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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Aprile 2015
L’EUROPA PASSA ALLA COMUNICAZIONE MOBILE DI PROSSIMA GENERAZIONE I RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE HANNO SVILUPPATO IL PRIMO MODELLO DI CANALE RADIO 5G AL MONDO, UN’INNOVAZIONE CHE AIUTERÀ A FISSARE I FUTURI STANDARD DELLA COMUNICAZIONE MOBILE.  
 
Bruxelles, 21 aprile 2015 - Sebbene la rete mobile di prossima generazione – 5G – non sia ancora stata realizzata, l’Ue si è impegnata a garantire che le imprese e i servizi europei possano godere di tutti i benefici offerti da questa nuova tecnologia. Il settore prevede che la velocità e capacità del 5G aprirà la strada a nuove applicazioni del cloud computing, dell’internet delle cose (Iot) e delle comunicazioni M2m (Machine-to-machine), per citarne solo alcune. Per sfruttare in pieno tutti i vantaggi offerti all’industria e allo sviluppo tecnologico, tuttavia, l’Europa deve avere un ruolo importante nella progettazione dell’infrastruttura 5G. Il progetto Metis, finanziato dall’Ue, è un chiaro esempio del forte impegno europeo di investire nel 5G. Il progetto, che ha ricevuto 15,9 milioni di euro di finanziamenti dall’Ue, ha sfruttato la sua conferenza conclusiva, tenutasi a marzo 2015 a Torino, per presentare una svolta rivoluzionaria: la fornitura dei primi modelli di canali radio 5G. I modelli sono basati su scenari e requisiti realistici di utenti finali e sono pronti per una serie di opzioni. Dal momento che il 5G offrirà una vasta gamma di applicazioni, saranno necessari diversi modelli di canali. I ricercatori e sviluppatori di nuovi prodotti e tecnologie potranno beneficiare in vari modi dei modelli di canale radio 5G, in quanto potranno ad esempio caratterizzare le prestazioni dei nuovi progetti 5G. I modelli permetteranno ai tecnici di svolgere test di laboratorio per prevedere il funzionamento dei dispositivi in condizioni reali. I modelli permetteranno, inoltre, di valutare le prestazioni del sistema, l’ottimizzazione del sistema, la simulazione dell’interfaccia radio, i test di R&s e il collaudo del prodotto finale, garantendo l’autorità dell’Europa nel definire il 5G. I membri del consorzio hanno anche cercato di assicurare che i modelli di canale radio proposti coprano uno spettro di frequenze molto ampio, dalle frequenze relativamente basse delle bande cellulari attuali, fino alle frequenze di onde centimetriche e millimetriche. Alcune aziende tecnologiche ritengono che per il 5G saranno necessari nuovi canali radio – entro il 2020 il volume di traffico mobile e wireless dovrebbe crescere di mille volte rispetto al 2010 – mentre riconoscono che poco è stato fatto finora per capire come i sistemi a onde millimetriche funzioneranno nella pratica. Questi modelli contribuiranno pertanto ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie wireless di prossima generazione e a garantire che le aziende e l’esperienza europee rimangano ai posti di comando nel settore. Metis ha anche atiutato a gettare le fondamenta di un consenso europeo – se non addirittura globale – per le comunicazioni mobili e wireless, fornendo elementi preziosi per i processi di standardizzazione e regolamentazione. Una delle principali ragioni del successo del progetto Metis è stata la forza del suo consorzio europeo, completato da partner non europei selezionati per assicurare un’armonizzazione a livello globale, tra cui importanti soggetti interessati nelle telecomunicazioni, fornitori, operatori e ricercatori accademici, nonché un nuovo partner del settore automobilistico per fornire nuovi spunti. Per ulteriori informazioni, visitare: Metis https://www.Metis2020.com/    
   
   
DIGITALIZZAZIONE DEI COMUNI, SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO REGIONE LOMBARDIA-ANCI  
 
Milano, 21 aprile 2015 - "Il progetto Comuni digitali e, in particolare questa iniziativa di razionalizzazione dei Data center, è la strada giusta per realizzare in Lombardia una reale svolta al digitale della Pubblica amministrazione locale e la collaborazione avviata in questi giorni con l´Unione di Comuni Lombarda Asta del Serio ne è un esempio concreto e virtuoso". Lo ha spiegato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia a proposito del Protocollo d´intesa siglato tra Regione Lombardia, Anci e Anci Lombardia, per l´attuazione di iniziative di innovazione e digitalizzazione dei Comuni lombardi. Servizi Ai Siti Con I Migliori Standard - Offrire servizi Ict con livelli in linea con i migliori standard di mercato; ridurre i costi operativi tipici di un Data center (consumi elettrici, manutenzione); recuperare gli spazi attualmente occupati dalle sale Ced locali e rispondere alle specifiche direttive in ambito ambientale. Questi gli obiettivi del Protocollo, che definisce, tra gli ambiti di collaborazione, quello della razionalizzazione dei Data center e dell´erogazione di servizi in modalità cloud. La Soddisfazione Di Anci - "La collaborazione della Regione - ha proseguito Alberto Bigoni, presidente dell´Unione di Comuni - è assolutamente determinante, per conseguire un obiettivo decisivo per trasformare gli obblighi della gestione associata in opportunità: un sistema nel cloud presso la Regione, con standard elevatissimi, permette di ridurre i costi, aumentare l´efficienza e l´efficacia del sistema informativo. Ringrazio a nome dei sindaci dell´Unione la Regione per l´attenzione manifestata nei nostri confronti". L´attuazione del progetto Comuni Digitali prevede l´erogazione agli Enti tramite le infrastrutture regionali, su richiesta e a seguito di accordo tra Regione e Ente, di due linee di servizio, collegate tra loro, individuate in: - Linea di servizio Infrastructure as a Service (Iaas): costituita dall´erogazione di risorse infrastrutturali di storage ed elaborazione presso i Data Center della Regione, assegnate virtualmente a Enti Locali e fruite da queste secondo una logica di Virtual Data Center (Vdc); - Linea di servizio Disaster Recovery (Dr): parallela alle precedenti, costituita dall´erogazione del Disaster Recovery dei Virtual Data Center, basato su una replica dei dati di produzione ed erogazione di risorse di elaborazione presso sito alternativo in caso di danneggiamento del Data Center primario.  
   
   
LAZIO: TRASPARENZA: VA AVANTI L’INFORMATIZZAZIONE DEI SISTEMI LA NUOVA PIATTAFORMA PREVEDE L’ATTIVAZIONE DI GARE E ASTE ELETTRONICHE, IL MERCATO ELETTRONICO E IL NEGOZIO ONLINE. SARÀ POSSIBILE VERIFICARE IN TEMPO REALE LA SPESA RISPETTO AL BUDGET ASSEGNATO E OTTENERE IL MONITORAGGIO DEI CONSUMI E LA VERIFICA PUNTUALE DI TUTTO CIÒ CHE AVVIENE  
 
 Roma, 21 aprile 2015 - Va avanti l’impegno della Regione per la trasparenza, la tempestività e l’affidabilità nelle procedure. Dopo aver attivato il sistema di gestione informatizzata dell’Albo dei Fornitori sono state ultimate le procedure di gara per l’acquisizione della piattaforma e-procurement. A cosa serve? Consentirà alla Centrale Acquisti di informatizzare il processo di approvvigionamento della Regione, delle Asl e degli Enti collegati. In particolare, la nuova piattaforma prevede: L’attivazione di gare e aste elettroniche, che sarà possibile dai prossimi mesi, e attraverso le quali sarà possibile aggiudicare le forniture di beni e servizi scegliendo la ‘migliore offerta’ pervenuta. Il mercato elettronico, che permette ai singoli Enti sia di effettuare acquisti ‘diretti’ da catalogo inviando al fornitore un ordine a un prezzo stabilito, sia di gestire le richieste di Offerta elettroniche, Rdo, in grado di favorire la selezione del fornitore più competitivo. Il negozio online, attraverso il quale sarà possibile effettuare ordini di acquisto legati ad una Convenzione precedentemente effettuata e alla quale l’Ente acquirente ha aderito. “La Regione prosegue nella sua preziosa azione di informatizzazione dei sistemi - lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: si potrà così in tempo reale verificare la spesa rispetto al budget assegnato e ottenere il monitoraggio dei consumi e la verifica puntuale di tutto ciò che avviene. Si tratta di un passo importante che compiamo nella direzione della trasparenza e più in generale verso il rafforzamento del sistema di governance delle risorse pubbliche”- ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
AGENDA DIGITALE: FVG GUIDA NEOINSEDIATA COMMISSIONE NAZIONALE  
 
Trieste, 21 aprile 2015 - Insediata a Roma la Commissione speciale Agenda Digitale istituita dalla Conferenza Regioni lo scorso marzo e guidata da Paolo Panontin, assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia che è regione capofila in materia digitale. "Dobbiamo dare vita ad un´organizzazione funzionale - ha affermato Panontin, stabilendo nel contempo il calendario dei lavori - in quanto la Commissione nasce dall´esigenza di costituire un´interfaccia politica forte ed unitaria per il confronto con il Governo e con tutti gli attori che si occupano di Agenda Digitale in Italia, superando l´attuale frammentazione nell´approccio che finora ha contraddistinto l´azione regionale su tali tematiche". "La Commissione - ha sottolineato ancora Panontin - avrà un ruolo di elaborazione di posizioni politico-istituzionali che saranno poste all´attenzione della Conferenza delle Regioni per mettere a fattore comune tutte le esperienze realizzate sul tema della digitalizzazione nell´ambito delle Regioni". Sarà pertanto costituito, nell´ambito della Commissione, un coordinamento tecnico per l´istruttoria degli argomenti da trattare e per cominciare a fare una prima mappatura dell´esistente in materia di Bul e di buone pratiche messe in campo dalle Regioni.  
   
   
FIRENZE - "ECCELLENZE IN DIGITALE", AL VIA IL NUOVO BANDO  
 
Firenze, 21 aprile 2015 - Il progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale” si amplia e cerca nuovi digitalizzatori pronti a diffondere le competenze digitali tra le imprese. L´iniziativa, che si inserisce nella campagna e-Skills for jobs della Commissione Europea, è stata lanciata oggi da Google Italia e Unioncamere in 64 Camere di Commercio. Dopo il successo avuto con la prima edizione e l’altissimo interesse dimostrato dalle imprese partecipanti, Camera di commercio di Firenze ha deciso di rilanciare l’iniziativa ampliando il numero di borse di studio messe a disposizione: saranno sei e si aggiungeranno alle due borse di studio iniziali, il cui lavoro proseguirà anche nei prossimi mesi, per favorire la digitalizzazione delle Pmi italiane, attraverso specifiche iniziative di formazione e assistenza. In tutta Italia oltre 20mila imprese sono state interessate ad avviare una propria strategia digitale e 1.500 aziende hanno avuto la possibilità di usufruire di un supporto con attività dedicata. «Crediamo così tanto in questo progetto che abbiamo deciso di ampliare il numero di borse di studio da mettere a disposizione - ha sottolineato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze -. Non si tratta di una decisione presa a tavolino, ma di un coro fortissimo arrivato da artigiani, piccoli industriali, commercianti che ho incontrato personalmente e che mi hanno descritto le ricadute importantissime di questo progetto. Finalmente queste aziende hanno trovato il modo giusto per essere presenti sul mercato mondiale, ognuna secondo le proprie caratteristiche ed esigenze. Il Made in Italy è uno dei simboli più ambiti e ammirati nel mondo, non poterlo e non saperlo diffondere è un peccato mortale che il nostro Paese non può permettersi». Su www.Eccellenzeindigitale.it e su www.Tagliacarne.it  sono disponibili i bandi per l’assegnazione delle nuove borse di studio per giovani laureandi, neolaureati e diplomati che potranno seguire un percorso di formazione sul digitale e, per un periodo di 9 mesi, lavorare a stretto contatto con le imprese del territorio in cui opereranno con l’obiettivo di favorirne la digitalizzazione, aiutandole a promuovere i prodotti di eccellenza del made in Italy.  
   
   
INVASIONI DIGITALI 2015: PER UN’AOSTA ROMANA DA VIVERE E CONDIVIDERE  
 
Aosta, 21 aprile 2015 - Nel 2014 sono state ben 407 le #Invasionidigitali in tutto il mondo: un movimento di “occupazione” dei luoghi della cultura nato per far conoscere, promuovere e diffondere il nostro patrimonio culturale sfruttando la forza dei social media e della rete. Liberiamo la Cultura! Questo il motto degli invasori digitali. Un’iniziativa che vede un numero sempre maggiore di partecipanti, in primo luogo della gente che vive e che ama il suo territorio. Un movimento culturale che parte dal basso e che si propone di coinvolgere e sensibilizzare i residenti e le istituzioni, prima ancora che i turisti, sul reale valore del loro territorio, delle loro città, dei loro beni culturali. Ma non solo; anche di diffondere la Cultura e la cultura digitale, promuovendo l’utilizzo degli Open Data e sensibilizzando la comunità all’utilizzo del web e dei social media per la promozione e diffusione del nostro patrimonio culturale. Le invasioni partono dalla gente e quest’anno l’Assessorato regionale del Turismo ha deciso di aderire all’iniziativa utilizzando questa formula per la promozione della città romana di Aosta. Si è partiti coi ragazzi di alcune scuole secondarie di secondo grado che hanno risposto all’appello, sia valdostane che piemontesi. I ragazzi sono per loro natura dei divulgatori e dei moltiplicatori di informazioni; inoltre sono la categoria più prossima ai nuovi media di comunicazione digitale. Coinvolgerli in modo nuovo, attivo e da protagonisti, nella visita ai siti culturali della città è una modalità interessante per avvicinarli al patrimonio turistico-culturale e per sostenerne la comunicazione e divulgazione. L’edizione 2015 è l’edizione 0, un esperimento non solo digitale, ma soprattutto umano. I ragazzi, chiamati ad un vero e proprio progetto di marketing della città, saranno i veri protagonisti di questa iniziativa e contribuiranno con freschezza, creatività e personalità. Foto, video, commenti: tutto verrà postato sui canali social più utilizzati come Facebook, Twitter, Instagram o Pinterest, solo per citarne alcuni, e ci si avvarrà della forza delle immagini e della pervasività del network. Le Invasioni Digitali avranno luogo, in tutto il mondo, dal 24 aprile al 3 di maggio; in Valle d’Aosta saranno effettuate col seguente calendario: Lunedì 27 aprile: Isitip di Verrès. Appuntamento alle 10,30 all’Arco di Augusto; Martedì 28 aprile: Iis “Majorana” di Moncalieri e “Manzetti” di Aosta. Appuntamento alle 10,15 all’Arco di Augusto; Giovedì 30 aprile: “C. Gex” di Aosta. Appuntamento alle 08,30 al ponte romano di C.so Ivrea. Le invasioni naturalmente sono aperte a tutti coloro che hanno voglia di contribuire. E’ sufficiente andare sul sito www.Invasionidigitali.it per raccogliere tutte le informazioni e scaricare il “kit dell’invasore”.  
   
   
#INTHENAMEOFART, INVASIONE DIGITALE A LATRONICO  
 
Latronico, 21 aprile 2015 - Anche Latronico, per la prima volta, subirà un´ "invasione digitale": nella giornata di martedì 28 aprile (ore 18) si terrà la manifestazione #Inthenameofart durante la quale si passeggerà nel territorio e si scopriranno i principali luoghi di cultura ed arte contemporanea. Gli invasori, muniti di tablet, smartphone e quant´altro, avranno la prerogativa principale di twittare, postare e raccontare la propria esperienza attaverso l´uso degli hashtag ufficiali: ‪#‎invadilatronico ‪#‎Latronicointhenameofart #Inthenameofart Lo rende noto il Comune di Latronico.  
   
   
ALCATEL: SERRACCHIANI, CON MINISTRO GUIDI CONTRO RISCHIO CRISI  
 
Trieste, 21 aprile 2015 - "Ho parlato oggi con il ministro Guidi per accertarmi che il Governo stia seguendo la situazione del sito produttivo Alcatel Lucent di Trieste, e ho ottenuto assicurazione che è già in corso un ragionamento per guardare al futuro". Lo riferisce la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, la quale ha contattato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi dopo che si sono diffuse notizie in merito alla mancata manifestazione d´interesse all´acquisizione della Alcatel di Trieste da parte di Nokia. "Il ministro Guidi contatterà nei prossimi giorni Nokia - aggiunge Serracchiani - per prendere in mano il filo di questo discorso. Noi siamo convinti che il sito di Trieste ha un futuro e vogliamo mettere in opera tutte le azioni per scongiurare una crisi che avrebbe gravissime conseguenze".  
   
   
"RIPENSARE LA SCUOLA: IL PROGETTO CAMPUS”  
 
Trento, 21 aprile 2015 - Come relazionarsi con questi adolescenti “fragili e spavaldi”, secondo la definizione dello psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet e quali sono le risposte che il mondo scolastico offre a questi ragazzi che, il maestro di strada Marco Rossi Doria, definisce “ultraprotetti”? A questi interrogativi hanno provato a rispondere stamattina a Educa, il festival dell´educazione, i due protagonisti presentando una delle soluzioni adottate in Trentino, il progetto Campus, la cui proposta formativa è sintetizzata in un libro appena edito da Iprase. Introdotto da Loris Taufer, editorialista de “L’adige”, il maestro di strada ed esperto di politiche educative Marco Rossi Doria ha raccontato innanzitutto la sua esperienza in Trentino: “in una delle scuole di formazione del Trentino era successo un episodio peculiare. Mi vennero quindi a chiedere una mano per cercare di capire la situazione. Io venivo da una terra dove si parla tanto e mi sono trovato qui dove, nella mia percezione, non si parlava. Vedevo persone che arrivavano da tutto il mondo per conoscere le scuole professionali e imparare a ‘fare con le mani’. Ognuno di questi centri di formazione è una comunità, ha una sua storia pedagogica, ha un sistema di relazioni interne ed esterne – ha proseguito Rossi Doria -. È stato un incontro antropologico, fra esperienze e linguaggi diversi. L’innovazione del sistema scolastico è un percorso urgente nel Paese, ma non sempre il pubblico mette a disposizione il budget necessario, il Trentino questa scelta l’ha fatta, altri posti no”. E uno dei progetti avviati è stato proprio Campus raccontato davanti ad una platea attenta e numerosa, composta di molti ‘addetti ai lavori’ fra cui la dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario e il dirigente del Servizio istruzione Roberto Ceccato, da Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra, psicoterapeuta. “Quando mi sono imbattuto in questo progetto sono rimasto sbigottito dalla genuinità, dalla semplicità delle proposte e delle metodologie con cui si cercavano di realizzare obiettivi altissimi. Ritengo sia indispensabile che si ricrei l’alleanza educativa fra scuola e famiglia e che la scuola riacquisti significato simbolico ed istituzionale. Per fare questo il progetto Campus è partito dal concetto di gruppo: ad esempio per creare relazioni stabili ai ragazzi della prima viene chiesto di fare tutti assieme, all’inizio della scuola, una vacanza di una settimana in montagna, al contempo i genitori sono invitati a presentare dal vivo il loro figlio alla scuola”. I due esperti quindi si sono soffermati sulla cosiddetta “area gialla” di Campus, ovvero un laboratorio dove vengono ospitati i ragazzi che non dimostrano il concetto di limite, non più quindi un’esclusione, un’espulsione dai processi educativi, quanto un’inclusione. “Quando ero giovane c’erano i collegi, non certo l’area gialla – spiega Pietropolli Charmet -. I ragazzi non avevano scampo: avevano paura dei castighi, che all’epoca esistevano, e soprattutto dovevano sentirsi in colpa, a priori. Oggi non si può più fare paura ai ragazzi, il repertorio tradizionale è in soffitta, quindi ciò che conta è valorizzarli, far loro capire che sono pensati. L’area gialla introdotta col progetto Campus è un’esperienza educativa individualizzata, una sorta di "ospedalino" educativo intensivo dove il soggetto viene”. “Ai miei tempi – ha aggiunto Rossi Doria – l’area gialla non serviva, mio papà era d’accordo con il mio maestro e se prendevo un voto basso ricevevo un sacco di sberle. Oggi invece i ragazzi sono pochi, circondati da zii, parenti, genitori e solo quando arrivano a scuola si accorgono che ci sono altri come loro. Un tempo vi erano fratelli e sorelle, vi era il quartiere, dove si poteva sperimentare una socialità spontanea, oggi solo la scuola è il posto della socialità. Ebbene, Campus ci offre ulteriori occasioni di socialità non direttamente legate a ciò che si apprende in un percorso finalizzato”. Se Campus sia o no esportabile è tutta un’altra questione. Per Rossi Doria si potrebbero esportare alcune esperienze, come il rapporto più stretto fra mani e mente: “Sicuramente esporterei la formazione professionale nei licei”. Per Gustavo Pietropolli Charmet si potrebbe invece: “trasferire buona parte del repertorio di Campus nelle scuole medie, perché lì non ci sono ancora discipline definite, con le quali fare i conti. Certo, prima di farlo bisogna creare le condizioni giuste, come qui in Trentino. Quando presento Campus in altre realtà mi chiedono dove sia stato applicato e immaginano Svezia e Danimarca. Io rispondo nel nostro Paese, però in una realtà Autonoma”. Infine, sulla nostalgia del tempo passato: “Dobbiamo capire che non si può ripristinare la vecchia scuola – sono le conclusioni di Marco Rossi Doria -, con la nostra struttura demografica e coi profondi processi antropologici che attraversano la società non possiamo utilizzare il metodo del mio vecchio docente di ginnasio. Bisogna quindi prima ridare una funzione fondamentale all’adulto guida e poi porre ai nostri ragazzi la questione del limite, senza la quale l’umanità non va da nessuna parte: questo perché da un lato siamo essere morenti e il limite esiste per ciascuno, dall’altro perché il limite è implicito nel nostro stesso pianeta”. Per info: http://www.Educaonline.it    
   
   
FORMAZIONE MICOLOGI: CONVENZIONE TRA SCUOLA UMBRA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA ED ENPAB; BANDO PER SEI BORSE STUDIO  
 
Perugia, 21 aprile 2015 – La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e l´Enpab, Ente nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi, hanno sottoscritto a Roma una convenzione che permette l´emanazione di un bando per sei borse di studio, a favore dei biologi iscritti all´Enpab, per la partecipazione al "Corso di formazione per micologi" organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica di Villa Umbra. L´enpab, dopo aver riscontrato il notevole interesse e partecipazione a livello nazionale verso questo corso, ha deciso di proporre le sei borse di studio che andranno a coprire la quota di iscrizione prevista per i due anni di corso. Il percorso di formazione per micologi, organizzato dalla Scuola, è alla decima edizione ed è stato istituito in seguito al Decreto del Ministero della Salute 686/1996 che ha riconosciuto la figura professionale del micologo, il quale ha la funzione di riconoscere i funghi epigei spontanei ed attribuire il giudizio di commestibilità. Il settore della micologia costituisce una "chance" di inserimento professionale per i biologi, poiché rientra nelle competenze riconosciute dalle leggi vigenti, con la richiesta crescente di esperti qualificati. Il titolo conseguito con il corso di formazione fornisce, quindi, un´ulteriore opportunità professionale ed occupazionale presso industrie agro-alimentari, Enti pubblici o per l´attività libero professionale. Le domande andranno presentate entro il 24 aprile (il modulo è scaricabile dal sito www.Enpab.it). Il corso di formazione sarà articolato in due sessioni annuali per un totale di 306 ore, di cui 206 di attività pratica, comprendenti escursioni guidate in habitat e studio con materiale fresco. Ai partecipanti che avranno regolarmente frequentato e superato la prova finale, verrà rilasciato dalla Regione Umbria l´attestato di "Micologo" (ai sensi del Decreto ministeriale 686 del 29/11/96); la Regione provvederà ad inserirli nell´apposito registro regionale e a comunicare al Ministero della Salute i nominativi dei neomicologi per l´inserimento nell´elenco nazionale. Durante l´incontro, è stata inoltre valutata la possibilità di organizzare ulteriori attività formative rivolte ai biologi.  
   
   
ISTRUZIONE: FVG, PRIORITÀ AD APERTURA NUOVI CENTRI PER ADUTLI  
 
Trieste, 21 aprile 2015 - Su proposta dell´assessore Loredana Panariti, la Giunta regionale ha individuato indirizzi e criteri per l´impiego delle risorse destinate a sostenere l´attività dei Centri provinciali per l´Istruzione degli adulti" (Cpia) nell´anno scolastico 2015-2016. I Cpia sono operativi nei quattro territori provinciali con più sedi dallo scorso anno scolastico e rappresentano la nuova sfida per innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta in Italia. Essi hanno sostituito i Centri territoriali permanenti istituiti nel 1997 e hanno il compito di realizzare nuovi assetti didattico-organizzativi e rispondere ad una sempre più diversificata e complessa domanda di istruzione e formazione proveniente da parte di soggetti "deboli". Servono, secondo Panariti, a "garantire il diritto all´istruzione e, di conseguenza, ad accresecer le opportunità occupazionali attraverso il miglioramento delle conoscenze e delle competenze". Priorità nell´assegnazione dei fondi sarà data alle azioni volte a sostenere l´avvio di nuovi centri, all´ampliamento dell´offerta formativa, alle iniziative per promuovere lo sviluppo occupazionale e socio-culturale del territorio, alle attività di accoglienza e orientamento, ai programmi finalizzati a favorire l´inclusione sociale, anche attraverso percorsi di insegnamento della lingua italiana riservati agli stranieri. Le risorse a disposizione (120 mila euro nel 2015) saranno assegnate per il 40 per cento in misura uguale per tutti i centri, per il restante 60 per cento in proporzione al numero degli iscritti.  
   
   
UNDICIMILA BAMBINI "NATI PER CAMMINARE" UN´INIZIATIVA IMPORTANTE, PATROCINATA DAL COMUNE DI MILANO, IN LINEA CON ALTRI PROGETTI DI QUESTA AMMINISTRAZIONE, COME IL ´PEDIBUS´ E IL ´CAR FREE´"  
 
Milano, 21 aprile 2015 – Saranno oltre 11 mila i bambini di 38 scuole primarie milanesi che, insieme ai loro genitori, parteciperanno alla quinta edizione di ‘Siamo nati per camminare’, in programma dal 24 aprile. In totale, saranno 515 le classi che aderiranno all’iniziativa, ideata e curata dai Genitori Antismog, per promuovere l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata per i percorsi casa-scuola. “Un’iniziativa importante, patrocinata e sostenuta da questa Amministrazione, perché convincere i bambini ad avere comportamenti sostenibili e salutari verso l’ambiente e verso noi stessi è una priorità assoluta", dichiarano gli assessori Francesco Cappelli (Istruzione ed Educazione) e Pierfrancesco Maran (Mobilità e Ambiente). "Nell’arco di questo mandato abbiamo messo in atto molti progetti con questo obiettivo - sottolinea Cappelli - come il ´Pedibus´, cui aderiscono oltre 30 scuole primarie con 700 bambini che ogni settimana vanno a scuola a piedi accompagnati da genitori e nonni volontari. Un’altra iniziativa che riguarda il mondo delle scuole è il ´Car Free´: in 13 istituti scolastici milanesi, nell´orario di ingresso e uscita dei bambini, le automobili non possono circolare nella via della scuola, in modo tale da non congestionare le strade nel rispetto dell´ambiente. Un numero sempre maggiore di scuole chiede di aderire a questi due progetti". "Stiamo dotando molte scuole di rastrelliere, per consentire a tanti bambini di andarci in bicicletta - spiega Maran -. Secondo i dati elaborati nel Piano Urbano Mobilità Sostenibile, il documento che stabilisce le strategie di mobilità dei prossimi 10 anni, tutti gli spostamenti casa scuola in auto incidono per il 20% sul totale del traffico cittadino milanese. Per questo il Pums prevede di realizzare dei Piani della Mobilità Scolastica, per coinvolgere insegnanti, genitori e alunni nella costruzione di percorsi di attenzione e di educazione consapevole alla mobilità sostenibile". Quest´anno ad ognuno degli oltre 11mila bambini partecipanti verrà chiesto di raccontare con immagini e parole il percorso da casa a scuola su una cartolina che potranno spedire a chi desiderano (il messaggio potrà essere condiviso, da parte dei genitori prima e dei destinatari poi, sulla pagina Facebook di Siamo nati per camminare). Alle famiglie verrà consegnato un segnalibro con una breve presentazione del progetto e del suo contesto. Un´altra lettera per le insegnanti descrive l´approccio metodologico del progetto. La classe riceverà un cartellone su cui annotare, di giorno in giorno, il mezzo scelto dai bambini per raggiungere la scuola. Insieme ai bambini milanesi quest’anno cammineranno anche i bambini di oltre settanta comuni dell’Emilia Romagna. “I bambini sanno bene come dovrebbe essere una strada per essere un luogo piacevole da vivere e in cui crescere - spiega la curatrice del progetto Francisca Parrino -. Quest’anno potranno scriverlo sulle loro cartoline e spedire a chi desiderano il loro messaggio". ´Siamo nati per camminare´ è realizzato con il contributo di Coop Lombardia e Bikemi. Info su www.Siamonatipercamminare.it  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA: FVG PARTNER PROGETTO EUROPEO SCOPE  
 
Trieste, 21 aprile 2015 - La Regione Friuli Venezia Giulia sarà partner del progetto Scope Synergy and Capitalization On Potential Energy savings inserito nel programma quadro europeo per la ricerca e l´innovazione Horizon 2020, in collaborazione con Informest e l´Agenzia provinciale per l´energia Ape Fvg, in qualità di partner tecnico scientifico. Come spiega l´assessore regionale a Infrastrutture ed edilizia, Mariagrazia Santoro, che ha proposto l´inserimento della Regione in qualità di partner, "il progetto ha come obbiettivo quello di elaborare studi di fattibilità e progettazioni per identificare, quantificare e sviluppare 60 progetti innovativi di efficientamento energetico di edifici scolastici regionali". "Il progetto - evidenzia Santoro - si colloca perfettamente nelle strategie regionali a favore del risparmio energetico negli edifici scolastici e favorisce la collaborazione con il territorio in quanto supporta gli enti locali regionali attraverso la fornitura del sostegno tecnico, finanziario e amministrativo necessario ad avviare interventi innovativi sulle scuole". La realizzazione dei progetti potrà successivamente essere supportata sia dalle risorse finanziarie messe a disposizione dalle misure contenute del Por-fesr 2014-20, in fase di approvazione da parte della Commissione europea, sia da un cofinanziamento previsto in capo agli Enti locali, anche coperto dai provvedimenti nazionali per l´incentivazione dell´efficienza energetica in edilizia. La proposta progettuale ha una durata di trenta mesi e un costo totale complessivo stimato in 2 milioni di euro, di cui 100mila euro in capo alla Regione e la restante copertura in capo a Informest e Ape Fvg.  
   
   
REGIONE VENETO, ASSESSORE BILANCIO: “SOLDI PER LE PARITARIE GIÀ IMPEGNATI MA ROMA NON CI PERMETTE DI PAGARE SE NON CON IL CONTAGOCCE”  
 
Venezia, 21 aprile 2015 - “Le somme destinate alle scuole paritarie per l’infanzia sono già state impegnate, ma la Regione non può liquidare se non in maniera parziale i contributi assegnati. Il ritardo dipende esclusivamente da precise disposizione emanate dal governo”. Immediata risposta e spiegazione dell’assessore regionale al bilancio del Veneto alle perplessità emerse nel dibattito al convegno regionale della Fism tenutosi a Vicenza. “Non è un gioco allo scaricabarile – ha spiegato - ci sono precise disposizioni di legge. Dapprima il governo Monti nel 2012 ha posto come obbligo alla Regione il pagamento prioritario dei cosiddetti debiti commerciali: questa disposizione ha diminuito di molto le possibilità di liquidazione da parte della Regione delle altre voci, tra cui i contributi riconosciuti alle scuole paritarie. Dopo Monti, è stata la volta del governo Renzi che ha imposto alle Regioni la precedenza delle liquidazioni a favore dei Comuni: anche in questo caso i contributi, compresi quelli per le scuole paritarie, sono scivolati in fondo alla classifica. Non dimentichiamo che il tetto del Patto di stabilità pone severi limiti nelle capacità di spesa, limiti che il Parlamento ha abbassato in Veneto da 328 euro pro-capite nel 2013 a 312 euro pro-capite nel 2014, con il risultato assurdo, più volte denunciato, di una Regione che in cassa ha più di un miliardo e 300 milioni di euro che non può assolutamente toccare, nonostante regolari graduatorie approvate con l’individuazione dei soggetti destinatari dei contributi”. “Il caso dei fondi per le scuole paritarie – ha concluso l’assessore - è uno dei risultati delle politiche dell’esecutivo nazionale che per far quadrare i conti da mandare in Europa costringe gli enti locali, le Regioni e tutto il sistema del decentramento, a centellinare le risorse e le disponibilità. Insomma, ci si fa belli con i soldi altrui e poco importa a Roma che quei soldi vengono sottratti o ritardati, come nel caso dei contributi Fism, nel pagamento di servizi reali. Capisco benissimo la rabbia e l’esasperazione di chi attende i fondi, ma se si vuole protestare, l’indirizzo è Presidenza Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, piazza Colonna 370, 00187 Roma”.  
   
   
ABRUZZO: DEGUSTAZIONI E BUONE PRATICHE PER CELEBRARE LA GIORNATA DELLA TERRA  
 
L´aquila, 21 aprile 2015 - Un ricco programma di iniziative, nell´ambito della kermesse "Tra cielo e terra", promossa dall´assessorato all´Ambiente e in corso di svolgimento allo spazio Matta di Pescara, sarà al centro della Giornata Mondiale della terra in programma mercoledì 23 aprile. Si parte alle 16 con l´installazione artistica di Jörg Grünert, a cura della Rete Palestina Abruzzo/molise, Comunità Palestinese Abruzzo/molise, Deposito Dei Segni Onlus. Alle 16.30 è previsto il seminario dedicato alle esperienze di adattamento ai cambiamenti climatici. A seguire incontri sulle buone pratiche nell´agricoltura e nel compostaggio. Quindi alle 18.30 vi sarà una tavola rotonda sul tema dei cambiamenti climatici con l´assessore all´ambiente Mario Mazzocca, che illustrerà la prossima partecipazione della Regione al vertice internazionale dell´Onu sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi. Infine, alle 20, spazio alle degustazioni di prodotti tipici, cui seguirà la performance Rainbow In A Curved Air a cura di Anouscka Brodacz.  
   
   
PROGETTI SPECIALI: VETIVER "PIANTA INGEGNERE" EFFICACE CONTRO DISSESTO L´ASSESSORE ABRUZZO:"DALLA BIO-INGEGNERIA UN PROGETTO INNOVATIVO"  
 
Pescara, 21 aprile 2015 - I suoi nomi scientifici sono Chrysopogon zizanioides e Chrysopogon nemoralis ma è sicuramente più conosciuta come vetiver, la cosiddetta "pianta ingegnere", capace di contrastare il dissesto idrogeologico e l´erosione. Il suo utilizzo per prevenire il dissesto idrogeologico e favorire il risanamento ambientale, questa mattina, è al centro di un convegno che si sta tenendo in Regione, nella sede di viale Bovio. "Gran parre dei territori del centro sud d´Italia e quindi anche quello abruzzese - ha esordito l´assessore ai Progetti speciali territoriali, Donato Di Matteo, - nel corso degli anni, ha subito una politica di urbanizzazione selvaggia che ha causato spesso danni irreparabili. Questa iniziativa innovativa rivolta alla diffusione del vetiver, pianta erbacea che può arrivare fino a cinque metri di profondità, - ha prodeguito - intende stravolgere l´impostazione metodologica che finora è stata data alla base della lotta al dissesto idrogeologico. Del resto, - ha rimarcato Di Matteo - in un momento storico in cui le emergenze ambientali si moltiplicano e le risorse per fronteggiarle sono sempre più scarse, l´utilizzo del vetiver in bio-ingegneria può rendere più coeso il suolo favorendo, al tempo stesso, il consolidamento degli argini dei fiumi e dei torrenti". Sono note, inoltre, le qualità ignifughe di una pianta come il vetiver che riesce a costruire un´autentica barriera rispetto all´eventuale aggressione delle fiamme visto che la parte verde di questa erbacea non brucia. Inoltre, il vetiver può essere impiegato nel recupero della biodiversità ambientale e persino in cosmesi. Infine, l´olio di vetiver può rendere solubile qualunque altro olio. "Non mi spenderei per un´iniziativa del genere se non fossi certo dei risultati che può determinare - ha concluso l´assessore - anche nell´ottica di creare nuova occupazione. Per questo, invito le amministrazionmi comunali a investire risorse in questo ambito e le aziende vivaistiche a crederci di più anche perchè i costi sono molti bassi e le prospettive roseee". All´odierno convegno sono intervenuti, tra gli altri, il direttore tecnico dell´Arta, Giovanni Damiani, il presidnete dell´Ordine dei Geologi d´Abruzzo, Nicola Tullo, e l´esperto di tecnologia vetiver, Benito Castorina.  
   
   
SORELLA TERRA 2015, ASSESSORE LOMBARDIA: L´AMBIENTE PASSA DALL´EDUCAZIONE  
 
 Bergamo, 21 aprile 2015 - "Il progetto del Centro di Etica Ambientale Lombardia - Bergamo ´Sorella Terra´ dal 2008 ad oggi ha visto una crescente partecipazione da parte sia del pubblico che del privato ed è ormai a tutti gli effetti un catalizzatore di un nuovo concetto di sviluppo sostenibile". Così l´assessore lombardo all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha aperto il suo intervento al ´Convegno - Sorella Terra 2015: Etica, Bellezza e Territorio in dialogo´, oggi a Bergamo. "La sesta edizione di Sorella Terra - ha proseguito l´assessore - evidenzia l´importanza per le nuove generazioni di comprendere e far propri i temi della tutela del paesaggio, della sua valorizzazione in virtù di un nuovo progetto di sviluppo basato sul rafforzamento e sulla protezione etica del patrimonio italiano". Il Progetto - Il progetto del Centro di Etica Ambientale Lombardia - Bergamo ´Sorella Terra´ coinvolge 1100 studenti, 24 classi, di cui due di Mantova, e si propone come catalizzatore di un nuovo concetto di sviluppo basato sella tutela della bellezza e di quelle risorse che, seppur diffuse in Italia, vengono spesso trascurate. Si articolerà in diverse fasi, con incontri formativi, dibattiti e arene di riflessione con studenti e professionisti. Agli insegnanti è dedicata ´La Scuola in primo piano´, attività formativa per docenti di ogni ordine e grado, che si terrà martedì 25 novembre 2015; per gli studenti degli Istituti secondari superiori ci saranno numerose attività, come i Laboratori formativi, il Seminario ´Le risorse naturali, culturali per lo Sviluppo dell´Italia´, e la giornata evento di oggi, in occasione della giornata mondiale della Terra. Dopo il Convegno mattutino, la giornata proseguirà con il Concerto serale dei Nomadi al Teatro Creberg di Bergamo. Tavolo Regionale - "Regione Lombardia - ha spiegato la titolare lombarda dell´Ambiente - è impegnata nel coinvolgimento di diversi attori per la realizzazione di eventi incentrati sulla formazione e sull´educazione ambientale; sono fermamente convinta che la tutela dell´ambiente passa attraverso una grande e scrupolosa attività di educazione". "In quest´ottica - ha fatto presente Terzi - l´esperienza maturata in questi anni dal Cea si è rivelata preziosa per avviare, fin dal 2013, una collaborazione che ci ha portato alla creazione di un ´Tavolo permanente regionale d´educazione ambientale´, che oggi è una realtà". "Anche noi - ha concluso quindi l´assessore Terzi - crediamo che la sfida ambientale non può che essere affrontata in modo globale e coerente, ma partendo dal locale e dal piccolo, insomma dal basso".  
   
   
OVARO: SERRACCHIANI VISITA CARTIERA RDM PER "RICICLO APERTO"  
 
Ovaro, 21 aprile 2015 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha fatto visita alla cartiera Rdm Ovaro, in occasione della tre giorni di "Riciclo Aperto", appuntamento annuale promosso da Comieco, Consorzio nazionale per il riciclo e recupero di imballaggi cellulosici, in collaborazione con Assocarta, Assografici, Federmacero e Unionmaceri e con il patrocinio del ministero dell´Ambiente. "In Friuli Venezia Giulia abbiamo una buona cultura del riciclo, anche grazie alla formazione che facciamo nelle scuole", ha sottolineato Serracchiani, incontrando la scolaresca di Gemona in visita oggi allo stabilimento. "Credo - ha aggiunto - sia molto interessante per tutti i ragazzi toccare con mano quanto è importante quel gesto e quell´attenzione che mettono assieme alle loro famiglie a casa quando separano i materiali per la raccolta differenziata: qui oggi vedranno la carta che è possibile ricreare e prenderanno coscienza del risparmio a vantaggio dell´ambiente". Nel corso della visita Ignazio Capuano, presidente di Rdm Ovaro e il direttore dello stabilimento, Silvano Giorgis, hanno illustrato le attività di riciclo e il processo industriale della cartiera, definita da Capuano "un vero e proprio gioiello del gruppo, grazie alla capacità di adattamento alle richieste di mercato, ma anche grazie a un team di risorse umane molto fidelizzate e di alta professionalità". "Questo stabilimento è riuscito a orientare la produzione verso nicchie di mercato interessanti. Sono stati fatti investimenti continui negli impianti che hanno permesso, da una parte, di migliorare la produzione e, dall´altra, di implementare l´occupazione in una zona di montagna dove sappiamo quanta importanza abbia un presidio industriale di queste dimensioni", ha rilevato Serracchiani. La tradizione della produzione cartaria nella vallata risale agli anni ´30 e tuttora lo stabilimento, come ha sottolineato la sindaca di Ovaro Mara Beorchia, è una realtà "importantissima per la redditività e l´occupazione dell´intera vallata". Nel corso dell´incontro con i vertici aziendali che ha preceduto la visita alla cartiera da parte dell´amministrazione comunale è stata richiesta attenzione per l´iter di progettazione dello svincolo che dalla strada della Cartiera si immette nella strada regionale. "Un´opera molto attesa da tempo, per ridurre l´incidentalità e mettere in sicurezza la viabilità della zona", ha ricordato Beorchia. Parte del Gruppo Reno De Medici, la più importante realtà in Italia per l´utilizzo della carta riciclata per la produzione di cartone, la cartiera Rdm grazie ad una serie di investimenti importanti - 10,5 milioni di euro in 4 anni - avviati per affrontare in termini concreti la crisi e in parte finanziati grazie al Frie, ha sviluppato la propria attività specializzandosi anche nella produzione di packaging e di prodotti cartacei di nicchia. Con un fatturato netto 2014 chiuso a 43 milioni di euro, realizza 110.000 tonnellate l´anno di cartone, cartone accoppiato e cartone accoppiato grigio e assicura lavoro a 159 dipendenti. Per il 2015 il direttore Giorgis ha ricordato che sono stati programmati nuovi investimenti nell´ordine di 2 milioni e mezzo di euro (1,6 sono già stati finanziati dal Frie) mirati al risparmio energetico ed è stata avviata una collaborazione con il Dipartimento di Scienze alimentari dell´università di Udine per ricerche nel settore del packaging ecologico alimentare. "Questa visita a Ovaro della presidente della Regione, che segue quella del 2013, testimonia la grande attenzione verso un tema importante quale quello del riciclo di carta e cartone e per la nostra realtà produttiva", ha sottolineato Giorgis. La filiera della produzione e del riciclo di carta e cartone rappresenta un comparto strategico per l´industria locale. Come presentato nel "Xixmo Rapporto Comieco", nel 2013 solo in Friuli Venezia Giulia sono state raccolte in un anno 66.500 tonnellate di carta e cartone, pari a oltre 54 kg di media pro capite, dato superiore alla media nazionale che si attesta a 48 kg/abitante.