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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Febbraio 2012
Politica
IL PARLAMENTO EUROPEO VOTA LA STRATEGIA PER LA CRESCITA  
 
Strasburgo, 15 febbraio 2012 – Oggi i deputati analizzeranno con grande attenzione la strategia della Commissione per rilanciare l´economia europea. La relazione sulla crescita annuale ha messo in evidenza le priorità della Commissione per quanto riguarda la politica economica e budgetaria nei prossimi 12 mesi. I deputati voteranno tre risoluzioni dopo un dibattito. La strategia pone l´accento sul potenziamento della governance politica - tale operazione permetterebbe di ridurre il deficit - e sul rilancio della crescita e del lavoro. Le cinque principali priorità sono: un risanamento del bilancio favorevole alla crescita; l´efficacia dei sistemi di protezione sociale; maggiore crescita e competitività; lotta al lavoro precario tra i giovani e conseguenze sociali della crisi; modernizzazione delle istituzioni pubbliche. Le riforme per la crescita e il lavoro dovranno anche prendere in considerazione le decisioni prese all´interno del Patto di stabilità e crescita, che fanno parte della strategia dell´Unione europea per il 2020. Questo significa un rapporto sull´Europa 2020, un rapporto macroeconomico, un progetto di risoluzione sull´occupazione e un rapporto per la promozione di una politica che promuova la crescita attraverso un sistema di tassazioni più equo. La relazione sull´occupazione e gli aspetti sociali della crescita 2012 è il punto di partenza per il "Semestre europeo del coordinamento macroeconomico", che mira a produrre un quadro legale che permetta agli Stati membri di gestire le loro politiche economiche e budegtarie. Al Consiglio europeo di marzo, gli Stati membri utilizzeranno questo studio per analizzare le principali sfide dell´Unione europea e per suggerire delle azioni per migliorare le politiche economiche e budgetarie.  
   
   
PRIMO RAPPORTO ALERT COMMISSIONE MECCANISMO: AFFRONTARE GLI SQUILIBRI MACROECONOMICI NELLA UE  
 
 Bruxelles, 15 febbraio 2012 - L´ue nuove regole sulla governance economica, il cosiddetto "six-pack" ha due gambe: la sorveglianza fiscale e macroeconomica.La procedura di squilibri macroeconomici è un nuovo strumento che consente di rilevare e correggere rischiosi sviluppi economici. Il suo primo rapporto annuale del meccanismo mai Alert (Amr), adottata ieri, segna l´avvio della sorveglianza. La Commissione europea individua 12 Stati membri la cui situazione macroeconomica deve essere analizzato in modo più approfondito. E ´solo queste le successive analisi approfondite, che valuterà se esistono o meno squilibri e se non sono dannose. Olli Rehn, Vice-presidente per gli Affari economici e monetari e l´Euro, ha dichiarato: " Questa crisi ha messo in evidenza i rischi che gli squilibri macroeconomici rappresentano per la stabilità finanziaria, le prospettive economiche e per il benessere di un paese, i suoi cittadini e l´Unione europea nel suo insieme . Oggi, prenderà il via un approfondito esame della situazione macroeconomica di un paese come primo passo. Se si scopre che gli squilibri esistono e che sono dannosi, questo nuovo strumento è un passo significativo verso correggere gli squilibri che costruito nel corso degli anni. Politiche di bilancio solide e diagnosi precoce e la correzione di squilibri economici a rischio sono le condizioni necessarie per tornare a una crescita sostenibile e l´occupazione ". Sulla base di un tabellone di 10 indicatori macroeconomici, come ad esempio una perdita di competitività, un elevato livello di indebitamento o di bolle dei prezzi delle attività e tenendo conto di altri dati economici, il Rapporto individua meccanismo di allerta gli Stati membri la cui situazione macroeconomica deve essere esaminata in modo più approfondito . Questo è il punto di partenza della nuova procedura di squilibrio macroeconomico (Mip), che intende approfondire il dialogo sulla politica economica con gli Stati membri. Se necessario, la Commissione europea pubblicherà una raccomandazione allo Stato membro interessato di adottare le misure necessarie per correggere la situazione o evitare squilibri di persistenza. La Commissione europea ritiene che la situazione macroeconomica nei seguenti paesi ha bisogno di essere ulteriormente analizzato (in ordine alfabetico): Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Ungheria, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. La relazione giunge alla conclusione che i seguenti paesi hanno non richiedono un ulteriore esame approfondito a questo punto nel tempo: Austria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, e Slovacchia . Tuttavia, per questi paesi, ci saranno raccomandazioni in materia di politiche fiscali e macroeconomiche nell´ambito del semestre europeo. In analisi approfondite sono non stati proposti per la Grecia, Irlanda, Portogallo e Romania, in quanto questi paesi beneficiare di un programma condizionale assistenza finanziaria da parte dell´Ue e del Fmi, e sono quindi già soggetti a una maggiore sorveglianza economica. Tra le ragioni chiedendo in un´analisi approfondita su questi dodici paesi sono i seguenti: Belgio: la perdita di importanti quote di mercato delle esportazioni, va di pari passo con il deterioramento della bilancia delle partite correnti e in calo competitività dei costi. Il livello del debito lordo del settore privato dovrebbe essere considerata in combinazione con alti livelli di debito pubblico. Bulgaria: accumulo molto veloce di entrambi gli squilibri esterni e interni, ma ora il paese sta vivendo correzioni rapide e consistente. Mentre i livelli di squilibri accumulati sono ancora elevati, le prospettive di ulteriori aggiustamenti richiedono un esame più approfondito. Danimarca: T ha pre-crisi boom immobiliare, che ha iniziato da correggere nel 2007, è stato associato a una rapida crescita del credito e un aumento del debito del settore privato, in particolare nel settore delle famiglie. Mentre i prezzi del credito e della casa hanno parzialmente modificato negli ultimi anni, lo stock di debito del settore privato rimane molto elevato. Spagna: sta attraversando un periodo di adattamento, in seguito alla formazione di grandi squilibri esterni ed interni durante la custodia più e il boom del credito. Francia: T qui è stato un progressivo deterioramento della bilancia commerciale, e questo si riflette in un peggioramento del saldo del conto corrente e le perdite importanti quote di mercato delle esportazioni. Italia: significativo deterioramento della competitività a partire dalla metà degli anni 1990 che è anche visto attraverso le continue perdite di quote di mercato delle esportazioni. Mentre l´indebitamento del settore privato è relativamente contenuto, il livello del debito pubblico è un problema, soprattutto in considerazione della debole performance di crescita e carenze strutturali. Cipro: le sfide di ampia portata sia per quanto riguarda la parte esterna ed interna. L´economia cipriota combina persistenti disavanzi delle partite correnti e le perdite di quote di mercato delle esportazioni ad elevato indebitamento del settore privato. Ungheria: un drastico aggiustamento degli squilibri di grandi dimensioni ha avuto luogo. I livelli di indebitamento, in particolare del settore pubblico, ma anche di quello privato, continuano ad essere elevati. Inoltre, il livello di debito estero è il più alto in Europa. Slovenia: rapido accumulo di squilibri interni, con notevole aumento dei costi unitari del lavoro, credito al settore privato e dei prezzi delle case. Il settore bancario fortemente indebitata è sotto sforzo considerevole che l´economia è ora nelle fasi iniziali di un processo di deleveraging difficile. Finlandia: la perdita di importanti quote di mercato delle esportazioni. Il livello di indebitamento del settore privato è stato in costante aumento nell´ultimo decennio, guidato in larga misura da ipoteche crescenti. Svezia: l´indebitamento delle famiglie in aumento, che ora è ad alti livelli nonostante la recente crescita del credito più lenta. Ciò riflette un aumento molto forte dei prezzi delle abitazioni negli ultimi quindici anni che hanno iniziato a stabilizzarsi solo di recente. Uk: la perdita di importanti quote di mercato delle esportazioni negli ultimi dieci anni, nonostante qualche recente stabilizzazione. L´elevato livello del debito privato va visto in congiunzione con un debole situazione della finanza pubblica. Il debito delle famiglie riflette in gran parte mutui in un contesto di elevati aumenti dei prezzi delle abitazioni accumulati. Inoltre, la lettura economica del quadro di valutazione indica la necessità di ulteriori analisi dei fattori e le implicazioni politiche di grandi e prolungati surplus delle partite correnti.  
   
   
IL PIANO DI RICOLLOCAZIONE DEI FONDI POTREBBE MINARE LA FIDUCIA NELLA POLITICA REGIONALE UE  
 
Strasburgo, 15 febbraio 2012 - Il piano della Commissione di canalizzare fino a € 82 miliardi di fondi strutturali non impegnati in programmi per creare posti di lavoro per giovani e sostenere le piccole imprese potrebbe minare la fiducia nella politica regionale dell´Ue, perché questo è precisamente quello che essa già si propone di fare. È stato questo il monito che il Parlamento ha lanciato durante un dibattito lunedì. Il piano, infatti, si propone di utilizzare fondi non ancora impegnati, in progetti regionali specifici, senza il necessario coinvolgimento delle autorità locali. "Crescita e occupazione sono la missione generale della politica di coesione" ma il modo in cui la Commissione ha presentato la sua proposta è "preoccupante", ha dichiarato il presidente della commissione parlamentare per lo sviluppo regionale, Danuta Hübner (Ppe, Pl), in un´interrogazione orale alla Commissione. Secondo il Parlamento, infatti, la proposta crea la falsa impressione che la politica di coesione abbia avuto scarsa efficacia, un´impressione che l´Aula ha respinto fermamente, sottolineando che, al contrario, due terzi dei fondi per le politiche regionali sono già stati utilizzatii o vincolati formalmente. Le regioni devono poter dire la loro sulla riprogrammazione Pur sostenendo le iniziative volte ad aumentare il trasferimento di fondi, ad aiutare le piccole imprese e a combattere la disoccupazione giovanile, Il Parlamento si è interrogato su come l´approccio della Commissione potrebbe essere migliorato poiché lo stesso Commissario Hahn ha ammesso che: "Spetta agli Stati membri dire se vogliono adeguare i propri programmi". Il Parlamento ha anche sottolineato che le regioni e le altre parti interessate devono essere completamente coinvolte, visto che avevano la legittima speranza di ricevere la parte restante dei fondi i quali, secondo il piano della Commissione, potrebbero invece essere dirottati su altri progetti. Il contesto Secondo la Commissione fino a € 22 miliardi di stanziamenti del Fondo sociale europeo (un terzo del suo bilancio per il 2007-2013) e fino a € 60 miliardi di fondi regionali e di coesione (un quinto del loro bilancio 2007-2013) non sono ancora stati impegnati in progetti specifici. La Commissione ha per questo suggerito che questi fondi siano reindirizzati per sostenere l´occupazione giovanile e sistemi di supporto per le piccole imprese se gli Stati membri lo desiderassero. Ciò significa che due anni prima della fine del periodo di programmazione, il 70% del Fse e il 78% del Fondo di coesione Fesr è già stato stanziati o giuridicamente vincolato.  
   
   
EUROBONDS: COSA SIGNIFICA?  
 
Strasburgo, 15 febbraio 2012 - Molti paesi dell´Eurozona hanno subito un drammatico aumento dei tassi d´interesse sui crediti bancari. Martedì, il Parlamento ha interrogato la Commissione sullo stato della preparazione del Libro verde sugli eurobond. Secondo quanto contenuto nella bozza di risoluzione che sarà adottata mercoledì, gli eurobond potrebbero diventare una fonte di stabilità per l´eurozona nel medio termine, mentre serviranno altri strumenti per risolvere le questioni a breve termine. Un bond non è altro che un contratto di debito secondo il quale un investitore accetta di prestare una somma a un´azienda o a un governo concordando un tasso d´interesse. Se l´investitore ritiene che l´investimento sia rischioso - ovvero che lo stato o l´azienda potrebbero avere delle difficoltà a restituire la somma concordata -, per "coprire" il rischio gli assicuratori alzano i tassi d´interesse. Attualmente i paesi fortemente indebitati dell´Eurozona come la Grecia si confrontano a tassi d´interesse estremamente elevati. Più l´economia s´indebolisce, più il costo del loro debito aumenta entrando in un circolo vizioso estremamente difficile da rompere. L´unione fa la forza - Produrre eurobonds significa emettere delle obbligazioni in comune sui debiti sovrani europei. Così facendo un´obbligazione non dipenderà unicamente dall´economia di un paese, bensì dall´insieme dell´Eurozona. Gli investitori avrebbero maggiori garanzie di ritorno sugli investimenti e i tassi d´interesse diminuirebbero, sollevando le economie degli stati più indebitati. Abbassamento del prezzo medio per i crediti, una maggiore coesione economica e monetaria, rinforzamento della stabilità e della resistenza dell´Eurozona... I vantaggi sarebbero notevoli. Mercoledì, un altro passo avanti - Mercoledì 15 febbraio, i deputati voteranno la posizione del Pe in relazione agli eurobonds. Il Parlamento afferma che il presupposto per l´emissione di bond comuni è una maggiore coordinazione fiscale, che migliori la governance economica e promuova la crescita.  
   
   
EURO: UNO SPAZIO DI PAGAMENTO UNICO  
 
 Bruxelles, 15 febbraio 2012 - In futuro, effettuare un bonifico verso o da un conto estero dovrebbe essere ancora più semplice e più rapido di un versamento nel proprio paese. Questo è l´obiettivo dello spazio unico dei pagamenti in euro (Sepa), un tema su cui i deputati si sono confrontati lunedì 13 febbraio ed hanno votato il 14. Un accordo era stato trovato tra il Parlamento europeo e gli Stati membri in dicembre scorso. Lo spazio unico dei pagamenti in euro (Sepa) dovrebbe coinvolgere i 27 paesi dell´Unione europea, ed anche la Svizzera, la Norvegia, Monaco, l´Islanda e il Liechtenstein. I trasferimenti bancari e i bonifici effettuati tra questi paesi dovrebbe diventare come delle normali operazioni nazionali. Se le misure saranno approvate, dovrebbero entrare in vigore dall´1 febbraio 2014 per i paesi delle zona euro, e dal 31 ottobre 2016 per i restanti. In questo modo si risparmierebbero 120 miliardi di euro. Un grande risparmio per i privati - I cittadini europei non dovranno più preoccuparsi di sapere in quale Stato membro devono fare un versamento. Tutti i cittadini che viaggiano all´interno dell´Unione europea potranno così mantenere un conto in banca, in un solo paese, su cui potranno ricevere il proprio stipendio indipendentemente dal paese in cui lavorano. Potranno inoltre pagare delle fatture da un conto domiciliato in un paese diverso. E senza costi supplementari. Questo sistema permetterà inoltre di aumentare la concorrenza tra banche e di abbassare quindi i costi. "L´acquisto di prodotti e servizi su internet sarà reso ancore più semplice in tutta l´Unione", ha aggiunto la deputata finlandese del Partito popolare Sari Essayah, che ha preparato la posizione del Parlamento su questo argomento. Le aziende vincenti - Per quanto riguarda le aziende, questo cambiamento permetterà di stabilire i loro centri di pagamento in qualsiasi Stato membro dell´Unione europea. Di conseguenza la gestione finanziaria sarà più semplice e meno costosa. Infine, il nuovo sistema permetterà di utilizzare solamente il codice Iban, eliminando il codice Bic (Business Identifier Code).  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ALLA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO 2012  
 
Bruxelles, 15 febbraio 2012 - Giovedì 16 febbraio, alle 10.30, presso la Sala Martini (Fiera di Milano –Rho), il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, Commissario all´Industria e all´Imprenditorialità parteciperà all´inaugurazione della lBit 2012. "Il turismo come strumento di sviluppo e le opportunità offerte da Expo 2015 al Paese", unitamente a Gianpiero Cantoni, Presidente della Fondazione Fiera. Seguirà una tavola rotonda alla quale sono stati invitati Piero Gnudi, Ministro Affari Regionali, Turismo e Sport, Roberto Formigoni, Commissario Generale Expo, Giuliano Pisapia, Commissario Straordinario Expo, Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio, Emma Marcegaglia, Presidente Confindustria. Modera Enrico Castelli, Vice Direttore Rai-tg1. Successivamente il Vp Tajani visiterà lo stand della Commissione europea (n° D19 E20 - Pad 4P71) dove verrà intervistato da Patrizio Roversi, testimonial della Commissione europea per la Bit 2012. Patrizio Roversi è l´ideatore della fortunata trasmissione e del sito internet "Turisti per caso". Tuttavia oggi, nel turismo, nulla deve essere lasciato al caso. Il turismo rappresenta una grandissima risorsa economica per l´Italia e per l´Europa: occorre valorizzarla, professionalizzare maggiormente gli operatori, eliminare i vincoli burocratici che ostacolano la circolazione dei turisti di provenienza extra-europea. Il Vp Tajani crede fortemente in questo settore che ricade tra le competenze del suo portafoglio, ed è impegnato a svilupparne le potenzialità con adeguate politiche a livello comunitario. Il programma della giornata è coordinato dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO AGLI AIUTI UMANITARI KRISTALINA GEORGIEVA OGGI A ROMA PER PARTECIPARE ALLA RIUNIONE SULLA CRISI DEL SAHEL  
 
 Roma, 15 febbraio 2012 - La Commissaria europea responsabile per la Cooperazione internazionale, gli Aiuti umanitari e la Protezione civile Kristalina Georgieva è a Roma oggi per partecipare alla riunione dei capi delle agenzie umanitarie e dei governi dedicata alla crisi del Sahel. La riunione, che si terrà presso la sede del Programma alimentare mondiale in Via Cesare Giulio Viola 68/70 verterà sulle possibilità concrete di rafforzare il coordinamento e potenziare l´assistenza umanitaria in tale regione, dove il flagello della fame, causato dalla siccità e dall´insufficiente approvvigionamento alimentare, continua a mietere vittime. L´incontro, presieduto dal Direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale Josette Sheeran, vedrà la partecipazione del Direttore generale dell´Organizzazione delle Nazioni Unite per l´Alimentazione e l´Agricoltura (Fao) José Graziano da Silva, del Presidente del Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) Kanayo F. Nwanze, del Segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore dell´assistenza in emergenza Valerie Amos, del curatore del Programma per lo sviluppo delle Nazioni unite (Undp) Helen Clark nonché del vice amministratore dell´Usaid Nancy Lindborg.  
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER SOVVENZIONI PROOF OF CONCEPT DEL CER  
 
Bruxelles, 15 febbraio 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per sovvenzioni Proof of Concept (Prove di Concetto) del Consiglio europeo della ricerca (Cer). Garantire finanziamenti nella fase iniziale di un´innovazione può essere difficile. Attrarre investitori che sarebbero pronti a rischiare i loro capitali investendo in un´innovazioni che è ancora nella fase di pre-sviluppo è spesso un processo difficile. Molte idee eccellenti e utili con il potenziale di essere commercializzate nel breve termine si perdono nel periodo di transizione, quando sono già considerate promettenti ma troppo nuove per convalidare il proprio potenziale commerciale e quindi capaci di attrarre i capitali necessari per il loro sviluppo. Il Cer finanzia la ricerca eccellente ai confini del sapere. Questa ricerca di frontiera in campi emergenti può spesso coprire elementi di ricerca di base e applicata. Si prevede quindi che le idee finanziate dal Cer portino a innovazioni sociali e tecnologiche che, quando applicate con successo, potrebbero generare enormi benefici economici e societari per l´Europa. Colmando la lacuna di finanziamenti che può verificarsi nelle primissime fasi di un´innovazione, il Cer mira a cogliere il massimo valore dalla ricerca di frontiera che finanzia. Le sovvenzioni Proof of concept del Cer forniscono finanziamenti aggiuntivi per i borsisti Cer per fornire provee di concetto, individuare un percorso di sviluppo e una strategia di diritti di proprietà intellettuale (Ipr) per idee derivanti da un progetto finanziato dal Cer. L´obiettivo è fornire fondi per far avanzare a una fase di pre-dimostrazione le idee finanziate dal Cer per le quali sono state individuate potenziali opportunità di commercializzazione. Il processo di commercializzazione di un´innovazione può variare notevolmente tra i diversi ambiti di ricerca/invenzione e a seconda di quale modello di commercializzazione viene perseguito. Le innovazioni possono essere commercializzate attraverso licenze a una nuova azienda o a un´azienda già esistente o attraverso una start-up finanziata con capitali di rischio, a seconda della natura dell´invenzione/idea, dei relativi potenziali mercati e dei progetti dell´inventore per un futuro coinvolgimento nella commercializzazione. Le innovazioni possono anche alimentare progetti volti ad affrontare obiettivi sociali e ambientali che rientrano nei settori del volontariato e no-profit. Per consultare l´annuncio ufficiale dell´invito: Gu C 29 del 2 febbraio 2012 http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2012:029:0011:0011:it:pdf  e il seguente link http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/ideas?callidentifier=erc-2012-poc    
   
   
EUROREGIONI: RIAPRIRE IL CONFRONTO CON IL TERRITORIO  
 
Bruxelles, 15 febbraio 2012 - - Le regioni sono preoccupate per le conseguenze sul livello locale della crisi macroecononomica e delle scelte che governano la politica europea. L´allarme e´ legato proprio alle scelte macroeconomiche che sembrano ispirare il pacchetto di misure per la nuova politica di coesione. E sono numerose le associazioni europee che esprimono in queste settimane i loro dubbi. L´associazione delle Regioni Europee (Are), che riunisce 250 regioni in tutta l´Unione - 13 sono le italiane -, ha stigmatizzato il fatto che la crisi e la necessita´ di agire rapidamente, abbiano di fatto cancellato il confronto con il territorio, che sta alla base di quella procedura comunitaria definita governance multi-livello. L´are e´ preoccupata, in particolare, del fatto che il metodo "intergovernativo" stia sostituendo il metodo di consultazione previsto dalle procedure comunitarie di "codecisione". Una preoccupazione condivisa dalla Presidente del Comitato delle regioni (Cdr), Mercedes Bresso: "Solo la governance economica basata su una forte partnership con le regioni, puo´ portare a un armonico superamento degli squilibri strutturali, verso un governo economico europeo". La Commissione e´ arrivata a immaginare la sospensione dei fondi strutturali di uno Stato membro che non rispetti le regole della stabilita´ finanziaria. Ma l´Are mette in guardia "contro il grave impatto per la competitivita´ delle regioni, che potrebbero essere chiamate a pagare il prezzo di politiche nazionali non condivise: in questo modo potrebbero essere cancellati proprio i fondi per i progetti di sviluppo in linea con gli obiettivi europei". Sulle stesse posizioni e´ la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm), che ha dedicato una delle sue sessioni al tema della "solidarieta´ europea al servizio dei territori". Per il suo presidente onorario, Alberto João Jardim, presidente della regione autonoma di Madeira (Portogallo), "occorre punire i veri colpevoli e non le regioni, che saranno vittime di errori commessi dai governi nazionali". Il rappresentante del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa (Ccre), Carola Gunnarsson ha detto in proposito di "non capire come sia possibile pensare di raggiungere il pareggio dei bilancio penalizzando citta´, regioni e comuni che forniscono servizi pubblici e occupazione. Questo dimostra che la Commissione europea non crede nel livello locale". Per approfondire questo dibattito a piu´ voci, l´Are ha annunciato un "Summit delle Regioni sulla crisi in Europa" nel mese di giugno, con il coinvolgimento di tutte le reti regionali.  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER A BRUXELLES: COMITATO DELLE REGIONI E INCONTRO CON IL PRESIDENTE UE BARROSO  
 
 Bolzano, 15 febbraio 2012 - Trasferta a Bruxelles per il presidente della Provincia Luis Durnwalder, che mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio partecipa alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, di cui è membro effettivo. In programma anche un incontro con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Nella sessione plenaria di febbraio i componenti del Comitato delle Regioni sono chiamati ad esprimere una serie di pareri sui progetti dell´Ue, tra cui un´agenda europea per l´immigrazione, le future linee di sviluppo dei Gect (i Gruppi europei di cooperazione transfrontaliera come l’Euregio Alto Adige-trentino-tirolo), la modernizzazione del sistema di istruzione superiore. Momento clou, giovedì 16, sarà l’incontro del Cdr con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso per discutere del ruolo delle Regioni e degli enti locali nell’attuazione delle misure europee a favore della crescita e dell’occupazione. Nel corso della "due giorni" di seduta a Bruxelles il presidente Durnwalder parteciperà anche nella sede dell’Europarlamento ad un incontro dei rappresentanti della macroregione alpina per definire la strategia di lavoro e le priorità da presentare all’Ue.  
   
   
LOMBARDIA/GERMANIA.WULFF A FORMIGONI:CI RIVEDIAMO A EXPO IL PRESIDENTE TEDESCO:SIETE FRA LE PIÙ GRANDI REGIONI EUROPA  
 
Milano, 15 febbraio 2012 - Un colloquio a trecentosessanta gradi sulla situazione politico-economica dell´Italia e della Lombardia; l´incremento delle relazioni con le regioni tedesche, un affondo sull´Expo e la promessa fatta dal presidente Wulff di rivedersi proprio in quell´occasione. Questi, in sintesi, i principali temi su cui si sono confrontati, ieri pomeriggio, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il presidente della Repubblica federale tedesca Christian Wulff. E un messaggio, scritto sul libro degli ospiti, che non lascia spazio a interpretazioni: ´Siete una delle più grandi e interessanti Regioni d´Europa´. Cornice dell´incontro il Belvedere al 39° piano di Palazzo Lombardia, che ha accolto anche le delegazioni al seguito dei presidenti. Per la Giunta di Regione Lombardia erano presenti anche gli assessori Romano Colozzi (Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali), Giulio De Capitani (Agricoltura), Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Cultura), Monica Rizzi (Sport e Giovani), Luciano Bresciani (Sanità) e i sottosegretari Paolo Alli (Attuazione del Programma ed Expo 2015) e Alberto Cavalli (Università e Ricerca), oltre all´ambasciatore italiano a Berlino Michele Valensise. I Rapporti Con La Germania - ´E´ stato un colloquio molto interessante - ha spiegato Formigoni - il presidente Wulff è molto interessato e stupito dalla forza economica della Lombardia; gli ho ricordato che la Germania è il nostro primo partner commerciale per import ed export e che i Tedeschi sono secondi investitori nella nostra Regione dopo gli Stati Uniti´. Il Meccanismo Di Compensazione - Il presidente Wulff ha chiesto se in Italia esistono quelli che lui ha definito ´meccanismi di compensazione´, tali per cui le Regioni economicamente più forti sostengono quelle più deboli. Formigoni gli ha spiegato che esiste un fondo di questo tipo, al quale la Lombardia contribuisce per il 54 per cento, ´un po´ troppo, anche perché siamo tra le Regioni che incassano meno dallo Stato. Ad esempio, sul fronte della sanità, siamo quasi in fondo alla classifica e, nonostante questo, il bilancio è in pareggio e il nostro è ritenuto il miglior sistema sanitario a livello italiano´. Interessante su questo versante è dunque l´esperienza dei Länder tedeschi. L´expo - La Germania sembra guardare con grande curiosità e interesse alla manifestazione del 2015, circa la quale il presidente Wulff ha chiesto a Formigoni ragguagli molto precisi non solo sui costi previsti e sui visitatori attesi, ma anche sul sito espositivo. Formigoni ha spiegato che ´Expo seguirà un modello nuovo, che non si concentrerà solo sull´area di Rho-pero, dove sorgeranno i padiglioni espositivi´. ´Questo perché - ha aggiunto - stiamo lavorando a una manifestazione che riempia di eventi Milano e le città vicine, affinché i visitatori siano invitati a immergersi nella vita culturale, artistica, scientifica ed enogastronomica che possiamo offrire´. Wulff, convinto che Milano sarà in grado di superare i 20 milioni di visitatori e scrutando dal belvedere di Palazzo Lombardia il sito espositivo, ha garantito che ´ci sarà´. Una Nuova Stabilità - L´incontro fra i due presidenti si è concluso con un´analisi approfondita sull´attuale situazione politica italiana. ´Abbiamo parlato degli sforzi importanti che l´Italia sta facendo - ha detto Formigoni, spiegando che è stato lo stesso Wulff a introdurre l´argomento - e ha espresso apprezzamento per quanto sin qui fatto´. La strada è tracciata e il convincimento che Italia e Germania debbano camminare insieme nella costruzione dell´Europa, anche in forza dei sentimenti che legano le due realtà, acquista sempre più peso.  
   
   
UMBRIA: VICEPRESIDENTE CASCIARI RICEVE AMBASCIATORE DI TUNISIA  
 
Perugia, 14 febbraio 2012 - Una cooperazione tra Umbria e Tunisia per favorire il processo di libertà, dignità e democratizzazione avviato nel paese nordafricano. L´argomento è stato al centro di un incontro tra la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, e l´ambasciatore di Tunisia in Italia, Naceur Mestiri. Nel corso della visita di cortesia, avvenuta ieri a Perugia nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini, l´ambasciatore tunisino, che era accompagnato dal console di Tunisia a Roma, Ben Mustapha Mohamed Fayçal, ha sottolineato l´importanza "in questo momento delicato dal punto di vista politico ed economico per il suo paese, di coltivare i rapporti di cooperazione con l´Europa per favorire il sostegno alle imprese e la formazione professionale". La vicepresidente Casciari, ha ricordato l´impegno e la volontà della Regione Umbria a sperimentare iniziative basate sullo scambio tra le nazioni e le culture, in particolare quelle che vantano presenze sul territorio regionale, come appunto la Tunisia. A fine colloquio l´ambasciatore ha espresso il proposito di creare un´associazione di immigrati tunisini in Umbria, il cui scopo è quello di favorire l´integrazione, ma anche diffondere la cultura del paese che può contare sulla presenza di molte persone motivate a investire in un progetto di vita e di lavoro utile e onesto nella nostra regione. La vicepresidente Casciari, ha manifestato interesse per l´iniziativa e si è dimostrata disponibile a sostenerla ed inserirla tra le attività avviate dalla Giunta regionale per favorire il processo di integrazione.  
   
   
IL SINDACO DI MILANO PISAPIA INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, CHRISTIAN WULFF  
 
Milano, 16 febbraio 2012 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha incontrato ieri mattina a Palazzo Marino il Presidente della Repubblica Federale di Germania Christian Wulff. All’incontro hanno presenziato anche l’ambasciatore tedesco a Roma Michael Gerdts e l’ambasciatore d’Italia a Berlino Michele Valensise. La situazione politica ed economica nell’Unione Europea e il potenziamento della cooperazione tra imprese anche in vista di Expo Milano 2015, cui la Germania ha già dato la sua adesione, sono stati al centro dei colloqui.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRERA´ IL DALAI LAMA AD UDINE IL 22-23 MAGGIO 2012  
 
Udine, 15 febbraio 2012 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, incontrerà i prossimi 22 e 23 maggio il Dalai Lama che giungerà in Friuli e ad Udine per alcuni incontri pubblici. La notizia è stata confermata ieri nel capoluogo friulano nel corso del colloquio che il presidente del Friuli Venezia Giulia ha avuto con Lobsang Phende, che da 11 anni vive nel monastero buddhista di Polava, in comune di Savogna, gestito dal centro Cian Ciub Cio Ling, dove è attiva una comunità con oltre 200 fedeli. Dopo la lunga permanenza in Friuli, Lobsang Phende è stato ora chiamato direttamente dal Dalai Lama a guidare il più grande monastero tantrico dell´India, nel Sud del Paese. Tondo e Lobsang Pendhe si sono soffermati sulla situazione del Tibet (il monaco è scappato dal Tibet nel 1959 ed ovviamente ancora oggi non può tornarci - vive in Italia da rifugiato politico, in attesa di ottenere la cittadinanza italiana) che non da oggi affronta una situazione terribile, "una vera tragedia", ha osservato il presidente, in cui ai tibetani - come riferito da Lobsang Pendhe - è ormai proibito addirittura di parlare la propria madrelingua, sostituita in tutto e per tutto dal cinese. "Siamo vicini al popolo tibetano", ha indicato Tondo, che ha anche espresso la volontà di assumere nel prossimo futuro, magari proprio in concomitanza con la visita del Dalai Lama, qualche iniziativa per testimoniare la vicinanza al popolo tibetano del Friuli Venezia Giulia, "terra da sempre votata alla multiculturalità ed alla multireligiosità", e per ribadire l´esigenza di tutte le Nazioni del pieno rispetto di tutti i popoli e di tutte le piccole e grandi collettività.  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: COALIZIONE PIÙ COESA, DIALOGO E ROAD MAP SVILUPPO IN ARRIVO SPENDING REWIEW E REDDITO MINIMO GARANTITO  
 
Potenza, 15 febbraio 2012 - Le ragioni politiche alla base di una ritrovata coesione della coalizione e di una più vasta unità di intenti estesa a tutte le forze politiche per obiettivi strategici per la Basilicata; le azioni messe in campo e quelle al varo per affrontare la crisi e portare avanti le politiche sanitarie, ambientali, di sviluppo e di coesione; una road map di singole azioni strategiche da porre in essere nel 2012. Si è articolata in questo modo la relazione con cui il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha presentato ieri al Consiglio Regionale la nuova giunta. La fase politica - Una riflessione partita dall’analisi di come la fase attuale faccia emergere una “grande esigenza di responsabilità e di attendibilità che il nostro lavoro – ha detto De Filippo ai Consiglieri - pretende oggi più di ieri”. Da qui, ha ricostruito il presidente, il percorso intrapreso dalla coalizione per essere “più coesi, più saldi”. “Non ci siamo avventurati in trasformismi o ribaltoni – ha aggiunto - anzi vorrei dire che l’atto forte e di coraggio nella composizione della Coalizione lo abbiamo effettuato nel 2010 quando Api, Udc e Sel insieme a Socialisti, Popolari Uniti, Idv e Partito democratico per una esperienza tutta lucana e per ragioni di affinità molto chiare in Basilicata decisero di costruire insieme uno dei più originali equilibri politici del nostro Paese”. “Rimettere in discussione oggi quello schema ci sembrava del tutto illogico” - ha sottolineato De Filippo, che ha invece indicato le scelte fatte, quali “un ulteriore riequilibrio nelle forze che erano al governo, una più netta volontà di perimetrare il programma con più chiari e condivisi profili di concretezza e ulteriori elementi che le novità della crisi hanno consigliato alle forze politiche, una nuova rappresentanza del gruppo Pd che aveva dibattuto molto sui temi della propria rappresentanza sin dall’inizio della legislatura”. Ma da De Filippo è venuto anche un riconoscimento e un invito alle forze che sono al di fuori della coalizione di maggioranza. “Avevo percepito dall’inizio di questa legislatura – ha spiegato - quali erano i nuovi connotati che si stavano rafforzando nel nostro Paese. Nasceva da questi spunti la volontà di un’azione coinvolgente del Consiglio e di tutte le forze politiche su alcune questioni”. “Ci fu un significativo richiamo di tanti – ha ricordato il presidente -, allora stringiamoci a coorte si disse. I tempi pretendono questo slancio”. “Io – ha osservato De Filippo - mi sento di confermare una impostazione che è istituzionale prima che politica, che è a ridosso degli interessi generali della Basilicata”. I traguardi conseguiti - Il presidente della Regione ha poi ricordato alcuni dei risultati frutto di questa fase politica: “Io considero nei numeri il primo capitolo infrastrutture un buon risultato – ha detto - e se si approfondisse l’aritmetica ci si renderebbe conto anche della quantità e non solo della qualità. Vorrei solo ricordare che l’adeguamento della tratta ferroviaria Potenza-foggia per 200 milioni di euro sono risorse nazionali mentre l’intero tragitto dell’Alta Velocità Napoli-bari per ora è una riprogrammazione di risorse esattamente delle due Regioni Puglia e Campania. Ci fu un lavoro serio e lineare e leale fra tutti in questo Consiglio con una collaborazione seria dell’allora sottosegretario Viceconte. Potrei riferire anche l’altra buona pratica che è l’accordo con il Miur dopo la nostra legge regionale per rafforzare il nostro debole sistema universitario”. E, ha aggiunto: “Stessa cosa direi sul noto art. 16 del Decreto Monti, scritto nella formulazione accettata alla lettera dal gruppo di lavoro insediatosi dopo la sottoscrizione del Memorandum, che punta a mio parere a rivoluzionare i rapporti fiscali nell’attività estrattiva prima formulazione storica di un vero federalismo delle risorse” E poi l’auspicio a “continuare così, con la stessa lena e determinazione, io spero anche sulla risorsa idrica. Dopo la bella discussione in Consiglio regionale posso dire che tutto si sta indirizzando verso gli obiettivi dai più auspicati”. Il Patto per la crescita Obiettivo 2012 - Tra le azioni messe in campo, De Filippo ha più volte sottolineato quella di forte concertazione con le parti sociali che si è tradotta nel patto per la crescita “Obiettivo 2012”. “L’imponenza della congiuntura ed i suoi effetti di spacchettamento economico e sociale, soprattutto sul mercato regionale del lavoro – ha spiegato - hanno responsabilmente portato Regione Basilicata, Cgil-cisl-uil, Confindustria e tutte le altre associazioni datoriali a dar vita ad una nuova e più ampia relazione istituzionale”. E lo stesso presidente ha illustrato gli specifici strumenti messi in campo dall’intesa. “Su una dotazione complessiva di ben 150 milioni di euro – ha detto - sono state già avviate iniziative per 64 milioni a favore dell’occupazione come il Microcredito, il Fondo regionale di Venture Capital e l’Edilizia pubblica agevolata. Sul versante della lotta alla burocrazia ed a sostegno dei processi d’innovazione legislativa si è istituita una Task force per la sburocratizzazione e deliberato il disegni di legge regionale sulla ‘Qualità della normazione e della semplificazione amministrativa’. Inoltre – ha aggiunto - per rafforzare la competitività regionale si è provveduto ad un bando pubblico per la dotazione della Banda Larga, assieme al Ddl sul ‘Contrasto al lavoro irregolare’ e a quello sulla ‘Promozione dei sistemi produttivi locali e contratti di rete’”. Le politiche sanitarie - De Filippo si è poi soffermato sulle politiche sanitarie, indicando sia la difficoltà del momento, sia le iniziative messe in campo per sostenere e potenziare i servizi. Un problema non solo lucano, visto che “con le ultime manovre finanziarie nazionali - ha spiegato - il prospetto allarmante è che i tagli possano raggiungere i 17 miliardi di euro, mettendo a rischio la sostenibilità dell’intero sistema sanitario, a partire dalla qualità dei servizi, dall’appropriatezza delle prestazioni e dalla garanzia di unitarietà. La nostra quota di tagli salirebbe a 170 milioni di euro” - ha aggiunto, spiegando che “nonostante tutto, il tentativo di governance introdotto dal Piano regionale integrato della Salute, attualmente all’esame del Consiglio regionale, mira ad avere una sanità organizzata in maniera coerente che funzioni meglio nella sua offerta avanzata di servizi di salute e costi soprattutto meno”. Un ruolo strategico, in questo, lo avrebbe l’organizzazione dei servizi a rete. E sempre in tema di sanità ha annunciato che “è in corso di analisi una nuova proposta per la modulazione del ticket su farmaceutica e specialistica in base all’Isee e si procederà anche in direzione dell’elaborazione di pacchetti di ticket per patologia/percorso diagnostico-terapeutico, al fine di evitare costose duplicazioni di ticket a carico dei cittadini nell’ambito di processi diagnostici e terapeutici complessi”. I servizi locali Restando in tema di servizi, il presidente ha ricordato come “la riorganizzazione degli assetti territoriali regionali, con la definitiva realizzazione delle Aree Programma, consentirà di dare efficienza all’erogazione dei servizi pubblici locali, che saranno gestiti in forma associata sulla base di bacini territoriali e di utenza ottimali ed al contempo si eviterà di dover ridurre servizi pubblici essenziali, sulla base del sostanziale azzeramento dei trasferimenti dello Stato agli enti locali e dell’inasprimento dei criteri del patto di stabilità interno”. L’attenzione all’ambiente - Grande spazio il presidente lo ha anche riservato all’ambiente: “La Regione – ha detto - ha messo al centro della sua iniziativa istituzionale lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’alta qualità ambientale, sociale, economica”. E De Filippo ha indicato una serie di azioni per perseguire “la riduzione della vulnerabilità del sistema ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, la promozione di modelli avanzati di governance ambientale”, citando in particolare “il miglioramento e l’ottimizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti”, “l’avanzamento della gestione ambientale del ciclo dell’acqua”, “la Tutela della qualità dell’aria attraverso l’emanazione del Piano regionale della Qualità dell’Aria, di cui – ha annunciato – sarà a breve prodotto un Piano stralcio che riguarderà la Val D’agri”. E ancora “la tutela della biodiversità e dei nostri asset naturalistici”, “il potenziamento e implementazione di sistemi innovativi di controllo ambientale, attraverso l’imminente avvio nei prossimi giorni del Centro di Monitoraggio Ambientale Regionale”, “il funzionamento dei sistemi di controllo innovativi prescritti ai grandi player industriali”, l’informazione e comunicazione ambientale come l’elemento sostanziale di reale partecipazione, la legge di Riforma di Arpab, con Ddl approvato dalla giunta regionale che traguarda obiettivi di efficientamento, di qualità tecnica, di orientamento al risultato, di trasparenza e governo della gestione e dei costi”, l’impulso alle attività di gestione della bonifica dei Sin di Tito e Val Basento”, “la valorizzazione economica e socio-ambientale della nostra forestazione”. Le politiche energetiche - Basata sull’ambiente anche la linea illustrata in materia di politiche energetiche. “La ricerca di un adeguato equilibrio tra sviluppo economico e tutela dell´ambiente sarà dunque la bussola per l´orientamento delle politiche regionali in materia di gestione delle risorse naturali” - ha detto in particolare parlando di estrazioni petrolifere, aggiungendo che “se infatti la Basilicata svolge consapevolmente ed in maniera del tutto solidaristica una funzione servente in materia energetica verso l’intero Paese, allo stesso modo però esige un ristoro che sia perfettamente adeguato all’entità dell’impatto ambientale ed esteso anche alla fiscalità tributaria, intesa nella sua totalità. La nostra rotta in campo energetico è chiarissima, proiettata com’è a perseguire uno scambio politico epocale, a costruire una prospettiva lungimirante di trasformazione e qualificazione della stessa struttura produttiva e civile regionale, anche secondo una prospettiva ecosostenibile più volte richiamata ultimamente da Rifkin”. “In questo quadro – ha ammonito - qualsiasi aumento di produzione, sottoposta ad una rigorosa valutazione di sostenibilità, sarà possibile solo dopo democratiche e trasparenti valutazioni della comunità a partire da questo Consiglio. Non si sta trivellando e non si potrà trivellare nulla se non a queste condizioni. Le attuali attività industriali delle compagnie, ricordo, sono quelle autorizzate nel 1998 e nel 2006”. De Filippo ha quindi illustrato la strada intrapresa sul versante delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. “E’ la strada della sostenibilità energetica – ha detto - sulla quale hanno cominciato ad operare, sotto la regia della Società Energetica Lucana, tante amministrazioni pubbliche regionali (Aziende sanitarie, enti sub regionali, Consorzi, Acquedotto Lucano) e numerose amministrazioni comunali coinvolte dalle Province nel programma europeo del Patto dei Sindaci”. La road map 2012 - Puntuale, poi la road map delle cose da fare per il 2012 che il presidente ha sottoposto al Consiglio, con azioni finalizzate a “più occupazione attraverso un rafforzamento della competitività strutturale degli assetti socio economici regionali; una spending rewiew per eliminare sacche residue d’inefficienza nella composizione della spesa pubblica e reimpiegare le risorse rivenienti su obiettivi di sviluppo; innovazione della macchina amministrativa regionale, al fine di aumentarne l’efficienza organizzativa, la produttività e l’efficacia dei servizi a favore di imprese e cittadini”. “La risposta a questi obiettivi strategici – ha osservato il presidente - costituisce la condizione necessaria per stabilizzare il quadro regionale, rendendolo meno vulnerabile”. Ha annunciato che “a partire dal 2012 si provvederà a redigere un Piano Integrato per la Competitività e l’Occupazione che integri politiche per l’impresa, per le infrastrutture, per la ricerca e sviluppo e l’innovazione tecnologica, per l’istruzione e la formazione professionale, nonché le politiche attive del lavoro”. In particolare ha annunciato “incentivi all´assunzione di lavoratori compresi nella fascia di età fra i 30 ed i 50 anni che, nell´assetto normativo attuale, si trovano privi di agevolazioni all´assunzione”, “Credito d´imposta per l´occupazione, uno strumento di agevolazione per ridurre l’ingente pressione fiscale che grava sulle imprese e favorire l’assunzione a tempo indeterminato”, misure per il “ricambio generazionale nelle Pmi lucane, con lo scopo non soltanto di affiancare un lavoratore giovane ad uno prossimo alla quiescenza, ma anche di preservare l’esistenza della stessa impresa”, “una adeguata organizzazione normativa dell´apprendistato”, “sostegno all´autoimpiego per la realizzazione e l´avvio di piccole attività imprenditoriali” e il “Reddito minimo garantito secondo le indicazioni provenienti da Europa 2020”, “avviando contestualmente un lavoro di riconfigurazione dei modelli di welfare sperimentati con Cittadinanza solidale e Copes”. Nella road map anche la revisione della spesa, strumento che il presidente ha indicato quale essenziale per “garantire l’efficientamento della spesa corrente, condizione indispensabile per incrementare quella in conto capitale” e che potrebbe operare attraverso “la costituzione, senza ulteriori oneri per la finanza regionale, di una Task force per l’efficienza della spesa” per individuare eventuali “duplicazioni, sprechi, risorse bloccate, risorse assegnate per obiettivi non più attuali e adeguati rispetto alla realtà, o che potrebbero generare un beneficio sociale superiore se riallocate in modo diverso” e con l’obbligo normativo di un’analisi costi-benefici per “tutte le spese per investimenti pubblici finanziate da risorse del bilancio regionale, al di sopra di una soglia predeterminata”. Ancora sarà messa in campo la Stazione Unica Appaltante. “In tal modo – ha spiegato il presidente - si realizzeranno procedure sempre più trasparenti, omogenee e coerenti soprattutto con scelta dell’offerta più vantaggiosa per la pubblica amministrazione, economizzando di fatto la spesa pubblica e rendendola più efficiente e rapida”. La governance - De Filippo ha prospettato anche “l’ipotesi di riorganizzare gli asset dei Dipartimenti, con particolare riferimento agli ambiti della programmazione, della gestione delle risorse, della politica fiscale, dell’innovazione e della semplificazione al fine di dare maggiore capacità d’innovazione al profilo dell’Amministrazione regionale ed alla sua governance”. “Un perimetro concreto e operativo” - Una serie di azioni e misure che il presidente ha indicato quale “un perimetro concreto ed operativo di questioni alcune delle quali declinate in tante discussioni in questi ultimi mesi. Io credo si debba rilanciare il nostro lavoro che come appare nei momenti migliori è il frutto di un dibattito ricco e competente proiettato, in genere, a fare il bene della Basilicata. Ci sono tutte le condizioni – ha aggiunto - per garantire cooperazione e visibilità ai contributi che gruppi e partiti possono offrire. Ricercando le pratiche migliori nei nostri atti e nei nostri comportamenti. Evitando sillogismi irreali, parallelismi fantascientifici, involuzioni comunicative che pure si espandono con facilità e fertilità nella Basilicata”. Un ringraziamento, infine, il presidente lo ha rivolto agli assessori della precedente giunta Erminio Restaino e Rosa Gentile. “Loro – ha detto De Filippo concludendo la sua relazione - sanno che la vita pubblica è fatta di avvicendamenti di chiamate e di passi indietro in un cammino che fa diventare esaltante la vita democratica. Io so che loro sono consapevoli che null’altro deve e può animare le nostre decisioni pubbliche ed è per questo che con estrema sincerità e amicizia li vorrei ringraziare per il lavoro svolto”.  
   
   
BASILICATA: CONSIGLIO REGIONALE, IL DIBATTITO SU RELAZIONE DE FILIPPO GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI SULLA RELAZIONE PROGRAMMATICA E SULLA NUOVA GIUNTA.  
 
 Potenza, 15 febbraio 2012 - Il dibattito sulla relazione programmatica del presidente De Filippo è stato aperto ieri da un intervento del consigliere Franco Mattia (Pdl), a parere del quale "il dibattito di oggi non può esaurirsi intorno alla relazione programmatica che ha accompagnato la presentazione della nuova Giunta". Per Mattia "la verifica politica è la crisi di una classe dirigente, durata troppo tempo con gravi ripercussioni sulla competitività del sistema regionale". Ha inoltre parlato di "inadeguatezza della classe politica che ha governato e governa la Regione, incapace di trovare un assetto stabile e di dotarsi di una strategia. Si dica la verità sui giochi interni al Pd e su questa crisi, che non è stata risolta con l´annunciata discontinuità". Gli ha fatto eco Mariano Pici (Pdl) per il quale la verifica politica "nasce da una crisi profonda del Pd, che viene indicato dai mass media come un ´partito regione´ contornato da tanti vassalli" e c´è il dovere "di dire la verità sulla situazione economica, sul fallimento delle politiche del centrosinistra". A suo parere "una buona opposizione, non distruttiva, costruttiva ma ferma, corretta e leale, può essere di beneficio, per il bene dei lucani". "La maggioranza potrà anche dare un voto positivo, ma è chiaro che è spaccata, che emergono forti criticità e insoddisfazioni fra i partiti che la compongono", ha affermato il consigliere Gianni Rosa (Pdl). "La verità è sotto gli occhi di tutti - ha aggiunto - De Filippo non ha il coraggio di dire ai lucani ciò che è successo ed il governo regionale è stato incapace di risolvere i problemi dei lucani". Il capogruppo del Psi Rocco Vita ha ricordato di aver espresso più volte "un giudizio severo sulla prima Giunta per l´esclusione della sinistra, per la mancanza di collegialità e di decisioni condivise e per un elemento destabilizzante, cioè le evidenti divisioni del Pd. Giudizio che più volte ci ha fatto chiedere un cambio di passo. Avremmo dovuto cogliere questa occasione per discutere di politica e di politiche, e poi passare agli organigrammi, invece gli organigrammi hanno prevalso sulle politiche ed i socialisti sono insoddisfatti e preoccupati: non c´è stata rottura e discontinuità se non quella nell´alleanza di centrosinistra". Ha però definito importanti i riferimenti fatti dal presidente De Filippo al reddito di cittadinanza e al piano del lavoro. Critiche anche dal capogruppo dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione, per il quale "non avevamo bisogno di perdere tempo per risolvere un problema politico tutto interno al Pd. Serve una seria riflessione sul piano programmatico da parte delle forze che hanno sostenuto il centrosinistra, ed occorre riconoscere alle varie forze la stessa dignità, evitando di scambiare la coerenza con la sottomissione". A parere del capogruppo di Sel, Giannino Romaniello, "ci sono momenti in cui gli interessi generali e delle istituzioni devono prevalere sugli interessi dei partiti", e "la crisi avrebbe richiesto una riposta diversa dal centrosinistra". Romaniello ha parlato della "mancata attuazione della riforma della governance in agricoltura, del ritardo dell´aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, degli effetti negativi che sta determinando sui giovani lucani il progetto un ponte per l´occupazione", sottolineando la necessità di "riaprire la partita del petrolio per ricontrattare con le compagnie le compensazioni e non certo per aumentare la produzione di barili". A suo parere la relazione del presidente De Filippo "glissa sulle vere ragioni della verifica", il cui esito è "un assetto di giunta tutto teso a mantenere gli equilibri interni al Pd, un assetto che ancora una volta esclude la sinistra". "Non è facile ridefinire un nuovo orizzonte", ha concluso Romaniello esprimendo però la convinzione "che un altro centrosinistra è possibile". “Non c’è nessuna intenzione di entrare nella maggioranza – ha spiegato nel suo intervento il capogruppo di Ial Alfonso Ernesto Navazio -, c’è, invece, una volontà: quella di fare qualcosa più che dire qualcosa e un’offerta: quella di misurarci sui temi elencati nella relazione, temi che apprezziamo, soprattutto quello riguardante la costituzione di una task-force per verificare i capitoli di bilancio in maniera approfondita e quello sull’introduzione dell’analisi valutativa quale obbligo normativo. La relazione che abbiamo ascoltato, per alcuni versi ci conforta per altri ci lascia preoccupati. Apprezziamo il fatto che la nostra proposta di legge sulla stazione unica appaltante veda un rilancio nella relazione programmatica, ma riteniamo giusto tenere alta l’attenzione sui temi ambientali, con la messa in atto, di una informazione a portata di tutti”. Il consigliere Enrico Mazzeo (Idv) avrebbe preferito “che la relazione fosse stata costruita su fatti programmatici, che avesse messo in luce le ombre, che avesse approfondito situazioni di particolare valenza, come lo spopolamento dei nostri Comuni (quando una regione perde abitanti c’è qualcosa che non va); l’utilizzo delle risorse economiche, (i soldi che stiamo impegnando nei vari settori sono spesi nella maniera più giusta?). Mi sarei aspettato una relazione più tecnica, capace di aggiustare il tiro e di guardare non al domani ma al dopodomani. Noi abbiamo il dovere, ma sicuramente più il Governo, di creare un nuovo modello di sviluppo e di consegnare un ambiente sano ai nostri giovani. Ciò che spetta al centrosinistra è di ripiegarsi sulle cause che hanno portato all’autoesclusione del gruppo Sel, un pezzo importante della coalizione”. “Dopo un lungo ed estenuante tempo di attesa – ha affermato il consigliere Mario Venezia del Pdl - ci aspettavamo un discorso diverso e invece ciò che abbiamo ascoltato è molto più confuso rispetto alla relazione programmatica di due anni fa. Solo parole e non un’analisi attenta di quanto accade in regione: spopolamento, disoccupazione, stato di povertà per molte famiglie, record di cassa integrazione, e di fallimenti. Non una parola sull’agricoltura che è il settore primario della nostra regione e un Piano sanitario che sembra un mero atto ragioneristico, esclusivamente teso a diminuire i costi senza nessun accenno alla ricerca e all’innovazione, senza nessuna misura che dia l’idea di una sanità moderna. Tutto quello che accade non può essere sempre colpa del Governo nazionale, è giunto il momento signor Presidente, di interrogarsi seriamente e di ammettere che non ha realizzato niente di quanto aveva promesso, e quindi è ora di voltare pagina”. Per Antonio Autilio (Idv) “ogni crisi politica prevede che ci sia una verifica, quella di oggi ci offre la possibilità di compiere una serie di riflessioni e considerazioni come quella sulla scelta di Sel di non voler far parte del centrosinistra. Ci sono obiettivi importanti che non possono vederci distanti. Nella relazione ho colto uno spunto di grande interesse, quello del Piano integrato per l’occupazione con la previsione di una sinergia tra i due dipartimenti regionali interessati. Un punto che può diventare il fiore all’occhiello di questo nuovo Governo, sappiamo bene che il problema principale della nostra regione è proprio l’occupazione. Ciò che sarà necessario fare è porre a regime i distretti formativi, mettendo in contatto il momento formativo con la realtà imprenditoriale; prestare la giusta attenzione alla questione ambientale, con la messa in atto di iniziative capaci di tutelarla; predisporre un disegno di legge da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale teso all’aumento delle royalties per poi presentarlo al Governo nazionale”. Per Francesco Mollica (Mpa) le parole di De Filippo “sono un film già visto che ha fatto registrare interventi impietosi e critici anche da parte di consiglieri della maggioranza, e messaggi cifrati chiaramente collegati al discorso delle nomine. Ci aspettavamo un ragionamento costruttivo e invece mala tempora currunt. Chi dava per scontata la presenza di un esponente dell’Intergruppo in Giunta, ha sbagliato. Ciò che ci interessa e ci appassiona sono le cose che bisogna fare per questa regione non dove si fanno, e con il voto favorevole che abbiamo assicurato alla finanziaria regionale abbiamo mostrato con evidenza che non siamo interessati alla mera logica del do ut des. Sulle questioni che avevamo posto come Intergruppo, e che sono state prese in considerazione in questo programma, vorremmo poter collaborare”. “I temi affrontati nella relazione del presidente De Filippo siano attuati in maniera veloce dall’esecutivo in considerazione della grave crisi che l’Italia sta vivendo”. E’ quanto auspicato dal neo consigliere Vito Gaudiano del gruppo Misto il quale ha invitato la Giunta a porre in essere azioni in grado di “invertire la tendenza di recessione economica e lavorativa”. Gaudiano nel sottolineare il suo recente ingresso in Consiglio regionale e la sua adesione al gruppo misto ha ribadito il sostegno al centro-sinistra e al presidente De Filippo. “Penso che il presidente De Filippo nella sua relazione abbia bene interpretato il momento difficile – ha detto Alessandro Singetta dell’Api - e sia stato in grado di esprimere una visione del futuro a medio e lungo termine di questa regione che può portarci fuori dalle difficoltà. Il che significa non soltanto definire tutto con uno slogan ma cercare di interpretare al meglio i tempi che stiamo vivendo”. Singetta ha aggiunto che “il centrosinistra ha in sé la capacità di autoriformarsi e di individuare quelle eventuali carenze che possono, se affrontate bene e tempestivamente, riuscire a portare questa regione fuori dal guado”. Per Roberto Falotico (Plb) "qualche passo in avanti è stato fatto, e noi faremo il nostro lavoro senza sconti, sostenendo le proposte che ci convincono e contrastando quelle che riteniamo sbagliate. Abbiamo votato la finanziaria perché conteneva misure, ad esempio nel settore della sanità, non risolutive ma che andavano nella direzione da noi indicata". "Abbiamo tutti un problema – ha aggiunto - quello del lavoro e dell´occupazione su cui impegnarci oggi". Per Michele Napoli (Pdl) la maggioranza di centrosinistra "è ancora ripiegata su se stessa e l´agenda degli interventi continua ad essere desolantemente vuota". Napoli ha richiamato i dati della crisi economica e della disoccupazione, evidenziando che dalle più recenti analisi "il risultato della Basilicata appare davvero deprimente". Ha inoltre indicato l´impellente necessità "di realizzare riforme che cambino il volto della Basilicata, liberando risorse per i giovani e gli imprenditori. Ecco i suggerimenti di una opposizione seria e responsabile che sa proporre misure per la crescita economica e il futuro dei giovani, insieme alle riforme istituzionali". Per il capogruppo dell´Idv Nicola Benedetto "la relazione del presidente De Filippo è condivisibile, ma manca l´intreccio con la nuova Giunta, non convincono i tempi della verifica e la nomina dei nuovi assessori appare soprattutto come un´esigenza interna al Pd". A suo parere "serve più dialogo nella maggioranza e collegialità nelle scelte. Prendiamo atto della scelta di Sel, sta a noi far andare avanti il programma di legislatura definito anche con il contributo di questo partito". "Il presidente De Filippo - ha detto il capogruppo del Pd Luca Braia – ha fornito una declinazione concreta e persuasiva di quel che significa adottare, anche nella nostra regione, le parole d´ordine di un nuovo ciclo politico e di un nuovo modello di sviluppo che traduca nell´epoca della nuova scarsità i valori di efficacia, efficienza, equità, sobrietà in una parola: un nuova sostenibilità. "I prossimi mesi - ha sottolineato - saranno decisivi per un´efficace risposta alla crisi. I cittadini e le imprese attendono azioni e soluzioni rapide ed efficaci in grado di allentare velocemente l´asfissiante morsa di una crisi economica resa sempre più incalzante e devastante da un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha raggiunto livelli che tutti giudichiamo davvero insostenibili". Il dibattito è stato concluso da una breve replica del presidente della Giunta regionale Vito De Filippo. Il Consiglio ha, poi, approvato a maggioranza, con la sola astensione del consigliere Michele Napoli del Pdl, una mozione sulla questione dell´emergenza maltempo, proposta dal consigliere Mollica (Mpa) e sottoscritta dai consiglieri Falotico (Plb), Rosa (Pdl), Gaudiano (Gruppo Misto), Navazio (Ial), Romaniello (Sel), Mazzeo (Idv), Braia, Dalessandro, Robortella e Santochirico (Pd), che impegna il presidente della Giunta regionale e gli assessori "a voler mettere in campo azioni finalizzate a contribuire alle spese sostenute dagli enti locali della Regione a partire dall´inizio delle eccezionali nevicate", a rivedere la normativa sulla protezione civile (lr n. 25/99) ed a "predisporre atti che possano prevedere l´utilizzo di uomini quali i lavoratori ´Vie Blù´, i braccianti forestali, i fruitori del reddito di cittadinanza solidale e chiunque a vario titolo dipenda dai finanziamenti regionali".  
   
   
SI È RIUNITO A VIBO VALENTIA IL COMITATO DI SORVEGLIANZA SUL POR CALABRIA FSE 2007- 2013  
 
 Catanzaro, 15 febbraio 2012 - Si è riunito ieri mattina a Vibo Valentia il Comitato di sorveglianza per discutere sullo stato di attuazione del Por Calabria Fse 2007-2013. I lavori, coordinati dall’Autorità di gestione Bruno Calvetta, sono stati introdotti dall’assessore regionale al Lavoro, formazione professionale e politiche sociali, Francescantonio Stillitani, il quale ha messo in evidenza il risultato ottenuto dalla Regione Calabria in termini spesa dei fondi comunitari. “Un dato ottimo – ha affermato Stillitani - comprovato anche dal confronto con le altre regioni obiettivo 1, dal quale si evince che la Calabria si attesta al primo posto con un 25,4% di spesa, seguita dalla Puglia con 20,5%, Sicilia con 16,5 e la Campania con 13,7. Il contenuto dei bandi emanati – ha aggiunto – confermano inoltre la filosofia dell’amministrazione regionale che, fin dall’inizio, si è posta come principale obiettivo, non solo quello di spendere le risorse, ma di spenderle in maniera produttiva”. Dai dati presentati durante la riunione del Comitato di sorveglianza si evince come la Calabria sia passata da una spesa di 63,31 milioni di euro, certificata il 17-06-2010, a 218 milioni di euro certificati al 31-12-2011. “Segno tangibile – ha sottolineato l’assessore Stillitani - che abbiamo operato bene. Un lavoro che ha fatto si che la Calabria sia prima in termini di spesa dei fondi comunitari Fse. Un risultato raggiunto anche grazie alla fattiva collaborazione dell’Autorità di gestione Calvetta, di tutti i dirigenti di settore e di tutti i funzionari del Dipartimento 10. Quello che è certo – ha rimarcato Stillitani – è che non ci fermeremo qui. Abbiamo già speso gran parte dei fondi a nostra disposizione ed oggi presenteremo una rimodulazione delle risorse ancora disponibili. Risorse pari a circa 130 milioni di euro, da rastrellare nei vari assi che utilizzeremo per raggiungere uno degli obiettivi prioritari di questa amministrazione regionale, ovvero quello di creare nuova occupazione giovanile. A tal proposito metteremo in campo tutta una serie di interventi che ci permetteranno di creare quanta più occupazione possibile in Calabria”. Per l’assessore Stillitani è altresì “necessario prestare particolare attenzione al partenariato, che deve continuare ad essere un punto di riferimento dell’amministrazione regionale nella scelta delle attività da programmare e nelle modalità di attuazione”. Stillitani ha anche rivolto il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali “che - ha detto - senza mai assumere un atteggiamento di contrarietà pregiudiziale, hanno aiutato l’assessorato al lavoro nelle proprie scelte operative”. Nel corso della riunione, Calvetta e i responsabili di asse hanno esposto i risultati ottenuti e le attività programmate. Sono seguiti poi i numerosi interventi dei componenti del partenariato, alcuni dei quali, ciascuno per la propria competenza, pur apprezzando il lavoro svolto dall’assessorato hanno evidenziato alcune criticità nell’operato della Regione e proposto nuove attività. In generale, gli interventi di tutti i partecipanti hanno evidenziato l’ottimo risultato, in termini di capacità di spesa, raggiunto dalla Regione Calabria ed in particolare è stato chiesto, soprattutto dalle organizzazioni sindacali, di essere maggiormente coinvolti nelle scelte che dovranno essere attuate in relazione all’annunciata riprogrammazione delle risorse Fse ancora disponibili. All’incontro di oggi, sono inoltre intervenuti: Michel Laine, capo Unità Dg (Occupazione della Commissione Europea), Maurizio Pulcianese, desk Regione Calabria (Dg occupazione della Commissione Europea), rappresentanti della Commissione Europea, i quali hanno confermato le relazioni svolte dai dirigenti di settore e dall’Autorità di gestione.  
   
   
“FSE 2011: COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO DELLA CALABRIA”, IN PROGRAMMA OGGI A VIBO VALENTIA  
 
 Catanzaro, 15 febbraio 2012 Si svolge oggi a Vibo Valentia, nell’Hotel 501, l’evento annuale “Fse 2011: costruire insieme il futuro della Calabria”. Durante la giornata, che prenderà inizio alle ore 9.00, saranno illustrati ai cittadini calabresi, alla Commissione Europea e alle amministrazioni centrali, le iniziative promosse e i risultati conseguiti nel corso dell’anno 2011 attraverso la gestione del Programma Operativo Regionale 2007-2013 ed il conseguente utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo. Nel corso dell’evento verranno trattate le tematiche più importanti per la crescita della Calabria, quali l’occupazione giovanile, la riqualificazione e la crescita delle competenze nella Pubblica amministrazione, gli strumenti di ingegneria finanziaria, le misure anticrisi e l’inclusione sociale. All’incontro interverrà il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e saranno presenti, tra gli altri, oltre all’Autorità di gestione del Por Calabria Fse 2007-2013 Bruno Calvetta; gli Assessori regionali Mancini, Stillitani e Caligiuri; Il Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Anna Tavano; il Dirigente Divisione Vii del Ministero del Lavoro Alessandra Tomai; il Capo Unità Occupazione e Dg della Commissione Europea Michel Laine; Maurizio Pulcianese, Desk Regione Calabria e Dg Occupazione della Commisione Europea; i Senatori Antonio Gentile e Gaetano Quagliarello.  
   
   
PUGLIA: "MAPPA INTERATTIVA PER 4 MILIARDI DI INFRASTRUTTURE IN REALIZZAZIONE"  
 
Bari 15 febbraio 2012 - “Per la prima volta abbiamo restituito una fotografia dei 4,4 miliardi di investimenti sulle infrastrutture finanziate in Puglia, offrendo uno sguardo d’insieme alla massa di interventi disarticolati tra i vari soggetti attuatori. Abbiamo ricucito i frammenti per consentire a tutti di avere il massimo di consapevolezza di quello che si sta realizzando sul territorio, delle sfide che nel suo complesso la Puglia sta compiendo”. L’assessore alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini ha presentato così alla Cabina di Regia sulle infrastrutture, istituita con Puglia corsara, la cartina con la georeferenziazione dei 151 interventi in corso, da oggi disponibile sul portale della mobilità: mobilita.Regione.puglia.it "La mappa è infatti accessibile non solo per gli addetti ai lavori - ha aggiunto l´assessore - ma abbiamo decisori di renderla pubblica perchè anche i cittadini abbiano consapevolezza e comprendano gli sforzi che stiamo facendo, insieme con il nostro territorio, per la realizzazione delle opere indipendentemente dai canali di finanziamento". La cartina è navigabile attraverso un sistema di ricerca per provincia, tipo di intervento e importo e oltre ai fondi regionali mette insieme quelli di Rete ferroviaria italiana, Anas, autorità portuali e aeroporti e soprattutto sono indicati gli stati di avanzamento dei lavori o gli iter di approvazione dei progetti. "È un ragionamento di carattere strategico che - ha concluso Minervini - possiamo per la prima volta tradurre in uno strumento molto utile per monitorare la realizzazione delle infrastrutture. Su questo tema la Puglia ha sempre meno un problema di risorse o buona programmazione. Il problema è il governo dei tempi, per questo continueremo a riunire le forze economiche e sociali, gli enti locali e i soggetti attuatori per capire cosa si può fare, dal piano normativo a quello organizzativo, per favorire la realizzazione delle opere nei tempi programmati".  
   
   
ARRESTI GUBBIO: DICHIARAZIONE PRESIDENTE MARINI  
 
Perugia, 15 febbraio 2012 – Sugli arresti di Gubbio la Presidente della Giunta regionale dell’Umbria Catiuscia Marini ha reso nota la seguente dichiarazione: "La gravità dei provvedimenti adottati dall´autorita´ giudiziaria nei confronti del Vicepresidente del Consiglio Regionale, unitamente ad altre persone, nella sua veste di amministratore comunale di Gubbio, suscitano una diffusa preoccupazione in noi e nell´opinione pubblica regionale. L´azione della Magistratura, al di là della posizione giudiziaria dei singoli, non può che interrogare la politica e le Istituzioni sull´esigenza di una sempre maggiore trasparenza e correttezza dell´attività amministrativa, garanzia imprescindibile per riconquistare la fiducia tra cittadini ed istituzioni”.  
   
   
VERTENZA SARDEGNA: CAPPELLACCI, PROSEGUIAMO PERCORSO UNITARIO  
 
 Cagliari, 15 Febbraio 2012 - "Proseguiamo il percorso unitario sulla vertenza Sardegna". Così il presidente della regione Ugo Cappellacci ha commentato l´approvazione all´unanimità da parte del Consiglio regionale di un ordine del giorno sulla vertenza Sardegna. "Sui temi in cui si articola la vertenza Sardegna occorre la massima coesione della politica nel suo insieme e di tutta la società sarda. Con la convocazione degli Stati Generali e con il contributo dei parlamentari, dei sindacati e del territorio, possiamo dare luogo a quella voce unica, determinata e concreta della Sardegna sulle questioni ancora aperte con lo Stato nazionale. La voce di un´Isola che non chiede assistenzialismo né assume atteggiamenti vittimisti, che non fanno parte della nostra cultura, ma che rivendica ciò che ad essa spetta per poter autodeterminare con spirito autonomistico il proprio futuro. Nella corso della storia della nostra Isola - ha evidenziato Cappellacci - le divisioni hanno nociuto gravemente agli interessi dell´Isola e hanno pregiudicato risultati che sembravano a portata di mano mentre i momenti di coesione hanno consentito di raggiungere risultati insperati. Per questo - ha concluso Cappellacci- sui nodi storici che vincolano lo sviluppo della Sardegna e sulle questioni aperte con lo Stato occorre andare avanti nel percorso intrapreso con responsabilità e determinazione".  
   
   
FVG, ELEZIONI 2013: CIRIANI, SERRACCHIANI FUGGE PERCHÉ TEME SCONFITTA  
 
 Trieste, 15 febbraio 2012 - La Serracchiani scappa a Roma perché sa che la Giunta regionale di Centrodestra ha lavorato. Così il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha commentato il possibile ritiro della candidatura alla presidenza del Friuli Venezia Giulia da parte della primadonna del Partito Democratico regionale in vista delle elezioni regionali 2013. "Mentre in questa regione - afferma Ciriani - è necessario continuare a lavorare con grande convinzione per uscire dalla crisi, il Pd si risveglia oggi senza un candidato per le prossime elezioni regionali. Il fatto che Debora Serracchiani stia scegliendo la strada romana deve essere interpretato come l´evidente presa d´atto che il rischio sconfitta per il Centrosinistra alle prossime elezioni è alto grazie al lavoro svolto dalla Giunta Tondo". "L´opposizione ha compreso l´effettivo valore di questo governo regionale, ha guardato i sondaggi e ora punta a riorganizzare le fila. Facciano pure. Con grande responsabilità - assicura Ciriani -noi continuiamo a lavorare mentre la Sinistra cerca il consenso con strategie populiste e di facile presa e adesso cerca il candidato capace di infiammare animi e attirare l´attenzione. Ma qui - conclude il vicepresidente - non si tratta di attirare l´attenzione quanto di lavorare responsabilmente giorno dopo giorno, rendendo conto ai cittadini della necessità di essere austeri e credibili".  
   
   
CONTROLLI DELLA CORTE DEI CONTI, RICORSO DELLA PROVINCIA DI BOLZANO.  
 
Bolzano, 15 febbraio 2012 - Il programma di controlli per l´anno 2012 della Corte dei Conti di Bolzano viola lo Statuto di Autonomia. Ne è convinta la Giunta provinciale altoatesina, che ha deciso di impugnare il tutto di fronte alla Corte Costituzionale con un ricorso per conflitto di competenze. Lo ha annunciato il presidente Luis Durnwalder. Il programma 2012 della Sezione di controllo di Bolzano della Corte dei Conti prevede accertamenti diretti sulla gestione finanziaria dell´Azienda sanitaria provinciale e di una serie di comuni al di sopra dei 7mila abitanti: si tratta di Appiano, Bolzano, Bressanone, Brunico, Caldaro, Laives, Lana, Merano e Renon. "Le norme di attuazione dello Statuto di Autonomia - ha sottolineato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - prevedono chiaramente che il rispetto del patto di stabilità interno alla Provincia di Bolzano venga monitorato direttamente dall´amministrazione provinciale". La Corte dei Conti, oltre alle attività di natura giurisdizionale che continua a svolgere in completa autonomia, riceve infatti delle relazioni sulle attività di controllo effettuate dalla Provincia stessa. "Sulla base della documentazione che riceve - ha concluso Durnwalder - la Corte dei Conti può naturalmente intervenire se ritiene che l´attività di controllo non sia stata accurata, ma i controlli preventivi sono di nostra competenza".  
   
   
VERIFICHE FISCALI ANCHE NEI CAMPI NOMADI  
 
 Trieste, 15 febbraio 2012 - Verifiche fiscali anche per chi vive nei campi nomadi. Le chiede, con un´interrogazione alla Giunta Tondo, Danilo Narduzzi, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale. Spiega il rappresentante del Carroccio: "La lotta all´evasione fiscale sta diventando un cavallo di battaglia di questo Governo tecnico. Maliziosamente, verrebbe da pensare che questo Esecutivo di tecnocrati badi più alla forma che alla sostanza, più al risalto mediatico che alle risorse recuperate, ma la Lega è ben felice di dare un contributo per smascherare i furbetti del quartierino. "Ma perché lasciare fuori da questi controlli alcuni soggetti? Sulla base di quale criterio? Non sarebbe logico né equo verso i nostri cittadini e i nostri commercianti, vessati da verifiche continue. "Numerose segnalazioni denunciano la presenza di auto di grossa cilindrata, caravan e roulotte di grande valore economico all´interno dei campi nomadi della regione. Il possesso di automobili di lusso non pare compatibile con una condizione di presunta indigenza. Le auto di lusso sono beni di proprietà, quindi rintracciabili fiscalmente. In alternativa, si deve spiegare l´origine dei soldi che hanno consentito acquisti onerosi. "È importante trasmettere un messaggio di giustizia: i cittadini si sentono il fiato addosso di un Governo autoritario, che controlla ogni movimento di denaro come solo nei Paesi comunisti del passato. Come si giustifica l´intransigenza a corrente alternata? "Chiedo alla Giunta regionale di fare una richiesta ufficiale alla Guardia di finanza e ai prefetti affinché rendano noto se sono state eseguite verifiche fiscali sui soggetti che vivono nei campi nomadi. In caso contrario, non è il caso di procedere immediatamente?"  
   
   
BOLZANO.: IMPUGNATO IL DECRETO MONTI SUL RISANAMENTO DEI CONTI PUBBLICI  
 
 Bolzano, 15 febbraio 2012 - La Provincia di Bolzano impugnerà di fronte alla Corte Costituzionale il decreto Monti sul risanamento dei conti pubblici. Lo ha deciso il 13 febbraio la Giunta provinciale. Quattro i passaggi "incriminati": riserva all´erario, Imu, riparto dei "sacrifici" sulle autonomie speciali e riduzione dei Cda di società ed enti a partecipazione provinciale. Finirà di fronte alla Corte Costituzionale il confronto Roma-bolzano riguardante l´applicazione del decreto Monti sul risanamento dei conti pubblici. La Giunta provinciale ha deciso di impugnare il decreto legge dello scorso dicembre, e i punti principali contestati dall´esecutivo altoatesino sono stati sintetizzati dal presidente Luis Durnwalder, che ha subito fatto riferimento alla cosidetta riserva all´erario. In sostanza, tutto il gettito aggiuntivo maturato grazie alla manovra che punta a ridurre l´ammontare del debito pubblico, nei prossimi anni finisca allo Stato. "L´accordo di Milano - ha spiegato Durnwalder - prevede però che il 90% di tutte le tasse e di tutte le imposte riscosse in Alto Adige rimanga a disposizione dell´amministrazione provinciale. Questo principio viene violato dal decreto Monti, senza tenere conto del fatto che l´Accordo di Milano può essere modificato solamente con l´intesa di entrambe le parti, e non certo in maniera unilaterale". Altro passaggio incriminato riguarda l´Imu, la nuova imposta municipale sugli immobili, con i Comuni costretti a girare allo Stato non solo una considerevole fetta di questo gettito (il 50% dell´aliquota minima), ma anche i 60 milioni di euro da destinare alla Provincia che gestisce direttamente gli enti locali. Per quanto riguarda, invece, gli 860 milioni di euro richiesti complessivamente a Regioni e Province a statuto speciale per risanare il deficit statale, oltre 120 dei quali arriveranno da Bolzano, il presidente Luis Durnwalder ha ribadito che "senza trattative, e senza una specifica norma di attuazione, il sistema di finanziamento dell´autonomia non può essere modificato". L´ultimo punto sul quale dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale riguarda la riduzione nel numero dei componenti dei consigli di amministrazione di enti strumentali e società partecipate della Provincia. "Ci muoviamo già da tempo in questa direzione - ha concluso Durnwalder - ma riteniamo che su questa materia la competenza sia nostra, e non del governo centrale".  
   
   
LAVORO, UNA BUONA OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI DEL TERRITORIO PARMENSE PARTONO I CORSI DI FORMAZIONE SPECIALISTICA.  
 
 Parma, 15 febbraio 2011- “Cogliere da questa occasione tutto il possibile per avere più chance di trovare lavoro”. E’ questo l’augurio che l’assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro Manuela Amoretti ha rivolto il 13 febbraio alla “classe “ di giovani che hanno iniziato presso la sede di Irecoop il corso per tecnico della programmazione e produzione industriale. Una formazione mirata e quindi molto spendibile nel mercato del lavoro locale perché permetterà a questi e agli altri giovani inoccupati che usufruiranno del pacchetto finanziato dalla Provincia – circa un centinaio complessivamente – di costruirsi una professionalità di cui le aziende del territorio hanno bisogno. “Voi sapete che questo non è un momento semplice – ha detto Amoretti - ma cerchiamo di esservi utili in modo concreto dandovi la possibilità di specializzarvi. Dovete essere consapevoli che avete nelle vostre mani una grande opportunità di imparare cose delle quali le aziende hanno bisogno. Sono sicura che l’ente farà la sua parte nell’assicuravi una formazione di qualità, noi ci abbiamo messo le risorse voi dovete metterci del vostro, la vostra passione e motivazione”. Il corso, 500 ore fra cui 200 di stage in azienda, formerà tecnici della programmazione e produzione industriale Wcm, figura in grado di strutturare e monitorare un programma di produzione con supporto informatico, definendo i fabbisogni di risorse e i relativi processi di approvvigionamento. In particolare il Wcm (World Class Manufactoring) è un sistema di qualità che riguarda l’organizzazione dell’industria nel suo complesso e che eleva lo standard di produzione a uno standard mondiale riconosciuto. Questa qualifica così come le altre sette i cui corsi partiranno in questi giorni sono state individuate dall’Osservatorio della Provincia in accordo con un tavolo operativo al quale siedono i rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico e sociale del territorio. Non è questa la sola iniziativa rivolta a giovani promossa dalla Provincia. Sono proprio loro infatti i destinatari di una serie di azioni inserite nell’ultimo Piano provinciale della formazione professionale, per un investimento complessivo di 700mila euro. Azioni diversificate che mirano a facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro, a favorirne un’occupazione il più possibile stabile, a sostenerne l’auto imprenditorialità. “I ragazzi che cercano lavoro ci stanno molto a cuore – ha sottolineato Amoretti - e questa è una delle ragioni per le quali come Provincia abbiamo sempre investito la maggior parte delle risorse a disposizione dal Fse per la formazione proprio per i giovani di Parma”. Nell’ultimo triennio sono 6936 i giovani che hanno frequentato i corsi finanziati dalla Provincia di cui circa 4mila rientranti in percorsi formativi connessi con il periodo scolastico e integrati con lo stesso. Più di un terzo le donne (2.833) e poco meno di un migliaio quelle che hanno intrapreso percorsi per migliorare la propria professionalità. Sul totale sono un quarto i cittadini stranieri formati (1.902) la maggioranza dei quali nell’ambito del diritto-dovere all´istruzione e alla formazione. Corpose anche le risorse investite, 16.271.164,37 dal 2007.  
   
   
OCCUPAZIONE: LE “OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI” IN UMBRIA, LUNEDÌ 20 FEBBRAIO CONVEGNO ORGANIZZATO DA REGIONE E “AUR”  
 
Perugia, 14 febbraio 2012 - Condividere i risultati degli interventi che Regione Umbria ed Agenzia Umbria Ricerche ("Aur") hanno messo in atto utilizzando in maniera innovativa le risorse del Fondo Sociale Europeo in favore dei giovani e fornire una panoramica delle opportunità presenti in Umbria per affrontare il problema della disoccupazione giovanile. È questo l´obiettivo del convegno "Opportunità per i giovani", organizzato da Regione Umbria e "Aur" che si terrà lunedì 20 febbraio, alle 9, nella Biblioteca dell´"Aur" (via Mario Angeloni 80/A) a Perugia. Nel corso del convegno verrà anche presentato il rapporto di ricerca "Assegni e borse di studio. Opportunità per i giovani" che mette in luce gli esiti occupazionali di tre bandi regionali finalizzati al sostegno della ricerca nella programmazione 2007-2013 e le testimonianze di alcune delle nuove realtà imprenditoriali sorte dagli interventi finanziati. Al convegno, presieduto Claudio Carnieri (presidente dell´"Aur") parteciperanno l´assessore regionale allo Sviluppo economico e alle Politiche attive del lavoro Vincenzo Riommi, il direttore dell´Aur Anna Ascani, le ricercatrici dell´Aur Meri Ripalvella, Valentina Bendini, Anna Maria Riccioni. Interverranno, inoltre, Rita Porru, della tecnostruttura delle Regioni per il Fondo Sociale Europeo; Pietro Tagliatesta, della Direzione generale Occupazione affari generali della Commissione Europea; Sabrina Paolini, dirigente del Servizio regionale Politiche attive del lavoro; Luigi Rossetti, coordinatore del´Area Imprese e lavoro della Regione Umbria e Lucio Caporizzi, direttore alla Programmazione, Innovazione, Competitività della Regione Umbria. La chiusura dei lavori è prevista per le ore 13,30. Per la segreteria organizzativa: tel. 075.5045809-5045805-5045811; e-mail convegni@agenziaumbriaricerche.It  
   
   
TRENTO: UN WELFARE ATTENTO AI BISOGNI DEI CITTADINI, NONOSTANTE LA CRISI  
 
Trento, 15 febbraio 2012 - "Siamo in un momento di crisi e anche il Trentino deve fronteggiare la minaccia della recessione, il che significa che tutti dobbiamo fare dei sacrifici e cercare di utilizzare al meglio le risorse, ma la qualità del welfare e la coesione sociale sono in cima ai pensieri della Giunta provinciale. Prova ne è già solo sul piano delle risorse, che destiniamo a questi settori il 53% circa della spesa corrente in bilancio. Abbiamo a disposizione strumenti diversi. L´autonomia ci dà la possibilità di essere all´avanguardia, di sperimentare nuove piste, sia sul versante della salute che delle politiche sociali. Al tempo stesso, ci consente di valorizzare al massimo ciò che la società civile riesce a dare, con le varie espressioni del volontariato, dell´associazionismo, dell´economia solidale." Con queste parole l´assessore alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi ha introdotto ieri la conferenza stampa programmatica che segue alla riunione della Giunta provinciale della scorsa settimana, a Lagolo, nel corso della quale sono state valutate priorità e interventi strategici per il 2012. "Certo - ha sottolineato l´assessore Rossi - il senso di responsabilità non deve mai venire meno. Dobbiamo operare scelte che tengano ben presente il tema della sostenibilità, nel futuro, delle nostre politiche, scelte che vadano quindi nella direzione di una ottimizzazione e di un costante miglioramento dell´utilizzo delle risorse. Fino ad oggi abbiamo garantito una sanità e un welfare di alto livello e abbiamo percorso strade innovative, a cui il resto del paese guarda con attenzione, pensiamo già solo al reddito minimo di garanzia. Ora dobbiamo far sì che questi fattori di coesione sociale siano anche un volano positivo sul piano economico. Tutto il settore dei servizi alla persona, erogati sia dal pubblico che dal privato, è in forte espansione. La richiesta è quella di servizi sempre meno standard, sempre più ´mirati´, personalizzati e flessibili. E’ inoltre essenziale che le politiche di welfare siano integrate trasversalmente, per dare una risposta unitaria a bisogni sempre più complessi e che mal si conciliano con un approccio parcellizzato e settoriale: l’abitazione, l’assistenza, la sanità, la famiglia, il lavoro e così via. La spesa pubblica destinata a questo settore continuerà a porsi l´obiettivo primario di stare accanto a chi ha bisogno; al tempo stesso, però, essa può valorizzare competenze e capacità diffuse nel corpo sociale, e quindi favorire la crescita economica e occupazionale. Le risorse che destineremo all´assegno di cura, ad esempio, che sarà la misura più importante fra quelle che andremo ad assumere nel 2012, devono far nascere occasioni di lavoro nel campo dei servizi alla persona." All´ordine del giorno, dunque, vanno inserite le priorità a cui destinare le risorse e gli indicatori di efficacia delle politiche, ponendosi anche necessariamente il problema della compartecipazione dei cittadini ai servizi. "Il ruolo della pubblica amministrazione, in questo senso - ha spiegato ancora l´assessore Rossi - non è più quello di un soggetto sovraordinato rispetto alla società civile ma quello di facilitatore di processi sociali. Essa deve in primo luogo coordinare, stimolare, convincere, incentivare, essere nodo´ essa stessa di una rete di protezione sociale, creando contesti favorevoli affinché i cittadini possano soddisfare i loro bisogni, conformemente al principio della cosiddetta sussidiarietà orizzontale. Ciò vuol dire anche uscire dalla logica del ´garantire tutto a tutti´ sempre e comunque, propria dell´universalismo, calibrando gli interventi in relazione all´intensità del bisogno. Da qui ad esempio alla verifica delle condizioni per l´erogazione del reddito di garanzia e il passaggio all´indicatore Icef di tutti gli interventi assistenziali entro il 2012. Necessario inoltre sviluppare il ruolo delle comunità locali - nel nostro caso le comunità di valle - quali soggetti che individuano e rappresentano i bisogni diffusi sul territorio." Vediamo in sintesi i principali impegni strategici dell´Assessorato nei settori delle politiche sociali e familiari e della salute. Politiche per la salute: impegni per il 2012 1. Punti Unici Di Accesso. - Nell´ambito della riorganizzazione dell´Azienda sanitaria e dei nuovi Distretti è prevista la piena attivazione della modalità che consente di concretizzare presa in carico, valutazione ed individuazione del piano di assistenza individuale da parte di un team socio-sanitario operativo presso i punti unici di accesso (Pua), nelle aree della non autosufficienza, disabilità, salute mentale, dipendenze, materno-infantile. E´ stata presentata ai presidenti delle Comunità la convenzione che regolerà questa struttura di accesso ai servizi. Il sistema andrà a regime entro il 2012 e saranno presenti almeno un punto unico di accesso per Comunità. 2. Assegno Di Cura. - La legge finanziaria ha approvato, in attesa del disegno di legge sulla non autosufficienza (da approvare entro giugno 2012), l´istituzione dell´assegno di cura quale strumento a supporto della non autosufficienza, graduato in quattro classi di intervento e integrativo dell´indennità di accompagnamento. La graduazione è funzione della gravità e della condizione di reddito. Da aprile ad agosto saranno valutate attraverso apposite commissioni presso i punti unici di accessi le persone eleggibili per arrivare all´assegnazione entro il mese di settembre. L´assegno di cura consente di sostenere la permanenza a domicilio attraverso l´acquisizione di servizi accreditati. 3. Nuovo Ospedale Del Trentino. - Siamo ora nella fase di presentazione delle offerte, la cui scadenza è prevista per il 20 giugno, poi la Commissione aggiudicatrice svolgerà la propria valutazione per individuare l´impresa vincitrice del bando. 4. Piano Per La Salute. - Dopo la presentazione della metodologia è in fase di licenziamento la bozza del documento, comprensiva della parte relativa agli indicatori di risultato. L´approvazione è prevista entro l´autunno del 2012 dopo la condivisione dei diversi attori coinvolti. 5. Fondi Sanitari Integrativi. - Presentato e condiviso con le parti sociali il progetto per la costituzione di un ente sanitario integrativo regionale finalizzato alla promozione di forme integrative provinciali di assistenza sanitaria . Il coordinamento di questi strumenti e l´attenzione alla salvaguardia delle risorse trentine è attuato attraverso l´istituzione dell´anagrafe provinciale dei fondi integrativi. 6. Promozione Di Nuove Forme Organizzative Per La Medicina Di Base. Entro il 2012 sarà presentato un progetto a sostegno delle forme di associazioni tra medici di base per garantire continuità di cura. 7. Universita´ E Ricerca. - E´ stato istituito un gruppo di lavoro con la Provincia autonoma di Bolzano che presenterà alle rispettive Giunte, entro febbraio, una proposta di percorso universitario da realizzare a livello regionale. Politiche sociali: impegni per il 2012 1. Equita´ E Sostenibilita´. - - Entro febbraio verrà assunto dalla Giunta provinciale un atto che attribuisce alle Comunità di valle le risorse 2012 per la gestione delle competenze in materia socio-assistenziale. Si evidenzia che, a differenza di quanto avvenuto a livello nazionale, dove il fondo per le politiche socio-assistenziali è stato decurtato del 53% dal 2009, il fondo provinciale è aumentato, dallo stesso anno, del 12%. (4% sull´ultimo anno). - Nel corso del 2012 verrà data attuazione al Piano pluriennale degli investimenti nel settore dell´assistenza per strutture socio-assistenziali, la cui graduatoria per l´ammissione degli intervento è stata approvata nel 2011, per complessivi euro 31.484.700,00. - Sempre nel corso del 2012 verrà assunto da parte della Provincia un atto per il finanziamento di progetti innovativi nel campo delle politiche socio-assistenziali. 2. Attuazione Legge Provinciale Sulle Politiche Sociali. - Questi i principali obiettivi per il 2012: - Approvazione dei Piani sociali di Comunità entro marzo 2012 ed entro maggio presentazione del Piano sociale provinciale che verrà "costruito" anche sulla base dei bisogni emersi nei Tavoli territoriali che hanno lavorato nel corso del 2011. - Passaggio di ulteriori competenze alle Comunità per gli interventi di livello locale attualmente svolti dalla Provincia sulla legge provinciale n. 35 del 1983 che riguarda i soggetti a rischio di emarginazione inseriti in strutture residenziali o diurne adeguate. - Entro aprile 2012 adozione della disciplina attuativa in materia di autorizzazione e accreditamento, vigilanza e affidamento dei servizi socio-assistenziali. Questo significa che potranno essere inseriti nuovi utenti direttamente presso le strutture accreditate senza necessità di ricorrere allo strumento della gara. Naturalmente l´accreditamento verrà concesso a fronte di livelli qualitativi ritenuti adeguati. 3. Reddito Di Garanzia. - Entro marzo è prevista l´ integrazione alla disciplina per dichiarare non più eleggibili per l’intervento soggetti che hanno dichiarato il falso in precedenti istanze e per prevedere che chi non trova lavoro si veda progressivamente diminuire l’assegno ad ogni rinnovo quadrimestrale. Nell´integrazione alla disciplina saranno previste modalità per raccordare in maniera più forte l´erogazione di questo intervento con le politiche attive del lavoro: in pratica, il beneficiario sarà maggiormente responsabilizzato a rendersi parte attiva nella ricerca di un lavoro. E´ già previsto nella disciplina attualmente vigente il confronto fra redditi dichiarati e livello dei consumi dei richiedenti la misura. 4. Edilizia Agevolata. - Questi i principali obiettivi per il 2012: - Dare attuazione all’art. 43 della Legge finanziaria 2012 (norma ristrutturazioni). Disponibili 45 milioni (di cui 15 riservati alle giovani coppie) per sostenere il settore edilizio tramite incentivi per le famiglie che attueranno lavori di ristrutturazione sulla prima casa. Attenzione particolare alle famiglie numerose mediante innalzamento della spesa ammissibile e criteri di precedenza nella graduatoria.. Apertura termini: - dal 1 marzo al 16 aprile - dal 15 maggio al 29 giugno Contributi (30% spesa ammessa) alla generalità dei richiedenti Contributi (40% spesa ammessa) alle giovani coppie - Prevista l´introduzione di una nuova disciplina sull´edilizia agevolata che introduce anche in Trentino il Bausparen, un sistema innovativo, già sperimentato nel mondo tedesco, pensato per le giovani generazioni. Il sistema incentiva al risparmio finalizzato all´acquisto della prima casa: in parole povere più alto è il risparmio più contenuto è il tasso del mutuo contratto con la banca. - Dare attuazione all’art. 33 della legge Finanziaria per il 2012 con la costituzione di un fondo di garanzia che promuova l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa (è stato stanziato 1 milione di euro). - contributi a favore di cooperative edilizie per la costruzione e ristrutturazione di immobili per soggetti eleggibili per interventi di edilizia agevolata (stanziamento 10.000.000 di euro). 5: Casa E Alloggi A Canone Moderato. - Questi i principali obiettivi per il 2012: - dal 30 gennaio al 30 marzo apertura dei termini per le domande di proprietari singoli di immobili che intendono locare gli stessi a canone moderato (-30% sul canone di mercato), incentivati in tal senso dall´agevolazione provinciale (obiettivo: 166 alloggi). - Attivazione del Fondo immobiliare. La Giunta provinciale, entro fine febbraio, darà il via libera definitivo all´approvazione dei criteri e delle modalità di partecipazione e gestione del Fondo, nonché dei criteri e delle modalità per la concessione di contributi al Fondo stesso. - Nel corso del 2012 vi sarà una nuova apertura dei termini per agevolare le imprese per la realizzazione di alloggi a canone moderato, bando che nel 2011 ha portato alla presentazione di domande per 144 alloggi. - Nel 2012 sarà proseguita l’attuazione del Piano straordinario per l’edilizia pubblica di competenza di Itea, attualmente realizzato per il 30%. 6. Servizio "Muoversi" E Contributi Barriere Architettoniche. - Viene confermato il servizio "Muoversi" (trasporto personalizzato per disabili, unico in Italia) per 900 utenti e viene riconfermato parimenti lo stanziamento di 2.000.000 di euro (aumentato rispetto all´anno precedente) per interventi di eliminazione o superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati residenziali e negli edifici privati aperti al pubblico. Politiche familiari: impegni per il 2012 1. Contributo Per Famiglie Con Un Figlio Da 0 A 12 Mesi - Art. 5, comma 1, lett. B) lp 1/11.“Concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall’attività lavorativa fuori dalla famiglia per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita, a condizione che l’altro genitore, se presente, svolta attività lavorativa o non sia idoneo all’attività di cura”. Le risorse stanziate sono pari a euro 1.000.000,00. Nel corso dell’anno si farà una sperimentazione. Si presume di erogare per il primo anno di vita del bambino un contributo pari a 100/200 euro/mese alla mamma/papà che si astengono dall’attività lavorativa mantenendo il lavoro. Il valore del contributo è stabilito in base alla condizione economica della famiglia. 2. Domanda Unica E Assegno Unico Familiare - Art. 7, Lp 1/11. “Le prestazioni e gli interventi concessi a sostegno delle famiglie sono ispirati al principio della semplificazione”. Nel corso del 2012 si raccorderà la disciplina regionale con quella provinciale per l’attivazione dell’assegno unico regionale. Entro il primo semestre sarà adottata la disciplina della domanda unica in forma prodromica rispetto all’assegno unico familiare. Con un’unica domanda da presentare ai Caf la famiglia potrà richiedere i benefici del ticket trasporto alunni, della mensa scolastica, delle famiglie numerose. 3. Contributo Energetico Famiglie Numerose - Verrà ripresentata la politica di erogazione contributo energetico nel 2012 a sostegno delle famiglie numerose (con tre e più figli) per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari derivanti dagli usi domestici. Costo stimato: Euro 1.100.000,00. Le famiglie numerose che nel 2011 hanno fruito del contributo sono state 5.595, con un contributo medio di 190 euro per famiglia. 4. Comuni Amici Della Famiglia - Nel corso del 2012 altri 17 comuni, accanto ai 21 che lo hanno già conseguito, opereranno al fine di rispettare i requisiti per diventare Comune amico della famiglia. I comuni sono: Pergine Valsugana, Caldes, Riva del Garda, Torcegno, Ronchi, Novaldedo, Ruffré, Cagnò, Predazzo, Capriana, Valfloriana, Varena, Baselga di Pinè, Darè, Mezzolombardo e Canazei. 5. Distretti Famiglia - Nel corso del 2012 saranno attivati nuovi Distretti per la famiglia che si sommeranno ai 6 Distretti già in essere che coinvolgono complessivamente 110 organizzazioni. Hanno già manifestato interesse a costituire nuovi distretti altri 5 ambiti territoriali, ovvero: la Rotaliana, il Primiero, l’altopiano Cimbro e la Valle dei Laghi. Oggi verrà siglato l’accordo di aerea per l’attivazione del Distretto famiglia per l’area Alto Garda. L’accordo verrà sottoscritto da 13 organizzazioni. 6. Family Audit - Nel corso del 2012 sarà data avvio alla sperimentazione nazionale dello standard family audit. Il progetto è finanziato dal Dipartimento governativo delle politiche familiari. La sperimentazione prevede di certificare 50 organizzazioni nazionali con lo standard trentino Family Audit. Ad oggi in Trentino 56 organizzazioni (23 pubbliche, 33 private, fra soggetti profit e non-profit ed enti pubblici) hanno già avviato il percorso per la certificazione familiare. 7. Servizi Di Conciliazione Famiglia-lavoro - In Trentino le nascite nel 2011 sono circa 5.400 (ultimo dato certo riferito al 31/12/2010). Esiste una dotazione di posti in servizi socio-educativi per la prima infanzia in fascia 0-3 anni per 3.100 bambini. Altri 500 posti circa sono offerti da parte del servizio di tagesmutter con la presenza sul territorio di una novantina di tagesmutter. Nel corso del 2011 sono stati infine erogati 740 buoni ad altrettante famiglie per fruire di servizi di conciliazione famiglia – lavoro sempre in presenza di bambini in fascia 0-3 anni. Entro aprile 2012 si prevede di modificare la disciplina amministrativa dei buoni di servizio per rendere sempre più flessibile lo strumento dei voucher rispetto ai bisogni di conciliazione famiglia-lavoro espressi dalle famiglie. Nel corso del 2011 sono stati complessivamente erogati 740 buoni per la fascia 0-3 anni corrispondenti ad un importo economico pari a 1,75 milioni di euro. Nel 2012 si verificherà la possibilità di aprire nuovi micro-nidi di conciliazione. Sono stati attivati contatti ed iniziative nei comuni di Bedollo, Fornace, Cinte Tesino, Ton e Trento.  
   
   
SOTTOSCRITTO L´ACCORDO PER IL DISTRETTO FAMIGLIA DELL´ALTO GARDA  
 
Trento, 15 febbraio 2012 - Sottoscritto lo schema di accordo volontario d´area, approvato dalla Giunta provinciale nel dicembre scorso, per la nascita del Distretto famiglia dell´Alto Garda, il sesto del Trentino dopo quelli della Valsugana e Tesino, della Valle di Sole, della Valle di Fiemme, dell´Alta Val Rendena e della Valle di Non. A dare la propria adesione, per il momento, sono stati il Comune di Riva del Garda, la Cassa Rurale Alto Garda, l´Apt Ingarda Trentino spa, l´Associazione Albergatori, l´Associazione Fraglia della Vela, l´Associazione Amici Nuoto Riva, l´Unione Commercio e Turismo, la Fondazione Famiglia Materna, l´Azienda per i Servizi pubblici alla persona "Casa Mia", la Società Riva del Garda Fierecongressi spa, la Società Alpini Tridentini - Sezione di Riva del Garda, accanto naturalmente alla Provincia autonoma di Trento e alla Consigliera di Parità. Oggi alla firma erano presenti i rappresentanti dei tredici soggetti coinvolti: accanto all´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi, e alla consigliera di parità Eleonora Stenico, vi era il sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner. "Vorrei ringraziarvi - sono state le parole dell´assessore Ugo Rossi - per aver colto questa opportunità che va giocata in una dimensione sociale prima di tutto, per valorizzare la famiglia, ma anche in chiave di ritorno turistico, perché dove i Distretti sono nati in territori turistici come Riva del Garda si vedono già le prime ricadute". Come ha commentato il dirigente dell´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, Luciano Malfer: "Siamo convinti che il territorio amico della famiglia sia più competitivo rispetto agli altri". "Questa idea nasce a seguito dell´attività promossa dalla Provincia autonoma di Trento a sostegno della famiglia - ha quindi aggiunto il sindaco Mosaner - e quindi abbiamo deciso di intraprendere un percorso che singoli soggetti del territorio già facevano, come l´istituto Casa Mia, fra i precursori in Trentino a fare questo tipo di attività. Oggi per noi è l´inizio di un impegno preciso, di un´iniziativa che riteniamo importante per tutte le famiglie soprattutto in un momento di difficoltà quale è questo". Obiettivo dei Distretti famiglia è quello di accrescere l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale rafforzando le iniziative per la famiglia, nell´ambito di un percorso di certificazione territoriale familiare. Già nell´estate del 2009 è stato approvato il "Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità", documento attraverso il quale l´amministrazione provinciale vuole perseguire una politica di valorizzazione e di sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società. Sulla stessa linea la Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”, che sottolinea il concetto di “Distretto per la famiglia”. Questo perché il Trentino vuole qualificarsi sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non, operando in una logica di Distretto famiglia, all’interno del quale attori diversi perseguono l’obiettivo comune di accrescere sul territorio il benessere familiare. Con l´accordo sottoscritto oggi si vuole: - implementare processi di responsabilità territoriale familiare, sperimentando nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti firmatari; - dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità e a quanto previsto dalla Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”; - attivare nell´Alto Garda, con il forte coinvolgimento degli attori del territorio, il laboratorio sulle politiche familiari, per sperimentare ed implementare modelli gestionali, modelli organizzativi e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo, per promuovere il benessere familiare sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; - implementare sul territorio gli standard familiari sugli ambiti di intervento già adottati dalla Provincia autonoma di Trento sul tema delle famiglie per la famiglia, nonché sperimentare sul campo nuovi standard familiari con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. Le organizzazioni che sul territorio hanno espresso apprezzamento ed interesse alla proposta di aderire all’accordo volontario di area per favorire le iniziative per la famiglia nell´Alto Garda, oltre alla Provincia autonoma di Trento e alla Consigliera di Parità, sono: il Comune di Riva del Garda, la Cassa Rurale Alto Garda, l´Apt Ingarda Trentino spa, l´Associazione Albergatori, l´Associazione Fraglia della Vela, l´Associazione Amici Nuoto Riva, l´Unione Commercio e Turismo, la Fondazione Famiglia Materna, l´Azienda per i Servizi pubblici alla persona "Casa Mia", la Società Riva del Garda Fierecongressi spa, la Società Alpini Tridentini - Sezione di Riva del Garda. L´accordo rimane comunque aperto a tutte le organizzazioni del territorio che ne condividono finalità e obiettivi e potrà quindi essere sottoscritto da altri soggetti.  
   
   
VOUCHER DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER ABBATTERE LE RETTE DEI NIDI PER I GENITORI OCCUPATI  
 
Bologna, 15 febbraio 2012 - Sono 11.316 i voucher che la Regione Emilia-romagna per l’anno educativo 2012/2013 mette a disposizione dei genitori che lavorano per abbattere le rette dei nidi d’infanzia e aiutarli così a conciliare i tempi di vita e di lavoro. Per il quarto anno consecutivo, in attuazione della legge regionale n. 17/2005, la Regione in collaborazione con i Comuni prevede l’assegnazione di assegni economici a parziale copertura della retta d’iscrizione ai nidi d’infanzia privati autorizzati. A disposizione ci sono oltre 3 milioni e 180 mila euro e ne potranno beneficiare 1.212 famiglie. Il progetto – cofinanziato dal Fondo sociale europeo – si pone come obiettivo quello di aiutare le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano (o quelle con un solo genitore che lavora) nel difficile equilibrio tra esigenze lavorative ed esigenze di cura dei figli più piccoli. “Facilitare l’accesso di bambini e bambine fino a tre anni ai servizi educativi, rimuovendo ostacoli e discriminazioni cui sono soggette in particolar modo le madri che lavorano – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi - costituisce un modo per evitare che la difficoltà ad organizzarsi rispetto ai carichi familiari sia la causa della rinuncia o della perdita dell’occupazione per il genitore”. Per l´anno educativo 2012/2013 la Regione ha approvato l’elenco delle candidature presentate da 23 associazioni di Comuni, sulla base dei posti disponibili nei nidi privati presenti sul loro territorio e in base alla stima della risposta delle famiglie. I posti nido cui accedere grazie a tali assegni, del valore massimo di 250 euro al mese, vengono individuati dai Comuni tramite avvisi pubblici, e appartengono a strutture private autorizzate, con caratteristiche rispondenti ai requisiti richiesti dalla normativa vigente. Si tratta di nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part-time, nidi aziendali e piccoli gruppi educativi, educatrici domiciliari. Le strutture devono garantire un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Per avere diritto all’assegno le famiglie devono avere due requisiti: la dichiarazione Isee non deve superare i 35 mila euro, ed entrambi i genitori (o uno solo, in caso di famiglie monogenitoriali) devono essere occupati. Per occupati si intende essere lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi od associati, al momento della domanda e per tutto il periodo in cui si beneficia dell’assegno. Per famiglie monogenitoriali si intendono quelle composte da un unico genitore in quanto: vedovo, nubile/celibe, separato legalmente, divorziato, ma anche separato di fatto perché il coniuge risiede altrove per qualsiasi motivo (emigrazione, detenzione, ecc). L’assegno, che può essere utilizzato unicamente per l’accesso al servizio educativo privato autorizzato individuato dal Comune, è garantito per tutti gli anni di frequenza a condizione che si conservino i requisiti. Per accedere ai posti, le famiglie devono farne richiesta, presentando la documentazione prevista dall’apposito avviso pubblico del Comune. Come già avvenuto per gli anni scolastici 2009-2010, 2010/2011 e 2011/2012, saranno i Comuni a pubblicizzare l’offerta di posti voucher alle famiglie interessate, ad inserirli nei loro bandi pubblici, a ricevere le domande e a costruire le graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvederà nei prossimi mesi ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni.