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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Ottobre 2012
BEI RAFFORZA IL SUO SOSTEGNO PER L´AGGIORNAMENTO DI DISTRIBUZIONE DELLA RETE ENERGETICA IN POLONIA  
 
Varsavia / Lussemburgo, 22 ottobre 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento di Pln 950 milioni (circa 230 milioni di euro) in 15 anni per Enea Sa, la prima azienda della Capitale Enea Group, uno dei quattro più grandi gruppi energetici integrati verticalmente in Polonia. Il prestito, prima operazione della Banca con Enea, finanzierà la manutenzione, la modernizzazione e l´estensione delle reti elettriche del gruppo nel Nord-ovest della Polonia, gestiti dalla sua operatore regolamentato Enea controllata. Il prestito della Bei contribuisce all´applicazione Enea di quattro anni programma di investimenti nel settore della distribuzione di energia, che comprende circa 40 000 e indipendente geograficamente progetti della rete di distribuzione l´aggiornamento di un anno, tra cui ad esempio l´installazione di nuove attività, ampliata e ristrutturata. Il programma renderà possibile il collegamento di circa 25 000 nuovi utenti del sistema ogni anno, contribuiscono a raccogliere la sfida della crescente domanda di servizi, migliorare l´affidabilità della fornitura di energia elettrica di circa il 30% e contribuire a ridurre le perdite energetiche. Sig. Anton Rop, Vicepresidente della Bei responsabile per le operazioni in Polonia, ha dichiarato: "Accolgo con grande favore il fatto che i fondi della Bei stanno continuando a contribuire, ora attraverso questa nuova controparte importante, all´aumento modernizzazione e la capacità del settore energetico polacco, riaffermando importanza cruciale della Banca per il successo dello sviluppo economico del paese. " La Bei sostiene le energie rinnovabili, l´efficienza energetica e l´energia progetti di modernizzazione delle infrastrutture in Polonia, mentre, allo stesso tempo riconoscendo importanti considerazioni di sicurezza energetica. E ha già fornito 212 milioni di euro nel 2012 per il potenziamento e l´ampliamento delle reti elettriche polacchi. Compreso l´operazione in corso, la Bei ha concesso prestiti al settore energetico della Polonia pari a circa 2 miliardi di euro.  
   
   
CENTRI STORICI: REGIONE PUNTA A INTESA CON ISTITUTO CREDITO SPORTIVO PARTENDO DA QUELLO DI NAPOLI  
 
 Napoli, 22 ottobre 2012 - "La Regione Campania intende stipulare un protocollo d´intesa con l´Istituto di Credito Sportivo per il recupero e la valorizzazione dei centri storici di particolare pregio, a partire da quello di Napoli, patrimonio Unesco, su cui agisce il Grande Progetto (Obiettivo Operativo 6.2 "Napoli e Area metropolitana" del Por 2007-2013)." Lo ha annunciato l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela, intervenendo al convegno "Investire in cultura: strumenti finanziari e opportunità tra pubblico e privato", svoltosi oggi a Lucca in occasione della giornata inaugurale della Viii edizione di Lu.be.c (Lucca Beni Culturali). "Per determinare il completamento del recupero e della rigenerazione del Centro Storico di Napoli, patrimonio Unesco - ha spiegato Taglialatela - la Regione Campania intende individuare idonei strumenti finanziari che consentano di incentivare gli interventi dei privati." Il Grande Progetto “Centro Storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco” destina 100 milioni di euro a trenta interventi su edifici pubblici di grande valore storico e culturale in un’area piccola ma significativa racchiusa in poco più di un km quadrato: la platea mediana della città antica ampliata fino all’agorà (poi forum) e poi verso l’Anticaglia da un lato e Spaccanapoli dall’altro, fino a toccare Forcella e piazza Mercato. I trenta interventi previsti dal Grande Progetto sono suddivisi in quattro macrocategorie: recupero e rifunzionalizzazione di edifici e complessi monumentali; miglioramento della fruizione delle aree archeologiche; riqualificazione di spazi urbani; valorizzazione del sistema urbano dell’area interessata dalla Ztl. "Il progetto ha concentrato le risorse su edifici pubblici - ha concluso l´assessore Taglialatela - che sono una parte significativa ma non esaustiva del più grande Centro Storico d’Europa. L’obiettivo successivo sarà quello di estendere la possibilità di recupero anche agli edifici privati che versano in stato di degrado e sono soggetti a vincoli. Di qui la necessità di trovare incentivi per i privati. Nello specifico si possono studiare incentivi di natura fiscale ma anche di natura finanziaria. Nel primo caso sarà possibile detrarre le spese finalizzate ad interventi di restauro, con il secondo si dovrà rendere più semplice la fruizione di mutui bancari a tasso agevolato".  
   
   
EDILIZIA: PARTE IN ABRUZZO L´HOUSING SOCIALE  
 
L´aquila, 22 ottobre 2012 - La Regione Abruzzo ha avviato il percorso per la costituzione di un progetto sostenibile di Fondo immobiliare fondiario per l’ Housing socale. Lo ha annunciato il 18 ottobre l’ assessore ai Lavori pubblico, Angelo Di Paolo, nel corso di un incontro organizzato dall’ assessorato, al quale hanno partecipato soggetti pubblici e privati, Fondazioni bancarie, associazione di settore, costruttori e enti locali. ‘ Con il Piano di edilizia abitativa - spiega l’ assessore ai Lavori pubblici - lo Stato ha definito linee di intervento di carattere generale per lo sviluppo di iniziative di Social Housing stanziando risorse e incentivando forme attuative innovative. Una delle linee di intervento proposte dal Piano consiste nell’ impiego dei fondi immobiliari per la realizzazione e la gestione degli alloggi sociali. In quest’ ottica lo Stato ha attivato il Sif (Sistema Integrato di Fondi), gestito dalla Cassa depositi e prestiti attraverso il Fondo investimenti per l’ abitare’ . Nei fondi immobiliari che compongono il Sif possono investire: Fondazioni di origine bancaria, Enti locali, Ex-iacp (c.D. ‘ Aziende Casa’ ), investitori finanziari e operatori privati del settore. Entrando a far parte del Sif, i fondi possono ottenere la copertura dei costi di realizzazione degli alloggi fino ad un massimo del 40% in forma di investimento, con rendimento obiettivo minimo del 3% oltre l’ inflazione. L’ assessore Angelo Di Paolo spiega che ‘ il contesto regionale presenta circa 23 mila alloggi di Erp, occupati stabilmente da famiglie anche per periodi superiori a 15-20 anni e dei quali circa il 30-35% si trova in aree a bassa tensione abitativa. La domanda attuale di alloggi sociali, stimata attraverso le risposte agli ultimi bandi emessi dalla Regione, è di circa 3.500 unità di cui la Regione riuscirà a finanziarne solo 450. E’ ragionevole però affermare ‘ aggiunge Di Paolo - anche in base alla dinamica demografia e dei redditi degli ultimi anni (in Italia più del 50% degli affitti si riferiscono a famiglie sotto la soglia di povertà), che la domanda generale sia più elevata rispetto ad un’ offerta molto ridotta’ . Dai diversi interventi è emersa la necessità di caratterizzare il progetto di Housing Sociale con un mix di servizi di affitto, di funzioni e utenze. ‘ E’ necessario ‘ conclude l’ assessore ai Lavori pubblici - proporre un progetto che contempli in primis l’ edilizia pubblica e privata ma anche realtà con funzioni diverse dalla residenza, come quelle commerciali, i servizi locali e le attrezzature territoriali. Tutto questo deve avere come riferimento l’ accelerazione e lo snellimento delle procedure necessarie per la costituzione e l’ effettiva gestione del Fondo’  
   
   
SISMA/EMILIA APPROVATI I PROGETTI FINANZIATI CON I 14,3 MILIONI DEGLI SMS SOLIDALI  
 
Bologna, 22 ottobre 2012 – Approvati 38 progetti dell’Emilia-romagna finanziati con i 14,3 milioni di euro raccolti attraverso gli sms solidali al numero 45500. Edifici scolastici, culturali e religiosi, municipi, musei, impianti sportivi, sono le iniziative a cui saranno destinate le risorse dopo il via libera dato oggi a Roma dal Comitato dei garanti, l’organismo nominato il luglio scorso dal capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, per gestire nella massima trasparenza le donazioni arrivate attraverso la telefonia fissa e mobile. Il comitato ha così approvato tutti quanti i progetti presentati, per la Regione Emilia-romagna, dall´assessore Paola Gazzolo. I 38 progetti saranno realizzati in 26 comuni, ai quali se ne aggiunge uno promosso dall’Azienda Servizi alla Persona (Asp) dell´unione area nord di Modena. "Come annunciato, senza alcun ritardo e con la necessaria trasparenza garantita dal meccanismo di assegnazione – ha dichiarato Vasco Errani, Commissario delegato per la Ricostruzione –, prosegue il programma di finanziamento dei progetti con le risorse derivanti dalle donazioni. Come più volte assicurato, nessuna comunità sarà lasciata indietro: l´obiettivo condiviso con tutti gli amministratori locali è quello di sostenere interventi per ogni comune e questo sarà il criterio che adotteremo anche per le altre risorse che arrivano dalle donazioni. Insieme alla Protezione civile e al Comitato dei garanti, ringrazio ancora una volta quanti, con grande generosità, hanno deciso di darci concretamente una mano nella difficile ricostruzione di questo territorio". Nei prossimi giorni è previsto il primo accredito sulla contabilità speciale del Commissario straordinario per la ricostruzione, pari al 30% dell’importo totale destinato all’avvio dei progetti. Il resto sarà erogato sulla base degli stati di avanzamento. I progetti proposti, in accordo coi sindaci, sono tutti di alto valore sociale, culturale ed educativo e appartengono ad alcune macro categorie. In particolare, 12 riguardano edifici scolastici di vario grado; 9 finanzieranno il recupero di municipi, centri civici ed altri servizi pubblici; 10 sono destinati ad interventi per edifici storici, religiosi e museali; 4 interventi riguardano i servizi sociali, aggregativi ed assistenziali; 3 finanzieranno il ripristino di impianti polisportivi.
Provincia Comune progetto individuato Donazioni da Sms Tipologia intervento Finanziamento opere*
Bologna crevalcore Scuola Media Marco Polo € 300.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Bologna galliera Municipio € 700.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Bologna minerbio Municipio € 800.000,00 Ristrutturazione Finanziamento parziale
Bologna pieve Di Cento Asilo Nido + scuole elementari E.de Amicis € 600.000,00 Recupero parziale Finanziamento parziale
Bologna san Giovanni In P. Centro Civico Decima € 350.000,00 Ristrutturazione Finanziamento parziale
totali Bologna € 2.750.000,00
Ferrara bondeno Rocca possente + Nuovo Polo Scolastico € 350.000,00 Ristrutturazione Finanziamento parziale
Ferrara cento Pinacoteca € 800.000,00 Ristrutturazione Finanziamento parziale
Ferrara poggio Renatico Centro Civico € 400.000,00 Recupero totale Finanziamento completo
Ferrara sant´agostino Scuola San Carlo + Scuola Media di S. Agostino € 300.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Ferrara ferrara Palazzo Schifanoia € 550.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
totali Ferrara € 2.400.000,00
Modena Azienda servizi alla persona 7 mini alloggi per Anziani € 400.000,00 Edificio Ex Novo Finanziamento completo
Modena Bastiglia Scuola Primaria + Museo Civiltà Contadina € 500.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Modena bomporto Scuola Elementare "Luppi" € 500.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Modena cavezzo Palazzetto dello Sport € 800.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Modena concordia Sulla S. Centro aggregativo e sociale € 1.250.000,00 Edificio Ex Novo in sostituzione di esistente non recuperabile Finanziamento parziale
Modena finale Emilia Palestra Scolastica del Capoluogo € 1.100.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Modena nonantola Torre dei Modenesi € 500.000,00 Ristrutturazione Finanziamento parziale
Modena novi Scuole: Polo Scolastico Battisti di Rovereto + Scuola Primaria Anna Frank + Scuola Media Gasparini € 1.250.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Modena ravarino Santuario Beata Vergine € 200.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Modena san Felice Sul Panaro Centro Sportivo € 1.000.000,00 Recupero parziale Finanziamento parziale
Modena san Prospero Casa del Volontariato € 150.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Modena modena Casa Protetta Cialdini € 200.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
totali Modena € 7.850.000,00
Reggio E. boretto Municipio + Cimitero monumentale € 100.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Reggio E. brescello Chiesa + Oratorio € 300.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Reggio E. correggio Municipio + torre Civica € 420.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
Reggio E. luzzara Ex Scuole Elementari Casoni + Castello di Villarotta + Polivalente del Capoluogo € 300.000,00 Recupero totale Finanziamento parziale
Reggio E. rolo Teatro Comunale € 230.000,00 Ristrutturazione Finanziamento completo
totali Reggio Emilia € 1.350.000,00
Totale donazioni € 14.350.000,00
 
   
   
PIÙ ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEGLI EDIFICI  
 
Torino, 22 ottobre 2012 - Il vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, nella sua qualità di presidente di Itaca (l’Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) ha sottoscritto il 18 ottobre a Milano un protocollo d’intesa sulla valutazione della sostenibilità ambientale ed energetica degli edifici con Pietro Torretta, presidente dell’Uni (l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, associazione privata senza scopo di lucro che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie nei settori industriali, commerciali e del terziario).
 L’obiettivo del protocollo è riunificare in un solo documento di riferimento i diversi approcci ed esperienze di certificazione di sostenibilità ambientale ed energetica delle costruzioni che le Regioni, negli anni, hanno messo a punto in totale autonomia, facendo riferimento al protocollo Itaca sulla certificazione delle costruzioni. Il sistema, avviato dieci anni fa, è stato utilizzato da ciascuna Regione secondo criteri e modalità diversi. La frammentazione non ha prodotto parametri oggettivi di riferimento, né ha consentito di fare emergere e consolidare sul mercato il criterio del valore delle prestazioni di un edificio, in relazione all’impatto ambientale ed energetico delle costruzioni. Il documento rappresenterà dunque il riferimento unico italiano (basato proprio sulle peculiarità nazionali del settore) per la valutazione della sostenibilità energetica ed ambientale degli immobili, non solo quelli residenziali, ma anche uffici, scuole, edifici industriali e commerciali. “La firma - ha affermato Cavallera - è il primo gradino di inserimento del protocollo Itaca nella famiglia Uni e sarà un’utile regolamentazione per l’economia del Paese: l’Italia ha un patrimonio edilizio diffuso, ma critico dal punto di vista dell’efficienza energetica e della qualità. Con questo accordo si arriverà velocemente ad una vera norma definitiva Uni a tutela del ciclo produttivo e del consumatore, con benefici per tutto il Paese.” “La prassi di riferimento Uni-itaca - ha proseguito Cavallera - si inserisce nel solco già tracciato dal Regolamento europeo 305/2011 sui prodotti da costruzione, approvato nel gennaio 2011 dal Parlamento europeo e che ha applicazione immediata nei Paesi membri, anche se alcune previsioni in esso contenute avranno validità da luglio 2013 per dare tempo ai Governi di adeguarsi. Tra le novità, vi è il maggiore impegno alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei cittadini, con particolare attenzione all’uso sostenibile delle risorse nei processi di realizzazione dei prodotti da costruzione”. Il vicepresidente è poi intervenuto, nell’ambito di Made Expo, Fiera internazionale dell’architettura e dell’edilizia, al convegno “La certificazione degli edifici: dal green washing alla reale verifica di conformità”.  
   
   
RALLENTA L’ANDAMENTO DEI FONDI IMMOBILIARI ITALIANI STABILE IL PATRIMONIO METÀ DEGLI INVESTIMENTI NEL SETTORE UFFICI  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Il rapporto semestrale sui fondi immobiliari realizzato in collaborazione con Ipd evidenzia un generale rallentamento dell’industria dei fondi immobiliari italiani. La raccolta nel primo semestre dell’anno è stata pari a oltre 1,4 miliardi di euro e il volume delle attività si è attestato sopra la soglia dei 42 miliardi, con un incremento del 4,2% rispetto al semestre precedente. Il patrimonio dei 185 fondi immobiliari censiti è stabile intorno alla quota dei 26 miliardi di euro. L’offerta del settore è costituita per l’88% da fondi Riservati, che detengono un patrimonio di circa 21 miliardi di euro (20,8). Ai Fondi Retail, il 12% dell’offerta, spetta la gestione di un patrimonio superiore a 5 miliardi. La composizione delle attività è ripartita per il 90% in immobili e diritti reali immobiliari. Restano invariate le percentuali sul fronte delle destinazioni d’uso, dove il 54% degli investimenti è concentrato nel settore degli immobili adibiti a Uffici. Gli edifici adibiti ad attività Commerciale pesano per il 16%. È pari al 9% la categoria Residenziale, mentre gli investimenti in caserme, centraline telefoniche e terreni (categoria Altro) sono pari al 8%. A livello geografico Nord Ovest (45%) e Centro (33%) sono le aree in cui si registrano i principali investimenti. Cresce nel corso del semestre la percentuale investita nel Nord Est e all’Estero. Nel corso del semestre sono stati istituiti 4 nuovi prodotti, non speculativi, costituiti mediante apporto e destinati a investitori qualificati. Al 30 giugno 2012 più dell´77% dei fondi analizzati ha fatto ricorso alla leva, effettuando operazioni di finanziamento per incrementare le attività investite. Il grado di utilizzo della leva, rapporto tra quanto ciascun fondo si è indebitato e quanto si sarebbe potuto indebitare, è oggi pari al 72%.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE AIUTI PER 1,3 MILIONI DI EURO NEL QUADRO DEL FONDO EUROPEO DI ADEGUAMENTO PER I LAVORATORI IN ESUBERO NEL SETTORE DEI PRODOTTI IN METALLO IN SPAGNA  
 
 Bruxelles, 22 ottobre 2012 - La Commissione europea ha proposto di concedere € 1,3 milioni per la Spagna a titolo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per facilitare il ritorno al lavoro di 500 lavoratori in esubero prodotti in metallo nel Paese Basco spagnolo. L´assistenza richiesta dalle autorità spagnole dovrebbero essere in grado di aiutare 423 ex dipendenti di piccole e medie imprese. La proposta è ora presentato per l´approvazione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell´Ue. Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor ha detto: "1,3 milioni dollari proposto per aiutare i lavoratori licenziati nel Paese Basco testimonianza della solidarietà dell´Unione europea nei confronti di coloro che pagano un tributo pesante alla crisi economica, perdendo il posto di lavoro. Gamma ´s di misure concrete proposte ha lo scopo di aiutarli a trovare un lavoro. " La domanda presentata dalla Spagna per 1.106 licenziamenti che si sono verificati nel 423 lavorazione dei metalli società con sedi in Paesi Baschi, nel nord della Spagna. Tra i lavoratori licenziati, 500 riceveranno l´assistenza del Feg al fine di trovare un lavoro il più presto possibile. Il pacchetto di misure comprende servizi come profilo, orientamento professionale, consigli per avviare un´impresa o avviare un´attività, diversi tipi di formazione e riqualificazione, le misure supporto quali l´assistenza nella ricerca di occupazione e indennità per la ricerca di lavoro e di altri incentivi. Il costo totale del dispositivo è stimato in 2 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di euro sarebbe a carico del Gef.  
   
   
EXPO 2015. NASCE IL COMITATO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE DEL COMUNE DI MILANO IL SINDACO PISAPIA E I RETTORI DELLE UNIVERSITÀ MILANESI FIRMANO IL PROTOCOLLO DI INTESA  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e i Rettori di sette Università milanesi hanno firmato il 18 ottobre a Palazzo Marino il Protocollo di Intesa per la costituzione del “Comitato Scientifico Internazionale per Expo 2015”. Per le Università erano presenti Enrico Decleva (Università degli Studi di Milano), Marcello Fontanesi (Università degli Studi Milano Bicocca), il prorettore vicario Franco Anelli (Università Cattolica del Sacro Cuore), Giovanni Puglisi (Iulm, Libera Università di Lingue e Comunicazione), Giovanni Azzone (Politecnico di Milano), Andrea Sironi (Università Commerciale Luigi Bocconi), il presidente Antonio Scala (Università Vita e Salute San Raffaele). “Ho deciso di dotare il Comune di Milano di un Comitato Scientifico allo scopo di dimostrare, attraverso la diffusione dei valori culturali, scientifici, sociali ed economici del tema di Expo, che l’Esposizione Universale milanese è molto di più della sola, e pur importante, realizzazione di grandi opere e servizi – ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia -. Viviamo tempi di cambiamenti epocali. Nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi rispetto ai 7 attuali. Occorre trovare soluzioni innovative per nutrire il Pianeta e garantire uno sviluppo sostenibile. Expo è il posto giusto per dibattere le strategie future. Con il supporto delle sue Università, delle loro eccellenze nel campo della ricerca, i loro network nazionali e internazionali, Milano vuole essere protagonista di un dibattito essenziale per un futuro dell’umanità più equo e più sicuro”. Expo 2015 rappresenta per la città di Milano una straordinaria opportunità, non solo per gli investimenti in termini di nuove infrastrutture e tecnologie, ma anche per la costruzione di una proposta culturale fondata sui contenuti e i valori del tema centrale “Nutrire il Pianeta – Energia per la vita”. Un contenuto strategico declinato in sette sottotemi: Scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare, Scienza e tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità, Innovazione della filiera agro-alimentare, Educazione alimentare, Alimentazione e stili di vita, Cibo e cultura, Cooperazione e Sviluppo nell’alimentazione. Il Comitato scientifico Internazionale del Comune di Milano, cui è affidato il compito di sviluppo e promozione del dibattito sui temi di Expo, sarà coordinato dalla Prof.ssa Claudia Sorlini (incaricata dal Sindaco per lo studio di fattibilità del Comitato) e vedrà la partecipazione attiva dei delegati dei Rettori delle sette università milanesi. Il Comitato avrà il compito di creare una rete nazionale e internazionale di associazioni, enti ed esperti con qualificate competenze che possano contribuire a promuovere e divulgare i contenuti di Expo. L’obiettivo è quello di supportare il Comune di Milano per delineare un percorso culturale e scientifico che coinvolga la società civile e per definire un programma di iniziative di accompagnamento a Expo 2015. In queste azioni verranno coinvolti, tra gli altri: il mondo della scienza, della tecnologia e della cultura, Ong lombarde, comunità straniere, fondazioni, associazioni ambientalistiche, associazioni di donne e di agricoltori, le imprese del settore agro-alimentare. Protocollo Di Intesa Tra Comune Di Milano E Università Degli Studi Di Milano, Università Degli Studi Di Milano Bicocca, Università Cattolica Del Sacro Cuore, Iulm - Libera Università Di Lingue E Comunicazione, Politecnico Di Milano, Universita’ Commerciale Luigi Bocconi e Università Vita E Salute San Raffaele per la costituzione del “Comitato Scientifico Internazionale per Expo 2015”. Comune Di Milano rappresentato dal Sindaco Giuliano Pisapia (di seguito il Comune) E Università Degli Studi Di Milano, rappresentata dal rettore prof. Enrico Decleva; Università Degli Studi Di Milano Bicocca, rappresentata dal rettore prof. Marcello Fontanesi; Università Cattolica Del Sacro Cuore, rappresentata dal prorettore Prof. Stefano Baraldi; Iulm - Libera Università Di Lingue E Comunicazione, rappresentata dal rettore prof. Giovanni Puglisi; Politecnico Di Milano, rappresentato dal rettore prof. Giovanni Azzone; Universita’ Commerciale Luigi Bocconi rappresentata dal rettore prof. Andrea Sironi; Università Vita E Salute San Raffaele rappresentata dal presidente prof. Antonio Scala (di seguito “le Università”); Premesso Che - nel mese di ottobre 2006, il Consiglio comunale di Milano, con propria deliberazione n. 82/2006, ha statuito di costituire il Comitato per la Candidatura di Milano quale sede dell’Esposizione Universale 2015; - sulla base del Dossier di Candidatura presentato, l’Assemblea Generale del Bureau International des Exposition (Bie), in data 31 marzo 2008, ha assegnato alla Città di Milano il compito di ospitare l’Esposizione Universale del 2015 con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”; - con D.p.c.m. 22 ottobre 2008 e s.M.i. Sono stati istituiti gli organi e i soggetti preposti alla attuazione dell’Esposizione Universale fra cui, in particolare, la Società Expo 2015 S.p.a., che ha il compito di realizzare le opere necessarie, nonché di organizzare e gestire l’evento; Considerato Che - L’esposizione Universale rappresenta per la città di Milano una straordinaria opportunità, non solo per gli investimenti in termini di nuove infrastrutture e tecnologie ma anche per la costruzione di una proposta culturale fondata sui contenuti e i valori del tema centrale, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, declinato nei seguenti sottotemi : 1. Scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare; 2. Scienza e tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità; 3. Innovazione della filiera agroalimentare; 4. Educazione alimentare; 5. Alimentazione e stili di vita; 6. Cibo e cultura; 7. Cooperazione e Sviluppo nell’alimentazione. - nell’attuale fase di realizzazione dell’evento è necessario dare sistematicità ai contenuti e ai valori immateriali delle tematiche dell’Expo, supportandone la promozione e diffusione, coinvolgendo soggetti portatori di reti culturali, sociali, artistiche, scientifiche, commerciali ed economiche, in grado di rilanciare la vocazione internazionale di Milano; - è stato elaborato uno studio di fattibilità per la costituzione da parte del Comune di Milano di un Comitato Scientifico Internazionale per la promozione e la diffusione dei contenuti di Expo 2015; - la proposta di costituzione del Comitato, prevede la partecipazione, accanto a componenti individuati dall’Amministrazione, di rappresentanti delle Università presenti sul territorio milanese (Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Iulm _ Libera Università di Lingue e Comunicazione, Politecnico di Milano, Università Commerciale Luigi Bocconi, Università Vita e Salute San Raffaele); - le Università sono state individuate quali Enti dotati delle competenze più idonee a supportare l’Amministrazione all’interno del costituendo Comitato, in considerazione dell’importante ruolo svolto nel contesto sociale, culturale e scientifico milanese; - Il sindaco di Milano con lettera inviata ai Rettori delle Università in data 29 giugno 2012 ha invitato formalmente all’adesione al costituendo Comitato Scientifico finalizzato a delineare un percorso culturale e scientifico che coinvolga la società civile e definire un programma di iniziative di accompagnamento all’Expo 2015; - È pertanto necessario formalizzare l’accordo ai sensi dell’art 15 della L.241/90, con le Università interessate, tramite la stipulazione di un Protocollo di intesa che, individuando una comune linea di azione, disciplini i reciproci impegni delle parti; - A seguito della stipulazione del Protocollo potrà essere costituito formalmente dal Sindaco – ai sensi dell’art. 3 commi 4 del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Milano -il Comitato Scientifico; Convengono Quanto Segue Art. 1 Le premesse sono parte integrante del presente Protocollo. Art. 2 Le Università si impegnano a partecipare al Comitato Scientifico Internazionale che sarà costituito dal Comune di Milano per lo sviluppo dei contenuti e dei valori del tema di Expo “Nutrire il Pianeta – Energia per la vita” e dei relativi sottotemi e per la loro diffusione attraverso eventi preparatori di tipo culturale e scientifico e attraverso iniziative di accompagnamento al 2015. Ciascuna Università individua un proprio rappresentante nel costituendo Comitato sulla base delle competenze ritenute più idonee rispetto ai temi dell’Expo 2015. La partecipazione al Comitato, gli spazi e le risorse interne di ciascuna Università si intendono messe gratuitamente a disposizione del Comitato Scientifico. La collaborazione si esplicherà nelle seguenti attività: § approfondimento e promozione del tema e dei sottotemi di Expo 2015 attraverso la proposta e organizzazione di incontri, seminari convegni e altre iniziative che vedano la partecipazione anche di altre università italiane e straniere, di centri di ricerca, Fondazioni e simili. Le iniziative saranno rivolte all’interno dell’università, ma soprattutto all’esterno a vari soggetti sociali, e potranno coinvolgere, tenendo conto dei vari interlocutori interessati al tema di Expo: mondo della scienza e della tecnologia e della cultura, Ong lombarde, comunità straniere presenti in città, fondazioni, associazioni ambientalistiche, associazioni di donne, associazioni degli agricoltori, la federazione dell’industria alimentare e simili ; § messa a disposizione delle reti esistenti tra università e centri di ricerca per svolgere attività di avvicinamento ad Expo a livello internazionale e ampliare il coinvolgimento dei partecipanti di elevato prestigio scientifico e culturale; § promozione di Expo2015 presso le altre università del pianeta da parte di docenti in occasione di eventi scientifici e culturali di livello internazionale e da parte degli studenti durante gli stage, utilizzando materiale predisposto per la divulgazione; § messa a disposizione di spazi e supporto organizzativo per lo svolgimento di eventi sulle tematiche Expo ed in generale per le attività connesse ai lavori del Comitato scientifico; § individuazione di referenti per il supporto tecnico e amministrativo alle attività del Comitato scientifico. Art. 3 Il Comune di Milano si impegna a costituire il Comitato Scientifico per Expo 2015 nominando formalmente il coordinatore, i componenti individuati dalle Università e i componenti di propria designazione e un componente designato da Società Expo 2015 Spa. Il Comune si impegna inoltre a: § fornire un sostegno economico per eventuali iniziative concordate all’interno del Comitato non attivabili con le sole risorse interne, nei limiti degli stanziamenti disponibili in Bilancio; § individuare al proprio interno il personale tecnico-amministrativo di riferimento per il funzionamento del Comitato; § regolamentare il funzionamento e garantire il supporto organizzativo per l’attività del Comitato; § mettere a disposizione strumenti per la comunicazione delle iniziative del Comitato. Art. 4 Ciascuna delle parti del presente protocollo si impegna a mantenere la segretezza e la proprietà delle informazioni riservate di cui venisse a conoscenza nel corso delle attività del Comitato. Art. 5 La durata del presente protocollo di intesa deve intendersi fino al termine dell’evento Expo 2015. Per il Comune Di Milano Giuliano Pisapia; per l’ Università Degli Studi Di Milano prof. Enrico Decleva; per l’ Università Degli Studi Di Milano Bicocca prof. Marcello Fontanesi; per l’ Università Cattolica Del Sacro Cuore prof. Stefano Baraldi; per Iulm - Libera Università Di Lingue E Comunicazione prof. Giovanni Puglisi; per il Politecnico Di Milano prof. Giovanni Azzone; per l’Universita’ Commerciale Luigi Bocconi prof. Andrea Sironi; per l’Università Vita E Salute San Raffaele prof. Antonio Scala.  
   
   
MERLONI: MISE, FIRMATO NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Roma, 22 ottobre 2012 - Il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e i Presidenti delle Regioni Marche e Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, hanno firmato oggi, nella sede del Dicastero di Via Veneto, l’accordo di programma che rimodula l’intervento di reindustrializzazione dell’area di crisi industriale del Gruppo A. Merloni. Con la rimodulazione, le Amministrazioni interessate adeguano i contenuti dell’accordo di programma siglato due anni fa al nuovo scenario che si è prospettato in seguito alla chiusura della procedura di vendita della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria alla società J&p Industries spa. Se con la nuova iniziativa imprenditoriale si è consentito di avviare il riassorbimento di circa 700 lavoratori, con la rimodulazione dell’accordo di programma si intensificano gli sforzi da parte delle istituzioni centrali e locali per riassorbire gli altri lavoratori colpiti dalla crisi e per riqualificare le aziende dell’indotto. In questo modo viene aggiornato il testo dell’accordo di programma del 2010 adeguandolo alla riforma introdotta con il decreto cosiddetto ‘Cresci Italia’ del giugno scorso. Con questa nuova disciplina la società Invitalia assume un ruolo di manager del Progetto di riconversione dell’area, con compiti e tempi ben definiti e le risorse nazionali vengono concentrate per i progetti di sviluppo imprenditoriale dell’area e per intensificare il sostegno a chi assume personale della ex A. Merloni in amministrazione straordinaria.  
   
   
INDUSTRIA, LA TOSCANA REAGISCE. TAVOLA ROTONDA UNISCE MONDO PRODUTTIVO, BANCHE ISTITUZIONI  
 
 Firenze, 22 ottobre 2012 – La crisi c’è ancora, ma qualcosa si muove. E il sistema produttivo toscano si mostra più dinamico e capace di riposizionarsi sui mercati internazionali rispetto alla media del paese. A dirlo sono i numeri dell’indagine “Industria toscana. La crisi dei mercati e le reazioni” fatta dal Met (Monitoraggio, economia, territorio) e presentata il 18 ottobre in Regione nell’ambito delle attività del Por Creo Fesr 2007-2013. Nell’esposizione dei risultati fatta dall’economista Raffaele Brancati, emerge una regione dove, con l’eccezione del primo anno di crisi, sono sempre di più le aziende che operano sui mercati internazionali: nel 2011 erano il 23% ,a fronte di una quota nazionale ferma al 17,8%. Dopo il calo del 2009, tornano ad aumentare le imprese impegnate in attività di Ricerca &Sviluppo (6,3% del totale delle imprese industriali nel 2011). In tema di agevolazioni pubbliche, nell’ultimo biennio di rilevazione (2010-11), il 51,6% delle risorse elargite è andato a finanziare progetti di ricerca e sviluppo, una quota ben superiore a quella nazionale (38,9%). E’ da questo contesto che ha preso le mosse la tavola rotonda, introdotta e conclusa dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, che ha visto la partecipazione, ai massimi livelli, di tutte le componenti del mondo produttivo e creditizio: un intenso dibattito cui hanno partecipato Alessandro Profumo (Mps), Alessio Gramolati (Cgil), Vincenzo Poerio (Azimut Benetti), Angelo Riccaboni (Università di Siena), Valter Tamburini (Cna Toscana). Un dibattito che, una volta tanto, come sottolineato dagli oratori, non ha avuto il senso di un incontro simbolico ma di una reale volontà di unire le forze per uscire insieme dalla crisi e innescare in Toscana un solido e duraturo sviluppo. Una novità sottolineata dall’assessore Simoncini che ha tirato le fila di una discussione che, pur prendendo le mosse dall’indagine che indica, nella nostra regione, un maggior dinamismo delle piccole e medie imprese e una maggiore difficoltà della grande industria, “ha superato una sterile contrapposizione fra piccola e grande per concentrarsi, costruttivamente, sui possibili correttivi, che dovranno puntare su tre fattori chiave: internazionalizzazione, innovazione e ricerca, reti”. “Se il dinamismo delle piccole imprese trova un freno nella dimensione ridotta, è necessario puntare – ha detto Simoncini – su reti, filiere, strumenti che aiutino ad aumentare la capacità di fare sistema, in altre parole di fare massa critica per reggere sui mercati internazionali. E’ in questo quadro che grande industria e piccola e media possono crescere insieme”. Lo dimostrano, ricorda ancora Simoncini, esempi virtuosi e tutti toscani, come la filiera che fa capo ad Azimut Benetti di cui ha parlato l’amministratore delegato dei cantieri Vincenzo Poerio, ma anche come la filiera della pelle e dell’abbigliamento, cresciuta in questi anni nonostante la crisi. ”E la Regione – ricorda l’assessore – è al contempo impegnata ad attrarre nuove presenze industriali, anche con le nuove strutture operative presso la Presidenza e con gli strumenti previsti dalla recente legge sulla competitività”. “Un altro tema importante – ha sottolineato l’assessore – direttamente collegato alla necessità perentoria di innovare, è quello dello scambio di competenze, dell’incrocio sempre più stretto fra mondo della ricerca e mondo produttivo. Su questo, così come sulla formazione che si sta proprio in questi mesi ridisegnando, la Regione ha in questi anni molto investito, con la costruzione dei poli e dei distretti tecnologici e siamo pronti su questo a coinvolgere, oltre alle imprese, alle Università e al mondo della ricerca, anche il sistema bancario”. Sistema bancario autorevolmente rappresentato oggi dal presidente di Mps Alessandro Profumo che ha voluto sottolineare quanto anche la ricerca Met ha messo in luce, ovvero un comportamento mediamente “più generoso” delle banche toscane rispetto a quello del resto del paese nei confronti di imprese che presentano, tuttora, una “struttura finanziaria non ottimale”. Risultati significativi, ha puntualizzato a questo proposito Brancati, sono stati raggiunti sul fronte finanziario. “La Toscana, anche grazie alla concessione di garanzie e altre forme di sostegno al credito anche da parte della Regione, si distingue per una stretta creditizia più contenuta rispetto a quanto osservato in altre regioni”. Quanto agli strumenti in campo e alle ricette future, Simoncini ha ribadito nelle sue conclusioni che la Toscana fa sì la sua parte (“lavoro e sviluppo sono priorità assolute anche nella preparazione del bilancio 2013”), ma con le difficoltà crescenti legate ad un bilancio sempre più penalizzato dai tagli (su 1 miliardo e 200 milioni di risorse libere, si prevede un ulteriore taglio di circa 350 milioni). Ma non è tutto. Accanto agli incentivi e alle misure per tenuta sociale (sostegno al reddito e garanzie al credito) e crescita competitiva dell’economia, si sta lavorando per garantire un adeguato flusso finanziario anche per il prossimo periodo dei fondi europei, che continueranno ad essere essenziali per il finanziamento delle politiche per lo sviluppo. “Ma tutto questo non basterà se non verrà accompagnato da una politica industriale da parte del governo, che non può puntare solo sul rigore ma dovrà, nei tempi più brevi possibili, agire con iniziative e strumenti per favorire la ripresa”.  
   
   
RIQUALIFICARE E RICOLLOCARE, ESPERIENZE A CONFRONTO PER NUOVE PROSPETTIVE GETTARE UN PONTE VERSO LE NUOVE REGOLE SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI ANCHE PASSANDO PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA RICOLLOCAZIONE DEI LAVORATORI. SE NE PARLERÀ LUNEDÌ IN ASSOLOMBARDA IN UN CONVEGNO A CUI INTERVERRÀ IL MINISTRO ELSA FORNERO  
 
 Milano, 22 ottobre 2012 - Riqualificare e ricollocare? Temi decisamente caldi, tanto per le imprese, quanto per i lavoratori. Perché la situazione di crisi impone di realizzare interventi in questi ambiti. E perché la riforma del lavoro, con le novità sull’assetto degli ammortizzatori sociali, comporta un ripensamento complessivo delle modalità di azione. Per dare una mano alle aziende ad attrezzarsi per affrontare i cambiamenti normativi all’orizzonte, Assolombarda ha organizzato un convegno che si terrà lunedì 22 ottobre dalle ore 9.30 alle 13.00. L’obiettivo è quello di ‘gettare un ponte’ verso le nuove regole, attraverso il confronto con le istituzioni locali, l’analisi dei casi aziendali, il contributo delle società di outplacement e l’intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, che chiuderà i lavori insieme al Presidente di Assolombarda Alberto Meomartini. Alla base di questo incontro, ulteriore tappa di un percorso dedicato al cambiamento di scenario dettato dalla riforma del lavoro a cui Assolombarda ha già dedicato diversi appuntamenti, la convinzione che l’innalzamento dei livelli occupazionali è certamente legato al superamento della situazione di crisi, ma anche alla capacità di tutti gli attori in campo a fare rete per delineare interventi che favoriscano l’occupabilità dei lavoratori e rendano più efficiente il funzionamento del mercato del lavoro.  
   
   
VOLATILITA’ DEI MERCATI E RISCHIO CONTAGIO TURBANO I SONNI DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Un sondaggio effettuato da Natixis Global Asset Management (Ngam) presso circa 500 investitori istituzionali a livello internazionale mette in evidenza l’attuale momento di difficoltà dovuto alla crisi, i principali timori e i cambiamenti intervenuti nelle scelte di investimento e nella costruzione dei portafogli. In un mondo stravolto dalla crisi finanziaria, le regole di investimento generalmente acquisite oggi non sono più valide. La maggioranza degli investitori istituzionali dei vari Paesi ha sottolineato, infatti, l’inadeguatezza delle tradizionali metodologie di investimento nel rispondere alle mutate condizioni di mercato e si sta orientando verso approcci che permettano al contempo la crescita del capitale nel lungo periodo e un controllo più efficiente del rischio di portafoglio. E il rischio è anche una delle principali paure degli investitori istituzionali in Italia, dove il 40% è turbato dall’aumento della volatilità e della rischiosità. Per il 17%, infatti, la preoccupazione principale è la capacità di reagire velocemente all’estrema volatilità dei mercati, per il 13% il possibile contagio causato dalla crisi e sempre per il 13% il manifestarsi di rischi imprevisti nel proprio portafoglio. E tale situazione giustifica la prudenza registrata nei portafogli. In media, gli istituzionali italiani detengono la quota maggiore dei propri asset in categorie che hanno una volatilità minore come obbligazioni (34%) e liquidità (16%), rispetto ad investimenti più legati ai movimenti di mercato come le azioni (18%), agli investimenti alternativi (hedge fund, private equity e venture capital) che rappresentano il 9% del portafoglio o ad asset reali come obbligazioni legate all’inflazione, materie prime e immobiliare (8%). Le tre variabili economiche che risultano determinare maggiormente le scelte di investimento degli istituzionali sono la crisi finanziaria europea (70%), la crescita economica (57%) e i livelli del debito sovrano dei vari paesi (54%). “Gli investitori istituzionali sentono con sempre maggiore enfasi l’esigenza di coniugare la protezione dei propri asset e la crescita del capitale nel lungo periodo, cercando di minimizzare i rischi associati all’estrema volatilità”, afferma Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management. “Per sette investitori su dieci la gestione del rischio di portafoglio risulta essere ancor più importante della gestione della volatilità dei mercati”, precisa Bottillo. Gestione del rischio - La quasi totalità degli investitori italiani intervistati (80%) ha saputo reagire alle mutate condizioni economiche modificando il proprio approccio alla gestione del rischio e il 64% è convinto che il modello adottato sia quello corretto per l’attuale fase di mercato. Per il 93% la chiave per gestire il rischio di portafoglio in maniera efficiente è aumentare l’esposizione verso asset non correlati all’andamento dei mercati. Rimane comunque una percentuale abbastanza elevata (33%) di investitori secondo cui il rischio non può essere gestito in modo efficiente a causa della volatilità dei mercati. Investire in strategie alternative - Due terzi degli istituzionali ritengono sia necessario sostituire le tradizionali tecniche di costruzione del portafoglio e di diversificazione e il 63% considera le asset class tradizionali eccessivamente correlate, tanto che il 57% ritiene essenziale investire in strategie alternative per riuscire a sovraperformare i mercati. Degli intervistati che hanno già in portafoglio investimenti alternativi, l’83% è soddisfatto dei rendimenti ottenuti. “I risultati del sondaggio confermano come gli investitori istituzionali italiani ricerchino soluzioni e strumenti adatti a minimizzare l’impatto della volatilità, attraverso un’esposizione agli investimenti alternativi e l’impiego di tecniche di investimento non correlate, come l’hedging e le strategie long/short, uniti a un utilizzo più efficiente delle tradizionali asset class”, sottolinea Antonio Bottillo. “Questa esigenza è ancora più forte se consideriamo che il 90% degli intervistati ha dichiarato di ritenere l’attuale incertezza sui mercati come la nuova situazione di normalità con cui confrontarsi d’ora in poi”. “Gli investitori professionali sono sempre più alla ricerca di soluzioni efficaci per la volatilità e il rischio in grado di generare ritorni duraturi in condizioni di mercato difficili” afferma Hervé Guinamant, President e Chief Executive Officer di Natixis Global Asset Management, International Distribution. “L’interesse verso portafogli diversificati che utilizzano strategie alternative è un trend comune che abbiamo evidenziato in tutti i Paesi nei quali è stata condotta la survey”. Impatti della nuova regolamentazione - Per il 77% degli intervistati una delle conseguenze inattese di una riforma finanziaria globale potrebbe essere una diminuzione di trasparenza, anziché un miglioramento di essa e per il 70% potrebbe addirittura aumentare i rischi sistemici. Una netta maggioranza degli istituzionali italiani (70%) concorda, inoltre, che una regolamentazione dei meccanismi mark-to-market potrebbe impedire agli investitori di ottenere benefici dall’andamento dei mercati. Metodologia - Il sondaggio è stato effettuato da Onresearch attraverso interviste telefoniche a 30 investitori istituzionali italiani tra giugno e luglio 2012. Gli investitori istituzionali intervistati gestiscono o amministrano fondi pensione, fondi di fondi, riserve assicurative, fondazioni. Il livello medio di asset gestiti dagli intervistati italiani è di 5,5 miliardi di Euro. La ricerca fa parte di una survey internazionale condotta da Natixis Global Asset Management tra 482 investitori istituzionali di 13 Paesi in Europa, Asia, Stati Uniti, Regno Unito e Medio Oriente.  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO PIEMONTESE  
 
Torino, 22 ottobre 2012 - “I dati non sono inattesi, viviamo tutti i giorni nella realtà della crisi e quindi ci rendiamo conto di come girino le cose e di come i nostri imprenditori quotidianamente debbano cavarsela in un contesto dove il Governo Monti li spreme per fare cassa”. E’ questa la dura opinione di Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo economico della Regione Piemonte, espressa il 18 ottobre a Torino in occasione del convegno dedicato alla presentazione del Rapporto annuale 2011 e dell’Indagine congiunturale del primo semestre 2012 sull’artigianato piemontese. Dai numeri del Rapporto 2011, in estrema sintesi, si riscontra che, a fronte di una perdita significativa di occupati, il numero delle imprese è rimasto pressoché stabile con una struttura imprenditoriale che si è indebolita ulteriormente. E anche i dati dell’Indagine congiunturale relativa al primo semestre 2012 non lasciano spazio all’ottimismo: dalla seconda metà del 2011 i saldi aumento-diminuzione relativi all’andamento di domanda, fatturato, occupazione delle imprese hanno ripreso a peggiorare, una dinamica che è risultata in ulteriore rafforzamento nella prima parte dell’anno in corso. “Seppur negativi - ha aggiunto Giordano - questi dati sono uno stimolo fortissimo per rilanciare la competitività dell’intero comparto. Dobbiamo però dare ai nostri artigiani risposte adeguate e non aumentare, come fa il Governo centrale, la pressione fiscale che strangola lo sviluppo. Per favorire i nostri imprenditori vogliamo lavorare in tre direzioni: internazionalizzazione, aumento dell’accesso al credito e sburocratizzazione. Nel primo caso, una scelta strategica che metteremo in atto con l’aiuto del Ceip, il Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte, aiuteremo gli artigiani a promuovere e vendere sui mercati stranieri i nostri prodotti. Nel secondo stiamo preparando un piano straordinario per l’acceso al credito tramite il sistema dei Confidi, un’azione che ha lo scopo di dare ossigeno alle aziende. Infine lavoriamo nella direzione del taglio della burocrazia proponendo l’eliminazione dell’albo artigiano per dirottare le risorse oggi impiegate direttamente verso le esigenze della nostre aziende”.  
   
   
INDUSTRIA, LA TOSCANA REAGISCE TAVOLA ROTONDA UNISCE MONDO PRODUTTIVO, BANCHE ISTITUZIONI  
 
Firenze, 22 ottobre 2012 - La crisi c’è ancora, ma qualcosa si muove. E il sistema produttivo toscano si mostra più dinamico e capace di riposizionarsi sui mercati internazionali rispetto alla media del paese. A dirlo sono i numeri dell’indagine “Industria toscana. La crisi dei mercati e le reazioni” fatta dal Met (Monitoraggio, economia, territorio) e presentata il 19 ottobre in Regione nell’ambito delle attività del Por Creo Fesr 2007-2013. Nell’esposizione dei risultati fatta dall’economista Raffaele Brancati, emerge una regione dove, con l’eccezione del primo anno di crisi, sono sempre di più le aziende che operano sui mercati internazionali: nel 2011 erano il 23% ,a fronte di una quota nazionale ferma al 17,8%. Dopo il calo del 2009, tornano ad aumentare le imprese impegnate in attività di Ricerca &Sviluppo (6,3% del totale delle imprese industriali nel 2011). In tema di agevolazioni pubbliche, nell’ultimo biennio di rilevazione (2010-11), il 51,6% delle risorse elargite è andato a finanziare progetti di ricerca e sviluppo, una quota ben superiore a quella nazionale (38,9%). E’ da questo contesto che ha preso le mosse la tavola rotonda, introdotta e conclusa dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, che ha visto la partecipazione, ai massimi livelli, di tutte le componenti del mondo produttivo e creditizio: un intenso dibattito cui hanno partecipato Alessandro Profumo (Mps), Alessio Gramolati (Cgil), Vincenzo Poerio (Azimut Benetti), Angelo Riccaboni (Università di Siena), Valter Tamburini (Cna Toscana). Un dibattito che, una volta tanto, come sottolineato dagli oratori, non ha avuto il senso di un incontro simbolico ma di una reale volontà di unire le forze per uscire insieme dalla crisi e innescare in Toscana un solido e duraturo sviluppo. Una novità sottolineata dall’assessore Simoncini che ha tirato le fila di una discussione che, pur prendendo le mosse dall’indagine che indica, nella nostra regione, un maggior dinamismo delle piccole e medie imprese e una maggiore difficoltà della grande industria, “ha superato una sterile contrapposizione fra piccola e grande per concentrarsi, costruttivamente, sui possibili correttivi, che dovranno puntare su tre fattori chiave: internazionalizzazione, innovazione e ricerca, reti”. “Se il dinamismo delle piccole imprese trova un freno nella dimensione ridotta, è necessario puntare – ha detto Simoncini – su reti, filiere, strumenti che aiutino ad aumentare la capacità di fare sistema, in altre parole di fare massa critica per reggere sui mercati internazionali. E’ in questo quadro che grande industria e piccola e media possono crescere insieme”. Lo dimostrano, ricorda ancora Simoncini, esempi virtuosi e tutti toscani, come la filiera che fa capo ad Azimut Benetti di cui ha parlato l’amministratore delegato dei cantieri Vincenzo Poerio, ma anche come la filiera della pelle e dell’abbigliamento, cresciuta in questi anni nonostante la crisi. ”E la Regione – ricorda l’assessore – è al contempo impegnata ad attrarre nuove presenze industriali, anche con le nuove strutture operative presso la Presidenza e con gli strumenti previsti dalla recente legge sulla competitività”. “Un altro tema importante – ha sottolineato l’assessore – direttamente collegato alla necessità perentoria di innovare, è quello dello scambio di competenze, dell’incrocio sempre più stretto fra mondo della ricerca e mondo produttivo. Su questo, così come sulla formazione che si sta proprio in questi mesi ridisegnando, la Regione ha in questi anni molto investito, con la costruzione dei poli e dei distretti tecnologici e siamo pronti su questo a coinvolgere, oltre alle imprese, alle Università e al mondo della ricerca, anche il sistema bancario”. Sistema bancario autorevolmente rappresentato oggi dal presidente di Mps Alessandro Profumo che ha voluto sottolineare quanto anche la ricerca Met ha messo in luce, ovvero un comportamento mediamente “più generoso” delle banche toscane rispetto a quello del resto del paese nei confronti di imprese che presentano, tuttora, una “struttura finanziaria non ottimale”. Risultati significativi, ha puntualizzato a questo proposito Brancati, sono stati raggiunti sul fronte finanziario. “La Toscana, anche grazie alla concessione di garanzie e altre forme di sostegno al credito anche da parte della Regione, si distingue per una stretta creditizia più contenuta rispetto a quanto osservato in altre regioni”. Quanto agli strumenti in campo e alle ricette future, Simoncini ha ribadito nelle sue conclusioni che la Toscana fa sì la sua parte (“lavoro e sviluppo sono priorità assolute anche nella preparazione del bilancio 2013”), ma con le difficoltà crescenti legate ad un bilancio sempre più penalizzato dai tagli (su 1 miliardo e 200 milioni di risorse libere, si prevede un ulteriore taglio di circa 350 milioni). Ma non è tutto. Accanto agli incentivi e alle misure per tenuta sociale (sostegno al reddito e garanzie al credito) e crescita competitiva dell’economia, si sta lavorando per garantire un adeguato flusso finanziario anche per il prossimo periodo dei fondi europei, che continueranno ad essere essenziali per il finanziamento delle politiche per lo sviluppo. “Ma tutto questo non basterà se non verrà accompagnato da una politica industriale da parte del governo, che non può puntare solo sul rigore ma dovrà, nei tempi più brevi possibili, agire con iniziative e strumenti per favorire la ripresa”.  
   
   
MOVIMPRESE III TRIMESTRE 2012: IN PIEMONTE SI CONTANO 463.923 IMPRESE A FINE SETTEMBRE 2012  
 
 Torino, 22 ottobre 2012 - Si arresta, nel Iii trimestre del 2012, il dinamismo del sistema imprenditoriale piemontese. Tra luglio e settembre, infatti, il bilancio demografico rilevato attraverso i registri camerali ha censito 5.128 nuove iscrizioni, numero inferiore sia rispetto a quello registrato nel trimestre precedente, sia rispetto al Iii trimestre del 2011, quando le iscrizioni ammontavano a 5.710. Le cessazioni, valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, si sono attestate a quota 4.750, risultando in diminuzione rispetto alle 5.548 registrate nel Ii trimestre dell’anno, ma in aumento rispetto alle 4.645 registrate nel periodo luglio-settembre del 2011. Il saldo del Iii trimestre 2012 risulta, pertanto, pari a +378 unità, un terzo circa di quello registrato un anno fa. Il bilancio tra imprese “nate” e imprese “cessate” si traduce, così, in un tasso di crescita del +0,08%, dato inferiore sia rispetto a quello registrato a livello medio nazionale (+0,24%), sia rispetto al risultato piemontese manifestato nello stesso trimestre dell’anno precedente (+0,23%). La sostanziale stagnazione registrata a livello complessivo regionale è il frutto di tassi di crescita piatti registrati in tutte le province del territorio: Novara e Alessandria manifestano i risultati migliori, registrando tassi di crescita pari rispettivamente al +0,25% e +0,20%, seguite da Torino (+0,10%) e Vercelli (+0,08%). Una crescita nulla contraddistingue le performances di Asti(+0,02%) e Cuneo (-0,02%). Risultano più negativi i dati delle province di Biella e del Verbano Cusio Ossola, che registrano entrambe un tasso di crescita del -0,06%. "Il tessuto imprenditoriale piemontese arranca. Sembra aver perso quella fiducia e quel coraggio che da decenni caratterizzano il nostro ´saper fare impresa´. Ma non ci possiamo arrendere. Spetta a noi, insieme a tutto il sistema politico e istituzionale, mettere sul tavolo efficaci sistemi per arginare l’emorragia che sta colpendo in particolar modo le piccole aziende, più fragili e meno strutturate. Questo vuol dire scommettere e gettare le basi per una vera ripresa del nostro futuro economico” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. Sotto il profilo delle forme giuridiche si evidenzia un andamento leggermente negativo per le imprese individuali, il cui tasso di crescita mostra il segno meno (-0,05%). Risultano ancora positivi, sebbene prossimo allo zero, i tassi di crescita delle società di capitale (+0,44%), delle società di persone (+0,10%) e delle altre forme giuridiche (+0,88%). Valutando le variazioni trimestrali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come il comparto del turismo abbia, ancora una volta, registrato la variazione positiva più consistente (+0,41%), seguito dal settore degli altri servizi (+0,15%). Sostanzialmente stabile il dato relativo al commercio (+0,11%), mentre appaiono in flessione i risultati degli altri principali comparti. L’industria in senso stretto registra una variazione di stock negativa sul Ii trimestre 2012 (-0,14%); analogo andamento caratterizza il comparto delle costruzioni (-0,08%). Anche per quanto riguarda il settore agricolo lo stock di imprese registrate a fine settembre 2012 risulta inferiore a quello del 30 settembre dello stesso anno (-0,11%).  
   
   
MILANO: "FARE RETE" PER COMBATTERE LA CRISI  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Si tiene oggi dalle ore 9.00 alle 13.00 presso Palazzo Mezzanotte, P.zza degli Affari, 6 – Milano, l’incontro tra la Camera di Commercio di Milano e le imprese milanesi, che avrà come tematica il “fare rete”, cioè il superare le individualità delle singole imprese, e cooperare in sinergia verso obiettivi condivisi, un modo questo, anche per far fronte alla crisi e creare una nuova Italia più forte e competitiva. Il 22 ottobre dunque, imprenditori, economisti e istituzioni si ritrovano per presentare le alleanze tra imprese e proporre strumenti concreti per superare la crisi e rilanciare l’economia. L’evento si svolgerà in contemporanea sia alla Camera di Commercio di Milano che di Firenze.  
   
   
LAVORO: LE PROPOSTE DELLE IMPRESE PER I GIOVANI TALENTI NELLA GIORNATA “SCOPRITALENTI” DI FONDAZIONE SODALITAS 10 IMPRESE LEADER INCONTRANO UN GRUPPO DI GIOVANI PROMETTENTI E PRESENTANO APPROCCI DI SUCCESSO PER VALORIZZARE IL TALENTO IN AZIENDA.  
 
 Milano, 22 ottobre 2012 – Confronti con giovani talenti di paesi stranieri, blog di discussione tra candidati e Manager d’azienda, formazione intensiva e programmi di job rotation. Questi alcuni degli approcci sviluppati dalle 10 imprese partecipanti alla Iii edizione di Scopritalenti, l’evento con cui Fondazione Sodalitas offre ogni anno dal 2009 ad un gruppo selezionato di giovani di talento l’opportunità di proporsi a un pool di imprese leader di mercato. “In Italia spesso sono proprio i giovani con maggior potenziale quelli che faticano a entrare nel mercato del lavoro, non sempre capace di riconoscere e valorizzare il talento - ha dichiarato Roberto Ramasco, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas. – Per superare questa difficoltà tutti gli attori coinvolti - imprese, scuole e istituzioni pubbliche – dovrebbero sviluppare insieme approcci innovativi di partnership che possano dare ai giovani più dotati opportunità di inserimento e crescita professionale che oggi sono ancora insufficienti”. “La giornata di oggi – ha proseguito Ramasco - ha testimoniato che esperienze eccellenti esistono già e funzionano: si tratta di diffonderle e metterle a sistema”. Va in questa direzione la giornata Scopritalenti, che quest’anno ha coinvolto 10 imprese aderenti a Fondazione Sodalitas: Abb, Dnv Business Assurance, Italcementi, Leroy Merlin, Pirelli, Randstad Italia, Sandvik, Siemens, Schindler, Ubs (Italia). Ognuna di queste aziende ha incontrato individualmente un gruppo di 35 giovani neodiplomati e neolaureati eccellenti selezionati nell’ambito di Giovani&impresa, il programma nazionale con cui dal 2000 Fondazione Sodalitas ha preparato al mondo del lavoro oltre 22.000 studenti grazie all’erogazione di più di 11.000 ore di formazione gratuita tenute da oltre 100 formatori esperti. Patrizia Origoni, Marketing Manager di Randstad, che ospita la giornata di Scopritalenti sin dalla sua prima edizione, ha dichiarato: “Nel contesto economico attuale caratterizzato dalla nuova riforma del lavoro, l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro sembra essere maggiormente agevolato da alcune forme contrattuali quali, soprattutto, l’apprendistato. Randstad si pone sempre più, anche in questo periodo di svolta,come ponte tra i neodiplomati, neolaureati e le aziende. Attraverso questa giornata Randstad si conferma parte attiva nel segnalare e nel selezionare giovani talenti, fornendo consigli, opportunità e occasioni di scambio e confronto con le aziende coinvolte nel progetto”. Favorire il contatto tra i giovani talenti e le aziende è un contributo ad affrontare il problema drammatico dell’occupazione giovanile in Italia. I dati, presentati da Randstad nel corso della giornata, parlano chiaro. Tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 593mila. Il tasso di disoccupazione giovanile tocca il 34,5 % contro una media europea del 22,8% (dato Istat, Agosto 2012). Più di 2 milioni sono i Neet (not in employment, education or training), il 24% tra i 15 e i 29 anni, dato in crescita di mese in mese, e il 28,8% nella fascia 25-30 anni (Cnel). A ciò si aggiunge il problema della mancata corrispondenza tra competenze richieste dalle aziende e indirizzi di studio dei candidati, che ha come conseguenza il primato italiano d’attesa dei giovani nel conseguimento del loro primo impiego: 25,5 mesi (44,8 se a tempo indeterminato). A fronte di ciò, in seguito alla riforma Fornero si è riscontrato tuttavia un recente aumento di iscrizioni agli istituti professionali (+0,4% Miur). Un altro dato positivo è inoltre il progressivo aumento dell’interesse dei ragazzi per il settore tecnologico (informatica e Tlc) e per quello della chimica e della biotecnologia. I Programmi Delle Imprese Per L’inserimento Dei Giovani - Le imprese che hanno partecipato alla Iii edizione di Scopritalenti hanno avviato iniziative e programmi dedicati ai giovani e al loro inserimento in azienda. Eccone alcuni esempi. Il “Global Enterprise Project” (Gep) di Siemens, un programma internazionale rivolto a studenti delle scuole secondarie superiori che partirà in Italia alla fine del mese. L´iniziativa – che si svilupperà in 3 anni e coinvolgerà più di 40.000 studenti tra i 15 e i 18 anni - è nata da un obiettivo della Commissione Europea ed è promosso dalla Ert (European Round Table). Gli studenti che vi parteciperanno saranno coinvolti in competizioni a livello nazionale ed europeo guidati dai manager delle aziende partecipanti, che terranno interventi in aula ed incontri tematici a titolo volontario. Siemens in particolare, oltre a proporre approfondimenti e lezioni, farà “lavorare” i ragazzi - dopo un adeguato training e affiancati da personale esperto - nella costruzione e gestione di una piccola loro impresa. I percorsi di selezione ed Employer branding di Leroy Merlin, che propone ai neolaureati un percorso di formazione specifico (“Percorso Allievi Capo Settore”) della durata di 15 mesi, ai termini dei quali poter ricoprire il ruolo di Capo Settore, cioè il primo ruolo manageriale all’interno dell’organizzazione di un punto vendita. In Leroy Merlin il Capo Settore ha la responsabilità delle risorse economiche e delle risorse umane di un settore merceologico gestendo le dinamiche commerciali ed una squadra di collaboratori verso la costante crescita della soddisfazione dei clienti. Il percorso di inserimento prevede l´accompagnamento di un Capo Settore Tutor dedicato e formazione in aula, oltre al lavoro quotidiano “sul campo”. Leroy Merlin ha inoltre da poco inaugurato un sito dedicato al lavoro dei propri dipendenti e delle persone interessate ad entrare in azienda. Lavoro.leroymerlin.it è un sito dalla struttura modulare, predisposto alla condivisione e alla diffusione sui canali della rete, con una sezione di “Network” che rimanda direttamente ai principali canali social dell´azienda, tra cui Facebook, Twitter e Youtube. La chat che è stata implementata permette inoltre agli aspiranti collaboratori di entrare in contatto con i responsabili dell’azienda, che si mettono a disposizione per rispondere alle loro domande. Le visite aziendali di Sandvik. L’azienda propone infatti regolarmente visite aziendali sia presso il proprio impianto produttivo di San Polo (Pc) che presso quello di Rovereto (Tn). Oltre a ciò organizza presso il proprio Centro Ricerca & Sviluppo a Rovereto dei percorsi sulle strategie di fresatura con studenti del Politecnico di Milano. Per gli studenti universitari l´azienda organizza anche workshop e incontri prettamente tecnici in cui capire come il sapere acquisito nel proprio percorso di studi possa essere speso efficacemente con l´ingresso in azienda. Il Programma “Junior Engineer Trainees” (Jet) di Italcementi pensato per favorire l’inserimento dei neolaureati in Ingegneria (in prevalenza Meccanica, Chimica, Civile, Gestionale) e in Chimica Industriale per permettere loro di acquisire il know-how tecnico specifico del mestiere del “cementiere”. Ad accompagnare i neolaureati in questo percorso – della durata di 5 mesi tra giornate di “Aula” e “On the job” (tra Italia,francia, Spagna) - vi sono sia esperti e Tutor Interni al Gruppo che docenti del Mip Politecnico di Milano. L’azienda ha ideato un percorso di formazione ed inserimento anche per i neodiplomati (spec. Meccanica, Chimica, Elettronica). A loro viene offerta la possibilità di apprendere il mestiere del Manutentore attraverso: l´affiancamento a un Tutor in almeno 2 Cementerie in Italia; momenti di apprendimento teorico in aula e di confronto con altri colleghi; formazione tecnica all’esterno dell’azienda. Il percorso ha una durata di 12 mesi e può concludersi con un´assunzione. Il percorso Scdp di Schindler. Ai candidati l’azienda propone inizialmente una 3 giorni di full immersion nella realtà aziendale, integrata da un corso intensivo dedicato alla conoscenza dell’azienda e alle tematiche/competenze ritenute peculiari. Il primo anno di esperienza lavorativa reale è denominato fase di "Kick-start” e prevede brevi rotazioni funzionali in ambito Vendite, Servizi e Montaggi. Queste rotazioni espongono al contatto con clienti, processi, operazioni e al futuro gruppo di lavoro. Durante il secondo anno in Schindler si viene assegnati ad un progetto di "Action Learning". Si diviene così membri di un team internazionale, responsabile di un progetto reale con implicazioni strategiche per la Società. Il terzo anno si svolge all’estero, per conoscere l’azienda anche a livello internazionale e per entrare in contatto con contesto nuovi e sfidanti. Tutto il percorso è accompagnato da momenti di formazione per sviluppare specifiche competenze e da feedback regolari, dipendenti dagli obiettivi di business periodicamente fissati.  
   
   
MACCHINE EDILI IN POSITIVO NEL 2012 (+5,4%) EXPORT BILANCIA IL MERCATO DOMESTICO  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Il consuntivo 2011 indica un incremento del fatturato, modesto ma confortante (+5,5%), ottenuto grazie alle esportazioni (pari a circa 1,85 miliardi) che crescono di quasi il 10%; sempre critica la situazione del mercato domestico ancora in calo. Nel 2011 l’export è dunque tornato a crescere, lasciando spazio a un cauto ottimismo, accompagnato da un po’ di delusione per un risultato che, considerate le buone performances delle vendite all’estero nei primi mesi dell’anno, si sperava potesse portare a un incremento più consistente. Nonostante l’ampio ricorso alla Cig, permane la situazione difficile per l’occupazione che, dopo la diminuzione del 10% registrata nel 2009 e l’ulteriore leggera flessione (-1,5%) nel 2010, cala ancora nel 2011 di oltre il 6%. “Per il 2012 l’andamento del settore è previsto in crescita, non certo grazie al mercato domestico stimato in ulteriore diminuzione (-2,3%) ma sempre per il supporto dell’export che, a consuntivo, si spera possa eguagliare il buon risultato del 2011 - dichiara Luca Turri, Presidente Ucomesa - La situazione dell’occupazione dovrebbe mantenersi stabile, ma non si esclude una ulteriore lieve diminuzione. I volumi di export registrati prima della crisi restano un obiettivo ancora lontano, ma rimane la fiducia che le vendite all’estero continuino a sostenere il settore, che, va sottolineato, è costituito in massima parte da piccole e medie imprese alle quali va reso il grande merito di aver saputo trovare la forza e le risorse per competere, anche con aziende ben più grandi e strutturate, sui mercati internazionali”. Nel 2012 non si prevedono dunque sensibili miglioramenti. Il settore delle “Macchine edili, stradali, minerarie ed affini” soltanto nel 2008 sviluppava un fatturato attorno ai 4 miliardi di euro, con un export di quasi 2,9 miliardi. Nel 2009, in piena crisi mondiale, il settore ha registrato un crollo dell’export (-39%), fino ad allora elemento trainante nonché fattore compensativo di una domanda interna debole, se non proprio inesistente, a causa della mancanza o del cronico rinvio degli investimenti nell’industria delle costruzioni in Italia. La pesante riduzione delle esportazioni e l’assenza di un mercato domestico hanno trascinato verso il basso la produzione del settore, attestatasi sui 2,6 miliardi di euro (-35% rispetto al 2008), determinando in alcuni comparti una situazione difficilissima, con perdite di fatturato anche dell’80%. Nel 2010, con un export di circa 1,7 miliardi di euro, ancora in calo del 4% rispetto all’anno precedente, il fatturato del settore si è ulteriormente contratto (-8,5%) attestandosi sotto i 2,4 miliardi di euro. Il mercato ha riscontrato un aumento significativo dell’export verso Stati Uniti (+52%), Francia (+36%), Turchia (+47%), Russia (+86%) e Germania(+16%). Singolare l’incremento dell’export verso la Romania (+259%) e la Colombia +(86%).  
   
   
GIUSEPPE BONAZZI È IL NUOVO PRESIDENTE DI ACISM  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Giuseppe Bonazzi è stato nominato Presidente di Acism, l’Associazione dei costruttori di strumenti di misura che, in seno ad Anima/confindustria, raggruppa le più qualificate e prestigiose aziende del settore. Laureato in Ingegneria Meccanica, Master in Business Administration, milanese, 56 anni, Bonazzi ha maturato gran parte della propria esperienza professionale lavorando - dal 1987 - per la Itron S.p.a. (ex Schlumberger Industries e Actaris S.p.a.), svolgendo mansioni manageriali in ambito tecnico, produttivo e commerciale, per poi assumere - dal 2001 - il ruolo di Direttore Generale della divisione italiana. Sempre in Itron, dal 2003 al 2011, è stato responsabile anche dell’area Sud Europa. Dal 2006 ha ricoperto il ruolo di vice presidente dell’Associazione. Giuseppe Bonazzi sarà affiancato da Paolo Demaria, Responsabile Marketing di Tokheim Sofitam Italia, eletto alla Vice Presidenza, e dai Coordinatori dei Gruppi di Acism: Emilio Barbieri (Elster), Sandro Marcon (Maddalena), Sandro Minuti (Gilbarco), Davide Singuaroli (Ge Energy). “L’associazione - ha dichiarato il neo eletto Presidente - ha svolto un eccellente lavoro in questi anni contrassegnati da importanti novità intervenute nell’impianto normativo italiano in materia di metrologia legale a seguito del recepimento della direttiva Mid. Non a caso il numero delle imprese aderenti è cresciuto e auspico che questa crescita prosegua per consolidare e rafforzare il nostro ruolo di rappresentanza. Nella fase, delicata, di transizione tra norme nazionali e direttive europee, Acism, come portavoce dei fornitori di sistemi di misura, continuerà a privilegiare il dialogo con le istituzioni che devono completare il quadro normativo e con quelle che esercitano i controlli. - ha concluso il Presidente Bonazzi - Proseguirà anche la collaborazione con i vari operatori del settore, nell’interesse degli utilizzatori finali e per un uso corretto e razionale di risorse importanti come acqua, gas e carburanti”. Il settore “Strumenti di misura per gas, carburanti ed acqua” chiude il consuntivo 2011 con una apprezzabile crescita della produzione (+5,8%). Un ulteriore aumento di identica portata (+5,6%) è previsto per il 2012. Nonostante la diffi cile congiuntura, il settore riesce a mantenere quote di mercato rilevanti. Le esportazioni risultano leggermente aumentate (+5,2%) nel 2011 e si prevedono in crescita (+4,9%) anche nel 2012. Il mercato europeo si conferma come principale, con rilevanti quote di mercato nei Paesi asiatici in particolare, ma anche in Sud America e Africa. I livelli occupazionali risultano sostanzialmente stabili (+0,8%) e si prevede identico andamento nel corso del 2012. Gli investimenti risultano cresciuti (+6,3%) e si prevedono sostanzialmente stabili nel corso del 2012.  
   
   
RISPARMIO TRADITO A CAUSA DI INVESTIMENTI AD ALTO RISCHIO MASCHERATI DA POLIZZE VITA. CAUSA COLLETTIVA DELLO “SPORTELLO DEI DIRITTI” CHE HA CITATO BANCA MEDIOLANUM E MEDIOLANUM VITA PRESSO IL TRIBUNALE DI CHIETI. PROSSIMA UDIENZA IL 26/10/2012  
 
Lecce, 22 ottobre 2012 - Numerosissimi risparmiatori ebbero a contrarre polizze Unit Linked o Index Linked nella ferma convinzione che si trattasse di polizze vita e quindi a capitale garantito oltre interessi e bonus del 10%. Invece alla scadenza - a volte dopo 20 anni - si sono visti oggi restituire somme di gran lunga inferiori al capitale investito. Centinaia di risparmiatori e il pool di professionisti che ha messo in campo lo “Sportello dei Diritti”, guidato dall’avv. Francesco Toto, già noto anche per aver avviato le azioni a tutela dei piccoli azionisti Alitalia, sono convinti che si tratti di una vero e proprio raggiro che vede oggi coinvolte, e per lo più già condannate, numerose banche ed assicurazioni che attraverso i cosiddetti Family Banker compiacenti e prezzolati ebbero ad operare pure in palese conflitto di interessi oltre che in chiara e netta violazione del Tuf, del Codice del Consumo e delle norme del Codice Civile in tema di buona fede e correttezza nella fase precontrattuale. Tra le banche e le assicurazioni coinvolte nello scandaloso abuso in danno di anziani e piccoli risparmiatori speranzosi di recuperare i risparmi di una vita vi sono Banca Mediolanum e Mediolanum Vita con le famigerate Polizze Europension. Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, mette in evidenzia che presso il Tribunale di Chieti alcuni risparmiatori hanno già incardinato un processo civile contro queste società finanziarie. Esso è diretto ad ottenere giustizia e denaro in restituzione oltre al ristoro dei danni morali. L´avv. Francesco Toto - per il tramite dello “Sportello dei Diritti” - che li rappresenta e difende in questa vertenza si dice ottimista avuto riguardo al palese inganno in cui sono incappati numerosi anziani ed ignari risparmiatori.  
   
   
FVG; REGOLAMENTO PER FONDI A IMPRESE DI SETTORI IN CRISI  
 
Trieste, 22 ottobre 2012 - Il regolamento sulla definizione e le modalità per il finanziamento dei progetti delle imprese che operano nei settori in crisi è stato approvato o il 18 ottobre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti. "E´ così possibile dare attuazione a quella parte della legge regionale sull´agevolazione dell´accesso al credito delle imprese che prevede aiuti de minimis alle aziende che più sentono il peso della crisi", conferma Seganti, ricordando che in particolare l´articolo 14 della legge prevede la concessione di 2 milioni di euro alla Camera di Commercio di Udine e di 2 milioni di euro a quella di Pordenone per sostenere l´attuazione di progetti finalizzati all´innovazione delle imprese e per offrire alle stesse qualificate occasioni di contatto, informazione e reciproco scambio di conoscenze. "L´obiettivo - conferma l´assessore - è incoraggiare interventi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, innovazione di prodotto e di processo, internazionalizzazione e sviluppo di reti distributive, ma anche lo sviluppo di contratti di rete di imprese e di altre forme di aggregazione finalizzate alla promozione del prodotto, alla commercializzazione e all´internazionalizzazione". Le aziende potranno presentare le loro domande entro i primi mesi del 2013, dopo che, al fine di disciplinare i rapporti tra la Regione e le Camere di Commercio alle quali compete il ruolo di ente gestore, verrà sottoscritta tra gli enti un´apposita convenzione in conformità allo schema approvato dalla Giunta regionale. Il regolamento, comunque, prevede già che entro il 1 marzo di ogni anno ciascuna Camera di Commercio pubblichi sul proprio sito ufficiale il bando per la presentazione delle domande di contributo dei progetti a favore dei settori produttivi in crisi e che i contributi vengano concessi nel rispetto delle condizioni prescritte dalle normative europee per quanto riguarda gli aiuti de minimis.  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE RAPIDA – SETTEMBRE 2012  
 
Como, 22 ottobre 2012 - Si è conclusa nei giorni scorsi l’edizione relativa al mese di settembre 2012 dell’Osservatorio rapido congiunto di Confindustria Como e Confindustria Lecco. Lo scenario resta complesso, con una prevalenza dei giudizi in discesa per gli indicatori esaminati. Continua ad essere infatti stagnante la domanda interna, mentre quella estera risente a sua volta della congiuntura difficile con segnali di rallentamento. L’attività produttiva, sottotono, rallenta così come la percentuale di utilizzo medio degli impianti produttivi che si attesta vicino al 70%. Anche il fatturato è quindi in calo e, come fattore aggravante, si combina con una maggiore tendenza all’insolvenza da parte dei clienti. In tale contesto, le aspettative delle imprese sono incerte, con un orientamento prevalente al vedere mantenute le condizioni di settembre. Anche se, per oltre un’azienda su tre, si ipotizza un possibile peggioramento. Gli Ordini - Le imprese delle province di Lecco e di Como comunicano un rallentamento dei livelli di domanda per il mese di settembre rispetto ai risultati dello scorso luglio. A differenza delle precedenti edizioni dell’Osservatorio, la contrazione riguarda sia gli ordini sul mercato interno, da diverso periodo in situazione di stagnazione, che la domanda all’estero. Nel primo caso si rileva una diminuzione del 51,7% del campione, stabilità nel 32,6% e aumento nel restante 15,7%. Sul versante internazionale, invece, i casi di diminuzione rappresentano il 44,6% del totale, a fronte del 55,4% dei casi per i quali le imprese hanno indicato stabilità (il 32,4%) o livelli in aumento (23%). La Produzione Anche la situazione relativa all’attività produttiva per le imprese di Lecco e Como è caratterizzata da una brusca frenata. Mentre il 18,4% del campione dichiara di aver registrato un aumento, e per il 34,5% non si segnalano variazioni, i giudizi di diminuzione si attestano invece al 47,1%. Lo scarto tra giudizi negativi e positivi raggiunge a settembre il valore più elevato dall’inizio dell’anno e conferma le aspettative al ribasso per gli ultimi mesi del 2012, così come indicato nell’ultimo Osservatorio Semestrale. In diminuzione anche la percentuale di saturazione degli impianti di produzione che a settembre scende, anche se di pochi punti percentuali, per attestarsi al 70,1%. Il Fatturato - I rallentamenti subiti dalla domanda e dall’attività produttiva mostrano i loro effetti anche sul fatturato delle imprese di entrambi i territori, che risulta in contrazione rispetto a quanto registrato a luglio. Si attesta infatti al 54,9 la percentuale dei giudizi che indicano una diminuzione del fatturato a fronte di un 24,2% di stabilità e di un più limitato 20,9% di vendite in crescita. Lo scenario appare dunque complesso, anche perché gli indicatori rilevati risultano in minima parte influenzati da fenomeni di stagionalità (il 23,6% della produzione totale). Le Previsioni - Rimane forte la preoccupazione per le prossime settimane per le imprese dei due territori. Per circa la metà del campione (48,9%) la situazione non dovrebbe subire variazioni, mentre la percentuale di soggetti che dichiarano di attendersi un ulteriore peggioramento (37,8%) è decisamente superiore alla percentuale di giudizi che indicano una crescita (13,3%). Le imprese continuano ad avere una visibilità limitata sulle attività: solamente nel 14,8% dei casi gli ordini presenti in portafoglio permettono di coprire un orizzonte temporale superiore al trimestre. Per il 40,9% del campione la visibilità diminuisce a qualche mese, mentre per ben il 44,3% scende a poche settimane e comunque ad un periodo inferiore ad un mese. Le Materie Prime - Sul versante delle materie prime le imprese delle due province non comunicano particolari criticità legate ai costi di approvvigionamento durante il mese di settembre. In oltre sette casi su dieci (71,4%) il campione ha rivelato di non aver assistito a variazioni dei listini di acquisto. Nel 9,5% dei casi, invece, i prezzi sono stati caratterizzati da diminuzione mentre nel restante 19,1% è stato segnalato un aumento. La Solvibilita’ - Per circa i tre quarti delle imprese dei due territori (73,6%) permane una forte criticità relativa all’insolvenza o ai ritardi nei pagamenti da parte dei clienti. Tale dato ha rappresentato una costante dall’inizio dell’anno e le imprese continuano a segnalare peggioramenti in tal senso: per oltre il 44,9% del campione la situazione di settembre risulta aggravata, mentre non si rilevano casi di miglioramento. I Rapporti Con Gli Istituti Di Credito - L’osservatorio conferma il persistere di alcune situazioni problematiche nel rapporto tra le imprese e gli Istituti di credito. Negli ultimi sei mesi la quota delle imprese dei territori di Lecco e di Como che hanno riscontrato un aumento delle commissioni per la disponibilità di fidi è stata superiore ai due terzi (68,3%). In aggiunta, per il trimestre finale dell’anno il 39,4% del campione comunica di attendere un ulteriore incremento dei tassi. L’occupazione - Dall’esame dei giudizi relativi allo scenario occupazionale delle due province emerge un quadro di diffusa stabilità per il mese di settembre rispetto allo scorso luglio, anche se si riscontra un numero elevato di giudizi indicanti la riduzione. Nel dettaglio per il 71,6% delle imprese si registra stabilità nella forza lavoro, nel 6,8% un aumento mentre nel restante 21,6% una diminuzione. Le aspettative per i prossimi mesi confermano quanto evidenziato e non rivelano sostanziali cambiamenti. I Dati Di Como La domanda interna oramai da più di un anno continua a muoversi in territorio negativo, principalmente per la riduzione dei redditi reali, per la sfiducia di famiglie ed imprese e per i consumi in caduta libera: il 65% delle aziende intervistate comunica il mantenimento dei livelli; chi esprime una crescita rappresenta solo il 15%. In particolare, preoccupano gli effetti sui consumi dell’incremento di aliquote Iva, sarà inevitabile un loro ulteriore deprimersi. Data la forte vocazione all’export del territorio comasco, gli ordini provenienti dall’estero rilevano una performance migliore rispetto al mercato interno, con una crescita rispetto agli ultimi 2 mesi per il 23% degli intervistati, stabilità nel 30% dei casi. La polarizzazione delle vendite verso nuovi mercati è sempre più accentuata ed è prerogativa ormai di qualsiasi azienda, indipendentemente dalle dimensioni aziendali. A tal proposito, desta preoccupazione l’acuirsi di misure protezionistiche da parte di alcune nazioni emergenti che sempre più pongono barriere, non tariffarie, ai prodotti nostrani. L’attività produttiva continua a rallentare, scontando l’andamento asfittico della domanda e le previsioni non buone per il 2013. In media, il campione rivela di utilizzare circa il 69% della capacità produttiva disponibile. Parallelamente alla domanda, cala anche il livello delle vendite: il 60% delle imprese dichiara una calo rispetto al primo trimestre 2012, il 15 una stagnazione e il restante 25% un incremento. Coerentemente, la visibilità sulla domanda rimane limitata mediamente ad un orizzonte di qualche settimana. In un contesto in cui l’offerta di credito diminuisce, l’Osservatorio continua a monitorare l’evolversi del rapporto banca-impresa. In particolare, l’applicazione delle commissioni sulla disponibilità fidi è stata segnalata per la maggior parte delle imprese, tuttavia la nuova commissione onnicomprensiva spesso non è applicata per l’ammontare massimo previsto per legge né per tutte le forme tecniche utilizzate solitamente nell’operatività dell’impresa. Continuano ad aumentare i casi d’insolvenza dei clienti e i tempi di pagamento delle fatture. In questo senso, è fondamentale l’approvazione integrale senza rinvii e deroghe della direttiva europea sui ritardi di pagamento. In Germania e Francia, i pagamenti sono regolati a poco più di un mese o a circa 2, rispettivamente. A fronte del contesto descritto, l’occupazione in provincia continua a diminuire, sono sempre più i casi di aziende coinvolte in procedure concorsuali, crisi aziendali per mancanza di ordini o cessazioni d’attività; la situazione attualmente è calmierata dagli istituti sociali ad integrazione del reddito. “Tranquillizza apprendere, grazie a questa indagine, che l’export, vera àncora di salvezza per le imprese del nostro territorio, non ha semplicemente mantenuto i livelli ma addirittura è cresciuto – commenta Francesco Verga, presidente di Confindustria Como -. Non possiamo però certo dirci ancora salvi: l’onda lunga della crisi non permette una crescita delle vendite e, parallelamente, continua a causare una diminuzione della capacità produttiva. Rimane davvero urgente l’approvazione da parte del Governo della direttiva europea sui ritardi di pagamento, che permetterebbe finalmente alle nostre imprese di respirare un po’”.  
   
   
REDDITO MINIMO GARANTITO: ASSESSORE UMBRIA ADERISCE ALLA CAMPAGNA PER LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE  
 
Perugia, 22 ottobre 2012 – Di seguito il testo di un’iniziativa dell’ assessore regionale Stefano Vinti: “Dal 15 al 21 ottobre in tutta Italia è in pieno corso la settimana per il reddito minimo garantito che ha lo scopo, tra l’altro, di sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per il reddito minimo garantito, lanciata a giugno ed il cui termine è previsto per il prossimo mese di dicembre: l’obiettivo minimo è raggiungere almeno 50 mila firme. Il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico. Negli ultimi anni il mondo del lavoro ha subito profonde trasformazioni. Dall’abolizione dell’articolo 18 fino all’aumento del precariato, alla scomparsa del “posto fisso”. Il posto fisso, quello che negli anni passati, ha accompagnato il lavoratore in tutta la sua vita è così sparito ed è sempre meno una possibile realtà nella vita del lavoratore, si va sempre di più diffondendo la condizione dell’incertezza e del precariato questo anche al ricorso, senza limiti, a contratti di lavoro a chiamata e di tipo interinale. Il lavoratore flessibile si trova, così in una condizione di minori tutele e garanzie e la precarietà del rapporto di lavoro, il continuo passaggio da periodi di occupazione a periodi di disoccupazione, lo porta ad essere un soggetto fortemente esposto al rischio povertà. C’è poi da tenere conto il numero dei cassintegrati, in continuo aumento. Solo in Umbria parliamo di 30mila unità, delle quali 15mila a zero ore. La crisi, non fa altro che accelerare questo processo di disagio economico di milioni di persone e rimanda alla necessità di interventi di politiche pubbliche, di interventi sociali e di ridistribuzione delle risorse economiche verso quella fetta di popolazione maggiormente esposta agli effetti della crisi. Per non parlare, poi, della manomissione da parte del Governo all’articolo 18 dello statuto dei Lavoratori: aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere più facilmente ai licenziamenti senza giusta causa, potendo sfruttare misure di "indennizzo" alternative al reintegro del lavoratore. Una perdita sostanziale dei diritti da parte dei lavoratori”. L´articolo 8 della legge 138-bis Berlusconi/tremonti e la manomissione dell´articolo 18 ad opera del governo Monti rappresentano la prova dell’attacco che si è consumato contro i diritti e la dignità dei lavoratori. Per questo è necessaria la raccolta di firme per ripristinare protezione e dignità a chi lavora. Una raccolta firme necessaria per conservare quegli elementi di democrazia e tutela nei luoghi di lavoro che le recenti leggi hanno cancellato. I beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi ed essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego. L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi. Il reddito sociale può rappresentare un primo passo verso il riconoscimento di un reddito di cittadinanza che faccia fronte alle modifiche del mercato del lavoro e garantisca la sostenibilità di un sistema ormai divenuto flessibile e spesso precario. Si tratta di una misura necessaria per rilanciare lo sviluppo economico e i consumi in una fase di profonda stagnazione dell’economia e di un intervento che consentirebbe di porre un freno alla corsa al ribasso che conoscono le retribuzioni e i salari da una decina d’anni nel nostro paese. Ma un salario minimo garantito per chi non ha il contratto nazionale di lavoro, giusto e necessario, non sarebbe sufficiente a far uscire dalla precarietà i tanti disoccupati, gli inoccupati, i lavoratori in nero e quelli della zona grigia e non allevierebbe gli oscuri presagi per quell’esercito di cassa integrati in continuo aumento in Umbria. Un salario garantito perché è lo Stato sociale che sta scomparendo, il welfare nel nostro paese è stato eroso dai continui tagli del Governo”. Stefano Vinti.  
   
   
“A.MERLONI”, MARINI E RIOMMI: “ORA AL VIA LA RIPRESA ECONOMICA DELL’AREA”  
 
Perugia, 22 ottobre 2012 - "Un importante e decisivo passo in avanti per la ripresa dello sviluppo dell´area e per le prospettive di rioccupazione dei lavoratori della ´Antonio Merloni´". È quanto ha dichiarato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a margine della firma della rimodulazione dell´Accordo di programma per la reindustrializzazione dell´area di crisi della "Antonio Merloni", avvenuta il 18 ottobre a Roma. "Grazie all´aggiornamento dell´Accordo - ha aggiunto la presidente Marini - potranno essere da subito investiti 35 milioni di euro per il sostegno di programmi di investimento da parte di nuove imprese industriali, e sarà possibile l´utilizzo di aree dello stabilimento di Nocera Umbra a condizioni particolarmente favorevoli, con strumenti di incentivazione per le imprese che permetteranno la rioccupazione degli oltre 600 lavoratori umbri ancora in carico alla procedura di amministrazione straordinaria. Inoltre, la proroga della durata dell´accordo fino al marzo 2015 e la programmazione di ulteriori risorse da parte della Regione Umbria per circa 17 milioni di euro rappresentano concretamente l´impegno diretto della Regione per l´area di crisi". "Si avvia ora - ha dichiarato l´assessore allo Sviluppo Economico Vincenzo Riommi - la fase operativa di attuazione dell´accordo che vede coinvolte le strutture dell´assessorato unitamente a Sviluppumbria, Invitalia ed Italia Lavoro, e le strutture operative dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Stiamo infatti programmando in primo luogo una serie di iniziative sul territorio per la presentazione dei contenuti dell´accordo e delle opportunità per le imprese, da rappresentare al sistema imprenditoriale e delle associazioni di categoria, ai sindacati ed alle banche". "In parallelo - ha annunciato l´assessore Riommi - prenderà avvio l´operatività di una ´task force´ dedicata, con riferimento sui territori dell´area di crisi per offrire informazione, supporto ed assistenza a favore delle imprese che intendono avviare programmi di investimento o assumere lavoratori della ´Antonio Merloni´. Questi in particolare, oltre alla disponibilità di bonus occupazionali, potranno anche contare - ha concluso l´assessore regionale - su opportunità di orientamento e formazione specialistica finalizzata a valorizzarne opportunità di impiego e competenze".  
   
   
“A.MERLONI”, SOTTOSCRITTA RIMODULAZIONE ACCORDO PROGRAMMA  
 
Perugia, 22 ottobre 2012 - È stata sottoscritta questa mattina a Roma, nella sede del Ministero dello sviluppo economico, la rimodulazione dell´accordo di programma per la "Antonio Merloni", che consentirà la realizzazione di interventi nell´area umbro-marchigiana interessata dalla crisi della Merloni, grazie ai quali saranno effettuate nuove iniziative industriali a sostegno dell´economia e dell´occupazione. L´atto è stato sottoscritto dal Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dai presidenti delle Regioni Umbria e Marche, Catiuscia Marini e Gian Mario Spacca. Con la rimodulazione dell´accordo di programma, che si è resa necessaria a seguito della cessione dell´intero perimetro dell´ex "Merloni" alla J&p Industries, sarà possibile realizzare progetti industriali il cui obiettivo principale sarà quello di riassorbire il maggior numero possibile di lavoratori attualmente in cassa integrazione. Inoltre, si favorirà la piena utilizzazione degli stabilimenti produttivi della "Antonio Merloni", con particolare riferimento alla quota parte dello stabilimento di Gaifana e si sosterrà il rilancio delle piccole e medie aziende dell´indotto. Per conseguire questi obiettivi, la rimodulazione dell´accordo prevede la conservazione dello stanziamento originario di 35 milioni di euro di parte nazionale e la destinazione di tali risorse al finanziamento degli interventi di sostegno agli investimenti industriali finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori della "Antonio Merloni", prevedendo in deroga alla normativa vigente una copertura finanziaria degli investimenti che può raggiungere il 75 per cento dei costi sostenuti dalle imprese mediante la combinazione di modalità di intervento quali partecipazione al capitale, contributo a fondo perduto, finanziamento a tasso agevolato dello 0,5% annuo. Significativa anche, come prevede il nuovo "accordo" la disponibilità di 40.000 mq dell´immobile di Nocera Umbra per l´insediamento di nuove attività industriali attraverso condizioni agevolate consistenti nella locazione o nella possibilità di acquisire aree dello stesso immobile alla metà del valore di mercato. L´accordo prevede anche una ripartizione programmatica al 50% delle risorse disponibili tra le Regioni Umbria e Marche per sei mesi dalla sottoscrizione della rimodulazione dell´accordo. Decorso tale termine, le risorse eventualmente ancora disponibili saranno utilizzate in maniera indifferenziata tra le due regioni. Per la Regione Umbria è previsto un complesso di risorse di parte regionale per un ammontare di 17 milioni di euro per interventi che attraverso vari strumenti (fondi di ingegneria finanziaria, aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese e delle start up tecnologiche, aiuti agli investimenti delle società cooperative) consentiranno ulteriori iniziative destinate allo sviluppo del territorio dei comuni umbri ricompresi nell´accordo. Nell´ambito dei 17 milioni di euro, 1 milione e 900mila euro saranno destinati alla concessione di bonus del valore di 5.000 euro alle imprese che assumeranno i lavoratori della "Antonio Merloni" ancora in carico alla procedura fallimentare.  
   
   
MACCHINE EDILI IN POSITIVO NEL 2012 (+5,4%) EXPORT BILANCIA IL MERCATO DOMESTICO  
 
Milano, 22 ottobre 2012 - Il consuntivo 2011 indica un incremento del fatturato, modesto ma confortante (+5,5%), ottenuto grazie alle esportazioni (pari a circa 1,85 miliardi) che crescono di quasi il 10%; sempre critica la situazione del mercato domestico ancora in calo. Nel 2011 l’export è dunque tornato a crescere, lasciando spazio a un cauto ottimismo, accompagnato da un po’ di delusione per un risultato che, considerate le buone performances delle vendite all’estero nei primi mesi dell’anno, si sperava potesse portare a un incremento più consistente. Nonostante l’ampio ricorso alla Cig, permane la situazione difficile per l’occupazione che, dopo la diminuzione del 10% registrata nel 2009 e l’ulteriore leggera flessione (-1,5%) nel 2010, cala ancora nel 2011 di oltre il 6%. “Per il 2012 l’andamento del settore è previsto in crescita, non certo grazie al mercato domestico stimato in ulteriore diminuzione (-2,3%) ma sempre per il supporto dell’export che, a consuntivo, si spera possa eguagliare il buon risultato del 2011 - dichiara Luca Turri, Presidente Ucomesa - La situazione dell’occupazione dovrebbe mantenersi stabile, ma non si esclude una ulteriore lieve diminuzione. I volumi di export registrati prima della crisi restano un obiettivo ancora lontano, ma rimane la fiducia che le vendite all’estero continuino a sostenere il settore, che, va sottolineato, è costituito in massima parte da piccole e medie imprese alle quali va reso il grande merito di aver saputo trovare la forza e le risorse per competere, anche con aziende ben più grandi e strutturate, sui mercati internazionali”. Nel 2012 non si prevedono dunque sensibili miglioramenti. Il settore delle “Macchine edili, stradali, minerarie ed affini” soltanto nel 2008 sviluppava un fatturato attorno ai 4 miliardi di euro, con un export di quasi 2,9 miliardi. Nel 2009, in piena crisi mondiale, il settore ha registrato un crollo dell’export (-39%), fino ad allora elemento trainante nonché fattore compensativo di una domanda interna debole, se non proprio inesistente, a causa della mancanza o del cronico rinvio degli investimenti nell’industria delle costruzioni in Italia. La pesante riduzione delle esportazioni e l’assenza di un mercato domestico hanno trascinato verso il basso la produzione del settore, attestatasi sui 2,6 miliardi di euro (-35% rispetto al 2008), determinando in alcuni comparti una situazione difficilissima, con perdite di fatturato anche dell’80%. Nel 2010, con un export di circa 1,7 miliardi di euro, ancora in calo del 4% rispetto all’anno precedente, il fatturato del settore si è ulteriormente contratto (-8,5%) attestandosi sotto i 2,4 miliardi di euro. Il mercato ha riscontrato un aumento significativo dell’export verso Stati Uniti (+52%), Francia (+36%), Turchia (+47%), Russia (+86%) e Germania(+16%). Singolare l’incremento dell’export verso la Romania (+259%) e la Colombia +(86%).  
   
   
VCO, ANCORA UNA FLESSIONE PER LE IMPRESE  
 
Verbania, 22 ottobre 2012 - Nel terzo trimestre dell’anno è in leggera flessione il numero delle imprese del Verbano Cusio Ossola. Le cessazioni infatti, pari a 161 in valore assoluto, superano le iscrizioni. Il tasso di sviluppo leggermente negativo è -0,06%: questo è il quadro del sistema imprenditoriale sul Iii° trimestre 2012, come emerge dall’analisi della Camera di Commercio. Seppur nelle forti criticità legate al periodo, è da segnalare la buona performance delle società di capitali, aumentate di quasi un punto percentuale rispetto al 2008. Le società di capitali rappresentano ormai, con 2.170 imprese, il 15,6% del totale delle imprese del Vco, registrando un tasso di crescita leggermente positivo anche nel terzo trimestre dell’anno (+0,05%). Lo stock delle imprese registrate nel Vco si attesta a 13.899 unità, si tratta in valore assoluto di 158 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Occorre peraltro precisare che nel terzo trimestre sono state effettuate 25 cessazioni di ufficio: vale a dire cessazioni che avrebbero dovuto essere registrate nei periodi/anni precedenti. In termini percentuali, tra luglio e settembre lo stock delle imprese è calato complessivamente dello 0,06% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il risultato è peggiore alla media nazionale (+0,24%) e più vicino alla media regionale (+0,08%). Le imprese iscritte nel terzo trimestre 2012 sono 152, sostanzialmente in linea con il dato 2010 e 2011 ma lontano da quelli segnati nei periodi pre-crisi. La flessione tocca soprattutto le imprese individuali (-0,2%), che hanno peraltro avuto buone performance lo scorso anno. Lo stock registrato nel terzo trimestre 2012 è di 8.043 unità, pari al 57,8% del totale. A livello nazionale, il trimestre estivo ha fatto registrare l’iscrizione di 75.019 nuove imprese (2.424 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e la cessazione di 60.510 imprese (2.900 in più del trimestre luglio-settembre del 2011), con un saldo positivo per 14.509 unità, corrispondente ad un tasso di crescita trimestrale dello stock delle imprese pari allo 0,24% (+0,32% l’anno scorso). La variazione, però, è la più modesta dal 2003 ed è il risultato del più basso volume di iscrizioni rilevate nel terzo trimestre dell’anno e di uno dei più elevati volumi di cessazioni relativamente allo stesso periodo, superato solo nel 2009 e nel 2007. Rispetto al 30 giugno scorso dei quattro settori leader della provincia cresce solo il turismo, +7 imprese in v.A. Sostanzialmente stabili gli altri maggiori comparti (-4 imprese nelle attività manifatturiere, -1 in v.A. Nel commercio) eccezion fatta per le costruzioni, -11 imprese in v.A. Questi quattro settori pesano per quasi il 70% sul totale delle imprese. Nel dettaglio: il commercio rappresenta circa il 24% del totale delle imprese, le costruzioni il 19%, la manifattura il 12,5%, il comparto turistico il 12% con 1.681 imprese registrate al 30 settembre 2012. Stabili i servizi alla persona che, con le 696 attività registrate, pesano per il 5% sul totale delle imprese provinciali. Rapportando i dati 2012 allo stock di imprese registrato un anno fa sono evidenti ancora criticità, soprattutto per quanto riguarda il comparto edile (-86 imprese in v.A.), quello manifatturiero (-52 imprese in v.A.) ed in minor parte anche in quello commerciale (-35 imprese). Positivo il comparto alloggio e ristorazione (+22 imprese).  
   
   
SULCIS. IL 13 NOVEMBRE I MINISTRI PASSERA E BARCA E IL SOTTOSEGRETARIO DE VINCENTI IN SARDEGNA  
 
Roma, 22 Ottobre 2012 Nella giornata del 13 novembre una delegazione del governo, composta dal Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, da quello per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca e dal Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti, sarà in Sardegna. Obiettivo della presenza dell’esecutivo nell’isola, affrontare- con le istituzioni, gli enti locali, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali e le autorità del luogo- le prospettive economiche, occupazionali e sociali del Sulcis.  
   
   
CALABRIA INCONTRA CON I LAVORATORI EX GDM  
 
Catanzaro, 22 ottobre 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’Assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi hanno incontrato, nella sede del Consiglio Regionale, una delegazione di lavoratori ex Gdm, per testimoniare l’impegno assunto dalla Regione a risolvere positivamente la vicenda che coinvolge circa seicento impiegati del comparto della grande distribuzione agro-alimentare a Reggio Calabria. Il Presidente Scopelliti e l’Assessore Caridi hanno voluto ribadire la necessità di trovare una soluzione utile che garantisca, soprattutto, tutti i livelli occupazionali, attivando, altresì, se il caso lo ritenesse opportuno, tutti gli strumenti necessari per affiancare i lavoratori in questo particolare momento. Lunedì pomeriggio a Catanzaro, presso la sede dell’Assessorato alle attività produttive, è stato convocato il tavolo tecnico che permetterà un confronto sul bando che sta predisponendo il Commissario straordinario della società. L’assessorato alle attività produttive e il Dipartimento sono attivi da tempo per supportare, rispetto alle proprie competenze, la vicenda degli ex lavoratori della Gdm. Le priorità della Regione, che ha seguito sin dal primo momento questa problematica, partecipando a tutte le riunioni in Prefettura a Reggio Calabria, sono quelle di garantire al massimo i livelli occupazionali e la credibilità della futura società. Alla riunione di lunedì prossimo parteciperanno, inoltre, le associazioni di categoria, i rappresentanti sindacali e lo stesso Commissario straordinario della società  
   
   
VERTENZE ALCOA E OTTANA - INCONTRI TECNICI AL MISE  
 
Roma, 22 Ottobre 2012 - Si sono tenuti il 18 ottobre, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, due tavoli tecnici sulle vertenze Alcoa e Ottana. Per la Regione era presente l´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda. Proseguono le trattative tra il Governo e la multinazionale americana, Alcoa, per la vendita dello stabilimento di Portovesme. "Insieme al sottosegretario, Claudio De Vincenti, abbiamo programmato i prossimi appuntamenti - ha spiegato al termine l´esponente della Giunta Cappellacci - A breve, la Regione e il Ministero incontreranno la società cinese e quella australiana, interessate ad acquisire lo smelter, per capire le loro reali intenzioni. Abbiamo chiesto al Governo - ha aggiunto l´assessore - di riaprire il dialogo con la Glencore per definire i costi relativi all’energia, alla luce delle agevolazioni offerte dalla superinterrompibilità e da eventuali contratti bilaterali". Le opportunità offerte dal Piano Sulcis e la questione degli ammortizzatori sociali saranno invece trattate in due distinti vertici. Il primo nella sede del ministero dello Sviluppo economico o dell’Ambiente, il secondo al ministero del Lavoro. Per quanto riguarda, invece, la vertenza Ottana Energia sono state approfondite le soluzioni strutturali proposte dal gruppo Clivati, comprese quelle "tampone" essenziali per affrontare il periodo di transizione. Nelle prossime settimane saranno esaminati tutti gli aspetti necessari per assicurare prospettive di sviluppo all’azienda, salvaguardando i livelli occupazionali. La proposta finale sarà esaminata in un prossimo incontro tra Governo, Regione, rappresentanti del territorio, parti sociali e datoriali.  
   
   
FUSIONI E ACQUISIZIONI: LA GRAN BRETAGNA CONFERMA VIVACITÀ  
 
Milano, 22 ottobre 2012 – Nonostante il calo del numero delle operazioni, la Gran Bretagna conferma vivacità sul fronte delle fusioni e delle acquisizioni societarie (M&a). Nei primi 9 mesi del 2012 le operazioni di M&a che hanno interessato le aziende britanniche sono sì scese a 3188 dalle 3527 registrate nei primi 9 mesi del 2011, ma sono aumentate del 3,4% quelle finanziate dalle imprese con il ricorso al credito bancario, che più danno conto dei fermenti in atto. Lo ha rilevato Experian, gruppo di riferimento nel mondo per l’informazione creditizia e di business. Experian rileva altresì che le operazioni di maggior respiro, con valori dichiarati oltre il miliardo di sterline, sono cresciute dell’11,5% e che tutte tranne una hanno coinvolto entità di caratura internazionale. Ma è nel suo complesso che il “mercato M&a” britannico rimane di gran lunga il più vivace in Europa. Nei primi 9 mesi del 2012 circa il 47,2% delle operazioni di M&a fatte in Europa hanno visto coinvolte aziende britanniche - in veste aziende di acquirenti, acquisite o confluenti in nuove realtà - una percentuale ancora più elevata del già ragguardevole 43% riscontrato nel 2011.  
   
   
LAVORO: A CAGLIARI, LUNEDÌ 22, CONVEGNO "SALONE DELL´APPRENDISTATO"  
 
Cagliari, 22 ottobre 2012 –Oggi nelle sale del T Hotel (via dei Giudicati 66 a Cagliari) si svolgerà il convegno "Salone dell´Apprendistato", organizzato dall’Assessorato del Lavoro in collaborazione con le associazioni sindacali e datoriali. L’apertura dei lavori è in programma per le ore 10 con l’intervento dell’assessore del Lavoro, Antonello Liori: "Sarà un’occasione per illustrare lo stato di attuazione di questo importante strumento del quale la Regione Sarda si è dotata con convinzione, inserendolo nella programmazione delle politiche attive per il lavoro insieme ai tirocini e ad altre iniziative per l’autoimprenditorialità, con l’obiettivo di agevolare l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro." Interverranno anche Lucia Scarpitti del Ministero del Lavoro, Aversa della Direzione regionale del lavoro e Domenico Bova di Italia lavoro, Inoltre, i rappresentanti delle Regioni Piemonte e Lombardia racconteranno la loro esperienza. Durante lo svolgimento dei lavori, fino alle ore 17, le associazioni datoriali e sindacali organizzeranno degli infopoint. L’evento sarà replicato ad Alghero il prossimo 19 novembre.