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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Novembre 2011
AGENDA DIGITALE: UE E USA TEST CONDOTTA PRONTEZZA PER ATTACCHI INFORMATICI A "CYBER ​​ATLANTICO 2011"  
 
Bruxelles, 9 novembre 2011 - Il primo test di trans-atlantica risposta agli incidenti informatici, compresi gli attacchi informatici, si è svolto il 3 novembre a Bruxelles. Esperti del governo degli Stati Uniti uniti omologhi degli Stati membri dell´Ue a simulare come le autorità della sicurezza informatica su entrambe le sponde dell´Atlantico dovrebbero cooperare in risposta agli attacchi. Due scenari ipotetici sono stati testati: un cyber-attacco che cerca di estrarre e pubblicare online i dati sensibili dalla dell´Unione nazionale agenzie di sicurezza informatica, e un attacco per il controllo di supervisione e acquisizione dati (Scada) nelle apparecchiature di generazione di energia dell´Ue. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea-Presidente per l´Agenda digitale, ha dichiarato: "I recenti attacchi informatici di alto profilo mostrano che le minacce globali richiedono un´azione globale. L’esercitazione di oggi prevede lezioni importanti per gli specialisti su entrambe le sponde dell´Atlantico ". Sony Playstation, t ha europea Emission Trading Scheme, la Commissione europea e Servizio europeo di azione esterna, sono stati oggetto di attacchi informatici negli ultimi mesi. In termini pratici, il contributo dell´Ue a Cyber ​​Atlantico 2011 è stata attivata dalla Commissione europea, con il supporto chiave di Enisa, europea per la sicurezza delle reti e dell´informazione, che ha facilitato l´esercizio con il contributo vitale tecniche fornite dagli Stati membri dell´Ue. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale è stato in testa per gli Stati Uniti. Il Cert Ue ( Ip/11/694 ), ha inoltre partecipato come osservatore. Cyber ​​Atlantico 2011 è cresciuto fuori dalla Ue-usa Gruppo di lavoro Sicurezza informatica e Cyber-crimine, che è stato istituito nel novembre 2010 per affrontare le nuove minacce alle reti globali su cui la sicurezza e la prosperità delle nostre società libera dipende (vedi Memo / 10/597 ) iniziali risultati dell´esercizio saranno presi in considerazione nella relazione del gruppo di lavoro che sarà presentato al vertice Ue-usa entro la fine dell´anno. Di fondo La Cyber ​​Atlantico esercizio 2011 si è basata su due scenari ipotetici. Nel primo scenario, varie Agenzie dell´Ue National Cyber ​​Security (Ncsas) sono stati confrontati con ciò che è noto come una minaccia Persistenza Apt (Advanced). In questo scenario, un gruppo di hacker, attivo da diversi anni, ha lanciato una sofisticata e mirata cyber-attacco per estrarre informazioni sensibili alle vittime, e pubblicare on-line dei dati. Diverse agenzie di sicurezza informatica era stata controllare il gruppo da vicino per più di un anno. L´attività di vigilanza ha portato alla cooperazione tra alcuni paesi europei che è riuscito nella lotta contro l´attacco. Gli Stati Uniti hanno seguito questa vicenda e ha collaborato con i paesi colpiti temendo che può anche essere mirati. Il secondo scenario è basato su (Scada) fallimento del sistema in una turbina eolica europea. Scada sistemi di monitoraggio e di controllo nei sistemi essenziali, come il trattamento delle acque e la distribuzione, oleodotti e gasdotti, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, parchi eolici, sistemi di sirena di difesa civile, e grandi sistemi di comunicazione. Questa mancanza di infrastrutture, e il fatto che le aziende statunitensi forniscono una percentuale significativa di attrezzature e software Scada in Europa, ha indotto l´Ue a richiedere coordinamento con i partner americani. Al 2010 novembre vertice Ue-usa a Lisbona i leader dell´Ue e degli Stati Uniti hanno deciso di istituire un accordo Ue-usa Gruppo di lavoro sulla Cyber-sicurezza e criminalità informatica (vedi Memo/10/597 ). Quattro aree di cooperazione sono stati identificati e sono trattati da esperti dedicati sottogruppi: · Cyber ​​Incident Management · Partenariati pubblico-privati · Sensibilizzazione · Cybercrime All´interno della Commissione europea, Commissione europea, Neelie Kroes, Vice Presidente per l´Agenda digitale è responsabile della cyber-sicurezza e, commissario Ue Affari interni Cecilia Malmström per affrontare la criminalità informatica. Cyber ​​Atlantico 2011 si è derivante da un impegno nel mese di aprile 2011 dal vicepresidente Kroes, commissaria Malmström e il Segretario del Department of Homeland Security Janet Napolitano ad approfondire cooperazione transatlantica di fronte alle crescenti minacce di Internet globale e reti digitali via Ue-usa del gruppo di lavoro sulla Cyber-security e Cyber-crime. Lezioni apprese l´anno scorso la prima esercitazione paneuropea "Cyber ​​Europe 2010", dove esperti di tutta Europa testato le loro risposte a un attacco simulato da parte di hacker su un servizio di critica on line (vedi Ip/10/1459 ), hanno alimentato in Cyber ​​atlantica 2011. Link Politica Ue sulla sicurezza delle reti e informazioni : http://ec.Europa.eu/information_society/policy/nis/index_en.htm    
   
   
AGENDA DIGITALE: LA UE E IL BRASILE RAFFORZARE I LEGAMI CON € 10.000.000 PER UN PROGRAMMA COMUNE DI RICERCA SUL CAMPO ICT  
 
Bruxelles, 9 novembre 2011 - La Commissione europea e il governo brasiliano hanno deciso, al loro i ncontro annula su Communication Technologies (Ict) di lanciare un nuovo invito a presentare proposte coordinate di ricerca e sviluppo con € 10 milioni in finanziamenti. Il presente invito permetterà ai ricercatori e industrie nelle due regioni di estendere la loro collaborazione in aree come il cloud computing per la scienza, tecnologie sostenibili per le città intelligenti, le piattaforme intelligente per una società più intelligente, e ibridi broadcast-broadband applicazioni Tv e servizi. La Commissione e le autorità brasiliane hanno inoltre concordato di condividere la loro esperienza e la conoscenza delle politiche e gli aspetti di regolamentazione del settore Ict, come internet a banda larga governance dello sviluppo e della sicurezza, cloud computing e digitale e dei contenuti. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea-Presidente per l´Agenda digitale, ha dichiarato, "L´ue e il Brasile condividono molte radici culturali e sociali e di valori, che si riflettono nel modo in cui abbiamo affrontato il potenziale socio-economico e le sfide delle Tic. Questo nuovo finanziamento della ricerca è un altro grande passo in avanti per l´Ue-brasile collaborazione. Entrambe le parti hanno molto da guadagnare in collaborazione ulteriore rafforzamento in questo campo. " L´accordo di ieri significa che i ricercatori dell´Ue e dei brasiliani si uniscono le forze per implementare soluzioni di cloud computing per affrontare le sfide scientifiche in settori quali la modellistica ambientale, la biodiversità e scienze della vita. Essi potranno anche lavorare insieme per sfruttare le soluzioni sostenibili tecnologie (tra cui la microelettronica e microsistemi) per le città intelligenti e implementerà le infrastrutture Internet interoperabili guardando a come le nuove tendenze dei dati (ad esempio da sensori) e di social networking può essere applicata a settori come la gestione e la monitoraggio di grandi folle in occasione di eventi su larga scala, situazioni di emergenza e la mobilità. Europa e in Brasile anche concordato di lavorare insieme per lo sviluppo di una nuova generazione di ibridi broadcast-broadband applicazioni Tv e servizi, che sfruttano la connettività internet diffusa, sia per uso commerciale e per scopi educativi o pubblico.  
   
   
CERIMONIA PER L´ASSEGNAZIONE DELL´EARTO INNOVATION PRIZE 2011  
 
Bruxelles, 9 novembre 2011 - Il 7 dicembre 2011 avrà luogo a Bruxelles, in Belgio, un evento dedicato all´attribuzione dell´Earto Innovation Prize 2011. L´earto è l´Associazione europea delle organizzazioni di ricerca e tecnologia. Le organizzazioni di ricerca e tecnologia (Ort) sono enti specializzati dedicati allo sviluppo e al trasferimento della scienza e della tecnologia per aiutare ad affrontare le grandi sfide della società. L´earto Innovation Prize è assegnato in riconoscimento del contributo di un´organizzazione ad un´innovazione di notevole impatto economico e/o sociale. La selezione finale avviene sulla base di un concorso giudicato da una giuria indipendente. Il programma sarà caratterizzato da un discorso del direttore generale della Dg Ricerca e innovazione, Robert-jan Smits, circa l´orientamento futuro delle politiche europee in materia di ricerca e innovazione. L´evento sarà seguito da un ricevimento cocktail. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Earto.eu/earto-innovation-prize/earto-innovation-prize-2011    
   
   
10º WORKSHOP SUGLI ASPETTI QUANTITATIVI DEI LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE  
 
Tallinn, 9 novembre 2011 - Il decimo workshop sugli aspetti quantitativi dei linguaggi di programmazione si terrà dal 31 marzo al 1º aprile 2012 a Tallinn, in Estonia. Gli aspetti quantitativi in informatica sono correlati all´uso di grandezze fisiche (come lo spazio, il tempo e la larghezza di banda) e quantità matematiche (tra cui la probabilità e le misure di affidabilità, sicurezza e fiducia ). Queste quantità hanno un ruolo centrale nel definire sia l´architettura, la progettazione del linguaggio, la semantica di un sistema e le metodologie e gli strumenti per l´analisi e la verifica delle proprietà di sistema. Il workshop sarà un forum per discutere l´uso delle informazioni quantitative sia direttamente nel modello che come strumento per l´analisi dei sistemi. I temi riguarderanno tra l´altro: progettazione di linguaggi quantistici probabilistici in tempo reale e la definizione di modelli semantici per tali linguaggi; discussione di metodologie per l´analisi della probabilistica e tempistica, e di altre proprietà quantificabili e l´utilizzo delle risorse; analisi probabilistica di sistemi che non incorporano esplicitamente aspetti quantitativi; applicazioni per sistemi safety-critical, protocolli di comunicazione, sistemi di controllo, hardware asincrono e altri domini che coinvolgono aspetti quantitativi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www1.Isti.cnr.it/~massink/events/qapl2012/    
   
   
BUSINESS INTELLIGENCE: UNIVERSO IN CONTINUA EVOLUZIONE  
 
 Milano, 9 Novembre 2011 – Si è svolto oggi presso il Politecnico di Milano il Convegno “Business Intelligence: universo in continua evoluzione” dell’Osservatorio Business Intelligence promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano ( www.Osservatori.net ). (*) “Si sta rapidamente affermando un nuovo ambiente competitivo sotto la spinta convergente di cinque forze principali:- ha dichiarato Carlo Vercellis, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano –la potenza metodologica degli advanced analytics per ricavare predizioni e svolgere ottimizzazioni; la diffusione dei social network con il loro enorme potenziale informativo; la crescita di collezioni di big data contenenti exabyte di dati, in prevalenza non strutturati; la disponibilità a basso costo di tecnologie cloud capaci, tra l’altro, di gestire big data su scala distribuita; la diffusione capillare di device mobili in grado di accedere ad applicazioni Bi in remoto. Le imprese sono quindi chiamate a raccogliere questa sfida e a inventare nuovi modi di competere e di svolgere le proprie attività, ponendo al centro le relazioni con i clienti e lasciandosi guidare dall’analisi della ingente mole di informazioni. Il tradizionale concetto di warehouse aziendale isolato e autosufficiente risulta ormai obsoleto. Assistiamo all’integrazione di più sistemi informativi, destinati a trasformarsi in un data warehouse virtuale a supporto delle analisi di Bi e degli advanced analytics: essi includono componenti di content e knowledge management, data warehouse e data mart tradizionali, architetture per la gestione di big data non strutturati.” Questi i risultati di sintesi della nuova Ricerca dell’Osservatorio Business Intelligence che, giunto alla quarta edizione, nel corso del 2011 ha svolto un’indagine basata su una solida base empirica costituita da più di 80 casi di studio approfonditi, che hanno permesso di identificare alcune best practice e le principali tendenze evolutive in atto. Attraverso i casi analizzati è stato possibile identificare le principali aree di applicazione dei sistemi di business intelligence nelle aziende dei settori investigati, valutando i benefici, le barriere allo sviluppo e l’impatto organizzativo sui processi e sulle risorse umane. Vantaggi e criticità- “Il vantaggio principale conseguito dai sistemi di Bi riguarda la maggiore efficacia delle decisioni, seguito dalla rapidità di reazione. Tra i benefici di natura organizzativa, figurano la visione univoca delle informazioni e la maggiore condivisione della conoscenza. - ha dichiarato Carlotta Orsenigo, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano –. Le barriere che ostacolano l’adozione di sistemi di Bi sono prevalentemente di natura organizzativa e culturale. Da un lato, la mancanza di commitment dei C-level, la mancanza di visione strategica che concepisca i progetti di Bi come attività che riguardano l’impresa nel suo complesso, la carenza di comunicazione e collaborazione. Dall’altro, le resistenze culturali al cambiamento e la carenza di skill adeguate per poter impiegare gli strumenti di Bi e segnatamente gli advanced analytics, la capacità dei knowledge worker di ricercare informazioni e di tradurle in azioni efficaci.” Prospettive di mercato - A dispetto della congiuntura sfavorevole, gli investimenti in sistemi di business intelligence nel corso del biennio 2009-2010 e del primo semestre 2011 sono cresciuti in modo significativo, con incrementi medi che superano il 7%. Anche per il futuro le prospettive di sviluppo si presentano favorevoli, con una previsione di crescita superiore all’8% per il prossimo triennio. Gli investimenti in sistemi di Bi continuano a risultare superiori alla media degli investimenti complessivi in Ict. Le applicazioni di business intelligence rafforzano il proprio ruolo strategico e rappresentano una priorità per i Cio, per il contributo che offrono al miglioramento dei processi decisionali, all’ottimizzazione delle prestazioni, all’incremento dei ricavi, alla riduzione dei costi. Maturity model - La Ricerca 2011 ha anche verificato e consolidato il maturity model elaborato dallo stesso Osservatorio nel 2008 e confermato nel corso del biennio 2009-2010, che permette di classificare le imprese rispetto al loro effettivo grado di utilizzo degli strumenti di business intelligence. Le imprese del campione della ricerca 2010 sono state collocate nei quattro quadranti del maturity model (Bi basilare, Bi integrata, Bi mirata, Bi strategica), al fine di operare un confronto tra i diversi settori analizzati. Le tendenze in atto - Advanced analytics. L’impiego di advanced analytics, già apparso in progressivo aumento negli scorsi anni, continua ad affermarsi in quanto permette di supportare efficacemente i processi decisionali e di conseguire benefici in termini di vantaggio competitivo. Siamo tuttavia in presenza di un cambiamento di paradigma in quanto la necessità di svolgere analisi di big data, in larga parte costituiti da dati non strutturati estratti da social network, richiede nuove generazioni di algoritmi predittivi e di ottimizzazione robusti progettati per affrontare il volume, la varietà e la tempestività nell’analisi dei dati. Si tratta in molti casi di algoritmi di elaborazione in parallelo, che consentono di dividere automaticamente i carichi di lavoro su molteplici server per migliorare le prestazioni a fronte di collezioni di dati di enormi dimensioni. Social network. La massiccia presenza sui social network – ormai frequentati da quasi un miliardo e mezzo di individui, a un tempo cittadini, clienti, lavoratori, lettori, influenzatori – rende evidente l’importanza crescente del web come canale di comunicazione e promozione dell’immagine delle imprese. L’analisi delle informazioni relative alle visite a siti, forum, blog, messaggi, email diviene critica per estrarre conoscenze indispensabili per guidare le azioni di marketing e vendita, per progettare lo sviluppo e il posizionamento di nuovi prodotti, per valutare la web reputation di prodotti e servizi. Big data. Il termine “big data” si riferisce alle enormi moli di dati che vengono creati all’interno dei sistemi informativi aziendali, ad esempio mediante la raccolta di dati di processo real-time o di transazioni commerciali, l’estrazione di informazioni dai social network, la collezione di dati da dispositivi mobili. Si tratta nel complesso di dati che non è possibile caricare in un tipico database relazionale, per limiti tecnici o economici. I big data si estendono per dimensioni da petabyte a exabyte, e contengono dati eterogenei per origine, contenuto e rappresentazione, in prevalenza di natura testuale: transazioni commerciali, finanziarie e amministrative, percorsi di navigazione su web, email, messaggi su forum, blog, social networks, misurazioni di parametri di processi, contratti, fatture, documentazioni e reports, reclami, file multimediali, per limitarsi ad alcuni esempi. Si valuta che almeno l’85% delle informazioni oggi disponibili rientri nella categoria dei dati non strutturati. Cloud. L’obiettivo dei modelli cloud è la distribuzione delle risorse hardware e software sulla rete, la possibilità di avere accesso a tali risorse da ogni luogo e in ogni momento, la sicurezza dei dati in termini di backup, la capacità di potenziare l’infrastruttura It in modo dinamico e senza investimenti di ampia portata. Vi sono molteplici ragioni che favoriscono la collocazione di applicazioni di business intelligence in architetture di cloud computing. Tra queste, la riduzione dei costi di investimento e di manutenzione; la difficoltà di realizzare in-house potenti architetture di calcolo necessarie per utilizzare advanced analytics per l’elaborazione di grandi moli di dati; la possibilità di condividere dati e informazioni tra diverse organizzazioni. Mobile Bi. L’ampia diffusione di dispositivi tablet sul mercato ha dato origine allo sviluppo di nuovi strumenti di analisi che traggono vantaggio dalle capacità di calcolo e dalla qualità dei display dei device mobili, rendendo cosi possibile l’utilizzo di dashboard e report interattivi anche in mobilità. Il successo di applicativi di Bi mobile può favorire anche il paradigma di self-service Bi, consentendo agli utenti mobili di creare analisi personalizzate che possono essere di grande ausilio nel corso dei processi decisionali. Event driven Bi. Le applicazioni di business intelligence operativa e orientata agli eventi, real-time o near real-time, in crescente diffusione, consentono di agire in modo tempestivo mediante l’automazione delle decisioni operative. Risulta evidente come questi strumenti applicativi possono trarre vantaggio dagli advanced analytics sviluppati per l’elaborazione di big data e da tecnologie cloud che consentono l’accesso a infrastrutture hardware e software a costi proporzionali all’utilizzo e con espandibilità potenzialmente illimitata.  
   
   
CASA: PROGETTO DI RICERCA INDUSTRIALE “LAK – LIVING FOR ALL KITCHEN” ACCESSIBILITA’ E USABILITA’ IN FVG ESPERIENZE A CONFRONTO  
 
Udine, 9 novembre 2011 - Sono diverse le esperienze realizzate in Fvg nell’ambito della domotica, la scienza che usa le tecnologie informatiche per automatizzare e rendere più funzionali gli ambienti in cui viviamo. Soluzioni che semplificano la vita di tutti, e in particolar modo quella delle fasce di popolazione più bisognose di aiuto e assistenza, come anziani e disabili. Una delle ultime iniziative avviate con il contributo dei bandi regionali Por Fesr 2007-2013 si chiama “Lak – Living for All Kitchen” e sta studiando un sistema per integrare tecnologie domotiche e servizi innovativi a distanza nell´ambiente-cucina, per migliorare la vita in casa - in particolare di anziani con menomazioni cognitive lievi - in termini di sicurezza, comfort e risparmio energetico. Per raccogliere spunti e nuove opportunità di collaborazione con chi ha fatto o sta facendo ricerca sui temi dell’accessibilità e dell’usabilità, pure in diversi ambiti applicativi, i partner di Lak (Snaidero Rino Spa, Università di Udine, Rino Snaidero Scientific Foundation, i due Parchi scientifici regionali Friuli Innovazione e Area Science Park e 4 imprese: Sipro, Inoxfim, Teletronica e Mediastudio) organizzano venerdì 11 novembre alle 10 un workshop al quale parteciperanno docenti e ricercatori delle Facoltà di Architettura e di Psicologia dell’Università di Trieste. “Un confronto utile non solo a individuare prodotti o processi innovativi potenzialmente integrabili nelle attività di ricerca di Lak - fanno sapere i partner - ma anche a costruire le basi collaborative per altri progetti di innovazione da sviluppare in futuro”. All’incontro interverrà anche Ketty Segatti della Direzione Centrale istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione della Regione Fvg. L’evento si svolge nel Centro Congressi di Area Science Park, Padriciano 99, Trieste. Registrazione online su: www.Area.trieste.it/lak Programma: “Esperienze a confronto su accessibilità e usabilità” Venerdì 11 novembre 2011 , ore 10.00 – 12.00 Meeting Room Centro Congressi Area Science Park - Padriciano 99 – Trieste. Apertura e saluti: Enzo Moi, Direttore Generale Area Science Park – Trieste; Ketty Segatti, Direzione Centrale istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione - Regione Friuli Venezia Giulia; Claudia Di Benedetto, Servizio Trasferimento Tecnologico Friuli Innovazione, Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico – Udine. “Il progetto lak – living for all kitchen “ Felice Pietro Fanizza, Direttore Rino Snaidero Scientific Foundation. Tavola rotonda: esperienze a confronto su accessibilità e usabilità Moderatore: Felice Pietro Fanizza, Direttore Rino Snaidero Scientific Foundation. Interverranno: Gisella Paoletti, Facoltà di Psicologia Università degli Studi di Trieste; Giovanni Fraziano, Facoltà di Architettura Università degli Studi di Trieste; Maurizio Boscarol, Facoltà di Psicologia Università degli Studi di Trieste; Sara Zanchiello, Servizio Trasferimento Tecnologico Area Science Park – Trieste. Dibattito e conclusioni: Segreteria organizzativa Area Science Park – Servizio Trasferimento Tecnologico tel. 040.3755196 E’ prevista la registrazione online: www.Area.trieste.it/lak    
   
   
CORECOM: OGGI A GEMONA GIORNATA DEDICATA AI RISCHI DELLA WEB  
 
Trieste, 9 novembre 2011 - Il Corecom Fvg, in collaborazione con la struttura che esercita la funzione di Garante dell´infanzia, ha programmato una prima giornata di sensibilizzazione sulle opportunità e i rischi delle nuove tecnologie e le regole per un uso corretto della web, dedicata agli studenti dell´istituto D´aronco di Gemona del Friuli, in programma , mercoledì 9 novembre, dalle 11.15 alle 13.00, all´auditorium della stessa scuola. L´iniziativa si pone l´obiettivo di svolgere un´azione preventiva e preparare i giovani a proteggersi e difendersi dalle trappole della rete. Gli studi più recenti sul fenomeno confermano che un terzo dei minorenni utilizza Internet o i telefonini per comunicare e molti di loro lo fanno con sconosciuti. Spesso i genitori sono all´oscuro di tutto questo, anche perché hanno difficoltà o non sanno utilizzare Internet, e quindi non si accorgono dei rischi cui i ragazzi vanno incontro. I lavori saranno aperti da Patrizia Iob, dirigente del D´aronco, alla quale seguirà Maria Lisa Garzitto, componente del Corecom e già docente di psicologia della comunicazione all´Università di Trieste e proseguiranno con gli interventi di Franco Grossi, docente di Information and Comunication Technology all´Università di Trieste e di Romeo Tuliozzi, referente della sezione di Polizia postale e delle comunicazioni del Compartimento Friuli Venezia Giulia. A seguire, studenti e docenti avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con i relatori. Altri incontri sono in programma nelle scuole e nei Comuni della regione.  
   
   
NOTTE CRIMINALE: IL PRIMO WEB MAGAZINE “CRIMINALE”  
 
Roma, 9 novembre 2011 - Notte Criminale è la prima realtà web italiana che racconta il mondo della criminalità attraverso un’informazione costante ed un linguaggio semplice. Ingredienti che fanno di Notte Criminale un “criminal-magazine” alla portata di tutti. Presentata alla stampa il 9 novembre alle 11.30 all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Wedekind a Roma, Notte Criminale mentre si “libererà” ufficialmente sul web in concomitanza con l’anniversario della caduta del muro di Berlino, coglierà l’occasione per anticipare la collaborazione con un importante radio insieme alla quale andrà “on air” con un’intera trasmissione radiofonica di 10 puntate. Una scelta, quella della data, con la quale «vogliamo sottolineare –spiega Alessandro Ambrosini, ideatore, curatore ed editore del progetto- la nostra assoluta libertà. Libertà che per noi significa oltrepassare quel muro che a volte vincola ed ostacola il vero giornalismo». Il sito, curato da Helmet Group, vuole soddisfare un target di pubblico vasto ed eterogeneo grazie alla qualità delle informazioni (inchieste, dossier, rivisitazioni di crimini e criminali, rubriche, interviste o semplice cronaca), del materiale (foto inedite, video, documenti) e della multimedialità che, adattata ai nuovi strumenti di comunicazione, ha raggiunto i lettori attraverso le varie applicazioni per smartphone o tablet. Ideata inizialmente per dare il nome ad un evento che ripercorreva il crimine di Roma, Milano e Venezia dagli anni ’70 ad oggi, Notte Criminale ha debuttato sul web nel settembre del 2010 come “blog-test” d’interesse attorno all’argomento criminalità di ieri e di oggi. La sua crescita da allora è stata esponenziale: 6.000/8.000 visite giornaliere uniche al blog, per un totale di oltre 800.000 visitatori (598.445 visitatori unici) e 882.160 pagine viste per una media mensile pari a 49.870. Ed ancora 9.189 visualizzazioni del canale Youtube con oltre 220.100 visualizzazioni dei video caricati, oltre 3000 fan sulla pagina Facebook per un totale di 1.514.597 visualizzazioni dei post con un indice di gradimento pari a 7.878 hanno contribuito ad accreditare il blog come punto di riferimento non solo tra i lettori più o meno “esperti” ma anche tra giornalisti, magistrati, giudici e avvocati grazie anche a scoop quali quelli su Vallanzasca e quello più recente sul caso Ustica. Testare gli utenti ed il loro interesse ha consentito di fotografare il lettore tipo di Notte Criminale: dati quindi sul sesso (81% uomini, 19% donne) nazionalità,( per la maggior parte dall’Europa con l’Italia in testa ma anche Usa, Africa, India, Turchia ecc) lingue parlate (il 92% italiano, seguono inglese, tedesco, francese, spagnolo e olandese ma non manca il turco, il giapponese, il catalano, il coreano il cinese ecc), età (35-44 anni per il 30%, 45-54 il 28%, 25-34 il 23%, i restanti rientrano nelle fasce 18-24, 13-17, 55-64 e gli over 65). Per i più curiosi, abbiamo tracciato anche i sistemi operativi che raggiungono Notte Criminale e al primo posto troviamo Windows xp seguito da windows 7 e vista, solo al 4° posto Macos. Insomma il crimine, da sempre e oggi più che mai (per o a causa anche della sua spettacolarizzazione), pare interessare l’intero mondo con un curiosissimo dato: anche lo Stato del Vaticano. Nel web magazine lavora un gruppo di giornalisti, diretti da Marina Angelo, che cura i contenuti all’interno di una redazione virtuale. L’utilizzo delle nuove tecnologie di diffusione e di realizzazione dell’informazione consente, infatti, a Notte Criminale di “creare” la notizia mediante una redazione “on-line” facilmente raggiungibile attraverso web-conference, videochiamate, chat. Così redattori e collaboratori si incontrano su e per la “rete criminale” facendo la differenza nel e per il “non luogo”. I contenuti sono diffusi, poi, con i diversi format tutti dedicati al mondo criminale e della cronaca nera, attraverso scelte editoriali che permettono di affrontare varie tematiche: Finanza, cronaca, inchieste, dossier, atti, sentenze, reportage ed ancora approfondimenti come “Le pillole di Lupacchini” (il magistrato e scrittore che “spiega” la giustizia), continueranno ad essere la base, le fondamenta di una costruzione che, malgrado tutto ciò, è solo agli inizi. E se la domanda di partenza di questa iniziativa era “perché il crimine diventa mito?” Notte Criminale risponde cercando di smitizzare il crimine per offrirlo agli “appassionati” di crimini e criminologia e all’utente meno esperto, ma curioso e sempre alla ricerca di informazioni. Www.nottecriminale.it    
   
   
PARMA: UNIVERSITÀ POPOLARE: VIA AL NUOVO ANNO ACCADEMICO  
 
Parma, 9 novembre 2011 – E’ un nuovo anno accademico quello che si appresta a cominciare l’Università Popolare di Parma, dal 1901 punto di riferimento importante per la cultura e la diffusione delle conoscenze nel nostro territorio. Sostenuto anche dalla Provincia di Parma il nuovo anno accademico propone nove aree disciplinari articolate in 125 corsi complessivi. L’avvio sarà sancito nel corso di un incontro pubblico in programma giovedì 10 novembre alle 17,30 nell’auditorium di Banca Monte. Interverranno il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli e il presidente dell’Università Popolare di Parma Italo Comelli che illustrerà agli intervenuti i corsi dell’anno accademico 2011-12. A seguire la prolusione su “Il pensiero politico e giuridico di Gian Domenico Romagnosi” a cura del prof. Ettore Adalberto Albertoni, direttore scientifico del Centro internazionale di Ricerca e Formazione per la storia delle dottrine politiche e delle istituzioni giuridiche e sociali dell’Università degli studi dell’Insubria (Co) e componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Il nuovo anno accademico propone diverse novità a partire dal numero dei corsi: ben 125 dei quali 104 si terranno a Parma, nella sede di borgo San Giuseppe (tranne che per qualche eccezione), e 21 a Felino. Tra le proposte della città: “Il grande Rinascimento italiano”, “Pievi e monasteri di Parma e provincia”, “Giardini storici e giardini nascosti di Parma e provincia”, “Risorgimento e unità del paese”, “Storia del Medioevo”, “Semiologia generale e linguistica, “Saper leggere un film”, “Psicologia oggi”, “Alla scoperta del corpo umano”, “Storia del cinema”, “Il mistero Dna”, “Informatica”, “Disegno e pittura”, “Fotografia analogica e digitale”. Tutti i corsi dell’Università popolare sono tenuti da docenti universitari ed esperti delle diverse materie. Per ogni corso è in programma una lezione la settimana, di circa 1 ora e mezza. L’anno accademico andrà dal 3 novembre al 31 maggio prossimo.  
   
   
UNIVERSITÀ FVG: INAUGURATE NUOVE AULE POLO UNIVERSITARIO  
 
Udine, 9 novembre 2011 - Sono state ufficialmente inaugurate ieri le nuove aule del Polo scientifico tecnologico dell´Ateneo di Udine, 12 vani distribuiti su due piani capaci di contenere sino a un centinaio di studenti e convertibili, attraverso pareti mobili, in spazi più grandi ancora. A scoprire la targa che le dedica a Egidio Feruglio c´erano ieri mattina, tra gli altri, il magnifico rettore dell´ Università del Friuli, Cristiana Compagno, il sindaco di Udine Furio Honsell e l´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca Roberto Molinaro, il quale ha definito la realizzazione del nuovo edificio "una tappa nel percorso dell´Ateneo friulano verso la riorganizzazione e la valorizzazione dell´attività universitaria a Udine, Pordenone e Gorizia". "Un percorso che la Regione ha deciso di accompagnare, anche se non senza difficoltà per gli effetti combinati delle scelte nazionali, che peraltro rispondono all´esigenza di dare a questo Paese prospettive economiche e sociali, ed i vincoli che derivano dai patti di stabilità" ha detto l´assessore, confermando peraltro che, anche nella prossima finanziaria "uno dei pochi settori in cui non ci sono tagli è quello dell´Università". Una scelta, quella fatta dalla Giunta regionale, coerente con quella di modificare le regole di erogazione dei finanziamenti dello scorso anno e in linea con l´ipotesi che, "pur se con cifre ancora inadeguate sia possibile un aumento della posta rispetto alle risorse a disposizione nel 2011". Molinaro ha confermato l´appoggio dell´amministrazione regionale all´avvio del completamento del polo di Medicina e sottolineato la lungimiranza di dell´istituzione universitaria nella predisposizione di un programma pluriennale per la realizzazione delle sue strutture mirato alla polarizzazione ed in linea con i cambiamenti richiesti, in questo momento, al sistema universitario. L´assessore, che il rettore Compagno ha ringraziato come rappresentante di una Regione sensibile agli obiettivi del´Ateneo, ha evidenziato quindi l´incisività del rapporto esistente tra la città di Udine e la sua Università e la significativa correlazione tra il chiedere ed il fare che caratterizza le azioni dell´amministrazione universitaria. "L´intitolazione a Feruglio sottolinea il legame forte tra questo ateneo con il Friuli di ieri e di domani" ha concluso Roberto Molinaro, spiegando che "viviamo in tempi in cui la memoria è spesso soppiantata da un presente complesso in cui tanti personaggi che hanno fatto la storia vengono dimenticati". Un chiaro riferimento ad un docente che, laureatosi con la lode assieme ad Ardito Desio nel 1920, è stato il primo geologo del quaternario in Italia. Per non aver accettato inquadramenti all´epoca del fascismo, Egidio Feruglio lasciò quindi l´Italia per l´Argentina, che ancora lo ricorda tra i suoi 20 grandi maestri dell´archeologia e lo ringrazia per scoperte in ambito petrolifero e la descrizione geologica della Patagonia.  
   
   
CONCLUSI GLI INCONTRI PROVINCIALI IN ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA PER LA DIFFUSIONE DELL’IDENTITÀ DEI PAESAGGI CALABRESI NELLA SCUOLA  
 
Catanzaro, 9 novembre 2011 - Si è svolto ieri, al Convitto Nazionale “G. Filangeri” di Vibo Valentia, l’ultimo incontro provinciale per la presentazione ai docenti del Kit didattico multimediale curato dal gruppo di lavoro dell’Osservatorio Regionale per il Paesaggio, del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio. L’iniziativa fa parte di un “Protocollo d’Intesa per la diffusione della cultura del Paesaggio e dell’Identita’ dei Paesaggi Calabresi nella Scuola”, firmato lo scorso 24 maggio dall’Assessorato Regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, l’Assessorato Regionale alla Cultura, l’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, che ha come obiettivo quello di introdurre le tematiche del Paesaggio nelle attività didattico - formative programmate nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado della Regione Calabria. Il kit contiene una guida per i docenti, alcune schede grafiche che illustrano i paesaggi calabresi, proposte per lezioni tematiche, un diario di bordo e dei contributi specifici inerenti la tutela e conservazione dei beni culturali e paesaggistici, e verrà distribuito in 1941 scuole calabresi e precisamente alle Iv e V classi della scuola primaria e delle Ii e Iii classi della scuola secondaria di primo grado. L’idea di sensibilizzare i cittadini del futuro alla cultura dell’identità e della difesa del paesaggio anche attraverso l’attività didattica è la chiave di volta per quella “rivoluzione culturale” tanto auspicata dal vertice politico-amministrativo della Regione. I seminari si sono svolti in ciascuna delle cinque Province alla presenza dei rappresentanti dall’Assessorato Regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, con l’obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni a processi sempre più ampi di attenzione e responsabilità nei confronti del paesaggio, ed in primis di quello Calabrese; diffondere in maniera pratica i principi posti alla base della Convenzione Europea del Paesaggio e della Carta Calabrese del Paesaggio come la “partecipazione” e la “sostenibilità”; per indurre i giovani ad occuparsi della cosa -pubblica (scuola-quartiere-città-territorio-Paesaggio) e a diventare parte attiva nei processi di conservazione e trasformazione dei territori calabresi.  
   
   
A BEDONIA CI SI FORMA IN ENOGASTRONOMIA ATTIVATO IL NUOVO INDIRIZZO DELLO ZAPPA-FERMI. GIÀ POSITIVI I RISCONTRI DELLE ISCRIZIONI.  
 
Parma, 9 novembre 2011 – C’erano tutti, ieri mattina, alla presentazione dell’indirizzo professionale “Servizi per Enogastronomia ed Ospitalità Alberghiera”, attivato alla sede di Bedonia dell’Istituto Zappa-fermi di Borgotaro all’interno della più ampia riorganizzazione del sistema scolastico della secondaria superiore del nostro territorio. Preside, studenti, insegnanti, genitori, autorità, istituzioni, i rappresentanti del Seminario vescovile (proprietario dei locali) e tanti altri: tutta una comunità, a salutare un’iniziativa che è a tutti gli effetti un valore aggiunto per il territorio della valle. C’erano, soprattutto, i 28 ragazzi che quest’anno si sono iscritti al nuovo indirizzo, tutti già in divisa (chi da cuoco, chi da addetto di sala), pronti ad accogliere i presenti con il loro sorriso largo e il loro entusiasmo. E in effetti per loro, per i giovani, il nuovo corso è un’opportunità in più: l’opportunità di formarsi in un settore importante per il nostro territorio, che nell’alimentare di qualità e nei prodotti tipici ha senz’altro uno dei propri settori trainanti. “È un momento di festa per la nostra scuola”, ha detto in apertura il preside Angelo Angella, che ha voluto subito ricordare il collega dell’Itis di Parma Nicola Nucci, scomparso domenica notte: “Un bravo preside, un amico dei suoi alunni e dei suoi insegnanti, per me un amico e un maestro. La festa di oggi potrebbe sembrare irriverente, ma ci ho pensato bene e ho concluso che per lui sarebbe stato un momento di gioia, di festa e di solidarietà, e che sarebbe stato presente, anche perché è stato uno dei padri di questa esperienza”. Un’esperienza che già i numeri stanno premiando, ha sottolineato Angella. “Quello che mi dà più gioia è constatare che siamo riusciti tutti insieme, con una grande collaborazione, a fare in modo che nessuno degli indirizzi preesistenti venisse penalizzato: sono anzi convinto che questo nuovo indirizzo completi l’offerta formativa del territorio, rafforzando il nostro polo”. In questa scommessa, secondo Angella, una parte importante la giocano gli stessi ragazzi: “È il modo in cui loro crederanno alla scuola di cui fanno parte, il senso di appartenenza a una scuola che è del territorio, che è la loro e che devono far crescere, che potrà portare a sbocchi futuri interessanti. Se si crea una collaborazione forte tra insegnanti, studenti, territorio, forze sociali, amministrazioni, allora potremo dire veramente che questa scuola avrà un futuro”, ha proseguito il preside, che si è poi rivolto direttamente agli allievi: “A tutti voi l’augurio che questa scuola diventi una scuola che cresce e che vi faccia crescere culturalmente, dal punto di vista civico e professionale, perché possiate in futuro avere il successo che meritate”. L’attivazione del nuovo indirizzo rientra nel Piano dell’offerta formativa e dell’organizzazione della rete scolastica varato dalla Provincia di Parma. Con quel piano la Provincia, in accordo con i Comuni di Bedonia e Borgotaro e con la Comunità montana, ha deciso l’aggregazione della sede distaccata dell’Ipsia di Bedonia all’Istituto superiore Zappa-fermi di Borgotaro per costituire un forte polo scolastico nell’alta val Taro, programmando inoltre l’attivazione del nuovo indirizzo professionale in sostituzione dell’indirizzo Servizi Commerciali dello Zappa-fermi. Una scelta fatta con una precisa attenzione al territorio in cui si inserisce. “Oggi siamo qui a festeggiare tutti insieme questo bell’inizio. E la cosa bella è che non ci sono solo ragazzi, genitori, insegnanti, il preside, ma c’è tutta la comunità: qui si vede il significato della scuola del territorio, della comunità educante. Questa era una scommessa che poteva avere qualche elemento di rischio, soprattutto se si fossero creati danni nella ricchezza del sistema formativo del territorio; invece in questo modo s’è potenziata l’offerta, e una scuola rafforzata, più ricca, riesce a essere più attrattiva e più di servizio. In questo modo questo territorio dimostra che crede nella sua scuola, e oggi non solo si chiudono tutte le polemiche che ci sono state ma si inizia un percorso con grande convinzione. Ora bisogna rendere questa proposta e questa scuola un elemento di stabilità per quello che servirà al territorio”, ha detto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, che ha ringraziato il preside Angella “perché è stato fondamentale per la riuscita di questa scommessa” e poi si è rivolto ai ragazzi: “L’investimento vero lo stiamo facendo su un patrimonio che siete voi, spero che questo investimento lo comprendiate e facciate anche voi la vostra parte”. Soddisfazione condivisa da tutti i presenti. C’erano tra gli altri i sindaci e gli amministratori dei Comuni di Bedonia, Albareto, Borgotaro, Compiano e Tornolo, Adriano Monica dell’Ufficio scolastico provinciale, il rettore del seminario vescovile don Renzo Corbelletta e il suo predecessore don Piero Lezoli. “Questo è il coronamento di un percorso durato due anni. Un percorso che è un successo perché i numeri ci dicono questo”, ha spiegato il vice sindaco di Bedonia Pier Luigi Granelli, che ha parlato di tre obiettivi raggiunti: “Una proposta nuova per questo territorio, il potenziamento di un polo di valle e il fatto che non si sia creato nessuno squilibrio nelle nostre scuole. È chiaro che questo percorso va fatto maturare e consolidato nel tempo”. “Io sono sempre più convinto che si debba lavorare su attività che riescano a valorizzare pienamente tutto ciò che un territorio esprime. Questa iniziativa va in questa direzione, e voi – ha detto Adriano Monica ai ragazzi - sarete protagonisti di questa crescita insieme ai docenti e alla scuola”. “È importante per noi creare una cultura turistica, per la ricezione alberghiera e non solo”, ha osservato Maria Pia Cattaneo, assessore a Turismo e Cultura di Bedonia e insegnante della scuola, che ai ragazzi ha regalato “Il desco nel villaggio” di Sara Raffi Lusardi: “Non un libro da leggere e studiare a memoria ma da farsi entrare dentro. Qui ci sono tutte le ricette che vengono preparate nella nostra zona: vanno imparate e proposte, perché chi viene da noi cerca queste cose”. L’incontro di oggi si è concluso con una visita alle cucine e alle sale, allestite ad hoc per l‘enogastronomico. Per l’attivazione del nuovo indirizzo è stato infatti necessario attrezzare la sede scolastica di Bedonia con il laboratorio di cucina, riconvertendo un altro laboratorio già esistente, con una sala ristorazione e una sala pranzo. La progettazione e realizzazione degli interventi necessari è stata curata dall’Ufficio Tecnico Comunale in collaborazione con i tecnici della Provincia; le risorse economiche necessarie sono state assicurate dalla Provincia per complessivi € 40.000 e dal Comune di Bedonia per altri € 10.000.  
   
   
PORTUALITÀ, NAUTICA E LOGISTICA: ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA AREA E UNIVERSITÀ DI FIUME MEMORANDUM SIGLATO AD ABBAZIA (CROAZIA)  
 
 Trieste, 9 novembre 2011 - Cooperazione nella formazione superiore e nel trasferimento tecnologico nel campo dell’economia del mare. E’ questo l’ambito delle iniziative delineate nel “Memorandum of Understanding” firmato ieri mattina ad Abbazia (Croazia) tra Area Science Park e l’Università di Fiume che, con la sua Facoltà di Studi Marittimi, è l’istituzione scientifica croata leader in questo importante settore. L’accordo contempla diversi livelli di collaborazione. Il primo sul lato della formazione, con lo scambio di esperti di trasferimento tecnologico, l’avvio di esperienze formative post-laurea e di studi di dottorato nel campo del traffico e della tecnologia dei trasporti. E’ poi prevista l’attivazione di progetti comuni di ricerca e sviluppo, con l’attivazione di Living Labs nella logistica e nei trasporti, finalizzati alla creazione di cluster imprenditoriali trans-regionali. Sempre sul lato imprese, le parti si pongono l’obiettivo di accompagnare lo sviluppo di prodotti innovativi, nuovi processi o nell´acquisizione di nuove tecnologie e know how.Ulteriore aspetto qualificante dell’intesa sarà la partecipazione congiunta a bandi per progetti europei e internazionali concernenti portualità, nautica e logistica. Completerà il quadro della collaborazione l’organizzazione di seminari e workshop di settore. “L’intesa siglata oggi si pone nel solco di continuità con iniziative, anche transfrontaliere, in un settore che Area ha molto cuore - sottolinea il direttore generale di Area, Enzo Moi, firmatario del memorandum insieme al prof. Sergio Kos per l’Università fiumana. L‘accordo consentirà lo scambio di tecnici, la sperimentazione di soluzioni tecnologiche innovative e la progettazione di iniziative imprenditoriali in ambito marittimo. Riteniamo che la collaborazione con l’Università di Fiume sia qualificante e vantaggiosa per entrambi i partner”. Il Memorandum è il naturale proseguimento del progetto europeo Starnetregio (di cui Area è stato capofila), grazie al quale sono stati individuati i fabbisogni di ricerca, di sviluppo tecnologico e di innovazione nel settore marittimo espressi da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Contea di Fiume.  
   
   
SPECIE MARINE E TERRESTRI SI SPOSTANO A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 9 novembre 2011 - Un team internazionale di scienziati ha scoperto che gli organismi o si adattano o si spostano per seguire i cambiamenti dell´ambiente, sia nel tempo che nello spazio, allo scopo di combattere i cambiamenti climatici. Presentato nella rivista Science, lo studio, che si concentra sul riscaldamento oceanico, mostra come il cambiamento climatico stia modificando le temperature medie annuali e stagionali su terra e mare, e potrebbe colpire l´ecologia costiera dell´Irlanda del Nord nel Regno Unito. Analizzando la velocità di spostamento e la direzione della fauna marina e terrestre che tenta di garantire il mantenimento delle loro temperature favorite, lo studio mostra come i pesci nuotino per molti chilometri mentre altri organismi biologici siano invece inclini a rimanere sul posto. I dati evidenziano che le temperature primaverili e autunnali tipiche nell´acqua stanno cambiando molto più velocemente rispetto alle temperature sulla terraferma. Ricercatori provenienti da Australia, Danimarca, Germania, Sud Africa, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti hanno mappato la diffusione verso nord delle temperature medie di mare e terra, che stanno aumentando a una velocità bassa. Secondo il team, vari animali marini e terrestri e specie vegetali si sposteranno entro il 2062 allo scopo di assicurare la propria sopravvivenza. Le località prescelte saranno le "zone fresche di benessere" attorno alla costa settentrionale; queste aree offriranno temperature ideali per le varie specie. Allo scopo di valutare le potenziali risposte al cambiamento climatico della vita marina per quanto riguarda adattamento e trasferimento, i ricercatori hanno usato registrazioni delle temperature globali, scoprendo che le temperature sulla terraferma sono aumentate di ben 1,2° Celsius negli ultimi 50 anni mentre le temperature del mare sono aumentate solo di un terzo di quel valore. Le loro scoperte indicano che, anche se l´aumento di temperatura può sembrare trascurabile, le ripercussioni ecologiche si sono già fatte sentire. I dati mostrano che le fasce delle temperature si stanno muovendo verso il polo: le temperature primaverili stanno arrivando prima e quelle autunnali invece più tardi. A questo problema si sommano i crescenti livelli globali di emissioni di gas serra. "Il nostro studio ha delle dimensioni globali, nazionali e locali molto significative," dice uno dei direttori dello studio, il dott. David Schoeman dell´Istituto di ricerca in scienze ambientali presso la University of Ulster nel Regno Unito, uno degli autori della ricerca, "che segnalano la preoccupazione riguardante la futura vita dei coralli in zone dell´Oceano Pacifico occidentale, allo scopo di accrescere la consapevolezza sugli effetti del riscaldamento che si stanno diffondendo sulle nostre aree costiere." Il dott. Michael Burrows dell´Associazione scozzese per la scienza marina nel Regno Unito è stato l´altro condirettore dello studio. Dei cambiamenti in varie regioni indicano l´importanza delle creature marine che rispondono al clima mutevole molto più rapidamente rispetto ai loro omologhi terrestri. Commentando la situazione dell´Irlanda del Nord, il dott. Schoeman ha detto: "L´oceano che si sta riscaldando dovrebbe tendere a spostare le specie verso nord lungo la costa orientale e quella occidentale dell´Irlanda, andando a convergere sulla costa settentrionale di Antrim. Risulta interessante notare che le temperature stanno risalendo la costa orientale a una velocità da 5 a 10 km all´anno e invece a una velocità pari alla metà lungo la costa occidentale. Sulla terraferma, le temperature si stanno spostando a velocità comprese tra i 2 e i 5 km all´anno nella parte orientale e a oltre 20 km all´anno in quella occidentale. Ciò suggerisce che le specie legate alla terra che seguono i cambiamenti della temperatura potrebbero arrivare alla costa nel giro di alcuni decenni." Gli scienziati affermano che, anche se sono stati compiuti dei progressi in questo campo negli ultimi anni, deve essere fatto ancora molto altro lavoro. "Non ci possiamo permettere di dimenticare ciò che non vediamo," sottolinea il ricercatore dell´Ulster. "Il mare ci fornisce molti servizi che la società ancora non apprezza pienamente e, senza una comprensione dei cambiamenti che dovranno probabilmente affrontare, noi abbiamo una scarsa capacità di pianificare." Il team spera di aumentare la consapevolezza riguardante la nostra dipendenza dalla biodiversità marina; essi stanno reclamando maggiori finanziamenti per la ricerca allo scopo di fornire la conoscenza su cui basare una pianificazione delle risposte a lungo termine. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www.Sciencemag.org/  University of Ulster: http://www.Ulster.ac.uk/    
   
   
CERTIFICAZIONI AMBIENTALI - L´EMILIA-ROMAGNA SI RICONFERMA AI PRIMI POSTI DELLA CLASSIFICA NAZIONALE. IN FORTE CRESCITA LE CERTIFICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO. I DATI PER PROVINCIA.  
 
Bologna, 9 novembre 2011 - In crescita anche nel 2011 le certificazioni ambientali in Emilia-romagna che si conferma Regione leader in Italia. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da Ervet e pubblicata nella edizione di ottobre della newsletter “La diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità in Emilia Romagna”. Aumentano in particolare le certificazioni ambientali di processo (+5% per Emas e +15% per Iso 4001), le certificazioni ambientali di prodotto (+6% per le licenze Ecolabel, + 21% per le etichette Epd e +42% per le catene di custodia Pefc), le certificazioni di qualità (+ 12% per i certificati Iso 9001) e le certificazioni etiche (+19% i certificati Sa8000). Soprattutto, sono in forte crescita le certificazioni per la tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro (+137% per i certificati Ohsas 18001). Tali risultati, consolidati nel tempo, fanno dell’Emilia-romagna un territorio oramai maturo per diffusione delle certificazioni ambientali e la collocano ai primi posti su scala nazionale. In particolare con 192 registrazioni l’Emilia-romagna risulta prima in Italia per le certificazioni Emas; seconda sia per le Iso 14001 (1.558 certificati), che per le certificazioni Dap/epd (10 imprese con 17 prodotti/servizi etichettati); terza per le licenze Ecolabel (34). Per quanto riguarda i temi della qualità e della responsabilità sociale ed etica d’impresa, inoltre, l’Emilia-romagna conta 10.718 certificati Iso 9001 (3° Italia); 600 certificati Ohsas 18001 (2° posto su scala nazionale), e 63 certificati etici Sa 8000 (7° posto su scala nazionale). “La tutela ambientale è un percorso che parte dalle scelte concrete che tutti noi, singoli cittadini e istituzioni, decidiamo di fare – commenta l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda – questi risultati sono il frutto del continuo impegno della Regione Emilia-romagna che da sempre ha messo in atto azioni a sostegno della diffusione di produzioni e prodotti certificati sul proprio territorio anche adottando misure finanziarie - come il bando di 500 mila euro destinato alla registrazione Emas di enti pubblici locali.” Tra le inizitiave avviate dalla Regione, con la collaborazione di Ervet, per sostenere istituzioni e aziende, anche progetti come il software microSga 2.0 e l’iniziativa Emasclub. “Incoraggiare cambiamenti strutturali nei modi di produrre e di consumare, incidendo negli stili di vita individuali e collettivi, rappresenta per la Regione un impegno prioritario - commenta l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – La diffusione di tecnologie pulite, le aree ecologicamente attrezzate, il piano d’azione regionale per gli acquisti verdi, le iniziative per la sostenibilità dei consumi, rappresentano solo alcuni degli interventi messi in atto dalla Regione per incentivare sistemi di produzioni e modelli di consumo sostenibili. La situazione a livello provinciale Scendendo nel dettaglio provinciale, sono Ravenna (15 registrazioni Emas e 309 certificati Iso 14001), Bologna (42 Emas e 305 Iso 14001) e Parma (55 Emas e 168 Iso 14001) le province più attente all’ambiente e non solo. Le stesse, infatti, si sono mostrate più dinamiche anche per quanto riguarda la diffusione delle certificazioni sociali. Ai primi posti troviamo Ravenna (176 certificati Ohsas 18001 e 7 certificati Sa 8000) e Bologna (148 Ohsas 18001 e 18 Sa 8000). Osservando la diffusione delle etichette ambientali che certificano i prodotti eco-sostenibili, la provincia con il più alto numero di licenze “eco” è Bologna (3 Ecolabel, 5 Epd, 25 Fsc e 12 Pefc). Seguono Modena (9 Ecolabel, 1 Epd, 13 Fsc e 7 Pefc) e Reggio Emilia (3 Ecolabel, 1 Epd, 15 Fsc e 8 Pefc). Per quanto riguarda i settori produttivi, l’indagine Ervet individua in quello metalmeccanico quello con il più alto numero di certificazioni, pari al 28% del totale. Seguono il settore delle costruzioni (17% del totale) e dei servizi professionali di impresa (13%).  
   
   
ALLUVIONE IN VENETO. ZAIA: IL NOSTRO FUTURO È NELLE OPERE DI MITIGAZIONE E PREVENZIONE  
 
Venezia, 9 novembre 2011 - “La partita del dissesto idrogeologico in Veneto è la vera sfida cui dare risposta da qui ai prossimi anni”. Lo ha ribadito nuovamente il presidente della Regione Luca Zaia in occasione del punto stampa di ieri al termine della seduta della Giunta. “Non si può essere tra le prime economie del mondo – ha continuato –e avere un territorio che fa acqua da tutte le parti: non intendiamo rinunciare, dobbiamo lavorare per la sicurezza”. “La lettera che ho pubblicato sul mio blog – ha aggiunto Zaia – vuole essere un’ occasione di riflessione e anche un punto di riferimento rispetto a queste tematiche. Spero che il prof. Luigi D’alpaos continui ad essere al nostro fianco, dopo aver lavorato gratuitamente per la messa a punto del piano complessivo d’interventi da 2,7 miliardi per la mitigazione. Vogliamo continuare su questa strada”. Rispetto alla proposta del Pd per una tassa di scopo da destinare alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza del territorio, “lo ringrazio – ha affermato Zaia – perché ha dato una prova di grande coerenza e di senso della comunità, ben venga questo segnale di disponibilità.: il territorio veneto merita le casse di espansione e tutta la salvaguardia idrogeologica che oggi non ha. La maggioranza – ha aggiunto – si è già interrogata su questo tema: abbiamo tre casse di espansione finanziate, ne abbiamo individuate un’altra decina da realizzare per 300 milioni di euro da realizzare e con l’attuazione del Piano garantiremmo non solo la stabilità idrogeologica dei nostri territori, ma anche che non si perdano vite umano. Abbiamo lavorato su accise, ma prima di chiedere un sacrificio ai veneti vogliamo mettere in fila le opere da realizzare e presentarci con un cronoprogramma. Non voglio chiedere soldi – ha concluso Zaia – se non ho un contratto con i veneti”.  
   
   
ALLUVIONI: L´ALTO ADIGE INVESTE NELLA TUTELA DI FIUMI E TORRENTI  
 
Bolzano, 9 novembre 2011 - Nubifragi e alluvioni di questi giorni in Italia mostrano quali danni possono provocare fiumi e torrenti che esondano: "E confermano l´importanza del lavoro dei bacini montani e della tutela degli argini", spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder. L´alto Adige investe ogni anno 25 milioni di euro in questi interventi, "perchè abbiamo sperimentato con le alluvioni degli anni Sessanta la necessità della prevenzione e del controllo." Sono state in particolare le alluvioni del 1965 e del 1966 ad introdurre un cambiamento di rotta in Alto Adige: "Da allora sappiamo quanto sia importante assumere misure preventive per ridurre al minimo il rischio di danni da alluvione", sottolinea il presidente Durnwaalder, competente su opere idrauliche e bacini montani. Da 125 anni i torrenti vengono messi in sicurezza, "ma solo da metà degli anni Sessanta i tecnici dei bacini montani hanno avviato l´attuazione di pacchetti di misure a lungo termine, per mantenere la sicurezza al livello più alto possibile", aggiunge Durnwalder. Ogni anno la Provincia investe circa 25 milioni di euro nella tutela contro i rischi di alluvione. "Nel corso degli anni sono state costruite oltre 35mila opere di protezione nei bacini imbriferi e in prossimità delle aree abitate", ricorda ancora il Presidente. Infrastrutture realizzate dalla Ripartizione provinciale opere idrauliche, che su incarico della Giunta provinciale cura anche la loro manutenzione. "Sono opere che servono a stabilizzare il terreno, a contenere acqua e detriti, a tutelare gli argini, a garantire il rimboschimento", osserva il direttore di Ripartizione Rudolf Pollinger. Gli operatori dei bacini montani sono al lavoro anche per liberare i letti dei corsi d´acqua da piante e altro materiale. Si interviene sulla base di periodici sopralluoghi e di un programma di manutenzione complessivo. Ma il lavoro non mancherà anche in futuro, in seguito alle trasformazioni della società che investono lo sviluppo urbanistico, la mobilità, le mutate condizioni climatiche: "A lungo andare le opere di protezione non possono essere l´unica soluzione - conferma Pollinger - serve piuttosto un moderno piano di management del rischio, nel quale le opere dei bacini montani vengono completate dalla pianificazione delle zone a rischio e dal programma di intervento di protezione civile in caso di catastrofe." Contro i pericoli naturali e in aree di montagna, in ogni caso, la sicurezza al 100% non sarà mai raggiunta, "per questo la popolazione deve accrescere la sensibilità verso questi aspetti e ricordare che la responsabilità per la tutela del patrimonio naturale tocca anche il cittadino", conclude il presidente Durnwalder.  
   
   
AMBIENTE: A UDINE IL CONVEGNO SU "A COME ACQUA"  
 
Udine, 9 novembre 2011 - Nell´ambito della Settimana Unesco di Educazione allo sviluppo sostenibile, si è svolto ieri nell´Auditorium della Regione a Udine il convegno "A come Acqua: l´acqua potabile in Fvg?" per iniziativa della Regione (Direzione della Salute), Larea, Arpa e Federsanità. Dopo il saluto del direttore dell´Area prevenzione della Direzione della Salute, Roberto Ferri, il presidente di Federsanità-anci, Giuseppe Napoli, in particolare ha messo in evidenza l´impatto che la materia acqua ha per le amministrazioni comunali e per i suoi risvolti sociali, auspicando un´organizzazione comunale di dimensioni più ampie per una migliore gestione dei problemi. Il senso del tema è stato proposto dal Sergio Sichenze di Arpa-larea: con il titolo provocatorio di "La forma dell´acqua: contenuto o contenitore?", Sichenze ha dimostrato come l´acqua venga trasformata da contenuto a contenitore. Ciò a causa dell´uso massiccio in Italia dell´acqua minerale, il cui costo incide per l´1 per cento sul costo totale della bottiglia, mentre tutto il resto (produzione della bottiglia stessa e altro) per il 60 per cento con un effetto inquinante sull´ambiente molto alto. È chiaro, a questo punto, che l´acqua diventa l´alibi per un businnes, che poco o nulla ha a che fare con l´utilizzo potabile della preziosa materia. La quale a sua volta diventa essa stessa un contenitore - come varie ricerche in tutto il mondo hanno dimostrato - di sostanze tossiche come residui di antidepressivi e di stupefacenti. L´organizzazione sul territorio della gestione degli acquedotti nel Friuli Venezia Giulia è stata illustrata da Andrea Zuliani, presidente Ato Centrale Friuli, Massimo Battiston, direttore generale Cafc spa, Massimo Canali, direttore Ato Centrale Friuli. Per Giorgio Mattassi, direttore scientifico dell´Arpa, il problema, anche nei confronti delle direttive comunitarie, è il rispetto delle direttive stesse sulla qualità dell´acqua. Per questo bisogna avere un quadro complessivo della situazione, applicare le direttive e attuare tutti i provvedimenti e piani di distretto idrografico delle Alpi Orientali. E siamo in ritardo. I Piani d´ambito dovranno misurarsi con il raggiungimento dei parametri di qualità: delle acque potabili, delle acque di depurazione (tutto sommato la situazione è sostanzialmente positiva, anche se l´abbattimento di sostanze nutrienti come fosforo e azoto stanno impoverendo il mare), e via dicendo. Serve una nuova programmazione che affronti il tema della sostenibilità altrimenti è un piano astratto. Infine il tema acquedotti. La situazione in Fvg è differenziata, ma l´obiettivo deve essere comune: fornire acqua di qualità allo stesso prezzo in tutto il territorio, ma purtroppo la presenza dei nitrati differenzia la situazione. Quindi bisogna cercare di utilizzare nuovi strumenti tecnologico per abbattere le concentrazioni di sostanze dannose.  
   
   
LOMBARDIA: DIRITTI ESCAVAZIONE,RAIMONDI: BENE NUOVE TARIFFE  
 
Milano, 9 novembre 2011 - L´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, esprime "soddisfazione" per l´adeguamento delle tariffe di escavazione approvato ieri dal Consiglio lombardo. "Si tratta di un provvedimento che, ritoccando al rialzo i costi a carico dei cavatori - spiega Raimondi - permette di tutelare maggiormente i territori dove si cava, senza frenare l´importante lavoro di infrastrutturazione in corso nella nostra regione, garantendo anche il giusto approvvigionamento al settore delle costruzioni". L´approvazione è maturata in seguito a un emendamento dell´assessore Raimondi, che ha rivisto i criteri di tariffazione di tutti i materiali cavati, non solo di alcuni. Su questo emendamento è stato possibile raggiungere un´ampia maggioranza. Le Nuove Tariffe - Sabbia e ghiaia: 0,70 euro al metro cubo cavato (la più alta in Italia); argilla: 0,55 euro al metro cubo; torba: 1,65 euro al metro cubo; pietre ornamentali: 5,30 euro al metro cubo; rocce a usi industriali e pietrischi: 0,49 euro al metro cubo. Le nuove tariffe di escavazione non potranno avere valore retroattivo e avranno validità fino a nuova e successiva modifica.  
   
   
QUIRRA, PRESENTATI PRIMI RISULTATI SU PIANO MONITORAGGIO INQUINANTI AMBIENTALI  
 
Cagliari, 7 Novembre 2011 - La Relazione sui risultati preliminari dei Piani di monitoraggio sugli inquinanti ambientali nell´area del Poligono interforze del Salto di Quirra, predisposta dall´Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs) sulla base delle determinazioni condotte sui campioni disponibili per conto delle Asl 4 (Lanusei) e 8 (Cagliari), è stata presentata oggi a Cagliari dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci e illustrata dal direttore dell’Izs Antonello Usai. Erano presenti anche i direttori delle Asl 8, Emilio Simeone, e Asl 4, Francesco Pintus. In allegato word e pdf la Relazione.  
   
   
CAMPANIA: DISSESTO IDROGEOLOGICO, SI INSEDIA GRUPPO DI LAVORO PER I PRESÌDI TERRITORIALIUN PASSO IMPORTANTE PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI IN CASO DI FORTI TEMPORALI  
 
Napoli, 9 novembre 2011 - L´assessore alla Protezione civile e alla Difesa del suolo della Regione Campania Edoardo Cosenza insedia oggi il gruppo di lavoro sui presìdi territoriali. "Si tratta - ha detto l’assessore - di un passaggio fondamentale ai fini della prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico ed alla difesa del suolo, in caso di temporali ed eventi meteorologici avversi. I presìdi territoriali, infatti, sono costituiti da gruppi di tecnici che hanno come compito quello di ‘sorvegliare’ il territorio, vere e proprie ‘sentinelle’ esperte che, in caso di preallarme meteo, possono controllare valloni e corsi d’acqua direttamente sul posto ed avvisare i sindaci e la Sala operativa regionale di Protezione civile, in caso di emergenza. "Il gruppo di lavoro che si insedia domani – ha aggiunto Cosenza – è coordinato dall’Agenzia regionale di Difesa del Suolo (Arcadis). La Segreteria tecnica è affidata alla Protezione civile regionale e ha, come ulteriori componenti, rappresentanti dell’Ordine dei geologi e della Federazione degli ingegneri. Il suo compito sarà quello di sviluppare rapidamente un documento operativo che permetta di istituire i presìdi territoriali nell’intera regione. Si tratta del primo caso in Italia: tutte le attività verranno finanziate con Fondi europei. "Il percorso che ha portato all’insediamento del gruppo tecnico è cominciato mesi fa. Il lavoro, infatti, si basa su di uno studio di prefattibilità preparato dall’Arcadis, in collaborazione con i Settori regionali di Difesa suolo e Protezione civile ed approvato, nel luglio scorso, da tutte le Autorità di bacino e dall’Ordine dei geologi della Campania, presieduto da Francesco Peduto e dalla Federazione regionale degli Ingegneri, guidata da Armando Zambrano. Si procede, dunque, sull’importante processo di messa in sicurezza dei cittadini di tutti i 551 Comuni della Campania, con l’utilizzo di un metodo di lavoro di assoluta avanguardia in Italia", ha concluso Cosenza.  
   
   
REGIONE MARCHE PROTAGONISTA A ECOMONDO 2011  
 
Ancona, 9 Novembre 2011 - Anche quest´anno la Regione Marche e` presente a Rimini all´edizione 2011 di ´Ecomondo´. Giovedi` 10 novembre e` previsto un convegno in cui sara` presentato il progetto europeo Interreg Ivc ´Pre-waste´ che ha come obiettivo quello di incrementare l``efficacia delle politiche pubbliche di prevenzione rifiuti, settore in cui le Marche raggiungono obiettivi virtuosi ormai da diversi anni. Lo strumento pensato dal progetto per incrementare l´efficacia delle politiche e` quello della condivisione delle informazioni e soprattutto quello dello scambio e del trasferimento di buone pratiche tra i Paesi dell´Unione. Il progetto ha ottenuto un finanziamento europeo di 1,44 milioni di euro. Premiata l``idea progettuale, che ha centrato la problematicita` del tema: la mancanza di significativi e diffusi risultati sul territorio dell``Unione, a fronte della priorita` assegnata alla prevenzione della produzione dei rifiuti nelle politiche europee. La prevenzione nella produzione dei rifiuti e` l´obiettivo che definisce ogni altra strategia di gestione dei rifiuti: cio` e` fissato a livello europeo e ripreso sia dalle leggi nazionali che da quelle regionali. La prevenzione e` inoltre l´azione che maggiormente garantisce la sostenibilita` delle attivita` economiche in termini di prelievo delle risorse naturali e di restituzione all´ambiente in forma degradata: il rifiuto non prodotto non necessita di essere raccolto, trasportato, gestito e smaltito. A fronte di questo importante successo, la Regione ha organizzato, nella importante cornice riminese di Ecomondo, un seminario dove saranno presenti l´assessore regionale all´Ambiente Sandro Donati, il dirigente regionale del settore Rifiuti, Piergiorgio Carrescia, il presidente di Legambiente Marche, Luigino Quarchioni, il presidente della cooperativa Erika ed i presidenti di due consorzi marchigiani, il Cir33 e il Cosmari.  
   
   
FVGT: IV COMMISSIONE: NUOVO PIANO REGIONALE GESTIONE RIFIUTI  
 
 Trieste, 9 novembre 2011 - Le modifiche al Piano regionale di gestione dei rifiuti, al quale è abbinato il rapporto preliminare di Vas, sono state illustrate alla Iv Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), dal vicepresidente della Giunta Luca Ciriani. Oltre all´obiettivo di raggiungere entro il 2012 il 65% di raccolta differenziata a livello di territorio comunale, le novità di maggior rilievo riguardano la previsione di un unico ambito territoriale ottimale (Ato) coincidente con il territorio regionale, e la formulazione di una serie di criteri per la localizzazione degli impianti invece della precedente cartografia. Le modifiche interessano, in modo più o meno innovativo, anche le norme di attuazione del Piano, i criteri e le azioni per il raggiungimento degli obiettivi, azioni che toccano la prevenzione, il riutilizzo, la raccolta differenziata, il trattamento del rifiuto urbano non differenziato, il recupero energetico, gli impianti e le discariche. Importante notare come già nel 2009 ci sia stata un´inversione di tendenza a livello regionale, con la quantità di rifiuti differenziati che per la prima volta ha superato quella degli indifferenziati, tendenza che nel 2010 si è ulteriormente consolidata. Proprio rispetto alla raccolta differenziata, nel 2010 la provincia di Gorizia ha raggiunto il 56,67%, Pordenone ben il 72,53%, Udine il 54,38%, mentre il fanalino di coda è Trieste con solo il 20,30%. Il parere sul Piano verrà espresso il 7 dicembre, dopo che il 16 novembre la Commissione sentirà le argomentazioni delle autonomie locali e farà un ulteriore approfondimento al tavolo tecnico, già costituito per questa materia. La Commissione ha quindi esaminato le parti di sua competenza della legge comunitaria 2010 e ha deciso di rinviare l´esame di tre norme su scarichi di acque reflue, interventi sui corsi d´acqua e impianti solari e fotovoltaici.