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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Giugno 2015
EDILIZIA - ALL´EMILIA-ROMAGNA 3,6 MILIONI DI EURO DAL MINISTERO DEL LAVORO PER LA CRISI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI. CORSI DI FORMAZIONE, TIROCINI RETRIBUITI E AZIONI DI RICOLLOCAZIONE PROFESSIONALE IN ALTRI SETTORI PER GLI EX ADDETTI DEL COMPARTO E SOSTEGNO ALL´AVVIO DI UNA ATTIVITÀ AUTONOMA O IMPRENDITORIALE. INCENTIVI PER LE AZIENDE CHE ASSUMONO GLI OVER 50  
 
Bologna, 18 giugno 2015 – Alla Regione Emilia-romagna 3,6 milioni di euro per affrontare la crisi del sistema regionale dell’edilizia e delle costruzioni dal Fondo nazionale per le politiche attive del lavoro del Ministero del Lavoro. Istituito nel 2014 con la legge di stabilità, il Fondo nazionale ha una prima dotazione di 15 milioni di euro per favorire il reinserimento lavorativo delle persone che godono di una misura di sostegno al reddito. La Regione aveva candidato un proprio programma di intervento, e il Ministero del Lavoro ha ora pubblicato la graduatoria, assegnando all’Emilia-romagna 3,6 milioni di euro. A fronte di 11 Regioni e Province autonome che hanno inviato la loro candidatura, 5 sono state quelle che a seguito di una valutazione qualitativa dei progetti sono state ammesse al finanziamento. Oltre all’Emilia-romagna, sono stati finanziati i progetti di Lazio (3,4 milioni), Lombardia (1,7 milioni), Marche (2,2 milioni) e Sardegna (3,9). Soddisfazione espressa dall’assessore alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi, che ha ricordato “il grande valore di questi interventi come azioni a sostegno dell’edilizia, un settore che tanto ha sofferto in questa lunga fase di crisi”. Il settore delle costruzioni in Emilia-romagna ha perso in sette anni di crisi il 18% degli occupati, di cui circa 28 mila addetti in cassa integrazione. Negli anni della crisi, il comparto ha perso circa il 31% del valore aggiunto ed è previsto ancora un calo nel 2015. La Regione guarda con il proprio programma all’intera filiera dell´abitare, che comprende oltre alle aziende di costruzione degli edifici, anche le attività estrattive di minerali per materiali da costruzioni e legno, produzioni di piastrelle e calcestruzzi, infissi e serrature, produzione di componenti meccaniche per le abitazioni (caldaie, ascensori, chiusure automatiche, ecc.), attività di ingegneria e architettura. Il piano dell’Emilia-romagna sarà articolato nelle diverse attività che sono già state sperimentate nell’ambito della programmazione regionale a contrasto della crisi. Si prevede la ricollocazione professionale, anche in altri settori, degli ex addetti del comparto costruzioni attraverso corsi di formazione, tirocini retribuiti e accompagnamento al lavoro, percorsi a sostegno per l’avvio di una attività autonoma o imprenditoriale e incentivi per le aziende che assumono gli over 50, i lavoratori a maggiore rischio di esclusione. Le azioni riguarderanno oltre 1.100 lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, ma anche i disoccupati da almeno un anno. Si realizzeranno azioni di accompagnamento individuale, con la definizione di percorsi personalizzati e tutoraggio, percorsi brevi di formazione individuali o in piccoli gruppi per l’acquisizione di competenze di base e/o tecnico- professionali propedeutiche all’attivazione di un tirocinio. Il progetto della Regione per gli ex addetti delle costruzioni prenderà avvio a settembre 2015 e continuare fino al 31 agosto 2017.  
   
   
OPERE PUBBLICHE IN SARDEGNA, FIRMATO IL CONTRATTO PER IL MUTUO DA 700 MILIONI.  
 
Cagliari, 18 Giugno 2015 - È stato firmato ieri mattina dal direttore del Servizio Credito dell´Assessorato della Programmazione Evanessa Atzori e dal responsabile dell´Ufficio relazioni e sviluppo commerciale della Cassa Depositi e Prestiti Gianluca Manca il mutuo da 700 milioni di euro contratto dalla Regione per la realizzazione di opere e infrastrutture. Le risorse saranno così suddivise: 52 milioni all´Edilizia scolastica e universitaria, 41 per altri interventi di edilizia, 190 per Difesa del suolo e assetto idrogeologico, 134 al Sistema Idrico, 157 alla Viabilità, 26 per la Portualità , 22 per l´Infrastrutturazione industriale, 40 andranno al Fondo di rotazione per le opere nei Comuni e, infine, 38 milioni alla realizzazione di altri interventi. Le Condizioni Del Mutuo - La scadenza è fissata al 31 dicembre del 2043, perché i 20 anni di ammortamento partono allo scadere degli 8 di tiraggio. Il tasso d´interesse a oggi è del 3,06%, calcolato sullo spread unico al 2% e il Tfe (Tasso di finanziamento equivalente) all´1,06%. Sono previste più erogazioni per un importo massimo di 150 milioni all´anno, le somme non utilizzate potranno essere erogate negli anni successivi e l´importo minimo di ognuna (32 al massimo, per esempio 4 trimestrali per 8 anni) dev´essere di 10 milioni. Gli interessi sono calcolati al tasso fisso o variabile determinato con le condizioni vigenti al momento di ciascuna domanda di erogazione. A oggi si calcola che sui 700 milioni ne saranno pagati 220 circa di interessi nell´arco di 28 anni. Le Politiche Keynesiane - "Quando la domanda interna è bassa e i tassi d´interesse sono minimi lo Stato si deve indebitare. Lo deve fare per far ripartire la domanda e dare una sferzata a un´economia completamente bloccata che ha bisogno di una spinta in più per rimettersi in moto - dice l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci - Negli Stati Uniti hanno fatto così all´inizio della crisi, noi lo facciamo oggi concretizzando le politiche keynesiane e mettendo in circolo 700 milioni, intervenendo con decisione per far aprire cantieri che creeranno posti di lavoro: saranno 1000 nuove buste paga da subito, che significa ossigeno per 1000 famiglie che ricominciano a sperare e a spendere, contribuendo a loro volta a far girare l´economia con un meccanismo che, una volta innescato, si autoalimenta". Una Rata Più Conveniente Per I Sardi - La partita vinta delle riserve erariali, cioè l´aver ottenuto da Roma che le tasse di scopo pagate in Sardegna restino nell´Isola e siano destinate all´abbattimento del debito pubblico regionale, consentirà inoltre di destinare 600 milioni di euro fino al 2018 al risanamento delle casse regionali. Questo significa che il vecchio debito, contratto a condizioni sicuramente meno vantaggiose perché con tassi d´interesse molto più alti, verrà abbattuto e dunque che la rata per i sardi si abbassa notevolmente. È stato calcolato che con i primi 150 milioni già stanziati per abbattere il debito pubblico, quest´anno se ne pagheranno ben 40 di interessi in meno. Infrastrutture, Scuole, Strade E Agricoltura - "In pochi mesi siamo riusciti a chiudere un´operazione molto importante per la Regione. Ci siamo riusciti, nonostante tutti gli scettici che provavano a remare contro, con un Piano infrastrutture già approvato e il coinvolgimento di tanti assessorati, dai Lavori Pubblici all´Agricoltura fino agli Enti Locali e all´Industria - ricorda il vicepresidente della Regione - La cifra maggiore è destinata al dissesto idrogeologico, cioè alla messa in sicurezza dei nostri paesi, le nostre case, gli ospedali, il nostro territorio insomma. In più facciamo interventi importanti per le scuole, la portualità, le infrastrutture industriali che tanto servono alle imprese. Facciamo interventi per il viario, per ammodernare le nostre strade dove ci sono ancora troppi incidenti e poi sull´idrico e in agricoltura, per garantire alla Sardegna una dotazione di infrastrutture che le consenta di superare il gap storico che da sempre la affligge". Secondo Paci la risposta della Sardegna a un intervento pubblico così deciso sarà rapida e importante. "Ci stiamo indebitando poco e facendo molto per il territorio e i cittadini. La strada è quella giusta, abbiamo cominciato a percorrerla col Bando multilinea per le opere cantierabili e i primi risultati si vedono già - conclude l´esponente della Giunta Pigliaru - C´è una ripresa dell´occupazione ancora debole e che vogliamo rafforzare, ma i risultati delle nostre strategie sono già chiari".  
   
   
REBUILD PORTA UN PEZZO DI FUTURO IN TRENTINO  
 
Trento, 18 giugno 2015 - Mancano pochi giorni all´inizio di Rebuild 2015, la convention nazionale sull´innovazione della riqualificazione e della gestione immobiliare (Riva del Garda - 25 e 26 giugno). Per il quarto anno, l´evento che affronta importanti tematiche quali la deep renovation, la rigenerazione urbana, il rinnovo delle infrastrutture, la riqualificazione ad edificio occupato e le nuove possibilità del digitale, porterà in Trentino e in tutta Italia un potente messaggio di innovazione, ponendosi ancora una volta come un evento in grado di stimolare e favorire l´interazione tra diverse realtà ed esperienze. Il 25 e 26 Giugno si svolgerà al Palazzo Congressi di Riva del Garda Rebuild, convention nazionale sull’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare. Organizzata da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino – e Riva del Garda Fierecongressi, Rebuild presenterà al grande pubblico le nuove frontiere e i nuovi obiettivi dell´edilizia, non soltanto italiana ma anche europea. L’evento porterà in Trentino, luogo di nascita di esperienze italiane di sostenibilità nell´edilizia e nell´energia, i più importanti casi di innovazione nel mondo della riqualificazione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare. Non è un caso che tutto ciò accada qui: il territorio in cui Habitech ha fondato il Green Building Council Italia, portando nel nostro Paese lo standard statunitense Leed, acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design, il sistema di certificazione di sostenibilità di edifici più diffuso al mondo. Un’intuizione che oggi sostiene un mercato che in Italia conta più di 200 edifici certificati e in corso di certificazione. Il Trentino è anche il luogo dove si sono concentrati grandi sforzi sulla diffusione di sistemi costruttivi tramite prefabbricati. Ne è un esempio Arca, il primo il sistema di certificazione per gli edifici con struttura portante in legno, supportato nel suo sviluppo da Habitech. Per la quarta volta Habitech porta a Riva del Garda tutti i protagonisti che nel mondo hanno fatto scuola in materia di riqualificazione e gestione immobiliare e che troveranno terreno fertile per gettare le basi di nuovi modelli di mercato proprio in Trentino. “Rebuild è da considerarsi la punta di un iceberg nel mondo dell’innovazione della riqualificazione, con competenze di studio e ricerca di modelli da introdurre sul mercato, che stimolino il risveglio del settore dell’edilizia puntando sulla sostenibilità e sul risparmio energetico” afferma Marco Pedri, presidente di Habitech. I dati parlano chiaro: il 50% dei 45.000 certificati energetici emessi in Trentino riguardano edifici di classe c e d ed il 40% circa riguarda addirittura classi inferiori alla d. “E’ un campione rappresentativo sul fatto che anche in regione c’è molto da fare su questo tema, individuando i modelli più adatti per trovare uno sbocco su questo mercato”. Gli elevati standard di Rebuild sono stati possibili proprio perchè il Distretto Tecnologico Trentino, grazie alla sua esperienza decennale nel settore delle costruzioni, ricopre una posizione privilegiata rispetto alle piccole e grandi innovazioni che le aziende del settore portano all’interno del mercato come nuovi strumenti di business. Rebuild vuole quindi riattivare la filiera delle costruzioni, portandola a contatto con le realtà nazionali e internazionali più all´avanguardia e fornendo strumenti nuovi e opportunità di sviluppo. “Rebuild è in linea con quanto che stiamo analizzando in commissione legislativa, con la predisposizione della legge di riforma urbanistica, che ha nella rigenerazione urbana i capisaldi, partendo dal presupposto che è un settore con possibilità di sviluppo. La Provincia ha il compito di creare le precondizioni perché le cose possano accadere, offrendo un sostegno, com’è stato fatto anche in passato, per dare al mondo imprenditoriale una scossa, in cui ognuno deve essere imprenditore di se stesso, ma deve mettersi assieme per crescere sia in termini dimensionali sia in termini di capacità innovativa e proporre nuovi modi d’intervento. In questo la sinergia tra strumenti pubblici e privati può dare la necessaria spinta ” afferma Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica ed edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento. “L´industrializzazione della riqualificazione è uno dei processi che a livello internazionale ha dimostrato di saper ridurre significativamente tempi e costi degli interventi in campo edilizio, creando posti di lavoro e abbattendo i consumi”, ricorda Thomas Miorin, ideatore di Rebuild Italia. “Anche per questo Rebuild, piattaforma che ogni anno porta in Italia le migliori esperienze internazionali e crea le basi per la realizzazione di soluzioni innovative, ha lanciato una campagna nazionale per la riqualificazione di #1casaAlminuto”.  
   
   
UN PIANO D´AZIONE PER UNA TASSAZIONE SOCIETARIA PIÙ EQUA ED EFFICIENTE NELL´UE  
 
Bruxelles, 18 giugno 2015 - La Commissione europea ha presentato ieri un piano d´azione per una profonda riforma della tassazione societaria nell´Ue. Il piano d´azione illustra una serie di iniziative finalizzate a combattere l´elusione fiscale, garantire la sostenibilità del gettito e rafforzare il mercato unico per le imprese. Nel complesso queste misure miglioreranno notevolmente il contesto della tassazione delle società nell´Ue, rendendolo più equo, più efficiente e più favorevole alla crescita. Tra le azioni chiave figurano una strategia per rilanciare la base imponibile consolidata comune per l´imposta sulle società (Ccctb) e un quadro che garantisca una tassazione efficace nel luogo in cui sono generati gli utili. Inoltre, la Commissione pubblica un primo elenco Ue di giurisdizioni fiscali che non cooperano di paesi terzi e avvia una consultazione pubblica per valutare se introdurre per le società l´obbligo di rendere pubbliche determinate informazioni fiscali. Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l´euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "Oggi abbiamo presentato un piano ambizioso ma realistico per una tassazione più equa e più favorevole alla crescita nell´Ue. Esso si basa sul principio fondamentale secondo cui tutte le imprese - siano esse grandi o piccole, locali o mondiali - devono versare una giusta quota di imposte nel luogo in cui si svolge l´attività economica reale e dove gli utili sono effettivamente generati." Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "La tassazione societaria nell´Ue necessita di una riforma radicale. Per favorire la crescita, la competitività e l´equità, gli Stati membri devono unire le proprie forze e tutti devono dare il giusto contributo. La Commissione oggi ha gettato le basi di un nuovo approccio alla tassazione societaria nell´Ue, al quale gli Stati membri devono ispirarsi." Le attuali norme che disciplinano la tassazione societaria nell´Ue non sono al passo con l´economia moderna. Alcune imprese sfruttano il mancato coordinamento delle misure nazionali per sfuggire all´imposizione fiscale, il che comporta una notevole riduzione delle entrate per gli Stati membri, un onere fiscale più gravoso per i cittadini e distorsioni della concorrenza a danno delle imprese che versano la giusta quota di imposte. Per porre rimedio a questa situazione, il piano d´azione presentato oggi definisce un nuovo approccio dell´Ue per una tassazione societaria equa ed efficiente. Questo obiettivo sarà raggiunto grazie a una serie di iniziative da adottare nel breve, medio e lungo termine e basate sulle misure già contenute nel pacchetto sulla trasparenza fiscale, che la Commissione ha presentato a marzo. Le misure delineate nel piano d´azione, inoltre, sono in linea con le attività in corso in ambito Ocse per limitare l´erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. Azioni Chiave - Rilanciare la base imponibile consolidata comune per l´imposta sulle società (Ccctb) - La Commissione rilancerà la sua proposta relativa a una base imponibile consolidata comune per l´imposta sulle società (Ccctb) come soluzione globale per la riforma della tassazione societaria. La Ccctb può dare risultati su tutti i fronti, migliorando notevolmente il mercato unico per le imprese e precludendo allo stesso tempo le occasioni di elusione fiscale da parte delle società. I negoziati sulla proposta del 2011 della Commissione relativa alla Ccctb sono attualmente in una fase di stallo. Esiste tuttavia un consenso generale sulla necessità di riprenderli, dati i notevoli vantaggi che la Ccctb offre. Inizieranno immediatamente i lavori per elaborare una nuova proposta sull´introduzione di una Ccctb obbligatoria mediante un approccio in più fasi. Ciò permetterà agli Stati membri di progredire più rapidamente per assicurare la base imponibile comune. Il consolidamento sarà introdotto in una seconda fase, visto che finora è stato il punto più complesso dei negoziati. La Commissione presenterà questa nuova proposta appena possibile nel 2016. Garantire una tassazione efficace - Il piano d´azione indica il percorso da seguire per giungere a una tassazione efficace nell´Unione, che si fonda sul concetto secondo cui le società dovrebbero versare una giusta quota di imposte nel paese in cui realizzano gli utili. Questo obiettivo può essere conseguito in vari modi, senza ricorrere all´armonizzazione delle aliquote d´imposta per le società nell´Ue. Ad esempio, la Commissione propone, tra l´altro, misure intese a eliminare le scappatoie normative, migliorare il sistema di fissazione dei prezzi di trasferimento e attuare norme più severe per i regimi fiscali preferenziali. Tali iniziative dovrebbero contribuire anche a portare avanti il dibattito in corso tra gli Stati membri per definire e concordare un approccio a livello di Ue in materia di tassazione efficace. Aumentare la trasparenza - Il piano d´azione indica le prossime tappe per una maggiore trasparenza fiscale nell´Ue e nei confronti dei paesi terzi, sulla base delle misure già previste dal pacchetto sulla trasparenza fiscale, adottato a marzo. Per avviare un approccio più aperto e uniforme nei confronti delle giurisdizioni fiscali che non cooperano, la Commissione ha pubblicato un elenco Ue dei paesi terzi e dei territori inseriti nella lista nera dagli Stati membri. Tale elenco può essere usato per passare al vaglio le giurisdizioni fiscali che non cooperano e sviluppare una strategia comune dell´Unione nei loro confronti. Esso rafforzerà il sistema di difesa collettivo degli Stati membri contro le minacce esterne alle loro entrate. La Commissione avvia oggi una consultazione pubblica per raccogliere pareri sull´eventuale obbligo per le società di rendere pubbliche determinate informazioni fiscali, anche attraverso la rendicontazione paese per paese (Cbcr). La consultazione, insieme alla valutazione d´impatto della Commissione attualmente in corso, contribuirà ad orientare le future decisioni strategiche su tale questione. Contesto - Il piano d´azione per una tassazione societaria equa ed efficiente fa parte dell´ambizioso programma della Commissione inteso a combattere l´elusione fiscale da parte delle società, a rendere più equo il mercato unico e a promuovere l´occupazione, la crescita e gli investimenti in Europa. Nei suoi orientamenti politici del luglio 2014 il Presidente Juncker ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di maggiore equità nel mercato interno. Ferma restando la competenza degli Stati membri in materia di regimi fiscali, dovremmo intensificare il nostro impegno nella lotta all´evasione e alla frode fiscale per assicurare il giusto contributo di ciascuno." La Commissione sta tenendo fede con rapidità agli impegni assunti nel programma di lavoro 2015 per dare un giro di vite all´evasione e all´elusione fiscale e fare in modo che le imprese paghino le tasse nel luogo in cui realizzano gli utili. Come primo passo la Commissione ha proposto a marzo un pacchetto sulla trasparenza fiscale per garantire maggiore apertura e cooperazione tra gli Stati membri in materia di tassazione societaria. Un elemento cardine del pacchetto è la proposta sullo scambio automatico di informazioni sui ruling fiscali, che ha ricevuto il sostegno politico unanime dei ministri delle finanze nell´ambito della riunione informale del Consiglio Ecofin tenutasi ad aprile. Gli Stati membri la stanno attualmente discutendo a livello tecnico con l´obiettivo di raggiungere un accordo entro la fine dell´anno. Il piano d´azione presentato oggi rappresenta il secondo passo, caratterizzato da un approccio più globale, verso la riforma della tassazione societaria nell´Ue.  
   
   
PIANETA LOMBARDIA OSPITA NOBEL ECONOMIA USA MASKIN  
 
Rho-Pero/Mi, 18 giugno 2015 - "L´expo è una grande opportunità, per l´Italia, per la Lombardia e per il mondo. Qui si possono tessere relazioni, rapporti, scambi di culture e di conoscenze in un contesto particolarmente favorevole". E´ il commento del premio Nobel per l´Economia Eric Maskin, economista statunitense e membro della British Accademy, in visita a Pianeta Lombardia. Innamorato Di Cremona - "Sono in Italia da tre giorni - ha raccontato - ma vengo spesso nel vostro Paese perché mi piacciono alcune tra le vostre eccellenze che altrove non si possono trovare. Alcuni mesi fa ho visitato la città di Cremona in quanto sono un amante della musica: il suono dei violini, la cultura e l´arte del luogo che ospita un intero museo dedicato a questo strumento musicale è certamente un buon motivo per venire in Italia". Incantato Dagli ´Oculos´ - Il Professor Maskin, durante la sua visita, ha anche provato gli ´oculos´, gli speciali occhiali che consentono un viaggio virtuale immersivo alla scoperta dei dieci siti Unesco presenti in Lombardia. "Una bellissima idea - ha commentato entusiasta - utile per far iniziare a conoscere le bellezze della vostra regione e invogliare chi poi potrebbe recarsi fisicamente in questi posti e ammirarli". Scenari Futuri - Approfittando della presenza dell´esperto in Economia era inevitabile rivolgergli una domanda sulla situazione economica italiana. "La Lombardia, per come la conosco - ha detto Maskin - è in buone condizioni. L´italia tutta sta uscendo da una situazione fortemente critica ma sono convinto che entro 10 anni tutto sarà superato".  
   
   
REGNO UNITO, +6% GLI AFFARI IN UN ANNO CON LA LOMBARDIA 9 MILIARDI SUI 31 ITALIANI MILANO, BERGAMO, BRESCIA E VARESE PRIME PER EXPORT  
 
Milano, 18 giugno 2015 - Regno Unito, un interscambio da 31 miliardi con l’Italia, +6% tra il 2013 e il 2014. L’italia esporta per 21 milioni e importa per 10. Con la Lombardia quasi 9 miliardi di affari, 5,2 di export e 3,5 di import, +6% in un anno. L’export traina la crescita, + 8,9%. È il sesto partner nel mondo per business. Sono quasi 5mila gli inglesi che risiedono in Lombardia su 26mila in Italia, 81%. E sono stati circa 4 milioni i turisti britannici che nel 2014 hanno visitato l’Italia per una spesa di 2,6 miliardi di indotto turistico in un anno. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2015, 2014 e 2013, Banca d’Italia. Nei primi tre mesi del 2015 l’import-export regionale è stato di 2,2 miliardi di euro su circa 8 nazionali. In aumento del 10,6% le importazioni, 900 milioni di euro di cui più della metà (509 milioni) da Milano. Stabili le esportazioni. La Lombardia pesa un quarto delle esportazioni nazionali, con un giro di affari che supera i 5 miliardi di euro. In aumento del 16% l’export di Milano e provincia nel 2014, per un valore di 1,4 miliardi. A seguire in regione Bergamo (807 milioni), Brescia (645 milioni) e Varese (536 milioni). Nell’import prime Milano, Varese e Pavia. Per settore, la Lombardia esporta soprattutto macchinari, metalli, mezzi di trasporto e moda mentre importa farmaceutica, chimica e macchinari. L’italia esporta macchinari, mezzi di trasporto, alimentari e moda ed importa mezzi di trasporto e prodotti farmaceutici. Import-export Lombardia-regno Unito (2013-2014)
Lombardia 2013 2014 Variazione % 2014/2013 Pesi % 2014
Import Export Import Export Import Export Import Export
Varese 283.778.594 482.407.507 299.323.428 535.576.488 5,5 11,0 8,5 10,3
Como 116.610.433 237.047.607 136.884.492 263.691.598 17,4 11,2 3,9 5,1
Sondrio 13.087.346 19.492.436 18.464.503 29.994.317 41,1 53,9 0,5 0,6
Milano 1.819.247.619 1.194.174.481 1.947.562.935 1.386.350.187 7,1 16,1 55,5 26,7
Bergamo 160.430.719 693.478.675 170.848.821 807.029.752 6,5 16,4 4,9 15,5
Brescia 136.230.225 646.228.734 142.392.740 644.546.015 4,5 -0,3 4,1 12,4
Pavia 360.333.809 409.676.272 274.923.295 403.419.287 -23,7 -1,5 7,8 7,8
Cremona 61.077.449 158.258.757 58.897.679 161.418.632 -3,6 2,0 1,7 3,1
Mantova 169.335.935 288.276.118 58.295.978 302.452.959 -65,6 4,9 1,7 5,8
Lecco 94.496.873 225.676.307 120.680.559 204.469.643 27,7 -9,4 3,4 3,9
Lodi 84.929.866 91.805.704 86.808.502 113.719.536 2,2 23,9 2,5 2,2
Monza e Brianza 170.912.244 324.347.477 196.288.951 340.684.808 14,8 5,0 5,6 6,6
Lombardia 3.470.471.112 4.770.870.075 3.511.371.883 5.193.353.222 1,2 8,9 100,0 100,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Import-export Italia-regno Unito (2013-2014)
Italia 2013 2014 Variazione % 2014/2013 Pesi % 2014
Import Export Import Export Import Export Import Export
Lombardia 3.470.471.112 4.770.870.075 3.511.371.883 5.193.353.222 1,2 8,9 34,9 24,8
Italia Nord-occidentale 4.405.055.916 7.358.226.487 4.607.450.940 7.819.120.880 4,6 6,3 45,8 37,4
Italia Nord-orientale 1.642.861.969 6.416.072.386 1.718.062.696 7.038.010.287 4,6 9,7 17,1 33,7
Italia Centrale 2.801.394.424 3.485.349.896 2.938.275.939 3.562.572.413 4,9 2,2 29,2 17,0
Italia Meridionale 442.894.101 1.900.374.646 511.001.508 2.061.917.327 15,4 8,5 5,1 9,9
Italia Insulare 195.750.642 307.891.667 147.809.647 239.784.466 -24,5 -22,1 1,5 1,1
Diverse o non specificate 185.698.191 127.068.822 148.027.901 185.902.938 -20,3 46,3 1,5 0,9
Italia 9.673.655.243 19.594.983.904 10.070.628.631 20.907.308.311 4,1 6,7 100,0 100,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Import-export Lombardia-regno Unito per settore manifatturiero (2013-2014)
Lombardia 2013 2014 Variazioni % 2014/2013
Import Export Import Export Import Export
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 208.327.946 372.332.167 205.967.567 461.087.161 -1,1 23,8
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 137.132.723 552.784.798 136.361.311 566.493.814 -0,6 2,5
Legno e prodotti in legno; carta e stampa 45.310.882 77.030.616 36.999.882 80.560.491 -18,3 4,6
Coke e prodotti petroliferi raffinati 7.469.391 1.884.483 132.724.278 2.534.876 1676,9 34,5
Sostanze e prodotti chimici 489.234.193 445.561.598 514.567.178 470.411.081 5,2 5,6
Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 677.061.241 410.038.387 622.694.390 371.743.020 -8,0 -9,3
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 144.578.750 265.651.362 156.441.727 289.143.839 8,2 8,8
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 271.371.233 682.581.159 314.692.598 752.302.947 16,0 10,2
Computer, apparecchi elettronici e ottici 417.689.865 161.516.674 370.448.302 158.162.495 -11,3 -2,1
Apparecchi elettrici 174.012.701 272.873.355 172.254.011 372.582.957 -1,0 36,5
Macchinari ed apparecchi n.C.a. 382.787.824 781.206.510 422.226.051 832.464.354 10,3 6,6
Mezzi di trasporto 299.364.136 507.750.720 203.520.673 582.105.246 -32,0 14,6
Prodotti delle altre attività manifatturiere 96.684.262 176.098.870 102.056.764 191.634.490 5,6 8,8
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Import-export Italia-regno Unito per settore manifatturiero (2013-2014)
Italia 2013 2014 Variazioni % 2014/2013
Import Export Import Export Import Export
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 531.557.811 2.496.331.182 563.840.754 2.675.633.179 6,1 7,2
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 530.075.522 2.418.679.269 601.967.509 2.637.069.220 13,6 9,0
Legno e prodotti in legno; carta e stampa 109.807.447 437.251.436 108.924.419 473.939.233 -0,8 8,4
Coke e prodotti petroliferi raffinati 309.353.010 157.069.607 183.464.336 73.389.459 -40,7 -53,3
Sostanze e prodotti chimici 988.712.167 1.107.356.602 980.625.226 1.153.801.112 -0,8 4,2
Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 1.236.468.990 1.193.541.476 1.130.708.883 1.154.143.724 -8,6 -3,3
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 371.600.019 1.095.720.644 416.880.576 1.167.475.479 12,2 6,5
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 689.455.348 1.968.768.036 773.504.551 1.911.299.069 12,2 -2,9
Computer, apparecchi elettronici e ottici 964.277.617 572.271.100 866.174.861 549.799.213 -10,2 -3,9
Apparecchi elettrici 341.852.448 1.010.613.835 362.932.260 1.260.357.325 6,2 24,7
Macchinari ed apparecchi n.C.a. 1.006.249.652 2.680.198.896 1.037.950.130 2.909.098.687 3,2 8,5
Mezzi di trasporto 1.641.399.792 2.646.796.592 1.866.487.240 2.870.196.032 13,7 8,4
Prodotti delle altre attività manifatturiere 357.519.660 1.220.305.358 340.343.668 1.374.345.177 -4,8 12,6
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Import-export Lombardia-regno Unito (I trim. 2015)
Primo Trimestre 2015 2014 2015 Variazione % 2015/2014 Pesi % 2014
Import Export Import Export Import Export Import Export
Varese 73.645.880 125.733.192 84.346.483 131.178.264 14,5 4,3 9,4 10,3
Como 34.120.071 56.701.222 40.786.695 72.076.096 19,5 27,1 4,5 5,7
Sondrio 9.808.787 6.550.144 1.827.475 4.518.902 -81,4 -31,0 0,2 0,4
Milano 439.735.085 373.212.533 508.579.717 324.788.244 15,7 -13,0 56,6 25,6
Bergamo 43.148.083 208.395.028 41.444.860 206.330.403 -3,9 -1,0 4,6 16,3
Brescia 37.540.026 152.178.361 38.625.781 185.555.082 2,9 21,9 4,3 14,6
Pavia 47.412.329 61.635.979 46.888.248 40.158.264 -1,1 -34,8 5,2 3,2
Cremona 13.945.294 45.288.126 20.522.289 35.071.930 47,2 -22,6 2,3 2,8
Mantova 16.619.699 67.924.024 13.976.730 91.381.543 -15,9 34,5 1,6 7,2
Lecco 28.009.956 57.187.493 31.701.121 50.526.501 13,2 -11,6 3,5 4,0
Lodi 22.475.637 21.464.971 18.940.132 22.904.448 -15,7 6,7 2,1 1,8
Monza e Brianza 45.832.456 80.562.674 50.993.017 103.408.071 11,3 28,4 5,7 8,2
Lombardia 812.293.303 1.256.833.747 898.632.548 1.267.897.748 10,6 0,9 100,0 100,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Import-export Italia-regno Unito (I trim. 2015)
Primo Trimestre 2015 2014 2015 Variazione % 2015/2014 Pesi % 2014
Import Export Import Export Import Export Import Export
Lombardia 812.293.303 1.256.833.747 898.632.548 1.267.897.748 10,6 0,9 35,3 24,2
Italia Nord-occidentale 1.039.476.350 1.881.577.176 1.133.569.630 1.868.122.070 9,1 -0,7 44,5 35,6
Italia Nord-orientale 442.838.549 1.634.778.030 440.185.352 1.834.396.673 -0,6 12,2 17,3 35,0
Italia Centrale 789.502.988 778.620.012 743.659.411 894.337.477 -5,8 14,9 29,2 17,0
Italia Meridionale 128.299.266 501.978.840 137.285.482 555.012.356 7,0 10,6 5,4 10,6
Italia Insulare 17.293.980 55.516.854 54.194.579 48.334.594 213,4 -12,9 2,1 0,9
Diverse o non specificate 35.847.846 43.373.374 37.534.714 46.505.409 4,7 7,2 1,5 0,9
Italia 2.453.258.979 4.895.844.286 2.546.429.168 5.246.708.579 3,8 7,2 100,0 100,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat
 
   
   
LICENZIAMENTI AZIENDA BOTTERO: L´ASSEMBLEA DEI LAVORATORI HA DECISO PER L´ACCORDO DI NON OPPOSIZIONE AL LICENZIAMENTO  
 
Torino, 18 giugno 2015 - L’assemblea dei lavoratori della Bottero di Trana, azienda leader nella produzione di macchine lavorazione vetro, riunitasi, ha deciso di dare il proprio consenso alla firma dell’accordo con la dirigenza dell’azienda e dunque di accettare secondo il criterio della non opposizione, la procedura di licenziamento collettivo per 48 lavoratori dichiarati in esubero lo scorso marzo. Secondo l’accordo, l’azienda riconoscerebbe ai lavoratori dello stabilimento di Trana che decideranno di entrare volontariamente nella procedura di licenziamento, un consistente incentivo all’esodo, dopodiché la Regione Piemonte provvederà ad iscriverli alla lista di mobilità. “In un quadro complicato e difficile come questo, aver raggiunto un accordo che abbia trovato il consenso anche dei lavoratori non è cosa da poco, visto il consistente numero di dipendenti coinvolti nel percorso intrapreso dall’azienda - ha dichiarato l’assessore al lavoro Pentenero - Ciò che mi auguro è che presto possano essere individuati da parte della Bottero strumenti in grado di dar vita ad un nuovo progetto industriale capace di ridare vigore all’azienda e rispondere al drammatico problema occupazionale”.