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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Febbraio 2010
NUCLEARE: COMINCIATO IN PIEMONTE IL TRASPORTO DELLE SCORIE IN FRANCIA ENTRO FEBBRAIO 2012 TUTTO IL MATERIALE TRASFERITO  
 
Torino, 2 febbraio 2010 - Domenica 31 gennaio, dal comprensorio nucleare di Saluggia è iniziato il trasferimento in Francia, per le attività di riprocessamento, dei materiali radioattivi stivati nel deposito Avogadro. Due barrette di combustibile nucleare sono state caricate su un mezzo speciale che, partito da Saluggia alle ore 24, ha varcato il confine italiano a Ventimiglia alle ore 6 di lunedì 1° febbraio 2010. “E’ l’inizio della procedura per il trasferimento di tutto il combustibile presente a Saluggia ed a Trino. Il trasporto è avvenuto nel rispetto del programma aziendale presentato dalla Sogin nell’ultima riunione del tavolo sulla trasparenza nucleare che abbiamo istituito. Questa attività è di preludio ai trasporti che seguiranno, per il completo allontanamento del combustibile nucleare dal Piemonte entro i tempi stabiliti dal programma, che prevede la fine del trasferimento globale entro febbraio 2012”. Dal canto suo il Sindaco di Saluggia, Marco Pasteris, ha dichiarato che “l’avvio del trasferimento del materiale irraggiato, per il quale abbiamo sempre chiesto il rispetto dei tempi definiti nel cronoprogramma, ci conforta perché significa una certezza in più verso la fine di una pesante e vincolante eredità del vecchio nucleare, rappresentato dalle 30 tonnellate di materiale radioattivo presenti comprensorio di Saluggia. Per noi la priorità assoluta è la sicurezza dei cittadini e del nostro territorio. Eventi come quello di oggi sono i migliori esempi concreti di azioni di salvaguardia”. “Mi preme mettere in evidenza - ha aggiunto ancora de Ruggiero - che si tratta di una operazione di messa in sicurezza dei nostri siti, non di uno smaltimento definitivo dei materiali che, dopo il trattamento in Francia, dovranno tornare nel nostro Paese. Mentre il Governo riapre la pericolosa stagione del nucleare in Italia, in Piemonte non si è ancora chiusa quella vecchia perché non è stato individuato il sito per il deposito unico nazionale. Tutto tace sulle scorie antiche, si parla solo di nuove centrali. Il Piemonte, che intanto ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per il recente piano nucleare del Governo, si fa carico di azioni che garantiscano la tranquillità”. .  
   
   
MINIEOLICO IN ITALIA: PRESENTE E FUTURO (INCROCIANDO LE DITA) DA UN ANNO L´INCENTIVAZIONE È ATTIVA ANCHE PER LE MINIPALE A VENTO E GLI OSTACOLI AL COLLEGAMENTO ALLA RETE ELETTRICA SONO STATI RIMOSSI. COME SI È MOSSO IL MERCATO, E QUALI SONO LE PROSPETTIVE ? SE NE PARLA ALLA QUARTA EDIZIONE DELLE GIORNATE DELLA MICROGENERAZIONE, IL 9 E 10 MARZO A MILANO.  
 
Milano, 2 febbraio 2010 - C´è una domanda fondamentale che attende una risposta sul minieolico in Italia, ossia sugli impianti di generazione elettrica alimentate dal vento con una potenza inferiore ai 200 Kw: esiste ? Nel senso, è una realtà economicamente e tecnicamente di qualche rilevanza? E’ una domanda di grande attualità, perché da circa un anno è in vigore anche per questa fonte rinnovabile un sistema di incentivazione simile a quello che ha fatto la fortuna del settore fotovoltaico. Il “conto energia per l´eolico”, impropriamente detto, prevede infatti l´erogazione di una tariffa onnicomprensiva (quindi comprendente incentivo e valore dell´energia ceduta) pari a 0,30 euro per Kw/h netto immesso in rete, per un periodo di quindici anni dal momento di entrata in funzione dell´impianto. Si tratta di un incentivo molto inferiore a quello del Conto Energia vero e proprio, il quale inoltre si aggiunge al costo di cessione dell´energia prodotta, e che ha determinato il successo del settore del fotovoltaico in Italia. La cosa non sarebbe catastrofica, anche perché il costo di un impianto eolico di piccole dimensioni è di molto inferiore rispetto a uno fotovoltaico della stessa potenza. Si parla infatti di un costo compreso tra 1400 e 2000 euro a Kw (per confronto, un impianto fotovoltaico varia da 6500 a 9000 euro al Kw) con una manutenzione annua di qualche decina di euro (convenzionalmente,si calcolano 40 euro a Kw per anno). Il minieolico ha anche il vantaggio di funzionare sia di giorno che di notte, quando c´è vento sufficiente. E´ quest´ultimo il punto dolente. Dove il vento è inferiore a 3 metri al secondo, un impianto eolico non riesce ad essere produttivo (per non parlare dell´economicità). Basta guardare una cartina del vento in Italia per capire subito dove conviene e dove no, come per esempio in buona parte della Pianura Padana. In molte regioni il vento medio è superiore a 5 metri al secondo (un esempio non usuale, l´intera costa ligure-tirrenica sino a pochi chilometri da Ostia), per cui ci sarebbero comunque possibilità per una ripetizione del boom del fotovoltaico. Per fare qualche numero, secondo l´offerta di alcuni fornitori leader, un impianto di 3 Kw completamente finanziato da un istituto di credito si ripaga totalmente in sette anni, lasciandone almeno altrettanti di profitto netto. E allora, la risposta alla domanda dell´inizio ? Desolante. Non esistono dati che disaggreghino dal totale dell´eolico la quota dei piccoli impianti sotto i 200 Kw. Inoltre, i dati anche dell´eolico senza distinzioni si fermano a metà del 2009. Comunque, nei sei mesi in cui la nuova incentivazione del minieolico era stata attiva, i nuovi impianti entrati in funzione sono stati …. 24. Alla stessa data esistevano 290 impianti allo stato di progetto, ma con una potenza media di 18 Mw, per cui al massimo i nuovi piccoli potranno essere al massimo un centinaio. In altre parole, nel primo anno di incentivi “certi”, nessun boom del minieolico. E per il futuro ? Forse qualcosa si muove. Un gigante come Enel. Si è entrato sul mercato da qualche mese, forte anche di convenzioni bancarie per il finanziamento al 100 per cento dell´impianto. L´impatto si vedrà forse a fine del 2010. Un grosso aiuto potrebbe venire da una revisione degli incentivi. Paradossalmente, il minieolico sembra soffrire del successo dell´eolico di grandi dimensioni. Le aziende produttrici non hanno grande interesse a fare pressioni per i piccoli impianti (sono già impegnate a difendere quelli grandi). D´altra parte, un´azione motu proprio del governo, sempre possibile, non è facilitata dal fatto che le aziende italiane attive nel settore sono poche, piccole e per la maggior parte importatrici di prodotti e tecnologie straniere (e per alzare un palo di 10 metri, sufficiente per impianti da 3 Kw, le risorse indotte mobilitate sono incomparabili a quelle galvanizzate da una foresta di pali da 80 metri. ). Insomma, il futuro del minieolico in Italia è in equilibrio. Si cercherà di farlo “cadere” dalla parte giusta alle Giornate della Microgenerazione, il 9 e 10 marzo a Milano, dove tutte le fonti della nuova energia verranno esaminate nella loro realtà tecnica ed economica, per i vantaggi che possono dare in casi reali, che non possono prescindere da tutti i fattori in gioco, come gli incentivi e le agevolazioni. In agenda infatti largo spazio viene dedicato proprio a queste componenti dell´equazione della convenienza energetica per l´utilizzatore finale. E´ un´impostazione che viene da quattro anni molto apprezzata dal pubblico e dalle aziende, che hanno anche quest´anno confermato il loro appoggio, come Astrim (Gold Sponsor), Ab Energy (Silver Sponsor), Edison e Turboden (Speech Sponsors). .  
   
   
CASA, FORUM DELLA REGIONE SU ´L´ABITARE´ . INTERVENTI E PROSPETTIVE NELLE POLITICHE ABITATIVE IN EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 2 febbraio 2010 - "Serve un nuovo patto sociale decennale, insieme pubblico e privato, che poggi su una politica fiscale chiara per affrontare le politiche abitative. Al centro di questo programma dovrà, non potrà, esserci la qualità delle abitazioni, delle città e del territorio”. Così il presidente della Regione Vasco Errani concludendo i lavori del forum “L’abitare” centrato sulle politiche abitative regionali. "Occorre una svolta vera e sostanziale nelle politiche abitative, non solo nata dalla crisi ma che incroci in modo virtuoso la crisi stessa, spezzando - ha aggiunto Errani - l’inaccettabile peso della relazione tra rendita immobiliare e rendita fondiaria. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Lavoreremo per ottenere degli strumenti nazionali e per questo il Governo deve rispondere sugli impegni presi oramai otto mesi fa. E mi riferisco al credito d’imposta per l’adeguamento alle norme antisismiche e all’avvio di un tavolo di confronto su un vero e proprio Piano Casa”. Durante la legislatura 2005-2010 sono stati stanziati oltre 326 milioni di euro (di cui 257 dal bilancio regionale) per aumentare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale. La Regione ha inoltre stanziato oltre 12 milioni di euro a sostegno delle giovani coppie che intendono acquistare una casa. Nel corso del Forum l’assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli che ha rimarcato il duplice spirito delle politiche per la casa. In primo luogo, "assicurare il diritto alla casa, centro degli affetti e primo luogo di comunità, crocevia di qualunque politica di coesione sociale, di costruzione di una nuova identità di comunità aperta e di società sicura e solidale". Inoltre, l´obiettivo è garantitre la casa a tutti "ridando forma e identità alle città e al territorio e ricucendo – ha aggiunto Muzzarelli - i tessuti urbani, città e campagna, centri e periferie. Dobbiamo far decollare un grande progetto di riqualificazione del paesaggio, urbano ed extraurbano; attribuire alle reti la funzione ordinatrice del sistema e delle sue trasformazioni: prima le infrastrutture, poi le aree; prevedere lo sviluppo degli insediamenti produttivi nella rete delle aree ecologicamente attrezzate; alzare lo sguardo ed il livello di programmazione territoriale". Le politiche abitative s’inscrivono dunque in un quadro più ampio in cui è necessario "cambiare il paradigma - ha concluso Muzzarelli - dello sviluppo, per cambiare l´approccio culturale alla progettazione delle città e alla soluzione del problema degli alloggi. Ripartire dalla città è quindi per noi contenere l’uso del suolo e riqualificare le città: più cultura, arte, bellezza, socialità, sicurezza, ecologia; non dobbiamo solo smontare e rimontare mattoni, ma cambiare la qualità e la percezione dei luoghi dell’abitare e del vivere". A margine del Forum “L’abitare” è stato firmato l’Accordo triennale 2010-2013 di collaborazione tra la Regione e le Associazioni imprenditoriali del settore delle costruzioni dell’Emilia-romagna che si innesta nell’attuazione della Legge regionale 2 del 2009 sulla sicurezza del lavoro nei cantieri edili. L´intesa intende costruire un tavolo di lavoro istituzionale per affrontare temi come la sicurezza, la qualificazione di tutte le competenze professionali e la semplificazione e dematerializzazione degli adempimenti burocratici con procedure di e-government. L’accordo ha, inoltre, come orizzonte la promozione della lotta all’illegalità e allo sfruttamento del lavoro nonché del ciclo delle costruzioni e dei soggetti operanti nel settore, riconoscendo l’importanza degli enti bilaterali. Secondo i dati emersi dal Rapporto 2009 dell’Osservatorio sul Sistema abitativo, presentato durante il Forum, il 7% delle famiglie ha difficoltà nel pagamento della rata del canone. L’entità delle erogazioni dei mutui per l’acquisto di abitazioni è scesa da 6,3 miliardi di euro del 2007 a 5,8 nel 2008. Allo stesso tempo. Il costo degli affitti nei Comuni capoluogo è aumentato del 29%. In regione, il rapporto tra sfratti e famiglie è peggiore rispetto alla media nazionale (713 contro 987). Per quanto riguarda l’offerta abitativa sono 54. 600 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) gestiti da Acer occupati, mentre le richieste di alloggio pubblico superano le 25 mila unità. Gli investimenti edilizi del 2009 calano del 19% e sono attesi ad un ulteriore ribasso tra il 4% e il 12% nel 2010. Anche il numero delle compravendite registra una flessione (del 14% nel 2008 e del 20% nel primo semestre del 2009, più marcato in Emilia-romagna rispetto al resto del Paese). .  
   
   
IPES: A BOLZANO NESSUN TRASLOCO FORZATO DI OVER 65  
 
Bolzano, 2 febbraio 2010 - Il Dipartimento edilizia abitativa interviene per fare chiarezza in seguito alle polemiche e all’allarmismo connessi alle notizie diffuse di recente dai media locali di imminente trasloco forzato per numerosi anziani inquilini di alloggi dell’Ipes sovradimensionati. A Bolzano non vi sarà alcun trasferimento forzato, anzi vi sono 55 richieste volontarie di persone singole di passaggio ad un’abitazione più piccola. Dopo l’approvazione della norma che prevede la possibilità di richiesta di trasloco ad un alloggio più piccolo in presenza di inquilini, anche over 65, che occupino alloggi sovradimensionati, l’Istituto per l’edilizia sociale Ipes non ha inviato alcuna lettera di questo genere a nessun inquilino. Un dato di fatto, invece, è che all’istituto ad oggi sono pervenute ben 55 richieste di cambio alloggio da uno grande ad uno più piccolo; di queste domande la maggior parte è riferita alla città di Bolzano. Le richieste fanno riferimento principalmente all’obiettivo di persone rimaste sole di ridurre le spese accessorie occupando un’abitazione più piccola. A fronte di questa disponibilità a Bolzano in pratica non sarà chiesto a nessun inquilino over 65 di spostarsi in un alloggio più piccolo per fronteggiare il bisogno sociale di famiglie numerose. I numeri citati nelle notizie divulgate in questi giorni che parlavano di migliaia di casi interessati non hanno, pertanto, alcun fondamento; l’intera vicenda, come sottolinea il Dipartimento edilizia abitativa, sarebbe stata strumentalizzata per meri scopi politici. Il vicepresidente della Provincia e assessore all’edilizia abitativa, Christian Tommasini, aggiunge che “è irresponsabile che alcune parti politiche fomentino le paure degli anziani facendo del mero terrorismo psicologico basandosi su dati completamente infondati”. Una situazione un pò diversa si registra, invece, in altri comuni, dove sono 52 le famiglie in attesa di un alloggio più grande. Per citare un esempio, a San Lorenzo di Sebato una famiglia di otto persone è in attesa di un alloggio adeguato, mentre nello stesso comune vi sono inquilini Ipes over 65 che occupano alloggi di 110 metri quadri sovradimensionati alle loro attuali esigenze. Come fa presente il Dipartimento edilizia abitativa, la normativa è stata modificata proprio per dare risposta a casi specifici come quello indicato, non certo per giungere arbitrariamente a trasferimenti generalizzati. L’ipes, del resto, è un ente che opera in favore dei cittadini bisognosi. Per giungere ad una richiesta di trasferimento in un alloggio più piccolo anche alle persone over 65 devono sussistere dei presupposti, quali un bisogno sociale certificato da richieste di alloggi per famiglie numerose, la disponibilità a trasferirsi da parte degli inquilini interpellati e, nell’eventualità, la messa a disposizione di un alloggio più piccolo nel medesimo quartiere di residenza. Nel caso di trasloco le spese connesse sono a completo carico dell’Ipes. In caso di indisponibilità al trasferimento, gli inquilini interessati possono restare nell’alloggio occupato pagando il canone provinciale sulla metratura eccedente rispetto a quella pertinente il nucleo familiare. Si tratta spesso di differenze di affitto irrisorie rispetto a quello precedentemente applicato. . .  
   
   
EDILIZIA FVG: 550 MILA EURO PER INSTALLAZIONE IMPIANTI ASCENSORI  
 
Trieste, 2 febbraio 2010 - La Regione Friuli Venezia Giulia erogherà contributi per un valore complessivo pari a 550 mila euro a favore di quanti intendono installare ascensori in condomini privati. Il prossimo 3 febbraio verrà infatti pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione il bando di concorso per l´erogazione della sovvenzione in conto capitale, nella misura massima del 50 per cento della spesa riconosciuta ammissibile, fino ad un tetto massimo di ogni richiesta pari a 78 mila euro. Le condizioni primarie per accedere al contributo prevede che gli stabili abbiano più di tre livelli fuori terra e siano attualmente privi di ascensore. Per l´accoglimento, le richieste dovranno essere redatte sull´apposito modulo che fa parte del bando di concorso. Il documento si potrà ritirare alle direzioni provinciali dei Lavori Pubblici, uffici territorialmente competenti per la consegna delle domande, dell´istruttoria, della concessione ed erogazione del contributo. I moduli sono disponibili anche nel sito Internet della Regione. Le richieste dovranno essere presentate alle direzioni provinciali Lavori Pubblici territorialmente competenti dall´amministratore del condominio o da un rappresentante di quanti vivono nella struttura entro e non oltre 60 giorni dalla data di pubblicazione del bando sul Bur. .  
   
   
I TEMPI DI VENDITA DEGLI IMMOBILI  
 
Milano, 2 febbraio 2010 - Un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa ha preso in esame l’andamento dei tempi medi di vendita degli immobili nell’ultimo anno. Il periodo analizzato va da Gennaio 2009 a Gennaio 2010. Si sono considerate le grandi città ed i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia. Gli ultimi dati ci dicono che nelle grandi città le tempistiche di vendita sono intorno a 156 giorni contro i 137 giorni registrati esattamente un anno fa. Stabili i tempi di vendita nei capoluoghi di provincia con una media di 167 gg contro i 168 di Gennaio 2009 ed infine i comuni dell’hinterland delle grandi città che hanno fatto registrare 188 gg contro 174 di Gennaio 2009. In un anno si evidenzia quindi una sostanziale stabilità dei tempi di vendita nei capoluoghi di provincia ed un aumento nelle Grandi Città e nell’Hinterland. Da notare come nelle realtà metropolitane i tempi di vendita siano più brevi rispetto alle altre, grazie ad un maggior dinamismo del mercato. Palermo, Verona e Milano sono le città i cui tempi di vendita sono maggiori con 216 gg, 182 gg e 179 gg. Tra i comuni dell’hinterland la tempistica maggiore si registra nella province di Palermo 231 gg, a seguire Verona con 220 gg.
Grandi Citta´ E Provincia Tempi Di Vendita (giorni)
Milano città 179
Milano provincia 207
Roma città 125
Roma provincia 145
Bologna città 158
Bologna provincia 183
Genova città 137
Genova provincia 207
Firenze città 152
Firenze provincia 135
Torino città 140
Torino provincia 201
Palermo città 216
Palermo provincia 231
Bari città 156
Bari provincia 207
Napoli città 118
Napoli provincia 144
Verona città 182
Verona provincia 220
Media grandi città 156
Media hinterland grandi città 188
Capoluoghi Di Provincia Tempi Di Vendita (giorni)
Massa C. -marina 96
Venezia 103
Siena 112
Viterbo 114
Lucca 117
Rieti 123
Cagliari 128
Catanzaro 129
Sassari 129
Potenza 132
Terni 136
Salerno 138
Monza 141
Siracusa 142
Trieste 146
Catania 149
Arezzo 150
Ferrara 150
Crotone 150
Campobasso 151
Brindisi 152
Padova 153
Latina 155
Varese 155
Mantova 158
Taranto 159
Frosinone 160
Lodi 163
Macerata 164
Caserta 164
Rimini 165
Avellino 166
Brescia 167
Modena 167
Livorno 170
Parma 171
Pavia 173
Perugia 174
Vibo Valentia 174
Cuneo 175
Verbania 175
Vercelli 175
Prato 176
Nuoro 178
Benevento 179
Pistoia 180
Lecce 182
Foggia 184
Trapani 184
Pesaro 186
Cosenza 187
Messina 187
Bergamo 188
Cremona 192
Lecco 195
La Spezia 197
Savona 197
Reggio Emilia 200
Udine 200
Vicenza 201
Asti 203
Isernia 203
Como 204
Reggio Calabria 204
Forlì 207
Imperia 215
Teramo 215
Pescara 226
Media capoluoghi di provincia 167
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REGIONE SARDEGNA E BRIGATA SASSARI COSTRUISCONO ACQUEDOTTO A HERAT  
 
 Cagliari, 2 febbraio 2010 - La Regione, con l´Ente acque della Sardegna, sarà in missione in Afghanistan per contribuire allo sviluppo della rete di distribuzione idrica della città di Herat e dei centri vicini. Da ieri e sino al 5 febbraio, una delegazione di tecnici dell´Enas sarà nella cittadina afghana per una missione umanitaria che vedrà l´ente impegnato in un sopralluogo tecnico per individuare gli interventi da realizzare e le modalità di esecuzione. Saranno anche forniti una gru, un escavatore e delle tubature che serviranno per la costruzione di reti idrauliche: opere di vitale importanza in un territorio di 500 mila abitanti in cui la rete di distribuzione idrica è in parecchi tratti vecchia più di quarant´anni. La missione, avviata su sollecitazione della Brigata Sassari, che ha trovato interlocutore sensibile nel Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, sarà realizzata operativamente dal Water Supply Department (Wsd, ente pubblico gestore della rete di distribuzione idrica locale) con la supervisione delle autorità militari italiane (Provincial Reconstruction Team -Prt di Herat- Cimic-center). Durante la permanenza ad Herat la delegazione sarda incontrerà le varie autorità locali: sindaco, governatore, autorità dell´acqua. Proprio con il Water Supply Department e il Cimic Center di Herat, l´Enas firmerà un accordo tecnico per la realizzazione degli interventi. Gli aiuti non avranno carattere assistenziale: l´Enas donerà le strutture, ma sarà poi compito delle comunità locali gestirle, sotto la supervisione tecnica dell´ente stesso e della struttura di cooperazione civile -militare (Prt). Durante la permanenza in Afghanistan i tecnici dell´Enas alloggeranno nelle strutture dell´Esercito. Gli spostamenti, circoscritti all´area di Herat, avverranno via terra ed eventualmente anche per via aerea, con i mezzi e sotto scorta delle stesse autorità militari. Non è la prima volta che l´Enas è impegnato in progetti di cooperazione internazionale: questo tipo di attività, prevista dallo stesso Statuto dell´ente, affonda le sue radici nella missione svolta in Kosovo in Bosnia tra il 1999 e il 2008, quando venne donato un impianto di potabilizzazione, e in Kosovo nel 2000, per la realizzazione di due impianti di potabilizzazione. .  
   
   
COMPAGNIE MONÉGASQUE DE BANQUE: WERNER PEYER DALL’1 MARZO ASSUMERÀ LA CARICA DI AMMINISTRATORE DELEGATO.  
 
Milano, 2 febbraio 2010 - Il Cda di Compagnie Monégasque de Banque in data odierna ha nominato Consigliere di Amministrazione Mr. Werner Peyer, che, dall’1 marzo 2010, assumerà la carica di Amministratore Delegato. Mr. Peyer, 55 anni, è di nazionalità svizzera con una consolidata esperienza internazionale nel private banking onshore e offshore in primari istituti come Credit Suisse, Coutts Bank, e Ubs. Mr. Peyer ha ricoperto ruoli di rilievo nel settore in diversi paesi (Johannesburg, Gibilterra, Ginevra, Londra, Zurigo) e conosce bene la piazza monegasca dove nel 1999 ha fondato Coutts Monaco e vi ha ricoperto la carica di Chairman sino al 2002. In Ubs ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, da ultimo la carica di Group Vice Chairman della divisione Global Wealth Management. Cmb, società di private banking del gruppo Mediobanca, è stata costituita nel 1976 e si è affermata come una delle principali banche del Principato. A Mr. Peyer saranno affidati principalmente lo sviluppo e la diversificazione geografica della base clienti di Cmb e il rafforzamento della strategia di crescita internazionale della banca, con particolare focus sul mercato svizzero dove lo scorso anno è stata avviata un’attività a Lugano. .  
   
   
IMPRESE E IMMIGRATI (UDINE): PAOLO BRUNI (AD NOMISMA): "INTERVENIRE SUL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI COME STIMOLO ALLA QUALITÀ E ALLA LEGALITÀ"  
 
Udine, 2 febbraio 2010 - Alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Udine è stata presentata la ricerca di Nomisma dedicata all’imprenditoria immigrata nella provincia che ne ha messo in luce punti di forza e criticità. "Le imprese straniere sono un fenomeno in crescita che presenta caratteristiche di stabilità e integrazione con il territorio, ad esempio quasi la metà degli intervistati svolgono l’attività di imprenditori da più di cinque anni, oltre l’80 per cento pensa di rimanere a Udine per sempre e il personale impiegato dagli imprenditori stranieri in questa provincia è italiano per oltre la metà dei casi. Questi risultati segnano una peculiarità di questa provincia rispetto al risultato medio nazionale dove l’origine dell’impresa è relativamente più recente: meno del 40 per cento ha più di cinque anni, l’11,4 per cento ha più di dieci anni e il personale impiegato proviene principalmente dal Paese di origine” ha affermato il cavalier Paolo Bruni (amministratore delegato di Nomisma) mettendo a confronto i dati di Udine con quelli dell’indagine nazionale a cura della società bolognese, Crif e Unioncamere, presentati a Roma lo scorso 25 novembre. "Dalle risposte - ha sottolineato l’Ad di Nomisma alla conferenza stampa a Udine - si delinea un imprenditore straniero tendenzialmente giovane (quasi il 56 per cento degli intervistati hanno meno di 45 anni); con un buon livello di istruzione (il 47 per cento ha frequentato la scuola oltre ai 18 anni); con precedente esperienza lavorativa in Italia (oltre il 70 per cento lavorava già come dipendente)". .  
   
   
SLOVENIA, GRUPPO ISTRABENZ IN LIQUIDAZIONE  
 
Lubiana, 2 febbraio 2010 - La Corte distrettuale di Capodistria ha deciso che Istrabenz, uno dei maggiori gruppi sloveni operante nei settori del turismo, energia, nautica, informatica, industria e grande distribuzione alimentare e informatica, ora in liquidazione, dovrà saldare i debiti verso le banche e gli altri creditori entro il 2013. Lo rende noto l´Ufficio Ice di Lubiana. Il gruppo Istrabenz, che è da ieri anche ufficialmente in liquidazione coatta, ha accumulato debiti per un valore di 470,9 milioni di euro, che dovrà rimborsare con gli interessi. .  
   
   
OSSERVARE LA TERRA DAI SATELLITI: SERVE ALL´AMBIENTE E ALL´UMANITÀ  
 
Bruxelles, 2 gennaio 2010 - Il programma europeo di osservazione della terra permetterà di ridurre le conseguenze di catastrofi naturali come quella di Haiti, assicura il relatore del Parlamento Norbert Glante. Fra i problemi ancora aperti, il finanziamento del progetto, che sarà interamente sostenuto dal settore pubblico. Il tedesco Norbert Glante (S&d) è responsabile per il Parlamento del Regolamento per il programma europeo di osservazione della terra detto Gmes (Sistema di monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza). Oggi la commissione Industria ne ha discusso e voterà sulla proposta di Glante in marzo. Lo abbiamo intervistato. Onorevole, ma all´Europa, perché serve un programma di osservazione della terra? L´iniziativa europea sarà gestita dall´Ue in collaborazione con gli Stati membri. Attualmente i dati sono raccolti dalle singole nazioni, da istituti di ricerca, società private e servizi militari. Ma il problema è la compatibilità. Gmes serve a raccogliere e ´armonizzare´ i dati usando i satelliti e le tecnologie terrestri esistenti. L´europa sta costruendo i satelliti in collaborazione con l´Agenzia Spaziale Europa,e gli Stati hanno già servizi terrestri, marittimi, e aerei per registrare e trasmettere i dati. Il progetto potrà quindi passare presto alla fase operativa. Ma per sarà utile anche per la popolazione? Lo scopo è una migliore gestione dell´ambiente grazie alla raccolta di informazioni sulla superficie terrestre, la biodiversità, le condizioni degli oceani e la composizione dell´atmosfera. Questo dovrebbe garantire più sicurezza per la popolazione, per esempio in caso di catastrofi naturali. Per esempio un terremoto può essere mappato accuratamente dal satellite, permettendo ai soccorsi di agire meglio. Oppure si può misurare il livello del mare, ricavando informazioni sull´impatto dei cambiamenti climatici. O identificare le perdite di una petroliera, e avvisare in tempo la popolazione che vive sulle coste vicine. Se il Gmes fosse stato già operativo, il disastro di Haiti si poteva evitare? No, assolutamente no, ma si possono limitare i danni. Gmes può essere utile per organizzare i soccorsi nel modo più efficiente. Le immagini infatti possono mostrare le condizioni della zona, se ci sono infrastrutture danneggiate, se i treni, gli aeroporti sono colpiti, se le strade sono interrotte. Così la popolazione può essere evacuata o soccorsa più facilmente. La disoccupazione è al livello più alto in Europa da 10 anni a questa parte. Non crede che sia difficile giustificare i costi di questo progetto ai contribuenti? I costi totali non sono ancora chiari, in ogni caso si parla di poche centinaia di milioni di euro. Non è molto per un´infrastruttura così importante! Nessuno pensa che in tempo di crisi bisognerebbe smettere di costruire le autostrade perché sono troppo care. Quali sono le questioni discusse al Parlamento in questo momento? Ci sono tre problemi. Uno, il budget: i prezzi sono cresciuti più del 70%, per cui dobbiamo trovare denaro fresco per poter lanciare i satelliti. Secondo: cosa facciamo con i dati, saranno gratuiti o a pagamento? Terzo, la co-esistenza con organizzazioni private che forniscono informazioni simili. .  
   
   
VERTENZA PHONEMEDIA OMEGA: VENDOLA CHIEDE A BERLUSCONI IL COMMISSARIAMENTO  
 
Bari, 2 Febbraio 2010 - L’intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per procedere al commissariamento della società Omega, il nuovo Gruppo che ha rilevato il call center Phonemedia, già richiesto dai sindacati, è l’oggetto di una lettera inviata oggi dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nella missiva Vendola sottolinea come dal luglio scorso i 500 lavoratori di Phonemedia siano senza salario e senza diritti. Una situazione molto simile a quella di Eutelia-agile, con l’arrivo di un nuovo gruppo, Omega, che prima li ha rilevati e poi è scomparso. I 500 lavoratori, ricorda Vendola nella lettera al Premier Berlusconi, sono formalmente ancora dipendenti, ma non lavorano perché le commesse in scadenza non vengono più rinnovate, non possono utilizzare gli ammortizzatori sociali perché la nuova proprietà non li richiede, non hanno più dirigenti e assistono al progressivo depauperamento dell’azienda. Vendola inoltre precisa che, a fronte dell’inadempienza al rispetto degli accordi da parte della nuova società proprietaria, la Regione Puglia ha dovuto avviare procedure di blocco e di recupero di finanziamenti regionali concessi e anche in questo iter è stato impossibile trovare una interlocuzione con un manager responsabile. Anzi, scrive Vendola, il progetto distruttivo del gruppo Omega è talmente evidente che lo ha portato persino a rifiutare i finanziamenti previsti dalle misure regionali previste per il sostegno alle imprese. Una situazione che vede nelle stesse condizioni altri 6000 lavoratori, tutti appartenenti ad aziende rilevate dal Gruppo Omega. .  
   
   
LAVORO, CHIOSSONE E ESAOTE FRA LE ADESIONI AL PIANO STRAORDINARIO LIGURE  
 
 Genova, 2 Febbraio 2010 - Strutture assistenziali come l´istituto David Chiassone, aziende high tech di primaria importanza come Esaote, l´associazione Gigi Ghirotti, la Lega Italiana Tumori, Slam, il gruppo televisivo Telenord, alberghi, negozi, aziende nautiche, la cooperativa sociale e la Confartigianato della Spezia, l´Agnesi di Imperia (marchio Colussi), la Scuola Edile di Savona, il Consorzio Autotrasportatori Albenganesi, la Confcommercio di Imperia. Sono solo alcune delle aziende che hanno aderito al piano straordinario di interventi a sostegno dell´occupazione della Regione Liguria. L´istituto David Chiossone Onlus ha aderito al Piano Straordinario di Interventi a sostegno dell´occupazione promosso dalla Regione Liguria assumendo a tempo indeterminato 39 fra operatori socio-sanitari e riabilitatori, 23 dei quali grazie all´intervento regionale. Per i rappresentanti dell´istituto, anche attraverso le assunzioni si consolida il processo di riorganizzazione e potenziamento che nel corso degli ultimi anni sta progressivamente coinvolgendo tutte le strutture dell´Istituto Chiossone, con l´obiettivo di fornire ai disabili visivi e a tutti gli ospiti un servizio di assistenza di sempre più alto livello qualitativo. .  
   
   
COOP SOCIALI: A QUANDO IL VERTICE CON TONDO? IL 2009 SI ERA CONCLUSO CON SUCCESSO GRAZIE ALL’ORDINE DEL GIORNO - A SOSTEGNO DEL COMPARTO - APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL FVG  
 
Pordenone, 2 febbraio 2010 - Nonostante il successo ottenuto dalle tre associazioni della Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia con l’approvazione da parte del Consiglio regionale di un importante documento a sostegno del comparto, restano ancora diversi nodi da sciogliere, priorità dalle quali dipende la sopravvivenza di un settore fondamentale in termini sociali, assistenziali e sanitari per la regione. Comparto che – pare opportuno ricordare - vede in Friuli Venezia Giulia la presenza di 200 Cooperative sociali composte da 9 mila soci lavoratori, 1000 dei quali svantaggiati. Come si ricorderà, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nella seduta conclusiva della sessione di bilancio del 18 dicembre scorso, aveva approvato un ordine del giorno a sostegno della Cooperazione sociale e del Terzo settore. Sebbene presentato con il parere negativo della Giunta regionale per le sue implicazioni economiche, era stato votato dal Consiglio regionale con una larga maggioranza che aveva compreso tutti i gruppi consiliari. Da ciò la moderata soddisfazione espressa da Agci-solidarietà, Federsolidarietà-confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia per i risultati di quella intensa settimana di confronto con le istituzioni – partita il 15 dicembre con una grande manifestazione da parte delle Cooperative sociali davanti alla sede del Consiglio regionale, e poi proseguita con un presidio quotidiano sino all’approvazione del documento -, ritenendo che in quella occasione siano state poste le premesse per lo sviluppo di un confronto costruttivo a favore di tutta la società regionale. I punti focali di quell’ordine del giorno erano stati formalizzati in una serie di impegni fondamentali per la tutela e lo sviluppo di un settore che è un vero e proprio "bene comune", elementi che attendono ora di essere nuovamente affrontati e concretizzati. A partire dall’annunciato vertice tra il presidente Renzo Tondo e le massime autorità della Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia, i presidenti regionali di Agci-solidarietà Alberto Rigotto, di Federsolidarietà-confcooperative Dario Parisini e di Legacoopsociali Gian Luigi Bettoli. Incontro che, in quei giorni, era stato previsto subito dopo le festività natalizie ma che non è ancora stato calendarizzato. I nodi da sciogliere non sono di poco conto: si parla dello sviluppo delle forme dell´economia sociale, secondo le indicazioni dell´Unione Europea, al di fuori delle regole del mercato "tradizionale"; della ricerca di nuove risorse per finanziare le Cooperative sociali e gli enti pubblici locali che sviluppano politiche di inserimento lavorativo di persone; dell´accesso delle Cooperative, ed in particolare delle Cooperative sociali, ai finanziamenti di Friulia. E ancora dell´individuazione di un assessorato di riferimento per il settore (quello ai servizi sociali); del ruolo del Terzo Settore nella programmazione socio-sanitaria della Regione; dell´elaborazione di atti di riferimento per gli enti locali, come l´atteso prezziario, e della determinazione di quote di servizi da destinare alla Cooperazione sociale di inserimento lavorativo (oltre all´atto di indirizzo per gli affidamenti di servizi al Terzo Settore, che l´assessore alla Salute e Protezione Sociale, Vladimir Kosic, ha annunciato di imminente emanazione). .  
   
   
FIRMATO L’ACCORDO SULLA SFIR. LA REGIONE PUGLIA FINANZIERÀ GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA A 141 LAVORATORI.  
 
Bari, 2 febbraio 2010 - Lo scorso 29 gennaio presso il Ministero del Lavoro è stato sottoscritto l’accordo fra Sindacati e Sfir per sopperire alla situazione di crisi aziendale del Gruppo. L’accordo, prendendo atto dei regolamenti comunitari penalizzanti l’attività industriale saccarifera e delle conseguenze che essi hanno prodotto sugli stabilimenti italiani e su quello di Foggia in particolare, valuta positivamente il piano di riconversione presentato dalla Società alla Regione Puglia e le misure relative agli ammortizzatori sociali ed al piano degli esuberi già attuate. A scadenza della Cigs per crisi relativa ai 200 dipendenti, verificatasi il 31 dicembre scorso, e non potendo più utilizzare gli strumenti di sostegno al reddito previsti dalla legislazione ordinaria, le parti hanno preso atto della disponibilità formalmente manifestata dalla Regione Puglia (nota del 29 gennaio 2010) per il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga sulla base dell’accordo sottoscritto con il Governo lo scorso febbraio. “141 lavoratori –ha dichiarato l’Assessore Losappio- potranno continuare a usufruire del paracadute degli ammortizzatori sociali grazie all’intervento dell’Assessorato con un provvedimento a rotazione e con l’anticipo da parte della società della integrazione salariale alle normali scadenze di paga. Una buona notizia che consente di impostare la riconversione con i dipendenti in maggiori condizioni di serenità”. .  
   
   
IRAQ: UNA NUOVA VIA PER LE IMPRESE REGGIANE  
 
Reggio Emilia, 2 febbraio 2010 – Il 3 febbraio 2010 sarà ospite della Camera di commercio Sua Eccellenza Shamil A. A. Al-katheeb Ministro plenipotenziario incaricato d’affari della Ambasciata della Repubblica dell’Iraq in Italia. Scopo della visita del Rappresentante diplomatico è contribuire ad aprire un dialogo tra l’Iraq e il nostro territorio in vista di una missione imprenditoriale in Iraq che la Camera di commercio vorrebbe organizzare quanto prima. Il Ministro sarà ricevuto alle 9. 30 presso la sede camerale di Via Crispi 3: ad accoglierlo il Presidente della Camera di commercio Enrico Bini, l’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Reggio Emilia Graziano Grasselli e il dirigente allo Sviluppo economico della Provincia di Reggio Emilia Francesco Capuano. Al termine dei saluti istituzionali, seguirà una presentazione delle opportunità di business nel Paese condotta dal Ali Sh. Hachem dell’Ambasciata; nel pomeriggio le imprese reggiane interessate al mercato iracheno avranno l’opportunità di presentare le proprie realtà industriali direttamente al Ministro. I dati Istat più recenti (3° trimestre 2009) relativi ai rapporti commerciali tra Reggio e l’Iraq ci restituiscono l’immagine di un mercato in crescita con un + 239% sull’anno precedente per un valore di quasi 5 milioni di euro. I settori trainanti dell’export reggiano sono quelli dei mezzi di trasporto e dei macchinari. In crescita anche le esportazioni di apparecchi elettrici. Da sottolineare infine il ruolo dominante della Regione Emilia Romagna rispetto all’Italia nei rapporti commerciali con l’Iraq: Il valore complessivo delle esportazioni italiane infatti si attesta su oltre 300 milioni di Euro, la metà delle provengono dalla nostra Regione. Questo a riprova del ruolo strategico che possono giocare le nostre imprese in un mercato che sta affrontando una delicata fase di ricostruzione e dove possono trovare un ampio impiego le nostre caratteristiche produzioni emiliane, caratterizzate da eccellenze riconosciute a livello mondiale in materia di meccanica ed elettronica. “Siamo davvero onorati che il Ministro abbia accettato il nostro invito; la sua presenza a Reggio Emilia è un segnale importante per il nostro tessuto economico ”, dichiara il Presidente della Cciaa Enrico Bini “e vogliamo che questo sia il primo passo verso un’azione più strutturata rivolta al mercato iracheno che la Camera di commercio ha tra le proprie priorità del 2010. Vogliamo accompagnare le nostre imprese in Iraq anche nell’ambito di una missione perché crediamo che, per quanto difficile, il mercato possa essere di estremo interesse per le aziende reggiane. A Reggio abbiamo le tradizioni, le competenze e le tecnologie per proporci come attori importanti sul mercato iracheno, soprattutto in questo delicato periodo caratterizzato dalla fase della ricostruzione”. .  
   
   
ARTIGIANATO MADE IN LOMBARDY: 20 IMPRESE IN MOSTRA A LAS VEGAS  
 
 Milano, 2 febbraio 2010 - Viene inaugurata oggi, nel World Market Center di Las Vegas (Stati Uniti), la vetrina artigiana "Italiano Classico" che, per tutta la durata della manifestazione fieristica "Winter Las Vegas Market", ospiterà creazioni lombarde legate ai settori del mobile-arredo e del design. Protagonisti della missione commerciale, organizzata da Regione Lombardia (Direzione generale Artigianato e Servizi) in collaborazione con Promos Monza e Brianza saranno 20 imprese artigiane brianzole che, fino al 5 febbraio metteranno in mostra le eccellenze dell´artigianato lombardo legato alla filiera del mobile e del design. "Durante le missioni legate all´internazionalizzazione delle imprese artigiane lombarde che abbiamo già svolto nel continente americano - sottolinea l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - il pubblico nordamericano ha dimostrato di saper apprezzare il design e l´arredo Made in Lombardy; i risultati positivi riscontrati in passato durante le manifestazioni Icff di New York e Sidim di Montreal, dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta". La "Las Vegas Market", una delle maggiori manifestazioni fieristiche americane, ospita le imprese di oltre 50 paesi di tutto il mondo che hanno la possibilità di tenere incontri business to business con operatori del mercato locale. "Con la missione di Las Vegas - conclude l´assessore Domenico Zambetti - puntiamo a far conoscere ulteriormente le nostre creazioni artigianali sul territorio americano. Voglio sottolineare che già dall´edizione di settembre 2009, una selezione di pezzi scelti dalle imprese artigiane che partecipano alla missione, è presente all´interno del World Market Center in una location semi permanente di oltre 670 metri quadri. In questo periodo sono già stati allacciati preziosi contatti che permetteranno proficue collaborazioni tra la fiera di Las Vegas e quella lombarda". .  
   
   
PROROGATI FINO AL 31 LUGLIO PROGETTI PUBBLICA UTILITÀ CASSINTEGRATI ILVA  
 
Genova, 2 Febbraio 2010 - Assicurati fino alla fine di luglio i progetti e i lavori di pubblica utilità per i lavoratori delle Acciaierie di Cornigliano. La proroga, approvata dalla giunta regionale, su proposta dell´assessore Enrico Vesco, consentirà di erogare le previste integrazioni salariali a 450 lavoratori dell´Ilva. I progetti utili a garantire ai lavoratori cassintegrati un livello reddituale il più possibile adeguata alla retribuzione aziendale, secondo quanto dall´Accordo di Programma. I progetti sono realizzati dalla Provincia di Genova, dal Consorzio Villa Serra e dai seguenti comuni: Avegno, Arenzano, Bogliasco, Campomorone, Campo Ligure, Casella, Ceranesi, Cogoleto, Genova, Masone, Mele, Mignanego, Rapallo, Ronco Scrivia, Rossiglione, Rovegno, Sant´olcese, Varazze, Zignago. .