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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2014
BIOGAS, ASSESSORE MARCHE, IN MERITO ALLE SENTENZE DEL CONSIGLIO DI STATO: “NON TRATTANO LA VIA POSTUMA”.  
 
Ancona, 24 settembre 2014 - “Contrariamente a quanto si vuol fare intendere, le sentenze della Iv Sezione non trattano la questione della Via postuma, semplicemente perché non era oggetto delle controversie davanti al Consiglio di Stato. Gli argomenti riguardavano l’annullamento dell’autorizzazione energetica per la mancata acquisizione della Via nella fase istruttoria, a seguito dell’incostituzionalità della legge regionale 3/2012 che derogava all’obbligo sulla base della soglia dimensionale. Dal pronunciamento del Consiglio di Stato emerge, ancora una volta, l’enorme e complesso problema giuridico creato dal legislatore nazionale, che non si è uniformato alla legislazione comunitaria. La Regione Marche ha sempre operato nel rispetto delle norme nazionali, secondo i principi della trasparenza e della legalità”. Lo ribadisce l’assessore regionale all’Energia, Maura Malaspina, commentando le ultime decisioni del Consiglio di Stato, in merito agli impianti di Camerata Picena, Osimo e Corridonia, anche per il quale è stata confermata la sentenza del Tar Marche, di diniego dell’autorizzazione, sempre per la mancanza della Via in fase istruttoria. “Va chiarito, prima di ogni considerazione politica – continua l’assessore - che le sentenze della Iv Sezione ribadiscono la necessità dell’acquisizione della Via, non potendo escludere i progetti sulla base della soglia dimensionale (procedura invece ammessa dalla legge dello Stato che non si è adeguata alle norme europee). Questo nonostante che la fase amministrativa di autorizzazione degli impianti fosse iniziata quando ancora era in vigore la legge regionale 24/2011 (che prevedeva anch’essa le soglie dimensionali) e quindi potesse essere eccepita l’inapplicabilità della decisione della Corte costituzionale che si riferiva alla legge regionale 3/2012 e nonostante poi che aspetti dell’impatto ambientale fossero stati valutati durante l’istruttoria per il rilascio delle autorizzazioni. Tutto questo in punta di diritto. Resta la questione dell’inadeguato contesto normativo di riferimento sulle autorizzazioni che costringe la Regione a risolvere un problema di cui non è la causa. Non va ignorato, come si tende a fare, che altre Regioni hanno adottato norma analoghe alla 3/12, senza subire l’impugnativa da parte del Governo nazionale: in questi territori restano in vigore le stesse disposizioni dichiarate illegittime nelle Marche e dove un solo impianto di biomasse ha la stessa potenza di tutti gli impianti marchigiani. Per questo motivo siamo impegnati a coinvolgere le istituzioni nazionali perché si assumano le proprie responsabilità e indichino la strada da percorrere”.  
   
   
BOLZANO: 30 MILIONI DI EURO PER EDILIZIA ABITATIVA E ECONOMIA  
 
Bolzano, 24 settembre 2014 - Con ulteriori risorse pari a 30 milioni di euro saranno ridotti i tempi di attesa dei finanziamenti nei settori dell’economia e dell’edilizia abitativa. La Giunta provinciale ha approvato il 23 settembre la specifica delibera e ha ripartito i fondi provenienti dalla Regione nei relativi capitoli di assegnazione. Con un´iniezione di 30 milioni di euro la Giunta provinciale potenzia i mezzi finanziari a favore dell´economia e dell´edilizia abitativa. "Vogliamo utilizzare questi 30 milioni aggiuntivi per sostenere i Comuni sulle zone di espansione e per smaltire gli arretrati nella liquidazione di contributi e mutui agevolati. Sarà quindi potenziato il fondo di rotazione, in modo da ridurre i tempi di attesa delle imprese e dei privati", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher dopo la riunione di Giunta. Nel dettaglio, Kompatscher ha evidenziato che 10 milioni di euro saranno utilizzati per smaltire gli arretrati nel finanziamento di investimenti nel settore dell´agricoltura. "La fetta più importante, pari a 11 milioni di euro, viene invece conferita al fondo di rotazione per l´incentivazione delle attività economiche", ha aggiunto Kompatscher. In questo modo la Giunta accorcia i tempi di attesa sui mutui agevolati, favorisce gli investimenti e assicura un ulteriore slancio all´economia, essenziale di questi tempi. L´assessore all´edilizia abitativa Christian Tommasini ha ricordato che 5 milioni saranno destinati per finanziare i Comuni nell´acquisizione di aree edificabili, compresi gli oneri di urbanizzazione: "In tal modo potremo dare una risposta positiva a tutte le domande presentate fino a settembre dai Comuni per la realizzazione di zone di espansione, finanziando contributi per acquisto e costi di urbanizzazione", ha specificato Tommasini. Infine, 4 milioni confluiranno nel fondo di rotazione istituito per interventi di recupero e risanamento edilizio degli edifici, in modo da incentivare ulteriormente le ristrutturazioni di cubatura esistente.  
   
   
EDIFICI DI CULTO: INTESA TRA REGIONE FVG E AUTORITÀ RELIGIOSE  
 
Udine, 24 settembre 2014 - L´assessore ai lavori pubblici Mariagrazia Santoro ha firmato con le autorità religiose cattoliche della regione un protocollo di intesa che definisce le modalità di riparto dei contributi destinati ad interventi sugli edifici di culto. "E´ un traguardo importantissimo per l´ottimizzazione delle risorse - commenta Santoro - che consente di lavorare in sinergia per non sprecare alcun contributo. Questa intesa ristabilisce il luogo giusto delle decisioni e affida alle autorità religiose il compito di indicare gli interventi più urgenti e necessari". Il protocollo d´intesa recepisce le percentuali di riparto delle risorse disponibili tra le varie diocesi, stabilite per legge nella misura del 46% per l´Arcidiocesi di Udine, 26% per la Diocesi di Concordia - Pordenone e Vittorio Veneto, 13% per la Diocesi di Trieste e 12% per l´Arcidiocesi di Gorizia. Il restante 3% dei contributi disponibili spetta alle altre confessioni religiosi presenti sul territorio regionale. Per il 2014 le risorse ammontano a 1,3 milioni di euro, inseriti nell´assestamento di bilancio di luglio. Complessivamente verranno finanziate 13 domande di contributo per interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, messa in sicurezza, abbattimento barriere architettoniche, recupero di edifici e restauri conservativi di edifici di significativa rilevanza storico-culturale nonché paesaggistica (6 nella Diocesi di Concordia - Pordenone e Vittorio Veneto, 2 nella Diocesi di Trieste, 2 nell´Arcidiocesi di Gorizia e 2 in quella di Udine). Un accordo tra le confessioni minori ha stabilito di devolvere tutte le risorse ad esse destinate per il 2014 (39.000 euro) interamente alla comunità serbo-ortodossa, per un intervento di restauro nella chiesa di S. Spiridione a Trieste. "La Regione, tramite questo protocollo, si impegna anche a dare tutto il supporto tecnico e amministrativo necessario per giungere con celerità all´assegnazione dei contributi" aggiunge l´assessore Santoro, annunciando anche che "ci siamo impegnati ad apportare una modifica normativa nella prossima finanziaria per consentire alle autorità religiose di riutilizzare eventuali risparmi sui contributi già erogati, per realizzare altre opere, con un meccanismo simile a quello introdotto con la nuova legge 13/2014 per gli enti pubblici. In questo modo non sprechiamo denaro, né tempo per ulteriori procedure, ma diamo modo di lavorare subito e rimettere in circolo risorse preziose per l´economia".  
   
   
AST: MINISTRO GUIDI PRESIDE TAVOLO. NUOVA RIUNIONE IL 30 SETTEMBRE  
 
 Roma 24 settembre 2014 - “Apprezzo la disponibilità delle parti al confronto e alla ricerca di un accordo. Il Governo conferma l’impegno a individuare, nell’ambito delle norme vigenti, possibili soluzioni migliorative per i costi dell’energia che per Ast-thyssenkrupp rappresentano un problema importante”. Così il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi al termine della nuova tornata di incontri per la vertenza dello stabilimento siderurgico di Terni svoltasi oggi al Ministero. Il tavolo è stato riconvocato per martedì 30 settembre con l’obiettivo di proseguire il confronto su tutti i temi del piano industriale.  
   
   
NASCE AITA: ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE CINISELLO  
 
Balsamo, 24 settembre 2014 - Si è costituita, martedì settembre 2014, su spinta di Ucimu-sistemi Per Produrre, l´associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie, Aita - Associazione Italiana Tecnologie Additive, associazione con carattere scientifico, culturale, divulgativo. In particolare, Aita mira a approfondire temi legati alla produzione con tecnologie additive basati su aggregazione di materiale a partire da polveri di leghe metalliche. Sono già numerose le richieste avanzate per entrare a far parte della nuova associazione cui possono aderire industrie, istituti universitari e operatori del settore che intendono confrontarsi sul tema delle tecnologie additive e verificare le nuove opportunità di sviluppo e business offerte ai comparti del manifatturiero. Aita verrà presentata in anteprima, nell’ambito della rassegna convegnistica Quality Bridge di 29.Bi-mu/sfortec, in occasione del convegno “Stampa 3D: opportunità ed applicazioni nel manifatturiero meccanico”, che si terrà mercoledì 1 ottobre 2014, alle ore 10.00, presso la Sala Scorpio del Centro Congressi di fieramilano Rho. Presidente della Associazione culturale Aita, costituita oggi, martedì 22 settembre 2014, avanti al notaio, è Luigi Galdabini, già presidente Ucimu-sistemi Per Produrre e titolare della Cesare Galdabini Spa, consiglieri sono Fabrizio Rosa, presidente Rosa Sistemi Spa, e Vito Chinellato, direttore generale Eos Srl.  
   
   
LAZIO: IL PIANO PER SOSTENERE LE IMPRESE CHE VENDONO ALL´ESTERO: ECCO I BANDI LA REGIONE METTE A DISPOSIZIONE RISORSE PER FAR CRESCERE LE IMPRESE NEL MONDO PUNTANDO SU DIECI SETTORI STRATEGICI. IL PIANO NON SI FERMA QUI: SARANNO STANZIATI 50 MILIONI IN 5 ANNI  
 

 Roma, 24 settembre 2014 - Grande successo per i bandi con cui la Regione favorisce l’internazionalizzazione delle imprese. In circa una settimana sono già 950 le aziende che hanno risposto, è il segno che si sta andando nella direzione giusta. Aumentare le esportazioni e far crescere le imprese nel mondo. Oggi le esportazioni regionali incidono sul totale nazionale solo per il 4,7%. Secondo la Banca d`Italia solo il 15% delle imprese del Lazio opera sui mercati esteri. È proprio per questo che la Regione ha messo a disposizione le risorse, per ripartire e far crescere le imprese putando su dieci settori strategici: aerospazio, agroalimentare, arredo-design, automotive, bioscienze, economia del mare, Ict, industria culturale, restauro e moda. Le risorse a disposizione sono 7,2 milioni di euro: di queste, 5 milioni sono stati stanziati direttamente dalla Regione e 2,2 milioni saranno erogati in accordo con il sistema delle Camere di Commercio e delle associazioni di categoria. La Regione continua a sostenere le imprese anche nei prossimi anni. Il piano per favorire l’internazionalizzazione e la crescita delle imprese non si ferma qui: la Regione metterà a disposizione 50 milioni di euro in cinque anni, divisi tra risorse regionali e fondi europei. “È un successo straordinario: un anno fa il Lazio aveva zero centesimi su questa importante voce di sostegno alle imprese” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti. “Con questi bandi inauguriamole azioni che intendiamo mettere in piedi. Anche se nel 2014 i settori farmaceutico, dello spazio, della chimica e dell’agroalimentare mostrano tendenze positive, il complesso non è in crescita. Dobbiamo ripartire e vogliamo farlo con un piano di investimenti a lungo termine”- lo ha detto Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico attività produttive. Se vuoi avere le informazioni sui bandi e su come partecipare clicca qui http://www.Laziointernational.it/news/al_via_due_bandi_
per_l_internazionalizzazione_delle_imprese_del_lazio-1591/

 

 
   
   
L’ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE: BILANCIO DEL II TRIMESTRE E PREVISIONI PER L’ULTIMA PARTE DELL’ANNO.  
 
Torino, 24 settembre 2014 - Lo scorso 22 settembre 2014, Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato, sono intervenuti la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Sarah Bovini, che ha analizzato i risultati della performance congiunturale del periodo aprile-giugno 2014, e il responsabile dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte Luca Pignatelli, che ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel Iii e Iv trimestre 2014. A commento dei dati illustrati da Unioncamere Piemonte e Confindustria, sono poi intervenuti Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, e Giovanni Forestiero, regional manager Nord Ovest Unicredit. Ha chiuso i lavori il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello. Le indagini presentate da Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte mostrano come nel Piemonte la ripresa resti incerti ed esposta a rischi di involuzione. La buona performance della produzione industriale registrata dall’indagine di Unioncamere Piemonte nel Ii trimestre 2014 non trova immediata conferma nelle previsioni di Confindustria Piemonte per i trimestri successivi, che risentono di un clima di fiducia ancora molto fragile e fortemente condizionato da un difficile contesto economico globale. “La produzione industriale della nostra regione è cresciuta nel periodo di rilevazione (Ii trimestre), così come gli ordinativi e il fatturato. I dati ci dicono che uscire dalla crisi è possibile, anche grazie all´impegno sinergico delle istituzioni a supporto delle realtà produttiva. Anche e soprattutto nei periodi più critici, infatti, i nostri imprenditori hanno potuto contare sul sostegno all’internazionalizzazione, così come su politiche per la valorizzazione e la tutela delle produzioni: strumenti, questi, messi a disposizione dal Sistema camerale e che, con le riforme in atto, rischiano di venir meno proprio in un momento così delicato per le imprese del nostro territorio” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. “I dati dell’indagine raffreddano i segnali di ripresa emersi prima dell’estate - commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato -. I principali indicatori restano attestati su valori negativi, a conferma delle incertezze e precarietà della attuale fase congiunturale. La tenuta dell’export ribadisce la forte dicotomia tra aziende legate alla domanda interna (fortemente pessimiste) e imprese ben posizionate sui mercati esteri (ottimiste nel breve periodo). L’indebolimento di alcuni tra i nostri principali mercati costituisce dunque un motivo di forte preoccupazione per le nostre imprese; le tensioni geopolitiche (crisi ucraina, Medio Oriente) determineranno inevitabilmente spinte protezionistiche, penalizzando soprattutto alcuni settori del made in Italy. Il dato complessivo risente della perdurante, grave crisi dell’edilizia e del suo indotto, mentre sia la metalmeccanica che gli altri settori manifatturieri esprimono previsioni cautamente favorevoli.” "La produzione industriale di luglio, in calo dopo il rimbalzo di giugno, appare molto correlata all´andamento della domanda domestica per consumi e per investimenti. - dichiara Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo -. Lo spaccato per settore di attività economica resta molto differenziato, ma indubbiamente pesano le crisi strutturali in alcuni comparti. La nostra Banca è consapevole del momento difficile, ma occorre arginare quel clima di sfiducia che già sta facendo molti danni, a partire dall’ulteriore diminuzione della domanda di credito. Intesa Sanpaolo nei primi mesi dell’anno ha erogato 20 miliardi di euro a medio-lungo termine. In questi giorni ha avviato la prima adesione al programma Bce: questo ci consentirà di affrancarci in larga misura dallo spread del Btp con il Bund e di offrire condizioni più vantaggiose alle nostre aziende, sostenendo la ripresa degli investimenti e il conseguente rilancio dell’economia". “Nonostante le difficoltà congiunturali - ha sottolineato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit - i numeri esaminati oggi, soprattutto per l’export, danno comunque il quadro di una Regione che rimane saldamente tra le aree più sviluppate del Paese e dispone di risorse per molti aspetti distintive che la pongono al centro delle prospettive di rilancio della crescita del Paese. Unicredit sta facendo e continuerà a fare la sua parte. Già nei primi mesi di quest’anno c’è stata una notevole ripresa delle erogazioni di prestiti a medio lungo termine e leasing per investimenti alle aziende piemontesi e anche di mutui casa alle famiglie. Ad oggi le prime si incrementano di oltre il 55% sull’anno precedente, i secondi sono cresciuti rispetto al 2013 di 2,6 volte (+160%). Grazie alla maggiore liquidità a disposizione, visti anche i provvedimenti della T-ltro, i prezzi dei finanziamenti per le imprese sono in riduzione e, per i privati, vi sono tassi storicamente ai minimi (agevole trovare mutui sotto al 3% di tasso ‘finito’). Come Unicredit abbiamo ottenuto l´assegnazione di 7,750 miliardi di euro per l´Italia all´asta T-ltro della Bce del mese di settembre. L´importo sarà destinato proprio a realizzare strumenti di finanziamento a favore delle imprese e delle famiglie e per stimolare le migliori condizioni di crescita e di sviluppo sul mercato italiano e sicuramente il Piemonte avrà la sua importante quota”. Ii Trimestre 2014: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte La produzione industriale piemontese cresce del 4,2% nel Ii trimestre 2014 La fase di espansione del sistema manifatturiero piemontese, trainata dai mezzi di trasporto, prosegue anche nel Ii trimestre 2014, che registra una variazione tendenziale grezza della produzione industriale pari a +4,2%, allungando la serie di risultati positivi a quattro trimestri consecutivi. La buona dinamica del tessuto manifatturiero regionale trova conferma anche nei risultati positivi registrati dagli altri indicatori congiunturali. Per il secondo trimestre consecutivo, gli ordinativi interni registrano un lieve incremento (+0,4% rispetto al periodo aprile-giugno 2013), mentre gli ordinativi esteri rilevano un aumento più sostenuto (+3,7%). Buono anche l’andamento del fatturato: le imprese manifatturiere piemontesi registrano un incremento tendenziale medio dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, che scende lievemente (+0,9%) se si considera solo la componente estera. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 171ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di luglio 2014 con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2014, e ha coinvolto 1.223 imprese industriali piemontesi. L’aumento della produzione industriale non ha riguardato tutti i settori di attività economica. Le industrie dei mezzi di trasporto manifestano, per il secondo trimestre consecutivo, la perfomance migliore, registrando una variazione del +28,0%. Convincenti anche i risultati delle industrie meccaniche (+3,0%) e di quelle chimiche e delle materie plastiche (+2,2%). Positive, sebbene più contenute, le variazioni registrate dalle industrie dei metalli (+1,8%), da quelle alimentari (+1,3%) e dal tessile-abbigliamento (+0,6%). Risulta in contrazione, invece, l’output prodotto dalle industrie elettriche (-0,4%) e da quelle del legno e del mobile (-4,5%). A livello territoriale, l’andamento è disomogeneo: alla performance brillante del tessuto manifatturiero della provincia di Torino (+7,6%), si accompagnano i risultati positivi di Cuneo e Novara, che vedono aumentare i rispettivi livelli produttivi del +2,9% e del +2,7%, del Verbano Cusio Ossola (+1,5%) e di Alessandria (+1,2%). L’output prodotto in provincia di Asti è aumentato dello 0,6% e quello di Vercelli è risultato sostanzialmente stazionario (+0,3%), mentre la provincia di Biella si è caratterizzata per la performance meno brillante, registrando una variazione della produzione industriale del -0,1%. Iii e Iv Trimestre 2014: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte Dopo un terzo trimestre di transizione che aveva fatto registrare indicatori sostanzialmente allineati a quelli del trimestre precedente, l’ultimo trimestre del 2014 segna una battuta d’arresto, rinviando le speranze di ripresa ai mesi successivi. La consueta indagine previsionale trimestrale, realizzata da Confindustria Piemonte su un campione di circa 1.000 aziende associate del comparto manifatturiero e 250 dei servizi, rileva infatti un certo peggioramento del clima di fiducia. Nel dettaglio, il 20,2 % delle imprese manifatturiere si attende, per il prossimo trimestre, un aumento della produzione, a fronte del 22,9% che ne prevede la diminuzione: il saldo è leggermente negativo (-2,7%), a fronte del -3,4% di giugno. Più sensibile il calo del saldo riferito agli ordinativi totali, che passa dal -3,1% di giugno al -9,5%. Non muta di segno la divergenza, già osservata negli scorsi trimestri, tra imprese con meno di 50 dipendenti (pessimiste) e quelle con più di 50 addetti (ottimiste). Rimangono favorevoli le attese sull’export, anche se il saldo si indebolisce lievemente passando da +9,5% a + 6,9%. In questo trimestre, le aziende maggiormente ottimiste sulle previsioni export sono quelle che esportano una quota più elevata del fatturato. Si indeboliscono lievemente le previsioni di investimento. Quasi invariato il tasso di utilizzo della capacità produttiva, che passa da 70,5% a 69,7%. Stabile anche la composizione del carnet ordini. Il 24,4% delle aziende ha ordini per meno di un mese; il 49,7% ha lavoro garantito per 1-3 mesi, il 14,9% per 3-6 mesi, il restante 11% per oltre 6 mesi. Rimangono negative le prospettive occupazionali: l’8% delle imprese prevede un aumento della propria forza lavoro, a fronte del 12,9% che ne prevede la diminuzione, con un saldo pari a -4,9% (contro il -1,9% di giugno). Aumenta lievemente il ricorso alla Cig (dal 23,8% di giugno a 26,3%). Non si accorciano i tempi di pagamento, che rimangono intorno ai 93 giorni (146 i pagamenti della Pa), mentre oltre la metà delle imprese del campione (53,9%) segnala ritardi negli incassi. Un’analisi più puntuale dei dati a livello settoriale non evidenzia, salvo alcune eccezioni, discontinuità rispetto al trend del trimestre precedente. Nella maggior parte dei settori, i principali indicatori sono infatti allineati a quelli di giugno. Nel settore alimentare, la maggioranza delle imprese si attende un andamento favorevole; stagionalità positive contribuiscono a fare salire a livelli elevati i saldi ottimisti-pessimisti. Nel settore chimico, il trend è di stabilità, come nei mesi scorsi, con oscillazioni poco marcate dei saldi. Analoga situazione caratterizza il comparto della gomma plastica. Nel comparto tessile-abbigliamento, le previsioni sono favorevoli, al contrario dei precedenti trimestri; le stagionalità in questo caso non sembrano giocare un ruolo determinante. Anche nel comparto delle industrie varie (gioielli, giocattoli, articoli sportivi, etc.) prevale un quadro di sostanziale stabilità di produzione e ordini. Non si attenua la crisi strutturale dell’edilizia e del suo indotto (materiale da costruzione, impiantisti). Nell’ampio comparto metalmeccanico, le previsioni sono complessivamente improntate alla stabilità di produzione e ordini. Il saldo riferito ai livelli produttivi (+1,3%) non si allontana dai valori di giugno (+4,8%) e marzo (+3,4%). Il dato medio riflette tuttavia situazioni diverse tra i differenti comparti. Bene la meccanica strumentale, l’automotive e soprattutto l’aerospazio (che presenta i saldi in assoluto più positivi tra i settori manifatturieri); male invece metallurgia e industria elettrica-elettronica. Stabile infine il comparto dei prodotti in metallo, come nei mesi scorsi. A livello territoriale, le differenze tra le diverse aree sono marcate. Prosegue il buon momento della provincia di Alessandria. Nel caso di Biella, le previsioni delle imprese si rafforzano: il saldo sui livelli produttivi ritorna superiore a zero. Ad Asti il clima di fiducia rimane improntato a una sostanziale stabilità: negli ultimi trimestri i saldi ottimisti-pessimisti non si sono allontanati molto dal punto di equilibrio. Nel Canavese, il clima di fiducia appare meno positivo rispetto ai mesi scorsi: il saldo sui livelli produttivi cala di oltre 10 punti. Cuneo rimane una delle aree maggiormente colpite dalla crisi. Gli indicatori sono improntati al pessimismo senza variazioni significative rispetto ai mesi scorsi. Nell’area del Verbano, dalle valutazioni delle imprese emerge un quadro di sostanziale stabilità, con saldi di poco negativi, come a giugno. A Vercelli, come nei mesi scorsi, emerge un quadro non positivo, con attese di ulteriore riduzione dei livelli di attività. Infine, a Torino, si registra un indebolimento del clima di fiducia; il saldo riferito ai livelli produttivi peggiora di circa 7 punti rispetto a giugno, ritornando su valori negativi; più marcato è il peggioramento delle attese sugli ordini. Nel settore dei servizi (circa 250 risposte) il clima di fiducia è complessivamente più positivo rispetto al manifatturiero. Anche in questo comparto, tuttavia, l’indagine di settembre registra un certo peggioramento degli indicatori: nulla di drammatico, ma segnali di debolezza che allontanano le speranza di ripresa. Il saldo riferito ai livelli di livelli di attività rimane sostanzialmente attestato sui livelli di giugno (+3,9% contro +5,7%); l’indicatore sugli ordini peggiora invece di circa sei punti, ritornando al di sotto del punto di equilibrio (da +4,5% a -2,3%). Il saldo sulle previsioni occupazionali peggiora lievemente ma rimane positivo (da +4,5% a +0,8%). Sale di poco il ricorso alla Cig (dal 10,8 al 13,2% delle imprese) che rimane comunque contenuto. Rimangono problematici gli indicatori sulla situazione finanziaria e di liquidità. Peggiora ancora la redditività, con un saldo pari a -13,6%; il 59,4 % delle aziende segnala ritardi negli incassi. Non si riducono i tempi di pagamento: 80 giorni in complesso, 147 giorni per i pagamenti della pubblica amministrazione. La Pa assorbe circa il 13% del fatturato del comparto dei servizi; con essa ha rapporti il 45% delle aziende. Nessun segnale di accelerazione degli investimenti: solo il 18,8% delle aziende ha in programma investimenti significativi (erano il 19,7% dello scorso trimestre), mentre il 44,1% prevede di effettuare interventi di sostituzione (erano il 47,8% a dicembre). Non varia la composizione del carnet ordini: il 17% delle imprese ha lavoro garantito per meno di un mese, il 32% per un periodo tra 1 e 3 mesi, il 17% da 3 a 6 mesi, il 16% da 6 mesi a un anno e il 17% per oltre un anno. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva rimane superiore all’80% (82,4%, era 84% a giugno).  
   
   
ILVA: MINISTRO GUIDI INCONTRA ARCELOR MITTAL E MARCEGAGLIA  
 
Roma, 24 settembre 2014 - Il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha incontrato ieri i vertici del gruppo Arcelor Mittal e del gruppo Marcegaglia con i quali ha esaminato lo stato delle trattative in corso riguardanti lo stabilimento Ilva di Taranto. Il Ministro, insieme al commissario dell’Ilva Piero Gnudi, ha ricevuto il ceo di Arcelor Mittal Europe, Aditya Mittal, gli amministratori delegati della Marcegaglia, Emma e Antonio Marcegaglia ed i rappresentanti di Jp Morgan. L’incontro è stato approfondito e cordiale.  
   
   
WORKSHOP IL BREVETTO: UNO STRUMENTO PER CONOSCERE E CRESCERE  
 
Trieste, 24 settembre 2014 - Come si misura il valore economico di un brevetto? L’informazione brevettuale può aiutare le imprese nei loro percorsi di sviluppo? Sono alcune delle domande alle quali risponderà il Workshop “Il brevetto: uno strumento per conoscere e crescere”, che si terrà giovedì 25 settembre 2014 presso il Magazzino delle Idee di Trieste (Corso Cavour n. 2). L’evento è organizzato da Area Science Park in collaborazione con l’Aidb - Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali, il Cer - Coordinamento degli Enti di Ricerca del Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste, ed è rivolto a imprenditori, ricercatori e personale della Pubblica Amministrazione. Diversi esperti parleranno di tematiche quali la documentazione brevettuale a supporto di strategie di sviluppo per le imprese e la ricerca, la gestione della proprietà intellettuale nei progetti di ricerca di Horizon 2020, la misurazione del valore economico di un brevetto e il ruolo dell’informazione brevettuale nel trasferimento tecnologico. Interverrà l’Assessore alle politiche del lavoro della Provincia di Trieste, Adele Pino, il Direttore Generale di Area Science Park, Stefano Casaleggi, e il Presidente di Aidb, Alessandro Piras; le conclusioni saranno di Ketty Segatti, Direttore Servizio istruzione, diritto allo studio, alta formazione e ricerca della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nell´ambito della Giornata, avrà luogo alle ore 12.30 la Cerimonia di premiazione della X Edizione del Premio di Laurea / Dottorato Bernardo Nobile per la documentazione brevettuale, con testimonianze da parte di alcuni vincitori delle edizioni passate del Premio. Qui il programma della giornata: http://goo.Gl/f78vs5  L’evento è gratuito. Iscrizioni online su www.Area.trieste.it/premionobile    
   
   
ELETTRA SINCROTRONE: FVG, DA NUOVO CDA STRATEGIA PER IL FUTURO  
 
Trieste, 24 settembre 2014 - "L´insediamento del nuovo consiglio di amministrazione di Elettra Sincrotrone Trieste - ha affermato l´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni - è un momento importante che traccia un percorso strategico significativo per il futuro". "La Regione - ha aggiunto - tiene molto al consolidamento dell´eccellenza di un ente noto per la rilevanza dei risultati ottenuti con la propria ricerca scientifica". "Puntiamo - ha quindi evidenziato l´assessore - ad ottenere che questo patrimonio non resti esclusivo retaggio del mondo-ricerca ma, al contrario, sia reso disponibile alla grande reta industriale europea". Peroni ha spiegato che "così facendo, da importante socio e finanziatore qual è, la Regione candiderà Elettra Sincrotrone ad essere ancora più forte e robusta, rafforzandola nell´ottica di sfide future che dovranno giustificare, soprattutto agli occhi dei sempre più attenti esami governativi, la nostra presenza all´interno della società partecipata".  
   
   
10 EURO: FVG, OPEN DAY BANCA D´ITALIA AIUTA A PROMUOVERE UE  
 
Trieste, 24 settembre 2014 - "L´open Day alla Banca d´Italia è un´occasione importante per diffondere tra i giovani delle scuole l´importanza della lotta alla contraffazione e ad ogni forma di illegalità ma, ha affermato l´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni, presenziando alla presentazione della nuova banconota da 10 euro nella sede di Trieste della banca centrale italiana - è anche un´opportunità per trasmettere un rinnovato sentimento di europeismo, di fiducia nei confronti di un´Unione che vive momenti difficili e che ha bisogno di riacquisire credibilità e identificazione da parte delle nuove generazioni". "L´incompiutezza di un´Europa unita - ha aggiunto Peroni, accolto dal vicepresidente dell´istituto bancario, Ciro Schioppa - che appare ancora vincolata ad una politica troppo poco coraggiosa e scarsamente riconducibile ai principi dei padri ispiratori, può e deve utilizzare l´euro come uno strumento fondamentale per migliorare l´integrazione e ridare, soprattutto ai giovani, quell´entusiasmo europeista spesso smarrito". "Per rivitalizzare la coscienza europea - ha suggerito l´assessore - serve coltivare meglio l´Europa a livello istituzionale". "Fortunatamente - ha concluso Peroni - l´esito del referendum in Scozia ha premiato l´unità, anche se la sostanziale parità di preferenze deve indurre a lavorare presto e bene sulle criticità per evitare che in futuro non lontano il risultato possa essere ben diverso".  
   
   
COSTITUITO UFFICIALMENTE A PALAZZO CISTERNA IL CLUSTER LEGNO PIEMONTE: PROMUOVERA’ LA FILIERA FORESTA- LEGNO PIEMONTESE  
 
Torino, 24 settembre 2014 - Decolla il progetto del “Cluster Legno Piemonte”, promosso dalla Provincia di Torino, dall’Environment Park e dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e presentato in anteprima nell’autunno 2013 a Milano, in occasione della fiera Made Expo. Ieri nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, i partner dell’iniziativa hanno ufficializzato la loro adesione, sottoscrivendo il Protocollo d’intesa tra i soggetti che danno vita al Cluster. A nome della Provincia di Torino ha firmato il Protocollo l’Assessore all’Agricoltura e Montagna, Marco Balagna. I partner del Cluster Legno Piemonte si impegnano a promuovere un sistema territoriale attivo e dinamico nel settore delle costruzioni in legno e dell’arredo, perseguendo alcuni obiettivi strategici: sinergia territoriale tra istituzioni, istituti di ricerca, organizzazioni imprenditoriali ed aziende - supporto diretto alle aziende per valorizzare l’eccellenza e la visibilità del prodotto e dell’intero sistema - percorsi di formazione e aggiornamento professionale, internazionalizzazione e strategie di impresa - rafforzamento della presenza delle aziende piemontesi nel settore della costruzione in legno - promozione dell’innovazione attraverso la cooperazione - sostegno della filiera legno, anche attraverso la promozione di reti d’impresa. Il Cluster Legno Piemonte prosegue un’azione di valorizzazione delle risorse forestali del territorio, che la Provincia di Torino ha avviato nel 2002 con la manifestazione fieristica ‘Bosco e Territorio’ ed ha proseguito con il progetto europeo transfrontaliero ‘Bois-lab’, nel corso del quale si è costruita una solida alleanza tra le diverse professionalità operanti nel comparto foresta-legno. L’environment Park e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, hanno condiviso con la Provincia l’obiettivo di consolidare ed ampliare i risultati di questo lavoro alla scala regionale, promuovendo la costituzione del Cluster e mettendo a disposizione del progetto le proprie competenze maturate nella promozione dell’innovazione nelle aziende con Polight - Polo di Innovazione Edilizia Sostenibile e Idrogeno di Environment Park e nella formazione universitaria con Woodlab, progetto formativo del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico. Le finalità del Cluster sono coerenti con gli obiettivi che la Provincia ha perseguito negli ultimi tredici anni: valorizzare le professionalità e le potenzialità produttive della filiera foresta-legno-edilizia, unendo le forze di tutti gli attori che, con competenze e ruoli diversi, operano in Piemonte nel comparto foresta-legno-edilizia: Enti locali, imprese, proprietà forestale pubblica e privata, associazioni imprenditoriali, istituzioni del sistema della ricerca, formazione e dell’innovazione. L’idea sviluppata dagli attori pubblici e privati che sottoscriveranno il Protocollo d’intesa si ispira all’esperienza degli “Holzcluster” costituiti in altre regioni e nazioni alpine europee, come il Trentino-alto Adige e l’Austria. Attraverso un rafforzamento dei legami fra istituzioni, sistema di ricerca e di impresa, gli “Holzcluster” hanno generato sviluppo e innovazione della filiera legno, con positive ricadute sull’ambiente, determinando in alcuni casi un più ampio ricorso al legno regionale e un accorciamento delle filiere. Www.clusterlegnopiemonte.it    
   
   
REFERENDUM NEGOZI, ASSESSORE LOMBARDIA: NO A RIGIDITÀ GOVERNO  
 
Milano, 24 settembre 2014 - "Sono convinto che l´esito atteso di questa proposta referendaria sarà quello di porre, in maniera rilevante, il problema di una regolamentazione che è necessaria, ma che non può essere, né priva di paletti, come quella esistente, né piena di paletti troppo rigidi, come quella proposta dal Governo". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, nel corso del suo intervento, in Aula, riguardo alla delibera per indire un referendum per l´abrogazione della legge nazionale che ha liberalizzato gli orari di apertura dei negozi. Delibera Approvata - La delibera favorevole al referendum abrogativo, approvata oggi dal Consiglio regionale con 61 voti favorevoli e 7 contrari, porta così la Lombardia a fianco di Veneto, Umbria e Abruzzo, che hanno già approvato il provvedimento. A questo punto basta il sì di un altro Consiglio regionale per poter avviare l´indizione del referendum abrogativo, così come previsto dall´art. 75 della Costituzione. Segnale Al Governo - "La proposta di referendum - ha spiegato Parolini - lancerà un segnale chiaro al Governo e cioè che la legge in discussione in Parlamento non va bene. Il Consiglio regionale della Lombardia chiede dunque soluzioni flessibili, regolate dalle Regioni, che tengano conto delle differenze che vi sono nel nostro Paese". Società Democratica - "In una società democratica le soluzioni nascono da una composizione di interessi e di necessità, che, a volte, sono, almeno in parte, contrastanti - ha detto Parolini, aprendo il suo intervento -; in questo caso è evidente che le richieste dei consumatori di avere un´offerta la più ampia possibile, anche in termini di orari di apertura, si scontrano con quelle dei proprietari degli esercizi di piccole dimensioni che esprimono il desiderio di avere una vita, familiare e sociale, che non possa essere totalmente condizionata dalla propria attività economica". Crisi - "L´assessore Parolini ha poi sottolineato che i consumi "sono condizionati da un´effettiva disponibilità di risorse, dall´aspettativa che si ha per il futuro, da dati, cioè, che poco hanno a che fare con orari e giorni di apertura degli esercizi". Turismo - "C´è invece da tener conto - ha aggiunto l´assessore - dell´influenza che il commercio ha sul Turismo, che è uno dei pochi settori che ha retto nei 7 anni della crisi. Certamente il fatto che nelle città turistiche ci sia la possibilità di tener aperti i negozi in determinati orari o nei giorni festivi è assolutamente rilevante rispetto ai ricavi che ci possono essere". "Ecco perché - ha concluso - il mio giudizio sulla norma che è in discussione in Parlamento è assolutamente negativo, in quanto tende a regolare una realtà complessa, con norme elementari, che pretendono di far entrare esigenze diverse nello stesso rigido contenitore".  
   
   
ORARI ESERCIZI COMMERCIALI: GIUNTA TOSCANA CHIEDE EMENDAMENTI ALLA PDL  
 
Firenze 24 settembre 2014 – La Toscana chiede emendamenti alla proposta di legge sulla disciplina degli orari degli esercizi commerciali presentata dal Governo e attualmente in discussione presso la X Commissione della Camera. Lo fa con una lettera al presidente della X Commissione a firma del presidente Enrico Rossi e dell´assessora al commercio Sara Nocentini, in cui si ribadisce un giudizio critico a due anni dall´applicazione della liberalizzazione senza regole; soprattutto per quanto fa riferimento al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori dipendenti e dei titolari di piccole imprese. "Ii nostro obiettivo – scrivono Rossi e Nocentini – è la tutela dei diritti dei cittadini lavoratori del settore senza che per questo venga penalizzata la libera concorrenza. Per questo crediamo essenziale che venga emendata la norma che affida ai Comuni il coordinamento delle dodici chiusure obbligatorie all´anno, in occasioni di festività valutate fondamentali rispetto alla nostra storia e al sentire collettivo". E´ il livello regionale invece quello valutato dalla Regione Toscana più consono a cogliere le esigenze del territorio e a poter armonizare le specificità, al fine di evitare la possibile creazione di situazioni di concorrenza tra Comuni limitrofi. L´altro aspetto che la Regione Toscana individua come scarsamento adeguato, e di cui chiede pertanto la modifica per bocca del presidente e dell´assessora, è quello dell´accordo non vincolante. Pur richiedendo infatti unanimità di consensi, non tiene cointo di una realtà caratterizzata da interessi fortemente contrapposti, come quelli tra grande e piccola distribuzione, in cui la mancanza del vincolo da rispettare ne renderebbe fragile l´applicazione e il rispetto proprio di quel principio di tutela della concorrenza che si vorrebbe salvaguardare. Infine, ma non certo per minore importanza, Rossi e Nocentini chiedono la garanzia per i lavoratori del settore di poter usufruire di una quota di domeniche e festività libere dal lavoro; e l´impegno affinchè venga affrontato nelle sedi opportune il tema delle turnazioni e delle retribuzioni del lavoro domenicale e festivo.