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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 16 Marzo 2012 |
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VINITALY 2012: LA LOMBARDIA AL VINITALY - LA SFIDA CONTINUA CON VINI SEMPRE PIÙ COMPETITIVI - LA PRESENZA DELLA COLLETTIVA VITIVINICOLA LOMBARDA SEMPRE PIÙ INCISIVA
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La Lombardia vitivinicola taglia ancora una volta il traguardo del Vinitaly, per il nono anno consecutivo (nasce nel 2004 all’interno del Pala Expo Veronafiere) , presentandosi con una collettiva ancora una volta più unita, forte e compatta, in un Padiglione che ormai le calza a pennello. Il Palaexpo, il primo padiglione che s’incontra entrando nella più importante Fiera del Vino in Europa, rapisce subito lo sguardo del visitatore con l´immagine maestosa della vitivinicoltura lombarda, che ne riveste interamente la facciata. Inequivocabile il messaggio: “Guardate oltre: c’è la Lombardia!”, un invito a guardare oltre alle regioni storicamente più vocate, ma anche a guardare oltre il prodotto, che non può essere disgiunto dal luogo in cui ha origine. E la grande varietà vitivinicola della Lombardia è diretta conseguenza della varietà dei suoi ambienti, in equilibrio tra pianura, colline, montagne e grandi laghi. Per il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni "la produzione vitivinicola della nostra Regione anche quest’anno dimostra di essere di straordinaria qualità, con una concentrazione assoluta sui vini a denominazione di origine. Le nostre eccellenze qualitative, che possono essere prodotte solo in questi territori e in queste cantine, rappresentano la Lombardia che ha saputo raggiungere a pieno titolo i massimi vertici nel panorama enologico italiano e internazionale. Il Governo regionale - prosegue il presidente Formigoni - è determinato a continuare a sostenere questo settore e il successo del comparto enologico lombardo che, anche in questi anni di difficoltà economiche, dimostra l’impegno delle aziende di produrre eccellenze. Un vero antidoto anticrisi - conclude il Governatore - su cui intendiamo puntare e, che sono certo, ci porterà a soddisfazioni sempre nuove". Con 5 denominazioni Docg (tra cui ben due in Valtellina, l’area vitata terrazzata più grande d’Italia), 22 Doc e 15 Igt la Lombardia vitivinicola ha raggiunto a pieno titolo i massimi vertici nel panorama enologico nazionale e internazionale. In Lombardia la superficie dedicata alla viticoltura è di 23.496 ettari e sono oltre 11.000 le aziende vitivinicole operanti nel settore sul territorio regionale, riunite intorno a 15 consorzi di tutela. Tutto esaurito ancora una volta per il Padiglione Lombardia, che quest’anno occupa l´intero secondo piano del Pala Expo Veronafiere, ospitando 224 aziende su 8500 mq di superficie lorda (4650 mq allestiti). Numeri che fanno della collettiva lombarda la prima per numero di aziende espositrici e la seconda area a Vinitaly in termini di superficie allestita, tenuto conto che la Lombardia rappresenta circa il 3% della produzione nazionale (e il 4,9% per quanto riguarda la produzione Docg e Doc). “Nell’attuale difficile momento economico, che tocca anche la produzione enoagrolimentare, è necessario fare sistema e collaborare. Abbiamo fatto così e i risultati sono evidenti: nel 2012 abbiamo il più importante padiglione lombardo a Vinitaly di sempre.” – commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni. “Le imprese e i consorzi hanno risposto con impegno ed entusiasmo alla sollecitazione del Sistema Camerale e della Regione confermando che questa formula rende giustizia all’importanza economica della Lombardia anche in campo enologico grazie alla capacità e qualità produttiva che il nostro territorio sa esprimere!” Il Vinitaly è un momento di confronto per comprendere il lavoro e la vitalità dei vitivinicoltori lombardi, che ogni anno mostrano il volto di una Lombardia, leader nel mondo degli affari e della moda, ma anche agricola, con i suoi meravigliosi prodotti d’origine. “Il sistema vitivinicolo lombardo regge nonostante gli effetti di una crisi economica che ha colpito su larga scala tutti i settori economici e produttivi del Paese. I numeri della vendemmia 2011 – aggiunge l’Assessore all’agricoltura Giulio De Capitani – ci confermano in sostanza i volumi dell’anno scorso: 5714 dichiarazioni vitivinicole e 1.409.023 ettolitri di vino prodotto di cui circa l´88% è costituito da vini di qualità. Questa sostanziale tenuta – conclude De Capitani - è un segnale positivo che riflette la capacità delle nostre aziende vitivinicole di sapere reagire e adattarsi all’instabilità di mercati. Un risultato che abbiamo favorito anche con politiche di sostegno al settore, sia sul fronte degli investimenti materiali che sulla commercializzazione e promozione delle nostre produzioni sui mercati internazionali”. Partiti dieci anni fa, convinti che l’unione faccia la forza soprattutto sui mercati internazionali, vincendo la resistenza di molti, la Lombardia ha sposato la filosofia di Verona Ente Fiere di puntare tutto sui Padiglioni regionali. Dopo nove anni sono state affinate le strategie e oggi si registra il massimo dei consensi con il “Tutto Esaurito del Padiglione Lombardia”. Le adesioni dei produttori vinicoli lombardi confermano il successo della formula del padiglione regionale lombardo, realizzato e coordinato grazie alla forte intesa tra Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, i Consorzi di Tutela e Veronafiere. Protagonista delle migliori espressioni enogastronomiche del made in Italy, la Lombardia vanta primati d’eccellenza nel campo delle Denominazioni di Origine Controllate e Garantite che con l´ultima nata, il Moscato di Scanzo, sono diventate ben cinque. Parliamo in primis delle bollicine Metodo Classico, una produzione che pone la Lombardia come prima produttrice in termini di volumi e su standard qualitativi di livello mondiale, con i Franciacorta Docg e gli Oltrepò Pavese Docg. Grandi novità anche sul Garda, che rilancia la forza del Chiaretto e dei rossi della Valtenesi, con la Nuova Doc Valtenesi, che con il Lugana, confermano la vivacità di tutta l´area gardesana. Rimangono alte le prestazioni dei rossi di Valtellina (unica zona dove la viticoltura di montagna si esprime con due Docg), a cui si affiancano ottime virtù per i tagli bordolesi della Valcalepio e i rossi fermi e vivaci di San Colombano. In Lombardia godono di elevati prestigi anche i vini della provincia di Mantova, dai Colli Morenici, al Lambrusco. Infine, novità interessanti dalle sponde del lago di Como, con i vini dell’Igt Terre Lariane. Viaggia con i “Vini di Lombardia” www.Lombardiavini.it - www.Buonalombardia.it |
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MILANO (ELFO PUCCINI): L’ISTRUTTORIA DI PETER WEISS |
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L’istruttoria di Peter Weiss, uno dei più alti esempi di teatro documento che la drammaturgia contemporanea abbia prodotto, è lo spettacolo-cult di Fondazione Teatro Due, presentato da 28 anni ininterrottamente come rituale appuntamento con la memoria. Uno spettacolo che è stato visto da generazioni di spettatori (945 repliche per quasi 150.000 spettatori), che ha visto cambiare il pubblico, la sua coscienza, la storia politica e che ha visto crescere i suoi interpreti. Da 1984, infatti, sono gli stessi attori (caso unico in Europa e in Italia, più dell´Arlecchino di Strehler) a portare in scena questa testimonianza struggente. Atto di denuncia contro i criminali nazisti dei campi di sterminio, questo testo venne scritto da Peter Weiss dopo aver assistito al processo celebrato a Francoforte tra il 1963 e il 1964. Qui, per la prima volta, la Repubblica Federale Tedesca affrontò in maniera impegnativa la questione delle responsabilità individuali, dirette, imputabili a esecutori di ogni grado, attivi nei recinti del lager di Auschwitz. Il processo ebbe dimensioni proporzionate alla sua importanza: nel corso di 183 giornate vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1.500 sopravvissuti al lager. L´autore assistette a molte sedute del processo di Francoforte, trasformando in poesia i verbali di deposizione di torturatori e deportati. Vide i volti e le espressioni degli imputati e dei testimoni, assistette al tentativo di far rientrare negli schemi della giustizia umana crimini non solo senza precedenti, ma inconcepibili. In un momento in cui si dimentica facilmente o si riscrive la storia secondo criteri arbitrari e spregiudicati, il teatro si dimostra in grado, con questo e altri spettacoli, di coniugare impegno civile e poesia, nel rispetto delle testimonianze e dei documenti. Proprio questa “necessità” di ricordare, di soffrire e di emozionarsi, ha trovato irripetibili e commoventi episodi nelle repliche dello spettacolo a Tel Aviv in Israele, nell’anno 2010, e a Bucarest, nelle terre di chi di questo dramma è stato anche vittima diretta. Il dettato, che non usa nemmeno una parola non pronunciata al processo, è strutturato in undici episodi in forma di cantiche in versi liberi e in lacerti di prosa molto concisi. Sono domande e risposte articolate poeticamente secondo un crescendo di orrore, dalle quali emerge per gradi l’inconcepibile routine dei lager. La forza con cui Peter Weiss espone tutto ciò proviene dalla mancanza di enfasi. I brani degli interrogatori contengono brevi esposizioni di fatti e non c’è risvolto: non conosceremo neppure la sorte dei colpevoli, talvolta arroganti, talora viscidi. In carattere con tale tono anche il magnifico allestimento di Gigi Dall’aglio è privo di ogni retorica. L’ambiente è scuro e indefinito, un muro sghembo, in cui si aprono porte, funge talvolta da parete nera, quella delle fucilazioni, talvolta da lavagna dove viene tracciata qualche scritta, qualche slogan. Entrando, i 200 spettatori hanno sostato dietro alle specchiere dove gli attori si truccano, e qui un altoparlante a diffuso a mo’ d’introduzione per questa discesa agli inferi parole di Pasolini, in cui si parla di una sofferta presa di coscienza. Masolino D’amico, La Stampa www.Elfo.org |
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MILANO (TEATRO DELLA LUNA): FUNDACIÓN JULIO BOCCA PRESENTA L’ADDIO ALLE SCENE DI ELEONORA CASSANO IN VITA E OPERA DEL GRANDE MITO ARGENTINO - DAL 23 AL 25 MARZO 2012 |
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La ricca stagione di danza del Teatro della Luna di Milano prosegue i prossimi 23, 24 e 25 marzo con il teatro - danza di “Evita – La Duarte: La vida de una revolucionaria consumida por un ideal” su musica originale Sergio Vainikoff. Interprete protagonista è l’étoile Eleonora Cassano che con questo spettacolo dà l’addio alle scene. "Evita - La Duarte", presentato dalla Fundación Julio Bocca e in Italia da Ma.gi. Maipo Arte Giovane Internazionale, è uno sguardo speciale su Evita, dalla precaria infanzia nel borgo Los Toldos fino alla sua ascesa tra ricchezza e potere. Nello spettacolo, si esalta la personalità di questa carismatica donna che ha cambiato l’Argentina del Xx secolo, al di là del racconto strettamente storico-politico e cronologico. La regia e la coreografia di Silvia Vladimivsky riscattano la “Eva donna” con la sua sensualità, la passione, i conflitti, gli amori, i suoi sentimenti. Una donna che potendo rimanere nella comodità e nel lusso ha preferito impegnarsi per riconoscere un´identità alla popolazione, soffocata tra una potente classe aristocratica e una classe media indifferente. Nello spettacolo si sottolineano il rapporto con i due uomini per lei più importanti (suo fratello - Juan Duarte - e suo marito Juan Domingo Peròn) e in particolare la sua lotta per migliorare le condizioni di vita della classe operaia argentina, che chiamava i “descamisados” (senza camicia) e per la quale si adoperò fino agli ultimi giorni della sua vita, incontrando l’ostilità dei vertici del potere, dei militari e della Chiesa. Le scene sono di Lucia Trevisacce e Carlos Bustamante; i costumi di Monica Medoza e Elsa Serrano. Nei teatri dove sarà in scena lo spettacolo, verrà proiettato in anteprima un filmato inedito del 1947 dell’Istituto Luce sulla visita in Italia della “Prima Dama” Evita: un filmato commissionato dal Presidente Peròn per l’Argentina che gli spettatori potranno visionare prima dello spettacolo. Evita – La Duarte sarà in scena venerdì 23 e sabato 24 marzo alle ore 21 e domenica 25 marzo alle ore 18. I biglietti sono in vendita sul circuito Ticketone |
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MILANO (PICCOLO TEATRO STUDIO): STEVEN BERKOFF IN “SHAKESPEARE’S VILLAINS” - IL MALE DECLINATO IN TUTTE LE SUE VARIETÀ - DAL 28 MARZO ALL’1 APRILE
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Dopo il grande successo riscosso nel 2005 al Festival del Teatro d’Europa, torna allo Studio Expo Shakespeare’s Villains, scritto, diretto e interpretato da Steven Berkoff, attore, scrittore e regista inglese di cinema e teatro, eccentrico e iconoclasta, noto al grande pubblico per i suoi ruoli di ‘cattivo’ al cinema in film come Octopussy, Rambo o Arancia meccanica. E la sua ‘specializzazione’ nella caratterizzazione del maligno la esercita mirabilmente sulle tavole del palcoscenico con uno spettacolo ormai diventato il suo cavallo di battaglia, un one-man show che è un vero e proprio catalogo di analisi ed esplorazione dei "malvagi" shakespeariani. Dal cattivo “per eccellenza”, geniale, Riccardo Iii all´ “aspirante” cattivo Macbeth, fino all’ “apprendista” cattivo Amleto. E poi Iago, Shylock, persino Oberon merita una menzione in questa ´dissezione´ di caratteri. Berkoff esplora l’anima nera del Bardo, tratteggia il profilo di ognuno, li analizza con il suo sguardo glaciale, scandaglia le loro motivazioni e cerca di intuire cosa abbia influenzato le loro azioni. Una galleria infernale di personaggi la cui malvagità appare connaturata e altri che sembrano essere "condotti" al male da dinamiche sociali o famigliari, figure appartenenti a un immaginario teatrale condiviso che il talento camaleontico e caustico di Berkoff isola o associa, giustapponendo interpretazione e momenti di “disvelamento”. Solo in scena, passando da un ruolo all’altro con straordinaria naturalezza, da vero istrione, suggerisce diverse ipotesi interpretative, attribuisce a ognuno una specifica gestualità, recita le battute più significative cercando la complicità del pubblico. «Ho deciso – spiega Berkoff – di concentrarmi sui malvagi come se costituissero una sorta di strano genere: personaggi imperfetti, inaspriti, persino mentalmente disturbati, se volete. Ho cercato di presentarli, fornire una breve sintesi della trama, e poi interpretarli a modo mio. Ricordo di non essere mai stato capace di concentrarmi su quanto stavo per dire e, in effetti, di non aver saputo sempre che cosa volevo dire. Non ho potuto adottare un approccio accademico, dal momento che ci sono montagne di libri in grado di farlo molto meglio di me. Ho voluto spiegare i personaggi come attore e dire che cosa hanno significato per me». Www.piccoloteatro.org |
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MILANO (SPAZIO TERTULLIANO, VIA TERTULLIANO 68): LORETTA STRONG
DI COPI - DA VENERDÌ 23 A DOMENICA 25 MARZO 2012
REGIA DI GIUSEPPE ISGRÒ
CON MARGHERITA ORTOLANI
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Phoebezeitgeistteatro, il gruppo teatrale diretto da Giuseppe Isgrò, dopo lo spettacolo di dicembre - Note per un collasso mentale - che ha registrato un record di presenze ed un ottimo riscontro di critica, torna a grande richiesta allo Spazio Tertulliano con uno spettacolo fuori stagione. E lo fa presentando una sorprendente edizione di Loretta Strong dell’autore argentino, naturalizzato francese, Copi, noto drammaturgo e scrittore, e apprezzato disegnatore di fumetti. Dopo il debutto al Maga di Gallarate del 2010, inserito negli eventi speciali del museo, lo spettacolo ha subito una sospensione di due anni dalla Siae e solo adesso la compagnia ha potuto riprenderne il riallestimento. Loretta Strong è un racconto su quella particolare condizione di solitudine psicoattiva, capace di creare sentimenti, motivazioni, obiettivi, mondi. La protagonista è una creatura che vive su un’astronave in missione nello spazio alla quale succede di tutto (o quasi!) ma che possiede una capacità disperata di tendersi fino a spezzarsi nella ricerca di sé, degli altri, del raggiungimento di un fine, ancorché immaginario. Il suo isolamento non è infatti mai statico, Loretta è in costante comunicazione con entità indefinite che accoglie, respinge, seduce o raggira, continuamente invasa ed eroicamente disponibile al procedere o trascendere delle cose. Basti pensare che pur esplodendo a metà spettacolo essa continua la sua missione assurda di esistere, resistere al tempo, seminare il suo oro su un pianeta che non esiste. Questa particolare visione dell’uomo in frammenti e della necessità di comunicare fino ad inventare l’interlocutore sono temi attuali e valori cardini della cultura postmoderna e delle sue derive. Copi è infatti un autore che in tutti i suoi lavori presenta personaggi completamente aperti, in una prossimità esasperata con tutto ciò che li circonda, in costante fusione, ibridazione, scambio con gli altri e con il mondo, colpiti, esplosi nell’identità. Questo spettacolo veniva realizzato alla fine degli anni Settanta da Copi stesso en travesti, che si aggirava tra il pubblico ripetendo ossessivamente “Pronto, Linda?”, frase che da il ritmo a tutto il testo e che ci sembra oggi paradossalmente normale quasi come se l’uomo esploso di Copi si fosse avverato. Tutte le scelte del regista Giuseppe Isgrò sono direzionate a rivelare quanto questo testo ci riguardi tutti, direttamente. La scena è semplicissima e tutto l’hardware del teatro -luci e amplificatori- costituisce l’hardware dell’astronave di Loretta. Non c’è altro se non un triangolo argentato a terra che è insieme confine, spazio, scena, tempo. Loretta è a livello degli spettatori, gli va incontro, perché è così che lo stesso Copi vedeva il teatro: “quel che amo è avere il pubblico di fronte, poterlo spaccare come una barca. Si va avanti e il pubblico è sempre di fronte, come un’illusione ottica. Restare in scena come si resta su una barca. Bene in equilibrio”. Loretta Strong è una barca in piena tempesta tenuta puntata dritta sul pubblico dall’interpretazione incredibile di Margherita Ortolani. Quest’attrice sa alzare onde altissime: la sua interpretazione mantiene un equilibrio leggero poggiato con grazia su tutti i disequilibri possibili; realizza, con il suo corpo, tutta la scena, frulla e divora le prime file del pubblico. Occorre infatti sapere che questa Loretta non è affatto innocua: l’energia cannibale dell’interpretazione e tutta la realizzazione di questo spettacolo sono affilate su questo obiettivo: seminare l’oro di Loretta in ciascuno di noi. Phoebezeitgeistteatro (www.Pzteatro.org ) è un gruppo teatrale con base a Milano che tra i suoi obiettivi principali ha la produzione di spettacoli; non volendosi però chiudere a operare in un ambito di ricerca esclusivamente teatrale si occupa anche della creazione di eventi performativi (musica, video, performance) ed espositivi (in stretta collaborazione con artisti visivi) |
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MILANO (TEATRO SMERALDO): CAVEMAN L’UOMO DELLE CAVERNE - IL PIÙ FAMOSO SPETTACOLO SUL RAPPORTO DI COPPIA A LIVELLO PLANETARIO
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È in scena in 30 paesi, vanta più di 8.000.000 spettatori e una strada intitolata nella città di New York! interpretato da Maurizio Colombi di Rob Beker “Sei al 7 anno di matrimonio? Ti stai per sposare? Vi state lasciando? State per andare a vivere insieme? ............ Ti conviene vedere Caveman!” Maurizio Colombi Caveman – L´uomo delle Caverne, l´esilarante “One Man Show” con Maurizio Colombi, che con sguardo comico affronta uno temi più spinosi e drammatici dell´umanità: Il Rapporto Tra Uomini E Donne Anche la versione italiana dello spettacolo punta al grande successo della “natia” Broadway, dove Caveman, con 702 performance in due anni, è stato il monologo più longevo della storia, tanto che il sindaco Giuliani gli ha intitolato la 43° strada. Il successo si è diffuso nel mondo con cifre di tutto rispetto: 8.000.000 di spettatori, 15 traduzioni differenti, in scena contemporaneamente in 30 paesi nel mondo ed è stato anche Vincitore del “Premio Laurence Oliver” come Miglior Spettacolo d’Intrattenimento. Tutto ciò ha trasformato Caveman da “semplice” successo teatrale a un vero e proprio evento, un fenomeno di costume Mondiale In Italia Caveman è arrivato nel 2008, dove l´adattamento e la traduzione - per volontà di Rob Becker, il creatore della versione originale – sono stati curati da Maurizio Colombi, il regista del record d’incassi Peter Pan - il Musical e di “We Will Rock You” il fortunato musical ispirato dalla musiche dei Queen. Per l’occasione è stata coinvolta un’altra firma autorevole del panorama dello spettacolo italiano, Teo Teocoli che ha firmato la sua prima regia teatrale. La produzione è un tandem che vede affiancati la T.d.e. Srl (Theater Mogul), compagnia di produzioni teatrali globali. Con Caveman si ride (sino alle lacrime), ci si diverte, ma soprattutto ci si riconosce. Lo confermano i giudizi ed i commenti degli spettatori stessi. (dal sito www.Caveman.it) Dicono di lui: Sara Semplicemente fantastico!!! Tante risate e finalmente la spiegazione del perché è così difficile comunicare con l´altro sesso!!!! Ci porterò tutti i miei amici! Laura Uno spettacolo davvero meritevole, che fa sorridere di alcune "manie" tanto maschili quanto femminili. Un aiuto alla comprensione di due mondi diversi che spesso convivono sotto lo stesso tetto. Un viaggio nel tempo alla ricerca delle origini della diversità tra i sessi. Davvero molto interessante e assolutamente spassoso. Da non perdere!! Gianluca Uomini, portate le vostre compagne a vederlo! Aiuta a spiegare alle donne i nostri "limiti, difetti, e sentimenti" che molti di noi fanno fatica a tirarli fuori! Michela ci sono andata con amiche ed ora....Ci torniamo coi mariti....Chissa´ che oltre che ridere..Riflettino un po´!!!! Le lacrime agli occhi e il mal di pancia ..Garantiti!!! Silvia Veramente divertente, assolutamente vero, assolutamente utile per prendersi un po´ meno sul serio...O per prendersi un po´ più sul serio, ascoltandosi l´un l´altro senza pregiudizi o irritazione. Cristina Semplicemente fantastico! Ridi di avvenimenti normali nella vita di coppia ma quando li attraversi come ti fanno arrabbiare!! chissà che quando ricapiteranno (e come se ricapitano) si riderà ripensando a Caveman! Grazie Maurizio Colombi Ale Spettacolare!! Spezzoni di vita vissuta che fanno morire dal ridere ma anche un po riflettere.... Un consiglio? andateci in coppia...Rivivrete momenti già vissuti ma con più allegria! Nicolò L´ho visto stasera a Nizza Monferrato... Uno degli spettacoli più coinvolgenti , intelligenti e divertenti che abbia mai visto :) Complimenti a Maurizio Colombi, sei un grande! Michela tutto vero!!!! Le Cifre In Italia Dal debutto (Marzo 2008) sino alla stagione 2009/10 la versione italiana ha raccolto numeri significativi: 34.735 Spettatori 110 Repliche (nei teatri di tutta Italia) Al debutto di Milano (Teatro Derby) hanno fatto seguito sempre sold out ovunque lo spettacolo sia stato messo in scena e molti spettatori tornano (la seconda volta magari accompagnati dal/la proprio/a compagno/a). Il successo di Caveman è cresciuto in maniera sotterranea e spontanea, grazie al “passa parola” degli spettatori. Per contribuire a questo “meccanismo” promozionale la produzione mette a disposizione del pubblico delle cartoline “firmate” Caveman. Ogni sera il pubblico ha la possibilità di scriverle con commenti, sarà poi la produzione stessa a spedirle al destinatario indicato. Www.caveman.it www.Teatrosmeraldo.it |
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ASSAGO (TEATRO DELLA LUNA): CARMEN - 17 MARZO 2012 ORE 21
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Il soggetto, tratto da una novella di Prosper Mérimée - scrittore e storico francese le cui opere sono ricche di misteri che si svolgono in Spagna - divenuto base per la celebre opera di Georges Bizet, è ambientato nella Siviglia degli zingari e dei toreri, tra passioni brucianti, amore e morte. Prosegue con “Carmen” la breve ma ambiziosa Stagione d’Opera e di Balletto portata per la prima volta sul palcoscenico del Teatro della Luna dall´Associazione Orchestra Filarmonica e Balletto Aloysius. Dopo il felice debutto con Tosca che ha riportato all’opera anche un pubblico giovane in uno spazio decisamente contemporaneo - e che ha avuto tra l’altro l’onore di avere tra gli ospiti Simonetta Puccini, nipote del compositore - il “Corpo di Ballo Aloysius” propone uno spettacolo dai sapori andalusi, incentrato sulla danza e sulla musica, un balletto che si colloca con pieno diritto nell´affascinante mondo del flamenco. La rassegna si chiuderà poi il 21 aprile sempre all’insegna del grande spettacolo con “La Traviata” di Giuseppe Verdi diretta da Alberto Radice, regia di Paolo Panizza, in collaborazione con Ritorno all’Opera. Allestimento originale orientato verso il moderno, assenza di scenografie, colorati giochi di luce e costumi dalle tinte forti saranno il tratto distintivo del balletto che andrà in scena il 17 Marzo. <<Una "Carmen Flamenca" - racconta Alberto Radice, autore delle coreografie e direttore artistico di Aloysius - che sposerà la tradizione classica solo nel finale eseguito sulle punte, il romantico e al tempo stesso struggente "passo a due del sogno", quando don José ricorda i momenti felici con Carmen ormai morta>>. Tratto distintivo musicale di una produzione centrata sul clima andaluso, le musiche flamenche - molte delle quali inedite - eseguite dal vivo da Alessandro Martin (guitarra), artista che ha collaborato con alcuni dei più grandi esecutori al mondo di flamenco come Paco Peña, Ramon Martinéz, David Pino, Dario Carbonelli (baile y cajon), tra i protagonisti del panorama flamenco internazionale, e da Jose Mendez (cante) e Jesus Alvarez Lopez (guitarra) , direttamente da Jerez de la Frontera, patria del flamenco. Inoltre, ad alternarsi ai brani eseguiti dal vivo, alcune delle musiche piú particolari e meno conosciute di Bizet. Nel ruolo di Carmen, la giovanissima Linda Fisichella, diplomata presso l’Accademia Aloysius e scelta da Alberto Radice per i suoi caratteri mediterranei e lo spiccato talento, anche in sintonia con i fini dell’Accademia, che si propone di portare i giovani artisti al debutto in alcuni dei palcoscenici più prestigiosi di Milano. <<Sono felicissima – afferma la protagonista Fisichella - di poter compiere il mio debutto in un ruolo come quello di Carmen che sento appartenermi profondamente. Tutto quello che ho appreso del flamenco lo devo agli insegnamenti del Maestro Radice, che ha saputo trasmettermi una grande passione nei confronti di questo stile e di questa cultura. Gli anni di studio in Accademia mi hanno preparata a una carriera artistica a 360 gradi, per poter spaziare dalla danza classica a quella contemporanea, dal teatro al musical, sino anche a destreggiarmi nel tipico stile andaluso>>. Accanto a Carmen, sul palcoscenico del Teatro della Luna vedremo esibirsi il “Corpo di ballo Aloysius” preparato da Maîtres de ballet formatisi al Teatro alla Scala quali Patrizia Canini e Vittorio d’Amato. Alberto Radice, direttore artistico dell’ Associazione Orchestra Filarmonica e Balletto Aloysius Direttore dell’orchestra “Filarmonica G. Verdi” di Bovisio Masciago dal 2000, ha tenuto numerosi concerti in collaborazione con la sezione archi di “Gradus Eventi Musicali”. Ha collaborato con i solisti del corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano e con étoile di fama internazionale. Con loro ha diretto i grandi valzer di Strauss , “Carmen” di Bizet, “L’uccello di Fuoco” di Stravinskij, “Rapsodia in blu” di Gershwin, “Bolero” di Ravel ballato da Biagio Tambone. Nel 1998 ha diretto “Il cappello a tre punte” di Manuel de Falla al Teatro S. Carlo di Napoli. Sotto la guida del Maestro Iury Aronovich ha diretto “L’uccello di Fuoco” di Stravinskij con l’orchestra “Filarmonica del Santa Cecilia” di Roma. Nel 1999 si è perfezionato con il Maestro Isaac Karatghetzky dirigendo “L’accademia della Filarmonica” del Teatro alla Scala a Riva del Garda. Ha collaborato come Maestro preparatore alla realizzazione del “Barbiere di Siviglia” di Rossini al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2001 ha diretto, in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi, il concerto Verdiano di Bussero, con arie e sinfonie delle opere più famose del grande Maestro. Nel 2002 ha collaborato a numerosi concerti con artisti internazionali in teatri come il Nazionale e lo Smeraldo di Milano. Dal 2003 al 2006 rappresenta: “Concerto per la beatificazione di Padre Monti” a Bovisio Masciago e Saronno commissionato dal Vaticano; “Cavalleria Rusticana”, “Pagliacci” e “Suor Angelica” con la regia di Andrea Elena; “La Traviata” di G. Verdi; “La Bohème” di Puccini; “Barbiere di Siviglia” di Rossini. Nel 2006 dirige la 5° Sinfonia di Sostacovitc e il Festival Blues a Bologna. Nel 2006 è direttore artistico de “La bella addormentata” al Teatro Nazionale di Milano. Nel 2007 è direttore artistico e regista de “La Divina Commedia” rappresentata al Teatro Smeraldo di Milano con la partecipazione dei ballerini dell’Accademia Aloysius di cui è Direttore Artistico e didattico dal 1997. Contemporaneamente agli studi musicali presso il conservatorio G. Verdi di Milano ha studiato danza classica e moderna. Sviluppa la sua esperienza di ballerino e coreografo nelle migliori scuole italiane e conclude gli studi al C.s.c. Di Milano, dove ha insegnato per due anni. Ha allargato le sue esperienze studiando e specializzandosi in flamenco con i più grandi ballerini spagnoli, ha ballato nei più importanti teatri italiani e congressi internazionali: San Carlo di Napoli, Teatro Nazionale di Milano, Teatro Smeraldo di Milano, Teatro Bellini di Catania, Teatro Greco di Taormina, Festival internazionale di Massa Carrara, Teatro Regio di Torino. È coreografo del musical per la “Compagnia del disco” organizzato da Sanremo Festival e dalla Rai. Ha coreografato tutti gli spettacoli dell’Accademia Aloysius in collaborazione con Biagio Tambone primo ballerino al Teatro Alla Scala e con l’étoile Oriella Dorella, nel 2008 è coreografo e regista dello spettacolo “La notte degli Oscar” organizzato al Teatro Smeraldo di Milano e al Teatro Donizetti di Bergamo con la partecipazione straordinaria del corpo di ballo del Teatro alla Scala e dell’étoile Oriella Dorella. Vittorio D’amato, Maître de Ballet Dopo aver ricevuto il diploma della scuola di ballo del Teatro alla Scala entra a far parte della compagnia dello stesso teatro. Ha così l’occasione di lavorare con i più grandi coreografi classici e moderni come: Nureyev, Flindt, Robert North, Falco, Roland Petit, Pistoni, Uwe Scholz, Balanchine, Alvin Ailey, Hynd, Mats Ek, Cranko, Kenneth Macmillan, Derek Deane. Danza nei ruoli di Mercuzio in Romeo e Giulietta, Lensky in Onegin, Apollo Musagete anche come ospite al teatro Deutsche Staatsoper Berlin, e ancora nel Passo a Tre del Lago dei Cigni e come Uccellino Blu nella Bella Addormentata di Nureyev, Hilarion in Giselle di Mats Ek e Yvette Chauvirè, il Matto nella Strada di Pistoni, Ulrich nel Pipistrello di Rolad Petit, Petruska, Lescaut in Histoire De Manon, Frollo in Notre Dame De Paris di Roland Petit, Coppelius in Coppelia di Derek Deane. Patrizia Canini, Maître de Ballet Patrizia Canini nasce a Milano nel 1964, frequenta la scuola di ballo del Teatro alla Scala dove si diploma con anticipo di un anno rispetto al termine dei corsi. Entra a far parte del corpo di ballo del teatro milanese ricoprendo subito ruoli solistici. Nel 1987 riceve la promozione artistica da ballerina di fila a ballerina solista. Nella sua carriera scaligera lavora con diversi coreografi interpretando primi ruoli in varie produzioni: in “La morte e la fanciulla” è “ La Jeune fille” nella coreografia di Maguy Marin, è Andrèe in “Proust” di Roland Petit; lavora con Alvin Ailey in “La Dea delle acque”; è “La consorte” in “Speaking in Tongues” di Paul Taylor, “ La madre“ in “Fall River Legend” di Agnes de Mille. Rossella Mitrano, bailaora de flamenco Inizia il suo percorso di studi con la danza classica all’età di sette anni presso la scuola di “Luciana Novaro” a Milano. Studia Flamenco con le più importanti insegnanti e bailaoras presenti in Italia. Si perfeziona in Spagna con: La Precy, La Chiqui de Jerez, Javier La Torre, La Yerbabuena, Israel Galvan ed altri. Studia canto flamenco con Josè Salguero e Carmen Amor, tecniche di canto con Carola Caruso. Insegna “Baile” flamenco a Milano da oltre 10 anni. Si esibisce in festival e teatri, in spettacoli con formazioni sia italiane che spagnole. È tra i fondatori del gruppo “Aire Flamenco”. Si è esibita nei tablao milanesi “Cafè del tio” e “Gimmis Club” collaborando con il “Punto Flamenco” di Maria Rosaria Mottola. Nel 2002 collabora con l’Orchestra Guido Cantelli di Milano nella realizzazione dello spettacolo “Carmen de los Corales”, creando ed interpretando la coreografia della parte di Flamenco, in scena al Teatro dal Verme (Milano) e nella “Sala Verdi” del Conservatorio di Milano. Dal 2005 danza come solista nella compagnia di Simon Besa. Nel 2006-2007 partecipa allo spettacolo “Respiro Blanco”, regia e coreografia della ballerina Silvia Vladimivsky (Teatro Fantastico di Buenos Aires), in qualità di danzatrice, cantante e creatrice delle melodie flamenche. Lo spettacolo è stato rappresentato presso il Festival teatrale di Magadino in Svizzera e presso il Festival Fontanonestate Roma. Come docente da tre anni porta avanti il progetto “Tablaito”, ideato per la formazione e preparazione degli allievi alle esibizioni soliste stile Tablao Flamenco. Costumi di Alessandro Brevi, realizzati da Alice - Cooperativa sociale Alice è una cooperativa sociale che gestisce laboratori di sartoria . Si è costituita nel 1992 all´interno del carcere di San Vittore con l´intento di creare percorsi di inserimento lavorativo per persone ristrette nella libertà. I percorsi di reinserimento sociale sono incentrati sulla partecipazione ad attività formative e lavorative, in un´ottica di recupero e di valorizzazione della capacità di instaurare relazioni sociali stabili, e sono sviluppati in stretta collaborazione con il Dipartimento dell´Amministrazione Penitenziaria e con i Servizi Sociali del Comune di Milano. La missione di Alice si concentra su forme innovative di impresa sociale, coniugando l´equità economica alla solidarietà: in questo modo Alice tocca e affronta le due sfere, quella "dell´impresa" e quella "della responsabilità sociale", nella costante ricerca di un delicato equilibrio. Compito della Cooperativa è instaurare contatti e collaborazioni con imprese terze, al fine di consentire un definitivo inserimento lavorativo per coloro che hanno vissuto una precedente esperienza di detenzione. Info: Teatro della Luna - via G. Di Vittorio, 6, 20090 Assago (Mi) - Tel. 02 488577516 - www.Teatrodellaluna.com – www.Facebook.com/teatrodellaluna - ufficiogruppi@teatrodellaluna.Com |
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MILANO (TEATRO LITTA): ANGELICA DI E CON ANDREA COSENTINO
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Arriva al Litta il secondo testo di Andrea Cosentino in questa stagione 2011/2012, una mini-personale dedicata a uno dei talenti più interessanti della scrittura teatrale emersi negli ultimi anni: dopo Fedra, ci troviamo questa volta alle prese con un chiaro esempio di telemomò, linguaggio teatrale completamente originale, provocatorio e innovativo. E se in Fedra l’autore abruzzese è in scena con altri attori, in Angelica torna alla forma del monologo. Ancora, mentre il primo lavoro si ispira alle suggestioni delle telenovele e delle chiacchiere di paese, qui il riferimento è il mondo della fiction televisiva, usato per raccontare una versione degradata della vita. Questo spettacolo completa insieme a L’asino albino il cosiddetto dittico “del presente”: dopo uno spettacolo sul tempo che passa, ecco Angelica, ovvero un lavoro sulla morte. Non è previsto un seguito. Entrambi sono un tentativo di parlare del presente. A chi c’è. Come al solito non c’è storia e sinossi possibile, ogni tentativo di abbozzarne una sfiora la retorica e scivola nel ridicolo. C’è semmai – come e più del solito – il gusto di smontare le storie: ci sono degli ingredienti, dei brandelli di dialoghi e situazioni abbozzate. Una troupe che sceglie di girare uno sceneggiato televisivo in una casa di un quartiere popolare romano con un’attrice – Angelica appunto – che continua a recitare la propria morte, fino allo sfinimento. E se ciò che si ripete in teatro ci fa ridere, è solo perché qui è il passato che pretende di ritornare come niente fosse. Note di regia. “Ci sono delle immagini – poche – che mi faccio carico di scuotere sul loro asse per ottenerne un alone di movimento: l’icona di un papa tremante che fende la folla giubilare sulla sua papamobile, il ricordo della statua della Madonna portata in processione nel giorno del venerdì santo a Chieti. È la dialettica sacro/ dissacrazione come le due facce di una stessa aspirazione. O il rovescio bifronte di un medesimo vuoto. Non c’è storia. Ma c’è una concessione al bisogno di tirare avanti. Una trama. Ed è quella dello sceneggiato ricostruito in scena senza ausili tecnologici, ma utilizzando la cornice vuota di ciò che fu un televisore, e parrucche e primi piani e piani interi e bambole e pezzi di oggetti e dettagli di corpi. Si tratta innanzitutto di mimare con la povertà di mezzi scenici la povertà di un linguaggio. Farsi doppio parodico del linguaggio standardizzato del racconto televisivo. Ma c’è anche altro. Pasolini scriveva che materia del cinema – dell’audiovisivo – è il pianosequenza come presente assoluto. È il regista che selezionando e tagliando e montando tra loro pezzi di presente dà loro un senso. Creando nessi. Facendone materia di narrazione, cioè storia. Dunque passato. Però mi chiedo: come può il presente raccontarsi a se stesso? Io tento di installarmi nei tagli del montaggio, di dilatare i nessi, creare gioco tra i giunti; voglio disincantare l’impostura ipnotica dei raccordi narrativi, far emergere ludicamente il nonsenso che fa da sfondo alla costruzione del senso. Aggiungeva Pasolini che come il montaggio dà senso al cinema, così la morte dà senso alla vita. Però mi chiedo: cos’è che dà un senso alla morte? Se non c’è storia dovrà esserci da ridere. È ciò che credo di avere imparato dal teatro popolare, dalla cultura dei subalterni. Di coloro che, ben prima di noi smarriti postmoderni, hanno dovuto imparare a vivere senza il sostegno di un passato né prospettive di futuro. È il senso profondo dell’intrattenimento. Perché va bene la denuncia e la memoria e la controinformazione e il mondo a capinculo. Ma innanzitutto esserci. Qui e ora. Comunque”. Andrea Cosentino è attore, autore, comico e studioso di teatro. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce, il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, roma, Editoria e spettacolo, 2008), Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà e Primi passi sulla luna. In questi ultimi lavori si avvale della collaborazione registica e drammaturgica di Andrea Virgilio Franceschi e Valentina Giacchetti. Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione Aut-aut (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (rTi mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. È promotore del Progetto Mara’samort, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne. Estratti dalla rassegna stampa. Andrea Cosentino è uno di questi nuovi personaggi della scena, da andare a vedere, accettando di restare avviluppati da quel suo procedere apparentemente disarticolato e invece strutturato sottotraccia da spirali acutissime di riflessione mai portate troppo alla luce, giocate tutte con lucidissima ironia, spesso con decisa e esilarante comicità. E questi sono solo alcuni dei meriti di Angelica, scritto dallo stesso interprete Antonio Audino, Il Sole 24 ore Cosentino gioca con la realtà e la finzione televisiva con un lavoro di montaggio quasi cinematografico, incarna ogni personaggio e condisce il tutto con ricordi personali, con spiazzanti fuori programma in cui trovano posto le processioni del venerdì santo a Chieti con la Madonna che oscilla pericolosamente, un vecchio Papa malandatissimo a cui lanciano bambini che si spiaccicano sui vetri della papamobile e un’arzilla e loquace vecchina che presta la propria verace casa romana per le riprese della fiction. “Un lavoro sulla morte” afferma l’interprete e chiama Pasolini a testimoniare come essa dia senso alla vita chiedendosi però, a sua volta, cosa invece dia senso alla morte stessa. Tra Barbie, scheletri di televisori, parrucche biondissime e improbabili e varia paccottiglia Angelica diverte e fa pensare. Nicola Viesti, Hystrio Info: www.Teatrolitta.it |
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A FRASSINETO PO IL 16 E 17 MARZO IL VILLAGGIO DEL LIBRO
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Frassineto Po festeggia 17 e il 18 marzo l’arrivo della primavera all’insegna della cultura. Sabato 17 alle 15.15 presso la scuola primaria “Greppi Alfieri” di via Po, la scrittrice Elena Accati dialogherà con i bambini e i loro genitori dei suoi ultimi libri: I veleni delle piante e Le avventure nel bosco pubblicati per i tipi delle edizioni Lineadaria. Sempre sabato 17 marzo, alle 21.15, all’Auditorium San Rocco, avrà luogo il concerto del cantautore Andrea Dania. Infine, domenica 18 alle 17 a palazzo Mossi di via Marconi 5, sede del Villaggio del libro, il pedagogo clinico Meco Traversa presenterà al pubblico il suo libro Bambini al Verde – Il ritorno al futuro dell’Infanzia edito da Acellum Edizioni. Riapre il primo outlet del libro sabato 17 e domenica 18 marzo (dalle alle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19), inoltre, bibliofili e curiosi potranno visitare il Booklet, il primo outlet del libro d’Italia (piazza Vittorio Veneto 4) e domenica 18 marzo le sale ottocentesche di Palazzo Mossi (via Marconi 5) che ospitano il mercatino di libri d’occasione, antichi e di pregio e lo spazio museale Il libro del Paesaggio dedicato ai territori piemontesi bagnati dal fiume Po (a cura del Parco Fluviale del Po). Http://www.comune.frassinetopo.al.it/ |
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CORSO DI CUCITO ALL´INFORMAGIOVANI
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L’informagiovani di Cuneo e l’Associazione Opere d’Ingegno Creativo propongono un corso di cucito creativo a tutti coloro che intendono avvicinarsi a questo hobby, che può diventare anche un mestiere, utilizzando tecniche innovative e di semplice apprendimento. Questo corso introduttivo, rivolto in prevalenza ai giovani, intende riscoprire abilità utili nella vita di tutti i giorni, sviluppando anche la creatività e la manualità di ciascuno. Orari e sede sul sito del Comune di Cuneo. Nel costo di iscrizione, pari a € 100, sono comprese le dispense e l’uso delle macchine da cucire. Www.comune.cuneo.gov.it |
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GOOD MORNING POESIA AL LICEO SEGRÉ |
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Da quest´anno la giornata scolastica al liceo scientifico “Gino Segrè” di Torino inizia con l´ascolto di una poesia, pochi minuti prima delle ore 8. Un altoparlante diffonde la voce recitante nel cortile, dove gli studenti attendono il suono della campanella. Un’originale iniziativa per augurare "buona giornata" agli allievi, che si alternano ogni mattina al microfono per leggere una propria poesia o il testo di un autore che amano. Il progetto, avviato nel 2011, vede coinvolta anche l´Associazione Culturale Cascina Macondo, che da molti anni insegna lettura creativa ad alta voce nelle scuole. Le letture inizieranno con la primavera, la mattina del 21 marzo. Www.cascinamacondo.com |
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WIN-WIN COOPERATION, OPPORTUNITÀ SENZA CONFINI - FIERA DI IMPORTAZIONE ED ESPORTAZIONE DELLA CINA: È CANTON IL NUOVO CUORE ECONOMICO INTERNAZIONALE |
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Panel di autorità italiane e cinesi alla prima presentazione italiana della Fiera di Canton, il 7 marzo a Milano Testimonianza della crescente globalizzazione del commercio e dei mercati, la Fiera di Importazione ed Esportazione della Cina è la più grande manifestazione di Import-export a livello internazionale degli ultimi dieci anni. Giunta alla sua 111° edizione, quella che viene correntemente definita Fiera di Canton ha avuto la sua presentazione ufficiale in Italia con l’evento “Win-win Cooperation, Opportunità senza confini”, il 7 marzo 2012 al Westin Palace di Milano, raffinata location per una conferenza ricca di personalità di spicco. Presenti, infatti, le maggiori autorità cinesi ed italiane, in un’atmosfera di integrazione e condivisione di culture, prodotti e strategie economiche. La Fiera è stata presentata ad una platea prestigiosa, composta dai rappresentanti di Comune di Milano, Regione Liguria, Centro Europeo di Innovazione per le Imprese, Aice (Associazione Italiana Commercio Estero), Associazione Nazionale degli Industriali, oltre a numerose aziende nazionali e alla stampa economica e specializzata. Apprezzati gli interventi dei relatori d’eccezione quali, primo fra tutti, Liu Jianjun, Vice Presidente del China Foreign Trade Center e Portavoce della Fiera di Importazione ed Esportazione della Cina. Accanto a lui Li Bin, Console Commerciale del Consolato Generale Cinese di Milano, Mario Zanone Poma, Presidente della Camera di Commercio Italo-cinese, l’On. Cristiana Muscardini, Vice Presidente della Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo e membro del Parlamento Europeo, Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano e, come moderatore, Rita Fatiguso, giornalista de Il Sole 24 Ore. L’ultimo decennio ha visto in Cina una crescita economica senza pari, resa ancora più significativa dal generale quadro di crisi finanziaria mondiale: un notevole aumento di importazioni ed esportazioni, con la costituzione di partnership commerciali internazionali, in un clima di nuove opportunità e grande apertura. Basti pensare che il volume del commercio bilaterale tra Cina e Italia nel 2011 ha superato i 50 miliardi di dollari. In un panorama economico d’incertezza ed instabilità, rafforzare la cooperazione economica e commerciale internazionale attraverso una piattaforma quale la Fiera di Canton è una strategia vincente. Un’occasione unica, infatti, sia per espositori sia per buyer: questi ultimi potranno prendere visione di prodotti di marchi globalmente noti ma anche emergenti, che tagliano trasversalmente tanto i settori merceologici quanto la provenienza geografica. Le cifre relative alle adesioni della 110° edizione indicano uno sviluppo costante: 210.468 buyer da 210 Paesi e regioni (1% di aumento rispetto alla precedente), di cui 3.975 buyer italiani (16% in più rispetto alla precedente). La Fiera di Canton si svolge due volte l’anno: l’edizione primaverile 2012 avrà luogo tra il 15 aprile e il 5 maggio in tre fasi successive, differenziate a seconda del Padiglione e dei settori merceologici. Dal 2002, anno della 101° edizione, in aggiunta allo “storico” Padiglione Nazionale, la Fiera si è dotata di un Padiglione Internazionale: qui, espositori di tutto il mondo possono godere di una vetrina privilegiata per il proprio brand e i propri prodotti. “La Fiera di Canton nasce come vetrina per la promozione di aziende e prodotti cinesi, ma negli ultimi dieci anni si è aperta anche all’estero, diventando un organo di ricezione, un canale importante per chi voglia entrare nel mercato cinese. L’italia è il 5° partner commerciale della Cina in Europa, e la Cina il 1° partner commerciale dell’Italia in Asia – ha esordito Li Bin, Console Commerciale del Consolato Generale Cinese di Milano – Nel 2011, nonostante la crisi finanziaria europea, il rapporto bilaterale italo-cinese ha mantenuto un trend di grande sviluppo, il 13% di incremento rispetto al 2010. Al contempo, nel 2011 gli investimenti delle imprese italiane in Cina hanno toccato i 5 miliardi e 500 milioni di dollari, così come quelli cinesi in Italia hanno raggiunto i 400 milioni di dollari”. “Nel dicembre 2001 la Cina è entrata a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, e questo ingresso ha favorito un notevole processo di crescita: ogni anno negli ultimi 10 anni, i prodotti commerciali garantiscono un introito di 750 miliardi di dollari, oltre alla creazione di 140 miliardi di posti di lavoro – ha spiegato Liu Jianjun, Vice Presidente del China Foreign Trade Center e Portavoce della Fiera di Importazione ed Esportazione della Cina – è stato stimato che i prodotti cinesi, con la loro buona qualità a basso prezzo, garantiscono ad oggi un risparmio annuo di 300€ per ogni famiglia europea. Vogliamo aprirci verso nuovi settori grazie alle partnership internazionali, portando nuove idee e vitalità nell’ambito delle tecnologie energetiche alternative e dei prodotti biologici, per la tutela dell’ambiente. Altro rilevante progetto in essere dalla 109° edizione è il Centro di Promozione del Design, che si prefigge di invitare le aziende internazionali a portare in Cina il proprio design e i propri concept creativi”. “China Import and Export Fair rappresenta oggi la più grande fiera al mondo del settore e soprattutto quella con il più alto tasso di buyer stranieri – ha commentato Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano - Apprezzo molto la volontà degli organizzatori di realizzare questo evento di promozione della mostra in Italia, segno del grande interesse nei confronti del mercato italiano, inteso sia dal punto di vista dei possibili espositori sia dei visitatori. Credo che stiamo vivendo un momento molto importante e positivo delle relazioni tra Italia e Cina”. “La relazione tra la Camera di Commercio Italo-cinese e la Fiera di Canton è iniziata già negli anni ’70, consolidandosi nel tempo grazie agli ottimi rapporti interpersonali – ha illustrato Mario Zanone Poma, Presidente della Camera di Commercio Italo-cinese – Come sottolineato a giugno 2011 dal Vicepresidente Cinese Xi Jinping in occasione di un viaggio in Italia, è fondamentale rilanciare l’interscambio con la Cina, attualmente attestato intorno ai 50 miliardi di dollari: l’obiettivo è di raggiungere gli 80-100 miliardi di dollari di interscambio, ma riequilibrando il peso prevalente delle esportazioni fino ad ottenere un rapporto di 60% a 40% tra esportazioni ed importazioni. La Camera di Commercio vuole supportare le necessità burocratiche delle aziende italiane e cinesi e aiutarle a trovare partner commerciali”. “Milano e l’Italia vedono con grande attenzione i rapporti con la Cina, e la Fiera di Canton è una delle opportunità per migliorare le relazioni tra Cina ed Unione Europea. In un mondo devastato dall´imperante crisi economica e finanziaria, il commercio internazionale è diventato uno dei principali strumenti di politica estera, attraverso il quale si può aiutare lo sviluppo non solo economico, ma anche sociale e ambientale. La Cina è senza dubbio al centro del dibattito economico della Commissione per il Commercio del Parlamento Europeo oltre che, ovviamente, della Commissione Europea” ha chiosato l’On. Cristiana Muscardini, Vice Presidente della Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo. Padiglione Nazionale Fase I: dal 15 aprile al 19 aprile 2012 Settori di elettronica ed elettrodomestici, strumenti metallurgici, macchinari, autoveicoli e accessori, materiali edilizi, illuminazione, prodotti chimici. Fase Ii: dal 23 al 27 aprile 2012 Settori di beni di consumo quotidiano, articoli da regalo, oggetti ornamentali per la casa. Fase Iii: dal 1 al 5 maggio 2012 Settori di tessile e abbigliamento, calzature, oggetti per ufficio, borse, valigie, articoli per sport e turismo, medicina, settore alimentare. Padiglione Internazionale Fase I: dal 15 aprile al 19 aprile 2012 Settori di elettronica ed elettrodomestici, materiali edilizi e strumenti metallurgici, macchinari, materie prime industriali. Fase Iii: dal 1 al 5 maggio 2012 Prodotti alimentari e agricoli, prodotti per la salute e cosmetici, articoli da regalo e prodotti ornamentali. La location sarà il Complex di Esposizione della Fiera di Importazione ed Esportazione della Cina a Guongzhou, nel sud-est del territorio cinese, vicino ad Hong Kong. Il Complex ha una superficie di 1.160.000 mq e, con i suoi 58.700 stand, è pronto ad ospitare oltre 200.000 partecipanti provenienti da 210 Paesi diversi, grazie all’organizzazione del China Foreign Trade Center e al patrocinio del Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese e del Governo Popolare della Provincia di Guangdong. Per informazioni Organizzatore: China Foreign Trade Center (Cftc) Indirizzo: Via Yuejiang Zhong n. 382, Guangzhou C.a.p: 510335 Tel: 4000-888-999 (chiamare in Cina) 86-20-28-888-999 (chiamare dall’estero) Fax: 86-20-28-395-166 http://www.cftc.org.cn/ E-mail: info@cantonfair.Org.cn |
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CINEMA DI MONTAGNA A PIEDICAVALLO
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Fino al 31 marzo è in corso al Teatro Regina Margherita di Piedicavallo la 5º Rassegna di Cinema di Montagna, organizzata dal Trento Film Festival in collaborazione con la Pro Loco di Piedicavallo e il Cai di Biella. La rassegna si articola in 4 serate nella quali verranno proiettate alcune pellicole che hanno raccolto il favore del pubblico al Trento Film Festival, il più antico e acclamato festival internazionale di film dedicati alla montagna. I prossimi appuntamenti sono le domeniche del 17 e 24 marzo e il sabato del 31 marzo. Le proiezioni dei lungo e cortometraggi iniziano alle ore 21. Www.piedicavallo.com/sitoProLoco/rassegna_montagna_2012.html |
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MODUS VIVENDI AL MUSEO DI SCIENZE |
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Fino al 9 aprile il Museo regionale di Scienze Naturali di Torino (via Giolitti 36) accoglie la mostra Modus vivendi. Microcosmo italiano. L’esposizione, realizzata dalla Regione Piemonte, racconta per immagini il modo di vivere delle Società di Mutuo Soccorso di oggi, attraverso l´obiettivo di un noto fotografo, Mario Cresci, che nel suo “viaggio in Italia” in trentacinque Società, dal Piemonte alla Sicilia, ha colto gli aspetti più sottili, lo spirito profondo di quel particolare microcosmo italiano che affonda le sue radici nel passato e ancora oggi mantiene viva la pratica della solidarietà. La mostra è stata ospitata in numerose regioni d´Italia e anche all´estero. Per informazioni: tel. 011/432.6354. Www.mrsn.it |
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