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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Novembre 2013
SOSTEGNO FINANZIARIO INTERNAZIONAL PER IL PRIMO GRANDE - SCALA ON-SHORE IPP (INDEPENDENT POWER PRODUCER) IN GIORDANIA  
 
Bruxelles, 28 novembre 2013 - Il primo grande – impianto di energia rinnovabile Ipp in Giordania, il Jwpc Tafila Vento Farm, ha ricevuto il sostegno internazionale di Usd 220 milioni , che rappresentano quasi il 77 per cento del costo totale del progetto. Nel quadro dell’ accordo di collaborazione tra la cooperazione per il finanziamento internazionale (Ifc) e la Banca europea per gli investimenti (Bei), i contratti finanziari sono stati firmati ieri da tutte le parti interessate: Jordan Wind Project Società Psc (Jwpc) - il progetto incorporata in Giordania da un gruppo di sponsor, comprendente il fondo euromediterraneo Inframed, Masdar di Abu Dhabi e Ep Global Energy Ltd di Cipro (Epge) , e un consorzio di istituti di credito che comprende la Ifc, la Bei, la Eksport Kredit Fonden (Ekf), il Fondo Opec per lo Sviluppo Internazionale (Ofid), Fmo, e Europe Arab Bank (Eab) . La Bei finanzierà una quota di 72,24 milioni di dollari a titolo di garanzia da Ekf (pari al 25,2% del costo totale del progetto). Ifc fornirà un un prestito di 54,73 milioni di dollari (pari al 19,1% del costo totale del progetto) e una B prestito di 59,49 milioni di dollari (pari al 20,7% del costo totale del progetto) (di cui 30 milioni di dollari saranno forniti da Eab e 28.720.000 di dollari entro il Fmo) e mobilitare un prestito parallelo di 20 milioni di dollari fornito da Ofid. Ifc fornirà anche un ulteriore 14,36 milioni di dollari sotto forma di una tranche mezzanine. Questo finanziamento sostiene la fabbricazione e lo sviluppo di un parco eolico da 117 Mw nonché i servizi elettrici associatiin Giordania. Dotato in totale di 38 turbine, il progetto contribuirà a rinforzare la capacità del paese di potenza totale (attualmente ca. 3,6 Gw - vale a dire un 3% di aumento), in un momento in cui la domanda è in crescita esponenziale, mentre lo sviluppo di energie rinnovabili così come la creazione posti di lavoro. Il progetto sostiene di Jordan r enewable e strategia energy in linea con il Mediterraneo Solar Plan: esso contribuirà alla riduzione della pesante dipendenza dalle importazioni di energia di Jordan durante lo sviluppo di generazione di energia da fonti rinnovabili e la sicurezza energetica. Esso rappresenta una pietra miliare significativa nel l´obiettivo del paese di diversificazione il mix produttivo verso di energia rinnovabile. Una volta pienamente sviluppato, questo complesso vento rappresentare quasi il 10% del target di energia rinnovabile del paese entro il 2020 (1200 Mw). Vicepresidente della Bei Philippe de Fontaine Vive ha commentato: "la Bei è orgogliosa di contribuire sia suo finanziamento e la sua competenza tecnica acquisita in tutta l´Unione Europea per tutte le fonti di energia rinnovabile. Questo progetto è in linea con gli obiettivi della Unione europea e gli obiettivi strategici della Bei mandato nella regione in termini di sostenibilità ambientale e di mitigazione dei cambiamenti climatici in relazione alla domanda di energia. Esso fornisce un segnale forte e verde per il futuro in termini di tecnologia, sviluppo economico ed energetico, e opportunità di lavoro. " Ceo di Ekf Anette Eberhard ha detto: "Ekf è entusiasta di essere tra il gruppo di partner di questo importante progetto. Come una delle principali fonti di conoscenza a livello mondiale nel finanziamento vento, Ekf ha esperienza da parchi eolici in tutto il mondo. Il progetto in Tafila, Giordania, è molto innovativa per i parchi eolici nella regione del Mediterraneo arabo, e questo fa ben sperare per il futuro. " L´investimento fa parte degli sforzi di Ifc per sostenere alimentatori della Giordania, ridurre le emissioni di gas a effetto serra, e dimostrare ad altri investitori il potenziale del settore dell´energia rinnovabile del paese. "Con i combustibili fossili sempre più cari, e lo spettro del cambiamento climatico incombente, è importanti per il paese come la Giordania per sfruttare l´energia rinnovabile ", said Mouayed Makhlouf, Direttore Ifc per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Allo stesso tempo, è di vitale importanza per i prestatori di sostegno del settore, e mi aspetto che questo progetto contribuirà a dimostrare la propria potenziale. " L´investimento è anche parte di uno sforzo Ifc per incrementare l´uso delle energie rinnovabili nel Medio Oriente e Nord Africa, dove sole abbondante e forti venti rendono una scelta naturale. Jordan ha compiuto notevoli progressi nel campo delle energie rinnovabili, lo sviluppo di diversi progetti di energia solare ed eolica, mentre l´obiettivo di avere le energie rinnovabili rappresentano il 10 per cento della produzione di elettricità entro il 2020.  
   
   
CAPACITY PAYMENT PER LE FOSSILI: 130.000 POSTI A RISCHIO NEL SETTORE DELLE RINNOVABILI  
 
Milano, 28 novembre 2013 - Assorinnovabili, Gifi e Ifi hanno accolto con grande preoccupazione l´emendamento approvato il 25 novembre in Commissione Bilancio al Senato sul tema del capacity payment agli impianti termoelettrici. Riteniamo che addebitare questo costo in modo, di fatto retroattivo, agli impianti rinnovabili creerebbe un danno molto rilevante a chi ha legittimamente investito negli ultimi anni e un grave vulnus alla credibilità del nostro paese presso la comunità degli investitori nazionali e internazionali. In questo modo si giungerebbe ad un esito paradossale per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare in senso regressivo l’energia da fonti fossili. Inoltre, si andrebbe a colpire un settore tecnologico d’avanguardia quale quello delle smart grid e dei sistemi di accumulo elettrico sui quali il nostro paese potrebbe assumere un chiaro vantaggio competitivo e una funzione di leadership a livello mondiale. Chiediamo con forza che, con il maxiemendamento che il Governo si appresta a varare, tale disposizione venga eliminata e si dia finalmente spazio a misure a favore dello sviluppo delle rinnovabili e della generazione distribuita, settore che già oggi occupa oltre 130.000 addetti.  
   
   
CONSULTAZIONE SUL PIANO ENERGETICO: APPUNTAMENTO A PADOVA VENERDÌ 29 NOVEMBRE  
 
 Venezia, 28 novembre 2013 - Si terrà venerdì prossimo, 29 novembre, alle ore 16.00, a Padova, presso la sala convegni della Provincia (3^ Torre Centro Direzionale - “La Cittadella” - Piazza Bardella 2), un convegno promosso dall’assessorato regionale all’energia, per illustrare e discutere il Piano stralcio del Piano Energetico Regionale, recentemente adottato dalla Giunta veneta. “Abbiamo aperto la fase di consultazione sul documento che detta le linee di indirizzo e di coordinamento della programmazione in materia di promozione delle fonti rinnovabili, di efficienza e di risparmio energetico – spiega l’assessore Massimo Giorgetti – e l’appuntamento a Padova consentirà a tutti i soggetti interessati di dire la loro sul tema dell’energia nel Veneto. Il nostro obiettivo, infatti, è quello favorire da subito il massimo coinvolgimento di quelli che saranno gli attori e i responsabili dell’attuazione del Piano, considerando prezioso il loro contributo non solo nella fase esecutiva, ma anche in quella di definizione delle linee pianificatorie”. Il Piano dovrà consentire il superamento della percentuale di consumi energetici coperti in Veneto da fonti rinnovabili, percentuale imposta per legge e nota come ‘burden sharing’. Il ‘burden sharing’ stabilisce in che misura ogni singola Regione debba concorrere al raggiungimento dell’obiettivo nazionale in materia di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, che per l’Italia, in base alla Direttiva europea 2009/28/Ue, è fissata al 17% del consumo energetico lordo. Il Veneto, in particolare, deve garantire che nel 2020 il 10,3% dell’energia termica, elettrica e dei trasporti, complessivamente consumata, derivi da fonti rinnovabili.  
   
   
PROCESSO PARTECIPATIVO TAP, PUGLIA: EVENTO DI ASCOLTO APERTO A TUTTI  
 
Bari, 28 novembre 2013 - “La democrazia è un processo di conoscenza e di partecipazione. L’open Space Technology (Ost) è un evento di ascolto delle comunità locali aperto a tutti, per individuare in maniera sistematica tutti i nodi problematici relativi alla realizzazione del gasdotto”. Così l’Assessore regionale Guglielmo Minervini replica alla richiesta del Comitato No Tap che in una nota inviata alla stampa, pur apprezzando il percorso di un processo partecipato, aveva chiesto che la società Tap Ag Company, non prendesse parte al dibattito che si svolgerà venerdì 29 e sabato 30 novembre 2013 a Melendugno, negli spazi dell’Oratorio Sant’antonio di Borgagne. Si chiarisce, inoltre che: 1. Il progetto Tap è stato già oggetto di valutazione della Regione Puglia in data 18 settembre 2012 con delibera regionale n.1805. A seguito delle prescrizioni formulate dal Comitato Via nazionale il progetto è stato ripresentato, con modifiche, in data 13 settembre 2013. In data 22 ottobre 2013 con delibera di giunta regionale n.1976, è stato stabilito di dare avvio al processo di Discussione Pubblica, con la partecipazione dei cittadini, in considerazione dell´estesa e qualificata mobilitazione spontanea aperta sul tema. 2. Il processo di Discussione Pubblica ha una struttura articolata che prevede tre fasi: la prima è di raccolta della documentazione; la seconda è di ascolto delle criticità sollevate dal territorio; la terza è di dibattito pubblico. Nella prima sono raccolti tutti i materiali espressi dalle istituzioni, dai soggetti privati e dal territorio; nella seconda,con la partecipazione aperta a tutti, senza alcuna discriminazione, si svolge un censimento delle criticità come individuate e argomentate dai cittadini; nella terza, si conduce il confronto tra le parti istituzionali, sociali e private sulle singole problematiche emerse dalla fase di ascolto. 3. Non ci sono vincoli di merito sulle conclusioni cui può condurre la Discussione Pubblica, come già chiarito anche del dibattito tenutosi in Consiglio Regionale in data 12 novembre 2013; 4. Tali conclusioni saranno rimesse, come contributo ulteriore di conoscenza, al giudizio sia del Comitato di Valutazione di Impatto ambientale sia del Comitato di Valutazione di Impatto ambientale Nazionale. Come concordato saranno, inoltre, comunicate ai Ministeri competenti, che hanno reso pubblico l´impegno a considerarne gli esiti. I lavori dell’Ost si svolgeranno in due giornate: si parte venerdì pomeriggio, alle 14.30, con la costruzione del programma di discussione e i lavori dei gruppi. Ogni gruppo ha il compito di elaborare una sintesi del dibattito generato tra i partecipanti. Sabato mattina, dalle 9.30 e fino alle 14.00, si condivideranno i singoli rapporti, confluenti all’interno di un documento organico istantaneo. “Tutti quanti – ha concluso Minervini – devono poter parlare, influenzare e migliorare le scelte che il decisore politico assume. Chiunque parteciperà alle due giornate melendugnesi è la persona giusta”.  
   
   
ENERGY DAYS A GRAZ IN AUSTRIA  
 
 Forlì-Cesena, 28 novembre 2013 - La rete europea per le piccole e medie imprese Enterprise Europe Network, in collaborazione con la Camera di Commercio di Forlì-cesena e l´Azienda Speciale Cise, partecipano alla realizzazione della manifestazione Energy Days – Graz (Austria) 15-16/01/2014, per sostenere i partenariati e le collaborazioni internazionali fra imprese dei settori delle energie alternative e dell’efficienza energetica nell’edilizia. Modalità di partecipazione: le imprese e gli enti interessati possono partecipare gratuitamente agli incontri previa registrazione nel sito di Energy Days 2014 entro l’8 gennaio 2014. Dopo la registrazione, e a seguito della validazione del proprio profilo, è possibile prenotare incontri, sempre mediante il sito dell’evento. Gli incontri devono essere confermati da entrambe le parti. Prima degli incontri, ogni partecipante riceverà un’agenda personalizzata degli incontri.  
   
   
"MOSTRA EUROPEA SUD-ORIENTALE SULL´EFFICIENZA ENERGETICA E L´ENERGIA RINNOVABILE"  
 
Sofia, 28 novembre 2013 Dal 5 al 7 marzo 2014 si terrà a Sofia, in Bulgaria, la "Mostra europea sud-orientale sull´efficienza energetica e l´energia rinnovabile" (South-east European Exhibition on Energy Efficiency and Renewable Energy). I paesi del sud-est dell´Europa stanno prendendo sempre più in considerazione alternative energetiche più verdi. Verso questo obiettivo, l´efficienza energetica e la sostenibilità dell´energia sono diventate priorità fondamentali per le loro politiche ambientali. La conferenza ha lo scopo di affrontare le difficoltà create dai cambiamenti climatici e dal continuo aumento dei prezzi delle fonti di energia tradizionali. Si baserà sulle conoscenze e le competenze di specialisti dell´ambiente, responsabili delle politiche dell´Ue e fornitori di utenze. Per ulteriori informazioni, visitare: http://via-expo.Com/en/pages/ee-re-exhibition    
   
   
ASSORINNOVABILI AL “FORUM QUALENERGIA”: LE RINNOVABILI SONO PRONTE PER CONTRIBUIRE ALLA SICUREZZA DEL SISTEMA ELETTRICO  
 
Milano, 28 novembre 2013 - Il Presidente Re Rebaudengo, partecipando al “Forum Qualenergia”, ha ribadito la netta contrarietà di assoRinnovabili al comma 99 sul Capacity Payment del maxiemendamento governativo introdotto nella notte, come ai tempi della prima Repubblica, e alle posizioni espresse da molte grandi utilities italiane ed europee nelle ultime settimane. Re Rebaudengo ricorda che il problema italiano di “overcapacity” è dovuto in buona parte a investimenti errati in impianti tradizionali. “Chi ha effettuato questi investimenti – afferma il Presidente - ha fatto affidamento su una domanda in costante crescita, sul mancato sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e sulla mancata realizzazione del piano governativo di rilancio del nucleare. Ma solo l’ultima condizione si è realizzata”. Premiare questi “errori” con una remunerazione pagata dalle rinnovabili appare ingiusto e antistorico: sarebbe come salvare un anziano moribondo, lasciando morire donne e bambini. “Si può prevedere un meccanismo che riconosca il servizio di flessibilità reso da questi impianti – continua Re Rebaudengo - , ma deve essere selettivo e ridotto al minimo indispensabile. Contemporaneamente è necessario riformare il mercato dell’energia, introducendo sessioni di mercato più vicine alla gate closure e permettendo alle rinnovabili di partecipare attivamente al mercato dei servizi di dispacciamento e alla sicurezza del sistema elettrico.” assoRinnovabili auspica che il Governo intervenga per cancellare questa e altre ipotesi di misure retroattive e, al contrario, torni a promuovere lo sviluppo delle rinnovabili, così come preannunciato, in un intervento molto apprezzato, da parte del Ministro all’Ambiente Andrea Orlando.  
   
   
AIUTI DI STATO: VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL CONTRIBUTO PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA  
 
Bruxelles, 28 novembre 2013 - La Commissione europea è giunta alla conclusione che il sostegno pubblico concesso per la ristrutturazione della banca italiana Monte dei Paschi di Siena S.p.a. (Mps) è in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Mps ha beneficiato di una ricapitalizzazione da parte dello Stato pari a 3,9 miliardi di euro, nonché di una garanzia statale di 13 miliardi di euro concessa sulle passività Mps nell´ambito del regime italiano di garanzia a favore delle banche (caso Sa.34032). Alla luce dell’impegno di Mps di reperire sul mercato capitali almeno 2,5 miliardi di euro di capitale e di rimborsare la totalità dei titoli sottoscritti dallo Stato entro cinque anni, la Commissioneha approvato le misure per motivi di stabilità finanziaria. La Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione di Mps garantisca la redditività a lungo termine della banca, preveda un contributo adeguato da parte di Mps ai costi della ristrutturazione e riduca le distorsioni della concorrenza derivanti dall´aiuto. Il Vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, responsabile per la Concorrenza, ha commentato: “Il piano di ristrutturazione di Mps consentirà alla banca di ripristinare la redditività poiché affronta le problematiche che sono alla base delle sue difficoltà. Grazie alla nostra decisione il capitale statale sarà rimborsato a beneficio dei contribuenti”. Nel dicembre 2012 la Commissione ha approvato, in via temporanea, un’iniezione di capitale di 3,9 miliardi di euro sotto forma di strumenti ibridi (i cosiddetti “Monti bond”), che il governo italiano intendeva concedere a Mps per consentirgli di conformarsi alle raccomandazioni dell’Autorità bancaria europea (Abe). L’approvazione era subordinata alla notifica di un piano di ristrutturazione (cfr. Ip/12/1383)l’italia ha presentato il piano nel giugno 2013 e lo ha aggiornato a novembre. La Commissione ha ritenuto che il piano di ristrutturazione quinquennale di Mps garantisce la redditività della banca nel lungo termine senza rendere necessario un ulteriore sostegno statale. La Commissione ha verificato che il piano è basato su ipotesi sufficientemente prudenti, in particolare in relazione alle ipotesi sullo spread dei titoli di Stato italiani. Su queste basi la banca prevede di raggiungere un rendimento di capitale competitivo al termine del periodo di ristrutturazione, in particolare sulla base di un miglioramento dell´efficienza e di una riduzione dei costi operativi. Nel contempo il profilo di rischio della banca sarà ridotto attraverso una migliore struttura di corporate governance, una riduzione dell’esposizione al debito sovrano e limitazioni all´attività di negoziazione. Anche la remunerazione dei dirigenti sarà sottoposta ad un limite massimo. Inoltre, il piano di ristrutturazione prevede un sufficiente contributo ai costi della ristrutturazione da parte di Mpsal fine di ridurre l´onere a carico del contribuente. Attraverso la riduzione del 25% dello stato patrimoniale il piano limita anche le distorsioni della concorrenza provocate dall’aiuto. Un elemento essenziale del piano di ristrutturazione è l’incremento di capitale di almeno 2,5 miliardi di euro che Mps prevede di realizzare sul mercato. Ciò consentirebbe alla banca di rimborsare gran parte dei capitale statale.  
   
   
INSEDIATO IN LOMBARDIA IL TAVOLO REGIONALE PER L´EDILIZIA  
 
Milano, 28 novembre 2013 - Confrontarsi, raccogliere e condividere proposte di legge, di regolamento o di atto amministrativo della Giunta regionale in materia di edilizia; monitorare l´andamento del settore assicurando la diffusione dei dati; verificare la partecipazione alle misure regionali delle imprese operanti nel settore; individuare soluzioni alle problematiche relative all´edilizia lombarda; promuovere le iniziative finalizzate al sostegno alle imprese che operano nel settore. Sono questi gli obiettivi del ´Tavolo Regionale per l´Edilizia´, organismo che si è insediato ufficialmente alla presenza dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini. I Componenti - Oltre ai rappresentanti di Regione Lombardia, al Tavolo partecipano 15 organizzazioni: Ance Lombardia, C.a.s.a. - Sede Regionale Lombarda, C.l.a.a.i., C.n.a. Lombardia, Confapindustria Lombardia, Confartigianato Lombardia, Confindustria Lombardia, Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori della Lombardia, Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, Federabitazione Confcooperative, Legacoop Lombardia, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Confprofessioni. Facilitare Lavoro Imprese - "E´ fondamentale per Regione Lombardia - ha detto Melazzini - affrontare in maniera concreta le criticità e i problemi del settore. E´ necessario essere propositivi, stimolandoci reciprocamente per migliorare gli strumenti che esistono già o per ideare e realizzare nuove misure che permettano a Regione Lombardia di agire per facilitare il lavoro delle imprese. Questo è un tavolo di lavoro che deve avere e avrà una tempistica e obiettivi certi e concreti. Questo è il nostro metodo di lavoro".  
   
   
VENETO: DISCUSSIONE IN CONSIGLIO DEL NUOVO PIANO CASA  
 
Venezia, 28 novembre 2013 - Il vicepresidente e assessore al territorio Marino Zorzato è intervenuto in consiglio regionale nell’ambito della discussione generale sul nuovo Piano Casa, il testo di legge unificato di quattro progetti – tra cui quello della giunta – con le "Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia". Zorzato ha ribadito che l’obiettivo principale è la semplificazione e la chiarezza su quello che ogni cittadino può fare per migliorare la propria abitazione. Con riferimento al Piano Casa in scadenza, Zorzato ha detto che “quella del Veneto è stata la miglior legge a livello nazionale, che ha applicato il concetto di crescita a costo zero”. Tutte le analisi hanno evidenziato che ha consentito, con i 62 mila interventi realizzati, investimenti tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro e ha fatto lavorare l’impresa veneta sostenendo il settore in un momento di crisi. Quello delle ristrutturazioni, ha ricordato Zorzato, è infatti l’unico settore in positivo e ha fatto registrare un +5,8%. Zorzato ha fatto rilevare inoltre che la legge veneta sul Piano Casa finora applicata ha la stessa filosofia di quella nazionale, ma dal momento che le Regioni non possono operare sulla fiscalità è intervenuta sul piano delle volumetrie con bonus edilizi a favore di tutti i cittadini. Questa legge – ha detto Zorzato – non è una legge urbanistica, né di programmazione urbanistica, ma si configura come un regolamento edilizio regionale che, tra l’altro, non è andato a toccare la superficie agricola utilizzata. L’intervento medio è stata di circa 160 mc. E anche per gli edifici industriali gli interventi di ampliamento sono stati minimi e non hanno comportato nessuna devastazione del territorio, oltre che realizzare buoni interventi per il miglioramento di un patrimonio edilizio qualitativamente discutibile. Anzi, il Piano Casa si può considerare la “madre delle leggi” per il contenimento del suolo e non va a incidere sul “carico urbanistico”, in considerazione del fatto che l’aumento della popolazione nel Veneto è del tutto marginale. E’ dimostrato – ha concluso – che se fosse stato meglio applicata dai comuni, invece che 2,5-3 miliardi di euro di investimenti ne avrebbe dati almeno 4,2 e in futuro, con la nuova normativa, potrebbero diventare 5,5 miliardi, contribuendo ancora alla tenuta del settore. Lavorandoci insieme si può migliorare ulteriormente, per semplificare e consentire interventi senza porre inutili vincoli per fare il bene di tutti.  
   
   
EDILIZIA: AVVIATO TAVOLO ISTITUZIONALE REGIONE FVG-COSTRUTTORI-COMUNI  
 
Trieste, 28 novembre 2013 - Il settore dell´edilizia rappresenta un volano per l´economia del Friuli Venezia Giulia. Sulla base di questa considerazione, legata alla necessità di ripensare le politiche della casa, la Regione ha siglato un Protocollo con l´Ance Fvg, l´associazione dei costruttori edili del Friuli Venezia Giulia, coinvolgendo (attraverso l´Anci) anche i Comuni della regione. Il Protocollo, siglato nelle scorse settimane dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, ha previsto l´avvio di un Tavolo istituzionale, che si è riunito oggi per la prima volta a Udine, presieduto dall´assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione Territoriale e Lavori Pubblici, Mariagrazia Santoro. "La convocazione di questo strumento di confronto e di raccordo - ha detto l´assessore - rappresenta un primo traguardo ma costituisce anche un punto di partenza, nel contesto del quale - ha aggiunto - saranno trattati i temi di maggiore attualità del settore edile, dalle politiche generali per l´edilizia a quelle specifiche della casa, senza trascurare specifiche questioni normative e legislative". "Il Tavolo - ha aggiunto Santoro - sarà un luogo di lavoro nel quale la Regione e gli operatori si potranno scambiare informazioni e conoscenze, e nel quale le proposte concrete delle imprese potranno essere raccolte e realizzate dall´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia". "Inoltre, attraverso questo strumento di condivisione - ha concluso l´assessore - intendiamo trasmettere, passo dopo passo, l´intero percorso che stiamo seguendo per sbloccare le risorse da mettere a disposizione e semplificare le procedure amministrative. Percorso che tiene conto dell´esigenza di suddividere la legge Finanziaria in due diversi momenti: considerando, nel primo, la spesa corrente, nel secondo, gli investimenti". Il Tavolo regionale mira ad attivare le prospettive per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico e privato, i processi di "rigenerazione urbana", i progetti di edilizia sociale.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA RISOLUZIONE DEL CREDITORE IPOTECARIO FRANCESE CRÉDIT IMMOBILIER DE FRANCE  
 
Bruxelles, 28 novembre 2013 - La Commissione europea ha approvato, ai sensi regole sugli aiuti di Stato dell´Ue la risoluzione ordinata del Crédit Immobilier de France (Cif) per ragioni di stabilità finanziaria. La Francia fornirà fino a 28.000.000.000 € di garanzie statali per finanziare la risoluzione ordinata. Secondo il Cif piano di risoluzione cesserà qualsiasi nuova attività e scappare sue attività per un periodo massimo di 22 anni. Ciò eliminare eventuali distorsioni della concorrenza causate dalla garanzia statale. " Le autorità francesi hanno deciso di risolvere il Cif perché il suo modello di business non è più praticabile. Sono soddisfatto che il piano di risoluzione del Cif sarà preservare la stabilità finanziaria riducendo al minimo l´onere per i contribuenti e le eventuali distorsioni della concorrenza derivanti dagli aiuti di Stato che la banca ricevuto ", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia. La Commissione riconosce che le garanzie di rifinanziamento a favore del Cif sono necessarie per preservare la stabilità finanziaria ed evitare un effetto a catena sul sistema bancario francese. Cif paga una remunerazione adeguata per le garanzie fornite dallo Stato francese e, quindi, contribuisce a sostenere i costi di risoluzione. Inoltre, le distribuzioni di dividendi agli azionisti sono soggetti a limiti rigorosi, al fine di garantire un sufficiente livello di condivisione degli oneri. Le distorsioni della concorrenza causate dagli aiuti sono minime, come Cif uscirà il mercato del credito ipotecario del tutto. Inoltre, Cif rispetterà una serie di impegni durante il periodo di run-off, in particolare l´acquisizione e discrezionale divieto coupon. Il sostegno pubblico prevista per la risoluzione della banca è quindi in linea con le regole di crisi dell´Ue in materia di aiuti di Stato al settore finanziario.  
   
   
LA TUNISIA “PRINCIPALE PARTNER” DELLE AZIENDE MARCHIGIANE DEL CONTINENTE AFRICANO.  
 
 Ancona, 28 novembre 2013 - La Tunisia ė il principale partner commerciale delle aziende marchigiane del continente africano. Dei 198.031.114 euro di esportazioni, la quota di beni prodotti nelle Marche e destinati alla Tunisia è pari a 57.402.535 euro. I dati dell´ufficio statistico della Regione Marche identificano la cornice nel quale si è inserito l´incontro istituzionale, particolarmente importante, tra le istituzioni regionali marchigiane e i rappresentanti del Governo tunisino nell´ambito della presentazione del Pat, il Punto di Assistenza Tecnico alle Imprese, inaugurato questa mattina a Tunisi. L´assessore all´Agricoltura Maura Malaspina, insieme al l´ambasciatore Raimondo De Cardona, al presidente di Piceno Promozione Gino Sabatini il vice presidente di Confindustria Ascoli Giovanni Cimini si sono incontrati, insieme ad alcuni imprenditori marchigiani, con Baha-eddine Baccari: Governatore dell´Ariana, Habib Jeridi: Governatore di Kebilli. La delegazione marchigiana ha avuto modo di confrontarsi anche con Riadh Bettaieb: Ministro della Cooperazione. L´assessore Maura Malaspina ha sottolineato “le interessanti opportunità di sviluppo per le aziende marchigiane che devono considerare sia le opportunità da cogliere direttamente in Tunisia e sia l´importante localizzazione strategica del Paese nel contesto del sistema economico dell´intera area del nord Africa. In questa area sono particolarmente interessanti le opportunità di interscambio per tutti i prodotti, tra questi anche quelli del comparto agroalimentare”. La necessità di avere un punto di riferimento per le aziende a Tunisi è stata spiegata da Gino Sabatini presidente di Piceno Promozione azienda speciale della Camera di Commercio di Ascoli: “Proprio sulla base delle indicazioni ricevute dalle aziende abbiamo voluto potenziare la nostra presenza a Tunisi, al fine di supportare nel migliore dei modi l´attuazione dei programmi di internazionalizzazione delle aziende”. “Per le imprese - ha detto Giovanni Cimini Vice presidente di Confindustria Ascoli – l’area del nord Africa è strategica ed è quindi molto importante intensificare i rapporti con questo territorio”. Riadh Bettaieb, Ministro della Cooperazione della Tunisia, ha sottolineato l´importanza del rapporto tra le aziende marchigiane e quelle tunisine. “Le realtà imprenditoriali marchigiane - ha detto l´ambasciatore Raimondo De Cardona - ora potranno contare sul Pat che è un importante strumento per l’imprenditoria delle Marche”.  
   
   
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE NELLA PROVINCIA DI VENEZIA. REGIONE FINANZIA PROGETTO ASSOCIAZIONI CONSUMATORI  
 
Venezia, 28 novembre 2013 - La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato, ha formalmente approvato e finanziato il progetto “Lotta alla contraffazione in Provincia di Venezia”, una campagna di sensibilizzazione rivolta ai turisti nel capoluogo lagunare e nel territorio della provincia. L’iniziativa era stata proposta dalle associazioni dei consumatori del Veneto: Federconsumatori, in qualità di capofila, Adiconsum, Adoc, Codacons, La Casa del Consumatore, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori. Sul progetto si era favorevolmente espressa anche la competente Commissione consiliare. La campagna prevede il posizionamento di materiale informativo in particolare nei mezzi di trasporto pubblico locale (autobus e vaporetti) e relativi accessi (pensiline e imbarcaderi) e l’affissioni di manifesti contro la contraffazione. L’obiettivo è quello a far riflettere i consumatori, informarli e renderli consapevoli del fatto che è meglio acquistare prodotti originali rispetto a quelli contraffatti. Questi ultimi infatti, al di là della dubbia qualità e della potenziale pericolosità, hanno alle proprie spalle la malavita organizzata che sottende ai diritti umani calpestati, ambiente contaminato, immigrazione clandestina, concorrenza sleale, disoccupazione, rischi alla salute. “In Italia – ha fatto presente Manzato – la contraffazione è spesso guardata con indulgenza da parte del cittadino medio, che spesso ignora pericoli e retroterra di questo circuito illegale. Proprio questi atteggiamenti continuano a far prosperare il mercato del tarocco: una vera spina nel fianco nell’economia del Paese che svilisce il marchio Made in Italy. Nell’attuale fase di crisi – ha aggiunto l’assessore – il falso rappresenta un fenomeno crescente che danneggia imprese, lavoratori, sicurezza e salute dei consumatori, che alimenta di illegalità e di criminalità diffusa, che evade introiti fiscali e contributivi a danno dell’erario e degli enti previdenziali”.  
   
   
INVESTITORI CINESI DELLO ZHEJIANG E DELLO SHANDONG IERI A BOLOGNA  
 
Bologna, 28 novembre 2013 - Investitori cinesi incontrano imprese ed imprenditori emiliano romagnoli. La delegazione di investitori cinesi provenienti dalle province cinesi dello Zhejiang e dello Shandong - ieri a Bologna con la collaborazione di Hktdc (Hong Kong Trade Development Council) e Fondazione Italia Cina - sono stati incontrati anche dall´ assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. La delegazione di investitori ha fatto tappa in Italia solo a Bologna e Milano, ed in Europa a Londra e Parigi (prima missione in Europa di delegazione cinese intermediata da Hong Kong). «Con loro - ha spiegato l´assessore Muzzarelli - abbiamo concordato sull´importanza di intrecciare rapporti sempre più forti tra l´Emilia-romagna e le province cinesi dello Zhejiang e dello Shandong, e più in particolare con un paese come la Cina sempre più interessato a investimenti in Italia. Il know how e le radici delle nostre imprese restano qui, ma investimenti stranieri, internazionalizzazione, nuove relazioni sono fondamentali per restare competitivi e rafforzare l´amore per il made in Italy tanto diffuso nel mondo». Gli investitori cinesi hanno effettuato una serie di colloqui b2b, dialogando direttamente con imprenditori emiliano-romagnoli. Gli investitori, che si sono informati in particolare sulle realtà manifatturiere avanzate, hanno dimostrato grande interesse per possibili attività in Emilia-romagna. A guidare la delegazione, sono stati Raymond Yip (assistente del direttore esecutivo dell´Hong Kong Trave Development Council) e Sun Tong (vicedirettore generale del Ministero cinese del commercio per Taiwan, Hong Kong & Macao).  
   
   
REGGIO EMILIA - CONGIUNTURA DEL MANIFATTURIERO, RIPARTE L´EXPORT  
 
Reggio Emilia, 28 novembre 2013 - Rallenta la velocità di caduta della produzione del manifatturiero reggiano. E’ questa la prima indicazione che emerge dai risultati della periodica indagine congiunturale condotta dal sistema camerale per il terzo trimestre 2013 ed analizzata dall´ufficio Studi della Camera di Commercio. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la produzione registra infatti una contrazione del 2,6% dei volumi a fronte del -5,6% del 2° trimestre e del -4,4% del 1° trimestre. Una riduzione del calo che si osserva con analoga intensità sia per quanto riguarda il fatturato che gli ordini che, dopo il -5,2% e il -5,9% del trimestre precedente, si attesta rispettivamente al -2,5% e al -2,8%. Il rallentamento della caduta è ancora una volta da ascrivere alla ripresa e al buon andamento dei mercati internazionali. Gli ordini dall´estero, dopo il +1,8% registrato nel secondo trimestre, risultano infatti aumentati, sempre in ragione d´anno, del 4%. Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si è così assestato intorno alle sette settimane di produzione assicurata e l´ utilizzo degli impianti rimane confermato, per il secondo trimestre consecutivo, sull´82,6% dell´intera capacità produttiva. Se si fissa l´attenzione sulla classe dimensionale delle imprese, il maggior contributo alla frenata della caduta è dovuto alle aziende di medie dimensioni - da 10 a 49 dipendenti - per le quali la contrazione tendenziale della produzione (cioè rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente) scende dal -8,3% del secondo trimestre al -3,3% del terzo. Fra i settori, si registrano aumenti dei volumi produttivi per il ceramico e l´alimentare, mentre per gli altri (abbigliamento, metalmeccanico, elettrico-elettronico e materie plastiche) l´andamento rileva ancora variazioni negative mitigate, in particolare per il metalmeccanico e le materie plastiche, dalle buone performance degli ordini dall´estero. Ed è proprio sui mercati esteri che ancora una volta gli imprenditori ripongono la loro fiducia (il saldo tra imprese che prevedono flessioni e quelle che prevedono aumenti è pari a + 24) nel formulare le previsioni circa l´immediato futuro, pur ritenendo che per produzione e fatturato non si osservi a breve un´ inversione di tendenza, con un saldo tra chi prevede aumenti e chi prevede cali che, in questo caso, è pari a -8.  
   
   
OPERATIVO IL FONDO EXPORT, BOLZANO LANCIA LE IMPRESE SUL MERCATO ESTERO  
 
 Bolzano, 28 novembre 2013 - "Rafforzare l´export delle imprese locali è una delle chiavi per uscire dalla crisi e con il fondo per le esportazioni, uno strumento unico in Italia, abbiamo fatto un passo decisivo verso questo obiettivo": è quanto ha sottolineato l´assessore provinciale all´economia Thomas Widmann nel vertice che il 27 novembre a Bolzano ha reso operativo il fondo export varato dalla Giunta provinciale. 5 milioni di euro la dotazione, che copre il rischio di impresa fino a 70 milioni. Completate nelle ultime settimane le basi giuridiche del fondo export, messi a disposizione i mezzi finanziari necessari e svolte le gare per la loro gestione, la nuova misura voluta dalla Giunta provinciale diventa operativa a tutti gli effetti. "Il fondo export è uno strumento unico in Italia - ha spiegato l´assessore Widmann - che consentirà alle nostre imprese di essere competitive sul mercato essere e di minimizzare il rischio degli imprenditori locali che vogliono esplorare nuovi mercati. Nel giro di un anno lo abbiamo fatto partire." Widmann ha sottolineato che l´Alto Adige è la prima regione italiana a dotarsi di questo fondo che è si è affermato come sostegno importante in altri Paesi europei: "L´export locale oggi è arrivato al 20%, ma con il fondo puntiamo a sostenere le piccole imprese e a crescere ancora." La dotazione è di 5 milioni di euro fissati con la legge finanziaria 2012, il fondo di garanzia dell´export ha una copertura rischi pari a 70 milioni. In collaborazione con l´Assessorato provinciale all´economia, Eos e Alto Adige Finance, da cui proviene la dotazione del fondo, ora Carispa - che ha vinto la gara per la gestione finanziaria del servizio - accompagnerà le imprese locali ricorrendo come partner alla "Österreichische Kontrollbank" (Oekb), istituto specializzato che supporta le aziende esportatrici austriache con garanzie e finanziamenti istituzionali. La riunione odierna con le parti interessate ha affrontato gli aspetti del regolamento interno e della prossima nomina del Consiglio dell´export, chiamato a sorvegliare sulle risorse a disposizione e sulla loro ripartizione. Snella anche la procedura: gli imprenditori interessati a beneficiare del fondo esportazioni si devono rivolgere per un pre-esame alla Ripartizione provinciale economia o alla Eos, nel giro di 2 giorni la spefica domanda viene girata alla Oekb per analisi e valutazione. Sulla concessione della garanzia decide poi il Consiglio dell´export, nel quale sono rappresentati Provincia, Eos, Alto Adige Finance, con comunicazione nel giro di 48 ore a Carispa. Il knowhow dell´istituto specializzato permette di verificare la solvibilità del cliente estero e minimizzare i rischi per l´azienda locale. In caso di perdita scatta un meccanismo di recupero: l´imprenditore può rivolgersi alla propria banca di fiducia che ottiene dall´istituto finanziario gestore del fondo esportazione l´importo a copertura. "Il nuovo sistema di garanzia - ha detto il presidente di Eos Federico Giudicenandrea - aumenta la competitività degli esportatori locali. Germania e Francia dispongono già di questi sistemi e producono oltre metà del Pil all´estero grazie a queste favorevoli condizioni di base."  
   
   
MARCHE, FINE ANNO CON LA RECESSIONE  
 
Ancona, 28 novembre 2013 - Federici: “per rilanciare la nostra economia occorre puntare non solo sulla innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione e l’infrastrutturazione informatica e telematica, ma anche sul capitale umano, in particolare sui giovani, che sono in grado di intercettare i continui cambiamenti a cui il mercato ci sottopone. Sono loro le vere antenne del territorio. Inoltre bisogna creare la possibilità di un credito che cammini al fianco delle imprese nel sostenere gli investimenti, perché solo con gli investimenti si può fare la crescita”. “Per rilanciare la nostra economia” ha dichiarato il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici “occorre puntare non solo sulla innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione e l’infrastrutturazione informatica e telematica, ma anche sul capitale umano, in particolare sui giovani, che sono in grado di intercettare i continui cambiamenti a cui il mercato ci sottopone. Sono loro le vere antenne del territorio. Inoltre bisogna creare la possibilità di un credito che cammini al fianco delle imprese nel sostenere gli investimenti, perché solo con gli investimenti si può fare la crescita”. Intanto tra luglio e settembre, secondo la “Giuria della Congiuntura”, indagine trimestrale del Centro Studi di Unioncamere Marche, si registrato un calo di produzione, fatturato e ordinativi per il nono trimestre consecutivo. Particolarmente pesanti, secondo il Centro Studi Unioncamere, i cali di produzione (-4,4 per cento) e fatturato (-4,4) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con gli ordinativi che perdono addirittura il 5 per cento. Dati ancora più negativi per l’artigianato e le piccole imprese, che vedono tutti gli indicatori ridursi dal 6 all’8 per cento. Tra i settori la crisi colpisce più pesantemente le calzature con la produzione in calo dell’8,2 per cento, il fatturato del 7,7 e gli ordinativi del 9,7 per cento. Tutti gli altri settori manifatturiere registrano cali produttivi tra il 3,8 per cento degli alimentari e il 6,2 per cento del tessile abbigliamento. Solo la meccanica è in lieve controtendenza e registra un modesto aumento della produzione (+0,3%) e del fatturato (+0.6) tra luglio e ottobre. La congiuntura negativa, nel terzo trimestre di quest’anno, ha colpito più pesantemente le imprese con meno di 9 dipendenti (produzione –7,2 per cento) mentre le imprese tra 10 e 50 addetti hanno perso il 4,7 per cento e le grandi aziende solo l’1,5 per cento. Tra le province è Fermo a pagare un prezzo salato alla congiuntura negativa (produzione in calo del 7,1 per cento) a causa del difficile momento del calzaturiero, seguita da Macerata (-5,5), con le imprese ascolane che vedono la produzione ridursi del 4,3 per cento. Appena meglio vanno le aziende di Pesaro e Urbino (-3,3) e di Ancona (-3,2). Tra i primi di luglio e la fine di settembre si è fermata anche la corsa del fatturato estero, che aveva rappresentato l’unica voce in crescita negli ultimi due anni. Infatti nel terzo trimestre il fatturato estero è calato dello 0,7 per cento ma per le imprese artigiane il calo è stato ancora più consistente (-3,5 per cento) mentre ha continuato a crescere per le grandi aziende (+1 per cento). Tra i settori l’export continua a trainare solo la meccanica (+5,2 per cento) e l’abbigliamento (+2 per cento). Guardando al futuro, le imprese marchigiane hanno 5,2 settimane di produzione assicurata, che scende a 3,4 per gli artigiani mentre gli impianti continuano ad essere utilizzati al 76,3 per cento della capacità produttiva. I margini per produrre e vendere di più ci sono. Occorre che la politica e il mercato creino le condizioni per favorire la ripresa economica. Fine anno con la recessione. E’ quanto emerge da un’indagine di Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti Trenta imprenditori su cento prevedono di iniziare il 2014 con una riduzione del fatturato e il 49 per cento pensa di mantenerlo ai livelli attuali. Solo ventuno imprenditori su cento sperano di incrementare i guadagni. Stessa cosa per la produzione, attesa in diminuzione per il 26 per cento delle imprese e stabile per il 56 per cento. Ancora peggiori sono le aspettative per gli ordinativi previsti in calo per 27 imprese su 100 e stabili per il 54 per cento delle aziende intervistate dal Centro Studi Unioncamere. Appena meglio va per gli ordinativi esteri delle imprese esportatrici dove le aziende che pensano di aumentare le vendite sono il 25 per cento mentre quelle che temono una diminuzione dell’export toccano il 22 per cento, con il 52 per cento che non si aspetta variazioni di rilievo. Il pessimismo prevale tra gli artigiani e le imprese di minori dimensioni mentre le imprese con più di 50 dipendenti si aspettano un lieve miglioramento dei livelli di produzione e fatturato.  
   
   
BOLZANO: INCONTRI DI EDUCAZIONE ALL’IMPRENDITORIALITÀ (4 E 5 DICEMBRE)  
 
Bolzano, 28 novembre 2013 - Si svolgeranno il 4 ed il 5 dicembre gli incontri con il professor Alessandro Garofalo del Cuoa organizzati dal Servizio innovazione e buone pratiche nell´ambito del percorso di educazione all´imprenditorialità rivolti principalmente ai docenti ed a tutti gli interessati. Si svolgeranno il 4 ed il 5 dicembre gli incontri con il professor Alessandro Garofalo del Cuoa organizzati dal Servizio innovazione e buone pratiche nell´ambito del percorso di educazione all´imprenditorialità rivolto principalmente ai docenti ed a tutti gli interessati. Il primo incontro si svolgerà mercoledì 4 dicembre, dalle ore 14.00 alle 17.00, presso il Liceo Pascoli di Bolzano e sarà incentrato sul tema "Arte e bellezza nei prodotti: strumenti per utilizzare le competenze culturali nel processo produttivo". Il giorno successivo, giovedì 5 dicembre, dalle ore 14.00 alle 17.00, il professor Garofano terrà quindi una conferenza all´Istituto "Claudia de´ Medici", in via S. Quirino, 37 a Bolzano sul tema "Strumenti per generare creatività". Prenderanno parte agli incontri l´assessore Christian Tommasini, la sovrintendente Nicoletta Minnei , ed il direttore di Ripartizione, Renzo Roncat.  
   
   
ELECTROLUX, ZAIA: “LA PARTITA E’ ORMAI AL GAME OVER E IL GOVERNO CONTINUA A LATITARE. SUBITO IL TAVOLO CON L’AZIENDA”  
 
Venezia, 28 novembre 2013 - “La legge di stabilità è stata approvata e il governo ha perso un’ottima occasione per dare una risposta sul caso Electrolux. Era quella la sede giusta per avviare il processo di riconoscimento strategico del settore degli elettrodomestici anche attraverso incentivi al prodotto realizzato in Italia”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la situazione degli stabilimenti Electrolux, la cui proprietà ha riconfermato di voler effettuare una delocalizzazione verso paesi dell’Est. “Non soltanto si è persa l’occasione per segnare un punto nella partita parlamentare, ma da settimane resta inascoltato il nostro appello al Governo a convocare quel tavolo con l’Azienda che la stessa Presidenza del Consiglio aveva giudicato indispensabile – prosegue Zaia –. Vogliamo vedere e giudicare il piano industriale, capire le ragioni di un atteggiamento aziendale che trova forse le sue ragioni in un atteggiamento del Governo centrale di assoluto disinteresse sul piano fiscale e del costo del lavoro, ma soprattutto vogliamo che le ragioni dei territori siano ascoltate nella sede giusta. Palazzo Chigi deve sapere che la partita è ormai prossima al game over e che le conseguenze saranno drammatiche”.  
   
   
DISTRETTO MOBILE IMBOTTITO, DALL´1 DICEMBRE DOMANDE PER PRIMO BANDO AVVISO “CONTRATTO DI SVILUPPO” FINANZIA PROGRAMMI DI SVILUPPO INDUSTRIALE SIA PER LA PUGLIA CHE LA BASILICATA.  
 
 Potenza, 28 novembre 2013 - Dal 1 dicembre al 31 gennaio 2014 le imprese potranno presentare le domande di finanziamento per il bando “Contratto di sviluppo”, il primo dei tre avvisi finanziati nell’ambito dell’”Accordo di programma per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito della Murgia” sottoscritto l’8 febbraio scorso dalle Regioni Basilicata e Puglia e da Invitalia. Il bando “Contratto di sviluppo” sostiene programmi di sviluppo industriale per la realizzazione di uno o più progetti di investimento con priorità per i settori della logistica e dell’alimentare (ma sono ammessi anche altri settori). Sono disponibili 20 milioni di euro e interessa i comuni del distretto murgiano, sia quelli pugliesi che quelli lucani di Matera, Montescaglioso, Ferrandina e Pisticci. Dal 3 febbraio al 5 maggio 2014 è aperto il bando “Ricerca e Sviluppo”, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre. I fondi ammontano a 20 milioni di euro. Sono agevolati programmi di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di innovazioni di prodotto e di processo. Anche questo Avviso riguarda il distretto murgiano di Basilicata e Puglia. La pubblicazione del terzo bando “Investimenti Innovativi Basilicata”, che interessa solo il territorio lucano, è invece attesa per la prima decade di dicembre. Sostenuto con 21 milioni di euro, finanzia programmi di investimento finalizzati alla riconversione produttiva o alla riqualificazione dell’area di interesse. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.Invitalia.it nell’area “Incentivi alle imprese” nella sezione “Piani di sviluppo per il distretto del mobile imbottito”. L’accordo di programma è stato finanziato complessivamente con 101 milioni di euro, di cui 40 del Mise, 21 della Regione Basilicata e 40 della Regione Puglia.  
   
   
RIETI - WORKSHOP SU EUROPROGETTAZIONE E ORIENTAMENTO BANDI EUROPEI  
 
Rieti, 28 novembre 2013 - E’ in programma presso la Sala conferenze della Camera di Commercio di Rieti (via Paolo Borsellino, 16) lunedì 9 dicembre a partire dalle ore 9,15 un workshop su orientamento sui bandi europei ed europrogettazione promosso dallo sportello Europe Direct di Sviluppo Lazio e dallo sportello Enterprise Europe Network di Bic Lazio, che operano per facilitare l’accesso dei cittadini degli enti pubblici e privati alle informazioni Ue ed a supportare le Pmi nell’accesso a nuovi mercati, in collaborazione con l’Ente camerale reatino. I workshop si sono già svolti a Roma, a Latina e a Frosinone. Obiettivo dei workshop è orientare i partecipanti fornendo tutte le informazioni di base utili a comprendere il funzionamento dei bandi e dei cofinanziamenti europei, illustrando le modalità di reperimento delle informazioni utili, di costruzione di un partenariato, di redazione di una proposta. Possono partecipare Enti pubblici e privati, associazioni, università, centri di ricerca, singole imprese, professionisti e Onlus. Dal momento che i corsi sono a numero chiuso, si invita a registrarsi in tempo utile al seguente link http://lazioeuropa.Biclazio.it/home.asp?cat=891    
   
   
IL GRUPPO GENERALI RINNOVA IN TUTTO IL MONDO IL SIMBOLO DEL LEONE DI SAN MARCO.  
 
Venezia, 28 novembre 2013 - “Una scelta identitaria e globalizzante del leone marciano, che porta con se i valori della Repubblica veneta, la Serenissima”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia ha salutato il rinnovato logo del Gruppo Generali, che ripropone ancora una volta il Leone alato di San Marco, che da oltre un secolo e mezzo lo contraddistingue e che si rifà al simbolo della più longeva Repubblica della storia umana, resa forte e ricca dai commerci e dalle innovazioni nell’economia. Il “nuovo” antico brand del Leone Marciano è stato presentato ieri a Londra all’Investor Day di Generali e sarà utilizzato in tutto il mondo a partire dal 2014, sostituendo e unificando i diversi simboli di San Marco presenti attualmente nel Gruppo triestino. Le Generali adottarono nel 1848, per la prima volta l’emblema del Leone alato, con la spada in mano, eliminata nel 1881 e sostituita dal solo Vangelo con la scritta di pace. Il disegno ha subito più ammodernamenti dal 1971, da ultimo con la stilizzazione della sola metà anteriore del Leone. Ora il Gruppo torna al simbolo nella sua interezza, con strisce orizzontali con le diverse tonalità del rosso. “Il Leone alato che regge il vangelo aperto su parole di pace, ma che può reggere anche la spada – è divenuto un simbolo universale – ha ricordato Zaia – che in tutto il mondo identifica Venezia in chi lo guarda, e con Venezia la sua storia straordinaria, la sua cultura e il suo territorio. Le Generali lo hanno fatto proprio in tutti i continenti e questo è motivo ulteriore orgoglio”.  
   
   
ACCORDO NEGOZIALE CON LA DALMEC DI CLES  
 
Trento, 28 novembre 2013 - Presso la sede dell´assessorato provinciale allo sviluppo economico e lavoro è stato firmato un accordo negoziale che riguarda l´azienda Dalmec di Cles. L´accordo prevede l’ampliamento della sede produttiva della società, con la demolizione e la ricostruzione del complesso immobiliare dove opera. I lavori saranno terminati entro la prossima primavera. Hanno firmato il vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, per la Provincia autonoma di Trento, Manuela Terragnolo della Fiom Cgil, Anna Damiano della Fim Cisl, i rappresentanti della Rsu Maurizio Tomasella, Werner Pichler e Roberto Negherbon, e, per l´azienda, Luciano Dallago. "Oggi - ha sottolineato il vice presidente Olivi - sottoscriviamo, con soddisfazione, un´intesa che deriva da precise norme di legge, che abbiamo voluto inserire nel nostro ordinamento per disciplinare la materia degli incentivi alle imprese con una grande attenzione al dialogo interno alle aziende, alle ricadute anche occupazionali degli investimenti realizzati e alla capacità di innovazione espressa dal tessuto produttivo. Con questo accordo riconduciamo gli aiuti di maggiore entità ad impegni condivisi e codificati in un testo che contempla vincoli e ricadute occupazionali che l´azienda si impegna a rispettare. Oggi siamo al cospetto di un´impresa di grande valore, con una storia importante alle spalle e una notevole capacità di guardare al futuro, testimoniata dall´ingente investimento realizzato per una nuova unità produttiva. E´ una industria molto attenta a preservare un rapporto positivo e costante con le maestranze, una azienda che esprime anche una grande capacità di innovazione e di internazionalizzazione anche se ha saputo, negli anni, rimanere nella propria valle coltivando un rapporto di grande comunanza con il territorio." Soddisfazione per la firma dell´accordo è stata espressa anche da parte sindacale. Dal confronto con l´assessore Olivi è emersa la necessità di assecondare questa incrementale crescita dell´azienda con una capacità del sistema scolastico formativo di promuovere figure professionali giovani dotate delle giuste competenze anche per consentire la sopravvivenza in una industria di qualità nelle valli. La Dalmec di Cles opera nel settore della progettazione e realizzazione di impianti industriali meccanici ed elettronici; con un mercato italiano, europeo e internazionale, occupava al momento della domanda di contributo 175 dipendenti. Sulla base di quanto previsto dall´accordo negoziale dovrà raggiungere e mantenere un totale di 180 occupati nei prossimi 4 anni. Il piano pluriennale degli investimenti oggetto dell´accordo prevede interventi di miglioramento tecnologico degli impianti, compreso l’utilizzo di elementi tecnico - costruttivi innovativi, volti al risparmio energetico. Con questo intervento l´azienda intende qualificare i propri spazi di lavoro a vantaggio dell´organizzazione interna e delle possibilità commerciali legate alla presentazione dei prodotti. Questo progetto e il relativo investimento permetteranno alla Dalmec di dotarsi di una struttura più moderna con l’inserimento di tecnologie automatizzate, atta ad implementare nuove lavorazioni ed a supportare programmi di crescita e qualificazione produttiva. La spesa complessiva ammessa a finanziamento è di 5.151.375 euro con un contributo provinciale, pari al 7,5% della spesa ammessa, di 386.353 euro. L’accordo prevede alcuni impegni dell´azienda; tra i più significativi: - raggiungere entro il 2014 un livello occupazionale pari a 180 dipendenti presso gli stabilimenti di Cles e mantenere questo livello fino a tutto il 2017; - mantenere una patrimonializzazione (patrimonio netto + finanziamento soci / totale attivo di bilancio + eventuale debito residuo leasing) pari al 15% con riferimento ai bilanci dal 2014 al 2016; - versare in Trentino le imposte e le addizionali comunali e regionali dei dipendenti; - mantenere la sede legale, commerciale e produttiva in Trentino per un periodo di 10 anni dalla data di ultimazione degli investimenti. Dal luglio 2012 ad oggi sono stati firmati 22 accordi negoziali nel settore industria e artigianato con il coinvolgimento di 28 aziende. Di questi accordi, sei riguardano progetti congiunti fra più imprese. L´occupazione consolidata relativa a questi accordi corrisponde a 2142 unità lavorative, con un incremento occupazionale di 375 lavoratori.  
   
   
ALLARME CONFINDUSTRIA PADOVA PER IMU 2013. ZAIA: “COLPIRE ANCORA LE IMPRESE EQUIVALE A UN HARAKIRI”  
 
Venezia, 28 novembre 2013 - “Capisco e condivido le preoccupazioni del presidente Pavin sull’impatto estremamente negativo che può avere sulle aziende l’applicazione dell’Imu 2013. Ho più volte evocato io stesso l’immagine delle imprese ‘usate’ come dei bancomat, ma se il Governo continua a operare con le logiche e le modalità degli ultimi anni, quelli che i nostri territori stanno patendo non sono solo dei prelievi, pur sempre vergognosi e inaccettabili, ma una intollerabile operazione di esproprio su vasta scala, che impoverisce la nostra regione nel suo complesso: cittadini, aziende, famiglie e amministrazioni locali”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando il grido d’allarme lanciato da Massimo Pavin, presidente di Confindustria di Padova, che, a seguito di una stima del gettito Imu sui fabbricati a uso produttivo nella provincia patavina, ipotizza una stangata di 74 milioni di euro che le imprese dovrebbero pagare e che equivale a un aumento dell’82% di quanto versato dalle stesse nel 2011 ai tempi dell’Ici. “Quella a cui Roma costringe è un’assurda guerra tra poveri – sostiene Zaia –: da una parte gli Enti locali costretti dai tagli dello Stato ad aumentare le aliquote delle imposte per sopravvivere e garantire ai cittadini i servizi essenziali, dall’altra un sistema produttivo su cui si basa la nostra economia, che garantisce occupazione e che tanto ha dato e continua a dare all’erario, ma viene ulteriormente tartassato al punto da metterne in discussione l’esistenza. E’ un’angheria su vasta scala, perpetrata ai danni di tutte le componenti di una regione, di un territorio, di una comunità che, come testimoniano gli indicatori, i dati e le stime, si colloca ai primi posti del nostro Paese per forza produttiva, per competitività a livello internazionale, per capacità innovativa, per correttezza e lungimiranza nella gestione della cosa pubblica, per qualità dei servizi erogati alla cittadinanza”. “Che fine hanno fatto i nostri soldi? – conclude Zaia – Dove sono finiti i 21 miliardi che il Veneto lascia nelle casse centrali? Questo Governo e questo Parlamento sono sempre più distanti dai cittadini, sempre più autoreferenziali e incapaci di rispondere al reale bisogno di cambiamento e di sviluppo dell’Italia: si devono decidere a realizzare quelle riforme che sono il presupposto ineludibile per uscire dalla crisi, assumendo finalmente a modello quelle realtà che si sono fatte carico fino a oggi di ‘tirare la carretta’ e smettendola di alimentare quei pesi morti che rischiano di trascinare tutto e tutti nel baratro”.