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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Settembre 2014 |
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PESCA E CONCORRENZA CROATA. ASSESSORE VENETO: I PESCATORI HANNO RAGIONE E LA CROAZIA È NELLA UE |
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Venezia - “I pescatori di Chioggia e del Veneto hanno ragione: le regole di mercato e di salvaguardia delle risorse ittiche devono essere eguali per tutte le marinerie che si affacciano allo stesso mare, soprattutto per non scatenare un conflitto tra poveri che danneggia tutti e rischia di impoverire l’Adriatico”. Franco Manzato concorda con la sostanza delle protesta dei pescatori veneti, che sul mercato di Chioggia vedono in vendita il pescato delle marinerie croate durante il nostro fermo pesca. “Il problema è anche più complesso – afferma Manzato – perché non è solo una questione che riguarda posizioni di mercato che possono essere temporanee, ma le finalità e i contenuti delle politiche comunitarie per la pesca, che oggi devono essere rispettati anche dai croati, che ormai fanno parte dell’Unione Europea. Non è pensabile che lo sforzo di pesca sullo stesso mare veda da un lato un ridimensionamento della nostra flotta, che stiamo affrontando anche con una serie di ammortizzatori e di azioni di conversione, mentre sull’altra sponda da qualche anno si utilizzano per la pesca adriatica imbarcazioni molto grandi il cui numero sembra aumentare”. Questo è un tema che stiamo già affrontando a livello di distretto Alto Adriatico e che richiede – spiega Manzato – il pieno coinvolgimento del nostro governo, per una azione bilaterale ed europea che permetta a tutti di trarre il giusto reddito senza distorsioni e soprattutto senza asfissiare le risorse del nostro mare, che sono tutt’altro che illimitate e che anzi patiscono gli eccessi del passato e le distorsioni del presente. Serve un’azione urgente e forte, nell’interesse comune dei pescatori delle due sponde, per i quali l’eventuale guadagno di oggi si tradurrebbe inevitabilmente nell’impoverimento di tutti”. “Formalizzerò questa posizione anche alle altre due Regioni del distretto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, e al ministro Martina – conclude Manzato – per dare subito avvio a quanto necessario per riportare serenità e garantire futuro agli operatori”. |
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AGRICOLTURA - AL VIA IL REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI. UNA RISPOSTA CONCRETA ALLE ISTANZE DI SEMPLIFICAZIONE DEL MONDO AGRICOLO.IL RUC EMILIANO-ROMAGNOLO SARÀ UNO DEI PILASTRI DI QUELLO NAZIONALE |
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Bologna - Meno burocrazia in campagna grazie al Ruc, il Registro unico dei controlli voluto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che è stato presentato a Bologna. “Si tratta di una risposta concreta che la Regione ha voluto dare alle istanze di semplificazione che venivano dal mondo agricolo - ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – con il Ruc riduciamo il numero dei controlli e dunque alleggeriamo il peso della burocrazia sulle aziende, senza però rinunciare a quella capacità di vigilanza che costituisce la garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano”. Il Ruc è stato tenuto a battesimo dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina che ha parlato di un’iniziativa “utile e concreta che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia” e che è stata inserita dal Governo nel provvedimento di rilancio dell’agroalimentare italiano “Campo Libero”. “Il Ruc emiliano-romagnolo - ha detto Martina – sarà uno dei pilastri di quello che faremo a livello nazionale”. Apprezzamento per l’iniziativa anche da Guglielmo Garagnani coordinatore di Agrinsieme Emilia-romagna e Mauro Tonello presidente di Coldiretti regionale. Alla presentazione del Ruc è intervenuto anche il presidente di Unioncamere Emilia-romagna Maurizio Torreggiani. Come funziona il Ruc Operativo dal mese di agosto, il Ruc permette di semplificare e velocizzare la complessa macchina delle ispezioni che riguardano il mondo agricolo, evitare doppioni e sovrapposizioni e far risparmiare tempo e denaro, sia ai controllori che ai controllati. Il Registro è un archivio informatico in cui vengono inseriti i risultati di tutti i controlli in azienda compiuti dai diversi Enti: Uffici regionali, Agrea, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Arpa, Aziende Usl. Prima di procedere a una nuova ispezione, ogni ente ha l’obbligo di verificare se esistono già esiti di precedenti, analoghi controlli utilizzabili, e, in caso contrario, di concordare con gli altri uffici un’unica visita in azienda. A loro volta le aziende agricole possono accedere al Ruc (direttamente con un’apposita smart card o attraverso i Centri di assistenza agricola) e conoscere risultati e relativa documentazione dei controlli ricevuti. Attualmente nel Ruc sono inseriti oltre 51 mila controlli eseguiti da 55 enti diversi operanti sul territorio emiliano-romagnolo, relativamente a 128 tipologie diverse (ma il sistema è costruito per contenere fino a 172 tipi diversi di ispezioni). Ogni controllo ha una sua “data di scadenza” stabilita in 180 giorni. Entro tale termine l’esito del controllo è valido, non solo per l’amministrazione che l’ha effettuato ma anche per le altre, grazie a specifici accordi di mutuo riconoscimento. Il Ruc è solo la più importante delle iniziative realizzate in questa legislatura dall’assessorato regionale all’Agricoltura per tagliare i costi della burocrazia in campagna. E’ infatti in via di completamento il trasferimento su supporto digitale dell’Anagrafe delle aziende agricole e in attivazione la procedura del silenzio-assenso nel comparto vitivinicolo. E’ stata anche realizzata la possibilità di firma digitale per la presentazione online delle domande di contributo. Si calcola che le ispezioni che vengono realizzate in Emilia-romagna in campo agricolo siano circa 10 mila ogni anno: dai controlli sulla consistenza aziendale, al rispetto della normativa ambientale e sanitaria; dalle domande per la concessioni di aiuti regionali, nazionali e comunitari, alle certificazioni delle produzioni, per fare solo alcuni esempi. Una macchina organizzativa estremamente complessa che ora con il Ruc potrà guadagnare in efficienza e trasparenza. |
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VINO. VENETO CONFERMA CAMPIONE DI EXPORT 2014: 32,3 PER CENTO PRIMI SEI MESI. E ORA SI GUARDA ALLA CINA
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Venezia - Nei primi sei mesi del 2014 il Veneto si conferma campione assoluto dell’export enologico italiano, aumentando ancora la sua percentuale di esportazione di vini e mosti sul totale nazionale. “Dal 31,5 per cento del prodotto italiano venduto all’estero – sottolinea l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – il Veneto è passato a circa il 32,3 per cento, più precisamente al 32,28 per cento, con una ulteriore crescita del 4,7 per cento in valore rispetto allo stesso periodo del 2013. E’ un dato confortante, lusinghiero e impegnativo; che ci fa sentire tutta la responsabilità che abbiamo sul mercato mondiale, come regione di vertice all’interno del settore nazionale”. “Stiamo parlando di un mercato mondiale difficile, sostanzialmente stagnante nei consumi – dice ancora Manzato – rispetto al quale teniamo e ampliamo le posizioni, grazie soprattutto al Prosecco, ma non solo, che acquista sempre più credito tra i consumatori di tutti i continenti per il rapporto prezzo qualità. Questo avviene in un momento nel quale vi sono Paesi produttori importanti, come la Spagna, colpiti da una crisi di sovrapproduzione e che vendono il loro prodotto a prezzo estremamente concorrenziale, guadagnando posizioni nell’export soprattutto in volume (+47 per cento), ma anche in valore (+18 per cento). Ecco perché i nostro produttori, e noi con loro, anche alla luce dell’andamento vendemmiale, sono saggiamente prudenti nel controllare il rapporto quantità – qualità – prezzo”, “Ma siamo anche a “caccia” di nuovi sbocchi su mercati decisamente importanti, come ad esempio la Cina, dove questa settimana si è recata una missione economica regionale che farà tappa a Pechino, Nanchino alla Fiera agricola di Yancheng, nel contesto del progetto di espansione del nostro agroalimentare nel mercato cinese. Qui ribadiremo la convenienza dei nostri vini, che nascono da 77.500 ettari vocati alla coltivazione del vigneto, con 27 aree a Doc e 14 vini a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, che fanno del Veneto la prima Regione produttrice d’Italia. Nel 2013 abbiamo prodotto 9 milioni di ettolitri di vino, una quantità più che tripla rispetto all’intera produzione della Nuova Zelanda e paragonabile a quella dell’intero Sudafrica. Si tratta di un vino eccellente con un ottimo rapporto qualità/prezzo che lo rende molto richiesto nei mercati internazionali, dove di fatto una bottiglia italiana su tre proviene dalla nostra regione, con tipologie antiche e autoctone che sanno conquistare anche la clientela più esigente”.
Esportazioni (migliaia di euro) di vino per regione al secondo trimestre - Anni 2013-2014. Dati provvisori |
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2013 |
2013 |
2014 |
Var % 2014/13 |
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Valore |
Quote % |
Gennaio-giugno 2013 |
Gennaio-giugno 2014 |
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Veneto |
1.587.664 |
31,5 |
736.017 |
770.568 |
4,7 |
Piemonte |
969.087 |
19,2 |
421.457 |
438.739 |
4,1 |
Toscana |
747.138 |
14,8 |
342.827 |
339.711 |
-0,9 |
Trentino-alto Adige |
476.751 |
9,5 |
231.011 |
243.844 |
5,6 |
Emilia-romagna |
387.776 |
7,7 |
198.807 |
154.295 |
-22,4 |
Lombardia |
270.133 |
5,4 |
126.748 |
133.625 |
5,4 |
Abruzzo |
120.880 |
2,4 |
58.349 |
65.015 |
11,4 |
Sicilia |
98.764 |
2 |
48.885 |
48.880 |
.. |
Puglia |
95.515 |
1,9 |
45.384 |
46.815 |
3,2 |
Friuli-venezia Giulia |
76.103 |
1,5 |
36.128 |
43.863 |
21,4 |
Marche |
50.753 |
1 |
25.277 |
25.836 |
2,2 |
Lazio |
47.677 |
0,9 |
23.141 |
22.061 |
-4,7 |
Campania |
36.546 |
0,7 |
18.233 |
17.820 |
-2,3 |
Umbria |
27.031 |
0,5 |
13.892 |
13.481 |
-3 |
Sardegna |
23.357 |
0,5 |
11.966 |
11.867 |
-0,8 |
Liguria |
9.272 |
0,2 |
3.954 |
4.005 |
1,3 |
Molise |
4.871 |
0,1 |
3.146 |
2.596 |
-17,5 |
Calabria |
5.260 |
0,1 |
3.161 |
1.786 |
-43,5 |
Basilicata |
2.361 |
.. |
1.400 |
1.164 |
-16,8 |
Valle d´Aosta |
1.818 |
.. |
1.247 |
794 |
-36,4 |
Regioni non definite |
686 |
.. |
235 |
209 |
-11,1 |
Italia |
5.039.441 |
100 |
2.351.265 |
2.386.975 |
1,5 |
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Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Sezione Sistema Statistico Regionale su dati Istat | |
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L’AGROALIMENTARE VENETO ALL’OPERA NEL MERCATO CINESE |
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Venezia - Il Veneto riapre la via seta, trasformata in agroalimentare di qualità. Lo fa in forma moderna, preparata, con aziende che hanno imparato a muoversi dentro le regole del mercato cinese e la cultura del grande Paese dell’est, potenzialmente il più grande mercato di consumo del mondo, in crescita anche se “solo” ad una cifra percentuale. “Abbiamo lavorato a lungo con il sistema agricolo e agroindustriale della regione per questo appuntamento, che apre una azione di incoming che vuole essere molto forte e determinata”, sottolinea l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, a capo di una delegazione economica che, dopo le tappe istituzionali di Pechino e di Nanchino, si prepara a recarsi alla Fiera Agricola Agriexpo di Yancheng, che aprirà i battenti giovedì 25 settembre, dove interverrà al Forum “International Agricultural Investment and Trade”. Nella capitale cinese, Manzato e la delegazione veneta hanno incontrato il preside della facoltà di Agraria dell’Università Pechino Han Bei-zhong, con il quale si è anche parlato di possibili collaborazioni con l’Istituto “Cerletti” di Conegliano. L’approccio al mercato cinese in funzione dell’agroalimentare è iniziato oltre un anno fa, con incontri informativi, selezione delle imprese e corsi di formazione per imprenditori, organizzati con la collaborazione della Fondazione Italia Cina e dell’Università di Ca’ Foscari. “Partiamo da una constatazione – afferma Manzato – e cioè che l’export agroalimentare del Veneto vale complessivamente, dati 2013, oltre 5 miliardi 116 milioni di euro, con una crescita di oltre il 6 per cento rispetto all’anno precedente. Però solo una parte infinitesima, poco meno di 37 milioni di euro in valore, finisce in Cina, dove vive oltre un quinto degli abitanti del pianeta e che sta diventando il più interessante mercato di consumo del mondo”. “Aggiungo anche, in questa occasione – dice ancora l’assessore – che il Veneto è una regione capace di uno sviluppo economico del tutto analogo a quello cinese se fosse indipendente e non subisse la burocrazia e l’esasperato carico fiscale dello Stato. Uno studio dell’Unioncamere, con proiezioni economiche elaborate in tre anni di lavoro, certifica che il Veneto risparmia ogni anno 14 miliardi di euro ma, risparmiando sulle spese di funzionamento dello Stato, si arriverebbe a 35,4 miliardi di euro: capitali che permetterebbero di liberare risorse per investimenti pubblici, anche con una riduzione delle tasse, con la possibilità di far crescere in un anno il Pil a più 12 per cento”. Parlando solo del settore agricolo, il Veneto rappresenta circa il 6% degli ettari destinati all’agricoltura in Italia, ma il valore della nostra produzione agricola, pari a circa 5,5 miliardi euro, incide per una quota del 10,5% sul totale nazionale”.
esportazioni agroalimentari dal Veneto verso la Cina: valore (euro). Anni 2011:2013(*) |
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Sottosezione |
gruppo |
2011 |
2012 |
2013 |
prodotti alimentari, bevande e tabacco |
altri prodotti alimentari |
363.513 |
492.017 |
757.549 |
Bevande |
9.909.989 |
11.591.168 |
14.479.134 |
Carne lavorata |
1.774.752 |
2.253.481 |
1.798.074 |
Frutta e ortaggi lavorati e conservati |
113.861 |
121.319 |
227.811 |
Granaglie, amidi e di prodotti amidacei |
108.766 |
142.015 |
215.360 |
Oli e grassi vegetali e animali |
265.695 |
636.539 |
27.823 |
Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati |
|
28.118 |
1.213 |
Prodotti da forno e farinacei |
2.742.684 |
4.043.480 |
5.803.595 |
Prodotti delle industrie lattiero-casearie |
397.033 |
1.561.984 |
1.376.631 |
Prodotti per l´alimentazione degli animali |
6.196 |
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Totale |
15.682.489 |
20.870.121 |
24.687.190 |
prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca |
animali vivi e prodotti di origine animale |
4.281.239 |
6.331.385 |
9.315.550 |
Legno grezzo |
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51.262 |
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Pesci ed altri prodotti della pesca |
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26.438 |
Piante vive |
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157.581 |
Prodotti di colture agricole non permanenti |
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3.000 |
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Prodotti di colture permanenti |
1.345.249 |
250.905 |
2.517.271 |
Prodotti vegetali di bosco non legnosi |
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5.084 |
53.209 |
Totale |
5.626.488 |
6.641.636 |
12.070.049 |
Totale complessivo |
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21.308.977 |
27.511.757 |
36.757.239 |
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esportazioni agroalimentari complessive dal Veneto: valore (euro). Anni 2011:2013(*) |
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Sottosezione |
gruppo |
2011 |
2012 |
2013 |
prodotti alimentari, bevande e tabacco |
altri prodotti alimentari |
475.655.481 |
519.618.357 |
534.155.022 |
Bevande |
1.491.166.526 |
1.627.344.405 |
1.797.190.827 |
Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne |
408.471.412 |
444.375.862 |
465.647.739 |
Frutta e ortaggi lavorati e conservati |
181.300.006 |
205.170.469 |
211.091.471 |
Granaglie, amidi e di prodotti amidacei |
161.076.639 |
157.236.412 |
135.201.850 |
Oli e grassi vegetali e animali |
95.426.950 |
139.251.814 |
193.466.524 |
Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati |
47.116.389 |
47.512.766 |
49.311.830 |
Prodotti da forno e farinacei |
402.229.676 |
446.384.110 |
486.318.560 |
Prodotti delle industrie lattiero-casearie |
262.747.879 |
275.391.776 |
290.647.912 |
Prodotti per l´alimentazione degli animali |
121.750.006 |
136.509.831 |
151.975.011 |
Tabacco |
1.333.509 |
2.257.890 |
926.383 |
Totale |
3.648.274.473 |
4.001.053.692 |
4.315.933.129 |
prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca |
animali vivi e prodotti di origine animale |
22.890.812 |
24.160.528 |
24.916.058 |
Legno grezzo |
3.728.255 |
3.838.717 |
4.675.495 |
Pesci ed altri prodotti della pesca; prodotti dell´acquacoltura |
50.316.792 |
39.234.259 |
48.721.598 |
Piante forestali e altri prodotti della silvicoltura |
180.596 |
406.585 |
379.649 |
Piante vive |
17.480.505 |
16.742.127 |
19.135.518 |
Prodotti di colture agricole non permanenti |
451.075.928 |
423.529.722 |
393.474.117 |
Prodotti di colture permanenti |
272.112.062 |
311.540.895 |
308.748.417 |
Prodotti vegetali di bosco non legnosi |
1.348.521 |
976.492 |
794.354 |
Totale |
819.133.471 |
820.429.325 |
800.845.206 |
Totale complessivo |
|
4.467.407.944 |
4.821.483.017 |
5.116.778.335 | |
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PUGLIA: APPROVATO UN PSR INNOVATIVO |
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"E’ il giorno più importante da quando sono Assessore alle Risorse Agroalimentari della mia Regione. E’ il giorno in cui l’agricoltura della mia terra accetta la sfida del futuro e lo fa con la forza di una condivisione unanime di associazioni di categoria, mondo della cooperazione e del sindacato. Il documento politico e quello di programmazione per i prossimi sette anni disegnano un Psr innovativo, audace, coraggioso. Una linea di intenti che sono certo avrà la forza di cambiare il passo della nostra agricoltura fino a renderla tra le migliori di tutta la nazione. Non siamo partiti da zero, anzi, va dato atto al mio predecessore Dario Stefano di aver fatto compiere alla nostra agricoltura un grande salto di qualità. Basi che oggi costruiscono una mappa che saprà condurci verso obiettivi importanti e di pieno sviluppo". Così l’Assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, nella conferenza stampa tenuta questo pomeriggio in Fiera del Levante all’interno della sala work-shop del Salone dell’Agroalimentare, alla presenza di Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri, Alleanza delle Cooperative, Uila-uil e Flai-cgil. "Voglio ringraziare tutto il partenariato economico e sociale per il lavoro fatto in comune in tutti questi mesi – ha detto poi Gabriele Pagliardini, direttore d’area del Servizio Rurale – Lavoro che ci ha consentito di varare un Psr 2014-2020 all’avanguardia rispetto ad altre regioni non solo per la condivisione ma anche per le linee strategiche di intervento che saranno in grado di dare impulso al settore agro-alimentare pugliese. Unanime il giudizio delle Organizzazioni Professionali, Sindacali e datoriali del mondo dell’Agricoltura pugliese che hanno espresso soddisfazione per il diretto coinvolgimento nella stesura del documento sul Psr 2014-2020. Un coinvolgimento che riconosce al partenariato un ruolo di rilievo anche nella fase attuativa del Psr. Tutti hanno sottolineato l’importanza di un documento che attua una sintesi fondamentale che influirà positivamente sule criticità del sistema agricolo pugliese. In particolare è stato posto l’accento sull’efficacia degli interventi – nell’attuale stato di perdurante crisi economica- in relazione all’innovazione, ai livelli occupazionali soprattutto per le giovani generazioni, all’inclusione sociale, ai processi di aggregazione sia d’impresa sia di filiera. La concertazione – è stato ribadito dal partenariato - ha permesso di avanzare proposte sul I e sul Ii pilastro che hanno posto un argine all’invadenza delle regioni del Nord, consentendo alla Puglia di mantenere un programma ambizioso capace di includere tutti gli ambiti attuativi. Il Psr 2014-2020 non mancherà di incidere positivamente, in una fase di perdurante crisi, – hanno evidenziato i rappresentanti delle associazioni - anche perché pone attenzione alla semplificazione burocratica e alla tutela e alle garanzie per gli agricoltori colpiti da calamità naturali". |
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AOSTA, INCONTRO INFORMATIVO PER L’ESPORTAZIONE DI PRODOTTI LATTIERO CASEARI |
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L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che giovedì 25 settembre 2014 alle ore 9.00, nella sala convegni del Vivaio Forestale di Quart (Ao), Località Torrent de Maillod 9, avrà luogo un incontro con le Associazioni di categoria e i produttori che operano nel settore lattiero caseario per un momento di informazione sulle modalità di iscrizione nelle liste per l´esportazione di prodotti nei paesi terzi. All’incontro, promosso dall’Assessorato, parteciperà Ettore Soria di Assolatte, Associazione nazionale che rappresenta le industrie italiane del settore. |
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AOSTA, INCONTRO INFORMATIVO PER L’ESPORTAZIONE DI PRODOTTI LATTIERO CASEARI |
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L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che giovedì 25 settembre 2014 alle ore 9.00, nella sala convegni del Vivaio Forestale di Quart (Ao), Località Torrent de Maillod 9, avrà luogo un incontro con le Associazioni di categoria e i produttori che operano nel settore lattiero caseario per un momento di informazione sulle modalità di iscrizione nelle liste per l´esportazione di prodotti nei paesi terzi. All’incontro, promosso dall’Assessorato, parteciperà Ettore Soria di Assolatte, Associazione nazionale che rappresenta le industrie italiane del settore. |
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AGROALIMENTARE: QUALI GLI EFFETTI DELLA PROTEZIONE DOP E IGP SUI PRODOTTI TOSCANI
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Firenze – Dop e Igp, ovvero denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta: sono le sigle del "marchio" europeo dei prodotti agroalimentari di qualità. La Toscana ne è particolarmente ricca con 26 fra Dop e Igp registrate e 20 riferite a produzioni esclusivamente o prevalentemente toscane. Ma quali sono gli effetti della "protezione" con il marchio giuridico concesso dall´Ue su queste produzioni? Sarà questo l´argomento del seminario che si terrà domani, 23 settembre, dalle 15 in poi al Polo delle Scienze sociali in via delle Pandette a Firenze. Al convegno porterà il saluto l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione Gianni Salvadori. Saranno poi illustrati i risultati della ricerca che la Regione Toscana ha affidato al Laboratorio di economia agricola, agroalimentare e rurale del Polo Universitario di Prato. In particolare saranno analizzati costi e benefici della protezione con Dop e Igp, illustrati i dati statistici relativi alle Dop e Igp della Toscana, ed esaminati gli approfondimenti su due casi di studio: il pecorino Dop Toscano e il fagiolo di Sorana Igp, ossia una produzione di larga diffusione come il pecorino e una di nicchia come il fagiolo di Sorana, coltivato nelle colline intorno a Pescia (Pt).sono previsti anche interventi dei rappresentanti dei Consorzi e delle Associazioni di tutela delel Dop e Igp della Toscana, che faranno un quadro della situzione, con riferimento alle caratteristiche delle imprese aderenti, all´evoluzione del mercato, e alle sue tendenze, alle ricadute positive e alle aventuali criticità connesse con le Dop e Igp, compresi gli aspetti che riguardano i consumatori, sia dal punto di vista della riconoscibilità che delle implicazioni sociali e ambientali. |
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TERRE D´OLTREPÒ: AZIENDA MODELLO, ESEMPIO D´EFFICIENZA |
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Broni/pv - "Un interlocutore importante nel panorama regionale, con cui vogliamo proseguire a dialogare. Si tratta della struttura cooperativa più importante di Lombardia, che ha una sua storia e una grande forza attuale". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, che oggi ha visitato la cooperativa agricola Terre d´Oltrepo di Broni (Pv). Novecento soci conferenti, 40 milioni di euro l´ultimo fatturato, 530 mila quintali di uva pigiata la scorsa vendemmia, Cantina Terre di Oltrepo, nata dalla fusione tra le cantine sociale di Broni e di Casteggio, realizza da sola il 53% del vino di tutto l´Oltrepo, ed è la prima cantina cooperativa di Lombardia. Fava ha incontrato ieri il direttore e consigliere delegato Livio Cagnoni e il presidente Antonio Mangiarotti. Riferimento Per Tutta La Viticoltura - "Sono venuto a visitare questa realtà per capire da vicino il modello che propone. Un modello positivo a cui guardare con attenzione, se i risultati sono quelli che si vedono sui mercati - ha sottolineato Fava - . Negli ultimi vent´anni hanno fatto importanti investimenti, sia per opera dei soci che grazie a Regione Lombardia, visto che hanno utilizzato al meglio le risorse del Psr, per creare un´azienda esempio di efficienza e funzionalità e punto di riferimento di tutta la viticoltura dell´Oltrepo e non solo". Un esempio di successo, dunque, "non l´unico, al quale guardare con attenzione in un´ottica di ristrutturazione del sistema vitivinicolo lombardo". |
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VALLI ALPINE BG/LC, UN PIANO DI RILANCIO
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Milano - "Quarantacinque Comuni fanno sistema con Regione Lombardia per pensare allo sviluppo del proprio territorio e per cogliere insieme nuove opportunità di crescita. Con il Piano territoriale d´area Valli alpine vogliamo valorizzare una parte importante di montagna lombarda, l´economia, la cultura e l´ambiente". 45 Comuni Coinvolti - Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che a Bergamo ha incontrato gli amministratori che aderiscono al Ptra Valli alpine: le Orobie bergamasche e l´Altopiano Valsassina. Il Piano è stato adottato lo scorso luglio dalla Giunta Regionale e coinvolge 41 Comuni della Provincia di Bergamo inclusi nelle Comunità Montane Valle Brembana e Valle Seriana e 4 appartenenti alla Comunità Montana Valsassina in provincia di Lecco. Obiettivo È Salvaguardare Territorio - L´obiettivo - ha proseguito Viviana Beccalossi - è quello di promuovere uno sviluppo economico sostenibile e compatibile con il territorio di queste valli, con politiche mirate a contrastare lo spopolamento, a salvaguardare le caratteristiche ambientali, a valorizzare l´agricoltura di montagna e la tipicità delle produzioni locali, a ridurre il gap infrastrutturale con i fondovalle, a valorizzare gli aspetti turistici e culturali". Due Osservazioni - Proprio pochi giorni fa, il 16 settembre, si è chiuso il periodo, previsto dalla legge, durante il quale chiunque ha avuto la possibilità di presentare osservazioni al fine di rendere il Piano, se possibile, ancora più efficace ed utile alla crescita e alla valorizzazione del territorio. A tutt´oggi sono arrivate 2 osservazioni il cui contenuto non modifica, ma anzi integra il Ptra. Aiuto A Piccoli Comuni Lombardi - "L´85% dei Comuni interessati - ha continuato Viviana Beccalossi - ha una popolazione inferiore a duemila abitanti e per la maggior parte è classificato nella fascia di più elevato svantaggio, secondi i criteri definiti da Regione Lombardia. Con il Ptra puntiamo ad aiutare queste realtà su diversi fronti: dalla semplificazione normativa alla valorizzazione del patrimonio storico, dalla promozione del turismo a percorsi infrastrutturali di collegamento con i grandi laghi lombardi, dalla valorizzazione delle filiere produttive locali alla promozione dell´efficienza energetica". Copertura Digitale Dei Rifugi Di Bergamo E Brescia - L´incontro è stato anche occasione per fare il punto sulle prime occasioni in cui testare la capacità del territorio di fare squadra. Il 29 ottobre, è fissato l´avvio della sperimentazione per il sostegno e la valorizzazione del sistema degli alpeggi e della connessa filiera agricola, di fondamentale importanza per la montagna lombarda. Entro la fine del mese, inoltre, è prevista la pubblicazione da parte dell´assessorato regionale all´Ambiente di una Manifestazione di interesse circa la copertura digitale dei rifugi in Provincia di Bergamo e Brescia. Ptra Valli Alpine A Breve In Consiglio Regionale - "Pensiamo - ha concluso Viviana Beccalossi - che siano possibilità su cui cominciare a ragionare non per campanili ma come area vasta, in attesa di arrivare nel corso dell´autunno ad approvare definitivamente il Ptra Valli Alpine in consiglio regionale". Elenco Comuni Coinvolti - Questi i Comuni che aderiscono al Ptra Valli Alpine assieme a Regione Lombardia, Province di Bergamo e Lecco, Comunità Montane Valle Brembana, Valle Seriana, Valsassina-valvarrone-val d´Esino e Riviera e Parco delle Orobie Bergamasche. Provincia di Bergamo: Algua, Ardesio, Averara, Aviatico, Branzi, Carona, Cassiglio, Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Cornalba, Costa Serina, Cusio, Fino del Monte, Foppolo, Gandellino, Gromo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de´ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Oltressenda Alta, Onore, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, Rovetta, Santa Brigida, Selvino, Serina, Songavazzo, Taleggio, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta. Provincia di Lecco: Barzio, Cassina Valsassina, Cremeno, Moggio. |
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AGRICOLTURA IN SARDEGNA, LEGITTIMO MANIFESTARE. ASSESSORATO NON SI SOTTRAE A CONFRONTO E ASCOLTO |
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Cagliari - "E´ legittimo che un movimento di operatori e imprenditori agricoli manifesti per far conoscere e propagandare le proprie idee. Le manifestazioni sono ritenute dalla Giunta contributi consueti e normali nelle democrazie evolute”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, in seguito all’incontro sull’ordine pubblico convocato questo pomeriggio in Prefettura a Cagliari. Preme però rimarcare che l’assessorato dell’Agricoltura non si è mai sottratto al confronto con i portatori di interesse né intende sottrarvisi in futuro, rispettando gli standard europei di reciproco affidamento e secondo le procedure amministrative codificate. In questo senso sono stati già convocati e gestiti diversi incontri con le organizzazioni di categoria agricola, le cooperative e i diversi portatori di interesse del settore. Contestualmente sono stati attivati nel territorio incontri finalizzati all´informazione e all´ascolto delle istanze del mondo delle campagne. Non vi è pertanto alcuna difficoltà ad ascoltare anche il Movimento pastori sardi, in un quadro di reciproco rispetto, secondo date da definirsi. |
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AGRICOLTURA: ASSESSORE SARDEGNA, DISPONIBILI A LAVORARE PER IL BENE DEL MONDO DELLE CAMPAGNE
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Cagliari – "Come abbiamo ribadito più volte in questi giorni, manifestare è un diritto e non saremo certamente noi a negarlo a nessuno". Così in una nota l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha ricordato la posizione della Regione sulla manifestazione indetta per oggi dal Movimento pastori sardi. "Da settimane è iniziata la fase di informazione e ascolto sui territori, dove abbiamo incontrato migliaia di operatori del mondo agropastorale – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – ci siamo confrontati sulla nuova Politica agricola comunitaria (Pac) 2014 – 2020, sul prossimo Programma di sviluppo rurale (Psr), ma anche sulla lotta alla Lingua blu e alla Peste suina africana". Temi molto cari al mondo delle campagne e che da mesi sono in cima all’agenda operativa dell’assessorato. "Da parte della Giunta e del presidente Pigliaru abbiamo proposto di fissare un incontro per il prossimo 27 settembre e ci è stato detto che era troppo tardi. Siamo sempre stati disponibili all’ascolto, anche il 10 luglio, quando il signor Felice Floris ha partecipato, come rappresentante della sua Organizzazione di produttori, a un incontro sul nuovo Psr. Poteva presentare proposte e suggerimenti, ma così non ha fatto. La disponibilità - conclude Falchi - per lavorare nell’interesse del mondo delle campagne c’è tutta ed è una disponibilità inserita in un clima di reciproca fiducia e di rispetto". |
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ATTIVO A MATERA SERVIZIO “MADE IN ITALY:ECCELLENZE IN DIGITALE’’
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Agroalimentare, con particolare riferimento al pane e all’olio extravergine d’oliva, e artigianato artistico sono i settori che la Camera di commercio di Matera sta valorizzando per favorire la digitalizzazione delle imprese , nell’ambito del progetto “ Made in Italy’’ promosso da Google in collaborazione con Unioncamere. Il progetto si prefigge di diffondere la cultura dell’innovazione digitale con un utilizzo avanzato di internet per promuovere il Made in Italy sui mercati, valorizzando lo scambio di competenze tre le piccole imprese e i giovani nella transizione alle moderne tecnologie informatiche. Due giovani borsiste lucane, di 24 e 28 anni, laureate rispettivamente in marketing e comunicazione d’impresa e in comunicazione pubblicitaria, sono state formate da Unioncamere e Google, con il compito di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione . La loro azione è affiancate da un tutor della Camera di commercio di Matera. L’iniziativa che rientra nella campagna e-skills for jobs dell’Unione europea, con il patrocinio del Ministero per lo sviluppo economico, vede impegnate le giovani digitalizzatrici nello svolgimento di attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese della provincia di Matera per favorire e accrescere la loro presenza sul web e favorire la conoscenza nel mondo delle eccellenze del made in Italy. “ L’attivazione del progetto Eccellenze in digitale –ha detto il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli- con l’apporto di due giovani professionalità contribuirà ad aiutare le nostre a imprese ad accrescere presenza, visibilità e competitività su internet. Tutto questo è importante per favorire l’export e l’affermazione del Made in Italy per superare, con una presenza in digitale più efficace, gli attuali gap infrastrutturali delle regioni del Mezzogiorno. Un impegno e un obiettivo che la Casa di tutti gli imprenditori intende portare avanti anche per valorizzare le produzioni di qualità che, soprattutto nell’agroalimentare e nel’artigianato artistico, si segnalano per l’eccellenza della filiera’’. |
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MILANO, PIAZZA CASTELLO DIVENTA IL PARADISO DEI MILANESI GOLOSI CON GELATO FESTIVAL 2014 QUATTRO GIORNI PER SCOPRIRE E ASSAPORARE I SEGRETI DEI MAESTRI GELATIERI TRA ASSAGGI E LABORATORI |
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Milano - In Piazza Castello quattro giorni per scoprire i segreti del più amato dei dessert, il Gelato. È stata presentata a Palazzo Marino dall’Assessore al Commercio, Attività produttive e Turismo Franco D’alfonso e dall’ideatore della manifestazione Gabriele Poli “Gelato Festival 2014", l’imperdibile appuntamento per tutti golosi milanesi e non in programma dal 25 al 28 settembre in Piazza Castello. “Una quattro giorni dedicata a uno dei simboli del gusto italiano apprezzato in tutto nel mondo come la pasta e la pizza: il gelato artigianale. Una specialità che sempre di più si sta affermando nel mercato mondiale grazie al lavoro dei nostri maestri gelatieri, capaci di unire tradizione artigiana, ricerca creatività e qualità delle materie prime". Cosi l’assessore Franco D’alfonso che prosegue:" Di questo e di molte altre eccellenze gastronomiche italiane Expo 2015 sarà la vetrina migliore e lo strumento per un’ulteriore valorizzazione, oltre che per una maggiore internazionalizzazione delle imprese che producono gelato, con sapienza e successo". Gelato Festival torna a Milano dopo un tour che ha visto protagonisti oltre 150 maestri gelatieri e altrettanti gusti in un percorso di quattordici tappe e oltre 10mila km in Italia ed Europa, rivoluzionando il modo di pensare il gelato e portando oltre confine uno dei simboli più tipici dell’Italian way of life. Molte le novità in questi quattro giorni a cominciare da Buontalenti, il laboratorio mobile di gelato artigianale più grande mai costruito e intitolato Bernardo Buontalenti in omaggio all’artista rinascimentale ritenuto l’ideatore del dolce freddo nella Firenze del 1559. Un vero e proprio laboratorio artigiano dove tutti i milanesi adulti e bambini potranno scoprire i segreti, i trucchi e migliori materie prime per creare una goloso gelato. Spazio anche alle formazione, con Imparare Facendo si rafforza la partnership con l’istituto Carlo Porta di Milano: saranno diverse decine gli studenti che avranno la possibilità di lavorare fianco a fianco con i migliori maestri gelatieri per apprendere arte e tecnica della produzione del gelato di qualità, come una volta si faceva nelle botteghe artigiane. Chiave d’accesso per Gelato Festival è la Gelato card che dà diritto a cinque assaggi e a un Gelato Cocktail. La card permette inoltre di seguire corsi di Gelatiere per un giorno e Gelato Show Cooking nell’Fb Village e di votare il gusto preferito imbucando la scheda nelle urne presenti alle casse: si otterrà un ulteriore assaggio extra. La card costa 12 euro, 10 euro per gli under 18 e può essere ricaricata: con 7 euro si ha diritto a cinque assaggi ulteriori. Per coloro che acquisteranno la card online prima dell’inizio della manifestazione è previsto uno sconto di 2 euro. Gelato Festival è ambasciatore del gelato italiano, in questo percorso ha al proprio fianco Expo 2015 e Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tutte le informazioni su www.Gelatofestival.it |
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NASCE IN LIGURIA IL MENU TIPICO CERTIFICATO |
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Genova. Diventa un marchio registrato la cucina ligure di qualità. Presto chi vorrà gustare le eccellenze gastronomiche preparate con prodotti locali di primissima qualità della potrà trovare in molti ristoranti e trattorie, alberghi della Liguria un menu tipico regionale certificato. Messo a punto con il sistema delle Camere di Commercio di Unioncamere Liguria e le associazioni di categoria, sulla base dell´esperienza fatta dai locali aderenti a Genova Gourmet, il progetto è in dirittura di arrivo. Lo hanno reso noto l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo e il presidente della Camera di Commercio di Genova e Unioncamere Paolo Odone, nel corso della presentazione della manifestazione "Agricoltura in Piazza" , in programma nel prossimo week end al Porto Antico di Genova. La Regione Liguria, su proposta di Barbagallo, ha approvato "Liguria Gourmet", il nuovo marchio che identificherà i ristoranti liguri con menu tipico regionale, un marchio della "filiera corta" che assicura tipicità, qualità e territorialità dei prodotti. L´iniziativa punta a valorizzare l´agroalimentare di Liguria ,i locali che esporranno il marchio si impegnano ad acquistare prodotti locali a "chilometro zero", compresa l´offerta di vini e di oli extravergini di Liguria e degli altri ingredienti alla base dei piatti della tradizione enogastronomica locale. "Liguria Gourmet" nasce dalla fcollaborazione tra Regione e il Sistema camerale, che hanno condiviso di estendere a livello regionale l´iniziativa "Genova Gourmet" della Camera di Commercio di Genova. Il protocollo d´intesa, che sarà sottoscritto prossimamente da Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Camere di Commercio di Genova, La Spezia, Savona e Imperia darà il via all´attuazione della "certificazione". L´amministrazione regionale con il Sistema camerale auspica – conclude l´Assessore Barbagallo - un´adesione volontaria a "Liguria Gourmet" per consolidare sempre più un´alleanza strategica tra il mondo agricolo e ittico della Liguria con il mondo della ristorazione regionale affinché attorno a questa nuova realtà si possano coagulare le risorse, le attività e i mezzi e diventare la nostra "bandiera" anche in occasione di Expo Milano 2015. |
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AGRICOLTURA: PRONTA A CONVOCARE MOVIMENTO PASTORI SARDI PER IL 27 SETTEMBRE
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Cagliari - A margine di un incontro pubblico sulle tematiche della nuova Politica agricola comunitaria (Pac) 2014-2020 e del prossimo Programma di sviluppo rurale (Psr), che si è tenuto questa mattina a Sanluri, l´assessore dell´Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha annunciato che intende convocare un incontro, per sabato 27 settembre, con una delegazione del Movimento pastori sardi. |
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LA VERSA: PRONTI A CONSIDERARE PIANO DI RILANCIO
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Santa Maria della Versa/pv - "Le Istituzioni non si occupano di trovare le soluzioni industriali, compito che spetta agli imprenditori. Mettiamo a disposizione le strutture di Regione Lombardia per finanziare o sostenere un processo di piano industriale che parta dall´azienda o da un soggetto esterno che si faccia avanti". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, dopo aver incontrato Alberto Dino Scarabelli e Giuliano Chiesa, rispettivamente presidente e vice presidente del Consiglio di amministrazione della cantina La Versa. Insieme a Fava erano presenti i consiglieri regionali Giuseppe Villani e Claudio Pedrazzini, oltre al direttore del Consorzio vini Oltrepo Pavese Emanuele Bottiroli. Tutti I Progetti In Campo - "Non abbiamo in questo momento la soluzione imprenditoriale e non ne sosteniamo nessuna in particolare - ha specificato l´assessore all´Agricoltura - . Per noi le proposte sul tavolo sono tutte valide: spetterà al Consiglio di amministrazione dell´azienda valutare quali progetti e con quali modalità portarli avanti. Gli impegni che ci siamo presi oggi saremo così in grado di mantenerli". Strumenti Regionali - "Il presupposto, dunque, è che il piano industriale sia elaborato da un imprenditore - ha concluso Fava -; noi le imprese possiamo solo aiutarle. Oltre al Piano di sviluppo rurale, che destina fondi per gli investimenti, abbiamo la possibilità di attingere a fondi per le aziende in crisi. Per questo verificherò con il collega assessore alle Attività Produttive Mario Melazzini, quali possibilità abbiamo per utilizzare i fondi destinati alle aziende in crisi. Il nostro obiettivo è tutelare anche gli agricoltori, oltre all´azienda e ai suoi lavoratori". " |
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DANNI CAUSATI DAI LUPI, ASSESSORE ABRUZZO SOLLECITA L’APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE SOLAZZI. |
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In relazione agli ultimi recenti episodi di predazione da parte di lupi a carico di allevamenti ovino-caprini riferiti dalla stampa sul territorio della regione Marche e, in particolare, nella provincia di Pesaro e Urbino, l’assessore regionale alla Caccia, Paola Giorgi, sollecita una accelerazione dell’approvazione della Proposta di legge n. 376 presentata il 25 novembre 2013 dal presidente della Assemblea legislativa della Regione Marche, Vittoriano Solazzi. L’assessore Giorgi, nel riconoscersi e nel condividere i contenuti della proposta, dichiara “incomprensibili e dannosi ulteriori ritardi”. La legge sulla “tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione”, stigmatizza l’assessore Giorgi, rappresenta un punto imprescindibile per la tutela del patrimonio zootecnico bovino, ovino-caprino ed equino soggetto agli attacchi di specie carnivore selvatiche, quali il lupo (Canis lupus) tutelate sia da direttive comunitarie, che da legge nazionale. “Se la presenza e la conservazione di queste specie rappresenta un elemento di eccellenza per la biodiversità e per il valore intrinseco culturale, scientifico e naturalistico, il costo sociale di questa tutela non può ricadere esclusivamente sugli allevatori e sulle attività agro-silvo pastorali che oggi hanno, nella regione Marche, un grande valore non solo socio-economico, ma anche per la salvaguardia del paesaggio rurale. Pertanto occorre approvare velocemente la proposta di legge presentata, senza ulteriori indugi o rinvii, in quanto solo così si potrà dare una concreta risposta agli allevatori. Con l’approvazione di questa legge si potrà investire sulla prevenzione (come i spazi protetti, recinzione, cani da guardiania e altro ancora), su forme assicurative riguardanti il risarcimento, sul monitoraggio e sulla comunicazione, in un percorso partecipato e di condivisione”. |
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PUGLIA: AGROALIMENTARE.COOP SOCIALI:L´INNOVAZIONE DIVENTA SOLIDALE |
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“Abbiamo voluto ospitare la presentazione delle esperienze del Consorzio Social Lab e delle iniziative intraprese dal Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia nel contesto del Salone dell’Agroalimentare della Fiera del Levante consapevoli dell’importanza che rivestono gli interventi a favore dell’inclusine sociale dei soggetti cosiddetti svantaggiati”. Così ha esordito l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni durante la conferenza stampa che si è tenuta il 19 settembre nello spazio incontri del Salone Agroalimentare della Fdl. “L’assessorato alle Risorse Agroalimentari – ha proseguito Nardoni – è attenta alle sollecitazioni che provengono dal mondo del disagio sociale e giovanile in relazione a nuove prospettive di integrazione, di rieducazione e di occupazione. Nel nuovo Psr abbiamo destinato risorse finanziarie importanti disponibili attraverso i Gal che avranno come tema principale dei loro interventi proprio l’inclusione sociale”. ”E’ una scelta – ha sottolineato Nardoni - dettata dalle esperienze molto lusinghiere riscontrate quando abbiamo coinvolto nelle attività di inclusione sociale le nostre Masserie Didattiche e quando abbiamo attivato il progetto degli Orti Verticali nella Casa Circondariale di Bari, modello che vorremmo replicare in altre carceri pugliesi. Stiamo provando anche a stendere la bozza di una legge sull’Agricoltura Sociale nella convinzione che l’agricoltura possa offrire sbocchi appaganti per i soggetti svantaggiati”. Di particolare interesse le testimonianze delDirettore Centro per la Giustizia Minorile Francesca Perrini e del Consigliere della Cooperativa Social Lab Michele Bulzis. “Il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia – ha detto Francesca Perrini - si occupa di soggetti di età compresa tra i 14 anni e i 25 anni, entrati nel circuito penale per commissione di reati in età minorile, nei confronti dei quali vengono organizzate diverse attività nell’ambito scolastico, della formazione professionale, animazione culturale, sportiva, teatrale e di avviamento al lavoro al fine di attivare processi di responsabilizzazione e maturazione. Negli ultimi anni ha intercettato, sempre più significativamente, il sistema economico e produttivo locale, per meglio orientare le esperienze laboratoriali attraverso innovative progettualità di possibile imprenditoria giovanile. Nello specifico le esperienze nel settore agroalimentare, hanno potuto confermare, nel tempo, che il contatto dei ragazzi con la terra, la possibilità di seguire un percorso di crescita e trasformazione, l’insegnare da dove provengono gli alimenti, l’educare ad una alimentazione sana, alla cultura del cibo e della terra, li riconcilia con i ritmi delle stagioni e delle loro produzioni e con una dimensione temporale più “ad uso umano”. In alcune esperienze, i ragazzi hanno imparato la cultura del riciclo, che in agricoltura ha la più convincente delle sue manifestazioni, con gli scarti che divengono compostaggio e quindi substrato fertile per nuove coltivazioni. Attraverso tali esperienze acquisiscono competenze che potrebbero essere spendibili in futuro, convertendole in una vera e propria attività lavorativa”. Ii Consorzio Social Lab – ha specificato Michele Bulzis - riunisce sette cooperative sociali, di tipo B, impegnate nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Principale obiettivo del Consorzio è di mettere in rete le attività già svolte dalla singole cooperative, per potenziare i servizi e le opportunità sul territorio. Social Lab si occupa della commercializzazione dei prodotti e dei servizi delle singole consorziate. Promuove e favorisce interventi di cooperazione e solidarietà sociale. Sostiene la ricerca scientifica sui temi della marginalità sociale, della devianza e criminalità minorile, della tossicodipendenza, del disagio psichico e della povertà. |
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