Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Gennaio 2012
PARISI: BENE AGCOM, L’AGENDA DIGITALE DIVENTI PRIORITÀ DEL GOVERNO PER LA CRESCITA  
 
Roma, 16 gennaio 2012 - “L´invito dell’Agcom ad adottare l´Agenda Digitale in Italia, è un passaggio istituzionale importante che vede il nostro completo appoggio, trovandosi in piena sintonia con le proposte che Confindustria Digitale sta presentando in questi giorni al Governo e agli enti locali per accelerare la crescita e modernizzazione del Paese ” è quanto afferma Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale, la nuova federazione che riunisce le imprese dell’Ict in Italia, commentando la segnalazione che l’Autorità per le Comunicazioni ha inviato oggi a Governo e Parlamento. “Le tecnologie digitali sono oggi il più potente motore di sviluppo e ci aspettiamo che lo sviluppo dell’economia digitale e la penetrazione di internet in Italia diventi al più presto una priorità del programma di Governo – continua Parisi – A questo scopo appare condivisibile la proposta di cabina di regia che riunisca i principali attori istituzionali interessati alla digitalizzazione. Confindustria Digitale si augura che il Governo presti quanto prima ascolto alle segnalazioni dell´Agcom e si propone come partner di questo processo, offrendo un pacchetto di proposte con cui viene delineato un percorso concreto di azioni legislative e interventi mirati a imprimere rapidi cambiamenti sui settori fondamentali della scuola, la sanità, altri servizi della Pubblica Amministrazione, l´e-commerce e lo start up di nuove imprese”.  
   
   
POSTE ITALIANE, PROVINCIA AUTONOMA E TRENTO RISE INSIEME PER CREARE UN CENTRO DI INNOVAZIONE ICT  
 
Roma, 16 gennaio 2012 - Poste Italiane promuove la ricerca e l’alta formazione manageriale ed è partner tecnologico della Provincia autonoma di Trento e dell´Associazione Trento Rise (Research, Education and Innovation System) nella realizzazione di un Centro di Ricerca per l’Information and Communication Technology, che avrà come scopo lo sviluppo di progetti innovativi, l’avvio di programmi di ricerca nazionali e internazionali e attività di sostegno alla ricerca applicata. Sono questi gli obiettivi previsti dal protocollo d’intesa firmato il 12 gennaio a Roma dall’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai e dal presidente dell’Associazione Trento Rise, Fausto Giunchiglia, presente anche l´onorevole Luigi Nicolai, vicepresidente della Commissione università e ricerca scientifica del Parlamento italiano. L’accordo punta a realizzare uno stretto collegamento e un rapporto di costante collaborazione tra il mondo della ricerca scientifica (dal 1° gennaio 2012 Trento Rise è uno dei sei nodi europei della rete di eccellenza sull’innovazione nelle tecnologie informatiche dello European Institute of Innovation & Technology-eit Ict Labs), la realtà accademica e il sistema delle imprese. “La ricerca applicata e l’alta formazione – ha spiegato l’Ad Sarmi - sono due capitoli cruciali per lo sviluppo del Paese e la competitività del sistema economico e produttivo. Per questo abbiamo deciso di sostenere con la Provincia di Trento e l’Associazione Rise il progetto per la nascita del Centro di ricerca e innovazione. Poste Italiane collocherà al centro del progetto le proprie competenze Ict e l’esperienza acquisita nella creazione di servizi di e-Government per cittadini, imprese e pubblic aamministrazione – aggiunge l’Ad - coadiuvando la Provincia autonoma e Trento Rise nel dialogo con le imprese che, a loro volta, daranno supporto e trarranno beneficio dalle innovazioni sviluppate dal Centro”. La firma odierna del protocollo d’Intesa tra Poste Italiane S.p.a., Provincia autonoma di Trento e Trento Rise, conferma l’impegno del Trentino ad attuare una strategia di sviluppo territoriale basata sulla conoscenza, riconoscendo nella promozione e nella diffusione della ricerca e dell’innovazione uno strumento cruciale per far crescere il capitale umano e le imprese del territorio. La firma del Protocollo certifica poi il ruolo di Trento Rise, nel sistema trentino della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione, come di uno dei soggetti principali dello sviluppo economico e tecnologico territoriale. Nodi di rete europeo degli Eit Ict Labs, Trento Rise si qualifica come un polo d’eccellenza nel settore delle tecnologie dell´informazione e comunicazione. “La firma del protocollo con le Poste Italiane e Trento Rise - ha dichiarato Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento – é un importante passo in avanti verso il nostro obiettivo: fare del Trentino un’economia della conoscenza, e un territorio leader nell’innovazione a livello europeo. E difatti la collaborazione con le Poste Italiane rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per le tante piccole e medie imprese innovative che operano in Trentino.” “Far lavorare insieme la pubblica amministrazione, le aziende e il mondo della ricerca, – ha sottolineato Fausto Giunchiglia, presidente di Trento Rise – é questa la chiave di volta del modello trentino di partnership pubblico-privato. E si tratta di un modello premiante, proprio perché consente di massimizzare le capacità di ciascuno, a beneficio di tutti.” “Il Trentino é un territorio fortemente votato all’innovazione e le Poste Italiane sono una delle grandi realtà aziendali, ma anche tecnologiche, italiane – ha commentato Paolo Traverso, Ceo di Trento Rise –. Intese come quella firmata oggi rappresentano dunque per Trento Rise un’opportunità unica per valorizzare le sue competenze e il suo capitale umano.” La condivisione di risorse e conoscenze prevista dal Protocollo intende favorire il trasferimento tecnologico su tematiche di interesse comune, sviluppare studi innovativi e realizzare prototipi in grado di migliorare l´efficienza dei servizi per il cittadino, le imprese e la pubblica amministrazione, promuovere la creazione di iniziative a sostegno delle attività didattiche e degli studenti. L’apertura del Centro di ricerca costituirà inoltre un´opportunità sia per le prospettive di lavoro qualificato e specializzato che potrà offrire ai giovani laureati, sia per gli spazi di collaborazione con le imprese italiane impegnate nel settore Ict.  
   
   
DELLAI ALL´INAUGURAZIONE DI ESTRO: "BISOGNA TENERE DURO" IL LABORATORIO DI RICERCA E SVILUPPO NEL CAMPO DELL´ICT CREATO DA TRENTO RISE E ENGINEERING  
 
Trento, 17 gennaio 2012 - "Questa giornata aggiunge una nota di fiducia e di speranza ad un panorama tormentato. Dopo altre iniziative che hanno visto coinvolte realtà come Telecom e Gpi si inaugura oggi un nuovo laboratorio nel campo delle tecnologie dell´informazione, con una prestigiosa realtà industriale, Engineering, che lavorerà a fianco dei nostri centri di ricerca. Tutto ciò risponde a una visione di lungo periodo, che ci impone di tenere duro. Engineering lo sta facendo, in un momento difficile per l´economia internazionale. Questo è l´atteggiamento che dobbiamo mettere in campo tutti noi quando scommettiamo sui grandi investimenti in ricerca e innovazione, se vogliamo costruire un futuro che dia prospettive di lavoro qualificato ai giovani e di crescita alle nostre imprese." Con queste parole il presidente Lorenzo Dellai ha sottolineato, ieri a Povo, l´importanza dell´inaugurazione di Estro, il laboratorio di ricerca e sviluppo costituito da Trento Rise, sigla che raggruppa le varie realtà del sistema della ricerca trentino nel campo dell´Ict e che costituisce uno dei sei nodi di rete a livello europeo - l´unico per l´Europa del sud - dell´Eit (European insitute of innovation and technology), e dal gruppo Engineering, il primo in Italia sul versante delle tecnologie dell´informazione e comunicazione, con 6500 dipendenti e circa 760 milioni di ricavi nel 2010. Il laboratorio di Trento impiegherà inizialmente circa 30-40 persone, assunte sia in Italia che all´estero. Folto il pubblico accorso a Povo, presso la sede di Trento Rise, per l´inaugurazione del laboratorio Estro, centro di ricerca pubblico-privato nel settore delle tecnologie informatiche che opererà soprattutto nel campo dell´innovazione al servizio della qualità della vita in tutti i suoi aspetti, dalla salute all´ambiente, dalla cultura ai servizi. "Crediamo sia molto importante che le aziende leader nel settore vengano a stabilirsi qui - ha detto il chairman di Trento Rise Paolo Traverso nell´introdurre l´evento - , in modo tale da lavorare gomito a gomito con gli istituti di ricerca. Anche la prossimità fisica è un importante fattore di sviluppo, perché, come dicono a volte i ricercatori, spesso le idee migliori nascono alla macchinetta del caffè. C´è però soprattutto un valore simbolico dietro a questo momento, che rimanda ad una nostra convinzione profonda: la ricerca non può più stare da sola, non può più lavorare separatamente rispetto sia alle aziende sia alla pubblica amministratore e ai decisori politici. Il confronto e le sinergie sono indispensabili se vogliamo che la ricerca scientifica dia un contributo fattivo alla società. Al tempo stesso ci auguriamo che aziende e pubbliche amministrazioni credano nella ricerca, la identifichino come una risorsa importante. Solo così può nascere, come in questo caso, una feconda partnership pubblico-privata". Michele Cinaglia, presidente di Engineering, fra i primi dieci attori europei nel software e servizi, ha sottolineato le difficoltà che anche un´azienda sana, che paga circa 10.000 stipendi all´anno, attraversa in questo momento. Perché allora la scelta di investire in una nuova iniziativa, e di farlo proprio a Trento? "Per la serietà di questo territorio - ha detto Cinaglia - , che vediamo in molti campi diversi. Cominceremo con alcune decine di persone, selezionate sia in Italia che all´estero. La prospettiva è quella di espanderci ulteriormente, nel tempo, coniugando ricerca e produzione. Partiremo con un progetto di telemedicina, nella convinzione che essa possa al tempo stesso migliorare le prestazioni del servizio sanitario e ridurre i costi. Abbiamo le risorse per fare un eccellente lavoro e la volontà per farlo." Il presidente di Trento Rise Fausto Giunchiglia ha esposto brevemente il percorso che ha portato questa realtà, espressione del sistema della ricerca trentino nel campo dell´Ict, a diventare uno dei sei nodi di rete europei di Eit, con un investimento da parte dell´Europa che ammonta attualmente a circa 100 milioni all´anno. "Siamo sempre stati molto bravi a fare progetti di ricerca in collaborazione con altre realtà, come richiesto dall´Europa. Un po´ meno forse a produrre innovazione. E´ questo un problema comune a tutta l´Europa. Fatichiamo a produrre massa critica, ovvero a disporre di tutte le componenti necessarie per sviluppare un certo progetto e un certo prodotto. C´è bisogno anche di una collocazione fisica, di un nodo, dove trovare tutto questo, che sia ovviamente in rete con il resto del mondo. Noi in Trentino come possiamo fare per raggiungere questa massa critica? E´ proprio la scommessa che ci giochiamo ora. Sul piano della ricerca sappiamo di essere competitivi. Ci serviva poi un´utenza per le innovazioni prodotte, e abbiamo puntato innanzitutto sulla domanda pubblica. Non si tratta di una scelta di retroguardia: ciò è avvenuto anche all´inizio della Silicon valley. Un settore pubblico che non solo investe in innovazione ma utilizza le innovazioni, per metterle al servizio dei cittadini, è un elemento di grande importanza. La terza componente fondamentale è ovviamente l´impresa. Ecco quindi l´importanza del laboratorio che nasce oggi, per iniziativa da un lato del mondo della ricerca e dall´altro di una grande impresa del settore, e con il pieno sostegno della Provincia autonoma di Trento. Lavoreremo mettendo l´uomo al centro, su innovazioni che consentano di migliorare la qualità della vita, e anche questa non e una scelta operata a caso, ma si basa sulle vocazioni del territorio: ambiente, turismo, salute, cultura, servizi." Grande soddisfazione è stata espressa infine dal presidente Dellai, per il quale "questa iniziativa premia l´atteggiamento che abbiamo sempre avuto, un atteggiamento positivo, di fiducia nei confronti dei risultati che gli investimenti in ricerca e innovazione possono produrre. L´importante è tenere duro, è perseverare, altrimenti non è possibile raggiungere la massa critica di cui parlava prima il presidente di Trentro Rise. Benvenuta anche la volontà dell´azienda di fare di Trento la sede non solo di un laboratorio di ricerca ma anche di una linea produttiva. Di ciò beneficeranno le nostre stesse imprese, in una logica di partnership, di filiera. In Trentino, dunque, ha preso forma uno dei grandi punti di qualità a livello nazionale in materia di Ict. Se avessimo ascoltato chi all´epoca della fondazione dell´Irst criticava Luigi Stringa per le sue scelte, chi diceva che era meglio occuparsi di boschi che di intelligenza artificiale, oggi non saremo qui. Ecco, è questo il significato del ´tenere duro´, è a questo che conduce la capacità di insistere. Anche accettando il fatto che quando si scommette sul futuro una parte degli investimenti non porteranno frutto, quantomeno non subito, nel breve periodo. Lo stesso vale per gli investimenti in risorse umane. E parlo non solo dell´università ma della scuola, con le novità che la interesseranno nel prossimo futuro, a partire dagli istituti tecnici. Anche qui dobbiamo fare uno sforzo di volontà, affinché le forze del cambiamento non vengano fagocitate da quelle di chi si accontenta dell´esistente, di ciò che già c´è. Parlavo qualche tempo fa del rischio solitudine. Non è solo un rischio che riguarda il sociale. La solitudine è anche prodotta da una mentalità autoreferenziale e conservativa. L´antidoto è uno solo, mettere in discussione l´esistente. Tutti sono chiamati a farlo, la pubblica amministrazione, i cittadini, le imprese. Il Trentino deve essere, tutto assieme, un grande laboratorio, che genera soluzioni di qualità ed è poi in grado di portarle fuori dal proprio territorio. Dobbiamo avere fiducia. - ha concluso Dellai - pur se consapevoli che la strada è in salita, che il 2012 sarà un anno ancora difficile. E non possiamo perdere neanche un minuto nel rapportarci a questi scenari di cambiamento. Un Trentino che ha investito nella conoscenza, nelle intelligenze dei giovani, trentini e non trentini, non può perdere tempo a chiedersi continuamente se la sua Autonomia è giustificata o meno. Deve lavorare a costruire un futuro che dia prospettive di lavoro qualificato ai giovani e di crescita alle imprese. Deve guardare avanti."  
   
   
CREATIVITY DAY 2012: TORNA L´EVENTO DEDICATO A TUTTI I CREATIVI DIGITALI PROTAGONISTI E STRUMENTI PER ALIMENTARE LA PROPRIA RICERCA TECNICA E DI STILE, UN PERCORSO DI CRESCITA AD AULE APERTE GIUNTO ALLA DECIMA EDIZIONE  
 
Milano, 16 gennaio 2012 - Creativity Day, l´evento, organizzato annualmente da Inside, torna a marzo a Milano e a Roma. Giunto ormai alla sua decima edizione, coniuga spettacolo e formazione tecnica ed è rivolto ai professionisti della grafica, del web e della comunicazione. L´edizione 2012 propone un ricco programma di conferenze, che si susseguiranno per tutta la giornata con personaggi di fama nazionale ed internazionale e una serie di workshop tecnici in cui i partecipanti potranno individuare percorsi specifici e occasioni di approfondimento. Tante le tematiche che saranno sviluppate dall´edizione 2012: Gaming, Web, sviluppo di applicazioni, 3D, video, con un occhio sempre presente verso la grafica e il design più tradizionale. Dove e quando Due tappe. La prima è a Milano il 9 marzo al Teatro Franco Parenti mentre la seconda sarà il 28 marzo a Roma presso il Crowne Plaza. Come´è organizzato Creativity Day dura un intera giornata, in cui si è liberi di scegliere un proprio percorso formativo. I seminari si dividono in conference e workshop i primi, grazie ai nostri ospiti, ci raccontano case history di sucesso, i secondi ci mostrano l´applicazione di specifiche tecnologie. Il programma completo e disponibile alla pagina: http://www.Insidesrl.it/creativityday/2012/programma.cfm  Guest di fama nazionale e internazionale Gli ospiti di quest´anno sono numerosi e l´elenco completo è in fase di definizione: Alberto Antoniazzi, Giovanni Bucci, Rubens Cantuni, Fractalgarden, Happy Lovers Town, I Depend On Me, Joinpad, Leandro Lima, Polkadot, Saizenmedia, Alberto Seveso, Red Bull Media House, Ustwo, Zabar... Iscrizioni L´evento è gratuito e sono aperte le pre-registrazioni sul sito: http://www.Creativityday.it    
   
   
MIP POLITECNICO DI MILANO, IN COLLABORAZIONE CON DEI DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE, PRESENTA IN ESCLUSIVA PER TELECOM ITALIA IL MASTER IN BUSINESS INNOVATION E ICT MANAGEMENT  
 
Milano, 17 gennaio 2012- Partirà nel mese di Aprile 2012, la prima edizione del nuovo Master in Business Innovation & Ict Management. Il Master è un progetto di Telecom Italia che, in collaborazione con Mip Politecnico di Milano e Dei Dipartimento di Elettronica e Informazione, ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti una base comune di competenze che li renda in grado di comprendere al meglio l’integrazione virtuosa tra tecnologie e business e di stimolare un approccio proattivo ed innovativo alle proprie attività. Il costo del Master è completamente coperto da Telecom Italia, che metterà a disposizione di ogni studente selezionato una Borsa di Studio del valore di €12.000 lordi corrisposti ratealmente nei mesi di frequenza. La partecipazione è subordinata ad una selezione tra i candidati che hanno presentato domanda entro il termine fissato del 31 Gennaio 2012. La sede di svolgimento del corso è Milano presso la sede di Mip. E´ previsto il tirocinio presso una delle sedi italiane di Telecom Italia. Obiettivi del Master: Fornire una visione sistemica dell’impresa, dei suoi meccanismi di funzionamento principali e delle principali teorie e tecniche gestionali; Comprendere criticamente il ruolo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (Ict) come leva strategica di innovazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni; Comprendere gli strumenti metodologici per gestire al meglio le Ict per massimizzare la creazione di valore per il business; Fornire un inquadramento completo dei principali e più innovativi trend tecnologici in atto; Fornire una visione critica in merito alle nuove opportunità di Business abilitate dalle tecnologie digitali. Il Master è rivolto a laureati in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza in un Paese membro dell’Unione Europea e a laureati extra comunitari residenti in un paese membro dell’Unione Europea; età inferiore a 28 anni alla data di inizio del Master; laurea specialistica/magistrale in una delle seguenti classi: Economia, Ingegneria Gestionale, Ingegneria delle Telecomunicazioni e Ingegneria Informatica; votazione non inferiore a 102/110 o 92/100; buona conoscenza della lingua inglese. Sono ammessi candidati in possesso di titoli equivalenti a quelli sopracitati conseguiti all’estero, purché essi abbiano un’ottima conoscenza della lingua italiana. Possono presentare domanda di ammissione anche laureandi con voto presunto di laurea non inferiore a 102/110 o 92/100 che si laureeranno entro la data di inizio del Master. Il Comitato Scientifico del Master potrà ammettere in casi eccezionali l´iscrizione anche di studenti in possesso di titoli di studio e votazione diversi da quelli indicati, purché essi presentino una dettagliata documentazione (certificato di studi universitari completo di titoli dei corsi, Ssd, crediti e programmi) dalla quale risulti evidente che essi posseggano la preparazione scientifica e culturale necessaria per frequentare con profitto gli insegnamenti del Master. Per informazioni sul Master www.Mip.polimi.it/binnovation    
   
   
FORMAZIONE. DELEGAZIONE DEL GOVERNO EGIZIANO IN REGIONE PER CONOSCERE IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE DELL´EMILIA-ROMAGNA.  
 
 Bologna, 17 gennaio 2012 – Conoscere il sistema di istruzione e formazione professionale dell’Emilia-romagna e sviluppare nuove forme di cooperazione: è questo l’obiettivo della visita il 13 gennaio in Regione di una delegazione del Governo egiziano, che ha incontrato l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi. L’incontro, sollecitato dal Ministero della Pubblica Istruzione italiano, ha favorito la firma di una dichiarazione congiunta di impegno per sviluppare nuove forme di collaborazione nel campo della formazione professionale e degli Istituti tecnici superiori. "Il Governo egiziano ha chiesto al Governo italiano un sostegno per far decollare il proprio sistema di formazione professionale, e il Ministero ha pensato all’Emilia-romagna – ha spiegato l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi - Un apprezzamento all’innovatività e alla qualità del nostro sistema di Istruzione e Formazione professionale e alla grande esperienza nel settore della formazione professionale in Emilia-romagna, in particolare nei settori della meccanica e dell’elettronica a cui l’Egitto è molto interessato”. Il documento sottoscritto prevede di avviare una cooperazione tra Emilia-romagna ed Egitto nel campo della formazione professionale, promuovendo la realizzazione di un sistema di apprendimento continuo e definendo politiche educative e formative per migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione. La delegazione egiziana si è detta inoltre interessata a conoscere e a sviluppare un sistema di accreditamento degli enti e a creare standard professionali e del sistema delle certificazioni delle competenze, sul modello di quello dell’Emilia-romagna. La Regione si è dichiarata disponibile a fornire al Governo egiziano l’assistenza tecnica e il supporto per l’attuazione delle politiche, oltre a favorire lo scambio di esperienze di docenti e studenti e al riconoscimento reciproco dei titoli. Una commissione tecnica congiunta, composta da rappresentanti della Regione e del Governo egiziano, analizzerà questi primi elementi e predisporrà un accordo di collaborazione reciproca, da approvare nel prossimo mese di marzo.  
   
   
A MARCH...ING STARTUP SCHOOL IN PARTENZA LA PRIMA STARTUP SCHOOL 2012 DELLA FONDAZIONE MIND THE BRIDGE: AVVIO IL 5 MARZO A SAN FRANCISCO  
 
San Francisco (California) 17 gennaio 2012 - Due settimane: questa è la finestra aperta dalla fondazione californiana Mind the Bridge per aderire alla sua prima Startup School del 2012 che, dopo il grande successo ottenuto durante le edizioni estive e autunnali, si terrà a San Francisco dal 5 al 23 marzo presso il Gym (la “palestra” imprenditoriale della fondazione) con sede a One Market Plaza. Quella in partenza è la prima di diverse sessioni della Startup School che verranno attivate durante tutto il 2012. Il programma di formazione "sul campo" comprende, da una parte, un fondamentale corpus di lezioni teoriche di apprendimento tenute da personaggi di spicco della Silicon Valley sui temi fondamentali che una startup deve conoscere per far scalare la propria attività; dall’altra, la Scuola organizza workshop pratici di apprendimento tramite lavoro di gruppo, visite guidate alle aziende tecnologiche, incubatori e Università della Silicon Valley. Volere fortemente dare vita a un progetto di startup tecnologica è il requisito fondamentale per sperare di accedere a uno dei 12 posti disponibili, insieme ad una buona conoscenza della lingua inglese. Avere già una idea di business definita non è invece obbligatorio ma, certamente, può aiutare. Modalità Di Iscrizione - Per candidarsi al corso è sufficiente inviare entro il 31 gennaio 2012 una e-mail all’indirizzo startupschool@mindthebridge.Org allegando il proprio curriculum vitae e l’eventuale progetto imprenditoriale (una cartella di presentazione che illustri a grandi linee l’idea e i bisogni a cui va incontro). Una volta completata la richiesta, i candidati riceveranno l’invito sostenere un breve test online per l’accertamento della lingua inglese. La valutazione dei candidati avverrà in base a tutti i documenti presentati. Costo - Il costo di iscrizione è di 1.800 dollari (circa 1.400 euro). Per gli under 30 sono previste alcune borse di studio con sconti fino al 40%, applicati in base al merito. L’iscrizione non è rimborsabile e non comprende viaggio, trasporti e alloggio. Alloggio - Partendo dal presupposto che la condivisione dell’esperienza con i propri coetanei sia una componente fondamentale della Scuola, la Fondazione Mind the Bridge offre la disponibilità di prenotare stanze in affitto in appartamenti condivisi a partire da 1.800 dollari (circa 1.400 euro) al mese per persona. Al fine di ottimizzare la disponibilità dell’alloggio è possibile concordare l’arrivo e la partenza in concomitanza con l’inizio e la fine del mese. Sede E Durata - Il Corso, della durata di 3 settimane (dal 5 al 23 marzo), si svolgerà nei locali della Fondazione Mind the Bridge a One Market Plaza, Steuart Tower 5th Floor, San Francisco. Per maggiori informazioni sul Programma della Scuola visitare http://gymnasium.Mindthebridge.org/index.php?option=com_content&view=article&id=123&itemid=29  oppure inviare una mail all’indirizzo startupschool@mindthebridge.Org    
   
   
IL FUTURO DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE  
 
Torino, 17 gennaio 2012 - L’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, ha iniziato il 13 gennaio un giro di consultazioni con i principali attori della formazione per approfondire il futuro dell’obbligo scolastico partendo da due presupposti quali la scarsità di risorse dei bilanci pubblici ed i nuovi indirizzi che verranno comunicati dal Governo nazionale. Incontrando le due principali associazioni di enti formativi, Porchietto ha sostenuto “il momento è sicuramente difficile, ma è imprescindibile tenere in considerazione che i soggetti coinvolti nei percorsi dell’obbligo di istruzione sono circa 14.000 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17anni con situazioni scolastiche difficili e spesso pluri-ripetenti e che nel 2011 i corsi attivati sono stati 392. Un taglio di risorse o un cambio totale di indirizzo in questo campo determinerebbe certamente una vulnus irreparabile alla lotta alla dispersione scolastica, che in Piemonte ha raggiunto ottimi risultati rispetto alla media nazionale”. Porchietto ha quindi annunciato che mercoledì sarà a Roma per comprendere come intenda procedere il Governo e giovedì relazionerà alle Province la situazione per studiare sinergie e possibili soluzioni. “Fondamentale - ha aggiunto - sarà il coinvolgimento delle parti sociali, con le quali aprirò un puntuale dibattito per approfondire e sviscerare un tema che mi sta particolarmente a cuore. Il Piemonte nell’ambito della formazione professionale è un modello da sempre all’avanguardia, pertanto sarà fondamentale che la nostra esperienza sia portata in dote al Governo nazionale”.  
   
   
ORGANIZZAZIONE RETE SCOLASTICA E OFFERTA FORMATIVA; G.R. UMBRIA APPROVA PIANO 2012-2013  
 
Perugia, 17 gennaio 2012 - "Questo Piano rappresenta l´avvio di una prima fase di revisione delle istituzioni scolastiche dell´Umbria secondo i criteri dettati dal Governo nazionale con la Legge di stabilità 2012": così la vice presidente della Regione e assessore all´istruzione, Carla Casciari, commenta l´approvazione della Giunta regionale del "Piano dell´offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria per l´anno scolastico 2012-2013" che inizierà così il suo iter per l´approvazione definitiva in Consiglio regionale. "Anche se siamo in attesa di conoscere il pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso da noi presentato contro un provvedimento che invade la sfera di competenza regionale in materia di programmazione della rete scolastica, come Regione - ha detto Casciari - abbiamo proceduto con tempestività alla definizione del Piano per rispettare il termine imposto dal Ministero dell´Istruzione che indica il 31 gennaio 2012 come ultima data possibile per la sua approvazione". La legge di stabilità, infatti, prevede l´accorpamento delle scuole di infanzia, primaria e secondaria di primo grado in istituti comprensivi che devono essere costituiti da almeno mille alunni, ridotti a 500 per le istituzioni ubicate in piccole isole, comuni montani e aree caratterizzate da specificità linguistiche. Stabilisce inoltre che le singole istituzioni scolastiche (anche Istituti secondari di secondo grado) possano mantenere la propria identità solo se hanno un numero di alunni non inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Ciò significa che non saranno assegnati dirigenti scolastici e neanche personale amministrativo; tale ulteriore taglio di organico (meno 1300 dirigenze a livello nazionale) fa seguito ad un triennio di tagli al personale docente e "Ata" che ha già prodotto 8 miliardi di risparmio sul capitolo istruzione pubblica. "Per la redazione del Piano, la Regione Umbria - sottolinea Casciari - anche nel rispetto della Linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica approvate a dicembre scorso dal Consiglio regionale, ha avviato un percorso di programmazione che ha tenuto conto sia delle valutazioni effettuate sui territori dalle Conferenze provinciali, a cui hanno partecipato singole istituzioni scolastiche, le Amministrazioni locali, l´Ufficio scolastico regionale, le organizzazioni sindacali". "Già nelle Linee Guida - prosegue Casciari - la Regione Umbria si era impegnata a raggiungere il numero di istituti comprensivi, così come richiesto dal Ministero, entro l´anno scolastico 2014-2015, e di raggiungere tale obiettivo utilizzando i parametri indicati come media regionale (ovvero come risultato ottenuto dal numero complessivo degli alunni diviso il numero delle dirigenze autorizzate), esercitando in questo modo la propria competenza a programmare le autonomie sul territorio. Interesse della Regione è stato quello di preservare, in accordo con le linee condivise sui tavoli nazionali, la qualità dell´offerta formativa su tutto il territorio regionale mantenendo quindi le specificità territoriali". Entrando nel merito, il Piano regionale approvato dalla Giunta prevede in provincia di Perugia: Comune di Giano dell´Umbria: istituzione di Istituto Omnicomprensivo, composto dall´Istituto Comprensivo di Giano dell´Umbria e la sede distaccata di Bastardo dell´Iis di Spoleto; Comune di Spoleto: istituzione di Istituto Comprensivo, composto dal Iii Circolo "A. Delle Genga" di Spoleto e Scuola Secondaria di I grado "Dante Alighieri" di Spoleto; Comune di Spoleto: accorpamento Itcg Spagna e Iis Spoleto, in un Polo Tecnico Professionale. Comune di Deruta: istituzione di Istituto Omnicomprensivo, per l´accorpamento dell´Istituto Comprensivo Mameli di Deruta e del Liceo Artistico "A Magnini" di Deruta; Comune di Assisi: creazione di un Istituto Istruzione Superiore per l´accorpamento dell´Iis "Marco Polo" e con Itgc "Bonghi" entrambi di Assisi. Per la provincia di Terni: Comune di Attigliano: la creazione di un Istituto Comprensivo Attigliano - Guardea dell´Istituto Comprensivo di Attigliano con le Scuole infanzia, primaria e secondaria di I grado di Guardea; Comune di Baschi: creazione di un Istituto Comprensivo di Baschi e Montecchio e Ist.comprensivo S. Venanzo " già in regime di reggenza; Comune di Narni: creazione di un Istituto Comprensivo per l´accorpamento della Direzione Didattica "G. Garibaldi" (meno le scuole infanzia Ponte S. Lorenzo, primaria Castelchiaro ) più le scuole di Calvi e Otricoli; Comune di Narni; istituzione di un Istituto Comprensivo con la Scuola secondaria I grado "L. Valli" e le scuole infanzia e primaria Ponte S. Lorenzo e primaria Castelchiaro. La Giunta regionale ha invece espresso parere non favorevole alla richiesta formulata dalla Conferenza Provinciale di Terni alla creazione nel Comune di Amelia di un Istituto Comprensivo composto dalla Direzione Didattica di Amelia e dalla Scuola secondaria di primo grado di Fornole, in quanto non rispondente a criteri di verticalizzazione che possono garantire qualità e continuità didattica. La stessa richiesta non ha trovato il parere favorevole dell´Ufficio Scolastico Regionale. La Giunta regionale, inoltre, prende atto che la Conferenza Provinciale di Terni ha elaborato comunque un piano triennale di riorganizzazione della rete scolastica come indicato nelle linee guida regionali. Con riferimento alla programmazione territoriale dell´offerta d´istruzione secondaria di Ii grado per l´anno scolastico 2012-13, si confermano gli indirizzi già approvati dal Consiglio regionale nel 2010 che prevedevano per il nuovo anno scolastico solo l´istituzione di quegli indirizzi per i quali erano sospesi i pareri e/o le autorizzazioni, senza prevedere aggiunte prima della verifica biennale; pertanto la Giunta Regionale ha espresso parere favorevole all´attivazione dei seguenti nuovi indirizzi rispetto al 2011-2012: Indirizzo coreutico presso il Liceo Linguistico Musicale Scienze Umane "Angeloni" di Terni, essendo nel frattempo stata stipulata la Convenzione con Accademia nazionale di Danza di Roma; Indirizzo musicale presso il Liceo Classico "A. Mariotti" di Perugia a seguito della Convenzione stipulata fra il Liceo e il Conservatorio di Musica "Morlacchi" di Perugia il 14 dicembre 2011. Indirizzo Meccanica, meccatronica e energia, presso l´"Istituto Istruzione Superiore Salvatorelli" di Marsciano, già approvato dal Consiglio regionale nel 2010, ma non ancora attivato presso l´istituto, prenderà il via per l´anno scolastico 2012-2013.  
   
   
BOLZANO: OK AI 7 PERCORSI DIDATTICI DELLA LUB, NOVITÀ ENERGY ENGINEERING  
 
Bolzano, 17 gennaio 2012 - Sette ordinamenti didattici della Libera Università di Bolzano hanno ricevuto il 16 gennaio il via libera della Giunta provinciale. Oltre ad aver confermato i sei percorsi già presenti negli anni passati, spicca la novità del master in "Energy Engineering". La green economy, e in maniera particolare il settore legato alle fonti rinnovabili e all´efficienza energetica, è considerata uno dei fiori all´occhiello del mondo imprenditoriale altoatesino. In questa direzione si muove anche la Libera Università di Bolzano, che tra i sette ordinamenti didattici approvati dalla Giunta provinciale ha inserito anche la novità del master in Energy Engineering, termine liberamente traducibile in italiano come ingegneria energetica. "Si tratta di una formazione di alta qualità - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - richiesta proprio dalle aziende altotesine, e che la Lub porterà avanti in stretta collaborazione con le Università di Trento e di Innsbruck". Gli altri sei percorsi didattici che hanno ottenuto il via libera dell´esecutivo di Palazzo Widmann sono il corso di laurea in Scienze agrarie e agroambientali (Facoltà di Scienze e tecnologia), il master in Innovazione e ricerca per gli interventi socio-assistenziali-educativi (Iris - Facoltà di Scienza della formazione), il corso di laurea in Servizio sociale (Facoltà di Scienza della formazione), il corso di laurea per Educatore sociale (Facoltà di Scienza della formazione), il corso di laurea in Scienze della comunicazione e cultura (Facoltà di Scienza della formazione) e il master in Design per la società e la sostenibilità (Facoltà di Design e arti).  
   
   
BASILICATA PUBBLICATO NUOVO BANDO EPOS “UN VIAGGIO PER CONOSCERE” FRUIBILITÀ TERRITORIALE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE SI INCONTRANO  
 
Potenza, 17 gennaio 2012 - “Un viaggio per conoscere”, è il nome del bando destinato alle scuole secondarie di Secondo grado, pubblicato ieri sul sito istituzionale della Regione Basilicata. Fa parte del Quarto bando per il Programma strategico Epos 2007-2013 per l’educazione e la promozione della sostenibilità ambientale. Per la realizzazione delle iniziative le scuole dovranno avvalersi della collaborazione dei Centri di educazione ambientale accreditati formalmente come nodi della Redus regionale. Previsto il coinvolgimento diretto dei ragazzi delle scuole e la fruizione attiva del territorio regionale per diffondere la conoscenza delle specificità culturali, ambientali, storiche ed economiche che lo caratterizzano. Tra le iniziative possibili, infatti, viaggi, escursioni e percorsi didattici terra/mare, visite ai centri storici, ai musei, alle aree archeologiche, ai parchi e alle aree protette. “Questo bando – spiega l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi - rientra nell’ampio ventaglio delle iniziative promosse ed incoraggiate dal Dipartimento e persegue l’obiettivo di sottolineare da un lato il valore dell’ambiente circostante come elemento imprescindibile per il benessere umano nella fruizione del tempo libero e, dall’altro, vuole favorire forme di turismo sostenibile ed educativo”. Per partecipare al bando, sarà possibile presentare domanda a partire dal 16 gennaio e fino alle ore 12:00 del 15 febbraio seguendo la procedura telematica presente sul sito istituzionale della Regione Basilicata.  
   
   
CONSEGNA PREMI TESI LAUREA SU DISABILITÀ  
 
Trieste, 17 gennaio 2012 - "Possiamo guardare al futuro della comunità regionale con speranza proprio perché sappiamo di poter contare sul capitale umano, sull´energia di tanti giovani sensibili ai temi sociali". Con queste parole l´assessore all´Università, Roberto Molinaro, ha consegnato ieri a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, i premi istituiti dalla Consulta regionale delle associazioni dei disabili, in collaborazione con la facoltà di Scienze della Formazione dell´Università di Trieste, per tesi di laurea sui diritti e sull´integrazione delle persone disabili. Il premio, arrivato alla quarta edizione e sostenuto dalla Banca Popolare di Cividale, è stato assegnato quest´anno alle tesi di Daniela Burolo di Trieste ("Disabilità e integrazione: un caso di autismo"), Alessia Ferk di Gorizia ("Nuovi bisogni, nuovi progetti: prospettive di indagine sulle nuove disabilità. Una ricerca sul territorio di Gorizia") e Eugenia Tacchelli di Pordenone ("La persona adulta con disabilità intellettiva: le risorse di oggi e i possibili sviluppi"). Alla cerimonia erano presenti, accanto a Molinaro, il presidente della Consulta regionale Mario Brancati, con il vicepresidente Vincenzo Zoccano, il preside della facoltà di Scienze della Formazione Giuseppe Battelli, con il professor Luigi Gui, e il presidente della Banca Popolare di Cividale Lorenzo Pellizzo. La Consulta, come ha spiegato Brancati, ha voluto stabilire un rapporto di collaborazione organico con l´Università di Trieste, ma anche con quella di Udine, perché è proprio dai giovani e dai luoghi della loro formazione che possono venire quei cambiamenti culturali indispensabili per permettere una sempre maggiore integrazione sociale delle persone con disabilità. La commissione del Premio ha esaminato quest´anno ben 12 tesi di laurea sul tema della disabilità, tra cui ha selezionato le tre vincitrici. Il Premio istituito dalla Consulta, secondo Molinaro, rafforza il legame tra l´Università e il territorio del Friuli Venezia Giulia, permettendo una ricaduta positiva dell´attività didattica e di ricerca. Ma ancora più importante, secondo Molinaro, è l´argomento del Premio, quello della "socialità". "Viviamo in tempi di cambiamento - ha detto l´assessore - e abbiamo perciò bisogno, anche nel campo sociale e in quello della disabilità, di nuove conoscenze e di nuove modalità di organizzazione dei servizi". Il preside della Facoltà Battelli e il professor Gui hanno letto le motivazioni con le quali la commissione ha selezionato le tre tesi di laurea vincitrici, che hanno saputo coniugare in forma multidisciplinare - è stato sottolineato - il rigore nell´esposizione e nel riferimento alle fonti scientifiche e normative, la concretezza dell´esperienza, la visione prospettica.  
   
   
TOSCANA: COMPRENSIVI A TUTTI I COSTI I GENITORI PROTESTANO CON E-MAIL E FB  
 
Firenze, 17 gennaio 2012 - La Regione Toscana, unica nel panorama nazionale, sta per eliminare tutte le scuole elementari e le scuole medie per sostituirle con istituti comprensivi anche dove finora i Comuni avevano resistito. La motivazione è che la Regione "crede negli istituti comprensivi", ma finora non ha mai voluto ascoltare chi la scuola la vive nel quotidiano, conosce vizi e virtù delle varie soluzioni organizzative e sa anche che Dove Il Comprensivo Finora Non E´ Stato Fatto, C´e´ Senz´altro Un Buon Motivo. Per evitare tagli che vanno ben oltre quanto richiesto dal Ministero (solo 8 gli accorpamenti necessari in Toscana, alcune decine quelli previsti), l’Associazione Genitori Age Toscana ha inoltrato a tutti i genitori delle scuole interessate una petizione indirizzata al Presidente regionale Enrico Rossi, alla vicepresidente e assessore all’istruzione Stella Targetti, al Consiglio regionale e ai presidenti e assessori all’istruzione delle province toscane. Fa indubbiamente pensare una Regione che nel 2009 denunciava i tagli inferti alla scuola pubblica e si impegnava “a scongiurarne gli effetti” e che adesso forza sull’istituzione di nuove scuole comprensive, con conseguenti tagli agli organici e caduta della qualità del servizio (sono previsti infatti istituti comprensivi che superano i 2000 alunni, bacini di utenza cittadini tagliati da un fiume, squilibri fra il numero di classi in uscita di un ordine di scuola e quelle di ingresso nel successivo all’interno dello stesso istituto). E per di più, senza coinvolgere in alcun modo i genitori, anzi ignorandone le proteste. Va detto che Comuni e Province hanno deliberato gli accorpamenti Prima di conoscere la Circolare ministeriale Prot. N. A00dgper 10309 del 13.12.2011, che ha accolto le richieste della Conferenza delle Regioni in merito alla Media Regionale Di Riferimento e alla Gradualita’ nell’applicazione della legge n. 111/2011. Adesso gli enti locali sarebbero disponibili a rivedere le delibere adottate, ma sono fermi in attesa di un segnale dalla Regione, un segnale che non arriva. Nulla di strano che i genitori tentino il tutto per tutto promuovendo una protesta via e-mail e facebook. Ecco il testo, con preghiera di diffusione a tutti i genitori interessati. Al Presidente Enrico Rossi Regione Toscana, enrico.Rossi@regione.toscana.it, Al Vicepresidente Stella Targetti Assessore Scuola, università e ricerca Regione Toscana, stella.Targetti@regione.toscana.it, Al Consiglio Regionale della Toscana, urp@consiglio.Regione.toscana.it, Al dott. Elio Satti Dirigente Scuola, università e ricerca Regione Toscana, elio.Satti@regione.toscana.it, Ai Presidenti e agli Assessori all’Istruzione delle Province della Toscana (presidente@provincia.Fi.it, presidenza@provincia.Pisa.it, presidente@provincia.Lucca.it, presidente@provincia.Arezzo.it , s.Orsolini@provincia.livorno.it, f.Fratoni@provincia.pistoia.it, presidente@provincia.Siena.it, lgestri@provincia.Prato.it, presidente@provincia.Grosseto.it, o.Angeli@provincia.ms.it) e, p.C. All’associazione Genitori A.ge. Toscana, presidente@agetoscana.It Oggetto: Richiesta gradualità nell’istituzione di nuovi istituti comprensivi. Gentili Signori, ci è giunta notizia che entro la fine di questo mese di gennaio 2012 codesta Regione procederà all’approvazione del piano di razionalizzazione della rete scolastica così come pervenuto dalle Province toscane. Ciò Ci Sembra Sbagliato in quanto Comuni e Province Hanno Fatto La Scelta di istituire gli istituti comprensivi Prima che uscisse la Circolare ministeriale Prot. N. A00dgper 10309 del 13.12.2011 e quindi con la concreta prospettiva di perdere i dirigenti scolastici in tutte le scuole che non avessero 1000 alunni, un fondato timore che oggi non ha più motivo di essere. Vi preghiamo pertanto di sospendere la costituzione di nuovi istituti comprensivi, nell’ottica di Gradualita’ richiesta dalla Conferenza delle Regioni e concessa dal Ministero dell’Istruzione, in modo che sia possibile valutare se “l’operazione di aggregazione, per motivi legati alle condizioni geografiche, socioeconomiche e alla storia del territorio, nonché alla situazione dell’edilizia scolastica” risulti “una forzatura quantitativa rispetto alle scelte ed ai comportamenti delle famiglie e degli alunni”, Coinvolgendo In Questa Riflessione Anche Le Famiglie, ciò che finora non è stato fatto. L’attuale bozza di riorganizzazione della rete scolastica ci sembra non tenere conto del fatto che: - Gli istituti comprensivi sono stati istituiti per i territori montani, ove la distanza fra i centri abitati è maggiore e la viabilità difficoltosa; - Gli istituti comprensivi sono tornati in auge con l’ ‘onda anomala’ del Ministro Luigi Berlinguer, naufragata una dozzina di anni fa con il suo progetto di riforma dei cicli scolastici; - Gli istituti comprensivi sono nuovamente tornati in auge ogni volta che si è parlato di tagli di risorse alla scuola pubblica; - Gli istituti comprensivi sono stati resi obbligatori con la Legge 15 luglio 2011, n. 111, che ha anche posto il limite di 1000 alunni per mantenere l’autonomia; - La Conferenza delle Regioni ha chiesto che si possa fare riferimento alla Media Regionale di riferimento (per cui in Toscana è sufficiente tagliare solo 8 scuole, il 2% del totale e non di più); - La Conferenza ha chiesto inoltre che si operasse con Gradualita’ a un’attenta Valutazione Dei Bisogni Del Territorio proponendo che “Dove si valuti che l’operazione di aggregazione, per motivi legati alle condizioni geografiche, socioeconomiche e alla “storia” del territorio, nonché alla situazione dell’edilizia scolastica, non corrisponda alla auspicata finalità, ma risulti piuttosto una forzatura ‘quantitativa’ rispetto alle scelte ed ai comportamenti delle famiglie e degli alunni, sono mantenute le direzioni didattiche e le scuole medie, oggi autonome, pur nel rispetto dei parametri numerici”; - Il Ministero dell’Istruzione ha accolto, con la Circolare ministeriale Prot. N. A00dgper 10309 del 13.12.2011, le richieste della Conferenza delle Regioni; - Comuni E Province Hanno Deliberato Prima Che Uscisse La Circolare Ministeriale Che Accoglieva Le Richieste Delle Regioni; - Gli enti locali sarebbero disponibili a tornare sui propri passi ma, come riferisce l’Assessore all’istruzione di Prato, Sono Fermi In Attesa Di Indicazioni (da parte di chi, se non dalla Regione?) per attuare la gradualità nell’applicazione; - La creazione degli istituti comprensivi riduce ulteriormente il numero di occupati nella scuola, ben oltre quanto richiesto dalle varie leggi finanziarie, che si sono succedute negli anni; - La Toscana è la regione più virtuosa, in quanto le altre Regioni hanno fino al 30% di scuole da accorpare, mentre per noi è sufficiente accorpare 8 istituti, ad esempio quelli che nel capoluogo regionale hanno un numero di alunni ben inferiore a 1000; Per Cui Non E’ Necessario Creare Gli Istituti Comprensivi, La’ Dove, Per Motivate Ragioni, Finora Non Sono Stati Istituiti Come famiglie, riteniamo inoltre che l’istituzione di nuovi istituti comprensivi là dove ora funzionano Direzioni didattiche e Scuole medie non risponda adeguatamente alle necessità delle famiglie e dei territori perché: - La Continuità È Solo Apparente, in quanto è dimostrato che i Collegi dei docenti non dialogano, pur essendo riuniti in istituto comprensivo da dieci o più anni; Dirigente scolastico e segreteria fanno fatica a rispondere alle richieste di personale e utenza di due ordini di scuole così radicalmente diversi, per cui La Qualità Del Servizio Scolastico Decade; - Dove i comprensivi Non Sono Stati Finora Creati Esistono Evidenti Problemi di edilizia scolastica, viabilità, numero degli alunni (si parla di nuovi istituti con oltre 2.000 alunni, assolutamente ingestibili, con grave penalizzazione degli alunni stessi); - le nuove proposte spaccano i territori secondo un Criterio Ragionieristico, che non tiene conto dei problemi oggettivi (es.: numero delle sezioni primarie e secondarie di I grado all’interno dello stesso istituto; bacini di utenza; viabilità; fiumi); - Gli istituti comprensivi Limitano La Facoltà Dei Genitori Di Scegliere La Scuola per i propri figli creando bacini di utenza più piccoli e rendendo ancora più difficile conciliare i tempi della famiglia con gli spostamenti che divengono necessari; - I Genitori Non Sono Stati Consultati e comunque non si è tenuto conto del loro parere; - Riportiamo anche il timore di un Preside che guida validamente da oltre 25 anni una scuola media: Annettere una media di poche centinaia di alunni a una scuola elementare di mille alunni porta a una perdita di identità della scuola media: è pertanto preferibile Operare Accorpamenti Orizzontali (fra scuole medie) E Non Verticali. Pertanto, Se Non Volete Essere Responsabili Di Un Danno Non Riparabile A Una Scuola Che Finora E’ Andata Avanti Con Fatica Ma Con Onore Per Favore Fermate L’istituzione Di Nuovi Comprensivi Attuate La Gradualita’ Come Le Altre Regioni Coinvolgete I Genitori Nome, Scuola, Città Per informazioni: agetoscana@age.It  – http://www.Agetoscana.it  - www.Facebook.com/agetoscana    
   
   
SI È CONCLUSA LA SPEDIZIONE MINI DARWIN IN ARGENTINA SONO TORNATI IN ITALIA I GIOVANI ESPLORATORI CHE DAL 26 DICEMBRE 2011 AL 9 GENNAIO 2012, INSIEME A UN PALEONTOLOGO E UN BIOLOGO, HANNO RIPERCORSO PARTE DEL VIAGGIO DI DARWIN.  
 
Trieste, 17 gennaio 2012 - Sono rientrati in Italia i giovanissimi esploratori che hanno partecipato alla spedizione Mini Darwin, dal 26 dicembre al 9 gennaio in Argentina, sulle tracce del viaggio del naturalista inglese. Realizzata da Sissa Medialab - con la collaborazione del Museo delle Scienze di Trento, il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Oceanografia Sperimentale (Ogs) di Trieste, del Comune e della Provincia di Trieste, e il supporto tecnico di Metamondo Tour Operator - la spedizione ha portato sette bambini (italiani e argentini, dai 9 ai 12 anni), insieme al paleontologo Marco Avanzini e al biologo Alfred Beran, tra le distese sconfinate della pampa e i paesaggi mozzafiato delle valli andine. Percorrendo oltre 4500 chilometri, i Mini Darwin hanno scoperto alcune delle meravigliose testimonianze della storia della vita sulla Terra e hanno rielaborato i processi geologici e biologici che hanno portato al mondo che conosciamo oggi. «Darwin, nel suo viaggio intorno al mondo a bordo del brigantino Beagle, è stato tra i primi a scoprire e descrivere queste meraviglie. Rivivere l’avventura del grande scienziato, calpestando i luoghi dove è stato tra il 1832 e il 1835, è stata una grande emozione. E non solo per i bambini» commenta Simona Cerrato, coordinatrice del progetto. Ogni tappa è stata una scoperta. Trasportati dai fuoristrada messi a disposizione dal Parco Naturale e dall’Università di Punta Alta, i Mini Darwin hanno raggiunto la spiaggia di Monte Hermoso, proprio dove Darwin rimase tre giorni senza provviste a causa delle avverse condizioni meteorologiche. «Qui abbiamo scoperto un fossile di megaterio, una specie di bradipone gigante estinto: lo abbiamo estratto dal terreno con l’aiuto del martello da geologo» racconta con entusiasmo Matilde, 12 anni. A Pehuen-co, invece, i bambini hanno riscoperto le tracce di un’antica passeggiata di megateri e uccelli: dove un tempo c’era un fiume, gli animali andavano ad abbeverarsi e hanno lasciato le loro tracce sulle sponde fangose. «A partire dalle impronte sulla sabbia abbiamo provato a calcolare, come fanno oggi i paleontologi, la velocità e le dimensioni di quegli animali» continua Matilde. Il viaggio è proseguito fino alla Valle dei Dinosauri, dove hanno potuto ammirare i giganti della Terra: al Museo “Ernesto Bachman” di Villa El Chocón i resti (completi all’80%) del Giganotosauro carolinii, il più grande carnivoro esistito, e al Museo “Carmen Funes” di Plaza Huincul l’Argentinosaurus huinculensis. Al Centro Paleontológico Lago Barreales i giovani esploratori sono stati con i paleontologi che stanno studiando il Futalognkosaurus dukei, un bestione di quasi 34 metri, e hanno partecipato agli scavi attualmente in corso. Sulle Ande, superando un guado perché la strada era stata spazzata via dal fango, hanno raggiunto il Bosque Darwin, un bosco fossile pietrificato scoperto da Darwin stesso e che oggi porta il suo nome, e hanno visitato il Puente del Inca, un’impressionante formazione geologica sospesa sulla valle del Rio las Cueva. Sulla via del ritorno verso Buenos Aires non poteva mancare una giornata a cavallo. Come Darwin, che viaggiava a cavallo di posta in posta, i Mini Darwin si sono cimentati nell’equitazione assistiti dai gauchos della estancia Isabela. Tutto il viaggio è stato documentato giorno per giorno sul sito www.Minidarwin.it  con video, foto e racconti. Sono in preparazione materiali didattici, giochi, un documentario e un libro. >>> Mini Darwin è un progetto di Sissa Medialab: una serie di spedizioni durante le quali scienziati e ragazzi lavorano insieme per esplorare, scoprire ed elaborare una personale interpretazione degli ambienti e dei fenomeni osservati. Nasce nel 2006 con la spedizione alle Galápagos, dove Darwin ha elaborato i primi elementi della teoria dell’evoluzione. Nel 2008, è stata organizzata una spedizione sui vulcani italiani, e nel 2010 nella foresta amazzonica. A fine 2011 sono partiti per l’Argentina, dove Darwin è stato per circa un anno e mezzo e ha fatto importanti scoperte in paleontologia. L’idea di fondo è utilizzare il viaggio per affrontare in modo anche avventuroso argomenti fondamentali della scienza di oggi: la storia della vita e la storia del pianeta. Dalle spedizioni alle Galápagos e sui vulcani italiani sono state inoltre prodotte due mostre itineranti, interattive e multimediali dedicate ai ragazzi: Mini Darwin alle Galápagos e Avventura sui vulcani. La Terra raccontata dai bambini.  
   
   
NUOVI CAROTAGGI PROVENIENTI DALLE ALPI EUROPEE ORIENTALI POTREBBERO AIUTARE A RICOSTRUIRE IL PASSATO DELL´AMBIENTE  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2012 - Un team internazionale di ricercatori ha appena iniziato a studiare quelle che potrebbero essere le prime carote di ghiaccio estratte da un ghiacciaio nelle Alpi europee orientali. Le carote provengono da un ghiacciaio in cima al monte Ortles, una vetta di 3.905 metri nel nordest dell´Italia. Delle 4 carote di ghiaccio, 3 sono lunghe 75 metri e una è lunga 60 metri. Il team, composto da ricercatori provenienti da Austria, Italia, Russia e Stati Uniti, spera che questo lavoro produca un archivio dei cambiamenti climatici e ambientali relativo a molti secoli del passato della regione. Se gli scienziati saranno fortunati, questi carotaggi nel ghiaccio potrebbero persino contenere segreti risalenti a mille anni fa. Il team spera inoltre che le carote contengano residui delle prime attività umane nella regione, come i sottoprodotti atmosferici della fusione dei metalli. Le carote di ghiaccio che il team sta studiando sono importanti; gli scienziati in precedenza ritenevano che il ghiacciaio si trovasse ad una quota troppo bassa per contenere ghiaccio sufficientemente freddo da conservare un chiaro registro del clima. Anche se la parte superiore delle carote, circa un terzo della lunghezza totale, mostra che l´acqua sciolta è filtrata verso il basso, forse alterando i valori, i rimanenti due terzi delle carote contengono ghiaccio inalterato da cui il team di ricerca dovrebbe riuscire a recuperare una storia del clima. Questo progetto è anche il primo a lavorare con carote di ghiaccio recuperate dal lato orientale delle Alpi, tracciando così un´immagine molto più chiara dei cambiamenti climatici in questo angolo di Europa. Una ricerca precedente aveva mostrato che vi è stato un incremento delle temperature estive a quote elevate nella regione che, nel corso degli ultimi 3 decenni, ha raggiunto i 2 gradi Celsius. Nonostante lo scioglimento nella parte superiore dei carotaggi, i ricercatori sperano di trovare testimonianze a partire dagli anni ´80 del secolo scorso e che vanno poi a ritroso nel tempo per molti secoli o magari anche più. "Questo ghiacciaio sta già cambiando dalla cima verso il basso in modo irreversibile," spiega il capo della spedizione Paolo Gabrielli dalla Ohio University negli Stati Uniti. "Esso sta mutando da un ghiacciaio "freddo´´ in cui il ghiaccio è stabile a un ghiacciaio ´´temperato´´ in cui il ghiaccio si può degradare. L´intero ghiacciaio potrebbe passare a uno stato temperato entro il prossimo decennio o poco più." Tali cambiamenti incombenti nelle temperature del ghiacciaio significano che è molto importante prelevare in tempi brevi queste carote, poiché assieme ad esse andranno perse le preziose registrazioni del passato che esse contengono. In base ai modelli climatici, il ghiaccio nelle carote che si è formato durante le scorse estati traccerà probabilmente un´immagine del clima del passato in un´area vicina alla montagna, in un raggio forse tra 10 e 100 chilometri. Ma il ghiaccio formatosi durante gli inverni passati dovrebbe fornire indizi utili per tracciare un´immagine di un´area molto più vasta. Un´analisi del ghiaccio potrebbe anche fornire una risposta ad alcune importanti domande relative alla regione, come quelle relative a come il clima è cambiato durante il passaggio tra il Periodo caldo medievale e la Piccola era glaciale. Per maggiori informazioni, visitare: Università Ca´ Foscari Venezia: http://www.Unive.it/nqcontent.cfm?a_id=1    
   
   
AMBIENTE: STIPULATO IN SARDEGNA PROTOCOLLO INTESA TRA PROTEZIONE CIVILE E GEOLOGI PER GESTIONE EMERGENZE  
 
Cagliari, 17 Gennaio 2011 - E´ stato firmato ieri mattina, alla presenza dell´assessore regionale dell´Ambiente, Giorgio Oppi, il protocollo d´intesa tra la direzione generale della Protezione civile della Sardegna e l´Ordine regionale dei Geologi con il fine di poter utilizzare gli iscritti a sostegno delle azioni di protezione civile negli ambiti di competenza in fase di emergenza causata da eventi calamitosi. Il documento siglato dal direttore generale della Protezione Civile, Giorgio Onorato Cicalò e il presidente regionale dell’Ordine dei Geologi, Davide Boneddu, consentirà agli iscritti che abbiano manifestato la propria disponibilità di intervenire a titolo volontario e gratuito per definire il censimento e la catalogazione dei danni, per stabilire l’entità dei fenomeni naturali che si sono verificati e per individuare le situazioni ambientali potenzialmente pericolose per l’incolumità di cose o persone, nonché per individuare tutte le azioni da porre in essere per la messa in sicurezza anche temporanea dei luoghi. L’accordo stipulato avrà durata biennale e potrà essere prorogato.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, PRESIDENTE MARINI: A “EXPO EMERGENZE” REGIONE UMBRIA PROPORRÀ ESPERIENZE E COMPETENZE  
 
Perugia, 17 gennaio 2012 - "La Regione Umbria porterà il suo contributo positivo, proponendo l´esperienza maturata soprattutto in occasione del sisma del 1997, in materia di gestione dell´emergenza in caso di grave calamità naturale, e che ha contribuito alla crescita, nella nostra regione, della cultura della protezione civile". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Palazzo Donini, a Perugia, alla presentazione di "Expo Emergenze", la prima edizione dell´esposizione nazionale che si svolgerà al centro fieristico di Bastia Umbra, dal 9 al 12 febbraio, su iniziativa di Epta-confcommercio e Umbriafiere, con la collaborazione della Regione Umbria. "Abbiamo sin da subito condiviso lo spirito di questa iniziativa - ha affermato la presidente Marini - perché convinti dell´importanza di un ´salone´ che proponga prodotti, tecnologie e servizi legati alla protezione civile, ed alla sua funzione per ciò che riguarda la gestione delle emergenze per calamità naturali, primo soccorso sanitario e sicurezza nel luoghi di lavoro. Inoltre, come Regione non abbiamo solo l´esperienza maturata in questi anni da proporre, ma anche precise competenze che ci obbligano ad un confronto costante per migliorare le normative e per aggiornare sempre le nostre strutture e capacità di intervento". "Quello della protezione civile, infatti, è un settore in continua crescita ed evoluzione - ha aggiunto - che impone a chi ha competenze istituzionali, come nel nostro caso, di aggiornare sempre i propri modelli gestionali. L´expo del prossimo febbraio, inoltre, rappresenterà una utile occasione per confrontare e mettere in relazione i soggetti pubblici e privati che operano nella protezione civile, con il ruolo ed il mondo del volontariato, elemento fondamentale di una moderna protezione civile, radicata e presente nel territorio". Per la presidente Marini, due i principali motivi di interesse della Regione Umbria per l´evento: "Avere elementi di valutazione organica e non settoriale del ruolo della protezione civile in ambito regionale, ed il rapporto di interconnessione che deve necessariamente esserci tra l´azione dell´istituzione, quella del settore e degli operatori privati e quella del volontariato. Tanto più sarà sinergica e coerente l´azione di questi diversi soggetti - ha concluso - tanto più sarà efficace la gestione di ogni sorta di emergenza".  
   
   
VENDOLA: "RUTIGLIANO, BUONA PRATICA CON IL 78% DI RACCOLTA PORTA A PORTA"  
 
Bari, 17 gennaio 2012 - “Comincia con una buona notizia e sotto buoni auspici questo 2012. La sfida di civiltà che avevamo lanciato alla fine dello scorso anno affinchè il rifiuto si trasformasse da ingombro a risorsa, è stata raccolta, per la prima volta, da un comune medio/grande del barese, Rutigliano, che ha confermato, anzi aumentato, la percentuale di raccolta “porta a porta” raggiungendo il 78% di raccolta differenziata. I 18mila abitanti di Rutigliano sappiano sin da ora che, grazie al meccanismo dell’ecotassa da noi introdotta dal 1 gennaio di quest’anno, stanno risparmiando un bel po’ di soldi. Questo di Rutigliano è l’esempio di una buona pratica che mi auguro possa essere mutuata da tutti i comuni pugliesi, piccoli, medi e grandi”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola commentando questa mattina i dati della raccolta differenziata del comune di Rutigliano relativi al mese di dicembre 2011 che ne fanno il primo comune pugliese di medie dimensioni a raggiungere questo importante risultato. “L’esperienza di Rutigliano – ha continuato Vendola - dimostra ancora una volta che la raccolta “porta a porta” è l’unico sistema in grado di assicurare importanti percentuali anche in termini di qualità dei materiali raccolti, in particolare per l’umido. Credo che la raccolta differenziata attraverso il “porta a porta” possa essere l’unica possibilità concreta di svoltare pagina sul tema del ciclo dei rifiuti e della sua sostenibilità”.