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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Gennaio 2011
TRENTO: CONTRIBUTI PER RISPARMIO ENERGETICO E VEICOLI NON INQUINANTI, APPROVATI I CRITERI  
 
Trento, 11 gennaio 2011 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato i criteri per l’anno 2011 per la concessione dei contributi per interventi di risparmio energetico e di produzione di energia da fonte rinnovabile. Con un successivo provvedimento verrà approvato il bando annuale con il quale verrà individuato il budget delle risorse che l’Agenzia provinciale per l’energia dovrà mettere a disposizione per questi interventi. La Giunta provinciale, con un altro provvedimento, ha approvato anche i criteri per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e per la modifica dell’alimentazione con carburanti meno inquinanti. Per quanto riguarda la concessione dei contributi per interventi di risparmio energetico e di produzione di energia da fonte rinnovabile è confermato il sistema introdotto, negli anni scorsi, che prevede due distinte procedure, quella cosiddetta “semplificata”, che riguarda interventi già realizzati con un limite massimo di spesa ammessa fino a 40.000 euro Iva inclusa, e quella cosiddetta “valutativa” che prevede la presentazione della domanda prima di iniziare l’intervento e che lo stesso abbia un valore di spesa superiore ai 40.000 euro. Sono previste alcune eccezioni come nel caso di investimenti significativi nel settore dell’energia (con spesa massima ammessa superiore ad un milione di euro). Per quanto riguarda gli edifici si ritiene che l’introduzione delle misure di incentivazione degli indici edilizi volti a favorire l’uso di tecniche di edilizia sostenibile, già stabiliti con altri provvedimenti, rappresentino un aiuto sufficiente alla costruzione e ristrutturazione di edifici ambientalmente ed energeticamente virtuosi. Saranno esclusi dai contributi anche gli interventi che rientrano nei benefici fiscali previsti da norme nazionali, cosiddetti 36% e 55%, vale a dire i collettori solari, le coibentazioni termiche e le pompe di calore. Saranno invece ammessi ai contributi i generatori di calore a condensazione ma solo per i beneficiari privati. Per le Onlus questi limiti non valgono. In linea di massima si sono mantenute le disposizioni sulla non cumulabilità dei contributi con altre agevolazioni. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici in rete si è deciso di incentivare solo quelli che presentano una potenza di picco non superiore a 3 kW, in analogia a quanto prevede la nuova normativa sul "Conto energia". Gli enti pubblici e gli enti strumentali non possono beneficiare di contributi ad eccezione di quelli necessari per la predisposizione di piani, studi, diagnosi energetiche, interventi dimostrativi. Sono previste misure di coordinamento tra la disciplina incentivante del settore energia e analoghe forme di contribuzione attuate da altri settori dell’amministrazione provinciale come industria, turismo, artigianato e commercio, agricoltura. I possibili interventi rientranti nei Patti territoriali sono ammessi al contributo. Per questi soggetti l’ammissibilità delle domande è subordinata all’acquisizione della valutazione di coerenza da parte del soggetto responsabile di ciascun patto territoriale. La Giunta provinciale, con un altro provvedimento, ha approvato anche i criteri per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e per la modifica dell’alimentazione con carburanti meno inquinanti. In questo caso sono sostanzialmente confermati i criteri validi in precedenza. Sono infatti previsti contributi per l’acquisto di nuovi motoveicoli elettrici e di nuove biciclette a pedalata assistita, per la modifica dell’alimentazione degli autoveicoli (metano e gpl) e per l’acquisto di nuove unità di navigazione a basso impatto ambientale. Possono beneficiare del contributo, soggetti privati, imprese e enti pubblici. All’individuazione dei criteri, fatta con il provvedimento adottato oggi, seguirà l’approvazione del “Bando annuale”, con cui verranno definiti gli aspetti organizzativi di dettaglio, come i termini di presentazione delle domande di contributo, la modulistica da utilizzare e ogni altro aspetto di natura procedurale. Verrà infine individuato il budget di risorse messo a disposizione dall’Agenzia provinciale per l’energia. Per informazioni ci si può rivolgere all’Agenzia provinciale per l’Energia, via Gilli, 4, Trento, telefono: 0461.497300.  
   
   
LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA SUPERA IL "PIANO CASA" DEL GOVERNO  
 
Bologna, 11 gennaio 2011 – "Nessuna proroga della Regione al ‘piano casa’ del governo". Lo hanno evidenziato l’assessore regionale alla Programmazione territoriale e Infrastrutture Alfredo Peri e l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. "Quando abbiamo proposto il progetto di legge regionale ‘Governo e riqualificazione solidale del territorio’, poi approvato dall’assemblea legislativa (legge regionale 6 del 2009), abbiamo voluto assicurare di più rispetto a semplici misure anticicliche" sottolineano Peri e Muzzarelli. "Il governo aveva promesso un ´piano casa´ che nei fatti non è mai esistito. C’era solo un generico impegno a favore del settore delle costruzioni: una scatola vuota, come dimostrano i dati di tutte le Regioni italiane. Noi abbiamo rispettato al recepimento regionale della normativa nazionale nei tempi previsti (3 mesi) ma abbiamo voluto fare di più, rinnovando l’urbanistica in Emilia-romagna". "L’emilia-romagna, spiegano i due assessori, è ben oltre la logica del ‘piano casa’, per cui non c’è alcuna esigenza di prorogare le sue disposizioni: proprio per fare sì che gli incentivi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente non si esaurissero, abbiamo inserito nella normativa regionale una disposizione permanente che stabilisce misure premiali per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. E’ un importante volano messo a disposizione dei Comuni, insieme ai programmi di riqualificazione urbana riformati sempre dalla stessa legge". La legge urbanistica regionale assicura uno specifico impulso al miglioramento della qualità architettonica, alla sicurezza sismica e all’efficienza del patrimonio edilizio attraverso misure che premiano la qualità. E’ una qualità architettonica che assicura al contempo celerità e rispetto dei tempi: tra l’altro, si prevede una nuova fattispecie di variante semplificata ai piani urbanistici, che favorisce le imprese che, nel rispetto delle regole, vogliono continuare ad investire in un periodo di crisi come l’attuale.  
   
   
VILLA REALE MONZA, BANDO ASSICURA BENE PUBBLICO LA REGIONE RESPINGE L´ACCUSA DI CHIEDERE POCO AL PRIVATO: SI DOVRÀ ACCOLLARE ANCHE 38 MLN DI GESTIONE E MANUTENZIONE  
 
 Milano, 11 genniao 2011 - Regione Lomnbardia respinge le critiche al bando per l´attuazione dell´´accordo di programma sulla Villa Reale. In una Nota del 21 dicembre scorso si spiega che "le firme presentate a supporto di queste critiche partono da un presupposto infondato, che cioè si stia compiendo una svendita della Villa ai privatoi. Nulla di più falso. Non è vero che il bando per la gara di Villa Reale mette in capo al gestore privato oneri troppo bassi (4 milioni e 30.000 euro all´anno di canone): in realtà il bando il bando prevede che il soggetto privato metta sul piatto subito 6,7 milioni e, nei 27 anni di concessione, si accolli spese di gestione e manutenzione stimate dal Piano economico-finanziario in 38 milioni". "Altrettanto falso è sostenere che l´uso della Villa sarà privato - prosegue la Nota - è invece assolutamente garantita la totale fruibilità pubblica del prestigioso edificio del Piermarini". Il Consorzio Villa Reale nel frattempo, durante il periodo di concessione, non dovrà pagare nulla per la gestione e manutenzione dell´opera. "Altro che ritirare il bando - conclude la Nota - sono certi oppositori (che siano ingenui o malinformati o interessati) a doversoi ricredere". Del resto, tra i grandi avvenimenti che la Regione Lombardia ha voluto ospitare a Villa Reale, c´è stato e ci sarà di nuovo nientemento che l´assemblea mondiale dell´Unesco".  
   
   
CASA IN EMILIA ROMAGNA, ULTIMO BANDO: ALTRE 87 RICHIESTE DI CONTRIBUTO, PER UN AMMONTARE DI 1 MILIONE E 44 MILA EURO, PER L´ACQUISTO DI ALLOGGI DA PARTE DI GIOVANI COPPIE ED ALTRI NUCLEI FAMIGLIARI. GRANDE INTERESSE PER LE CASE PIÙ ECOSOSTENIBILI, IL 32% DEL TOTALE.  
 
Bologna, 10 gennaio 2011 - Sono state 87, per un ammontare di 1 milione e 44 mila euro, le richieste di contributo per acquistare un alloggio attraverso la terza fase del bando regionale ´Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari´. Sono questi i risultati del “click day” dello scorso giovedì 23 dicembre, giorno in cui le coppie, attraverso il sito internet www.Intercent.it/  hanno richiesto il contributo della Regione dopo avere sottoscritto il pre-contratto con le imprese che mettevano a disposizione alloggi a prezzo convenzionato. Per quanto riguarda la tipologia del nucleo famigliare, ben 75 appartamenti sono assegnati a giovani coppie, 11 a gruppi monoparentali ed 1 è un nucleo numeroso. Insieme ai 27 alloggi di febbraio ed ai 141 alloggi di giugno, nel 2010 la Regione, con questa tipologia d´intervento, ha contribuito all’accesso alla prima casa per 255 famiglie per un contributo complessivo di 2 milioni e 968 mila euro. «Stiamo vivendo una fase economica difficile. Con il bando regionale, diamo un contributo a fondo perduto a coppie ed altri nuclei famigliari che hanno preso la decisione coraggiosa di acquistare la prima abitazione di proprietà, l’obiettivo per la casa a mille giovani si avvicina», ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. «Gli alloggi che hanno attirato più interesse sono quelli “green”: consumano meno, sono più moderni e sicuri. Sta passando l’idea che le abitazioni ecosostenibili uniscano tutela dell’ambiente, meno sprechi energetici e più qualità». Il 28% degli alloggi, ben 24 appartamenti, sono situati in capoluoghi di provincia mentre per quanto riguarda la distribuzione sul territorio regionale a Bologna sono 18, a Forlì-cesena 5, a Ferrara 5, a Modena 11, a Piacenza 2, a Parma 14, a Ravenna 2, a Reggio Emilia 18 e a Rimini 12.  
   
   
EDILIZIA PUBBLICA FVG: 2011 ANNO DELLA RIFORMA  
 
Ragogna (Ud), 11 gennaio 2011 - Nel 2011 si dovrà aprire e chiudere positivamente il cantiere della riforma dell´edilizia residenziale pubblica. Lo ha ribadito l´assessore regionale Riccardo Riccardi, intervenendo il 21 dicembre a Ragogna (Ud) all´inaugurazione di una nuova palazzina, composta da otto alloggi, realizzata dall´Ater di Udine. Sottolineando come nel contesto di una finanziaria non facile a favore della casa siano stati assegnati 8,3 milioni di euro in più rispetto all´anno che sta per chiudersi, Riccardi ha posto l´accento sul fatto che, non solo per la delicata fase economica che stiamo attraversando ma anche e soprattutto perché sta progressivamente mutando la composizione della società, la riforma di questo importante settore è ormai ineludibile. Un percorso dal quale Riccardi, che ha detto di aver apprezzato la responsabilità con cui il Consiglio regionale nella sua interezza ha compreso questa esigenza, si aspetta un significativo contributo dai vertici di tutte le Ater regionali. L´edificio realizzato a Ragogna su progetto Ater con criteri volti al contenimento energetico, è costato un milione 125 mila euro, pari a circa 130 mila euro per ciascuno degli 8 appartamenti, che hanno 80 metri quadrati netti. Si tratta delle prime case popolari assegnate dopo 44 anni, come ha ricordato il sindaco di Ragogna, Mirco Daffara, la cui famiglia era a suo tempo stata beneficiaria di quel lontano intervento pubblico. All´inaugurazione, accanto alle famiglie assegnatarie, sono intervenuti, tra gli altri, i vertici dell´Ater di Udine, con il presidente Attilio Vuga e il direttore Domenico Degano, assessori e consiglieri comunali. La benedizione è stata impartita da don Antonio.  
   
   
IN ARRIVO IN CALABRIA I MODULI ABITATIVI DESTINATI AGLI IMMIGRATI DI ROSARNO  
 
Catanzaro, 11 gennaio 2011 - Il Settore Protezione civile del Dipartimento Presidenza della Regione – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – fa presente che sono in arrivo i container messi a disposizione dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, composti da n. 20 unità abitative che accoglieranno gli immigrati nella zona di Rosarno. Saranno così migliorate le condizioni lavorative, abitative e igienico-sanitarie degli extracomunitari nel rosarnese. Questo provvedimento nasce da un’efficace sinergia di tutte le parti coinvolte e dalle continue sollecitazioni del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e del Sottosegretario alla Protezione Civile regionale Franco Torchia. Recentemente si sono tenuti vari incontri in Prefettura a Reggio Calabria coordinati dal Prefetto Luigi Varratta con i vertici provinciali delle forze di polizia, con la Direzione provinciale del lavoro ed Asp, con i commissari straordinari dei comuni di Rosarno e San Ferdinando, i sindaci dei Comuni di Laureana di Borrello, Rizziconi, Gioia Tauro, con i rappresentanti dell’Asi e il Dirigente della Protezione Civile regionale Salvatore Mazzeo. A seguire sono stati effettuati diversi sopralluoghi dai tecnici del comune di Rosarno unitamente a quelli della Protezione Civile regionale, alla presenza dell’attuale primo cittadino di Rosarno Elisabetta Tripodi e precedentemente con il Commissario prefettizio Domenico Bagnato. Al termine dei sopralluoghi è stato individuato un sito idoneo alla collocazione dei moduli abitativi ubicato nella zona industriale di Rosarno, su un terreno concesso dal Consorzio per lo sviluppo industriale di Reggio Calabria e messo a disposizione su richiesta della Protezione Civile regionale. Risultato reso possibile anche grazie alla collaborazione tra i dipartimenti regionale e nazionale della Protezione Civile.  
   
   
BANCHE: ABI, PIÙ ATM EVOLUTI, PER PRELIEVI ED ALTRE OPERAZIONI IN UN ANNO, 1 MILIARDO DI OPERAZIONI AI 46 MILA SPORTELLI AUTOMATICI PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO DI 131 MILIARDI DI EURO.  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - Aumentano gli Atm evoluti che, oltre al tradizionale prelievo di denaro contante, consentono di fare numerose operazioni: consultare il conto titoli (+4% rispetto al 2008), controllare i movimenti delle carte di credito (+11%), versare contante e assegni (+40%) e così via. Secondo i dati raccolti dall´Abi, gli Atm delle banche italiane sono oltre 46 mila (erano 43 mila del 2008) e circa la metà è Web based (44%), cioè basata sui protocolli Internet per garantire alti livelli di efficienza nell’uso e nella velocità di aggiornamento dei dati. Accanto ai servizi informativi di “base” come saldo e movimenti di conto corrente, gli Atm offrono un portafoglio di servizi di consultazione sempre più ricco: la disponibilità residua di prelievo su conto corrente (il servizio è disponibile presso il 56% degli Atm), la verifica della situazione assegni (21%) e la consultazione della posizione mutui e finanziamenti (23%). Quanto ai servizi dispositivi, agli sportelli automatici è possibile fare tante operazioni che semplificano la vita di tutti i giorni: pagare canone Tv, bollette e multe, ricaricare le schede delle pay Tv e fare donazioni. Circa il 70% degli Atm, inoltre, è dotato di un kit antifrode per prevenire la clonazione delle carte (+37%). Nel 2009, 37 milioni di carte sono state utilizzate agli sportelli automatici almeno una volta, per un totale di circa 1 miliardo di operazioni (28 per carta). In particolare, ogni tessera di plastica ha fatto in media: 21 prelievi, 6 operazioni di anticipo contante, 0,6 pagamenti, 3,3 ricariche telefoniche, 0,5 ricariche di prepagate, 0,6 versamenti e 0,7 prelievi in valuta. L’ammontare complessivo delle transazioni agli Atm nel 2009 ha raggiunto 131 miliardi di euro. Di questi, 121,8 miliardi sono prelievi, 1,9 miliardi pagamenti, 2,6 ricariche di prepagate ed 1,9 ricariche telefoniche. L´importo medio delle operazioni è stato di 156 euro per i prelievi, 154 per ricaricare le prepagate, 86 per i pagamenti e 41 per ricaricare le schede telefoniche.  
   
   
FVG: MENO BUROCRAZIA DAL PRIMO GENNAIO 2011  
 
Trieste, 11 gennaio 2011 - "Dal 1 gennaio 2011 il mondo cooperativo regionale opererà con procedure sensibilmente più snelle, che tagliano adempimenti burocratici e si traducono in un risparmio di tempi e costi per le società". Lo dichiara l´assessore regionale alla cooperazione Roberto Molinaro, il quale precisa che la semplificazione è contenuta in una raccolta organica di norme regolamentari, la cui stesura è avvenuta con la fattiva collaborazione delle associazioni del settore. "L´aspetto più innovativo della semplificazione - chiarisce l´assessore- è rappresentato dal nuovo Registro regionale delle cooperative (Rrc), che determina automaticamente l´iscrizione delle società anche all´Albo nazionale delle cooperative e al Registro camerale delle imprese. Un´unica iscrizione, in luogo delle tre attuali, che attesta direttamente anche la sussistenza del requisito della mutualità prevalente per fruire delle previste agevolazioni fiscali". La trasposizione al nuovo Rrc per le cooperative del Friuli Venezia Giulia già iscritte all´Albo della cooperazione ha luogo in modo automatico con il primo gennaio 2011 e determina contestualmente il venir meno di tutta una serie di adempimenti amministrativi (come ad esempio la presentazione di copia autentica delle modifiche statutarie, l´invio delle informative su rinnovo e variazione delle cariche sociali, le comunicazioni di scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società, ecc). La nuova regolamentazione inoltre rafforza il ruolo delle associazioni di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo nell´attività di vigilanza sul rispetto delle finalità mutualistiche delle società e prevede l´utilizzo della firma digitale per la sottoscrizione delle revisioni che accertano il regolare funzionamento degli enti cooperativi e la trasmissione con modalità informatica del relativi verbali. Cosa cambia dal dunque dal primo gennaio? Le cooperative già iscritte all´Albo (nazionale) delle società cooperative sono automaticamente iscritte al nuovo Registro Regionale della Cooperazione (Rrc), mantenendo lo stesso numero. Contestualmente viene meno per le cooperative stesse: - l´obbligo di presentare alla Regione copia conforme delle modificazioni dello statuto, dello scioglimento anticipato e della messa in liquidazione della società, del bilancio finale di liquidazione, della comunicazione della cancellazione dell´ente, della comunicazione del rinnovo e delle variazioni delle cariche sociali, della comunicazione relativa all´eventuale sostituzione del direttore dell´ente; - la necessità di richiedere alla Regione il certificato di iscrizione al Rrc (costo complessivo di euro 29,24 ciascuno), che viene incorporato nella visura camerale ordinaria; Le Associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo: - assumono un ruolo attivo nell´attività di vigilanza degli enti cooperativi; - si avvalgono di strumenti informatici nei rapporti con l´Amministrazione regionale. I revisori cooperativi: - utilizzano il nuovo modello di verbale di revisione, che firmano digitalmente assieme al legale rappresentante dell´ente cooperativo; - qualora accertino delle anomalie provvedono direttamente a diffidare l´ente per la relativa regolarizzazione.  
   
   
BOLZANO : DAL 31 DICEMBRE OBBLIGATORIA PER LE IMPRESE LA RILEVAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO  
 
Bolzano, 11 gennaio 2011 - La Ripartizione lavoro della Provincia richiama l’attenzione delle imprese sul fatto che a partire dall’inizio del 2011 tutte le aziende devono svolgere una valutazione dei rischi correlati allo stress da lavoro. “Quest’obbligo” sottolinea l’assessore competente, Roberto Bizzo “era già previsto dal testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro del 2008 e la sua attuazione è stata più volte procrastinata a causa della mancanza delle linee d’indirizzo. A partire dal 31 dicembre 2010 questo obbligo entra definitivamente in vigore”. La valutazione dello stress lavoro-correlato si va ad aggiungere alla valutazione generale del rischio che, già oggi, deve essere effettuata sulla base della normativa vigente. Nel frattempo il Ministero del lavoro ha pubblicato anche le linee guida per la determinazione di questa specifica valutazione del rischio all’interno delle aziende. In base a queste linee guida deve essere effettuata, in primo luogo, una rilevazione per definire se effettivamente vi siano dei rischi di stress lavoro-correlati nell’ambito dell’azienda. “Nel caso in cui venissero identificati rischi di questo genere” afferma il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, “devono essere previste delle misure per eliminarli o quanto meno per ridurne l’incidenza”. Per la definizione dei rischi lavoro-correlati è utile fare ricorso ai seguenti indicatori: frequenza degli incidenti sul lavoro, assenze per malattia, frequente avvicendamento di collaboratori, frequenti lamentela da parte dei collaboratori, carico e ritmo di lavoro, corrispondenza tra le competenze dei collaboratori e le richieste lavorative, conflitti, situazioni di mobbing, sviluppi di carriera, ecc. Devono essere coinvolti nella rilevazione dello stress lavoro-correlato il medico aziendale, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il rappresentante dei lavoratori per il settore della sicurezza. Il direttore di Ripartizione sottolinea che per le imprese nelle quali operano sino a 10 dipendenti è prevista, come nel passato, la possibilità di effettuare un’autocertificazione che attesti l’avvenuta valutazione del rischio lavoro-correlato. In questo caso si deve però tener conto del fatto che l’azienda deve essere in grado di comprovare l’effettivo svolgimento della valutazione. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Ripartizione lavoro, Ufficio per la sicurezza del lavoro.  
   
   
FVG: TONDO SU DATI CCIAA, OTTIMISMO IMPRENDITORI È BUON SEGNO  
 
Udine, 11 gennaio 2011 - La ripresa non c´è ma qualche segnale positivo nel 2010 su cui ancorare le speranze per il 2011 non è mancato. E´ questo il bilancio che il presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, ha sintetizzato nel corso della tradizionale conferenza di inizio anno alla quale ha preso parte anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. "Nonostante le difficoltà, il 2010 si è concluso con qualche segnale positivo: i dati rilevano per esempio - ha indicato il presidente della Cciaa - che seppure non stiamo vivendo una ripresa, stiamo recuperando terreno: il numero delle nuove imprese sta crescendo tanto che è più 208 il saldo iscrizioni-cancellazioni tra gennaio e fine novembre 2010, mentre nello stesso periodo del 2009 era negativo di 302 unità, ma soprattutto riprende vigore la domanda estera e l´export dei primi nove mesi è di nuovo in lieve crescita". La qualità della vita in provincia di Udine (fonte Sole 24 Ore) registra due punti di miglioramento nella classifica (dal 17.Mo posto del 2009 al 15.Mo del 2010), ma le previsioni 2010-2011 sul tasso di crescita percentuale (fonte dicembre 2010 Unioncamere-prometeia) attestano il Friuli Venezia Giulia con un Pil dell´1,5 per cento (nel 2010 era stato dell´1,8 p.C.), la spesa familiare in calo dall´1,5 allo 0,6 per cento. Solo l´export sale dall´1 per cento del 2010 al 4,7 per cento del 2011, previsione però inferiore a quella dell´Italia nel complesso e che si attesta al 5,2 per cento. Il clima di fiducia delle imprese manufatturiere (dati Isae) mostra comunque valori crescenti da maggio 2009. "Il clima di ottimismo è positivo e un imprenditore che ritiene oggi che il prossimo anno non andrà peggio è un buon segnale", ha commentato il presidente Tondo, commentando che "in questo genere di ragionamento mi sento molto berlusconiano: mai visto nessun pessimista combinare qualcosa di buono". Tondo ha confermato che pur in un clima di oggettiva difficoltà ("la mail della presidenza - ha riferito - è tempestata quotidianamente da segnali di preoccupazione di genitori che temono per il posto di lavoro una volta esaurita la cassa integrazione") non si sono comunque registrati casi di acuta drammaticità nel Nord Est e in Friuli Venezia Giulia. L´avvio della stagione delle infrastrutture ha di certo, secondo il presidente, innescato un processo virtuoso. "Nei primi di gennaio mi sono recato nel capoluogo isontino e ho riscontrato di persona come gli abitanti, i commercianti, gli esercenti abbiano percepito l´avvio del cantiere per la Villesse-gorizia come un segnale di dinamismo che da tempo mancava sul loro territorio", ha esemplificato Tondo. In merito alla nascita di nuove aziende (il 50 per cento tutte avviate da giovani di età inferiore ai 36 anni), Tondo ha invitato alla prudenza nel leggere questo dato solo come un segnale di buona salute dell´imprenditoria locale. "Sono certamente contento che nascano nuove aziende ma occorre essere cauti: molte di queste sono convinto siano avviate da persone che hanno perso il proprio lavoro. Invito a monitorarle per capire se sia necessario accompagnarle nel proprio cammino imprenditoriale". Infine Tondo ha indicato nel tema dell´internazionalizzazione un nodo centrale per lo sviluppo della regione, accompagnato dalla crescita dimensionale della piccola e media impresa e dall´applicazione concreta del "fare sistema".  
   
   
NO CASH DAY LA PRIMA GIORNATA CONTRO IL CONTANTE VA IN SCENA IL PROSSIMO 21 GIUGNO  
 
Roma, 11 gennaio 2011 – Fissata per il prossimo 21 giugno 2011 la data del No Cash Day , il primo evento internazionale contro il denaro contante. L’obiettivo è sostenere la riduzione del cash in favore dei sistemi di pagamento elettronico attraverso un articolato programma di informazione ed educazione che pone l’accento sugli aspetti negativi delle banconote e delle monete. L’evento, che s´inserisce nel programma di War on Cash (www.Waroncash.org), ideato e gestito da Geronimo Emili, vedrà per il prossimo 21 giugno l´organizzazione di tavole rotonde e iniziative collaterali che punteranno a coinvolgere l´opinione pubblica su questo tema sempre più al centro del dibattito economico. Numerosi gli aspetti che saranno toccati: il costo esorbitante della gestione del denaro contante, l’utilizzo per evadere le tasse, ma anche la pericolosità per la salute, l’igiene, l’impatto ambientale, ecc. Key Facts: Solo per quanto riguarda l´Euro, sono oggi in circolazione oltre 13miliardi e 600 milioni di banconote per un valore di 815 miliardi di euro. Sul fronte delle monete, ne circolano 91 miliardi e oltre 800 milioni di esemplari che valgono, in totale, quasi 22 miliardi di euro e che formerebbero, messe una sopra l´altra, una pila lunga come 4 volte la circonferenza della terra. Ogni anno, nell´area Euro, vengono rimpiazzate tra 6 e 10 milioni di banconote. È possibile solo immaginarne il peso, il valore e l´impiego di risorse finalizzate all´estrazione e alla lavorazione dei metalli utilizzati per il conio delle monete. Nel primo semestre del 2010 la Banca d’Italia ha riconosciuto false oltre 72mila banconote. Il più contraffatto è il taglio da 20 euro con il 53,3% del totale dei falsi individuati in circolazione. In Europa, nell´ultimo anno sono, stati ritirati 387mila biglietti in euro falsi. Con l´e-payment si riduce significativamente l´evasione fiscale così diffusa in contanti. La vita media di un biglietto da 1 dollaro è di circa 18 mesi mentre una banconota da 100 dollari passi di mano in mano anche per 7 anni e mezzo. Uno studio condotto negli Usa documenta come il 18% delle monete e il 7% delle banconote in circolazione siano veicoli di batteri anche potenzialmente pericolosi come l´Escherichia Coli e lo Stafilococco Aureo. Le monete bimetalliche da 1 euro e da 2 euro sono realizzate con una lega di rame-nichel e con una di nichel-ottone. Uno studio pubblicato sul British Journal of Dermatology ha evidenziato una capacità allergizzante di queste monete. Inoltre, 9 banconote su dieci negli Usa registrano la presenza di cocaina sulla propria superficie. L’italia è tra i paesi occidentali con il più basso utilizzo di carte di credito. Secondo la più recente mappatura Abi sono 34,2 milioni le carte e 33 milioni i bancomat anche se sono molto più usati. Al Nord del paese si concentra il 57 per cento delle carte in circolazione contro il 22 per cento del Centro e il 21 per cento di Sud e Isole. Www.nocashday.org/    
   
   
ALLUVIONE: ZAIA, DEDUCIBILI I VERSAMENTI EFFETTUATI DA IMPRESE E PERSONE FISICHE  
 
Venezia, 11 gennaio 2011 - “Le imprese e le persone fisiche che in queste settimane hanno dimostrato tanta generosità nei confronti dei veneti colpiti dalla calamità del 31 ottobre e del 1° novembre possono dedurre dal reddito d’impresa, o detrarre dall’Irpef, i contributi da loro versati sul conto corrente di solidarietà aperto presso il tesoriere Unicredit Spa”. Lo ha sottolineato il 21 dicembre scorso il presidente della Regione Luca Zaia, nella sua veste di commissario delegato per l’emergenza alluvione., ricordando che questa possibilità è prevista nel Tuir (Testo Unico Imposte dei Redditi). “Noto con grande piacere – aggiunge Zaia – che a più di un mese e mezzo dall’alluvione la gara di solidarietà con le nostre famiglie e le imprese colpite continua con vigore, dal Veneto e anche da molte altre parti d’Italia, come testimonia la consegna, avvenuta ieri a Milano, di un contributo di 100.000 euro da parte della Milano-serravalle Milano Tangenziali Spa e la decisione dei consiglieri regionali della Lega in Lombardia di devolvere agli alluvionati la diaria di un giorno di lavori”. “Ringrazio tutti a nome degli oltre 500 mila veneti colpiti – prosegue Zaia - e rinnovo l’appello a chiunque abbia la possibilità di farlo di dare il proprio contributo. Con la messa a disposizione dei Comuni dei primi 100 milioni di euro stanziati a livello nazionale – aggiunge Zaia – è iniziata in tempi record una lunga e difficile opera di ripristino e di risarcimento dei danni, che però richiederà una massa enorme di risorse. Per questo l’apporto di tutti sarà tanto necessario quanto prezioso”.  
   
   
SARDEGNA: SALDI SI CAMBIA  
 
Cagliari, 11 gennaio 2010 - "Con tutta probabilità, il 2011 sarà l´ultimo anno in Sardegna d’inizio dei saldi l’8 gennaio". Lo dichiara l’assessore Luigi Crisponi, che rende noto che "l´assessorato regionale del Commercio, sta elaborando l´adeguamento dell´inizio della stagione dei saldi a quanto avviene praticamente in tutta Italia". "Abbiamo allo studio - annuncia Crisponi - l´anticipo dell´inizio dei saldi ufficiali al 2 gennaio, rispetto alla data attualmente prevista dell’8 gennaio". "I segni evidenti della crisi - spiega - ci impongono un intervento che modifichi la data d’inizio per assecondare, da una parte, l´impaziente necessità delle tante famiglie che oramai attendono i saldi per effettuare gli acquisti invernali all´interno dei budget personali, e naturalmente, dall’altra, per soddisfare l´esigenza dei commercianti, fiaccati dall´inesorabile rallentamento degli acquisti degli ultimi periodi". "Poter anticipare la data di avvio dei saldi di alcuni giorni - ha aggiunto l´assessore Luigi Crisponi - significa, di questi tempi, anche tutelare al meglio i consumatori e quei commercianti rispettosi del deliberato della Regione che vieta le vendite scontate pre-data ufficiale e che, invece, vengono denunciate in continuazione anche dalle associazioni dei consumatori". "Al contempo - prosegue l’esponente della giunta Cappellacci - saranno rafforzati vigilanza e controlli, d´intesa con le amministrazioni comunali proprio per scongiurare sconti sottobanco e falsi ribassi applicati prima dell´avvio della stagione ufficiale dei saldi". "Evitare la concorrenza sleale - ha concluso Crisponi - serve anche a ristabilire quel necessario sentimento di reciproca fiducia fra imprese e acquirenti che non può chiaramente venir meno proprio perché le vendite di fine stagione muovono il 30% del giro d´affari totale di ogni attività".  
   
   
FVG: GRADUATORIA BANDO INNOVAZIONE ARTIGIANATO PRIMA DI 31 MARZO  
 
 Trieste, 10 gennaio 2011 - "Abbiamo deciso, per correttezza, di rinviare al 31 marzo il termine ultimo per la pubblicazione delle varie graduatorie d´accesso ai fondi per l´innovazione - spiega l´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti, rispondendo alle preoccupazioni espresse dalle ditte artigiane che hanno partecipato al bando sullo slittamento dei termini d´erogazione dei fondi - ma siamo ottimisti e, specie per quanto concerne l´artigianato, prevediamo di concluder l´iter ben prima del nuovo termine". E´ stata massiccia la partecipazione delle aziende del Friuli Venezia Giulia ai bandi per l´accesso ai fondi del Por Fesr 2007-2013 ed in particolare a quelli messi a disposizione dell´Obiettivo competitività e occupazione attraverso la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione. In tutto sono state presentate ben 793 domande nei diversi settori del commercio, del turismo, dell´industria e dell´artigianato, una ´marea´ di richieste, corrispondente a tre anni di graduatorie sugli analoghi canali contributivi della Regione, che ha comportato problemi organizzativi e gestionali nello svolgimento delle istruttorie, a partire dall´analisi preliminare dei Durc (Documento unico di regolarità contributiva), fatta nell´interesse delle imprese per anticipare parte dell´istruttoria amministrativa e consentire alle aziende di riproporre eventualmente il progetto sul bando per l´incentivazione allo sviluppo competitivo delle Pmi, in scadenza lo scorso 30 settembre. Sui quasi 800 progetti presentati, 149 sono stati proposti da ditte artigiane e di questi ne sono stati esaminati già 130: manca poco dunque per chiudere questa particolare tranche del lavoro del Comitato tecnico consultivo, che sta provvedendo all´esame dei progetti con tre riunioni alla settimana. "Una partecipazione tanto importante attesta, una volta di più, la capacità reattiva del nostro tessuto produttivo e non può che rassicurare sulla ripresa - rileva Federica Seganti - ma ha colto di sorpresa l´apparato di verifica, anche perché la gestione dei programmi d´accesso ai fondi comunitari comporta l´uso di procedure informatiche piuttosto complesse".  
   
   
LE IMPRESE A GESTIONE FAMILIARE DELLA PROVINCIA DI AVELLINO E LA LORO CONTINUITA’ AL CENTRO DEL NUOVO CORSO DI FORMAZIONE PROMOSSO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI AVELLINO  
 
Avellino, 11 gennaio 2011 – Le imprese a gestione familiare al centro del nuovo corso di formazione promosso dalla Camera di Commercio di Avellino. Quattro giornate didattiche per trattare in maniera specifica il tema delle problematiche tipiche, i principi-guida e le decisioni chiave per la continuità delle imprese familiari. Un contributo pratico ed un momento di confronto, dunque, tra le imprese familiari irpine ed esperti del settore: le lezioni, infatti, saranno tenute da docenti senior dell’Area Strategia ed Imprenditorialità della Sda Bocconi, ovvero la Scuola di Direzione Aziendale dell´Università Bocconi di Milano. Ii Corso è articolato in quattro giornate didattiche di sette ore ciascuna e comincerà lunedì 17 gennaio con la lezione su “Introduzione al Family Business”; martedì 18 gennaio si parlerà di “Rapporti tra patrimonio familiare e patrimonio d´impresa" e “Governance nelle Family Business”. Lunedì 31 gennaio sarà affrontato il tema della “Managerializzazione nelle Family Business e patti", mentre giovedì 10 febbraio la giornata verterà sulla “Successione generazionale nelle Family Business". Le lezioni si terranno presso la sede della Camera di Commercio di Avellino in Viale Cassitto, 7, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 14 alle 17, con un intervallo dalle 13 alle 14. Al Corso possono partecipare i titolari d’impresa e i loro familiari, a condizione che l’impresa familiare abbia sede in provincia di Avellino, sia iscritta nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Avellino e sia in regola con il pagamento del diritto annuale. Il termine di presentazione della domanda è previsto per mercoledì 12 gennaio. Tutte le informazioni su modalità per l’adesione e la modulistica sono disponibili sul sito internet www.Av.camcom.it/    
   
   
GLI IMPRENDITORI CERCANO NUOVE COMPETENZE LA FORMAZIONE AL CENTRO DEL PROGETTO CONFARTIGIANATO ASOLOMONTEBELLUNA  
 
Asolo - Montebelluna, 10 gennaio 2011 - Sono 800 gli imprenditori che hanno partecipato ai 50 corsi di formazione continua proposti da Confartigianato Asolomonteblluna. Il bilancio della stagione 2010 evidenzia una forte esigenza di aggiornamento delle competenze imprenditoriali per affrontare e superare la crisi. Una vera e propria necessità delle persone così come delle aziende, a cui l’associazione si era proposta di rispondere con attenzione ed efficacia, ponendo la formazione tra i fondamentali obiettivi del nuovo corso, attivato con la fusione dei due mandamenti nel gennaio di quest’anno. La stagione articolata durante l’intero 2010 si è chiusa proprio in questi giorni con il progetto Mini Master. Un percorso di approfondimento strategico dedicato alla gestione dell’impresa, tra fattori critici e opportunità di sviluppo, attivato quest’anno a febbraio. Il percorso ha coinvolto più di 60 imprese in 5 sezioni di lavoro, in aula ma anche attraverso consulenze specialistiche in azienda, dirette a individuare soluzioni concrete e personalizzate. “La risposta straordinaria delle imprese ci spinge a rinnovare e ampliare la proposta Mini Master e l’intero progetto formativo per il prossimo anno – afferma il presidente di Confartigianato Asolomontebelluna Stefano Zanatta – i percorsi di formazione strategica come questo sono occasioni di grande valore oggi per gli imprenditori. Non solo per acquisire conoscenza e competenze ma per alimentare spazi di confronto con consulenti preparati e soprattutto tra imprese”. Il programma 2010 ha proposto corsi specialistici e tecnici, seminari di aggiornamento specifici organizzati anche dal Gruppo Giovani Imprenditori, rafforzato dopo la fusione e fortemente impegnato sul tema della formazione personale e professionale, e dal Gruppo Donne Impresa, promotore di attività che affiancano le imprenditrici nel rapporto quotidiano con il mondo del lavoro. Forte l’impegno nell’ambito ambiente e sicurezza che il prossimo anno arriverà a raddoppiare le proposte formative per supportare le imprese nelle delicate tematiche della sicurezza sul lavoro e, per la prima volta, in materia ambientale. Durante le 650 ore complessive di formazione, Confartigianato Asolomontebelluna ha accompagnato in modo specifico anche i nuovi imprenditori, seguendoli nelle prime fasi di vita dell’azienda. Con la volontà di favorire la nascita di nuove imprese e il ricambio generazionale, il progetto sarà rafforzato nel 2011. Ma l’attenzione dell’associazione si rivolge anche alla crescita del territorio, oltre che a quella degli imprenditori, con esperienze realizzate in collaborazione con altri soggetti, come l’Alta scuola di genitorialità, un progetto di conferenze e laboratori per approfondire il rapporto famiglia-scuola, proposta assieme al’istituto Cavanis. Informazioni Confartigianato Asolomontebelluna – tel. Tel.0423 5277  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: CESSIONE DELLE AZIONI DI SEI SOCIETÀ PARTECIPATE DALLA PROVINCIA  
 
Bolzano, 11 gennaio 2011 - I pacchetti azionari di 6 delle 26 società partecipate dalla Provincia di Bolzano veranno ceduti: lo ha deciso che dal 30 dicembre la Giunta. Tra le partecipazioni pubbliche da dismettere o già in fase di dismissione figurano quelle in Brennercom, Sadobre, Interbrennero e Hotel delle Terme di Merano. Le direttive Ue prevedono la dismissione da parte dell’ente pubblico delle partecipazioni azionarie possedute in società aventi per oggetto attività di produzione di beni o di servizi non strettamente necessarie per il proseguimento delle proprie attività istituzionali o che non producano beni e servizi di interesse generale. In attuazione di questa disposizione, la Giunta ha approvato oggi il programma, presentato dall´assessore competente Roberto Bizzo, che stabilisce quali partecipazioni societarie dismettere e quali mantenere. Tra in house, partecipazioni maggioritarie e quote di minoranza, sono 26 le società compartecipate dalla Provincia autonoma di Bolzano. "I pacchetti azionari di sei di queste - ha spiegato il presidente Durnwalder - verranno messi in vendita, mentre nelle altre 20 la Provincia intende mantenere la sua presenza." Le dismissioni nel 2011 riguarderanno l´Hotel Terme a Merano (bando di gara in corso, le offerte entro febbraio) la Sadobre (ceduta a Autobrennero Spa), le partecipazioni in Brennercom (42,35%), in Interbrennero (16,7%, contatti con Autobrennero Spa), nel Mercato generale (10%) e in Finbtb (una quota molto ridotta). Il programma prevede il mantenimento delle 10 società in house (Abd, Bls, Agenzia Casaclima, Sta, Terme Merano, Siag, Tis, Areale Bolzano, Ecocenter, Hospital Parking) e delle quote provinciali in Sel, Fiera Bolzano, Autobrennero, Aam, Central Parking, Iit, Mediocredito Trentino Alto Adige, Aeroporto Catullo Verona, Str e Tfb.