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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Gennaio 2012 |
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PRODOTTI FARMACEUTICI: LA COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA L´ITALIA A CONFORMARSI ALLE REGOLE DELL´UE IN TEMA DI AUTORIZZAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI MEDICINALI GENERICI |
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Bruxelles, 30 gennaio 2012 – In data 26 gennaio la Commissione europea ha chiesto formalmente all´Italia di applicare la legislazione Ue relativa alle procedure di autorizzazione alla commercializzazione dei farmaci generici. Conformemente alla direttiva 2001/83/Ce recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, l´espletamento delle procedure di autorizzazione alla commercializzazione può avvenire senza che su ciò incida la protezione degli interessi in tema di proprietà industriale e commerciale. D´altro canto, il detentore dell´autorizzazione di un medicinale generico non può immettere un prodotto sul mercato prima che sia scaduto il brevetto del prodotto di riferimento. L´italia non ha rispettato la scadenza per l´adozione dei pertinenti emendamenti Ue nel diritto nazionale e continua pertanto a venir meno all´obbligo di tutelare adeguatamente i fabbricanti. In particolare, in Italia una legge vieta ai fabbricanti di prodotti generici di presentare la loro richiesta di autorizzazione alla commercializzazione prima del penultimo anno di validità del brevetto di un prodotto di riferimento. Ad esempio, se il brevetto relativo a un prodotto di riferimento ha una validità di dieci anni i fabbricanti dovranno attendere almeno nove anni prima di poter presentare la loro richiesta di autorizzazione alla commercializzazione. A motivo di tale legge e delle lungaggini procedurali per l´ottenimento dell´autorizzazione alla commercializzazione, i fabbricanti di medicinali generici si trovano in posizione di svantaggio sul mercato. Per tale motivo la Commissione sollecita l´Italia ad assicurare la piena ottemperanza alla direttiva entro due mesi. La richiesta odierna si configura quale "parere motivato" in forza dei procedimenti di infrazione dell´Ue. Se l´Italia non ottemperasse entro la scadenza definita, la Commissione può decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia europea. Per ulteriori informazioni: Il procedimento di infrazione: Memo/12/42 Le procedure di autorizzazione alla commercializzazione dei medicinali per uso umano: http://ec.Europa.eu/health/human-use/legal-framework/index_en.htm Link alla direttiva 2001/83/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio (versione consolidata del 05/10/2009): http://ec.Europa.eu/health/documents/eudralex/vol-1/index_en.htm |
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STUDIO TROVA COLLEGAMENTO TRA FIRMA MOLECOLARE E MORBO DI ALZHEIMER
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Bruxelles, 30 gennaio 2012 - Scienziati in Finlandia hanno scoperto in che modo una firma biochimica potrebbe permettere di prevedere l´evoluzione verso il morbo di Alzheimer. Lo studio è in parte finanziato dal progetto Predictad ("From patient data to personalised healthcare in Alzheimer´s disease"), che ha ricevuto quasi 2,9 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7°Pq). I risultati suggeriscono che questa malattia neurologica è preceduta da una firma molecolare che è indicativa di ipossia e da una regolazione verso l´alto della via dei pentoso fosfati. Lo studio, pubblicato nella rivista Translational Psychiatry, potrebbe portare allo sviluppo di metodi per la diagnosi precoce della malattia. Guidati dal professor Matej Oresic, gli scienziati del Vtt Technical Research Centre affermano che è possibile usare una semplice analisi biochimica di un campione di siero mesi o addirittura anni prima che emergano i sintomi iniziali del morbo di Alzheimer, per analizzare questo indicatore. L´uso di questo tipo di analisi in un ambiente medico aiuta i medici a effettuare valutazioni neurocognitive, ed essa può essere anche applicata nell´individuazione di pazienti che sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare questa malattia e che necessitano di un ulteriore controllo più approfondito. I sistemi sanitari dei paesi occidentali stanno compiendo ogni sforzo per sconfiggere il morbo di Alzheimer, un problema crescente per i milioni di pazienti a cui viene diagnosticata questa malattia. Gli esperti dicono che ogni anno, con l´invecchiamento della popolazione, emergono sempre più nuovi casi. Da notare che la progressione del morbo di Alzheimer è graduale, con lo stadio preclinico della malattia che si ritiene possa durare molti decenni. Gli esperti affermano che lo stadio predemenziale, che è anche chiamato "deterioramento cognitivo lieve" (Mci - mild cognitive impairment), è caratterizzato da lievi sintomi che potrebbero avere effetti sulle attività quotidiane complesse. Si ritiene che il Mci sia una fase di transizione tra il normale invecchiamento e il morbo di Alzheimer. Secondo i ricercatori, vi è un maggiore rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer quando è presente il Mci. Ma questo stato è eterogeneo e ha una serie di esiti diversi, compreso un ritorno alla cognizione normale. Lo studio dei cambiamenti e dei processi molecolari che definiscono i pazienti con Mci che rischiano di sviluppare il morbo di Alzheimer era tra le priorità dei ricercatori. Essi hanno usato la metabolomica, un metodo ad alto volume per rilevare piccoli metaboliti e generare profili dei metaboliti del siero collegati all´evoluzione verso il morbo di Alzheimer. Essi hanno identificato quali pazienti a cui era stato diagnosticato il Mci all´inizio hanno in seguito sviluppato il morbo di Alzheimer. Essi hanno inoltre individuato la firma molecolare in grado di identificare questi pazienti nella fase iniziale. Anche se attualmente non esiste alcuna terapia per la prevenzione del morbo di Alzheimer, una diagnosi precoce è importante sia per ritardare la comparsa della malattia, mediante trattamento farmacologico e/o cambiamenti nello stile di vita del paziente, sia per valutare l´efficacia di possibili agenti terapeutici per il morbo di Alzheimer. Per maggiori informazioni, visitare: Ricerca sulle Tic nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/ict/ Predictad: http://www.Predictad.eu/ |
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"IN THE LONG RUN: A PERSONAL STRATEGIC DEVELOPMENT WORKSHOP FOR LIFE SCIENCE MANAGERS IN SMES" |
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Stoccolma, 30 gennaio 2012 - Il workshop "In the long run: a personal strategic development workshop for life science managers in small and medium-sized enterprises (Smes)" si svolgerà il 6 e il 7 febbraio 2012 a Stoccolma, in Svezia. Il progetto finanziato dall´Ue per promuovere la partecipazione delle Pmi ad alta tecnologia e alta intensità di ricerca nel campo della salute (Fit For Health) ha fornito consigli e supporto alle Pmi, alle associazioni di Pmi e ai ricercatori e li ha assistiti nella partecipazione a progetti di ricerca finanziati dall´Ue nell´ambito della priorità tematica "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Il progetto si è concentrato sulla creazione delle competenze e sulla formazione delle Pmi e dei ricercatori nella loro preparazione ai progetti finanziati dall´Ue. Esso ha inoltre fornito attività di supporto per la creazione di consorzi e incontri per Pmi e ricercatori che preparano proposte di progetto Ue. Il programma dell´evento comprende discorsi di presentazione su alcune delle difficoltà che devono affrontare i dirigenti che sviluppano le loro tecnologie e le loro organizzazioni su periodi pari o superiori a cinque anni. Ci saranno anche tre moduli di sviluppo personale sulle questioni che sono maggiormente rilevanti per i partecipanti che desiderano sviluppare le opportunità di finanziamento. Per ulteriori informazioni http://www.Fitforhealth.eu/events/in-the-long-run-a-personal-strategic-development-workshop-for-life-science-managers-in-smes/180.aspx Per ulteriori informazioni sul progetto, visitare: http://www.Fitforhealth.eu |
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"BIO-NMR" |
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Barcellona, 30 gennaio 2012 - Un evento intitolato "Bio-nmr" avrà luogo il 12 e 13 Marzo 2012 a Barcellona, in ??Spagna. Una comprensione completa dei processi biologici più importanti può essere raggiunta solo attraverso la descrizione tridimensionale delle biomolecole e dei complessi coinvolti in queste funzioni. Ci sono sempre più prove che dimostrano il ruolo fondamentale della dinamica conformazionale nell´attività biologica. Con la sua versatilità, la risonanza magnetica nucleare (Rmn) ha notevolmente favorito la comprensione della funzione molecolare da un punto di vista strutturale e dinamico. Gli strumenti di calcolo sono stati fondamentali per sfruttare in pieno la vasta gamma di parametri che possono essere misurati mediante la Rmn, e hanno contribuito notevolmente alla derivazione di modelli strutturali e dinamici più accurati delle biomolecole. L´evento è promosso dal progetto Bio-nmr ("Nmr for structural biology"), che intende collegare la potenza della Rmn alle informazioni strutturali, dinamiche, cinetiche e termodinamiche. I partner del progetto stanno cercando di sviluppare metodi per superare le frontiere della Rmn biologica e per migliorare la qualità di accesso, al fine di consentire agli utenti di affrontare traguardi sempre più impegnativi nella biologia strutturale cellulare. Per ulteriori informazioni, visitare: http://mmb.Pcb.ub.es/bionmr2012/index.htm For more information on this project, please visit: http://www.Bio-nmr.net/ |
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ALLARME VIRUS: IL KILLER DENOMINATO “SCHMALLENBERG“ È STATO ISOLATO DA BOVINI INFETTI E PICCOLO BESTIAME NELL´UNIONE EUROPEA. POTENZIALI IMPLICAZIONI PER LA SALUTE UMANA. |
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Lecce, 30 gennaio 2012 - All’ inizio del mese di novembre 2011, è stato rilevato un nuovo orthobunyavirus isolato da bovini infetti in Germania, denominato provvisoriamente virus Schmallenberg. Simili risultati di analisi sono stati segnalati dall´Olanda, dove alcuni agnelli, nati con conseguente malformazioni congenite, sono stati infettati dal virus quando erano nell´utero. In base alle conoscenze attuali, non è possibile confermare o escludere una relazione causale tra la rilevazione de nuovo orthobunyavirus ed i sintomi clinici osservati nei bovini e il bestiame di piccola taglia. Le indagini epidemiologiche, immunologiche e microbiologiche sono in corso in Germania e Paesi Bassi. Secondo le autorità sanitarie di Germania e dei Paesi Bassi, possono essere previsti ulteriori casi nei bovini e bestiame di piccola taglia. La capacità diagnostica è attualmente limitata a una Rt-pcr in tempo reale, che deve essere riconvertita ulteriormente. Appena migliorati i metodi diagnostici, tra cui la sierologia, faciliterà l´identificazione delle aziende colpite e le aree geografiche interessate. In precedenza, gli orthobunyaviruses geneticamente simili non hanno causato malattia negli esseri umani. Alla data del 25 gennaio 2012 la malattia è stata rilevata in bovini, ovini e caprini dei Paesi Bassi, Germania, Belgio e, più recentemente, negli ovini del Regno Unito. La malattia causa transitori segni clinici nei bovini adulti (febbre, diarrea, resa lattiera ridotta ecc.) e malformazione congenita negli animali appena nati. Il virus si trasmette principalmente tramite i moscerini. Le indagini epidemiologiche, immunologiche e microbiologiche sono in corso nei paesi colpiti e la sorveglianza degli animali è stata rafforzata anche nei paesi vicini. Ad oggi il virus non ha dimostrato di provocare malattie nell´uomo. Pertanto, la malattia negli esseri umani è improbabile, ma non può essere esclusa in questa fase. I servizi di salute animale e umana stanno collaborando strettamente per assicurare il rilevamento rapido di qualsiasi cambiamento nell´epidemiologia negli animali e negli esseri umani, in particolare nelle persone con stretti contatti con gli animali (agricoltori, i veterinari, ecc.). Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione. |
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SICILIA: 5 MILIONI PER POTENZIARE SERVIZI ASSISTENZIALI |
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Palermo, 30 gennaio 2012 - E´ stato pubblicato l´avviso pubblico per la selezione di progetti finalizzati al miglioramento della qualita´ della vita dei soggetti con disabilita´ psichica e/o fisica e soggetti non autosufficienti, con particolare attenzione a quei soggetti inseriti in servizi di accoglienza residenziale o semi residenziale, a carattere socio-sanitario. Per finanziare i progetti, sara´ destinata una quota, pari a 5 milioni di euro, delle risorse derivanti dalla riprogrammazione del Fondo nazionale delle politiche sociali, risorse che sono state destinate, nell´ambito della non autosufficienza, proprio a sostenere la realizzazione di servizi diurni e residenziali a elevata integrazione socio-sanitaria in grado di supportare le famiglie nella cura dei propri congiunti affetti da grave disabilita´ fisica e/o psichica, e per l´attivazione di progetti sperimentali da realizzare presso centri in grado di destinare spazi ad attivita´ socio-riabilitative. L´avviso e´ rivolto alle organizzazioni senza scopo di lucro che prevedono nell´oggetto sociale attivita´ in favore dei disabili e dei soggetti non autosufficienti. Il decreto sara´ pubblicato sul sito internet dell´assessorato al seguente indirizzo: http://lineediattivita.Dipartimento-famiglia-sicilia.it/ e per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. |
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ALCOL E DROGA: IN SVIZZERA PASSA UNA NORMA CHE PONE LE SPESE SANITARIE A CARICO DI UBRIACHI E TOSSICOMANI |
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Lecce, 30 gennaio 2012 - La lotta all’abuso di alcol e droghe può segnare un importante passo ed una novità della quale si è per la verità già discusso in passato. Tant’è che nella vicina Svizzera è già avanti l’iter parlamentare relativamente ad una norma che farà discutere ma che potrebbe avere un effetto disincentivante per tutti coloro che abusano di alcol e droghe sino a ricorrere alle cure mediche a carico dello Stato. Nello stato d’oltralpe, infatti, la commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati con 7 voti contro 2, ha approvato un´iniziativa parlamentare secondo cui poiché il consumo eccessivo di alcool e di droga rientra nella responsabilità individuale, le persone che abusano di alcool o di sostanze stupefacenti devono assumere esse stesse i costi terapeutici, medici e amministrativi, nonché di permanenza in una cella di disintossicazione. Pur ritenendo eccessiva tale tipo di disposizione che non rileva la necessità della finalità sociale del recupero di alcolisti e tossicodipendenti cronici e l’obbligatorio intervento dello Stato per sostenere anche con le proprie risorse tutte quelle persone che devono essere ricondotte ad una vita normale, Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ritiene che una norma simile possa essere applicata in tutti quei casi di sbornia o intossicazione occasionale, ponendo interamente a carico di tutti quei cittadini, in gran parte giovani, i costi di ricovero e le spese sostenute dal servizio nazionale, tanto da poter generare un importante effetto deterrente ed educativo soprattutto contro le cosiddette bravate del “sabato sera”. |
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PROGETTO TATA |
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Alessandria, 26 gennaio 2012 - I comuni di Bergamasco, Borgoratto Alessandrino, Carentino, Castellazzo Bormida, Felizzano, Frascaro, Frugarolo, Masio, Oviglio, Quargnento, Quattordio e Solero, utilizzando risorse proprie e un contributo della Provincia, in attuazione della legge regionale 23/2007, hanno realizzato un importante progetto di sicurezza integrata. Si tratta del Progetto Tata, una piattaforma tecnologica di assistenza e di monitoraggio, che consente alle persone anziane, che vivono sole, di essere controllate a distanza e di avere la garanzia di un intervento tempestivo ed efficace in caso di bisogno. Tutto ciò può essere possibile grazie ad Adamo, un orologio assistivo, frutto della ricerca piemontese, in grado di rilevare i principali parametri fisiologici della persona che lo indossa e informazioni sull’- ambiente circostante e di trasmetterli alla Centrale Operativa di Castellazzo Soccorso, che, attiva 24 ore su 24, può organizzare al meglio le eventuali azioni di intervento. Www.comune.quargnento.al.it |
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INAUGURATO AL MEDEA IL NUOVO CENTRO REGIONALE PER BAMBINI IPOVEDENTI. I SERVIZI E LE ASSOCIAZIONI DI 5 PROVINCE IN RETE PER AIUTARE FAMIGLIE E SCUOLE AD AFFRONTARE LA DISABILITÀ VISIVA. |
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Bosisio Parini (Lc), 30 gennaio 2012 - “Le organizzazioni sanitarie sono chiamate oggi ad affrontare la sfida delle patologie croniche: tra queste, le malattie neuroftalmiche, che portano a ipovisione o cecità”: queste le parole di Grazia Conforti, Direzione Generale Sanità-regione Lombardia, in apertura dell’incontro pubblico “Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata”, che si è tenuto all’Istituto Scientifico Medea – La Nostra Famiglia di Bosisio Parini la scorsa settimana. “E’ importante parlare di rete tra gli enti territoriali”, continua la Conforti, “La Legge 284 del 1997 istituisce i Centri specializzati per la riabilitazione visiva. In Lombardia ne esistono 12 di cui solamente 2 (Medea e Mondino) sono dedicati alla riabilitazione dei bambini”. Diventa quindi importante favorire la circolazione delle informazioni e la collaborazione tra i diversi attori: famiglie, associazioni, scuola e servizi, in particolare i servizi provinciali per disabili sensoriali, come hanno sottolineato i referenti delle province di Sondrio (Lucia Angelini), di Lecco (Marilanda Failla Daccò), di Varese (Gabriella Dotti), di Como (Bruno Venturini) e di Monza e Brianza (Rosaria Volpe). “Bisogna sempre partire da una diagnosi clinica precisa ma non ci si può limitare a questa - annuncia Renato Borgatti, primario dell’Uo di Neuropsichiatria dell’età evolutiva del Medea e responsabile del Centro -. Per una rete regionale integrata è importante integrare gli aspetti medici e riabilitativi con quelli di assistenza ed educazione da svolgere sul territorio di pertinenza. Il primo passo per favorire questa integrazione è un portale dedicato (consultabile dal sito www.Emedea.it), al quale partecipano i servizi e le associazioni di cinque province che operano nel campo dell’ipovisione. Puntiamo infatti ad un intervento capillare, che aiuti le famiglie e le scuole ad affrontare il problema. Vista l’attuale crisi economica, dobbiamo cercare di utilizzare al meglio le risorse disponibili”. All’incontro erano presenti, oltre ai servizi provinciali, anche le associazioni che operano sul territorio: “Segnalo alcune urgenze - sottolinea Nicola Stilla, presidente lombardo dell´Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - Sono fondamentali la formazione e l’informazione: i terapisti del territorio non sempre hanno le conoscenze per interpretare e strutturare le indicazioni riabilitative date dai Centri e la scuola non è in grado di dare risposte ai bisogni educativi dei bambini ipovedenti e non vedenti. Per non parlare del supporto psicologico alle famiglie”. “L’esperienza dei genitori il cui figlio non risponde alle attese ma presenta disabilità è come un viaggio programmato nei minimi particolari in un dato posto che improvvisamente cambia destinazione”, continua Donatella Falaguerra, referente dell’Associazione Famiglie Ipovedenti Non vedenti delle province di Como e Lecco. Per questo, le fa eco Silvia Truccolo, dell’Associazione Genitori Ragazzi non vedenti e ipovedenti, “abbiamo bisogno di una rete di sostegno esterna che dia più consapevolezza e informazioni alle famiglie”. Come sottolinea Giuseppina Giammari, neuropsichiatra dell’Irccs Medea, “Nel bambino ipovedente la grave disabilità visiva congenita o precoce influisce su numerose aree di sviluppo, perché la funzione visiva è uno strumento di interazione con la realtà privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali”. L’ipovisione è quindi più grave quando colpisce un bambino, perché alla nascita il sistema visivo non è ancora sviluppato ed una lesione congenita o precoce ne impedisce la maturazione. Il bambino ipovedente spesso usa poco o male il suo residuo visivo e non lo integra con gli altri canali sensoriali. Accanto alla valutazione neuroftalmologica è quindi necessaria anche una valutazione funzionale, mirata a comprendere come vede, o meglio come guarda il bambino ipovedente, come utilizza il residuo visivo, quali strategie devono essere messe in atto per facilitare l’acquisizione delle competenze. In breve, i casi di ipovisione infantile sono complessi e per affrontarli è necessario un team di diversi specialisti: per questo motivo all’Irccs Medea nella stessa giornata sono stati inaugurati i nuovi spazi del Centro di Riferimento Regionale per l’Ipovisione in età evolutiva, dove operano 4 neuropsichiatri, 3 oculisti, 3 riabilitatori, un assistente sociale, uno psicologo e 2 pedagogisti. Il Centro effettua valutazioni diagnostiche e funzionali, formulazioni di indicazioni riabilitative, attività riabilitativa, centro ausili, attività di ricerca e formazione. Nel 2010 ha preso in carico 466 pazienti ipovedenti, per un totale di 6.571 prestazioni. I nuovi spazi del Centro Ipovisione sono stati ristrutturati grazie alla campagna di raccolta fondi “Facciamo crescere insieme l’ospedale amico”, attivata per la ristrutturazione dell´intero 4° padiglione nel quale è ubicato il Centro: “fino ad oggi abbiamo raccolto 2.574.617,00 euro, pari al 51,49% della cifra necessaria alla ristrutturazione – afferma soddisfatto Giovanni Barbesino, responsabile del fund raising del Medea -. Non mi stancherò mai di ringraziare quanti ci hanno sostenuto: si tratta di 5 Fondazioni, 20 Associazioni, 40 Aziende e 2000 persone. E’ un regalo prezioso per tutti i bambini di cui ci prendiamo cura”. www.Emedea.it - www.Lanostrafamiglia.it |
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PILLOLA CONTRACCETTIVA: IL 98% DELLE DONNE NON SA COME AGISCE 50 ANNI DI DUBBI E “FALSI MITI”, MA CHI LA PRENDE VIVE DI PIÙ |
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Berlino, 30 gennaio 2012 – Solo il 2% delle donne in Europa sa come funziona la pillola anticoncezionale: mezzo secolo di vita e 100 milioni di utilizzatrici non bastano a dissipare i dubbi in fatto di contraccezione. Una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania, da poco pubblicata sulla rivista Contraception, svela che, a prescindere dal livello culturale, la consapevolezza è davvero scarsa. E tre intervistate su 4 vorrebbero ricevere maggiori informazioni. “Questi dati spiegano chiaramente come mai resistano tuttora tanti pregiudizi e luoghi comuni su questo metodo – spiega il prof. Francesco Primiero dell’ Università di Roma “La Sapienza”, protagonista di un meeting internazionale di approfondimento che si tiene oggi a Berlino -. Il timore più diffuso è che la pillola possa essere dannosa per la salute, mentre numerose evidenze scientifiche indicano l’esatto contrario. In particolare, un recente aggiornamento dei dati relativi alla mortalità tra le oltre 46.000 donne seguite per poco meno di 40 anni in un importante studio britannico ha dimostrato come, nel lungo termine, quelle che hanno fatto uso di contraccettivi orali vivano più a lungo. Ma la pillola migliora anche la qualità di vita: le formulazioni più recenti sono state infatti sviluppate per offrire benefici aggiuntivi in termini di benessere, risolvendo alcuni disturbi femminili molto diffusi”. Fra i più frequenti, ci sono le mestruazioni abbondanti che provocano anemia e, nel 28% dei casi problemi di concentrazione e affaticabilità, la sintomatologia premestruale e l’acne, in particolare nelle adolescenti in cui può causare pesanti ripercussioni psicologiche e sulla capacità di relazione. “I progestinici di ultima generazione, come il drospirenone, rispondono meglio a queste esigenze, con un profilo rischi/benefici a favore dei benefici, aspetto condiviso anche dai comitati riuniti dall’Fda a dicembre 2011”, aggiunge il prof. Primiero. “Nell’immediato futuro la ricerca si concentrerà non solo su molecole innovative ma anche sulle migliori combinazioni e sul periodo di somministrazione – afferma il dr. Andreas Fibig Ceo di Bayer, azienda leader nel campo della contraccezione -. Per ridurre il più possibile le fluttuazioni ormonali recentemente sono state introdotte formulazioni a 24 giorni (più 4 compresse placebo) o a 26 (più 2 placebo) ma la nuova frontiera sarà l’assunzione continua con un regime flessibile, che permetterà alla donna di gestire il timing della “pseudo-mestruazione”. “La pillola rappresenta da sempre molto più di un anticoncezionale: possiede una valenza culturale, ha di fatto segnato il definitivo compimento del processo di emancipazione femminile – afferma il dr. Phil Smits, Sr Vice-president, Women’s Healthcare di Bayer -. Non solo migliora la gestione della vita sessuale e riproduttiva ma alcuni studi hanno dimostrato che riduce l’incidenza di tumori come ad esempio quello alle ovaie o all’endometrio. Dal 1961, anno in cui è ufficialmente diventata disponibile in Europa, la pillola ha attirato su di sé il dibattito etico e scientifico: le sono state attribuite innumerevoli virtù (dal rafforzare la memoria, all’aumento del volume cerebrale) e altrettanti potenziali pericoli. Di recente è stato paventato un aumentato rischio di tromboembolismo venoso con le formulazioni di ultima generazione. Ma come orientarsi fra l’enorme massa di informazioni e fra i prodotti a disposizione? “L’unica risposta è rivolgersi al proprio ginecologo, che conosce la storia della donna, può consigliarla al meglio e ridimensionarne i timori – spiega Primiero -. Le differenze tra le diverse molecole sono minime in termini di rischio assoluto e del tutto ininfluenti in un’ottica di sanità pubblica: il tromboembolismo venoso infatti è un evento eccezionalmente raro. Inoltre, le probabilità che si verifichi sono maggiori nei primi mesi di utilizzo, per poi ridursi in maniera importante. Anche per questo motivo, oltre che non necessaria, è del tutto erronea l’interruzione periodica dell’assunzione, che purtroppo alcune donne ancora osservano, perché ogni volta che si ricomincia il rischio risale”. Fra gli aspetti più considerati, in positivo e in negativo, vi sono quelli di tipo estetico: la paura di aumentare di peso, ad esempio, viene riportata dai ginecologi come di gran lunga la più frequente. “Anche su questo fronte è necessaria chiarezza, poiché i progressi compiuti nei decenni dalla ricerca farmaceutica sono notevolissimi – continua Primiero –, soprattutto in termini di riduzione dei dosaggi estrogenici e di introduzione di nuove molecole progestiniche. La pillola a base di drospirenone, ad esempio, soprattutto nella formulazione 24+4, grazie alla peculiare attività antimineralcorticoide di questo progestinico di ultima generazione, è in grado di contrastare l’eventuale ritenzione idrica e il conseguente aumento di peso, con una tendenza alla riduzione, fornendo quindi un’adeguata risposta. Un altro problema particolarmente sentito riguarda l’entità delle mestruazioni: oltre il 50% delle donne sperimenta almeno una volta nella vita flussi abbondanti, ma solo il 5% si rivolge al medico. Una condizione che non solo incide sulla qualità della vita, ma anche sulla salute, perché è causa di anemia, talora severa, e quindi, di facile affaticabilità, cefalea, ridotta capacità di concentrazione e di memoria. La nuova formulazione contraccettiva, a base di estradiolo valerato e dienogest, recentemente approvata anche per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, ha dimostrato di indurre, dopo 6 mesi di assunzione, una diminuzione fino all’88% della perdita ematica, con evidenti benefici”. Secondo i più recenti dati delle Nazioni Unite (rapporto World Contraceptive Use 2011) nel mondo oggi utilizza la pillola in media l’8,8% delle donne, in Europa il 21,4%. Fra i Paesi in cui si usa di più vi sono il Portogallo (58,9%), la Germania (52,6%), l’Algeria (45,9%), il Belgio (44,8%) e la Francia (41,5%). L’italia, con il 14,2% (16,2% è il dato relativo all’utilizzo della contraccezione ormonale), è ferma agli stessi livelli di Tunisia (14,5%), Botswana (14,3%) e Iraq (14,6%). Negli Stati Uniti la media è del 16,3%: si tratta di uno dei Paesi sviluppati con il più alto numero di gravidanze nelle teenager (400.000 nel 2009). Un recente rapporto del Centers for Disease Control and Prevention ha rilevato che il 50.1% delle ragazze dai 15 ai 19 anni che hanno avuto una gravidanza indesiderata negli Usa non utilizzava contraccettivi. |
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EMILIA ROMAGNA: AGGIORNAMENTO TARIFFARIO DELLA SPECIALISTICA AMBULATORIALE DAL 1° FEBBRAIO |
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Bologna, 30 gennaio 2012 - “Gli effetti sui cittadini dell’adeguamento tariffario della specialistica sono minimi e riguardano, è opportuno sottolinearlo, solo le persone non esenti.” Così l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti è intervenuto il 26 gennaio a proposito della decisione della Regione di aggiornare il nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, a decorrere dal 1° febbraio prossimo. “Siamo intervenuti – ha spiegato Lusenti – su un sistema tariffario fermo da oltre 15 anni: l’adeguamento delle tariffe, che le altre Regioni hanno via via incrementato in questi anni, ha riguardato solo alcune branche specialistiche - radiologia, laboratorio fisioterapia - le cui tariffe, in alcuni casi, non erano mai state aggiornate dal momento della loro introduzione agli inizi degli anni novanta”. “Il nostro incremento – ha continuato – ci pone ancora sotto la media dei valori tariffari delle altre Regioni”. “Voglio ribadire – ha aggiunto Lusenti – che le tariffe rappresentano il valore economico delle prestazioni specialistiche, non il costo totale che può essere a carico degli assistiti qualora questi non siano esenti. Infatti, per i cittadini non esenti, l’aumento, da pochi centesimi a qualche euro, si applica solo nei casi in cui la somma del valore di ciascun esame (tariffa) per ricetta di prescrizione, sia inferiore al ticket massimo di 36,15 euro previsto.” |
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MILANO: DISABILI. STANZIATI 700MILA EURO PER I SUSSIDI ECONOMICI |
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Milano, 30 gennaio 2012 - Un nuovo stanziamento di 700mila euro per i sussidi a favore delle persone con disabilità è stato approvato il 27 gennaio dalla Giunta, che ha integrato anche i criteri di accesso alle prestazioni di sostegno economico, garantendo maggiori risorse per le situazioni più gravi. Coerentemente con uno degli obiettivi fondamentali sanciti dalla Convezione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità – Convenzione recepita dal Comune di Milano nel luglio scorso – particolare attenzione è rivolta alla promozione e allo sviluppo degli interventi per il mantenimento delle persone disabili nel proprio domicilio. Il provvedimento approvato dalla Giunta e illustrato dall’assessore alle Politiche sociali e Sevizi per la Salute Pierfrancesco Majorino, individua le diverse tipologie di sussidio per le quali sono stati perfezionati i criteri di accesso: interventi integrativi del reddito, sussidi a sostegno della persona (buoni sociali per il mantenimento al domicilio e per il sostegno alla vita autonoma e indipendente; buoni sociali per interventi socio-educativi diurni), buoni sociali per progetti residenziali, sussidi straordinari e sussidi per il sostegno alla mobilità. |
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HOSPICE DI MORI: DETERMINAZIONE TARIFFA GIORNALIERA |
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Trento, 30 gennaio 2012 - Lo scorso 27 gennaio la Giunta provinciale, su indicazione dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, ha approvato la tariffa giornaliera onnicomprensiva da corrispondere alla struttura di Mori per le prestazioni di assistenza residenziale "hospice" da erogare in convenzione con il Servizio sanitario provinciale. La rete trentina delle cure palliative prevede infatti l´attivazione di nove posti letto presso la struttura di Mori. La realizzazione della struttura è stata prevista nel protocollo d’intesa stipulato il 10 ottobre 2007 fra la Provincia, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Casa di Soggiorno Cesare Benedetti di Mori, nell´ambito di un progetto di respiro nazionale che prevede la realizzazione in ogni regione e provincia autonoma di una o più strutture dedicate all’assistenza palliativa e di supporto, a favore di pazienti affetti da patologie neoplastiche allo stadio terminale che necessitano di cure finalizzate ad assicurare una miglior qualità della vita e il conseguente servizio di sostegno ai loro familiari. Per il 2012 è stata determinata in 270 euro la tariffa giornaliera da riconoscere per le prestazioni residenziali "hospice" erogate presso la struttura di Mori; questa tariffa assicura la copertura dei costi per le assunzioni necessarie di personale infermieristico e assistenziale. Gli oneri a carico del Servizio sanitario provinciale sono stimati nell´importo massimo di 887.000 euro in ragione d’anno. |
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TOSCANA: MENU VARIATI, CIBI FRESCHI E CONSUMATI IN COMPAGNIA, ECCO LA DIETA PER GLI ANZIANI DELLE RSA
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Firenze, 30 gennaio 2012 – Una dieta varia, nella quale a rotazione siano presenti tutte le tipologie di alimenti. Frutta e verdura fresca, di stagione, possibilmente di filiera corta. Cibi preparati in maniera semplice e digeribile, usando olio extravergine di oliva. Pasti consumati in compagnia, in ambienti ben areati e illuminati e in un’atmosfera di tipo familiare. La giunta ha varato per la prima volta le linee guida per la ristorazione assistenziale, che dovranno essere applicate in tutte le strutture residenziali e semiresidenziali (377 in tutta la regione) che ospitano gli anziani. Ogni struttura dovrà sottoporre il piano nutrizionale adottato alla valutazione e validazione da parte dei Servizi di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) delle Asl. “Per tutti, ma per gli anziani in particolare, il cibo e il momento del pasto rivestono grande importanza, sia dal punto di vista strettamente nutrizionale che sotto il profilo relazionale e sociale – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Lo stato nutrizionale influenza lo stato di salute, e viceversa. Mantenendo ben saldi i principi di sicurezza alimentare, è importante elevare la qualità dei pasti e degli ambienti in cui vengono serviti. Per questo abbiamo voluto dare a tutte le Asl queste linee di indirizzo, e indicare standard omogenei di riferimento, ai quali tutte le Rsa dovranno attenersi”. Il documento approvato dalla giunta fa un’attenta analisi del rapporto tra anziano ricoverato in comunità e cibo: “Il pranzo – vi si legge – è una ritualità che deve rispondere a precise esigenze di natura sia fisica che psicologica. Per un anziano istituzionalizzato il cibo si carica infatti di valori aggiunti, diventa strumento di gratificazione, di legame con le proprie origini culturali, oltre ad essere un’occasione altamente socializzante”. E ancora: “Il pasto rappresenta un fattore non trascurabile dell’intervento terapeutico e un aspetto rilevante del comfort, entrambe dimensioni della qualità complessiva del processo assistenziale”. Insomma, ovunque, ma ancor di più in una casa di riposo, il cibo come modo per mantenersi in salute, il pranzo come momento piacevole e socializzante. Negli anziani, si riduce l’appetito, e anche la motivazione a mangiare, e la malnutrizione aumenta con il progredire dell’età: nelle strutture di lungodegenza, può raggiungere l’85%. E la malnutrizione, dicono gli esperti, può comportare un aumento del rischio di piaghe da decubito, del rischio di fratture, un maggior impiego di farmaci, un maggior numero di ospedalizzazioni, una ritardata guarigione. E’ indicativo di malnutrizione un calo ponderale involontario superiore al 10% rispetto al peso abituale o superiore al 5% nell’arco di un mese. Le linee guida stilate dalla Regione indicano che la dieta sia varia, con una rotazione di tutte le tipologie di alimenti e un menu articolato almeno su quattro settimane. Che ogni giorno debba essere assicurata una porzione di carne, pesce o uova, oltre a latticini e legumi. Che si utilizzi olio extravergine di oliva. Frutta e verdura fresca, cinque porzioni al giorno, variandone la qualità e preferendo i prodotti di stagione e di produzione locale. Un valore aggiunto è rappresentato dalla presenza, tra le materie prime, di alimenti biologici. Le preparazioni e i condimenti dovranno essere semplici, andrà limitato l’uso di alimenti conservati. I menu dovranno essere corredati da tabelle dietetiche aggiornate ed esposti nei locali di somministrazione. Indicazioni precise anche su orari (più vicini possibile agli usi comuni) e ambienti: ben areati e illuminati, dovranno ricreare un’atmosfera di tipo familiare, piacevole, favorire la socializzazione e l’integrazione. Tutto il personale coinvolto nella ristorazione assistenziale dovrà seguire corsi periodici di formazione e aggiornamento. Gli anziani nelle Rsa della Toscana - L’italia è il secondo Paese più anziano d’Europa, dopo la Germania (anche se la differenza che li separa è minima, con un indice di vecchiaia – rapporto percentuale tra la popolazione con età maggiore di 64 anni e la popolazione con meno di 15 anni – di 1,43 degli italiani, contro l’1,46 dei tedeschi). Secondo il Rapporto 2009 dell’Ars (Agenzia Regionale di Sanità), in Toscana vivono circa 860.000 persone con più di 65 anni, pari al 24% della popolazione residente. E’ stato stimato che nel 2015 gli ultra65enni arriveranno a 915.000, per superare il milione e 100.000 nel 2050. Nonostante il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione anziana nel suo complesso, la domanda di assistenza (anche a livello di strutture residenziali e semiresidenziali) continua a crescere. In Toscana sono 377 le strutture residenziali e semiresidenziali, e ospitano l’1,3% degli ultra65enni, per un totale di 10.900 anziani (8.600 donne e 2.300 uomini). |
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MOSTRA: GIUDIZI UNIVERSALI BRESCIA: DAL 18 FEBBRAIO 2012 AL 17 MARZO 2012 - ELISA ANFUSO, STEFANO ARICI, DAVIDE DATTOLA, CARLO DUINA, GIANFRANCO GENTILE, LEONARDO MONTEMANNI, LUCIANO PEA, SOFIA RONDELLI E ALESSANDRO TROSO |
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Brescia, 30 gennaio 2012 - Lo Spazio Arte Duina a pochi mesi dalla sua apertura, ha già ampliato i suoi spazi di via Italia 1 a Paitone, e su una superficie di 100 mq presenta il suo terzo appuntamento con una collettiva attuale e originale. La mostra Giudizi Universali vede la presenza di nove artisti, che attraverso l’arte danno forma alla loro idea del 2012, ci raccontano di scenari che si aprono e che antiche profezie, e nuove teorie, ritengono la metamorfosi del mondo per come lo conosciamo. Il 2012 è metafora del futuro, dell’ignoto e dell’incontrollabile, di tutto ciò che sfugge alla razionalità. Visioni apocalittiche dove palazzi sventrati o carcasse di automobili sono l’unica testimonianza di un’umanità scomparsa, oppure paesaggi onirici dove la luce si fa simbolo di un’età dell’oro che testimonia l’avvento di una nuova civiltà rinnovata nello spirito; gli artisti scelti toccano così le corde più profonde della coscienza dello spettatore. Attraverso opere realizzate con le tecniche più diverse e innovative, la mostra plasmerà il futuribile, dove gli artisti mettono in gioco le loro ricerche sviluppando una straordinaria energia creativa. Ne deriva uno stupefacente caleidoscopio artistico che oscilla tra l’ironia, la riflessione e la favola. |
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