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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Aprile 2014
QUINTA CONFERENZA EUROPEA SULLA BIOENERGIA AEBIOM,  
 
Bruxelles, 9 aprile 2014 - La quinta conferenza europea sulla bioenergia Aebiom si terrà dal 12 al 14 maggio 2014 a Bruxelles, in Belgio. Organizzata dall´Associazione europea per le biomasse, la conferenza è cresciuta dalla sua prima edizione nel 2010 ed è subito diventata la più importante occasione europea di confronto e messa in rete tra i principali leader del settore e decisori politici nel campo della bioenergia. La bioenergia è la più grande fonte di energia rinnovabile in Europa e si prevede che circa 300 rappresentanti del settore saranno presenti a questo evento, che è una delle principali conferenze sulla bioenergia in Europa. L´iscrizione sarà aperta fino al momento della conferenza stessa e costerà fino a 700 euro, a seconda del pacchetto scelto. La conferenza è co-organizzata con il Consiglio europeo del pellet (Epc), i Fornitori europei di pellet industriale (Eips) e il Consiglio internazionale di torrefazione delle biomasse (Ibtc). Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Aebiom.org/conference    
   
   
PUGLIA, POI ENERGIA: 141 PROGETTI PRESENTATI DA AMMINISTRAZIONI LOCALI  
 
 Bari, 9 aprile 2014 - “Rendo atto alle ottanta amministrazioni locali che, nel giro di pochi giorni, hanno risposto alla nostra richiesta della sensibilità mostrata nel percorrere la via dell´efficientamento energetico e della progettazione di un modello più sostenibile per edifici pubblici e arredi urbani. Ringrazio pubblicamente questi amministratori per l´attenzione verso gli obiettivi del Piano di Azione per l´energia sostenibile cui si riferiscono queste progettualità ed anche per la possibilità che ci offrono di presentare al Ministero competente un quadro molto ampio di proposte. Si tratta di interventi in una fase di progettazione definitiva o addirittura esecutiva, che ne permetterebbe la realizzazione entro 12 mesi al massimo dalla data di eventuale ammissione a finanziamento attingendo dal Programma operativo Interregionale energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro annuncia la trasmissione al Ministero dello Sviluppo Economico del report dei progetti esistenti. “Si apre adesso una fase di confronto con il Ministero per la valorizzazione di questi interventi e l´eventuale finanziamento delle opere che riguardano scuole, uffici comunali, immobili pubblici, arredi urbani con l´obiettivo concreto di migliorarne l´efficienza energetica, di sviluppare tecnologie sostenibili di approvvigionamento di razionalizzarne ed ammodernarne l´usabilità a beneficio dei cittadini. Una attività di progettazione – prosegue Nicastro – che ha richiesto una preventiva attività di pianificazione comunale e provinciale in tema di energie sostenibile e che ha coinvolto indistintamente tutto il territorio regionale”.  
   
   
VITA NUOVA CON LE CALDAIE A CONDENSAZIONE! ASSOTERMICA E IMQ ILLUSTRANO I SIGNIFICATIVI VANTAGGI OFFERTI DALLE CALDAIE A CONDENSAZIONE: COSTI RIDOTTI DI GESTIONE, RIDUZIONE DEI CONSUMI FINO AL 30%  
 
Milano, 9 aprile 2014 – In Europa, il consumo di energia è in costante aumento e, con esso, anche l’emissione dei gas a effetto serra rilasciati in atmosfera. Il 40% dell’energia utilizzata nei centri urbani viene consumata dagli edifici; all’interno di ogni edificio, poi, circa l’80% dell’energia è destinata al riscaldamento e alla produzione di acqua calda. In questo contesto, la soluzione ideale per ottimizzare i consumi è rappresentata dalle caldaie a condensazione. La condensazione rappresenta una delle tecnologie più avanzate tra quelle disponibili oggi sul mercato, in quanto consente di ottenere un significativo aumento del rendimento utile rispetto ai generatori tradizionali. In questi modelli, i prodotti della combustione condensano in un apposito scambiatore di calore che permette di recuperare parzialmente l’energia ancora presente nei fumi che, nelle caldaie tradizionali, viene solitamente dispersa nell’ambiente esterno. Si sfrutta così il calore contenuto nel vapore acqueo presente nei prodotti della combustione per trasformarlo in energia calorica, ricavandone acqua ed energia termica. Le caldaie a condensazione consentono un notevole risparmio energetico perché hanno un rendimento utile molto elevato e producono un minore inquinamento atmosferico, avendo la temperatura dei fumi in uscita molto più bassa rispetto alle caldaie tradizionali. Il loro costo è superiore del 30 - 40% rispetto alle caldaie tradizionali, ma viene ammortizzato in un arco di tempo ridotto in quanto il loro rendimento è superiore circa del 10 – 15%. Se combinate con le valvole termostatiche, l’efficienza energetica dell’impianto aumenta con un risparmio che va dal 30 al 45% in meno del gas consumato annualmente. Essendo totalmente a tenuta stagna, le caldaie a condensazione possono essere inserite in qualsiasi ambiente domestico, purché aerato o aerabile, previa installazione di un tubo di scarico dell’acqua di condensa, che può essere convogliata nella rete delle acque nere o bianche. I vantaggi della caldaia a condensazione. L’utilizzo della caldaia a condensazione porta con sé diversi vantaggi che si possono riassumere in costi ridotti di gestione, affidabilità e basse emissioni inquinanti. Vantaggi che, però, si ottengono solo se non viene trascurata la manutenzione dell’impianto: un impianto mal gestito e regolato consumerà sempre più del necessario, anche con caldaie a condensazione. Le prestazioni della caldaia miglioreranno, quindi, solo a fronte di determinati interventi come: circuitazioni corrette per l’allacciamento della caldaia che le consentono di condensare in tutte le condizioni di carico, regolazioni accurate e a portata variabile e interventi di isolamento termico dell’edificio. In questo modo è possibile abbattere significativamente i consumi del 20 - 30%. L’anima green della caldaia a condensazione risiede nelle basse emissioni inquinanti. Per ottimizzare il processo di combustione l’apparecchio adotta, infatti, un bruciatore a premiscelazione che permette di ridurre al minimo i consumi di gas e l’emissione di sostanze nocive. La miscela aria/gas è realizzata completamente all’interno del dispositivo ventilatore, controllato elettronicamente, che la soffia direttamente sul bruciatore. In tal modo è garantito il rapporto ottimale aria/gas. La combustione risulta oltre che efficiente anche estremamente pulita con emissioni di Nox e Co bassissime. Tra l’altro questo sistema di combustione, così sofisticato e preciso, garantisce un rendimento costante in tutto il campo di funzionamento dell’apparecchio, assicurando ulteriori importanti risparmi energetici, impossibili da ottenere con bruciatori atmosferici tradizionali. Gli aspetti positivi delle caldaie a condensazione non finiscono qui. Esiste, infatti, anche un vantaggio di tipo strutturale: per velocizzare ulteriormente il processo di sostituzione accelerata dei vecchi impianti è stata prevista espressamente in specifiche situazioni la possibilità di scaricare i fumi direttamente in facciata utilizzando condotti orizzontali di evacuazione dei prodotti della combustione di lunghezza notevolmente più ridotta rispetto alle canne fumarie a tetto. Pertanto, chi installa una caldaia a condensazione potrà avere delle deroghe rispetto all´obbligo di collegamento a camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione con sbocco sopra il tetto dell´edificio. Altro punto da non dimenticare: le moderne caldaie a condensazione sono combinabili con l’azione di un sistema solare termico per la produzione della sola acqua calda sanitaria. Questo significa poter ridurre significativamente il fabbisogno energetico complessivo anche più del 50% rispetto alle utenze di una casa già isolata secondo lo standard edilizio del 2006. Per chi avesse ancora dubbi sulla convenienza dell’installazione di un impianto a condensazione, ricordiamo le agevolazioni relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici introdotte dalla Finanziaria 2007. Tra gli interventi suscettibili di contributi è prevista infatti anche la sostituzione di impianti di climatizzazione tradizionali con impianti dotati di caldaie a condensazione. Gli interventi ammissibili per una detrazione d’imposta del 65% fino a un massimo di 30.000 € da ripartire in dieci quote annuali di uguale importo riguardano, oltre alla fornitura del generatore a condensazione, anche lo smontaggio e la dismissione dell’impianto esistente, la posa in opera e le prestazioni professionali ed eventuali interventi sulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento dell’acqua, sui dispositivi di controllo e regolazione nonché sui sistemi di emissione. Grazie all’attività di Assotermica è stato introdotto un ulteriore incentivo, sul modello del Conto Energia, destinato alle rinnovabili termiche e ai piccoli interventi di efficienza energetica per agevolare la sostituzione degli impianti nella Pubblica Amministrazione. L’incentivo prevede un contributo fino a un massimo del 40% della spesa sostenuta, restituito in un periodo di 5 anni fino a un massimo cumulato di 2.300€ per generatori sotto i 35kW e 26.000€ per generatori di potenza superiore. Le caldaie a condensazione, sia condominiali che unifamiliari, possono inoltre ricevere i cosiddetti “certificati bianchi”, ovvero titoli di efficienza energetica che sono scambiati sul mercato con un valore economico. Tali titoli sono emessi dal Gestore del Mercato Elettrico dopo un’accurata verifica sul risparmio energetico ottenuto, condotta dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e hanno l’obiettivo di incentivare gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali. L’importanza della sicurezza. Le caldaie a condensazione, pur costituendo una tipologia di apparecchi con soluzioni tecniche innovative tale da collocarle al di fuori della usuale classificazione degli apparecchi utilizzatori a gas, non possono e non devono in linea di principio avere caratteristiche costruttive e funzionali in disaccordo con le norme di sicurezza o con le regole di buona tecnica, valide per gli apparecchi e le installazioni tradizionali. Ciò è ormai possibile già dal luglio 2003, data di pubblicazione della norma Uni 11071 “Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affini. Criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione”, punto di riferimento per gli impianti con apparecchi a condensazione di potenza termica nominale non maggiore di 35 kW. Per la progettazione dell’impianto interno e la ventilazione dei locali, la norma rimanda poi alle relative Uni 7129 e Uni 7131. La caldaia è, senza dubbio, un apparecchio piuttosto complesso. Ecco perché la sicurezza dovrebbe essere il primo e imprescindibile criterio di valutazione. Per essere sicure, le caldaie devono soddisfare i requisiti essenziali previsti dalle direttive europee e, prima di essere immesse sul mercato devono essere sottoposte a verifica da un organismo notificato (ad esempio, in Italia, Imq) e, una volta commercializzate, devono essere sottoposte dall’Organismo a sorveglianza periodica della produzione. Ad esempio, le caldaie che riportano la marcatura Ce seguita dal numero 0051, sono caldaie la cui produzione è sorvegliata da Imq. Attenzione al libretto. Come già accennato, affinché un impianto possa funzionare correttamente e possa garantire tutti i vantaggi elencati e mantenere il suo animo “green”, è importante effettuare una regolare manutenzione. A questo proposito, è fondamentale il libretto di istruzioni dell’impianto, che deve essere redatto nella lingua del paese in cui la caldaia verrà venduta e che viene fornito durante l’installazione della caldaia. Il libretto deve riportare tutti i dati dell’impianto, quelli dell’installatore, le informazioni circa il regolare funzionamento della caldaia, le operazioni di verifica e controllo necessarie e le analisi di combustione effettuate. Dopo ogni controllo, chi si occupa della manutenzione è tenuto a compilare i vari moduli che dichiarano quali interventi sono stati effettuati e rilasciare la regolare ricevuta, che va conservata insieme alla documentazione relativa all’impianto. I consigli di Assotermica e Imq per l’installazione e la manutenzione della caldaia. La scelta del tipo di caldaia dipende da diversi fattori: dimensione, struttura e ubicazione della casa e composizione del nucleo familiare. Per valutare tutti i fattori e scegliere la caldaia più adatta alle proprie esigenze, è utile rivolgersi a operatori termotecnici qualificati. Per ottimizzare i consumi, inoltre, la caldaia scelta dovrà anzitutto essere ben proporzionata, in termini di potenza, alle condizioni della casa da riscaldare in modo da non provocare sprechi di combustibile e conseguentemente di denaro. Per l’installazione, rivolgersi a un tecnico qualificato che deve rilasciare la “dichiarazione di conformità dell’impianto”. Inoltre, in fase d’installazione deve verificare il corretto tiraggio della canna fumaria ed effettuare una verifica di corretto funzionamento. La manutenzione della caldaia deve essere eseguita secondo le indicazioni riportate, dal costruttore dell’apparecchio, nel libretto di istruzioni e comunque almeno una volta all´anno. Ogni due anni, invece, va eseguita la verifica del rendimento di combustione della caldaia. Le operazioni di manutenzione e di verifica vanno affidate a un’impresa abilitata: è consigliabile chiedere in visione all’impresa il certificato di abilitazione. Il modo migliore è stipulare con l’impresa un contratto che assicuri una manutenzione preventiva e programmata. In particolare il contratto con l’impresa incaricata della manutenzione dovrebbe prevedere: l´esecuzione di tutte le operazioni di manutenzione necessarie per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature d´impianto; la prova biennale del rendimento di combustione per le caldaie con potenza fino a 35 kW, da effettuarsi con le apposite apparecchiature; la tenuta e l´aggiornamento del Libretto di Impianto a cura dell´impresa; la compilazione del modello H, da trasmettere al Comune o alla Provincia per l’autodichiarazione; l´impegno dell´impresa a intervenire con rapidità in caso di chiamate d´urgenza dovute a guasti improvvisi; il rilascio al cliente dopo ogni intervento di una bolla di lavoro, valida anche a fini fiscali, contenente le operazioni di manutenzione e/o le verifiche effettuate e la dichiarazione che tali interventi sono stati eseguiti a norma di regola.  
   
   
MILANO: COMUNE E POLITECNICO PRESENTANO "VUOTI A RENDERE" RIATTIVARE GLI SPAZI VUOTI O NON UTILIZZATI COME LUOGHI DELL’ABITARE E DI SOCIALITÀ  
 
Milano, 9 aprile 2014 – In occasione del Salone del Mobile dal 9 aprile al 13 aprile, il Quartiere Umanitaria di via Solari 40 ospiterà i lavori realizzati dai docenti e dagli studenti del Politecnico di Milano nell’ambito del progetto ‘Vuoti a rendere’, sulla riattivazione di spazi vuoti o non utilizzati come luoghi dell’abitare e di socialità. La mostra è l’esito di un progetto che il Comune insieme al Politecnico (grazie al programma di responsabilità sociale Polisocial) hanno sviluppato nell’ultimo anno. Mercoledì 9 aprile, alle ore 17, l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli, insieme al Prorettore del Politecnico Alessandro Balducci, aprirà il seminario di presentazione del progetto e il ciclo di incontri che si terranno negli spazi di via Solari 40, allestiti per l’occasione. In particolare, all’interno dell’ex panetteria sarà realizzato un allestimento con fogli di giornale sul tema del riuso del ‘quotidiano’. Nel cortile dell’Umanitaria, sempre con vecchi quotidiani, saranno predisposti tre veri e propri salottini d’accoglienza. E saranno inoltre esposti tutti i materiali del progetto, tra cui 22 modellini di alloggi sottosoglia arredati secondo i progetti degli studenti (uno degli appartamenti di piccole dimensioni presenti nel complesso di edilizia popolare sarà allestito in scala 1:1 e aperto alle visite). Il Programma Degli Incontri Mercoledì 9 aprile h 17.00 - Opening ‘Vuoti A Rendere’ presso la sede del Circolo Arci Umanitaria, via Solari 40 Seminario di presentazione del progetto “Vuoti a rendere. Progetti per la reinterpretazione e il riuso degli spazi nell’edilizia pubblica” Introduzione a cura di: Daniela Benelli, Assessore Area Metropolitana, Casa e Demanio; Alessandro Balducci, Prorettore del Politecnico di Milano. Sono stati invitati alla discussione: Eugenio Gatti, Direttore Generale di Fondazione Politecnico di Milano; Giordana Ferri, Direttore Esecutivo Fondazione Housing Sociale; Comitato Inquilini I Quartiere Operaio Umanitaria Gabriele Rabaiotti, Presidente Consiglio di Zona 6. Interverranno i docenti del Politecnico che hanno collaborato allo sviluppo del progetto e saranno presenti gli studenti che vi hanno partecipato. H 19.00 - Opening Della Mostra Ex Panetteria con aperitivo organizzato dal Comitato Inquilini I Quartiere Operaio Umanitaria Giovedì 10 aprile h 11.00 - 18.00 - Lezioni Aperte. Venerdì 11 aprile h 10.30 - 18.00 - Lezioni Aperte E Nuove Competenze. Sabato 12 aprile h 10.30-12.00 - Tracce Del Passato - a cura di Museolab6 . Visita guidata all’interno dell’area Tortona-solari per raccontare tracce del passato e trasformazioni del presente. La passeggiata avrà inizio alle ore 10.30 dal Piazzale della Stazione di Porta Genova e si concluderà con la visita al quartiere Solari-umanitaria.  
   
   
ZONA SANTAMBROGIO, UN NUOVO DISTRETTO COLLABORATIVO A MILANO UNA MAPPATURA, UNA RETE DI STORIE E RELAZIONI, LA CONDIVISIONE DI RISORSE E PERSONE  
 
Milano, 9 aprile 2014 - Zona Santambrogio è il progetto di un nuovo distretto territoriale in città: promozione del territorio per costruire un nuovo sistema di relazioni. Zona Santambrogio è una grande mappatura e una rete di storie, racconti e relazioni basate sulla collaborazione, un’esposizione diffusa di design, musica e territorio. Prodotti, servizi, materiali: tre parole chiave e tre macro aree che si presentano al Fuorisalone milanese all’interno di Do Ut Design, via San Vittore 49, Milano. Esposizione di design e quartier generale della neonata Zona Santambrogio. Dai prodotti ai servizi, dal digitale all’artigianato, dagli autoproduttori alle startup innovative, dal mondo non profit alle imprese. Nasce durante il Fuorisalone del Mobile di Milano 2014, attraverso la costruzione di una rete collaborativa nel territorio che poi rimarrà attiva anche durante l’anno. Anche e sopratutto nell’anno dell’Expo, il 2015. Progetto con il patrocinio del Comune di Milano, Consigli di Zona 1 e Zona 7.  
   
   
IL PIANO INTERCOMUNALE DELLA VAL D’AGRI SBARCA IN CATALOGNA  
 
Potenza, 9 aprile 2014 - Pianificazione urbanistica e scambio di buone pratiche nel governo del territorio e nella gestione dei sistemi informativi territoriali. Sono queste le principali tematiche del workshop internazionale che si svolgerà a Barcellona (Es) il 10 e l’11 aprile prossimo, al quale prenderà parte la Struttura di Progetto “Val d’Agri” e il Centro Interdipartimentale di Ricerca Lupt dell’Università Federico Ii di Napoli, responsabile scientifico per la redazione del Piano Strutturale Intercomunale della Val d’Agri. L’occasione offerta dall’incontro spagnolo, organizzato dall’Università Federico Ii e dell’Università Autonoma di Barcellona, rappresenta un primo riconoscimento di caratura internazionale del percorso innovativo messo in campo con il Piano Strutturale Intercomunale in Val d’Agri, volto ad una trasformazione urbanistica unitaria per tutto l’ambito della Val d’Agri pur nella diversità dei singoli centri comunali. Un appuntamento che permetterà ai docenti, ai ricercatori e ai rappresentanti del Centro di Ricerca della Federico Ii di partecipare ad un fondamentale momento di scambio e crescita scientifica confrontandosi sull’esperienza condotta, per conto della Regione Basilicata, in merito alla redazione del piano, a dimostrazione che è possibile costruire percorsi significativi anche nei territori dove non sempre la pratica della pianificazione ha accompagnato i processi di programmazione. Al workshop, i cui lavori saranno aperti dal dirigente della Struttura di Progetto “Val d’Agri”, prenderanno parte, fra gli altri, i professori Oriol Nello, Joan Lòpez e Jordi Martìn dell’Universitat Autonoma di Barcellona; il prof. Antonio Acierno e l’Arch. Angelino Mazza dell’Università Federico Ii e rappresentanti del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata. La due giorni di studio si concluderà con la visita all’Istituto Cartografico e Geologico della Catalunya.  
   
   
RIGENERAZIONE URBANA, IL "PROGETTO CHIANCIANO" APRIPISTA DELLE POLITICHE REGIONALI  
 
Firenze, 9 aprile 2014 - Un progetto pilota finalizzato al rilancio economico di Chianciano attraverso interventi di rigenerazione urbana volti a rivitalizzare il tessuto economico con particolare riferimento ai comparti termale e turistico-alberghiero. E´ il "Progetto Chianciano", già presentato con successo alla borsa immobiliare internazionale di Cannes (Mipim), e di cui oggi è stato sottoscritto il protocollo d´intesa tra l´assessorato regionale a urbanistica, pianficazione del territorio e paesaggio e l´amministrazione comunale di Chianciano. L´accordo è frutto dell´approvazione a dicembre 2013 del Piano Strutturale da parte del Comune e della forte attenzione della Regione Toscana. Da parte dell´assessore regionale viene sottolineato il ruolo sperimentale che il progetto riveste rispetto alle nuove politiche che la Toscana intende promuovere nel settore della rigenerazione urbana. Molta soddisfazione viene espressa anche dal sindaco di Chianciano per gli importanti risultati che sta dando la collaborazione e la sinergia con la Regione anche sui temi urbanistici. Nel protocollo siglato oggi si indicano anche le risorse disponibili in questa fase: 400 mila euro a favore del Comune per la realizzazione di opere pubbliche funzionali ad interventi di rigenerazione urbana; 380 mila per la redazione dello studio di fattibilità del Masterplan che avrà lo scopo di delineare un insieme di progetti che consentano di superare il declino delle attività economiche e il degrado del patrimonio edilizio, collegandoli a precisi canali di finanziamento. Punto fondamentale del protocollo d´intesa è proprio il Masterplan, uno strumento innovativo che costituisce il documento strategico condiviso che, in coerenza con il Piano Strutturale, individuerà azioni pubbliche e private volte alla riqualificazione urbana, all´innovazione del comparto termale ed alberghiero, alla realizzazione di funzioni e polarità attrattive, in grado di innescare processi di rinnovo dell´immagine urbana e di rivitalizzazione del suo tessuto socio economico.  
   
   
ASSESSORE LOMBARDIA A CONFARTIGIANATO: IMPORTANTE FARE RETE  
 
Milano, 9 aprile 2014 - L´importanza di "fare rete, agendo in una logica di sinergia e di integrazione" insieme all´applicazione concreta dei principi che sono alla base della legge ´Impresa Lombardia´ ossia fiducia, responsabilità, sussidiarietà e innovazione: sono queste le chiavi per superare l´attuale fase di crisi e rilanciare l´economia. Tavola Rotonda - E´ questa la convinzione espressa dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, che è intervenuto, su delega del presidente della Regione Lombardia, alla Ix Conferenza Organizzativa di Confartigianato Lombardia ´Costruiamo il domani, imparando dalla crisi - Ridare fiducia alle imprese e promuovere una nuova rappresentanza´. L´assessore ha partecipato ad una tavola rotonda con Giorgio Merletti (presidente Confartigianato), Giovanni Azzone (rettore del politecnico) e Gianluigi Petteni (segretario Cisl Lombardia), che ha seguito la relazione del presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti. Azioni Concrete - "´Nulla su di voi senza di voi´ - ha detto l´assessore - In questa decima legislatura abbiamo avviato un percorso di ascolto e di condivisione (non a caso la legge ´Impresa Lombardia´ è stata approvata all´unanimità), realizzando azioni concrete e dando risposte ´personalizzate´ alle esigenze delle imprese. L´appuntamento di ´Dillo alla Lombardia´ ha messo bene in evidenza questo metodo". Secondo l´assessore, bisogna avere il coraggio di "fare rete e integrarsi, abbattendo alcune barriere culturali che ancora esistono". Semplificazione - Entrando nel merito di alcuni contenuti della legge, l´assessore ha ricordato gli ´Accordi di competitività´ (il 4 aprile si è aperta la possibilità di inserire manifestazioni di interesse per questa misura), la revisione del sistema delle garanzie e dell´accesso al credito (con strumenti differenziati a seconda selle dimensione delle imprese), la semplificazione (la comunicazione unica, il fascicolo elettronico d´impresa, la rivisitazione del sistema dei controlli, le zone a burocrazia zero). Proprio ieri, ha ricordato l´assessore, con il presidente della Regione, è stata ufficializzata la nascita del Comitato per la semplificazione, presieduto dal prof. Sapelli: "noi vogliamo essere facilitatori".  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL TRIBUNALE CONFERMA IL DIVIETO NEI CONFRONTI DELLA ABN AMRO DI PROCEDERE AD ACQUISIZIONI  
 
Lussemburgo, 9 aprile 2014 - La Abn Amro Group N.v. («Abn Amro») è un istituto finanziario con sede sociale ad Amsterdam (Paesi Bassi). Essa detiene il 100% delle quote della Abn Amro Bank Nv, le cui attività si articolano su due principali settori di clientela: la banca di sportello e di gestione del patrimonio, da un lato, e la banca commerciale e di affari, dall’altro. L’attuale struttura della Abn Amro risulta da un accordo concluso nel 2007 tra le società Fortis Sa/nv, Royal Bank of Scotland e Banco de Santander. Tale accordo era volto all’acquisizione e alla scissione in più parti della ex società madre, la Abn Amro Holding. Tenuto conto della crisi finanziaria e dell’incertezza con riguardo alla durevole reddittività della Fortis nell’autunno del 2008, lo Stato olandese ha acquisito la Fortis Bank Nederland (Fbn), filiale olandese della Fortis, nonché talune unità commerciali della Abn Amro Holding (tra cui la Abn Amro N). Lo Stato olandese ha deciso di procedere ad una fusione tra la Fbn e la Abn Amro N per creare una nuova entità giuridica, la Abn Amro. Tali acquisizioni, al pari delle operazioni di ricapitalizzazione effettuate dallo Stato olandese a favore della Abn Amro, sono state oggetto di procedura d’esame da parte della Commissione. A tal riguardo, nel corso degli anni 2010 e 2011 si sono svolti vari scambi ed incontri tra lo Stato olandese, la Abn Amro e la Commissione, segnatamente in merito alla portata ed alla durata del divieto nei confronti della Abn Amro di procedere ad acquisizioni. La Commissione ha ritenuto tale misura necessaria affinché l’aiuto concesso alla Abn Amro potesse essere considerato compatibile con il mercato interno. Non essendosi potuto raggiungere alcun accordo quanto alle modalità di tale divieto, la Commissione ha adottato, il 5 aprile 2011, una decisione in forma condizionale . In tale decisione la Commissione ha concluso che la Abn Amro ha ricevuto un aiuto di Stato sotto forma di aiuto alla ricapitalizzazione da 4,2 a 5,45 miliardi di euro, nonché un aiuto di tesoreria pari a 71,7 miliardi di euro. Tuttavia, la Commissione ha riconosciuto la conformità condizionale dei piani di ristrutturazione con riguardo alla comunicazione sulle ristrutturazioni bancarie . La decisione contiene il divieto di procedere ad acquisizione per il periodo di tre anni, ad esclusione, tuttavia, dell’acquisizione di taluni tipi e di determinate dimensioni minime. Tale divieto è esteso a cinque anni nel caso in cui lo Stato olandese continui a detenere oltre il 50% della Abn Amro alla scadenza del terzo anno. Avverso tale decisione la Abn Amro ha proposto ricorso, contestando la portata e la durata del divieto contenuto nella decisione controversa. In tale contesto, la Abn Amro deduce, sostanzialmente, che l’aiuto accordatole non implica distorsioni della concorrenza, non essendo stato reso necessario dall’assunzione di rischi eccessivi. A parere della Abn Amro, alla luce di tale circostanza, la portata del divieto appare eccessivamente ampia, tenuto conto che le viene fatto divieto di controllare oltre il 5% di qualsivoglia impresa e che le eccezioni sono formulate in termini limitativi. Nella sentenza odierna, il Tribunale ricorda anzitutto che il potere discrezionale della Commissione per quanto attiene alle condizioni che devono sussistere per poter dichiarare compatibile con il mercato interno un aiuto volto a porre rimedio ad un grave inconveniente per l’economia di uno Stato membro. Il Tribunale ricorda parimenti che una misura comportamentale imposta in tale contesto non può essere valutata isolatamente. Inoltre, il Tribunale conferma la tesi della Commissione secondo cui le acquisizioni devono essere volte a garantire la reddittività del soggetto beneficiario dell’aiuto, il che implica che qualsiasi acquisizione finanziata per mezzo di un aiuto di Stato che non sia strettamente necessaria per garantire il ripristino della reddittività della società beneficiaria viola il principio in virtù del quale l’aiuto dev’essere limitato al minimo necessario. Infatti, l’obiettivo è di fare in modo che i fondi della banca beneficiaria vengano utilizzati ai fini del rimborso dell’aiuto prima di qualsiasi nuova acquisizione. Conseguentemente, il Tribunale conclude che, nelle circostanze della specie, il divieto di procedere ad acquisizione sotto forma di assunzione di partecipazioni del 5% o oltre in imprese di qualsivoglia settore risulta conforme ai principi contenuti nelle varie comunicazioni della Commissione, segnatamente quella sulle ristrutturazioni . Il Tribunale ritiene che le stesse considerazioni valgano per la durata del divieto. Quest’ultimo deve restare i vigore quantomeno per tre anni a decorrere dalla data di adozione della decisione impugnata ovvero sino al momento in cui la quota detenuta dallo Stato olandese scenda al di sotto del 50%, cessando tuttavia di applicarsi al più tardi decorsi cinque anni dalla data di adozione della decisione impugnata. La Abn Amro ha tuttavia sostenuto che il Tfue vieti alla Commissione di adottare una decisione fondata sul carattere pubblico o privato della proprietà di un’impresa. Il Tribunale ricorda, a tal riguardo, che la decisione impugnata non assimila la proprietà dello Stato ad un aiuto di Stato ed individua una ragione oggettiva per la quale la detenzione maggioritaria della banca da parte dello Stato è utilizzata quale elemento di riferimento, ragion per cui non si può parlare di una discriminazione nei confronti della proprietà statale. Il Tribunale rileva, peraltro, che, nelle particolari circostanze della specie, la Commissione ha potuto legittimamente ritenere che il vantaggio derivato dall’aiuto cesserà nel momento in cui lo Stato olandese non sarà più detentore di partecipazioni maggioritarie nella Abn Amro. Parimenti, la Commissione ha potuto legittimamente tener conto, nella definizione della durata massima del divieto, inter alia, della strategia dello Stato olandese per uscire dal capitale della Abn Amro (strategia presentata alla Commissione nel corso del procedimento amministrativo. Infine, respingendo parimenti gli argomenti dedotti dalla Abn Amro relativi al difetto di motivazione ed alla violazione dei principi di proporzionalità, di parità di trattamento e di corretta amministrazione, il Tribunale ha respinto il ricorso in toto. Importante: Contro la decisione del Tribunale, entro due mesi a decorrere dalla data della sua notifica, può essere proposta un´impugnazione, limitata alle questioni di diritto, dinanzi alla Corte. Importante: Il ricorso di annullamento mira a far annullare atti delle istituzioni dell’Unione contrari al diritto dell’Unione. A determinate condizioni, gli Stati membri, le istituzioni europee e i privati possono investire la Corte di giustizia o il Tribunale di un ricorso di annullamento. Se il ricorso è fondato, l´atto viene annullato. L´istituzione interessata deve rimediare all’eventuale lacuna giuridica creata dall’annullamento dell’atto.  
   
   
CREATIVE CLUSTERS, VIA A TUTORAGGIO 6 FINALISTI  
 
Napoli, 9 aprile 2014 - Prende il via la fase di tutoraggio per i sei finalisti di Creative Clusters - Aerospace, l´avviso pubblico promosso dalla Regione Campania, attraverso Campania Innovazione, finalizzato a trovare le migliori idee imprenditoriali nel settore aerospazio. Il progetto si avvale della collaborazione del Distretto tecnologico Aerospaziale della Campania (Dac) e del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali Cira. Attraverso una call pubblica, Campania Innovazione ha selezionato le sei migliori idee nel settore aerospaziale per supportarle con servizi di innovazione e creazione d’impresa, al fine di accelerare lo sviluppo e la costituzione di startup. I progetti selezionati si sono distinti per la chiarezza della proposta, il grado di innovatività dell´idea, la fattibilità tecnica e, infine, l´appeal di mercato. Per i progettisti selezionati è prevista la partecipazione a un numero massimo di 4 laboratori e ad almeno 1 incontro settimanale con un tutor di Campania Innovazione. Inoltre, i sei finalisti usufruiranno, per la durata di 3 mesi, di servizi specialistici di innovazione, creazione e sviluppo d´impresa (orientamento, tutoraggio, finanza, supporto tecnologico, coaching/mentoring, networking). "Attraverso il percorso di formazione e tutoraggio al quale accedono i progetti selezionati favoriamo la promozione e la nascita di nuova impresa, investiamo sul capitale più importante, i giovani, e premiamo le loro idee creative", sottolinea il vice presidente della Regione Campania con delega alla Ricerca scientifica Guido Trombetti. "Il percorso al quale si sono candidati i vincitori permetterà di valorizzare ulteriormente le loro competenze e indirizzarle verso la creazione di impresa. L´ulteriore valore aggiunto è rappresentato dal settore specifico, l’aerospazio. E´ una delle principali aree di investimento, che la Regione Campania ha individuato come strategica per lo sviluppo sostenibile e capace di contribuire a creare nuova occupazione. Con Creative Cluster per l´aerospazio diamo nuove opportunità ai giovani e allo stesso tempo investiamo sullo sviluppo del territorio regionale", conclude Trombetti. "L´aerospazio è un settore trainante per lo sviluppo industriale della nostra regione: basti pensare che la Campania rappresenta da sola un quarto del comparto aerospaziale italiano. Dobbiamo puntare a valorizzare maggiormente questo settore che, per la Campania, si presenta ricco di opportunità. Attorno all´aerospazio ruota un tessuto ricco di competenze, centri di ricerca, realtà accademiche e imprenditoriali: con Creative Clusters Aerospace ci siamo rivolti ai nostri talenti affinché, con le loro geniali idee d´impresa, venissero stimolati ad intraprendere un percorso utile a presentare al mercato nuovi progetti imprenditoriali nel settore aerospaziale", commenta l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Fulvio Martusciello. "I progetti, caratterizzati da qualità e competitività, con il supporto dei più qualificati attori regionali del settore, sapranno connettersi in maniera funzionale alle piccole e grandi realtà imprenditoriali dell´aerospazio campano", conclude Martusciello.  
   
   
SODALITAS SOCIAL INNOVATION: AL VIA LA 4^ EDIZIONE, TUTTA DIGITALE  
 
Milano, 7 aprile 2014 – Ha preso ufficialmente il via il 7 aprile la 4^ Edizione di Sodalitas Social Innovation (Ssi), il programma ideato da Fondazione Sodalitas per migliorare la capacità progettuale del Terzo Settore e promuovere la nascita di partnership profit-nonprofit. Le principali novità che caratterizzeranno l´iniziativa nel 2014 – i numerosi Premi Speciali messi in palio dalle imprese partner, la piattaforma digitale dedicata per la raccolta delle candidature attraverso ideaTre60, la Griglia di compilazione più snella e veloce da completare on line – saranno protagonisti oggi dalle 15 alle 16 della Livechat “Sodalitas Social Innovation - Edizione 2.0, cui interverranno le imprese titolari dei Premi Speciali, le associazioni che hanno vinto le passate edizioni nonché gli esperti che hanno accompagnato Fondazione Sodalitas nella realizzazione del progetto. Tutte le imprese, le Organizzazioni Nonprofit (Onp), le istituzioni e i cittadini interessati possono fin d´ora confermare la propria partecipazione alla Livechat. "Dal suo avvio Sodalitas Social Innovation si è evoluto ed è cresciuto, accompagnando le imprese in una sempre maggiore presa di coscienza del loro ruolo nei confronti della comunità” ha dichiarato Ugo Castellano di Fondazione Sodalitas. “Oggi, più che dire, è fondamentale fare: fare responsabilità sociale, fare progetti di partnership con ricadute concrete e diffuse, fare della propria mission solidale una leva strategica con cui motivare i dipendenti e renderli partecipi dei bisogni del territorio. Noi crediamo profondamente in questo approccio, e i riscontri crescenti che riceviamo da parte delle imprese sono la conferma che è questa la direzione da seguire”. “Parlare di innovazione sociale oggi non può prescindere dal contesto digitale, che ne diventa componente strategica” ha aggiunto Anna Puccio, Segretario Generale di Fondazione italiana Accenture. “Siamo onorati di mettere a disposizione di un’iniziativa così affermata come Sodalitas Social Innovation la nostra piattaforma digitale ideaTre60. Il nostro obiettivo è quello di promuovere, ottimizzare e raccogliere, attraverso tecnologia e competenze, idee e progetti per una nuova efficace ed efficiente Corporate Social Responsibility”. Sodalitas Social Innovation: i Premi Speciali in palio - Le Onp che parteciperanno a Ssi nel 2014 concorreranno all´assegnazione di 7 Premi Speciali: Premio Speciale Enjoy Ubi Banca - L’azienda coinvolgerà i propri dipendenti nella votazione del progetto più meritevole - tra i vincitori delle 5 categorie: salute, sanità e disabilità; infanzia e giovani; disagio ed emarginazione sociale; territorio; ambiente, alimentazione e agricoltura – cui verrà donato un importo pari alle commissioni sul transato Pos delle carte Enjoy Special Edition riservate al personale Ubi Banca. Premio Speciale Social Bond Ubi Comunità - L’azienda sceglierà, tra i finalisti dell’“Area di intervento Italia”, un progetto a cui destinare un Social Bond nel corso del primo semestre 2015. Premio Speciale Ubi Banca per l´imprenditoria sociale - Assegnazione di una borsa di studio – riservata ad un giovane manager di impresa e cooperativa-consorzio sociale tra i 28 e i 35 anni – per la partecipazione all’edizione 2015 del Mhuse - Masters Human for social Entrepreneurship. Premio Speciale Altran - Gli esperti della società – gli “Innovation Makers” di Altran in Italia - offriranno alcune giornate di consulenza in termini di accompagnamento tecnologico o accelerazione di business, a una delle organizzazioni vincitrici (scelta tra tutti i finalisti di Sodalitas Social Innovation) il cui progetto presenti elementi di innovazione tecnologica negli interventi proposti. Premio Speciale Leroy Merlin “Bricolage del cuore-Creiamo la casa di domani” - L’azienda coinvolgerà i propri collaboratori nella votazione del progetto - tra i candidati delle 5 categorie “Area di intervento Italia” - cui destinare un intervento nell’ambito del proprio programma di volontariato d’impresa “Bricolage del cuore” (attività di miglioramento e riqualificazione e delle strutture e degli spazi che le Organizzazioni Nonprofit riservano ai propri utenti). Premio Speciale Shinynote - Per il secondo anno consecutivo Shinynote accompagnerà l’organizzazione vincitrice – scelta dalla rete sulla pagina facebook di Sodalitas Social Innovation a partire da 4 finalisti individuati dalla Giuria di Ssi – nella costruzione di una campagna di crowdfunding sulla propria piattaforma. Premio Speciale Diaframma: Social Advertising: comunicare per aumentare la sensibilità delle persone. L’azienda accompagnerà l’organizzazione vincitrice, scelta tra tutti i finalisti di Sodalitas Social Innovation, nella realizzazione di una campagna di comunicazione del proprio progetto. Come partecipare a Sodalitas Social Innovation Per partecipare alla 4^ edizione di Ssi le Onp devono accedere a sodalitasocialinnovation.Ideatre60.it, creare il proprio profilo e compilare in ogni sua parte la Griglia che sarà visibile nella sezione “Partecipa al concorso”. La Griglia su cui si basa Sodalitas Social Innovation è stata elaborata da Fondazione Sodalitas con il contributo di una rosa di imprese ed Onp eccellenti e si articola in 8 principi di efficacia sociale ed efficienza di mercato: 1) Risultati attesi e valutazione dell’impatto sociale; 2) Sviluppo delle capacità e sostenibilità nel tempo del progetto; 3) Scalabilità e replicabilità; 4) Capacità di Innovazione Sociale; 5) Costo del prodotto e vantaggio competitivo; 6) Sostenibilità Economica e Finanziaria; 7) Approccio di Sistema; 8) Partnership con il Mondo Profit. Il completamento della Griglia dovrà avvenire entro e non oltre le ore 16.00 del 16 giugno 2014. La partecipazione a Sodalitas Social Innovation è completamente gratuita. La Giuria chiamata ad individuare i progetti più meritevoli tra quelli candidati sarà coordinata anche per il 2014 dal Segretario Generale di Fondazione Cariplo Pier Mario Vello. L´impatto del progetto - Le prime 3 edizioni di Sodalitas Social Innovation hanno visto la partecipazione di 425 organizzazioni nonprofit con 466 progetti. Tutti le iniziative presentate a Ssi – insieme alle partnership profit-nonprofit realizzate grazie al programma – sono pubblicate sul sito www.Socialinnovation.sodalitas.it  il primo portale italiano dedicato alle partnership Impresa-nonprofit.  
   
   
PMITALIA SU ABOLIZIONE CAMERE DI COMMERCIO  
 
 Roma, 9 aprile 2014 “In questo furore ‘iconoclasta’ che sembra si sia impossessato del nuovo governo vi è un rischio grave che potrebbe passare inosservato: quello di ritenere che niente di quel che c’è stato fino a oggi meriti di essere salvato”. Così entra nel dibattito sull’abolizione delle Camere di Commercio Giovanni Quintieri, Segretario generale di Pmitalia (Associazione Pmi italiane). “E molto facile che l’opinione pubblica, e la politica quando sceglie di inseguirla acriticamente, metta nel grande calderone della condanna partiti, istituzioni, camere di commercio e quant’altro, quando sarebbe invece più opportuno tenere distinte le cose. E ricordare intanto che le Cciaa vivono dei contributi versati dalle imprese e non di finanziamenti dello Stato, e poi che esse, oltre alla tenuta dei registri delle imprese, svolgono importanti funzioni di promozione dello sviluppo per l’intero territorio in cui sono calate, con progetti che hanno dato lustro alle comunità cittadine”. “Però io credo – prosegue Quintieri – che le associazioni farebbero male a non raccogliere lo spirito con il quale il governo ha lanciato la sua proposta. Se lo spirito è quello di una riforma delle Cciaa, di una ridefinizione delle loro funzioni nell’ottica di uno snellimento, di una revisione della loro efficienza ed economicità, noi siamo assolutamente d’accordo. Anzi sarebbe bene che proprio dalle Cciaa e dalle associazioni che le governano venisse da subito l’impulso per un progetto serio di autoriforma da sottoporre al governo. Solo in questo modo potremo essere ritenuti credibili quando affermiamo – e continueremo ad affermarlo anche in futuro perché ne siamo fermamente convinti – che la soppressione della Cciaa sarebbe una iattura per il sistema delle imprese e delle Pmi in modo particolare, che non potrebbe minimamente compensare i risparmi eventualmente conseguenti. Risparmi, peraltro, che potrebbero a nostro avviso essere perseguiti ugualmente, mantenendo in vita un ente che ha dimostrato nella sua storia ultracentenaria di saper bene operare per lo sviluppo e il sostegno al sistema imprenditoriale locale, in particolar modo per quel che riguarda il sostegno al credito e ai processi di internazionalizzazione”.  
   
   
MOLISE, INNOVAZIONE NELLE PMI, PUBBLICATA LA GRADUATORIA. FRATTURA: PROSSIMO PASSO IL TRASFERIMENTO DEI 6 MILIONI STANZIATI  
 
Campobasso, 9 aprile 2014 - Avanti, secondo i tempi prefissati, il processo di accompagnamento all´innovazione delle piccole e medie imprese molisane sostenuto dalla Regione con sei milioni di euro: pubblicata la graduatoria dei progetti presentati. "Fedeli alla nostra idea di procedere con trasparenza, concretezza e secondo una precisa tabella di marcia - annuncia il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura -, oggi pubblichiamo l´elenco di merito dei programmi di investimento candidati dalle pmi molisane. Lo facciamo nel rispetto dei tempi che ci eravamo prefissati: a 90 giorni dall´avviso pubblicato sul Bollettino ufficiale, a un mese e mezzo dalla presentazione dei progetti". Celerità e rigore, dunque, da parte della struttura regionale "per dare riscontro e risposte a una partecipazione interessante anche dal punto di vista numerico: circa 300 le imprese ammesse ai finanziamenti. Essere vicini al nostro tessuto produttivo in questa maniera è per noi motivo di profonda soddisfazione - commenta il governatore -. Il prossimo passo sarà il trasferimento dei 6 milioni stanziati per l´innovazione. Andiamo avanti così nella costruzione delle opportunità essenziali per dare slancio a una rinascita occupazionale, economica e sociale nel nostro Molise. Questo avviso rappresenta un´occasione importante per la creazione di nuovi posti di lavoro: i motori della possibile ripresa sono accesi". "Sperimentiamo - aggiunge Frattura -, un nuovo modo di supportare le imprese attraverso la concessione di prestiti a tasso di mercato; non solo, quindi, contributi a fondo perduto ma la creazione di fondi rotativi, strumenti moderni e intelligenti per moltiplicare le risorse pubbliche. Non a caso, stiamo lavorando già da ora per individuare le risorse aggiuntive necessarie a completare la lista degli ammessi alla graduatoria di merito. Con la nuova stagione della programmazione comunitaria, opportunità importanti saranno offerte a coloro che non hanno aderito all´iniziativa regionale o a chi non ha superato le fasi istruttorie". "Il nostro obiettivo - conclude il governatore -, resta quello di stimolare e supportare iniziative imprenditoriali volte alla realizzazione di progetti innovativi consentendo il potenziamento di tutto il sistema produttivo locale. Adesso abbiamo un altro segnale che ci incoraggia a seguire la strada imboccata, anche grazie al lavoro condotto dalla struttura responsabile del provvedimento che ancora una volta, nel corso di questi mesi, è riuscita a dimostrare performance di rilievo, pur operando in un Servizio particolarmente carico di attività e mansioni".  
   
   
MONZA E BRIANZA - CDC: 8 MILIARDI DI EURO DI INDOTTO OGNI ANNO  
 
Monza, 9 aprile 2014 - Con un costo di meno di 10 Euro al mese in media a impresa, le Camere di commercio, solo in termini di interventi economici, generano ogni anno 8 miliardi di Euro di indotto e di ricadute connesse al sostegno reale delle aziende, a partire da internazionalizzazione, innovazione, credito, formazione, tutela del mercato, nascita di nuove imprese. Questa la stima elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, su dati relativi agli investimenti delle Camere di commercio e su indagini europee, basate sull’efficienza amministrativa degli enti camerali. Del resto, le Camere di commercio sono un ente pubblico autonomo dai costi molto contenuti: il costo del personale si attesta al 23% delle entrate (oneri correnti). La metà delle imprese italiane versa all’anno alla Camera di commercio meno di 100 Euro. In media si tratta si tratta di 110 Euro annuali a impresa. Le Camere di commercio italiane – enti comunque presenti ovunque in Europa e nel mondo – gestiscono il Registro delle imprese telematico, unica anagrafe telematica delle attività imprenditoriali al mondo, accessibile in tempo reale e strumento di trasparenza, efficienza e tutela del mercato. “Le Camere di commercio sono istituzioni utili alle imprese e forniscono servizi reali per la competitività del sistema economico e del territorio – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza - Per fare solo qualche esempio, a Monza ogni giorno vengono evase 300 pratiche amministrative on line, ogni anno portiamo all’estero 1800 imprese, 2000 imprenditori prendono parte ai nostri corsi gratuiti di formazione aziendale e assistiamo 1000 start up.”  
   
   
DALLE COOPERATIVE DI LAVORATORI UN CONTRIBUTO ALL’ECONOMIA E ALL’OCCUPAZIONE. SEMINARIO A VENEZIA  
 
Venezia, 9 aprile 2014 - Quando ai dipendenti di un’impresa in crisi conviene prendersi il rischio di rilevare l’attività costituendosi in cooperativa? E’ l’interrogativo di fondo a cui ha cercato di rispondere il seminario “L’impresa si fa cooperativa” che si è svolto a Venezia per iniziativa della Regione in collaborazione con Unioncamere, rivolto in modo particolare a Ordini professionali, Confederazioni sindacali, Movimento cooperativo, Camere di Commercio, Enti Pubblici e Locali e Sistema finanziario e creditizio. Ai lavori è intervenuta l’assessore regionale allo sviluppo economico e alle attività produttive. Questo appuntamento di lavoro – ha detto l’assessore – si pone nel percorso di attenzione che la Regione rivolge al mondo della cooperazione ed alle sue potenzialità economiche ed occupazionali. Nelle scelte da operare abbiamo sempre voluto coinvolgere il territorio ascoltandone le esigenze. In un momento difficile come quello attuale, occorre avere la capacità di essere propositivi. In questa direzione va anche la stesura ormai in fase avanzata della nuova legge regionale sulla cooperazione, destinata a rimpiazzare quella del 2005. Gli esempi di nuove imprese nate dai lavoratori sono ormai decine, ma è un processo che presenta anche forti elementi di problematicità di cui è necessario essere consapevoli. La Regione da parte sua ha attivato strumenti, anche innovativi, di ingegneria finanziaria, mettendo assieme tutti i soggetti per far fronte al virus della crisi. L’incontro è servito ad illustrare le risorse e gli strumenti finanziari disponibili per le cooperative. Tra questi, la finanziaria regionale Veneto Sviluppo mette a disposizione anche uno specifico fondo di 2,2 milioni di euro per la partecipazione al capitale di rischio delle cooperative. Nel panorama nazionale altri strumenti sono i fondi mutualistici e la Cfi (Cooperazione Finanza Impresa), finanziaria di partecipazione costituita nel 1986 che sostiene i processi di capitalizzazione delle cooperative ed ha contribuito al salvataggio di migliaia di posti di lavoro. Nel corso del seminario è stata presentata anche l’esperienza di D&c Modelleria, società cooperativa di ex dipendenti che è subentrata con successo alla gestione precedente.  
   
   
MICRON: INACCETTABILE PROPOSTA SU ARZANO. COMPETENZE DI VALORE NON DEVONO ANDAR VIA  
 
Napoli, 9 aprile 2014 - "È inaccettabile la proposta Micron sullo stabilimento di Arzano. Pensare di salvaguardare soltanto 7 lavoratori campani in presenza di professionalità così elevate, per formare le quali le Istituzioni hanno speso risorse ingentissime, suona inevitabilmente come un nuovo schiaffo alle ragioni di questo difficile territorio." Così l´assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi. "Non ci si lamenti della fuga dei cervelli se poi un´eccellenza come lo stabilimento di Arzano, così tecnologicamente avanzato, viene depotenziato a favore di altri siti italiani. Non può essere questo il senso delle nuove politiche del lavoro di cui questo Paese ha bisogno. “Facciamo appello al Ministero dello Sviluppo Economico, che sta gestendo questa vertenza, perché comprenda e faccia comprendere che qui non sono in ballo soltanto i posti di lavoro, ma soprattutto il principio che l’occupazione di qualità e le competenze di valore debbano restare in Campania per favorire la rinascita di questa terra", conclude Nappi.  
   
   
IL PRESIDENTE ALLE IMPRESE DEL LAPIDEO: NECESSARIA UNA SVOLTA NEL GOVERNO DELLE CAVE  
 
Firenze, 9 aprile 2014 - La violenza con cui le imprese lapidee del parco delle Apuane si scagliano contro l´operato dell´assessore all´urbanistica e dell´intera giunta regionale rendono ancora più evidente che è necessaria una svolta nel governo e nella regolazione delle cave. Questa la valutazione del presidente della Regione Toscana sulla nota del coordinamento delle aziende del marmo. Riconfermando la più completa fiducia nell´operato dell´assessore, il presidente rivendica la più completa responsabilità del Piano paesaggistico. Nessuno, sottolinea poi, può considerarsi padrone assoluto di attività e sottrarsi alla ricerca di soluzioni equilibrate su attività che hanno bisogno di autorizzazioni pubbliche. Se c´è qualcuno che pensa che non si approverà il Piano, afferma il presidente, si sbaglia di grosso. Il presidente ricorda di aver vincolato la maggioranza e la sua stessa permanenza alla guida del governo regionale all´approvazione del Piano paesaggistico e il lavoro attualmente in corso ha l´obiettivo di trovare soluzioni più avanzate in cui lo sfruttamento della montagna eviti effetti rovinosi sul paesaggio e produca più occupazione redistribuendo quindi ricchezza. Ci sono aspetti nel Piano del paesaggio, ricorda inoltre il presidente, che si limitano ad applicare leggi dello stato e norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio finora disattese. Anche per le cave è venuto il momento di cambiare, oggi c´è bisogno di lavoro e sviluppo nel rispetto dell´ambiente. Se con le gravi dichiarazioni affidate dalle imprese del lapideo al comunicato di oggi, conclude il presidente, si volesse raggiungere l´obiettivo di bloccar il dialogo per la ricerca di soluzioni più avanzate, è bene sapere che il governo regionale continuerà a lavorare con le forze istituzionali e sociali con senso di responsabilità e equilibrio.  
   
   
FONDI EUROPEI PER LE IMPRESE LUCCHESI  
 
Firenze, 9 aprile 2014 - Fondi europei per le imprese lucchesi: è questo ciò che ha prospettato il presidente della Regione Toscana agli imprenditori presenti, al termine delle visite che ha effettuato alla Lucense e al Polo tecnologico. E´ rimasto molto colpito da ciò che ha visto, dal Centro di qualità della carta alla sezione dedicata all´abitare mediterraneo, e alla fine si è complimentato osservando che è stato fatto un ottimo lavoro e che i fondi concessi dalla Regione sono stati ben impiegati. Ha detto di non aver mai visItato prima la struttura e di averne riportato l´impressione di un´esperienza avanzata in Toscana. Quasi totalmente incentrato sulle opportunità offerte dal nuovo settennato 2014-2020 dei fondi europei alle imprese di qualunque dimensione, è stato il suo intervento conclusivo. Il presidente ha spiegato che, grazie all´anticipazione di 82 milioni di euro dal bilancio regionale, anche le aziende lucchesi potranno concorrere ai 108 milioni di euro destinati a finanziare la ricerca, ai 120 destinati all´innovazione tecnologica, ai 140 riservati al finanziamento degli interventi di risparmio energetico. Questa massa di cofinanziamenti saranno in grado di attivare investimenti per 1,3 miliardi di euro. Il presidente ha assicurato che la Regione li accompagnerà con iniziative di agevolazione al credito concordate con il sistema bancario. L´obiettivo è quello di far uscire i bandi all´inizio dell´estate, riuscire ad avere le graduatorie entro l´autunno ed erogare i primi finanziamenti entro l´anno. Il governatore ha precisato di volere che la Toscana primeggi nella velocità e nell´utilizzazione dei fondi europei per dare una mano vera alla ripresa. Intercity, la Toscana si attende di essere parte attiva nel confronto tra Governo e Trenitalia Firenze, 9 aprile 2014 - Le 5 coppie di Intercity a rischio cancellazione sulle tratte toscane non saranno tagliati a giugno. La notizia, anticipata giá da alcuni giorni, è stata ribadita anche stamani dall´amministratore delegato di Trenitalia, l´ingegnere Soprano, nel corso di una telefonata con l´assessore regionale ai trasporti. Questo significa, per l´assessore, che su una questione su cui la Regione Toscana si sta battendo da molti mesi, il Governo ha un po´ più di tempo per portare a compimento il percorso di confronto aperto con Trenitalia giá dal precedente Governo, per rilanciare definitivamente la prospettiva del trasporto pubblico su ferro. I giochi si devono ancora fare. Che Trenitalia volesse tagliare queste linee è noto dallo scorso settembre. Il punto vero è invece che il governo deve fare di tutto per impedire la cancellazione di questa fascia intermedia di trasporto. L´esecutivo deve prendere una posizione una volta per tutte affinché sia tutelato il servizio a media e lunga percorrenza. A questo punto, come auspica anche Trenitalia nel comunicato emesso oggi, ci aspettiamo che le regioni siano pienamente coinvolte nel confronto tra il governo e il gestore del servizio.  
   
   
MERCATONE UNO, CAPANNOLI: LA REGIONE INCONTRERÀ L´AZIENDA  
 
Firenze, 9 aprile 2014 - Un incontro con i vertici del gruppo Mercatone Uno per fare il punto sulla situazione del punto vendita di Capannoli, in provincia di Pisa, e per chiedere all´azienda un ripensamento rispetto all´annunciata chiusura del negozio, dove lavorano 35 addetti. Lo chiederà, a breve, l´assessore alle attività produttive credito e lavoro che oggi si è incontrato con i sindaci di Pontedera e Capannoli, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze aziendali. Dopo aver preso atto e condiviso le preoccupazioni espresse dai rappresentanti dei lavoratori rispetto alle prospettive del punto vendita, coinvolto in un piano nazionale di ristrutturazione del gruppo che in Toscana conta in tutto 6 negozi, l´assessore ha anche precisato che, se necessario, chiederà all´azienda un impegno forte per garantire la ricollocazione dei 35 lavoratori nelle altre sedi del gruppo, anche attraverso l´utilizzo di ammortizzatori sociali. A questo proposito l´assessore ha apprezzato la soluzione proposta dalle organizzazioni sindacali che prevede, in particolare, l´utilizzo dei contratti di solidarietà. Partecipazione, la Toscana pronta a ripartire con una stagione di nuovi esperimenti Firenze, 9 aprile 2014 - La Toscana è pronta a ripartire con nuovi esperimenti di partecipazione, esperimenti che da cinque anni – da quando la Regione ha approvato la sua prima legge per coinvolgere i cittadini nelle decisioni delle istituzioni - stanno diventando sempre più una pratica quotidiana. Il 16 aprile si insedierà infatti in Consiglio regionale la nuova autorità per la partecipazione e prenderà così il via la seconda fase legata alla legge rinnovata l´anno scorso. Sul tavolo degli uffici regionali sono già arrivate alcune proposte di possibili processi partecipativi da attivare. L´assessore alla presidenza della Toscana l´annuncia nel corso di un convegno che la Cisl ha organizzato stamani a Firenze, tutto dedicato alle infrastrutture attese nell´area fiorentina e utili per un salto in avanti nella qualità dell´ambiente. Con una precisazione: la partecipazione con il modello del dibattito pubblico, ricorda l´assessore, deve riguardare opere senza ancora un progetto definitivo, dove al massimo si è approvato il preliminare. Solo così può essere una cosa pensata per dare un contributo positivo al miglioramento di un´opera ed anticipare e comporre eventuali conflitti prima che si creino. Altrimenti è solo un modo per bloccare i cantieri. Sempre che, avverte di nuovo l´assessore, tutti gli attori coinvolti non decidano comunque di mettersi attorno ad un tavolo. In quel caso un processo partecipativo può aprirsi anche in corso d´opera, ma serve l´accordo di tutti. La legge toscana rinnovata l´anno scorso porta con sé varie novità. La prima riguarda le grandi opere: sopra 50 milioni il dibattito pubblico diventa obbligatorio. Ma con tempi certi e definiti, avverte l´assessore. La seconda riguarda la composizione stessa dell´autorità: da un solo membro si passa a tre esperti, a cui si aggiunge come membro aggiunto il garante della comunicazione della legge sul territorio quando di progetti che riguardano questo settore si discute. I tre esperti nominati dal Consiglio regionale, ma che saranno aiutati nella loro attività anche dagli uffici della giunta, sono Giovanni Allegretti, Irene Casillo e Paolo Scattoni: un architetto ed urbanista fiorentino che lavora all´università di Coimbra in Portogallo, tra i primi studiosi di democrazia partecipativa nel mondo da Porto Alegre in avanti, una giovane ricercatrice del Cnr di Parigi che tra l´altro collabora con la Commissione nazionale per il dibattito pubblico francese a cui la Toscana si è ispirata per la sua legge e un urbanista di Roma esperto di pianificazione e partecipazione. Esperienze internazionali importantissime per dare gambe alla rinnovata legge toscana, dove la differenza - ricorda l´assessore alla presidenza della Regione - la faranno i dettagli. E la pratica sul campo dunque. Nelle prossime settimane i tre esperti inizieranno a lavorare, ma per l´assessore una risultato è già stato raggiunto: l´aver riportato a casa due cervelli fuggiti all´estero. Che certo non sono tornati per i 30 euro di gettone di presenza con cui saranno pagati, ma perché l´esperienza toscana è considerata in Italia (ed anche oltre i confini nazionali) oramai un punto di riferimento. Citata da Cottarelli nelle sue slides sulla spending review, come esempio positivo di un nuovo modo di gestire grandi progetti ed affidamento dei lavori. Citata dai saggi del presidente Napolitano, come modello da esportare su scala nazionale. Citata dal ministero dell´Ambiente, da Confindustria ed altre associazioni.