Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2012
BIOLOGIA MOLECOLARE E TERAPIE INNOVATIVE NEI SARCOMI DELL´INFANZIA E DELL´ADOLESCENZA  
 
Pultusk, 19 giugno 2012 - La conferenza "Biologia molecolare e terapie innovative nei sarcomi dell´infanzia e dell´adolescenza" (Molecular biology and innovative therapies in sarcomas of childhood and adolescence) si terrà dal 29 settembre al 4 ottobre 2012 a Pultusk, Polonia. Un sarcoma è un tumore che compare quando si trasformano cellule di origine mesenchimale. Benché rari, molti sarcomi sono sensibili alla chemioterapia e pertanto è notevolmente migliorata la sopravvivenza dei pazienti. La conferenza riunirà biologi e medici per attuare l´approccio interdisciplinare che è necessario per far progredire la ricerca e la terapia dei sarcomi infantili rari. I temi riguarderanno i recenti risultati nel campo della ricerca molecolare e biologica, l´identificazione di nuovi fattori di rischio per la stratificazione e nuovi modelli. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Esf.org/index.php?id=9149    
   
   
MOLECOLE PER FERMARE I PRIONI  
 
Bruxelles, 19 giugno 2012 - Nuovi polimeri auto-illuminanti appena sviluppati sono stati progettati appositamente con la capacità di dirigersi su prioni tossici e renderli innocui, offrendo la possibilità di curare malattie fatali che distruggono i nervi. Questo studio svedese e svizzero è stato in parte sostenuto dal progetto Lupas ("Luminescent polymers for in vivo imaging of amyloid signatures"), finanziato con quasi 5 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I risultati sono stati presentati sulla rivista Journal of Biological Chemistry. La ricerca svolta è davvero rivoluzionaria. I ricercatori dell´Università di Linköping in Svezia, in collaborazione con colleghi dell´Ospedale universitario di Zurigo in Svizzera, hanno detto che è la prima volta che qualcuno riesce a dimostrare la possibilità di curare malattie come il morbo della mucca pazza e il Creutzfeldt-jacobs con molecole Lcp. Hanno testato polimeri luminescenti coniugati, o Lcp, su sezioni di tessuto infettate da prioni. I risultati indicano che il numero di prioni, e la loro tossicità e infettabilità, diminuiva drasticamente. "Quando vediamo questo effetto sulle infezioni da prioni, crediamo che lo stesso metodo potrebbe funzionare anche sul morbo di Alzheimer," dice Peter Nilsson, un ricercatore di chimica biorganica finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer). Le malattie da prioni sono un gruppo di malattie progressive che colpiscono il cervello e il sistema nervoso di esseri umani e animali. Le malattie da prioni umane comprendono la malattia di Creutzfeldt-jakob sporadica, Kuru, una variate della malattia di Creutzfeldt-jakob, la sindrome di Gerstmann-sträussler-scheinker e una insonnia ereditaria fatale. Le malattie da prioni possono essere ereditate, si presentano spontaneamente o attraverso infezioni, per esempio attraverso carne infetta, come è successo per la malattia della mucca pazza. "Sulla base di questi risultati, adesso possiamo adattare interamente nuove molecole con effetti potenzialmente ancora migliori," ha detto il dott. Nilsson. I ricercatori vogliono andare oltre e provare se le molecole funzionano sui moscerini della frutta con una malattia nervosa simile all´Alzheimer. L´alzheimer è causato dalla placca amiloide, che ha un corso simile ma più lento rispetto alle malattie da prioni. Il progetto finanziato dall´Ue Lupas, nel frattempo, si è proposto di colmare il divario tra la diagnosi e la cura del morbo di Alzheimer e delle malattie da prioni. All´inizio del progetto il team di Lupas credeva che sviluppando nuovi agenti e metodi per l´imaging diagnostico della placca amiloide sarebbe stato possibile migliorare la qualità della diagnosi e facilitare il monitoraggio e la comprensione del progresso della malattia. Il progetto ha riunito partner da vari settori, esperti di chimica sintetica organica, nano chimica sintetica, struttura amiloide, malattie da prioni, morbo di Alzheimer, risonanza magnetica, fisica multi-fotone e imaging iperspettrale. Insieme hanno costituito le competenze necessarie per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del progetto. Il coordinatore di Lupas, il professor Per Hammarstrom ha detto, in occasione del lancio del progetto: "Le competenze nell´ambito del consorzio Lupas faranno indubbiamente emergere nuovi strumenti per capire le caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer e delle prionosi. In tre anni Lupas svilupperà questi strumenti da usare in sistemi di modelli della malattia in vivo e su campioni istologici ex vivo per gli esseri umani. Se riuscirà ci vorranno un altro paio di anni per applicare questa tecnologia in ospedale." Per maggiori informazioni, visitare: Lupas: http://www.Lupas-amyloid.eu  The Journal of Biological Chemistry: http://www.Jbc.org/    
   
   
TELEMEDICINA. VENDOLA: "PUGLIA ALL´AVANGUARDIA, SI SPERIMENTA TELEDIABETOLOGIA"  
 
Bari, 19 giugno 2012 - “La telemedicina oggi è un percoso di assoluta avanguardia e la Puglia nel momento più critico della sua storia sanitaria apre, per conto dell’Italia, un percorso rivoluzionario. La telemedicina non è un’ulteriore delega alla tecnologia nel compito di offrire salute ma è propedeutica ad un diverso modello organizzativo del rapporto tra domanda e offerta di salute e consente all’ammalato di non essere un tegame da riempire di farmaci o di ricette ma consente l’attivazione di un percorso in cui l’ammalato è consapevoli della propria condizione di salute, momento dopo momento. Ecco, oggi io credo che bisogna propagare questa infezione, occorre capire quali sono le altre discipline mediche sulle quali rapidamente sperimentare la telemedicina perché alla fine i cittadini saranno orfani di qualcosa che alludeva al diritto alla salute ma guadagneranno qualcosa che invece incarna il diritto alla salute”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando questa mattina in conferenza stampa l’avvio dei servizi di telecardiologia (non in emergenza) e della telediabetologia nei comuni intreressati dal piano di riordino ospedaliero, una sperimentazione avviata per ora nei quattro comuni di Campi, Maglie, Minervino e Spinazzola. Figura e supporto fondamentale di questa sperimentazione, è la figura del care manager, ovvero quegli infermieri che, formati dall’Ares nell’ambito del progetto Nardino, prendono in carico gli ammalati di patologie croniche. “Abbiamo sperimentato in questi anni un modello assolutamente innovativo, quello cioè della telecardiologia applicata a tutto il ciclo dell’emergenza – ha detto Vendola - in pochissimi anni abbiamo effettuato oltre 460mila interventi, un record che ci fa essere l’esperienza più consolidata in tutta Europa, con un abbattimento altissimo della mortalità di infarto. Oggi la telecardiologia vogliamo applicarla non soltanto all’emergenza ma anche a tutti quei pazienti fragili e affetti da cardiopatie. E con la sperimentazione del progetto Glucoonline, la telemedicina viene applicata anche agli ammalati di diabete. La telediabetologia rappresenta una vera rivoluzione con prospettive assolutamente inesplorate. Basti pensare alla possibilità ad esempio di sperimentare su bambini diabetici, forme innovative di protagonismo dell’ammalato nel suo percorso. Tutta la telemedicina rappresenta un cambio di paradigma e in questo cambio di paradigma ci giochiamo il rapporto tra bilanci economicamente sani e presentabili e tutela intregrale del diritto alla salute”. “La Puglia nel giro di pochi mesi – ha spiegato ancora Vendola - deve percepire che la perdita di una vecchia organizzazione sanitaria è stata surrogata dal guadagno di un modello e di un’offerta di salute piu vicina ai bisogni dei cittadini, È il servizio sanitario che prende in carico il paziente e comincia a farlo oggi, proprio nei luoghi e nelle città dove ci sono state le chiusure degli ospedali”. Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore alla salute Ettore Attolini, il direttore generale dell’Ares Franco Bux, il direttore di Endocrinologia del Policlinico di Bari e, in collegamento telefonico, il sottosegretario alla salute Elio Cardinale (ne riferiamo a parte). Primi risultati http://www.Regione.puglia.it/web/files/agierrenet/primi_risultati_nardino.pdf  
Nota glucoonline http://www.Regione.puglia.it/web/files/agierrenet/note_stampa_glucoonline.pdf  Telecardiologia http://www.Regione.puglia.it/web/files/agierrenet/telecardiologia.pdf  
 
   
   
LOMBARDIA. SANITÀ,FORMIGONI: ECCO LA VERA DOMANDA DA FARSI NOI EFFICIENTI E CORROTTI,GLI ALTRI IN DEFICIT E TRASPARENTI?  
 
 Milano, 19 giugno 2012 - ´Invito i cittadini lombardi a porsi una sola domanda a riguardo delle inchieste sulla sanità regionale: come mai la Lombardia, che per la sanità prende dallo Stato meno soldi delle altre Regioni, che, nonostante questo, è l´unica Regione in pareggio da 12 anni, che dà i servizi migliori e questo è un fatto riconosciuto da tutti i cittadini italiani, come mai, dicevo, la Lombardia è oggetto di indagini per corruzione così vaste, che nemmeno tutte le altre Regioni (in deficit) d´Italia messe insieme hanno? Vogliono farci credere che nella Lombardia efficiente c´è corruzione, nel resto d´Italia inefficienza, deficit e trasparenza? Ma voi ci credete davvero?´. E´ quanto dichiara il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.  
   
   
RISORSE ALLE ASL, CAMBIANO LE MODALITÀ DI TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA REGIONE TOSCANA  
 
 Firenze, 19 giugno 2012 – Cambiano le modalità di trasferimento di risorse finanziarie da parte della Regione alle aziende sanitarie. Il nuovo sistema avrà come effetto indiretto anche quello di consentire alle aziende di pagare più velocemente i fornitori. Lo stabilisce una delibera portata in giunta dall’assessore al bilancio Riccardo Nencini e approvata nel corso dell’ultima seduta della giunta. La Regione trasferisce ogni mese alle aziende 530 milioni per la spesa sanitaria. Finora, gli uffici della giunta provvedevano a trasferire la rimessa di cassa mensile entro il 15 di ogni mese. Ma prima di quel termine, le aziende devono pagare gli oneri previdenziali e assistenziali ai dipendenti. Questo contribuiva all’accumularsi di ritardi nei pagamenti ai fornitori da parte delle aziende. In base alla nuova delibera, i trasferimenti avverranno ora in due tempi: un primo accredito, nella misura necessaria al pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali del personale dipendente, entro i primi giorni del mese, in modo da garantirne l’effettiva disponibilità alle aziende sanitarie entro il 10 di ogni mese; un secondo accredito da effettuare secondo i tempi attuali (dal 10 al 15 di ogni mese). Il nuovo sistema di trasferimento consentirà alle aziende di utilizzare meglio l’anticipazione e ottimizzare così i tempi di pagamento.  
   
   
LIGURIA: DESTINATI OLTRE 3 MILIONI DI EURO ALLA SLA  
 
Genova, 19 Giugno 2012 - Tre milioni e 70mila euro ai malati di Sla della Liguria. Sono stati ripartiti oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai servizi sociali Lorena Rambaudi, a seguito dello stanziamento del Ministero per gli anni 2012 e 2013 per tutte le regioni italiane. I finanziamenti sono destinati al sostegno delle famiglie con parenti affetti da sclerosi laterale amiotrofica e in particolare a sostenere le spese per l´assunzione di un´assistente familiare, assunta con regolare contratto di lavoro, per i servizi socio-sanitari resi da cooperative sociali, per l´adattamento dell´alloggio, in modo da consentire la permanenza in casa della persona malata, per spese correlate alla malattia, escluse quelle per i farmaci o per interventi di tipo sanitario. Ed inoltre al riconoscimento del lavoro di cura prestata dal familiare e per la compartecipazione al costo dell’eventuale ricovero di sollievo per un massimo di 45 giorni, anche non continuativi. Il progetto che ha una durata biennale si suddivide in 1.500.000 di euro da destinare ai distretti sociosanitari a cui si aggiungono ulteriori 30.000 euro per la formazione degli operatori di assistenza e dei familiari, 20.000 euro per la ricerca e 20.000 per il sistema informativo. Le risorse verranno erogate ad ogni singola famiglia a titolo di "dote di cura" e modulate sulla base dello stadio di gravità della malattia. Nel caso in cui il progetto prevede un assegno di cura si andrà da un minimo di 500 ad un massimo di 1.000 euro mensili che possono essere incrementati per situazioni di particolare disagio socio-economico del paziente e della sua famiglia di ulteriori 200 euro mensili. I familiari dei malati per l’erogazione dei fondi possono rivolgersi al distretto sanitario di competenza. "Con questo provvedimento – spiega l´assessore regionale ai servizi sociali, Lorena Rambaudi – si concretizza l´impegno assunto a livello nazionale nel 2011 dal Governo con le associazioni dei familiari dei malati di Sla, per intervenire a sostegno dei pazienti colpiti, attraverso interventi che possano permettere la cura domiciliare anche sanitaria, evitando così ricoveri a cui sarebbero costretti a ricorrere le famiglie lasciate sole. Con questo progetto si mette in atto un importante metodo di lavoro integrato tra sociale e sanitario, fondamentale per il nostro futuro assistenziale". Soddisfazione è stata espressa anche dalle associazioni liguri dei malati di sclerosi laterale amiotrofica - Aisla Genova, Savona e Imperia, Comitato 16 novembre, Fondazione Giovanni Raffo - che ammontano in Liguria a 130 circa. La delibera accoglie infatti le istanze dei malati e dei loro familiari ed è frutto di un lavoro condiviso con le associazioni che continuerà per tutta la durata dell´erogazione dei fondi durante la quale le Asl avranno il compito di creare un´anagrafe dettagliata e aggiornata dei malati. "La dote di cura che sarà erogata per due anni – ha detto Anna Cecalupo di Aisla Genova - oltre a garantire ai malati e alle famiglie un periodo di sollievo rappresenta un primo passo verso un reale percorso di conoscenza dei bisogni, presa in carico e supporto all´assistenza domiciliare. Questa delibera è infatti frutto di un lavoro condiviso e della capacità di ascolto delle nostre problematiche da parte dell´assessorato alle politiche sociali. Il metodo di lavoro adottato ci sembra particolarmente efficace e speriamo possa costituire la prima tappa di un percorso in cui i malati e le famiglie diventano interlocutori attivi e non solo fruitori di servizi. A questo punto come associazioni ci impegniamo a fornire tutte le informazioni utili ai soggetti interessati e auspichiamo, da parte dei distretti sociali, il rispetto dei tempi di erogazione dei finanziamenti".  
   
   
SANITA´: LA SICILIA IN AIUTO DEL "POLO BIOMEDICALE" DELL´EMILIA  
 
Palermo, 19 giugno 2012 - L´assessore per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, ha adottato un provvedimento con il quale viene offerta concreta solidarieta´ alle popolazioni dell´Emilia Romagna colpite dal terremoto. L´iniziativa e´ rivolta in particolare a produttori e lavoratori del cosiddetto "polo biomedicale" della zona di Mirandola e Medolla che vede la piu´ grande concentrazione d´Europa di imprese produttrici di dispositivi medici, soprattutto nei segmenti della cardiologia, dell´anestesia, della rianimazione e della dialisi. Con una nota inviata ai manager delle aziende sanitarie siciliane, Russo sollecita il pagamento dei crediti certi ed esigibili vantati dalle imprese localizzate nelle aree colpite dal sisma, anche in deroga alla circolare di tre anni fa con la quale venivano date rigorose disposizioni di effettuare i pagamenti nel rispetto dell´ordine cronologico di emissione delle fatture. Russo chiede ai manager di verificare anche la possibilita´ di differire i termini di scadenza di gare gia´ indette considerato che, perdendo l´agibilita´ degli uffici, la maggior parte di queste imprese potrebbe trovarsi oggettivamente nella impossibilita´ di produrre la documentazione richiesta o di presentare la campionatura necessaria: cio´ garantira´ il principio della parita´ di trattamento tra operatori commerciali concorrenti e riguardera´ sia le gare regionali e di bacino che quelle indette individualmente. Nella nota assessoriale viene anche fornito l´elenco completo delle aziende produttrici localizzate nelle aree colpite dal sisma. La Sicilia e´ la prima Regione italiana, oltre all´Emilia, ad assumere un provvedimento di questo genere. "Poche regioni italiane, e la Sicilia e´ tra queste, possono capire davvero quali conseguenze puo´ provocare un simile terremoto nel tessuto sociale e imprenditoriale di una popolazione - ha spiegato l´assessore Massimo Russo -. Questa iniziativa rappresenta un atto concreto di solidarieta´ che parte dalla sanita´ siciliana ed e´ indirizzato a un gruppo di imprese che con la loro attivita´ rappresenta un punto di riferimento in Europa nella produzione di dispositivi biomedicali". La sanita´ siciliana gia´ la settimana scorsa, nell´ambito della seconda edizione del "Forum del Mediterraneo" di Palermo, aveva lanciato un appello al cuore dei siciliani supportando la raccolta di fondi per le popolazioni terremotate dell´Emilia Romagna.  
   
   
SANITÀ: TONDO, COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA E RETI EUROPEE  
 
Trieste, 19 giugno 2012 - Accordi già raggiunti e progetti in corso di approvazione stanno a dimostrare che il Friuli Venezia Giulia ha incominciato per tempo a ragionare e a muoversi sulla collaborazione transfrontaliera anche nel settore della tutela della salute e delle cure sanitarie. Ne ha parlato ieri il presidente della Regione Renzo Tondo al convegno promosso a Verona sulle strategie per gestire il cambiamento in sanità, centrato sui flussi dei pazienti all´interno del sistema sanitario europeo. "Parliamo spesso di globalizzazione in campo economico - ha rilevato Tondo - ma in un´area di confine come il Friuli Venezia Giulia, che guarda ad est verso la Slovenia e a Nord verso l´Austria, i settori di collaborazione transfrontaliera vanno a toccare diversi servizi con in primo piano la sanità. Del resto, è proprio partendo dalla sanità che Veneto e Friuli Venezia Giulia si sono mossi nel progettare assieme alla Carinzia il percorso che ci sta portando all´Euroregione Senza Confini". "Una gestione virtuosa della sanità ed esigenze di riforma del sistema - ha detto Tondo - devono realisticamente tenere conto delle possibilità che offrono le collaborazioni transfrontaliere. Se con la Carinzia abbiamo già da anni un protocollo sul trattamento delle emergenze, non sfugge l´opportunità di valutare la capacità di risposta sanitaria che la collaborazione con la Slovenia potrebbe offrire, in particolare in aree come quella isontina". La Direttiva dell´Unione Europea sull´assistenza sanitaria transfrontaliera, che incoraggia lo sviluppo di Reti di riferimento, secondo il presidente Tondo, "rafforza un impianto generale che abbiamo adottato all´interno del nostro territorio e lo trasporta su orizzonti di collaborazione più vasti, transfrontalieri ed oltre". Un´impostazione condivisa anche dagli assessori alla Sanità del Veneto e della Lombardia, Luca Coletto e Luciano Bresciani, intervenuti alla prima sessione del convegno assieme al presidente Tondo. "Siamo usciti dal Servizio sanitario nazionale e finanziamo la sanità con il nostro bilancio - ha concluso Tondo - ma questo non significa chiusura nel nostro territorio perché siano consapevoli che l´alta qualità delle prestazioni specialistiche e il mantenimento in generale di livelli elevati porta necessariamente ad una organizzazione di rete, all´interno e all´esterno dei territori regionali".  
   
   
SALUTE: RAPPORTO OASI, FVG REGIONE VIRTUOSA CON BILANCI EQUILIBRATI  
 
Udine, 19 giugno 2012 - In un sistema sanitario sempre più regionalizzato cresce il divario territoriale, sia sul piano degli assetti istituzionali che su quello dei risultati di gestione. E di conseguenza diventa più difficile la ricerca di soluzioni che riescano a coniugare finalità apparentemente contraddittorie: efficacia e qualità, efficienza e contenimento dei costi, equità. E´ forse questa la principale evidenza del Rapporto Oasi per il 2011, presentato il 15 giugno a Udine per iniziativa della direzione centrale Salute e politiche sociali della Regione. Il documento è stato redatto, come ogni anno, dal Cergas, Centro di ricerca dell´assistenza sanitaria e sociale dell´Università Bocconi di Milano: articolato in cinque sezioni, indaga approfonditamente punti di forza e criticità della sanità nazionale e di quelle regionali, intervenendo con autorevolezza scientifica nel dibattito che nasce dalla consapevolezza che esiste l´esigenza di un rinnovamento. Un rapporto da cui il Friuli Venezia Giulia esce con la conferma di una sanità che funziona, con i bilanci in equilibrio. Quale innovazione è dunque possibile nella nostra regione? "Non c´è un modello perfetto ma il modello è uno strumento", ha detto il direttore centrale Gianni Cortiula, precisando che comunque il sistema in Friuli Venezia Giulia va considerato come unico. "Perché poi questo strumento possa funzionare - ha insistito Cortiula - occorre meglio definire, in uno sforzo condiviso, i percorsi diagnostico-terapeutici, di cui devono essere consapevoli sia gli operatori che le persone che accedono ai servizi. E´ questo processo alla base dell´integrazione tra ospedale e territorio. I cittadini devono aver ben chiaro dove devono rivolgersi a seconda delle proprie esigenze ed urgenze". Un fattore che contribuirà anche alla sostenibilità economica complessiva, secondo Cortiula, per il quale "in questo percorso va affrontato con serietà il sistema del finanziamento, con una verifica di ciò che sta alla base dei costi di produzione dei servizi, sempre guardando alla centralità della persona e dei suoi bisogni di salute". "Nessuno è alla ricerca del sistema ottimale perché il cambiamento deve essere costante", ha confermato l´assessore regionale Andrea Garlatti. Il quale, rispondendo agli interrogativi sulla prossima prevista riorganizzazione, emersi nella discussione cui sono interventi sette direttori generali di aziende sanitarie ed ospedaliere, ha sottolineato che se "quello cui si incentra spesso l´attenzione è l´architettura (intesa come assetto istituzionale, numero aziende, organi) vi sono tre variabili da modulare simultaneamente: certamente le strutture ma anche e congiuntamente la quantificazione delle risorse e delle regole per allocarle. Per immaginare delle soluzioni in grado di offrire i livelli di protezione della salute più elevati possibili in un quadro di compatibilità con le risorse a disposizione". E facendo in modo che la cosiddetta spending review, non serva solo a guardare il costo di tutto dimenticando però di considerare il valore delle cose". E se questa è la prospettiva che più strettamente riguarda il Friuli Venezia Giulia, più in generale a livello nazionale e delle altre regioni il quesito di fondo è "come riuscire a mantenere un sistema di tutela della salute universale, partendo da idee che abbiano un fondamento logico, essendo sicuri che vi sia sempre qualcuno in grado di prendersi cura delle persone", ma anche con la capacità di "valutare i bisogni reali e misurare i risultati", secondo Elio Borgonovi, docente della Bocconi e fondatore del Cergas, che ha moderato e concluso il dibattito. In altre parole per effettivamente tutelare la salute occorre saper "seguire la persona in un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale che veda una perfetta integrazione di diverse professionalità e conoscenze, guidate da valori etici e culturali forti".  
   
   
ROMA, INAUGURAZIONE NUOVO REPARTO CARDIOLOGIA SANT´EUGENIO  
 
Roma, 19 giugno 2012 - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inaugurato ieri mattina il nuovo reparto di cardiologia dell´ospedale Sant´eugenio, situato al primo piano del padiglione centrale. Ad accompagnare Polverini il direttore generale della Asl Rm C, Antonio Paone.il reparto, che si estende su una superficie di 2500 mq, prevede al suo interno le branche di Cardiologia, Terapia Intensiva Coronarica, Emodinamica ed Elettrofisiologia, con spazi interni completamente rinnovati, 25 posti letto, di cui 16 a cardiologia, 3 al day hospital cardiologico e 6 alla terapia intensiva cardiologica. "Questo ospedale - ha spiegato la presidente Polverini - si sta riqualificando senza avere chiesto alla Regione un euro in più rispetto alla sua disponibilità. I lavori per il restyling dei vari reparti saranno effettuati risparmiando sui costi previsti inizialmente per un tunnel di collegamento tra le varie strutture. Costava circa 6 milioni e doveva essere sotterraneo. Sarà fatto in superficie, insieme all´ammodernamento dell´area esterna, con 120.000 euro di spesa. La differenza è servita per finanziare l´ammodernamento". Polverini ha inoltre annunciato, entro la fine dell´anno, la conclusione dei lavori per la ristrutturazione del reparto di radiologia e del nuovo Dea del Sant´eugenio. Entro pochi mesi apriranno anche la nuova terapia intensiva, la nuova sala parto, l´ematologia, la medicina nucleare ed altri reparti, e saranno restaurati i parcheggi, le facciate esterne e l´atrio storico. Prevista tra 20 giorni l´inaugurazione della nuova ginecologia e del Pronto Soccorso ristrutturato. Sarà infine realizzato il tunnel tra la vecchia struttura e quella nuova. "Oggi è una giornata importante per me e per coloro che lavorano con me, perché diamo ai cittadini il segnale che in questa regione, in un momento di difficoltà, è possibile cambiare - ha aggiunto la presidente - Abbiamo bisogno di manager seri, che abbiano il coraggio di dirottare le risorse dove realmente servono, senza sprecarle. Stiamo lavorando per creare un nuovo sistema sanitario: nel Lazio, infatti, ci sono tante eccellenze sul piano professionale e anche le strutture ci sono, per quanto vadano modernizzate. Nel nuovo reparto ci sarà una sala riservata alla socializzazione - ha sottolineato la presidente - Il percorso che dobbiamo fare è quello dell´umanizzazione degli ospedali, che porti a guardare il paziente non solo rispetto alle cure ma ad accoglierlo".  
   
   
PUGLIA: PARTONO SUBITO LE CURE DOMICILIARI PER I CRONICI DOVE CHIUDONO OSPEDALI  
 
 Bari, 19 giugno 2012 - I comuni dove è stato avviato il piano di riordino ospedaliero non saranno lasciati soli. Lo dimostra l’immediato avvio negli ospedali dimessi del progetto Nardino dell’Ares per le patologie croniche e della telemedicina (telecardiologia e telediabetologia). Lo hanno spiegato ieri in conferenza stampa il presidente Vendola e l’assessore alle Politiche della salute, Ettore Attolini, con il direttore dell’Ares, Franco Bux. Alla conferenza stampa è intervenuto in collegamento telefonico anche il sottosegretario alla Salute, Elio Cardinale. Insieme a numerosi “care manager”, nuove figure professionali per la sanità che si occuperanno delle cure dei malati cronici, intervenuti in conferenza stampa, Bux ha spiegato che “l’assistenza ai cronici oggi non si deve fare in ospedale. Stiamo formando le nuove figure professionali come i care manager che lavoreranno di concerto con gli operatori di telecardiologia e telediabetologia. Solo per la telecardiologia siamo a quota 10.000 prestazioni al mese e 460.000 dall’inizio del servizio. Vogliamo curare le cronicità a casa dei malati ed abbiamo avviato subito queste prestazioni negli ex ospedali di Maglie e Campi Salentina dove sono già decine i pazienti presi in cura. Abbiamo avuto casi di scompensati come a Melpignano dove l’intervento ha permesso di salvare vite umane. In casi come le cure dei cronici gli ospedali hanno poco senso”. Lo ha confermato anche il prof. Giorgino, docente di Endocrinologia all’Università di Bari, che ha espresso soddisfazione per l’avvio del processo di cure per i diabetici a casa “che permette di raccogliere le informazioni a livello centrale e di gestire i diari del glucosio precisamente e rafforzare l’autocontrollo e le cure”. L’assessore Attolini s’è detto “molto contento di partecipare all’avvio dell’iniziativa, perché sostituiamo la politica dell’annuncio con la politica dell’avvio. Questo avviene in un momento delicato come quello della ristrutturazione del servizio sanitario regionale, un adeguamento che vede il piano di rientro non come un problema, ma come un’opportunità. Il piano di rientro non penalizza il sistema, ma lo spinge a migliorare e ad accrescere l’attenzione ai cronici, con la presa in carico non più dagli ospedali, ma dai progetti di medicina territoriale altamente innovativi”. Il sottosegretario Cardinale ha elogiato le politiche pugliesi, sottolineando che “da processi come questi possono derivare in tutta Italia risparmi per 10 miliardi di euro. Altri risparmi potranno venire dalle centrali uniche di acquisto, per eliminare i disequilibri nei costi delle forniture sanitarie”. “Il progetto Nardino – ha concluso – non esaurisce la riorganizzazione della sanità, che passerà attraverso il potenziamento della medicina territoriale e con l’accorciamento dei processi decisionali e l’introduzione di altre nuove professionalità”.  
   
   
XV GIORNATE MEDICO LEGALI ROMANE ED EUROPEE 19/20/21 GIUGNO - ATENEO PONTIFICIO REGINA APOSTOLORUM - ROMA  
 
 Roma, 19 giugno 2012 - Si svolgerà presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, dal 19 al 21 Giugno, la quindicesima edizione delle Giornate Medico Legali Romane ed Europee. L’evento vedrà i maggiori esperti di medicina legale d’Italia confrontarsi su temi di grande attualità: la Responsabilità Professionale Medica, la Tanatologia, la Genetica e la Psichiatria. Le Giornate Medico Legali godono del Patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla), del Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-legali e dell’Apparato Locomotore (Università “La Sapienza” di Roma) e dell’Associazione Consulcesi Sanità nel Diritto. Nella prima giornata si affronterà la questione delicata e controversa dell’impatto della medicina difensiva nell’attuale contesto sanitario, in particolare gli aspetti più critici che oggi investono il settore della responsabilità medica, in un’ottica di confronto europeo. Particolare spazio verrà dedicato all’approfondimento degli strumenti preventivi e di gestione del contenzioso, come il Risk Management e la mediazione/conciliazione. Nella stessa giornata l’analisi della medicina difensiva toccherà alcune specializzazioni mediche dove il contenzioso è particolarmente frequente: oncologia, ortopedia, radiologia, chirurgia. Una sessione parallela approfondirà l’impatto della medicina difensiva nel settore odontoiatrico. La giornata inaugurale si concluderà con un Workshop dedicato alla medicina personalizzata, strutturato in maniera dinamica e interattiva, che vedrà la partecipazione di illustri esperti del settore. Nel corso della seconda giornata, che si aprirà con una sessione dedicata alla gravidanza e al parto, con un’analisi approfondita delle responsabilità differenziate, saranno presi in esami alcuni argomenti di grande attualità. La ginecologia/ostetrica è infatti una delle branche mediche più soggette al dilagare del contenzioso e da richieste di risarcimento di danni particolarmente elevate. Il confronto tra specialisti medici legali e giuristi avrà l’obiettivo finale di fornire una nuova prospettiva su quei problemi processuali e giuridici che troppo spesso sfuggono ai consulenti tecnici e ai periti. Sempre nella giornata del 20 sarà trattato il tema delle malattie asbesto correlate e, parallelamente, la Società Italiana di Tossicologia affronterà la questione dell’ “Abuso Alcoolico”, attraverso l’analisi degli indicatori analitici e il loro diverso ruolo diagnostico, la loro significatività anche nei casi più frequenti di contenzioso. A conclusione della seconda giornata, i giovani ricercatori saranno protagonisti e avranno l’opportunità di portare all’attenzione dei partecipanti le principali ricerche che la medicina legale sta conducendo in ambito nazionale. L’ultima giornata, infine, si aprirà con la sessione mattutina che vedrà medici legali, giuristi e importanti esponenti del mondo assicurativo confrontarsi sulle principali problematiche che riguardano la valutazione del danno a persona, soggetto a recenti modifiche legislative. Parallelamente, nel corso della mattinata, sarà affrontata la tematica quanto mai attuale dell’abuso delle età fragili - minori e anziani - che proseguirà nel pomeriggio con altre fasce deboli. Il Presidente delle quindicesime Giornate Medico Legali è il Professor Paolo Arbarello, Presidente della Simla e Direttore del Dipartimento di Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma. Xiv Giornate medico-legali romane ed europee, 42° Congresso Nazionale Simla, 19 - 20 - 21 Giugno 2012, Roma, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum , Via degli Aldobrandeschi, 190. Www.giornatemedicolegali.it    
   
   
LOTTA AL DOLORE, CRESCE IN TOSCANA L’IMPIEGO DI FARMACI OPPIOIDI  
 
Firenze, 19 giugno 2012 – Negli ultimi dieci anni in Toscana l’uso di oppioidi per la terapia del dolore è cresciuto più che nel resto d’Italia, ma è ancora tanta la strada da fare perché il dolore inutile possa davvero essere cancellato dalla vita dei pazienti. Il punto sullo stato dell’arte della lotta al dolore, un bilancio di cosa è stato fatto e di quanto ancora resta da fare per superare luoghi comuni e resistenze culturali che ancora impediscono alle persone malate di affrancarsi dal dolore, si è fatto il 15 giugno, nel corso del convegno “Il dolore inutile dieci anni dopo. 2003-2012. Cittadini, istituzioni, imprese, culture scientifiche, umanistiche ed esperienziali, ancora insieme per disegnare il futuro”, che si è tenuto nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale, organizzato da Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanzattiva Toscana onlus, con la collaborazione dell’assessorato al diritto alla salute della Regione Toscana. Il convegno, al quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto pervenire una targa commemorativa, destinata al Tribunale per i diritti del malato, ha riunito medici, studiosi, esperti di terapia antalgica, rappresentanti delle istituzioni e del volontariato. “Se in Toscana abbiamo fatto grandi passi avanti nella lotta al dolore – ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, nel suo saluto di apertura - parte del merito va sicuramente a Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato, molto attivi su questo fronte, e con i quali come Regione abbiamo una proficua collaborazione, che si è rinsaldata e intensificata negli anni. In questi anni si è fatto molto, ma molto resta ancora da fare, per una cosa che sembrerebbe così scontata come eliminare il dolore”. L’assessore Marroni ha ripercorso tutte le iniziative messe in atto dalla Regione in tema di lotta al dolore, dalla creazione, nel 2003-2004, della Commissione regionale per il coordinamento delle azioni per la lotta al dolore, all’inserimento in cartella clinica della misurazione del dolore, al controllo del dolore come obiettivo su cui valutare le aziende; e ancora, l’offerta dell’analgesia del parto, il grosso lavoro su hospice e cure palliative, l’utilizzo delle medicine complementari, fino alla legge da poco approvata dal Consiglio Regionale sull’uso della cannabis per contrastare il dolore. “E’ un approccio multiforme, una strategia complessiva, una questione di tipo non solo organizzativo, ma culturale – ha detto ancora Marroni – Il cammino è ancora lungo, ma confidiamo di essere sulla buona strada”. L’italia, è stato detto nel corso del convegno, è da sempre agli ultimi posti nella prescrizione dei farmaci oppioidi. Anche se negli ultimi anni qualcosa si è mosso. Nel primo semestre del 2011 l’aumento è stato del 30% rispetto al primo semestre 2010: da 3,6 milioni di dosi si è passati a 4,7 milioni. E negli ultimi dieci anni, il numero di dosi medie giornaliere sul territorio (esclusi quindi gli ospedali) è cresciuto in Italia di 14 volte. In Toscana, l’aumento è stato di 15 volte, collocando così la nostra regione ai primi posti in Italia. E considerando la sola morfina, sempre negli ultimi dieci anni in Toscana si registra un aumento del 60% delle dosi medie giornaliere, rispetto al 20% della media nazionale. “E’ incoraggiante l’accresciuto utilizzo degli oppioidi, come dimostrato dalla spesa complessiva in euro, che negli ultimi due anni, dopo l’approvazione della legge 38, è aumentata del 25%, anche se in valori assoluti siamo ancora il fanalino di coda rispetto agli altri Pesi europei – ha chiarito Domenico Gioffrè, direttore del Centro regionale toscano “Contro il dolore inutile” del Tribunale per i diritti del malato di Pisa, e organizzatore del convegno – Il dolore non è un prezzo da pagare sempre e comunque alla malattia. E’ stato necessario che fosse approvata una legge, quella sul dolore e sulle cure palliative del 2010, affinché venisse riconosciuto a tutti i cittadini il diritto ad essere curati dal dolore e alla palliazione alla fine della vita all’interno di strutture sanitarie dedicate”. Molto disomogeneo l’utilizzo dei farmaci oppioidi nelle varie regioni: solo il 6% degli ospedali del sud e il 26% di quelli del centro, contro il 63% degli ospedali del nord, utilizzano gli analgesici oppioidi per lenire il dolore. La legge 38/2010, una legge storica sull’utilizzo degli oppiodi nella terapia del dolore, che ha posto l’Italia all’avanguardia rispetto all’Europa, è ancora sconosciuta al 50% dei medici. La grande maggioranza delle Regioni non ha ancora deliberato strumenti attuativi della legge 38 per quanto riguarda la costituzione delle reti di terapia del dolore e delle cure palliative. Sono solo 120 gli hospice realizzati in tutto il Paese (13 in Toscana), rispetto ai 201 finanziati con la legge 39 del 1999. E la misura del dolore in cartella clinica non è ancora entrata come pratica quotidiana negli ospedali italiani, soprattutto in quelli del sud.  
   
   
LO STUDIO DEL POLO OSPEDALIERO DI MONTECCHIO È UN SEGNALE DI SPERANZA  
 
Venezia, 19 giugno 2012 - “Credo che quello di oggi rappresenti un passo molto importante, che lascerà il segno nella comunità dell’ovest vicentino”. L’assessore veneto al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, commenta così la presentazione dello studio di fattibilità per la realizzazione del polo ospedaliero unico a Montecchio Maggiore e per la riconversione dell’ospedale di Arzignano. “Lasciando ai tecnici le riflessioni sul dato medico-sanitario, che costituisce il valore autentico di questa operazione – aggiunge Ciambetti –, da assessore al bilancio faccio notare la rilevanza dell’investimento: 50 milioni di Euro sono una cifra di tutto rispetto, che la realtà locale deve assolutamente impiegare, come si direbbe in inglese, ‘the sooner, the better’, cioè tanto prima, tanto meglio. Riuscire a convogliare nel Vicentino, di questi tempi, una tale quantità di risorse per servizi strategici come quelli sanitari, è una conquista, un segnale di speranza che dimostra come la Regione e la realtà locale vogliano essere a fianco dei cittadini in anni difficili”. “Esprimo soddisfazione, quindi – ha concluso Ciambetti –, anche come assessore agli Enti locali, sottolineando il ruolo determinante assunto dai sindaci dell’area in questa operazione”.  
   
   
LA VITA VINCE LO STIGMA: TETRAPLEGICA DA´ ALLA LUCE UNA BAMBINA AL POLICLINICO DI ABANO TERME DISABILITÀ E MATERNITÀ SONO POSSIBILI. UN PARTO PER LA SPERANZA: LA STORIA DI GLORIA, MAMMA IN SEDIA A ROTELLE  
 
 Abano Terme, 19 Giugno 2012 – Essere madri è un diritto di tutte le donne. Tuttavia, spesso i pregiudizi e lo stigma radicati nella società inducono alcune a rinunciare a questa possibilità di realizzarsi pienamente. In particolare, molte donne disabili che potrebbero diventare mamme rinunciano a farlo per paura di non riuscire a portare avanti una gravidanza, per mancanza di assistenza, di conoscenze scientifiche, di sostegno psicologico e morale. Oggi maternità e disabilità non devono essere più un tabù. La storia di Gloria, una ragazza disabile di ventotto anni nata a cresciuta in provincia di Padova, dimostra anzi che diventare madri pur essendo portatrici di handicap non è un traguardo impossibile se si hanno a disposizione un’adeguata assistenza sanitaria e il sostegno della famiglia e di persone fidate. Gloria è affetta da tetraparesi spastica, una condizione che l’ha costretta sulla sedia a rotelle da quando era bambina. Nonostante il suo handicap, non ha mai nascosto né a sé stessa né agli altri la sua volontà di diventare madre. E quando Gloria ha deciso assieme a suo marito che il momento era arrivato, la sua positività, forza di volontà e lucidità non lasciavano spazio a dubbi che ce la potesse fare, né presso la sua famiglia né presso l’équipe medica a cui Gloria ha deciso di affidarsi, quella del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente del Policlinico Abano Terme. L’équipe ostetrica guidata dal dottor Gianluca Straface, il responsabile dell’attività di neonatologia dottor Vincenzo Zanardo e la ginecologa dottoressa Marina Pace hanno accolto con gioia la decisione di Gloria, pur coscienti dei potenziali rischi che una gravidanza di questo tipo può porre per la madre e il nascituro. Gli specialisti hanno affrontato i “nove mesi di attesa” della giovane con la consapevolezza che pochissime tetraplegiche nel mondo hanno portato avanti gestazioni con successo. Grazie ad un attento, meticoloso, continuativo monitoraggio, la gravidanza è proseguita senza complicazioni, fino al parto cesareo affrontato con la massima serenità. Gloria ha così coronato il suo sogno: una bellissima bambina, Alessandra. Tutto il personale del Dipartimentio di Ginecologia e Ostetricia è concorde nell’affermare che la storia di Gloria è eccezionale, sia dal punto di vista scientifico che umano. È stata realizzata un’intervista video con Gloria, che può essere visualizzata sul canale Youtube del Policlinico Abano Terme ( http://www.Youtube.com/watch?v=amj75z-x-n4 ).  
   
   
TRENTO: PUNTI UNICI DI ACCESSO, LA SANITÀ E´ A MISURA DI CITTADINO E DI TERRITORIO  
 
Trento, 19 giugno 2012 - Il punto unico di accesso permetterà ai servizi sanitari e sociali trentini di offrire risposte concrete di aiuto e sostegno a persone e famiglie alle prese con situazioni complesse, non solo nell’area degli anziani e non autosufficienti ma in tutti gli ambiti dell’integrazione socio-sanitaria: salute mentale, disabilità, dipendenze ed età evolutiva. Grazie all´azione dell´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi, la giunta ha approvato nella seduta del 15 giugno la delibera contenente le linee di indirizzo del nuovo servizio, sempre più incentrato sulla persona e sui suoi bisogni. La delibera non comporterà costi aggiuntivi ma razionalizzerà i servizi multidisciplinari esistenti. La delibera votata all´unanimità dalla Giunta provinciale, su proposta dall´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, individua le linee guida essenziali per la definizione della nuova modalità organizzativa dei servizi, incentrata sui bisogni della personale e sul carattere di territorialità dello stesso servizio. In questa ottica, il punto unico di accesso rappresenta una funzione del distretto che si articolerà sul territorio in accordo con le singole Comunità di valle. Dal tradizionale concetto di Distretto sanitario si passa al Distretto socio-sanitario: il distretto diventa il riferimento socio-sanitario delle istanze espresse dalla comunità locale e dell’insieme di attività in capo al sistema sanitario. La legge provinciale del 2006 che istituiva le Comunità di Valle, e la recente legge provinciale in materia di tutela della salute, delineano il quadro istituzionale entro cui sviluppare una riorganizzazione dei servizi di welfare che superi il modello prestazionale a favore di un approccio relazionale che si rivolge alla persona nella sua integralità. L´altro indirizzo riguarda la persona e l´assunto dell´integrazione socio-sanitaria. La persona è considerata globalmente, dove la componente sociale e sanitaria sono fortemente connesse. Questo approccio - come spiega la deliberazione - rappresenta una prospettiva di alto respiro che integra complessità, multidisciplinarità, multiprofessionalità. Come detto, i Punti unici di accesso sono moduli organizzativi integrati con i servizi sociali, diretti all´orientamento e alla presa in carico del cittadino, cosi da garantire all´utente e alla sua famiglia il principio della libertà di scelta in ordine all´individuazione dell´ente erogatore dei servizi, fatta salva la coerenza con le scelte terapeutiche e assistenziali nonché la compatibilità con le esigenze organizzative delle strutture coinvolte.  
   
   
I FAMILY DAY DI AISLA IN OCCASIONE DEL GLOBAL DAY  
 
Milano, 19 giugno 2012 – Momenti ludici, conviviali e insieme informativi per avvicinare volontari, famiglie, malati, care giver, ricercatori: i family day si terranno dal 17 al 24 giugno in tutta Italia in occasione del “Global Day”, la Giornata mondiale per la lotta alla sclerosi laterale amiotrofica. Celebrata in tutto il mondo il 21 giugno dall’International Alliance of Als/mnd Associations, federazione a cui aderiscono le principali associazioni di malati di sclerosi laterale amiotrofica e dei loro familiari attive nel mondo, in Italia è promossa dall’Associazione Aisla Onlus - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica con appuntamenti nell’arco di tutta la settimana. La Sla è una malattia neurodegenerativa dell’età adulta, che comporta la completa paralisi dei muscoli volontari, di cui non si conoscono né le cause né una terapia efficace per guarirla e colpisce circa 6-7 persone ogni 100.000 abitanti. Milano, Gorizia, Cremona, Pisa e Firenze trainano l’iniziativa invitando a una giornata dedicata a pazienti e familiari del territorio, in cui si alternano incontri conviviali e momenti di confronto scientifico con ricercatori e volontari. Anticiperanno e seguiranno i family day in Italia anche concerti, convegni ed eventi sportivi che vedranno coinvolti i volontari delle sezioni e sedi locali di Aisla e la Fondazione Arisla - Fondazione Italiana di ricerca per la Sla –lungo tutto lo stivale, con il coinvolgimento di malati - che nel nostro paese sono circa 5.000 - famiglie, volontari e sostenitori. Anche nel mondo il mese di giugno è interamente dedicato a iniziative di sensibilizzazione sui bisogni dei malati e sull’importanza della ricerca scientifica: dalle partite di baseball in Nord America, alle camminate che attraversano l’Australia o la Francia coinvolgendo in varie tappe le maggiori città del paese. Negli ultimi cinque anni l’Italia si è attestata tra i primi tre Paesi al mondo, dopo Stati Uniti e Giappone, per la pubblicazione di articoli scientifici sulla Sla e, in Europa, insieme a Francia e Germania, è sul podio dei primi paesi per trial clinici in corso. I Family Day in programma - Milano, il 23 giugno celebra il family day a Cornaredo presso la Fondazione Talamona (Via Matteotti 16), dalle 15,00 alle 18,30. La sede nazionale di Aisla con i soci, i malati di Sla e le loro famiglie trascorreranno un pomeriggio insieme ai membri del consiglio direttivo di Aisla e ai collaboratori, agli esperti del Centro di ascolto, ai ricercatori di Fondazione Arisla e ai medici del Centro Clinico Nemo. I partecipanti avranno la possibilità di incontrare il direttivo dell’Associazione, con i ricercatori e con i medici: saranno infatti presenti il Presidente Aisla, Mario Melazzini, il segretario nazionale Aisla Gabriella Manera Cattani, alcuni membri del Centro di ascolto Aisla, tra cui la psicologa Paola Cerutti, lo pneumologo Paolo Banfi e Stefania Bastianello. Per il Centro Clinico Nemo saranno presenti il dottor Massimo Corbo e il dottor Christian Lunetta e tra i ricercatori Caterina Bendotti. Sono previsti anche un momento musicale, un rinfresco e animazione per i piccoli. A Versa di Romans d’Isonzo, in provincia di Gorizia, il 17 giugno, il family day si svolge durante tutto il giorno presso Casa Versa. Ad organizzare l’evento è la sezione Aisla Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Dino Zotter, referente Aisla per la provincia di Gorizia. L’appuntamento è per le 11.30. Per le persone affette da Sla residenti sul territorio, le loro famiglie ed alcune autorità locali che porteranno il loro saluto. Alle 12 è prevista la celebrazione della Santa Messa, seguita dal pranzo animato da alcuni musicisti. La giornata continuerà fino alle ore 17 tra momenti di svago, di confronto e di scambio di esperienze tra i partecipanti. A Cremona il 21 giugno si tiene il family day presso la sezione Aisla di Cremona che per l’occasione resterà aperta tutto il giorno per accogliere le famiglie dei malati, dei loro amici e dei volontari Aisla. Agli interessati saranno fornite informazioni sulla malattia, sulle problematiche ad essa connesse sull’assistenza domiciliare e sulle attività svolte a sostegno dei malati e dei loro familiari portate avanti da Aisla a livello nazionale e sul territorio. La giornata terminerà a tavola con una “pizzata” in compagnia. A San Rossore, in provincia di Pisa, il 23 giugno in occasione del family day presso la villa presidenziale “La Sterpaia” si terrà dalle 10,00 alle 17,00 una giornata di informazione scientifica. Dopo i saluti iniziali di America Carnicelli, referente della sede Aisla area vasta tirrenica, si parlerà delle implicazioni respiratorie, neurologiche, riabilitative, sessuali e psicologiche della malattia. Interverranno numerosi esperti: il dottor Giampaolo Ciao, neuropata laureato in farmacia; il prof. Nicolino Ambrosino, responsabile dell’area funzionale respiratoria dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana; il prof. Gabriele Siciliano responsabile del Centro malattie neuromuscolari, professore associato del Dipartimento di neuroscienze dell’ università pisana; il dottor Paolo Bongioanni dirigente medico dell’Unità operativa di neuroriabilitazione ospedaliera dell’ azienda ospedaliera pisana. Dopo una pausa per il pranzo, sono previsti gli interventi del dottor Cattaneo e della dottoressa Gabriella Rossi del Centro clinico Nemo di Milano. A Firenze, è previsto il family day per il 24 giugno presso la Contea di Dicomano. L’evento, aperto ai malati di Sla e ai loro famigliari residenti nella zona di Firenze, è organizzato dalla sede Aisla Firenze. Dopo il pranzo conviviale è in programma la proiezione del film documentario “Io sono qui”, che racconta la storia del presidente nazionale di Aisla Mario Melazzini, malato di Sla. Il programma aggiornato degli eventi è disponibile nell’area eventi di www.Aisla.it  
   
   
SARDEGNA, DISABILI E LEGGE 162: VIA LIBERA A PAGAMENTI AI PIANI 2011 E IMPEGNATI 52,4 MILIONI PER 2012  
 
Cagliari, 19 Giugno 2012 - Via libera della Regione al pagamento ai Comuni dei piani personalizzati per i disabili previsti dalla legge 162/1998. Nei giorni scorsi l´assessorato della Sanità e Politiche sociali ha autorizzato la liquidazione di una quota dei finanziamenti richiesti dalle amministrazioni comunali per i piani di sostegno alle persone affette da grave disabilità realizzati nel 2011. Contestualmente, l´assessorato ha impegnato oltre 52 milioni di euro per finanziare i piani presentati dai Comuni nel 2011 e che saranno attuati nel 2012, oltre l’anticipo di 27 milioni già erogati ad aprile. "È un provvedimento importante e molto atteso – spiega l’assessore Simona De Francisci – che accoglie tutte le richieste arrivate dai Comuni per il 2011. Allo stesso tempo, abbiamo impegnato le risorse per il 2012, in modo da accelerare i pagamenti anche per i piani da attuare nell’anno in corso. Quello della Regione - tiene a sottolineare l´assessore - è stato uno sforzo finanziario notevole, considerato che non è stata operata alcuna riduzione, tenendo conto dei vincoli dovuti al Patto di stabilità, e che sulla legge 162 e altri programmi come ´Ritornare a casa´ impegniamo oltre la metà del plafond destinato alle politiche sociali". L´assessorato, inoltre, ha sollecitato quei circa 50 Comuni che ancora non hanno trasmesso le loro economie a inviare la documentazione per poter finanziare anche i loro piani. I piani della legge 162 prevedono interventi socio-assistenziali a favore di bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave, finalizzati allo sviluppo della piena potenzialità della persona, al sostegno alle cure familiari e alla piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società.  
   
   
MELANOMA, ALDO MONTANO LANCIA LE OLIMPIADI DELLA PREVENZIONE IL CAMPIONE AL FIANCO DEGLI ONCOLOGI NELLA LOTTA AL TUMORE  
 
Roma, 19 giugno 2012 – “L’estate e i bagni di luce mi rendono proprio di buonumore. Attenzione però! So che il sole, importantissimo per la nostra vita, può diventare uno dei nemici più temibili per la salute”. Per la prima volta nasce un’alleanza tra un campione olimpico e gli oncologi per sconfiggere il melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo che nel nostro Paese causa 7000 nuove diagnosi ogni anno e 1500 decessi. Aldo Montano, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene del 2004 e uno degli atleti di punta della delegazione italiana ai prossimi Giochi di Londra, spiega le regole della prevenzione insieme al Presidente dell’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), prof. Stefano Cascinu. In una pubblicazione, che ha il patrocinio del Coni, lo sportivo e il Presidente dialogano e invitano i ragazzi a proteggersi: no al sole nelle ore centrali, controllo costante dei nei e divieto assoluto dei lettini abbronzanti, equiparati al fumo di sigaretta per rischio cancerogeno. L’opuscolo, che verrà distribuito per tutta l’estate negli impianti sportivi, nelle palestre, piscine e luoghi di aggregazione delle principali città italiane, è presentato oggi a Roma in un incontro con i giornalisti. L’aiom ha scelto Aldo Montano, campione olimpico di scherma e idolo per milioni di sportivi, come “portavoce” dei messaggi chiave per non bruciarsi la pelle con il melanoma. “Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani – sottolinea il prof. Cascinu -. Abbiamo utilizzato un linguaggio diretto senza creare allarmismi, ma facendo capire che è indispensabile seguire alcune semplici regole. I nei devono essere controllati una volta all’anno dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le lesioni sospette ed il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi. Il sole è un grande amico, ma possiede anche un lato ‘oscuro’ che può provocare danni molto gravi. Un recente studio pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, ‘Nature’, ha dimostrato che i tassi di incidenza più elevati si riscontrano proprio in persone che si sono esposte al sole per periodi molto lunghi. Le creme inoltre non possono fare miracoli e devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra”. L’opuscolo è realizzato in collaborazione con la Fondazione Melanoma e con il supporto di Bristol Myers-squibb. “Rappresentiamo un esempio per i giovani – afferma Aldo Montano, che appartiene al gruppo sportivo della Polizia penitenziaria –. Questo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quali quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che ho deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. Il melanoma in quarant’anni è aumentato di otto volte tra le donne ed è quadruplicato tra gli uomini. Una falsa credenza, diffusa soprattutto tra i ragazzi, è che i lettini solari possano preparare la pelle all’esposizione alla luce estiva. “Niente di più sbagliato – continua il prof. Cascinu -. I danni delle lampade abbronzanti sono più grandi degli apparenti benefici. È infatti dimostrato che l’utilizzo di queste apparecchiature in età inferiore ai 30 anni aumenta il rischio di melanoma del 75%”. La pubblicazione fa parte de “Il ritratto della salute” (www.Ilritrattodellasalute.org), un progetto consolidato che, fin dalla sua ideazione nel 2011 e grazie al bollino delle principali società scientifiche italiane, ha deciso di puntare sul concetto di medicina dei sani: assumere cioè comportamenti ‘virtuosi’ per risparmiarsi problemi di salute in futuro e garantirsi un’ottima qualità di vita. “L’attività sportiva praticata con costanza – continua il prof. Cascinu – riduce fino al 50% il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. E pochi sanno che oltre il 30% dei tumori è direttamente collegato ad una dieta scorretta e che esiste una forte relazione, ad esempio, tra alcol e cancro. Molte neoplasie potrebbero essere evitate mangiando in modo sano ed equilibrato. Ecco perché nell’opuscolo abbiamo inserito le 10 regole d’oro dell’alimentazione corretta”. Anche il fumo rappresenta uno dei più gradi e sottovalutati rischi per la salute. Venti sigarette al giorno possono rubare una media di 4-6 anni a una persona che inizia a fumare a 25. Secondo i dati Istat la percentuale dei fumatori è salita al 23% dopo 5 anni di valori stabili intorno al 22%. L’aumento maggiore si è registrato tra i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni, dove si è raggiunta la percentuale del 31,4% (40,2% tra i maschi e 22,2% tra le femmine). “Purtroppo anche molti sportivi fumano – sottolinea Montano – perché sono convinti che con l’attività fisica riducano i danni delle ‘bionde’”. Tra le cattive abitudini rientra anche l’abuso di alcol. “Le stime – conclude il prof. Cascinu - attestano come in Italia la mortalità legata a questo vizio rappresenti circa il 6% del totale di tutti i decessi per gli uomini, mentre per le donne questa percentuale scende al 2,45%. Purtroppo il fenomeno dell’alcolismo nei giovani, e più specificamente nella fascia d’età che va dai 12 ai 29 anni, è in netta crescita”. L’opuscolo “Al sole non giocarti la pelle” è scaricabile in pdf dai siti internet www.Ilritrattodellasalute.org , www.Bms.it, www.Aiom.it .  
   
   
TOSCANA: L’EX SANATORIO BANTI DIVENTERÀ CENTRO SPERIMENTALE DI INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI INNOVATIVI  
 
 Firenze 18 giugno 2012 – L’ex-sanatorio Guido Banti, a Pratolino, nel comune di Vaglia, diventerà un centro sperimentale di interventi socio-sanitari innovativi. Il percorso è stato avviato ieri, con la firma di un protocollo d’intesa tra Regione, Comune di Vaglia, Società della Salute Fiorentina zona nord-ovest e azienda sanitaria 10 di Firenze. A siglarlo, in Palazzo Strozzi Sacrati, sono stati l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, il sindaco di Vaglia Fabio Pieri, la presidente della Sds Firenze nord-ovest Caterina Conti, e il direttore sanitario, facente funzione di direttore generale, della Asl 10 Pierluigi Tosi. In base al protocollo, il complesso ospedaliero Guido Banti, nato nel 1940 come sanatorio, dismesso alla fine degli anni ’80 e ora in avanzato stato di degrado, verrà recuperato e riqualificato. Per essere poi destinato ad accogliere un centro sperimentale di servizi socio-sanitari innovativi: una piastra sanitaria sociale, alloggi sanitari assistiti, residenza sanitaria assistenziale, e un’area per attività di ricerca e formazione. Questa destinazione richiederà una variante urbanistica, che il Comune di Vaglia si è impegnato ad apportare. Proprietaria dell’immobile – 12.000 metri quadri più 5 ettari di terreno – è la Asl 10 di Firenze. Dopo la dismissione, nel Piano urbanistico del Comune di Vaglia il complesso risulta destinato a “impianti e attrezzature di interesse generale”. Negli ultimi anni, la Asl ha indetto per due volte una gara pubblica finalizzata all’alienazione dell’immobile, gara andata in entrambi i casi deserta. Da qui la decisione di una variante urbanistica, che ripristini l’originaria destinazione socio-sanitaria. “Come Regione valutiamo molto positivamente questa opportunità – ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – Condividiamo le finalità di questo progetto, peraltro pienamente condiviso anche dalla Asl 10 e dalla Sds Firenze nord-ovest, e lo riteniamo coerente con la nostra programmazione. Per quanto di nostra competenza, ci impegnamo ad attivare tutte le procedure necessarie per il recupero del Banti”. “Questa è un’operazione molto importante – è la dichiarazione del sindaco di Vaglia Fabio Pieri – Dopo un lungo periodo di abbandono, abbiamo l’opportunità di recuperare un immobile di pregio, e di restituire al Banti la sua originaria destinazione socio-sanitaria. E anche di rilanciare l’occupazione nella zona: nella nuova struttura potranno lavorare decine di persone”. Nel protocollo, tutti i firmatari si impegnano ciascuno a fare quanto di propria competenza per accelerare il recupero e la valorizzazione del complesso. Il primo passo spetta al Comune di Vaglia, che si impegna a gestire le procedure di variante urbanistica per ampliare la destinazione dell’ex-sanatorio. Dopo il completamento di questa procedura, la Asl rimetterà all’asta l’immobile.  
   
   
HOME, MY PLACE IN THE WORLD: MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA - OPERE DI: MARIANTONIETTA BAGLIATO, PIETRO CAPOGROSSO, VITO CAPONE, MARIA GRAZIA CARRIERO, SARAH CIRACÌ, DANIELA CORBASCIO, RAFFAELE FIORELLA, MICHELE FRONTINO, CLAUDIA GIANNULI, FRANCESCO GRILLO, DINO PALMISANO, GIUSEPPE RESTANO, MASSIMO RUIU, CARLO M. SCHIRINZI, TARSHITO, GIUSEPPETEOFILO, NICOLA VINCI.  
 
 Londra, 19 giugno 2012 - Per tutta l’estate del 2012 Londra sarà al centro dell’attenzione a livello mondiale, non solo nel campo dello sport, ma anche negli ambiti dell’Arte e della Cultura. Il tutto sarà rappresentato da cinque stelle, simboli della civiltà: Scienza, Arte, Letteratura, Tecnologia e Ambiente. Con un pubblico potenziale di circa 10 milioni di persone, questa estate rappresenta un’occasione unica in cui l’eccellenza creativa pugliese diventa parte integrante di un calendario storico e al tempo stesso irripetibile. ‘Accademia Apulia Uk è onorata di presentare al pubblico internazionale Apulian Excellence, un calendario di eventi Made-in-puglia che saranno realizzati in diverse prestigiose sedi situate nel centro di Londra e di cui la mostra di arte contemporanea Home, my Place in the World costituisce l’evento centrale,’ ha dichiarato Angelo Iudice, il presidente dell’Accademia. Con il patrocinio della Commissione Europea, dell’International Organization for Migration e di Amnesty International, il progetto è stato finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Piano 2011 degli Interventi a favore dei pugliesi nel mondo. La mostra Home, my Place in the World intende presentare ad un pubblico internazionale il meglio del patrimonio artistico pugliese contemporaneo, incrementandone così la visibilità attraverso i media internazionali e offrendo agli artisti pugliesi la possibilità di vedere riconosciuto il proprio lavoro oltre i confini regionali e nazionali e di stabilire contatti con le personalità internazionali che avranno mostrato interesse per il loro lavoro. Home, my Place in the World nasce dalla consapevolezza che nel mondo contemporaneo i concetti di identità e nomadismo hanno avuto una ridefinizione a causa dei grandi spostamenti di singoli individui o di grandi gruppi da un luogo all’altro del pianeta. L’identità è quel patrimonio di luoghi, persone, relazioni, usi, costumi, ricordi, che ognuno di noi porta impresso nella mente e nel cuore, qualcosa che ci resta dentro anche quando - per motivi diversi - lasciamo la terra d’origine. Qualcosa che affiora sempre anche quando crediamo di avere dimenticato da dove veniamo. D’altra parte, il nomadismo è ormai una condizione fisiologica dell’individuo nel mondo contemporaneo. Ci si sposta velocemente e spesso, per motivi di vago o di lavoro, o in condizioni drammatiche per sfuggire a una vita grama e senza prospettive Stare e/o andare è dunque oggi una scelta frequente per molti di noi . Ma il ricordo di quanto abbiamo lasciato ci accompagna sempre e si mescola continuamente con nuove esperienze, nuovi sentimenti, nuove relazioni, che si istituiscono nei luoghi in cui abbiamo deciso di “mettere dimora”. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, nel 2010 il numero dei migranti a livello mondiale è stato stimato in 214 milioni e destinato a crescere a causa in gran parte di conflitti militari, di cambiamenti climatici e dell’instabilità economica mondiale. In questo contesto il concetto di ‘Home’ o ‘Patria’ assume un significato del tutto nuovo. Mentre in passato la Patria era rappresentata dalla terra in cui si era nati, oggi è il luogo dove ciascuno riesce a sentirsi parte integrante del complesso di relazioni in cui è inserito. Da questa prospettiva, le barriere politiche tra gli stati perdono di significato, consentendo a ciascuno di essere cittadino del mondo. Nella mostra figureranno dipinti, sculture, fotografie, installazioni e video di 17 artisti nati in Puglia e attivi oltre nella propria regione, anche in ambito nazionale e internazionale. Organizzazione: Accademia Apulia Uk; Luogo: Londra; Sede: La Galleria, Pall Mall, 8 Pall Mall; Durata: dal 15 al 21 luglio 2012; Orari: 11:00 - 19:00. Ingresso libero Inaugurazione ufficiale: martedì 17 luglio 2012, ore 18,30.  
   
   
L’ARTE ASTRATTA ITALIANA DI LIGURIA IN MOSTRA ALL’ESTORICK COLLECTION DI LONDRA UNA SETTANTINA DI OPERE NELLA PRESTIGIOSA GALLERIA DELLA “CAPITALE DEL MONDO”  
 
Genova, 19 Giugno 2012 - Si chiama “In astratto-Abstraction in Italy 1930-1980”, la mostra che raccoglie una settantina di opere dell’arte astratta delle collezione dei musei liguri d’arte contemporanea e che sarà ospitata nelle sale espositive al The Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, da mercoledì 27 giugno a domenica 9 settembre 2012. L’iniziativa è del Crac-centro Regionale per l’Arte Contemporanea della Liguria, formato da Fondazione Regionale Cultura e Spettacolo e i comuni di Genova, Savona e La Spezia e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Dal 20 ottobre 2012 al 24 marzo 2013 la mostra sarà al Camec Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. L’iniziativa è stata presentata in mattinata a Palazzo Ducale di Genova, dal presidente della Fondazione Cultura e Spettacolo Gabriella Airaldi, l’assessore alla Cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri con la neo collega-assessore del Comune di Genova Carla Sibilla e il direttore di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Pietro da Passano. Le tre principali istituzioni museali liguri pubbliche dedicate all’arte contemporanea in questi ultimi anni hanno incrementato il loro patrimonio artistico attraverso l’acquisizione di alcune prestigiose raccolte private. Il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce di Genova ospita la collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli che, costituita da 233 opere (tra dipinti, sculture e lavori su carta), testimonia un percorso trentennale nella ricerca artistica astratta del ‘900. Maria Cernuschi, moglie di Virginio (detto Gino) Ghiringhelli, pittore e proprietario della galleria milanese Il Milione, diede avvio già a partire dagli anni ’30 alla sua attività collezionistica dedicata a dipinti, disegni, sculture, grafiche di arte astratta, italiana e straniera. Il Camec della Spezia ha acquisito agli inizi del 2000 la collezione di Giorgio Cozzani, dedicata a un’estesa e capillare documentazione delle diverse tendenze espressive del Xx secolo. Questa raccolta si è integrata, all’interno del percorso espositivo del museo, con le opere acquistate dal Comune della Spezia in occasione delle diverse edizioni del Premio del Golfo (1949-1965) che, inaugurato negli anni Trenta sotto gli auspici del Futurismo, proseguì nel dopoguerra attraverso una serie di importanti rassegne delle principali correnti artistiche dell’epoca. Le opere provenienti da Palazzo Gavotti, Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo di Savona appartengono infine alla cospicua collezione donata da Milena Milani, scrittrice, giornalista, artista visuale e esponente di primo piano del movimento spazialista di Lucio Fontana. Compagna di Carlo Cardazzo, uno dei più importanti galleristi italiani del dopoguerra, la stessa Milani fu protagonista di alcune rilevanti fasi di ricerca artistica dell’epoca, spesso strettamente connesse alla vita culturale di Savona e di Albisola. La mostra si prefigge un duplice obiettivo: presentare a un audience internazionale questo importante patrimonio artistico e tracciare un percorso coerente e omogeneo tra le diverse fasi della ricerca aniconica del Novecento. La mostra ordinata attraverso sei sezioni tematiche e cronologiche (Astrazione storica; Il Mac e le ricerche concretiste; Informale; Verso il concettuale; Ricerche ottico-percettive; Pittura Analitica-nuova Pittura) presenterà una selezione di opere dei seguenti artisti: Giuseppe Allosia, Renato Birolli, Oreste Bogliardi, Agostino Bonalumi, Rocco Borella, Antonio Calderara, Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, Alfredo Chighine, Gianni Colombo, Roberto Crippa, Dadamaino, Piero Dorazio, Gianfranco Fasce, Lucio Fontana, Marco Gastini, Gino Ghiringhelli, Franco Grignani, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Piero Manzoni,galliano Mazzon, Giuliano Menegon, Plinio Mesciulam, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Martino Oberto, Claudio Olivieri, Achille Perilli, Enrico Prampolini, Mario Radice, Mauro Reggiani, Regina, Manlio Rho, Piero Ruggieri, Emilio Scanavino, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Raimondo Sirotti, Atanasio Soldati, Giulio Turcato, Valentino Vago, Emilio Vedova, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.  
   
   
MONDIALI CICLISMO 2013, IL COMITATO ISTITUZIONALE CONFERMA GLI IMPEGNI: “EVENTO DI ALTO LIVELLO”  
 
Firenze, 19 giugno 2012 – Entra nella fase operativa il percorso di avvicinamento ai Mondiali di Ciclismo del 2013. Il prossimo luglio infatti gli enti locali coinvolti approveranno i progetti delle opere necessarie. È stato il Comitato istituzionale – riunitosi il 15 giugno alla presenza del presidente Riccardo Nencini, del vicepresidente Dario Nardella e dei rappresentanti dei comuni e delle province interessate al tracciato iridato – ad approvare il cronoprogramma che fissa in modo rigoroso le tappe di avvicinamento all’evento. In questa sede è arrivata la rassicurazione, ribadita da Nencini e Nardella, che “gli impegni assunti dal Governo sono ad oggi confermati e che saranno le risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana (20 milioni) e dai singoli enti locali a garantire l’avvio dei lavori”. Riguardo all’impegno del Governo, Nencini e Nardella hanno precisato che “le risorse finanziate con parte dei proventi derivanti dall’8 per mille dell’Irpef saranno quantificate e rese disponibili non prima della fine di settembre, data comunque funzionale al cronoprogramma stabilito”. “Ci sono le condizioni più favorevoli per un Mondiale di alto livello” hanno sottolineato Nencini e Nardella, precisando come non sia “mai venuto meno l’impegno delle istituzioni e dei parlamentari toscani per garantire la migliore riuscita dell’evento e creare le più favorevoli condizioni di operatività per il Comitato organizzatore. E tutto questo nella consapevolezza che la manifestazione garantirà alla Toscana un prestigio ed una visibilità senza precedenti, con ricadute positive su tutto il territorio che dureranno anche quando il Mondiale sarà concluso”.  
   
   
PARMA, SPORT INSIEME SI PUÒ: ECCO SLITTINI E CARROZZINE CONSEGNATE LE ATTREZZATURE PER LO SPORT DISABILE. ANTONINI: “RISPOSTE CONCRETE A UN BISOGNO DEL TERRITORIO”  
 
Parma, 19 giugno 2012 – Due slittini per sci da fondo con racchette e sci, tre carrozzine per la pratica del basket e della scherma. Sono le prime attrezzature acquistate nell’ambito di “Sport insieme si può”, progetto di promozione dello sport disabile realizzato dalla Provincia con il contributo di Banca Monte Parma e con la collaborazione del Comitato italiano paralimpico, dell’Anmic e del Comitato provinciale del Coni: attrezzature che andranno ad arricchire la dotazione di strutture importanti come le stazioni sciistiche di Schia e Prato Spilla (gli slittini) e di società sportive impegnate nello sport disabile come la Magik, la Polisportiva Gioco, il club La Farnesiana (le carrozzine). “Diamo risposte concrete a un bisogno del territorio – ha detto oggi in piazza della Pace, aprendo la cerimonia di consegna, il responsabile dell’Agenzia per lo Sport della Provincia Walter Antonini -. Sono attrezzature, anche molto costose, che andranno ad alcune società impegnate nella scherma e nel basket in carrozzina e che arricchiranno gli impianti di Schia e Pratospilla di strumenti nuovi, strumenti che fino ad oggi non c’erano: così si permetterà un primo approccio agli sport invernali ai ragazzi con disabilità motoria. Anche questo è un modo per far crescere lo sport per i disabili, uno degli obiettivi che ci eravamo posti quando siamo partiti con l’Agenzia”. Le due carrozzine per il basket sono assegnate alla Polisportiva Gioco e alla Società Magik Basket Parma. La Polisportiva Gioco è un’associazione, voluta e gestita da persone con disabilità, che promuove e propone l’integrazione e lo sviluppo dell’individuo attraverso la pratica dello sport; quest’anno la squadra di basket si è classificata quarta nel campionato nazionale A2 di basket in carrozzina. La Magik Basket Parma esercita attività di mini-basket in carrozzina (non elettrica) rivolta ai ragazzi disabili dai 6 ai 16 anni, con l’obiettivo di promuovere occasioni di aggregazione tra giovani con “diversa mobilità”. La carrozzina per la scherma va invece al Club scherma La Farnesiana, che esercita la promozione della scherma rivolta ai soli disabili fisici in età evolutiva ed adulta, a livello sia amatoriale sia agonistico, in ambito regionale, nazionale e internazionale. Attualmente La Farnesiana ha 3 atleti disabili che esercitano l’attività nella categoria B di sciabola e nelle categorie Esordienti e C di spada. La gestione degli acquisti e la distribuzione nelle strutture delle attrezzature sportive specifiche sono state affidate dalla Provincia all’Anmic di Parma. “La collaborazione tra Anmic e Provincia è intensa e ben strutturata, e anche questa iniziativa lo dimostra: unire le forze è fondamentale, tanto più in momenti come questo. In questo modo si aiuta lo sport a crescere nel nostro territorio”, ha osservato il presidente dell’Anmic Alberto Mutti. “Iniziativa importante” anche per il vice presidente provinciale del Coni Arnaldo Bicocchi, affiancato dalla consigliera regionale del Comitato italiano paralimpico Angela Tassi. “Lo sport riesce di fatto a superare le barriere”, ha aggiunto Bicocchi, confermando “l’attenzione del Coni allo sport praticato dalle persone con disabilità”. Pieno il sostegno di Banca Monte Parma, intervenuta con Giuseppe Caltabiano: “Abbiamo aderito molto volentieri a un progetto che si è articolato nel tempo e nel territorio – ha detto - avendo come obiettivo il fatto che lo sport possa essere davvero un diritto per tutti. Quest’impostazione è piaciuta molto a Banca Monte, che è banca del territorio al fianco delle istituzioni, anche a conferma di un impegno forte verso i giovani e lo sport”. Sport insieme si può - Si tratta di un progetto di promozione dello sport disabile realizzato dalla Provincia con il contributo di Banca Monte Parma e con la collaborazione del Comitato italiano paralimpico, dell’Anmic e del Comitato provinciale del Coni: un’iniziativa volta ad aiutare in primis bambini e ragazzi ma anche adulti con disabilità ad avvicinarsi alla pratica delle discipline sportive, nella piena consapevolezza del valore socializzante, ricreativo e anche concretamente terapeutico (ad esempio di sostegno alla riabilitazione e al recupero motorio) che lo sport può avere, per tutti e per le persone con disabilità in specie. Oltre all’acquisto delle attrezzature speciali, altre due le azioni del progetto: un numero telefonico dedicato (335 7800467) che è possibile chiamare per avere informazioni di qualsiasi tipo sulle offerte di sport per disabili nel nostro territorio (dai luoghi alle strutture, alle società attive nelle diverse discipline); un corso di formazione per insegnanti e operatori sportivi, progettato in collaborazione con la sede parmense dell’Ufficio scolastico regionale, per far sì che già a scuola, grazie ai loro insegnanti, i ragazzi e le ragazze disabili trovino un ambiente favorevole alla pratica dello sport.