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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Settembre 2012
BRUXELLES, AGENDA EUROPEA DAL 17 AL 21 SETTEMBRE 2012  
 
Bruxelles, 17 settembre 2012 - La prossima settimana si prospetta densa di eventi e appuntamenti, a Bruxelles, a Roma e in altre città italiane. Dal 16 al 22 settembre si svolgerà in diverse città la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile “In città senza la mia auto”, che negli anni è diventata un appuntamento internazionale con l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Per informazioni e adesioni: www.Mobilityweek.eu  Lunedì 17, in occasione del 10° anniversario di Civitas, l´azione europea che sostiene le città nell´attuazione di una politica integrata dei trasporti pulita, sostenibile ed efficiente in termini energetici, il vicepresidente Kallas terrà una conferenza al Comitato delle Regioni sul tema "Verso una mobilità urbana più conpetitiva ed efficiente". Martedì 18 settembre a Bruxelles il commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn, aprirà ufficialmente la Giornata della cooperazione europea, il cui slogan è "Sharing borders, growing closer". La giornata sarà celebrata in tutta Europa e nei Paesi confinanti: l´iniziativa mira ad accrescere la consapevolezza dei risultati raggiunti e del valore aggiunto della cooperazione territoriale europea. Per ulteriori informazioni e un elenco dettagliato delle manifestazioni locali, visitate il sito www.Ecday.eu . Potete anche seguire la campagna su Facebook (facebook.Com/cooperationday) e su Twitter (@ cooperationday / # ecday)! Sempre martedì, a Bruxelles, si terrà il quinto vertice Ue-sudafrica. Il 19 settembre alle ore 19.00, il Presidente Barroso risponderà alle domande dei cittadini sullo Stato dell´Unione in un´intervista livecondotta da Euronews, utilizzando la tecnologia video Google+ Hangout. Tra il 7 e il 18 settembre, sarà possibile presentare domande in formato video o testo su Eutube, il canale Youtube della Commissione europea ( http://www.Youtube.com/eutube ). Http://www.youtube.com/eutube ). Euronews selezionerà poi tra le domande più votate un certo numero di partecipanti che potranno porre le proprie domande al presidente in diretta grazie al sistema Google+ Hangout. L´intervista sarà trasmessa in diretta anche sul canale e il sito internet di Euronews, su Eutube, sulla pagina Google+ della Commissione, su Europe by Satellite, e sul sito internet del Presidente. Sempre mercoledì 19 settembre, la Commissione europea adotterà una proposta di regolamento sulla creazione del Corpo volontario europeo di aiuto umanitario - un nuovo organismo previsto dal trattato di Lisbona. Il corpo rafforzerà la capacità dell´Unione di rispondere alle crisi umanitarie attraverso il dispiegamento di volontari ben addestrati. Fornirà inoltre opportunità di volontariato per i giovani europei, grazie alle quali acquisire utili competenze professionali, vivere un´esperienza indimenticabile e mettere alla provale proprie capacità di leadership. Nel corso della stessa giornata si terrà inoltre, a Bruxelles, il vertice Cina-ue. Giovedì 20, lo Spazio Europa di Via Iv Novembre, a Roma, ospiterà la premiazione dell´edizione 2012 di Invfactor, la competizione rivolta agli istituti superiori, organizzata da Consiglio nazionale delle ricerche e Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che premia la creatività degli studenti italiani. Infine, la splendida città di Matera accoglierà nelle giornate di venerdì sabato e domenica la seconda edizione di Materadio, la festa di Radio3. Dopo aver raccontato la città, il territorio, le sue straordinarie risorse culturali, la sua gente, quest’anno Rai Radio3 volgerà il suo sguardo originale e profondo all’Europa e al complicato contesto in cui è completamente immersa per riallacciare i fili della storia e dell’attualità con Matera e la Basilicata e per disegnare nuove prospettive e opportunità anche in vista della candidatura a capitale europea della Cultura 2019. Segnaliamo inoltre che questa domenica, 16 settembre, si aprirà presso il Teatro Vittoria di Roma, il concorso Short Film Festival 2012 - "Roma creative contest". Il concorso, il cui scopo è dare visibilità e sostegno alla creatività espressa attraverso il linguaggio cinematografico e promuovere opere capaci di rinnovarne lo stile e i contenuti, proseguirà durante le tre domeniche consecutive: 23-30 settembre e 7 ottobre 2012. Per tutte le informazioni collegarsi al sito: www.Romacreativecontest.com    
   
   
BARROSO E L´OPINIONE PUBBLICA: UNA VISIONE COMUNE  
 
Strasburgo, 17 settembre 2012 - La vostra opinione conta in Europa? Alle volte i cittadini hanno l´impressione che non sia così. Per sentirsi maggiormente rappresentanti il 54% dei cittadini europei ha dichiarato che vorrebbe che ogni gruppo politico europeo presentasse un candidato al posto di presidente della Commissione alle prossime elezioni europee nel 2014. Anche Josè Manuel Barroso ha evocato questa possibilità durante il suo discorso sullo Stato dell´Unione ieri. Presentando la sua visione sul futuro dell´Ue, José Manuel Barroso ha chiaramente richiesto ai gruppi politici europei di presentare un candidato per il posto di presidente della Commissione europea nel 2014. Non è certamente una coincidenza se, in un´inchiesta dell´Eurobarometro pubblicata qualche giorno prima, la maggioranza dei cittadini europei ha dichiarato che un´azione di questo tipo li spingerebbe a votare e ad avere il sentimento di partecipare maggiormente alle decisioni prese a Bruxelles. "Il nostro principale obiettivo è quello essere vicino ai cittadini, di spiegare e di convincere, anche se non sarà facile" ha indicato il leader del Partito popolare europeo, Joseph Dual. "Un´unione basata sui cittadini", ecco lo scopo finale per il liberale Guy Verhofstadt. Secondo Barroso "l´Europa non è mai stata tanto democratica", grazie a delle elezioni dirette e un parlamento che gioca un ruolo "essenziale". Bisogna inoltre sottolineare che il Parlamento europeo è l´istituzione più citata dai cittadini che hanno partecipato al sondaggio e la cui maggioranza pensa che il Pe "rappresenti meglio l´Ue". Crescita, lavoro e inclusione sociale - Al di là delle considerazione puramente politiche, in tempi di crisi la lotta contro la disoccupazione resta la priorità numero uno dei cittadini europei. Il presidente della Commissione ha sottolineato "l´urgenza sociale" sostenendo un budget orientato verso la crescita, una posizione difesa da molto tempo anche dal Parlamento europeo. "È realista avere più del 50% dei giovani disoccupati in certi paesi? C´è un´alternativa ai tagli budgetari: l´investimento" ha risposto il deputato di centro sinistra Hannes Swoboda. "La gente vuole più solidarietà" ha aggiunto Gabriele Zimmer (Sinistra unita).  
   
   
STATO DELL´UNIONE EUROPEA: LE REAZIONI DEI DEPUTATI SUL WEB  
 
Strasburgo, 17 settembre 2012 - Quando il presidente della Commissione José Manuel Barroso, durante il suo discorso sullo Stato dell´Unione, ha illustrato il suo progetto di federazione degli stati europei e d´integrazione economica e budgetaria, i deputati europei hanno reagito immediatamente. Soprattutto on line. Centinaia di tweets sono stati inviati a durante il dibattito. Ecco una selezione fatta grazie al Newshub, l´aggregatore di contenuti web del Parlamento europeo. Investimenti e crescita - Catherine Stihler (Socialisti e democratici, Regno Unito): "Non vogliamo che i poveri diventino ancora più poveri. Come possiamo essere più competitivi senza investire?". Joseph Daul (Partito popolare, Francia): "È fondamentale sviluppare un piano d´azione per portare a compimento il mercato unico. E bisogna farlo con delle scadenze ben chiare". Bas Eickhout (Verdi, Olanda), ironizza : "La soluzione proposta (da Barroso): la crescita. Wow! Che novità…". Graham Watson (Liberali e democratici, Regno Unito): "Barroso vuole un secondo Atto unico. Quello che vuole dire è che l´agenda di Lisbona creata 12 anni fa non ha funzionato". Martin Callanan (Conservatori e riformisti, Regno Unito) taglia corto: "La crisi economica può essere risolta unicamente da soluzioni economiche". Un´europa federale - José Manuel Barroso ha difeso l´idea di una federazione degli stati europei. Un progetto che necessiterà di un cambiamento dei trattati. Jürgen Klute (Sinistra unita, Germania) si dimostra scettico: "Mi chiedo quali sarebbero questi cambiamenti". Pablo Zalda (Partito popolare, Spagna): "Il Partito popolare ricorda che se tutte le 23 milioni di piccole e medie imprese (europee) creassero un posto di lavoro, la disoccupazione sparirebbe". Giovanni La Via (Partito popolare, Italia): "Ci vuole più Europa e non meno Europa" Jan Philipp Albrecht (Verdi, Germania): "È necessaria un´Europa post-nazionale dotata delle dovute risorse per risolvere i problemi comuni". Nigel Farage (Europa della libertà e della democrazia, Regno Unito) ha difeso l´idea di un´Europa di nazioni che sarebbe più democratica: "Davanti a chi sono responsabili i primi ministri? Davanti al popolo!". Pro o contro le proposte di Barroso? Sarah Ludford (Liberali e democratici, Regno Unito): "Felice che Barroso abbia sottolineato i valori di libertà, democrazia, stato di diritto e diritti dell´uomo non come un lusso". Josef Weidenholzer (Socialisti e democratici, Austria): "Non è stato un grande discorso, ma un approccio realista per uscire dalla crisi". Wim van de camp (Partito popolare, Olanda): "Barroso diventa pazzo: delle liste elettorali europee, una federazione di stati. Bisogna prima risolvere i problemi dell´euro". Ivailo Kalfin (Socialisti e democratici, Bulgaria): "Barroso, non può essere tutto prioritario. Alcune priorità sono poco chiare e discutibili". Carl Schlyter (Verdi, Svezia): "Barroso propone un nuovo modo di pensare. Per il momento non è riuscito in nessuna delle due cose". Peter Van Dalen (Conservatori e riformisti, Olanda): "Barroso apre le porte a un nuovo modo di pensare e vuole utilizzare la crisi per un´Europa governata da Bruxelles. Saranno tempi duri". Il ruolo del Parlamento europeo - Martin Schulz (Presidente del Parlamento): "Più Europa con meno parlamento non è possibile. L´euro è la moneta dell´Europa, il Parlamento europeo è il Parlamento dell´Europa e dell´euro. Non ci sono altre soluzioni".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, 10 FRA I TEMI DURANTE LA PLENARIA DI SETTEMBRE  
 
Strasburgo, 17 settembre 2012 - Secondo Jos¨¦ Manuel Barroso il futuro dell´Ue ¨¨ quello di una "federazione di Stati nazione". Durante il discorso sullo Stato dell´Unione ha anche annunciato un piano per una maggiore unione economica e monetaria. Durante la plenaria di settembre, i deputati hanno anche votato una direttiva per l´efficienza energetica e migliorato i diritti per le vittime di crimini in Ue. I deputati hanno in parte accolto la visione del presidente della Commissione Jos¨¦ Manuel Barroso illustrata durante il discorso sullo Stato dell´Unione. Hanno sostenuto il bisogno di un´Europa pi¨´ sociale e ricordato che l´idea di una federazione europea necessita pi¨´ ambizione. Nuove misure obbligatorie per risparmiare energia, quali interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici, piani di risparmio energetico per le imprese pubbliche e audit energetici per tutte le grandi imprese, saranno introdotte dopo l´approvazione marted¨¬, da parte del Parlamento, di una nuova direttiva sull´efficienza energetica. Un taglio del 20% nel consumo di energia nell´Ue potrebbe far risparmiare 50 miliardi di euro l´anno. In giugno i capi di Stato e di governo dell´Unione europea hanno sottolineato che il budget europeo deve permettere di rilanciare la crescita e il lavoro. Poche settimane pi¨´ tardi, gli Stati membri riuniti al Consiglio propongono un budget 2013 che riduce notevolmente gli investimenti destinati alla ricerca e allo sviluppo. L´11 settembre, in plenaria, i deputati hanno precisato che sono proprio queste le risorse che permetteranno la ripresa economica.¡¡ Il ruolo delle cellule staminali nel trattamento di molte malattie ¨¨ sempre pi¨´ importante. Il Parlamento ha votato a favore del rapporto che insiste sull´importanza di rinforzare le banche di cellule staminali e sangue del cordone ombelicale attraverso un sistema volontario e non retribuito. Limiti pi¨´ severi per il tenore di zolfo nei combustibili delle imbarcazioni hanno l´obiettivo di migliorare la qualit¨¤ dell´aria nelle coste europee e ridurre le circa 50.000 morti premature annuali causate dall´inquinamento atmosferico delle navi. Il Parlamento ha approvato marted¨¬ una nuova legislazione, concordata con gli Stati membri, che richiede nuovi limiti generali entro il 2020. Qualsiasi vittima di reati avr¨¤ gli stessi diritti in tutta l´Ue, compresa una valutazione delle sue esigenze specifiche, grazie a una direttiva approvata dal mercoled¨¬ dal Parlamento. Servizi di supporto gratuiti, come il sostegno psicologico, saranno forniti alle vittime, che avranno il diritto di essere interrogate dalla polizia e sentite in tribunale in una lingua che possono comprendere. Ogni anno nell´Ue, circa 75 milioni di persone sono vittime di reati. Perch¨¦ l´azione esterna dell´Ue sia coerente ed efficace nel raggiungere i suoi obiettivi, ¨¨ necessario un nuovo concetto globale e strategico della politica estera dell´Unione, hanno ribadito mercoled¨¬ i deputati con la votazione della relazione annuale sulla politica estera e di sicurezza comune (Pesc). Hanno inoltre chiesto che la politica estera dell´Ue sia sostenuta dalle risorse necessarie. Le nuove norme di vigilanza bancaria devono essere di buona qualit¨¤ e garantire legittimit¨¤ democratica. Tuttavia, le scelte attuali dei governi nazionali rischiano di mandare il messaggio sbagliato, cos¨¬ come di perpetuare le inefficienze, ha avvertito il Parlamento in una risoluzione approvata gioved¨¬. La risoluzione legislativa non vincolante, approvata marted¨¬, stabilisce che gli Stati membri dell´Ue devono condurre indagini per scoprire se ci siano state prigioni segrete o strutture sul loro territorio nelle quali fossero detenute - nei primi anni del 2000 - persone del programma segreto della Cia di consegna e detenzione. Lituania, Polonia e Romania, in particolare, sono incoraggiate ad aprire, o riprendere, indagini indipendenti. La situazione dei diritti umani in Russia ¨¨ peggiorata drasticamente negli ultimi mesi, con l´adozione di una serie di leggi che potrebbero essere utilizzate per limitare ulteriormente l´opposizione e ostacolare la libert¨¤ di espressione, afferma il Parlamento in una risoluzione adottata gioved¨¬. I deputati citano come esempio i casi del gruppo punk delle Pussy Riot e di Gennady Gudkov, membro di un partito all´opposizione.  
   
   
BUDGET 2013: PER I DEPUTATI LA POSIZIONE DEL CONSIGLIO DELL´UE NON PERMETTE LA CRESCITA  
 
Strasburgo, 17 settembre 2012 - "Bisogna investire nella ricerca, nelle piccole e medie imprese, nell´innovazione, per rilanciare la crescita e il lavoro. Soprattutto per i giovani" - Giovanni La Via - Un equilibrio tra le difficoltà finanziarie degli Stati membri e il sostegno ai programmi e alle azioni che permetteranno di uscire dalla crisi. In giugno i capi di Stato e di governo dell´Unione europea hanno sottolineato che il budget europeo deve permettere di rilanciare la crescita e il lavoro. Poche settimane più tardi, gli Stati membri riuniti al Consiglio propongono un budget 2013 che riduce notevolmente gli investimenti destinati alla ricerca e allo sviluppo. L´11 settembre, in plenaria, i deputati hanno precisato che sono proprio queste le risorse che permetteranno la ripresa economica. Andreas Mavroyiannis, rappresentante della presidenza cipriota del Consiglio, ha sottolineato durante il dibattito che gli Stati membri tenteranno di trovare un equilibrio tra le difficoltà finanziarie degli Stati membri e il sostegno ai programmi e alle azioni che permetteranno di uscire dalla crisi. Il Consiglio propone degli impegni in crescita dell´1,27% rispetto al 2012, ma 0,8% più bassi rispetto alla proposta della Commissione. I pagamenti, che aumenterebbero del 2,79% rispetto a quest´anno, sarebbero comunque inferiori al 3,8% richiesto dalla Commissione. Un Parlamento scettico - La Commissione, attraverso la mediazione del commissario al Budget Janusz Lewandowski, ha sottolineato che la riduzione delle spese amministrative "non può avvenire a scapito dell´efficacia di un´amministrazione le cui competenze sono notevolmente aumentate". "Credo fermamente che l´Europa e i suoi politici siano la soluzione alla crisi" ha sottolineato il relatore del Parlamento Giovanni La Via (Partito popolare). "Bisogna investire, in maniera responsabile, nella ricerca, nelle piccole e medie imprese, nell´innovazione, per rilanciare la crescita e il lavoro. Soprattutto per i giovani".  
   
   
UE: IL PRESIDENTE BARROSO RISPONDERÀ ALLE DOMANDE DEI CITTADINI SULLO STATO DELL´UNIONE IN UN´INTERVISTA LIVE IL 19 SETTEMBRE.  
 
Bruxelles, 17 settembre 2012 - In che modo l´Unione europea potrà uscire dalla crisi economica? L´austerità è la risposta ... O il problema? Che cosa fa l´Europa per avvicinare i giovani al mondo del lavoro? Il Presidente della Commissione europea Barroso risponderà alle tue domande video o di testo in un´intervista live realizzata da Euronews grazie alla tecnologia Google+ Hangout il 19 settembre. Invia le tue domande video adesso e potrai essere selezionato da Euronews per porgli la tua domanda di persona, in diretta, il 19 settembre alle ore 19:00 Cet. Hai tempo fino al 18 settembre (ore 12.00 Cet) Presentare una video domanda è facile: Pensa ad una domanda su una questione europea. Scrivila. Se riesci a leggerla in 20 secondi o meno, sei sulla strada giusta. Registra la tua domanda utilizzando una webcam o il tuo cellulare. Assicurati che il luogo in cui la registri sia ben illuminato e tranquillo Ora carica il video sul tuo account Youtube, vai su Eutube, il canale della Commissione europea ( youtube.Com/eutube ), entra nella sezione "Ask Barroso" e segui le istruzioni! Se la tua domanda risulterà tra le più votate dagli altri utenti, Euronews potrà selezionarti per porla in diretta al Presidente Barroso! L´intervista sarà trasmessa in diretta anche sul canale e il sito internet di Euronews, su Eutube, sulla pagina Google+ della Commissione, su Europe by Satellite, e sul sito internet del Presidente. Il livestream dell´intervista su Eutube potrà essere liberamente incorporato in qualsiasi sito web.  
   
   
PROSPEZIONI. VENDOLA: "IL PARLAMENTO DISCUTA LE NORME E LE MODIFICHI"  
 
Bari, 17 settembre 2012 -  “Apprezzo molto il Ministro Clini che si è confrontato qui, oggi, sulla base di una sollecitazione del Presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna che a sua volta ha raccolto le sollecitazioni della rete. L’unica cosa che io contesto al Ministro Clini non è l’obbligo dell’autorizzazione, bensì la risposta agnostica. Il tema delle contraddizioni della crisi ambientale è un tema che viene evocato dalle popolazioni, e anche da una parte della comunità scientifica, e forse rispetto alla dittatura dei combustibili fossili sul mercato energetico mondiale, bisognerebbe rispondere in maniera più innovativa. Io mi aspetto da qualunque classe dirigente una risposta nel merito e non semplicemente la risposta che la procedura ci impone. E’ una risposta talmente giusta che abbiamo spostato sulla politica l’interlocuzione”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi il 14 settembre a Bari tra il Ministro Clini, il Presidente del Consiglio regionale Introna e le associazioni ambientaliste insieme con una delegazione della rete No triv, del comitato No petrolio Sì energie rinnovabili e dei sindaci del Gargano. Per Vendola “è abbastanza paradossale che tutte le espressioni politiche locali, con i parlamentari, siano insieme a difendere il territorio e poi invece in Parlamento non accada niente”. “Si discuta e si avvii una iniziativa di modifica legislativa in Parlamento – ha detto Vendola - se non lo facciamo ora a fronte della crisi ambientale e della prospettiva che la green economy ci dà di liberarci dalla vecchia dittatura dei combustibili fossili, quando lo faremo?”. Vendola ha poi ricordato di aver scritto ai segretari dei partiti presenti in Parlamento (Casini, Bersani, Alfano, Di Pietro, Fini) perché “assecondino una iniziativa parlamentare che inibisca e fermi la catena delle autorizzazioni”. “Il Parlamento – ha aggiunto Vendola - deve discutere con meno sciatteria e distrazione di queste questioni, perchè sono nella disponibilità del legislatore, le modifiche che impongono necessariamente un cambiamento di atteggiamento”.  
   
   
FVG, COMMISSIONE PROVINCE: APERTO FORUM ONLINE PER OPINIONI DEI CITTADINI  
 
 Trieste, 17 settembre 2012 - Dopo le audizioni con interlocutori istituzionali e rappresentanti della comunità regionale, la Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni, istituita dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia a fine luglio, intende promuovere il più ampio dibattito della comunità sul tema. È stato così attivato uno specifico Forum online, uno spazio di discussione aperto a tutti i cittadini in cui far convergere idee, proposte e riflessioni, anche articolate, che potranno essere inviate per posta elettronica al seguente indirizzo: cr.Commissione.province@regione.fvg.it  Ogni contributo inviato, purché pertinente, non offensivo e non anonimo, verrà pubblicato sul sito web consiliare e quelli valutati di particolare interesse per il dibattito saranno pubblicati nella sezione web della Commissione. Sul sito web del Consiglio regionale - www.Consiglio.regione.fvg.it  - nella pagina iniziale, sulla destra, sotto il titolo "Primo piano", si trova il link "Razionalizzazione delle Province". Al suo interno vi è una panoramica completa sulla Commissione speciale: la sua istituzione e le finalità, la composizione, la rassegna stampa, le audizioni e le memorie dei soggetti auditi, il calendario dei lavori, i verbali e lo spazio per inserire proposte, opinioni, commenti. La Commissione speciale è stata istituita a seguito della spending review prevista dal Governo Monti che include, tra le misure per il contenimento della spesa pubblica, anche la soppressione di alcune delle Province italiane e la razionalizzazione delle loro funzioni.  
   
   
CALABRIA: INCONTRO CON IL MINISTRO PATRONI GRIFFI SUL RIORDINO DELLE PROVINCE  
 
Catanzaro, 17 settembre 2012 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi a conclusione dell’incontro con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi, sul riordino delle Province ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il Governo andrà avanti con il riordino delle Province, nei tempi e nei modi già fissati. Nessuna deroga e nessuna elasticità per una legge destinata ad incidere profondamente sugli assetti territoriali e che quasi tutte le Regioni ormai hanno deciso di impugnare, così come farà anche la Calabria. E se qualche spiraglio dovesse aprirsi per qualche territorio, le province della Calabria non potranno restare escluse. Anche i tempi fissati sono rigidi, nessuna disponibilità è stata concessa a posticipare il termine di presentazione delle proposte. La data del 24 ottobre resta il termine ultimo per le Regioni che devono presentare una proposta di riordino. Restano molti i dubbi evidenziati e la confusione nell´applicazione di quella che si configura una complessa operazione destinata ad incidere profondamente sugli assetti territoriali di tutte le regioni italiane. Il riordino delle Province – ha concluso la Vicepresidente Stasi - influirà pesantemente sull´iter che porterà al riassetto degli uffici periferici dello Stato e su questo è importante che i Ministeri competenti riflettano sull´impatto che questo potrebbe avere in Calabria”.  
   
   
PROGRAMMAZIONE: ASSEGNATE AL FVG RISORSE DAL FONDO SVILUPPO E COESIONE SERVIRANNO AD ACCELERARE INTERVENTI GIA´ PREVISTI  
 
 Trieste, 17 settembre 2012 - Potenziamento dell´impianto di depurazione di Servola, a Trieste, collegamento della zona industriale dell´Aussa Corno con l´autostrada A4, acquisto di elettrotreni dalla spagnola Caf. Sono i tre interventi, già da tempo programmati dall´Amministrazione regionale, che potranno subire un´accelerazione grazie all´assegnazione alla Regione Friuli Venezia Giulia di importanti risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc), strumento che fino a qualche tempo fa si chiamava Fondo per le Aree Sottosviluppate (Fas), con il quale lo Stato finanzia opere strategiche. Nell´odierna riunione della Giunta regionale, infatti, l´assessore alle Finanze, alla Programmazione e all´Ambiente Sandra Savino ha riferito ai colleghi dell´esecutivo che il Ministero per lo Sviluppo economico ha messo a disposizione risorse Fsc per il periodo di programmazione 2007/2013. Al fine di assicurarne un celere ed efficiente impiego, l´assessore Savino ha quindi proposto di destinare 30 milioni per l´impianto di depurazione di Servola, 18 milioni di euro all´acquisto di elettrotreni e 25 milioni di euro al collegamento tra Aussa Corno e A4, opera questa già progettata. Le tre iniziative, ha spiegato Savino, sono previste dal Programma attuativo regionale dell´Fsc, approvato dalla Giunta regionale in maggio, articolato su cinque assi strategici per una valore complessivo di investimenti pari a 247 milioni. Il finanziamento proposto da Savino consentirà di ammodernare il depuratore di Servola in un unico lotto, con risparmio di costi e tempi. L´intervento si è reso necessario anche a seguito di una procedura d´infrazione comunitaria per violazione delle norme europee sul trattamento dei reflui. Per quanto riguarda invece il rinnovo del materiale rotabile, già nel 2011 la Regione, per iniziativa dell´assessore alla Mobilità Riccardo Riccardi, aveva stipulato un contratto con la Caf per l´acquisto immediato di otto elettrotreni modulari, con opzione per altri 26. Con i 18 milioni in arrivo l´opzione potrebbe essere immediatamente attivabile senza la necessità di procedere ad una nuova gara d´appalto.  
   
   
PRESENTATO IL SETTIMO "RAPPORTO ANNUALE" SULLA PROVINCIA DI ROMA  
 
 Roma, 17 Settembre 2012 – Il 12 settembre presso la Sala Di Liegro di Palazzo Valentini, il presidente dell´Amministrazione provinciale, Nicola Zingaretti ha presentato il settimo rapporto annuale sulla provincia di Roma. Il documento, realizzato dall´ufficio di Statistica della Provincia di Roma, offre un quadro esaustivo delle complesse dinamiche socio economiche e demografiche che interessano il vasto territorio romano e la sua popolazione. Il rapporto si articola in quattro capitoli e un’appendice statistica nella quale sono tracciati i profili dei 120 comuni dell’hinterland che compongono il mosaico complesso della provincia di Roma. E dallo studio, nel complesso, emergono realtà allarmanti: nell’area romana crolla la capacità di produrre ricchezza, aumentano i cittadini che non cercano più lavoro, cresce il ricorso alla cassa integrazione. Vediamo ora i vari segmenti del Rapporto 2012. Analisi Demografica - Dal 1971 al 2011 è rallentato il trend di crescita del capoluogo mentre è costantemente aumentato quello dei territori dell’hinterland. Ad oggi la popolazione della Provincia di Roma pari a 4.042.676 abitanti è distribuita per il 65,9% nella capitale e il 34,1%nell´hinterland. Nei soli comuni di “I^ Cintura”, nel 2011, è stanziato ben il 47,7% dell’intera popolazione dell’hinterland corrispondente a 657.374 abitanti. Si assiste, dunque, a una tendenza al riequilibrio fra popolazione residente nel capoluogo e popolazione residente nell’hinterland. Guidonia Montecelio è il comune di hinterland con maggior numero di residenti (80.585 abitanti); Ardea ha incrementato la sua popolazione del 50,8% negli ultimi 10 anni. Il comune più densamente popolato, invece, è Ciampino. Nel comune di Roma si registrata una minor presenza di giovani in età compresa fra i 15 e i 25 anni rispetto ad altri territori dell’hinterland. Per gli over 65 invece vi è un’incidenza molto alta nel comune di Roma e in quei comuni molto distanti da Roma, afflitti da una scarsità di risorsa demografica e che presentano un rischio di spopolamento, a causa di mancanza di ricambio generazionale fra vecchie e nuove famiglie. Al 1° gennaio 2011, tra i cittadini della provincia di Roma si contavano ben 442.818 residenti stranieri, pari al 9,6% della popolazione residente . Roma è la città italiana che, in assoluto, conta, tra i propri cittadini, la numerosità più consistente di popolazione di origine straniera del Paese. Nel comune di Roma, gli stranieri residenti erano, nel 2011, pari a 294.571 (dati Istat), un consistente numero e, per di più, in rapido incremento. L’aumento della numerosità di residenti stranieri, tra il 2001 e il 2011, a Roma è pari al 196% nel comune capoluogo e al 368% nell’insieme dei comuni di hinterland. Analisi Della Ricchezza - L’area romana, che da sola genera l’8,8% del valore aggiunto prodotto a livello nazionale, in un primo momento, ha resistito meglio di altre aree del paese agli effetti della crisi, ma ora presenta una ripresa più lenta. Se, infatti, fino al 2007 il valore aggiunto della provincia di Roma è aumentato a un tasso sostenuto (+12% rispetto al 2000) e superiore rispetto alla media nazionale e alle altre importanti province nazionali, la ripresa del 2010 e del 2011 è stata molto contenuta (prossima alla media nazionale) e inferiore rispetto a quella sperimentata da altre importanti province come Milano. La capacità di produrre ricchezza si è ridotta notevolmente in soli 5 anni, per il 2012 si stima (dati Prometeia 07/2012) una riduzione rispetto al 2007 del 5% del valore aggiunto complessivo e del 10% di quello pro-capite. Questo dato mette in evidenza la criticità dell’economia romana che in soli 5 anni ha perso capacità di produrre ricchezza. Accesso al credito - Tra gli effetti collaterali della prolungata crisi economica c’è la difficoltà di accesso al credito e quella di restituire nei tempi i crediti ottenuti. Mentre le famiglie hanno aumentato, anche se in misura contenuta, la domanda creditizia probabilmente ricorrendo all’indebitamento per mantenere il proprio tenore di vita, le imprese private hanno ridotto la domanda creditizia, soprattutto a partire dalla fine di novembre 2011. Questo, se da un lato è imputabile al comportamento delle banche che concedono meno e a condizioni più stringenti, dall’altro è imputabile anche alle decisioni degli imprenditori che, valutando il periodo generale di crisi, non investono e riducono le richieste di prestiti. La stretta creditizia è stata tale che in soli 6 mesi (tra il 30 novembre 2011 e il 31 maggio 2012) i prestiti delle imprese private si sono ridotti del 2,9% in Italia e del 3,4% a Roma. Oltre alla difficoltà di ottenere un credito, si è verificato anche un forte incremento della difficoltà di restituire i crediti. Le sofferenze bancarie (crediti la cui riscossione non è certa perché i debitori si trovano in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili) al 31 marzo 2012 sono state pari a oltre 11 miliardi di euro nella provincia di Roma e a quasi 105 miliardi di euro in Italia. Rispetto all’anno precedente (31 marzo 2011) sono aumentate del 57,3% a Roma e del 31,5% a livello nazionale. Rispetto al 31 marzo 2009, quando la crisi economica era solo all’inizio, l’incremento è stato del 164,6% a Roma e del 135% a livello nazionale. Analisi Dell´occupazione - Nel 2011 il tasso di disoccupazione registrato nella provincia di Roma era pari all’8,5%, in diminuzione rispetto all’anno precedente (cfr. 9,1%). Questa diminuzione, tuttavia, non dipende dall’aumento delle persone occupate, che anzi diminuiscono, ma piuttosto dall’aumento delle persone inattive, quelle, cioè, che non cercano più lavoro. Nella fattispecie, nel 2011 si registrano più di 900 mila inattivi, circa 26 mila unità in più rispetto al 2010, ed un tasso di inattività pari a 33,2% (lo 0,7% in più rispetto all’anno precedente). Queste persone, come i disoccupati, non hanno un’occupazione e probabilmente sono scoraggiati e demotivati nel cercarla. Infatti gli occupati che, nel 2010 erano un milione e 703 mila, nel 2011 scendono a un milione e 702 mila unità. A livello regionale invece secondo le prime stime Istat nel Ii trimestre 2012 è aumentato il numero dei disoccupati che passa da 159.000 a 251.000 (+71000 rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente) registrando un tasso di disoccupazione del 9,9% (era 7,3 nel Ii trimestre 2011). È preoccupante la condizione dei giovani, decisamente i più penalizzati dalla situazione di difficoltà economica. Nel 2011, infatti, il tasso di disoccupazione giovanile (persone comprese tra i 15 e i 24 anni) si attestava al 36,1%, in aumento rispetto al 2010, quando il livello di disoccupazione giovanile era del 30,5%. Entrando nel dettaglio, nel 2011 il tasso di disoccupazione giovanile maschile (pari al 35,5%) era aumentato di circa 6 punti percentuali rispetto al 2010 (quando si registrava un tasso pari al 29,6%) mentre quello femminile era aumentato di oltre 5 punti percentuali passando dal 31,7% del 2010 al 37% del 2011. Dal punto di vista contrattuale nel 2011 solo il 26,9% dei contratti stipulati è stato redatto sotto forma di tempo indeterminato. Negli ultimi 3 anni sono stati registrati i record di ore autorizzate di Cig, sia nella provincia di Roma, sia a livello nazionale. Nel 2011 le ore autorizzate nell’area romana sono infatti aumentate dell’835,5% rispetto al 2008 (cfr. 327,5% in Italia). Questo dato rende ancora più preoccupante l’ulteriore incremento registrato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nei primi 8 mesi del 2012 (+31%; cfr. Italia +9,6%). Tra gennaio e agosto 2012 sono state autorizzate 38 milioni di ore di Cig, un incremento rispetto allo stesso periodo 2008 del 1.080% (cfr. Italia +456%). Analisi Dell´imprenditoria - La congiuntura economica negativa non ha scoraggiato gli imprenditori. In Italia, infatti, nel 2011 il numero di imprese registrate alle Camere di Commercio è aumentato di 50.000 unità con un tasso di crescita dello stock dello 0,8%. A Roma il tasso di crescita è stato ancora maggiore (+2,3%, il più elevato tra le province italiane) e si è confermato positivo anche nei primi due trimestri del 2012 (+0,5% nel primo e +0,8% nel secondo). Al 30 giugno 2012 nella provincia di Roma risultavano 456.176 imprese registrate, pari al 7,5% del totale nazionale. Relativamente alla nazionalità degli stranieri con carica in impresa della provincia di Roma si evidenzia come quasi il 70% sia extracomunitario e in particolare quasi il 15,8% provenga dal Nord Africa e l’8,3% dalla Cina. Nel 2009 le imprese attive nei settori industriale, commerciale e dei servizi alle imprese e alle famiglie dell’area romana avevano mediamente 4,92 addetti (cfr. Italia 4,04) e quasi il 96% delle imprese aveva meno di 10 addetti. Altra caratteristica del sistema imprenditoriale romano è la forte terziarizzazione (oltre il 73% delle imprese sono attive nel terziario, contro circa il 57% registrato a livello nazionale). I settori predominanti sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio, delle costruzioni e dei servizi di alloggio e ristorazione. Nel 2011 la provincia di Roma ha registrato un incremento sia delle esportazioni (+14,4%; cfr. Italia +11,4%) che delle importazioni (+17,1%; cfr. Italia +9%). Nel primo trimestre del 2012 la provincia di Roma ha registrato una riduzione delle esportazioni su base tendenziale del 3,6%. Principale mercato di destinazione dell’export provinciale è l’Unione Europea che assorbe oltre il 47% dell’export romano. Punti Di Forza - Il patrimonio culturale e il turismo: l’area è dotata di un impareggiabile patrimonio storico-artistico che nel 2011 ha attirato oltre 10 milioni di turisti stranieri che hanno speso più di 5 miliardi di euro. Inoltre tra i primi 30 musei, monumenti ed aree archeologiche statali più visitati, ben 8 sono nella provincia di Roma con introiti lordi di oltre 36 milioni di euro per il solo circuito archeologico “Colosseo, Palatino e Foro Romano”, che è il sito più visitato. Il digital divide: la Provincia di Roma dà il suo contributo per abbattere il digital divide grazie al progetto “Provincia Wifi”. Il digital divide è il termine tecnico utilizzato in riferimento alle disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie della Società dell’Informazione e della Comunicazione (Ict). Secondo i dati elaborati dal Ministero dello Sviluppo economico, la provincia di Roma ha il 63% dei comuni nei quali risiede l’86% della popolazione con un digital divide inferiore allo 0,5%. Il 3% della popolazione deve subire il disagio del digital divide superiore al 10%. Quattro comuni ancora non hanno alcuna copertura relativa alla banda larga sia fissa che mobile. Un sistema imprenditoriale che può contare su oltre 450 mila imprese con eccellenze nell’aerospazio, biotecnologie, audiovisivo e terziario avanzato. Un importante sistema di infrastrutture: l’indice generale delle infrastrutture elaborato dall’Istituto Tagliacarne è stato pari a 203 (fatto 100 il valore dell’Italia), in aumento rispetto al 194 registrato nel 2001. La provincia di Roma ha un’ottima dotazione di aeroporti La provincia di Roma conta anche 2 porti principali che sono quello di Civitavecchia e quello di Fiumicino e 3 porti a rilevanza prettamente turistica, vale a dire il nuovo porto di Ostia, quello di Anzio e il porto turistico di Nettuno. Roma ha anche una ottima dotazione di “infrastrutture del sapere”. La Capitale è, infatti, la sede di numerose Università, sia pubbliche che private, e dei più importanti centri di ricerca del Paese.  
   
   
INCONTRO ACLI; MARINI: ”LAVORO E SOLIDARIETÀ, TEMI CENTRALI ANCHE IN POLITICA”  
 
Perugia, 17 settembre 2012 – “Solidarietà e lavoro sono temi molto cari ad un movimento come le Acli e che oggi la politica deve tornare a mettere al centro della propria azione”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha portato il suo saluto, il 14 settembre ad Orvieto, ai lavori del 45esimo incontro nazionale di studi delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, in corso nella città umbra sul tema “Cattolici per il bene comune”. “Occorre rimettere al centro delle politiche pubbliche – ha aggiunto la presidente -, soprattutto in un momento di grave crisi economica e di recessione, il valore della solidarietà, e dunque avere come riferimento i diritti della persona. Nel Paese vi è tanto bisogno di recuperare i valori solidaristici nei diversi ambiti della vita di una società, sia nella sfera pubblica che in quella privata. E con ciò dovremmo anche indirizzare ogni nostro sforzo verso una nuova idea dello stato sociale”. L’altro tema sul quale la presidente ha sostenuto essere necessaria “una azione forte ed un impegno nuovo”, è quello del lavoro. “Fin dagli anni ’50 – ha affermato Marini - le Acli hanno sempre guardato al lavoro come al tema cardine della propria azione sociale e politica, oltre che cristiana, in quanto opportunità di emancipazione e autonomia della persona. Ebbene, in un momento come quello attuale, il diritto al lavoro assume un valore fondamentale e centrale affinché non si comprometta definitivamente la stessa coesione sociale”. La presidente ha quindi voluto rinnovare il suo ringraziamento alle Acli per avere anche quest’anno scelto l’Umbria quale sede per l’incontro di studio annuale: “in questa regione abbiamo sempre cercato di operare nell’interesse generale, rifuggendo privilegi e particolarismi, ed in questo non è stata e non è estranea la stessa tradizione cristiana di una associazione come la vostra e – ha concluso la presidente - della spiccata spiritualità di cui l’Umbria è ricca”.  
   
   
FORUM INTERNAZIONALIZZAZIONE. VENDOLA: "PRIMA REGOLA, NON AVERE PAURA DEL MONDO"  
 
Bari, 17 settembre 2012 - “La prima regola dell’internazionalizzazione è non avere paura del mondo, non avere paura delle colonne d’ Ercole ma educarsi a varcarle. Noi c’abbiam provato con tanti limiti e con tanti errori però gli indicatori economici di tutti gli osservatori ci dicono che questa fatica ha prodotto risultati importanti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 13 settembre in Fiere del Levante al Forum sul futuro dell´internazionalizzazione e sulle opportunità per le imprese pugliesi. “Noi abbiamo accompagnato – ha aggiunto Vendola - qui in Puglia e soprattutto le piccole imprese, in missioni internazionali che sono state sempre meno passerelle e sempre di più missioni di carattere commerciale. Abbiamo un ritmo di 50 missioni commerciali all’anno e il dossier Puglia è aperto presso i governi più importanti del mondo mentre talvolta capita di trovare governanti distratti in Italia, per esempio, su cosa sia Taranto. In Cina, la città di Taranto viene guardata con grande interesse perchè è considerata il punto dal quale si può riacciuffare il destino dell’Europa, viene vissuta come porta per la ricostruzione di una Europa intelligente, quella cioè che torna a guardare al suo mediterraneo quale luogo più importante del mondo per gli scambi commerciali. Noi abbiamo rotto una certa solitudine, eravamo affetti dalla sindrome della insularità, la Puglia era un’isola che non si poteva raggiungere. Oggi non è più così. Abbiamo un traffico passeggeri nei nostri aeroporti di circa 6 milioni a fronte, cinque anni fa, di un milione e seicentomila. Abbiamo rotto questa solitudine abbiamo consentito alle imprese e ai giovani pugliesi di raggiungere il mondo e al mondo di raggiungere la Puglia”. Per aiutare oggi le imprese occorre una doppia sfida. “Da un lato c’è la sfida dell’innovazione e dall’altro c’è la sfida della internazionalizzazione – ha detto Vendola - sono sfide intrecciate tra loro, che vanno affrontate con coraggio mettendo in campo un grado di maturità culturale che deve consentire a noi di fare i conti con ciò che è vivo e ciò che è morto. Alcune note sulle politiche regionali per l’internazionalizzazione in Puglia. La Regione Puglia ha saputo cogliere le sfide dell’internazionalizzazione con una strategia sempre più mirata ed efficace, che ha portato la Puglia ad emergere sui mercati esteri e la Regione ad essere considerata come fautrice delle politiche più innovative per l’attrazione degli investimenti. Da un lato sono stati promossi i settori più innovativi, come l’aerospazio, la nautica da diporto e le nuove tecnologie, dall’altro sono stati rafforzati comparti tradizionali, come l’agroalimentare, il mobile e la moda. Allo stesso tempo i paesi verso i quali si sono realizzate le iniziative rappresentano sia mercati emergenti come la Cina, il Canada e la Russia, sia mercati consolidati come gli Stati Uniti e la Germania. Così negli ultimi tre anni le esportazioni pugliesi dopo la crisi globale del 2009, non hanno fatto che crescere, tant’è che nel 2011 la Puglia è stata la prima regione in Italia per aumento delle esportazioni (+17,9%), un trend di crescita che sembra confermato anche nel primo semestre del 2012 (+11,3%). È il secondo dato migliore in Italia dopo quello della Sicilia (+21,2%), mentre la terza regione in Italia risulta essere la Toscana con +10,7%. All’ultimo posto la Basilicata con un forte decremento (-30,1%), seguono il Molise (-17,3%) e la Valle D’aosta (-12,8%). In termini assoluti la Puglia ha esportato nei primi sei mesi di quest’anno beni per 4,394 miliardi, contro i 3,949 miliardi dello stesso periodo del 2011. L’aumento di merci esportate vale dunque 445milioni di euro. Il dato pugliese è particolarmente rilevante se paragonato alla performance italiana che si ferma ad un incremento del 4,2%, mentre le esportazioni nell’area Nord-centro crescono solo del 3,9%. Nel Mezzogiorno (ad otto regioni) l’incremento è del 7% e nell’Italia meridionale dello 0,9%. Quanto ai settori, particolarmente rilevante appare l’aumento dell’export dei “Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere” (+436,5), seguono le “Macchine ed apparecchi” (+64,8%); “Computer, apparecchi elettronici ed ottici” (+55,2%), “Mezzi di trasporto” (+26,4%). Particolarmente interessante appare l’aumento delle vendite sui mercati dell’Unione Europea (+7,8%) e dei Paesi extra-Ue (+15,9%). Ad ottenere questo risultato sicuramente ha contribuito il dinamismo delle imprese, che hanno colto la sfida dell’internazionalizzazione, ma anche le politiche regionali di promozione all’estero particolarmente efficaci per le piccole imprese che, prive di un supporto istituzionale, sarebbero riuscite difficilmente ad approdare nei mercati esteri. A questo si aggiungono i tanti incentivi regionali finalizzati a diffondere ricerca e innovazione nelle aziende di ogni dimensione.  
   
   
ECONOMIA IN ABRUZZO: LA RICETTA CHIODI CONVINCE DOMINICK SALVATORE  
 
Pescara, 17 settembre 20912 - Due lettere stanno per essere spedite dal presidente della Regione, Gianni Chiodi. I due destinatari sono l´ex presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, e l´esonente leghista Mario Borghezio. Lo ha rivelato, il 14 settembre, lo stesso presidente della Regione Abruzzo nel corso del confronto sul tema "L´abruzzo tra risanamento e sviluppo", che si è svolto nella sede dell´Aeroporto d´Abruzzo. Un incontro moderato dal direttore del quotidiano "Il Centro", Mauro Tedeschini ed animato dalla stesso Chiodi e dall´economista statunitense, ma abruzzese d´origine, Dominick Salvatore, docente della Fordham University di New York. "Subito dopo l´elezione, - ha raccontato Chiodi - durante una delle prime Conferenze delle Regioni alle quale partecipai, l´approccio di Martini, allora presidente della Toscana, nei miei confronti, in quanto presidente della Regione Abruzzo, non fu dei più teneri. Dopo il fallimento del 2007, infatti, avevamo perso autorevolezza e credibilità. Oggi la situazione è molto cambiata - ha rivendicato Chiodi - i conti dell´Abruzzo sono in equilibrio. Così è stato certificato nel 2010 e nel 2011 e così sarà anche nel 2012. La Toscana non può dire altrettanto". La seconda missiva è per Mario Borghezio che, riferendosi alla ricostruzione post-terremoto a L´aquila, affermò che l´Abruzzo rappresentava solo un peso. Ebbene, - ha fatto notare Chiodi - Borghezio sarà messo a conoscenza del fatto che non solo l´Abruzzo non è la Regione più indebitata d´Italia anche che, in questa poco invidiabile classifica, è stata superata dal Lazio e dal Piemonte. Non so se Borghezio sia veneto o piemontese - ha aggiunto il Presidente - ma è certo che Veneto e Piemonte non sono tra le quattro regioni in avanzo di bilancio come invece è l´Abruzzo, insieme a Lombardia, Umbria e Marche". Tuttvia, secondo Chiodi, il fatto che l´economia sia ormai globalizzata, sta a significare che non si può governarla a livello locale. "Per questo non si può e non si deve guardare all´Abruzzo come ad un sistema chiuso - ha proseguito - ma come ad un microcosmo, anzi ad un microterritorio, che va inserito in un contesto nazionale, europeo e mondiale. Altrimenti, l´analisi rischia di essere fuorviante". E´ la premessa che il presidente della Regine, Gianni Chiodi, ha fatto prima di ripercorrere la rotta costruita per avviare il difficile processo di risanamento che sta andando ancora avanti. Un cammino virtuoso che è stato sottolineato dallo stesso Dominick Salvatore che ha incentrato il suo intervento sulla situazione economica mondiale e sulle difficoltà del sistema Italia ad essere competitivo. "Dopo tre anni e mezzo di legislatura, - ha spiegato Chiodi - è stato ridotto l´indebitamento del 14%. Infatti, da 4 mld si è passati a 3,2 mld (circa 800 milioni di euro in meno di debito) e per la fine del 2012 sarà ridotto di circa il 25%. Tuttavia, non è stato previsto nessun aumento di tasse(a parte l´accisa sulla benzina, per un breve periodo, a causa del buco della sanità e l´aumento del bollo auto) ma non è stato contratto nessun nuovo debito. La spesa pubblica è stata tagliata di un terzo". Sono questi i punti salienti del percorso di razionalizzazione intrapreso dalla Regione. Nel dettaglio, sono stati diminuiti i dirigenti di 31 unità, i dipendenti di 115 unità, è stata dimezzata la spesa dei collaboratori esterni, da ? 6.328.000 a ? 3.276.000, così come il parco auto regionale e sono state assorbite le Agenzie Regionali Arssa, Aptr, Abruzzo Lavoro. Sono state messe in liquidazione società ed enti in deficit: come la Sir (società di ingegneria regionale) e l´Aret (agenzia regionale per il territorio). Tutte queste azioni hanno contribuito a portare il bilancio in equilibrio. "Tuttavia, la nostra azione - ha continuato - non è stata animata da una visione ragionieristica ma è stata indirizzata a far ripartire le leve dello sviluppo attraverso la riduzione della spesa pubblica e la contestuale diminuzione della pressione fiscale". Il presidente della Regione ha messo a confronto l´Abruzzo con le altre regioni italiane in relazione alle esportazioni, al lavoro, alla sanità, al turismo, al livello di istruzione, alla spesa per il personale, ai beni e servizi e alle previsioni del Pil secondo Banca d´Italia, Unioncamere, Corte dei Conti e Svimez. "L´abruzzo nel 2011 è al terzo posto per l´incremento percentuale delle esportazioni con una variazione del 14,7% rispetto al 2010 contro una media nazionale del 11,4, ma è addirittura al primo posto per incremento percentuale del tasso di occupazione con una variazione del 1,3% rispetto al 2010 contro un valore nazionale rimasto invariato. Il tasso di occupazione dell´anno 2011 è stato pari al 56,8% mentre nel 2010 ha raggiunto il 55,5%. Il tasso di disoccupazione giovanile, invece, nel 2011 è sceso dello 0,3% mentre nella media nazionale è rimasto invariato così come il tasso di disoccupazione giovanile in Abruzzo, nel 2011, è sceso del 3,9% mentre la media nazionale è salita dell´1,3%". Nel rivendicare la primogenitura in tema di spending review, il Presidente ha ricordato la riconversione dei piccoli ospedali che ha riguardato i presidi di Gissi, Casoli, Pescina e Tagliacozzo. Per il presidio di Guardiagrele si sta procedendo alla riconversione in Pta. Riconversione che ha portato ad un aumento delle prestazioni ambulatoriali erogate e risposte più appropriate per la popolazione locale. Si è operato un sensibile taglio dei posti letto: nel 2008 erano pari a 5.495 con un tasso per 1000 abitanti pari al 4,2, nel 2011 sono 4.677 con un tasso per 1000 abitanti pari al 3,5. L´abruzzo, a tal proposito, è già in linea con il Governo che prevede il 3,7 per 1000 abitanti. Riguardo ai privati accreditati, la spesa si è ridotta del 3% rispetto al 2008 e finalmente i privati hanno aderito ad un sistema di regole e di valori condivisi. E´ stato prodotto risparmio sulla farmaceutica con il ricorso a gare sui farmaci, con un risparmio del 22,6% e quindi di 20 milioni ogni anno per tre anni, e sui vaccini con un risparmio del 12%, quindi di 742.200 euro ogni anno per tre anni. "Quando ci siamo insediati, non potevamo rivelare che occorreva una medicina forte per poterci risollevare dal baratro - ha confessato il presidente della Regione - eppure, sostanzialmente tutti, da Monti ad Hollande, alla Bce, hanno sostenuto che il rilancio dell´economia dipenderà dal risanamento dei conti pubblici. Forse, qualcuno dimentica che l´Abruzzo è come se fosse stato catapultato in una specie di "guerra" ed in guerra si sa che ci sono delle priorità. La nostra era la Regione più indebitata e i cittadini abruzzesi i più tartassati ma l´Abruzzo è stata anche la prima Regione ad essere commissariata così come la prima ad essere andata in default il 16 marzo 2007 con ben 4 miliardi di euro di debito sul groppone. Per questo, abbiamo dovuto aggredire quelle debolezze che avevano portato alla pressochè totale mancanza di risorse e di autorevolezza sui tavoli nazionali. Dopo l´amara medicina, - ha sottolineato Chiodi - la ricetta per il rilancio non può che passare per la riduzione della tassazione, cosa che ci apprestiamo a fare nella prossima Finanziaria, e per il completamento dei prcessi di semplificazione e riordino del sistema degli Enti locali. Oggi l´Abruzzo è sicuramente più forte - ha sostenuto - ma il problema è che il modello sociale europeo è saltato del tutto. Infatti, se è vero che la salute è un diritto e non può avere un prezzo, la sanità ha un costo e la sanità universalista, che dà tutto a tutti, ha un costo che non è più sostenibile". Il presidente Chiodi ha tracciato, infine, la roadmap per il futuro dell´Abruzzo che prevede investimenti sul territorio grazie ai fondi Fas (122 mln di euro per la competitività, 206 mln per il rafforzamento delle infrastrutture nel sistema del trasporto e delle telecomunicazioni, 174 per ambiente e territorio, 44 per la coesione territoriale, 30 mln per quella sociale, 18 mln per il capitale umano e. Giovani ) ed al pacchetto Presto (142 mln). "Contiamo, inoltre, di portare avanti - ha confermato - il completamento del processo di semplificazione e di riordino del sistema degli Enti locali. Due criticità sono, infatti rappresentate dalle dimensioni microscopiche della maggior parte dei Comuni italiani (circa ottomila Comuni hanno meno di cinquemila abitanti) e dai tempi lunghi della Pubblica amministrazione dove, secondo Chiodi, "i processi decisionali sono troppo frammentati. A questo si aggiunge l´errore storico di molti politici che considerano i dipendenti pubblici solo come degli elettori mentre dovrebbero chiedere loro massimo impegno ed efficienza per accelerare questi processi di rinnovamento della macchina burocratica. E´ un dato di fatto - ha aggiunto - che la classe politica si troverà sempre di più di fronte a scelte dolorose ed oggi la vera lealtà sta nel dire le cose come stanno ponendo ai cittadini delle opzioni alternative. L´abruzzo, dal canto suo, a partire dal 2016, sarà una Regione sufficientemente "ricca" in quanto, una volta terminato il capitolo del pagamento della rate di mutuo per le cartolarizzazioni nella sanità, avrà a disposizione nuove risorse da investire. Intanto, le previsioni per il 2013 in termini di Pil regionale - ha concluso Chiodi - fanno ben sperare ma vogliamo farci trovare pronti all´appuntamento".  
   
   
SUD, CAPPELLACCI: ORIENTARE RISORSE PER SALVAGUARDARE REALTÀ COMPETITIVE E VALORIZZARE NUOVE POTENZIALITÀ  
 
Napoli, 17 Settembre 2012 - "Occorre concentrare le risorse e orientare la spesa per salvaguardare la nostra industria, strategica in Europa, e allo stesso tempo valorizzare lo straordinario patrimonio culturale, le intelligenze ed i talenti del Sud per rilanciare la crescita e lo sviluppo del Paese". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, intervenendo il 14 settembre a Napoli alla Conferenza sul piano di crescita per il Sud. "Il caso Alcoa - ha aggiunto il Governatore - è emblematico per dimostrare come tutto il nostro Paese debba adoperarsi per salvaguardare una produzione strategica che è fondamentale per l’Italia, ma anche per l´Unione europea, se non intende essere superata dai paesi emergenti. Non è un problema di assistenzialismo - ha puntualizzato il Presidente sardo - L´assistenza non c’entra niente con la vertenza Alcoa ed è un’etichetta che respingiamo con sdegno: quello che intendiamo promuovere per lo stabilimento di Portovesme, più che un salvataggio, è un vero e proprio investimento che porta lavoro per gli operai italiani. Fa specie che qualche politico e qualche commentatore, esercitando una demagogia fuori luogo, si stracci le vesti contro il Sulcis, quando si parla di circa 80 milioni, e invece non abbia nulla da dichiarare quando lo Stato attiva incentivi per le rinnovabili che, così come sono congegnati, poiché l’Italia è rimasta ancora indietro dal punto di vista tecnologico, sono in gran parte volati via all’estero per un importo di circa 9 miliardi, offrendo lavoro e benefici ai lavoratori e alle imprese stranieri con risorse pubbliche italiani. La Sardegna - ha aggiunto il Presidente della Regione - vuole investire sul proprio capitale umano e sullo straordinario patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e identitario della nostra Isola. In questi mesi, il lavoro con il Ministro Barca, in continuità con il percorso intrapreso con il suo predecessore, ha portato al piano di azione e coesione. Stiamo oggi lavorando al piano Sulcis, approvato dalla Giunta regionale, che rappresenta un esempio virtuoso di concentrazione delle risorse Fas per lo sviluppo integrato locale".  
   
   
SUD: DE FILIPPO: CONCENTRAZIONE RISORSE DÀ CHANCE SE STATO INVESTE  
 
Potenza, 17 settembre 2012 - “La condivisibile tesi per cui il Sud deve concentrarsi su vere priorità presuppone un postulato ossia che la priorità dell’Italia come dell’Europa sia il Mezzogiorno perché è qui e solo qui che si possono avere i più ampi e rapidi margini di crescita”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo il 14 settembre al confronto tra i governatori del Sud sul tema “Concentrare i fondi su vere priorità” organizzato a Napoli nell’ambito dell’evento “Piano europeo – crescita per il sud”. “Senza far torto alla meritoria opera che sta conducendo il Ministro Barca – ha proseguito de Filippo - devo dare atto che il processo di concentrazione delle risorse per lo sviluppo del Mezzogiorno si era già avviato in precedenza nella concertazione tra i Governatori del Mezzogiorno e l’allora ministro della Coesione Fitto, con le Regioni che hanno aderito volontariamente a questa impostazione di lavoro, impegnando sia fondi comunitari che non si era riusciti a spendere, sia, ad esempio per quel che riguarda la Basilicata, fondi che pure erano destinati ad altre iniziative e risorse proprie per dare corpo e sostanza a piani di sviluppo lungo gli assi individuati. Ma qui torna il tema delle risorse. Perché, ad esempio, la Germania che oggi è motore e spesso ago della bilancia dell’Euro,a ha saputo investire in 20 anni per recuperare il ritardo di sviluppo dell’ex Ddr meglio di quanto l’Italia abbia saputo fare in 150 anni, mettendo in campo risorse, secondo uno studio dell’Università di Berlino, superiori all’intero debito pubblico tedesco e pari 1500 miliardi di euro. Il risultato è che anche se quell’area tedesca che ancora oggi non ha raggiunto i livelli delle regioni dell’ovest il Pil si è più che raddoppiato, raggiungendo il 70% del livello dei territori dell’ex Germania Ovest e globalmente la Germania riesce a finanziare il proprio debito pubblico, per andare su un tema di strettissima attualità, ad un costo reale che , al netto dell’inflazione, in qualche caso è addirittura negativo, mentre continua a sostenere la crescita dell’Est con la “Soli”, la tassa di solidarietà che ancora oggi porta qualcosa come 50/60 miliardi di euro annui e si prevede che il divario tra le due aree del Paese possa definitivamente abbattersi entro la fine di questo decennio recuperando quell’ulteriore 30% di divario del Pil che rappresenta un’area di crescita di ricchezza per tutto il Paese e un’interessante sacca di crescita del gettito tributario tedesco”. “Quando pensiamo a un piano per il Mezzogiorno – ha proseguito De Filippo - pensiamo a una concentrazione di risorse di questo livello su assi strategici? Se è così è logico partire dalle risorse già disponibili nel Mezzogiorno, ma c’è un orizzonte che sarebbe, invece, negato con la pretesa che il Sud, l’area secondo lo Svimez in cui storicamente meno si è investito nel Paese, possa riscattarsi da solo in questo momento in cui il rigore finanziario si aggiunge alle altre difficoltà del passato. Un segnale positivo, in questo senso – ha concludo De Filippo – può essere quello dell’avvio della realizzazione del collegamento ferroviario ad alta Capacità sulla direttrice Napoli Bari, un esempio di intervento strategico su cui si concentrano risorse europee, delle Regioni e dello Stato. Ma chiaramente la partita è più complessiva”.  
   
   
1,25 MLN DI EURO PER RILANCIARE SVILUPPO ITALIA SICILIA  
 
Palermo, 14 settembre 2012 - Si e´ svolta il 12 settembre sera a Palermo l´assemblea dei soci di Sviluppo Italia Sicilia. Nel corso della riunione sono state assunte importanti decisioni per rilanciare l´attivita´ della societa´, da anni impegnata in iniziative di sviluppo e nella creazione di imprese nel territorio siciliano, al fianco del Governo regionale. La Regione Siciliana, in qualita´ di azionista unico, ha evidenziato il ruolo strategico della societa´, fondamentale per lo sviluppo dell´economia regionale, e ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dall´amministratore di Sviluppo Italia Sicilia di dare nuovo slancio alle azioni di crescita, con un ristoro del capitale sociale pari a 1,250 ml di euro. Viene cosi´ ribadita dai vertici dell´amministrazione regionale, la mission della societa´ soprattutto in materia di politiche di rilancio delle imprese e dei territori. Sviluppo Italia Sicilia infatti continuera´ a gestire le misure agevolative per le imprese messe in campo dalla Regione Siciliana, in particolare attraverso la L.r. 23/2008, e il Governo regionale assegnera´ nuove e importanti commesse. La Regione Siciliana, inoltre, sara´ parte attiva in Conferenza Stato-regioni per la regionalizzazione delle misure per la creazione e sviluppo di nuove imprese e l´autoimpiego (D.l. N. 185/2000 - Titolo Ii), che costituiscono il principale strumento di sostegno per avviare un´attivita´ lavorativa autonoma per disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione. E´ stato inoltre disposto - su atto promosso dall´Assessorato regionale all´Economia - il trasferimento di Sviluppo Italia Sicilia nella sede dell´Irfis Finsicilia, nell´ottica di una sinergia tra le societa´ partecipate e in linea con la spending review regionale. La scelta del Governo Regionale salvaguarda il futuro della Societa´ dandole pubblico riconoscimento per i risultati ottenuti in linea con i limiti imposti dal patto di stabilita´ e che hanno determinato, gia´ nel 2011, una riduzione reale dei costi aziendali pari a circa il 20%. Fondamentale poi il rilancio in Conferenza Stato-regione che permettera´ al territorio siciliano - insieme all´avvio dei contratti di programma - di avere un polo di riferimento a cui gli imprenditori, potenziali e attuali, potranno rivolgersi per avere informazioni e assistenza per sviluppare e consolidare e le proprie aziende.  
   
   
ELEZIONI DEL SINDACO, DEL VICE SINDACO E CONSIGLIO COMUNALE DI COURMAYEUR - VOTO DEI CITTADINI COMUNITARI  
 
Aosta, 17 settembre 2012 - L’ufficio elettorale della Regione autonoma Valle d´Aosta comunica che, a norma del decreto legislativo 12 aprile 1996, n.197, recante attuazione delle disposizioni dettate dalla direttiva 94/80/Ce, recepito dall’articolo 13 della legge regionale 4/1995, i cittadini comunitari possono essere iscritti in apposite liste elettorali aggiunte e partecipare all’elezione diretta del Sindaco, del Vice Sindaco e del Consiglio comunale. I cittadini dell’Unione Europea possono quindi presentare la domanda d’iscrizione nelle liste elettorali aggiunte entro il quinto giorno successivo a quello di affissione del manifesto di convocazione dei comizi elettorali e, pertanto, entro martedì 2 ottobre 2012. Questo termine ha carattere perentorio, come specificato da una recente sentenza del Consiglio di Stato. Si ricorda inoltre che nella domanda di iscrizione nella lista elettorale aggiunta presentata da cittadini di un altro Stato membro devono essere espressamente dichiarati: a) la cittadinanza; b) l’attuale residenza nonché l’indirizzo nello Stato d’origine; c) la richiesta d’iscrizione nell’anagrafe della popolazione residente nel comune, sempreché non siano già iscritti. Si sottolinea che l’iscrizione nella lista elettorale aggiunta non può comunque prescindere dal perfezionamento dell’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente del Comune.  
   
   
RIORDINO DELLE PROVINCE: ASSESSORE PUGLIESE IN COMM.AFFARI COSTITUZIONALI  
 
Bari, 17 settembre 2012 - Legge 135/2012 (Spending Review) – Riordino delle Province: L’assessore agli Enti Locali, Marida Dentamaro, ha partecipato in videoconferenza alla riunione della Commissione Affari Istituzionali della Conferenza delle Regioni. “I termini fissati dalla Legge per l’attuazione dei vari step in previsione della proposta di riordino che dovrà essere formulata dal Consiglio Regionale entro il 24 ottobre p.V., sono molto stringenti, - ha sottolineato l’Assessore Dentamaro- se non si ha intenzione di demandare al Governo nazionale il compito di definire il nuovo assetto territoriale delle province. “Atteso che in questa fase è opportuno avere certezza in merito all’impianto normativo, la cui modifica potrebbe incidere in modo decisivo sulle valutazioni di ciascuna Regione, - ha rilevato Marida Dentamaro- alla luce della questione sulla legittimità costituzionale di alcuni articoli della Legge, sollevata da diverse Regioni, sarebbe auspicabile una verifica sulla disponibilità del Governo a posticipare il termine di presentazione delle proposte di riordino, successivamente alla data del 6 novembre p.V., data in cui la Corte Costituzionale si pronuncerà nel merito.”  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: IMU, LA REGIONE FVG NON PUÒ PAGARE ALLO STATO L´EXTRAGETTITO DEI COMUNI  
 
Trieste, 17 settembre 2012 - "Il Consiglio regionale, nel mese di giugno in occasione dell´assestamento, aveva respinto un emendamento che intendeva porre a carico del proprio bilancio l´extragettito derivante dall´Imu dei Comuni da "restituire" allo Stato. Di ciò i sindaci erano a conoscenza e quindi non si capisce la ragione per cui ora alcuni primi cittadini e il presidente regionale dell´Anci-associazione Nazionale Comuni Italiani tornino di nuovo all´attacco su questo argomento, chiedendo alla Regione di "pagare" il conto". È questa in sintesi la risposta dell´assessore alle Autonomie Locali Elio De Anna alla presa di posizione emersa quest´oggi sulla stampa, con la quale il sindaco di Gemona Paolo Urbani e il massimo esponente dell´Anci del Friuli Venezia Giulia Mario Pezzetta pongono il problema all´attenzione dell´Amministrazione regionale. Il tutto sorge in seguito all´applicazione del decreto Salva-italia, che, conti alla mano, ora metterebbe in difficoltà circa un centinaio di amministrazioni locali che si troverebbero con circa 8,5 milioni di euro in più nelle casse rispetto a quanto preventivato. Cifra che, comunque, va destinata allo Stato. Da qui la richiesta di intervento della Regione per sanare il problema. "Per i Comuni delle Regioni a Statuto Speciale, come il Friuli Venezia Giulia - spiega l´assessore De Anna - la legge stabilisce che spetta alla Regione accantonare le risorse da restituire allo Stato, recuperandole dalle amministrazioni locali. Con la nostra finanziaria di dicembre, furono bloccati 105 milioni di euro dei trasferimenti ai Comuni; successivamente, quando furono previste le direttive per la gestione di questa delicata partita, le risorse vennero sbloccate con la legge regionale 3/2012. Infine, con la legge di assestamento 2012, sono state fissate le modalità di calcolo preciso del maggior gettito e le procedure di recupero di una parte del maggior gettito. Per cui tutti erano a conoscenza della situazione: i Comuni, il Cal-consiglio Autonomie Locali, la Giunta regionale e il Consiglio regionale". Nonostante ciò l´Amministrazione regionale si impegnò per gestire al meglio la partita, con il minor impatto negativo nei confronti dei Comuni. "Il Consiglio - spiega De Anna - è riuscito a non tagliare i trasferimenti e a prevedere anche un fondo di diversi milioni per aiutare i Comuni con un minor gettito Imu. Eppure sembra che le municipalità di questo si siano dimenticate". La Regione, dunque, con vari atti normativi del 2012, ha definito il modo di recupero del maggior gettito per restituirlo allo Stato. "In primis - ricorda l´assessore alle Autonomie Locali - si è deciso di utilizzare il fondo statale sull´ex-Ici prima casa, ottenuto ancora per il 2012, quale fondo per conguagliare il maggior gettito dei singoli Comuni. Dopo questa operazione, prevista nella legge di assestamento e che verrà deliberata dalla Giunta entro il 15 novembre, rimarranno da recuperare ancora circa 9 milioni di euro nei confronti di un centinaio di amministrazioni. E´ questa la questione posta dal sindaco di Gemona: il problema era stato discusso in Consiglio a giugno in sede di esame della legge di assestamento. L´emiciclo ha respinto un emendamento che intendeva porre a carico del bilancio regionale questa quota di maggior gettito. Pertanto le somme in questione dovranno essere versate alla Regione, anche se non sono state ancora definite con legge le modalità e i tempi. Una accurata gestione finanziaria - conclude De Anna - suggerisce che i Comuni accantonino queste somme".  
   
   
AUT. LOCALI: EXTRAGETTITO IMU,FVG: STIA APPLICANDO LA LEGGE  
 
Trieste, 17 settembre 2012 - "Sulla partita dell´Imu non stiamo facendo altro che applicare la legge. Se operassimo in modo diverso ci metteremmo in conflitto con la norma e quindi saremmo sanzionati dallo Stato. Questa è una materia complicata per cui prima di prendere posizione è bene sapere nel dettaglio quali sono i contenuti del decreto Salva-italia e quali le conseguenze se non viene applicato". Così risponde il 14 settembre l´assessore regionale alle Autonomie Locali Elio De Anna all´attacco del consigliere Franco Iacop sullo spinoso tema dell´extragettito dell´Imposta municipale sugli immobili per un centinaio di Comuni cosiddetti "virtuosi" che dovranno versare allo Stato circa 9 milioni di euro. "Il problema - spiega l´assessore De Anna - riguarda la stragrande maggioranza dei nostri Comuni e può essere attualmente stimato in circa 70 milioni di euro. In base agli obblighi di legge, compito della Regione è di "recuperare" questo gettito dai Comuni e girarlo allo Stato. Per far ciò le possibilità erano due: la prima era quella di liquidare a tutte le amministrazioni locali il fondo statale sull´ex Ici prima casa e poi prevedere - con autonomo procedimento - la restituzione del maggior gettito Imu ai Comuni per, appunto, circa 70 milioni. Oppure la seconda via percorribile prevedeva il congelamento della liquidazione del fondo, per usarlo come meccanismo di compensazione dei Comuni, o almeno di una parte del dovuto. La Regione ha scelto questa seconda opzione. Di conseguenza - va avanti l´assessore alle Autonomie Locali - il complessivo maggior gettito comunale Imu verrà prima conguagliato col fondo ex Ici prima casa, e poi - per le amministrazioni che hanno "ancora" un maggior gettito da restituire - si dovrà procedere al recupero diretto della rimanenza. Quest´ultima ammonterebbe a circa 9 milioni di euro e riguarda complessivamente un centinaio di Comuni. Operazione da farsi non appena con legge regionale verranno definiti tempi e modalità". Per quanto riguarda poi la virtuosità di quelle amministrazione che si trovano con quantitativi di introiti maggiori, non è detto che ciò sia il frutto di scelte oculate. "Il maggior gettito - spiega De Anna - può essere dovuto, infatti, a numerosi fattori anche indipendenti dalle scelte passate o presenti dei Comuni: ad esempio l´aumento della base imponibile oppure le modifiche delle tipologie di immobili. Quindi, il parametro del gettito non è un indicatore oggettivo di virtuosità".  
   
   
ARGENTINA, PARTNER NATURALE DELL’ITALIA E DELLA PUGLIA  
 
 Bari, 17 settembre 2012 - Il 50% della popolazione argentina ha origini italiane. L’italia ha per lungo tempo giocato un ruolo di primo piano nella vita economica e sociale dell’Argentina, e viceversa, e quell’antico legame che ha unito e unisce i due Paesi si rinsalda oggi attraverso il programma Fosel (Formazione per lo Sviluppo Economico Locale) per la Cooperazione Decentrata Italia–argentina. Delle politiche di rilancio dieci anni dopo la crisi nei paesi dell’America Latina, delle future strategie di Internazionalizzazione della Regione Puglia e del modello di promozione territoriale dello Sportello per l’Internazionalizzazione della Cciaa di Bari si è parlato durante il workshop “Argentina, dalla crisi al business: quali opportunità?”, organizzato dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia in collaborazione con il Servizio Internazionalizzazione. “E’ notevole l’interesse del contesto pugliese nei confronti dell’Argentina - ha detto l’Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli intervenuta il 14 settembre al convegno - non solo in riferimento al Fosel che ci ha permesso di rinverdire relazioni che si stavano impoverendo, non solo con la Puglia ma con l’intero sistema Italia. Sono sicura che esiste un bisogno forte della popolazione pugliese di rafforzare e rendere più estesi i rapporti economici e culturali con l’Argentina. La risonanza che le vicende argentine hanno avuto nel nostro paese hanno creato uno strabismo tra ciò che vedeva e percepiva la società civile e ciò che negli anni oscuri della dittatura trasmetteva la politica ufficiale dell’epoca. Oggi sul ritrovamento di quel sentimento di solidarietà, sulle forti relazioni, su quell’affetto naturale che lega i due paesi vogliamo fondare nuovi partenariati che riscrivano la ratio delle nostre relazioni economiche. Ricominciamo da Fosel, un progetto che ha messo insieme tutte le regioni italiane, ripartiamo dal recupero della cultura e della storia, con iniziative che interessano il cinema, l’agroalimentare, il turismo”. Hanno partecipato ai lavori Carlos Cherniak, Ministro dell’Ambasciata Argentina in Italia, Bernardo Notarangelo, Dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, Marina Muserra, Project Manager Programma Fosel, Mario Laforgia, Presidente Aicai - Az. Speciale della Cciaa di Bari e Giovanna Genchi, Dirigente del Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO IL BANDO “FONDO DI GARANZIA PER L’OCCUPAZIONE” CHE PREVEDE L´IMPEGNO DI VENTICINQUE MILIONI DI EURO  
 
 Catanzaro, 17 settembre 2012 - L’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali Francescantonio Stillitani ha presentato il 14 settembre, durante una conferenza stampa, il bando “fondo di garanzia per l´occupazione” che prevede l´impegno di venticinque milioni di euro di risorse comunitarie con l’obiettivo di favorire l’assunzione da parte delle aziende, che ne faranno richiesta, di circa duemila lavoratori. All’incontro era presente anche il Dirigente generale del dipartimento Lavoro Bruno Calvetta. “Il bando, pubblicato oggi sul Burc – ha detto l’Assessore Stillitani – ha soprattutto come finalità il sostegno alle aziende che vivono un periodo di crisi economica e incontrano le solite difficoltà legate all’accesso al credito bancario. Tale bando infatti ha come oggetto la concessione della garanzia bancaria per favorire l’accesso al credito per sostenere l’occupazione di soggetti svantaggiati residenti nella Regione Calabria (al momento della pubblicazione del bando), con una intensità di aiuto per ogni destinatario assunto, in termini di garanzia, corrispondente all’ 80% dei costi salariali durante un periodo massimo di 12 mesi successivi all’assunzione; 24 mesi nel caso di lavoratore molto svantaggiato; 36 mesi nel caso di lavoratore Disabile. Il bando – ha proseguito Stillitani - prevede l’erogazione di un contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito acceso presso l’istituto di credito convenzionato e l’erogazione di un contributo una tantum, nella misura del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 3.000 euro per ogni singolo lavoratore assunto per il miglioramento degli ambienti e dei luoghi di lavoro”. Il soggetto gestore del Fondo di Garanzia è Fincalabra S.p.a, Ente strumentale e società in house della Regione Calabria. Possono presentare richiesta di agevolazione le imprese, i lavoratori autonomi e tutti coloro che si configurano come datori di lavoro che intendano incrementare la propria base occupazionale. Alla data di presentazione della domanda, i candidati devono possedere i seguenti requisiti: avere già aperta un’unità produttiva o sede operativa nel territorio della Regione Calabria, risultante dalla certificazione camerale; non trovarsi in stato di scioglimento o liquidazione e non essere sottoposti a procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione controllata; essere in regola con gli adempimenti e i versamenti contributivi, assicurativi e previdenziali previsti dalla legge; essere in regola con le normative vigenti in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori; non essere incorsi, negli ultimi dieci anni, in irregolarità definitivamente accertate dalle autorità competenti, nell’ambito di interventi che abbiano beneficiato di finanziamenti pubblici. I candidati dovranno inoltre dimostrare, nella domanda, che l’agevolazione richiesta comporterà un aumento netto del numero di lavoratori svantaggiati assunti rispetto alla media dei dodici mesi precedenti la data di presentazione della domanda. Non possono in alcun caso partecipare al presente Avviso le imprese che, attraverso tali aiuti, intendano sostituire lavoratori sovvenzionati e che per questo motivo siano stati licenziati (principio di Deggendorf). Sono fatti salvi i casi in cui si siano resi vacanti posti di lavoro in seguito a dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento per raggiunti limiti d’età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro o licenziamento per giusta causa e non in seguito a licenziamenti per riduzione del personale. Le imprese ed i lavoratori autonomi potranno inoltrare domanda di agevolazione per un numero massimo di tre unità lavorative estendibile a un massimo di cinque, dietro presentazione di apposita documentazione che attesti l’effettiva esigenza delle unità lavorative richieste (solo a titolo esemplificativo: piano industriale, contratti di commesse, programmi di lavoro). Le imprese ed i lavoratori autonomi che, al momento della presentazione della domanda non hanno unità lavorative, potranno inoltrare domanda di agevolazione per un numero massimo di un’unità. L’istruttoria e la valutazione delle domande saranno effettuate con modalità valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di spedizione della documentazione, che potrà essere effettuata a partire dalle ore 8:30 del settimo giorno successivo alla pubblicazione dell’Avviso pubblico sul Burc, ovvero da venerdì prossimo, 21 settembre.  
   
   
ACCORDO INPS, CALDORO: "NOSTRA AZIONE DI GOVERNO". NAPPI: "PROSEGUE PROFICUA COLLABORAZIONE CON ISTITUTO"  
 
 Napoli, 17 settembre 2012 - La Regione Campania, prima in Italia, ha affidato all´Inps le funzioni relative all´accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, di cecità civile, di sordomutismo, di disabilità e di handicap. L´inps, secondo quanto deliberato dalla Regione Campania, si occuperà dell´intero ciclo che parte dall´accertamento dei requisiti sanitari e giunge all´erogazione delle indennità. All´inps sono, altresì, affidate le attività di monitoraggio e di verifica, con la possibilità di svolgerle in collaborazione con la Regione stessa. "Prosegue e si rafforza - sottolinea l´assessore al Lavoro Severino Nappi - la collaborazione istituzionale tra Inps e Regione Campania che ha già prodotto significativi risultati in tema di gestione delle crisi del lavoro, di sostegno al sistema produttivo e alla rete delle imprese che operano nel settore dei trasporti, utile ai lavoratori della Campania per affrontare la crisi, con la stessa logica di sistema cui è ispirata l´azione della Giunta Caldoro. Ci muoviamo in questo solco anche per quanto attiene la materia dell´accertamento dei requisiti sanitari necessari ad accedere ai trattamenti indennitari, superando sorpassati criteri di frammentazione delle competenze fra istituzioni diverse, fonte di ritardi e disservizi in danno del cittadino." "Con l´Inps e con il presidente Mastropasqua - sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - abbiamo avviato un lavoro comune. Il riconoscimento del presidente è motivo di vanto e rappresenta uno stimolo. Siamo la prima Regione in Italia ad aver avviato questo sistema. E´ la buona amministrazione messa in campo, sono le buone pratiche che caratterizzano la nostra azione di governo", conclude il presidente Caldoro.  
   
   
IL LIBRETTO FORMATIVO PER LA TRASPARENZA NEL MERCATO DEL LAVORO  
 
 Bari, 17 settembre 2012 - “Il libretto formativo è uno strumento importantissimo per registrare le competenze sviluppate nell’arco della propria vita dal cittadino”- è quanto dichiarato da Alba Sasso, assessore alla formazione professionale e allo studio della Regione Puglia, durante il workshop dal titolo “Il libretto formativo del cittadino, dalle sperimentazioni alla messa a regime di uno strumento per la valorizzazione delle competenze e l’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro”, tenutosi il 14 settembre nello spazio conferenze stampa del Padiglione 152 della Regione Puglia alla Fiera del Levante. Il libretto formativo, in Puglia ancora in fase sperimentale, si presta a diventare uno strumento utile e sintetico della formazione individuale spendibile anche per la ricerca del lavoro. In pratica si tratta un portafoglio competenze professionale e personale, uniformato a livello europeo, che rappresenterà la “carta d’identità” del lavoratore, accreditandogli specifiche competenze. Tutte le informazioni curriculari contenute nel libretto formativo confluiranno in un sistema informativo integrato che metta in comunicazione i dati del sistema lavoro con i dati del sistema formazione e istruzione. “Il processo di apprendimento permanente e di formazione costante è la consapevolezza che la conoscenza è uno strumento che accompagna la vita delle persone perché chi smette di apprendere invecchia più velocemente. Il libretto formativo viene inteso quindi come uno strumento dinamico utile per la certificazione delle competenze ma anche e soprattutto per se stessi – continua l’assessore Sasso – E’ tempo che il libretto formativo si doti di adeguate gambe per camminare, siamo convinti che questo strumento aiuti la trasparenza nel mercato del lavoro e incrementi la visibilità delle persone e delle relative competenze”.  
   
   
GIOVANI: 20 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE 96 OPERE IN FVG  
 
Trieste, 17 settembre 2012 - Venti milioni di euro che la Regione verserà in vent´anni a Comuni, Parrocchie ed altri soggetti privati del Friuli Venezia Giulia serviranno a finanziare la realizzazione o il recupero di 96 strutture destinate ai giovani che, come spiega l´assessore Roberto Molinaro, sono considerati una priorità dalla Giunta Tondo in funzione di una loro crescita consapevole e del necessario protagonismo nella comunità regionale. La delibera che sancisce lo stanziamento di 993.840,30 euro/anno (19,8 mln totali) fino al 2031 è stata approvata oggi dall´Esecutivo su proposta dello stesso Molinaro, dando così il nulla osta operativo a spazi e strutture adibiti a centri di aggregazione giovanile. "Stiamo lavorando su più fronti a favore dei giovani - spiega Molinaro - e questo programma che abbiamo approvato segue a ruota la recente legge regionale 5/2012 che sta gradualmente sostituendo le precedenti norme". "Dopo tre anni di sospensione della linea di spesa - aggiunge - andiamo ora a definire in maniera organica la pianificazione degli interventi nel territorio regionale, valorizzandone il ruolo di presidio e di coesione sociale". Alla Regione erano pervenute addirittura 160 domande (96 dalla provincia di Udine, 41 da Pordenone, 12 da Gorizia e 11 da Trieste), per un ammontare di 33,2 milioni di euro. Alla fine ne sono state accolte 96, pari al 60 per cento del totale, delle quali 44 imputabili a Comuni e 52 a soggetti privati. "Le azioni rivolte ai giovani non si esauriscono qua - annuncia intanto Molinaro - perché a breve sarà ufficializzato il riparto 2012 a sostegno delle associazioni giovanili e l´esito dei tre bandi per l´individuazione dei soggetti pubblici e privati con i quali attuare progetti specifici in convenzione. Infine - conclude - stiamo anche preparando le misure operative per un primo intervento che supporti lo start-up imprenditoriale promosso da giovani".  
   
   
IN PIEMONTE ARRIVANO ALTRI 50 MILIONI PER LA CASSA IN DEROGA  
 
Torino, 18 settembre 2012 - L’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, annuncia che “finalmente è stato firmato il decreto interministeriale con il quale arrivano sul territorio piemontese 50 milioni di euro per coprire i costi della cassa in deroga. È una boccata di ossigeno, ma solo momentanea: all’appello infatti mancano ancora 100 milioni”. “Questi 50 milioni - ricorda l’assessore - rispondono infatti alla nostra richiesta del 30 maggio scorso. Una richiesta che, come ben sa il ministro Elsa Fornero era solo un anticipo, visto il maggiore utilizzo effettivo della cassa effettuato dalle aziende che abbiamo riscontato sin dai primi mesi. Diventa quindi fondamentale anche la seconda tranche, che proprio qualche giorno fa abbiamo richiesto al ministro”. Osservando che nei precedenti tre anni il fabbisogno della cassa è stato mediamente di circa 120-130 milioni di euro e che oggi si potrebbe attestare sui 150-170, Porchietto esprime “l’auspicio che il ministero acceleri lo stanziamento di nuove risorse per continuare a garantire la copertura delle autorizzazioni degli ammortizzatori sociali”.  
   
   
FONDO REGIONALE PER RICAPITALIZZAZIONE COOPERATIVE: INNOVAZIONE STRAORDINARIA CHE FA SCUOLA  
 
 Venezia, 17 settembre 2012 - “Credo che per il mondo della cooperazione sia un’innovazione straordinaria che fa scuola a livello nazionale”. Lo ha detto l’assessore regionale all’economia, ricerca e innovazione Isi Coppola parlando del nuovo strumento attivato dalla Regione grazie al quale dal primo ottobre le cooperative operanti sul territorio regionale potranno avviare le richieste di istruttoria che permetteranno a Veneto Sviluppo di partecipare al loro capitale sociale. I dettagli tecnici e le modalità di accesso sono stati illustrati il 14 settembre a Mestre, per la prima volta in un momento pubblico, in un convegno organizzato da Legacoop Veneto. I lavori sono stati aperti dal presidente regionale di Legacoop, Gianfranco Lucatello. L’assessore ha ricordato che nel rapporto sullo stati di salute delle cooperative, presentato l’anno scorso, risulta che sono quasi 4 mila quelle attive nei vari settori. “E’ un patrimonio – ha aggiunto – che conosce bene il territorio in cui opera ed è quindi una cartina di tornasole delle sue esigenze”. In base alla legge regionale che disciplina il settore della cooperazione (n. 17/2005), riconoscendone il ruolo per lo sviluppo socioeconomico del Veneto, erano già stati attivati altri strumenti di finanziamento agevolato, come il fondo di rotazione, che sono però risultati non utilizzati appieno. A questo si è voluto trovare le motivazioni e uno dei limiti individuati è proprio la scarsa patrimonializzazione delle cooperative. Per la loro ricapitalizzazione, la Regione ha ora costituito questo nuovo fondo, attualmente di 2,2 milioni di euro, che vedrà la finanziaria Veneto Sviluppo svolgere l´attività tipica di una merchant bank, con apporto di capitale di rischio tramite l´acquisizione temporanea di parte del capitale di società cooperative per azioni. “Questo ulteriore intervento regionale – ha concluso l’assessore Coppola – vuol essere anche uno stimolo a fare rete, perché è questa la priorità assoluta che proviene non solo dall’Unione Europea, ma dallo stesso territorio veneto per riqualificare il proprio modello di sviluppo”.  
   
   
MARCHE, IMMIGRAZIONE: PROGRAMMA ANNUALE DEGLI INTERVENTI.  
 
Ancona, 17 settembre 2012 - Iniziative di sostegno all’integrazione sociale, all’intercultura e all’istruzione scolastica; gestione dei centri di servizi, degli sportelli informativi e dei centri di prima e seconda accoglienza; interventi per le famiglie disagiate; tutela dell’associazionismo e sostegno al progetto di riqualificazione del quartiere Hotel House di Porto Recanati. Sono queste le aree di intervento prioritarie per il 2012 del Programma regionale degli interventi a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati che la Giunta regionale ha inviato alla Commissione consiliare competente per la richiesta di parere prima dell’approvazione definitiva. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a € 450.000,00 di cui 430.000,00 da assegnare agli Ambiti Territoriali Sociali e i restanti 20.000,00 all’Ats n. 14 per l’implementazione del progetto rivolto all’Hotel House. “Sono interventi prioritari – spiega l’assessore regionale all’Immigrazione, Luca Marconi – perché sostenere l’integrazione degli immigrati regolarmente soggiornanti, costruire relazioni positive con gli autoctoni, tutelare le differenze, assicurare pari opportunità di accesso ai servizi, prevenire situazioni di emarginazione, significa governare in maniera responsabile il fenomeno migratorio”. I dati Istat sulla popolazione straniera residente nelle Marche al 1° gennaio 2011 indicano una presenza di 124.917 cittadini non comunitari, di cui 64.092 sono uomini e 60.825 donne, con una maggiore incidenza nelle classi di età 25-29 (13.084), 30-34 (15.063), 35-39 (14.988). Con il Programma annuale regionale si sostengono le azioni degli enti locali ricompresi negli Ambiti Territoriali Sociali, volte a sostenere la progettualità delle realtà associative con sede nelle Marche, che si occupano prevalentemente di tematiche attinenti l’immigrazione, e a garantire alle famiglie di immigrati il diritto all’inserimento e integrazione nel nuovo contesto sociale, con particolare riferimento ai nuclei con un elevato indice di disagio socio-economico; il diritto all’integrazione, all’educazione interculturale, all’inserimento scolastico per minori immigrati; il diritto della presenza legale sul territorio, allo scambio tra culture, alla mediazione culturale, attraverso la rete dei Centri Servizi e degli Sportelli Informativi; il diritto all’accoglienza alloggiativa. “E’ necessario – spiega Marconi - informare di più la comunità, la cittadinanza nel suo complesso puntando sul coinvolgimento diretto perché si affermi una concezione dell’immigrazione come risorsa e non come rischio per la sicurezza. Bisogna anche investire e favorire il più ampio possibile l’apprendimento della lingua italiana per gli adulti, oggi prerogativa essenziale per l’integrazione. In particolare, occorre mettere a punto di strategie educative e di socializzazione, soprattutto per le nuove generazioni, in grado di trarre profitto dalla situazione multiculturale e capaci di instaurare un clima di apertura, di confronto e di dialogo interculturale. Sono infatti le giovani generazioni che rappresentano la scommessa decisiva su cui fondare una prospettiva di integrazione, anche in considerazione del ruolo fondamentale di mediazione che possono svolgere tra società di crescita e famiglia di appartenenza”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: PRESENTATO RAPPORTO VENETO 2012. 600.000 GLI STRANIERI PRESENTI. LA CRISI INVESTE GLI IMMIGRATI, BOOM NELLA SCUOLA  
 
 Venezia, 17 settembre 2012 - Alla fine del 2011 gli stranieri residenti in Veneto erano circa 530.000, cifra che sale a 600.000 calcolando quelli regolarmente presenti ma non residenti ed una stima sul numero degli irregolari. Rispetto al totale, i non comunitari sono circa 426.000. Sono quelli che più hanno risentito della crisi economica, al punto che il 25% del totale dei disoccupati in Veneto è straniero, ma la situazione non costituisce un deterrente a nuovi arrivi: stime Istat indicano infatti che, al 2021, gli stranieri residenti nella regione arriveranno a 800.000, circa il 15% dell’intera popolazione. Rilevante è la presenza delle giovani generazioni nel mondo della scuola a tutti i livelli: gli iscritti sono circa 100.000, pari al 12% del totale degli studenti (+ 2% rispetto al 2008). E’ questa la fotografia del fenomeno dell’immigrazione in Veneto, scattata dal Rapporto 2012 elaborato dalla Regione e da Veneto Lavoro e presentato oggi in un’affollata sala conferenze di palazzo grandi Stazioni a Venezia, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai flussi migratori Daniele Stival, del dirigente di settore Angelo Tabaro , del vicepresidente della Consulta Regionale Immigrazione Abdallah Khezraji, del dirigente di Veneto Lavoro Bruno Anastasia, e dei docenti Gianpiero Della Zuanna dell’Università di Padova e Emilio Reyneri dell’Università di Milano Bicocca. Il Rapporto esamina in 128 pagine le dinamiche della crescita della popolazione immigrata negli anni della recessione; le dinamiche generali del lavoro; le ripercussioni tra gli immigrati della crisi economica; la realtà legata ai flussi d’ingresso, ai decreti flussi ed alle regolarizzazioni; gli immigrati e i servizi alla persona; gli incentivi e il sostegno ai rientri. “E’ un lavoro importantissimo – ha sottolineato Stival – sia per capire se le politiche sinora attuate sono rispondenti alle necessità, sia per tarare al meglio le scelte future, a cominciare dal prossimo piano annuale di settore. Oggi ci troviamo a gestire una situazione nuova legata alle dinamiche del lavoro in questo lungo periodo di crisi – ha aggiunto l’assessore – ed è preoccupante, perché la costante perdita di posti di lavoro degli immigrati da una parte appesantisce gli aspetti legati agli ammortizzatori sociali ed ai servizi alla persona, dall’altra innesca il rischio di un ritorno alla clandestinità anche da parte di chi era arrivato con le migliori intenzioni e si trova ora senza una fonte di reddito. Su questo dovremo lavorare attentamente con la Consulta Regionale Immigrazione, con gli Enti locali e con il mondo del volontariato”. Stessa attenzione anche sul fronte della scuola: “se i ragazzi stranieri sono già il 12% del totale – ha detto Stival – è necessario rafforzare le azioni sul fronte dell’integrazione sociale e scolastica, della conoscenza della lingua e della cultura”. Più in generale, Stival ha ribadito che, rispetto all’immigrazione, “il Veneto è la Regione dei patti chiari: totale apertura e disponibilità verso chi viene con un serio progetto di vita e di integrazione, tolleranza zero per la clandestinità e la delinquenza”.  
   
   
ANTIMAFIA. DA CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO VOTO UNANIME PER ADERIRE A RETE ENTI LOCALI ‘AVVISO PUBBLICO’  
 
 Milano, 17 settembre 2012 - Il Consiglio comunale ha approvato il 13 settembre all’unanimità, con 31voti, l’ordine del giorno per aderire - approvandone l’atto costitutivo, lo Statuto e la Carta d’Intenti – all’Associazione “Avviso pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione contro le mafie”. Avviso Pubblico è una rete di amministratori di Comuni, Province e Regioni nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e di contrasto contro le mafie. In questi anni ha svolto diverse attività come la collaborazione con Libera per la realizzazione della Giornata della Memoria e dell’impegno e della Carovana Antimafie, la produzione di eventi formativi e la pubblicazione di diversi quaderni di documentazione, tra cui il rapporto Amministratori sotto tiro. Conta più di 200 soci.  
   
   
FORMAZIONE: LA REGIONE FVG APPROVA IL PROGRAMMA PER LA PREVENZIONE DEL CRIMINE  
 
Trieste, 17 settembre 2012 - La Giunta regionale ha approvato il 13 settembre una delibera - proposta dall´assessore al Lavoro e alla Formazione Angela Brandi - che autorizza la direzione centrale Lavoro, Formazione, Commercio e Pari Opportunità a partecipare al progetto "Stop all´accattonaggio - Contro forme emergenti di tratta in Italia: immigrati sfruttati e vittime di traffico nel fenomeno internazionale dell´accattonaggio forzato", pubblicato dalla Commissione europea, nell´ambito del Programma 2012 di prevenzione e lotta contro il crimine 2007-2013. L´unità di progetto Flussi Migratori della Regione Veneto ha proposto alla Regione Friuli Venezia Giulia di partecipare quale co-beneficiaria al progetto comunitario in qualità di coordinatori delle azioni di formazione previste dal progetto stesso. "Si è pensato di accogliere tale proposta - afferma in proposito l´assessore Brandi - dal momento che la nostra regione si configura come porta d´ingresso privilegiata dei flussi migratori terrestri, nonché luogo di transito e destinazione degli stessi, e che il territorio del Triveneto si sta configurando, anche per la presenza delle numerose città d´arte, come uno dei territori di maggior emergenza del fenomeno dell´accattonaggio". Il progetto intende promuovere la sperimentazione di misure volte a prevenire e contrastare la tratta a scopo di accattonaggio, definire buone pratiche in ambito di emersione, identificazione e protezione delle persone vittime di sfruttamento nell´accattonaggio, favorire lo sviluppo di un network europeo antitratta che coinvolga Paesi di origine, transito e destinazione delle persone vittime di tratta a scopo di accattonaggio. "Il ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia nel progetto - ha spiegato l´assessore - è di coordinare la formazione degli operatori di cooperative, di associazioni di volontariato ecc., che si occupano del fenomeno nelle sue varie forme, della migrazione forzata, nonché gli operatori di polizia per la codificazione di buone prassi in materia di segnalazione e invio, identificazione, assistenza e protezione delle vittime di tale fenomeno a scopo di accattonaggio al fine di costruire un modello operativo volto a far uscire i soggetti dal fenomeno dell´immigrazione clandestina e comunque dal circuito nel quale sono stati forzatamente inseriti e al contrasto alle reti criminali". Dal punto di vista finanziario è previsto un finanziamento complessivo della Commissione europea di 275.000 euro con un cofinanziamento pari ad almeno il 10 per cento a carico della parte proponente, al quale la Regione parteciperà con 5.000 euro.