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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Marzo 2011
A MONZA DISTRIBUTORE METANO-IDROGENO  
 
 Milano, 8 marzo 2011 - ´Nelle aree adiacenti all´Autodromo di Monza verrà realizzato un distributore di carburanti puliti e alternativi´. Lo annuncia Francesco Magnano, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia per l´Attrattività e promozione del territorio. ´Parliamo - spiega Magnano - di metano, gpl, idrometano e idrogeno, sia liquido che gassoso. La produzione dell´idrogeno avverrà grazie ad un innovativo sistema di solare termodinamico progettato dal Dipartimento Energia del Politecnico di Milano. Il distributore è uno degli elementi costitutivi del nuovo centro sperimentale per le energie pulite, previsto per Expo 2015´. E quello delle energie pulite e dei combustibili alternativi è uno degli assi portanti delle politiche regionali in tema di mobilità sostenibile. ´L´impianto verrà realizzato - prosegue Magnano - sulla strada Santa Maria in Selve: un´area che fa parte, da sempre, degli spazi in concessione a Sias, la società che gestisce l´Autodromo, decentrata rispetto al Parco, il che consente di salvaguardare fino in fondo i delicati equilibri ambientali, naturali e paesaggistici´. La localizzazione consente il rifornimento sia ai veicoli dell´autodromo utilizzati sulla pista (che non sono omologati per la circolazione sulla viabilità ordinaria), sia a chi utilizza gpl o metano nell´area di Monza, che trova qui un altro punto di approvvigionamento. Hanno superato la soglia dei 100 i distributori di metano in Lombardia. Il numero è quintuplicato negli ultimi dieci anni, grazie all´obiettivo programmatico della Giunta regionale di avere un distributore ogni 45mila abitanti e ogni 30 km di autostrada e all´impegno dell´assessorato al Commercio e Turismo guidato da Stefano Maullu.  
   
   
IL PARCO DELLE ENERGIE RINNOVABILI FENICE ENTRA IN EUROPA COME “BUONA PRATICA”  
 
Padova, 8 marzo 2011 – Una buona pratica in grado di “far scuola” anche all´estero: il Parco delle Energie Rinnovabili Fenice approda in Europa come esperienza da prendere a modello in fatto di educazione ambientale e promozione di sistemi ecocompatibili. L´esperimento padovano, nato qualche anno fa sull´isola di Terranegra dalla volontà di Consorzio Zip e Scout Cngei, è stato infatti selezionato dalla Commissione Europea come "case study" del settore energetico. Un riconoscimento e una visibilità importanti che si inseriscono nell´ambito del progetto Managenergy, un´iniziativa della Direzione generale per l´Energia e i trasporti della Commissione europea volta a sostenere il lavoro dei soggetti attivi nel settore delle fonti di energia rinnovabili e della gestione della domanda energetica a livello locale e regionale. “Si tratta – commenta Marco Toniolli, presidente di Fondazione Fenice onlus – di un risultato importante, che riconosce la bontà di un progetto che punta a promuovere a tutti i livelli una nuova «cultura energetica». Si possono contare, infatti, sulle dita di una mano le esperienze venete che trovano analogo spazio in questo “censimento” europeo. E quel che colpisce rispetto all´attività della Fondazione e del Parco Fenice è la capacità di lavorare su più livelli, innescando processi virtuosi in diversi settori, come evidenziato nel report sul sito di Managenergy. Si va dalla catalizzazione di buone pratiche all´interno della zona industriale padovana, in cui anche grazie al contributo di Fondazione Fenice crescono giorno dopo giorno i kW prodotti in modo green, al recupero ambientale grazie alla piantumazione di migliaia di nuove piante nell´area del parco. Fondamentale il lavoro con le scuole, che solo negli ultimi due anni ha visto 10.000 ragazzi in visita, ma anche la proposta formativa per la preparazione e certificazione di tecnici specializzati. Fino agli appuntamenti culturali, come l´annuale festa “Green Love”. Ecco l´indirizzo internet http://managenergy.Net/resources/1396  dove consultare il profilo e la scheda (in inglese) che ripercorrono la storia, gli obiettivi e i traguardi del Parco e della Fondazione Fenice.  
   
   
ITACA PRESENTA IL PROGETTO FOTOVOLTAICO PRIMO “ECO-NIDO” DEL FVG VOTATO ALLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Pordenone 8 marzo 2011 - Grande festa quella di oggi marzo a Pordenone per i 5 anni del Farfabruco, il nido d’infanzia della Cooperativa sociale Itaca. Aperto l’8 marzo del 2006 ha visto passare in questo lustro ben 120 piccoli fra i tre mesi ed i tre anni, bambini che domani si ritroveranno nel nido di via Treviso (situato a fianco della piscina comunale) nella Città sul Noncello, assieme a genitori, fratellini e sorelline, per festeggiare tutti assieme questo importante traguardo. Rigorosamente in maschera, essendo quella di oggi la giornata di martedì grasso, che chiude il periodo di carnevale. E con un occhio di riguardo alle mamme per celebrare la Festa della donna. Quella di oggi è tuttavia una giornata importante anche per un altro motivo: la Cooperativa Itaca presenterà infatti i recenti lavori attuati al Farfabruco assieme al “progetto fotovoltaico”, tanto che il servizio diventa così il primo “Eco-nido” del Friuli Venezia Giulia votato alle energie rinnovabili e completamente autonomo. Soltanto un primo passo che annuncia un cambiamento epocale nella politica ambientale della Coop friulana che sarà sempre più “green”. Confermate diverse presenze di eccezione del mondo istituzionale, a partire dal neo presidente regionale di Legacoop Fvg, Enzo Gasparutti, eletto a Udine nel fine settimana ed alla sua prima uscita ufficiale in assoluto nelle vesti di numero uno della Lega delle cooperative regionali. Gasparutti è peraltro presidente della Coop Idealservice, che ha realizzato l’impianto fotovoltaico al Farfabruco rendendo così il nido completamente autonomo. A rappresentare la Regione sarà l’assessore alla cooperazione Roberto Molinaro, hanno confermato la loro presenza il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, e l’assessore alle politiche sociali, Gianni Zanolin. Padroni di casa il presidente della Cooperativa sociale Itaca, Leo Tomarchio, e il direttore Orietta Antonini. Il programma della giornata prevede alle 14.45 la conferenza stampa per presentare le novità dell’Eco-nido in tema di energie alternative e rinnovabili, di pari opportunità e di conciliazione lavoro-famiglia. Alle 15.30 la festa di “Buon compleanno Farfabruco” con tutti i 120 bambini per i 5 anni nel nido d’infanzia della Cooperativa Itaca.  
   
   
BOLZANO: PIÙ DATI, MENO BUROCRAZIA: CONVENZIONE DELLA PROVINCIA CON L´AGENZIA DEL TERRITORIO  
 
Bolzano, 8 marzo 2011 - Semplificare le procedure nel settore del catasto e agevolare il cittadino: questo uno degli obiettivi dell´assessore provinciale competente Hans Berger. Il 2 marzo ha firmato a Bolzano con Gabriella Alemanno, Direttrice generale dell’Agenzia del Territorio, una convenzione per lo scambio di dati e informazioni. Discussi anche l’esenzione Ici per i fabbricati rurali e altri progetti in materia di riduzione della burocrazia. L’agenzia del territorio è una delle quattro Agenzie fiscali italiane (le altre sono Dogane, Entrate e Demanio) che svolgono le attività tecnico-operative prima di competenza del Ministero delle finanze. L’agenzia del territorio si occupa dei servizi del catasto, geotopocartografici e della conservazione dei registri immobiliari. La direttrice generale dell’Agenzia, Giovanna Alemanno, è giunta a Bolzano per sottoscrivere con la Provincia la convenzione che formalizza lo scambio dei dati e delle informazioni sui programmi di gestione del catasto. "Da anni – ricorda l’assessore Hans Berger - rilasciamo anche le visure catastali delle altre Province e a loro volta gli uffici dell’Agenzia del Territorio rilasciano le nostre, una collaborazione tutta a vantaggio del cittadino." L’accorso siglato a Bolzano rafforza questo scambio nell’interesse reciproco: "Lo scambio di dati è importante per l’Agenzia del Territorio, cui spesso servono i nostri dati per scopi diversi, dalla gestione dell’osservatorio immobiliare alle statistiche o all’esecuzione di stime", spiega l’assessore Berger. Per la Provincia invece è importante conoscere i programmi di gestione: "Aver in anticipo informazioni sufficientemente dettagliate sulle procedure e i software in elaborazione, ci permette di essere pronti ad affrontare novità normative." Le parti collaborano già in altri progetti di semplificazione amministrativa: "Stiamo lavorando per estendere il modello Unico al sistema del catasto e tavolare in Alto Adige –conferma Berger – che dovrebbe permettere anche in Alto Adige di fare contemporaneamente con un’unica domanda telematica la domanda tavolare e la voltura catastale assieme alla registrazione ed al pagamento delle imposte sui trasferimenti." Il progetto è già avviato ed i contatti con l’Agenzia del Territorio e l’Agenzia delle Entrate sono già in corso: "Confidiamo di raggiungere i primi risultati concreti ancora nel corso di quest’anno." Un altro intervento prospettato nell’incontro riguarda le volture per le successioni, che in alcune Regioni vengono già desunte automaticamente dalle denunce di successione: "Sarebbe opportuno estendere questa procedura anche all’Alto Adige", osserva l’assessore Berger. Infine la Provincia ha chiesto alla direttrice generale Alemanno il sostegno dell´Agenzia del territorio per l´approvazione del progetto di legge che ripristina, dopo le ultime sentenze di Cassazione, l’esenzione Ici per i fabbricati rurali.  
   
   
NASCE L’OSSERVATORIO IMPRESA DI MONZA E BRIANZA PER INIZIATIVA DI CONFINDUSTRIA MONZA E BRIANZA, UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA E CRIET.  
 
Milano, 8 marzo 2011 – Confindustria Monza e Brianza, l’Università di Milano-bicocca e il Criet-centro di ricerca interuniversitario in economia del territorio hanno dato vita all’Osservatorio imprese di Monza e Brianza, un progetto che deve creare sviluppo e valore per le imprese e sostenerle nei loro percorsi di crescita attraverso servizi mirati di consulenza e organizzazione. «L’osservatorio – sottolinea il direttore di Confindustria Monza e Brianza, Massimo Manelli – è una modalità agile e concreta per mettere in rete le competenze e fornire all’imprenditore nuovi strumenti per una efficace gestione del business». Lo scopo dell’ Osservatorio è infatti la produzione di soluzioni operative sul fronte della tecnologia, dell’organizzazione commerciale, del credito, della continuità imprenditoriale, che ogni singola azienda potrà adattare alla propria realtà. «Per fare questo in modo efficace e soprattutto utile per il tessuto produttivo – osserva Angelo Di Gregorio, direttore del Criet e del dipartimento di Scienze Economico Aziendali dell’Università di Milano-bicocca - la conoscenza delle imprese, delle loro caratteristiche e dei loro bisogni è la prima condizione». Si parte dunque con un questionario di rilevazione, erogato in modalità Cawi (computer aided web interview, con assistenza diretta di tutor formati via web e telefono) alle 800 imprese associate di Confindustria di Monza e Brianza che indaga stato dell’arte, prospettive e bisogni focalizzando 6 aree strategiche: organizzazione commerciale, presenza sui mercati esteri, attività produttive e tecnologie in azienda, fattori energetici e ambientali, accesso al credito, passaggio generazionale. «Una volta individuate le criticità – osserva Manelli - noi e i docenti ed esperti del Criet e dell’Università Bicocca agiremo da reclutatori di competenze specialistiche, brevetti, applicazioni tecnologiche di cui le imprese avranno evidenziato la necessità». «L’osservatorio Impresa – aggiunge Di Gregorio - punta a valorizzare il patrimonio conoscitivo disponibile attraverso un’articolata gamma di iniziative istituzionali scientifiche e operative mettendo a sistema le competenze e le reti dei diversi partner. Si va dai convegni tematici, alle pubblicazioni in collaborazione con il Gruppo Sole24ore, alle attività professionali di comunicazione, al sito istituzionale del Criet, a workshop annuali, a pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo, ma anche incontri e moduli formativi per imprenditori e decisori interessati ai singoli temi (corsi collettivi e/o individuali di formazione, aggiornamento, professionalizzazione)». La ricerca prende avvio ora con l’obiettivo di ripetere le rilevazioni annualmente, in modo da costruire e alimentare una base dati completa e continuativa sui settori e le imprese di Monza e Brianza. Lo storico delle informazioni permetterà di consolidare la base informativa e di continuare a proporre soluzioni innovative e concrete a favore dello sviluppo e del valore delle aziende locali. «L’osservatorio Impresa di Monza e Brianza – conclude Di Gregorio - si inserisce in un progetto di più ampio respiro, ossia il Progetto Pmi, un progetto per supportare lo sviluppo delle Pmi italiane con efficaci strumenti conoscitivi, strategici ed operativi, che intende essere un punto di riferimento nazionale sia per gli imprenditori e le relative associazioni di categoria, sia per i soggetti che istituzionalmente hanno il compito di garantire lo sviluppo dei territori in un’ottica di innalzamento dei livelli occupazionali».  
   
   
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO  
 
Milano, 8 marzo 2011 – È stata presentata l’ 8 maggio a Milano la ricerca quali-quantitativa “Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori”. La Ricerca è stata sviluppata dal Laboratorio Pmi – Filiera Sostenibile, promosso da Fondazione Sodalitas e composto da quattro Pmi che hanno saputo ripensare il loro modello di business attorno alla sostenibilità: Filca Cooperative, Gam Edit, Mazzali e Palm. Al Laboratorio partecipa anche l’organismo internazionale di certificazione Bureau Veritas. L’indagine è stata condotta dall’istituto Gfk Eurisko, che ha intervistato un campione di 500 consumatori rappresentativi della popolazione italiana e di 183 imprese rappresentative del mercato italiano. Nella fase qualitativa sono stati inoltre intervistati individualmente 8 responsabili acquisti di altrettanti grandi imprese aderenti a Fondazione Sodalitas. “L’obiettivo della Ricerca è comprendere come la Sostenibilità venga integrata dalle aziende nella gestione della filiera e come impatti sulle decisioni di acquisto dei consumatori” ha affermato Ugo Castellano, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas. “È significativo il fatto che la Ricerca sia stata promossa da un laboratorio interamente composto da Pmi. Una volta tanto sono le piccole e medie realtà italiane ad essere all’avanguardia in tema di sostenibilità”. Le Imprese - La sostenibilità è ormai un valore di riferimento per il 58% delle imprese intervistate, che attribuiscono la stessa rilevanza alle sue tre dimensioni – gli aspetti sociali, gli aspetti ambientali e la relazione con il mercato – tutte percepite come ugualmente importanti (rispettivamente 83%, 78% e 74%). Solo in un quarto delle aziende del campione esiste attualmente un responsabile della sostenibilità/Csr, che nella grande maggioranza dei casi (71%) riporta direttamente al top management (Amministratore Delegato, Direttore Generale o Consiglio di Amministrazione). Risultano coinvolte nelle politiche di sostenibilità - oltre agli acquisti - le risorse umane, la produzione e la comunicazione/relazioni esterne. Oltre un terzo delle imprese considera molto importante la sostenibilità di filiera. Tuttavia, solo una minoranza (29%) delle imprese facenti parte del campione dichiara di avere molta familiarità con questo concetto, mentre una percentuale consistente (45%) dichiara di averne “abbastanza”, a conferma della progressiva integrazione di questa dimensione nella cultura aziendale. La conoscenza risulta più diffusa nelle piccole imprese e nelle aziende che operano anche sui mercati esteri. Tre criteri risultano di primaria importanza nella scelta dei fornitori: la qualità del prodotto/servizio acquistato (96%), i tempi di consegna e le condizioni commerciali (entrambi all’89%) e, alle spalle di questi – allineato al servizio post-vendita – si colloca “il rispetto dei criteri etici, sociali e ambientali” (63%), che risulta dunque importante ma non ancora primario agli occhi delle imprese. La maggioranza delle aziende (57%) valuta i fornitori anche in base a criteri di sostenibilità; ma questa valutazione, quando effettuata, riguarda quasi sempre i soli fornitori diretti. Inoltre per la maggioranza delle aziende (53%) la sostenibilità è criterio di scelta applicato tuttavia nella selezione dei soli fornitori “critici”, ovvero per le forniture direttamente legate ai prodotti/servizi che l’azienda offre. Solo il 15% del campione applica criteri di sostenibilità alla scelta di tutti i fornitori. Nella maggioranza dei casi vengono tenuti in considerazione sia criteri sociali che criteri ambientali, con una leggera prevalenza accordata al rispetto di standard sociali in particolare quelli riguardanti i diritti dei lavoratori. La maggioranza (54%) delle aziende ha già avuto occasione di riconoscere almeno una volta un premium price a fornitori che davano maggiori garanzie in termini di sostenibilità, ed una percentuale solo leggermente inferiore (49%) si dichiara orientata a farlo di nuovo in futuro. Una netta maggioranza (73%) si riconosce nell’opinione che non necessariamente una fornitura sostenibile debba costare più delle altre. I Consumatori - La maggioranza dei consumatori (63%) ha già sentito parlare di sostenibilità, anche se solo il 19% di essi (prevalentemente giovani e con un livello di istruzione alto) ritiene di conoscerne adeguatamente il significato, con una prevalenza degli aspetti ambientali (83%) su quelli sociali (64%). La responsabilità di uno “sviluppo sostenibile” viene attribuita in primo luogo al Governo (86%) e alle Amministrazioni locali (82%), ma anche le imprese e i cittadini vengono viste da una percentuale molto elevata del campione (superiore al 70%) come investiti dalla responsabilità di garantire la sostenibilità dello sviluppo. Il giudizio sull’attuale impegno delle imprese a favore della sostenibilità è differenziato: un terzo del campione (35%) esprime un giudizio positivo, un terzo un giudizio critico e un terzo si colloca in posizione intermedia. Solo un terzo dei consumatori (32%) ha sentito parlare di “sostenibilità della filiera” (una percentuale che cresce nei soggetti di età più matura e – soprattutto - tra chi ha un titolo di studio superiore). Ma dopo che il concetto è stato sinteticamente illustrato è una larga maggioranza (76%) a ritenere molto importante che un’impresa garantisca la sostenibilità della propria filiera. Oggi già un quarto dei consumatori italiani sceglie quali prodotti acquistare anche in base alla sostenibilità di filiera. Tre quarti dei consumatori accetterebbero inoltre di pagare di più per un prodotto garantito in termini di sostenibilità. L’attenzione alla filiera è giudicata in prospettiva importante per tutte le categorie di prodotto ma in particolare per i prodotti alimentari (71%) e per i detersivi (65%). E, almeno in teoria, la maggioranza dei consumatori (76%) sarebbe disposta a pagare di più per un prodotto garantito in termini di sostenibilità (anche se – in maggioranza – solo “poco” o “pochissimo” di più). Le Conclusioni - Dalla ricerca emerge che ci troviamo oggi in una fase di passaggio da una sostenibilità che si esprime in un impegno dichiarato ma in azioni ancora sporadiche ad una sostenibilità che sia davvero parte integrante della qualità di prodotti e servizi per le aziende e criterio primario di scelta per i consumatori. In questa fase un ruolo decisivo spetta alla comunicazione, in grado di consolidare una cultura della sostenibilità – in particolare degli aspetti più complessi tra cui la sostenibilità della filiera - e di fornire indicazioni chiare sui comportamenti da mettere in atto. I consumatori chiedono un’informazione più completa e affidabile sulla sostenibilità dei prodotti/servizi con riferimento sia agli aspetti ambientali che a quelli sociali: solo il 19% di loro infatti considera soddisfacente l’informazione già oggi disponibile. L’aspettativa è rivolta alle imprese, che – come emerso nel corso della ricerca - tendono oggi a comunicare la propria performance di sostenibilità soprattutto agli stakeholder interni all’azienda (69% del campione) piuttosto che a quelli esterni. Le fonti di informazione considerate più affidabili sono le associazioni dei consumatori (56%) e un ente super partes (40%) peraltro non specificato; bassa invece l’affidabilità riconosciuta ai media (27%) e ad internet in particolare (17%). Alimentari, detersivi, cosmetici ed elettrodomestici sono le 4 categorie di prodotto sulle quali si ritiene particolarmente importante poter disporre di questo tipo di informazione che, secondo la maggioranza del campione (62%), sarà sempre più al centro delle attenzioni dei consumatori nel prossimo futuro. “I risultati della Ricerca hanno illuminato il percorso del Laboratorio - ha commentato Cinzia Rossini portavoce del Laboratorio Pmi-filiera Sostenibile - Ora intravediamo 3 possibili aree di sviluppo delle attività: un confronto sui temi con le Grandi Imprese per far rete e opinione; un invito alle Pmi a testimoniare o avvicinarsi alla cultura premiante della sostenibilità; un’azione educativa verso il mercato per far comprendere il vero e profondo valore di un prodotto da filiera sostenibile”.  
   
   
SPACCA AL MICAM DI MILANO: "CONFORTANTI SEGNALI DI OTTIMISMO, A POCHE ORE DALL``ALLUVIONE CHE HA DANNEGGIATO IL DISTRETTO DELLA CALZATURA".  
 
Ancona, 8 marzo 2011 - ´Finalmente, dopo tanta pioggia, un raggio di sole ´ cosi` il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca al Micam di Milano - Girando per gli stand ´ ieri ha detto - si colgono segnali di ottimismo e di una ripresa forte degli ordini. Un dato confortante, a poche ore dall´alluvione che tanto ha danneggiato il distretto della calzatura. Non tutte le aziende infatti sono riuscite a presentare il campionario al completo, perche` danneggiato dagli allagamenti. Anche le imprese maggiori lavorando in filiera si sono trovate in difficolta`, perche` sono venuti a mancare i campionari delle realta` piu` piccole. Ma ancora una volta ho potuto constatare il carattere forte dei marchigiani che hanno fatto di tutto per presentarsi al meglio a questo importante appuntamento. Uno sforzo ripagato dalla grande attenzione che i buyer mondiali (russi in primis, ma anche cinesi, americani ed europei) stanno dimostrando nei nostri confronti. Come Regione siamo in prima linea per aiutare le imprese danneggiate a risollevarsi al piu` presto e a ripristinare tutte le attivita` per non lasciarci sfuggire il treno della ripresa. Mercoledi` ci sara` un incontro a Roma per approntare i primi interventi di concerto con il Governo a cui abbiamo chiesto lo stato di calamita` e in quella sede lanceremo l´iniziativa che gia` ha preso piede su Facebook e che propone l´election day per unificare le elezioni amministrative di maggio e il referendum di giugno. Le risorse risparmiate per l´organizzazione di un secondo appuntamento elettorale verrebbero devolute agli interventi legati all´emergenza maltempo. Dobbiamo tutelare e valorizzare questo distretto che porta alta la bandiera dell´orgoglio marchigiano nel mondo´. Dopo la visita agli espositori Spacca ha partecipato a una tavola rotonda nello stand della Camera di Commercio di Fermo (moderata dalla giornalista Lorena Bianchetti, conduttrice del programma pomeridiano ´Dillo a Lorena´, su Raidue), alla quale hanno preso parte anche il presidente nazionale di Confartigianto Giorgio Guerrini, il presidente di Federmoda Antonio Franceschini, il presidente della Camera di Commercio di Fermo Graziano Di Battista e il presidente di Fermo promozione Nazzareno Di Chiara..  
   
   
PROPRIETÀ INDUSTRIALE, LE IMPRESE DEL DESIGN SOSTENUTE DALLA REGIONE TOSCANA VINCONO LA BATTAGLIA  
 
Firenze, 8 marzo 2011 – Buone notizie per le imprese che lavorano nel settore del design industriale. Una sentenza della Corte europea di giustizia chiarisce una volta per tutte la questione della proprietà industriale di disegni e modelli che era stata messa in discussione da una normativa approvata lo scorso anno dal governo, allarmando anche moltissime aziende toscane. A fianco delle imprese si era schierata anche la Regione. L’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini era intervenuto ripetutamente presso il ministro dello sviluppo economico per chiedere un ripensamento su una norma che avrebbe potuto determinare gravi difficoltà per le imprese toscane del mobile e arredamento. Nell’ultima lettera al ministro, il 22 dicembre scorso, l’assessore Simoncini aveva chiesto l’inserimento nel milleproroghe di una proposta di emendamento redatta dal Consorzio Orgini (Consorzio nazionale produttori design di interni) che raggruppa la maggior parte delle imprese del design. Oggi la sentenza della Corte di giustizia europea chiarisce che non può essere invocata la tutela di disegni o modelli che erano di pubblico dominio prima del 19 aprile 2001, contrariamente a quanto stabilito dalla modifica introdotta dal governo italiano ed entrata in vigore nel settembre 2010. “E’ un risultato importante – spiega l’assessore Simoncini – in particolare in questa fase che vede il sistema economico toscano impegnato al massimo per uscire dalla crisi e avviare una solida ripresa, ripresa che non può che puntare su qualità e capacità innovativa delle imprese. Il settore del design è fra quelli che maggiormente si affidano a queste caratteristiche per affermarsi sul mercato. Ecco perché abbiamo subito lanciato l’allarme: la retroattività della tutela di disegni e modelli infatti, rischiava di mettere in ginocchio imprese che contribuiscono a rendere famoso il nome della Toscana nel mondo e che hanno fatto del settore del design industriale uno dei comparti di eccellenza dell’economia toscana e italiana”. In Toscana le imprese interessate sono centinaia con particolare riferimento ai distretti di Poggibonsi, Siena, Arezzo e Valdarno, Quarrata-pistoia, Empoli, Santa Croce.  
   
   
LOMBARDIA: NORMA A TUTELA ATTIVITA´ STORICHE  
 
 Milano, 8 marzo 2011 - ´Tutelare le attività storiche e tradizionali, dando la possibilità di fornire alle amministrazioni locali uno strumento per il governo del territorio´. Lo ha detto il vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli presentando,  ieri  mattina, a Palazzo Marino, a Milano, il progetto di legge denominato ´Harlem´ in tema di gestione di attività imprenditoriali, artigianali e commerciali. Il vice presidente di Regione Lombardia ha spiegato che questo progetto di legge si rifà alla normativa europea Bolkestein che prevede ´il principio di non discriminazione che però viene derogato quando viene meno il principio prevalente di qualità della vita del cittadino europeo. A quel punto la direttiva concede di introdurre elementi selettivi, perché troppa concorrenza deprime la vita dei cittadini. Non si può più accettare una strategia di autoghetizzazione´. ´Dunque - ha continuato il vice presidente - la norma si applica dove serve, valutando il numero dei posteggi auto, l´eventuale inquinamento acustico, l´inquinamento luminoso e la salubrità dei luoghi dove si esercitano le attività´. L´assessore all´Industria e all´Artigianato ha spiegato altri punti fondamentali della norma, che già da domani verrà presentata formalmente al Consiglio regionale ´come l´obbligatorietà delle insegne riconoscibili delle attività, l´iscrizione da parte degli operatori agli istituti di previdenza. E ancora la professionalità di chi lavora nei centri messaggi, che deve essere uguale a quella degli operatori italiani´. ´Chi vorrà esercitare il commercio ambulante - ha aggiunto Gibelli - non dovrà essere stato soggetto ad azioni pecuniarie e amministrative e deve avere un minimo di reddito´. All´incontro erano presenti anche Giancarlo Giorgetti presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Matteo Salvini, europarlamentarem, e Stefano Galli Consigliere Regionale.  
   
   
TUTELA DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE E LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE: NUOVO CORSO DI FORMAZIONE PROMOSSO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI AVELLINO: L’IMPORTANZA DEL RAPPORTO TRA INNOVAZIONE, PROPRIETA’ INTELLETTUALE E COMPETITIVITA’  
 
 Avellino, 8 marzo 2011 - Il percorso formativo è indirizzato ad imprenditori, consulenti e professionisti per comprendere pienamente l’importanza del rapporto tra innovazione, proprietà intellettuale e competitivà, ma anche per illustrare la normativa di riferimento e gli strumenti di tutela, così da diffondere l’impiego dei titoli brevettuali tra le imprese della provincia di Avellino, favorendone l’innovazione e la tutela Avellino - Tutela della proprietà intellettuale e lotta alla contraffazione. Un importante corso di formazione promosso dalla Camera di Commercio di Avellino ed indirizzato ad imprenditori, consulenti e professionisti, in particolar modo avvocati, della provincia di Avellino, con l’obiettivo di approfondire le proprie conoscenze relative ad aspetti legali, procedurali ed economici della proprietà intellettuale, per una corretta implementazione dei titoli brevettuali ed una efficace gestione degli assets immateriali (marchi, invenzioni, modelli di utilità, design, ecc.), nonché per aggiornare le competenze specifiche di quanti già utilizzano strumenti di tutela della proprietà intellettuale in ambito aziendale. Ampio spazio sarà dato, nell’ambito del percorso formativo, al tema della contraffazione, dei mezzi di tutela contro le violazioni nonché di tutti gli strumenti per la valorizzazione dei titoli brevettuali. In particolare il corso è finalizzato ad accrescere nei partecipanti la corretta percezione della concreta importanza e delle strette interrelazioni esistenti tra innovazione, proprietà intellettuale e competitività, presentare un quadro chiaro ed esaustivo del sistema della proprietà intellettuale, illustrandone la normativa di riferimento, gli strumenti di tutela, le procedure di deposito e registrazione, facilitare e diffondere l’impiego dei titoli brevettuali tra le imprese della provincia, sensibilizzando in maniera più ampia al tema dell’innovazione e della sua tutela le risorse professionali che a vario titolo operano con e per le imprese per una crescita del contesto territoriale. Il corso è articolato in sei giornate di attività didattica, e avrà inizio martedì 22 marzo, dalle ore 9 fino alle 14, con il supporto tecnico e scientifico dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, fondazione del sistema camerale per la formazione e la diffusione della cultura economica. Le lezioni saranno tenute da esperti in Proprietà Intellettuale e in trasferimento di tecnologie. Le lezioni della prima giornata (martedì 22 marzo) si concentreranno sull’innovazione del fattore di competitività delle imprese, sugli indicatori dell’attività innovativa per innovare in azienda, sul deposito di un brevetto e la registrazione di un marchio quali indicatori di attività inventiva, sulla tutela della Proprietà Intellettuale per valorizzare i processi di innovazione, sulla Proprietà Industriale e il Diritto d’autore, sul quadro di riferimento normativo dalla riforma del Codice della Proprietà Industriale alla Legge Sviluppo (L. 99/2009), ai più recenti adeguamenti normativi (Decreto 131/2010; Decreto 33/2010), e sull’analisi di casi aziendali di successo. La seconda giornata (mercoledì 23 marzo) sarà incentrata sulla natura e lo scopo della protezione offerta dal marchio di impresa, sui requisiti di validità e su che cosa può costituire oggetto del marchio di impresa, la liceità del marchio e l’uso ingannevole del marchio, i soggetti del diritto, la novità del marchio con la tutela del preuso, il marchio “notoriamente conosciuto”, i diritti riconosciuti al titolare di un marchio registrato, marchi forti e marchi deboli, gli usi leciti dell’altrui marchio, nullità e decadenza del marchio, negozi traslativi del marchio: cessione, licenza e merchandising, la tutela degli altri segni distintivi dell’impresa: ditta, insegna e domain names, marchi collettivi, marchi di certificazione e garanzia, denominazioni di origine e indicazioni geografiche con comparazioni e differenze, analisi di un marchio con esercitazioni e casi pratici, la procedura di registrazione di un marchio, il marchio comunitario ed il marchio internazionale. Nella terza giornata (martedì 29 marzo)si parlerà di invenzioni di prodotto, di procedimento e di nuovo uso e delle invenzioni non brevettabili, i soggetti del diritto: titolarità e contitolarità dell’invenzione, le invenzioni dei dipendenti, la procedura di brevettazione, descrizione e rivendicazioni, ricerca di anteriorità e redazione della domanda di registrazione del brevetto, i “nuovi” brevetti: brevetti chimici, invenzioni biotecnologiche, novità vegetali e topografie per semiconduttori, la nullità e la decadenza del brevetto, la procedura di deposito, brevetto europeo e brevetto comunitario e come leggere un brevetto esempi e casi pratici. La quarta giornata (mercoledì 30 marzo) si incentrerà sui modelli di utilità “brevetti minori” e sulle differenze con invenzioni e design, che cosa può essere oggetto di un modello di utilità, ambito e durata della protezione, il design, la sua definizione, aspetti di novità, durata della protezione, la registrazione nazionale, comunitaria ed internazionale del design, la protezione del software tra brevetto e diritto d’autore, la protezione del software come opera coperta da copyright: analisi dei diritti morali e dei diritti patrimoniali, Open Source software: analisi del fenomeno e delle sue ricadute. Le lezioni della quinta giornata (lunedì 4 aprile) saranno dedicate alla contraffazione dei diritti di Proprietà Industriale ed i riflessi per il sistema imprenditoriale, le autorità coinvolte nella lotta alla contraffazione, la contraffazione nella normativa nazionale e comunitaria: dalla Direttiva enforcement all’Anti-counterfeiting Trade Agreement, l’istituzione del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, la gestione della Proprietà Industriale nella lotta alla contraffazione e l’italian sounding con casi e sentenze, come reagire alle violazioni dei brevetti: nuovi strumenti offerti dal C.p.i., la protezione del design e del marchio a livello nazionale e comunitario, la tutela in sede doganale, giudiziaria ed amministrativa. Nella sesta e ultima giornata (martedì 5 aprile) spazio alla proprietà industriale e all’investimento per un reale ritorno economico, strumenti per la valorizzazione dei titoli brevettuali: la cessione dei diritti di P.i., contratti di licenza, accordi di merchandising, franchising, co-branding, la valutazione economica dei Titoli di Proprietà Industriale: principi e metodi, la metodologia di valutazione dei brevetti in contesti. La domanda di partecipazione deve pervenire alla Camera di Commercio entro il giorno 16 marzo 2011. Le modalità sono presenti sul sito web www.Av.camcom.it.  
   
   
ELECTROLUX: FVG DALLA PARTE DEI LAVORATORI  
 
Trieste, 8 marzo 2011 - "Come sempre siamo dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie; vogliamo che l´azienda valuti attentamente il pesantissimo impatto sociale che avrebbero gli 800 esuberi annunciati, di cui circa 300 nello stabilimento di Porcia". Ad affermarlo è il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, commentando l´importante sciopero dei lavorati degli stabilimenti Electrolux che ha avuto luogo ieri mattina a Conegliano. "In passato Electrolux ha sempre trovato nella Regione e negli altri Enti pubblici degli interlocutori responsabili e disponibili - continua Ciriani - e così è ancora adesso; ma è doveroso che al primo posto venga messa anche la sostenibilità sociale delle scelte industriali. Il destino di centinaia di famiglie dipende dalle scelte dei vertici Electrolux, così come quello di decine di aziende dell´indotto". "L´impegno - conclude Ciriani - è di mettere in campo ancora una volta tutti gli sforzi necessari per sostenere i livelli occupazionali in Regione, e per preservare un patrimonio industriale che affonda le proprie radici proprio a Pordenone, città alla quale la storia di Electrolux è indissolubilmente legata".  
   
   
BOLZANO, GRAZIE A PROGETTO PILOTA DA APRILE AL VIA FORMAZIONE PER DIRIGENTI DI COOPERATIVE  
 
Bolzano, 8 marzo 2011 - L´assessore provinciale Roberto Bizzo nella mattinata di giovedì 3 marzo 2011, assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo cooperativo ha presentato il nuovo progetto pilota di formazione per la direzione di cooperative organizzato congiuntamente dall´Ufficio sviluppo della cooperazione e dalle Centrali Cooperative (Confcooperative - Assemblea generale cooperative italiane Agci - Legacoopbund Bolzano - Federazione Raiffeisen). Per far fronte alle carenze emerse nel settore del management e gestione delle cooperative, soprattutto di quelle più piccole un apposito gruppo di lavoro formato da rappresentanti di tutte e quattro le associazioni di rappresentanza operanti in provincia di Bolzano ha elaborato un progetto pilota di formazione ad hoc. I dettagli del progetto formativo sono stati illustrati giovedì 3 marzo 2011 dall´assessore provinciale competente Roberto Bizzo, assieme alla direttrice ed al vicedirettore dell´Ufficio sviluppo della cooperazione, Manuela Paulmichl e Fabrizio Ferrari, e dei rappresentanti delle associazioni di rappresentanza provinciali delle cooperative Andrea Grata, presidente Confcooperative, Nicola Grosso, vicepresidente Assemblea generale cooperative italiane Agci, Monika Bauer di Legacoopbund Bolzano, Georg Terleth della Federazione Raiffeisen. Come ha sottolineato l´assessore Bizzo è importante accompagnare i manager di nuove cooperative fornendo loro un bagaglio di conoscenze ed esperienze atte a sostenerli nell´affrontare un ruolo complesso facendo crescere la cooperazione. Il settore cooperativo, come ha ribadito, costituisce una forma alta di economia e l´economia del futuro. Infatti, proprio la sua mission di porre al centro lo sviluppo dell´individuo ha fatto si che esca rafforzata dal periodo di criswi. L´economia, come ha detto l´assessore Bizzo, ha compreso che se è slegata dal capitale umano è destinata ad implodere. La direttrice dell´Ufficio sviluppo cooperative, Manuela Paulmichl, ha posto in evidenza come il management sia il presupposto per garantire lo sviluppo delle cooperative. Il fatto di unire le forme fra Centrali cooperative e Provincia significa fornire maggiore spinta verso un approccio più professionale al mondo cooperativo. Georg Terleth, referente per la formazione in seno alla Federazione Raiffeisen e coordinatore del progetto, ha posto in evidenza la bontà di questo primo progetto pilota di intercooperazione augurandosi che possa in seguito essere proseguito. Il percorso formativo, che si terrà nei mesi di aprile e maggio 2011, è indirizzato a 15 fra amministratori o dirigenti sopratutto di cooperative sociali o in fase di start-up. La filosofia che sottende l´iniziativa è che al giorno d´oggi per avere maggiori garanzie di permanenza a lungo termine sul mercato è necessario accrescere le attuali e future competenze manageriali sia in campo manageriale ed amministrativo che nell´ambito della gestione delle risorse umane, della comunicazione e della risoluzione di conflitti. Monika Bauer di Legacoopbund Bolzano, Nicola Grosso, vicepresidente Assemblea generale cooperative italiane Agci, e Andrea Grata, presidente Confcooperative, hanno quindi illustrato le peculiarità dei singoli moduli del corso che prenderà il via il 5 aprile per concludersi il 9 giugno 2011 con la consegna dei certificati. Le iscrizioni al precorso formativo possono essere presentate entro il 18 marzo 2011 alle rispettive Centrali delle Cooperative o presso la Ripartizione Innovazione, Ricerca, Sviluppo e Cooperative, all´Ufficio sviluppo della cooperazione, in via Raiffeisen 5 a Bolzano. Il percorso di formazione si struttura in quattro moduli di due giornate, con insegnamento in italiano e tedesco e contenuti a forte orientamento pratico, e nell´elaborazione di un progetto per singolo.  
   
   
VERTENZA “MAZZONI”, PRESIDENTE UMBRIA MARINI RICEVE LAVORATORI  
 
Perugia, 8 marzo 2011 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricevuto ieri mattina a palazzo Donini, a Perugia, una delegazione dei lavoratori dell´azienda "Mazzoni", che la Telecom ha recentemente escluso da una gara per l´affidamento dell´appalto di gestione e manutenzione delle linee nelle province di Perugia e Terni, mettendo così a rischio il posto di lavoro di decine di operai. Nel corso dell´incontro, la presidente ha innanzitutto manifestato ai lavoratori la sua solidarietà personale e quella della Giunta regionale. "Condivido le vostre proteste e le vostre preoccupazioni - ha detto - e posso assicurarvi che la Giunta regionale farà tutto quanto è possibile affinché le vostre giuste rivendicazioni trovino risposte adeguate". Come è noto, l´appalto prima gestito dalla ditta Mazzoni è stato aggiudicato al massimo ribasso ad una società non umbra che non intendere assorbire i lavoratori fino ad ora occupati dall´azienda umbra. Le organizzazioni sindacali - hanno spiegato i lavoratori alla presidente Marini - da tempo chiedono a Telecom di inserire una precisa clausola a salvaguardia dei lavoratori impiegati affinché nel caso di aziende aggiudicatrici di opere fuori dal loro territorio di origine, siano comunque impegnate ad utilizzare le maestranze locali. Nel condividere tale richiesta, la Presidente ha comunicato alla delegazione dei lavoratori che scriverà una lettera al presidente di Telecom sia per sottoporre alla sua attenzione il caso dell´azienda Mazzoni, sia la specifica richiesta di prevedere clausole che prevedano il subentro dei lavoratori nella società appaltante.