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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Settembre 2011
URBANISTICA, ROMA: MEMORIE APPROVATE SNELLIRANNO PROCEDURE  
 
 Roma, 22 settembre 2011 - La Giunta Capitolina, presieduta dal Sindaco Gianni Alemanno, su proposta degli assessori ai Lavori pubblici e Periferie, Fabrizio Ghera, e all’Urbanistica Marco Corsini, ha approvato due memorie relative all’efficientamento dei processi amministrativi per la realizzazione dei lavori pubblici e per le misure anticrisi in merito all’edilizia privata. La prima memoria di Giunta prevede l’ottimizzazione dei tempi relativi allo svolgimento delle procedure di gara aperte e ristrette da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; l’istituzione di un ufficio all’interno della macrostruttura capitolina che abbia la valenza di “osservatorio dei lavori pubblici” al quale attribuire competenze di controllo e monitoraggio dei lavori oggetto di pubblici affidamenti; la standardizzazione dei processi amministrativi che seguono alla fase di programmazione dei lavori, anche mediante la creazione di un’unica governance che garantisca una omogeneizzazione delle procedure di affidamento svolte sia degli uffici centrali che dai municipi. «La memoria approvata oggi permetterà di snellire e semplificare le procedure, ridurre la tempistica delle gare e rendere più trasparente ed efficiente l’attività nel settore dei lavori pubblici». È quanto afferma l’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale, Fabrizio Ghera. «Concentrare tali sforzi presso una struttura competente – conclude l’assessore capitolino - un’azione necessaria per accelerare la realizzazione delle infrastrutture e rilanciare le opere pubbliche a Roma, soprattutto in un momento di forte contrazione economica, garantendo la tenuta occupazionale». Riguardo alla memoria sulle misure anticrisi dell’edilizia privata, il provvedimento prevedrà l’accelerazione dei tempi per il rilascio dei permessi a costruire e dei titoli abilitativi; la semplificazione e lo snellimento delle procedure in materia edilizia, attraverso la creazione di un ufficio esclusivamente dedicato all’istruttoria tecnico-amministrativa degli interventi di edilizia agevolata o di particolare rilievo per l’Amministrazione. «La crisi che ha investito l’Europa, e quindi l’Italia e Roma, ha colpito molto questo settore, con risvolti diretti a livello occupazionale e di realizzazione delle opere pubbliche. La memoria approvata oggi, che mira a snellire e velocizzare le fasi di pianificazione e attuazione, spera di essere una boccata d’ossigeno per le imprese per riuscire a superare questo momento». E’ quanto dichiarato ieri dall’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Marco Corsini.  
   
   
EDILIZIA, PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA PROMUOVE IL ´MARCHIO DI CANTIERE ETICO´ E LA ´CARTA ETICA DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI´.PUNTARE SULLA QUALITÀ E SULLA SICUREZZA, CHE IMPLICA RICERCA ED INNOVAZIONE, È UNA CHIAVE DECISIVA PER USCIRE POSITIVAMENTE DALLA CRISI  
 
Bologna, 22 settembre 2011 - «La Regione ha avviato una nuova fase per un’edilizia sostenibile, sicura e di qualità. Occorre aumentare la partecipazione dei soggetti in campo, potenziare i controlli, ma soprattutto promuovere iniziative come quella del ‘Marchio di cantiere etico’ e la ‘Carta etica delle professioni intellettuali’, strumenti utili a contrastare i fenomeni di infiltrazione malavitosa, corruzione e usura». Lo ha detto l’assessore regionale ad Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli, intervenendo alla Consulta regionale del settore edilizia e costruzioni. Il “marchio di cantiere etico” - sperimentato dal Comune di Ravenna e che si sta diffondendo in tante altre regioni italiane - coinvolge tutta la filiera delle imprese e definisce un modello di organizzazione e di sicurezza per le stazioni appaltanti, interessando sia il livello organizzativo e relazione della pubblica amministrazione, sia quello dell’ultimo subappaltatore della filiera del cantiere. Il sistema di qualità è il Sa8000, è definito in coerenza con la Dichiarazione Universale dei diritti umani dell’Onu e d questo standard derivano molti altri sistemi di qualità europei. In occasione della Consulta del settore edile è stata presentata anche la ‘Carta etica delle professioni intellettuali’. Si tratta di un’esperienza positiva promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Modena, che sarà diffusa a livello regionale per contrastare i fenomeni di infiltrazione malavitosa, corruzione e usura. Con queste iniziative la Regione punta ad alzare il livello di guardia contro omertà e criminalità, agendo attraverso un sistema integrato di sicurezza territoriale, nonché di qualificazione e di idoneità degli operatori economici, dei professionisti e delle stesse amministrazioni pubbliche. «La situazione – ha aggiunto Muzzarelli - economica e sociale è delicata ed il settore edile ne risente in modo acuto. Puntare sulla qualità e sulla sicurezza, che implica ricerca ed innovazione, è una chiave decisiva per uscire positivamente dalla crisi che sta generando grande preoccupazione nel settore dell’edilizia e delle costruzioni. Sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 11 del 2010 (Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata), continueremo a promuovere sistemi e percorsi di qualificazione, sia delle stazioni appaltanti sia delle imprese, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione: formazione, incentivi, elenchi di merito, protocolli, progetti e bandi».  
   
   
COMPRARE CASA SENZA IL MUTUO IN UN CONTESTO DI COMPRAVENDITE FIACCHE, PROFESSIONISTI E PRIVATI CERCANO MODI ALTERNATIVI PER VENDERE GLI IMMOBILI SUL FRONTE DELL’OFFERTA, PREVALGONO I TAGLI GRANDI (OLTRE I 120 M2) SOPRATTUTTO IN PROVINCIA  
 
 Milano, 22 settembre 2011 – vendo, permuto, scambio! sono sempre di più gli italiani disposti a comprare o vendere casa per altre vie, senza passare per il mutuo gli annunci di scambio o permuta sono cresciuti del 73% nell’ultimo anno secondo l’ufficio studi del portale immobiliare idealista.It. Un fenomeno che ha preso quota da quando, con la crisi, le banche hanno iniziato a erogare meno prestiti finalizzati all’acquisto della casa “il tema è di interesse in quanto aiuta a comprendere le mutate condizioni del mercato – spiega vincenzo de tommaso, responsabile ufficio studi idealista.It -. Una domanda fiacca ha finito per deprimere anche il mercato di sostituzione, perché chi vende non vuole compromettersi prima di avere la certezza di aver concluso la trattativa. Con meno soldi in circolazione, ma una maggiore offerta di immobili, la permuta è diventa un’alternativa valida per accelerare le compravendite” cosa si “baratta” online? tagli grandi - oltre i 120 m2 con più di 4 stanze, in contesti di prestigio – per tagli piccoli da mettere a reddito nelle zone centrali delle città il vecchio appartamento per uno nuovo, in questo modo il venditore, normalmente un costruttore, rientra più rapidamente nell’investimento e può avviare un nuovo cantiere, mentre il compratore raggiunge il suo scopo senza dover ricorrere al mutuo ma c´è chi ha un´abitazione in località di vacanza e cerca di scambiarla con un monolocale o un bilocale nelle grandi città, per un figlio che studia fuori regione o per un cambio di vita, magari dettato da nuove esigenze lavorative sul piano legale la permuta è regolata dal codice civile (art. 1552) che recita: la permuta è il contratto (1321) che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all´altro (1376) la permuta può essere pura, ossia senza nessun altro corrispettivo in denaro, o con conguaglio, ossia con il pagamento aggiunto di una differenza che viene pattuita è conveniente perché le imposte pagate sull´immobile dal valore più elevato vengono divise a metà è rischiosa solo se gli immobili sono ipotecati, altrimenti i rischi legati all’operazione sono praticamente nulli  
   
   
BOLZANO: INAUGURATA ALL´EURAC LA MOSTRA DEI PROGETTI PREMIATI AL CONCORSO DI ARCHITETTURA DI ODERZO  
 
Bolzano, 22 settembre 2011 - Si è svolta ieri pomeriggio, presso la sede dell’Eurac, la cerimonia di inaugurazione della mostra dei progetti architettonici realizzati in Alto Adige e premiati dalla Xii edizione del Premio di Architettura Città di Oderzo. Hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione della mostra il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e l´assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner. È stata inaugurata il 21 settembre presso la sede dell’Eurac a Bolzano, alla presenza del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, la mostra dei progetti altoatesini premiati nel corso dell’edizione dell’anno scorso del concorso di architettura “Città di Oderzo”. Hanno preso parte alla Xii edizione del Premio “Città di Oderzo” 87 progettisti con 110 progetti e ben 5 degli 8 progetti premiati sono stati realizzati in Alto Adige. Il Premio è un riconoscimento molto importante riguardante opere realizzate sul territorio del Triveneto, che si distinguono per il loro rapporto con il luogo e la loro capacità di fungere da modello e indirizzo per l’Architettura contemporanea. Il prestigio di questo Premio è stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha conferito al Comitato organizzatore la medaglia alla Cultura. Tra i 110 progetti selezionati nel corso dell’edizione 2010 è stato dichiarato vincitore il progetto di recupero del Forte di Fortezza dell’architetto Markus Scherer con l´architetto Walter Dietl. La giuria presieduta dall’architetto Carlo Magnani, già Rettore della Facoltà di Architettura di Venezia, ha sottolineato nella motivazione “La capacità mostrata dal progettista di unire alla grande cura per l’edificio storico una coerente ricerca di principi distributivi e brillanti interventi puntuali volti alla valorizzazione degli elementi architettonici e paesaggistici”. Oltre al progetto vincitore sono stati segnalati ulteriori quattro progetti realizzati nell’ambito del territorio altoatesino: il nuovo Centro visite del parco naturale Puez-odle, opera degli Architetti Burger & Rudacs, il nuovo Ponte di Novacella dello studio Bergmeister Wolf, la Centrale di teleriscaldamento di Silandro dell’architetto Tauber e la Villa Terzer ad Appiano dello studio Modus Architects (Scagnol&attia). Nel corso della cerimonia presso l’Eurac il presidente Durnwalder ha dichiarato la propria soddisfazione per il premio conferito al progetto di recupero del Forte di Fortezza ed agli altri progetti realizzati in Alto Adige. Ha altresì sottolineato che la Provincia di Bolzano è impegnata da anni a sostenere i progetti di qualità perché si tratta di opere architettoniche di pregio che valorizzano il contesto urbano ed il territorio nel quale vengono realizzate. “Il nuovo riconoscimento per le opere realizzate in Alto Adige" ha aggiunto l´assessore Mussner "è il risultato di decenni di impegno e di sensibilità verso l´architettura nuova e contemporanea. Oggi siamo orgogliosi non perché abbiamo costruito molto, ma perché abbiamo costruito bene. Nel realizzare le nostre opere siamo consapevoli che si tratta di una missione culturale. In particolare resta per noi di primaria importanza la qualità architettonica”. La mostra rimarrà aperta fino al 14 ottobre 2011.  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL LAZIO I° SEMESTRE 2011  
 
Roma, 22 Settembre 2011 - Il 2010 si è concluso con una crescita del Prodotto Interno Lordo dell’1,1%, valore che, sebbene abbia superato la soglia psicologica dello “zero virgola”, non consente di trarre conclusioni esaltanti ma anzi frustra ancora una volta le aspettative riposte in una ripresa significativa. Ciò anche alla luce del fatto che, per il 2011, la stima del Pil torna a scendere allo 0,7[1]%. Recenti stime indicano il Pil del Lazio nel 2010[2] in crescita del 1,2%, dunque in deciso recupero dopo la debacle superiore al 3% rilevata nel 2009. Le attese sul 2011 invece indicano una decelerazione al 0,9%, come per il dato nazionale. Il Pil del Lazio sembrerebbe dunque essersi semi allineato a quello nazionale sia per il 2010, sia per il 2011. Un allineamento che si estende anche ai dati sulla demografia delle imprese nel corso del secondo trimestre 2011, essendo molto simili le percentuali di crescita del Lazio e dell’Italia (rispettivamente 0,61% e 0,64%). Sul fronte del commercio con l’estero, nel primo semestre 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010, le esportazioni e le importazioni del Lazio sono rispettivamente aumentate del 20,8% e del 23,0%. Le esportazioni sono aumentate sia verso l’Unione Europea (17,5%) sia soprattutto sul mercato extra Unione Europea (26,1%). In termini di quota di beni e servizi esportati dalle imprese del Lazio sul totale nazionale esportato, nel confronto col periodo gennaio – giugno 2010, essa è passata dal 4,3% al 4,4%. Nel primo semestre 2011, le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel Lazio sono diminuite, rispetto al primo semestre 2010, del 13,7%, meno del tasso di crescita calcolato a livello nazionale, in calo del 19,3%. Disaggregando il dato per tipo di gestione, abbiamo che nel Lazio il tasso di crescita della Cig Ordinaria si è ridotto (-5,8%) in misura inferiore al dato nazionale (-44,3%). Per quanto concerne la Cig straordinaria, nella prima metà del 2011 la riduzione registrata nel Lazio (-28,1%) è stata maggiore rispetto al dato nazionale, anch’esso in flessione (-9,4%). Nel Lazio aumenta solo la Cig in deroga (27,4%), in controtendenza rispetto al dato nazionale, in flessione (-2,8%). Dal quadro qui sommariamente descritto sulla base delle fonti istituzionali, passiamo ora ai risultati della nostra indagine, svolta su un campione di 350 aziende associate, e relativa al primo semestre 2011. Cominciamo dagli ordinativi ricevuti dalle imprese nella prima parte del 2011 (graf.2.1). Nel corso del primo semestre 2011 il saldo di opinioni sull’andamento degli ordini mostra un certo peggioramento rispetto agli esiti del secondo semestre 2010. Tale andamento si verifica soprattutto per gli ordini ricevuti dai paesi dell’Unione Europea il cui saldo, già in attenuazione nell’indagine scorsa, ora diventa negativo ed il suo trend si attenua di ulteriori 10 punti rispetto agli esiti del secondo semestre. Il saldo è ora pari a -7, dal precedente valore pari a 3. Peggiora tuttavia anche la situazione sul mercato interno: il saldo d’opinioni sugli ordini ricevuti difatti, negativo, cala da -5 a -8, lasciando dunque sul terreno 3 punti. L’unico segnale di controtendenza sembrerebbe giungere dai mercati extra europei: il saldo sugli ordini ricevuti recupera 12 punti, passando da 8 a 20. Nel primo semestre 2011 dunque peggiorano i saldi d’opinione sugli ordini ricevuti dal mercato europeo e dal mercato interno mentre recupera decisamente la situazione sul mercato extra europeo. Nel primo semestre del 2011 l’andamento del fatturato è in parte simile a quello riscontrato per gli ordinativi. L’analogia riguarda sia il mercato interno, dove il saldo di opinioni peggiora di 12 punti, passando da -3 a -15, sia per l’area Extra Unione Europea, dove invece il saldo migliora. In quest’ultimo mercato, infatti, si registra un deciso recupero del saldo di opinioni sul fatturato realizzato: su questa area di sbocco, le imprese hanno espresso un saldo di opinione che passato da -4 ad 11, con un aumento di 15 punti in soli sei mesi. Sul mercato dell’Unione Europea, invece, il saldo di opinioni, pur sempre negativo, migliora lievemente, passando da -3 a -2. Prosegue nel suo andamento decrescente, e di segno negativo, il saldo di opinioni sulla produzione nel primo semestre 2011, ora pari a -6 dal -2 riscontrato nella seconda parte del 2010 . Sul versante degli investimenti, la percentuale di imprese che ha dichiarato di averne effettuati nel primo semestre 2011 è pari al 33,1%, in lieve aumento rispetto al precedente 31,7%. Riguardo all’occupazione, nel primo semestre 2011 si attenua lievemente la percentuale di imprese che l’ha ridotta mentre aumentano sensibilmente le imprese che hanno occupato: di conseguenza, il saldo di opinioni prosegue nel suo trend crescente, torna positivo e, avendo guadagnato 7 punti, passa da -6 a +1 . La nostra indagine ha rilevato anche le previsioni a breve sui prossimi sei mesi, dalle quali emerge che, per quanto concerne gli ordinativi, i saldi di opinioni mostrano come le imprese si attendano un recupero robusto dal mercato interno, un’attenuazione dall’area dell’Unione Europea ed una rilevante flessione dai mercati dei paesi extra Unione Europea. In particolare, partendo da questi ultimi, il saldo si contrae di circa 19 punti, passando da 33 a 14. Più lieve è la contrazione nel saldo sugli ordini attesi dal mercato dell’Unione Europea, che si riduce di 3 punti passando da 22 a 19. Sono invece in sensibile recupero le attese sugli ordini provenienti dal mercato nazionale: il saldo di opinioni sale da 1 a 21, aumentando di 20 punti. Abbiamo poi chiesto alle imprese del campione di esprimersi sulla loro previsione di ampliamento dell’organico nei prossimi sei mesi. Il saldo atteso recupera lentamente terreno passando da 1 a 3 grazie all’incremento della percentuale di imprese che prevede di aumentare l’organico . Infine, per quanto concerne le previsioni d’investimento, il 30,3% delle imprese ha manifestato l’intenzione di fare investimenti, e la percentuale è in aumento rispetto al semestre precedente (28,9%). Si tenga però presente che la rilevazione è stata fatta nel mese di giugno e dunque prima che la situazione finanziaria internazionale peggiorasse e, soprattutto, prima del varo delle manovre del Governo Italiano di agosto e settembre alla luce delle quali anche le aspettative positive delle imprese formulate a giugno vanno probabilmente ridimensionate. Come di consueto abbiamo poi invitato gli imprenditori del campione a segnalare le principali problematiche che, a loro avviso, hanno influenzato più negativamente l’attività della propria azienda nel primo semestre 2011. A differenza delle ultime due indagini, nel primo semestre 2011 il principale problema che ha influenzato negativamente l’attività delle imprese sono i “ritardi dei pagamenti da parte dei clienti privati”, indicati nel 26,7% dei casi (graf. 2.11). Segue la consueta “insufficienza della domanda”, indicata nel 24,7% dei casi, sebbene la percentuale sia in ulteriore calo dal precedente 27,7% rilevato nel secondo semestre 2010. Si tratta di un sorpasso in parte annunciato se consideriamo l’andamento rilevato negli ultimi tre semestri: le imprese hanno progressivamente spostato l’importanza dei problemi dalla “debolezza della domanda” al “mancato pagamento da parte dei loro clienti privati”. In lieve attenuazione la percentuale dei casi in cui le imprese hanno indicato quale problema “il ritardo dei pagamenti da parte della Pa”, ora segnalato nel 15,1% dei casi rispetto al precedente 16,1%. Da questo punto in poi, la restante graduatoria dei problemi delle imprese si mantiene sostanzialmente invariata rispetto ai risultati del semestre precedente. Difatti, nella classifica troviamo le “insufficienti risorse finanziarie proprie” (8,2% dei casi, in crescita rispetto al 5,6%), come anche la “mancata concessione/erogazione del credito bancario” (4,8% dal precedente 5,2% dei casi), entrambi problemi avvertiti tanto quanto indicato nel secondo semestre 2010. E’ solo nella parte conclusiva della graduatoria che assistiamo ad una variazione: in questo primo semestre ha assunto maggiore rilevanza la “difficoltà nel reclutare manodopera qualificata”, indicata nel 3,8% dei casi, cui segue “l’impossibilità di partecipare ad appalti” indicata nel 3,1% dei casi; problematica meno avvertita rispetto a sei mesi fa. In conclusione, non possiamo nascondere un sentimento di “frustrazione” che ci assale quando presentiamo la nostra indagine, da qualche tempo a questa parte, in modo particolare negli ultimi due semestri. Ogni volta riesce difficile descrivere il quadro congiunturale senza ricorrere ad aggettivazioni negative. Quanto emerge dalle valutazioni in relazione al livello di ordinativi, fatturato e produzione, come abbiamo appena visto, sintetizza infatti uno scenario di difficoltà ulteriormente inasprite rispetto a sei mesi fa, quando – lo ricordiamo – avevamo già dovuto constatare una caduta del tono generale del nostro sistema imprenditoriale rispetto al semestre precedente. Ad essere particolarmente deboli, come abbiamo visto, sono soprattutto gli stimoli provenienti dai paesi europei, i quali, essendo anch’essi alle prese con la crisi finanziaria che sta interessando l’Europa (e non solo), non sono in grado in questo momento di trainare la nostra economia e stimolare il nostro tessuto produttivo. Quest’ultimo, d’altro canto, potrebbe forse risentire anche meno del rallentamento della domanda europea, se solo potesse contare almeno su una forte domanda interna, che invece è ancor più stagnante e incapace di surrogare la prima. Dunque siamo alle prese con una crisi, inizialmente di natura finanziaria e poi trasmessasi all’economia reale, facendo venire al pettine nodi strutturali per troppo tempo ignorati. Con specifico riferimento al contesto regionale – che è quello che qui ci interessa – possiamo dire che le Pmi si trovano ad osservare impotenti una congiuntura economica di sostanziale stagnazione, nella quale si faticano ad individuare i possibili punti di attacco alla crisi, le possibili azioni-volano capaci di mobilitare le risorse finanziarie, imprenditoriali, occupazionali, e perché no anche morali, della nostra comunità regionale. Noi crediamo che in fondo valga per il Lazio e per il suo tessuto imprenditoriale quanto vale per il Paese nel suo insieme. E cioè che, come tutti i più autorevoli osservatori vanno ormai dicendo da tempo, quello della “crescita” non è oggi uno dei temi da affrontare, bensì è “il” tema per eccellenza, il crocevia ineludibile di qualsiasi seria politica economica, nel Paese come nella regione. E’ la crescita che latita, sono le politiche espansive che mancano, presi come siamo a mettere in campo azioni difensive che hanno l’effetto di accelerare ulteriormente la spirale depressiva. E’ difficile non condividere lo slogan con cui il Governatore Mario Draghi chiudeva le sue “Considerazioni finali” all’Assemblea della Banca d’Italia dello scorso maggio, quando affermava perentoriamente “Tornare alla crescita”. Senza crescita sarà impossibile anche rimettere strutturalmente in ordine i conti pubblici. Come ricorda ancora Draghi, nell’ultimo decennio il nostro Pil è aumentato meno del 3%, contro ad esempio il 12% della Francia. La ragione sta sostanzialmente nel divario di produttività oraria, che in Italia è rimasta ferma, mentre in Francia è cresciuta del 9%. Dunque è la crescita che bisogna mettere assolutamente al centro dell’attenzione delle politiche economiche a tutti i livelli. Occorre allora far ripartire una domanda forte da parte sia del comparto privato che di quello pubblico. E’ giunto il momento che la Regione torni a fare investimenti produttivi capaci di innescare un vero, duraturo circuito virtuoso. In questo senso, soprattutto alla luce del momento di eccezionale gravità che stiamo attraversando, crediamo sia arrivato il momento di rivedere i contenuti del Patto di stabilità, che oggi condiziona pesantemente in senso negativo la fattibilità degli interventi infrastrutturali, oltre che, com’è noto, la tempestività dei pagamenti della P.a. Verso i fornitori che – come è emerso anche dalle risposte degli intervistati – resta uno dei problemi più sentiti dalle imprese. Proprio a questo proposito rivolgiamo un appello alla Regione affinché si adoperi con tutti i mezzi a sua disposizione presso il Governo e il Parlamento perché venga recepita il prima possibile la direttiva che sui ritardi di pagamento emanata da Bruxelles già da qualche mese che porta a 60 giorni il limite massimo di attesa. In secondo luogo, proprio per colmare il gap a nostro sfavore in termini di produttività di sistema, occorre agire principalmente sui servizi e in particolare su quelli chiusi alla concorrenza internazionale, primi fra tutti quelli della P.a., dei quali bisogna ridurre il costo e aumentare il grado di efficienza. Mette conto qui ricordare che presentando l’indagine del gennaio scorso, nel commentare tutto sommato positivamente, una stima del Pil nazionale allora prevista nell’ordine dello 0,7%, aggiungevo – e scusate l’autocitazione – ”sempre che il nostro scenario economico nazionale non subisca il contagio esercitato dalla crisi finanziaria in atto in altri paesi europei”. Ebbene, senza volerlo sono stato facile profeta, perché purtroppo quel timore si è nel frattempo tramutato in una grave realtà. La crisi del debito ha investito pesantissimamente il nostro Paese e noi ci siamo trovati di fronte ad uno scenario nuovo, denso di incognite, in costante e rapida evoluzione e dagli sbocchi al momento imprevedibili. L’europa ci chiede misure drastiche per l’abbattimento del debito e il raggiungimento del pareggio di bilancio. E’ questo il dato che ormai fa da sfondo a qualunque politica economica, sia a livello nazionale che a livello regionale. Di fronte a ciò, il Governo ha varato una manovra durissima, che comprende anche tagli agli enti locali, i quali verosimilmente potrebbero contribuire nel breve periodo a deprimere ulteriormente la nostra economia e restringere gli spazi di azione per mettere in campo solide politiche anticicliche. In conclusione, non resta molto da aggiungere a questo quadro tutt’altro che confortante, se non rivolgere un accorato appello alla Regione affinché, sia pure all’interno di condizioni sostanzialmente predeterminate, metta in campo quella “immaginazione politica” che siamo sicuri possiede e che è alla base dell’arte del governo. Noi qualche piccolo suggerimento operativo forse possiamo provare a darlo, invitandola a compiere alcune azioni. In primo luogo favorire con il massimo sforzo, finanziario e organizzativo la penetrazione delle nostre imprese nei mercati esteri, anche extra-europei, visto che i mercati remunerativi oggi sono lì, mentre quello domestico risulta sempre più asfittico. In secondo luogo velocizzare la realizzazione delle infrastrutture già decise e mettendo mano all’indispensabile piano di housing sociale, perché ogni giorno in più di attesa ci allontana inesorabilmente dall’uscita dalla crisi. In questo stesso ambito di ragionamento, inseriamo anche la valorizzazione dell’area dell’ex Fiera di Roma, ferma ormai da troppo tempo senza alcuna ragione, e il rilancio della nuova Fiera, che ha un bisogno urgentissimo di non accumulare più perdite, ma di diventare quella infrastruttura funzionale allo sviluppo che questo territorio merita. In terzo luogo agevolare in tutti i modi la nascita di nuove aziende, fondate dalle generazioni più giovani, che sappiano interagire con il contesto globale, con le tecnologie innovative e con i nuovi linguaggi culturali. Abbiamo un bisogno profondo, strategico di rinnovare il nostro tessuto imprenditoriale. Da ultimo, promuovere attraverso incentivi e semplificazione delle procedure la diffusione generalizzata delle energie rinnovabili, che rappresentano un settore su cui poggiare il rilancio della nostra economia locale. Allo stesso modo, diffondere e potenziare le Reti di impresa deve diventare un obiettivo da perseguire in modo deciso, perché è la strategia che può consentire anche alle Pmi di riposizionarsi proficuamente all’interno del nuovo scenario competitivo. In buona sostanza, occorre avere la capacità, prima di concepire e poi di perseguire concretamente, azioni “controtendenziali”, che ci facciano uscire dalla palude della stagnazione economica. Diversamente, quest’ultima potrebbe divenire una condizione permanente, destinata ad accompagnarci anche nel prossimo futuro.  
   
   
COMMERCIO: IN SICILIA ATTIVATI FINANZIAMENTI PER CIRCA 15 MILIONI  
 
Palermo, 22 settembre 2011 - Sono 157 le pratiche di contributi in conto interessi sbloccate da Giuseppe Giudice, commissario straordinario del Fondo regionale per il Commercio, gestito da Banca Nuova. Le pratiche sbloccate consentono di attivare finanziamenti per 14,5 milioni. Dopo circa quattro mesi di inattivita´, dunque, si e´ rimesso in moto il meccanismo dei finanziamenti agevolati al commercio e ai servizi, garantito dal Fondo regionale istituito con legge regionale n. 32 del 2000. Giuseppe Giudice, nominato ad inizio settembre dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, su proposta dell´assessore regionale per le Attivita´ Produttive, Marco Venturi, ha immediatamente avviato l´esame del Bilancio dell´esercizio 2010 e delle pratiche istruite da Banca Nuova. "Le pratiche approvate con grande celerita´ dal commissario straordinario del Fondo - dice l´assessore Marco Venturi - consentiranno la concessione di contributi per la formazione di scorte di magazzino e il consolidamento di debiti bancari di piccole e medie imprese commerciali e di servizi. Questo era un provvedimento molto atteso dal mondo produttivo siciliano se si pensa che nel solo ambito relativo al contributo in conto interessi dovrebbe movimentare investimenti privati per circa 300 milioni di euro il tessuto economico e produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese siciliane". Nella prima tornata, conclusasi il 20 settembre, e´ stato inoltre approvato il bilancio dell´esercizio 2010, chiuso con un utile di 52 mila euro circa, durante il quale sono state deliberate 649 operazioni, sono state impegnate risorse del Fondo per un totale di 6 milioni 388 mila euro circa e sono stati attivati finanziamenti per oltre 57 milioni di Euro. Il commissario restera´ in carica fino alla ricostituzione del Comitato amministrativo e comunque per un massimo di 3 mesi. "Una boccata di ossigeno - ha commentato l direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini - che entra nel circuito del terziario, in una fase particolarmente difficile per l´economia, soprattutto nel Mezzogiorno".  
   
   
BOLZANO: BANDO INNOVAZIONE 2011, TRE INCONTRI CON GLI IMPRENDITORI  
 
Bolzano, 22 settembre 2011 - Ammonta a circa 4 milioni di euro la dotazione finanziaria del bando innovazione 2011, che punta a sostenere progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione di processo. Per illustrare i contenuti del Bando sono stati organizzati tre incontri con gli imprenditori in programma il 26 settembre a Bressanone, il 27 a Bolzano e il 29 a Lana. Quello approvato lo scorso luglio dalla Giunta provinciale è il quarto bando emesso grazie ai nuovi strumenti di sostegno all´innovazione attraverso la legge provinciale 14/2006 che consente di erogare finanziamenti a progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione di processo o di organizzazione proposti da imprese con unità produttiva o di ricerca nel territorio provinciale, ai quali partecipino aziende in collaborazione fra loro o con un organismo di ricerca. Al bando possono partecipare anche singole imprese che presentino progetti innovativi nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. "La competitività del sistema economico altoatesino – sottolinea l´assessore all´innovazione Roberto Bizzo - dipende in maniera cruciale dall´impegno di aziende, enti e Università nelle attività di ricerca e sviluppo. E la Provincia, anche grazie ai bandi che incentivano la creazioni di reti e sinergie, sta facendo la sua parte". Per illustrare i contenuti del bando innovazione 2011, la Ripartizione provinciale innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative ha organizzato tre incontri con gli imprenditori. Il primo è in programma lunedì 26 settembre, alle ore 18, presso il Forum di via Roma 9, a Bressanone, il secondo avrà luogo il giorno successivo, ovvero martedì 27 settembre, sempre alle ore 18, presso il Tis di via Siemens 19 a Bolzano, mentre l´ultimo incontro è previsto per giovedì 29 settembre alle ore 18 alla Sala Raiffeisen di via Andreas Hofer 9, a Lana. L´invito, e la registrazione obbligatoria online, sono a disposizione degli interessati sulla home page della Ripartizione innovazione ospitata dalla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/innovazione.  
   
   
AOSTA: XLV CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA SOCIETÀ DI LINGUISTICA ITALIANA  
 
 Aosta, 22 settembre 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che la Società di Linguistica Italiana collabora con l´Università della Valle d´Aosta e l´Università degli Studi di Torino per l´organizzazione del suo Xlv Congresso Internazionale intitolato Coesistenze linguistiche nell´Italia pre e post unitaria, con il supporto del Ciebp (Centre d’Information sur l’Education Bilingue et Plurilingue) e con il contributo della Fondazione Crt, il patrocinio della Città di Torino, oltre che sotto l’Alto Patronato del Capo dello Stato. L’evento, che si terrà tra Aosta, Bard e Torino dal 26 al 28 settembre 2011, prevede un programma scientifico che si preannuncia molto denso: sono, infatti, 48 le comunicazioni selezionate dal Comitato scientifico e ripartite nelle cinque Sezioni parallele previste, ed 8 le relazioni su invito che si svolgeranno in seduta plenaria. A queste si affiancheranno l’esposizione di poster tematici, una tavola rotonda e le assemblee annuali di ben quattro associazioni scientifiche d’ambito linguistico:Sli (Società di Linguistica Italiana), Ciebp (Centre d’Information sur l’Education Bilingue et Plurilingue), Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell´Educazione Linguistica), Gscp(gruppo di Studio sulla Comunicazione Parlata). Scopo del Congresso è di ripercorrere le tappe che hanno portato all´affermarsi dell´Unità linguistica italiana e di esaminare il significato del multilinguismo e dell´educazione plurilingue nell´età della globalizzazione. Si svilupperanno dunque, in un continuo alternarsi di attenzioni per l´unità e la varietà, tra il passato e il presente, tematiche specifiche riguardanti la storia linguistica delle popolazioni italiane: la lingua nazionale e le sue varietà, i dialetti, le lingue di minoranza tradizionali, l´immigrazione, l´italiano tra le lingue d´Europa e del mondo, la realtà educativa e sociolinguistica. Sarà l’Ateneo valdostano ad ospitare, lunedì 26 settembre, l’apertura dei lavori, che dopo i Saluti delle Autorità vedrà Giovanni Ruffino (Università di Palermo) e Luciano Violante (Università di Camerino) affrontare, con diverse prospettive tematiche e disciplinari, due aspetti problematici dell’Unità nazionale, rispettivamente Nord/sud: convergenze e coesistenze linguistiche nell´Italia pre e post unitaria e Le parole dell’unità, le parole della divisione: la politica italiana. La presentazione della sezione A (Plurilinguismi e culture: aspetti scolastici, sociali, ideologici) sarà affidata ad Andrée Tabouret Keller (Università Louis Pasteur di Strasburgo), mentre Rosanna Sornicola (Università di Napoli Federico Ii) introdurrà la sezione B dedicata a Plurilinguismi endogeni: contatti, interazioni, conflitti, scambi, influenze. Il pomeriggio si chiuderà con la presentazione dei lavori dell’Apv - Atlas des Patois Valdôtains da parte di Saverio Favre (Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione Autonoma Valle d´Aosta) e Gianmario Raimondi (Università della Valle d’Aosta). Per l’intera giornata, i locali dell’Università ospiteranno inoltre una sezione poster che presenterà studi e ricerche sul tema del Congresso, e l’esposizione predisposta dall’Assessorato dell’istruzione e cultura per illustrare le iniziative condotte in Valle d’Aosta nel settore dell’educazione plurilingue e della tutela delle lingue minoritarie. Martedì 27 settembre, nella splendida cornice del Forte di Bard, Emanuele Banfi (Università degli Studi di Milano Bicocca) aprirà i lavori della sezione C intitolata L’italiano fra le lingue d’Europa: usi, funzione, prestigio. Seguirà l’intervento in seduta plenaria di Suzanne Romaine (University of Oxford) che introdurrà i contributi della Sezione D, dedicata a Plurilinguismi e lingua nazionale: forze centripete, forze centrifughe. Le attività della giornata proseguiranno con le assemblee delle associazioni scientifiche, e si chiuderanno con una visita al Castello di Fénis, straordinariamente aperto in orario serale. Mercoledì 28 settembre i lavori si trasferiranno al Rettorato dell’Università di Torino, per la prolusione di Francesco Sabatini (La forza di una lingua) alla Sezione E, intitolata Lo scenario dell’italiano alla data dell’Unità e oggi. Nel pomeriggio, presso la sede del Teatro Carignano, Alberto Sobrero (Università di Lecce) pronuncerà l’intervento di chiusura del Congresso (Italiano regionale: fra tendenze unitarie, risorgive dialettali e derive postalfabetiche), al quale seguirà una tavola rotonda nel cui ambito Gianluigi Beccaria (Università degli Studi di Torino) e Tullio De Mauro (Università La Sapienza di Roma) dibatteranno con Gustavo Zagrebelsky (Università degli Studi di Torino) a proposito di Parole che uniscono, parole che dividono: alla raggiunta unità linguistica è corrisposta una unità politica di segno uguale?. I lavori si chiuderanno con i Saluti di Tullio Telmon, Presidente uscente della Società di Linguistica Italiana. Le iscrizioni, da effettuare online sul sito www.Sli2011.it , saranno accolte secondo l’ordine d’arrivo, fino alla massima capienza. Il versamento della quota di iscrizione (intera: € 55,00; ridotta dottorandi e assegnisti: € 25,00; gratuita per insegnanti e studenti) avverrà al momento della registrazione in sede. Tutti i trasferimenti da Aosta per Bard e Torino saranno garantiti agli iscritti da un servizio di navette. Www.sli2011.it    
   
   
BALCANI OCCIDENTALI, SITUAZIONE INVESTIMENTI ESTERI NEL 2010  
 
Trieste, 21 settembre 2011 - Nel corso del 2010 è stato registrato un calo degli investimenti esteri diretti nei Paesi dei Balcani Occidentali rispetto a quanto avvenuto durante il 2009: ad affermarlo è un recente report dedicato dall´Unctad (United Nations Conference on Trade and Development); a guidare la graduatoria per ammontare di investimenti sono Serbia e Albania. L´interesse degli investitori stranieri per la Serbia continua a crescere: nel corso di quest´anno gli investimenti esteri potrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro. L´albania si colloca in seconda posizione: nel 2010, investimenti per 827,4 milioni hanno fatto del Paese affacciato sull´Adriatico l´unico della regione ad aver assistito a un incremento, nonostante la crisi economica globale. Il Montenegro per contro ha registrato una contrazione del 40 per cento, ma nonostante questo resta ai primi posti dei Paesi "in transizione" quando si parla di investimenti esteri. Fanalino di coda, la Bosnia-erzegovina, con solo 227 milioni di euro: l´instabilità politica e un ambiente di investimento ancora poco "invitante" ne rappresentano, secondo gli analisti, i principali fattori di limitazione all´arrivo degli investitori stranieri.  
   
   
BOLZANO: SEMINARIO INFORMATIVO SUGLI APPALTI  
 
Bolzano, 22 settembre 2011 - Si svolgerà mercoledì 28 settembre, alle ore 9,00, nella sala conferenze del Centro pastorale a Bolzano, Piazza Duomo, 2 il seminario sul tema: “ Disciplinare di gara per l’affidamento di servizi professionali. Validazione dei progetti” organizzato dall’Assessorato ai lavori pubblici. Si svolgerà mercoledì 28 settembre, alle ore 9,00, nella sala conferenze del Centro pastorale a Bolzano, Piazza Duomo, 2 il seminario sul tema: “Disciplinare di gara per l’affidamento di servizi professionali. Validazione dei progetti” organizzato dall’Assessorato ai lavori pubblici. Il seminario sarà avviato da un indirizzo di saluto dell’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner e del presidente del Consorzio dei Comuni, Arno Kompatscher. Nel corso del seminario i vari aspetti del disciplinare di gara per l’affidamento di servizi professionali saranno illustrati da Josef March, direttore del Dipartimento ai lavori pubblici, Maurizio Patat, direttore della Ripartizione, Edilizia e servizio tecnico, Georg Tengler, direttore dell’Ufficio appalti ed Hansjörg Plattner. Il seminario è rivolto specificatamente ad operatori del settore, liberi professionisti e rappresentanti dei Comuni.  
   
   
VICENDA RDB  
 
 Torino, 22 settembre 2011 - Il Ministero dello Sviluppo economico incontrerà nei prossimi giorni i rappresentanti della Rdb e delle banche interessate per un esame generale della situazione. Seguirà la riconvocazione di un tavolo ministeriale per discutere assieme alle parti interessate le questioni relative al piano industriale ed alle prospettive dell’azienda. Ad annunciarlo il vicepresidente della Regione, Ugo Cavallera, e l’assessore al Lavoro, Claudia Porchietto, dopo che i vertici del gruppo avevano deciso la chiusura dei siti produttivi di Lomagna, Lomello, Villafranca, Occimiano, Osio e Bitetto e una ulteriore chiusura tra Montepulciano e Bellona. “La Regione - garantiscono - continuerà a monitorare passo a passo la situazione ed impegnarsi affinché si possa trovare una soluzione condivisa da tutti”.  
   
   
SLOVENIA, PERDITE DIMEZZATE PER IL GRUPPO TUS  
 
Lubiana, 22 settembre 2011 - Il gruppo Tus, operante nel settore della vendita al dettaglio, e di proprietà dell´uomo più ricco della Slovenia, Mirko Tus, ha pubblicato i propri dati ufficiali definitivi sul 2010. Il gruppo avrebbe concluso l´esercizio finanziario con una perdita netta di 19,6 milioni di euro, contro un risultato netto negativo ben superiore nell´anno precedente, pari a circa 45 milioni di euro. Complessivamente, i ricavi netti generati nel 2010 sono invece stati pari a 824,2 milioni di euro, in incremento di mezzo punto percentuale su base annua.  
   
   
VERTENZA UNILEVER: A BREVE INCONTRO CON LA NUOVA PROPRIETÀ  
 
Cagliari, 22 Settembre 2011 - La Sardegna non è terra di conquista. Chi vuole investire nella nostra terra deve offrire condizioni di stabilità. Vogliamo imprenditori seri e affidabili che tutelino i livelli occupazionali. Lo ha affermato l’assessore dell’Industria, Alessandra Zedda, durante l’incontro con le rappresentanze sindacali, convocate ieri mattina in Viale Trento per la vertenza Unilever. “La prossima settimana - ha precisato l’esponente della Giunta Cappellacci - incontreremo la società acquirente dello stabilimento per verificare le sue reali intenzioni. L’assessorato sarà garante del rispetto dell’accordo per il riavvio dell’impianto e la salvaguardia dei posti di lavoro. Continua l’attività di scouting da parte dei nostri uffici”. “Chiederemo l’intervento dell’Assessorato del Lavoro - ha annunciato Zedda - per l’avvio delle procedure di seconda mobilità in deroga per una parte dei lavoratori e la verifica di un eventuale percorso di accompagnamento per gli ultra cinquantenni".