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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Giugno 2012
L´ULTIMO PEZZO DEL PUZZLE: SCIENZIATI COMPLETANO IL GENOMA DEL BONOBO, L´ULTIMA GRANDE SCIMMIA A ESSERE SEQUENZIATA  
 
Bruxelles, 25 giugno 2012 - Un team internazionale di scienziati è riuscito a sequenziare il genoma del bonobo (Pan paniscus), che è, assieme allo scimpanzé (Pan troglodytes), uno dei parenti più prossimi dell´uomo. Sebbene siano simili per molti aspetti, bonobo e scimpanzé differiscono tra loro in modi sorprendenti e questo studio mostra che il 3% del genoma umano è più vicino a quello del bonobo o dello scimpanzé di quanto non lo siano quelli delle due scimmie tra loro. Lo studio, pubblicato nella rivista Nature, ha riunito ricercatori provenienti da Austria, Repubblica democratica del Congo, Danimarca, Germania, Italia, Giappone, Kenya, Spagna, Turchia, Uganda, Regno Unito e Stati Uniti. Il sequenziamento è stato portato a termine da ricercatori presso l´Istituto Max Planck di antropologia evolutiva in Germania, che sono stati supportati dal progetto Twopan ("Genomic and phenotypic evolution of bonobos, chimpanzees and humans") finanziato dall´Ue. Twopan, che è iniziato nel 2009 e proseguirà fino al 2014, è finanziato con 2.199.996 euro da un Advanced Grant del Consiglio europeo della ricerca (Cer), parte del tema "Idee" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I risultati dello studio hanno gettato nuova luce sull´ascendenza delle due specie di scimmie e potrebbe alla fine aiutare gli scienziati a comprendere la base genetica dei tratti che gli esseri umani hanno in comune con una specie di scimmia o con l´altra. Per lungo tempo gli scienziati hanno sottolineato che per comprendere l´ampia variazione osservata nell´espressione dei geni nell´uomo è fondamentale conoscere la portata della variazione in specie strettamente imparentate. Perciò, prima di poter fare qualsiasi supposizione sul modo in cui si è evoluto l´uomo, sono necessari dei dati comparativi ottenuti da bonobo e scimpanzé. I sequenziatori di Twopan hanno completato questo puzzle sequenziando il genoma del bonobo, l´ultima grande scimmia ancora non sequenziata. Oltre allo scimpanzé, in precedenza sono state generate le sequenze genomiche di tutte le altre grandi scimmie, comprese quelle di orangutan e gorilla. Mentre il ramo filogenetico che unisce esseri umani con bonobo e scimpanzé si è diviso tra cinque e sette milioni di anni fa, quelli di bonobo e scimpanzé si sono divisi solo circa un milione di anni fa; ma nonostante una separazione così recente, le due scimmie mostrano notevoli differenze fenotipiche: i bonobo sono conosciuti per il loro comportamento pacifico e giocoso, e per quello sessuale che spesso coinvolge partner dello stesso sesso, mentre gli scimpanzé sono conosciuti per la loro natura aggressiva. I maschi di scimpanzé usano l´aggressione per competere per la gerarchia di dominanza e per ottenere sesso, e cooperano per difendere il loro territorio e per attaccare altri gruppi. Invece, i maschi di bonobo sono solitamente subordinati alle femmine e non competono intensamente per una posizione di dominanza. Essi non formano alleanze tra di loro e non ci sono prove di aggressioni letali tra gruppi diversi. Nonostante il fatto che in media i genomi di bonobo e scimpanzé siano equamente distanti dal genoma umano, l´analisi della sequenza genomica del bonobo ha rivelato che per alcuni tratti particolari del genoma, gli uomini sono più vicini ai bonobo che agli scimpanzé, mentre in altre regioni il genoma umano è più vicino a quello degli scimpanzé. Sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter fare qualsiasi ipotesi riguardo a quali tratti comportamentali possiamo attribuire a un particolare progenitore. I territori di bonobo e scimpanzé nell´Africa centrale sono vicini e divisi solo dal fiume Congo. Una teoria sul perché essi differiscono così tanto suggerisce che la formazione del fiume Congo 1,5-2,5 milioni di anni fa creò una barriera al flusso genico e permise a bonobo e scimpanzé di sviluppare fenotipi diversi in un tempo relativamente breve. A supporto di questa ipotesi, l´esame del rapporto tra bonobo e scimpanzé ha mostrato che sembra esserci stata una netta separazione e nessuna successiva ibridazione. Il genoma è stato sequenziato da Ulindi, una femmina di bonobo che vive allo zoo di Lipsia in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di antropologia evolutiva: http://www.Eva.mpg.de/index.html    
   
   
UNO STUDIO RIVELA CHE NON VI È ALCUN LEGAME TRA LA DEPRESSIONE E LA SOLITUDINE DEGLI ANZIANI  
 
Bruxelles, 25 giugno 2012 - A nessuno piace essere solo, ma gli anziani sono i più vulnerabili perché soffrono di una miriade di problemi di salute e sono a più alto rischio di morire, mostra un nuovo studio dell´Università della California, San Francisco (Ucsf) negli Stati Uniti. I risultati sono stati presentati sulla rivista Achives of Internal Medicine. I ricercatori dell´Ucsf hanno esaminato i dati in uno studio rappresentativo di tutta la nazione, chiamato Studio sulla salute e la pensione e condotto dall´Istituto nazionale per l´invecchiamento nel periodo 2002-2008, per studiare gli effetti della solitudine sugli anziani. "Nel nostro tipico modello medico, non pensiamo che i sentimenti soggettivi abbiano effetti sulla salute," ha detto l´autore principale, la professoressa Carla Perissinotto del dipartimento di geriatria presso l´Ucsf. "È interessante scoprire che la solitudine è indipendentemente associata a un più alto tasso di mortalità e declino funzionale." Precisiamo che i ricercatori hanno determinato che non c´è alcun legame tra la solitudine e il fatto di vivere da soli. Hanno osservato che del 43% dei soggetti che si sentivano soli, appena il 18% viveva da solo. "Ci interessa identificare i diversi fattori che causano un deterioramento funzionale degli adulti e li mettono a rischio di essere ricoverati in una casa di riposo," ha spiegato la dott.Ssa Perissinotto. "L´invecchiamento della nostra popolazione e le maggiori probabilità di essere ricoverati in un istituto fanno si che sia per noi importante pensare a tutti i fattori che mettono gli anziani in pericolo, compresi i rischi sociali e ambientali." Il team di Ucsf ha concentrato la sua attenzione sulla mortalità e sulla diminuzione della capacità di una persona di svolgere attività di routine, come camminare e salire le scale. I risultati hanno mostrato che i soggetti che si sentono soli hanno un tasso di rischio normalizzato di 1,59 ovvero il 59% di rischio in più di deperimento. Il tasso di rischio è risultato 1,45 ovvero un rischio maggiore del 45% di morte per casi fatali. "È uno di quei risultati che non si vorrebbero mai ottenere perché è stato terribile scoprire che era proprio vero," ha sottolineato la professoressa Perissinotto. "Abbiamo cominciato l´analisi pensando che c´era il rischio di non trovare niente, ma c´è in realtà una forte correlazione." Secondo i ricercatori, gli effetti che la solitudine ha sugli anziani sono diversi dall´impatto che la depressione ha su di loro. La solitudine colpisce persone che sono pienamente funzionali ma si sentono abbandonate. Le persone che soffrono di depressione non hanno motivazione, energia e sono infelici. Il team ha detto che la popolazione che invecchia della generazione del "baby boom", persone nate tra il 1946 e il 1964, raddoppierà entro il 2050, raggiungendo gli 88,5 milioni. La professoressa Perissinotto ha detto che la cosa fondamentale è introdurre servizi medici e sociali completi per gli anziani. È anche importante ricordarsi di quali tipi di interventi sociali gli anziani hanno bisogno, ha aggiunto. "Chiedere delle malattie croniche non è abbastanza," hanno detto i ricercatori dell´Ucsf. "Ci sono molti altri fattori nelle case delle persone e nelle loro comunità che hanno effetti sulla loro salute. Se non chiediamo che ce ne parlino, tralasciamo un fattore di rischio molto importante e indipendente. Non pensiamo di poter cambiare la genetica, ma possiamo intervenire quando qualcuno si sente solo e aiutare a prevenire in qualche modo il declino funzionale." Per maggiori informazioni, visitare: University of California, San Francisco (Ucsf): http://www.Ucsf.edu/  Archives of Internal Medicine: http://archinte.Jamanetwork.com/journal.aspx    
   
   
MEDICINA LEGALE FIRMATO IL PRIMO DOCUMENTO UNITARIO SULLA RISARCIBILITÀ DELLE MICROPERMANENTI  
 
Roma, 25 Giugno 2012 E’ stato firmato Il 21 Giugno , a conclusione del 42simo Congresso Nazionale Simla, il documento unitario, condiviso da tutte le sigle associative e sindacali della medicina legale italiana relativamente alla delicata questione delle lesioni cosiddette micropermanenti. Il Congresso ha ribadito che la scienza medico legale considera lesioni micro permanenti soltanto quelle di entità fino al 30%, diversamente da quanto pubblicato nella relativa legge di 10 anni fa. Il documento, condiviso dai circa 1000 medici legali presenti e da tutti gli studiosi della materia, nonchè dalle organizzazioni sindacali, afferma che, al fine di dimostrare la presenza di una lesione di lieve entità e delle sue conseguenze sulla persona, è determinante fare riferimento esclusivamente alla competente valutazione dello specialista medico legale, essendo accessorio o superfluo, in traumi minori, il ricorso ad indagini strumentali per ottenere un preciso inquadramento valutativo. Infine, le sigle associative sindacali hanno sottoscritto il documento della Fnomceo, che afferma: «Il medico, forte del Codice Deontologico, non dovrà aderire ad alcuna indicazione della propria competenza di valutazione e della libertà di scienza e coscienza, nel rispetto della propria dignità di professionista, a tutela della salute e dei diritti del paziente». Il coordinamento delle sigle associative si adopererà affinchè al più presto un intervento legislativo ponga rimedio alla grave discriminazione dei diritti dei cittadini, che è stata introdotta con i due emendamenti alla legge 27/2012. Tutto il consesso ha infine sostenuto all’unanimità la necessità che nei prossimi mesi vengano modificati gli emendamenti che costituiscono una lesione dei diritti costituzionali dei cittadini, in primis il ristoro integrale del danno. Le Xv Giornate Medico Legali si sono svolte a Roma dal 19 al 21 Giugno e hanno visto la partecipazione dei maggiori esperti di medicina legale d’Italia, che si sono confrontati su temi di grande attualità: la Responsabilità Professionale Medica, la Tanatologia, la Genetica e la Psichiatria. Le Giornate Medico Legali godono del Patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla), del Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-legali e dell’Apparato Locomotore (Università “La Sapienza” di Roma) e dell’Associazione Consulcesi Sanità nel Diritto. Presidente delle Xv Giornate Medico Legali è il Professor Paolo Arbarello, Presidente della Simla e Direttore del Dipartimento di Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma. Www.giornatemedicolegali.it    
   
   
SANITA’: ZAIA SU CALO SPESA FARMACI IN VENETO: “ANCORA UN PRIMATO FRUTTO DI LAVORO DI SQUADRA QUOTIDIANO. DIMOSTRIAMO CHE SPENDING REVIEW PUO’ ESSERE TAGLIO DI SPRECHI E NON DI FONDI”  
 
Venezia, 25 giugno 2012 - “I conti in ordine della sanità veneta non sono un caso, ma il frutto di un lavoro quotidiano per ottimizzare la spesa senza ridurre i servizi in ogni settore. Tra i più delicati c’è proprio la farmaceutica e i dati diffusi oggi da Federfarma sono motivo di orgoglio, confermando che ancora una volta siamo i primi in Italia”. Così il Governatore del Veneto Luca Zaia commenta i dati di Federfarma che hanno evidenziato un forte risparmio nel Veneto rispetto alla spesa farmaceutica. “Per questo nuovo successo ringrazio tutta la squadra veneta: l’assessore Coletto, il segretario Mantoan, i nostri tecnici, i medici prescrittori e i farmacisti che hanno saputo fare dell’appropriatezza delle prescrizioni e della diffusione dei farmaci generici una vera best practice”. “Anche in questo caso – conclude Zaia – offriamo al Paese un esempio estremamente concreto di come una seria spending review possa essere fatta tagliando sprechi e non finanziamenti”.  
   
   
SANITA’: ZAIA E ASSESSORE INCONTRANO MINISTRO BALDUZZI A PALAZZO BALBI  
 
Venezia, 25 giugno 2012 - Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, affiancato dall’assessore alla sanità Luca Coletto, ha incontrato il 21 giugno a palazzo Balbi il Ministro della Salute Renato Balduzzi, a Venezia in occasione della manifestazione nazionale “Guadagnare Salute”. Nel corso del cordiale incontro, Zaia ha illustrato al Ministro i contenuti principali del nuovo Piano Sociosanitario regionale approvato ieri in Consiglio. Il colloquio si è poi allargato ad alcuni dei principali temi sanitari attualmente in discussione.  
   
   
LA VALUTAZIONE DELLA DISLESSIA NEL MINORE NELL’AMBITO DELL’ASSISTENZA SOCIALE ACCERTATA LA NATURA GENETICA DELLA DIFFICOLTÀ DI LETTURA  
 
Roma, 25 Giugno 2012 - Durante le Xv Giornate Medico Legali, che hanno preso il via martedì 19 Giugno, a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, si è parlato di Dislessia. Ne hanno discusso la Prof.ssa De Matteo, e la Prof.ssa Romeo del Coordinamento Generale Medico Legale Inps. È ormai accertata la natura genetica delle difficoltà di lettura. Studi eseguiti su gemelli omozigoti hanno evidenziano un tasso di concordanza del 65%; nel caso di gemelli eterozigoti il tasso di concordanza è risultato del 35%, confermando una familiarità del 35-40%. Le difficoltà correlate alla Dislessia derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Le dislessie, rientrano, insieme alla disgrafia, alla disortografia e alla discalculia, nel gruppo delle disabilità definite Dsa (disturbi evolutivi specifici di apprendimento). La diagnosi si basa essenzialmente su prove comportamentali, fondate su criteri convenzionalmente condivisi dalla Comunità clinico-scientifica. In Italia questi criteri derivano: dalla Consensus Conference 2007 promossa dalla Associazione Italiana Dislessia; dalla loro revisione (Parcc 2011) promossa dall’Istituto Superiore di Sanità; dalla Consensus Conference Iss 2010 promossa dall’Istituto Superiore di Sanità. La rilevanza dell’argomento è dovuta alla prevalenza dei Dsa (oscillante tra il 2,5% e il 3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana) e alle conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale, traducendosi spesso in un abbassamento del livello scolastico conseguito (con frequenti abbandoni nel corso della scuola secondaria di secondo grado) e una conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità sociali e lavorative. La finalità della legge 8 ottobre 2010, n. 170, è proprio quella di dare la possibilità ad alunni e studenti, affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento (Dsa), di raggiungere il successo formativo, assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate allo scopo. Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, diverso da quello previsto dalle leggi 104/1992 e 289/1990. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. La Legge 170/2010 sollecita ancora una volta la scuola - nel contesto di flessibilità e di autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge 53/2003 e dai successivi decreti applicativi: “… strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. “. http://www.giornatemedicolegali.it/    
   
   
INAUGURATO IL SERVIZIO DI EMODINAMICA E LE NUOVE QUATTRO SALE OPERATORIE DELL’OSPEDALE DI CASTROVILLARI  
 
Catanzaro, 25 giugno 2012 -Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti partecipando all’Ospedale di Castrovillari, all’inaugurazione del servizio di Emodinamica e all’inaugurazione delle nuove quattro sale operatorie, ha dichiarato: “Credo che sia una giornata molto importante per l’Ospedale di Castrovillari. L’inaugurazione delle nuove quattro sale operatorie, i cui lavori erano stati avviati nel 2008 per poi rallentare l’iter e l’inaugurazione ufficiale del servizio di Emodinamica, un progetto fortemente voluto e sostenuto in sede parlamentare, all’epoca, dal senatore Gino Trematerra, sono la dimostrazione di un grande gioco di squadra che viene messo in campo da una classe dirigente calabrese, consentendoci di raggiungere un risultato significativo. In un momento in cui la Regione produce un grande sforzo per tagliare gli sprechi, dall’altro viene messo in campo un’azione di buona sanità. Queste strutture – ha concluso il Presidente Scopelliti - sono all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e sono in grado di soddisfare le esigenze di un vasto territorio, offrendo ai calabresi servizi di grande qualità a dimostrazione che i nostri sforzi sono tutti indirizzati a garantire una buona sanità a tutti i territori”. Gianfranco Scarpelli Direttore Generale dell’Asp di Cosenza ha successivamente dichiarato: “Oggi raggiungiamo un grande risultato. Grazie all’impegno del Presidente Scopelliti, abbiamo ottenuto l’autorizzazione sanitaria per l’attivazione del servizio di Emodinamica che era già pronto in questa struttura da qualche anno ma che non era ancora avviato. Oggi riusciamo a dare al servizio dei cittadini una grande attività che è poi quello che ci viene chiesto, ossia avere delle prestazioni di qualità e una risposta ai bisogni. Oltre al servizio di Emodinamica, abbiamo inaugurato le quattro sale operatorie, due impegni che avevo preso con i Sindaci del Pollino. Si tratta di risultati che dimostrato come la politica dei fatti che il Presidente Scopelliti ci impone, soprattutto nel comparto sanitario, produce gli effetti auspicati dai calabresi”. Nel corso della visita all’Ospedale di Corigliano erano presenti, inoltre, gli assessori regionali Trematerra e Mancini, una delegazione di Consiglieri regionali della provincia di Cosenza e il parlamentare europeo Gino Trematerra. Successivamente il Presidente Scopelliti, nel corso di un partecipato convegno promosso dagli “Amici del cuore” di Castrovillari, ha ricevuto un riconoscimento per il fattivo impegno dimostrato per la realizzazione del servizio di Emodinamica.  
   
   
SOCIALE: LA VALUTAZIONE DELL´ACCESSIBILITÀ DELL´AMBIENTE COSTRUITO IN UN CONVEGNO IL 25 A VILLA MANIN RIFLESSIONI E SPUNTI PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ  
 
Trieste, 25 giugno 2012 - Oggi a villa Manin a Passariano (Codroipo - Ud), con inizio alle ore 9.00, è in programma un convegno sul tema della "Valutazione dell´accessibilità dell´ambiente costruito". Per accessibilità, così come espressamente indicato dalle normative sulle barriere architettoniche, si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere un edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire degli spazi e delle attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia. Nel corso del confronto, cui interverranno tecnici ed esperti di due direzioni centrali della Regione (salute e lavori pubblici), delle aziende sanitarie, di Federsanità Anci, di amministrazioni comunali, della Consulta dei disabili e del centro collaboratore Oms per la classificazione delle disabilità, saranno presentati i risultati di una ricerca condotta da un team interdisciplinare, che ha sviluppato terminologie, metodi e strumenti informatici per il supporto al processo di valutazione dell´accessibilità degli ambienti costruiti. Il tutto partendo dai principi cardine del cosiddetto "universal design", ovvero della "progettazione per tutti", che ha per obiettivo la realizzazione di edifici pubblici e privati, prodotti e ambienti in genere che possano essere accessibili a chiunque, e quindi non solo alle persone "normali" ma anche ai portatori di handicap o in genere a tutte le persone con mobilità ridotta, come gli anziani. Il lavoro di ricerca rientra tra le attività previste dal progetto strategico Ladi (Laboratorio regionale in tema di Accessibilità, Domotica e Innovazione), finanziato dalla Regione Fvg con la legge sull´innovazione. Istituzioni, tecnici e ricercatori hanno lavorato insieme per contribuire alla diffusione di un reale cambiamento culturale, volto a favorire l´innovazione dei sistemi di welfare e per fornire alla pubblica amministrazione uno strumento di valutazione efficace in grado di garantire e contenere i costi di progettazione e di adeguamento strutturale degli edifici pubblici.  
   
   
ASSEGNI DI CURA SLA. PUGLIA: PUR TRA LE DIFFICOLTÀ, EROGATO 50% DELLE SOMME  
 
Bari, 25 giugno 2012 - Con Atti Dirigenziali nn. 176 -177 – 178 – 179 – 180 -181 dell’ 8 giugno 2012 i competenti uffici dell’Assessorato al Welfare hanno provveduto a liquidare rispettivamente alle Asl di Lecce, Bat, Brindisi, Foggia, Taranto e Bari le risorse finanziarie destinate all’erogazione degli Assegni di cura per gli ammalati di Sla della Regione Puglia. Per la predisposizione degli atti la Regione ha dovuto attendere che tutte le Asl trasmettessero il rispettivo fabbisogno in modo da consentire il riparto. Pertanto risultano assolutamente infondate le voci fatte circolare da talune associazioni in merito alla mancata attivazione della Regione e delle Asl a tal riguardo: piuttosto tutte le Asl hanno lavorato anche per aggiornare gli elenchi dei beneficiari con tutti quei pazienti affetti da Sla, le cui condizioni si sono purtroppo aggravate negli ultimi mesi. “Nonostante i vincoli di cassa derivanti dal patto di stabilità - riferisce l’Assessore Gentile - siamo riusciti a liquidare il 50% degli importi richiesti dalle Asl con la trasmissione degli elenchi dei potenziali beneficiari dei contributi. Le somme sono sicuramente sufficienti a coprire il fabbisogno relativo al primo semestre del 2012”. Di seguito gli importi liquidati a ciascuna Azienda e il numero dei beneficiari dell’assegno che, nell’erogazione, segue le modalità e i criteri di attribuzione delle annualità precedenti, a decorrere dal 2009, anno in cui la Regione Puglia ha introdotto il contributo economico. Somme liquidate (50% Del Fabbisogno Aziendale) Asl atto dirigenziale di liquidazione N. Pazienti beneficiari dell´assegno 140.426,50 Lecce 176 51; 18.748,00 Bat 177 8; 67.977,26 Brindisi 178 24; 58.750,00 Foggia 179 22; 110.531,76 Taranto 180 42; 103.566,48 Bari 181 52; 500.000,00 199. Intanto l’Assessore Gentile comunica che è fissata per il 28 giugno prossimo la nuova riunione del Tavolo regionale per l’attuazione del Progetto “Qualify-care - Sla” finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali a valere sul Fondo Nazionale non Autosufficienza 2011, aperta questa volta anche a tutti i referenti Asl per entrare nel merito delle azioni da avviare e renderle del tutto operative. La Regione Puglia è, in questo modo tra le prime a dare avvio concreto alle azioni, peraltro in continuità con quanto aveva già avviato oltre due anni con l’intesa sottoscritta con Aisla Puglia per l’Assegno di cura, e in piena coerenza con l’obiettivo generale di rafforzare la rete pubblica di servizi e di prestazioni, non solo monetarie, a supporto delle famiglie dei malati di Sla e dei care giver che quotidianamente se ne prendono cura.  
   
   
RADICI: MATITA SU TELA DI TINDÀR  
 
Milano, 25 giugno 2012 - Martedì 26 giugno alle ore 18.30 a Milano Radici - disegni su tela di Tindàr, un evento espositivo legato all’arte nel cuore della città. Natura e dipinti in mostra nella verdissima cornice del Vivaio Riva - in Via Arena 7, Colonne di San Lorenzo - a favore del Progetto Pyari Onlus. Radici il titolo dell’evento. In mostra ci saranno i grandi disegni, matita su tela, del giovane e già apprezzato artista Tindàr. Tra le piante in fiore e lo spessore delle verdi foglie degli alberi, ospite del Giardino Riva, si rivela passo dopo passo il mondo segreto del popolo cieco delle radici. Disegnate con tratto sicuro le grandi Radici di Tindàr imitano l’infinita divisione dei rami che si alzano nel cielo ed esplorano la cultura, la natura, le passioni di ogni uomo. http://www.tindar.it/  Disegni di Tindàr per Pyari Onlus. Le grandi opere sono offerte dall’artista Tindàr in favore del Progetto Pyari Onlus. Tutto il ricavato dalla vendita dei dipinti finanzierà le attività benefiche di Pyari. Tindàr nasce in India nel secolo scorso; cresce in una metropoli del Nord Italia che gli lascia l´amore per il cielo plumbeo e le vocali aperte. Viaggia e vive intensamente in tutti i continenti. Brucia il tempo consumando le sue passioni: dalla letteratura al violino, dalla botanica alla musica classica, dal nutrizionismo alla speculazione economica. Dopo aver scoperto che non sono i mozzi ad avere una donna in ogni porto è tentato dalla sedentarietà e si stabilisce a Roma, lavorando come ballerino in affitto per signore di mezza età e fattorino per loschi commercianti evasori. Sotto diversi nomi è attivo nel campo dell´arte. Pyari Onlus opera in India in sostegno dei bambini di strada. Obiettivo del progetto è salvare e curare giovani vittime di abuso e schiavitù seguendo un programma sociale capace di prevenire l´azione dei trafficanti di minori, riabilitare i bambini e accrescere la consapevolezza della comunità locale. I programmi di aiuto comprendono protezione, nutrizione, salute, educazione sanitaria, istruzione e formazione e sono integrati localmente attraverso la partecipazione della comunità. Le zone d´intervento di Pyari sono le aree urbane del Nord-est Bengala e le piantagioni di tè nel distretto di Darjeeling, punti nevralgici di transito e di traffico illegale, abuso e vendita di bambini per lo sfruttamento sessuale e la schiavitù. http://www.pyarionlus.org/    
   
   
PUGLIA: PUBBLICATO PROGRAMMA IMPIANTISTICA SPORTIVA  
 
Bari, 25 giugno 2012 - E’ stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il “Programma triennale per l’impiantistica e gli spazi destinati alle attività motorie 2012-2014”, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 30 maggio. Le risorse finanziarie disponibili per l’annualità 2012, che ammontano a circa 1 milione e 200 mila euro, saranno suddivise annualmente tra le Province: il 35% in parti uguali; il rimanente 65% ripartito sulla base della popolazione residente calcolata annualmente dall’Istat. Ciascun soggetto beneficiario non potrà usufruire di più di un contributo per lo stesso anno finanziario. Gli uffici competenti dell’assessorato allo Sport stanno ora definendo la delibera dello schema del bando che avrà carattere regionale, previa approvazione della Giunta. Le istanze saranno indirizzate alle Province che, sulla base di apposita graduatoria, stabiliranno i progetti finanziabili. Per l’anno 2102, saranno finanziati gli interventi destinati al recupero funzionale, messa a norma, adeguamento e manutenzione straordinaria dell’esistente; il completamento, ampliamento e diversificazione degli impianti esistenti. Tra gli obiettivi di miglioramento previsti: l’abbattimento delle spese di gestione (grazie alla riduzione dei costi energetici, risparmio idrico, utilizzo di energie alternative e di materiali ecocompatibili) e la polifunzionalità degli spazi, che dovranno essere pienamente fruibili dai disabili. “Nella sostanza - commenta l’assessore allo Sport, Maria Campese - abbiamo scelto di privilegiare il recupero funzionale e la messa a norma delle strutture esistenti, in quanto i problemi di fruizione degli impianti pugliesi sono legati più alla inadeguatezza e insicurezza strutturale che alla loro insufficienza numerica. Si tratta di un percorso nuovo, che abbiamo scelto di condividere non solo con le amministrazioni provinciali e i rappresentanti della Consulta regionale dello sport, ma - attraverso forum e seminari - con tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano a livello regionale in ambito sportivo. Basta con sperperi, inutili doppioni o finanziamenti non erogati”. “Gli interventi programmati – conclude Campese - rispondono ai nuovi bisogni delle comunità, sia in fatto di attività motoria e sportiva, sia in fatto di aggregazione sociale”.  
   
   
CICLISMO: CICLISTA SU SEDIA A ROTELLE LUCA PANICHI RICEVUTO A PALAZZO DONINI DA ASSESSORE REGIONALE ALLO SPORT DELL’ UMBRIA  
 
Perugia, 25 giugno 2012 - All´assessore allo sport della Regione Umbria Fabrizio Bracco, l´impresa di Luca Panichi che (dopo gli exploits del 2010 al Passo del Tonale e del 2011 al ghiacciaio del Grossglockner) ha scalato quest´anno gli ardui tornanti del Passo dello Stelvio, arrivando acclamato in vetta sulla sua bicicletta speciale, una sedia a rotelle spinta a forza di braccia, ha ricordato Fausto Coppi e i valori del ciclismo di un tempo. "L´impresa di Luca - ha detto il 20 giugno Bracco, ricevendo l´atleta a Palazzo Donini, per consegnargli un riconoscimento della Regione in una cerimonia cui hanno preso parte i rappresentanti del Coni e della Federazione Ciclistica dell´Umbria - mi fa pensare all´epos del ciclismo delle origini, legato ai valori del sacrificio, dell´etica e dello sport inteso come esempio e strumento di emancipazione. L´attività di Luca - ha aggiunto - riveste grandi significati umani, etici e sportivi". Corridore fino al 1994, quando, durante il cronoprologo del Giro dell´Umbria, corsa a tappe internazionale per dilettanti, Luca Panichi fu travolto lungo il percorso da un´auto che non avrebbe dovuto trovarsi lì, riportando lesioni alla colonna vertebrale che, da allora, lo costringono su una sedia a rotelle. Una sedia a rotelle che, ora, spinta a forza di braccia su percorsi ciclistici "veri", come quelli del Giro d´Italia, è diventata la sua bicicletta e il mezzo per esprimere un chiaro messaggio: quello - ha ripetuto Luca ieri sera, che "il ciclista va sempre avanti, al di là di tutto, con l´entusiasmo di proseguire". Luca, che nel frattempo si è laureato in Scienze Politiche, ha conseguito un "master" sulla Comunicazione e Consulenza Politica all´Università "Luiss" di Roma e collabora a vari progetti di ricerca in ambito socio-politico, ha una chiara visione del suo impegno. "Non è un impegno agonistico - dice della sua attività -, non si tratta di prevalere o di ´vincere´ su qualcuno. Essere una persona vincente, in questo contesto, è un concetto sbagliato. Lo scopo è quello dare il massimo, superando le difficoltà, ascoltare se stessi e i propri limiti. Conta la disposizione, l´atteggiamento, non il risultato. E proprio questo - conclude Luca Panichi - può rivestire un profondo significato d´inclusione sociale, un messaggio positivo per i disabili".