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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Aprile 2014 |
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LA RICERCA SPAZIALE A VANTAGGIO DELLA VITA SULLA TERRA |
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Bruxelles, 17 aprile 2014 - Magari non ce ne rendiamo conto, ma i sistemi spaziali e le tecnologie spaziali sono una parte importante della nostra vita quotidiana. Dalle telecomunicazioni alla televisione, le previsioni del tempo e i sistemi finanziari globali, la maggior parte dei servizi chiave che tutti diamo per scontati nel mondo moderno, dipendono dallo spazio per poter funzionare correttamente. E lo spazio è in grado di fornire gli strumenti per affrontare molte delle sfide globali della società nel Xxi secolo. Esplorare l´Universo e inviare satelliti ed esseri umani nello spazio sarà fondamentale per aiutarci a migliorare i sistemi di posizionamento e cronometraggio, nonché il monitoraggio ambientale globale. La ricerca di vita su altri pianeti è probabilmente la parte più intrigante della ricerca spaziale e se ne occupano molti dei nostri migliori ricercatori. Ma perché? Come ha fatto notare il dott. Seth Shostak alla recente Innovation Convention della Commissione europea, un microbo di un altro pianeta rivelerà conoscenza senza pari sulla nostra stessa biologia ( http://cordis.Europa.eu/news/rcn/36489_it.html ). Gli sforzi fatti per trovare vita su altri pianeti stanno inoltre fornendo soluzioni innovative per la vita sulla terra. Il progetto Mase ( http://cordis.Europa.eu/news/rcn/36513_it.html ) userà un´ex miniera nel Regno Unito come ambiente simile a Marte per testare tecnologie da impiegare nella ricerca di vita sul Pianeta Rosso. In tal modo, potrà anche acquisire nuove conoscenze tecnologiche per migliorare la sicurezza nelle miniere e il rendimento dell´estrazione di minerali. Gran parte della nostra ricerca spaziale riguarda i satelliti, che sono così vitali per il funzionamento della società europea moderna. Il progetto Safetrip ( http://ec.Europa.eu/research/infocentre/article_en.cfm?id=/research/headlines/news/article_14_03_21_en.html?infocentre&item=all&artid=31779&caller=allheadlines ) , che è stato concluso di recente, ha sviluppato applicazioni satellitari per la gestione delle emergenze, gli avvisi sul traffico, la sicurezza stradale e la prevenzione di incidenti. Intanto, il progetto Elsa ( http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/12679_it.html ) sta lavorando per garantire che i satelliti europei continuino a fornirci le informazioni necessarie per far funzionare gran parte delle nostre infrastrutture. Sta sviluppando una sfera levitante con massa ridotta e maggiore affidabilità rispetto ai sistemi tradizionali, per garantire ai nostri satelliti di mantenere l´orientamento durante l´orbita. Potrebbe esserci vita extraterrestre sulla luna di Saturno - http://cordis.Europa.eu/news/rcn/36517_it.html Un´ex miniera di potassa aiuterà a trovare la vita su Marte - http://cordis.Europa.eu/news/rcn/36513_it.html Il dott. Seth Shostak: "Troveremo forme di vita nello spazio entro la fine del secolo" - http://cordis.Europa.eu/news/rcn/36489_it.html Measuring the universe to catch a glimpse of our past - http://ec.Europa.eu/research/infocentre/article_en.cfm?id=/research/headlines/news/article_14_04_02_en.html?infocentre&item=all&artid=31819&caller=allheadlines Satellite applications for emergency handling, traffic alerts, road safety and incident prevention - http://ec.Europa.eu/research/infocentre/article_en.cfm?id=/research/headlines/news/article_14_03_21_en.html?infocentre&item=all&artid=31779&caller=allheadlines Una nuova tecnologia basata sui sensori per garantire le missioni di esplorazione spaziale e gli interventi di manutenzione satellitare a bordo - http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/9633_it.html Decodificare le stelle - http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/12946_it.html Una navigazione satellitare più solida - http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/6345_it.html Cooperazione "satellitare" tra Europa e Africa - http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/12736_it.html Levitazione: come mantenere i satelliti nella posizione verticale target - http://cordis.Europa.eu/result/brief/rcn/12679_it.html |
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PROGETTO DELL´UE ESPLORA IL POTENZIALE DEI CLUSTER PER L´INNOVAZIONE INTERSETTORIALE |
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Bruxelles, 17 aprile 2014 - I cluster sono centri regionali di competenze in un determinato settore o ramo della tecnologia e rappresentano una massa critica di attori della R&s, dell´industria e di altri contesti istituzionali. Sono considerati elementi essenziali nella politica di innovazione per rendere più competitive le Pmi europee. Mantenere e migliorare la competitività dei cluster in Europa è l´obiettivo principale del progetto Clustrat, sostenuto dall´Ue. Nel mese di ottobre 2011, 18 partner di otto paesi europei hanno unito le forze per lanciare il consorzio Clustrat, con l´obiettivo di coltivare l´innovazione intersettoriale e sfruttare il potenziale dei cluster. Il progetto ha già ottenuto notevoli successi e si ritiene che abbia innescato un cambiamento nella politica dei cluster nelle regioni partecipanti. Clustrat ha identificato tre fattori principali necessari per la riuscita dei cluster, tra cui la necessità di un coordinamento sistemico di attori in tutte le tecnologie in questione, nonché un approccio basato sulla domanda. Attualmente sono in corso di attuazione diverse azioni pilota da parte del consorzio, con l´obiettivo di stabilire nuove collaborazioni multidisciplinari tra i cluster. Queste comprendono un cluster di imprenditori sociali nella Repubblica ceca e un progetto pilota che mira a valutare le possibili applicazioni della fabbricazione avanzata di tecnologie abilitanti fondamentali (Ket), che riguardano tutto, dalla nanoelettronica alle biotecnologie. Si spera inoltre che l´iniziativa fornirà soluzioni per nuovi settori trasversali quali l´invecchiamento sano e attivo. Nel corso del progetto è emerso che la politica dei cluster ha un ruolo da svolgere nell´attivazione - in una fase iniziale - delle opportunità previste dal programma dell´Ue Orizzonte 2020. Durante i mesi successivi, Clustrat emetterà raccomandazioni sul modo migliore per creare le condizioni quadro ritenute necessarie per sbloccare tale potenziale, ad esempio attraverso i futuri programmi Fesr. Il consorzio transnazionale Clustrat, che dovrebbe concludere i suoi lavori nel mese di ottobre 2014, ha già dimostrato che la politica dei cluster potenzialmente ha un ruolo importante da svolgere nella preparazione alle esigenze e opportunità poste dalle sfide sociali, quali il cambiamento demografico e climatico. La dott.Ssa Petra Puchner, amministratore delegato del Steinbeis-europa-zentrum e coordinatore di Clustrat, ha detto: "È impressionante vedere come Clustrat ha già innescato un cambiamento nella politica dei cluster e dei paesaggi di cluster regionali nelle regioni partecipanti". Questo era stato sottolineato - ha aggiunto Puchner - dai risultati "già raggiunti" delle azioni pilota nelle regioni partecipanti. Un´altra reazione al successo dell´iniziativa è arrivata dal prof. Norbert Höptner, direttore del Steinbeis-europa-zentrum, che ha commentato: "Le aziende hanno bisogno di conoscere le opportunità di mercato legate alle industrie emergenti e come sfruttarli. L´innovazione a livello di interfaccia tra tecnologie e settori diversi è una capacità fondamentale in questo senso. Le iniziative di cluster possono fungere da leva importante in questo senso, ma la politica deve creare le necessarie condizioni quadro". Il progetto triennale è coordinato dal Steinbeis-europa-zentrum in stretto coordinamento e con il sostegno finanziario del ministero delle finanze e dell´economia del Baden-württemberg, nonché dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Per maggiori informazioni, visitare: Clustrat http://www.Clustrat.eu |
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SMART SPECIALISATION, DALLA TOSCANA QUASI 200 MILIONI PER IL DISTRETTO FOTONICA ICT SPAZIO |
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Firenze, 17 aprile 2014 - Il consolidamento e il rilancio del Distretto regionale per la fotonica, l´optoelettronica, la robotica, le telecomunicazioni, l´informatica e lo spazio (Fortis) è l´obiettivo che la Regione da tempo persegue con uno specifico Progetto integrato di sviluppo (Pis) che declina in chiave toscana la strategia europea della specializzazione intelligente, altrimenti nota come "smart specialisation". Si tratta di una strategia che concentra le risorse sulle eccellenze che ciascun territorio esprime, secondo le proprie vocazioni e la propria indentità. Per raggiungere questo obiettivo il Pis Fortis utilizza, in maniera integrata, tutti gli strumenti presenti nella programmazione ordinaria della Regione e contenuti nel Piano regionale di sviluppo (Prs 2011-2015). Grazie a questi strumenti, negli ultimi anni, sono state messe a disposizione del sistema produttivo del distretto supertecnologico Fortis, risorse per quasi 190 milioni di euro, che contribuiscono alla realizzazione di progetti per un costo complessivo di oltre 300 milioni. A questi, si possono aggiungere oltre 33 milioni concessi a garanzia di finanziamenti bancari, per investimenti, liquidità e a sostegno dell´imprenditoria giovanile e femminile. Il punto sul distretto è stato fatto con una relazione che la giunta ha approvato ieri su proposta dell´assessore alle attività produttive, credito e lavoro. L´idea chiave del piano sta nell´integrazione che, come ha spiegato l´assessore, consiste nell´utilizzazione di tutte le linee di intervento previste dagli strumenti normativi e di programmazione regionali convogliandoli sull´obiettivo di consolidamento del distretto. Lo strumento operativo sono i bandi che la Regione ha emanato e si appresta ad emanare e al cui interno sono state inserite priorità precise, riferite ai settori interessati. In altre parole si tratta del sostegno alle attività di ricerca e sviluppo e innovazione, gli aiuti alla ricerca e all´innovazione del manifatturiero, l´acquisto di servizi qualificati, gli aiuti ai poli di innovazione e agli incubatori di impresa, il sostegno per la riqualificazione di aree produttive, gli aiuti per le infrastrutture e i centri servizi, il sostegno ai processi di integrazione fra imprese, l´attività di promozione economica, gli interventi formativi e sul capitale umano. Ma ecco un primo bilancio. Innovazione La voce più consistente è quella del sostegno all´innovazione e alla ricerca, che dal 2008 al 2013 ha visto interventi per oltre 140 milioni, che hanno attivato progetti per 270 milioni. Sono interventi che hanno interessato soprattutto i trasporti intelligenti (ad esempio il segnalamento ferroviario), il monitoraggio ambientale, le tecnologie in ambito sanitario, informatica, sistemi di sicurezza, infomobilitá e telecomunicazioni. Trasferimento tecnologico Consistente anche l´impegno per le infrastrutture finalizzate al trasferimento tecnologico: in particolare si può citare il Circuito integrato per la fotonica del Sant´anna di Pisa, per un investimento di oltre 6 milioni a fronte di un contributo di circa 3 milioni. Internazionalizzazione e aggregazione Da ricordare anche gli interventi per favorire l´internazionalizzazione delle Pmi: dal 2010 sono stati approvati 9 progetti, per 566 mila euro di contributi che hanno attivato investimenti pari a oltre 1 milione di euro. Sono invece 8 le imprese del settore Ict che hanno usufruito di oltre 500 mila euro di finanziamenti a sostegno di processi di aggregazione, che hanno prodotto investimenti per più di 1 milione e 200 mila euro. Lavoro e formazione Dal 2011 al 2013 sono stati ammessi incentivi pari a 620 mila euro per l´assunzione o la stabilizzazione di 124 lavoratori nel settore Ict.. Fra gli interventi per il potenziamento del capitale umano, dal 2008 le attività del settore Ict hanno usufruito di 16 milioni di finanziamenti. Ad esempio, grazie al programma operativo Fse 2007-13, sono stati cofinanziati 83 assegni di ricerca, per percorsi di alta formazione, per un totale di 5 milioni di euro. Da ricordare anche i tirocini retribuiti, che in ambito Ict (software, elettronica) sono stati dal 2012 ad oggi 308. L´innovazione del sistema produttivo regionale, ricorda l´assessore alle atttività produttive, è un passaggio obbligato per ridare competitività alle imprese. Per questo la Regione sta lavorando alla razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento del sistema regionale. Un lavoro sfociato fra l´altro nella creazione dei distretti, fra i quali anche quello per la fotonica. E´ anche grazie a questo impegno che punta sempre di più, per il futuro, a concentrare le risorse sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori, evitando sprechi ed ottimizzando le risorse. Risorse che, ha ricordato l´assessore, saranno ancora più ingenti nella nuova stagione di fondi europei: basti pensare che sarà destinato all´innovazione il 30% degli 800 milioni previsti per la Toscana dal Por Fesr 2014-2020. |
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DEMATERIALIZZAZIONE. REGIONE VENETO OFFRE POSSIBILITA’ AD ENTI LOCALI DI CONVENZIONARSI PER APPALTO COMUNE DEI SERVIZI |
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Venezia, 17 aprile 2014 - Un altro importante passo verso l’eliminazione della carta nei procedimenti amministrativi (la cosiddetta “dematerializzazione”) è stato compiuto dalla giunta regionale con l’approvazione di un provvedimento che apre la strada alla stipula di un accordo con il quale gli enti veneti, possibilmente raggruppati attraverso centri servizi territoriali o altre forme di aggregazione, potranno convenzionarsi con la Regione per partecipare ad un appalto comune di servizi che sarà bandito e condotto nei prossimi mesi dall’amministrazione regionale. Per ottenere questo risultato, infatti, è fondamentale garantire che ciascun ente disponga degli strumenti necessari per creare, condividere e conservare correttamente i documenti informatici al posto di quelli cartacei. La materia, complessa ed in continua evoluzione – fa rilevare il vicepresidente della giunta veneta e assessore all’informatizzazione - mette in difficoltà soprattutto i piccoli enti, che non dispongono di competenze approfondite, oltre che di risorse economiche. A ciò si deve aggiungere la necessità di garantire un approccio omogeneo: tutti gli enti pubblici producono e trattano documenti simili, la cui dematerializzazione è bene avvenga sempre allo stesso modo, ossia con gli stessi formati, le stesse informazioni descrittive - quelli che vengono definiti ‘metadati’ – e le medesime regole di conservazione, come ad esempio la durata di permanenza in archivio. L’appalto comune – aggiunge - essendo finalizzato a soddisfare i fabbisogni della Regione e degli altri enti convenzionati, consentirà di raggiungere molteplici benefici a partire dalla riduzione del costo dei servizi, grazie alle economie di scala ottenibili dal convenzionamento di un gran numero di enti. Ma anche l’omogeneizzazione delle tecnologie e delle tipologie di approccio grazie al ricorso ad un pacchetto di servizi standardizzati ed integrati; una migliore qualità garantita agli enti veneti, mediante un appalto gestito in modo professionale da strutture regionali che dispongono di un’ampia esperienza ed una formazione approfondita in materia. Si tratta comunque solo di un tassello di un quadro più ampio all’interno del quale la giunta regionale si è ripromessa di definire, con prossimi provvedimenti, una serie di standard regionali per la dematerializzazione documentale, in modo da garantire le medesime regole per la produzione e la conservazione dei documenti amministrativi informatici; un avviso pubblico rivolto alle imprese informatiche che forniscono prodotti gestionali ai comuni e agli altri enti, affinché adottino gli standard definiti dalla Regione; adeguati stanziamenti nel Programma operativo regionale (Por) 2014-2020 per supportare anche economicamente questo importante ed epocale passaggio dalla carta al digitale. Tutti questi interventi, progettati in modo coordinato e sinergico, consentiranno – conclude il vicepresidente - non solo di risparmiare tempo e risorse, ma soprattutto di rendere integrabili tra loro i sistemi documentali delle diverse Amministrazioni pubbliche, mettere a fattor comune esperienze e conoscenze, creare un sistema veneto di eccellenza che metta in rete gli enti, i loro fornitori, i cittadini. |
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SMAU PADOVA: L’AGENDA DEL SECONDO GIORNO |
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Padova, 17 aprile 2014 - E’ in pieno svolgimento la prima giornata di Smau Padova che si concluderà alle 18.00 con il concerto live l´internet organizzato dall’internet provider veneto Redder.. Il concerto Music Over Ip si tiene oggi e domani alle ore 17, in chiusura del calendario giornaliero di workshop per mostrare le potenzialità della banda ultralarga e delle tecnologie alla base delle attività di collaboration in azienda. Il programma del secondo giorno di Smau inizia domani alle ore 11.00 con l’evento dal titolo: con l’evento Expo 2015 e Smart Communities come motore di sviluppo del territorio. Premio Smart City e Premio eGovernment: i campioni del riuso. Il premio Smart City è l’evento realizzato in collaborazione con Anci che consegnerà un riconoscimento a comuni ed enti de territorio che hanno sviluppato progetti di città intelligenti. Il Premio eGovernment è il premio, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio eGovernment del Politecnico di Milano, con l´obiettivo di valorizzare i migliori progetti di eGovernment destinati al riuso, ovvero, quei progetti che danno la possibilità ad una Pubblica Amministrazione di riutilizzare gratuitamente programmi informatici o parte di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra Amministrazione, adattandoli alle proprie esigenze. Dopo i saluti introduttivi a cura di Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau e di Antonella Galdi, Responsabile Innovazione Anci una selezione delle startup presenti in fiera racconterà la propria idea di business in ambito smart city in 90 secondi, nell’ambito di uno Speed Pitching. Al termine di terrà la tavola rotonda dal titolo “Expo 2015 e opportunità per le imprese venete” in cui si confronteranno, intervistati da Federico Pedrocchi di Radio 24, Giuliano Noci, Presidente Explora e Maurizio Gasparin, Responsabile della Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche, Controllo e Atti di Regione Veneto. A seguire si terrà la consegna del Premio “eGovernment: i Campioni del Riusoa cura di Michele Benedetti, dell’ Osservatorio eGovernment School of Management del Politecnico di Milano. Consegnano i premi Luigi Gallo, Responsabile Ricerca e Innovazione Invitalia e Federico Lasco, Dirigente Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica Mise – Ministero per lo Sviluppo Economico. In chiusura si passerà alla consegna del Premio Smart City ai migliori progetti realizzati da Enti pubblici locali annunciati da Chiara Albicocco, giornalista di Radio 24. Consegnano il premio Dario Menara, Direttore Anci Veneto e Diego Marchioro, Vicepresidente Anci Veneto. Chiuderà il calendario di eventi di Smau Padova il convegno in programma giovedì alle ore 16.00 dal titolo: “Dall´esperienza del bando veneto sul cloud computing alla nuova programmazione regionale 2014-2020” in cui si parlerà di #pmicloud, un progetto di Regione del Veneto che ha voluto sostenere il passaggio delle imprese Ict venete verso il paradigma del cloud computing, coerentemente con gli obiettivi del Por 2007-2013, attraverso un bando regionale con cui è stato co-finanziato lo sviluppo di 22 nuovi servizi in cloud computing da parte di Pmi informatiche venete, in partnership anche con cloud provider internazionali. L’evento analizzerà il nuovo ruolo delle imprese Digital, le tecnologie emergenti, la visione delle Regioni e la prossima programmazione europea. Dopo i saluti introduttivi di Pierantonio Macola, Amministratore Delegato Smau e di Gianluigi Cogo, Sezione Sistemi Informativi Regione del Veneto
si terrà la tavola rotonda “Il Digitale per l’innovazione del territorio: ruolo, strategie e strumenti per lo sviluppo delle imprese digital del Veneto” in cui interverranno Elvio Tasso, Direttore Sezione Sistemi Informativi Regione del Veneto, Roberto Moriondo, Rappresentante Regioni Agenzia per l’Italia Digitale, Luca De Pietro, Venice International University. A seguire si racconterà l’esperienza del bando veneto sul cloud computing: #pmicloud” attraverso uno Speed pitching a cui prenderanno parte alcune imprese vincitrici: Wladimiro Bedin, Bedin Shop System srl
Raffaele Bubola, B&b sas, Renzo Marin, Geko srl, Davide Coletto, 2c Solution srl, Alessandro Frison, Mayking srl, Massimo Morbiato, Ezenia srl, Diego Scanferla, Idysnet. A consegnare i premi interverrà Marino Zorzato, Vicepresidente Regione del Veneto. |
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RICERCA E INNOVAZIONE. STRATEGIA REGIONALE PER SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE |
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Venezia, 17 aprile 2014 - “La sfida è saper programmare oggi con gli occhi di domani”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione presentando a Padova il percorso avviato dal Veneto per la definizione della propria “Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente”, al fine di identificare i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il potenziale di innovazione regionale. La Commissione Europea ha infatti richiesto come condizione preliminare rispetto alla programmazione 2014-2020 che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, per consentire un utilizzo più efficiente dei Fondi Strutturali e un incremento delle sinergie tra le differenti politiche dell’Unione Europea, nazionali e regionali. L’innovazione avrà quindi un ruolo prioritario per la trasformazione economica sia attraverso il rinnovamento dei settori tradizionali tramite attività a maggior valore aggiunto e la scoperta di nuove nicchie di mercato, sia attraverso la modernizzazione e la diversificazione tecnologica dalle specializzazioni esistenti in campi correlati e lo sfruttamento di nuove forme di innovazione. L’assessore ha fatto presente che il percorso intrapreso per la definizione di una strategia regionale si è sviluppato in diverse fasi a partire dall’analisi del contesto regionale fino all’individuazione delle priorità strategiche sulle quali puntare da qui al 2020 e la definizione di un piano d’azione e degli strumenti per conseguire gli obiettivi fissati. Quanto emerge dalla strategia è il risultato di un processo partecipato a cui hanno preso parte non solo le istituzioni pubbliche e private, ma anche il mondo delle imprese e della ricerca, le università e i rappresentanti della domanda. Hanno contribuito inoltre alla definizione della strategia i lavori di preparazione della nuova legge regionale sui distretti, le aggregazioni d’impresa e le reti innovative regionali, i tavoli di partenariato Por-fesr 2014-2020 e la partecipazione a progetti europei. L’insieme delle attività svolte ha portato all’individuazione di 4 aree di specializzazione su cui puntare - Agrifood, Manifacturing, Creatività e Living - scelte sulla base dello studio effettuato sul tessuto produttivo regionale, dei mercati attuali e potenziali, delle eccellenze scientifiche e tecnologiche e del potenziale innovativo “In queste aree – ha detto l’assessore – riteniamo ci sia tutto il cuore del Veneto, le eccellenze da valorizzare per far crescere ed evolvere il sistema economico regionale”. |
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FORMAZIONE, ASSESSORE LOMBARDIA HA FIRMATO DOCUMENTO SISTEMA REGIONALE |
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Vergiate/va, 17 aprile 2014 - "Regione Lombardia ha riconosciuto l´aerospazio come una delle sette aree di sviluppo e innovazione nella sua strategia di specializzazione per la ricerca e l´innovazione di Europa 2020". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, in occasione della firma del Documento di intesa del sistema formativo regionale, avvenuta nella sede di Agusta Westland a Vergiate (Varese). Il Protocollo è stato siglato anche dal presidente del Distretto aerospaziale lombardo, dal presidente di Confindustria Lombardia e dal direttore dell´Ufficio scolastico regionale. Avvio Riconoscimento Cluster - "Regione Lombardia, inoltre, ha avviato il percorso di riconoscimento formale dei 9 cluster tecnologici lombardi che sarà ultimato a luglio - ha aggiunto l´assessore - e intende promuovere l´ecosistema dell´innovazione, favorendo la creazione e l´implementazione di aggregazioni tra i diversi soggetti attivi nel campo della ricerca e innovazione". "Con più di 185 imprese, 15.000 addetti, un fatturato di 4 miliardi di euro, di cui 1,7 di export, - ha precisato - il cluster aerospaziale rappresenta una punta d´eccellenza con tutta la catena di fornitura di tecnologie e di competenze del settore". Obiettivi Del Documento D´intesa - Alimentare il bacino di competenza tra gli studenti e gli insegnanti e creare un ambiente che sappia mantenere sul territorio i cervelli migliori e le persone con più talento sono gli obiettivi del Documento d´intesa, che punta anche a creare un sistema di relazioni stabili tra scuole, università e imprese della Lombardia, ampliando così una sperimentazione, già avviata negli anni scorsi, nella provincia di Varese. Occupazione Its Tra 80 E 100 Per Cento - "Sono molto soddisfatta - ha continuato l´assessore - della firma del Protocollo che valorizza le nostre esperienze condivise per la formazione dei giovani in un rapporto sempre più stretto tra tessuto imprenditoriale e sistema educativo". "Cito - ha proseguito - l´esempio dell´Istituto tecnico superiore per la filiera dei trasporti e della logistica intermodale perché ha la peculiarità di riconoscere la Licenza di manutentore aeronautico, che consente agli allievi, al termine del percorso triennale, di poter conseguire la licenza di manutentore valida in tutto il mondo". Stretto Rapporto Enti Formazione-imprese - "L´accordo sottoscritto oggi si innesta quindi su queste iniziative - ha spiegato ancora l´esponente della Giunta regionale -, per consentire uno stretto rapporto di collaborazione tra enti di formazione, istituti scolastici, università e imprese, finalizzato a potenziare la formazione tecnica e professionale nel settore aerospaziale, per accrescere la competitività delle imprese grazie all´investimento sulle giovani generazioni e quindi favorire anche la migliore occupazione dei giovani". Gli Its danno risvolti occupazionali dell´80 per cento e in alcuni casi sfiorano il 100 per cento. Investire In Ricerca E Innovazione - "A un grande impegno - ha concluso l´assessore - sono chiamati anche le aziende e il sistema imprenditoriale, per dare spazio ai giovani nei tirocini e nelle esperienze di lavoro. Non c´è che una soluzione per uscire dalla crisi: investire in ricerca, innovazione e tecnologia". |
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ISTRUZIONE: INCONTRO A ROMA TRA LA PRESIDENTE DEL FVG E IL MINISTRO GIANNINI |
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Trieste, 17 aprile 2014 - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato a Roma il ministro dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca Stefania Giannini. Tra gli argomenti affrontati, in particolare il tema dell´edilizia scolastica, che vede il Friuli Venezia Giulia pronto ad aprire i cantieri di 11 interventi di manutenzione e di riqualificazione in altrettanti plessi scolastici grazie alle risorse destinate lo scorso anno dal cosiddetto ´´decreto del Fare´´. La nostra Regione, è stato osservato, è stata tra le prime amministrazioni a rispettare i tempi fissati dal Governo nazionale ed a presentare i relativi progetti. Quanto al plafond di 3,5 miliardi di euro affidati alla neocostituita ´´unità di missione´´ (una sorta di cabina di regia per l´edilizia scolastica che ha già iniziato il suo lavoro di mappatura sulle domande presentate) creata dal Governo con il ´´pacchetto´´ di interventi deciso dal Consiglio dei ministri dello scorso 12 marzo, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha richiesto al ministro di poter costituire una sorta di struttura di ´´filtro´´ regionale per l´esame delle richieste d´intervento, in modo da poter coordinare tutte le richieste che giungono dal territorio, utilizzando il modello del "decreto del Fare". La presidente ed il ministro hanno anche parlato della situazione dell´Usr-ufficio Scolastico Regionale, del problema della formazione degli insegnanti (di ogni ordine e grado) delle scuole con lingua d´insegnamento slovena e con insegnamento bilingue italiano-sloveno, con l´ampia disponibilità del ministro Giannini ad avviare in tal senso una sperimentazione in Friuli Venezia Giulia (a seguito delle più recenti disposizioni emanate dal Miur) ma soprattutto dell´apprezzato ´´modello´´, ha osservato lo stesso ministro, di sinergia e collaborazioni tra le Università del Friuli Venezia Giulia, Trieste, Udine e Sissa. Il ministro Giannini ha infine confermato alla presidente Serracchiani la sua adesione ad alcune delle ´´azioni´´ riservate al mondo della scuola il prossimo 5 maggio in Friuli Venezia Giulia, nell´ambito delle progettualità che animeranno numerose località della regione per l´iniziativa ´´Go On Fvg´´, per la formazione digitale di giovani, over 54, piccole e medie imprese e pubbliche amministrazioni. |
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UNIBAS: PRESENTATO PRIMO REPORT SU DATI STATISTICI ATENEO |
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Potenza, 17 aprile 2014 - "Sono complessivamente 1.424 gli immatricolati nell’Università della Basilicata nel 2013-2014 (817 donne e 607 uomini), con un incoraggiante +14,19% rispetto al precedente anno accademico, anche in relazione a una media nazionale che segna un calo del due per cento circa delle immatricolazioni. La popolazione complessiva, a oggi, è di circa ottomila studenti (7.522 tra lauree triennali, specialistiche e magistrali, a cui però si aggiungono i laureati nelle ultime sessioni – 718 nel precedente anno accademico - e gli iscritti a Master e ad altri percorsi didattici attivati dall’Ateneo). Il segno è positivo anche per il trend che riguarda l’iscrizione alle lauree magistrali, in costante aumento fino a oggi. E´ quanto è emerso dal primo "Report sui dati d’Ateneo" realizzato dall’Università della Basilicata, presentato nel pomeriggio a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, a cui ha partecipato il Rettore, Mauro Fiorentino, il Direttore generale, Lorenzo Bochicchio, il direttore del Caos (Centro di orientamento degli studenti), Salvatore Masi, il curatore della veste grafica del nuovo sito (art director della Bloop srl), Mimmo Colucci, e il referente tecnico del Cisit, Donato Fidanza. Nel corso dell’incontro - spiega un comunicato dell´ufficio stampa dell´Unibas - è stato anche presentato il nuovo sito internet dell’Ateneo, con una linea grafica completamente rinnovata, e la sezione on-line dedicata alla “Stampa”, da cui le testate giornalistiche potranno scaricare vere e proprie cartelline digitali e il materiale audio e video dell’Unibas. Attivi anche i profili ufficiali sui social network, Twitter e Facebook, realizzati e gestiti dal Caos". “Sono dati che riteniamo soddisfacenti – ha detto il Rettore – non solo perché positivi, ma anche perché rientrano in un contesto nazionale di crisi economica, di calo demografico e di tagli del governo, con Atenei su cui sono pesate chiusure di corsi e di attività. Siamo un Ateneo giovane, e quindi maggiormente sensibile a queste dinamiche, ma dal Rapporto emerge con chiarezza, e sulla base di dati ufficiali, che l’Unibas regge il confronto con il resto del Paese, con medie in linea con il trend italiano, considerando l’intero territorio e anche strutture più grandi e con maggiore tradizione”. Dal 2010 - spiega la nota dell´Unibas - le immatricolazioni in Basilicata seguono un trend sostanzialmente stabile, e anche la “popolazione” universitaria (intesa come il numero generale d´iscritti a corsi, master, tirocini e altre attività) riprende a crescere dopo un calo tra il 2009 e il 2013, tornando quindi sostanzialmente ai livelli pre-crisi. Incrociando i dati del Miur e di Almalaurea, inoltre, emerge che l’Università della Basilicata registra medie perfettamente in linea con quelle nazionali (voto di laurea, voti medi degli esami, età di laurea, e caratteristiche dell’accesso al mondo del lavoro), in un confronto statistico con ogni tipo di Ateneo e con tutte le aree geografiche. In generale, infine, l´iscritto alle strutture universitarie lucane segue con costanza i corsi: sette su dieci hanno preso parte al 70% degli insegnamenti previsti dal piano di studi, e due su dieci tra il 50 e il 70%. Il 50 per cento degli studenti ha usufruito di strumenti di sostegno al reddito e di tirocini in azienda. Per quanto riguarda infine il grado di soddisfazione verso i docenti, e quello sul corso di studio, sei laureati su dieci (anche in questo caso la media lucana è identica a quella nazionale) rispondono positivamente alla domanda “si iscriverebbe di nuovo?”. Gli studenti lucani, come nel resto del Paese, si concedono poco più di un mese di vacanza dopo aver festeggiato la laurea: ma dal momento in cui iniziano a cercare lavoro, lo trovano in media dopo 4,9 mesi (4,3 mesi per la media in Italia). Una volta conquistato un contratto, il laureato lucano riesce comunque a ottenere in media le stesse condizioni degli altri coetanei sparsi per la penisola: tre su dieci hanno dei lavori stabili e quattro su dieci un part-time (medie perfettamente in linea con i dati nazionali). Stessa condizione per lo stipendio medio ottenuto: 877 euro per i laureati “made in Basilicata” rispetto ai 941 euro della media nazionale (le donne, in entrambi i casi, sono ancora penalizzate alla consegna della busta paga). Leggermente diverso dal dato medio nazionale quello relativo alla distribuzione per settori: il 75% trova lavoro nei “servizi” (83% media Italia), il 18% nell’industria (13% in Italia) e il 7% in agricoltura (1,5% media nazionale). |
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UE: GALLETTI, VOTO EUROPEO SU SHOPPER VITTORIA ITALIANA NOSTRO PAESE BATTISTRADA NELLA TUTELA AMBIENTALE |
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Roma, 17 aprile 2014 - "Sugli shopper e a difesa dell´ambiente l´Europa si allinea all´Italia, che e´ stata battistrada nel mettere al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili". Cosi´ il ministro dell´Ambiente Gian Luca Galletti commenta il voto del Parlamento di Strasburgo che oggi ha deciso che i paesi dell´Unione dovranne ridurre dell´80 % entro il 2019 l´uso degli shopper di plastica sottile non biodegradabili. "Quella del nostro paese - prosegue il ministro - e´ stata una battaglia di avanguardia vincente che ci ha portato nel 2011 a vietare l´uso dei sacchetti di plastica inquinanti. Una legge che ha consentito di contrastare una fonte di inquinamento del territorio e del mare dagli effetti gravi anche sulla fauna, specie quella ittica". "Oggi - conclude Galletti - il "modello italiano" diventa modello europeo dando una mano all´ambiente e stimolando la filiera della chimica verde alla produzione e alla ricerca sui sacchetti di matrice organica, che rappresentano un´altra delle sfide virtuose della green economy". |
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PROGETTO SHMILE2: L´AMBIENTE AL CENTRO DELLO SVILUPPO TURISTICO NEL MEDITERRANEOTESTATA ENPI MAPPA 15 PAESI |
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Cagliari, 17 Aprile 2014 - Si è svolta ieri a Cagliari la conferenza finale di Shmile 2, progetto di cooperazione transfrontaliera finanziato dall´Unione Europea nell´ambito del Programma Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo. All´incontro, che è stato ospitato nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Cagliari, hanno partecipato due Assessori della Regione Autonoma della Sardegna: Donatella Spano, per la Difesa dell´Ambiente e Francesco Morandi, per il Turismo. Tra gli altri, hanno contribuito al dibattito Anna Catte, Direttore dell´Autorità di gestione del Programma Enpi Cbc Med e Alessio Satta, Direttore della Conservatoria delle coste della Sardegna, che ha partecipato al progetto in qualità di partner insieme al Centro Servizi della Camera di Commercio di Cagliari. Ha partecipato inoltre Rémy-antoine Conti in rappresentanza della Camera di Commercio di Nizza, capofila del progetto Shmile 2. Shmile 2 mira a ridurre l´impatto ambientale delle strutture ricettive in Francia, Grecia, Giordania, Tunisia, Egitto e Italia, attraverso l´adozione di sistemi di certificazione, come l´Ecolabel europeo. Una visione innovativa del turismo che coniuga lo sviluppo del settore con un uso sostenibile delle risorse naturali. In due anni di lavoro il progetto ha accompagnato oltre 60 strutture alberghiere in un percorso di sensibilizzazione e formazione per un´attenta gestione dell´acqua, dell’energia e dei rifiuti, con una forte componente di educazione rivolta ai clienti. In Sardegna, su 30 imprese turistiche supportate dal progetto sono 5 le strutture ricettive che presto otterranno l´Ecolabel. Altre 20 strutture si aggiungeranno nei prossimi mesi grazie ad un ulteriore contributo dell´Assessorato regionale per il Turismo. Nel corso della conferenza sono state premiate le strutture ricettive sarde che hanno presentato la domanda per l’ottenimento dell´Ecolabel. Shmile 2 ha un budget complessivo di circa 2 milioni di euro con un contributo comunitario pari al 90%. Shmile 2 è uno dei 95 progetti finanziati dal Programma Enpi Cbc Med 2007-2013, che sotto la guida della Regione Autonoma della Sardegna in qualità di Autorità di Gestione, ha l’obiettivo di promuovere un processo di cooperazione armonioso e sostenibile nel Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzando il potenziale endogeno dell’area. Si tratta di un´iniziativa di cooperazione transfrontaliera multilaterale finanziata dallo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (Enpi) che coinvolge 14 Paesi: Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Siria (partecipazione attualmente sospesa) e Tunisia. Per il periodo 2014-2020 i Paesi hanno confermato la Regione Autonoma della Sardegna come Autorità di gestione del nuovo Programma. |
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INQUINAMENTO. NEL 2013 MIGLIORAMENTO PM 10 IN VENETO |
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Venezia, 17 aprile 2014 - Nel 2013, per la prima volta da quando esistono i monitoraggi, il limite di legge della media annuale per il Pm10 è stato rispettato su tutto il territorio regionale. Il dato è stato reso noto dall’Osservatorio aria dell’Arpav in occasione del periodico incontro a Venezia del Comitato di indirizzo e sorveglianza composto dalle Province, Comuni capoluogo, Direzioni Ambiente e Prevenzione della Regione. “Nonostante gli sforamenti dei limiti di legge, per il Pm 10 negli ultimi dieci anni si è osservato un trend in diminuzione, segno che le azioni intraprese hanno avuto effetto - sottolinea l’assessore regionale all’ambiente - e il dato positivo relativo al 2013 nel suo complesso lo conferma. Di questo si tiene conto anche nel nuovo Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, giunto al termine della fase della consultazione pubblica e della procedura di Valutazione Ambientale Strategica” L’assessore aggiunge che la rete regionale di sorveglianza alle polveri sottili Pm 10, alle polveri fini Pm 2,5 e all’ozono, da qualche anno si sono aggiunti altri “osservati speciali” come il benzo(a)pirene generato dalla combustione di biomasse, vale a dire legna e pellet”. Dai dati Arpav emerge che le medie di benzo(a)pirene nel 2013 sono pari o superano il valore obiettivo annuale di 1 nanogrammo al metro cubo in buona parte delle stazioni di rilevamento ad esclusione di quelle delle province di Rovigo e Verona, con un picco di 2,3 nanogrammi nell’area feltrina (Bl). “E’ l’inquinante della crisi – fa rilevare l’assessore – e lo si sta registrando in tutte le realtà del bacino padano. Pellet e legna costano meno del metano ma l’incremento della loro utilizzazione va a scapito della qualità dell’aria che respiriamo. E proprio per promuovere il corretto uso dei biocombustibili legnosi a scala domestica attraverso campagne informative e contribuire a contenere l’impatto ambientale dovuto all’utilizzo delle biomasse la Regione ha appena approvato uno specifico Protocollo d’Intesa con l’Associazione Italiana Energie Agroforestali – Aiel. In generale, per la qualità dell’aria resta fondamentale l’accordo intergovernativo firmato dalle Regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna; Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento) e dai Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dei Trasporti”. L’accordo prevede misure specifiche, alcune delle quali prioritarie e di breve termine, con l’assegnazione di risorse specifiche per la qualità dell’aria nel bacino padano e il riconoscimento della sua specificità al fine di una sua corretta e matura rappresentazione in sede europea allo scopo di ottenere un contributo straordinario in termini di risorse per interventi infrastrutturali nei diversi settori emissivi che vanno dal riscaldamento, ai trasporti, al settore energetico e all’agricoltura. |
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AMBIENTE: CREARE A BERGAMO UN DISTRETTO DELL´ALLUMINIO |
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Comun Nuovo/Bg, 17 aprile 2014 - "Regione Lombardia intende porsi come facilitatore per la realizzazione di un Distretto dell´alluminio nella Bergamasca". Lo ha dichiarato l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia a margine della visita alla Stemin di Comun Nuovo (Bergamo), azienda leader nel riciclaggio di materiale ferroso. Risparmio E Occupazione - "Siamo pronti a farci promotori del progetto - ha proseguito -, mettendo attorno a un tavolo i diversi attori interessati. Il ruolo dell´Ente regionale è proprio quello di mettere le varie eccellenze del territorio nelle condizioni di fare sistema. Una filiera, che non solo permetterebbe di ridurre i costi, acquistando materie prime a prezzi più convenienti, ma darebbe anche un significativo impulso all´occupazione, come confermato dagli stessi vertici della Stemin, nel corso dell´incontro". Da Rifiuti A Materia Prima - "Trasformare rifiuti metallici in materia prima - ha dichiarato l´assessore durante la visita, che rientra nel tour organizzato dall´Assessorato all´Ambiente di Regione Lombardia, in collaborazione con Confindustria Bergamo -, salvaguardando l´ambiente, con un´elevata efficienza energetica e quindi riversando meno emissioni nell´aria è la prerogativa della Stemin, altra realtà eccellente del panorama bergamasco per tecnologie innovative nel campo della Green Economy". Stemin - Stemin spa, società bergamasca che fa parte del Gruppo Foglieni, si occupa di recupero, trattamento e riutilizzo di rottami metallici ferrosi, a residuo zero, con un fatturato annuo di oltre 100 milioni di euro. I rottami vengono così trasformati in materia prima, per poi, in verticalizzazione, nello stesso Gruppo, essere trasformati in radiatori in un´azienda del Gruppo tra i leader mondiali nella produzione. |
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UMBRIA: PROGETTO "FONTANELLE", SALGONO A QUARANTA GLI IMPIANTI ATTIVI SUL TERRITORIO REGIONALE? |
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Perugia, 17 aprile 2014 - Salgono a quaranta le fontanelle di acqua naturale, frizzante e refrigerata, proveniente dalla rete acquedottistica umbra, attivate in Umbria. Altre tre nuovi impianti, infatti, si aggiungono a quelli diffusi sul territorio regionale che, con il finanziamento della Regione Umbria, sono stati realizzati nell´ambito del progetto regionale "Fontanelle". Una buona pratica per ridurre i rifiuti alla fonte, promuovere il corretto consumo dell´acqua, in particolare di quella locale, con un risparmio per le famiglie e per l´ambiente: il rappresentante dell´Assessorato regionale all´Ambiente ha sintetizzato così obiettivi e risultati del progetto, partecipando stamani, a Ponte di Ferro, nel comune di Gualdo Cattaneo, in via Palazzari, all´inaugurazione della fontanella che, per il primo mese, erogherà direttamente l´acqua dell´acquedotto gestito dalla Valle Umbra Servizi (in sigla "Vus"). Acqua di qualità controllata, è stato sottolineato, che potrà essere imbottigliata in contenitori riutilizzabili, senza produrre rifiuti di bottiglie di plastica, al costo contenuto di 5 centesimi di euro per ogni litro e mezzo; per il primo mese l´erogazione sarà gratuita. Tra i risultati del progetto, la sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche ambientali affinché contribuiscano alla tutela dell´ambiente e del territorio: il crescente favore incontrato dalle fontanelle dimostra, è stato rilevato, come sia possibile con una pratica semplice e conveniente limitare la produzione di rifiuti e usare in modo consapevole le risorse idriche. Il rappresentante dell´Assessorato all´Ambiente ha ricordato, in particolare, come in Umbria la produzione dei rifiuti sia scesa dalle 550mila tonnellate annue del 2010 alle 487mila tonnellate del 2013: una diminuzione su cui ha inciso anche un progetto innovativo quale quello delle "fontanelle", che ha introdotto un nuovo strumento per ridurre i rifiuti e per il riuso dei materiali in plastica e vetro. Una fontanella di acqua gassata e naturale refrigerata è attiva da ieri anche in via Pierpaolo Prosperi, a Cascia; lunedì 28 aprile è in programma l´attivazione di una seconda fontanella nel comune di Spoleto, a san Giacomo, in via San Marino. I tre impianti sono stati realizzati con il finanziamento di 25mila euro assegnati dalla Regione Umbria all´Ati (Ambito territoriale integrato) 3. |
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AMBIENTE, LOMBARDIA: IMPRESE ´SOSTENIBILI´ POSSIBILI SU NOSTRO TERRITORIO |
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Osio Sotto/bg, 17 aprile 2014 - "Questo tour nelle aziende della Bergamasca ci ha dimostrato che in Lombardia si può fare impresa, anche in tempi di crisi, in modo sostenibile per l´ambiente ed essere al contempo competitivi nel mondo, se non addirittura leader nel settore. Da Bergamasca e da assessore all´Ambiente di Regione Lombardia non posso che esserne doppiamente orgogliosa". Cosìl´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia a margine della visita alla Sematic, di Osio Sotto (Bergamo), nell´ambito dell´ultima tappa del tour alle aziende leader della Green Economy, organizzato in collaborazione con Confindustria Bergamo. Efficienza Energetica Rende Competitivi - "Sematic - ha commentato l´assessore - ha da tempo intrapreso la strada dell´efficienza energetica, non solo nel rispetto dell´ambiente, ma anche per ridurre i costi di produzione e aumentare la competitività a livello globale". Sematic - La Sematic Group è un´azienda bergamasca tra le più importanti nel mercato mondiale degli ascensori e componenti (porte, cabine e ascensori), con un fatturato annuo che si attesta intorno ai 170 milioni di euro e una previsione di 200 milioni di euro entro fine 2014. Recentemente si è aggiudicata un´importante commessa per l´aeroporto di Singapore. |
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SANTUARIO DEI CETACEI, DALLA REGIONE 30MILA EURO |
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Firenze, 17 aprile 2014 - Via libera ad un bando per la promozione e la tutela della biodiversità marina, in particolare del Santuario dei Cetacei in Toscana. La giunta regionale ha messo a disposizione un contributo di 30mila euro da destinare a enti pubblici e soggetti privati che presenteranno progetti finalizzati all´educazione ambientale e alla comunicazione sui temi della riduzione degli impatti e degli inquinamenti in mare e alla valorizzazione della biodiversità marina. Si potrà concorrere o con attività di fotoidentificazione di esemplari vivi in mare per implementare gli archivi georeferenziati regionali sulla presenza di cetacei e tartarughe nel Santuario Pelagos in Toscana; oppure con indagini sullo stato di salute delle popolazioni di cetacei e tartarughe. In entrambi i casi i soggetti beneficiari del contributo saranno tenuti a organizzare un evento per presentare pubblicamente i risultati e diffonderli. Il bando uscirà tra un mese, dopodiché ci saranno 30 giorni di tempo per presentare la domanda. La valutazione delle domande sarà effettuata da una commissione tecnica entro 30 giorni dalla scadenza della data di presentazione delle domande stesse. |
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RAPPORTO ICHESE, ERRANI IN ASSEMBLEA: “NESSUNA SOTTOVALUTAZIONE, NECESSARIO UN APPROFONDIMENTO" |
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Bologna, 17 aprile 2014 - “Nessuna sottovalutazione dei problemi, ma è necessario un approfondimento tuttora in corso; abbiamo sempre agito in buona fede per interpretare nel migliore dei modi le indicazioni forniteci dalla relazione scaturita dal lavoro della commissione Ichese”. Così il presidente della Regione Emilia-romagna e commissario delegato per la Ricostruzione post-sisma, Vasco Errani, ha esposto questa mattina davanti all’Assemblea regionale le considerazioni relative all’utilizzo del rapporto Ichese frutto di un gruppo di lavoro, ha ribadito, “voluto da noi per il giusto diritto e dovere di avere delle risposte”. “Sappiamo bene – ha detto Errani - che la ricerca scientifica su questo argomento ha posizioni anche radicalmente differenti”. Insomma, “un dibattito in corso in relazione al quale ho ritenuto necessario cercare di approfondire e capire perché, come da alcuni previsto, questa relazione non dava risposte risolutive. Ebbene, non rinuncio al fatto che in qualche modo bisogna comporre una relazione tra scienza, conoscenza e decisione. Non mi colloco tra chi dice che senza un risposta risolutiva si debba andare avanti oppure ci si debba fermare”. Dunque, visto che “nella relazione si parla di dati statistici rispetto alle condizioni reali dell’assetto geodinamico del territorio, ho pensato che per non ingenerare allarme si dovessero fare degli ulteriori approfondimenti. Nessun sospetto può essere avanzato sulla mia buona fede e sul mio operato, e se per caso questa vicenda ha ingenerato sospetti mi dispiace”. “Ora – ha concluso Errani - bisogna concentrarsi sul da farsi: applicando quel principio di precauzione per cui abbiamo bloccato tutte le ricerche e le nuove concessioni, quindi continuando l’attività positiva da noi avviata e adottando con serietà le linee guida che scaturiranno dal gruppo di lavoro attivo al Ministero, per permettere al Paese di fare un salto di qualità successivo alle raccomandazioni emerse nella relazione Ichese, per capire fino a che punto sia tollerabile una dinamica del rischio uscendo dalla psicologia delle posizioni affermate”. |
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SISMA/EMILIA - ON LINE SUL SITO DELLA REGIONE IL RAPPORTO REDATTO DALLA COMMISSIONE ICHESE SULL’ANALISI DI POSSIBILI RELAZIONI TRA SISMA ED ESTRAZIONI DI IDROCARBURI |
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Bologna, 17 aprile 2014 - È on line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), incaricata di valutare possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto in Emilia-romagna nel maggio 2012. La Commissione scientifica internazionale è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-romagna, Presidente Vasco Errani. Le linee principali del Rapporto sono state illustrate in Assemblea legislativa dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, che ha evidenziato come non ci sia stata «nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità tanto che è stata proprio la Regione ad aver voluto lo studio. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto: sarebbe stata sciocchezza incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo». Gli esperti hanno considerato un’area di interesse di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola (con incluso il campo di Cavone), Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area. «La Commissione – ha spiegato l’assessore Gazzolo -, ha escluso relazioni con il sito di Rivara e ha richiamato l’attenzione sulle attività del campo di Cavone sottolineando come sia necessario, per escludere o confermare l’ipotesi di un legame causale, approfondire gli studi e sviluppare attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo che possano supportare l’evidenza statistica che è stata rilevata». Per quello che riguarda Cavone, la società Gas Plus (che gestisce gli impianti), è stata convocata al Ministero dello sviluppo economico domani, per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo, che sarà avviato subito. Il programma prevederà che l´attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, alla acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio, secondo le raccomandazioni espresse dalla stessa Commissione Ichese. Inoltre la Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere. La Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico - in stretta relazione con la Regione Emilia-romagna - un Gruppo di lavoro (riunito proprio in queste ore in sessione plenaria per la quarta volta) composto da tecnici del Ministero, del Dipartimento della Protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal Dipartimento della Protezione Civile e da Istituti di Ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida. |
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PARLAMENTO EUORPEO: GIRO DI VITE SULLO SPRECO DI SACCHETTI DI PLASTICA |
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Strasburgo, 17 aprile 2014 - Secondo la legislazione approvata mercoledì dal Parlamento, i paesi dell´Ue dovranno ridurre dell´80% ed entro il 2019 l´utilizzo dei sacchetti di plastica più comuni e più inquinanti. Per raggiungere tale obiettivo, i deputati consigliano il ricorso a imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione. L´inquinamento causato dai sacchetti di plastica rappresenta un grave problema ambientale, poiché inquina i bacini idrici e, in particolare, gli ecosistemi acquatici. "I deputati oggi hanno votato per rafforzare in modo significativo i progetti di norme comunitarie volte a ridurre l´uso dei sacchetti di plastica, in particolare per includere obiettivi obbligatori europei di riduzione e l´obbligo di far pagare per i sacchetti di plastica costo. Come i paesi che hanno iniziato tale processo prima hanno dimostrato, ridurre drasticamente il consumo di questi sacchetti di smaltimento è un obiettivo facilmente raggiungibile con una politica coerente. Eliminando rapidamente tali sacchetti è una soluzione facilmente applicabile al problema pervasivo dei rifiuti plastici nell´ambiente," ha dichiarato la relatrice Margrete Auken (Verdi/ale, Dk) , la cui relazione è stata approvata con voti 539 voti a favore, 51 contrari e 72 astensioni. Obiettivi di riduzione: 50% entro il 2017 e 80 % entro il 2019. Per i deputati, i sacchetti di plastica in materiale leggero, ovvero con uno spessore inferiore a 50 micron - la grande maggioranza dei sacchetti di plastica usati nell´Ue - sono meno facilmente riutilizzabili dei sacchetti di spessore superiore e comportano un maggior rischio di essere gettati e quindi di inquinare l´ambiente. Gli Stati membri dovranno almeno dimezzarne il consumo entro il 2017 e ridurlo dell´80% dopo due anni. Si possono utilizzare misure quali imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione per evitare che i negozi forniscano gratis i sacchetti di plastica, fatta eccezione per quelli ultraleggeri, utilizzati per avvolgere alimenti sfusi come carne cruda, pesce e prodotti lattiero-caseari. I sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi dovranno essere sostituiti entro il 2019 da sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili. Secondo i deputati, in oltre, i requisiti per l´imballaggio compostabile e biodegradabile dovrebbero essere modificati. Contesto - Nel 2010, si stima che ogni cittadino Ue abbia fatto uso di 198 sacchetti di plastica, il 90% dei quali erano leggeri. In futuro si prevede che il consumo di sacchetti di plastica sia destinato ad aumentare ulteriormente. Sulla base della valutazione d´impatto della Commissione, oltre otto miliardi di sacchetti di plastica sono stati gettati nel 2010 nell´Ue. Prossime tappe - Il Parlamento ha votato in prima lettura al fine di garantire che il lavoro svolto nel corso di questo mandato possa essere ripreso dal nuovo Parlamento e utilizzato come base per ulteriori negoziati con gli Stati membri dell´Ue . |
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