Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Maggio 2014
UE: I DATI RELATIVI SCAMBI DI EMISSIONI NEL 2013 MOSTRA: MENO EMISSIONI, MA ANCORA SURPLUS DI QUOTE  
 
Bruxelles, 15 maggio 2014 - Emissioni di gas serra degli impianti del sistema di scambio di emissioni dell´Ue (Eu Ets) a partecipare lo scorso anno sono diminuite di circa il 3% o come specificato nel registro dell´Unione. Il Commissario Clima Connie Hedegaard ha dichiarato: " La buona notizia è che le emissioni siano ridotte ancora più velocemente negli ultimi anni, anche se le economie europee stanno iniziando a riprendersi dalla recessione. Tuttavia, l´eccesso di aumenti di emissione come prima, e questo significa una minaccia per il buon funzionamento del Co 2 mercato. La Commissione ha preso misure per affrontare questo problema con la già adottato "back-loading". Come questo, però, è solo una misura temporanea, la Commissione ha proposto l´introduzione di una riserva di stabilità del mercato. Ora è al Parlamento europeo e al Consiglio di portare avanti la proposta e compiere rapidi progressi nelle loro discussioni . " Declino delle emissioni nel 2013 L´eu Ets copre più di 12.000 centrali elettriche e impianti di produzione in 28 Stati membri dell´Unione Europea, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, nonché le emissioni di vettori aerei che effettuano voli tra aeroporti europei svolgono. Lo scorso anno, il periodo di terzo negoziazione (fase 3), che durerà fino alla fine del 2020 è iniziata. Le emissioni di gas a effetto serra controllati da impianti fissi ammontano a 2013-1895000000 di tonnellate di Co 2 equivalente. Anche se è difficile a causa dell´allargamento del campo di applicazione del sistema Ets dell´Ue nel terzo periodo di scambio per trovare un metodo con cui il cambiamento di emissioni rispetto al 2012 può essere determinato in modo attendibile, si stima che le emissioni nel 2013 alle stesse condizioni almeno 3% sono al di sotto del livello del 2012. L´aggiunta estendendo il campo di applicazione nell´ambito del sistema Ets coperto emissioni sono stimate a 79-100.000.000 tonnellate. Aumento rinnovata nella surplus di quote L´eccedenza accumulata di quote di emissioni è aumentato da quasi 2 miliardi a fine anno 2012 prestazioni del 2013, raggiungendo più di 2,1 miliardi di cifra per il 2013 tiene conto lo scambio di crediti internazionali, certificati nella vendita di fase 3 Indennità a fornire fondi per il programma Ner 300 per la promozione di tecnologie innovative con basse emissioni di Co 2 emissioni, le quote assegnate per il 2013 e l´asta di fase 3 quote nel 2013. Entro il 2014 si prevede che il surplus comincia a declinare, in quanto l´attuazione il cosiddetto back-loading è stato avviato nel primo trimestre del 2014. Alto livello di conformità Le aziende hanno ancora una volta in gran parte rispettato le norme Ets dell´Ue. Solo meno dell´1% delle piante che hanno presentato dati sulle emissioni per il 2013, ha dato fino alla data 30 aprile 2014 non hanno abbastanza certificati per le loro emissioni complessive da. Questi sono di solito piccole piante, che insieme rappresentano meno dell´1% delle emissioni nell´ambito del sistema Ets. Per questa prima relazione anno del terzo periodo di scambio di cui circa il 3% degli impianti fissi che dovevano rispettare 2.013 impegni di riduzione delle emissioni per l´anno fino al 30 Apr 2014 nessun dato sulle emissioni disponibili. Scambio di crediti internazionali Dal 2013 crediti per gli investimenti in progetti di riduzione delle emissioni in paesi terzi per adempiere ad obblighi non devono più essere consegnato direttamente, ma devono essere scambiati per i certificati. Dei 132,8 milioni crediti, che sono stati convertiti in certificati fino al 30 aprile 2014, erano il 50% Certified Emission Reductions (Cer) 1 e un 50% di unità di riduzione delle emissioni (Eru) 2 . Questi Cer ed Eru sono attribuibili solo a un numero limitato di paesi: 80% della Ce proveniva dalla Cina e quasi il 5% in India, il 70% delle Eru erano dall´Ucraina e il 25% dalla Russia. Per maggiori dettagli, si veda l´Appendice. Per ulteriori informazioni sul tipo e il numero di crediti che sono stati convertiti al 30 aprile 2014, ripartiti per paese di origine e dei progetti può essere trovato qui . Le emissioni prodotte dal trasporto aereo nel 2013 - dati e l´adempimento degli obblighi entro il 2015 I dati per il 2013 non comprendono le emissioni del trasporto aereo in quanto operatori aerei sulle emissioni nel 2013 riguardano solo fino al 31 Marzo 2015 dovranno segnalare i voli all´interno della relazione Spazio economico europeo e devono presentare la relativa quantità di quote solo fino al 30 aprile 2015. I termini sono stati prorogati, nella più recente revisione della direttiva Ets, nel 2020 prevista l´attuazione di un accordo internazionale per l´uso di un unico meccanismo basato sul mercato globale per le emissioni dei trasporti aerei è stato preso in considerazione.  
   
   
METODOLOGIA GIS PER ENERGIE RINNOVABILI: ALL’ENEA IL PREMIO “GREEN ENERGY 2014”  
 
Roma, 15 maggio 2014 - Assegnato all’Enea il premio “Green Energy 2014” per il progetto “Una metodologia Gis per la sostenibilità delle energie rinnovabili” dal Comitato scientifico della 15° Conferenza Italiana Utenti Esri. Esri è il fornitore leader mondiale di software Gis (Geographic Information System), un sistema informativo geografico che permette l´acquisizione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici. La metodologia Gis dell’Enea è stata sviluppata da Emanuela Caiaffa di Utmea-clim, l’Unità dell’Enea di Modellistica energetica e climatica presso la quale ha svolto il suo dottorato di ricerca Alessandro Marucci (a sinistra nella foto, accanto a Emanuela Caiaffa e Maurizio Pollino dell’Enea), contribuendo a fare di questa metodologia un valido strumento a supporto dei piani decisionali per l´approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. La scelta di una fonte rinnovabile deve avvenire nell’ambito di una pianificazione territoriale basata sulla conoscenza della situazione energetica e ambientale locale, e sulla valutazione del potenziale ottenibile da fonti rinnovabili nell’area presa in considerazione, anche in relazione alla sua compatibilità e sostenibilità. La ricerca, declinata attraverso due specifici casi di studio riguardanti il fotovoltaico e l’eolico, si è avvalsa di metodologie Gis utilizzate per valutare l´impatto che il posizionamento di impianti rinnovabili avrebbe prodotto in determinate zone individuate per ospitarle. Nuovi scenari e una roadmap per il futuro della metodologia Gis sono stati delineati nel corso della Conferenza degli utenti Esri di quest’anno, che ha affrontato nuove soluzioni relative alla location intelligence, ai big data, all’analisi semantica, agli open data, alle smart city e ha permesso di illustrare le più recenti innovative best practice attuate nei diversi settori di applicazione del Gis. L’enea ha contribuito anche con una relazione su “Stima del potenziale fotovoltaico dei tetti mediante Telerilevamento e Gis”. I sistemi Gis si prestano a sempre nuove applicazioni, rivelandosi strumenti efficaci ed insostituibili per soddisfare le più svariate richieste provenienti non solo dal mondo della ricerca scientifica ma anche da quello della pianificazione territoriale, delle politiche ambientali, delle politiche energetiche e del monitoraggio socio-economico di un territorio.  
   
   
L’ENEA NEI PROGETTI EUROPEI PER LE CELLE A COMBUSTIBILE  
 
Roma, 14 maggio 2014 - L’enea partecipa alla Joint Technology Initiative della Commissione europea, che intende sostenere e sviluppare i settori più innovativi, come le celle a combustibile e l´idrogeno, per aumentare la competitività dell’industria europea. I progetti europei nel settore delle celle a combustibile si sono moltiplicati negli ultimi anni: attualmente è in corso un progetto dimostrativo di 1000 sistemi micro-cogenerativi installati presso utenze casalinghe e, all’interno di Horizon 2020, è stato varato anche il secondo mandato per la piattaforma Fch-ju (Fuel Cells & Hydrogen Joint Undertaking), dedicata alle celle a combustibile e all’idrogeno. Le iniziative sulle celle a combustibile sono a pieno regime anche in Enea, con vari progetti finanziati dalla piattaforma Fch-ju. Recentemente è stato fatto il punto sull’avanzamento delle attività relative al progetto Scored 2.0 (Steel Coatings for Reducing Degradation in Solid Oxide Fuel Cells), coordinato dall’Università di Birmingham e incentrato sullo sviluppo di materiali e tecniche di ricopertura protettiva dei componenti in acciaio di un sistema a celle a combustibile ad ossidi solidi (Sofc). L’elevata temperatura di operazione di questa tipologia di sistemi, superiore a 700°C, consente di raggiungere efficienze di generazione elettrica di 60% netti anche per sistemi di un solo kW, ma al contempo rappresenta una criticità per la resistenza dei componenti in acciaio che corrodono e rilasciano composti volatili del cromo, dannosi per il modulo elettrochimico. Per far fronte a tali criticità, l’Enea è attiva sia nello sviluppo dei materiali e di tecniche di ricopertura innovative che nella caratterizzazione dei componenti ingegnerizzati. Nei prossimi giorni è previsto inoltre lo svolgimento del kick-off meeting del progetto Nellhi (New all-European high-performance stack: design for mass production), coordinato dall’Enea, per lo sviluppo di una pila di celle a combustibile Sofc da 1 kWe ad alte prestazioni, progettata per la produzione di massa, che potrà favorire una drastica riduzione dei costi di fabbricazione. L’enea gestisce il coordinamento relativo alla validazione sperimentale delle celle e allo sviluppo di piatti bipolari e delle guarnizioni, l’integrazione di modelli numerici per l’assemblaggio ottimale dei componenti, l’input di un Industrial Advisory Board in merito alle esigenze del prodotto finale e la promozione del progetto e dei risultati. L’avvio del progetto Nellhi coincide con la conclusione di Mcfc-contex (Molten-carbonate Fuel Cells catalyst and stack component degradation and lifetime: fuel gas Contaminant effects and Extraction strategies), un altro progetto coordinato dall’Enea, in collaborazione con i ricercatori spagnoli di Cetaqua, per le attività relative al clean-up del biogas derivante dal trattamento delle acque reflue nell’impianto di Mataró (Barcellona) e, in collaborazione con il Politecnico di Monaco, per l’utilizzo di tecniche innovative di analisi gas e per la caratterizzazione accelerata di celle a combustibile a carbonati fusi (Mcfc) in applicazioni non convenzionali come la separazione della Co2 dai fumi esausti di una centrale. Inoltre, nel corso del kick-off in programma a Stoccarda il prossimo 26 maggio, prenderanno il via le attività tecniche del progetto Soctesqa (Solid Oxide Cell and stack Testing, Safety and Quality Assurance), finalizzate a definire le procedure sperimentali di laboratorio per la caratterizzazione univoca e ripetibile di moduli Sofc. Il progetto è mirato all’utilizzo di moduli Sofc sia come generatori di potenza in vari campi di applicazione (in particolare la micro-cogenerazione e la potenza di bordo per mezzi di trasporto pesanti), che come generatori di idrogeno con l’utilizzo di energia elettrica. Alle temperature di esercizio della Sofc, questa conversione procede con efficienze elevatissime, grazie al fatto che l’energia del calore contribuisce alla conversione dell’acqua in idrogeno, che necessita così di un quantitativo di elettricità assai minore.  
   
   
UN NUOVO ALLEATO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE IMPRESE  
 
Trento, 15 maggio 2014 - Migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi ha un duplice effetto: aumenta la competitività delle aziende e favorisce il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale imposti dall’Europa. Gli imprenditori trentini che desiderano introdurre migliorie nei propri stabilimenti possono da oggi avvalersi dell’assistenza proposta da Est, acronimo di Energy Saving Trentino: un servizio sostenuto dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento tramite il suo braccio operativo Trentino Sviluppo e messo a punto grazie alla collaborazione con una fitta rete di soggetti locali istituzionali ed operatori economici. Potenzialmente interessate oltre 2 mila piccole e medie imprese. La sperimentazione condotta su un campione di nove aziende ha dimostrato la possibilità di tagliare di un 12 per cento il costo per la bolletta di luce e gas, con un vantaggio di 48 mila euro l’anno. L’iniziativa è stata presentata oggi, mercoledì 14 maggio, presso il Polo Tecnologico di via Solteri a Trento. All’incontro hanno preso parte Vito Cofler, direttore dell’Ufficio Promozione dell´Industria e dell´Artigianato della Provincia di Trento, Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento, Monica Carotta, direttore Area Filiere Imprese e Attrazione Investimenti di Trentino Sviluppo, Paola Frigo, responsabile progetto Est per Trentino Sviluppo, Enrico Boni, presidente di Federazione Impianti dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento. Il settore energetico riveste un ruolo fondamentale nella crescita dell’economia del Paese, come fattore di competitività e di sviluppo. Il “Pacchetto clima-energia 20-20-20” prevede la riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, l’incremento al 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020. In linea con il pacchetto, il Consiglio Europeo ha adottato la “Energy Efficiency Directive”, la Direttiva sull’efficienza energetica che contiene le nuove indicazioni normative per gli stati membri. In questo contesto anche gli operatori economici trentini sono spinti a introdurre interventi di miglioramento e di riqualificazione del patrimonio produttivo operando sull´involucro edilizio, gli impianti ma anche sul processo tecnologico delle proprie aziende. Secondo la stima effettuata sul potenziale target di riferimento, sono circa 2 mila le aziende artigiane con un numero di dipendenti superiore a 5 potenzialmente interessate al Servizio Est: il 35% appartiene al settore manifatturiero. Circa il 60% delle aziende intervistate non ha mai effettuato interventi di efficienza energetica e neppure ha introdotto tecnologie per la produzione di energia. Il 30% delle imprese crede però nella possibilità di attuare interventi di contenimento energetico. Da oggi in Trentino agire è più facile, grazie al processo messo a punto dai partner di Est: con l’Assessorato provinciale e Trentino Sviluppo anche l’Ufficio Promozione dell´Industria e dell´Artigianato della Provincia di Trento, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, il Distretto Tecnologico Trentino-habitech, Sapi Srl, la Cooperativa Artigiana di Garanzia di Trento, tre artigiani e tre società di servizi. Il nuovo servizio fornisce al cliente assistenza completa nell’esecuzione degli ammodernamenti, dalle prime fasi di progettazione fino alla realizzazione, assicurando risparmi economici, la maggiore efficienza delle innovazioni introdotte, un miglioramento continuo nelle prestazioni. Per capire meglio le potenzialità del servizio, il team di Est ha effettuato una sperimentazione su un campione di 9 aziende artigiane (dei settori del legno, alimentare, della carpenteria metallica e della stampa). Gli interventi ipotizzati portano ad un risparmio complessivo di quasi 48.000 euro, ovvero del 12% della spesa attuale in bolletta, che è pari a circa 410.000 euro. Calcolando che l’investimento richiesto è di circa 330.000 euro, si prevede un tempo di ritorno dell’investimento inferiore a 9 anni, senza contare eventuali contributi. Ma come si realizza l’intervento? Il primo passo consiste in una verifica di fattibilità tecnico-economica, che consiste in un primo sopralluogo, una diagnosi energetica e una prima valutazione condivisa. Al report messo a punto al termine di questa prima fase (occorrono dai 45 a 75 giorni, in base alla complessità produttiva e progettuale), segue un nuovo e più approfondito sopralluogo ed un ulteriore approfondimento tecnico-economico. Di qui discende la proposta progettuale preventiva all’avvio dell’intervento, dunque l’esecuzione delle misure previste. Nel frattempo, il cliente è assistito nell’accesso a un finanziamento dedicato: il Progetto Est ha infatti raggiunto un accordo finanziario con la Cooperativa Artigiana di Garanzia di Trento e con Unicredit per facilitare l’accesso al credito dei diversi operatori e mitigare l’onere dell’investimento. Il costo del servizio è suddiviso in una quota fissa per la diagnosi energetica (che varia in funzione alla spesa energetica complessiva annua dell’azienda) e in una quota variabile per la progettazione preliminare ed esecutiva, per la realizzazione degli interventi, per la direzione lavori e sicurezza che varia in funzione agli interventi da eseguire. Nel caso in cui il cliente decida di procedere con l’implementazione del piano di interventi proposto, la quota fissa verrà azzerata. L’elevata qualità del prodotto finale è garantita dall’alta specializzazione delle professioni. Est offre infatti la garanzia di un team integrato dalle competenze altamente qualificate, che opera sotto la supervisione di un comitato scientifico e di un comitato esecutivo che funge anche da organo di garanzia per l’applicazione del Regolamento Est. Il pool è composto da esperti tecnici accreditati presso l´Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas: professionisti che svolgono attività di diagnosi e certificazione energetica, progettazione degli interventi, monitoraggio dei consumi, gestione della documentazione per l’accesso ad incentivi, finanziamenti e formazione. Con loro gli Esperti Habitech in edilizia sostenibile, che realizzano gli interventi di efficientamento energetico. È possibile chiedere di usufruire del nuovo servizio recandosi presso la sede del distretto Habitech in Piazza Manifattura 1 a Rovereto, oppure dal sito www.Est.tn.it  o telefonando al numero 0464 443450.  
   
   
LE POTENZIALITÀ DELLE MICRO GRID  
 
 Roma, 15 maggio 2014 - La road map per realizzare smart city nel nostro Paese passa per l’integrazione di diverse tecnologie Ict, con smart grid in grado di mettere in rete edifici intelligenti, mobilità sostenibile, servizi e agenda digitale. In questo ambito, le microgrid svolgono un ruolo strategico e l’Enea ne presenta le potenzialità a Smart Grid International Forum, manifestazione dedicata alle attività e agli sviluppi delle reti intelligenti sul mercato nazionale ed internazionale, organizzata da Gruppo Italia Energia. Il tema della manifestazione “Dalla Rete alla Casa Intelligente” permette ad istituzioni e operatori del settore di approfondire il modello di rete intelligente per la trasmissione e distribuzione di energia elettrica con modalità interattive, con un ridotto impatto ambientale, integrato con le fonti di energia rinnovabile, in grado di dialogare con gli auto-produttori di energia. Il processo di transizione verso questo nuovo modello energetico comporta la definizione e la relativa integrazione di aspetti tecnici, ambientali, normativi ed economici, che riguardano le fonti per la produzione di energia, le reti di distribuzione, l’accumulo energetico, nonché i sistemi di controllo basati su reti di sensori per il monitoraggio in tempo reale dei consumi di luce, gas e acqua, gestibili direttamente all’interno delle case intelligenti. Le micro reti energetiche possono intendersi come aggregazione di unità di consumo ed unità di generazione (non solo elettrica), interconnesse in un’entità unica e controllabile (smart) verso le reti di distribuzione, idonee ad erogare servizi avanzati agli utentSmart Grid International Forum, giunto ormai alla terza edizione, si pone l’obiettivo di individuare ed integrare il sistema delle reti intelligenti nel contesto urbano mediante l’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative (hardware e software) alle infrastrutture di rete esistenti ai vari livelli della catena, al fine di ottenere sistemi più efficienti. Per l’Enea hanno partecipato l’ing. Tullio Fanelli, moderatore della sessione “Smart efficiency building” e l’ing. Giorgio Graditi, membro del Comitato Tecnico Scientifico della conferenza e moderatore della sessione “Microgrid: la gestione delle risorse in un sistema autonomo”, che evidenzia l’esigenza e le modalità di coinvolgimento di cittadini e istituzioni per la creazione delle smart city. Le smart grid sono per l’Enea uno degli elementi portanti nel processo di transizione verso la Green Economy e la decarbonizzazione del sistema energetico. Pertanto, l’Enea, che è impegnata in attività di ricerca e sviluppo nei settori delle smart grid e delle smart city a livello nazionale ed europeo, ha dato il suo patrocinio alla manifestazione.  
   
   
RIDURRE I CONSUMI E MIGLIORARE IL COMFORT NELLE CASE POPOLARI DELL’AREA MEDITERRANEA: LE INIZIATIVE DEL PROGETTO ELIHMED  
 
Roma, 15 maggio 2014 - Nei paesi della costa meridionale del Mediterraneo le vecchie abitazioni occupate da famiglie a basso reddito rappresentano il 40% del parco edilizio complessivo: intervenire per ridurne i consumi, migliorandone l’efficienza energetica e il comfort, è l’obiettivo del Progetto europeo Elihmed, Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean, coordinato dall’Enea. I positivi risultati delle azioni pilota svolte dal progetto nei sei paesi partecipanti, Italia, Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Malta, sono stati presentati oggi durante un Convegno presso la sede dell’Ance. La sperimentazione su larga scala per la riqualificazione energetica di questo tipo di patrimonio edilizio, condotta simultaneamente nei sei paesi, ha dimostrato sul campo la fattibilità di soluzioni innovative e meccanismi finanziari che possono essere sostenuti con Fondi Europei di Sviluppo Regionale, che potrebbero, in una prospettiva più ampia, essere estesi a tutto il Mediterraneo, superando le difficoltà che le tradizionali politiche pubbliche hanno nel raggiungere queste fasce di popolazione. Il progetto ha preso in considerazione diverse aree geografiche (urbane, peri-urbane e rurali), sociali (inquilini, proprietari residenti, famiglie in stato di povertà energetica) e differenti contesti climatici, con utilizzi sia moderati che intensivi di riscaldamento e aria condizionata. In Italia l’esperienza pilota ha coinvolto abitazioni rurali in Sardegna e condomini di case popolari a Genova e Frattamaggiore, comune della provincia di Napoli: in totale sono stati riqualificati, dal punto di vista energetico, circa 100 abitazioni. Elihmed sta ora sviluppando le linee guida per diffondere quanto acquisito dalle esperienze pilota e fornire supporto e suggerimenti alle amministrazioni nazionali, regionali e locali, oltre che ad imprenditori, progettisti e agli stessi abitanti degli alloggi a basso reddito. L’obiettivo finale è ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli “quasi zero”, in linea con le indicazioni europee del "pacchetto clima-energia 20/20/20”. L’efficientamento energetico delle case a basso reddito, con elevato potenziale di risparmio, rappresenta infatti uno strumento chiave per raggiungere l’obiettivo comunitario del taglio del 20% dei consumi entro il 2020 e può essere considerato un settore trainante per favorire la ripresa dell’economia nazionale. In più la riqualificazione energetica di questo tipo di patrimonio edilizio ha anche valore sociale. Infatti oggigiorno in Europa alcune decine di milioni di cittadini vivono in regime di energy poverty cioè non sono in grado di pagare i propri consumi di energia e vivono condizioni di disagio. Proprio per questi cittadini dunque lo sforzo da fare è quello di fornire degli alloggi ad energia quasi zero. Tutto ciò che queste fasce di popolazione “risparmieranno” per le bollette, inoltre, potrà essere immesso nel mercato per l’acquisto di beni materiali e quindi, se moltiplicato per milioni di famiglie, diventare un ulteriore volano di ripresa economica. In questa prospettiva il progetto Elihmed ha promosso la “Dichiarazione di Lubiana”, per invitare tutti i paesi del Mediterraneo ad investire sull’efficienza energetica degli edifici a basso reddito, in modo da promuovere anche una nuova visione economica e sociale dell’edilizia residenziale.  
   
   
RAPPORTO ENEA 2012 SU DETRAZIONI FISCALI DEL 55%: 18 MILIARDI INVESTITI DAL 2007 NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI  
 
Roma, 15 maggio 2014 - L’enea ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico il Rapporto 2012 “Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente”, che fornisce il quadro complessivo degli interventi realizzati sugli edifici secondo la normativa vigente. Il risparmio energetico in energia primaria attribuibile agli interventi di riqualificazione energetica che nel 2012 hanno beneficiato degli incentivi fiscali previsti dalla Legge 296/06 (e successive modifiche) è stato di circa 1.260 Gwh/anno, con una conseguente riduzione di Co2 emessa in atmosfera stimabile in 270 kt/anno. Le richieste d’intervento sono state 265.400 per investimenti complessivi superiori a 2,8 miliardi di euro e un totale degli importi portati in detrazione pari a 1,58 miliardi di euro. Il costo medio per intervento è di 10.865 euro, con un risparmio medio pari a circa 4,7 Mwh/anno. Nei risultati ottenuti si conferma una forte disomogeneità tra le realtà regionali e si osserva nell’insieme una leggera riduzione del numero di pratiche inviate ad Enea, degli investimenti e dei risultati ottenuti rispetto all’anno fiscale 2011. Tra le molteplici cause, è stato evidenziato il contemporaneo innalzamento dal 36% al 50% dell’aliquota delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, oltre agli effetti della crisi economica. A conferma della grande diffusione sul territorio che da sempre caratterizza questo sistema di incentivazione dell’efficienza energetica, i dati pubblicati da Enea mostrano una spesa di 18 miliardi di euro nelle riqualificazioni energetiche degli edifici dal 2007 al 2012, che ha contribuito significativamente a produrre occupazione in un settore in forte crisi e ad innalzare le prestazioni energetiche di una percentuale significativa del patrimonio edilizio nazionale.  
   
   
ELECTROLUX: SALVAGUARDATI SITI PRODUTTIVI E OCCUPAZIONE IN ITALIA GUIDI: SODDISFAZIONE PER IMPORTANTE RISULTATO RAGGIUNTO CON L’IMPEGNO DI TUTTI  
 
Roma, 15 maggio 2014 -  Ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Federica Guidi, del Viceministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, del Sottosegretario al Lavoro ed alle Politiche Sociali Teresa Bellanova, e alla presenza dei Presidenti delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, del Veneto Luca Zaia, dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, e della Lombardia, Roberto Maroni, con la partecipazione dei vertici di Electrolux e dei segretari nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm, si è svolto l’incontro decisivo che ha portato all’accordo relativo al Gruppo produttore di elettrodomestici in Italia. L’intesa, raggiunta dopo nove mesi di confronti e trattative, sarà formalizzata ufficialmente domani presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla presenza del primo ministro Matteo Renzi. “Un risultato straordinario e innovativo – ha commentato il ministro Guidi - che è stato raggiunto grazie all’impegno di tutte le parti coinvolte: le Istituzioni, l’azienda, i lavoratori e le organizzazioni sindacali. L’intesa salvaguarda occupazione e produzione: un segnale importante per un settore di rilievo come quello degli elettrodomestici e che dimostra che in Italia si può continuare a investire e fare impresa”. L’accordo prevede, tra l’altro, investimenti per circa 150 milioni di euro destinati per il 60% ad innovazioni di prodotto e per il rimanente 40% ad interventi anche innovativi sul processo produttivo e la salvaguardia di tutte le linee di prodotto. Ciò consentirà il mantenimento in attività dei quattro stabilimenti del gruppo Electrolux sul territorio nazionale (Porcia, Susegana, Forlì, Solaro) e la garanzia dei posti di lavoro. In questo positivo contesto si colloca l’impegno del Governo a supportare anche economicamente l’utilizzo dei contratti di solidarietà, attraverso la riduzione del peso contributivo a carico delle aziende e, insieme alle Regioni, a finanziare progetti di innovazione sia di prodotto che di processo.  
   
   
ELECTROLUX: SODDISFAZIONE PRESIDENTE FVG PER INTESA  
 
Roma, 15 maggio 2014 - Un accordo importante incentrato su un piano industriale che consente di mantenere la produzione in tutti e quattro gli stabilimenti in Italia, compreso quello di Porcia, grazie anche all´impegno da parte dell´azienda a investire per migliorare la competitività. Questo il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine dell´incontro, ieripomeriggio a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, presente il ministro Federica Guidi, che fa seguito all´intesa tra azienda e sindacati raggiunta nel corso della notte, che sblocca la vertenza Electrolux. Considerando da dove eravamo partiti, ovvero una procedura di investigazione che poteva probabilmente concludersi con l´uscita dall´Italia della produzione Electrolux, credo che abbiamo ottenuto un risultato significativo, ha detto la presidente. Mi pare francamente, ha aggiunto, che siamo andati un bel pezzo avanti, che la discussione di questi mesi ha portato a soluzioni utili anche per la stessa azienda, oltre che per i lavoratori, e che anche gli interventi del Governo, quali ad esempio la riduzione del 10 per cento dell´Irap, sono andati nella direzione giusta per attrarre impresa nel nostro territorio e per evitare che le imprese presenti spostino la produzione all´estero, talvolta anche nell´ambito della stessa Unione europea. Oltre alla misura sull´Irap, alla positiva soluzione delle vertenza hanno contribuito anche la proposta, immediatamente accolta dal Governo, della decontribuzione dei contratti di solidarietà e alcuni interventi messi in campo dalle Regioni. Provvedimenti con i quali abbiamo convinto l´impresa che ci sono tutte le condizioni per continuare a fare industria in Italia. Positivo il commento anche sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. L´accordo precisa infatti che non ci sono esuberi fino al 2017. Piano degli investimenti e alcune ipotesi fatte per quanto riguarda lo stabilimento di Porcia ci fanno sperare, ha aggiunto, che alla fine del 2017 ci siano le condizioni affinché i livelli occupazionali vengano comunque garantiti. In particolare le misure decise dalla Regione Friuli Venezia Giulia a favore delle produzioni di Electrolux nello stabilimento di Porcia, confermate oggi dalla presidente Serracchiani, consistono nel sostegno agli investimenti anche in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica; in contributi per i contratti di solidarietà e progetti per formazione e riqualificazione professionale; nella conferma della candidatura delle aree relative agli insediamenti produttivi del settore dell´elettrodomestico tra quelle dove sono possibili aiuti di stato a maggiore intensità, in considerazione dello svantaggio socioeconomico (aree 107.3.C). All´incontro al ministero, accanto a rappresentanti dell´azienda e delle organizzazioni sindacali, erano presenti i presidenti di Veneto, Luca Zaia, Lombardia, Roberto Maroni, ed Emilia-romagna Vasco Errani. Per l´amministratore delegato di Electrolux Italia, Ernesto Ferrario, si è trattato certo di una trattativa difficile e complicata, perché le questioni poste sul tavolo sono fondamentali, che ha portato a un buon accordo, in grado di soddisfare pienamente il Gruppo Electrolux. Tutti hanno dato il loro contributo, ha affermato, aggiungendo che ora guardiamo con fiducia al referendum nelle fabbriche che sancirà l´intesa. Di un negoziato complicato, lungo e delicato hanno parlato anche i sindacati, che in genere hanno espresso compiacimento per l´esito della trattativa, che salvaguardia sia occupazione che salario dei lavoratori. Un accordo favorito dalla positiva interlocuzione con le istituzioni, che hanno offerto un contributo decisivo. Ringraziamento per tutto lo sforzo fatto è stato espresso dal ministro Guidi. Ho molto apprezzato il senso di responsabilità straordinario e la ricerca di una soluzione da parte di tutte le parti coinvolte, a iniziare da lavoratori e azienda. Sono molto contenta per quanto fatto oggi, ha concluso. L´incontro al Mise si è concluso con la lettura e sigla del verbale di accordo, che domani sarà ufficialmente firmato (alle 15.30) a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi.  
   
   
IMPRESE, LOMBARDIA: INNOVAZIONE PER USCIRE DA CRISI  
 
Milano, 15 maggio 2014 - "Regione Lombardia vuole essere a disposizione di chi fa impresa e questa è un´occasione fondamentale di interscambio di conoscenze fra ciò che rappresenta la produttività del tessuto lombardo e la dimensione economica globale". E´ quanto ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, intervenendo all´apertura della seconda giornata di ´U-start Conference´, evento internazionale dedicato alle imprese, organizzato nell´ambito della ´Settimana dell´Innovazione´. Ripartire Dopo La Crisi - "Questo appuntamento - ha aggiunto l´assessore - può essere una straordinaria occasione per presentare progetti innovativi per ripartire dopo un momento di grande difficoltà. Uscirà più velocemente da questo momento di crisi globale chi sarà in grado di aumentare la competitività, investendo in ricerca e innovazione". Al momento, ha ricordato l´assessore, gli investimenti in ricerca in Lombardia sono pari all´1,6 per cento del Pil; obiettivo della Regione è portare questa soglia al 3 per cento nei prossimi quattro anni. Opportunità Di Cambiare - "L´etimologia della parola ´crisi´ in greco significa ´cambiamento´ - ha detto ancora l´assessore -. Dobbiamo vivere questo momento come opportunità di cambiamento. E´ una fase decisiva, per trovare soluzioni vincenti. Per Regione Lombardia l´innovazione è una attività prioritaria. Tra le altre azioni, abbiamo promosso un bando per le Start up, che ha visto la presentazione di oltre 2000 domande".  
   
   
EXPORT LOMBARDO IN BULGARIA +17% IN UN ANNO CRESCITA RECORD IN EUROPA, PRECEDE RUSSIA, PAESI BASSI E REGNO UNITO MILANO, BERGAMO E BRESCIA LE PROVINCE PIÙ ATTIVE  
 
Milano, 15 maggio 2014. Export lombardo in Bulgaria: +17,1% in un anno. Rappresenta la maggiore crescita verso l’Europa nell’ultimo anno. Infatti, se si guarda ai primi 25 Paesi di destinazione, la Bulgaria, prima, precede la Russia (+13,3%), i Paesi Bassi (+9,1%) e il Regno Unito (+7,7%). In generale, le esportazioni superano nel 2013 il mezzo miliardo di euro di valore, oltre un quarto del totale italiano, e privilegiano il manifatturiero, soprattutto i macchinari (113 milioni di euro circa, +78,7% in un anno) e i prodotti in metallo. Le province più attive sono Milano (29,1% dell’export regionale, +53,9% dal 2012 al 2013), Bergamo (21,4%, +36,2%) e Brescia (16,2%, +13%). In forte crescita anche Pavia (+64,4%). L’import lombardo dalla Bulgaria è invece di oltre 400 milioni di euro e si concentra su articoli farmaceutici e chimico-medicali (38,3% del totale manifatturiero). Più della metà va a Milano (57,9% del totale 2013), seguono sempre Bergamo e Brescia. Raddoppia il suo import in un anno Como (+96,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati Istat, anni 2013 e 2012. Ieri convegno in Camera di commercio sulle opportunità di investimento in Bulgaria. Oggi a Palazzo Turati, sede della Camera di commercio di Milano, sono stati presentati i programmi di sviluppo, la disciplina degli affari, i finanziamenti e gli incentivi per le imprese che investono in Bulgaria, con focus in particolare sui settori agroalimentare, meccanica, nuove tecnologie, elettronica - elettrotecnica e legno - arredo. Con l’intervento del Vice-ministro dell’Economia e dell’Energia della Repubblica di Bulgaria, Anna Yaneva. L’incontro è stato organizzato da: Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Fondazione Emdc (Euro-med Development Center for Micro, Small and Medium Enterprises), Aice (Associazione Italiana Commercio Estero) e Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, in collaborazione con Nibi-nuovo Istituto di Business Internazionale, Assolombarda, Unicredit e Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale). Al termine si sono tenuti incontri bilaterali tra i rappresentanti della delegazione bulgara e gli imprenditori italiani. “La Bulgaria è un mercato che presenta interessanti opportunità di sviluppo per l’export lombardo – ha dichiarato Luigi Molinari, consigliere della Camera di commercio di Milano -. Questo incontro vuol contribuire a far conoscere meglio il Paese alle nostre imprese che intendono investire, fornendo loro un quadro degli aspetti normativi, dei possibili incentivi e finanziamenti. Un’occasione concreta per sviluppare sempre più i legami di cooperazione e collaborazione". “Le imprese lombarde, specialmente in questo periodo ancora difficile, puntano sempre di più su un export di qualità, molto apprezzato sui mercati esteri e in particolare nell’est Europeo– ha dichiarato Claudio Rotti, presidente Aice – Associazione Italiana Commercio Estero e vice Presidente del Comitato Tecnico-scientifico per l’Internazionalizzazione di Promos –. Proprio per questo è importante sostenere la loro competitività: Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali lo fa offrendo servizi di consulenza, accompagnamento nelle missioni commerciali e attraverso l’organizzazione di momenti di approfondimento come quello di oggi”.  
   
   
BASILICATA INNOVAZIONE A MILANO ALLA BIENNALE DEL LEGNO  
 
Potenza, 15 maggio 2015 - Due progetti di Basilicata Innovazione sulla valorizzazione dei legnami lucani e sul termotrattamento saranno illustrati oggi, a Milano, alla 24/a edizione di Xylexpo, la biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l´industria del mobile. Nel quartiere fieristico di Rho - si legge in una nota di Basilicata Innovazione - il rappresentante scientifico dei due progetti, dell’Università della Basilicata, interverrà ad un convegno organizzato da Conlegno e Federlegnoarredo dal titolo “Termotrattamento e l’utilizzo di risorse locali come opportunità”. Entrambi i progetti - il primo concluso nel 2012 e l’altro in corso, frutto della collaborazione con l’Università della Basilicata - coinvolgono 14 aziende lucane del settore della lavorazione del legno ed hanno l’intento di “valorizzare le specie arboree diffuse in Basilicata attraverso innovative tecnologie”. L’attenzione di Basilicata Innovazione sulla tematica “si tradurrà in ulteriori iniziative in programma tra giugno e luglio: dal convegno organizzato con la collaborazione di Fsc Italia”, l’organizzazione per la gestione responsabile delle foreste, a quello “sul legno termicamente modificato come opportunità per il tessuto industriale e artigianale della Basilicata, con la partecipazione di organizzazioni di Torino e delle Università di Basilicata e di Torino”.  
   
   
IMPRESE, ASSESSORE LOMBARDIA: A PAVIA GRANDI POTENZIALITÀ  
 
Pavia, 15 maggio 2014 - "Il territorio di Pavia ha grandissime potenzialità e sono convinto che saprà sfruttare al meglio gli strumenti offerti dalla legge ´Impresa Lombardia´ come gli accordi di competitività, le misure di accesso al credito e di semplificazione. In questo momento è necessario fare squadra, agire su sinergie e aggregazioni. Solo così si potranno avere risposte efficaci". E´ quanto ha detto, a Pavia, l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, in occasione dell´incontro con le realtà produttive e imprenditoriali della provincia, che si è svolto presso la Sede territoriale di Regione Lombardia. "L´appuntamento - ha spiegato l´assessore - è stato organizzato perché noi vogliamo essere vicini al territorio, interloquire con i lavoratori, le imprese, il Sistema camerale e la parti sociali, far conoscere quali sono gli strumenti per il rilancio e agire da facilitatori". Imprenditori Under 35 - "Pavia - ha proseguito l´assessore - ha dati negativi, ad esempio sul fronte occupazione, ma anche numeri molto positivi sugli imprenditori under 35 che vedono la provincia al quinto posto in Lombardia con una crescita dell´8,83 per cento nell´ultimo anno. Questo è un segnale incoraggiante". Impugnativa - Circa l´impugnativa da parte del Governo su alcuni punti della legge (comunicazione unica, ´made in Lombardy´ e moneta complementare), l´assessore si è detto fiducioso sul fatto che "si potrà trovare un accordo con il Governo per il ritiro dell´impugnativa anche alla luce delle controdeduzioni che abbiamo già inviato". Nello specifico, secondo l´assessore, la comunicazione unica "è uno strumento semplificante che rafforza le norme statali", il made in Lombardy "non impedisce la libera circolazione" e la moneta complementare "è uno strumento di elettronico di compensazione per lo scambio di beni e servizi, di cui ci sono molti altri esempi in Italia e non solo". I Principi E Gli Strumenti - La Legge, ha ricordato l´assessore, è stata approvata all´unanimità l´11 febbraio scorso, pubblicata il 19 febbraio ed è basata su quattro principi fondamentali: la fiducia reciproca tra imprese e Istituzioni, la responsabilità condivisa, la sussidiarietà, l´innovazione. Accordi Competitività - Tra i principali strumenti contenuti nella Legge, l´assessore ha ricordato gli Accordi di competitività, intese sottoscritte con gli Enti territoriali, le imprese, il sistema camerale e le parti sociali, grazie alle quali si può agire sulla defiscalizzazione e costruire zone a burocrazia zero, incentivando anche gli investimenti in ricerca e innovazione. Dal 5 aprile si è aperta la possibilità per le imprese di inserire manifestazioni di interesse per questa misura. Altre Misure - Tra le altre misure adottate da Regione Lombardia l´assessore ha ricordato: strumenti di accesso al credito facilitanti e diversificati a seconda delle dimensioni dell´impresa; la rivisitazione del sistema delle garanzie; la comunicazione unica e il ´Fascicolo elettronico d´impresa´; la Conferenza dei servizi telematica; la revisione del sistema dei controlli.  
   
   
VENETO SECONDA REGIONE IN ITALIA PER BENESSERE. A VENEZIA IL NOBEL AMARTYA SEN COMMENTA IL RAPPORTO “OLTRE IL PIL”  
 
Venezia, 15 maggio 2014 - Un Veneto a luci ed ombre: competitivo sul fronte economico e del benessere materiale, costretto a inseguire le altre regioni d’Italia per istruzione e sicurezza. Questa, in estrema sintesi, la geografia del benessere delle regioni italiane stilata dal rapporto “Oltre il Pil 2013”, presentato oggi a Venezia presso la sede di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari da Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia in collaborazione con l‘Ateneo veneziano. Ospite d’onore il premio Nobel per l’Economia (1998) Amartya Sen, anima del convegno a lui intitolato “Amartya Sen tra Economia, Filosofia, Politica e Storia”. «Il Pil è un indicatore imperfetto perché non misura la reale qualità della vita di una popolazione. Il concetto va superato, per questo sono molto favorevole al progetto “Oltre il Pil” – ha sottolineato il Nobel indiano Amartya Sen –. Non dico che il Pil sia trascurabile, ma bisogna analizzarlo in maniera più ampia. Negli ultimi decenni si sono invece trascurati alcuni parametri e il modo in cui l’Unione europea ha trattato il Pil ha portato a crescente disoccupazione, povertà, calo di competitività e giovani che si sentono svalutati. Un punto percentuale di crescita del Pil, ad esempio, ha significati diversi da un Paese all’altro: in Italia un +1% viene accolto con entusiasmo, ma questo non accade in Paesi meno sviluppati. Per avere come obiettivo l’uguaglianza dobbiamo andare oltre il Pil». Sulla base dell’indice sintetico di benessere, elaborato dal gruppo di lavoro “Oltre il Pil”, il Veneto (0,68) è secondo solo al Trentino Alto Adige (0,82), che guida le regioni italiane, e di poco superiore a due realtà del Centro Italia (Marche e Toscana) che seguono con lo 0,645 e 0,643. Altre sette regioni del Centro-nord (Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli-venezia Giulia, Liguria, Umbria e Piemonte) si collocano tra lo 0,638 e lo 0,561. Il quadro del benessere in Italia appare fortemente differenziato tra i territori del Centro-nord, nelle prime 11 posizioni in classifica con l’eccezione del Lazio quartultimo, e quelli del Sud che chiudono la graduatoria. Fatto salvo il Molise, con un punteggio (0,549) vicino al Piemonte, le regioni del Mezzogiorno si attestano su livelli sensibilmente più bassi, dallo 0,491 della Sardegna allo 0,369 della Calabria. Il Veneto si conferma relativamente competitivo nel pilastro economia, essendo primo in Italia per benessere materiale e quinto per lavoro, in quello relativo all’ambiente (quinto posto) e alla salute (secondo posto), ed ottiene due terzi posti anche in due domini del pilastro società (uso del tempo e rapporti personali e sociali), mostrando di cedere nell’istruzione (11esimo posto) e nella sicurezza (15esimo posto). Pur vantando buoni piazzamenti nella maggior parte degli indicatori, il rapporto tuttavia fa emergere alcune zone d’ombra: con quasi 75 decessi per milione di abitanti, e nonostante un notevole miglioramento negli ultimi 6 anni, la mortalità per incidenti stradali in Veneto è ancora oggi molto più elevata rispetto a quasi tutte le altre regioni italiane; la concentrazione di micro particelle pm10 in Veneto supera di gran lunga le soglie definite a livello nazionale ed europeo (50 microgrammi/giorno), rappresentando un punto debole in tema di inquinamento dell’aria. Rispetto alla normativa comunitaria (35 superamenti giornalieri consentiti in un anno), il Veneto raggiunge 82 giorni all’anno; con il protrarsi della crisi economica in tutto il paese si è assistito ad un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro giovanile. In Veneto il tasso di occupazione giovanile in età 15-24 anni ha subìto una marcata contrazione, di oltre 10 punti percentuali negli ultimi cinque anni; la densità di verde urbano presenta una situazione critica: la percentuale di aree verdi (verde attrezzato, parchi urbani, verde storico, aree di arredo urbano e aree speciali, giardini scolastici, orti botanici, vivai, giardini zoologici) nei comuni capoluogo di provincia è particolarmente bassa (6,4%) sia rispetto alla media nazionale (9,3%) che rispetto ad alcune regioni confinanti (Trentino-alto Adige, Lombardia, Emilia-romagna). Il progetto “Oltre il Pil” - Seguendo il filone francese, avviato con i lavori della “Commissione Stiglitz”, e anticipando l’esperienza nazionale, che fa riferimento al progetto congiunto Cnel-istat, nell’ottobre 2009 Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia hanno promosso e avviato, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, il progetto “Oltre il Pil”. L’obiettivo è quello di revisionare la misurazione del benessere puntando a valorizzare le qualità e le eccellenze di un territorio oltre il dato del Prodotto Interno Lordo.