di buste o sacchetti di plastica per il trasporto dei funghi raccolti. Numero verde – Per informazioni può essere contattato il numero verde 800-860070 (Urp Regione Toscana). |
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SICUREZZA CERTIFICATA PER LA GELATERIA DI
LINEA GEL ITALIANA S.R.L.
RILASCIATA DALL’ENTE DI CERTIFICAZIONE DNV BUSINESS ASSURANCE, LA CERTIFICAZIONE FSSC CONFERMA GLI ELEVATI STANDARD DI SICUREZZA AGROALIMENTARE DELL’AZIENDA VENETA.
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Linea Gel Italiana S.r.l. Ha conseguito la certificazione Fssc (Food Safety System Certification) 22000:2010 per lo sviluppo, la produzione e il confezionamento di semilavorati per gelato. Il certificato arriva al termine di un complesso processo di verifica da parte dei tecnici di Dnv Business Assurance – uno dei principali enti di certificazione indipendente a livello mondiale – e conferma gli alti standard qualitativi e di sicurezza agroalimentare nell´ambito dei processi produttivi della filiera agroalimentare di Linea Gel Italiana S.r.l. Fondata nel 1961 con il nome di Dolciaria De Nardo, l’azienda si occupa inizialmente della produzione di coni e cialde per la gelateria. Con l’arrivo in azienda della seconda generazione De Nardo, la gamma si amplia ai semilavorati e ai prodotti per gelateria fino a quando, nel 1975, Mario De Nardo decide di fondare la Linea Gel Italiana puntando esclusivamente sui semilavorati in pasta e polvere, abbandonando la produzione di coni e cialde. La nuova certificazione Fssc 22000:2010 si aggiunge alla cerificazione Iso 9001:2008 già in possesso dell’azienda e relativa alla qualità del sistema di gestione. La Gfsi (Global Food Safety Initiative) – il gruppo di interesse che riunisce alcuni dei più autorevoli esperti di sicurezza alimentare provenienti dalla distribuzione, dalle aziende produttrici, dalle società di servizi alimentari e collegati alla filiera e coordinato dal Consumer Goods Forum, l’unico network globale indipendente per rivenditori e produttori di beni di consumo – ha definito un set di criteri ampiamente riconosciuto per definire gli schemi di certificazione per la sicurezza agroalimentare applicabili all´intero settore. Sulla base di questi criteri è stata condotta una Gap analysis sullo standard Iso 22000 per confrontarlo con le specifiche Gfsi. Il programma Fssc 22000 considera le indicazioni emerse da questa analisi e diventa l’ottavo schema di certificazione approvato dalla Global Food Safety Initiative dopo i programmi Brc, Dutch Haccp, Global Aquaculture Alliance Bap, Global Red Meat Standard, Ifs, Sqf e Synergy 22000 Lo sviluppo, l´implementazione e la certificazione di un sistema di gestione per la sicurezza agroalimentare è, per l’azienda che intraprende questo percorso, un processo continuo, nell´ambito del quale la verifica indipendente è parte integrante del processo di valutazione complessivo. “La scelta di Linea Gel Italiana di intraprendere il percorso della certificazione Fssc, risponde a un’esigenza continua di miglioramento e fornisce una seria garanzia di qualità e sicurezza ai nostri partner e clienti”, commenta Claudio De Nardo titolare di Linea Gel Italiana S.r.l. Marco Omodei Salè di Dnv Business Assurance ha commentato: “Tutte le aziende dovrebbero rispettare seri parametri di sicurezza e questo vale ancor più per le aziende del settore agroalimentare. Per questo siamo particolarmente felici di aver certificato Linea Gel, ottimo esempio di impresa italiana di qualità”. Linea Gel Italiana, specializzata nella produzione di semilavorati per gelato, rappresenta dal 1976 una realtà di riferimento per la gelatieria e l’industria del gelato, sul territorio nazionale ed estero. Linea Gel Italiana offre una vasta gamma di prodotti ed ingredienti studiati appositamente per soddisfare le più ampie richieste ed esigenze dei suoi clienti. E’ costantemente impegnata nella creazione di nuovi gusti e prodotti ed è in grado di ideare e sviluppare prodotti personalizzati, su richiesta specifica del cliente, grazie all’esperienza e alla passione del team Ricerca & Sviluppo. Scrupolosi controlli garantiscono inoltre una resa costante ed una qualità sempre all’ altezza dei bisogni del consumatore finale. Www.lineagel.it Dnv Business Assurance è uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale. Con 1600 professionisti in tutto il mondo e un’offerta completa di servizi di certificazione, assessment e formazione, affianca i propri clienti nel raggiungere la qualità dei prodotti, l’efficienza dei processi e dell’organizzazione su scala globale. Dnv Business Assurance è una società indipendente del gruppo Dnv, fondazione autonoma costituita nel 1864, che oggi conta 8600 professionisti e 300 uffici in 100 Paesi. In Italia, Dnv Business Assurance è presente con 10 sedi operative e 240 dipendenti. Con una quota di mercato pari al 17%, la società è leader nel mercato italiano della certificazione dei sistemi di gestione. Www.dnv.it |
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ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO E KRAFT FOODS ANCORA INSIEME
“DIALOGO NEL BUIO” 2011-2012: IL GUSTO DEL BUIO
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La mostra-percorso Dialogo nel Buio - voluta dall’Istituto dei Ciechi di Milano ed ospitata presso la sua sede in Via Vivaio 7 - che tanto successo ha riscosso presso il pubblico e le scuole, incontra per il secondo anno Kraft Foods. Dopo l’esordio del 2010, anche la nuova edizione 2011-2012 sarà dedicata in particolare al senso del gusto, sempre in collaborazione con Kraft Foods Italia. Dialogo nel Buio è una mostra dove i visitatori compiono un percorso in totale assenza di luce accompagnati da esperte guide non vedenti (vi lavorano 80 persone, delle quali 70 non vedenti). Un viaggio di poco più di un’ora nella completa oscurità che permette di sperimentare un nuovo modo di vedere, attraverso gli altri sensi. Infatti, in assenza della vista, ci si affida al tatto, all’udito, all’olfatto ed al gusto insieme al movimento del nostro corpo. Gruppi di 8 persone attraversano ambienti senza luce che riproducono situazioni di vita reale, ultima delle quali una prolungata sosta al bar. "Può sembrare banale, ma non lo è affatto – sottolinea Rodolfo Masto, Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano - varcato l’ingresso, linea di confine fra la luce e il buio, ci si trova alle prese con una condizione mai sperimentata, dove occorre imparare un altro vedere. Un buio così profondo stupisce, sconcerta chi è abituato da sempre a fare affidamento sulla vista. Ma è l’occasione per scoprire nuove dimensioni, in modo sorprendentemente semplice. Non si tratta di scoprire una realtà differente – prosegue Masto – è piuttosto una riscoperta, con modalità diverse, dello stesso mondo che già conosciamo”. Dialogo nel Buio non è una simulazione della cecità, ma l’invito a sperimentare, come la percezione della realtà, seppur diversa, sia possibile in assenza di luce. Dialogo nel Buio 2011-2012 offrirà un diverso e più stimolante percorso alla scoperta del gusto, un’esperienza che vedrà impegnati tutti gli altri sensi, esaltati proprio dall’assenza della vista. “Al buio – sottolineano Rodolfo Masto e il coordinatore della Mostra, Franco Lisi – il gusto, l’olfatto, il tatto, oltre naturalmente all’udito, trovano lo spazio necessario per dispiegarsi in tutta la loro potenza”. “Un’esperienza a tutto tondo, da vivere dal primo all’ultimo istante lasciandosi coinvolgere da situazioni ed atmosfere del tutto imprevedibili, con l’esaltazione, almeno per un’ora, dei quattro sensi che, in questa società dell’immagine, vengono spesso penalizzati rispetto al senso visivo. Un’esperienza che permette di cogliere in modo particolare in tutta la loro intensità profumi e sapori a cui spesso non si presta attenzione”, prosegue Franco Lisi. I prodotti sono forniti da Kraft Foods, secondo gruppo alimentare del mondo. I visitatori avranno la possibilità di riconoscere alcuni prodotti cult al buio: nella sezione dedicata al tatto e all’olfatto, avranno l’ opportunità di coglierne la fragranza e di giocare a riconoscerne le confezioni mentre, seduti nel locale bar, potranno vivere momenti conviviali gustando e apprezzando la bontà degli stessi. “Collaboriamo con Kraft Foods perché dispone di un assortimento unico di prodotti di eccellenza e gode di una grandissima reputazione, grazie alla fiducia che i consumatori le hanno sempre riconosciuto, basata su importanti e solidi valori”. Conclude Rodolfo Masto: “sono molto lieto che Kraft Foods Italia abbia accolto il nostro invito di partecipare per un altro anno a quest’esperienza”. “L’ anima di ‘Dialogo nel Buio’ è la (ri)scoperta, in assenza della luce, di tutti gli altri sensi: è proprio al buio, infatti, che il gusto e l’olfatto, l’udito e il tatto trovano la loro massima espressione – sottolinea Valerio Di Natale, amministratore delegato Kraft Foods Italia. E nel buio, grazie ai prodotti Kraft Foods, vere e proprie icone alimentari, i sensi si accendono!” “Quest’anno abbiamo deciso di riconfermare la nostra partnership con ‘Dialogo nel Buio’ a Milano e di allargare l’orizzonte anche a Genova, città alla quale siamo profondamente legati dove l’Istituto David Chiossone, altra gloriosa istituzione che da 140 anni lavora per l’handicap visivo, darà vita da metà ottobre a questo straordinario percorso sensoriale – prosegue Di Natale. L’iniziativa ben si sposa infatti con uno dei nostri brand più importanti, Saiwa, che è nato proprio a Genova più di 100 anni fa. Siamo certi che tutti i visitatori, piccoli e grandi, apprezzeranno e scopriranno che i nostri prodotti sono così buoni e unici che si riconoscono anche al buio”. All’istituto dei Ciechi di Milano Kraft Foods Italia sarà anche protagonista di selezionate serate dedicate alla degustazione. Serate immerse in un’atmosfera suggestiva, con musica dal vivo, durante le quali verrà servito un menu con gustose ricette realizzate con i prodotti Kraft |
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LE GELATINE A TUTTA BIRRA
LAZZARIS LANCIA LE NUOVE GELATINE DI BIRRA PILS E DOPPIO MALTO OTTENUTE CON INGREDIENTI GENUINI E NATURALI
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Diventate ormai un accostamento alla moda con formaggi, carni e pesci, le gelatine sono una vera leccornia per i gourmand! La storica azienda veneta Lazzaris, leader nel segmento delle mostarde artigianali, propone una novità ai suoi estimatori: la nuova linea di Gelatine di Birra Pils e Doppio Malto. Prodotte con l’aggiunta di solo zucchero e pectina, tutti ingredienti naturali, le nuove gelatine di birra, ottenute dalla birra Pils classica o doppio malto sono i nuovi prodotti in cui l’azienda veneta sta investendo. “Abbiamo pensato di spendere le nostre energie su questo prodotto” racconta Alberto Lazzaris, direttore generale “perché crediamo ci possa dare delle nuove opportunità di mercato – continua Lazzaris – “ma non solo; vogliamo continuare a viziare i nostri numerosi estimatori”. Le gelatine di birra Lazzaris si rivolgono ad un pubblico esigente e attento sperimentatore nella ricerca del gusto attraverso innumerevoli sfumature. Sono prodotte solo con materie prime selezionate, dal sapore unico ed inconfondibile, riportano fedelmente il gusto della birra artigianale Gastaldia prodotta in provincia di Treviso e che utlizza solo il miglior malto e l’acqua delle sorgenti di Schievenin considerata tra le più pure delle Prealpi Trevigiane. La Gelatina di Birra Pils Lazzaris è un’ideale abbinamento ad antipasti di pesce e carni, mentre la Doppio Malto è più adatta ad accompagnare ostriche o crostacei, carni alla griglia e formaggi stagionati. Sorprendente il suo abbinamento con il cioccolato fondente! Sono prodotte senza l’aggiunta di aromi, coloranti e conservanti e con il loro gusto delicato esaltano i sapori delle pietanze. Ancora una volta l’azienda Lazzaris è promotrice della qualità: le gelatine di birra Lazzaris sono una ghiottoneria nate per soddisfare il gusto del consumatore più evoluto. Lazzaris in breve Fondata nel 1901 a Conegliano in provincia di Treviso dal pasticcere, Luigi Lazzaris, che con la sua lungimiranza e passione di sperimentatore diventa famoso per le sue mostarde ottenute, come da antica ricetta, mescolando zucchero, mele cotogne, frutta candita e senape. L’azienda conobbe fin da subito uno sviluppo con riconoscimenti anche internazionali e numerosi consensi; anche nel dopoguerra dove il consumo di mostarda ebbe un notevole impulso. Oggi l’azienda con un fatturato di oltre 5 milioni di euro, produce oltre alle mostarde e alle gelatine anche marmellate biologiche, salse di frutta e verdure e si rivolge alla distribuzione moderna, ai negozi specializzati e al canale Ho.re.ca. |
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MONTANA ALIMENTARI PREMIA I GIOVANI RICERCATORI:
ASSEGNATO IL “PREMIO MONTANA ALLA RICERCA ALIMENTARE”.
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Il riconoscimento, del valore complessivo di 150.000 Euro, è stato assegnato a un gruppo di ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma, e a due ricercatrici dell’Università degli Studi di Milano. È stato assegnato a Milano, nella prestigiosa sede del Museo Poldi Pezzoli, il "Premio Montana alla Ricerca Alimentare" (giunto quest’anno alla quinta edizione), istituito nel 2006 da Montana Alimentari (Gruppo Cremonini) con l’obiettivo di sostenere giovani ricercatori italiani, incoraggiare la ricerca scientifica sull´alimentazione e superare gli attuali confini delle conoscenze in questo campo. Il riconoscimento di questa edizione, pari a un valore complessivo di 150.000 Euro, è stato assegnato a due progetti di ricerca nella macro-area tematica della Scienza degli Alimenti (Area tecnologia, sicurezza e qualità degli alimenti, così identificata nel bando del Premio), selezionati tra un centinaio di progetti giunti da tutta Italia. Il primo premio, del valore di 100.000 Euro, è stato assegnato al gruppo di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, Reparto di Tossicologia Alimentare e Veterinaria, costituito da Chiara Frazzoli, Brunella Appicciafuoco, Gerardo Grasso, Mercy Achu e Guy Bertand Pouokam, per il progetto di ricerca destinato a realizzare un “Biosensore avanzato a cellule batteriche ingegnerizzate per lo screening di residui chinolonici nel latte, come biomarker per il controllo del tempo di sospensione di prodotti nelle produzioni bovine”. Il carattere innovativo della ricerca consiste in un nuovo approccio proposto per la prevenzione dei residui di antibiotici nel bovino basato sulla necessità di sviluppare un dispositivo da campo per la diagnostica di screening degli antibiotici chinolonici, per un monitoraggio precoce sul bovino in vita, unendo strategie biotecnologiche e sensoristiche. Il secondo premio del valore di 50.000 Euro è andato alle ricercatrici Claudia Picozzi e Ileana Vigentini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università degli Studi di Milano, che hanno proposto una ricerca dal titolo “Sviluppo di un latte fermentato come vaccino alimentare contro Escherichia Coli Enteropatogeni (Epec)”. In sintesi, la ricerca punta alla formulazione di un vaccino alimentare, economico e di facile allestimento, per contrastare le infezioni enteriche attribuibili ai ceppi di Escherichia Coli, principale responsabile di patologie diarroiche e dell’elevata morbilità e mortalità nei bambini al di sotto dei due anni nei paesi in via di sviluppo. Le ricerche vincitrici sono state selezionate da una Giuria scientifica indipendente, presieduta dal Prof. Fulvio Marzatico, Docente presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Pavia, Laboratorio di Farmacobiochimica Nutrizione e Nutriceutica del Benessere, che ha selezionato le ricerche provenienti da università e centri di eccellenza di tutta Italia. Gli altri componenti della Giuria sono il Prof. Paolo Aureli (Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità), il Prof. Giulio Testolin (Nutrizionista dell´Università degli Studi di Milano), il Prof. Stefano Cinotti (Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´Emilia Romagna), il Dott. Loris Zaghini (Direttore Area Igiene Alimenti di Origine Animale dell´Asl di Mantova), il Dott. Andrea Poli, Direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy, e il Dott. Paolo Berselli, Presidente di Salumi d´Emilia s.R.l. E Direttore Operativo di Montana Alimentari S.p.a. Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il Cav. Luigi Cremonini, Presidente dell´omonimo Gruppo, e il Dott. Giorgio Pedrazzi, Presidente di Montana Alimentari. I criteri attraverso i quali si è arrivati alla determinazione dei vincitori sono l´originalità della ricerca e il suo carattere innovativo, l´applicabilità del risultato della ricerca, la qualità della metodologia scientifica adottata e la vicinanza della ricerca alle esigenze concrete del consumatore. Come di consuetudine, anche questa edizione del Premio è stata accompagnata da un grande Maestro dell’arte contemporanea: ai vincitori è stata donata un’opera di Lucio Del Pezzo, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale. Montana Alimentari S.p.a., società controllata dal Gruppo Cremonini, è tra i leader nel settore della produzione, commercializzazione e distribuzione di salumi, snack, gastronomia pronta e carni in scatola, con oltre 230 prodotti. La struttura produttiva è composta da 4 stabilimenti specializzati per tipo di produzione, con una attenzione particolare alle aree di prodotti Dop e Igp negli stabilimenti di Busseto (Pr), (Culatello Dop, Coppa di Parma Igp, Salame Felino Igp, Mortadella Igp) e Sondrio (Bresaola Igp). Nello stabilimento di Paliano (Frosinone) sono prodotti Prosciutti Cotti, mentre a Gazoldo degli Ippoliti (Mantova), piattaforma logistica dell’azienda, avviene la produzione di affettati, insieme a quella di panini e tramezzini. Cremonini, con oltre 12.300 dipendenti, e un fatturato complessivo 2010 di 3,04 miliardi di Euro, di cui oltre 35% realizzato all´estero, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. Il Gruppo è leader in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Inalca e Montana Alimentari) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). È’ leader in Europa nella gestione delle attività di ristorazione a bordo treno e detiene la leadership in Italia per quanto riguarda i buffet nelle stazioni ferroviarie; inoltre vanta una presenza rilevante nei principali scali aeroportuali italiani e nella ristorazione autostradale (Chef Express). È infine presente nella ristorazione commerciale con la catena di steakhouse a marchio Roadhouse Grill |
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AD APECCHIO UNA GIORNATA DI STUDI SULLA BIRRA E LA DIETA MEDITERRANEA
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Si è tenuta ad Apecchio (Pu) una tavola rotonda tra nutrizionisti, esperti e docenti universitari che fa il punto sull’utilizzo della birra nella dieta mediterranea. L’ evento è sostenuto anche dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi e dalla neo Associazione Apecchio Città della Birra. Si è tenuta ad Apecchio, piccola e ridente cittadina sull´Appennino umbro-marchigiano, la giornata di studi e una tavola rotonda “Birra & Dieta Mediterranea” dove sono emersi i benefici del bere moderato per una corretta alimentazione. Ricca la presenza di pubblico, ristoratori e gourmand oltre a politici e produttori che hanno gremito la bellissima sala di Palazzo Ubaldini. Ad aprire la giornata di studi Massimo Cardellini, Presidente della neo Associazione “Apecchio, Città della Birra” che ha illustrato agli ospiti gli obiettivi e le finalità del progetto di marketing territoriale che vede la birra di Apecchio come protagonista. “L’associazione vuole essere un centro di comunicazione, cultura e formazione. – continua Cardellini – “Apecchio diventerà sempre più un punto di riferimento e di incontro tra i protagonisti del settore della birra artigianale, fino ad arrivare in futuro al Beer Festival di Apecchio”. Tra i numerosi relatori il prof. Pietro Migliaccio, nutrizionista che nel suo intervento ha parlato dei 5.000 anni di storia della birra, nata in Mesopotamia e importata dai Greci in Europa e che ha ribadito: “Tra le bevande la birra può essere inserita a pieno titolo nella dieta mediterranea”- e ha continuato – “a basso contenuto alcolico, piacevole, dissetante è ideale per il suo apporto di elementi nutritivi quali il potassio e ferro”. Nel suo intervento Paolo Petrini, Assessore all’Agricoltura Regione Marche ha sottolineato invece l’importanza del recente provvedimento con il quale la birra è stata riconosciuta come prodotto agricolo. Ha commentato Petrini: “Il provvedimento è di assoluta rilevanza perché garantisce la qualità del prodotto”. E’ stata la volta del Prof. Rodolfo Santillochi, Docente della Facoltà di Agraria al Politecnico delle Marche, che si è soffermato sulla coltivazione degli orzi da Birra, sottolineando come dal punto di vista della produzione di malto e della materia prima, il nostro Paese rimanga ancora fortemente deficitario. In Italia infatti la produzione di orzo da birra non è sufficiente e sono importati annualmente oltre 100.000 t di malto (quasi 2/3 del fabbisogno nazionale).” Tra gli interventi anche quello del giornalista Maurizio Maestrelli, che ha parlato del successo della birra artigianale italiana, illustrandone le origini, le difficoltà e le prospettive. Una giornata quella di Apecchio, dove il mondo della produzione e quello della ricerca si sono trovati attorno ad un tavolo per un confronto costruttivo. “Vogliamo ringraziare pubblicamente tutti gli interventuti” han detto Giuseppe Collesi assieme a Roberto Bini della Fabbrica della Birra Tenute Collesi – “per questa giornata che resterà memorabile per noi produttori di birra artigianale di qualità. Ci fa molto piacere che il mondo della ricerca consideri la birra artigianale tra gli alimenti della dieta mediterranea, esplicitandone le caratteristiche nutrizionali intrinseche. Questa iniziativa è fortemente sostenuta dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi, perché crediamo nel dibattito che stimola il pubblico verso modelli di consumo consapevoli e di qualità.” La giornata è stata anche l’occasione per presentare il nuovo marchio che ha segnato la nascita della prima città della birra italiana:Apecchio. Il buffet con i prodotti tipici del territorio è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Piobbico e l’Azienda Speciale Agroalimentare della Camera di Commercio di Pesaro Urbino Terre di Rossini e di Raffaello. La Fabbrica Della Birra Tenute Collesi Promotrice della cultura gastronomica in Italia e nel Mondo il birrificio marchigiano è attento sostenitore della ricerca e della produzione di birra 100% italiana. Le birre prodotte dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi ad Apecchio sono birre genuine, prodotte con materie prime accuratamente selezionate: dall’orzo coltivato in collina nei tenimenti delle Tenute Collesi, all’acqua purissima del Monte Nerone. Le Birre, commercializzate dalla società Collesi-bini, sono prodotte secondo un antica ricetta dei monaci, tutte ad alta fermentazione, non pastorizzate e con rifermentazione naturale in bottiglia per esaltarne gusto e aromi. Le birre della Fabbrica della Birra Tenute Collesi hanno caratteristiche di eleganza e unicità, con un corpo morbido e persistente, fresco e di alta bevibilità. Il giusto contenuto in alcool e l’utilizzo d’ingredienti pregiati determinano un buon valore nutrizionale ed un forte legame con il territorio. La massima cura è stata posta anche sul packaging e sulla bottiglia per un risultato ottimale. Ww.collesi.com www.Apecchiocittadellabirra.com |
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FORNO FESTIVAL 2011. IN CUCINA È TEMPO DI RISPARMIARE TEMPO!
LA TERZA EDIZIONE DELL’EVENTO DEDICATO ALLA CUCINA AL FORNO
PROMUOVE TANTI APPUNTAMENTI E INIZIATIVE PER RISCOPRIRE IL
PIACERE DI CUCINARE NEL GIUSTO TEMPO.
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Sono 2 le ore che gli italiani pensano essere necessarie per preparare una cena gourmet quindi occhio al forno, utile alleato di 9 italiani su 10. Organizzato da Pyrex insieme a Fornet, Angelo Parodi e Smeg, Forno Festival 2011 propone nuove idee con ricette, curiosità, show-cooking nelle scuole di cucina, concorsi e iniziative benefiche. Idee e consigli su come risparmiare tempo in cucina! Riparte Forno Festival 2011, la terza edizione dell’evento che promuove la cultura della cucina al forno, organizzato da Pyrex, in collaborazione con Fornet, Angelo Parodi e Smeg, marchi leader nel mondo del forno e del food. Tanti gli appuntamenti destinati ai consumatori: sul sito www.Fornofestival.it, nelle scuole di cucina e nei punti vendita della grande distribuzione. Attività dedicate a chi si sente chef, a chi è alle prime armi, a chi è curioso e vuole divertirsi in cucina con fantasia e libertà. Il protagonista dell’edizione di quest’anno è il tempo, uno degli elementi fondamentali della cottura al forno che può diventare l’alleato più prezioso in cucina per preparare e sperimentare sempre più spesso piatti veloci e gustosi. Ma quali sono effettivamente i tempi giusti per cuocere al forno? Da una ricerca Coesis su un campione di 1000 persone emerge che oltre la metà degli italiani ritiene che per preparare un buon pranzo per 4 persone ci vogliano 90 minuti. E quasi 2 su 3 arriva alle 2 ore. La ricerca inoltre racconta che sulla cottura di un arrosto c’è un’opinione comune: 2 persone su 3 (67%) affermano che ci vuole più di un ora per cuocere a 210° in forno 1 kg di carne rossa ma il 20% dice anche solo 30 minuti. Sul pesce invece l’Italia si divide. Per cuocere in forno a 200° un pesce da 800 gr circa metà degli italiani (47%) dicono 20 minuti, l’altra metà (49%) il doppio, circa 40 - 50 minuti. Opinioni diverse che lo chef Massimiliano Tansini, anche quest’anno presente all’evento con i suoi consigli, commenta: “L’importante è non avere paura di usare il forno sperimentandolo di persona, solo così avrete grandi soddisfazioni. Nel mio ristorante iniziamo già dalle prime ore del mattino sfornando torte e brioche, poi pasta, carni e verdure a pranzo e a seguire biscotti e piadine nel pomeriggio per concludere la sera a cena con piatti da gran gala. È lui la vera “star” della cucina.” Sono sue le proposte di ricette e menu veloci per preparare antipasti, primi, secondi, contorni e dolci in 15, 30 e 45 minuti, a seconda del tempo che si ha a disposizione, tutti consultabili sul sito, insieme a tanti consigli e al vademecum del forno. Anche dal mondo del web arrivano suggerimenti e commenti per la cucina al forno, Genny Gallo, food blogger di www.Alcibocommestibile.com ospite di Forno Festival 2011 lo ritiene un prezioso alleato in cucina: "Una volta preparate le basi della ricetta, infilato il necessario in teglia e regolata la temperatura del forno possiamo dedicarci tranquillamente alle altre pietanze o ad altre attività! Mentre si cuociono le lasagne e la torta lievita, noi abbiamo tutto il tempo di sistemare la tavola o di prepararci per la serata!" Tra le tante attività a disposizione degli appassionati, Forno Festival offre la possibilità di iscriversi gratuitamente ai corsi di cucina organizzati in collaborazione con le migliori scuole di cucina in tutta Italia che daranno la possibilità di imparare a realizzare gustose ricette e ad utilizzare al meglio la cottura al forno. Inoltre un concorso sul punto vendita, attivo dal 1 ottobre al 31 dicembre 2011, che metterà in palio un premio finale (5 forni Smeg di ultima generazione) per chi acquista 10€ di prodotti partners all’interno dei punti vendita che comunicano l’iniziativa. Forno Festival si occupa anche di sociale e con Fornoprofit sostiene con una donazione il Centro di prima accoglienza d´emergenza "Casa Silvana" City Angels a Milano. Www.fornofestival.it |
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DEBUTTA IN GRANDE DISTRIBUZIONE LA BEVANDA
ALOE VERA DRINK
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Si chiama Aloe Vera Drink l’ultima novità di Decafood: cinque referenze di bevande con succo denso e pezzi di Aloe Vera nel formato bottiglia Pet da 500 ml nei gusti arancia, ananas, limone, fragola e classico. Presentate nel marzo scorso durante la Convention annuale con i distributori, le bevande sono state commercializzate prima nel canale Horeca ed ora vengono lanciate anche in grande distribuzione, con i primi inserimenti in alcuni punti vendita del Nord e Centro Italia, ad un prezzo consigliato al pubblico di 1,50 euro. Per il lancio di questa bevanda, che rappresenta una novità assoluta nel mercato italiano del beverage, l’azienda utilizzerà anche un nuovo packaging con collarino informativo. Il supporto informativo sarà infatti decisivo per stimolare il sell-out sugli scaffali. La bevanda infatti, oltre ad avere un gusto piacevole e rinfrescante, è un vero toccasana per l’organismo: contiene un gran numero di vitamine, minerali, enzimi, amminoacidi essenziali, mono e polisaccaridi e tanti altri elementi essenziali al benessere dell’organismo (vedi allegato sulle proprietà dell’Aloe Vera). Con un catalogo di oltre 100 referenze, Decafood è tra le prime società in Italia nel settore della fornitura di prodotti e attrezzature per il mondo dei bar ( i “cavalli di battaglia” sono la caffetteria e le creme calde e fredde). Al suo settimo anno di attività, ha chiuso il bilancio 2010 con un aumento del 20% del giro d’affari rispetto all’anno precedente, portando il fatturato a quota 3 milioni di euro. Presente con una filiale in Germania a Francoforte e in altri 7 Paesi europei attraverso distributori, la società commercializza i propri prodotti avvalendosi di un network di grossisti su tutto il territorio nazionale oltre ad una rete commerciale propria di agenti coordinati da 4 capi area. Www.decafood.it |
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NUOVO DIRETTORE MARKETING PER SANTA MARGHERITA GRUPPO VINICOLO
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E’ Stefano Silenzi, 48 anni, il nuovo Direttore Marketing di Santa Margherita Gruppo Vinicolo. Un manager di grande esperienza nel settore, proveniente dal Gruppo Italiano Vini, dove ha ricoperto per 7 anni analoga funzione. Laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha iniziato il suo percorso professionale in Ferrero per proseguire con crescenti responsabilità in Bongrain Italia, fino all’ingresso nel 2004 nel mondo del vino. In Santa Margherita Silenzi si occuperà di pianificare, gestire, realizzare e controllare tutte le attività worldwide di marketing e comunicazione, in collaborazione con il top management del Gruppo. “Sono felice di questo nuovo stimolante incarico – sottolinea Stefano Silenzi - in cui avrò l’opportunità di avvalermi delle mie esperienze nel marketing a livello internazionale, per portare avanti il percorso di crescita già intrapreso dall’Azienda in questi anni.” La scelta di un manager che conosce a fondo l’universo del vino si inserisce nei piani di sviluppo di Santa Margherita, che prevedono il consolidamento del suo ruolo ai vertici di un settore dove ha segnato con successo una rotta innovativa in Italia e nel mondo. Www.santamargherita.com www.Facebook.com/pages/vinisantamargherita twitter.Com/vinismargherita |
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PRESERVARE LA TIPICITÀ DEI FORMAGGI DI MALGA TRENTINI
NASCE IL PROGETTO FERMALGA
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Camera di Commercio di Trento e Fondazione Edmund Mach, sostenute dalla Provincia autonoma di Trento, sono impegnate per la realizzazione di starter capaci di conservare le caratteristiche della microflora spontanea di montagna Le “malghe da formaggio” in Trentino sono circa un centinaio ed ognuna è caratterizzata da una propria identità che si esprime nei sapori e nei profumi dei propri prodotti. Si tratta di aspetti organolettici e sensoriali che variano in relazione alla provenienza (altitudine, tipologia di terreno, vegetazione pascoliva), alle competenze del casaro, alla flora microbica locale. Tale biodiversità agroalimentare rappresenta una risorsa economica importante per le realtà locali, perché il consumatore associa il formaggio di malga all’idea di un prodotto artigianale capace di distinguersi per una ricchezza di aromi che non si ritrova in un prodotto ottenuto con procedure standardizzate. L’unicità e la tipicità di queste caratteristiche derivano dal fatto che il latte, munto da animali al pascolo in quota, viene lavorato crudo in loco, conservando intatto il patrimonio microbico ed enzimatico originale. In un formaggio industriale, invece, per esigenze sanitarie e di standardizzazione, vengono ridotte le popolazioni microbiche autoctone del latte e sostituite con microrganismi selezionati in laboratorio. Ma proprio per la sua artigianalità, il formaggio di malga è soggetto ad una grande variabilità di esiti che molti casari hanno cercato di contenere introducendo nella caseificazione l’uso di starter microbici acquistati sul mercato. Questa pratica ha come conseguenza la “banalizzazione” organolettica del formaggio di malga oltre che la rottura del suo legame con l’ambiente di produzione. Per rispondere a questa esigenza e per tutelare l’originalità dei prodotti caseari di malga nasce, per volontà di Camera di Commercio I.a.a. Di Trento e Fondazione Edmund Mach, il progetto Fermalga, sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento. L’iniziativa, presentata oggi, in occasione di Cheese, da Adriano Dalpez, presidente della Cciaa di Trento, da Alessandro Dini, direttore della Fondazione E. Mach, da Angelo Pecile, responsabile dell’Unità Zootecnica e produzioni foraggere del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione E. Mach, e da Silvio Barbero, vicepresidente di Slow Food Italia, si propone di caratterizzare, selezionare e predisporre pool microbiologici e starter specifici, isolati a partire dalla microflora spontanea proveniente da diversi areali di produzione. La finalità ultima è quella di fornire ai casari di malga un’adeguata alternativa all’utilizzazione degli starter industriali, che consenta loro di avere gli stessi vantaggi tecnologici ma che, nel contempo, permetta il mantenimento della tipicità del formaggio dei pascoli in cui esso nasce. La collaborazione fra le due istituzioni, che per ora si protrarrà fino al 2013, ha già portato all’individuazione di 8 macrozone con caratteristiche di microflora omogenee e meritevoli di essere salvaguardate (1. Val di Sole, Pejo e Rabbi; 2. Valsugana sinistra Brenta; 3. Valsugana destra Brenta; 4. Valle del Chiese e valli laterali; 5. Valdadige e parte della Val di Non; 6. Val di Ledro, Brentonico, Folgaria; 7 Val di Non; 8. Val di Fiemme e Fassa). La sinergia fra Cciaa e Fem si realizzerà secondo un percorso articolato in diverse fasi, non ultima quella dedicata alla formazione degli operatori di malga che si avvarranno degli starter specifici. «Un progetto - ha dichiarato Dalpez - nato per garantire continuità qualitativa ad un prodotto simbolo dell’autenticità del territorio, puntando su determinati parametri ma anche sul sostegno ai produttori e sul rinnovamento delle strutture. Il tutto nella consapevolezza che il formaggio di malga non ha nulla da invidiare a quelli che godono di maggiore notorietà». Sulla stessa lunghezza d’onda Dini, secondo il quale «la tipicità dei prodotti è garantita dal territorio e rappresenta il core business della Fondazione Mach». «Il Trentino - ha evidenziato Barbero - è una provincia che si impegna a proteggere un settore importante ma fragile, quello dell´alpeggio, e con il progetto Fermalga si pone all´avanguardia rispetto ad altri territori italiani» |
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SFOGLIE E GRISSINI : BUONI, GENUINI E BIOLOGICI
MAIS, RISO, FARRO, KAMUT, ORZO E SEGALE PROVENIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA CERTIFICATA, SONO GLI
INGREDIENTI SEMPLICI E GENUINI DELLE NUOVE SFOGLIE E DEI GRISSINI , BRAND DI EUROFOOD
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Il brand è già conosciuto da anni per la sua linea di prodotti nell’area benessere e salute con un’attenzione particolare al gusto e alla bontà. Cibi sani prodotti con pochi ingredienti naturali ma lavorati con la tecnica dell’estrusione in maniera da creare snack dalla consistenza leggera e piacevole al palato. Grazie all’estrusione, le farine di cereali, mais e riso, vengono impastate con acqua e cotte in un tempo molto breve ad alta temperatura creando un impasto denso che viene compresso e proiettato in uno stampo che gli dà la forma che si vuole ottenere (sfoglie, chips, flakes,…). Al momento dell’essicazione avviene una rapida evaporazione dell’acqua contenuta che fa espandere il prodotto e lo rende leggero e dalla consistenza croccante. Prodotti solo con farine e acqua, i nuovi snack sono particolarmente adatti come sostitutivi del pane per accompagnare sia alimenti dolci che salati: da spalmare con creme di formaggio o marmellate, da associare ad assaggi di salumi, da servire come tartine con decorazioni di pesce o verdure o anche da gustare da soli per “spezzare la fame” durante le pause quotidiane! Sugli scaffali dei supermercati si possono trovare 4 varietà di sfoglie e 1 di grissini. Sfoglie di mais e riso da agricoltura biologica Nella versione al naturale e al gusto pizza, le Sfoglie di mais e di riso biologiche sono fatte per il 99% da cereali (74% farina di mais e 25% farina di riso) quelle al naturale e per il 97% quelle al gusto pizza (72% farina di mais e 25% farina di riso) e non contengono né grassi né lievito. Sono prive di glutine quindi particolarmente indicate anche per celiaci. Ogni scatola contiene 8 confezioni da 5 sfoglie ciascuna per un valore energetico di circa 81 calorie a confezione. Sfoglie ai 5 cereali da agricoltura biologica Perfette per le diete ricche di fibre e per coloro che amano i cibi senza frumento, le Sfoglie ai 5 cereali biologiche sono il risultato di un insieme di differenti farine di cereali: riso, mais, orzo integrale, segale integrale e kamut. Tutti gli ingredienti provengono da agricoltura biologica certificata e vengono lavorati senza l’aggiunta di lievito e grassi idrogenati. Ogni scatola contiene 8 confezioni da 5 sfoglie ciascuna per un valore energetico di circa 74 calorie a confezione. Sfoglie biscottate di riso e mais da agricoltura biologica Ideali per la prima colazione grazie al gusto leggermente dolce, le Sfoglie biscottate di riso e mais bio sono ottime accompagnate a della buona marmellata o, per i più piccoli, a una crema di cioccolato. Farina di riso (50%) e farina di mais (40%) sono squisitamente lavorate con l’aggiunta di zucchero di canna (10%) ma senza lievito e grassi idrogenati. Tutti gli ingredienti sono di origine biologica certificata. L’assenza di glutine le rende un alimento adatto anche ai celiaci. Ogni scatola contiene 8 confezioni da 5 sfoglie ciascuna per un valore energetico di circa 85 calorie a confezione. Grissini di farro toscano bio 99% di farina di farro e 1% di sale sono gli unici ingredienti di questi snack leggeri e gustosi da utilizzare nella preparazione di stuzzichini appetitosi o durante i pasti giornalieri, in sostituzione del pane. I Grissini di farro toscano bio non contengono lievito e hanno il 65% di grassi in meno rispetto a normale grissino. Confezionati in una vaschette di plastica morbida imbustata in un sacchetto trasparente che rende visibile il prodotto, ogni pacco contiene 100 g di grissini per un valore energetico di 358 calorie (1 grissino circa 21 calorie). Eurofood, Azienda leader in Italia nell’importazione di prodotti alimentari raffinati e ricercati, non poteva non pensare a una linea di cibi che ponesse la sua attenzione all’aspetto salutistico dell’alimentazione: indicati non solo per diete povere di grassi ma anche per diete attente alle intolleranze e anche per tutti coloro che perseguono un benessere fisico globale in cui la sana e naturale alimentazione ne è un aspetto fondamentale. Sfoglie di mais e riso bio senza glutine scatola 180 g € 2,79 Sfoglie di mais e riso bio gusto pizza senza glutine scatola 180 g € 2,89 Sfoglie ai 5 cereali bio scatola 160 g € 2,89 Sfoglie biscottate di riso e mais bio senza glutine scatola 180 g € 2,89 Grissini di farro toscano bio sacchetto 100 g € 2,59 www.Eurofood.it |
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IN OTTOBRE LA SAGRA DELL´ANGUILLA. DUE WEEK END PER CELEBRARE LA SPECIALITÀ DELLA RIVIERA COMACCHIESE. LA PICCOLA VENEZIA TAPPA IMPORTANTE DEL WINE FOOD FESTIVAL DELL´EMILIA ROMAGNA
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In tempo di crisi il palato vuol godere con maggior intensità, le prelibatezze della buona tavola addomesticano il malessere, come se insieme al boccone si inghiottissero anche i cattivi pensieri. Golosi e curiosi hanno nell’enogastronomia, un gustoso alleato contro i grattacapi e nei week end 1-2 ottobre e 8-9 ottobre, possono contare su Comacchio, un vero e proprio “santuario” dei sapori tipici. Torna la sagra dell’anguilla, la regina delle valli, celebrata da un’intera città inserita per l’occasione nel cartellone del Wine & Food Festival dell’Emilia Romagna. Tra canali, ponti e piazzette, Comacchio si offre al visitatore come una cittadella del buongustaio, oltre agli stand dei marinai, che servono brodetto e anguilla grigliata e piatti di pesce della tradizione rivierasca annaffiati dai vini delle sabbie, i ristoranti del centro storico, inseriti in un apposito circuito, offrono le specialità comacchiesi rivisitate dai differenti chef. Sono 40 gli appuntamenti dedicati ai prodotti tipici dop, doc e Ipg ai quali si rende omaggio scoprendone le caratteristiche che li legano a questo angolo di riviera sospeso tra terra e acqua, considerato un patrimonio dal punto di vista ambientalistico e storico. La piccola Venezia è in tavola, ma non è solo tavola. La tredicesima edizione della sagra vanta un percorso espositivo di prodotti agricoli e tipicità gastronomiche a cui si aggiunge un mercatino dell’artigianato e di manufatti artistici che dal centro storico si allarga fino al suggestivo loggiato dei Capuccini e non manca di uno spazio dedicato ai bambini e uno al collezionismo. La sagra dell’anguilla si rivela ottima opportunità per concedersi una pausa di relax autunnale alla scoperta del Parco del Delta del Po e dei suoi gioielli architettonici. In occasione dell’edizione 2011 della sagra, l’holiday village Florenz del Lido degli Scacchi è una meta ideale per il soggiorno in camper e in case vacanze dotate di ogni confort (www.Campingflorenz.it) Per info: Iat Comacchio - 0533 -310161 |
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