Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
L´UE FINANZIA LA RICERCA PER MIGLIORARE LA VITA DEGLI AGRICOLTORI AFRICANI  
 
Un progetto finanziato dall´Ue si propone di aiutare gli agricoltori africani a migliorare i loro mezzi di sostentamento. Scienziati dell´Università di Greenwich stanno conducendo il progetto di ricerca da 3,2 milioni di euro intitolato Cassavagmarkets ("The Cassava Growth Markets Project") che è stato lanciato presso l´Istituto di risorse naturali dell´Università. Lo scopo è generare le conoscenze per dare la possibilità a piccoli agricoltori di manioca di aumentare la produttività, ottenere l´accesso a nuovi mercati e generare un reddito stabile. Il progetto è finanziato principalmente dal "Programma tematico sulla sicurezza alimentare" (Fstp) della Commissione europea. Le organizzazioni di ricerca di Ghana, India, Malawi, Nigeria, Tanzania, Uganda e Regno Unito si sono riunite in un partenariato internazionale per svolgere il lavoro. La manioca è una coltura essenziale per milioni di persone in Africa e può crescere tutto l´anno. È la terza fonte più importante di calorie nei tropici, dopo il riso e il mais. Cresce meglio in terreni poveri e sopporta la siccità, il che lo rende un cibo prezioso nei periodi nei quali le altre colture non sono disponibili. È coltivato da agricoltori poveri, molti dei quali sono donne, spesso in terre marginali. Per queste persone e le loro famiglie, la manioca è fondamentale sia per la sicurezza alimentare e per il reddito. Come in Africa, questa coltura è fondamentale per circa 500 milioni di persone in tutto il mondo. Le radici della manioca ricche di amido producono più energia per unità di terra rispetto a qualsiasi altra coltura alimentare. Si può paragonare alle patate, anche se ha due volte il contenuto di fibra e un più alto livello di potassio, oltre a essere ricca di carboidrati, calcio e vitamine B e C. Le sue foglie, spesso mangiate come verdura, forniscono vitamine essenziali. La pianta è conosciuta anche per le sue qualità mediche, le foglie e la corteccia possono essere usate per curare l´ipertensione, il mal di testa, il dolore e la sindrome dell´intestino irritabile. Poiché la manioca è un amido naturale senza glutine, è usata anche nella cucina occidentale come alternativa al grano per chi soffre di celiachia. Il progetto si occuperà anche di migliorare la farina di manioca e dei relativi prodotti fino a un´alta qualità, il che permetterà ai piccoli agricoltori di beneficiare di mercati migliori per i loro prodotti in un modo più facile e sostenibile. Sarà valutato anche l´impatto dei cambiamenti climatici sulle catene del valore della manioca e si condurrà ricerca sulla malattia delle strie della manioca, che porta a grandi riduzioni della produttività delle comunità che ne sono colpite. Saranno studiati anche i miglioramenti delle tecniche di elaborazione che migliorano la redditività e esaminano le opportunità di una crescita sostenibile del mercato. Il professor Andrew Westby, Direttore dell´Istituto di risorse naturali, dice: "Siamo molto contenti di cominciare questo importante nuovo progetto con i nostri partner nell´Africa sub-sahariana e in India. Si occupa di alcune delle sfide fondamentali che i piccoli agricoltori devono superare quando sviluppano nuovi mercati per una delle colture più importanti, la manioca." Anche l´Istituto di risorse naturali, con sede presso il Campus Medway dell´Università, partecipa a diversi altri grandi progetti internazionali, finanziato dalla Commissione europea e dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, per migliorare i mezzi di sostentamento dei piccoli agricoltori africani che si basano su radici tropicali e tuberi. Inoltre, il professor Keith Tomlins dell´Istituto di risorse naturali è stato recentemente eletto nuovo Presidente della Società internazionale della coltivazione delle radici tropicali (Istrc), l´unico forum al mondo che riunisce scienziati e ricercatori esperti di radici e tuberi sotto lo stesso tetto. Per maggiori informazioni, visitare: Natural Resources Institute: http://www.Nri.org/    
   
   
SALONE DEL GUSTO-TERRAMADRE 2012  
 
La mela di Newton, come alimento simbolo del cambiamento, è l’immagine dell’edizione 2012 del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre: due grandi eventi che quest’anno si presentano per la prima volta in un’unica grande rassegna sotto lo slogan “Cibi che cambiano il mondo”, organizzati da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. A Torino, dal 25 al 29 ottobre, negli spazi espositivi di Lingotto Fiere e Oval, si daranno appuntamento contadini e allevatori di ogni continente, coloro che trasformano i propri prodotti e raccontano le peculiarità agroalimentari, le donne e gli uomini che costituiscono la rete mondiale delle comunità del cibo di Terra Madre, nata nel 2004. Un’opportunità unica per i 200.000 visitatori che ogni due anni vengono richiamati a questo appuntamento speciale in cui possono confrontarsi direttamente con esperti, ricercatori universitari, contadini e artigiani. “Il cibo e l’enogastronomia sono prima di tutto vita, come ci ricordano i tanti bambini che ogni giorno nel mondo muoiono di fame e anche le tante persone che da noi ogni giorno passano alle mense per i poveri - sottolinea il presidente della Regione, Roberto Cota - Il cibo è educazione alimentare, ha un grande ruolo nella prevenzione delle malattie, è un pezzo della storia della cultura e delle tradizioni del Piemonte. Un Piemonte in trasformazione, che vede l’agricoltura come un settore di grandi potenzialità che possono creare posti di lavoro accorciando la filiera e attraverso una formazione adeguata”. Saranno presenti oltre 1000 espositori provenienti da più di 100 Paesi, 320 Presìdi Slow Food di cui 200 italiani e 120 da 50 Paesi, 5 mercati internazionali da Tcherni Vit (Bulgaria), Mumbai (India), Tel Aviv (Israele), Beirut (Libano) e Foça (Turchia), 150 rappresentanti del progetto Mille orti in Africa. Ospiti d’eccezione i Balcani, con la vendita di prodotti di oltre 50 comunità del cibo, organizzati in quattro diversi percorsi che mettono in evidenza la biodiversità di questo territorio. Salone del Gusto e Terra Madre rivolgono un’attenzione particolare ai più giovani e agli studenti. Per le scuole vengono organizzati percorsi educativi che vanno dalla nascita di frutta e verdura a partire dall’orto, alla conoscenza della stagionalità del cibo, della biodiversità, del riutilizzo dei rifiuti, oltre a laboratori per l’acquisto consapevole in cui viene insegnato ai ragazzi come orientarsi tra gli scaffali della grande distribuzione nella scelta dei prodotti. Lo spazio istituzionale della Regione. E´ stato messo a punto un articolato cartellone di iniziative che comprende appuntamenti di vario genere. Leggi il programma. Lo spazio Incontrapiemonte. Un’articolazione operativa e complementare è quella predisposta dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che in un’area espositiva di 200 mq nel padiglione 2 prosegue il rapporto di collaborazione con le grandi organizzazioni dei produttori attuatori dei progetti di promozione agroalimentare finanziati dal Programma di sviluppo rurale. Così, il Consorzio regionale per il consolidamento e lo sviluppo della cooperazione agricola (Confcooperative Piemonte), assieme ad un gruppo di cooperative espressione delle principali produzioni agricole e con la compartecipazione della Vignaioli Piemontesi, fa conoscere e degustare le eccellenze agroalimentari piemontesi facendone scoprire il contesto produttivo e territoriale. Un’azione che si esplica nello “Spazio Incontrapiemonte-nutrire il corpo e la mente con gusto”, dove si svolge un fitto programma di appuntamenti con il pubblico. Http://www.regione.piemonte.it/agri/comunicazione/eventi-fiere/gusto12/dwd/programma-gusto2012.pdf    
   
   
TERREMOTO/(EMILIA: SU “AGRICOLTURA” DI OTTOBRE GLI AIUTI DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE  
 
Bologna – Il bando regionale per l’attivazione della Misura 126 del Programma di sviluppo rurale, che ha messo a disposizione circa 100 milioni di euro per aiutare le aziende agricole ed agroalimentari delle zone colpite dal terremoto; le conseguenze della siccità estiva sui raccolti del mais, con una perdita di produzione che in regione ha in media sfiorato il 60%; i problemi della gestione della fauna selvatica nel territorio regionale. Sono alcuni degli argomenti di attualità di cui si occupa il numero di ottobre (10/2012) di “Agricoltura”, il mensile della Regione Emilia-romagna in questi giorni in distribuzione. Nell’editoriale di apertura, l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, si sofferma sui nuovi strumenti che sono stati messi in campo negli ultimi tempi per migliorare il governo dell’offerta dei prodotti agricoli in alcuni dei importanti comparti produttivi, a partire dal decollo dei tre Organismi interprofessionali del pomodoro da industria e, più recentemente, delle carni suine e della pera. In sommario, tra gli altri servizi, i principali punti del “Pacchetto qualità” varato qualche settimana fa dall’Europarlamento, l’illustrazione del decreto interministeriale in vigore dal 24 ottobre sulle nuove regole per contratti di vendita dei prodotti agroalimentari e il piano della Commissione di Bruxelles per la riforma del settore vitivinicolo europeo. Nella sezione “Ricerca e sperimentazione” si parla di un progetto per il recupero e la valorizzazione di alcune varietà autoctone di anguria in cui è coinvolto anche il Crpv di Cesena e dei risultati dell’attività di selezione in Emilia-romagna di nuovi portainnesti di pero. Completano il numero un dossier sull’alimentazione dei bovini da latte o uno speciale dedicato alla meccanizzazione agricola in vista dell’Eima International, in programma a Bologna dal 7 all’11 novembre prossimo. “Agricoltura” di ottobre 2012, oltre che in versione cartacea, è consultabile on line all’indirizzo www.Ermesagricoltura.it/informazioni/agricoltura  sia nel formato tradizionale sia in quello sfogliabile.  
   
   
“BIOBLITZ 2012”. UN GIORNO E UNA NOTTE PER LA BIODIVERSITÀ  
 
Il 27 e il 28 ottobre 2012 prima edizione su scala nazionale del Bioblitz, organizzata dalla Provincia di Roma nella Riserva Naturale Nomentum, nell’ambito delle manifestazioni per i 15 anni delle Aree Protette di cui l’Amministrazione è ente gestore. Un evento di 24 ore che rappresenta una straordinaria esperienza di collaborazione in natura tra ricercatori, famiglie, studenti, insegnanti e cittadini, insieme per la ricerca e la determinazione di tutte le specie di piante e di animali. Un giorno e una notte dedicati a tutti per scoprire, fotografare, riconoscere e classificare le specie animali e vegetali sui sentieri degli “esploratori”. Bioblitz è un’iniziativa nata negli Stati Uniti nel 1996, da un progetto del National Park Service e sostenuta dal National Geographic, che vede ogni anno migliaia di partecipanti impegnati a raccogliere dati su piante, animali vertebrati e invertebrati, funghi e persino batteri, affiancati da scienziati ed esperti biologi e naturalisti. L’appuntamento, organizzato dalla Provincia di Roma, con il supporto operativo di Cursa (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente) è , come detto, per il 27 e 28 ottobre presso il Parco Naturale di Nomentum (Mentana), ingresso presso Bosco Trentani, al km 21 in Via Nomentana 320. Studenti, famiglie, curiosi e appassionati potranno disegnare una vera e propria immagine dello stato della biodiversità autunnale, che contribuirà a integrare i dati scientifici dell’Amministrazione provinciale, che gestisce la Riserva, come pure delle Università di Roma – “La Sapienza”, “Tor Vergata”, “Roma 3” - e di due delle università del Cursa -Molise e Tuscia - che partecipano all’iniziativa. Per informazioni e prenotazioni Bioblitz 2012 Servizio Ambiente, Aree Protette-parchi Regionali Tel. 06 67663303 – 3364 – 3376 pololea@provincia.Roma.it    
   
   
AGRICOLTURA E GEOTERMIA: RISORSA IMPORTANTE PER LA TOSCANA  
 
Firenze – Geotermia, biomasse e filiera agroalimentare: questi i temi della visita che l’Assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ha effettuato ieri nelle aree geotermiche di Enel Green Power insieme al Responsabile Esercizio Impianti dell’azienda, Roberto Parri. L’assessore ha visitato le serre di basilico e di fiori di Radicondoli e di Monterotondo Marittimo della Parvus Flos, alimentate grazie al calore geotermico, i caseifici del territorio e i terreni dedicati alla coltivazione per la biomassa nella prospettiva di realizzare impianti di piccola taglia che collegano la centrale geotermica con quella a biomasse, ottenendo così una produzione da biomassa e al contempo migliorando il rendimento dell’impianto geotermoelettrico. “E’ stata una visita molto utile – ha detto l’Assessore Salvadori – perché ha confermato che la geotermia ha un potenziale di sviluppo molto ampio, in grado di alimentare un indotto agricolo significativo per questo territorio. Anche sul fronte delle biomasse abbiamo trovato competenze. Il nostro obiettivo è di mettere in rete i soggetti che in Toscana operano nel campo agricolo, forestale ed energetico per fare della nostra regione una green&food Valley. Enel Green Power è senza dubbio uno degli interlocutori più importanti e anche in termini di occupazione il settore agricolo collegato alla geotermia può crescere ulteriormente”. La geotermia toscana dunque non è solo energia rinnovabile, in grado di soddisfare il 26% del fabbisogno energetico regionale, ma è anche una risorsa dal punto di vista della filiera agroalimentare.  
   
   
ECCELLENZE E COSE BUONE DI LIGURIA AL SALONE DEL GUSTO  
 
Le Dop dei vini, dell´olio e del basilico, con la focaccia di Recco Igp e la cucina del territorio a Torino Lingotto Genova. Eccellenze agroalimentari tipiche e di qualità, i fiori, le cose buone e sane di Liguria, saranno per cinque giorni - da giovedì 25 a lunedì 29 ottobre 2012, sotto i riflettori del Salone del gusto di Slow Food, a Torino Lingotto, che con Terra Madre è la più grande assise mondiale e solidale dei produttori e della comunità del cibo. Le iniziative e gli appuntamenti dello Spazio Liguria al Salone del Gusto - 200 metri quadrati con arredi realizzati con materiali bio-compatibili sono stati anticipati, in mattinata, dall´assessore all´Agricoltura Giovanni Barbagallo. Gli spazi espositivi dello stand ligure, realizzato con Unioncamere Liguria e Slow Food, ospiteranno l´Enoteca Regionale della Liguria e tutti i vini Dop e Igp del territorio, i consorzi del Basilico Genovese Dop e dell´olio extravergine di oliva Dop "Riviera Ligure", il Consorzio della Focaccia di Recco col Formaggio Igp. Sempre nello stand della Regione Liguria sarà presente l´associazione Descu Rundu con un gruppo di ristoratori del Ponente Ligure che proporrà diversi piatti regionali, dalla sarde naira sanermasca alla mess-ciua spezzina, dai cuculli e panissa fritta alla toma brigasca, agli sgabei e l´associazione Birrifici Liguri. All´interno dello spazio Slow Food , a cura dell´istituto agricolo Marsano di Genova si potranno visitare i "cento orti in condotta". Durante i cinque giorni del Salone del Gusto, nella sala dedicata ai laboratori, saranno organizzati incontri e degustazioni in collaborazione con Slow Food, le Camere di Commercio e i Consorzi. In programma anche la proiezione di filmati dedicati all´agricoltura del territorio, compreso un video sui muretti a secco.  
   
   
E’ ON LINE IL DOCUMENTARIO LA SCIENZA BUONA DA MANGIARE IL RUOLO CHE HANNO SCIENZA E TECNOLOGIA NEL GARANTIRE CIBO SANO E DI QUALITÀ  
 
La sicurezza alimentare e la nutrizione sono in cima alle priorità dei cittadini europei e il settore agroalimentare è il primo settore economico del continente. E’ opinione diffusa che le nostre basi di sopravvivenza, la terra e l’acqua, vadano preservate meglio perché siano in grado di dissetare e sfamare ovunque la popolazione del pianeta Terra. Secondo la Fao occorrerà nel prossimo futuro incrementare del 70% la produzione di cibo per i 2,3 miliardi di persone in più che ci saranno nel 2050. La ricerca scientifica può fare molto già oggi per favorire il corretto utilizzo delle risorse, migliorando i processi di produzione alimentare e rimediando ai danni derivanti da contaminazioni e inquinamento. Dai campi coltivati agli allevamenti, dall’industria di trasformazione ai metodi di conservazione, scienza e tecnologia hanno un ruolo importante nell’obiettivo di soddisfare il fabbisogno alimentare globale, così come nel garantire cibi sicuri e controllati sulle nostre tavole. Anche la salvaguardia della biodiversità e delle colture autoctone è un importante terreno di intervento, in grado di valorizzare tradizioni e creare indotti economici. In zootecnia, la sicurezza della catena alimentare è legata al benessere degli animali allevati e l’uso di medicinali negli allevamenti è soggetto a specifici controlli volti a prevenire e reprimere abusi potenzialmente pericolosi per l’uomo. Dai contaminanti agli allergeni, la ricerca ha fatto molti passi aventi nel mettere a punto tecniche diagnostiche sempre più accurate, a salvaguardia del consumatore. Non meno importante della sicurezza è il tema della qualità, sia nutrizionale che organolettica, dei cibi che mangiamo: gusto, profumo, rilascio di sostanze nutrienti, resistenza ai batteri, modalità di conservazione, dipendono in maniera diretta dalla loro microstruttura. Poterla analizzare in profondità, come sono in grado di fare nel laboratorio d luce di Sincrotrone Elettra, può aiutare l’industria alimentare a migliorare i processi di produzione e conservazione dei cibi. Molti di questi temi sono al centro di ricerche e sviluppi tecnologici all’interno dell’Area Science Park di Trieste, raccontati nel documentario “La scienza Buona da mangiare” realizzato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Ufficio Stampa – Produzioni Televisive) in collaborazione con Area Science Park. Guarda il documentario http://press.Area.trieste.it/ita/video/2012/10/la-scienza-buona-da-mangiare-documentario.aspx    
   
   
AGRICOLTURA: BANDO DA 13 MLN DI AIUTI PER SERRICOLTURA IN SICILIA  
 
Palermo - L´assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana finanziera´, attraverso il dipartimento Interventi strutturali in agricoltura, la misura comunitaria 4.06 per "Investimenti aziendali nel comparto serricolo", con una dotazione di 13 milioni e 500mila euro. Risorse liberate nell´ambito del Programma operativo regionale (Por) siciliano 2000-2006 e del Complemento di programmazione (Cdp) adottato dalla Giunta di governo. Gli aiuti previsti dal bando riguardono esclusivamente il colture serricole per intervenire sull´ammodernamento del settore, caratterizzato da colture poco diversificate e da vecchie strutture di protezione, realizzate con materiali ormai poco idonei rispetto a quelli esistenti in commercio. Potranno quindi essere presentati solo progetti di aziende agricole che operano in Sicilia destinati a migliorare la competitivita´ dell´orticoltura, della floricoltura, dei settori vivaistico, delle piante ornamentali, tropicali e subtropicali. Il sostegno sara´ concesso in forma di contributo in conto capitale, pari al 40 per cento dell´investimento ammesso al finanziamento. In ogni caso, agevolazioni sulla maggiorazione dell´aiuto sono subordinati al rispetto della normativa comunitaria e di quella stabilita dal Complemento di programmazione, tenendo conto dei massimali di livello di aiuto previsti dal Psr 2007-2013 per le aree svantaggiate e giovani agricoltori. Inoltre, i progetti presentati non dovranno superare una spesa compresa tra i 25mila e i 500mila euro per le aziende singole e di 1 milione e 500mila euro per le imprese associate. Gli imprenditori interessati dovranno presentare domanda di contributo entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, utilizzando esclusivamente il modulo allegato al bando, che sara´ pubblicato anche nel sito istituzionale dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana, dove saranno disponibili tutte le informazioni necessarie.  
   
   
PESCA – DELEGAZIONE UNIDO IN VISITA NELLE MARCHE  
 
Sara Giannini, assessore regionale alla Pesca, ha incontrato ieri sera ad Ancona una delegazione di rappresentanti diplomatici di Gabon, Tanzania, Kenia, Ghana, Angola, Zambia e Costa d’Avorio. L’incontro si inserisce in un viaggio di studio organizzato dall’Unido, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. L’iniziativa fa seguito alla tavola rotonda organizzata a Roma per presentare le opportunità di investimento nel settore ittico africano. I delegati esteri visiteranno il Porto di Ancona e le diverse realtà della marineria dorica, nell’ambito di un approfondimento sul settore ittico, che mostra ai partecipanti provenienti dai paesi in via di sviluppo le eccellenze italiane del settore. Attenzione soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del pescato e la conservazione, così come gli strumenti e metodi di pesca e le tecnologie per il trattamento dei rifiuti. “L’organizzazione delle Nazioni Unite – sottolinea Giannini - ha ritenuto le Marche, con le numerose aziende che vi operano, un esempio di filiera industriale, andando a costituire un valido modello di sviluppo di riferimento. Si tratta di un’occasione per trasferire competenze e know-how per una pesca sostenibile. Le Marche hanno una lunga esperienza nell’attività ittica e nel suo indotto, vantano un importante distretto del freddo e dispongono di tecnologie avanzate per il settore. Nonostante le grandi difficoltà che colpiscono il continente, le stime dicono che l’Africa crescerà nel 2012 di quasi il 5 per cento, mentre da dieci anni c’è una costante crescita del ceto medio. Il nostro sistema economico ha quindi tutto l’interesse a instaurare rapporti con un vasto mercato emergente a noi così vicino”. Più di 200 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo dipendono dalla pesca e dall’acquacoltura per il loro sostentamento, ma lo stato del settore è caratterizzato da una gestione poco efficiente. Questo ha portato a una pesca estensiva, allo sfruttamento eccessivo e sproporzionato, a una massiccia perdita di ricchezza. A questo si aggiungono le problematiche legate alla sicurezza alimentare, dovuta alla mancanza di tracciabilità e dall’assenza di un’adeguata catena del freddo.  
   
   
MARCHIO PRODOTTI DI QUALITÀ, PRESENTATA LA PRIMA PASTA 100% PUGLIESE  
 
L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno ha partecipato il 19 ottobre, ad Orsara di Puglia, alla presentazione della prima pasta a marchio Prodotti di Qualità Puglia, prodotta dallo storico pastificio Granoro di Corato con i grani della Capitanata. Per la prima pasta certificata 100% pugliese si è cercato fra le 130 varietà del territorio pugliese scegliendo le varietà più vocate alla produzione di pasta di qualità. “Oggi è una giornata altamente significativa. Col progetto di Granoro diventato realtà con la prima pasta certificata al 100% pugliese – ha dichiarato l’assessore regionale alla Risorse Agroalimentari Dario Stefàno – trova conferma l’idea di una filiera tutta pugliese e del valore aggiunto che porta al territorio. L’auspicio è che all’iniziativa del pastificio di Corato, ce ne possano essere tante altre. Crediamo fortemente nelle potenzialità del marchio, per il quale non a caso abbiamo scelto di abbinare al tema della qualità anche l’obiettivo della tracciabilità. Così intendiamo difendere, valorizzare e promuovere le produzioni agroalimentari pugliesi, conosciute e apprezzate nel mondo per le caratteristiche di qualità, di gusto e di sicurezza alimentare. Per una regione storicamente identificata come il granaio di Italia, poi, è una scommessa particolarmente significativa e ambiziosa puntare ad una filiera del grano interamente pugliese. Il marchio Prodotti di Qualità Puglia si offre, dunque, come uno strumento innovativo per restituire dignità ai produttori primari e al tempo stesso forza ad una filiera e ad un brand tutti pugliesi”.  
   
   
LOMBARDIA: PER L´AGRICOLTURA IL TAGLIO DEI COSTI E L´INNOVAZIONE  
 
 Milano - "La Fiera internazionale del bovino da latte come quella di Cremona è una grande opportunità per l´agricoltura, perché solo con l´innovazione tecnologica e con le tecnologie per migliorare il lavoro degli agricoltori, si può vincere la sfida in questo settore nel corso dei prossimi anni. Una sfida sia sul piano della qualità, sia sul piano della quantità". E´ quanto detto da Giuseppe Elias, neo nominato assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, che è intervenuto, a Palazzo Pirelli, alla presentazione della 67a edizione della Fiera internazionale del bovino da latte, che si terrà a Cremona dal 25 al 28 ottobre prossimi. Un incontro con la stampa a cui hanno partecipato, oltre al direttore di Cremonafiere Massimo Bianchedi, anche il consigliere regionale Gianni Rossoni, il presidente della Provincia di Cremona Massimo Salini e il sindaco della città lombarda Oreste Perri. 67Esima Edizione Con Numeri Importanti - Questa 67a edizione propone agli operatori del settore numeri di grande rilievo: 843 marchi, 48 convegni tra seminari e workshop e oltre 400 animali in mostra. Otto sono Paesi rappresentati (Austria, Cina, Germania, Franca, Spagna, Olanda, Gran Bretagna). Due le rassegne parallele come Italpig ed Expocaseraia. Tre gli eventi assolutamente da non perdere: l´incontro sulla riforma della Pac per valutare le proposte della Commissione, gli Stati generali del latte e il primo European dairy forum, per un´analisi approfondita del pacchetto latte con i protagonisti europei del comparto lattiero-caseario. Dobbiamo Costruire Comparto Forte - Tornando sul tema dell´innovazione in agricoltura, Elias ha aggiunto: "Stiamo andando incontro a un periodo di scarsità alimentare, che nei prossimi anni colpirà prima i Paesi più in difficoltà, ma che, successivamente, potrebbe colpire anche noi. Dobbiamo essere pronti ad avere un´agricoltura forte. Per raggiungere questo obiettivo serve il contenimento dei costi e alimentare l´innovazione. Solo seguendo percorso potremo rimanere dare un futuro al nostro settore agricolo". Convegni Utili Per Chi Deve Decidere - "Verrò sicuramente alla Fiera internazionale del bovino da latte a Cremona - ha detto ancora Elias -, cercando di partecipare a più eventi possibile, perché credo che siano assolutamente interessanti e importanti per la crescita, soprattutto per tutti coloro che devono prendere successivamente delle decisioni". Conversando con i giornalisti, il neo responsabile dell´agricoltura lombarda ha voluto sottolineare come priorità del suo lavoro in Regione "lo sviluppo tecnologico e l´innovazione".  
   
   
CENTRO BONOMO DI ANDRIA, PUGLIA CHIAMA AD UN IMPEGNO IL CONS.REG. AGRIC.  
 
Crisi Centro Ricerche Bonomo, dal Cra la speranza di ripartire. L’assessore alle Risorse Agroalimentare della Regione Puglia Dario Stefàno ha scritto a Giuseppe Ambrosio, direttore generale del Cra - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura - per sensibilizzarlo all’adozione, in tempi utili a scongiurare la chiusura del centro pugliese, della soluzione già prospettata negli incontri istituzionali fra la Regione Puglia e l’Ente di ricerca. “Si tratta – spiega l’assessore Stefàno – della possibilità di trasferire in blocco al Cra le attività di ricerca, il personale in forza al Centro “Bonomo” e le attrezzature in dotazione. Ciò eviterebbe di disperdere l’enorme patrimonio di conoscenza e competenze accumulato nel corso della storia del centro di ricerche pugliese, oramai in una situazione di consolidata crisi economica finanziaria”. Il trasferimento - si legge nella nota dell’assessore – consentirebbe di mantenere gli alti livelli scientifici delle ricerche condotte dal Bonomo e, di conseguenza, di restituire dignità e prospettiva alle risorse umane impegnate nell´organico. Il Cra è peraltro presente già in Puglia, con la significativa attività svolta dal Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia, dall’Unità di ricerca per il Sistemi colturali di Bari e dall’Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura di Turi, in stretta collaborazione con il laboratorio di Barletta. Quest’ultima unità, in particolare, conduce ricerche di eccellenza che hanno avuto notevoli ricadute applicative e di mercato, dall’introduzione di varietà apirene fino alle tecnologie innovative di conservazione dell’uva da tavola. “Sarebbe veramente interessante – conclude Stefàno – che con la soluzione prospettata al Cra, si allargassero le attività di ricerca anche alla olivicoltura e all’ortofrutticoltura pugliese, segmenti fondamentali del nostro sistema agroalimentare”.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: 22 MLN DI INVESTIMENTI PER BIODIVERSITA´ E RECUPERO  
 
Palermo - Il dirigente generale del dipartimento per gli Interventi strutturali in agricoltura dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana, Rosaria Barresi, ha approvato gli elenchi delle richieste di aiuto istruibili, non ricevibili ed escluse relative al bando del Piano di sviluppo rurale (Psr Sicilia 2007/2013) della misura 216 (azione A2), destinata a "Investimenti non produttivi in aziende agricole associati alla misura 214 (azione 214/1G)". Delle 1613 domande di contributo ne sono state ammesse 1261, per un totale di circa 22 milioni e 300mila euro di investimento, su una dotazione finanziaria della misura comunitaria di 30 milioni. I progetti ammessi sono destinati alla salvaguardia della biodiversita´ attraverso la conservazione dei sistemi agricoli di alto pregio e del suolo contro i fenomeni di desertificazione, in particolare dell´area dei monti Nebrodi e Peloritani; alla tutela delle colture terrazzate e ciglionate di nocciolo, agrumi, olivo, vite e fruttiferi con l´utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale nelle zone non meccanizzabili; al recupero del territorio e del paesaggio senza fini di lucro. Gli elenchi saranno pubblicati sul sito istituzionale del Psr Sicilia 2007/2013 dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari.  
   
   
SALAMA DA SUGO, AVVIATO L´ITER PER IL RICONOSCIMENTO DELL´IGP  
 
 Bologna - La Salama da sugo, una eccellenza della tradizione alimentare locale che lega strettamente il proprio nome alla provincia di Ferrara, si avvia verso la registrazione di Indicazione Geografica Protetta dall´Unione Europea ( Igp), ai fini della tutela della sua unicità dalle contraffazioni e dai falsi. Ieri, giovedì 18 ottobre, presso la Camera di Commercio di Ferrara si è tenuta infatti la prevista riunione di "pubblico accertamento", passaggio fondamentale, previsto dall´iter autorizzativo nazionale, per verificare l´effettiva adesione dei soggetti coinvolti nel processo produttivo locale al disciplinare di produzione elaborato dai proponenti. “Sono trascorsi anni dalla presentazione della domanda da parte dell’associazione che riunisce alcuni salumifici ferraresi – ha detto l’assessore regionale all’agricolturaTiberio Rabboni – l’esito positivo della riunione di ieri ha confermato che quando le istituzioni collaborano con imprese ben motivate e determinate è possibile raggiungere risultati importanti. La Regione continuerà il suo impegno a fianco dei produttori verso il riconoscimento di un prodotto unico, espressione di un territorio altrettanto unico per storia, cultura e tradizioni. Salama da sugo e territorio ferrarese sono da questo punto di vista sinonimi assoluti. Verificheremo le eventuali osservazioni che potranno arrivare dall´Italia e dall´Europa con l´obiettivo di superarle rapidamente nella certezza delle buone ragioni dei nostri produttori.” L’iter per il riconoscimento dell’Igp prevede ora la pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale per verificare eventuali osservazioni provenienti da altri soggetti italiani. Successivamente il Ministero dell´Agricoltura trasmetterà la proposta a Bruxelles per l´esame finale, superato il quale il disciplinare verrà pubblicato sulla Gazzetta europea per un periodo di sei mesi. Se non saranno accolte eventuali contrarietà da parte degli altri paesi europei, la proposta di Igp sarà formalmente accolta e registrata. A quel punto, ottenuta la registrazione da parte dell’Unione europea, il disciplinare di produzione esaminato ieri costituirà la regola esclusiva per produrre – nell’ambito di un accurato sistema di controllo – ciò che sarà definita la "Salama da sugo Igp"  
   
   
PESTE SUINA: PRESTO IN GIUNTA SARDA DELIBERA CON DDL DA 6 MLN PER RECINTI  
 
Cagliari - Si intensificano i controlli e i blitz in tutta la Sardegna contro gli allevamenti suini abusivi e clandestini, in attuazione delle diverse misure che la Regione ha messo in campo per contrastare la peste suina africana. Il tutto per arrivare a gennaio con risultati che possano convincere la Commissione Ue, quando tornerà per il suo "audit" nell´Isola, a togliere ogni blocco che danneggia il comparto suinicolo. È quanto emerso nel pomeriggio a Cagliari durante il confronto tra Regione e associazioni agricole (Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Copagri) e delle imprese (Confindustria) per fare il punto sull’attuazione del piano straordinario sulla peste suina africana. Erano presenti l’assessore della Sanità Simona De Francisci, il commissario delegato per l’emergenza Gilberto Murgia (l’Agricoltura, assente per motivi istituzionali l’assessore Cherchi, era rappresentata dal funzionario che segue la tematica) e i vertici delle organizzazioni. Ddl Presto In Giunta. E presto alla Giunta regionale sarà portata in discussione una delibera (degli assessorati della Sanità, dell’Agricoltura e della Programmazione) con il disegno di legge urgente che stanzia 6 milioni di euro per finanziare i recinti e controllare così il fenomeno del pascolo clandestino dei suini. Il disegno di legge consentirà alla Regione, grazie a un fondo specifico, di finanziare, a favore dei Comuni interessati, la realizzazione di apposite aree recintate per incentivare l’allevamento semibrado dei suini e contrastare così il pascolo brado combattendo la peste africana e prevenire la trichinellosi. Monitoraggio E Lotta Al Clandestino. Proseguono intanto tutte quelle azioni nei confronti delle le aziende suinicole (controllo clinico, anagrafico, sierologico e riscontro dei requisiti di biosicurezza e benessere animale) messe in campo già dai mesi scorsi contro la Psa: “Sul fronte dei controlli – ha spiegato con soddisfazione l’assessore De Francisci – tutte le Asl stanno inviando i report periodici sugli interventi attuati e ciò consente un monitoraggio aggiornato sul fenomeno. Registriamo anche una sensibilità e un coinvolgimento diversi dei territori e delle comunità, primi soggetti a subire le conseguenze del fenomeno Psa ma anche i primi a poter intervenire perché la peste potrà essere sconfitta con il contributo di tutti gli attori interessati. Solo così si potrà rilanciare il comparto e valorizzare le nostre produzioni”.Il generale Murgia ha poi fatto il punto sul lavoro di forze dell’ordine, Corpo forestale ed Ente foreste che ultimamente stanno contrastando in maniera ancora più incisiva il pascolo clandestino. Sul fronte della sensibilizzazione, importante anche l’opera dei sindaci di territori ad alto rischio (specie nel Nuorese, in Ogliastra). Aiuti Alle Aziende. Nel corso dell’incontro sono state ricordate le due recenti delibere approvate dalla Giunta nel settembre scorso da oltre 7 milioni di euro che prevedono aiuti economici alle imprese suinicole sarde danneggiate dalla Psa nel biennio 2011-2012. Il Controllo Dell’ue. Il piano di eradicazione, ha confermato la Regione, procede a tappe forzate, anche perché la Commissione Ue, come annunciato a settembre a Cagliari, tornerà a gennaio in Sardegna per valutare i risultati raggiunti sul fronte della lotta alla Psa, pena la chiusura totale del comparto.  
   
   
RIUNIONE INDUSTRIE ALIMENTARI METTE TUTTI D’ACCORDO CON IL POKER DI AFFUMICATI TOP QUALITY, IL MIX DI MARE CREATO PER CONQUISTARE ED ACCONTENTARE OGNI TIPO DI PALATO.  
 
Il Poker di Affumicati permette di degustare in una sola occasione la raffinatezza della trota salmonata, del salmone all’aneto, del tonno e dell’halibut. · La trota salmonata è una vera delizia, assai apprezzata per la sua carne compatta, delicata e ricca di carotenoidi che le conferiscono il particolare colore rosato. · Il salmone all’aneto è un prodotto tipico del Nordeuropa dal gusto particolare e avvolgente. · Il tonno affumicato, sempre più diffuso ed apprezzato, ha un sapore deciso e carni sode dal vivido colorito inconfondibile. · L’halibut, ancora poco noto sulle nostre tavole, è un pesce nordico dalle carni delicate e sempre più gradite. Il prodotto è presentato in un pratico formato in busta sottovuoto all’interno di un astuccio finemente litografato. Il Poker di affumicati Top Quality è disponibile in confezioni da 200 g al prezzo indicativo di 12,00 Euro  
   
   
UN DOLCE NATALE CON LE PROPOSTE GIUSTO SENZA GLUTINE E GIUSTO SENZA ZUCCHERO DI GIULIANI SPA  
 
In occasione del Natale la linea Giusto, nata dalla Ricerca Nutrizionale Giuliani, e specialista dell’alimentazione in farmacia, propone diverse specialità natalizie con la linea Giusto Senza Glutine, capace di venire incontro alle esigenze alimentari dei celiaci, e con la linea Giusto Senza Zucchero, specifica per coloro che vogliono o devono ridurre la quantità di zucchero all’interno del proprio regime alimentare. Giusto Senza Glutine, linea di alimenti per celiaci e intolleranti al glutine, propone diverse idee dolci per festeggiare con gusto la più bella delle feste. Sulle tavole imbandite non può di certo mancare il tradizionale Panettone, classico prodotto da forno con uvetta, ottenuto dopo 16 ore di lievitazione naturale. Il Panettone al Cioccolato è invece la variante più sfiziosa, sempre senza glutine, arricchito da golose gocce di cioccolato. Il Pandoro, dolce tipico veronese dalla forma “a stella a cinque punte”, è l’altra specialità delle festività natalizie. Giuliani propone il Pandoro tradizionale senza glutine ed il Pandoro Cuor di Cacao caratterizzato da una morbida crema al cioccolato. Inoltre nella gamma di prodotti natalizi Giusto Senza Glutine, brilla una doppia stella: si chiama Dolce Stella ed è un’inedita confezione composta da due dolci di pasta tipo pandoro nella versione tradizionale e farcito con golosa crema pasticcera, a forma di stella e in pratici mini formati da circa 100g. Giusto Senza Zucchero è una gamma di prodotti dal sapore dolce, ideale per chi vuole limitare l’apporto di zuccheri, grazie alla sostituzione del saccarosio con dolcificanti o loro miscele. Tutti questi prodotti coniugano la bontà della tradizione con l’attenzione al consumo di zuccheri e all’alimentazione controllata (per godere il piacere della festa). Quest’anno, tra le specialità delle feste, ci sono due novità che vanno ad aggiungersi agli altri prodotti della linea: la Stella d’Oro, pandoro di pasta soffice a lievitazione naturale e le Creazioni, confezione di praline assortite, mix perfetto da offrire a famiglia e amici durante le feste oppure elegante e raffinata idea regalo. Nel soffice e gustoso Dolce Natalizio Tradizionale Senza Zucchero c’è tutta la dolcezza della tradizione; il prodotto contiene uva sultanina ed è senza zuccheri aggiunti e senza grassi idrogenati. L’altra variante del Dolce Natalizio, sempre senza zuccheri aggiunti e senza grassi idrogenati, contiene gocce di cioccolato. I prodotti della linea Giusto Senza Glutine e Giusto Senza Zucchero sono in vendita in farmacia e nei negozi specializzati  
   
   
LA VALLE D’AOSTA E LE SUE ECCELLENZE AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO  
 
 Gli Assessorati dell’agricoltura e risorse naturali e del turismo, sport, commercio e trasporti e la Chambre Valdôtaine informano che la Valle d’Aosta sarà presente all’edizione 2012 del Salone del Gusto, in programma dal 25 al 29 ottobre al Lingotto Fiere di Torino, con uno stand di 150 mq, all’interno del Padiglione 2. Lo spazio espositivo accoglierà un settore istituzionale e un’area commerciale, all’interno della quale 11 aziende valdostane presenteranno la proprio produzione (Con.pro.val, Bonne Vallée, Savio, La Valdôtaine, Distilleria Alpe, Distilleria St-roch, Alpenzu, Tegoleria Artigianale Valdostana, Azienda Agricola Biopanetteria, Il Paradiso dei Golosi e Azienda Agricola Vetticoz Laura). I tecnici dell’Assessorato dell’agricoltura, in collaborazione con l’Arev, proporranno ogni giorno degustazioni guidate dei due principali filoni della produzione valdostana: i visitatori potranno scegliere il “percorso rosso”, legato alla filiera della carne – dove non mancheranno le Dop Jambon de Bosses e Lard d’Arnad – o il “percorso bianco” dedicato ai formaggi – tra cui Fontina Dop d’alpeggio, Fromadzo Dop e Toma di Gressoney –, entrambi accompagnati da pane nero di segala e da vini Valle d’Aosta Doc. L’assessorato del turismo offrirà invece la possibilità di acquistare presso un punto informativo i pacchetti turistici per la prossima stagione invernale e presenterà al pubblico la veste grafica del nuovo cofanetto Eatinerari, espressamente dedicato alla Valle d’Aosta e attualmente in corso di finalizzazione, che sarà messo in vendita a partire dal prossimo mese di dicembre presso tutti i punti vendita di Eataly. “Quella della Valle d’Aosta a questa edizione del Salone del Gusto sarà una presenza particolarmente significativa, che ci riempie di soddisfazione, per due ragioni – spiega il Presidente della Chambre Valdôtaine Nicola Rosset –. La prima è il buon numero di aziende che hanno aderito all’iniziativa, la seconda è per il fatto che, ancora una volta, la nostra regione si presenta ad un importante appuntamento fieristico internazionale unendo gli sforzi in un’ottica di “sistema Valle d’Aosta”. Si tratta di una logica di lavoro che abbiamo sempre sostenuto e che nell’ultimo anno si è dimostrata particolarmente premiante. Speriamo possa portare ad ottimi risultati anche in questo caso”. “Le degustazioni guidate con i principali prodotti Dop, Doc e tradizionali della Valle d’Aosta – sottolinea l’Assessore Isabellon – rappresentano un’ulteriore occasione per far conoscere al grande pubblico le eccellenze del nostro territorio. Attraverso questa attività promozionale, propria del nostro Assessorato, è possibile ottenere molteplici vantaggi, per gli agricoltori beninteso, ma anche per l’economia in generale: incremento della vendita diretta al pubblico dei prodotti enogastronomici, creazione di forme di integrazione al reddito agricolo, aumento, soprattutto nei mesi normalmente poco attraenti, di visitatori da fuori Valle alla ricerca di sapori genuini e nuove forme di ospitalità rurale”. “La Valle d’Aosta ha voluto essere presente al Salone del Gusto - aggiunge l’Assessore Marguerettaz - per dimostrare come la valorizzazione della produzione locale riveste anche dal punto di vista turistico un’importanza strategica. La qualità e la genuinità sono il punto di forza dei nostri prodotti e uno dei principali motivi che spingono i turisti a mettersi in viaggio. In questo senso, una vetrina delle nostre eccellenze può rappresentare un interessante biglietto da visita per la nostra Regione e suscitare nel visitatore il desiderio di andare alla scoperta di un ambiente genuino e di persone autentiche.” Sempre in occasione della partecipazione al Salone del Gusto, la Chambre Valdôtaine presenterà i primi risultati dello studio La Green Economy in Valle d’Aosta – scenari e opportunità di sviluppo sostenibile in una economia di montagna, curato da Massimo Lévêque in collaborazione con il Centro Studi di Slow Food, con la Fondazione Impresadi Mestre e con l’Università della Valle d’Aosta. Lo studio sarà presentato al pubblico sabato 27 ottobre, alle ore 18, nella Sala Arancio.  
   
   
MUTTI: LA QUALITÀ PREMIA ANCHE NEI MOMENTI DI CRISI  
 
Vendite in crescita, 1.800.000 quintali di pomodoro raccolto nel 2012 e un risparmio di acqua grazie a un’innovativa metodologia di analisi e irrigazione: i risultati di un’azienda che continua a crescere nonostante il periodo di crisi Mutti spa, l’azienda che da più di 100 anni fa del pomodoro di qualità una passione di famiglia, si conferma leader di mercato segnando a settembre 2012 un incremento del 19% nelle vendite (totale azienda) con le quote tutte in forte crescita rispetto all’anno precedente: concentrato +2,0 punti quota, polpa + 3,9 punti quota e passata +2,1 punti quota (dati Iri a.T. Settembre 2012 quota valore). “Questi risultati, ancora più importanti se inquadrati all’interno del contesto economico che stiamo vivendo, sono la testimonianza concreta del riconoscimento della bontà dei nostri prodotti da parte dei consumatori” - commenta Francesco Mutti, amministratore delegato Mutti spa. “Il trend positivo della nostra Società ci ha permesso di investire nell’ultimo triennio 2010 – 2012 oltre 20 milioni di euro in investimenti tecnici; in termini occupazionali registriamo poi un aumento dal 2010 ad oggi del 20% dei dipendenti a tempo indeterminato e del 40% della manodopera stagionale impiegata durante la campagna e assunta con regolare contratto a termine”. Grazie alla campagna agraria 2012, che si è conclusa proprio qualche giorno fa, l’azienda ha ritirato e avviato alla trasformazione 1.800.000 quintali di pomodoro: un quantitativo che rispetta pienamente quanto stimato all’inizio dell’anno con le organizzazione agricole. Si tratta di un dato importante che sfida la mancanza di piogge e il clima torrido di quest’estate che hanno causato una riduzione delle rese in campo e maggiori complessità nella campagna di raccolta. “Nonostante la siccità che ha caratterizzato la condizione climatica degli scorsi mesi, aver avviato alla trasformazione le quantità di pomodoro previste all’inizio dell’anno, per noi rappresenta un risultato molto rilevante ”, continua Francesco Mutti. Il pomodoro che proviene per la maggior parte dall’Emilia Romagna, terra di appartenenza di Mutti, e dalle regioni confinanti, è stato coltivato da oltre 220 aziende agricole fidelizzate, a testimonianza di un legame diretto con gli agricoltori, un rapporto solido basato sulla reciproca fiducia e volto ad un unico obiettivo: l’eccellenza del pomodoro. Dal 2010, Mutti arricchisce questa promessa di qualità e di eccellenza con un ulteriore impegno nella sostenibilità ambientale. L’azienda, consapevole dell´importanza dell’utilizzo di acqua nella coltivazione del pomodoro, ha deciso di dare vita ad un progetto in collaborazione con Wwf e il Dipartimento per l´Innovazione dei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali dell’Università della Tuscia per calcolare la propria impronta idrica. Anticipando così anche un trend, quello dei continui periodi di siccità che caratterizzano le stagioni estive, Mutti ha deciso di porsi degli obiettivi di riduzione del proprio consumo di acqua pari al 3% entro il 2015, partendo dalla razionalizzazione dell’acqua da utilizzare per l’irrigazione. Così, nel corso della stagione agraria 2012, è stata avviata una sperimentazione con un innovativo servizio di gestione dell´irrigazione presso 20 aziende agricole conferenti dislocate su tutta l´Emilia Romagna, per contribuire a limitare l´uso dell´acqua ai soli volumi necessari. Un equipe di professionisti, attraverso strumentazioni opportune di monitoraggio diretto dell´umidità del terreno, come sensori e sonde, ha potuto verificare l´esatto impiego dei volumi di acqua utilizzata per l’irrigazione a goccia e a pioggia, guidando così l´agricoltore ad un ottimale utilizzo delle risorse idriche. Confrontando i dati rilevati dalle aziende agricole “guidate” con i risultati provenienti da quelle “non guidate”, si evidenzia un risparmio di acqua che arriva fino al 30%: risulta quindi evidente come l´analisi diretta della colture e del terreno rappresenti una metodologia efficace ed efficiente per somministrare l’acqua nei tempi e nelle quantità necessarie. “Il risparmio di acqua del 30%, dovuto alla sola razionalizzazione dell’irrigazione in campo, rappresenta un passo importante che contribuirà a raggiungere entro il 2015 l’ambizioso obiettivo, stabilito in collaborazione con Wwf, di riduzione dell’impronta idrica del 3% su tutta la filiera Mutti: dalla coltivazione del pomodoro, alla trasformazione in stabilimento, alla distribuzione sul territorio nazionale”, conclude Francesco Mutti  
   
   
JURA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI MACCHINE AUTOMATICHE PER IL CAFFÈ PER USO DOMESTICO ENTRA NELLA NUOVA DIMENSIONE PROFESSIONAL CON GAMME DI MACCHINE DEDICATE.  
 
Da oltre 20 anni Jura è sinonimo di qualità e di innovazione: tutti i prodotti del marchio, infatti, contengono il know-how e l’esperienza dove ricerca, sviluppo e passione per il caffè rappresentano “i fondamentali” di questo marchio. Ecco perché, forte dell’esperienza nella produzione di macchine automatiche per il caffè per uso domestico, il marchio svizzero, oggi, taglia il traguardo del canale professionale, per il mercato italiano. Jura si presenta con due gamme in particolare: Giga e Impressa Xj. Due linee ricche di modelli che rappresentano dei gioielli di tecnologia e design, frutto di studi messi a punto da ben 50 ingegneri che hanno dotato ogni singola macchina di hardware e di software all’avanguardia, perfettamente in linea con gli standard del mercato e delle tecnologie swiss made. La serie Giga, contempla modelli dedicati anche ai baristi professionisti, che necessitano di macchine ad alto tasso di efficienza oltre che di qualità delle specialità erogate. La nuova serie Giga Professional ha superato il test delle 45.000 preparazioni senza perdite - in termini di prestazioni nell’uso continuato e in condizioni difficilissime. Come? Grazie alla potenza concentrata di due macine in ceramica (che garantiscono una macinatura uniforme e regolare), grazie alla presenza di pompe (fino a tre) e di due fluid system paralleli che consentono di versare contemporaneamente caffè e latte nella tazza, e infine, grazie all’allacciamento acqua fisso. Giga prepara “l’oro nero in tazza” con una resa incomparabile. Le innovazioni racchiuse nella serie Giga includono anche il monitoraggio attivo dei grani e la selezione di chicchi “à la carte”. La seconda famiglia Professional firmata Jura è rappresentata dai modelli della serie Impressa Xj. Una linea studiata per piccoli corner bar all’interno di uffici, aree comuni, aree meeting, strutture alberghiere, catering. Sono macchine efficienti, caratterizzate da un design particolarmente compatto. Tante opzioni per preparare specialità di caffè uniti ad un impatto estetico eccezionale. Immediato lo sguardo sui contenitori per il caffè in grani dove la forma e la finitura cromata esaltano l’esprit moderno e sofisticato. L’aspetto tecnologico invece è al servizio del gusto e della praticità: grazie al funzionamento semplice e intuitivo, i modelli Impressa Xj consentono di assaporare un caffè perfetto. I modelli hanno poi grandi capacità, il contenitore di caffè in grani, infatti, è da 500 g e il serbatoio dell’acqua è da 4 l; il tutto per un utilizzo intensivo senza dover ricorrere a ricariche frequenti. Non ultimo l’aspetto Eco, mai trascurato da Jura: anche su queste macchine, infatti, è presente la modalità a risparmio energetico e l’interruttore Zero Energy Switch, che disconnette completamente la macchina dalla rete, contribuendo attivamente a risparmiare energia preziosa. Giga X7 Professional - 2 macina caffè con macine in ceramica a regolazione elettronica per una macinatura uniforme e un aroma ottimale - 2 thermoblock e 2 pompe, un vantaggio per versare contemporaneamente il caffè e il latte - Controllo elettronico della regolazione del volume dell’aria - 2 latte macchiati con la pressione di un pulsante grazie all’erogatore combinato variabile con 2 ugelli di erogazione caffè e 2 dedicati al latte. Tecnologia per microschiuma dai risultati eccezionali, igiene garantita dalla separazione dei sistemi caffè e latte. - Display a colori Tft da 3.5Sdsq, oltre al funzionamento anche la manutenzione è semplice grazie alla guida visiva - Possibilità di programmare 20 specialità diverse. Una gamma davvero ampia e agile…basta premere 1 solo pulsante - Contatore giornaliero azzerabile individualmente, per avere uno storico sulle abitudini e sui consumi di caffè erogati dalla macchina - Monitoraggio attivo dei grani, per una fornitura costante senza mai macinare a vuoto - Selezione dei chicchi à la carte, ovvero una selezione flessibile dei chicchi per creare la giusta miscela per ogni specialità Impressa Xj9 Professional - One-touch Cappuccino/latte macchiato - Tecnologia per microschiuma, talmente micro che la consistenza risulta leggera quanto una piuma - Display a colori Tft da 3.5Sdsq, ogni opzione per la preparazione e la manutenzione sono descritte per facilitare ogni step - Coperchio salva aroma e monitoraggio attivo dei grani, nessuna dispersione di aroma e fragranza del chicco, nessun rischio di funzionamento a vuoto delle macine - Contenitore di caffè in grani da 500g e serbatoio acqua da 4 litri, capacità adeguate per le esigenze professionali - 10 specialità programmabili - Eco-intelligenza, le modalità di risparmio energetico e l’interruttore Zero Energy Switch contribuiscono attivamente a risparmiare energia Il mondo Jura Sono 3.000.000 le macchine da caffè Jura prodotte ad oggi: un track record che fa della casa svizzera un esperto nella produzione di macchine automatiche per il caffè su larga scala e che rappresenta una garanzia di qualità e durata di tutti i componenti, unitamente ai vantaggi dei pezzi garantiti della produzione di grandi quantitativi. Una perfetta sinergia delle miscele più raffinate con le tecnologie più avanzate, consente di ottenere con la semplice pressione di un pulsante il miglior caffè, cappuccino, latte macchiato o qualsiasi altra specialità a base di caffè: le macchine Jura sono in grado di offrire piccoli capolavori di gusto e di aroma per assecondare qualsiasi palato e qualsiasi olfatto. Jura progetta le proprie macchine secondo standard ben definiti in grado di offrire un prodotto qualitativamente eccezionale per caratteristiche, durata e design. Questa filosofia è una reazione deliberata contro la mentalità dello spreco. Le macchine da caffè automatiche per specialità di caffè sono fatte per dare un risultato perfetto direttamente da chicchi freschi. Offrono la libertà di poter scegliere il proprio caffè e prevengono lo spreco e l’accumulo di scarti dannosi per l’ecosistema. Jura persegue, infatti, una politica costante di sviluppo delle tecnologie di risparmio energetico. Anche la prima Impressa, nata nel 1994, è stata equipaggiata con una funzione di spegnimento automatico. Da anni ormai, la modalità di ottimizzazione energetica ha reso possibile il risparmio del 40% di energia di valore. Le macchine automatiche per il caffè Jura Professional sono distribuite da Afitalia. Www.jura.it Il marchio svizzero Jura nel segmento delle macchine automatiche per il caffè ha conseguito numerosi premi quali il Good Design Award, il Red dot Design Award e l’iF Product Design Award