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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Aprile 2014
NEL GENOMA LE "IMPRONTE" DELLA LOTTA DELLA NOSTRA SPECIE CONTRO LE INFEZIONI STUDIO ITALIANO SULL´EVOLUZIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA OGGI SU PLOS GENETICS  
 

Bosisio Parini (Lc) , 1 aprile 2014 Come siamo sopravissuti alle infezioni nella nostra storia evolutiva? Quali sono stati i geni che ci hanno aiutato a resistere ai nostri peggiori nemici? La selezione naturale ha lasciato delle "impronte" che ci stanno aiutando a capire non solo il passato ma anche il destino futuro della nostra specie. La rivista Plos Genetics pubblica uno studio nato dalla collaborazione tra gli Irccs Eugenio Medea e Fondazione Don Gnocchi, l´Università degli Studi di Milano e l´Università di Milano Bicocca che analizza la storia evolutiva dei geni essenziali per la risposta alle infezioni. Le malattie infettive sono state una delle principali cause di morte durante l´intera storia evolutiva dell´uomo, basti pensare alle epidemie avvenute in alcuni periodi storici quali la peste bubbonica e l´influenza spagnola o, in tempi più recenti, l’epidemia di Hiv. Per tale motivo le infezioni hanno rappresentato un´importante pressione selettiva, agendo come un setaccio che consenta di sopravvivere e riprodursi solo a chi sia meglio adatto (geneticamente) a rispondervi. La selezione naturale lascia delle “impronte” che possono essere identificate attraverso metodiche di evoluzione molecolare. Identificare tali impronte significa comprendere quali geni e varianti siano stati selezionati per meglio rispondere ad una o più infezioni. I ricercatori hanno quindi cercato le “impronte” lasciate dalla selezione naturale in geni che cooperano ad un processo noto come presentazione dell´antigene, che è la fase iniziale della risposta immune, ossia di quel fondamentale meccanismo che ci protegge nei confronti delle infezioni stesse. “I risultati hanno indicato che la selezione naturale ha agito in modo pervasivo su tali geni e questo è avvenuto nel corso di milioni di anni; per comprendere ciò abbiamo analizzato anche i genomi di altri mammiferi per identificare le regioni in cui la pressione selettiva è stata più forte” - spiega la dott.Ssa Manuela Sironi dell´Irccs Medea di Bosisio Parini. “Abbiamo inoltre identificato eventi selettivi specifici della nostra specie, uno di questi coinvolge una variante che conferisce suscettibilità al morbo di Crohn, evidenziando il legame che esiste tra infezioni e malattie infiammatorie croniche". € “Queste analisi possono aiutarci a isolare nuove varianti genetiche che predispongano o proteggano da specifici patogeni. Ad esempio lo studio ci ha consentito di identificare una variante che causa una variazione aminoacidica nella proteina langherina, coinvolta nella risposta immunitaria mucosale, e di dimostrare come tale variante protegga dall’infezione da Hiv”, aggiunge il prof. Mario Clerici, dell’Università degli Studi di Milano e Fondazione Don C. Gnocchi. La storia della nostra specie è scritta anche nel nostro genoma; saperla leggere può aiutarci a comprendere come abbiamo combattuto i nostri peggiori nemici, chi sia oggi più vulnerabile ad alcune malattie e quali siano i migliori bersagli molecolari per lo sviluppo di nuove terapie. Plos Genetics available online at: http://www.Plosgenetics.org/doi/pgen.1004189

 

 
   
   
DEFIBROTIDE: IL PRIMO E UNICO FARMACO PER LA CURA DELLA MALATTIA VENO OCCLUSIVA EPATICA GRAVE, DISPONIBILE IN ITALIA E IN EUROPA  
 
Milano, 1 aprile 2014 - Jazz Pharmaceuticals plc. E Gentium S.p.a., l’azienda farmaceutica con sede a Villa Guardia in provincia di Como recentemente entrata a far parte del gruppo Jazz, annunciano oggi il lancio europeo di defibrotide (Defitelio), il primo e unico farmaco, interamente frutto della ricerca italiana, approvato in Europa per il trattamento della malattia veno occlusiva epatica grave (definita sVod o Vod grave) in adulti e bambini di oltre 1 mese di età, sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (Tcse)1. Defibrotide è stato recentemente lanciato in Germania e Austria. In Italia, nel mese di marzo, l’Agenzia del farmaco (Aifa) ne ha deliberato l’inclusione nella lista dei farmaci a totale carico del Servizio sanitario nazionale, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n.648 (G.u. N. 52 del 4 Marzo 2014). Nel corso del 2014 e del 2015, il farmaco dovrebbe essere disponibile in ulteriori 27 paesi europei. Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche si esegue come trattamento curativo nei pazienti con tumori maligni del sangue, alcuni tumori solidi e in caso di alcune patologie non maligne, come gravi emoglobinopatie2,3. Una delle più serie e precoci complicazioni di questo intervento è rappresentata dalla malattia veno occlusiva epatica (Vod), che nella sua forma grave è associata a una mortalità che in alcuni casi è stata riportata essere superiore all’80%4,5. “Defibrotide è il primo farmaco approvato in Europa per il trattamento della sVod, un importante svolta per pazienti con questa malattia potenzialmente letale”, ha detto Bruce C. Cozadd presidente e Ceo di Jazz Pharmaceuticals plc. “Il lancio europeo di questo farmaco rappresenta un passo importante nell’integrazione di Jazz Pharmaceuticals e Gentium, dopo l’acquisizione all’inizio di quest’anno e consolida il nostro obiettivo di fornire terapie altamente differenziate per le necessità dei pazienti in ambito ematologico e oncologico”. “La Vod grave è una malattia complessa, imprevedibile, con un notevole impatto per pazienti, medici e risorse sanitarie. Per queste ragioni è necessario un intervento precoce e concreto atto a salvare il maggior numero di vite e limitarne il più possibile gli effetti. Defibrotide è un farmaco da lungo atteso dagli specialisti per intervenire contro questa grave complicanza del trapianto”, ha dichiarato Mohamad Mohty, presidente eletto dell’Ebmt e Professore di Ematologia al Saint-antoine Hospital e all’Università Pierre & Marie Curie di Parigi. “La Vod grave, caratterizzata da aumento di volume del fegato, associato a dolore, ittero, ritenzione di liquidi, ascite, insorge usualmente entro 30 giorni dopo il trapianto; l’evoluzione è verso l’insufficienza funzionale multi-organica, con coinvolgimento di altri organi come reni e polmoni, e la morte sopravviene con una frequenza molto elevata in assenza di trattamento. La precocità dell’intervento terapeutico è cruciale per ottimizzare le probabilità di successo” ha spiegato Franco Locatelli, Direttore del dipartimento di onco-ematologia pediatrica e medicina trasfusionale presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. “Stante questa evoluzione, nel tempo, sono state impiegate diverse strategie di intervento con agenti antitrombotici, in associazione a terapia anticoagulante, ma i farmaci impiegati sono spesso risultati eccessivamente rischiosi. La condizione ideale sarebbe quella rappresentata dalla disponibilità di un farmaco in grado di proteggere le cellule endoteliali dei vasi sinusoidali del fegato, senza compromettere gli effetti della terapia citotossica e senza importanti effetti anticoagulanti sistemici. Defibrotide sembrerebbe rappresentare tutto questo” ha aggiunto Fabio Ciceri, Direttore dell’unità di ematologia e trapianto di midollo osseo dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. L’efficacia di defibrotide nella cura della Vod grave, in pazienti sottoposti a Tcse, è evidenziata dai dati di uno studio pivotale, multicentrico, di fase 3, che ha valutato il farmaco nel trattamento della sVod, confrontandolo con un gruppo di controllo storico, che aveva ricevuto una terapia di supporto standard.1 In questo studio, defibrotide ha dimostrato vantaggi significativi in termini di sopravvivenza nei pazienti con sVod nel Tcse, con il 52% in più di pazienti sopravvissuti oltre i 100 giorni dopo il trapianto rispetto al gruppo di controllo storico (38,2% nel gruppo defibrotide, rispetto al 25% nel gruppo di controllo storico; p=0,0341).1 Nello studio clinico, il 23,5% dei pazienti trattati con defibrotide ha ottenuto una risposta completa, dopo 100 giorni dal trapianto, rispetto al 9,4% di quelli del gruppo di controllo storico (p=0,013).1 Questi dati di efficacia sono confermati da quelli di uno studio di fase 2 per la definizione del dosaggio, da quelli del Programma internazionale di uso compassionevole e da un’analisi preliminare (subset di pazienti con sVod), di un’indagine in aperto Ind (Investigational New Drug) in corso negli Stati Uniti.1 Inoltre, l’approvazione europea di defibrotide in pazienti con sVod è stata favorita dai risultati di un registro indipendente statunitense.1 Il farmaco è generalmente ben tollerato nei gruppi di pazienti di tutte le età1,6. Nello studio pivotale di fase 3, l’incidenza complessiva delle reazioni avverse nel gruppo in trattamento con defibrotide risultava simile a quella nel gruppo di controllo storico. Le reazioni avverse più frequenti osservate durante gli studi clinici sono state emorragie, ipotensione e disturbi della coagulazione.1 (Per la lista completa degli effetti collaterali riportati con defibrotide, consultare la scheda tecnica).  
   
   
FVG: UNA RETE PER LE GRAVI INSUFFICIENZE D´ORGANO E I TRAPIANTI  
 
Trieste, 1 aprile 2014 - L´istituzione della Rete regionale per la presa in carico delle gravi insufficienze d´organo e trapianti è stata decisa oggi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute e Integrazione sociosanitaria, Maria Sandra Telesca. Due sono gli obiettivi principali della misura varata nell´ultima seduta di Giunta: garantire ai pazienti un percorso di diagnosi e cura omogeneo su tutto il territorio e aggiornare la composizione del Comitato regionale trapianti affinché possa fornire il proprio apporto al funzionamento della Rete attraverso le diverse professionalità coinvolte e le associazioni più rappresentative. Del Comitato faranno infatti parte il direttore dell´area servizi sanitari della direzione centrale, il coordinatore del Centro trapianti, i direttori dei tre centri trapianti, il coordinatore d´area vasta e uno di direzione sanitaria, tre responsabili clinici, nonché per la prima volta, tre rappresentanti delle associazioni dei pazienti e un rappresentante dei Donatori d´organi. Con questo provvedimento si attua in Friuli Venezia Giulia il "documento di indirizzo per la presa in carico delle gravi insufficienze d´organo". Previsto dall´accordo della Conferenza Stato-regioni, il documento prevede l´istituzione, da parte delle Regioni, della rete per la presa in carico dei pazienti affetti da tali patologie, con il fine di seguirli con protocolli diagnostico-terapeutici condivisi per ogni filiera d´organo (cuore, fegato, rene, pancreas e polmoni) in modo che il focus passi dal trapianto, che costituisce l´opzione terapeutica più complessa, al paziente con insufficienza d´organo, che deve essere preso in carico e seguito lungo tutto il decorso della patologia. La delibera prodotta dall´esecutivo individua dunque la tipologia delle strutture coinvolte, definendone le funzioni, ed allo stesso tempo mette in sicurezza il sistema, attribuendo alla direzione centrale Salute, Integrazione sociosanitaria, Politiche sociali e Famiglia l´adozione di tutti i documenti tecnici necessari a permettere il funzionamento della rete per ogni filiera d´organo e l´aggiornamento delle autorizzazioni che servono ad effettuare le attività di trapianto. Anche le funzioni del Centro trapianti vengono ridefinite per cui, oltre a svolgere quanto di competenza in relazione al procurement degli organi ed alla verifica del loro utilizzo da parte dei centri trapianto, questa struttura diventerà il braccio operativo della direzione centrale. Per ciascuna filiera d´organo, la direzione individuerà il modello organizzativo con il quale in Friuli Venezia Giulia verrà affronterà la singola patologia, con percorsi diagnostico terapeutici condivisi fra i professionisti e monitorati nella loro applicazione dalla Regione stessa, attraverso il Centro regionale trapianti e le strutture che svolgeranno la funzione di coordinamento di ogni filiera. Anche l´organico viene rivisto, per cui il Centro regionale trapianti avrà, a tempo pieno, 2 dirigenti medici (incluso il responsabile), 2 infermieri, un psicoterapeuta ed un collaboratore amministrativo. Infine, nel contesto dell´emanazione delle "Linee per la gestione del Servizio sanitario regionale", sarà l´esecutivo a definire le risorse da attribuire all´Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, per assicurare il funzionamento del Centro regionale trapianti.  
   
   
MAL DI SCHIENA: ARRIVA “MINOSSE”, PER MIGLIORARE APPROPRIATEZZA TERAPEUTICA E QUALITA’ DI VITA  
 
Milano, 1 aprile 2014 - Tecnologia, network tra specialisti e medici di medicina generale, criteri di priorità, appropriatezza prescrittiva: questi i cardini del nuovo progetto che vuole migliorare la qualità di vita dei pazienti con lombosciatalgia e prende nome da Minosse, personaggio mitologico, saggio re e legislatore di Creta, passato alla storia per la sua capacità di guida dei processi decisionali. Scopo dell’iniziativa è offrire ai medici di medicina generale uno strumento di lavoro semplice e veloce: un software che consente di indirizzare gli assistiti allo specialista ospedaliero più opportuno e di valutare il reale livello di priorità della visita, nel caso in cui il mal di schiena persista oltre le due settimane e non risponda a una terapia antalgica correttamente impostata. Circa 6 milioni di italiani soffrono di lombosciatalgia. Si tratta, in assoluto, della patologia dolorosa più comune: rappresenta oltre il 50% delle richieste di valutazione medica per problemi algici ed è tra le cause principali di assenza dal lavoro, con costi socio-sanitari notevoli. Diventa così fondamentale puntare a una maggioreappropriatezza terapeutica, evitando prescrizioni improprie di Fans (antinfiammatori non steroidei)e prestazioni specialistiche non necessarie. Risponde proprio a questa esigenza il progetto Minosse, nato dalla felice intuizione e creatività di due algologi iscritti all’Aisd (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore) del Friuli Venezia Giulia. Il dottor Luca Miceli e la dottoressa Rym Bednarova, dopo una consensus conference con i colleghi dell’Ass 5 Bassa Friulana, hanno creato il software, grazie al contributo incondizionato di Mundipharma, e a breve inizieranno a testarlo nell’area di pertinenza dell’Ass 5 stessa. Alla fase pilota contribuisce anche il dottor Ezio Storelli, algologo dell’Aou “Maggiore della Carità” di Novara, che sta testando il software a fini scientifici, coinvolgendo medici di famiglia e specialisti dell’area piemontese. I risultati preliminari saranno presentati al 37° Congresso nazionale Aisd, previsto a Stresa dal 22 al 24 Maggio 2014. Finalità del progetto è fornire dei criteri oggettivi di priorità, accessibili a qualunque medico di base e validati scientificamente. Ma come funziona il software? Il generalista si registra sul sito e, in pochi minuti, risponde ad alcune domande sull’intensità della sintomatologia dolorosa, il grado di disabilità che il dolore genera, l’eventuale presenza di una neuropatia o una frattura. Mediante un algoritmo, il sistema elaborerà i dati, indicando a chi inviare il paziente (ortopedico, neurologo, fisiatra, medico di Pronto Soccorso o terapista del dolore) e con quale priorità, oppure suggerirà di rivedere la terapia in atto, prescrivendo per almeno 15 giorni un analgesico oppioide, qualora non fosse stato ancora somministrato. Gli oppiacei sono infatti i farmaci di riferimento per la cura del dolore cronico moderato-severo, più efficaci dei Fans e con minori effetti collaterali a livello gastrico, cardiovascolare o renale. “Siamo partiti dall’assunto di Galileo ‘misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è’ – spiegano Luca Miceli e Rym Bednarova – per portare nella pratica clinica del territorio friulano e piemontese un’idea di medicina basata sull’evidenza, sulla riproducibilità e confrontabilità dei dati, affinché ogni realtà locale diventi un laboratorio utile per la collettività. La fase pilota coinvolgerà 50 medici di famiglia di Latisana (Ud) e Novara; l’auspicio è che, in futuro, il progetto possa estendersi all’intera Penisola e magari essere applicato ad altre patologie dolorose di particolare frequenza. Fin da ora, comunque, tutti i generalisti interessati possono accedere al portale www.Minosse.biz, per ricevere indicazioni utili sulla corretta gestione dei loro pazienti con lombosciatalgia”. “Nel novarese abbiamo già illustrato finalità e modalità di utilizzo del portale ai medici di famiglia, che stanno iniziando ad usarlo”, dichiara Ezio Storelli.“siamo convinti che Minosse rappresenti uno strumento molto utile, perché potrà consentire di ridurre una serie di prestazioni e accessi ambulatoriali impropri, evitando inutili dispendi di risorse. Spesso arrivano nei nostri centri, allungando le liste d’attesa, pazienti con diagnosi di mal di schiena che potevano essere efficacemente curati dal generalista, mediante una terapia con analgesici oppioidi. Utilizzato in modo corretto, il software creerà delle corsie preferenziali per pazienti già screenati dal medico di base e da considerarsi davvero urgenti”. “Sono consapevole della validità del progetto Minosse – commenta Rossella Marzi, Presidente del 37° Congresso Nazionale Aisd – perché credo fortemente nella collaborazione con i medici di medicina generale, che deve essere implementata con supporti informatici al fine di gestire al meglio il paziente con dolore”.  
   
   
UNBRIA: AL VIA DA APRILE PROCESSO DI DEMATERIALIZZAZIONE RICETTE MEDICHE  
 
 Perugia, 1 aprile 2014 – In Umbria prenderà ufficialmente il via nei primi giorni di aprile il processo di dematerializzazione della ricetta del servizio sanitario nazionale che, sperimentalmente, ha avuto inizio già da fine 2013 presso alcune strutture specialistiche pubbliche. A renderlo noto è l´Assessorato alla sanità della Regione Umbria, precisando che in seguito a tale processo, la ricetta rossa sarà sostituita da un codice stampato dal medico su carta semplice a titolo di promemoria per permettere così il recupero della prescrizione farmaceutica o specialistica emessa dalla struttura erogante la prestazione. L´obiettivo – spiegano i rappresentanti dell´assessorato - è di sostituire definitivamente entro la fine del 2015, tranne alcune eccezioni, la tradizionale ricetta rossa prescritta dal medico di famiglia o dallo specialista, con un promemoria. Tutto ciò comporterà un notevole risparmio: infatti, l´eliminazione della ricetta rossa del Sistema Sanitario Nazionale prodotta dall´Istituto Poligrafico dello Stato, comporterà da subito una riduzione di spesa per la Regione Umbria di oltre 300 mila euro l´anno, destinati sinora alla stampa dei ricettari Ssn. Per il cittadino non ci saranno cambiamenti considerevoli: in pratica, invece di ricevere una ricetta rossa stampata con i dati di prescrizione, si vedrà consegnare dal medico un foglio di carta comune con alcuni codici a barre e alcuni dati in chiaro. Il patrimonio informativo derivante dalla messa a disposizione a livello regionale dei dati di prescrizione e di erogazione, consentirà inoltre, di avviare un´attività di monitoraggio dell´appropriatezza prescrittiva e anche della qualità delle prestazioni erogate. In un futuro non molto lontano, il processo consentirà la realizzazione di servizi on line per il cittadino e ad esempio, sarà possibile la prenotazione e il pagamento di prestazioni sanitarie senza necessità di recarsi di persona presso la struttura erogatrice, con conseguente riduzione di tempi e di costi. Le scelte della Regione Umbria inerenti la dematerializzazione della ricetta risalgono al 2012, quando per adempiere agli obblighi dettati dal Dpcm marzo 2008 che prevedeva anche la trasmissione telematica dei dati di prescrizione al Ministero Economia e Finanze, si è dato avvio alla realizzazione di un sistema regionale (Sar Umbria) quale base infrastrutturale del fascicolo sanitario elettronico (Fse), la cui istituzione è diventata ormai obbligo di legge per le Regioni con la legge 221 del 2012.  
   
   
TORINO: I CONTROLLI SULLA SALUTE DEI RESIDENTI VICINO AL TERMOVALORIZZATORE SONO UN’OCCASIONE DI PREVENZIONE  
 
Torino, 1 aprile 2014 - “I controlli sullo stato di salute dei cittadini che abitano nei pressi del termovalorizzatore e dei lavoratori che vi operano, aldilà della loro utilità per valutare l’attività del termovalorizzatore, hanno consentito di sviluppare degli effetti benefici sulla conoscenza della salute della popolazione, e hanno rappresentato quindi una vera e propria occasione di prevenzione sanitaria per tanti cittadini”. Lo ha detto oggi l’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco durante la presentazione, tenuta oggi al Centro Incontri della Regione Piemonte, dei primi risultati delle analisi sullo stato di salute della popolazione residente nella zona intorno al termovalorizzatore del Gerbido e dei lavoratori dell’impianto. Tali analisi sono previste dal Piano di sorveglianza sanitaria disposto dalla Provincia di Torino nell’ambito della valutazione di impatto ambientale. In questa prima campagna di biomonitoraggio - effettuata nel giugno-luglio 2013, prima dell´entrata in funzione dell´impianto - sono stati coinvolti in totale 198 residenti nell’Asl To3 (tutti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni), 196 nell’Asl To1 (tutti fuori dall’area di ricaduta), 13 allevatori (di aziende nei pressi dell’impianto) e 23 lavoratori addetti all’impianto stesso. Il biomonitoraggio, attuato dalle Asl To1 e To3 in collaborazione con Arpa Piemonte e Istituto Superiore di Sanità mediante il programma Spott (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino), è consistito in prelievi di urine e di sangue per la ricerca di metalli, policlorobifenili, diossine e idrocarburi policiclici aromatici; inoltre, sono stati determinati i comuni parametri ematochimici di base; infine è stata eseguita la misurazione della pressione arteriosa e della funzionalità respiratoria. Dai dati emerge che lo stato di salute complessivo della popolazione è nella norma e che non vi sono importanti differenze tra le due Asl. Per la maggior parte dei metalli ricercati (18 nelle urine e il piombo nel sangue), i livelli riscontrati sono vicini a quelli presenti in altre zone italiane. I dati rilevati in queste prime analisi saranno confrontati con i successivi biomonitoraggi, che verranno effettuati nel 2014 e nel 2017. I cittadini per i quali sono stati riscontrati singoli parametri con valori anomali saranno richiamati nel prossimo mese per valutare caso per caso le situazioni.  
   
   
LOMBARDIA. ASSESSORE SALUTE INCONTRA ISTITUTI DI RICERCA  
 
Milano, 1 aprile 2014 - "Fare il punto della situazione sull´attività delle nostre quattro Fondazioni dopo il primo anno della Legislatura, rafforzare l´attività di collaborazione con l´Assessorato alla Salute di Regione Lombardia che riveste un ruolo strategico nell´attività di programmazione degli Istituti di ricerca Carlo Besta, Istituto Nazionale dei Tumori, Policlinico di Milano e San Matteo di Pavia". Queste le motivazioni più rilevanti dell´incontro tenutosi questo pomeriggio tra il Vice Presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia e i quattro presidenti delle 4 Fondazioni. Quattro Irccs - "Abbiamo definito - spiegano i presidenti – di organizzare incontri trimestrali con l´Assessorato così da monitorare e coordinare meglio l´andamento delle nostre attività". L´incontro è stato utile, inoltre, per un esame approfondito rispetto all´utilizzo dei bandi nazionali e comunitari in materia di ricerca da parte dei quattro Istituti. A questo proposito, è emerso come il ruolo della ricerca, anche al di fuori dai confini nazionali, sia uno degli ´asset´ strategici che Regione Lombardia intende portare avanti insieme agli Irccs. La Ricerca - "Regione Lombardia - dichiara l´Assessore alla Salute - riconferma con i fatti l´attenzione per il mondo della ricerca clinica. In questo contesto, l´alleanza forte con questi quattro Istituti di ricerca potrà certamente rivelarsi un valore aggiunto". "Abbiamo altresì sottolineato all´Assessore concludono il presidente dell´Istituto Neurologico Carlo Besta e dell´Istituto Nazionale dei Tumori, esprimendo la loro soddisfazione - come in prospettiva, sarà sempre più importante rafforzare la collaborazione tra i nostri due soggetti attraverso il prezioso contributo di Regione Lombardia".  
   
   
SALUTE FVG : RAPPRESENTANTI FVG IN GRUPPI DI LAVORO DELLA STATO-REGIONI  
 
Trieste, 1 aprile 2014 - La Regione Friuli Venezia Giulia avrà propri rappresentanti nei gruppi di lavoro della Conferenza Stato-regioni che si occupano di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), di sistema trasfusionale e di valutazione dei progetti di ricerca sanitaria presentati da studiosi di età inferiore ai quaranta anni. Lo ha stabilito il Comitato tecnico sanitario della Conferenza, di cui è componente l´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. In particolare i livelli essenziali di assistenza, introdotti nel 2002, sono costituiti dall´insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza. Il gruppo di lavoro con le Regioni che dovrà aggiornarli, definirà anche i criteri di appropriatezza nella prescrizione ed erogazione delle prestazioni sanitarie ad essi connesse entro il 30 giugno 2014.  
   
   
LA NUOVA CASA DELLA SALUTE A PONTECORVO. I SERVIZI SONO PIU’ VICINI ALLE PERSONE È LA SECONDA IN POCO PIÙ DI UN MESE E SI TROVA IN PROVINCIA DI FROSINONE  
 
Roma, 1 aprile 2014 - “Siamo soddisfatti, un anno fa tutti ci dicevano ‘non ce la farete mai’ – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, ieri a Pontecorvo per l’apertura della seconda Casa della Salute del Lazio che apre a poco più di un mese da quella di Sezze, in provincia di Latina. Servizi più efficienti. L’obiettivo della Regione, attraverso l’apertura di queste strutture sul territorio, è quello di offrire una risposta concreta alle esigenze quotidiane dei cittadini che in queste strutture troveranno medici, specialisti e infermieri. Grazie alle Case della Salute, inoltre, sarà anche possibile alleggerire il peso sui pronto soccorso, che potranno concentrarsi sui casi più gravi. Un nuovo modello di sanità per la costruzione di una rete sociosanitaria efficiente in cui grandi ospedali specializzati cooperino con una rete di assistenza sul territorio. La Casa della Salute è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20 e il sabato dalle ore 8 alle ore 14. Qui puoi trovare i servizi che offre. I cittadini possono trovare medici, specialisti e infermieri. “Per la prima volta dopo nove anni apriamo una nuova struttura sociosanitaria in Ciociaria- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è l´inizio di una nuova fase di ricostruzione dell´assistenza anche in questo territorio. Nel 2016 riporteremo la sanità del Lazio in attivo, senza chiudere ospedali ma colpendo ruberie e imbrogli. Siamo partiti da Sezze e Pontecorvo – ha detto ancora Zingaretti- proprio perché sappiamo che in questi anni i cittadini delle periferie hanno pagato di più”.  
   
   
NON AUTOSUFFICIENZA; FIRMATO PROTOCOLLO IN REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 1 aprile 2014 – Circa dieci milioni di euro per le politiche regionali per il sostegno alla non autosufficienza: è la spesa prevista, per il 2014, dal protocollo d´intesa relativo agli "Interventi del piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina) 2013-2014" sottoscritto stamani, a Palazzo Donini, dalla presidenza della Regione Umbria, da un rappresentante dell´Anci Umbria, e dai segretari regionali dei sindacati pensionati Oliviero Capuccini (Spi Cgil), Giorgio Menghini (Fnp Cisl) e Roberto Tortoioli (Uilp). Il protocollo si propone di alleviare quanto più possibile il peso che grava sulle famiglie in cui vi sono persone non autosufficienti, in particolar modo anziane. Ciò sarà possibile grazie a risorse che la Regione Umbria ha voluto a tal fine destinare, nonostante il quadro assai difficile della finanza pubblica. Il documento testimonia l´impegno della Regione nel sostenere le persone non autosufficienti e le loro famiglie, attraverso gli strumenti più idonei a garantire una concreta integrazione socio sanitaria. L´obiettivo che si vuole raggiungere è di privilegiare misure e azioni orientate alla permanenza nel proprio domicilio o alla semiresidenzialità delle persone non autosufficienti, allo scopo di garantire loro per quanto possibile una vita indipendente nel proprio ambiente familiare. La Regione Umbria, grazie ad una politica di sperimentazione realizzata negli anni precedenti, può ora vantare un sistema consolidato per ciò che riguarda le politiche di assistenza alla non autosufficienza nel suo complesso. Parole di apprezzamento e soddisfazione sono state espresse dai rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali che hanno dato atto alla Regione Umbria "di aver accolto le richieste ed i suggerimenti avanzati dalle organizzazioni sindacali nel corso del lavoro di predisposizione del protocollo". I sindacati, inoltre, hanno definito molto importante e positivo il protocollo "soprattutto perché viene destinato un finanziamento assai significativo alla non autosufficienza che rappresenta il massimo di quanto si poteva auspicare, date le condizioni di ristrettezza del bilancio regionale". Da parte del rappresentante dell´Anci, infine, è stato ribadita l´importanza della programmazione delle risorse e dell´azione integrata tra Regione, Servizio sanitario regionale e Comuni, cui spetta il compito di gestire a livello territoriale le diverse politiche e azioni a favore delle famiglie. La scheda Il protocollo, firmato stamani tra Regione Umbria, Anci e i sindacati dei pensionati, ha come obiettivo la condivisione di azioni per avviare a livello territoriale, quindi nei distretti socio-sanitari e nelle zone sociali, la concertazione prevista dalla legge regionale sulla condizione delle persone non autosufficienti. La firma del documento si inserisce nell´ambito delle finalità strategiche della nuova programmazione regionale in materia per la cui realizzazione la Regione garantisce il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza con risorse proprie pari a 4 milioni di euro nell´anno 2014, mentre nell´anno 2015, compatibilmente con gli atti della programmazione regionale nonché nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, con risorse proprie comunque non inferiori a quelle del 2014. Il Fondo regionale per la non autosufficienza potrà comunque contare per il 2014, su un budget complessivo di 9 milioni 814 mila euro, di cui 5 milioni 814 mila di provenienza nazionale, ai quali si aggiungono i 4 milioni di euro stanziati dalla Regione. L´accordo prevede che le parti condividano azioni in riferimento a vari aspetti: primo tra tutti, nell´ambito dei percorsi assistenziali, si prevede di indirizzare maggiori risorse sul sostegno alla domiciliarità, attraverso una strutturazione diversa del semiresidenziale per tutte le categorie della non autosufficienza e, laddove possibile, una riconversione di posti residenziali in semiresidenziali o in ricoveri di sollievo. Di conseguenza, le prestazioni, graduate nell´erogazione sulla base della definizione di gravità della condizione della persona non autosufficiente, dovranno essere orientate a favorire la permanenza dell´assistito nel proprio domicilio, onde evitare il ricovero in strutture residenziali ed accrescere le opportunità di sviluppo psicosociale della persona disabile. Attraverso il documento si stabilisce anche la necessità di un maggiore sostegno alle famiglie nel lavoro di cura verso i loro componenti più deboli, quindi anziani non autosufficienti o disabili, anche attraverso la qualificazione e l´incremento dell´assistenza domiciliare ed il sostegno economico per garantire la presenza di personale qualificato per l´assistenza continuativa domiciliare. Infine si prevede di potenziare il sistema di controllo e vigilanza anche attraverso un atto di indirizzo regionale che definisca in modo particolareggiato, forme di partecipazione attiva dei familiari degli ospiti delle strutture residenziali per persone non autosufficienti, costituendo a tal fine anche eventuali comitati. Per l´attuazione del Protocollo d´intesa, valido per l´intera durata del Programma Regionale Integrato sulla Non Autosufficienza 2013/2015, è prevista la partecipazione sociale e sindacale ai Tavoli territoriali di concertazione e la programmazione di incontri per la verifica dell´applicazione dei contenuti del documento.  
   
   
MILANO: CASA DEI DIRITTI, INCONTRO DELLA TASK FORCE ANTI-BARRIERE IL GRUPPO LAVORA PER GARANTIRE L´ACCESSIBILITÀ AI LUOGHI DELL´EXPO A CITTADINI E TURISTI HANDICAP  
 
Milano, 1 aprile 2014 – Si è tenuto ieri alla Casa dei diritti il primo incontro della task-force antibarriere per Expo 2015 istituita dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano. Il gruppo di lavoro si occuperà del processo per garantire l’accessibilità ai luoghi dell’Esposizione dei cittadini e dei turisti che arriveranno a Milano durante i sei mesi dell’evento. Saranno curati gli aspetti che riguardano le disabilità motorie, ma anche quelle sensoriali di tipo uditivo e visivo. “Expo 2015 – ha spiegato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute – è l’occasione che abbiamo per fissare un nuovo punto di partenza nelle politiche per l’accessibilità. Dopo la recente approvazione del Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche da parte della Giunta su iniziativa dell’assessorato ai Lavori pubblici, ora dobbiamo cogliere l’opportunità di un ulteriore cambio di passo. Abbiamo coinvolto istituzioni, aziende, società partecipate, terzo settore e università per avviare un confronto che deve andare anche oltre Expo. L’accessibilità delle persone con disabilità è una questione che riguarda i diritti civili”. Hanno partecipato al primo incontro della task-force antibarriere esponenti di Atm, Trenord, società Expo 2015, Areu, Bicocca, Iulm e diverse realtà dell’associazionismo, tra cui Ledha, Istituto dei ciechi, Unione dei ciechi, Ente nazionale sordi. Presenti anche rappresentanti di vari assessorati comunali e delle direzioni Turismo, Mobilità e trasporti, Lavoro. I lavori della task-force proseguiranno nei prossimi mesi con la suddivisione in sei sottogruppi tematici. I tavoli tecnici si occuperanno di: mobilità, turismo, sicurezza, accesso ai padiglioni, servizi internet (siti web e app), servizi di accoglienza. Rispetto alle risorse a disposizione il Comune ha già chiesto al Governo 14 milioni di euro da utilizzare per garantire l’accessibilità al sito dell’Esposizione.  
   
   
GIORNATA MONDIALE AUTISMO, REGIONE UMBRIA ADERISCE A CAMPAGNA "LIGHT IT UP BLUE"; IL 2 APRILE FACCIATA PALAZZO DONINI ILLUMINATA DI BLU  
 
Perugia, 1 aprile 2014 – Sarà illuminata di blu anche quest´anno, il prossimo 2 aprile, la facciata di Palazzo Donini, lungo Corso Vannucci, a Perugia. La Regione Umbria ha infatti aderito all´iniziativa "light it up blue" (illuminalo di blu), lanciata a livello mondiale dall´organizzazione Autism Speaks, che si propone di promuovere la ricerca scientifica sull´autismo e che vede nell´Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) Umbria il suo referente regionale. L´adesione della Regione Umbria alla Giornata mondiale per la consapevolezza sull´autismo è stata comunicata dalla presidenza della Regione Umbria alla presidente dell´Angsa Umbria, Paola Carnevali Valentini. La Giunta regionale sostiene con particolare attenzione le iniziative dell´Angsa Umbria, nella consapevolezza che la specificità dell´autismo richiede risposte che vanno al di là della cura e che, per essere efficaci, impongono l´interazione di varie istituzioni, da quelle scolastiche a quelle sanitarie e devono necessariamente coinvolgere anche la sfera familiare. La Regione Umbria ha contribuito alla realizzazione del Centro regionale per l´autismo, che ha sede a Spello, mettendo a disposizione dell´Angsa l´immobile in cui ha sede il Centro.  
   
   
SOGGETTI NON AUTOSUFFICIENTI: APPROVATO IL PROGRAMMA DA PRESENTARE ALLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE  
 
Trento, 1 aprile 2014 - Approvato dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, il programma di interventi per il 2014 a favore di soggetti non autosufficienti, da presentare alla Regione Trentino-alto Adige, che saranno attuati dal Comune di Trento per il Territorio Val d´Adige e dalle Comunità Bassa Valsugana e Tesino, delle Giudicarie, Alto Garda e Ledro e della Vallagarina. Il totale della spesa complessiva, al netto delle previste entrate da contribuzione degli utenti, è di 33.234.200,84 euro, la programmazione di spesa per l´esercizio 2014 inviata alla Regione prevede un riparto finanziario di 30 milioni di euro. Questo importo concorre al finanziamento del budget previsto a favore di ciascun ente per le funzioni socio-assistenziali di livello locale, pari a oltre 103 milioni di euro, che sarà approvato dalla Giunta provinciale con l’atto di indirizzo e coordinamento per il finanziamento delle attività socio-assistenziali di livello locale per l’anno 2014. L´importo di 30 milioni di euro sarà erogato direttamente agli enti locali secondo questa ripartizione: •Comunità Valsugana e Tesino: 3.100.000 euro; •Comune di Trento per il Territorio Val d´Adige: 11.900.000 euro; •Comunità delle Giudicarie: 3.200.000 euro; •Comunità Alto Garda e Ledro: 4.100.000 euro; •Comunità della Vallagarina: 7.700.000 euro. La spesa è finanziata dalla Regione Trentino-alto Adige sul fondo unico per le funzioni delegate. Successivamente l´amministrazione provinciale provvederà ad approvare l´atto di indirizzo per il finanziamento delle attività socio-asisstenziali per il 2014 e a ripartire il fondo complessivo di oltre 103 milioni di euro - comprensivo dei 30 milioni di euro assegnati dalla Regione - fra tutte le comunità.  
   
   
AL VIA A COURMAYEUR I CAMPIONATI MONDIALI DI PATTINAGGIO SINCRONIZZATO  
 
Aosta, 1 aprile 2014 - Sono ben 23 le squadre, provenienti da tutto il mondo, che parteciperanno all’Isu World Synchronized Skating Championship 2014, i Campionati mondiali di pattinaggio sincronizzato in programma al Forum Sport Center di Courmayeur dal 3 al 5 aprile prossimi. Le nazioni rappresentante sono 18: Australia, Belgio, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Italia, Giappone, Messico, Russia, Svizzera, Svezia, Stati Uniti. Sono attesi 450 atleti e150 persone delle delegazioni e degli staff tecnici. Circa 10mila è il totale delle presenze alberghiere confermate per l’intera settimana. Il pattinaggio sincronizzato su ghiaccio, disciplina nata negli Stati Uniti nel 1956, è una specialità sportiva nella quale un gruppo di 16 atleti pattinano in modo sincronizzato su base musicale, effettuando figure geometriche, sequenze di passi, salti, sollevamenti e intersezioni. Quella di Courmayeur à la 15° edizione dell’evento, la prima in una località di piccole dimensioni: basti pensare che gli ultimi appuntamenti si sono tenuti a Helsinki nel 2011, a Göteborg nel 2012 e a Boston nel 2013. Il programma prevede, dopo la Cerimonia di benvenuto e il sorteggio ufficiale giovedì 3 aprile, venerdì 4 la Cerimonia di apertura e le gare dello Short program, e sabato 5 il Free skating program e la Cerimonia di premiazione. Ad oggi, sono stati venduti oltre 1.600 biglietti per ogni giornata di gara. E’ ancora possibile acquistarli attraverso il sito ufficiale www.2014synchroworlds.Com  (fino al 31 marzo) o direttamente presso il Forum Sport Center, a partire da martedì 1° aprile. L’evento sarà trasmesso sul canale del digitale terrestre di Rai Sport. Nella Sala polivalente del Forum Center è allestito un “villaggio Valle d’Aosta” in tipica ambientazione di montagna, realizzato dall’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, con chalet in legno per la presentazione dell’offerta enogastronomia di tradizione regionale e nazionale, punti di ristoro, dimostrazioni e esposizioni dell’artigianato tipico di tradizione, musica, folklore e un maxi schermo per seguire in diretta le competizioni. Come ha sottolineato l’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti nel corso della conferenza stampa di presentazione, tenutasi oggi, venerdì 28 marzo, a Palazzo regionale, si tratta di un’importante manifestazione sportiva capace di veicolare le bellezze della regione: Courmayeur e il Monte Bianco faranno da cornice a un evento di grande risonanza internazionale, che permetterà di far conoscere ed apprezzare le eccellenze della Valle d´Aosta. Lo Skating Club Courmayeur è l’ente organizzatore, con il contributo dell’Assessorato del turismo, sport, commercio e trasporti, dell’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, del Comune di Courmayeur e della International Skating Union (Isu) attraverso la Federazione italiana sport del ghiaccio (Fisg). 200 saranno i volontari impegnati.  
   
   
LOMBARDIA: SPORT, REGIONE AIUTA IMPIANTI MIGLIORI  
 
Milano, 1 aprile 2014 - "Un nuovo impulso alla creazione e all´ammodernamento degli impianti sportivi della nostra regione, ma anche un segnale concreto e tangibile dell´impegno della Giunta a favore dello sport e dei giovani lombardi". L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia, commentando l´approvazione dello schema di convenzione con l´Istituto per il Credito sportivo approvato dalla Giunta su sua proposta. Strumento Perfezionato - "Abbiamo ulteriormente migliorato e perfezionato uno strumento - ha sottolineato l´assessore -, che consente ai proprietari e gestori degli impianti sportivi di accedere al finanziamento dell´Istituto per il Credito sportivo a tassi agevolati, con l´intervento di Regione Lombardia sul versante dell´abbattimento degli interessi". "In Lombardia si svolge il 20 per cento dello sport nazionale – ha ricordato l´assessore -, ma i nostri atleti o si trovano a che fare con impianti bisognosi di qualche miglioria o abbisognano di nuove strutture. Fin dall´inizio del mio mandato ci siamo mossi in questa direzione, approvando l´Accordo di programma quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia, con un investimento di 20 milioni di euro". Nei Precedenti 7 Bandi Assegnati 40 Milioni Di Contributi - "Per quanti vorranno adeguare le loro strutture sportive o crearne di nuove - ha continuato l´assessore, - come è auspicio di Regione e Coni anche per le aree di Expo dopo la chiusura della grande Esposizione universale, questa quarta convenzione, dopo le precedenti del marzo 2005, settembre 2007 e febbraio 2011, prevede che, nei prossimi tre anni, l´Istituto per il Credito Sportivo potrà finanziare in Lombardia, fino a un massimo di 120 milioni di euro, interventi dedicati all´impiantistica sportiva di base e a uso pubblico sia per l´ammodernamento sia per la realizzazione di nuove strutture sportive". Allo Studio Fondo Di Garanzia Ad Hoc - "È in fase di studio – ha annunciato l´assessore -, per ovviare alla impossibilità di molti Enti territoriali di concedere la fideiussione comunale a garanzia del finanziamento, un apposito Fondo di garanzia anche a favore dei concessionari, che renderà più facile l´ottenimento del prestito, per gli interventi. Non cambia la finalità dei futuri bandi, che saranno rivoli all´ottenimento di contributi in conto interessi". "Con le 3 precedenti convenzioni – ha spiegato l´assessore - Regione Lombardia ha indetto 7 bandi finalizzati alla riqualificazione del patrimonio impiantistico sportivo a uso pubblico, che hanno consentito di riqualificare i centri sportivi regionali attraverso la realizzazione di quasi 100 milioni di euro di opere, con un contributo regionale in conto interessi di circa 30 milioni di euro". Risposta Per Atleti E Per La Salute - "Grazie alla nuova convenzione con l´Istituto per il Credito sportivo - ha concluso l´assessore – Regione Lombardia sarà in grado di rispondere in modo ancora più efficace al bisogno di impianti moderni, manifestato a gran voce dai tanti atleti e società del territorio, ammodernando le realtà esistenti o creandone di nuove, garantendo difesa del suolo, sostenibilità ambientale e spazi ai nostri giovani, per fare moto e crescere in piena salute contenendo così la spesa sanitaria".