|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Gennaio 2015 |
 |
|
 |
SANITÀ: APERTO IL NUOVO POLO ONCOEMATOLOGICO AL SAN GIOVANNI IL NUOVO POLO, FINANZIATO CON 30 MILIONI DI EURO IN TOTALE, ERA UNA DELLE GRANDI INCOMPIUTE DELLA REGIONE LAZIO. L’OBIETTIVO È QUELLO DELLA TOTALE PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE IN OGNI FASE DELLA MALATTIA |
|
|
 |
|
|
Roma, 20 gennaio 2015 - - Dopo la Casa della Salute e i poliambulatori aperti nel fine settimana e nei festivi oggi aggiungiamo un altro pezzo della nuova sanità a Roma, sull’altro grande fronte d’innovazione: quello della creazione di poli ospedalieri d’eccellenza. Pezzo dopo pezzo, stiamo costruendo una vera e propria rete di servizi per i cittadini. Aperto il nuovo polo oncoematologico del San Giovanni. Dopo la Casa della Salute e i poliambulatori aperti nel fine settimana e nei festivi oggi si aggiunge un altro pezzo della nuova sanità a Roma, sull’altro grande fronte d’innovazione: quello della creazione di poli ospedalieri d’eccellenza. Ecco alcune delle più grandi innovazioni messe in campo con questa struttura: Stop alle incompiute. La prima richiesta da parte del San Giovanni per il nuovo polo oncoematologico risale al 1998, 17 anni fa. Il nuovo polo, finanziato con 30 milioni di euro in totale, era una delle grandi incompiute del Lazio. Ecco tutti i servizi del polo oncoematologico. Occupa un’intera ala del Presidio ospedaliero Addolorata e si sviluppa su quattro piani dove si collocano i reparti di radioterapia, oncologia medica e ematologia. Nella parte centrale dell’edificio sono collocati i relativi ambulatori e day hospital e nella parte laterale le degenze. Il polo è già in esercizio in ambienti ristrutturati e umanizzati. La struttura è dotata di risorse tecnologiche quantitative e qualitative di ultima generazione, tra cui, oltre alla Tomoterapia già in funzione, 2 linac con collimatori multilamellari a 120 lamelle, 1 simul-Tc multislice a 16 strati e attrezzature per la brachiterapia. Il nuovo polo operativo ai massimi livelli. Per questo sono stati integrati i reparti di oncologia del S.giovanni e quelli del S.eugenio. E poi è stato anche aumentato il personale, per ematologia è stata creata una sinergia con l’ospedale Pertini ed è stata aperta anche la collaborazione con medici e infermieri del Celio. Tutto questo perché non serve aprire nuove strutture e dotarsi di macchinari tecnologicamente avanzati, se poi non si è nelle condizioni di farli funzionare al 100%. Mai più cittadini soli nella lotta ai tumori. Per realizzare la nuova rete oncologica, di cui questo nuovo polo è uno dei centri di punta, è stato creato un gruppo di lavoro che sta lavorando alle linee guida sulle diverse tipologie di tumore per definire l’intero percorso di cura: dai programmi di screening per l’anticipazione diagnostica, fino ai centri di cura, divisi per livelli di complessità. Al centro della rete c’è il paziente. L’obiettivo è quello della sua totale presa in carico, in ogni fase della malattia: si individua la malattia più tempestivamente possibile; si indirizza il paziente verso le strutture più appropriate, secondo percorsi definiti, lo si assiste con i sistemi di cura più avanzati. Una battaglia di civiltà: umanizzazione e assistenza psicologica. Della presa in carico fa parte anche la piena assistenza psicologica al paziente e alla sua famiglia, che è parte integrante del percorso terapeutico. C’è in questo nuovo polo un esempio concreto di innovazione su un tema che deve diventare uno dei punti rivoluzionari della nuova sanità: quello che riguarda la dignità dei malati. ´´I lavori sono cominciati la scorsa estate e oggi abbiamo aperto il polo oncoematologico- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: in fondo, quanto accaduto a Roma è la sintesi del bene e del male che albergano nel nostro Paese. Il nostro obiettivo è puntare al cambiamento, dimostrando che si può avere fiducia e speranza nei confronti dello Stato. Quanto accade, non è una parentesi nel deserto”- ha detto ancora Zingaretti. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LEGGE DI RIFORMA DEL SST ILLUSTRATA ALLA COMMISSIONE SANITÀ DEL CONSIGLIO DELLA TOSCANA |
|
|
 |
|
|
Firenze, 20 gennaio 2015 - "Questa legge di riforma del servizio sanitario regionale si incammina su un terreno nuovo, ed è quindi legittimo che susciti dubbi e timori. Noi siamo qui per raccogliere tutte le osservazioni e i commenti. Ma è un modo per reagire agli eventi che ci stanno incalzando, sia sul medio che sul lungo periodo". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha illustrato alla Iv Commissione Sanità del Consiglio Regionale la proposta di legge di riforma del servizio sanitario toscano approvata a fine dicembre dalla giunta. L´assessore ha prima di tutto ringraziato tutti gli operatori del Sst ("hanno affrontato molte situazioni difficili, e grazie a loro moltissimo è stato fatto"), e poi il presidente della Iv Commissione Marco Remaschi ("oggi discutiamo una proposta che il presidente Remaschi aveva più volte sollecitato"). E ha sottolineato lo spirito di collaborazione, positività, reciprocità che anche in questo caso contrassegna il rapporto tra giunta e Consiglio. Hai poi illustrato nei dettagli la proposta di legge, che attraverso un percorso che durerà un anno, prevede la fusione delle attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, una per ciascuna Area vasta: Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); Toscana Nord Ovest (Massa Carrara, Versilia, Lucca, Pisa, Livorno); Toscana Sud Est (Siena, Arezzo, Grosseto). "Noi avremmo voluto integrare da subito anche le aziende ospedaliero-universitarie - ha precisato - ma questo obiettivo per ora resta sullo sfondo, ha bisogno di un dibattito e leggi nazionali". Le attuali 12 Asl verranno commissariate, con un commissario unico per ciascuna Area vasta, e per tutto il 2015 continueranno ad esistere. In ciascuna delle 12 Asl verrà nominato un vice-commissario, che per lo svolgimento delle sue funzioni si avvarrà di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale. Dal 1° gennaio 2016 verranno istituite 3 aziende Usl, ciascuna con un direttore di Area vasta, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile. "Un percorso complesso, che era già iniziato oltre un anno fa con il passaggio dai 3 Estav, gli Enti tecnico-amministrativi di Area vasta, all´Estar unico - ha commentato l´assessore Marroni - Un percorso che vorremmo fare con la più ampia base di partecipazione possibile, e quindi attrvaerso una concertazione con enti locali, Università, sindacati". Nell´illustrare la proposta di legge alla Iv Commissione, l´assessore si è soffermato a lungo sull´attuale quadro complessivo della sanità toscana: "Da due anni abbiamo messo in atto una serie di riorganizzazioni, e fino ad oggi abbiamo messo in sicurezza la sanità toscana, ottenendo anche ottimi risultati, che ci hanno posto ai vertici delle classifiche nazionali: è il caso del Programma nazionale esiti e della Griglia Lea. Ma lo scenario si evolve in continuazione". Marroni ha messo l´accento su tre aspetti di questa evoluzione. "La prima è una considerazione di tipo organizzativo - ha detto - L´esperienza di questi ultimi anni ci dice che l´organizzazione dei servizi sanitari ha bisogno di una base più ampia di quella aziendale; per molte attività la dimensione aziendale si sta rivelando un limite. La dimensione ideale è quella di Area vasta". Secondo aspetto, lo scenario epidemiologico, che comporta costi sempre crescenti: "L´allungamento della vita e la continua evoluzione delle malattie croniche implicano costi sempre più alti. Ci sono nuovi farmaci e nuove tecnologie che danno speranze sempre maggiori, ma che costano sempre di più. Un solo esempio: il nuovo farmaco per l´epatite C. Nel 2015, curare con questo farmaco una parte dei pazienti toscani costerà tra i 45 e i 55 milioni, che non sono previsti in nessun bilancio... Stesso discorso per i nuovi farmaci oncologici o per quelli per la cura dell´Alzheimer". Terzo aspetto, la riduzione delle risorse: "Sono gli effetti del Patto di stabilità, che comporta una fortissima riduzione dei finanziamenti disponibili. E la sanità rappresenta il 70-80% dei bilanci regionali. E´ l´insieme di tutti questi fattori e di queste considerazioni - ha concluso l´assessore - che ci ha indotto a prendere in mano questa riforma, che era nell´aria da tempo". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ZAIA INAUGURA NUOVO PRONTO SOCCORSO ED ELISOCCORSO OSPEDALE CITTADELLA. “LUNEDI’ VERTICE CON I DG SULLE LISTE D’ATTESA. SPERO PRESTO ACCORDO CON MEDICI DI BASE PER MEDICINE DI GRUPPO H24” |
|
|
 |
|
|
Venezia, 20 gennaio 2015 - “Lunedì incontrerò i direttori generali della sanità veneta per fare il punto sull’andamento delle liste d’attesa e dare nuovo impulso al loro abbattimento. Dobbiamo puntare all’attesa zero e per farlo voglio anche verificare i tempi di utilizzo dei macchinari, che vanno sfruttati al massimo delle loro potenzialità”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, inaugurando oggi, all’Ospedale di Cittadella (Padova), il nuovo Pronto Soccorso e la piazzola dell’elisoccorso, posta sulla sommità della nuova Piastra Emergenze. Ricordando che ogni anno in Veneto si registrano 2 milioni di accessi ai Pronto Soccorso, Zaia è tornato a indicare la necessità di “evitare l’ancora troppo alto livello degli accessi impropri, che a volte intasano le strutture” e si è detto fiducioso che “in tempi brevi si possa sottoscrivere l’accordo con i medici di base per dare avvio totale all’attivazione delle medicine di gruppo, attive h12 o h24 sette giorni su sette, alle quali la gente possa rivolgersi per i propri piccoli problemi di salute senza recarsi al Pronto Soccorso. Abbiamo tardato un po’ – ha detto Zaia – ma l’abbiamo fatto per serietà e per non prendere in giro questi bravi professionisti, perché questa operazione costa parecchio e noi abbiamo 1 miliardi e 300 milioni di fondi bloccati in tesoreria centrale a Roma da quello scippo che si chiama Patto di Stabilità”. Non è mancata, da parte del Governatore, una stoccata alla legge di stabilità: “Da 5 anni abbiamo i conti sanitari in attivo e i servizi ad alto livello – ha rimarcato – ma le promesse degli scorsi mesi distribuite a piene mani da Renzi sono come al solito finite nel cestino, e ci siamo ritrovati con nuovi tagli alla sanità per 240 milioni. Un vergogna: e come se un padre con un figlio lavativo ed uno volonteroso, invece di stangare il lavativo, chiedesse al volonteroso di fare ancora più sacrifici. Mentre si taglia al Veneto virtuoso – ha aggiunto – nulla succede per affrontare gli sprechi dove ci sono, quello dei 22 mila forestali in Sicilia, tanto per citare un solo esempio”. Il nuovo Pronto Soccorso ed Elisoccorso dell’Ospedale di Cittadella sono stati realizzati con un investimento di oltre 23 milioni 500 mila euro, circa 12 dei quali direttamente finanziati dalla Regione. I due servizi sono inseriti nel più ampio progetto della nuova Piastra, nell’ambito della quale è prevista l’attivazione della radiologia e della dialisi entro maggio di quest’anno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LISTE D’ATTESA: IN DUE MESI RICHIAMATE PIÙ DI 70MILA PERSONE PER ANTICIPARE LA VISITA IL PIANO DELLA REGIONE LAZIO HA RIGUARDATO SOPRATTUTTO LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E DI DIAGNOSTICA CHE PRESENTAVANO ATTESE FUORI TEMPO MASSIMO. |
|
|
 |
|
|
Roma, 20 gennaio 2015 - Con il progetto speciale della Regione per ridurre le liste di attesa in due mesi sono stati contattati per anticipare visite e esami più di 72 mila cittadini. Il piano ha riguardato soprattutto le prestazioni specialistiche e di diagnostica con attese fuori tempo massimo. In particolare, sul totale di 72.748 persone contattate dal Recup, hanno risposto 48.674 persone, il 67% del totale. 24.074 persone, pari al 33% del totale, invece, non l’ha fatto. Risposte immediate per nuove prestazioni. Dei 48.674 cittadini che si sono relazionati con il Recup 29.675 persone pari al 61%, hanno confermato l’appuntamento, 2.410 cittadini, pari al 5%, l’hanno revocato, e 16.589 cittadini, pari al 34%, hanno accettato di anticiparlo. La Regione ha sostenuto questo piano con un finanziamento straordinario di 7 milioni di euro: tutto questo ha consentito di mettere in campo una produttività maggiore: sono state assicurate risposte immediate per nuove prestazioni a circa 29.000 cittadini ed a 16.514 di quelli attivati con il recall. Più di 46mila le prestazioni programmate in questi mesi. In particolare sono state prodotte 7.759 risonanze magnetiche, 5.366 Tac, 31mila ecografie, 92 pet, 833 ecg da sforzo, 903 visite specialistiche di vario tipo e 120 endoscopie. Attivata anche una campagna di sms. Per contattare i 24.074 cittadini che non hanno risposto alle tre chiamate in due giorni ed orari diversi, si è provveduto ad avviare, prima delle feste natalizie, una campagna di sms: ne sono stati inviati in totale 22.246, e attraverso gli sms sono stati confermati, anticipati e revocati 7.455 appuntamenti. “Il progetto avviato per abbattere le liste di attesa ha raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati e cioè quello di smaltire il pregresso – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: ora ci sono le condizioni per governare il sistema ed abbiamo accertato che le Aziende, se opportunamente organizzate, hanno la potenzialità per farlo. Per la prima volta –ha detto ancora Zingaretti- abbiamo coinvolto in questa operazione direttamente i cittadini in un numero considerevole e ciò non era mai accaduto prima. Abbiamo lavorato insieme e andremo avanti su questa strada”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL PRIMO INIBITORE DI IL-17A A RICEVERE L’APPROVAZIONE DELL’UE PER IL TRATTAMENTO IN PRIMA LINEA DEI PAZIENTI AFFETTI DA PSORIASI DA MODERATA A SEVERA. |
|
|
 |
|
|
Basilea, 20 gennaio 2015 - Novartis ha annunciato ieri che la Commissione Europea (Ce) ha approvato Secukinumab come trattamento sistemico* di prima linea della psoriasi a placche da moderata a severa negli adulti candidati alla terapia sistemica. Secukinumab (a un dosaggio di 300 mg) è il primo inibitore di interleuchina 17A (Il-17a) a essere approvato in Europa come terapia di prima linea e questa approvazione rappresenta una svolta decisiva nel trattamento della psoriasi, poiché fornisce ai pazienti una nuova opzione terapeutica. Attualmente in Europa tutti i farmaci biologici per la psoriasi, ivi incluse le terapie anti-fattore di necrosi tumorale (anti-Tnf) e Ustekinumab, sono raccomandati come terapia sistemica di seconda linea 2-4. “Quasi la metà dei pazienti affetti da psoriasi non è soddisfatta delle terapie attuali, ivi inclusi i trattamenti biologici, a dimostrazione di un significativo bisogno medico insoddisfatto” - ha dichiarato David Epstein, Division Head, Novartis Pharmaceuticals - “Secukinumab, con la sua indicazione di trattamento sistemico di prima linea per la psoriasi, fornirà ai pazienti maggiori possibilità di ottenere una cute esente o quasi esente da lesioni”. Per i pazienti psoriasici lo scopo del trattamento è la completa risoluzione delle manifestazioni cutanee. Nel corso degli studi, il 70% o più dei pazienti trattati con Secukinumab 300 mg ha ottenuto la risoluzione completa (Pasi 100) o quasi completa (Pasi 90) delle manifestazioni cutanee durante le prime 16 settimane di trattamento e, soprattutto, nella maggior parte dei pazienti questo risultato è stato mantenuto nel corso della prosecuzione del trattamento fino alla settimana 526. I dati del programma di studi clinici con Secukinumab hanno anche dimostrato una relazione positiva tra la risoluzione completa o quasi completa delle manifestazioni cutanee e la qualità della vita dei pazienti affetti da psoriasi11. L’approvazione dell’Ue fa seguito ai recenti risultati dello studio di Fase Iiib Clear, che ha dimostrato la superiorità di Secukinumab rispetto a Ustekinumab nella risoluzione delle manifestazioni cutanee dei pazienti affetti da psoriasi a placche da moderata a severa. Lo studio Clear è stato il secondo studio testa-a-testa condotto con Secukinumab. Secukinumab aveva anche dimostrato superiorità rispetto a Etanercept nella risoluzione delle manifestazioni cutanee nel corso dello studio Fixture6. Durante il programma clinico di Fase Iii, il profilo di sicurezza di Secukinumab è stato soddisfacente, con differenze minime osservate tra Etanercept e Ustekinumab in entrambi gli studi di confronto testa-a-testa5,6. Oltre che nell’Ue, Secukinumab è stato approvato in Australia per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa, e in Giappone per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa e dell’artrite psoriasica attiva (Psa). La decisione della Us Food and Drug Administration (Fda) relativa al trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa è prevista per l’inizio del 2015, in seguito all’unanime raccomandazione di approvazione trasmessa nell’ottobre 2014 dal Dermatologic and Ophthalmic Drugs Advisory Committee (Dodac) alla stessa Fda. Secukinumab e interleuchina 17A (Il-17a) Secukinumab è un anticorpo monoclonale umano che neutralizza selettivamente l’Il-17a12,13. L’il-17a si trova in concentrazioni elevate nella cute affetta da psoriasi ed è uno dei bersagli preferiti delle terapie sperimentali 12-17. Nel corso del programma di studi di Fase Iii, Secukinumab ha dimostrato un profilo di sicurezza soddisfacente, con tassi di incidenza e di gravità degli eventi avversi simili tra i due bracci di trattamento con Secukinumab 300 mg e 150 mg5,18-20. Sono anche in corso di svolgimento studi di Fase Iiib sulla psoriasi palmo-plantare, sulla psoriasi ungueale e sulla psoriasi pustolosa palmo-plantare. Secukinumab è anche in Fase Iii di sviluppo per l’artrite psoriasica (Ap) e la spondilite anchilosante (Sa); l’inoltro delle domande regolatorie per queste indicazioni terapeutiche è previsto per il 2015. La psoriasi La psoriasi è una malattia cronica autoimmune caratterizzata da estese aree di ispessimento cutaneo chiamate placche, causa di prurito, desquamazione e dolore; la psoriasi è associata a un significativo deterioramento della qualità della vita sia da un punto di vista fisico che psicologico22. La psoriasi colpisce fino al 3% della popolazione mondiale, ovvero oltre 125 milioni di persone23. In Europa, la stima è pari a circa lo 0,8%, il che significa che la psoriasi a placche interessa circa 3,7 milioni di europei, circa 2,4 milioni dei quali si ritiene sia affetto dalla forma da moderata a severa24. Questa diffusa e dolorosa patologia non rappresenta semplicemente un problema estetico: anche le persone con sintomi molto lievi ne risentono durante la loro vita quotidiana7. Inoltre, esiste un impellente bisogno di nuovi trattamenti per la psoriasi, poiché fino al 50% dei pazienti non è soddisfatto delle terapie attuali, ivi inclusi i trattamenti biologici7- |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ IN TRENTINO: VIA LIBERA ALLA RIPARTIZIONE DEL FONDO PER L´EFFICIENZA |
|
|
 |
|
|
Trento, 20 gennaio 2015 - Ammontano a 4.617.000 euro le risorse stanziate annualmente per il F.o.r. E.g, il fondo per la riorganizzazione e l´efficienza gestionale del personale dell´area non dirigenziale del comparto sanità. Oggi la Giunta provinciale, su proposta dell´assessora Donata Borgonovo Re, ha autorizzato l´Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale alla sottoscrizione dell´accordo, raggiunto con le organizzazioni sindacali il 9 dicembre 2014, per la ripartizione delle risorse del fondo. Il 40% verrà attribuito in base alla realizzazione degli obiettivi aziendali assegnati alle unità operative. L’intesa con le organizzazioni sindacali conferma le disposizioni in materia di Fo.r.e.g. Relative al precedente accordo di data 31 maggio 2012. Per gli anni 2014 e 2015 si prevede che il 60% del fondo, venga ripartito, tra il personale avente titolo, in base al criterio delle assenze/presenze dal servizio. Il restante 40% della quota verrà attribuito sulla base della realizzazione di obiettivi aziendali assegnati alle unità operative, secondo modalità da definire in sede di contrattazione aziendale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SALUTE: GIUNTA FVG ISTITUISCE LA FILIERA FEGATO |
|
|
 |
|
|
Trieste, 20 gennaio 2015 - Nell´ambito della "Rete regionale per la presa in carico delle gravi insufficienze d´organo e trapianti", su proposta dell´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha istituito il 18 dicembre 2014 la Filiera Fegato, che definisce il modello organizzativo con il quale la Regione assicura la presa in carico clinico-assistenziale, in termini di accesso ai servizi, diagnosi e cura, delle persone affette da patologia epatica che può portare all´insufficienza d´organo. "L´obiettivo - spiega l´assessore - è favorire il miglior percorso diagnostico e terapeutico, ottimizzando e valorizzando le varie competenze presenti in Friuli Venezia Giulia, garantendo la migliore assistenza possibile e l´accesso alle cure più avanzate, indipendentemente dalla zona di provenienza, dall´età e dalle condizioni economiche dei pazienti". La costituzione della filiera punta dunque a ottimizzare le relazioni tra i diversi professionisti coinvolti, per assicurare continuità assistenziale, stesse modalità operative, equità d´accesso ai servizi, pari opportunità di trattamento, efficienza, qualità delle prestazioni. La funzione di coordinamento della filiera fegato della rete per la presa in carico delle gravi insufficienze d´organo e trapianti è affidata al direttore della Clinica delle patologie del fegato, presso l´ospedale di Cattinara (Ts), con il supporto dei referenti dei nodi della rete, della Fondazione Italiana Fegato e con la collaborazione delle associazioni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TARANTO, CENTRO SALUTE AMBIENTE MODELLO PER TUTTA ITALIA |
|
|
 |
|
|
Taranto, 20 gennaio 2015 – “Il Centro Salute e Ambiente può diventare un modello per tutta l’Italia. Noi oggi presentiamo il Centro non come un libro dei sogni, ma per un lavoro che ha già svolto. Abbiamo un’attività di screening molto avanzata sulle patologie più rilevanti, che hanno a che fare anche con l’inquinamento della città di Taranto”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina a Taranto, insieme all’Assessore per le Politiche della Salute Donato Pentassuglia, alla conferenza stampa per la presentazione delle attività del Centro Salute Ambiente, operativo a Taranto sin dal 1 settembre dello scorso anno, e sulle novità contenute nel decreto sulla Terra dei fuochi. Il Csa è una organizzazione funzionale (5 macroaree di attività con 20 linee di intervento) che vede una integrazione delle strutture Arpa, Asl e Ares per dare una risposta integrata e condivisa alle tematiche ambiente e salute a Taranto. “Anche il registro tumori – ha continuato Vendola – è uno dei più evoluti, avanzati e meglio accreditati del Paese. Insomma, non è tutto fermo a Taranto. Si va avanti con un lavoro durissimo, con il coinvolgimento degli operatori sanitari, dei cittadini, delle associazioni e del Tribunale dei Diritti del Malato”. “Credo che Taranto – ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia – abbia energie e risorse straordinarie che vanno finalmente liberate. Non si può dire soltanto tutto il male, qualche volta bisognerebbe dire tutto il bene di questa città”. Secondo Vendola “noi abbiamo bisogno di uscire dalla paura e di entrare nell’area della conoscenza. Dobbiamo sapere esattamente la composizione di tutto ciò che reca pregiudizio alla salute dei cittadini e dobbiamo aiutare i cittadini ad avere atteggiamenti e stili di vita compatibili con una buona salute. Si tratta, da un lato, di intervenire sulle grandi fonti di inquinamento nell’area industriale, dall’altro, di agire anche sulla vita quotidiana, con modelli e stili di vita che possano aiutare a guadagnare salute”. A chi gli chiedeva il perché di una lunga assenza da Taranto, Vendola ha risposto di “aver partecipato a tutti gli appuntamenti istituzionali che riguardavano il destino di questa città e il destino della fabbrica”. “Naturalmente – ha concluso Vendola - ho anche una sofferenza personale nei rapporti con una città che amo visceralmente, che ho sempre sognato di poter aiutare a rimettersi in piedi e continuerò a lavorare per questo obiettivo”. “Il Centro sta lavorando – ha aggiunto l’assessore Pentassuglia - e sta producendo una serie di notizie e di fatti concreti. Anche per quanto riguarda lo screening, i dati che presentiamo sono dati assolutamente incoraggianti che ci raccontano come siamo passati dal 31 per cento di risposte al 72, e in alcuni casi all’80, per cento di risposte positive, di persone cioè che rispondono all’appello e all’invito di partecipare allo screening. Ecco perché oggi non stiamo enfatizzando nulla, non stiamo raccontando un mondo che non c’è, oggi stiamo riportando fatti e lavoro con atti alla mano che consentano di comunicare alla nostra comunità che il Centro Salute e Ambiente a Taranto è aperto”. Per quanto riguarda invece il decreto sulla Terra dei fuochi, l’assessore Pentassuglia ha annunciato la novità fondamentale. “La novità principale del decreto, che nella sua legge istitutiva di febbraio 2014 conteneva solo delle risorse ma non si era arrivati ad alcuna soluzione – ha spiegato l’assessore - sta nel fatto che il plafond destinata alla Puglia, dopo il lavoro svolto con grande serietà da agosto a dicembre, non è più solo di due milioni di euro, bensì di 8 milioni e 69mila euro. Questa cifra ci consente non solo di implementare le attività di screening ma anche di attenzionare una popolazione ben più ampia, non solo la cittadinanza dei quartieri di Tamburi e Statte ma anche quella di tutta la città di Taranto e Statte. E poi ho aggiunto, anche su sollecitazione del Parlamento, la popolazione di Brindisi e Lecce perché il Centro Salute e Ambiente di Taranto deve diventare il Centro Salute e Ambiente di tutta l’area ionico salentina, quindi di tutte e tre le province ”. “Sono passi avanti importantissimi – ha concluso Pentassuglia – in questo modo diventiamo la punta più avanzata di tutto il territorio”. Dopo la conferenza stampa, il Presidente Vendola e l’assessore Pentassuglia hanno visitato il poliambulatorio di Crispiano e la struttura Asp (azienda servizi alla persona) di Massafra. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SALUTE, LIGURIA, AL VIA DA GENOVA CAMPAGNA CONTRO IL DIABETE INFANTILE |
|
|
 |
|
|
Genova, 20 Gennaio 2015. Far capire che i bambini con il diabete sono uguali agli altri, che il controllo sull´alimentazione e l´attività sportiva sono fondamentali per migliorare la qualità della vita e dare informazioni sui sintomi per consentire una diagnosi precoce. E´ questo l´obiettivo della campagna di educazione sanitaria, patrocinata dalla Regione Liguria che partirà venerdì prossimo dall´istituto comprensivo di Certosa a Genova. Un´iniziativa incentrata sulla presentazione di un fumetto Disney "Coco e la festa di Pippo" dedicato al diabete infantile. Un percorso ludico che coinvolgerà 150 bambini ed è pronto ad estendersi anche da altre scuole genovesi e liguri che rientra nella campagna nazionale di educazione infantile promossa dal coordinamento associazioni italiani giovani con diabete, da Diabete Italia, in collaborazione con la società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica che prevede complessivamente nove tappe in altrettante regioni. "Grazie al linguaggio del fumetto e ai personaggi conosciuti e vicini al mondo dei bambini – spiega Mohamad Maghnie presidente della società di endocrinologia e diabetologia pediatrica e responsabile dell´unità di endocrinologia del Gaslini – è possibile favorire l´abbassamento dell´età in cui imparano a comprendere il significato dei sintomi e questo puo´ facilitare la collaborazione tra le diverse figure coinvolte nella gestione del diabete e soprattutto puo´ essere uno strumento per condividere e raccontare la propria condizione ai compagni di gioco. Visto anche l´abbassamento che si sta verificando sull´esordio della malattia che fa la sua comparsa anche in neonati con meno di sei mesi di vita". Il messaggio che il fumetto Disney vuole trasmettere a bimbi e genitori è semplice: raccontare con immagini e dialoghi come bambini con e senza diabete possano giocare e mangiare insieme, come ci siano solo piccole differenze nella quantità di cibo da assumere e come lo sport possa unire tutti perché fa sempre bene. Un fumetto dunque come strumento informativo per costituire un supporto costante per chi deve gestire quotidianamente la malattia, dai genitori alle maestre. "Sono lieto che la campagna nazionale sia giunta in Liguria – dice l´assessore regionale alla salute Claudio Montaldo – una regione dove, negli ultimi dieci anni, la diffusione del diabete infantile è aumentata di oltre il 30%. Si tratta di un´iniziativa che puo´ contribuire a migliorare la qualità della vita quotidiana di tutti i bambini, grazie ai suggerimenti dei personaggi dei fumetti". "La giornata di educazione nelle scuole di Genova – continua l´assessore regionale alla formazione Pippo Rossetti – rientra nel piu´ ampio quadro delle iniziativa di informazione e di prevenzione della Regione Liguria ed evidenzia il ruolo che puo´ e deve avere la scuola nel promuovere l´integrazione di tutti i bambini".L´evento prenderà il via venerdì 23 gennaio alle 9.30 nell´Istituto comprensivo di Certosa a Genova, con la partecipazione dei bambini delle classi elementari terze e quarte che seguiranno un percorso ludico, con il supporto di medici specialisti in diabetologia pediatrica dell´Istituto Gaslini, di una psicologa, un´infermiera e altri operatori sanitari. Ai ragazzini verrà consegnato il fumetto che verrà letto da un animatore che illustrerà i diversi aspetti anche con l´aiuto dello staff medico. Al termine i bambini riceveranno puzzle e cartoline da colorare. Sono circa 300.000 le persone affette da diabete 1 in Italia di cui 500 in Liguria. Rispetto a 10 anni fa dai 200 nuovi casi all´anno si è passati nella fascia di età 0-14 agli oltre 250 attuali, con un incremento del 33%. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“DROGHE E COMUNICAZIONE”, IERI E OGGI UN SEMINARIO INTERNAZIONALE IN REGIONE EMILIA ROMAGNA |
|
|
 |
|
|
Bologna, 20 gennaio 2015 - La prevenzione e la comunicazione sull’abuso delle nuove droghe sono i temi del seminario internazionale “Droghe e comunicazione” in svolgimento fra ieri e oggi a Bologna (sala Polivalente della Regione, viale Aldo Moro, 50). Il seminario è organizzato dalla Regione in collaborazione con l’Azienda Usl della Romagna nell’ambito del progetto europeo Local Pass. Al centro dell’incontro, la comunicazione istituzionale in materia di salute e di prevenzione sulle sostanze, con la presentazione di progetti ed esperienze già realizzati, come Drug Reporter H, il sito web Sostanze.info, il progetto Youngle e la collezione di manifesti raccolta da Edoardo Polidori e dal Sert di Forlì sulla comunicazione in materia di dipendenza e comportamenti a rischio. Avviato nel marzo del 2013, Local Pass è uno degli 11 progetti finanziati nell’ambito del Programma europeo “Prevenzione e informazione in materia di droga”, l’unico a finanziare iniziative per lo scambio di buone prassi in materia di prevenzione e sul trattamento delle persone tossicodipendenti. Nel corso degli ultimi mesi i partner del progetto, tra cui, appunto, l’Emilia-romagna, si sono incontrati a Varna, Praga ed Agueda per definire una strategia di azione che ha coinvolto professionisti del settore, forze dell’ordine, associazioni ed enti delle aree di riferimento. Per informazioni: http://salute.Regione.emilia-romagna.it/news/regione/a-bologna-un-seminario-su-201cdroghe-e-comunicazione201d |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|