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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Dicembre 2012
"GEOINFORMATICA PER LE TRASFORMAZIONI DELLA CITTÀ"  
 
Ostrava, 11 dicembre 2012 - Dal 21 al 23 gennaio 2013 si terrà a Ostrava, nella Repubblica ceca, una conferenza intitolata "Geoinformatica per le trasformazioni della città" (Geoinformatics for City Transformations). Le città dell´Europa centrale e orientale affrontano attualmente diverse difficoltà in termini di sviluppo urbano sostenibile, alcune delle quali sono dovute alle ondate di immigrazione, ai cambiamenti politici, alla disoccupazione, agli sconvolgimenti economici e allo sviluppo tecnologico. Tutte queste questioni hanno in qualche modo un impatto sulle città e sulle loro strutture. La geoinformatica è la scienza che misura, conserva, organizza, analizza e visualizza i dati relativi ai fenomeni che si verificano sulla o vicino alla superficie terrestre. In questo caso, la scienza misura e monitora le trasformazioni delle città. Può aiutare a regolare lo sviluppo delle città verso una crescita intelligente, sostenibile e solidale. L´evento costituirà un forum per gli urbanisti e per i geografi per discutere e scambiare informazioni e conoscenze sui nuovi metodi, sfide e problemi geoinformatici che potrebbero influenzare la trasformazione delle città. Per ulteriori informazioni, visitare: http://gis.Vsb.cz/gisostrava/index.php    
   
   
OPEN DATA. MILANO TORNA AD ATTIRARE I GIOVANI ITALIANI RAGGIUNTI I 90 DATASET, CON INFORMAZIONI UTILI PER CONOSCERE LA CITTÀ E COMPRENDERNE I CAMBIAMENTI SOCIALI, ECONOMICI E CULTURALI  
 
Milano, 11 dicembre 2012 - Nel 2011, si è invertita una tendenza storica: il numero di italiani che si sono iscritti all’anagrafe è stato maggiore rispetto a coloro che si sono cancellati. E sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni che la scelgono o decidono di non lasciarla. E ancora, un bimbo su tre, nel 2011, è nato da genitori non sposati (circa il 35%; nel 2003 erano il 29%). Al 10% il numero di nascite da mamme sotto i 25 anni; stessa percentuale per madri di almeno 40. Nel 2011, poi, torna a scendere lievemente l’età media del primo ‘sì’, mentre il numero dei matrimoni rimane invariato rispetto al 2010 (circa 2.900). Questi dati sono solo alcuni di quelli che saranno rilasciati oggi sul portale Open data del Comune di Milano, che arriva così a 90 dataset a disposizione di tutti. “Con questi dati su nuovi iscritti all’anagrafe, nascite e matrimoni continua ad arricchirsi il portale Open data lanciato dal Comune di Milano a ottobre”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche per il Lavoro con delega alla Statistica Cristina Tajani. “Con il rilascio di domani arrivano a 90 i dataset pubblicati, grazie ai quali molti fenomeni economici, sociali e culturali che modificano la nostra città sono alla portata di chiunque voglia conoscerli, per studio, lavoro o pura curiosità. Una maggiore consapevolezza delle trasformazioni socio economiche, inoltre, può aiutare anche i decisori pubblici a intraprendere le strade più giuste nell’azione amministrativa”. Milano sempre più giovane: salgono i nuovi residenti italiani under 34; scendono gli over 65. Per la prima volta dal 2006 sono più i connazionali che la scelgono di quelli che la lasciano. Nel 2006 il saldo migratorio degli italiani a Milano (la differenza tra coloro che si iscrivono e che si cancellano dall’anagrafe) aveva (il Fatto Quotidiano) segnare un passivo di oltre 8.700 persone. Un numero che, da quell’anno è progressivamente diminuito, fino a invertire la rotta nel 2011 con un +163 persone. Inoltre, grazie agli stranieri che Milano è sempre stata in grado di attrarre, il saldo migratorio generale è positivo fin dal 2008 (+1000 persone all’anno) e ha fatto sfiorare le 20.000 persone in più nel 2010. In generale, è aumentata la capacità di attrazione per tutte le fasce d’età. Ma sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni che la scelgono o decidono di non lasciarla: nel 2011, infatti, a ogni 1000 residenti italiani tra i 18 e i 34 anni se ne sono aggiunti 28. Si tratta, verosimilmente, soprattutto di ragazzi che hanno spostato la propria residenza per ragioni di lavoro, perché il picco massimo si registra intorno ai 30 anni. Al contrario, un rapporto dal segno meno si registra tra i residenti over 65 e tra i minori di 18 anni (in entrambi i casi, nel 2011, -5 persone ogni mille). Infine, nonostante le famiglie che hanno avuto recentemente un figlio siano quelle che lasciano Milano più di frequente, nel 2011, rispetto al 2005, il saldo migratorio tra i bimbi 0-2 anni è passato da -732 a -217: per il 44% si tratta di bambini in più iscritti, per il 56% di un minor numero di cancellati. Crescono i nati da coppie italiane. Egiziane, cinesi e filippine rappresentano il 12% delle mamme in città. In Zona 2, record di bimbi da coppie miste. A Milano, nel 2011 sono aumentate del 10% le coppie italiane che hanno deciso di avere un figlio, passate dal 24% del 2003 al 34%. Cresce anche la percentuale di bimbi nati da entrambi genitori stranieri, che nel 2011 sono stati il 26% (18,5% nel 2003). Tra le madri straniere, rispetto al totale delle mamme a Milano, il 12% è rappresentato da egiziane (494 nascite), cinesi (480) e filippine (442), seguite da peruviane e cingalesi. Non solo dati sulla situazione generale di nascite a Milano, ma da domani il portale Open data conterrà anche informazioni sulle singole zone della città: se, infatti, in Zona 2 ben il 48% dei nati ha almeno un genitore straniero (il 44% in Zona 9), questa percentuale in Zona 1 è del 23%. E ancora, le Zone 2 e 9 sono anche le uniche dove le nascite hanno superato i decessi. In linea generale, nel 2011, così come nel resto d’Italia, anche a Milano la ripresa della natalità ha subito una battuta d’arresto. Era, infatti, grazie alle donne degli Anni 60, nate durante il cosiddetto baby boom e che oggi ormai stanno superando l’età in cui mediamente si hanno figli, che nel primo decennio del 2000 si era verificato un “recupero” delle nascite rispetto agli Anni 90. Se si considerano le sole nascite da mamme italiane, già nel 2003 quelle oltre i 40 anni erano più numerose delle madri sotto i 25: un numero che fino al 2011 è continuato a crescere (da 600 a 1.052), mentre è rimasto costante (al 5%) quello delle mamme giovani. Continuata ad aumentare, inoltre, l’età media per le mamme italiane (34,9 anni: +1,3 anni rispetto al 2003), con una fascia d’età tra i 26 e i 39 anni che rinvia la scelta di avere un figlio. In calo il numero dei matrimoni. Nel 2011 comincia a diminuire l’età del primo ‘sì’. In linea con i dati nazionali diffusi da Istat a fine novembre 2012 (dal rapporto “Il matrimonio in Italia”), nell’ultimo decennio anche a Milano si è verificato un mutamento di abitudini sul fronte matrimoni: dal 2003 al 2010 il numero di celebrazioni in città si è ridotto di circa il 40%, arrivando a 2.900 l’anno. Dal 2007, il numero di matrimoni con rito religioso si è attestato intorno al 37-40% e, nel 2011, l’1% è stato celebrato secondo riti religiosi non cattolici. Dal punto di vista delle età di chi pronuncia il ‘sì’, gli sposi hanno mediamente due anni in più delle spose e, più in generale, la differenza (in entrambi i casi: sposa più giovane o viceversa) nel 58% dei casi non è superiore ai 5 anni. L’età media per il primo matrimonio, infine, si è alzata, passando da 33 a 37 anni per gli uomini e da 31 a 34 per le donne. Anche se, su quest’ultimo dato, il 2011 è stato un anno particolare e, forse, un primo segnale per una possibile inversione di tendenza. Mentre, infatti, il numero dei matrimoni è rimasto invariato rispetto al 2010 (circa 2.900), l’età media è tornata, dopo molti anni, diminuire lievemente.  
   
   
BANDA LARGA, TRASMESSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA IL GRANDE PROGETTO PREDISPOSTO DALLA REGIONE CALABRIA PER IMPLEMENTARE LE RETI DI ACCESSO DELLE TLC  
 
Catanzaro, 11 dicembre 2012 - Un altro dei grandi progetti voluti dalla Giunta regionale, e da finanziare nell’ambito del Por Calabria Fesr 2007/2013, entra nella fase operativa. L’autorità di Gestione del Por Calabria Fesr, Anna Tavano, ha infatti inoltrato alla Commissione Europea la scheda di descrizione del grande progetto “banda larga” che consentirà alla nostra regione di adeguarsi agli standard che le Istituzioni continentali si sono poste come obiettivo da raggiungere entro il 2020 nell’ambito dell’Agenda digitale europea. Il “grande progetto” si definisce “Banda larga e sviluppo digitale in Calabria” e si prefigge di garantire internet veloce e superveloce, portando connettività ad almeno 30 Mbps. Il totale delle risorse previste per la realizzazione del progetto è di 126.894.600 euro; il 40% di questa somma sarà garantito dal contributo dell’Unione Europea, mentre la restante parte sarà a carico della Regione e dello Stato, anche perché responsabile dell’esecuzione del progetto, e quindi formalmente beneficiario del contributo, sarà il Ministero dello Sviluppo Economico-dipartimento per le Comunicazioni. Ma cosa prevede in concreto il Grande progetto “Banda larga”? Si parte dalla considerazione che, nel prossimo futuro, tutti gli attori operanti nel mercato delle Tlc dovranno adeguare le proprie piattaforme alla crescente richiesta di servizi da parte degli utenti; ciò imporrà una evoluzione sia in termini di tipologia di offerta che in termini di quantità di banda supportata. Tutti i segmenti della rete di Tlc saranno coinvolti in questa inevitabile evoluzione tecnologica, ma è evidente che è la rete di accesso la porzione di infrastrutture sulla quale si dovranno concentrare gli sforzi finanziari degli Operatori di rete. Ed è altrettanto evidente che ci saranno aree, soprattutto in regioni come la Calabria che scontano ritardi strutturali, che finirebbero con l’essere ancora a lungo marginalizzate anche rispetto all’inevitabile adeguamento tecnologico delle reti Tlc. Ecco perché la Regione Calabria, al fine di facilitare la diffusione dei servizi basati su connettività a Banda Ultra Larga ha sviluppato questo “grande progetto” finalizzato alla posa di cavidotti e di cavi ottici per consentire agli operatori di Tlc l’implementazione delle reti di accesso a banda ultra larga. L’investimento coinvolgerà, a regime, 53 Comuni calabresi, 43 dei quali con popolazione superiore a 7000 abitanti e 10 con popolazione inferiore; interesserà 363.000 alloggi, di cui 200.000 con fibra disponibile alla base dell’edificio, che potranno essere abilitati ad una connettività di 30 Mbps; saranno inoltre collegati alla banda larga 236 edifici scolastici e 27 presidi sanitari calabresi. La realizzazione del grande progetto “banda larga” porterà ad una consistente riduzione del gap infrastrutturale che la Calabria sconta anche nel settore delle reti Tlc e che non verrà certo ridotta dagli interventi che gli operatori del settore hanno programmato nel prossimo triennio 2013/2015. Il grande progetto “Banda larga”, che è coerente con le finalità della linea d’intervento del Por, concorrerà alla diffusione della Società dell’informazione, accrescerà l’accessibilità e la fruibilità di servizi digitali avanzati incrementando anche, di conseguenza, la competitività delle imprese calabresi. L’importanza fondamentale del grande progetto “Banda larga” è stato sottolineato dall’Assessore alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini: “La Calabria -dice Mancini- rischiava ancora una volta di essere marginalizzata, stavolta rispetto ad un piano infrastrutturale di fondamentale importanza per la fruizione dei servizi digitali da parte dei cittadini e, soprattutto, per la competitività delle aziende. Il grande progetto che la Regione ha messo in campo consentirà ai calabresi ed alle imprese di avere, nel futuro, le stesse opportunità offerte nelle altre aree del Paese”.  
   
   
SVILUPPO INFRASTRUTTURE IMMATERIALI A BANDA LARGA, SEMINARIO  
 
Rieti, 11 dicembre 2012 - La Camera di Commercio di Rieti, nell´ambito del progetto “Sviluppo delle infrastrutture immateriali a banda larga nel Reatino” realizzato in collaborazione con Uniontrasporti, società del sistema camerale, organizza per il giorno 13 dicembre 2012 una giornata di formazione rivolta agli imprenditori locali. L’incontro rappresenta l’occasione per condividere informazioni sulle principali novità e sulle opportunità che, con pochi investimenti, anche le Pmi possono cogliere grazie ai servizi Ict. I tre obiettivi principali di questa parte del progetto sono: aggiornare e uniformare le competenze sulle nuove tecnologie e sulle opportunità di business; favorire la conoscenza di casi aziendali di successo che hanno sfruttato la banda larga e ultra larga per l’innesco di processi innovativi in azienda; favorire modalità di lavoro maggiormente produttive atte a rappresentare una nuova leva competitiva e diventare la fonte di innovazione strategica. Il programma e le schede di adesione sono pubblicati nella sezione News del sito camerale. E’ possibile manifestare interesse per il modulo mattutino, quello pomeridiano o entrambi. Le schede di adesione dovranno pervenire entro mercoledì 12 dicembre al numero di fax 0746/205235 o all’indirizzo e-mail azienda.Rieti@ri.camcom.it    
   
   
GUARDARE ATTRAVERSO UNO SCHERMO OPACO PER IMMAGINI PIÙ NITIDE  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2012 - Catturare immagini attraverso schermi opachi che diffondono la luce è una capacità fondamentale e uno strumento diagnostico essenziale in molte discipline, tra cui la nanotecnologia e le bioscienze. Le tecniche odierne non sono in grado di catturare immagini attraverso schermi opachi che disperdono tutta la luce incidente. Persino uno strato molto sottile di un materiale dispersivo può apparire opaco e celare qualsiasi oggetto che si trovi dietro a esso. Ora, un team di ricerca congiunta proveniente da Italia e Paesi Bassi è riuscito a scattare immagini nitide non-invasive di oggetti nascosti dietro a uno schermo di opacità. Lo studio, che è stato supportato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer), è stato pubblicato nella rivista Nature. La pelle e altri materiali come la carta e il vetro smerigliato appaiono opachi poiché disperdono la luce. Probabilmente molti ricordano l´immagine della dispersione della luce quando essa colpisce un prisma. Quando la luce colpisce questi materiali opachi essa smette di muoversi su una linea retta e inizia invece a viaggiare lungo una traiettoria imprevedibile e irregolare. Il risultato di questo è che diventa impossibile ottenere una visione chiara degli oggetti che si trovano dietro a questi materiali. Sono stati sviluppati potenti metodi per riprendere immagini attraverso materiali in cui una piccola frazione della luce segue una traiettoria rettilinea. Fino ad oggi, tuttavia, non è stato possibile determinare un´immagine partendo da una luce che era stata completamente dispersa. Nella loro relazione i ricercatori riconoscono il grande progresso compiuto negli ultimi anni grazie a metodi quali il ghost imaging e lo shaping del fronte d´onda. Tuttavia, essi fanno notare che le attuali procedure sono ancora invasive, poiché richiedono che venga collocato un rivelatore o un materiale non-lineare dietro allo schermo dispersivo. La relazione descrive comunque la loro scoperta, ovvero un metodo ottico che permette l´imaging non-invasivo di un oggetto fluorescente completamente nascosto dietro a uno strato opaco dispersivo. I ricercatori, guidati dal dott. Allard Mosk, hanno esaminato l´angolo di un raggio laser che illuminava un diffusore opaco. Allo stesso tempo, un computer registrava la quantità di luce fluorescente che veniva restituita da un minuscolo oggetto nascosto dietro al diffusore. Il dott. Mosk ha sottolineato che, "Mentre l´intensità misurata della luce non può essere usata per formare un´immagine dell´oggetto direttamente, le informazioni necessarie per fare ciò si trovano lì, ma alla rinfusa". "I due giovani scienziati che sono gli autori principali di questa ricerca hanno avuto la brillante idea di scoprire se le informazioni alla rinfusa fossero sufficienti per ricostruire l´immagine; e hanno trovato un modo per farlo", ha aggiunto. Il loro metodo richiede un programma informatico che inizialmente suppone le informazioni mancanti, e quindi mette alla prova e perfeziona la supposizione. Essi sono riusciti a creare un´immagine di un oggetto fluorescente nascosto, come per esempio una tipica cellula che può misurare soltanto 50 micrometri di diametro. I ricercatori sanno che la loro scoperta rappresenta solo l´inizio e si aspettano che questo lavoro porti a nuovi metodi nel campo della microscopia capaci di formare immagini molto nitide in un ambiente altamente dispersivo. Il dott. Mosk fa notare che: "Ciò sarà molto utile nella nanotecnologia. Noi vorremmo portare alla luce strutture che sono nascoste all´interno di ambienti complessi come i circuiti integrati dei computer". I ricercatori sognano inoltre di ampliare il loro metodo per esaminare oggetti sotto la pelle umana. "Ma per il momento - ha detto il dott. Mosk - il nostro metodo è troppo lento per fare ciò". Oltre al supporto ricevuto dal Cer, i ricercatori sono stati anche finanziati dall´Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (Nwo), dalla Fondazione per la ricerca fondamentale sulla materia, dalla Fondazione tecnologica Stw e dal Ministero italiano dell´istruzione, dell´università e della ricerca. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Twente: http://www.Utwente.nl/  Consiglio europeo della ricerca: http://erc.Europa.eu/    
   
   
UDINE - DONNE E IMPRESE: INTERNET ECONOMY AL FEMMINILE  
 
Udine, 11 dicembre 2012 - L’appuntamento annuale organizzato dalla Cdc di Udine nell’ambito del suo Comitato per l’imprenditoria femminile vuole offrire quest’anno un approfondimento sulle possibilità d’impresa “rosa” nel mondo web 2.0 – tra commercio elettronico in supporto ai canali di distribuzione tradizionali, offerta di prodotti e servizi on-line, strumenti web di supporto al marketing per l’artigianato locale, giornalismo e blogging, open source, ecc. – ma anche sulle opportunità di aumentare la propria reputazione sul web, un vero e proprio “manuale d’uso” delle nuove tecnologie per donne che, per diversi motivi, devono lavorare da casa o che, semplicemente, cercano informazioni, spunti e consigli sul corretto approccio al social media marketing per sostenere lo sviluppo della propria impresa. Il convegno si terrà mercoledì 12 dicembre, alle 15, in Sala Valduga. Gli approfondimenti tematici saranno abbinati alle testimonianze imprenditoriali dal vivo e saranno supportati da contributi video sui numeri del business in Italia, sulle politiche europee a supporto delle managerialità emergenti e su casi italiani di successo. Dopo i saluti del componente di giunta camerale Franco Buttazzoni e della presidente del Comitato imprenditoria femminile Cciaa Enrica Gallo, interverranno Francesca Bianco (Responsabile Marketing e Formazione Federazione delle Bcc del Fvg), Maura Ceschia (Colli di Poianis - Azienda vitivinicola e agriturismo), Carlo Daffara (Esperto europeo in Open Source), Jasmine Longo (Sempreintempo - Commercio on-line), Tiziana Pittia (Espressione - Agenzia di pubblicità) e Laomi Scanavini (Creatrice di gioielli). Programma ore 15.00 Indirizzi Di Saluto Franco Buttazzoni Componente di Giunta della Camera di Commercio di Udine; Enrica Gallo Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Udine; Testimonianze Imprenditoriali : Francesca Bianco Responsabile Marketing e Formazione Federazione delle Bcc del Fvg; Maura Ceschia Colli di Poianis - Azienda vitivinicola e agriturismo; Carlo Daffara Esperto europeo in Open Source; Jasmine Longo Sempreintempo - Commercio on-line; Tiziana Pittia Espressione - Agenzia di pubblicità; Laomi Scanavini Creatrice di gioielli; Work In Progress: il progetto Friuli Future Forum Ore 17.00 Dibattito e conclusioni ; Ore 18.00 Aperitivo friulano; Modera Sabrina Vidon.  
   
   
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL TRENTINO TRA CONTINUITÀ E INNOVAZIONE  
 
Trento, 11 dicembre 2012 - Un Seminario di confronto e approfondimento, mercoledì 12, al Palazzo dell´Istruzione, in via Gilli a Trento, promosso dall’Iprase, con esperti locali e nazionali, per mettere dei punti fermi sulla formazione professionale in Trentino e, ovviamente, anche le realtà di istruzione professionale che sono ancora state mantenute o sono state attivate ex novo dopo il riordino del secondo ciclo. Una giornata di approfondimento e riflessione alla quale interverranno anche l’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, il direttore dell’Iprase, Beatrice de Gerloni, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che concluderà il Seminario. A dare il proprio contributo alla riflessione ed all’approfondimento sulla situazione e lo sviluppo della Formazione professionale sono stati invitati esperti nazionali, alcuni dei quali considerati ormai punti di riferimento irrinunciabili per tutto “il cammino dell’istruzione e formazione professionale” nella nostra provincia ed in ambito nazionale. “Il cammino dell’Istruzione e Formazione Professionale; Identità e nuove fisionomie tra continuità e innovazione” Mercoledì 12 dicembre dalle 8.30 alle 18.00 presso l’Aula Magna del Palazzo Istruzione (via Gilli 3, Trento), Il sistema dell’istruzione e formazione professionale trentina ha giocato un importante ruolo anticipatorio delle riforme nazionali, sia nell’impianto che nel processo di costruzione della filiera e dei passaggi da e verso il sistema dell’istruzione. Questo seminario intende proporre una riflessione che, partendo dallo stato attuale del sistema nazionale e del sistema locale, aiuti ad individuarne sviluppi e linee future. Iscrizioni ancora aperte sul sito di Iprase www.Iprase.tn.it . Per informazioni: signora Desj Carli (desj.Carli@iprase.tn.it ., tel. 0461-494360). Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di frequenza.  
   
   
BOLZANO: PIANO PER LA RICERCA TECNOLOGICA, PREMI AI RICERCATORI  
 
 Bolzano, 11 dicembre 2012 - Con il nuovo piano di azione (22 milioni di euro in tre anni) e con i due premi riservati ai ricercatori la Giunta provinciale spinge decisamente sullo sviluppo della ricerca in Alto Adige: le misure sono state approvate il 10 dicembre nella seduta a Palazzo Widmann. Via libera della Giunta al nuovo piano di azione per la ricerca tecnologica, elaborato con il coinvolgimento e la collaborazione di Libera università di Bolzano, Eurac e Centro di sperimentazione Laimburg. Il programma prevede un finanziamento di 22 milioni di euro in tre anni per attività di ricerca in settori considerati cruciali e con un grande potenziale di sviluppo per l´Alto Adige: Casaclima e produzione di energia da un lato, tecnologia alpina dall´altro, tecnologia agroalimentare come terzo ambito. La Giunta ha approvato inoltre i criteri per la concessione di due riconoscimenti nel settore della ricerca: il premio scientifico - dotazione annuale di 10mila euro - è finalizzato a premiare quegli operatori del settore che hanno svolto attività di ricerca scientifica significativa per l´Alto Adige e con risultati di eccellenza riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Con il premio di ricerca per giovani la Giunta provinciale vuole invece promuovere ricercatori under 40 che stanno svolgendo un eccellente lavoro di ricerca e dai quali si attendono notevoli prestazioni nell´attività futura. Il premio ha una dotazione annuale di 30mila euro e per almeno il 70%, secondo i criteri provinciali, dovrà essere investito in un progetto finalizzato alla specializzazione scientifica, allo sviluppo personale o all´apprendimento di nuove competenze. Le domande di candidatura vanno presentate entro il 30 aprile di ogni anno alla Provincia, Ufficio per il diritto allo studio universitario, università e ricerca scientifica a Bolzano, in via Andreas Hofer 18.  
   
   
AL VIA IL PROGETTO “PARITÀ E RELAZIONI DI GENERE” PROMOZIONE DELLE ABILITÀ PSICOSOCIALI PER PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE LO SCORSO 5 DICEMBRE HA PRESO INIZIO IL PROGETTO “PARITÀ E RELAZIONI DI GENERE” CON IL PRIMO INCONTRO DELLA FORMAZIONE DOCENTI.  
 
 Firenze, 11 dicembre 2012 - Il problema delle violenza di genere, in particolare contro le donne, è in costante aumento. Nel mondo circa 6,7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, 7,1 milioni hanno subito o subiscono violenza psicologica, 2,7 milioni hanno subito comportamenti persecutori. Dati preoccupanti riguardo i quali è importante avviare una riflessione e promuovere interventi di prevenzione coinvolgendo diverse fasce della popolazione, in particolare i ragazzi più giovani. Il progetto si articola in tre moduli ed utilizzerà la metodologia delle “life skills” (ci si riferisce ad un insieme di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che permettono alle persone di stare bene ed essere efficaci a livello individuale e sociale) e la “peer education” (alla lettera "educazione tra pari”, si tratta di attività educative che mirano a potenziare nei pari le conoscenze, gli atteggiamenti, le competenze che consentono di compiere delle scelte responsabili e maggiormente consapevoli riguardo la loro salute). Una prima formazione degli insegnanti che prevede 4 incontri, poi un laboratorio per gli studenti ed infine la socializzazione attraverso la produzione di materiali didattici e pubblicitari. Il prossimo incontro con le insegnanti si terrà l’11 dicembre 2012. Al corso di formazione partecipano almeno 2 insegnati per classe; i primi due incontri sono gestiti da una psicologa psicoterapeuta dell’istituto di sessuologia di Firenze, gli altri due invece da uno psicopedagogista. L’obbiettivo è quello di promuovere per ogni l’acquisizione di almeno tre skills all’interno delle attività di laboratorio; da sviluppare poi in seguito come abilità di vita. Parteciperanno 12 classi delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del Valdarno inferiore: gli istituti “Cattaneo”, “Buonarroti” e “Marconi” di San Miniato, l’istituto “Sacchetti di Ponte a Egola” e l’istituto “Da Vinci” di Castelfranco. Il progetto è coordinato dall’educazione alla salute del dipartimento prevenzione dell’Asl 11 e dalla conferenza zonale educativa dei comuni del Valdarno inferiore.  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA, SAITTA: “LE PROVINCE DEVONO POTER GARANTIRE LA SICUREZZA NELLE SCUOLE” OGGI SEMINARIO A TORINO CON IL PROCURATORE GUARINIELLO  
 
Torino, 11 dicembre 2012 - Nelle ore in cui le Province italiane attendono di capire la sorte del decreto sul loro futuro, a Torino gli assessori all’edilizia scolastica si riuniscono per chiedere garanzie sui fondi destinati alla sicurezza nelle scuole. “Ricostruire la scuola, dall’emergenza alla progettualità: protagonisti a confronto” è il tema del seminario che domani martedì 11 dicembre (ore 10, corso inghilterra 7, sede della Provincia di Torino) vedrà a confronto le Province italiane, che sono responsabili dell’edilizia scolastica delle scuole secondarie con i rappresentanti nazionali dei presidi e degli studenti. “In Italia - spiega il responsabile dell’Unione Province italiane Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino - le Province si occupano di 5.179 edifici scolastici che accolgono 2 milioni e 600mila studenti. Vogliamo poter garantire scuole sicure, ma per far questo serve chiarezza nelle competenze e nei finanziamenti statali. Nel decreto che chiediamo con forza al Parlamento di convertire c’è la costituzione del fondo unico per l’edilizia scolastica, una nostra richiesta che il ministro Profumo ha accolto”. Il seminario di domani vedrà tra gli altri l’intervento del procuratore Raffaele Guariniello ed in collegamento skype il sottosegretario all’istruzione Marco Rossi Doria. Questo il programma completo: modera Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore. Intervengono: Giovanni Florido, Presidente Provincia di Taranto - responsabile Istruzione U.p.i.; Giorgio Rembado, Presidente Associazione Nazionale Presidi; Dario Costantino, Portavoce Federazione degli Studenti; Giorgia Bucchioni, Vice Presidente Giovani imprenditori; Angelo Vaccarezza, Presidente Provincia Savona - vicepresidente U.p.i. Conclusioni: Antonio Saitta, Presidente U.p.i. - Presidente Provincia Torino; Raffaele Guariniello, Procuratore della Repubblica di Torino.  
   
   
UNIVERSITA´ ABRUZZO, ADSU FISSERA´ GARA PER TRASPORTO STIDENTI  
 
L´aquila, 11 dicembre 2012 - Con delibera approvata dalla Giunta Regionale si avvia a soluzione la problematica del trasporto gratuito per gli studenti universitari che frequentano le lezioni presso l´Università dell´Aquila. Su proposta del presidente della Regione, Gianni Chiodi, la Giunta ha deliberato di affidare all´ Adsu dell´Aquila le incombenze di natura tecnica, evidenziando la possibilità che la stessa Adsu, nelle more della necessaria gara effettuata nei termini di legge, valuti di prorogare agli stessi noleggiatori che hanno già reso il servizio di trasporto gratuito per gli studenti negli anni precedenti ovvero procedere al rimborso delle spese sostenute per il trasferimento da e per la sede dell´Università. Le procedure di gara per l´affidamento definitivo dovranno comunque essere avviate contemporaneamente. L´obiettivo assicurato è quello di consentire la riattivazione immediata dei benefici anche per l´anno accademico in corso, nonostante il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha rifinanziato il servizio sia divenuto operativo solo da qualche giorno. "Ora l´Adsu dell´Aquila - ha detto il presidente Gianni Chiodi - dovrà valutare celermente, ma comunque nell´ambito della tempistica obbligatoria prevista dalla legge, se prorogare i vecchi contratti o procedere al rimborso delle spese sostenute. Nel frattempo dovrà avviare le procedure previste per bandire la gara. Ciò è il massimo che la Regione Abruzzo ha potuto fare, data la formulazione del Dpcm che ha previsto che la stessa Regione debba assicurare i servizi di mobilità agli studenti universitari iscritti all´anno accademico 2012-2013 con ´contratto di noleggio mediante procedura ad evidenza pubblica´".  
   
   
IL RACCONTO LUNGO SEDICI ANNI DEL MEETING TOSCANO SUI DIRITTI UMANI  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - Sedici meeting sui diritti umani in sedici anni. Il primo si svolse il 10 dicembre 1997 e coincise con le celebrazioni del 50° anno dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Il tema fu l’abolizione della pena di morte: proprio il Granducato di Toscana abolì infatti per primo nel mondo la pena capitale per qualsiasi reato il 12 novembre 1786. Il secondo anno la riflessione si concentrò su come passare dalle parole ai fatti, cioè con quali azioni concrete far sì che i principi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani possano diventare realtà in tutto il mondo: ne venne fuori un dibattito sulle nuove frontiere dei diritti umani, con esponenti del mondo delle istituzioni, della cultura, del giornalismo e dell’associazionismo e testimoni provenienti da varie parti del mondo. I bambini sono stati i protagonisti della terza edizione: “Infanzia oltre le barriere”. Del resto nel 1999 si festeggiavano i dieci anni della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, il più condiviso e secondo alcuni il più innovativo trattato sui diritti umani che sia mai stato approvato dalle Nazioni Unite. La povertà nel mondo è stata al centro dell’edizione 2000, la quarta. Nel 2001 l’attenzione si è concentrata sulle nuove schiavitù: tante storie raccontate dai diretti protagonisti, storie di lavoro minorile, storie di bambini soldato e poi ancora bambini e ragazzi che diventano merce nel mercato del sesso. Dell’oro blu, ovvero dell’acqua che è il bene primario per tutti e che domani potrebbe essere la causa di guerre nel mondo, si è parlato nel 2002. E poi ancora farmaci e medicine nel 2003, l’informazione come diritto nel 2004, la pace nel tempo di guerra nel 2005, la Costituzione e la cittadinanza come diritto nel 2006, la libertà religiosa e il dialogo tra credenti e non credenti nel 2007, il diritto che molti diritti ancora non hanno nel 2008 con ospite Ingrid Betancourt e la cooperazione internazionale e la riconciliazione nel 2009. Nel 2010 il meeting sui diritti umani è stato dedicato alla libertà delle idee. Nel 2011, dopo le idee, è toccato alle persone che liberamente dovrebbero spostarsi nel mondo, ma non sempre accade. L’appuntamento di quest’anno, di nuovo al Mandela Forum con migliaia di ragazzi, sarà con il diritto al lavoro.  
   
   
“IL LAVORO RENDE LIBERI E POSITIVAMENTE ‘DISUBBIDIENTI’. DIAMOGLI PIENA CITTADINANZA”  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - “Il lavoro rende più liberi e se uno è più libero può essere anche più ‘disubbidiente’, soprattutto nei confronti del potere” sottolinea dal palco l’assessore alle promozioni dei diritti umani della Toscana, Riccardo Nencini. Una disubbidienza positiva. L’assessore lo ricorda ai quasi novemila ragazzi arrivati al Mandela Forum di Firenze ed è l’inizio del sedicesimo Meeting dei diritti umani, quest’anno appunto dedicato al lavoro e al diritto al lavoro. “Con la libertà il lavoro è la parola più usata nel mondo, ma come la libertà ha un diritto di cittadinanza parziale” aggiunge l’assessore. L’impegno deve essere dunque quello a darle una cittadinanza invece piena. Affinché chi lavora sia libero e possa far sentire la propria voce. “Perché il lavoro gratifica, soprattutto se una fa la scelta giusta”. “Ma per costruire il lavoro di domani ed essere più competitivi – conclude Nencini – occorre impegnarsi oggi: studiando con merito, ad esempio”. Qualunque lavoro uno faccia poi nella vita. Di lavoro – e dell’importanza soprattutto di un “buon lavoro”, di un “lavoro sicuro” e di un “lavoro dignitoso” – ha parlato subito dopo anche l’assessore all’istruzione del comune di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi. “Se non avete bene in testa quello di cui avete diritto, rischiate di farvi fregare – ha ricordato – Nessuno deve lucrare sul vostro lavoro, senza darvi i diritti che vi spettano”.  
   
   
MEETING DIRITTI UMANI. IL RACCONTO DELL’EDIZIONE 2012  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - La prima volta fu nel 1997 e quella del 2012 è stata la sedicesima edizione. Il Meeting sui diritti umani della Regione Toscana per ragionare dei diritti con i giovani delle scuole medie superiori, in quasi diecimila a Firenze per un giorno da tutte le province toscane, e per ricordare la firma ed adozione, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite. L’edizione di quest’anno ha affrontato il tema del diritto al lavoro: “Diritto al centro dei nostri pensieri” è il motto scelto. Lavoro che manca e che si fa fatica a trovare, ma anche espressione di risorsa creativa; opportunità. Percorso di vita, vocazione, specchio di un mondo che cambia e necessità di cambiamento. In Italia e all’estero.  
   
   
MEETING DIRITTI UMANI, 8600 RAGAZZI E INSEGNANTI DA TUTTA LA TOSCANA  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - Sono stati 8600 i ragazzi e le insegnanti che hanno partecipato quest’anno al meeting dei diritti umani, il sedicesimo organizzato dalla Regione dal 1997, per parlare dei diritti (e dei diritti spesso violati) con i giovani. Più di ottomilaseicento ragazzi e insegnanti di 110 scuole medie e superiori un po’ da tutta la Toscana e da tutte e dieci le sue province, arrivati a Firenze in pullman, bus e treno. Hanno studiato in classe. Si sono preparati. E riflessioni e idee sono diventate pillole video che hanno preceduto ogni singolo intervento sul palco oppure concetti riassunti su striscioni e cartelloni alzati da un lato all’altro del Mandela Forum. Il meeting si è chiuso poco prima delle due del pomeriggio, con Roberto Vecchioni, conduttore sul palco assieme a Paola Maugeri, che ha salutato tutti intonando “Chiamami se vuoi amore”; canzone che lo ha visto vincere Sanremo nel 2011. Il meeting si era invece aperto cantando l’inno d’Italia.  
   
   
MEETING DIRITTI, IL LAVORO COME VOCAZIONE: “PREPARATEVI A FARE GLI ASTRONAUTI”  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - “Non dovete accontentarvi. Preparatevi a a fare gli astronauti, preparatevi a sconfiggere i tumori. Poi magari vi toccherà fare il lavapiatti. Però se vi arrendete voi davvero non c’è più speranza. Tocca a voi. Io non credevo d’andare in Africa”. Al Meeting in corso al Pala Mandela le parole di Enrico Solito, medico pediatra che ha partecipato a progetti all’estero con Emergency, aprono una finestra su un’altra dimensione del lavoro, quella come vocazione, missione, scelta che coniuga professione e volontariato. “Si fa quel che si può e mi ritengo fortunato: curo bambini, in Italia e all’estero”. Stesse motivazioni, stessa passione che emergono nelle parole di Angela Pinna, che lavora per un’altra organizzazione non governativa, Oxfam: “Non siamo abituati a parlare del nostro lavoro, ma a dare voce a chi non ce l’ha. Però mi piace essere qui, perché il nostro lavoro è empatia, ascolto, è cuore, ma anche professionalità, studio, curiosità”.  
   
   
MEETING DIRITTI UMANI, IL LAVORO È VITA E OPPORTUNITÀ DI RIFARSI UNA VITA  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - “Mi sono permesso di andare a Woodstock ed ho ballato anche se storto, ma per poter lavorare, che desideravo enormemente, ci ho messo tanto. Poi alla fine ho fatto lo psichiatria ed anche il politico. E mi sono divertito”. Antonio Guidi, medico, parla del lavoro che appaga e testimonia le difficoltà quotidiane di chi, disabile, cerca ieri come oggi un lavoro. “Il lavoro è vita – spiega – Da medico ho visto tante persone che, per il lavoro che non trovavano o avevano perso, hanno fatto ricorso alla droga o addirittura si sono suicidati”. Senza lavoro non c’è piena realizzazione di sé. Per questo il lavoro è importante. “La peggior colpa degli adulti che governano – conclude -, ma le colpe non sono solo dei politici perché anche tra certi imprenditori ci sono mascalzoni, è far vedere le cose più complicate di quel che sono. Usate allora il potere che avere per pensare e reagire”. Il lavoro è vita anche per un carcerato: o meglio la possibilità ed opportunità di rifarsi una vita. “Per chi si trova in un penitenziario il lavoro assume un valore ancora più grande, perché rappresenta lo strumento per rientrare nella società dopo aver scontato la pena” spiega Alessandro Cini, che lavora nella casa di reclusione di Volterra, esperto di problemi carcerari. “Il lavoro e lo studio sono gli strumenti più preziosi per chi sta dentro in vista della fine della pena – dice – . Il carcere di Volterra, da questo punto di vista, rappresenta una pietra miliare perché ospita progetti molto particolari: ad esempio il teatro di Armando Punzo, che dà la possibilità ai detenuti di conoscere il mondo dello spettacolo facendo anche tournée all’esterno, ed il progetto ‘cene galeotte’, che permette ai detenuti di lavorare a fianco di chef. Lo scrittore Marco Vichi accenna, giù dal palco, al mito del posto fisso. “Nell’italia di oggi – dice – è sempre più complicato avere un lavoro stabile. Il posto fisso potrebbe essere anche smitizzato, se ci fossero valide alternative. La cosa più bella per l’uomo è quella di guadagnarsi il pane con quello che lo appassiona, ma la condizione minima è un lavoro ben retribuito in cui si è rispettati e in cui non si rischia la vita.”  
   
   
“IL LAVORO È UN DIRITTO MA SI COSTRUISCE NON SENZA FATICA”. BRAUN, RIMASSA E DI NOLFO AL MEETING.  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - Dal presidente della fondazione Ebert Italia, che punta l’indice contro lo sfruttamento in nome del profitto che dilaga ovunque, al blogger, scrittore, consulente e conduttore televisivo che racconta l’Italia che cambia e le storie dei giovani che fanno impresa, cento in due anni e sessantaquattro puntate. Fino al professore universitario, che parla del diritto al lavoro, della fatica che costa il lavoro ma che dà anche un senso alla propria esistenza. Declinazioni ed approcci diversi per una stessa parola. “Germania e Italia sono diverse: da noi la disoccupazione giovanile sfiora l’8 per cento, in Italia svetta oltre il 30” dice Michael Braun, tedesco di Bonn con la Toscana e l’Italia nel cuore, da 17 anni a Roma, presidente della fondazione Ebert Italia. “Un immigrato di lusso, perché l’ho scelto” scherza. “Ma Germania e Italia, e non solo loro – prosegue -, sono anche uguali: nel lavoro precario e pagato male, per i giovani che studiano per un mestiere e poi fanno altro. Ovunque si guarda ai lavoratori (e soprattutto ai giovani lavoratori) come manodopera da sfruttare e questa è una tendenza assolutamente da capovolgere”. Alessandro Rimassa, 37 anni, blogger e scrittore, conduttore televisivo ma anche consulente, sintetizza invece con un decalogo le parole d’ordine di un mondo che cambia, in cui “è importante costruirsi un lavoro”. Dieci parole ed altrettanti consigli: intraprendenza, perché serve coraggio, start up, perché sono necessarie anzitutto le idee, progettazione, perché serve anche metodo, e poi ancora condivisione, network e social, perché in un mondo che pure cambia “il lavoro mantiene un suo valore sociale e deve avere un’etica, e quindi sharing, trasparenza, merito (“parola a volte sconosciuta”) ed empatia. Il lavoro certo costa fatica. Un approccio poi non molto diverso da Ennio di Nolfo, professore universitario emerito dell’Università di Firenze. “Sono un pensionato – aveva raccontato sul palco poco prima il professore – Avevo l3 anni nel 1943, nel pieno della guerra, e 15 anni nel 1945, quando andai al liceo e mi chiesi: cosa farò da grande? Mi dissi che volevo continuare a studiare. I miei genitori mi dissero: sei matto, morirai di fame. Eppure è quello che ho fatto. Il lavoro nasce come fatica, condanna, sforzo a cui l’uomo è condannato per sopravvivere, ma poi diventa affermazione di sé. La società deve offrire la possibilità di lavorare, ma voi fin da ore datevi da fare, perché dalle vostre mani, dalla vostra intelligenza, uscirà qualcosa che darà senso alla vostra esistenza”.  
   
   
MEETING DIRITTI UMANI, DALL’ILVA DI TARANTO A FIRENZE: “IL LAVORO È TALE SE CONTIENE DIRITTI”  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 - “Il lavoro è tale se contiene dei diritti, ma cosa succede se viene negato anche il primo dei diritti, quello alla sicurezza dei lavoratori dentro la fabbrica e dei loro famigliari fuori?”. E’ con questa domanda che si è congedato dai 9 mila studenti del Palamandela Vincenzo Vestita, dipendente e rappresentante sindacale della Ilva di Taranto. Nelle sue parole la testimonianza di un lavoro difficile, di un lavoro troppo spesso senza diritti, in quella che ancora oggi è la più grande acciaieria di Europa. “Ricordo ancora la visita medica per essere assunto – ha ricordato Vestita – quel posto di lavoro mi avrebbe consentito di realizzare il sogno che è di ogni ragazzo, comprare una macchina. L’euforia però durò poco. Bastò un giro il primo giorno, bastò vedere l’impianto, con le lingue di fuoco, le ciminiere, i nastri trasportatori. In questo posto dal 1995 a oggi sono morti 45 lavoratori, molti di loro giovani”. Fino ad arrivare ai nostri giorni, con le due perizie della magistratura che, per la prima volta, hanno accertato il legame tra le emissioni inquinanti e le malattie. “Da allora in parecchi mi hanno chiesto. E tu come fai a scegliere tra la salute e il lavoro? Questa è una domanda che non ci si dovrebbe porre in un paese civile. Eppure questi problemi ci sono sempre stati. Onestamente non so quali soluzioni oggi ci possono essere. Però so che in altri paesi i problemi sono esaminati e affrontati per tempo, so che si fanno gli investimenti, soprattutto gli investimenti in sicurezza.  
   
   
PREMIO VENETO PER LA PACE 2012 A BAMBINI DI UNA SCUOLA POLESANA  
 
Adria (Rovigo), 11 dicembre 2012 - Il 10 dicembre è la giornata internazionale dei diritti umani, che viene celebrata in tutto il mondo per ricordare la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, avvenuta 64 anni fa. All’interno di questa cornice, la Regione e l’Unicef hanno promosso oggi al Teatro Ferrini di Adria la Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in occasione della quale l’assessore regionale ai diritti umani ha conferito il Premio “Veneto per la Pace e la solidarietà tra i popoli” all’Associazione Cooperativa La Goccia (istituita presso la Scuola Elementare Madre Teresa di Calcutta di Baricetta, in provincia di Rovigo). Sono intervenuti, portando il saluto dei rispettivi enti, Massimo Barbujani sindaco di Adria, Antonio Gardin dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Polo Tecnico di Adria a nome dell’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, Annamaria Vesco nuova Presidente del Comitato Provinciale Unicef di Rovigo in rappresentanza dell’Unicef regionale e il viceprefetto di Rovigo Carmine Fruncillo. L’assessore Coppola ha ricordato che anche per quanto riguarda i diritti e la solidarietà tra i popoli “il miglior messaggio passa per le nuove generazioni”. La Regione del Veneto ogni anno assegna un premio speciale a chi si è distinto per le sue attività nel promuovere la pace e lo sviluppo. L’anno scorso il premio è stato assegnato a una dottoressa che da molti anni opera bambini malati di cuore in un ospedale in Eritrea, oltre che a Padova. Quest’anno – ha detto l’assessore - il Premio “Veneto per la Pace e la solidarietà tra i popoli” è stato attribuito all’Associazione Cooperativa La Goccia per l’impegno profuso nella concreta affermazione di una cultura basata sulla partecipazione dei minori, la solidarietà e la sostenibilità. Un’avventura partita nel 2005 grazie al sostegno della Banca di Credito Cooperativo del Polesine, la Coldiretti di Adria e di Rovigo, l’Azienda Orticola “Frutti d’oro” e l’Azienda Frigato Floricoltura. I bambini della Scuola “Madre Teresa di Calcutta” di Baricetta, seguiti in particolare dalle insegnanti Giuliana Lodo e Raffaela Chiarion, tramite la coltivazione di un orto scolastico e la vendita dei prodotti, sostengono tra l’altro progetti per portare l’acqua potabile in alcuni villaggi in Africa e in altre realtà. E’ stata la prima associazione scolastica di questo tipo.  
   
   
CONFERENZA SUL CLIMA DI DOHA UN MODESTO PASSO VERSO UN ACCORDO GLOBALE SUL CLIMA NEL 2015  
 
 Doha, 11 dicembre 2012 - L’ ´Unione europea accoglie favorevolmente l´esito dell’ 8 dicembre della conferenza sul clima di Doha, che pone le basi per un´azione più ambiziosa internazionale contro i cambiamenti climatici a breve termine, apre la strada a un nuovo accordo globale sul clima che dovrebbe terminare nel 2015 e permette un secondo periodo di Protocollo di Kyoto per il 1 ° gennaio 2013. Connie Hedegaard, commissario europeo per l´azione per il clima, ha detto: "A Doha, abbiamo attraversato il ponte dal regime climatico vecchio al nuovo sistema Ora siamo sulla buona strada per l´accordo globale, 2015 Non è stata una corsa facile e confortevole. Non era un giro molto veloce sia., ma siamo riusciti ad attraversare il ponte. Molto intensi negoziati li posta davanti a noi. Cosa di cui abbiamo bisogno ora è più ambizione e più velocità. " Sofoclis Aletraris, cipriota Ministro dell´agricoltura, delle risorse naturali e dell´ambiente, il cui paese detiene la presidenza del Consiglio dell´Unione europea, ha aggiunto: "Questo pacchetto di decisioni fornisce una solida base per aumentare il livello di ambizione di azione globale delle emissioni entro il 2015. L´ue collaborerà con i nostri partner per sfruttare al meglio questa opportunità. Siamo venuti a Doha desiderosi di sentire proposte concrete da parte di paesi in via di sviluppo per affrontare le perdite e danni associati agli impatti dei cambiamenti climatici, e accogliamo con favore l´accordo qui per stabilire accordi istituzionali per questo problema l´anno prossimo. " Piattaforma d´azione di Durban avanzata - Come richiesto dalla Ue, la conferenza ha concordato un piano di lavoro per il 2013 ed oltre sotto la piattaforma di Durban. La piattaforma ha un duplice mandato: di elaborare un nuovo accordo globale sul clima con tutti i paesi, che sarà adottata nel 2015, e di individuare modi per ottenere più ambiziose riduzioni delle emissioni globali entro il 2020, al fine di colmare il divario tra impegni di emissione attuali e quali è necessario per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 ° C. Il piano di lavoro concordato a Doha prevede un programma di eventi e suggerisce i temi da trattare nell´ambito di entrambi i filoni. L´intenzione del Segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon di convocare un vertice dei leader mondiali sui cambiamenti climatici nel 2014 darà maggior slancio politico a questo lavoro. Ottimizzazione dei negoziati - Il clima internazionale processo di negoziati è stata razionalizzata attraverso la chiusura positiva dei gruppi di lavoro paralleli sul protocollo di Kyoto e sulle azioni a lungo termine di cooperazione nell´ambito della convenzione Onu sul clima. La piattaforma di Durban sarà quindi il forum negoziale solo per il contratto 2015. Clima finanza - L´unione europea è il principale fornitore mondiale di aiuti ufficiali allo sviluppo e finanziamenti per il clima nei paesi in via di sviluppo. A Doha l´Unione europea ha dimostrato di essere sulla buona strada per fornire il pieno € 7.200 milioni si è impegnato nel campo della finanza ´fast start´ per il periodo 2010-12 e ha assicurato i suoi partner dei paesi in via di sviluppo che i finanziamenti per il clima continuerà dopo quest´anno. Diversi Stati membri dell´Ue e di altri paesi sviluppati ha annunciato impegni finanziari specifici per il 2013 e in alcuni casi fino al 2015. Un pacchetto di decisioni su temi finanziari incoraggia i paesi sviluppati per mantenere finanziamenti per il clima nel 2013-15 almeno al livello medio dei loro finanziamenti fast start. Le decisioni si estendono anche un programma di lavoro su finanziamenti a lungo termine per un anno, con lo scopo di aiutare i paesi sviluppati di individuare percorsi per il salto di finanziamenti per il clima a Us $ 100 miliardi di dollari all´anno entro il 2020 da fonti pubbliche, private e alternative nel contesto di significativo azioni di mitigazione e l´attuazione da parte dei paesi in via di sviluppo trasparente. Perdita e danni associati al cambiamento climatico - Doha affrontato una delle principali preoccupazioni dei paesi in via di sviluppo, accettando di stabilire accordi istituzionali, come ad esempio un meccanismo internazionale, per affrontare la perdita e danni associati agli impatti del cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili. Le modalità saranno stabilite in occasione della conferenza Onu sul clima che si terrà alla fine del prossimo anno a Varsavia. Protocollo di Kyoto - Il risultato equilibrato Doha consentito all´Ue di confermare il proprio impegno a partecipare al secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto a partire dal 1 ° gennaio 2013. La conferenza ha adottato un emendamento ratificabile che stabilisce le norme che disciplinano il secondo periodo.Avrà una durata di otto anni, garantendo in tal modo non si verifica divario tra la sua estremità e l´entrata in vigore del nuovo accordo globale nel 2020. L´ue si applica l´emendamento dal 1 gennaio 2013, anche se la ratifica formale da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri rischia di prendere più di un anno. Per il secondo periodo l´Unione europea ha assunto un impegno di riduzione delle emissioni, in linea con l´obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni del 20% dei livelli del 1990 entro il 2020, ma ha lasciato la porta aperta a intensificare tale riduzione al 30% se ci sono le condizioni .L´impegno di riduzione saranno soddisfatte congiuntamente dall´Ue e dai suoi Stati membri, la Croazia e l´Islanda. Gli obiettivi di tutti i paesi che partecipano al secondo periodo sarà rivisitata entro il 2014, al fine di considerare l´ambizione di sensibilizzazione. L´ue e gli altri paesi assumendo obiettivi stabiliti nel secondo periodo avranno accesso continuo ai meccanismi di Kyoto fin dall´inizio del periodo. Un limite sugli acquisti di bilanci di emissione eccedenti (´Aau´) del primo periodo di impegno si applica. Inoltre, la decisione contiene dichiarazioni politiche da parte dell´Ue e dei suoi Stati membri e tutti gli altri potenziali acquirenti - Australia, Giappone, Liechtenstein, Principato di Monaco, Nuova Zelanda, Norvegia e Svizzera - che dichiarano di non acquisterà Aau derivanti dal primo periodo. Il secondo periodo fa parte della transizione verso l´accordo globale con effetto nel 2020. Compreso l´Ue, i paesi che partecipano al secondo account periodo di Kyoto solo per circa il 14% delle emissioni mondiali. Ciò sottolinea la necessità di un futuro regime sul clima a coinvolgere l´azione di tutti i paesi.  
   
   
CLIMA: DI DALMAZIO,A DOHA CONFERMA IMPORTANZA LAVORO REGIONE ABRUZZO  
 
L´aquila, 11 dicembre 2012 - "La nostra partecipazione a Doha, nell´ambito della Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, è un´ulteriore conferma dell´importante lavoro che stiamo portando avanti sulle politiche energetiche regionali che colloca l´Abruzzo tra le regioni più virtuose del Paese". Lo afferma il 7 dicembre l´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio, commentando l´invito che l´Onu e l´Europa hanno fatto all´Abruzzo a partecipare alla Conferenza mondiale per illustrate le buone pratiche legate all´attuazione del Patto dei sindaci. Secondo l´Assessore, "la rappresentanza delle regioni nelle sedi decisionali è uno degli argomenti chiave affrontati nell´ ambito di Climate Change. Sono proprio le Regioni - aggiunge Di Dalmazio - che rivestono oggi un ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi ´202020´, in quanto le stesse sono in grado di rappresentare le esigenze locali e coordinarle con le direttive nazionali ed europee, consentendo la partecipazione attiva degli enti e delle comunità locali". Nell´appuntamento di Doha, l´Abruzzo ha inoltre esposto, nel corso dei lavori, la propria proposta che concorre al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto per la riduzione dei consumi energetici e la riduzione dell´uso delle fonti fossili.  
   
   
UN CONTO CORRENTE DELLA REGIONE TOSCANA PER RACCOGLIERE DONAZIONI A FAVORE DEGLI ALLUVIONATI  
 
Firenze, 11 dicembre 2012 ¨C La Regione Toscana ha aperto un conto corrente bancario per raccogliere donazioni di privati, enti e imprese da destinare alle persone e alle famiglie meno abbienti delle zone colpite dalla recente alluvione. I versamenti dovranno avere la causale ¡°Emergenza alluvione in Toscana 2012¡å e possono essere effettuati con bonifico o presentandosi direttamente in banca senza pagare alcuna commissione. Il numero Iban del conto corrente bancario intestato a ¡°Regione Toscana, Piazza Duomo 10, Firenze¡± ¨¨: It 80 L 01030 02818 000000434331. I destinatari dei fondi raccolti verranno individuati in collaborazione con i Comuni interessati dai fenomeni alluvionali. Per informazioni sulle modalit¨¤ di donazione ¨¨ possibile contattare il numero verde dell¡¯Urp della Guinta regionale 800-860070 o scrivere a: urp@regione.Toscana.it  
   
   
“GREEN HEART QUALITY”; IN UMBRIA PRIMO MARCHIO REGIONALE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE  
 
Perugia, 11 dicembre 2012 - "Vogliamo far bene all´ambiente, migliorare la qualità della vita dei cittadini e far bene anche all´economia". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha presentato ieri alla stampa il nuovo marchio regionale "Green heart quality", primo in Italia, per la certificazione di imprese, prodotti e anche amministrazioni pubbliche che rispetteranno un preciso disciplinare e potranno così "certificare e rendere riconoscibili" le produzioni ambientalmente compatibili. "Abbiamo voluto questo marchio - ha spiegato la presidente - perché siamo convinti che esso rappresenterà in futuro il valore aggiunto per le imprese in quanto sempre di più le persone, i consumatori si orientano e si orienteranno verso prodotti, beni ed anche servizi ambientalmente compatibili. Grazie a questo marchio potremo rendere le nostre imprese, come i nostri prodotti ´green´ riconoscibili ed identificabili". La presidente Marini ha quindi spiegato che il progetto per la certificazione "green" della Regione intende rivolgersi, e coinvolgere, "imprese, aziende che operano nel settore agro-turistico, ma anche la stessa amministrazione pubblica nel suo complesso, dai Comuni alle scuole, affinché adottino ogni tipo di misura che serva a ridurre, ad esempio, le emissioni di Co2, a migliorare l´efficienza energetica, a sviluppare l´utilizzo di fonti energetiche rinnovabili". Alla presentazione del "marchio" hanno partecipato anche il direttore regionale Lucio Caporizzi, e l´ing. Federica Lunghi, presidente di Green Innovation, la società umbra che ha realizzato il marchio e che ne curerà la gestione. Caratteristiche del marchio. Aumentare il valore di prodotti, aziende ed eventi, accrescere la competitività degli operatori in Italia e all´estero e informare consumatori e turisti utilizzando un apposito marchio che contraddistingua le eccellenze "green" dell´Umbria: è quanto si propone il marchio di sostenibilità ambientale "green heart quality" di cui, prima in Italia, si è dotata la Regione Umbria al fine di accreditarsi come "luogo di eccellenza ambientale". Il marchio realizzato, di cui è gestore Green innovation srl a seguito di un apposito bando regionale, prevede per i soggetti che se ne intendono avvalere requisiti specifici ed obiettivi da rispettare, sia in relazione agli obiettivi europei del pacchetto clima energia 20.20.20, sia in base alla legislazione vigente, in particolare quella ambientale, e alle certificazioni e standard riconosciuti a livello internazionale. Il primo set di criteri individuato riconosce come prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici. Da qui la priorità data alla riduzione delle emissioni di Co2, dei consumi di energia ed all´installazione di impianti ad energia rinnovabile da parte di aziende, enti, istituti scolastici, costruttori edili, organizzatori di eventi e proponenti progetti di eccellenza quali destinatari del marchio. Il riconoscimento andrà a prodotti ecosostenibili, che si impegnano a ridurre "carbon footprint" e "water footprint", alle aziende impegnate a ridurre le emissioni di Co2, i consumi idrici o che producono o hanno installato impianti da fonti rinnovabili. Nel settore del commercio verranno premiate le attività che fanno la raccolta differenziata e utilizzano bioshopper, mentre nel turismo potranno avvalersi del marchio i servizi di alloggio e di ristorazione energeticamente efficienti, con impianti da fonti rinnovabili, che offrono tipicità locali e servizi "green", inclusa la mobilità sostenibile. Si premiano inoltre: gli Enti pubblici impegnati a ridurre le emissioni di Co2, i consumi idrici, aumentare la raccolta differenziata e frnire servizi green ai cittadini; gli Istituti scolastici energeticamente efficienti, dotati di impianti da fonti rinnovabili e che svolgono Educazione Ambientale; nell´edilizia i progettisti di edifici in classe A e con impianti da fonti rinnovabili e i costruttori edili che li realizzano; gli organizzatori di eventi ecosostenibili e i promotori di progetti innovativi di eccellenza. La concessione del marchio avverrà attraverso la verifica di una serie di parametri che consentirà di identificare il livello di eco sostenibilità del richiedente. Per ottenere il marchio, che si avvale di un proprio regolamento d´uso, va inoltrata domanda su apposita modulistica alla Regione Umbria ed alla Green Innovation srl, che è anche soggetto per la tutela e gestione del marchio ecologico. Seguirà l´istruttoria per l´iscrizione del richiedente nell´elenco dei concessionari ed un controllo entro l´anno. Il nome del marchio "Green Heart Quality" richiama l´idea del "cuore verde d´Italia", assicurando una continuità con la promozione della Regione Umbria. La parola Qualità intende esprimere un duplice concetto: la caratteristica "green" di cui si arricchiscono i prodotti e le organizzazioni che ottengono il marchio e, al tempo stesso, il concetto di qualità della vita. La scelta della versione in lingua inglese è stata dettata dall´obiettivo di promozione dell´internazionalizzazione delle aziende, dei prodotti e degli eventi umbri fuori dai confini nazionali. Per ciò che concerne lo sviluppo grafico dell´idea si rileva un preciso riferimento a cinque elementi: la forma circolare, il cuore, la foglia, le stelle e l´albero. La forma circolare che "racchiude" il logo al suo interno agevola la comunicazione e richiama alla mente dell´osservatore l´immagine del bollino. Il cuore è presente nel nome stesso ed evoca l´immagine dell´Umbria quale cuore verde d´Italia. Nel logo l´elemento cuore si fonde con la foglia, ormai profondamente legata al concetto di green e di sostenibilità ambientale nell´immaginario collettivo. La bordatura composta da 27 stelle stilizzate (quarto elemento) richiama l´Unione Europea. L´"albero" (quinto elemento) rappresenta la vita ed enfatizza il tema della sostenibilità ambientale del marchio. La scelta del colore verde, infine, si può dire essere stata "obbligata" tanto risulta ormai immediato il rimando ai temi dell´ambiente e della tutela ambientale.  
   
   
SISMA/EMILIA - IMMOBILI DICHIARATI INAGIBILI CON ESITO E: APPROVATA UN´ORDINANZA DEL COMMISSARIO ERRANI CHE DISCIPLINA LA RICOSTRUZIONE PESANTE. LE RICHIESTE PER I CONTRIBUTI DOVRANNO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 30 GIUGNO 2013  
 
Bologna, 11 dicembre 2012 - Approvato l´atto che disciplina la cosiddetta ricostruzione pesante. L’ordinanza (la numero 86 del 6 dicembre 2012) emanata dal commissario delegato alla Ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani, stabilisce i criteri e modalità di assegnazione di contributi per la riparazione, il ripristino con miglioramento sismico o la demolizione e ricostruzione di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo che hanno subito danni gravi dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 e che sono stati dichiarati inagibili con esito E. Il contributo è destinato ai proprietari, agli usufruttuari, ai titolari di diritti reali di garanzia che si sostituiscano ai proprietari. La richiesta del contributo deve essere presentata entro il 30 giugno 2013 al sindaco del Comune nel quale è ubicato l’immobile danneggiato: la domanda è redatta ed inoltrata esclusivamente mediante il modello e la procedura informatica predisposta dal Commissario delegato sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto  . I lavori devono essere ultimati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo che sarà erogato dall’istituto di credito prescelto dal richiedente all’impresa esecutrice dei lavori ed ai tecnici che hanno curato la progettazione, la direzione dei lavori, il collaudo ed il coordinamento per la sicurezza in fase di progetto e di esecuzione. Dopo gli aggiornamenti alle ordinanze che regolano la concessione dei contributi per la riparazione degli edifici che hanno subito danni significativi ma non gravissimi (la n.29/2012 e la n. 51/2012), è stato varato il provvedimento commissariale che stabilisce le modalità d´intervento per riparare o ricostruire quegli edifici che hanno subito danni molto gravi, anche con crolli parziali o totali, che necessitano di interventi rilevanti per poter raggiungere, nel caso della riparazione, almeno il livello di sicurezza pari al 60% di quello previsto per le nuove costruzioni. Le ‘E pesanti’ sono state suddivise in ‘danno significativo’, ‘danno grave’ e ‘danno gravissimo’ collegato al ‘livello operativo’ (E1, E2 o E3), riferimento per il rimborso. L’impostazione del provvedimento non si discosta da quelli precedenti in materia (ordinanza numero 51) per quanto concerne le procedure, i requisiti per beneficiare dei contributi e le modalità di presentazione delle domande. Diverse, invece, l´entità dei contributi ammissibili. Questi stabiliti in base al danno subito ed alla vulnerabilità dell´edificio, evidenziati nella perizia e nel progetto elaborato dal tecnico. Le tabelle allegate all´ordinanza indicano gli "stati di danno" ed i "valori di vulnerabilità" che, combinati insieme, consentiranno di stabilire il "livello operativo" di riferimento e, conseguentemente, il costo parametrico su cui calcolare il contributo In caso di livello E1 fino a 120 metri quadrati si otterranno 1000 euro, che calano a 800 tra 121 e 200 metri e ulteriormente a 700 oltre i 200 metri quadrati. Con il livello E2 arriveranno 1250 euro fino a 120 metri quadrati, 1000 nella fascia intermedia e 850 oltre i 200 metri quadrati. Il livello E3 garantirà 1450 euro fino a 120 metri quadrati, 1200 nella fascia 121-200 e 1000 oltre i 200 metri quadrati. Ci saranno poi incrementi per ogni caso particolare: 40% per gli edifici di interesse culturale, 10% per l´efficientamento energetico oltre il 30% rispetto ai consumi medi dell´anno precedente,15% per chi arriverà in classe energetica A, fino al 15% per chi ha case in zone a rischio liquefazione e 10% per ubicazioni disagiate. Le spese tecniche, come sempre, sono computate al 10% mentre nei rimborsi rientrano anche le pertinenze. L´atto disciplina anche il contributo relativo a interventi iniziati prima dell’entrata in vigore della dell’ordinanza ed eventuali relativi spese. Il provvedimento è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto  nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’. L’ordinanza e i suoi allegati saranno pubblicati sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert).  
   
   
SISMA/EMILIA NUOVA ORDINANZA DISCIPLINA LA RICOSTRUZIONE PESANTE  
 
Bologna, 11 dicembre 2012 - Approvato l´atto che disciplina la cosiddetta ricostruzione pesante. L’ordinanza (la numero 86 del 6 dicembre 2012) emanata dal commissario delegato alla Ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani, stabilisce i criteri e modalità di assegnazione di contributi per la riparazione, il ripristino con miglioramento sismico o la demolizione e ricostruzione di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo che hanno subito danni gravi dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 e che sono stati dichiarati inagibili con esito E. Il contributo è destinato ai proprietari, agli usufruttuari, ai titolari di diritti reali di garanzia che si sostituiscano ai proprietari. La richiesta del contributo deve essere presentata entro il 30 giugno 2013 al sindaco del Comune nel quale è ubicato l’immobile danneggiato: la domanda è redatta ed inoltrata esclusivamente mediante il modello e la procedura informatica predisposta dal Commissario delegato sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto . I lavori devono essere ultimati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo che sarà erogato dall’istituto di credito prescelto dal richiedente all’impresa esecutrice dei lavori ed ai tecnici che hanno curato la progettazione, la direzione dei lavori, il collaudo ed il coordinamento per la sicurezza in fase di progetto e di esecuzione. Dopo gli aggiornamenti alle ordinanze che regolano la concessione dei contributi per la riparazione degli edifici che hanno subito danni significativi ma non gravissimi (la n.29/2012 e la n. 51/2012), è stato varato il provvedimento commissariale che stabilisce le modalità d´intervento per riparare o ricostruire quegli edifici che hanno subito danni molto gravi, anche con crolli parziali o totali, che necessitano di interventi rilevanti per poter raggiungere, nel caso della riparazione, almeno il livello di sicurezza pari al 60% di quello previsto per le nuove costruzioni. Le ‘E pesanti’ sono state suddivise in ‘danno significativo’, ‘danno grave’ e ‘danno gravissimo’ collegato al ‘livello operativo’ (E1, E2 o E3), riferimento per il rimborso. L’impostazione del provvedimento non si discosta da quelli precedenti in materia (ordinanza numero 51) per quanto concerne le procedure, i requisiti per beneficiare dei contributi e le modalità di presentazione delle domande. Diverse, invece, l´entità dei contributi ammissibili. Questi stabiliti in base al danno subito ed alla vulnerabilità dell´edificio, evidenziati nella perizia e nel progetto elaborato dal tecnico. Le tabelle allegate all´ordinanza indicano gli "stati di danno" ed i "valori di vulnerabilità" che, combinati insieme, consentiranno di stabilire il "livello operativo" di riferimento e, conseguentemente, il costo parametrico su cui calcolare il contributo In caso di livello E1 fino a 120 metri quadrati si otterranno 1000 euro, che calano a 800 tra 121 e 200 metri e ulteriormente a 700 oltre i 200 metri quadrati. Con il livello E2 arriveranno 1250 euro fino a 120 metri quadrati, 1000 nella fascia intermedia e 850 oltre i 200 metri quadrati. Il livello E3 garantirà 1450 euro fino a 120 metri quadrati, 1200 nella fascia 121-200 e 1000 oltre i 200 metri quadrati. Ci saranno poi incrementi per ogni caso particolare: 40% per gli edifici di interesse culturale, 10% per l´efficientamento energetico oltre il 30% rispetto ai consumi medi dell´anno precedente,15% per chi arriverà in classe energetica A, fino al 15% per chi ha case in zone a rischio liquefazione e 10% per ubicazioni disagiate. Le spese tecniche, come sempre, sono computate al 10% mentre nei rimborsi rientrano anche le pertinenze. L´atto disciplina anche il contributo relativo a interventi iniziati prima dell’entrata in vigore della dell’ordinanza ed eventuali relativi spese. Il provvedimento è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’. L’ordinanza e i suoi allegati saranno pubblicati sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert).  
   
   
INTERVENTI DI PREVENZIONE IDROGEOLOGICA NELLE MARCHE. EUSEBI HA INCONTRATO IL COMMISSARIO SENNI.  
 
Ancona, 11 dicembre 2012 - L’assessore alla Difesa della Costa, Paolo Eusebi, ha incontrato Antonio Senni, commissario straordinario per la gestione dell’Accordo di programma tra la Regione Marche e il ministero dell’Ambiente. L’intesa, sottoscritta nel 2010, prevede interventi di prevenzione idrogeologica, per circa 36 milioni di euro, da realizzare nel territorio regionale. L’incontro si è svolto ad Ancona, in occasione della visita del commissario nelle Marche. L’intesa ha portato, sino ad ora, all’erogazione di una quota complessiva di 18 milioni di euro: dopo un primo trasferimento di 5 milioni, a fine ottobre 2012 sono giunti altri 13 milioni e 600 mila euro da destinare a 20 interventi nelle Marche. Mancano all’appello altri 17 milioni previsti dall’Accordo. Senni ha sottolineato il clima di forte collaborazione che si è instaurato tra la struttura commissariale e la Giunta regionale, non nascondendo comunque le difficoltà operative dovute all’allungamento dei tempi di erogazione dei previsti finanziamenti Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Nonostante le aspettative – è stato evidenziato durante l’incontro – i tempi per la concessione si stanno rivelando più lunghi del previsto, con evidenti disagi per i territori interessati. Eusebi ha assicurato “il massimo impegno nel sostenere le esigenze delle comunità locali, di frequente colpite dai dissesti idrogeologici e dall’erosione costiera”, ipotizzando anche soluzioni in grado di accelerare, con fondi regionali, “la stasi causata dalle incertezze finanziarie dello Stato. Questo per consentire di affrontare altre urgenze e stimolare il Ministero a intervenire con le risorse attese”. Senni si impegnato a trasmettere , a Roma, la richiesta e le sollecitazioni dell’assessore. Il commissario ha inoltre assicurato la sua presenza, ad Ancona, nelle prossime settimane, per definire e formalizzare, con gli enti locali, gli impegni che andranno assunti sulla base dell’effettiva disponibilità dei nuovi fondi Cipe, da destinare ai previsti interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di difesa della costa.  
   
   
BASILICATA 2012, DE FILIPPO: ‘CONSOLIDARE’ LA PREVENZIONE “PROMUOVIAMO LA CULTURA DEL RISCHIO MA È NECESSARIO CONTINUARE A METTERE IN SICUREZZA IL PATRIMONIO EDILIZIO”  
 
Potenza, 11 dicembre 2012 - “Se da un lato incentiviamo la cultura della prevenzione, dall’altro è assolutamente indispensabile la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio: il consolidamento della conoscenza attraverso una più attenta percezione del rischio sismico, dunque, ma anche il consolidamento concreto delle strutture per la sicurezza dei cittadini”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, in occasione della presentazione alla stampa dell’esercitazione del Dipartimento della Protezione Civile che prevede la simulazione di un evento sismico in Basilicata nei giorni 14 e 15 dicembre e che mira all’elaborazione e alla condivisione di un Programma nazionale di soccorso sul rischio sismico. “Partecipiamo con favore all’esercitazione della Protezione civile – ha aggiunto De Filippo – con l’obiettivo di apportare un importante contributo alla realizzazione di un documento unitario sulla prevenzione del rischio attraverso la competenza e l’esperienza dei funzionari e dei volontari lucani del soccorso. La Regione – ha ribadito il presidente – sta facendo la sua parte portando avanti politiche di prevenzione e consolidamento degli edifici. E’ stato grazie a questi interventi, ad esempio, che siamo riusciti a limitare i danni alle strutture del Pollino, per l’80 per cento sottoposte ad azioni di consolidamento, nonostante uno sciame sismico ininterrotto da due anni. Ma come l’attività sismica, anche la messa in sicurezza delle strutture non consente interruzioni ed è per questo – ha precisato il presidente – che ci aspettiamo ulteriori provvedimenti che ci consentano di continuare a mettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio per la salvaguardia dei cittadini”.  
   
   
SISMA/EMILIA LOCALIZZATE LE AREE PER LA REALIZZARE CHIESE TEMPORANEE E PROVVISORIE  
 
Bologna, 11 dicembre 2012 – Salgono a 17 le aree che possono ospitare chiese temporanee e provvisorie in sostituzione di quelle danneggiate e distrutte dal terremoto. La localizzazione delle aree è stabilita dall’ordinanza (la numero 88 del 7 dicembre 2012) emanata il 7 dicembre dal Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani che tra l’altro provvede a integrare anche le ordinanze numero 28 del 24 agosto 2012 e numero 43 del 20 settembre 2012. L’ordinanza punta ad assicurare la continuità di culto nelle comunità locali colpite dal sisma. Il provvedimento stabilisce che si procederà all’occupazione d’urgenza delle sole aree non di proprietà delle diocesi, delle parrocchie o di altri enti religiosi, mentre per quelle in proprietà la localizzazione costituisce solo variante agli strumenti urbanistici. La realizzazione delle chiese temporanee e provvisorie è subordinata al rilascio del titolo abilitativo da parte del comune, deve rispettare le prescrizioni impartite dalla Direzione Regionale Emilia Romagna del Mibac, con interventi che saranno a totale carico delle Parrocchie, delle Diocesi o della Conferenza Episcopale Emilia-romagna, senza alcun onere a carico del Commissario Delegato. Il provvedimento è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto  nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’. L’ordinanza e i suoi allegati saranno pubblicati sul portale dell’Agenzia Intercent-er nonché sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert).  
   
   
CONDOTTA SOTTOMARINA DI APANI. PROSEGUONO I LAVORI PER LA MESSA IN ESERCIZIO  
 
Bari, 11 dicembre 2012 - "Abbiamo oggi accelerato l´iter di rilascio di tutti i pareri necessari all´avvio delle opere di rifunzionalizzazione e messa in esercizio della condotta sottomarina Apani, che sarà utile ad evitare che l´impianto di Carovigno, prima, e l´intero agglomerato di San Vito dei Normanni, poi, scarichino nel Canale Reale". Lo ha detto l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati dopo la riunione tecnica di ieri mattina, alla quale hanno partecipato i tecnici di tutti gli enti ed uffici regionali coinvolti. "Le opere sono in fase di progettazione preliminare - ha spiegato Amati - e lo scopo è quello di rifunzionalizzare una condotta sottomarina già realizzata dall´Asi di Brindisi. Il progetto prevede il collegamento dell´emissario già realizzato al nuovo impianto consortile di Carovigno, che al momento dovrebbe scaricare nel Canale Reale, all´impianto di spinta della condotta sottomarina Apani. Sono previste poi opere di rifunzionalizzazione dell´impianto di sollevamento, con tutta la parte elettromeccanica da installare ex novo, e lavori di sostituzione del diffusore a mare. Procederemo secondo un preciso cronoprogramma e l´aver riunito intorno ad un tavolo tutti i soggetti competenti, ci ha permesso di sveltire i procedimenti per il rilascio di pareri e autorizzazioni necessari per poter al più presto avviare i lavori e l´esercizio."  
   
   
RIFIUTI: OGGI A KLAGENFURT (AUSTRIA) PRESENTAZIONE PROGETTO "HARNOBAWI"  
 
Trieste, 11 dicembre 2012 - Viene illustrato oggi a Klagenfurt il progetto "Armonizzazione del procedimento di notifica nell´ambito dell´economia dello smaltimento e recupero dei rifiuti nell´Euroregione Carinzia - Friuli Venezia Giulia - Veneto" denominato "Harnobawi", percorso condiviso e partecipato per la circolazione dei rifiuti all´estero, finanziato nell´ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Carinzia-fvg-veneto. "Obiettivo prioritario del progetto, afferma l´assessore Regionale all´Ambiente, energia e politiche per la montagna, Sandra Savino - è l´ottimizzazione delle procedure di notifica e standardizzazione delle stesse tra Italia e Austria, ed in particolare tra le Regioni Veneto, Fvg ed il Land Carinzia, con conseguente perfezionamento del funzionamento della macchina pubblica e delle tempistiche per le istruttorie delle pratiche transfrontaliere. Il tutto, in un´ottica di cooperazione e coesione integrata tra i due paesi. Il progetto che vede la Regione Fvg come partner associato e la provincia di Udine come partner del progetto; esso ben si integra con le attività del S.i.r.r. (progetto del sistema regionale dei rifiuti), in quanto i movimenti transfrontalieri sono una componente essenziale dello stesso. Attualmente il S.i.r.r. Non dispone di fatto di questo modulo, ma bensì di tutte le informazioni (in fase di validazione) di tutti gli impianti rifiuti". Al Kick-off di presentazione, oltre ai partner del progetto, il Land Carinzia, il Ministero dell´ambiente austriaco, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto, la Provincia di Udine, parteciperanno anche qualificati esperti europei del settore.  
   
   
VALLE D’AOSTA: QUALE TARIFFA PER I RIFIUTI DAL 2013? GIOVEDÌ 13 DICEMBRE A PALAZZO REGIONALE IL WORKSHOP SULLA TARES ORGANIZZATO DALL’ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE  
 
Aosta, 11 dicembre 2012 - Dal 1 gennaio 2013 dovrebbe entrare in vigore la nuova Tares (tributo comunale sui rifiuti e servizi), l’interrogativo è d’obbligo considerato che sono in corso ulteriori modifiche al decreto che ha istituito il tributo e che sostituisce l’attuale tassa rifiuti. Per approfondire la tematica l’Assessorato Territorio e Ambiente organizza, nell’ambito delle iniziative del Programma triennale di riduzione dei rifiuti, un workshop dal titolo Quale tariffa per i rifiuti dal 2013? La nuova Tares, un momento di confronto dedicato ai sindaci e ai tecnici di tutti gli enti locali valdostani, che si terrà il 13 dicembre, a Palazzo regionale. Celva e Assessorato territorio e ambiente stanno infatti lavorando congiuntamente per definire un quadro regolamentare quanto più possibile uniforme e contestualizzato alla regione. Per favorire la conoscenza della tematica e contribuire al dibattito la nuova disciplina verrà illustrata da diversi punti di vista, con relatori provenienti da realtà molto differenti tra loro. Dopo i saluti dell’Assessore Manuela Zublena e l’intervento introduttivo di Umberto Gianolio, esperto legale, Gaetano Drosi, coordinatore del gruppo nazionale “Tares”, presenterà lo scenario normativo della nuova Tares, mentre Giorgio Ghiringhelli, coordinatore scientifico dell’osservatorio regionale dei rifiuti e Maurizio Fogagnolo, per conto del Celva, illustreranno le attività avviate per la definizione del nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti nella Regione Valle d’Aosta. Seguirà poi una tavola rotonda, moderata da Roberto Cavallo della Cooperativa Erica, che servirà ad approfondire i diversi percorsi affrontati dai vari enti per l’attuazione della tariffa puntuale. A partecipare al confronto saranno quindi Massimo Padovani, già sindaco di Villafranca d’Asti (uno dei primi comuni ad applicare la tariffa puntuale in Italia), Carlo Ferrè, presidente del Consorzio dei Comuni dei Navigli, Davide Pavan, del Consorzio Chierese per i servizi e Paolo Contò, del Consorzio Priula (Provincia di Treviso). L’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio, Manuela Zublena ritiene che: «sul tema, di grande attualità, si siano dette tante cose ma con scarsa consapevolezza e conoscenza della reale complessità della tematica, accentuata da un quadro normativo nazionale in continua evoluzione. Per questo motivo l’Assessorato ha programmato da tempo un workshop, che cade proprio in un momento di ulteriore cambiamento normativo che da una parte introduce la nuova Tares e dall’altra individua il Comune quale soggetto competente a introitare il tributo. Due aspetti che potrebbero creare criticità importanti nella riorganizzazione del servizio verso modelli di aggregazione dei servizi e riorganizzazione dei sistemi di raccolta dei rifiuti. Sarà dunque una occasione importante in cui gli amministratori regionali e locali e i responsabili amministrativi e tecnici degli enti locali potranno confrontarsi con esperienze diverse e approfondire molte di quelle questioni che si troveranno ad affrontare con l’entrata in vigore del nuovo sistema tributario sui rifiuti».  
   
   
BOLZANO: TERMOVALORIZZATORE AI COMUNI, TARIFFE SOTTO CONTROLLO  
 
Bolzano, 11 dicembre 2012 - Il nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud, una volta terminato, sarà ceduto dalla Provincia ai Comuni, ma il piano di finanziamento verrà elaborato in modo tale che le tariffe per i cittadini non aumenteranno in maniera sconsiderata. Lo ha deciso oggi (10 dicembre) la Giunta provinciale, dando ai comuni e alle loro società partecipate la possibilità di accedere al fondo di rotazione. Il conto alla rovescia per l´entrata in funzione del nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud, che trasformerà in energia l´incenerimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta indifferenziata, è ormai agli sgoccioli. Questione di poche settimane, ma sino ad oggi regnava l´incertezza su chi avrebbe effettivamente gestito l´impianto. "La Provincia ha costruito la struttura - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - ma lo smaltimento dei rifiuti è compito dei comuni, e dovranno dunque essere loro stessi ad acquistare e poi gestire il termovalorizzatore. I costi di realizzazione ammontano a 143 milioni di euro, 20 dei quali rimarranno a carico nostro, ovvero quelli spesi per bonifica, pianificazione e interventi tecnici. Restano altri 123 milioni che i comuni saranno chiamati a coprire sotto forma di credito anticipato dalla Provincia". In una seconda fase, inoltre, i comuni saranno chiamati anche a gestire l´impianto di prossimo completamento a Bolzano Sud. "La decisione non è di nostra competenza - ha precisato Durnwalder - ma immagino che la gestione spetterà ad Ecocenter. In quel caso la Provincia sarebbe disposta a cedere la propria partecipazione azionaria, pari al 10%, in modo tale che la società sia interamente in mano ai comuni". Tornando a bomba, il credito da 123 milioni ha scadenza di 15 anni, e ciò significa un rientro annuo di 13 milioni a carico dei Comuni. Affinchè tali costi, al netto dei guadagni derivanti dalla vendita di calore ed energia prodotti dal termovalorizzatore, non vadano a carico dei cittadini tramite un´incontrollata crescita delle tariffe, la Giunta provinciale ha previsto un sostegno tramite il fondo di rotazione. "Ciò potrebbe consentire ai comuni di coprire una consistente parte dei costi - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - soprattutto nella fase inziale". Dato che l´accesso al fondo, attualmente, è consentito solo ai comuni, è in dirittura d´arrivo una modifica di legge che apre le porte anche a società partecipate come, appunto, Ecocenter. "Sono convinto - ha concluso Durnwalder - che questa rappresenti una via equilibrata e sostenibile per tutti: dalla Provincia, ai Comuni, ai cittadini".  
   
   
DEPURATORE CISTERNINO: IN ATTESA DI PIANO UTILIZZO A FINI IRRIGUI  
 
Bari, 11 dicembre 2012 - "Aspettiamo al più presto, da parte degli utenti interessati, un dettagliato piano di utilizzo per fini irrigui delle acque reflue trattate presso l´impianto di depurazione di Cisternino. Il piano ci consentirà di individuare il migliore procedimento per poter avviare un´iniziativa per noi interessante sotto vari profili, perché incrocia gli intenti del Piano di tutela delle acque regionale, nonché tutti i documenti e i buoni intenti del continente europeo sull´argomento". Lo ha detto l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, dopo l´incontro tecnico da lui presieduto questa mattina a Bari, alla presenza del Sindaco di Cisternino Donato Baccaro, una delegazione di cittadini promotori dell´iniziativa e tecnici dell´Autorità idrica pugliese e di Acquedotto pugliese. "Prima di attivare le procedure necessarie alla riutilizzazione delle acque in agricoltura - ha spiegato l´Assessore - abbiamo la necessità di analizzare una serie di passaggi fondamentali, che dipendono anche dai dati che i cittadini ci forniranno con riferimento al numero delle utenze, alla loro disponibilità ad unirsi in un consorzio e alla portata dell´acqua necessaria. Al momento Cisternino è servita da un impianto di depurazione recentemente adeguato, che rispetta i limiti della tabella 4, ma per poter destinare l´acqua ad usi irrigui, c´è bisogno di un ulteriore modulo per l´affinamento, per il quale dovremo trovare il finanziamento necessario ed intraprendere il migliore procedimento di realizzazione ed avvio".  
   
   
RIFIUTI FOGGIA E SITUAZIONE "AMICA", REGIONE: ALLARMATA DA GESTIONE PROBLEMA  
 
Bari, 11 dicembre 2012 - “Sono allarmato dal fatto che, a pochissimi giorni dalla scadenza dell´esercizio provvisorio concesso dal Tribunale fallimentare di Foggia sul servizio di raccolta dei rifiuti del capoluogo dauno, non siano state individuate soluzioni al problema. Mi preoccupa la rassegnazione con cui chi dovrebbe individuare e perseguire strade per assicurare il servizio e scongiurare qualsiasi emergenza, affronta la situazione”. Così l´assessore Lorenzo Nicastro in merito alla vicenda che riguarda l´Amica di Foggia. “Il rapporto con i gestori dei servizi di raccolta è una competenza esclusivamente comunale, lo chiarisco – prosegue Nicastro – perché si vuole far passare il messaggio che la Regione non stia facendo il suo o che si stia sfilando dalla questione. La vicenda dell´Amica è dovuta a problematiche di natura gestionale e finanziaria. Devo dire anche che nonostante la grande disponibilità mostrata dalle strutture tecniche del mio assessorato a seguire la vicenda e ad offrire collaborazione sulle soluzioni, non abbiamo a tutt´oggi percorsi definiti per chiudere positivamente quella che si prospetta come una possibile emergenza”. “Ad oggi gli organi di controllo della procedura fallimentare riferiscono di non aver ricevuto alcuna proposta formale che assicuri la continuità del servizio. Va da sé – conclude Nicastro – che la Regione Puglia è pronta a fare la propria parte in base alle proprie competenze e in un quadro lineare di trasparenza e legittimità degli atti amministrativi. E´ rimasto poco tempo, spero che possa servire per fare ciò che sino ad oggi non si è riuscito a fare. Trascorsi i termini e conclamata l´emergenza ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”.