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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
UNA CURA PER LE FOBIE  
 
Bruxelles, 24 ottobre 2012 - La maggior parte delle persone hanno paura di qualcosa, ma per una persona su dieci, la paura si trasforma in fobia. Le fobie più comuni sono la paura di ragni, serpenti, altezza, buio, di essere in mezzo alla folla o in spazi chiusi, degli animali e delle persone. Poi ci sono le paure più insolite: Coulrofobia (paura dei pagliacci), Nomofobia (paura di rimanere senza telefono cellulare), Socerofobia (paura dei suoceri) e, probabilmente la più ironica, Hippopotomonstrosesquippedaliophobia, la paura delle parole lunghe. Ma cos´è che causa una fobia ed esiste una cura? Sono stati fatti esperimenti (in parte finanziati dalla Commissione europea) per determinare le risposte da parte degli scienziati dell´Istituto Nencki di biologia sperimentale dell´Accademia polacca delle scienze e dell´Istituto di biologia cellulare molecolare in Varsavia. Eliminare le paure non consiste nel cancellare la memoria degli stimoli che provocano la paura, ma nel creare nuove tracce di memoria competitive. Si sospetta da tempo che i circuiti neuronali del cervello responsabili di estinguere la paura siano diversi dai circuiti coinvolti nel ripresentarsi della paura. Questa ipotesi è stata finalmente confermata sperimentalmente. La dott.Ssa Ewelina Knapska, direttrice del Laboratorio di neurobiologia delle emozioni dell´Istituto Nencki, ha detto: "È stata fatta ricerca usando una speciale varietà di ratti geneticamente modificati sviluppati all´Istituto Nencki. Di conseguenza siamo stati in grado di osservare le connessioni tra i neuroni attivati nel cervello degli animali che avevano paura." La paura, una forte reazione spontanea dell´organismo a un dato stimolo, è importante in termini evolutivi. Un animale che ha paura ha migliori probabilità di sopravvivenza in un ambiente ostile. La paura eccessiva però causa disturbi ansiosi, che possono ostacolare pesantemente il funzionamento dell´organismo, da qui lo sviluppo delle fobie. Ci sono molte cause per le fobie: per esempio i geni - sembra che alcuni di noi siano nati più ansiosi di altri. Questi problemi possono essere ereditati attraverso i geni. Altre ragioni possono essere esperienze traumatiche che possono rendere qualcuno nervoso o ansioso per mesi o anni dopo l´evento in questione. Questo è chiamato disturbo da stress post-traumatico. Poi c´è l´esperienza di vita, come le brutte esperienze del passato, i grandi cambiamenti della vita e del presente. Molte fobie tendono a svilupparsi durante l´infanzia o l´adolescenza e molte si attenuano col tempo. Una vera fobia è descritta come un´intensa e persistente paura che è riconosciuta come irrazionale ma che non si riesce a ignorare. Una paura diventa fobia quando fa in modo che si eviti la cosa di cui si ha paura e riempie una persona di terrore senza che questa lo possa evitare. Per essere una fobia deve interferire con la vita in qualche modo. Ci sono buone notizie però. I disturbi ansiosi negli esseri umani possono essere curati con terapie comportamentali. Queste comportano l´esposizione allo stimolo o gli stimoli che causano la paura in un ambiente sicuro. Esposizioni multiple a tali stimoli possono assicurare che il soggetto non reagisca a essi con la paura. Le strutture del cervello responsabili dell´apprendimento e dell´estinzione della paura si sviluppano all´inizio del processo evolutivo e quindi possono essere studiati sperimentalmente negli animali come i ratti. Per fare ciò gli scienziati hanno sviluppato un metodo per tracciare la reazione di singoli neuroni agli stimoli della paura o alla mancanza di essi modificando il genoma dei ratti. I ratti geneticamente modificati che mostravano la reazione desiderata allo stimolo dello stress erano poi esposti a situazioni ad alto o basso livello di paura. La procedura era progettata in modo da assicurare che il marcatore fluorescente si accumulasse solo nelle cellule che reagivano allo stimolo che causava la paura. Grazie a questi metodi di ricerca, gli scienziati saranno in grado di guidare la ricerca di agenti parafarmacologici, che potrebbero mirare con precisione a singole reti neuronali responsabili della paura e della sua inibizione. Questo potrebbe costituire un progresso importante nella cura delle fobie. Perché i composti sviluppati finora interessano non i singoli circuiti neuronali ma intere strutture del cervello. Questo significa che una volta applicate potrebbero cancellare tracce di memoria in modo incontrollato. Gli studi sulle fobie sono stati finanziati tramite borse assegnate dalla Fondazione polacca per la scienza, il Centro scientifico nazionale, il Settimo programma quadro (7° Pq) della Commissione europea e il programma Era-net Neuron co-finanziato dal Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo. Per maggiori informazioni, visitare: The International Institute of Molecular and Cell Biology: http://www.Iimcb.gov.pl/  Royal College of Psychologists: http://www.Rcpsych.ac.uk/
mentalhealthinfo/problems/anxietyphobias/anxietyphobiaskeyfacts.aspx
 
 
   
   
IL RAFFREDDORE COMUNE, UN POTENZIALE ALLEATO NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO  
 
Bruxelles, 24 ottobre 2012 - Gli scienziati potrebbero aver trovato un alleato inaspettato nella lotta contro il cancro: il comune raffreddore. Questa scoperta è stata fatta da un team di scienziati del Salk Institute for Biological Studies in California, i quali ritengono che se sarà possibile simulare le proprietà di un tipo specifico di virus del raffreddore, vale a dire l´adenovirus, allora potranno essere sviluppate nuove terapie oncologiche. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Cell Gli adenovirus sono un gruppo di virus che di solito attaccano i tessuti che rivestono le vie respiratorie, gli occhi, l´intestino e il tratto urinario. Essi sono anche la causa più comune di diarrea. Ciò che distingue questo virus è la sua capacità di impossessarsi del meccanismo molecolare di una cellula, compresi i grandi sistemi cellulari coinvolti nella crescita, la replica e la soppressione del cancro. Gli scienziati del Salk sono riusciti a identificare la loro costruzione, constatando che si legano insieme in polimeri, un composto chimico, per formare una rete tridimensionale all´interno delle cellule. Questi poi intercettare e sopraffanno le cellule coinvolte nella crescita e nella soppressione del cancro. "Il cancro era una volta una scatola nera", dice Clodagh O´shea, che ha condotto lo studio ed è un professore assistente del Laboratorio di biologia molecolare e cellulare del Salk. "La chiave che ha aperto quella scatola è stata la rivelazione delle interazioni tra le proteine di piccole dimensioni del Dna dei virus tumorali e i complessi oncosoppressori cellulari. Ma senza conoscere la struttura delle proteine utilizzate per attaccare le cellule, non si capiva come queste piccole armi avessero la meglio sui soppressori tumorali molto più grandi." Il team di O´shea ha concentrato i suoi sforzi sulla E4-orf3, una proteina cancerogena codificata dall´adenovirus. Questa proteina è nota per impedire alla proteina soppressore del tumore p53 di legarsi ai suoi geni bersaglio. La proteina p53 viene chiamata "guardiano del genoma", in quanto sopprime normalmente i tumori provocando l´autodistruzione delle cellule con danni al Dna. Le persone con diagnosi di cancro spesso hanno un percorso della proteina soppressore del tumore p53 insattivato, che permette alle cellule tumorali di sfuggire ai normali controlli della crescita. Quando la p53 è inattivata, la proteina E4-orf3 consente la replica incontrollata dell´adenovirus nelle cellule umane infettate. O´shea aveva già scoperto che E4-orf3 spiana la strada alla proliferazione dell´adenovirus disattivando geni che aiutano la cellula a difendersi contro il virus. "Crea letteralmente dei file zip di geni bersaglio della p53, comprimendoli fino a quando non possono più essere letti," spiega. Horng Ou, un ricercatore postdottorato nel laboratorio di O´shea, spiega le proprietà della E4-orf3: "Non assomiglia ad alcuna delle proteine note che assemblano polimeri e che funzionano in vie cellulari oncosoppressori." "La maggior parte dei polimeri e filamenti cellulari formano catene uniformi e rigide, la E4-orf3 è invece il coltellino svizzero del virus, si assembla in qualcosa che è estremamente versatile. Ha la capacità di plasmarsi in svariate forme e dimensioni capaci di catturare e disattivare le molteplici difese di una cellula ospite." Il team di scienziati ha utilizzato nuove tecniche per rivelare l´ultrastruttura del polimero che la E4-orf3 assembla nel nucleo; fino ad ora queste ultrastrutture avevano dimostrato di essere sfuggenti, in quanto sono effettivamente alla microscopia elettronica convenzionale. "Ciò che si vede è il polimero della E4-orf3 che flette, torce e tesse la sua strada attraverso il nucleo," dice O´shea. "Sembra avere un modello di ripetizione unico e crea una matrice in grado di catturare diversi soppressori tumorali diversi e silenziare i geni bersaglio della p53." I ricercatori ritengono che le loro scoperte potrebbero aiutare gli scienziati a sviluppare piccole molecole in grado di distruggere i tumori legando e distruggendo le componenti cellulari che permettono alle cellule tumorali di crescere e diffondersi. Aumentando la nostra comprensione di come i virus superano le cellule sane può anche aiutare gli scienziati a progettare virus che arrestano i tumori, i quali offrono una terapia del cancro nuovo che potenzialmente si autoperpetua. I virus modificati in questo modo potrebbero distruggere solo le cellule tumorali, perché potrebbero replicarsi solo nelle cellule in cui il soppressore del tumore p53 è stato inattivato. Quando una cellula tumorale viene distrutta rilascerebbe ulteriori copie dei virus ingegnerizzati, che a loro volta cercherebbero di uccidere le cellule tumorali residue che si sono diffuse in tutto il corpo. Per maggiori informazioni, visitare: Salk Institute for Biological Studies: http://www.Salk.edu/  Cell: http://www.Cell.com/    
   
   
PONTEDERA, ACCORDO REGIONE-COMUNE- SCUOLA S.ANNA PER IL POLO DI BIOROBOTICA  
 
Firenze, 24 ottobre 2012 – Il consolidamento della presenza dell’istituto di Biorobotica, polo del Sant’anna in Valdera, è affidato ad un accordo fra Regione Toscana, Scuola superiore di Sant’anna di Pisa, Comune di Pontedera. La giunta regionale ha approvato nell’ultima seduta lo schema di accordo con l’obiettivo di favorire, sul territorio, i processi di ricerca e innovazione attraverso il trasferimento tecnologico. Grazie a un finanziamento regionale di circa 328 mila euro, la scuola di Sant’anna, riprendendo e rimodulando un progetto avviato inizialmente dal Comune di Pontedera, realizzerà una struttura d’avanguardia nei locali del Cerfit (Centro per la ricerca, la formazione l’innovazione e il trasferimenti tecnologico), dove sarà possibile condurre attività di ricerca e formazione in settori ad alto contenuto tecnologico. “Si tratta di un importante snodo – commenta l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – nel sistema dell’innovazione e della ricerca in Toscana. Un sistema che in questi anni è stato ridisegnato e potenziato perchè rappresenta un elemento strategico per la competitività del sistema produttivo regionale ed un passaggio obbligato per la ripresa e lo sviluppo. Grazie a una razionalizzazione dei centri che si occupano di innovazione, contiamo di concentrare le risorse sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori ed evitando così inutili sprechi in un momento caratterizzato da una crescente ristrettezza di risorse. E’ quanto si intende fare, in particolare, con il polo della Biorobotica, nel quale si punta a realizzare servizi avanzati per le imprese del territorio e per sostenere la nascita e la crescita di nuove realtà innovative nei settori avanzati”. Negli ultimi mesi si sono consolidate numerose iniziative nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Si ricorda, ad esempio, la costituzione dei cinque distretti tecnologici(Ict, Optoelettronica, Scienze della vita, Beni culturali e città sostenibile, Tecnologie per le energie rinnovabili, Tecnologie ferroviarie per alta velocità e sicurezza delle reti), cui si è recentemente affiancato un sesto distretto (Nautica). Nel 2012 sono poi partiti i 12 Poli d’innovazione che coinvolgono centri di competenza, enti di ricerca e circa 2000 imprese, con l’obiettivo di coordinarne le iniziative, favorire il dialogo fra ricerca e mondo produttivo, rendere sempre più mirati, flessibili ed efficaci gli interventi. Alla nuova architettura del sistema si accompagna l’ampia strumentazione di incentivi previsti per le imprese, in particolare per le pmi, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo toscano, ma anche a favore delle grandi aziende che sempre più dovranno dialogare con le piccole in una logica di filiera.  
   
   
"CONGRESSO CONGIUNTO DELL´ESBB E DELLA RETE NAZIONALE SPAGNOLA DELLE BIOBANCHE"  
 
Granada, 24 ottobre 2012 - Dal 7 al 9 novembre 2012 avrà luogo a Granada, in Spagna, un evento intitolato "Congresso congiunto dell´Esbb e della Rete nazionale spagnola delle biobanche" (Joint Congress of Esbb & Spanish National Biobank Network). Per condurre studi di genomica e di medicina personalizzata sono necessarie grandi collezioni di campioni che rappresentano decine o centinaia di migliaia di persone. Prima dell´avvento delle biobanche - strutture che memorizzano campioni biologici (di solito umani) per scopi di ricerca - molti ricercatori si affannavano per acquisire campioni sufficienti. Ora, queste strutture forniscono ai ricercatori l´accesso ai dati appartenenti a un notevole numero di singoli individui che spesso possono essere utilizzati per scopi diversi. Il congresso riunirà le parti interessate e i ricercatori interessati alle ultime tendenze della ricerca in questo campo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Esbb.org/granada/index.html    
   
   
SECONDO EVENTO ANNUALE SULLE CELLULE REGOLATORIE NELL´AUTOIMMUNITÀ: ANALIZZARE E MODERARE LA FUNZIONE, LONDRA, REGNO UNITO  
 
Bruxelles, 24 ottobre 2012 - Il 4 dicembre 2012 si terrà a Londra, nel Regno Unito, il secondo evento annuale sulle cellule regolatorie nell´autoimmunità: analizzare e moderare la funzione (Second Annual Regulatory Cells in Autoimmunity Event: Analysing and moderating function). Il corpo umano sano è dotato di una serie di strumenti efficaci per resistere all´assalto di microrganismi invasori (come virus, batteri e parassiti). Purtroppo, questo insieme di strumenti, noto come sistema immunitario, a volte impazzisce e attacca il corpo stesso. Questa risposta immunitaria deviata viene chiamata autoimmunità, la quale può essere individuata grazie alla presenza di autoanticorpi o linfociti T reattivi con antigeni ospitanti. Questo evento sarà un forum per i ricercatori per discutere di come le cellule rispondono al loro ambiente, al fine di attenuare l´infiammazione, e quello che va storto nell´autoimmunità. Saranno inoltre passate in rassegna le nuove intuizioni sui meccanismi di feedback positivi e negativi che aiutano a bilanciare l´ambiente immunitario. Per ulteriori informazioni, visitare http://www.Regonline.co.uk/builder/site/default.aspx?eventid=982989    
   
   
GIUNTA REGIONALE A PESARO - PROGETTO EMATOLOGIA 2012: 200 MILA EURO ALL’AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD.  
 
Pesaro, 24 ottobre 2012 - – La Giunta regionale ha assegnato 200 mila euro all’Azienda ospedaliera Marche Nord per finanziare il progetto umanitario “Ematologia” anche nel 2012. La decisione è stata assunta dall’esecutivo - su proposta dell’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - nel corso della riunione settimanale convocata a Pesaro. Il contributo consente di dare continuità all’iniziativa, in attesa che l’Azienda possa accedere alle risorse dell’Unione europea (Ue). “Pesaro si conferma una struttura sanitaria tra le più qualificate nel settore delle patologie ematologiche, neoplastiche e genetiche – evidenzia Mezzolani – Il contributo della Regione rafforza questa specializzazione, con un sostegno ai progetti di apertura internazionale avviati negli anni scorsi”. La Regione ha reso operativo il Progetto umanitario nel 2005. È stato rifinanziato nel triennio 2008-2010, favorendo l’adesione delle autorità del Marocco e del Libano. Nel 2011 ha stanziato altre risorse per consentire la partecipazione ai bandi comunitari che mettono a disposizione fondi della Ue. L’azienda Marche Nord ha partecipato, come partner, a questi bandi, per i quali la procedura di accesso ai fondi non si è ancora conclusa. Gli obiettivi dell’iniziativa mirano a garantire la possibilità di cura ai malati provenienti dalla Palestina, dal Marocco e dal Libano, ad assistere i familiari che accompagnano i pazienti, ad accrescere le competenze degli operatori sanitari del Medio Oriente e a sviluppare programmi assistenziali presso questi Paesi.  
   
   
BOLZANO: NUOVI STANDARD PER LA CHIRURGIA ONCOLOGICA  
 
 Bolzano, 24 ottobre 2012 - Per garantire la miglior cura possibile, i pazienti affetti da tumore in futuro verranno accolti in centri di competenza: la Giunta provinciale ha approvato il 22 ottobre l´avvio di una procedura di certificazione per i reparti dei singoli ospedali che punta soprattutto sulla necessaria esperienza dei medici e delle strutture in determinate tipologie di intervento. La Giunta provinciale intende creare i presupposti per l´introduzione di standard qualitativi nella chirurgia oncologica (1400 i morti per tumore annualmente in Alto Adige) negli ospedali sul territorio provinciale. Il progetto, frutto del lavoro di esperti e in collaborazione con strutture all´avanguardia, pone in primo piano la qualità, che diventa parametro di riferimento in tutti i settori secondo le direttive Ue. Questo aspetto si collega a una scadenza ormai prossima e cruciale per una zona di confine, quella della libera circolazione del paziente: tra un anno i cittadini potranno recarsi anche in altri Paesi Ue per usufruire delle prestazioni sanitarie cui hanno diritto nel loro Paese di origine. La Provincia ha fatto il punto sul trattamento delle varie forme tumorali negli ospedali del servizio sanitario locale: quanti casi nei singoli reparti, dotazione tecnica, pratica e numero degli interventi, esperienza del personale medico. Sulla base di tali dati è stato elaborata la proposta di certificazione degli ospedali altoatesini presentata oggi alla Giunta dal direttore sanitario Oswald Mayr. Presupposto per ottenere la certificazione è un numero minimo di interventi, mentre il pre-trattamento e la successiva terapia potranno essere garantiti nel comprensorio sanitario di riferimento. "Ma l´operazione dovrà avvenire in un centro di competenza, che a seconda del tipo di tumore potrà essere individuato a Bolzano, Merano, Bressanone o Brunico", ha chiarito il presidente Luis Durnwalder. Le direttive definite dalla Giunta provinciale e i loro effetti nei reparti ospedalieri saranno discusse nelle prossime settimane con i primari prima della decisione finale sui centri di competenza. "Più che essere curati vicino a casa, per il paziente affetto da tumore è prioritario essere curato nel miglior modo possibile da personale qualificato", ha concluso Durnwalder.  
   
   
IN IV CCP AUDITO: RIPARTO FSR BASILICATA  
 
Potenza, 24 ottobre 2012 - “Facendo riferimento all’impostazione generale – ha detto Martorano – si evidenzia come il modello proposto è stato elaborato sulla base degli esiti di un apposito gruppo di lavoro dipartimentale ed interaziendale con il supporto dell’Agenas. Il modello proposto è stato, poi, condiviso con i rappresentanti di tutte le Aziende sanitarie regionali. Le linee strategiche – ha continuato l’Assessore – che hanno orientato le scelte di tipo finanziario, in piena sintonia con il Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità per il triennio 2012-2015, sono state le seguenti: destinare interamente il Fsr alla aziende sanitarie del Ssr e assicurare in termini programmatici le quote di riparto del Fsr per singolo livello di assistenza. Il 5 per cento viene, in tal modo, destinato all’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, il 51 per cento va all’assistenza distrettuale, mentre il 44 per cento è per l’assistenza ospedaliera. Tre macro aree, dunque, finanziate tenendo conto del Fondo di accantonamento regionale che corrisponde ad una spesa ‘storica’ pari ad una quota del 3,32% per le cosiddette attività specifiche. Questa voce del Fsr si compone di sottovoci che sono riconducibili ad uno 0,52 % per la copertura, tra l’altro, dei corsi in lauree infermieristiche; lo 0,4 per cento viene indirizzato all’Irccs Crob di Rionero per l’integrazione alla ricerca; un altro 0,4 per cento va al S. Carlo di Potenza come integrazione all’’Azienda di riferimento regionale; per i progetti strategici stanziati lo 0,5 % dei fondi e per i trasferimenti di funzioni l’1,5 per cento. Promuovere l’integrazione tra ospedale e territorio – ha concluso Martorano – e finanziare adeguatamente le funzioni assicurate dai singoli attori del Ssr, con particolare riferimento al servizio di emergenza-urgenza. Il tutto promuovendo una riqualificazione della spesa sanitaria nel rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica”. La Commissione “Politica sociale” ha anche audito, nell’ambito della normativa complessiva in materia di Beni culturali della Regione Basilicata, il legale rappresentante di “Officina Accademia Teatro”, Pino Quartana, organismo che lavora da anni nel settore della produzione teatrale e che ha ricevuto numerosi prestigiosi riconoscimenti in virtù di una abnegazione e della bontà di una attività culturale mal riconosciute dalle istituzioni. Nel suggerire modifiche alle proposte in discussione nella Commissione, in merito alla vera qualificazione e funzione dello spettacolo ed al ruolo della interdisciplinarità che va a sostituire il concetto ormai obsoleto della multimedialità, al ruolo della presenza del pubblico anche per quanto concerne la possibilità di finanziamenti, alle attività dello spettacolo dal vivo e la produzione e distribuzione degli spettacoli mediante ‘i circuiti’, ha esplicitato i tre obiettivi fondamentali dell’Officina: consolidare il ruolo di riferimento che Oat possiede in regione e non solo, attraverso progetti congiunti di innovazione con le più importanti istituzioni regionali, nazionali ed internazionali; insistere nella formazione del pubblico e delle nuove generazioni attraverso la interdisciplinarità, la interazione dei linguaggi attraverso forme di comunicazione che sono proprie della innovazione dell’arte e della cultura contemporanea; l’incremento delle risorse a sostegno dell’elemento produttivo articolate sulle diverse fasce di utenza con lo scopo di allargare la fruizione. Evitare – ha concluso Quartana - la pletora di soggetti attuatori, ma non ‘protagonisti’ di creazioni di interesse e pronte al confronto con una realtà più ampia e diversificata che possano promuovere realmente la cultura lucana”. Prese in esame, quindi, due proposte di legge del consigliere Navazio. La prima di “Modifica alla legge n.45 del 2000 – Interventi a favore della famiglia”. E’ stato deciso di procedere, dopo i pareri dell’Assessorato, contestati dall’estensore della pdl, ad un ulteriore approfondimento, soprattutto in merito al ‘quoziente familiare’, ascoltando il coordinatore dei Caf, Centri di aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia in crisi. Per quanto riguarda la seconda pdl “Disposizioni per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei minori nonché per il sostegno alle loro famiglie” di iniziativa sempre di Navazio che ha lamentato “la superficialità del Dipartimento nel trattare le argomentazioni proposte”, è stato deciso di recepire il parere della Commissione di merito prima di procedere all’analisi definitiva del testo. Presenti alla seduta della Commissione, oltre al presidente Vita (Psi), i consiglieri Venezia (Pdl), Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Navazio (Ial), Romaniello (Sel), Straziuso (Pd), Gaudiano e Singetta (Gruppo misto), Mazzeo (Idv), Scaglione (Pu).  
   
   
SARDEGNA: NUOVE STRUMENTAZIONI, TELEMEDICINA E SINERGIE INTERREGIONALI PER CURA PATOLOGIE  
 
Cagliari, 24 Ottobre 2012 – Nuove strumentazioni ma anche la telemedicina e accordi tra Regioni per diagnosticare e curare le cardiopatie congenite nei pazienti sardi. L’assessorato regionale della Sanità, in sinergia con Azienda ospedaliera Brotzu e Asl, intensifica gli sforzi per venire incontro alle esigenze di chi soffre, ad esempio, di aritmie congenite e che fino a oggi magari era costretto a curarsi nella Penisola. Nuovo Holter Al Brotzu. Nei giorni scorsi l’azienda Brotzu di Cagliari ha acquistato un registratore holter a 12 derivazioni che, unico nell’Isola, riesce a diagnosticare e curare per tempo particolari aritmie, difficilmente individuabili con apparecchiature tradizionali, che possono risultare anche letali nei giovani e negli atleti. La strumentazione (costata 8 mila euro), che conferma la vocazione di specializzazione dell’ospedale cagliaritano, è stata comprata grazie ai fondi raccolti con le donazioni per il libro "I colori del cuore, storie d’amore per la vita", firmato da Roberto Tumbarello e Sabrina Montis, rispettivamente direttore e psicologa della Cardiologia pediatrica del Brotzu, che racconta le storie di genitori e dei piccoli pazienti affetti da cardiopatia congenita. Telemedicina A Nuoro. Passi avanti anche sul fronte della telemedicina. Nei giorni scorsi il progetto Remote (Risorse e modelli organizzativi in tele-ecocardiologia) è stato presentato anche alla Asl di Nuoro. Remote, attraverso l’innovazione tecnologica e il web trasferiti alla sanità, punta a far collaborare ospedali anche lontani tra loro ed effettuare così un esame diagnostico a distanza e si basa sull´impiego della duplice applicazione della telemedicina: il tele-consulto in tempo reale e la "second opinion", in cui due clinici collaborano a distanza per arrivare a una diagnosi e a una terapia. L´idea è nata durante la collaborazione tra il Crs4 (Centro di ricerca e sviluppo di studi superiori in Sardegna) e il Brotzu. Asse Sardegna-emilia. E intanto si rafforzano le collaborazioni tra i reparti di Cardiologia pediatrica di Sardegna ed Emilia Romagna. Nei giorni scorsi l’assessore della Sanità Simona De Francisci ha incontrato Gaetano Gargiulo, direttore dell’Unità operativa di Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico Sant’orsola-malpighi di Bologna, con il quale, sempre sul fronte delle patologie cardiache, si è definito un percorso di cooperazione. In particolare, si pensa all’utilizzazione del teleconsulto tra i reparti di Cagliari e Bologna per casi complessi; a un’ottimizzazione del percorso di ricovero per casi urgenti; a piani di aggiornamento professionale per le figure mediche e paramediche grazie a stage dedicati.  
   
   
BOLZANO; IL 29 OTTOBRE IL TERZO APPUNTAMENTO CON LE CONFERENZE DI MEDVITAL "L´CTUS: RICONOSCERE I SEGNALI D’ALLARME,CAMBIARE LO STILE DI VITA!"  
 
Bolzano, 24 ottobre 2012 - Si svolgerà lunedì 29 ottobre a Bolzano il terzo appuntamento con le conferenze di medVital. Il tema prescelto riguarda "L´ctus: riconoscere i segnali d’allarme,cambiare lo stile di vita!" Si svolgerà lunedì 29 ottobre, alle ore 20, presso la Casa della Cultura "Walther von der Vogelweide", in via Sciliar,1 a Bolzano il terzo appuntamento con le conferenze di medVital incentrato sul tema "Ictus: riconoscere i segnali d´allarme, cambiare lo stile di vita!". Pochi tragici secondi... E nulla è più come prima: l´infarto cerebrale colpisce d´improvviso, può essere letale o provocare pesanti strascichi invalidanti. Nel corso dell´incontro medVital sarà spiegato come si preannuncia e si manifesta un ictus, quali sono i comportamenti a rischio, quali misure preventive è possibile adottare e quanto conta un corretto stile di vita. Relatori della serata saranno il Dr. Christian Wiedermann, primario di medicina interna all´ospedale di Bolzano ed il Dott. Gianfranco De Blasi, primario di medicina interna all´ospedale di Bressanone. Gli argomenti dei prossimi incontri medVital saranno: l´alimentazione sana (05.11.2012, Bolzano) e demenza e Alzheimer (12.11.2012, Merano). Gli appuntamenti sono organizzati dalla Fondazione Vital in collaborazione con la Ripartizione Famiglia, Sanità e Politiche sociali e dell´Azienda Sanitaria altoatesina. Medici di spicco dell´Asl ed esperti della Fondazione Vital si prestano a mettere gratuitamente a disposizione del pubblico il proprio bagaglio di conoscenze medico-scientifiche. Tutte le relazioni sono tenute con traduzione simultanea. Per ulteriori informazioni sul ciclo di conferenze consultare il sito http://www.Stiftungvital.it/  
   
   
DIABETE, VIA ALLA "DUE GIORNI" PER IL CONTROLLO DELLA MALATTIA: SERVE UNA SOLIDA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA PER FARE BENE LA PREVENZIONE E METTERE A FRUTTO I RILEVANTI PROGRESSI DELLA RICERCA"  
 
Napoli, 24 ottobre 2012 - Si è aperta ieri a palazzo Santa Lucia la "due giorni" della Campagna Buon Compenso del Diabete per sensibilizzare al controllo e alla prevenzione della patologia, e sui fattori di rischio ad esso correlati. L’iniziativa si articola su due momenti: un workshop sulla sostenibilità, svoltosi in sala giunta, e lo screening gratuito, che proseguirà anche domani al Centro direzionale, per il personale dipendente, nel solco di quanto già realizzato da Campagna Bcd in diverse piazze della città di Napoli con i cittadini. Allo screening si è sottoposto anche l’assessore alla Ricerca scientifica della Regione Campania Guido Trombetti, che ha presieduto i lavori, a cui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Commissione Diabetologica della Regione Dario Giugliano, il presidente della Scientific Task Force di Idf Massimo Massi Benedetti, la coordinatrice di Fand Campania Fabiana Anastasio e il direttore della Divisione Diabete Sanofi Italia Mario Merlo. "I rilevanti passi in avanti della ricerca scientifica – ha detto l’assessore Trombetti aprendo i lavori – consentono oggi di affrontare il diabete e le altre malattie con migliori risultati rispetto ad ieri. "Un ruolo importantissimo lo ha la divulgazione scientifica", ha proseguito. "Soltanto acquisendo informazioni corrette, il paziente, che sempre più spesso è chiamato ad assumere decisioni, può farlo in maniera consapevole. Così diventa possibile mettere a frutto al meglio i rilevanti progressi che la ricerca realizza giorno per giorno”, ha concluso Trombetti. "Nella nostra regione - ha sottolineato Giugliano - l’8% della popolazione, ovvero mezzo milione di persone, soffre di questa patologia, che è addirittura la quarta causa di morte in America dopo l’infarto, il cancro e gli incidenti stradali. La Campania è decisamente avanti su questo versante, essendo stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge sulla dieta mediterranea, che aiuta moltissimo nella prevenzione della malattia." "C’è - ha aggiunto Massi Benedetti - un allarme globale sul tema, che rende necessario promuovere la prevenzione a 360 gradi anche sul piano culturale, e le opportune sinergie tra settore pubblico e privato per nuovi modelli di consumo, di comportamento alimentare e di stili di vita corretti. E’ materia da inserire nei programmi di studio scolastico, affinché fin da piccoli si abbia consapevolezza della sua importanza." "Molto sta facendo - ha detto Anastasio - e molto farà in futuro il volontariato. La federazione delle associazioni diabetici è da 30 anni impegnata a sostenere la difesa dei diritti dei pazienti, e continuerà su questa strada anche in futuro." "Sanofi - ha sottolineato Merlo - sostiene in maniera incondizionata la Campagna Bcd che, grazie a un piano di attività e iniziative mirate, si impegna a promuovere il Buon Compenso del Diabete in Italia e a contribuire a ridurre l´impatto socio-economico di questa patologia, purtroppo destinata a diffondersi ulteriormente nei prossimi anni."  
   
   
SANITÀ IN ABRUZZO: CHIODI, OSPEDALE AVEZZANO SALTO DI QUALITA´ MIGLIORI SERVIZI E TECNOLOGIE ALL´AVANGUARDIA  
 
 L´aquila, 24 ottobre 2012 - "Una nuova sistemazione logistica, adeguata e funzionale con apparecchiature all´avanguardia che segna un salto di qualità nell´attività sanitaria per rispondere ai reali bisogni dell´utenza ma, soprattutto, un balzo in avanti per l´efficienza dell´intero sistema sanitario abruzzese. Siamo, ed è un dato ufficiale, tra i quattro sistemi sanitari regionali in equilibrio finanziario in materia di sanità insieme alla Lombardia, all´Emilia e all´Umbria. Un risultato di cui andare fieri che premia il percorso di risanamento intrapreso in questi anni nonostante i tagli operati dal governo nazionale". Lo ha detto oggi il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenendo all´ospedale di Avezzano nel corso della cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali dell´Unità operativa di endoscopia digestiva, del Pronto soccorso e delle ultime tre sale operatorie recentemente ristrutturate. "Oggi - ha proseguito il Presidente - l´ospedale di Avezzano può vantare l´ultima frontiera dell´eccellenza endoscopica e con le rimanenti 3 sale operatorie può finalmente disporre di un blocco operatorio con 6 sale e tecnologie di alto livello. Per migliorare la funzionalità e l´accoglienza è stato ristrutturato anche il pronto soccorso dove tutti gli interventi hanno permesso di porre l´Ospedale in linea con i nuovi requisiti previsti dalla vigente normativa consentendo di migliorare l´assistenza complessiva ai pazienti con soddisfazione anche degli operatori sanitari che nella nuova organizzazione vedono valorizzata la propria attività. Un presidio che la Regione intende continuare a potenziare e che presenta ad oggi un ottimo livello qualitativo". Il piano di riassetto e potenziamento del Pronto soccorso prevede anche l´attivazione di una struttura diagnostica per immagini con una Tac e il ripristino della diagnostica tradizionale. Il costo complessivo dell´intero progetto di riorganizzazione strutturale è di 1 milione e 391.000 euro. Ogni anno il Pronto soccorso di Avezzano registra oltre 50.000 accessi. In alcuni mesi dell´anno, con un maggior carico di lavoro, come è accaduto ad Agosto scorso, il Servizio gestisce fino a 250 accessi al giorno. Al pronto soccorso di Avezzano fanno riferimento anche le urgenze di Pescina e Tagliacozzo. La nuova sede, inaugurata oggi - oltre 600 mq - comprende sostanzialmente due aree: una destinata alle urgenze (con codice rosso e giallo, a seconda della gravità del caso, con ingresso riservato per le ambulanze) e un´altra per i casi meno gravi (codice verde), con accesso autonomo e distinto degli utenti, lateralmente all´ingresso dei mezzi di soccorso. I locali sono stati completamente riammodernati, dispongono di nuovi impianti, comprendono più ambulatori, una sala d´attesa, studi medici, accettazione, servizi igienici, spazio per infermieri. L´ultima fase della ristrutturazione del Servizio riguarderà l´attivazione dei posti letto per l´osservazione breve, che sarà collocata nella sede del "vecchio" Pronto soccorso, in cui sono attualmente in corso i lavori. L´osservazione breve, quando sarà realizzata, garantirà uno spazio organizzato dove il paziente, dopo essere stato soccorso e assistito potrà, nelle ore successive, essere tenuto sotto controllo per valutare se deve essere ricoverato o sottoposto a un diverso trattamento. Il nuovo reparto di Endoscopia digestiva , invece, dispone di una superficie di 300 mq e comprende 2 moderne sale endoscopiche (dove si effettuano esami), una sala risveglio (utilizzata dopo i test), 2 sale per la refertazione, il punto accettazione e segreteria, lo studio del primario, uno spogliatoio per il personale e i servizi igienici. I locali e gli impianti sono stati rifatti ex novo, in circa 10 mesi, con una spesa di 100.000 euro.