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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Dicembre 2006
MIPAAF, SETTORE BIETICOLO SACCARIFERO: IL MINISTRO DE CASTRO INCONTRA I SINDACATI. LETTERA AGLI ASSESSORI REGIONALI PER RICEVERE ENTRO IL 12 DICEMBRE LA VALUTAZIONE EFFETTIVA DI FATTIBILITÀ FATTIBILITÀ DEI PROGETTI DI RICONVERSIONE.  
 
Continua l’impegno del Governo per sostenere i lavoratori del settore bieticolo-saccarifero, garantire una giusta applicazione della riforma europea dell’Ocm zucchero, realizzare i progetti di riconversione fattibili. In vista dell’incontro del ‘Comitato interministeriale’ per l’approvazione del ‘Piano per la realizzazione e la riconversione della produzione bieticola saccarifera’, che la Presidenza del Consiglio convocherà entro le festività Natalizie, nei prossimi giorni il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali on. Paolo De Castro, sulla linea del dialogo e del confronto che caratterizza la sua politica, ha in programma una serie di incontri. Il 5 dicembre al Mipaaf incontrerà i sindacati per fare il punto della situazione sulle garanzie di tutela dei lavoratori del settore. Nel frattempo il Ministro De Castro ha scritto agli assessori delle otto regioni interessate alla riconversione degli stabilimenti: “E’ questo il momento in cui prenderà corpo la fase definitiva finale dei progetti da parte delle imprese saccarifere – spiega il Ministro - compresa la formulazione di ogni accordo con le istituzioni e le parti sociali per supportarne la fattibilità esecutiva. Serve l’impegno e la collaborazione di tutti per poter organizzare il massimo supporto del Governo alla realizzazione del Piano”. Per arrivare all’appuntamento del Comitato interministeriale di Palazzo Chigi con i progetti definiti, il Ministro ha chiesto agli assessori regionali “di formulare entro le prossime due settimane, tutti gli approfondimenti con le imprese, i sindacati e gli agricoltori per fornire una valutazione effettiva della fattibilità dei progetti di riconversione e di inviare il resoconto aggiornato entro il 12 dicembre”. “La valutazione positiva delle Regioni in merito alle singole proposte progettuali – sottolinea il Ministro – costituisce una premessa indispensabile per il loro sviluppo operativo”. .  
   
   
ACCORDO REGIONE PIEMONTE-BANCHE: ANTICIPATI I PAGAMENTI DELLE MISURE AGROAMBIENTALI 2006  
 
E´ stato raggiunto l´accordo tra Regione Piemonte e sistema bancario per la concessione, alle aziende agricole piemontesi, di anticipazioni dei premi comunitari non pagati relativi al 2006. La sottoscrizione dell´accordo, fortemente voluto e promosso dall´Assessore regionale all´Agricoltura Mino Taricco per rispondere alle esigenze finanziarie delle aziende agricole, è il frutto di un complesso e impegnativo confronto con le rappresentanze del mondo bancario che consentirà alle imprese agricole beneficiarie di finanziamenti non liquidati, di vedersi corrispondere dagli Istituti di credito prescelti, fino al 90% del contributo riconosciuto, sulla base della mera presentazione della disposizione irrevocabile di pagamento, confermato dai Centri di Assistenza Agricola (C. A. A. ) di appartenenza, con concorso agli oneri da parte della Regione Piemonte. Tale iniziativa prende le mosse dalla verifica della situazione delle liquidazioni relative al periodo di programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006. La Regione Piemonte ha espresso un´eccezionale performance nei pagamenti dell´anno 2006: con 230 milioni di euro è stato infatti quasi doppiato il risultato raggiunto, in media, negli anni precedenti, con pagamenti dall´Agea di Roma e dall´Organismo pagatore regionale del Piemonte di circa 170 milioni. Il Piemonte è inoltre tra le regioni virtuose che, grazie alla entità delle somme liquidate e rendicontate, ha potuto beneficiare di risorse aggiuntive, il cosiddetto overbooking, che altri paesi o regioni non erano riuscite a spendere nei tempi richiesti, prolungando così le misure agroambientali al 2006 nonostante le risorse originarie fossero esaurite con l´anno 2005. L´utilizzo dell´overbooking, concordato con tutte le rappresentanze del mondo agricolo e le istituzioni pubbliche coinvolte, per potere usufruire di importanti finanziamenti ulteriori rispetto a quelli originariamente assegnati, ha comportato, come peraltro ampiamente previsto e "messo in conto" dalle parti, la possibilità di poter pagare una parte delle misure solo dopo l´approvazione del nuovo Psr. Proprio con riferimento a tali quote finanziarie aggiuntive (overbooking) e in particolare alle misure agroambientali finanziate per il 50% dalla Unione Europea e per il 50% dallo Stato, risultano regolarmente emessi dalla Regione Piemonte elenchi di liquidazione per 60 milioni di euro riguardanti circa 17. 000 aziende agricole piemontesi che non possono essere immediatamente poste in pagamento ma che hanno titolo ad essere pagati sul Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, ad avvenuta approvazione del nuovo Psr nelle singole Regioni, che si prevede avvenga intorno alla metà del 2007. L´accordo concluso dalla Regione Piemonte con il sistema bancario pone quindi rimedio alla posticipazione di tali pagamenti, in alcun modo imputabili alla Regione Piemonte, consentendo alle aziende agricole piemontesi, da un lato, di beneficiare delle risorse aggiuntive dell´overbooking, d´altro canto di avvantaggiarsi per l´anticipato pagamento delle stesse somme. "Il Piemonte – afferma l´Assessore all´Agricoltura Mino Taricco- è la prima e per ora unica regione in Italia che si è fatta carico di affrontare questo problema costruendo uno specifico percorso, in accordo con il sistema bancario, affinché le aziende agricole possano entrare, già entro dicembre, in possesso della liquidità derivante dai finanziamenti comunitari non ancora liquidati, per posticipazioni che non dipendono in alcun modo dalla Regione ma che sono connessi ai meccanismi dei pagamenti dell´overbooking. In tal modo il nostro sistema produttivo agricolo potrà beneficiare delle risorse aggiuntive che si è meritato grazie agli impegni assunti e ai meccanismi virtuosi di pagamento realizzati dalla Regione nonchè, nello stesso tempo, disporre immediatamente delle risorse. Pur non potendo provvedere direttamente alle anticipazioni, per vincoli imposti dalla normativa comunitaria, abbiamo individuato un sistema semplice e rapido di pagamento che coinvolge il sistema creditizio. La Regione parteciperà con fondi regionali a sostenere parte degli oneri riguardanti l´attuazione dell´iniziativa. " Le condizioni concordate con il sistema bancario riguardano l´importo concedibile che ammonta al 90% del contributo riconosciuto; la durata di 12 mesi con estinzione all´incasso del contributo; il rimborso in una unica destinazione alla scadenza; il tasso variabile indicizzato all´Euribor a tre mesi più spread massimo dell´1%; la documentazione richiesta rappresentata dalla disposizione irrevocabile di pagamento con conferma del contributo da parte del C. A. A. Dell´imprenditore agricolo e l´esenzione dalle spese di istruttoria. Gli interessati potranno rivolgersi ai loro Centri di Assistenza Agricola (C. A. A. ) per sottoscrivere la domanda di anticipazione da presentare all´Istituto di credito prescelto, secondo i modelli informatici concordati. I Centri di Assistenza Agricola (C. A. A. ) dovranno stabilire preventivamente un proprio calendario delle operazioni di redazione delle domande da avviarsi non oltre il 10 dicembre 2006. L´entità e le modalità di partecipazione della Regione agli oneri riguardanti l´attuazione dell´iniziativa verrà determinata secondo le modalità stabilite dalla Giunta Regionale. Attualmente risulta stanziata una somma di 500. 000,00 euro. . .  
   
   
DUPONT TATE & LYLE BIO PRODUCTS AVVIA LA PRODUZIONE DI BIO-PDO IN TENNESSEE IL NUOVO IMPIANTO DA 100 MILIONI DI DOLLARI (USA) E´ IL PRIMO AL MONDO A PRODURRE PROPANEDIOLO DALLO ZUCCHERO DEL MAIS  
 
Loudon, Tennesse, Usa – Dupont Tate & Lyle Bio Products, Llc, una joint venture paritetica di Dupont e Tate & Lyle, ha annunciato 30 novembre 2006 le prime forniture di Bio-pdo dal suo impianto da 100 milioni di dollari (Usa). L´impianto di Loudon, che produce 1,3-propanediolo (Bio-pdo) da risorse rinnovabili – in questo caso dallo zucchero del mais – e´ la prima struttura al mondo a produrre questo innovativo prodotto biologico. Per la produzione del Bio-pdo a base di mais anziche´ di materie prime derivate dal petrolio, la joint venture si avvale di un processo di fermentazione proprietario, sviluppato congiuntamente da Dupont e Tate & Lyle. La produzione di Bio-pdo consuma il 40 percento in meno di energia e riduce le emissioni di gas a effetto serra del 20 percento rispetto al propanediolo a base di petrolio. La produzione di 45. 000 tonnellate di Bio-pdo produrra´ un risparmio energetico annuo pari a 45 milioni litri di benzina, equivalente al carburante necessario per 22. 000 auto l´anno. "Il Bio-pdo e´ un ingrediente versatile, adatto a numerosi prodotti fra cui i polimeri speciali, come Sorona, ma e´ anche ideale per cosmetici, detergenti liquidi e applicazioni industriali come i prodotti anti-gelo", ha spiegato Steven Mirshak, President, Dupont Tate & Lyle Bio Products. "Prevediamo una forte domanda per tutti i tipi di Bio-pdo per via delle loro proprieta´, come la biodegradabilita´, e della loro capacita´ di sostituire i prodotti derivati dal petrolio. Le aziende che utilizzano il glicolo potranno esaminare la possibilita´ di sostituirlo con il nostro nuovo ingrediente a base di risorse rinnovabili". "Le prime forniture di Bio-pdo dall´impianto di Loudon segnano l´inizio della commercializzazione dei nuovi prodotti biologici di Dupont, progettati per materiali ad alte prestazioni derivati da risorse rinnovabili", ha dichiarato Thomas M. Connelly Executive Vice President e Chief Innovation Officer di Dupont. "La tecnologia sviluppata per produrre i vari tipi di Bio-pdo promette bene. E´ ormai evidente che questa tecnologia potra´ offrire nuove opportunita´ per i prodotti impiegati in tutti i principali segmenti di mercato". Cosi, D. Lynn Grider, Presidente della divisione statunitense della Food & Industrial Ingredients di Tate & Lyle: "Tate & Lyle sviluppa prodotti da risorse rinnovabili come il mais, il frumento e lo zucchero da oltre 80 anni e il Bio-pdo si e´ guadagnato un posto di tutto rispetto nel nostro portafoglio di ingredienti per l´industria. Continuando a investire nella ricerca, e attraverso partnership strategiche, possiamo contribuire a rispondere alla crescente domanda di prodotti derivati da risorse rinnovabili che offrono proprieta´ analoghe, se non addirittura superiori a quelle dei prodotti a base di petrolio. La prima fornitura rappresenta un traguardo significativo per la joint venture e segna il passaggio dalla teoria alla pratica". Le prime forniture di Bio-pdo sono state inviate a Dupont per la produzione del polimero Dupont Sorona e a un altro cliente che sta valutando la possibilita´ di produrre un nuovo prodotto industriale a base di Bio-pdo. Il Bio-pdo puo´ essere usato in numerose applicazioni, da solo o come ingrediente di materiali solitamente a base di materie prime derivate dal petrolio. La joint venture ha anche annunciato il lancio di due nuovi marchi per i prodotti a base di Bio-pdo: Zemea, per i prodotti destinati ai segmenti della cura personale e dei detergenti liquidi, con un alto livello di purezza e ridotto fattore di irritazione; e Susterra, per le applicazioni industriali, come i fluidi scongelanti, anti-gelo e termoconduttori, caratterizzato da biodegradabilita´ e bassa tossicita´. Per ulteriori informazioni su Bio-pdo, Susterra o Zemea a base di propanediolo derivato dal mais, chiamare il numero +1-866-404-7933. Il Bio-pdo e´ anche un ingrediente chiave di Sorona, l´ultima famiglia di polimeri di Dupont. Sorona e´ un polimero ad alte prestazioni che offre una combinazione unica di qualita´ per svariate applicazioni. Quale fibra per tappeti, Sorona offre protezione permanente alle macchie, morbidezza e lunga durata. Nell´abbigliamento invece, Sorona conferisce ai capi morbidezza, stretch e recupero elastico, facile manutenzione, resistenza ai raggi Uv e al cloro. Sorona e´ attualmente commercializzato sul mercato dei tappeti per uso domestico da Mohawk Industries con i marchi Smartstrand e Dupont Sorona. Il polimero puo´ essere utilizzato anche in numerosi altri segmenti, fra cui quello automobilistico, dell´arredo, del packaging e delle resine termoplastiche. Oggi, la fibra Sorona e´ prodotta da risorse petrolchimiche, ma nei primi mesi del 2007 verra´ prodotta dal Bio-pdo, e sara´ rinnovabile per il 40 percento. Tate & Lyle utilizza una tecnologia innovativa per trasformare il mais, il frumento e lo zucchero in ingredienti a valore aggiunto per i clienti del settore alimentare, farmaceutico, cosmetico, delle bevande, della carta, del packaging e dell´edilizia. Leader nei dolcificanti per cereali e amidi, nella raffinazione dello zucchero, negli alimenti e negli ingredienti industriali a valore aggiunto e nell´acido citrico, Tate & Lyle e´ anche l´azienda numero uno al mondo negli amidi industriali, e l´unico produttore di sucralosio a marchio Splenda. Supportata da una solida struttura di ricerca, Tate & Lyle e´ in grado di migliorare il gusto, la consistenza, il valore nutritivo e le praticita´ di prodotti usati ormai da milioni di persone in tutto il mondo. Nell´ultimo decennio, Tate & Lyle si e´ specializzata in fermentazione ed e´ attualmente uno dei maggiori produttori al mondo di prodotti fermentati, con 17 impianti in quattro continenti. Oltre al Bio-pdo, il suo portafoglio prodotti include l´acido citrico, le biogomme come la gomma di xanthan, il nutriente al carotenoide astaxanthin e l´etanolo sia come carburante che per l´uso a contatto con acqua potabile. .  
   
   
AGRICOLTURA LOMBARDA, 28,3 MILIONI PER SOSTENERE LA RICERCA BECCALOSSI: RISORSE IMPORTANTI PER EVITARE LA "FUGA DI CERVELLI"  
 
Milano - Supera i 28 milioni di euro l´investimento complessivo previsto dal "Programma regionale 2007-2009 per la ricerca in campo agricolo". Il provvedimento è stata approvato dalla Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi. Dodici milioni di euro saranno destinati a finanziare progetti che avranno un valore complessivo superiore ai 20 milioni, mentre il resto della quota (16,3 milioni) contribuirà a sostenere i centri di eccellenza e gli enti di ricerca lombardi. "Si tratta - ricorda Viviana Beccalossi - del terzo Programma regionale di ricerca in campo agricolo, uno strumento particolarmente importante per sostenere la ricerca nelle filiere agroalimentari e per supportare le politiche regionali di settore". "In un quadro generale di grande preoccupazione per le sorti della ricerca italiana, alle prese con significativi ridimensionamenti in quasi tutti gli ambiti - prosegue Viviana Beccalossi - il segnale lanciato dalla Regione va in controtendenza a tutela dei moltissimi giovani che lavorano per innovare e rendere sempre più competitivo non solo l´agricoltura ma l´intero sistema Lombardia". Questi i principali contenuti del nuovo Programma. - Undici i settore sui quali verranno orientate le risorse: zootecnico e foraggicoltura, produzioni di origine di animale, orticolo, grandi colture erbacee, vitivinicolo ed enologico, frutticolo, florovivaismo e colture officinali, foresta-legno, ittico e faunistico venatorio, territorio e ambiente, analisi economiche. - Obiettivi: incrementare la caratterizzazione dei prodotti di interesse regionale, potenziare la produzione di energia da biomasse, lavorare ulteriormente nell´ambito della "sanità degli allevamenti e delle colture" e della sicurezza delle produzioni e monitorare le valutazioni territoriali dell´attività agricola. - Sostegno dell´eccellenza della ricerca agraria e biotecnologica regionale attraverso lo sviluppo dell´Accordo di Programma per il Polo dell´Università e della Ricerca di Lodi e investimenti per il sostegno alle istituzioni tecnico scientifiche. "Portando un esempio concreto e guardando proprio al Parco Tecnologico di Lodi - aggiunge la vicepresidente Viviana Beccalossi - va sottolineato che in questo centro operano 40 scienziati con esperienze di altissimo livello internazionale. Un progetto intelligente e lungimirante che è sempre più una risorsa di livello nazionale e internazionale per il settore agro-zootecnico. La Lombardia, anche attraverso questa realtà, si conferma all´avanguardia cercando di invertire la tendenza della ´fuga dei cervelli´, offrendo mezzi e strutture agli scienziati italiani di altissimo livello internazionale". "A Lodi - conclude Viviana Beccalossi - operano ricercatori che, dopo anni di esperienze in sedi universitarie degli Stati Uniti, dell´Australia e del nord Europa, sono tornati in Italia per affermare tutte le potenzialità scientifiche e istituzionali su cui può contare la nostra regione". Sintesi complessiva dei Programmi di Ricerca 2001-2006. Il valore complessivo dei 285 progetti finanziati nel periodo 2001-2006 supera i 40,2 milioni di euro, con una spesa regionale di circa 27 milioni di euro e una compartecipazione finanziaria da parte degli Enti proponenti, attuatori e partner del 33%. Al primo posto come valore dei progetti attivati si trova il comparto zootecnico e foraggicoltura con 49 progetti, per complessivi 9 milioni di euro (22% del totale). Rilevante, con 54 progetti, il comparto territorio e ambiente che comprende progetti per un valore complessivo di 7,2 milioni di euro (18% del totale). Gli interventi strutturali, infrastrutturali e di supporto ad alcuni Enti di ricerca di interesse regionale hanno avuto un valore complessivo di 14,7 milioni di euro 10,3 dei quali sono andati al Polo di Lodi. .  
   
   
COLLABORAZIONE EUROPEA PER LA R&S NEI SETTORI DEL LEGNAME E DELLA SILVICOLTURA  
 
Il 30 gennaio si svolgerà a Zurigo (Svizzera) una conferenza dal titolo «Collaborazione europea per la R&s e innovazione nei settori del legname e della silvicoltura». L´obiettivo dell´incontro di partenariato è incoraggiare la collaborazione transnazionale tra le piccole e medie imprese (Pmi) e gli istituti di ricerca e sviluppo nei settori del legname e della silvicoltura. Più specificamente, la manifestazione cercherà di facilitare la realizzazione di consorzi di progetti in vista della partecipazione al Settimo programma quadro (7Pq). L´incontro è organizzato da Woodism, un progetto finanziato dal 6Pq, in collaborazione con l´Agenzia italiana per la promozione della ricerca europea (Apre). Http://www. Tts. Fi/woodism/events/zurich. Htm .  
   
   
MANTOVA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA MECCANICA AGRICOLA  
 
Si è chiusa nei giorni scorsi la fiera della meccanica agricola di Krasnodar, principale appuntamento fieristico internazionale per la meccanica agricola sul mercato della Russia meridionale. Nell’ambito di un progetto finanziato dalla convenzione artigianato regionale, sei imprese artigiane (cinque mantovane e una cremonese), coordinate da Promoimpresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Mantova, hanno esposto i loro prodotti. “La manifestazione, collocata in una delle aree più interessanti del mercato russo – ha detto il presidente Ercole Montanari – ha permesso alle aziende mantovane di allacciare numerosi contatti con partner locali, importatori e dealers desiderosi di rappresentare sul mercato le nostre imprese per la distribuzione dei prodotti italiani. In fiera sono state gettate le basi per la stipula di accordi di fornitura, tant’è vero che alcuni nostri imprenditori hanno venduto direttamente durante la manifestazione le macchine esposte e hanno ricevuto allettanti proposte per la stipula di accordi di consegna di macchine per il futuro”. “In un momento di ristagno e sostanziale caduta della domanda di macchine agricole nei mercati europei – ha commentato Marco Zanini, responsabile del progetto e dirigente dell’area internazionalizzazione della Camera di Commercio – questi sono mercati su cui puntare. Ponendo attenzione ai pagamenti e assicurandoli con opportune polizze di copertura per il credito all’esportazione, possono essere concesse le dilazioni che il mercato russo richiede a fronte di consistenti ordini. Le macchine agricole mantovane hanno tutti i requisiti per occupare significative quote di mercato in questa interessantissima area di sviluppo”. Il gruppo di imprese mantovane presenzierà anche alla rassegna commerciale che si terrà in Bielorussia a Minsk, nel mese di giugno. Le ditte che hanno aderito al progetto sono: Emy Elenfer di Erbelli Luciano (Governolo), Cosmeco snc di Costantino Rossi (Ostiglia), Gemelli Bruno macchine agricole (S. Silvestro), Stacmec srl di Stacchezzini Mario (Moglia), F. Lli Bassi Emiliano e Alberto (Carbonara Po), Ma-ag snc di Ruggeri Angelo (Casalbuttano, Cremona), Galli srl di Galli Luigi (Viadana). .  
   
   
GIOVANI COOPERATORI DAL TRENTINO PER CONOSCERE LA COOPERAZIONE DI ROMAGNA.  
 
Due giorni di visita alle Confcooperative di Forlì-cesena e di Faenza ospiti delle Associazioni Giovani Cooperatori. Da Trento verso la Romagna per un incontro tra Giovani Cooperatori. Nei giorni 1 e 2 dicembre, l’Associazione Giovani Cooperatori Trentini è stata ospite delle Associazioni Giovani Cooperatori di Forlì Cesena e di Ravenna. I Giovani Cooperatori della Provincia di Trento, infatti, hanno realizzato un ciclo di seminari “inMovimento” alla scoperta del Movimento Cooperativistico, che si è concluso in Romagna per conoscere alcune realtà cooperative della nostra provincia. Il primo dicembre la delegazione dei Giovani Trentini- composta da sedici Giovani Cooperatori guidati dal presidente Cristian Ropelato ha visitato gli stabilimenti della Cooperativa Produttori Romagnoli Avicoli Co. P. R. A. , che si occupa di selezione uova da consumo e produzione di ovo-prodotti. In serata, presso le Fattorie Faggioli, vi è stato l’incontro con alcuni Imprenditori cooperativi, tra questi Fausto Faggioli, fondatore della Fattorie Faggioli Società Cooperativa Agricola, agriturismo situato nella Valle del Bidente. Intervenuto alla serata anche l’Assessore Provinciale alle Politiche Agroalimentari Gian Luca Bagnara, che ha proposto alcuni spunti e riflessioni sullo sviluppo del territorio locale per favorire un confronto con le politiche della realtà del Trentino Alto Adige. Il 2 dicembre la delegazione dei Giovani Cooperatori Trentini è stata a Faenza per visitare alcune cooperative sociali: “La Casa del Sole – Lampada di Aladino” e la “Cooperativa Laura”, che si occupano di inserimento lavorativo di persone svantaggiate impiegandole in attività di falegnameria, oggettistica e idee regalo. All’ora di pranzo sosta a Casa Conti Guidi, cooperativa di ristorazione a Bagnacavallo. Un’occasione per scambiare opinioni e riflessioni su due territori, quello trentino e quello romagnolo, tra i più rappresentativi della vivacità, originalità e forza delle imprese cooperative. .  
   
   
INAUGURAZIONE DELL’ AMPLIAMENTO PROSCIUTTIFICIO "PRINCIPE" A S. DANIELE "SISTEMA RFID", UNA NUOVA TECNOLOGIA CHE PERMETTE LA TRACCIABILITÀ DI FILIERA TOTALE DEL PROSCIUTTO SAN DANIELE DOP A PARTIRE DALLA NASCITA DELL´ANIMALE FINO ALLA DISTRIBUZIONE NEL PUNTO VENDITA  
 
San Daniele - "Un investimento importante, coraggioso e lungimirante, che mette questa azienda nelle condizioni di competere sul mercato globale, specie in questo momento che ha visto l´apertura del Canada e ora anche dell´Australia ai prodotti alimentari italiani". Così il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha definito l´ampliamento del Prosciuttificio "Principe" di San Daniele del Friuli, alla cui inaugurazione è intervenuto il 30 novembre assieme agli assessori alle Attività produttive, Enrico Bertossi, e alle Risorse agricole, Ezio Marsilio. Un´occasione importante per presentare pubblicamente quello che è stato definito lo stabilimento alimentare più avanzato d´Italia e ricco di certificazioni, come lo stesso Illy ha potuto rendersi conto visitando la struttura, che ruota attorno alla "camera bianca", dove è assicurato il livello massimo di igiene, grazie alle innovazioni introdotte. E proprio a queste il presidente ha fatto riferimento nel suo intervento: "oltre che attento al mercato, l´investimento qui fatto mira a utilizzare le più avanzate tecnologie per il miglioramento della qualità del prodotto e per il rispetto dell´igienicità del processo". Infine, riferendosi alle origini della famiglia Dukcevich, proprietaria del gruppo Kipre Holding Spa, di cui "Principe" fa parte, Illy ha sottolineato come "in una regione dove qualcuno fa pesare presunte divisioni, questa famiglia triestina che investe in Friuli è il simbolo dell´unità del Friuli Venezia Giulia". Dopo i saluti del sindaco di San Daniele, Gino Marco Pascolini, e del vicepresidente di Assindustria Udine, Marco Sostero, il presidente e l´amministratore delegato del Gruppo, Mario e Vladimir Dukcevich, hanno illustrato le novità dello stabilimento di San Daniele, che si inserisce in un gruppo che conta circa 350 dipendenti, 140 dei quali impegnati proprio nella città collinare, e ha un fatturato di oltre 113 milioni di euro, 15 dei quali dovuti all´export in continuo sviluppo. L´ampliamento dello stabilimento - che ha richiesto un investimento di 15 milioni di euro, 2 dei quali sostenuti da contributo regionale - si sviluppa su una superficie coperta di oltre 10 mila mq suddivisi su 3 piani produttivi e un soppalco tecnico-impiantistico. Nel piano seminterrato vi sono magazzini, locali per il personale e parte delle sale stagionatura; nel piano rialzato cinque linee di affettamento (tre già allestite) con relativa area confezionamento e cella prodotto finito; celle di rassodamento prodotti da affettare, reparto disosso e relativa area di incartonamento; reparto stampaggio mattonelle; al primo piano due saloni di stagionatura prosciutti; nel soppalco tecnico vi è l´area dedicate agli impianti. La potenzialità produttiva dei reparti e la capacità delle celle è di 4 mila pezzi al giorno per il "disosso"; 1. 200 pezzi al giorno di "stampaggio mattonelle"; 300 vaschette/ora cadauna per l´"affettamento". I saloni stagionatura possono contenere 220 mila pezzi; la cella prodotto finito ha 300 posti pallet (più 460 di prossima realizzazione); il magazzino 450 posti pallet. Le tipologie degli impianti sono il risultato di un accurato studio delle problematiche relative all´aspetto igienico-sanitario nei locali di lavorazione e a una particolare attenzione alla salubrità del prodotto e dei cicli di lavorazione. Le principali novità dal punto impiantistico sono la presenza di un impianto di trattamento microbiologico (Clauger) dell´aria ambiente delle sale taglio e di tutti i locali a esse connessi, della sala disosso e stampaggio mattonelle. Pertanto le caratteristiche delle aree di lavorazione sono state dettagliatamente suddivise in 3 macro zone che si differenziano per la "qualità" dell´aria controllata all´interno delle stesse. Da notare, infine, che per prima in Italia la "Principe" presenta l´innovativo "sistema Rfid", una nuova tecnologia che permette la tracciabilità di filiera totale del Prosciutto San Daniele Dop a partire dalla nascita dell´animale fino alla distribuzione nel punto vendita. .  
   
   
PESCA: POSITIVI RISULTATI PROGETTO UE "ADRI.BLU"  
 
 La Regione Friuli Venezia Giulia vuole essere in prima linea nelle politiche di intervento per la salvaguardia e il ripopolamento della fauna marina dell´ Adriatico: la ha confermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, in concomitanza con il convegno "Adri. Blu" di Rimini, che l’ 1 dicembre 2006 ha segnato la conclusione dell´omonimo Progetto finanziato dalla Ue e finalizzato alla messa in atto di politiche comuni per la governance di quest´area marittima di vitale interesse per l´Europa. Il Progetto, che ha coinvolto le Regioni adriatiche italiane e le Comunità costiere transfrontaliere, ha posto le premesse, secondo Marsilio, per la costituzione del Distretto della pesca Alto Adriatico, nel cui ambito si sta sperimentando un´azione di tutela delle risorse ittiche e di sviluppo sostenibile delle attività della pesca. In particolare, all´interno del lavoro svolto dai partner di Adri. Blu va evidenziato l´apporto che la Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso tramite l´Arpa. Si tratta di un contributo tecnico-scientifico che ha portato, da un lato, all´introduzione di uno strumento innovativo per la gestione economica della pesca, basato sulla realizzazione di un sistema geografico informativo (Gis) con una mappatura georeferenziata delle aree interessate dal Progetto. Dall´altro, ha visto l´allestimento di barriere artificiali sommerse collocate in alcune aree dei compartimenti marittimi anche del Friuli Venezia Giulia (Lignano, Aurisina, Duino, Monfalcone, Punta Sdobba e Grado) finalizzate alla sperimentazione di un intervento di gestione attiva dell´ambiente marino in grado di contribuire alla protezione dei fondali ed al ripopolamento ittico. Visti i risultati raggiunti, che si sono tradotti in occasioni di sviluppo per le imprese del settore, oltre che in opportunità di innovazione e diversificazione delle attività tradizionali legate alla pesca, l´augurio, ha concluso l´assessore, è che il partenariato prosegua il proprio impegno a favore della gestione responsabile delle risorse marine, consolidando il tessuto produttivo ed occupazionale e rafforzando la cooperazione transfrontaliera. .  
   
   
CON PESCA E ACQUICOLTURA CRESCE L´ECONOMIA TOSCANA DEL MARE IL 15 GIUGNO NELLA CITTÀ LABRONICA LA II CONFERENZA REGIONALE SULLE POLITICHE MARITTIME  
 
 Firenze - Una forte politica marittima non può che riconoscere il ruolo fondamentale della pesca e dell´acquicoltura e, soprattutto, la necessità di una sua piena integrazione con il sistema delle infrastrutturazioni portuali, il diportismo nautico, l´attività turistica. Questo, in sintesi, il senso dell´intervento pronunciato stamani a Livorno dall´assessore regionale al bilancio, finanze e poltiche del mare, Giuseppe Bertolucci, al convegno "Approdi di pesca in Toscana", che si è svolto nell´ambito della quarta edizione di "Pesce in piazza. Il mare e il Mediterraneo". "Già adesso - ha affermato Bertolucci - pesca marittima e acquicoltura sono protagoniste del consolidamento dei sistemi locali grazie a professionalità, strutture e attrezzature che sono in grado di apportare un contributo importante sul piano dello sviluppo ben al di là dei due settori se solo si considerano le molteplici attività dell´indotto nelle fasi del processo di filiera: produzione, trasformazione, commercializzazione". Dall´assessore Bertolucci è poi venuto un forte apprezzamento per il progetto "Approdi di pesca in Toscana", a proposito del quale ha sottolineato, in particolare, come sia in sintonia con obiettivi e indicazioni di fondamentali strumenti di programmazione regionale, come il Documento di piano del Masterplan dei porti e Il Pit, il Piano di indirizzo territoriale, attualmente in corso di approvazione. "La Regione Toscana - ha detto ancora l´assessore - ha da tempo investito sull´economia marittima e in particolare su pesca e acquicoltura. Con la legge regionale 66 del 2005 abbiamo individuato anche le risorse finanziarie per l´ammodernamento della nostra flotta peschereccia, delle strutture produttive degli allevamenti, dei porti e per la promozione del prodotto ittico. E´ uno sforzo che intendiamo proseguire - ha spiegato - puntando sempre di più sul valore di un´esperienza, riconosciuta anche dall´Unione europea, di governance cooperativa del comparto, fondata su un corretto equilibrio tra la dimensione economica, sociale e ambientale dello sviluppo". "Avremo una grande opportunità di confronto su questi temi - ha concluso l´assessore Bertolucci - Sarà la seconda Conferenza regionale sulle politiche per il mare che terremo proprio a Livorno il 15 giugno 2007. Un´occasione di lavoro comune cui chiamiamo fin d´ora tutte le forze protagoniste dell´economia marittima toscana". .  
   
   
A IMPERIA GIOVEDÌ 7 DICEMBRE UNICOM PRESENTA LA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI  
 
In Italia Nell’ambito degli incontri organizzati in varie città per la presentazione della Ricerca “La Comunicazione dei Prodotti Tipici in Italia” commissionata da Unicom in collaborazione con Unioncamere e realizzata nel 2006 dall’Istituto Datacontact, dopo Milano, Pescara, Cuneo, Latina, Rimini, Treviso, Modena e Frosinone, il prossimo incontro è previsto il 7 Dicembre a Imperia, alle ore 16. 30, presso la Camera di Commercio (V. Le Matteotti, 48) con l’intervento di Giovanni Danio - Presidente Cciaa Imperia, Giancarlo Cassini - Assessore all’Agricoltura Regione Liguria e Gianni Giuliano - Presidente Provincia Imperia. Lorenzo Strona - Presidente Unicom, illustrerà le motivazioni e gli obiettivi della ricerca, evidenziando l’importanza delle “radici antiche nella nuova economia”, mentre Alessandro Colesanti - Vice Presidente Unicom presenterà i dati forniti dalla rilevazione. Il volume della Ricerca, pubblicata dal Centro Studi Unicom (444 pag. - € 35,00=) è in vendita presso la Segreteria dell’Associazione (Tel. 02/86. 38. 15) .  
   
   
DIRETTIVA NITRATI: RABBONI CHIEDE UN´APPLICAZIONE UNIFORME PER TUTTE LE REGIONI DEL NORD ITALIA  
 
Bologna - La Giunta regionale ha adottato, al termine di un intenso confronto con le parti sociali coinvolte, il "Programma d´azione per le zone vulnerabili ai nitrati", richiesto dal decreto ministeriale di recepimento obbligatorio della specifica direttiva europea. Il Programma, per tutelare maggiormente la qualità delle acque, stabilisce nuove norme per l´utilizzo di fertilizzanti azotati e liquami zootecnici in agricoltura. Su questo tema, l´assessore regionale all´agricoltura, Tiberio Rabboni, ha scritto ai ministri delle politiche agricole De Castro e dell´ambiente Pecoraro Scanio per ribadire l´esigenza di un approfondito dibattito sulla situazione degli allevamenti zootecnici della pianura padana e sulle iniziative da assumere nei confronti dell´Unione europea in risposta alle procedura di infrazione aperta, nei confronti dell´Italia, per il mancato rispetto della cosiddetta "Direttiva nitrati". Secondo Rabboni "è necessario determinare, con un preciso impegno dei Ministeri competenti, le condizioni per garantire sia comunicazioni univoche nei confronti della Commissione europea, sia l´uniformità di contenuti degli strumenti attuativi delle Regioni del bacino padano. Dobbiamo evitare i fenomeni di "migrazione" di allevamenti verso realtà più "permissive" dal punto di vista delle norme ambientali che hanno caratterizzato il recente passato". Rabboni ha proposto che l´incontro tecnico con i rappresentati della Commissione europea previsto per metà gennaio sia preceduto da incontri tra le istituzioni per stabilire una linea strategica nazionale da riproporre unitariamente in sede comunitaria". "In ogni caso - ha proseguito Rabboni - la richiesta di una ulteriore estensione delle "Zone vulnerabili ai nitrati" all´intero bacino del Po - adottando forzatamente un criterio analogo a quello dei Paesi dell´Europa settentrionale - è da contrastare con forza, nonostante il grave ritardo con cui a livello nazionale si è avviata l´attuazione della Direttiva. E´ necessario, inoltre, proporre all´attenzione della Commissione una adeguata valutazione degli effetti sull´economia del settore primario, del sistema agro - alimentare collegato e sulla situazione del contesto socio - economico di molti territori rurali derivante da una applicazione restrittiva della Direttiva nitrati. " "Non si può prescindere - ha concluso Rabboni - dall´analisi della sostenibilità generale dei provvedimenti che si vanno ad assumere. Questo aspetto è considerato nelle più recenti disposizioni comunitarie in materia di ambiente; al contrario nella Direttiva nitrati non appare alcuna considerazione al riguardo. Ulteriori vincoli territoriali, sovrastimati rispetto alle effettive esigenza di tutela dei corpi idrici e del mare Adriatico, porterebbero alla chiusura di altri allevamenti, anche nel settore avicolo, con perdita di imprese che ancora operano in modo economicamente vantaggioso e con il conseguente aumento della disoccupazione". .  
   
   
IDENTITÀ GOLOSE TRA QUALITÀ E INNOVAZIONE.PER SCOPRIRE I SEGRETI DELL’EREDITARIETÀ DEL “GENE”CULINARIO  
 
Grandi famiglie di interpreti della cucina d’autore sul palco di Palazzo Mezzanotte dal 28 al 31 gennaio. Qualità e innovazione: sono questi i temi da sempre caratterizzanti Identità Golose, il primo congresso italiano di cucina d’autore in programma a Milano dal 28 gennaio 31 gennaio 2007. Tra le novità di quest’anno Cucinare, di gene in genio, in programma Martedì 30, ovvero la trasmissione e l’evoluzione del genio culinario di generazione in generazione di alcune tra le più importanti famiglie di chef italiani e stranieri. Saliranno sul palco, in abbinata, nella Sala delle Grida, madri, padri e figli. “Non è la celebrazione di un passaggio di testimonial perchè i figli, e parlo dei nomi presenti ad Identità Golose, sono già protagonisti” - dice Paolo Marchi ideatore e curatore della manifestazione – “lo sono Massimiliano Alajmo, Giovanni Santini, sul palco con le madri, ma anche Ernesto Iaccarino e Alfonso Caputo che racconteranno la nuova cucina campana. Sono nomi che hanno già imposto il loro stile, sfatando pregiudizi e maldicenze, e quello che vogliamo mettere in evidenza è proprio come i geni si siano evoluti, cosa hanno tenuto del passato e cosa hanno proiettato nel futuro, portando in Italia e nel mondo uno stile italiano attuale, innovativo e di qualità” . A salire sul palco di Palazzo Mezzanotte saranno, infatti, Massimiliano Alajmo con la madre Rita Chimetto ai fornelli dal 1960 che non aveva ancora vent´anni e che nel 1993 ha detto al figlio prendi il timone e vai per la tua strada. Qui la passione per la gastronomia è veramente un affare di famiglia, una condivisione di valori, di insegnamenti e di esperienze che, vicino Padova, hanno dato vita ad un “sistema” per la ristorazione, le cui azioni sono regolate dal motto “ciò che diventa era”. La tradizione è rappresentata dai piatti storici che Massimiliano, detto il Mozart dei fornelli – nessuno prima di lui ha conquistato due stelle Michelin a meno di trent’anni - ha saputo sapientemente far propri, arricchendoli. Sulla ribalta ormai è sbarcato anche Giovanni Santini. Era il 1925 quando nonno Antonio acquistò la casa del pescatore dando vita a quello che sarebbe diventato il famoso “Dal Pescatore”. Attraverso la storia della famiglia, arrivata alla quarta generazione, si entra in un mondo profondamente radicato nella tradizione della campagna e della cucina italiana e, allo stesso tempo, si compie un viaggio pieno di suggestioni e di sorprese. Sin da piccolo Giovanni ha respirato l’arte culinaria e viaggiato assieme a mamma Nadia e a suo fratello Alberto, per conoscere, capire e studiare cucine, usi e costumi di altre regioni e altri paesi. Da qui il suo operato è andato nella direzione della tradizione con uno sguardo attento al contesto socio-storico-culturale al quale appartiene. Il suo credo è l’hic et hunc: un sapere scientifico, molte esperienze e la conoscenza trasmessogli dai genitori. E’ pronto per salpare al timone del “Dal Pescatore”per un nuovo approdo. E sempre sotto la lente attenta di Identità Golose saliranno sul palco anche le famiglie di gola europee. Per la Francia, la famiglia Troisgros, fondata nel 1930, la Maison Troisgros ha visto ben tre generazioni succedersi ai fornelli. L´attuale Chef è Michel Troisgros, figlio di Pierre, creatore di superbe specialità di cucina francese come le saumon à l´oseille, le foie gras poêlé, le loup sur l´arête meunière aux cèpes secs, les tripes de veau ´´al dente´´ à la truffe noire. Per la Spagna, a fare gli onori di casa, la famiglia Alexandre. Da settembre 2005 il destino della casa è passato nelle mani del figlio Raúl, che ha lavorato con i genitori ai fornelli durante più di un decennio. La continuità con il passato è nelle elaborazioni del pesce. Ma di figli d’arte a Identità Golose ce ne saranno anche “non accompagnati”. Parliamo di esempi come Ernesto Iaccarino, volto nuovo ai fornelli del Don Alfonso a Sant’agata sui Due Golfi. Figlio di Livia e Alfonso Iaccarino colpisce con i suoi piatti ma anche con i ragionamenti e la grinta. Giovane ma già bravissimo e sicuro di sé, ha preferito questa carriera ad una manageriale, e praticamente da autodidatta, insieme al padre e al fratello maggiore, dirige la cucina di Don Alfonso. Una sfida nella sfida ha, infatti, continuato il percorso di innovazione già iniziato dal padre Alfonso negli anni ’90, quando, come un’avanguardia artistica, ha stravolto la cucina partenopea facendole indossare un abito nuovo ma realizzato con le stesse materie prime. E ancora un figlio che ha preso il volo è un altro campano doc, Alfonso Caputo, 35enne, che ha ereditato da suo padre Salvatore, un autentico capitano di lungo corso, la passione per i prodotti del mare e del sole di casa sua aggiungendoci nuove idee e stimoli che lo portano ai massimi livelli. Aiutato da mamma Grazia in cucina, dalla sorella Mariella in cantina e dal cognato Claudio in sala, Alfonso è un capitano che i gradi se li è conquistati sul campo. E per l’anno prossimo la lista si allunga i primi geni familiari a salire sul palco saranno quelli della famiglia Perbellini, Tita e Giancarlo, rispettivamente pasticciere e cuoco, dal 1900 in Bovolone come recita la loro insegna. .  
   
   
ENOGASTRONOMIA – ZAIA AI CUOCHI VENETI VINCITORI AL CULINARY WORLD CUP DI LUSSEMBURGO  
 
 “In Veneto la bontà delle tradizioni agroalimentari e di cucina è anche bella, grazie alla vostra professionalità e abilità. Un grazie sentito, mio personale e a nome della Regione per i successi ottenuti in occasione della Culinary World Cup”. Lo ha detto il Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, nel congratularsi con la squadra veneta che ha partecipato al Concorso internazionale dedicato all’arte culinaria, svoltosi la scorsa settimana in concomitanza con Expogast 2006, 10° Salone della gastronomia di Lussemburgo – Kirchberg. In occasione di questa speciale e straordinaria Coppa del Mondo, le due compagini di maestri di cucina dell’Unione Cuochi del Veneto ha conquistato ben 11 medaglie d’oro, 12 d’argento e 12 di bronzo. I risultati più prestigiosi sono stati ottenuti dal “Team intagliatori”, che si sono esibiti con più opere, che andavano dall’intaglio vegetale alle sculture di formaggio (rigorosamente veneto), dalle opere d’ arte in margarina alle “piece ornamentali” di vegetali ceramicati. Nella competizione dedicata alla categoria D1 (Cucina artistica), la squadra veneta, sotto la guida del Team Manager Graziano Manzatto presidente dell’Unione Cuochi del Veneto, si è aggiudicata ben 9 Medaglie d’ oro, 10 Medaglia d’ argento e 7 Medaglia di bronzo. Nella competizione dedicata ai “Team Regionali – Categoria Freddo”, il Team Veneto Chef ha vinto la Medaglia di bronzo di squadra, 2 Medaglie d’ argento nel programma A e B di cucina, 1 Medaglia di bronzo nel programma C di pasticceria e 1 Medaglia di bronzo nel programma D1 artistica. I due cuochi veneti Andrea Voltolina e Diego Crosara, della Nazionale Italiana cuochi, hanno inoltre vinto la Coppa del Mondo nella categoria C, pasticceria. “La cucina non è un semplice insieme di nutrimenti e sapori – ha sottolineato Zaia – ma esprime la storia e la civiltà di un territorio, del quale utilizza la sapienza e i prodotti. Quando poi il compito di esprimere la cucina di una regione straordinaria come il Veneto è affidato alla sua Unione regionale dei Cuochi, il cibo diventa sinfonia del gusto e i piatti sono arte, nel senso più classico del termini. Questa compagine di professionisti, di grande esperienza e maestria fatta di manualità, creatività e inventiva, non propone semplici “pietanze”, ma veri e propri capolavori – ha concluso il vicepresidente della Giunta regionale – che incantano il palato e lo solleticano come fossero sirene del gusto”. .  
   
   
“IL CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO DEVE DIVENTARE, PUR NON ESSENDO UNA SUA FUNZIONE, UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER UNIFICARE MODI E COMPORTAMENTI COMMERCIALI”.  
 
“L’alleanza tra Grande distribuzione e imprese commerciali - e produttrici di Grana padano - sta diventando un connubio letale per il comprensorio del Parmigiano Reggiano”. Non ha usato mezzi termini il vice presidente della Cia Emilia Romagna, Emilio Bertolini, nel corso del convegno che l’associazione agricola ha promosso il 1° dicembre scorso a Reggio Emilia sullo stato di crisi del ‘re dei foraggi’. A distanza di 13 mesi da una analoga iniziativa, la Cia rileva una situazione pressoché invariata che crea sofferenze per i 4mila e 500 caseifici del comprensorio “ e per le oltre 20mila persone che sono coinvolte dal punto di vista occupazionale nell’intera filiera produttiva”. Il mercato è in perdita da anni e il prezzo del latte non copre i costi di produzione delle imprese zootecniche, con quotazioni del parmigiano che oscillano tra 6,30 e 7 euro per il formaggio di 15 mesi. “La Gdo adotta sempre più frequentemente le vendite promozionali per attirare i clienti creando un forte disorientamento del consumatore sul reale prezzo del formaggi – chiosa Bertolini – e a tutt’oggi queste azioni sono ancora importanti per vendere il nostro prodotto di oltre 3 milioni di forme. A lungo andare, però, si rischia di distorcere la realtà e i clienti sono portati a pensare che i bassi prezzi corrispondano ad una equa remunerazione del prodotto”. Dunque il valore aggiunto non va nelle tasche degli allevatori, “anzi, alcune indagine di società specializzate hanno evidenziato che nel corso del 2006 la strategia attuata dalla Grande distribuzione abbia fruttato complessivamente circa 140 milioni di euro quali maggior valore, importo ‘sottratto’ dalla produzione agricola”. Intanto i mangimi sono aumentati del 34% e l’energia di oltre il 12%, ha ribadito Bertolini, e per sostenere le politiche di filiera occorre aumentare la quota dell’export e sostenere le politiche finanziaria delle imprese agricole. La Cia insiste poi sulle strategie in grado di aggregare il prodotto per meglio affrontare il mercato aumentando il potere contrattuale dei produttori. “Alla fine di ottobre la produzione di Parmigiano registrava una diminuzione dell’1,84% - ha continuato Bertolini – mentre il Grana padano di un solo punto percentuale: è un dato folkloristico – ha ironizzato- poco attendibile per i controlli che vengono fatti. La strategia dei commercianti ‘padanisti – ha ancora sottolineato- è quella di parificare il Parmigiano al Grana padano e a non giustificare le differenze di prezzo come avveniva un tempo: anzi, ora tendono sempre più a massificare i due prodotti”. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Cia Emilia Romagna Nazario Battelli, il presidente del Consorzio del Parmigiano Giuseppe Alai, Alberto Grandi dell’ Università di Bologna e Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura. .  
   
   
SAPORI DI TOSCANA PER LA LOTTERIA NATALIZIA DI CORRI LA VITA  
 
Firenze – Per festeggiare Natale e Capodanno all’insegna della buona tavola, Corri la Vita lancia una ghiottissima lotteria ricca di prodotti Doc, offerti da alcune delle più rinomate aziende di Toscana. La lotteria si chiama appunto Sapori di Toscana e, come sempre, i proventi sono destinati alla battaglia contro il cancro al seno, ovvero alla sezione di Firenze della Lega Italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). In palio dieci ceste ognuna delle quali contiene due vasetti di sott’olio, due forme di pecorino, una confezione di funghi secchi, una di pomodori secchi, tre confezioni di salumi, tre vasetti di sughi e patè, una bottiglia di olio extravergine d’oliva laudemio, tre bottiglie di vino (una di Nipozzano, una di Pomino bianco e una di Muffato della Sala), due confezioni di cioccolatini, un chilo di miele, una confezione di biscottini di prato e una di caffè. Al primo estratto un superpremio supplementare: un prosciutto di 10 chili. I biglietti (costo 2 euro) sono venduti dagli incaricati di Corri la Vita o direttamente negli uffici della Lilt (Viale Volta 173, 50131 Firenze, tel. 055. 576939, info@legatumorifirenze. It) e della Fondazione File (via S. Niccolò 1, Firenze, 055. 2001212, info@leniterapia. It). L’estrazione alla vigilia di Natale (alle ore 12 del 24 dicembre) nella sede della Lilt. I prodotti sono stati offerti dall’Azienda Agricola Agnoni, Caffè Mokarico, Cida Ingrosso Alimentare, Convivium Firenze, Fattoria Collazzi, Fattoria di Corte, Irisdelice di Chocolatmaison, Le Bontà Toscane di Massimo Cecchi, La Bottega del Cioccolato di Andrea Bianchini, Marchesi Antinori, Marchesi de’ Frescobaldi, T. S. .  
   
   
L’ORTOFRUTTA A BRUXELLES – L’INIZIATIVA DI AREFLH DEL 21 NOVEMBRE SCORSO HA PRESENTATO A 250 PARLAMENTARI EUROPEI I TEMI DELLA FILIERA IN UN QUADRO DI VALORIZZAZIONE DELLE TERRITORIALITÀ.  
 
Ferrara - Serata d’informazione, di dialogo e di scambio nella cornice di un mercato di prodotti regionali, questa manifestazione ha avuto luogo in un momento importante per la filiera, in linea diretta con la riforma Ocm. Le regioni associate ad Areflh (Assemblée des Régions Européennes Fruitières, Légumière set horticoles -Assemblea delle Regioni Ortofrutticole Europee) hanno presentato le loro produzioni tipiche di stagione, illustrando la varietà e la qualità dei loro prodotti: Andalusia, Aquitania, Basse-normandia, Bolzano, Catalogna, Centre, Emilia-romagna, Estremadura, Ile de France, Languedoc-roussillon, Limousin, Midi-pyrénées, Murcia, Navarra, Pays de la Loire, Piemonte, Provence-alpes-côte d’Azur, Rhône-alpes, Trentino, Valencia. Oltre 250 parlamentari europei, membri della Commissione e rappresentanti delle Organizzazioni Professionali europee, nazionali e regionali, si sono riuniti a Bruxelles su invito di Areflh. Areflh, nella persona del Presidente, Luciano Trentini, della Regione Emilia-romagna, ha ricordato il ruolo fondamentale delle organizzazioni dei produttori in un settore in cui l’organizzazione professionale è ancora poco diffusa (35-40%), rispetto ad una grande distribuzione europea forte e concentrata. Il mantenimento, il miglioramento e la semplificazione dei programmi operativi rappresentano il fondamento di una Ocm che favorisca la concentrazione dell’offerta, il miglioramento della qualità, l’aggiornamento e la modernizzazione degli strumenti produttivi, un fondamento prioritario in un momento in cui l’Europa vive un processo di liberalizzazione accelerata dei mercati. La parziale integrazione delle produzioni ortofrutticole nel meccanismo degli aiuti disaccoppiati avrà un effetto negativo immediato sull’organizzazione della produzione e sull’equilibrio del mercato, con conseguenze che non sono ancora state valutate. La signora Mauperon, rappresentante la Dg Agri della Commissione dell’Unione Europea, ha tracciato un quadro delle sfide e delle pressioni con le quali il settore si trova sempre più spesso a doversi confrontare. Le negoziazioni internazionali, multilaterali e bilaterali, in particolare nell’ambito di Euromed, la cui scadenza è fissata nel 2007, quelle condotte dall’Ocm, e il ciclo di Doha, avranno un sicuro impatto sul mercato europeo. Un altro tema di portata internazionale, per le conseguenze sui nostri scambi commerciali, sono le barriere fitosanitarie che frenano le nostre esportazioni e richiedono un’attenzione particolare al fine di migliorare l’accesso ai mercati dei paesi terzi. L’ocm riformata si farà carico delle gestione delle crisi congiunturali e della dinamicizzazione dei consumi attraverso la promozione e la comunicazione. Le organizzazioni dei produttori costituiscono lo strumento scelto oggi per rispondere alla concentrazione delle grandi catene di distribuzione e per migliorare la posizione dei produttori raggruppando l’offerta, e restano uno strumento chiave dell’Organizzazione Comune del Mercato. La signora Salinas, Deputata Europea, membro dell’Intergruppo Ortofrutta, si è schierata a favore di una Ocm maggiormente attraente, ambiziosa e snella, che consenta alle Organizzazioni dei Produttori di diventare rapidamente una realtà maggioritaria. Per ottenere questo risultato, il sostegno della Ue deve essere portato al 6% del fatturato delle Organizzazioni dei Produttori. La signora ha applaudito l’assunzione della gestione delle crisi da parte dell’Ocm, ma ha denunciato l’assenza di nuovi mezzi finanziari per tale scopo. Le produzioni europee di ortofrutta sono minacciate dai paesi terzi che godono di un accesso allargato, grazie ad accordi bilaterali e multilaterali conclusi dalla Ue laddove non esiste alcuna reciprocità (barriere fitosanitarie). Se l’Europa vuole conservare le sue produzioni e garantirsi così l’autonomia alimentare, deve attuare una politica che permetta ai produttori europei di affrontare una concorrenza che dispone di vantaggi importanti. E’ stato fissato un appuntamento con il Parlamento Europeo e con la Commissione per mettere in luce le conseguenze degli schemi presentati nell’ambito della riforma e per ricordare le richieste delle regioni associate ad Areflh. .  
   
   
MACFRUT IN INDIA  
 
Dopo Russia e Cina, anche nel secondo Paese più popolato del mondo interesse per la tecnologia romagnola in particolare ed italiana in generale – Le maggiori imprese indiane saranno a Macfrut 2007 Per la seconda volta, nel 2006, Macfrut va in India (era già stato a Bombay –Mumbay per gli indiani- ai primi di marzo) per incontrare importanti gruppi ortofrutticoli e per partecipare a una Fiera di settore. L’india è un grande mercato in espansione per servizi e consumi anche di generi primari. E se ancora vi sono milioni di persone al di sotto dei livelli di sopravvivenza, va detto che dal 1996 al 2005 il numero dei viaggiatori sulle compagnie aeree indiane è sestuplicato, la vendita di automobili raddoppiata, il telefonino ha incrementi dell’80% annui e 45 milioni di famiglie hanno la tv cablata. Per aver contatti diretti con questo mondo dalle tante sfaccettature, lunedì 27 novembre, l’Ufficio Estero di Macfrut, assieme ad alcune imprese espositrici della manifestazione cesenate (Infia, Sorma, Unitec, Cermac, Tr. Turoni, Fruit Control Equipment), è partito per il subcontinente indiano. Macfrut con questa missione promuove l’edizione 2007 ed organizza la presenza di una delegazione di importanti operatori qualificati del comparto ortofrutticolo. Durante le giornate di martedì 28 e mercoledì 29 novembre Macfrut e le imprese che lo hanno seguito in India hanno incontrato le 4 realtà più importanti del settore: Adani, Reliance, Field Fresh e Itc. Adani – Ha 46 punti di distribuzione dei prodotti e 5 magazzini per la lavorazione. Reliance - si propongono come potenziale agente di distribuzione di materiali italiani per il mercato indiano. Itc - vogliono fare una centrale per lavorare ed esportare mele, per cui sono interessati a tutta la tecnologia per la meccanizzazione. Il gruppo Field Fresh ha appena concluso un accordo con la grande Multinazionale Wall Mart per la fornitura di prodotti ortofrutticoli. Produce ortaggi, frutta tropicale e uva da tavola. Cerca una piattaforma in Europa I quattro gruppi si sono dimostrati molto interessati alle tecnologie di lavorazione, ai materiali di imballaggio, agli impianti di refrigerazione e sono in cerca di importanti partner per la commercializzazione di ortofrutta. Inoltre, i responsabili di queste aziende faranno parte della delegazione che verrà a Macfrut (Cesena, 26-28 aprile 2007): oltre a partecipare alla Fiera, visiteranno importanti aziende del territorio cesenate. La missione prosegue con la partecipazione alla Fiera di Ciandigarh (a circa 30 minuti di aereo da Nuova Delhi), che si tiene da venerdì 1 a lunedì 4 dicembre: Macfrut e le imprese già citate, hanno una propria area espositiva per poter contattare visitatori, operatori ed istituzioni. «Sono soddisfatto dei primi risultati. Dopo Mosca e Cina, anche in India registriamo esiti positivi -commenta Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera- il Progetto di internazionalizzazione da noi predisposto continuerà nei prossimi giorni quando parteciperemo alla Fiera di Agadir, in Marocco, assieme ad una ventina di nostri espositori». La missione in India è stata concordata e resa possibile con l’intervento della Camera di Commercio di Forlì-cesena. .  
   
   
MACFRUT CONFERMA LA RIPRESA DEI CONSUMI ORTOFRUTTICOLI  
 
I dati dell’Osservatorio indicano che le famiglie italiane nei primi 8 mesi del 2006 incrementano gli acquisti di frutta e verdura fresche – Appuntamento coi dati annuali dal 26 al 28 aprile a Cesena Pesche, arance, carciofi e cocomeri guidano la ripresa dei consumi nei primi 8 mesi del 2006 (+3,2% sull’analogo periodo del 2005). Una ripresa “annunciata” a Macfrut, quando i dati dei primi due mesi indicarono che si era interrotto il calo negli acquisti che perdurava da un paio di anni. I dati dell’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, redatto da Iha Gfk per Cesena Fiera, la spa che organizza la maggior rassegna specializzata in Europa, confermano che le famiglie italiane, da gennaio ad agosto 2006, hanno acquistato ortofrutta fresca per 5,5 milioni di tonnellate (+3,19% sui 5,4 milioni di tonnellate del 2005), spendendo 8,4 miliardi di Euro (+7,6% sui 7,8 miliardi di Euro del 2005). «La diffusione dei dati dell’Osservatorio –sottolinea Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera- è uno dei servizi che Macfrut fornisce al settore ortofrutticolo italiano consentendo agli operatori e ai distributori di conoscere quasi in tempo reale gli orientamenti dei consumi dei 21,5 milioni di nuclei familiari del Belpaese. Un servizio che si somma alla grande capacità di Macfrut di essere punto di riferimento sia nazionale che internazionale per tutto il settore. L’appuntamento –quest’anno è la 24a edizione- è ormai un’occasione per delineare le prospettive a livello mondiale del settore. E quest’anno l’internazionalizzazione è la priorità strategica di Macfrut. Sia attraverso la valorizzazione del livello dell’operatore professionale estero, sia con presenze a manifestazioni estere (Russia, India, ecc). Non a caso abbiamo aperto un “Ufficio Estero Macfrut” e, per avere maggiori contatti con operatori del Celeste Impero, abbiamo instaurato un rapporto di consulenza con una esperta di marketing cinese». Sono dati che in qualche maniera rassicurano il settore e fanno sperare in un buon recupero su base annua, se si considera che nel 2005 gli acquisti totali del fresco scesero sotto gli 8 milioni di tonnellate. E che fra il 2000 e il 2005 ogni nucleo familiare italiano ha acquistò 92 chilogrammi di ortofrutta fresca in meno. Se si scorporano i dati, ci si accorge che i volumi di frutta del 2006 crescono del +2,9% (2. 680. 760 tonnellate contro 2. 603. 044 nel 2005), in maniera pressoché analoga a quella della verdura fresca (+3,3%, ovvero 2,9 milioni di tons contro 2,2 del 2005), mentre la frutta ha un incremento in valore del +3,9% (dai 3,6 miliardi di Euro del 2005 si passa a 3,8 nel 2006) e la verdura realizza u secco +10,8% (a fronte dei 4,2 miliardi di Euro 2005 nel 2006 si spendono 4,6 miliardi di Euro. Esaminando le varie voci che compongono i consumi delle famiglie, ci si accorge che fra la frutta fresca al primo posto negli acquisti rimangono anche nel le mele (617. 379 tonnellate per 732, 6 milioni di Euro) davanti alle arance (542. 600 tons per 560 milioni di Euro) e alle banane (quasi 312. 000 tons per 449,9 milioni di Euro). Le pesche sono al quinto posto con 177. 483 tons pari a una spesa di 277 milioni di Euro. Interessante l’incremento di acquisti di pesche (+2% in quantità e +7% in valore), arance (+2% in quantità e +4% in valore). Però il maggior aumento è dei acrciofi, cghe fanno registrare rispetto ai primi 8 mesi del 2005 un +11% in volume e + 8% in valore, con i cocomeri che si accontentano del +4% in quantità e del +2 in valore. Per le verdure, la borsa della spesa delle famiglie italiane, da gennaio ad agosto 2006, mantiene al primo posto le patate (448. 742 tons per 348,3 milioni di Euro) seguite da pomodori (384. 600 tons per una spesa di 681,7 milioni di Euro) e da cocomeri o angurie (246. 760 tons per 112,4 milioni di Euro). Anche nei primi 8 mesi del 2006 prosegue l’avanzata della distribuzione moderna, tallonata dai discount, a scapito dei canali più tradizionali. Negli acquisti di verdura le famiglie italiane in valore si rivolgono per il 41,6% (+ 1,3 sul 2005) a iper e supermercati, per il 30,4% a mercati ed ambulanti (-1,4% sul 2005), per il 17% al fruttivendolo (-1%) e per il 5,6% ai discount (+0,6%). La frutta è acquistata al 19,4% dal fruttivendolo (-0,2% sul 2005), per il 41,8% (+1,9%) all’iper e supermercato e per il 28,3% al mercato o dall’ambulante (-2,6%) e per il 5,1% al discount (+0,3% sempre sui primi 8 mesi del 2005). .  
   
   
LA BUONA CUCINA NON PIACE AI GIOVANI? È IN EDICOLA RISTORARTE N. 7 ATMOSFERA, DESIGN, CULTURA GASTRONOMICA A MILANO E IN LOMBARDIA  
 
È in edicola il settimo numero di Ristorarte, il bimestrale edito da Vitamine e diretto da Saverio Paffumi, dedicato all’arte di mangiare e bere bene a Milano e in Lombardia. A che età si diventa buongustai? Cosa mangiano i giovani? La buona cucina non piace alle nuove generazioni? A queste domande – con la complicità di Aimo Moroni - risponde l’inchiesta di copertina di Ristorarte, che ha interrogato i ragazzi delle università milanesi. Intanto, in un’intervista esclusiva, il sociologo Francesco Alberoni spiega perché, secondo lui, il buon cibo “è una difesa contro la moderna barbarie”. Ecco allora dove trovare il cibo cucinato a dovere: Ristorarte racconta le delizie gourmet del Liberty di via Montegrappa, le raffinate atmosfere orientali di Vietnamonamour, la pesia in tavola alle Due Colombe di Rovato e e peculiarità di tanti altri ristoranti. Fino agli straordinari panini di De Santis in corso Magenta. Dulcis in fundo, pensando al Natale, una preziosa guida alle pasticcerie che preparano i panettoni più buoni di Milano. .  
   
   
ANDREA VECCHIATO… CHEF PATRON DELL’ANTICA TRATTORIA E OSTERIA “LA TAVERNETTA” DI ERACLEA: IL PROFILO DI UN ARTISTA IMPRENDITORE  
 
Tutto comincia a Marcon, piccolo centro di appena 5mila anime in provincia di Venezia, situato sulla riva destra del fiume Zero, dove Andrea, in verità originario di Mestre, classe 1969, da tredicenne ribelle s’impone non solo con i genitori, ma con l’intero parentado e persino col prete del piccolo paese per riuscire a realizzare il suo sogno: quello di andare a studiare in una scuola alberghiera lontano da casa. L’ostinazione e la sua fermezza lo portano a fargli frequentare il Centro per i Servizi Formativi Enaip Alberghiero di Domegge, in provincia di Belluno, dove riesce a ottenere con risultati più che eccellenti la qualifica professionale di Cuoco. Da allora Andrea vanta una grande pratica nell’ambito della ricerca della raffinatezza culinaria: dopo le prime esperienze stagionali a Cortina, Lignano, in Sardegna e in tantissime altre località turistiche, approda al ristorante dell’omonimo Hotel Cipriani nella magica atmosfera del Torcello, viaggiando anche a bordo dell’Orient Express Train e imbarcandosi sulle classiche Cruises da sogno. Ma è a Bellagio, nel prestigioso ed esclusivo ristorante del Grand Hotel Villa Serbelloni, che Andrea matura un vastissimo background di “haute cuisine” in qualità di Chef. La prima vera esperienza di coordinamento di un team che in cinque anni lo fa crescere professionalmente con un balzo quantico e riesce a mettere in luce il suo talento, le sue capacità, le sue doti. Dopo questa esperienza sceglie di ritornare nella zona di origine per iniziare una nuova avventura professionale, segnata da una forte determinazione e da un altro grande desiderio: utilizzare questa sua esperienza, ma anche la creatività e la capacità innovativa, per diventare imprenditore di se stesso. A 25 anni apre il suo primo ristorante, La Fiorentina a San Donà di Piave, locale che gestirà con la sorella Valeria per dieci anni e che gli farà guadagnare nel 2001 il prestigioso riconoscimento, da parte di “Assoristora”, di Ristorante dell’Anno, “… per essere sempre stato presente e promotore in tutte le iniziative dell’associazione, mettendosi inoltre a disposizione come insegnante e dimostratore in corsi e iniziative che, grazie alla sua professionalità e preparazione, hanno accresciuto l´immagine e la presenza nel territorio dell’associazione", durante una serata alla quale partecipano il sindaco di Musile in rappresentanza della "Città del Piave", l´assessore provinciale e alcuni rappresentanti dell´Apt Jesolo-eraclea. Nel 2000 Andrea conosce Cristina, con la quale condivide la vita, il lavoro e i progetti per il futuro. Anche le amicizie iniziano inevitabilmente a cambiare, così come lo stile di vita - che diventa sempre più intenso - fino ad arrivare al grande passo, quello di voler acquistare l’attuale Tavernetta, locale storico immerso nella bella campagna veneta che vanta una tradizione di ristorazione sin dal 1500, rimasto chiuso negli ultimi dodici anni. Segue una completa ristrutturazione dell’immobile, anche se il risultato finale è già impresso in modo preciso e lucido nella vivace immaginazione di Andrea ancor prima che inizino i lavori, ai quali presiede appena ha un minuto di tempo rubato al sonno, o al lavoro che comunque continua a svolgere al “vecchio” ristorante La Fiorentina. Quella che Andrea propone oggi alla Tavernetta è una cucina regionale tipica, che sicuramente raccoglie le esperienze maturate nei posti dove è iniziata la sua affascinante avventura, uno fra tutti Villa Serbelloni. Ma una cosa è certa: Andrea Vecchiato non ama la cucina dalla creatività estrema o troppo azzardata, sempre più in voga ai giorni nostri. Il suo motto è semplicemente: “Poche cose, ma buone!”. Piuttosto, Andrea Vecchiato guarda alla qualità assoluta degli ingredienti, con una spasmodica ricerca indirizzata ai prodotti d’eccellenza - a partire dal pesce che quotidianamente sceglie in prima persona dai pescatori di Caorle o di Chioggia - insomma materie prime assolutamente genuine, per arrivare a una cucina tradizionale, ma non per questo non al passo coi tempi, e soprattutto sempre legata e tesa a valorizzare i prodotti tipici della sua terra. Non a caso, il suo idolo è proprio Alfonso Iaccarino, che come lui crede in questi valori! Tale filosofia ha permesso in breve tempo ad Andrea di attirare numerosi estimatori e di farsi apprezzare da subito come uno dei migliori ristoratori nella zona del Piave e nei dintorni. Si definisce estroso, fantasioso, sensibile, ma anche imprevedibile. In realtà la sua carta vincente è proprio una creatività in continuo fermento ma al tempo stesso discreta, in grado di rispettare la stagionalità dei prodotti e di preservare i buoni valori delle antiche tradizioni e i gusti di un tempo, che secondo lui la gente rischia sempre più di dimenticare. Andrea ama molto viaggiare e spesso alcune ispirazioni gli giungono proprio di notte, mentre guida. Per esempio a proposito di pesce crudo, ricco peraltro di preziosi acidi grassi polinsaturi, il cui gusto e consumo si va sempre più diffondendo anche nel nostro Paese, ha creato un piatto – Colori e Sapori del Mare – che è un vero e proprio tripudio per i golosi di questa specialità: scampi, tonno, pesce spada… tutti pesci rigorosamente crudi, abbinati a pomodorini, capperi, finocchio, melograno… Mentre cucina, non ascolta musica, ma qualche volta si concede di seguire le partite della “sua” Juve in cucina, la domenica. Passioni personali: il pèrlage dello Champagne invecchiato, al limite dell’ossidazione, con un’acidità altissima, che però non ama proporre ai suoi clienti, che possono in ogni caso spaziare tra una carta dei vini ben fornita di etichette, costruita dopo lunghi anni d’esperienza (naturalmente il Prosecco locale e il Franciacorta non mancano mai!). I suoi dopocena? In semplice relax: due chiacchiere con gli amici, magari un dolcetto accompagnato da un flûte di Champagne, a coronamento di una lunga giornata di duro lavoro. In passato Andrea Vecchiato è stato uno dei fondatori attivi della F. I. S. A. R. , Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, impegno che ormai non riesce più fisicamente a seguire in prima persona, e che quindi oggi si riduce alla completa ospitalità e accoglienza nel suo locale dei delegati del Piave in occasione delle riunioni della federazione. Oggi Andrea è consigliere e tesoriere di Assoristora, il consorzio che sviluppa un’intesa tra i ristoratori della zona per offrire ampie garanzie di ricettività in caso di particolari manifestazioni. Nata allo scopo di valorizzare la cucina veneta e la sua divulgazione, nonché per rappresentare i problemi del settore verso le amministrazioni locali, l’associazione organizza numerose serate enogastronomiche e/o di promozione settoriale durante tutto l’arco dell’anno. Anche sul versante Catering, Vecchiato ne ha fatta di strada! Una crescita spaventosa e inarrestabile, se si pensa che, dalla prima timida Panda, La Tavernetta è passata oggi a quattro furgoni interamente destinati a questo servizio. Negli ultimi dieci anni La Tavernetta ha curato numerosissimi servizi di catering aziendali e privati, facendosi apprezzare ovunque per l’indiscussa qualità delle sue proposte. Vecchiato è in grado di firmare soluzioni su misura per ogni tipo di evento o manifestazione, qualunque sia l’occasione, il luogo e l’ambientazione prescelta. La raffinatezza della cucina, la cura negli allestimenti, la professionalità del servizio: tutto è programmato con attenzione per rispondere con flessibilità e creatività, razionalità ed eleganza, alle esigenze logistiche della clientela, per arricchire di un valore esclusivo ogni incontro conviviale. Uno staff di collaboratori professionali specializzati nell’arte del banqueting su tutto il territorio nazionale per un servizio di catering di alta qualità, elegante e raffinato: dunque stile elegante, professionalità, organizzazione, cortesia, ma soprattutto ottima cucina, dove il pesce regna sovrano, e la qualità dei cibi è ineccepibile, a partire dalla ricercatezza e cura per ogni singolo ingrediente. Ma anche piatti classici, fino alle più apprezzate ricette delle tradizioni regionali. Oltre ai catering privati e aziendali, La Tavernetta collabora da diversi anni con il Salone dei Beni e delle Attività culturali che ogni anno si tiene a Venezia nei primi giorni di dicembre e ad Amsterdam, in Olanda, con la Fiera del Lusso. Per concludere, chi dovrebbe assolutamente provare la cucina di Andrea Vecchiato? La risposta ci arriva senza esitazione proprio dal nostro Chef: “Chi crede nella qualità, chi peraltro guarda a un buon rapporto qualità/prezzo e, infine, semplicemente chi è in grado di apprezzare una location immersa nella quiete della campagna”. Info: www. La-tavernetta. It .  
   
   
NUOVO CHEF PER IL RISTORANTE “AL V PIANO” DEL GRAND VISCONTI PALACE DI MILANO. FAUTORE DI UNA CUCINA CHE FONDE LA QUALITÀ DELLE MATERIE PRIME ITALIANE: SAPORI ITALIANI RILETTI IN CHIAVE INTERNAZIONALE NELLA CUCINA DI FUSIONE E MEMORIA DI SEBASTIANO GRANZIOL  
 
Il nuovo chef Sebastiano Granziol introduce uno stimolante indirizzo glocal nella cucina de “al V piano”, il ristorante realizzato al quinto e ultimo piano del prestigioso Grand Visconti Palace di Milano. Fautore di una cucina che fonde la qualità delle materie prime italiane e l’amore per le lavorazioni artigianali con gli apporti dell’alta cucina francese e internazionale, lo chef Granziol propone preparazioni originali e creative in grado di esaltare i sensi dei gourmet più esigenti. Aria di novità alla guida de “al V piano”, il raffinato ristorante collocato in posizione panoramica al quinto e ultimo piano del Grand Visconti Palace di Milano. La regia di cucina del prestigioso ristorante, da poco più di un anno aperto anche alla clientela esterna all’hotel grazie all’ingresso indipendente di Via Mantova 12, è infatti di recente passata nelle mani dello chef Sebastiano Granziol, che ne ha ridefinito la linea di cucina e la filosofia di fondo all’insegna dell’incontro tra fusion e tradizione italiana. Quarant’anni, originario del trevisano, Sebastiano Granziol si è formato professionalmente lavorando in prevalenza nella ristorazione alberghiera di alto livello, sia in Italia (in Ciga Hotels prima, Jolly Hotels e Boscolo Hotels poi) che all’estero, dove ha affinato il suo talento presso il Jolly Hotel Carlton di Amsterdam, collaborando inoltre con il Ristorante Globe-buonanotte di Montreal e il Balthazar Restaurant di New York. Nella sua nuova esperienza milanese, lo chef Granziol intende proporre la sua personale filosofia di cucina, fondata essenzialmente sull’incontro tra fusione e memoria. Memoria come rilettura appassionata ma anche innovativa dei sapori di un tempo. In particolare, nelle preparazioni di Sebastiano Granziol emerge la fedeltà alle materie prime e alle lavorazioni tipiche della tradizione veneta, ma con aperture a tutto campo sul ricco panorama culinario nazionale. Prodotti legati al territorio e di stagione costituiscono la base per ricette originali e fantasiose o per rivisitazioni stuzzicanti Ma anche fusione, intesa come ecletticità, libertà di creare cogliendo gli influssi e gli apporti più interessanti di tradizioni gastronomiche diverse: dalla predilezione per l’haute cuisine francese, e parigina in particolare, all’amore per la presentazione del piatto con montatura centrale appreso stando a contatto con la ristorazione della Grande Mela. Una filosofia che dà vita a proposte culinarie estremamente attuali, nelle quali emerge in modo evidente l’attenzione che il loro autore pone alla sensorialità globale del piatto. Gusto in primo luogo, ma anche olfatto e vista sono infatti coinvolti nella personale ricerca culinaria di Granziol, che sceglie sapientemente erbe e spezie in funzione degli equilibri cromatici, emulsioni di oli essenziali per esaltare i profumi, e arriva a completare in sala la preparazione di alcune portate, assecondando il desiderio di spettacolarizzazione della cucina che emerge dalla platea degli appassionati di gastronomia a livello internazionale. .  
   
   
BERGER INCONTRA IL COMMISSARIO UE MARIANN FISCHER BOEL: NUOVE REGOLE PER IL MERCATO VINICOLO  
 
Bolzano - La progettata riforma del regolamento del mercato vinicolo è stata al centro del colloquio che l´assessore provinciale all´Agricoltura Hans Berger ha avuto il 30 novembre a Bruxelles con il commissario Ue, signora Mariann Fischer Boel. Tra i punti su cui si prevedono accese discussioni figura il possibile divieto dello zucchero nel vino, per aumentarne la gradazione alcolica. La proposta di riforma dell´Ue nel settore vinicolo non sarà pronta prima di maggio o giugno, ha spiegato il commissario Fischer Boel all´assessore Berger oggi a Bruxelles, e con tutta probabilità comporterà tra l´altro la cancellazione dei contributi finora concessi per la distillazione delle uve e per contro l´introduzione di sovvenzioni per nuovi impianti o per conversione di impianti nonché premi per l´estirpazione di vigneti. "Resta ancora da chiarire in quale forma questi contributi verrebbero concessi - sottolinea l´assessore Berger - mentre pare certo il potenziamento degli incentivi a favore delle iniziative di promozione e commercializzazione del vino. " Particolarmente criticati si preannunciano due punti della riforma Ue: da un lato la liberalizzazione dell´attività viticola, con l´abolizione degli specifici diritti, "che il commissario Ue intende prevedere per il 2014, analogamente alla cancellazione delle quote latte", spiega Berger. Il secondo puinto contestato riguarda una disciplina più restrittiva per l´arricchimento di alcol nel vino: "La proposta europea prevede il divieto dell´utilizzo dello zucchero a favore di un arricchimento alcolico esclusivamente attraverso l´aggiunta di mosto", riferisce l´assessore Berger. Forte è però la resistenza dei Paesi del nord, specie della Germania, contro questa ipotesi di regolamento, "per cui alla fine si dovrà giocoforza trovare un compromesso", conclude Berger. .  
   
   
VINIPLUS2007 PRESENTATA ALLA STAMPA ED AI PRODUTTORI LA NUOVA GUIDA VINIPLUS A.I.S. LOMBARDIA  
 
La guida ragionata alle produzioni vitivinicole di qualità ideata dall’A. I. S. Lombardia è giunta alla sua seconda edizione. Il Presidente regionale A. I. S. Luca Bandirali ha presentato la Guida Viniplus 2007 nella prestigiosa Sala Pirelli - in Regione Lombardia - alla presenza di Viviana Beccalossi, Assessore Regionale all’Agricoltura e del Presidente di As. Co. Vi. Lo. Vittorio Ruffinazzi. Anche quest´anno infatti il progetto Viniplus gode del sostegno e del contributo della Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, e di As. Co. Vi. Lo. , l´associazione dei Consorzi di Tutela Vini di Lombardia. Presentando l’edizione 2007 della Guida, Luca Bandirali ha altresì illustrato le importanti novità nel progetto che prese le mosse ormai cinque anni fa con il Primo Concorso Viniplus. La Guida, oltre 300 pagine, ben 140 le cantine recensite, in elegante formato, pubblica per la prima volta una vera e propria classificazione dei vini in concorso contrassegnati da una a quattro rose camune (simbolo della Regione Lombardia) in relazione al punteggio determinato da un panel di 49 degustatori ufficiali A. I. S. Anche quest´anno le degustazioni si sono svolte rigorosamente alla cieca ed hanno decretato la classificazione dei vini in Guida. Sono 41 i Vini dell´Eccellenza che hanno superato la soglia degli 88/100mi secondo il metodo A. I. S. Potendosi così fregiare delle 4 rose camune. Pochi quelli che invece non hanno raggiunto il traguardo dei 70/100mi, soglia minima stabilita per poter entrare in Guida. Ma il concorso Viniplus non si ferma qui. La Guida è lo strumento, la semplice anteprima di quello che invece è un ambizioso progetto di più largo respiro. Tutti i soci A. I. S. Della Lombardia (circa 5. 000) riceveranno nei prossimi giorni la Guida e con essa la scheda di votazione attraverso la quale saranno chiamati a valutare i vini menzionati, indipendentemente dalla classificazione. In questo senso la Guida Viniplus assolve allo specifico compito di “guidare” il consumatore nella ricerca e nella scelta delle produzioni enologiche di qualità I Soci A. I. S. Avranno tempo sino al 31 gennaio 2007 per inviare le loro schede di votazione. Sarà infatti la loro espressione di voto nell´individuare i migliori vini per ogni tipologia a contrassegnare la seconda fase del progetto. Una volta esaminate le schede di voto, una commissione di esperti valuterà il rapporto qualità-prezzo e l´etica produttiva aziendale desunti dal questionario compilato da ogni azienda segnalata in Guida. Sarà quindi l´insieme di questi fattori: punteggio ottenuto in Guida voto di preferenza dei soci A. I. S. Rapporto qualità-prezzo etica produttiva aziendale a determinare l´esito finale del concorso e di conseguenza l´attribuzione dei Tastevin d´Oro, d´Argento e di Bronzo, delle Menzioni Speciali e soprattutto del premio "Sano" che sarà assegnato alla cantina che, a giudizio della commissione, meglio di altre riassume la filosofia della qualità complessiva sposandola con l´etica produttiva aziendale. La premiazione dei vini e delle cantine vincitrici si terrà il prossimo mese di marzo. Ultima tappa del progetto la degustazione del meglio della produzione vitivinicola lombarda alla prossima edizione del Vinitaly nello spazio A. I. S. Del padiglione Lombardia. . .  
   
   
ANNUNCIATE LE DATE DELLA 31° EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DI ALBA: VINUM 2007 - THE WINE SHOW!  
 
Vinum, la grande rassegna di Alba che giunge alla 31° edizione, avrà una giornata di anteprima mercoledì 25 aprile, e si svolgerà successivamente dal 28 aprile al 1 maggio. Vinum nasce dalla collaborazione fra l’Associazione Go Wine, la Città di Alba, la Regione Piemonte, l’Ente Turismo di Alba, Bra, Langhe e Roero. Giunge intanto una notizia importante che premia il lavoro di questi anni e la crescita che la manifestazione ha avuto: Vinum ha ottenuto il riconoscimento di manifestazione “nazionale” nel programma degli eventi della Regione Piemonte. Un riconoscimento che dà ulteriore forza agli organizzatori e attesta il carattere di una manifestazione che ha progressivamente modificato i suoi contenuti. Non soltanto una grande vetrina di promozione per i vini e gli uomini del vino di Langhe e Roero, ma una sorta di grande show che ha il vino come protagonista e che vede sul palcoscenico anche gli altri principali vini del territorio piemontese, i vini autoctoni italiani (…a dialogare con gli autoctoni di Langa) e alcune importanti espressioni della viticoltura mondiale. Un evento dedicato ai turisti del vino ed agli enoappassionati d’Italia e del mondo, un’occasione straordinaria per cogliere le emozioni che dà l’incontro con gli uomini del vino in un centro storico di grande fascino. Vinum arriva quattro settimane dopo il Vinitaly e rappresenta uno dei più importanti appuntamenti in Italia per gli enoturisti, un pubblico che negli anni si è rivelato attento e che contribuisce con le sue scelte ad affermare uno stile sempre consapevole di degustare il vino. Sono coloro per cui… il vino vale il viaggio, come recita uno dei motivi ispiratori dell’associazione Go Wine che, dal 2002, organizza l’evento e lo ha sempre pensato come un grande spettacolo in cui piacere e conoscenza si fondono. Il tutto con lo sguardo alle colline di Langa e Roero che accompagnano i visitatori e propongono visite in cantine, nei Castelli che qualificano il territorio, con un’offerta di ben cinque enoteche regionali e molte botteghe del vino e con un paesaggio profondamente segnato dal fascino dei vigneti. Si apre con questo numero una news letter che accompagnerà il cammino verso le date dell’evento, fornendo agli enonauti notizie sul programma ma anche su ciò che “muove” nel territorio di Langa e Roero, a cominciare dall’attesa per i vini che dal gennaio 2007 usciranno in distribuzione e per i quali le attese non mancano mai. .  
   
   
SEMINARIO “ESPERIENZE E PROSPETTIVE SULLE STRADE DEL VINO”  
 
Il Distretto dei Vini Langhe, Roero e Monferrato promuove un seminario per svolgere alcune riflessioni sul tema delle Strade del vino e per fare il punto sulle iniziative in corso. Una giornata rivolta innanzitutto ad esaminare le esperienze intanto maturate, con i risultati ottenuti e le criticità emerse, nell’intento di fornire informazioni e spunti al settore. Il Piemonte sta registrando una significativa crescita nel settore del turismo enogastronomico, grazie all’impegno di molte istituzioni e di tanti operatori a vari livelli; è opportuno pertanto riflettere sul ruolo che le strade del vino possono svolgere in tale contesto e quali sono le iniziative strategiche da promuovere. Un seminario in cui i relatori apporteranno il contributo che nasce dalla loro specifica esperienza, in un dibattito aperto con il pubblico. Lunedi’ 11 Dicembre 2006 Palazzo Gastaldi, Asti Piazza Roma, 10. Programma ore 9,00 Apertura dei lavori Interventi: Mino Taricco – Ass. Agricoltura Regione Piemonte; Magda Antonioli Corigliano – Direttore Master Turismo Università Bocconi “La Domanda di enoturismo…. Cosa cerca chi si muove lungo tali percorsi. Alla luce di alcunericerche”; Cristina Mottironi – Docente Met Università Bocconi e ricercatrice Temple University di Philadelphia “I percorsi enogastronomici: i fattori critici di successo alla luce dell’attuale esperienza. ”. Esperienze Dalle Strade Del Vino In Italia: Giovanna Sveva Ricci Curbastro – Presidente Strada del Vino Franciacorta; Paolo Menapace – Presidente Strada del Vino Soave. Esperienze Dalle Strade Del Vino In Piemonte Ad Oggi Costituite: Elio Archimede - Coordinatore Strade del Vino del Piemonte. Intervento dei Presidenti delle Strade del Vino: Renata Salvano –Strada del Barolo e grandi Vini di Langa; Mauro Colombo – Strada del Vino dei Colli Tortonesi; Gianfranco Berta – Strada del Vino Astesana; Mario Sacco –Gal Strada del Vino Basso Monferrato Artigiano; Lino Carlo Rava –Strada del Vino Alto Monferrato. Modera: Flavio Accornero - Presidente Distretto dei Vini Langhe, Monferrato e Roero. .  
   
   
BENEVENTO: DOMIZIO PIGNA RICONFERMATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA VINI SAMNIUM  
 
Con un voto all´unanimità, il consiglio di amministrazione ha riconfermato Domizio Pigna alla Presidenza del Consorzio di Tutela Vini Samnium. Pigna, avrà al suo fianco i vicepresidenti Libero Rillo e Nicola Venditti, con un esecutivo composto, oltre che dai tre menzionati, anche da: Antonio D´amico, Alfredo Di Leone, Alfredo Falluto e Giovanni Rapuano. Del consiglio di amministrazione, inoltre, fanno parte, per gli imbottigliatori: Antonio Ciabrelli, Massimo Di Carlo e Leonardo Mustilli; per i vinificatori: Pompeo Capobianco, Maria Luisa Cataudo, Salvatore Falato, Cosimo Giuseppe Meola, Lorenzo Nifo Sarrapochiello e Gabriele Sebastianelli; per i viticoltori: Pasquale Borzillo, Enrico De Lucia, Luigi Di Santo, Gino Gambuti, Roberto Parente, Marco Razzano, Palmira Riccardi e Giuseppe Rillo. Roberto Costanzo, invece, è il Presidente del Collegio dei Probiviri che annovera anche Giuseppe Marotta e Michele Manzo; mentre, Raffaele Romano è il Presidente del Collegio Sindacale che comprende Nunzio Aquino e Annibale Mancinelli, con supplenti: Domenico Salerno e Giovanni Romano. "Sono stato riconfermato alla guida di un sodalizio molto rappresentativo del territorio sannita - ha affermato Domizio Pigna -, per la partecipazione in toto degli imprenditori di punta del comparto vitivinicolo. Per questo, oggi più che mai, e in presenza degli strumenti operativi, si sente sempre più l´esigenza di far crescere il Consorzio di Tutela Vini e favorire, con il contributo di tutti, lo sviluppo di azioni collettive". "E´ giunto il momento - ha aggiunto il Presidente - di mettere in relazione le aziende attraverso un proficuo scambio di informazioni e di confronto continuo, utile a favorire il collegamento con le istituzioni pubbliche come la Camera di Commercio, l´Università, il mondo della Ricerca, la Provincia di Benevento, la regione Campania e le associazioni di categoria. Si tratta di una sfida difficile ma non impossibile che, come detto, possiamo vincere solo se saremo in grado di mettere insieme le forze". A tutt´oggi il Consorzio Tutela Vini Samnium conta 325 viticoltori e 52 fra vinificatori ed imbottigliatori. .  
   
   
BANCO D’ASSAGGIO DEI VINI D’ITALIA: CONCLUSI LAVORI DELLE COMMISSIONI  
 
552 vini assaggiati; 3864 schede di valutazione, per 54 mila 250 giudizi espressi sui vari aspetti previsti dalla scheda; 4300 bicchieri adoperati: è questo, in cifre, il bilancio del lavoro delle sei commissioni della 26esima edizione del “Banco d’Assaggio dei Vini d’Italia”, che l’ 1 dicembre a Torgiano hanno concluso l’esame e la valutazione dei vini fatti pervenire al concorso da 213 aziende, in rappresentanza di 19 regioni (tutte, esclusa la Liguria), dopo quattro intese sessioni cominciate il 29 novembre. Ciascuna commissione era formata da sette componenti, quattro enologi e tre giornalisti, provenienti da vari paesi del mondo. I risultati dei 5 vini vincitori per ognuna delle 14 categorie previste dal concorso saranno proclamati domani sabato 2 dicembre, presso l’hotel “Le Tre Vaselle” di Torgiano. “Insieme, naturalmente, ai vini, siete stati voi commissari i protagonisti di questa edizione del Banco d’Assaggio”, ha detto, a conclusione dell’ultima sessione, il presidente delle commissioni Giuseppe Martelli vicepresidente dell’Associazione Enologi ed Enotecnici Italiani e del Comitato Nazionale Vini del Ministero dell’Agricoltura. “Se questa iniziativa ha raggiunto un livello così alto – ha proseguito Martelli – il merito è vostro e dei sommeliers, che vi hanno assistito con professionalità e amore in questi belli, ma anche faticosi giorni di degustazione”. I sommeliers dell’Ais (Associazione Italiana Sommeliers), responsabili del servizio alle commissioni, erano coordinati da Margherita Perini, con Leandro Stoppani, Emilio Riccanelli e Biagio Scarfone. Martelli ha altresì elogiato il grande lavoro organizzativo svolto dal segretario del Banco, Paolo Pettinari. Fra le curiosità, la 26esima edizione del Banco D’assaggio dei Vini d’Italia di Torgiano è quella che ha fatto registrare meno errori materiali nelle schede di valutazione, meticolosamente controllate dal notaio Filippo Brufani; mentre è aumentato, rispetto agli anni scorsi, il numero delle “seconde bottiglie” richieste dai commissari (la seconda viene servita quando nella prima vengono rilevati difetti di conservazione del vino): 33 sono state le “seconde bottiglie” stappate, per una percentuale del 5,6 per cento sul totale (rispetto al 3,8 delle passate edizioni). .  
   
   
VINIPLUS2007 PRESENTATA ALLA STAMPA ED AI PRODUTTORI LA NUOVA GUIDA VINIPLUS A.I.S. LOMBARDIA  
 
La guida ragionata alle produzioni vitivinicole di qualità ideata dall’A. I. S. Lombardia è giunta alla sua seconda edizione. Il Presidente regionale A. I. S. Luca Bandirali ha presentato la Guida Viniplus 2007 nella prestigiosa Sala Pirelli - in Regione Lombardia - alla presenza di Viviana Beccalossi, Assessore Regionale all’Agricoltura e del Presidente di As. Co. Vi. Lo. Vittorio Ruffinazzi. Anche quest´anno infatti il progetto Viniplus gode del sostegno e del contributo della Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, e di As. Co. Vi. Lo. , l´associazione dei Consorzi di Tutela Vini di Lombardia. Presentando l’edizione 2007 della Guida, Luca Bandirali ha altresì illustrato le importanti novità nel progetto che prese le mosse ormai cinque anni fa con il Primo Concorso Viniplus. La Guida, oltre 300 pagine, ben 140 le cantine recensite, in elegante formato, pubblica per la prima volta una vera e propria classificazione dei vini in concorso contrassegnati da una a quattro rose camune (simbolo della Regione Lombardia) in relazione al punteggio determinato da un panel di 49 degustatori ufficiali A. I. S. Anche quest´anno le degustazioni si sono svolte rigorosamente alla cieca ed hanno decretato la classificazione dei vini in Guida. Sono 41 i Vini dell´Eccellenza che hanno superato la soglia degli 88/100mi secondo il metodo A. I. S. Potendosi così fregiare delle 4 rose camune. Pochi quelli che invece non hanno raggiunto il traguardo dei 70/100mi, soglia minima stabilita per poter entrare in Guida. Ma il concorso Viniplus non si ferma qui. La Guida è lo strumento, la semplice anteprima di quello che invece è un ambizioso progetto di più largo respiro. Tutti i soci A. I. S. Della Lombardia (circa 5. 000) riceveranno nei prossimi giorni la Guida e con essa la scheda di votazione attraverso la quale saranno chiamati a valutare i vini menzionati, indipendentemente dalla classificazione. In questo senso la Guida Viniplus assolve allo specifico compito di “guidare” il consumatore nella ricerca e nella scelta delle produzioni enologiche di qualità I Soci A. I. S. Avranno tempo sino al 31 gennaio 2007 per inviare le loro schede di votazione. Sarà infatti la loro espressione di voto nell´individuare i migliori vini per ogni tipologia a contrassegnare la seconda fase del progetto. Una volta esaminate le schede di voto, una commissione di esperti valuterà il rapporto qualità-prezzo e l´etica produttiva aziendale desunti dal questionario compilato da ogni azienda segnalata in Guida. Sarà quindi l´insieme di questi fattori: punteggio ottenuto in Guida voto di preferenza dei soci A. I. S. Rapporto qualità-prezzo etica produttiva aziendale a determinare l´esito finale del concorso e di conseguenza l´attribuzione dei Tastevin d´Oro, d´Argento e di Bronzo, delle Menzioni Speciali e soprattutto del premio "Sano" che sarà assegnato alla cantina che, a giudizio della commissione, meglio di altre riassume la filosofia della qualità complessiva sposandola con l´etica produttiva aziendale. La premiazione dei vini e delle cantine vincitrici si terrà il prossimo mese di marzo. Ultima tappa del progetto la degustazione del meglio della produzione vitivinicola lombarda alla prossima edizione del Vinitaly nello spazio A. I. S. Del padiglione Lombardia. .  
   
   
CAMPARI CELEBRA IL SUO RED PASSION NEL SEDUCENTE “HOTEL CAMPARI” DOVE È PROTAGONISTA SALMA HAYECH  
 
Campari celebra la Red Passion attraverso l’audace e provocante “Hotel Campari”, un’intrigante commistione tra arte e pubblicità. Hotel Campari è un luogo magico, sensuale che invita a scoprire il mistero e a vivere la passione di Campari, con una magnifica Salma Hayek come protagonista. Si concretizza su stampa, televisione, internet e dà vita al Calendario Campari 2007, in edizione limitata e distribuito a livello internazionale. “L’ingrediente segreto di Campari è la passione. Mi sono sorpresa a viverla così intensamente con Mario Testino, Matthew Rolston e tutto il team creativo di Campari durante la realizzazione di Hotel Campari”, dichiara Salma Hayek. Campari ha scelto una protagonista d’eccezione, l’attrice di fama internazionale, oltre che produttrice e regista, Salma Hayek, simbolo di sensualità, ma al contempo, musa ispiratrice dal carattere forte e autentico. Salma rappresenta l’immagine di Campari, sofisticata, elegante e contemporanea, e aggiunge un tocco di sensualità e provocazione al mondo di Hotel Campari. La bellezza mediterranea di Salma e la passione che l’attrice esprime nel lavoro come nella vita, immortalate dal fotografo Mario Testino e dal regista Matthew Rolston, si rispecchiano perfettamente nel brand Campari. “Campari torna a comunicare la passione in un modo assolutamente coerente a livello internazionale. Si tratta di una campagna multimediale che porta alla luce il valore di marca attraverso scene molto intriganti. Lavorare con artisti quali Salma Hayek, Mario Testino e Matthew Rolston per creare Hotel Campari è stata davvero un’esperienza eccezionale” ha commentato Bob Kunze-concewitz, Group Marketing Director del Gruppo Campari. Calendario Campari 2007 Hotel Campari si declina, innanzitutto, nel Calendario Campari 2007, giunto alla sua ottava edizione: situazioni intriganti e seducenti ritratte dall’obbiettivo di Mario Testino, fotografo di fama internazionale scelto da Campari insieme a Salma Hayek per la sua capacità di fare vivere oltre la lente vere e profonde emozioni con uno stile cosmopolita, raffinato, senza tempo. Il Calendario Campari 2007 sarà prodotto a tiratura limitata in 9. 999 copie e sarà distribuito a livello internazionale. "Lavorare per un marchio iconico come Campari mi ha subito affascinato: passione, seduzione, sensualità, sono elementi esplosivi. La sfida è stata catturarli in una fotografia", afferma Testino, “tuttavia Salma ha reso il mio lavoro molto più facile e piacevole. E’ una vera professionista, attenta ad ogni dettaglio, provocante e propositiva", aggiunge. Campagna pubblicitaria internazionale – Stampa e Tv Lo sguardo di Testino, oltre a immortalare una vera icona rappresentativa della femminilità e del potere seduttivo in Hotel Campari - luogo magico dove tutto può accadere - dà vita ai 12 intensi scatti della nuova campagna stampa internazionale. L’immagine ricca di sensualità di Salma Hayek per Campari non si ferma soltanto all’obbiettivo fotografico, ma si manifesta anche attraverso la direzione artistica di Matthew Rolston. Il regista ha ripreso il fil rouge che unisce Campari alla protagonista, realizzando due filmati Tv dal finale a sorpresa che affascineranno il pubblico internazionale. L’attrice messicana ha saputo esprimere al meglio il suo fascino ammaliante giocando con Campari nel ruolo di predatrice, attraverso un’intesa di sguardi. “Il concept creativo di Hotel Campari nasce dall’idea dei boutique hotel, luoghi emozionanti e sexy, che ben si sposano con il brand Campari. Sorseggiare Campari rappresenta per me un momento di piacere sia personale, sia da condividere con gli amici. In Campari stesso sono insite la tentazione e la seduzione che ho cercato di esprimere in un’atmosfera ironica e stuzzicante”, dichiara Matthew Rolston. Hotel Campari - porte socchiuse, atmosfere da sussurro, giochi di sguardi, luogo etereo in cui sogno e realtà si incontrano - e Salma Hayek - occhi neri e labbra carminee, incedere altezzoso - ribadiscono la Red Passion di Campari. Un luogo dell’immaginario, Hotel Campari, vive anche attraverso il web www. Hotelcampari. Com. .  
   
   
SI È CHIUSA LA RASSEGNA “ANTEPRIMA TAURASI” L’ANNATA 2003 DEL TAURASI DOCG CONQUISTA LE TRE STELLE  
 
Un giudizio praticamente compatto sulla nuova annata del Taurasi Docg. Tre stelle – su un massimo di cinque – è stata la valutazione della commissione composta da circa quaranta giornalisti del vino provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, che dopo aver degustato 43 campioni dell´annata 2003, commercializzabile dal 10 dicembre 2006, hanno espresso la propria opinione, che è risultata unanime. Se alcuni vini in degustazione si sono collocati ad un livello di eccellenza, la qualità media dei Taurasi 2003, anche alla luce delle valutazioni ottenute dalle annate vicine, ha suggerito a quasi tutti i giornalisti presenti di optare per le tre stelle, vale a dire annata buona. Un dato sintetico, da interpretare come sempre in maniera dinamica e che verrà verificato nel tempo, che sembra essere figlio soprattutto della difficile vendemmia di riferimento. Il caldo e la siccità dell´estate 2003 si sono fatti sentire anche in Irpinia e non si poteva probabilmente fare di più. Alla luce di quanto assaggiato in altre zone, molti rappresentanti della stampa specializzata avevano aspettative non particolarmente incoraggianti e le tre stelle vanno interpretate come un risultato estremamente positivo. Nel corso dell´incontro-dibattito tra giornalisti e produttori è stato più volte sottolineato come l´annata 2003 in Irpinia si sia dimostrata, nonostante i limiti, una delle migliori opzioni disponibili in Italia rispetto a questo millesimo. Tutti d´accordo sul fatto che non sono presenti, come invece viene rilevato in altre zone, sensazioni di surmaturazione e cottura in vini che evidenziano inoltre strutture di tutto rispetto. Ciò che quasi per tutti è mancato, invece, è stata l´impressione di una piena complessità e di un elevato potenziale di invecchiamento, soprattutto in rapporto ad annate più equilibrate e austere come la 1999 o, come sembra, la 2004 e la 2005. La valutazione della commissione è stata espressa durante il convegno in programma per la quinta edizione di “Anteprima Taurasi” - promossa ed organizzata dal Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, in collaborazione con Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura e Attività Produttive, Provincia di Avellino, Comunità Montana Terminio Cervialto, Camera di Commercio di Avellino, Comune di Taurasi, Terre Antiche del Nocciolo, Borgo Terminio Cervialto, Banca della Campania, Matos, Ais Campania – Delegazione di Avellino - che ha visto il proficuo confronto tra operatori del settore e giornalisti specializzati, che non hanno fatto mancare i propri suggerimenti per migliorare sempre più un prodotto che viene però ancora una volta confermato come uno dei migliori rossi d’Italia. Giudizio positivo anche per il comprensorio e per la qualità che riesce ad esprimere, consolidando le realtà produttive esistenti e dando il benvenuto a nuove aziende che contribuiscono a rafforzare la filiera. Straordinario anche il successo della parte aperta al pubblico della giornata, che ha visto oltre mille persone in fila per partecipare alla degustazione e visitare il Castello di Taurasi. “Al di là delle stelle – ha affermato il sindaco di Taurasi e presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia, Antonio Buono – dietro il nostro migliore prodotto c’è il grande entusiasmo dei produttori, che si nota dal trend di crescita del numero di aziende che si registra negli ultimi dieci anni. Il territorio si muove e ha voglia di esprimersi e affrontare con coscienza i mercati”. La qualità media del prodotto continua ad elevarsi secondo il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, chiamato in causa come sommelier e grande appassionato di vino. “La valutazione sulla crescita del territorio – ha affermato – rappresenta un grande vantaggio competitivo, ed è un riconoscimento a chi in questi anni ha lavorato per la crescita del comparto. Senza contare la certezza che questo dato fornisce all’imprenditoria locale, sicura di poter lavorare in una cornice di grande tranquillità”. Anche la Regione si sta spendendo per questo territorio, come ha sottolineato Alfonso Tartaglia, direttore dello Stapa Cepica di Avellino, attraverso gli investimenti dei Por “che hanno messo in risalto la necessità di intercomunicazione tra settori produttivi. Altro dato interessante è il lavoro che si sta facendo per la rifunzionalizzazione delle cantine e per la ristrutturazione dei vigneti”. Non ha nascosto un pizzico di delusione Roberto Di Meo dell’azienda Di Meo, primo produttore ad aprire gli interventi: “Aspiravo alle quattro stelle”, ha ammesso. E gli ha dato ragione Roberto Farchioni, direttore di “Acqua Buona”, uno dei due giornalisti ad assegnare le quattro stelle all’annata. “Nella mia terra, la Toscana, l’annata 2003 è stata un flagello, con cadute di profumi e blocchi della maturazione. In Irpinia mi sembra invece che questo non sia avvenuto. L’impianto generale del vino è buono, fatta eccezione per qualche nuova cantina il cui prodotto tende a sbandare. Il limite è una certa tendenza al finale corto, con vini che non si distendono bene e terminano in modo tronco, limite che, per l’annata 2003, si registra praticamente in tutta Italia”. Una maturazione senza dubbio difficile, come ha affermato Gigi Brozzoni, curatore della Guida Veronelli, spesso con tannini un po’ acerbi e lievi scompensi. “Ma non ho notato – ha affermato – l’effetto cottura degli aromi, forse grazie all’altitudine di queste zone. L’annata è difficile ma nonostante questo la maggior parte delle aziende ha tradotto la vendemmia in vini abbastanza buoni, anche se con qualche incertezza. In casi dove la gestione della vigna è così difficile, portare a casa uve equilibrate non è semplice. La speranza è che questo rappresenti un bagaglio per le annate successive, affinché possa crescere il valore di una denominazione importante per il Sud, con un passato noto che però resta ancora un vino poco bevuto”. Una vendemmia che ha fatto penare i produttori, come ha sottolineato Clelia Romano di “Colli di Lapio”, anche se il prodotto, secondo Barrasso dell’omonima azienda agricola, non è affatto da bocciare. Una zona che, in sintesi, “comincia a farsi rispettare”, come ha affermato Gianni Fabrizio, vice curatore di Vini d´Italia di Gambero Rosso-slow Food. “Per godere di una maggiore conoscenza sui mercati manca ancora quell’insieme molto ampio di produzione qualitativa, ma il territorio sta lavorando e sta mostrando di avere enormi potenzialità. In questi vini c’è freschezza anche se manca un po’ di complessità e profondità. Le migliori espressioni, però, sono senza dubbio nel gotha dei vini italiani”. Per l’annata 2003, secondo Gaetano Pascale, responsabile regionale di Slow Food, di più non si poteva proprio fare. “I vini non sono cotti e c’è una buonissima freschezza. I produttori hanno saputo lavorare bene in condizioni difficili. Comincio però a trovare il Taurasi più moderno, sempre meno legato alla tradizione, sensazione che ho ritrovato anche nelle aziende giovani”. “C´è qualche Taurasi che ha poco di Taurasi” aggiunge Ugo Baldassarre di “Tigullio Vino”. “Troppi profumi, effetto legno, note balsamiche che ne fanno un prodotto un po’ troppo internazionale”. C’è anche chi, come Stefania Vinciguerra, direttrice di “Euposia”, ha sottolineato l’importanza della realtà da un punto di vista qualitativo. “Se esistono tante aziende, significa che ci sono persone che credono in questo settore e nel suo sviluppo. E’ importante quindi muoversi insieme, perché alla fine il Taurasi e il territorio crescono insieme”. Valutazione difficile, in sintesi, per Richard Baudains di “Decanter”. “Ho sentito vini che hanno saputo interpretare in modo positivo l’annata, altri che hanno pagato il dazio del calore e che risultato un po’ corti nel finale. Non restituendo quel dinamismo che ci si aspetta dal Taurasi”. “Alcuni vini – ha affermato la giornalista americana Carla Capalbo – meritavano davvero le quattro stelle, così come alcuni non arrivavano a tre”. Per Maurizio Paolillo di “Porthos” serve una strategia complessiva per la promozione di questo prodotto. “Va creata un’immagine del territorio, che sta crescendo ma che avrebbe bisogno di un po’ di coraggio in più, di osare senza rimanere legati alle proprie sicurezze. Il Taurasi deve continuare ad essere Taurasi e deve imporsi come tale e non come qualcosa che gli somigli”. “Perché questo vino – gli fa eco Luciano Scarzello di “Enopress” – a poco a poco sta decollando. In Piemonte, da dove vengo, in molti casi si è seguita la strada più breve per mercati già costituiti. Spesso è il mercato ad imporre le regole, ma per il Taurasi è assolutamente importante non seguire le mode e rimanere legati alle proprie caratteristiche”. Le conclusioni sono state affidate a Piero Mastroberardino che, tra rischio di internazionalizzazione e poca espressività da parte di alcune aziende, sottolinea l’importanza di essere in tanti. “Siamo lieti – ha affermato – di poter presentare 36 Taurasi diversi tra loro piuttosto che sei vini eccellenti. E’ più facile parlare di vino essendo in tanti e soprattutto parlare di un vino conosciuto già nel 1893, come si legge in una pubblicazione sui protocolli del vino pugliese. La nostra storia non è cominciata ieri mattina e oggi ci fa piacere poter presentare una compagine, tra cui ci sono anche le istituzioni, che sono qui e spendono per questo prodotto, anche se sul grado di istituzionalizzazione dei distretti locali non è stata ancora aperta una seria riflessione. Questo sistema è in fase di rilancio e di riscoperta e tocca a noi fare lo sforzo di interpretarlo”. Ora naturalmente si attendono le prossime annate, 2004, 2005 e 2006, serie candidate al raggiungimento del traguardo delle cinque stelle. Valutazione di eccellenza che, a furor di popolo viene assegnata a due anni di distanza alla vendemmia 2001, millesimo di razza e carattere che ha saputo conquistarsi sul campo quella stella che in una prima fase non era riuscita ad aggiungere. Un segnale importante ed incoraggiante che chiarisce una volta di più lo spirito e il ruolo di un´iniziativa come Anteprima Taurasi, rampa di lancio per uno dei più importanti rossi italiani, punto di passaggio obbligato per i tanti appassionati vogliosi di incontrarlo e viverlo. .  
   
   
BOLLICINE ITALIANE PER LA PRIMA DELLA SCALA LA GRANDE MUSICA BRINDA CON I VINI DI BELLAVISTA  
 
Per il terzo anno consecutivo La Scala di Milano sceglie la tradizione e lo stile italiani per l´esclusiva cena ufficiale del dopo Scala che si terrà giovedì 7 dicembre a Palazzo Reale La Perfetta Armonia della Vendemmia 2002, per gli enologi seconda grande vendemmia del nuovo millennio, Per Un´aida che si preannuncia Magistrale. La Scala di Milano ha nuovamente scelto di bere italiano per la cena più esclusiva della "Prima delle Prime", che si terrà a Palazzo Reale giovedì 7 dicembre a conclusione della tanto attesa performance dell´Aida di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly per la regia di Franco Zeffirelli. È infatti il terzo anno consecutivo che il più grande teatro italiano sceglie i Franciacorta dell´azienda Bellavista per celebrare l´apertura della nuova stagione d´Opera e Balletto che nel 2006-2007 riserverà un programma fortemente ispirato alla tradizione italiana dei compositori più celebrati nel mondo (G. Puccini e G. Verdi). Bellavista accompagnerà i brindisi della Prima con due Gran Cuvée di prestigio, massima espressione delle rigorose selezioni che garantiscono all´azienda riconoscibilità di stile e longevità di prodotto. In particolare, il menu di Sergio Mei (Four Seasons di Milano) sarà accompagnato dal Franciacorta Cuvée Brut, dal Franciacorta Gran Cuvée Satèn Magnum e dal Franciacorta Gran Cuvée Magnum vendemmia 2002. Quest´ultimo vino, composto dal 72% di Chardonnay e dal 28% di Pinot nero, è frutto della seconda grande vendemmia del nuovo millennio. La sua produzione avviene attraverso l´unione di più di 25 selezioni che insieme contribuiscono alla massima espressione della qualità di vendemmia e al mantenimento della tipologia gusto-olfattiva che nettamente distingue questa Gran Cuvée dai Brut tradizionali. Un equilibrio complessivo che risulta evidente ai sensi attraverso un perlage particolarmente minuto e persistente, un colore oro verde chiaro e brillante, un profumo di particolare finezza e complessità con note dominanti di biancospino, artemisia e foglia secca di alloro ed un sapore eccezionalmente elegante e gradevole, con aristocratico fondo di confettura ed incenso, e nerbo sostenuto in stoffa setosa. Di recente pluripremiato dalle più prestigiose guide di settore ( I "Tre bicchieri" del Gambero Rosso/ Slow Food, i " Cinque grappoli" Ais, Associazione Italiana Sommelier"), il Bellavista Franciacorta Gran Cuvée 2002 è stato celebrato per la sua armonia gusto-olfattiva dall´Associazione Sommelier italiana che lo ha definito un "bollicine in abito da sera che farà impallidire molti cugini di Francia" (fonte: Guida Ais Duemilavini 2007). Un ruolo perfetto per il prestigio del Teatro alla Scala ed un omaggio alla tradizione dei grandi vini che nell´armonia trovano la perfetta espressione di un percorso d´eccellenza che inizia dalla vigna e trova compimento nel gusto. "Il Bellavista Gran Cuvée 2002"– spiega l´enologo di Bellavista Mattia Vezzola – "è un inno alla sapienza dei piccoli gesti e all´armonia del gusto: la vendemmia è manuale, la pigiatura avviene in presse di antica concezione e la fermentazione si svolge, come un tempo, per più del 30% del prodotto in piccole botti di rovere (pièces). E´ per noi un grande onore rendere piacevole una serata unica con i dettagli di gusto di una vendemmia straordinaria, quella del 2002, che abbiamo affinato con le attenzioni che si dedicano ad un raro capolavoro". Da sempre impegnata nella ricerca di un gusto classico ed elegante, ispirato alla massima espressione della potenzialità territoriale (la Franciacorta è l´unica Docg italiana ad aver ottenuto nel 2003 dalla comunità europea il riconoscimento del massimo prestigio del suo metodo di produzione), Bellavista investe ogni sua risorsa in un percorso di conoscenza volto all´affinamento di saperi, tecniche e manualità che, tramandate attraverso i secoli, costituiscono il patrimonio unico che distingue nel mondo lo stile della tradizione italiana. Per questo il prestigio di essere al fianco del Teatro alla Scala è considerato da Bellavista quale strumento privilegiato per dare espressione ai valori che rendono unica la sua produzione. Un riconoscimento questo che si aggiunge alla convocazione in Altagamma, l´associazione presieduta da Leonardo Ferragamo che promuove nel mondo la cultura dell´eccellenza come insieme dei valori pi& ugrave; alti dello stile di vita italiano. Un pensiero d´elezione che coincide con un´attenzione minuziosa per i particolari: dal vigneto alla cantina, sino al bicchiere, ogni dettaglio in Bellavista è curato affinché le cuvée raggiungano una perfezione di tratto che coincide con il raffinato equilibrio delle note gusto-olfattive ed una piacevolezza estetica data dalla lucentezza del colore e dalla finezza del perlage. "Un privilegio che emoziona – spiega Vittorio Moretti, presidente e fondatore di Bellavista – " ed è soprattutto stimolo a proseguire nel cammino intrapreso. In questi trent´anni abbiamo conosciuto e visto con gli occhi del nostro prodotto, le bollicine, le abitudini di tutto il mondo constatando quasi sempre la forza e il primato della tradizione e della musica italiana che noi per primi abbiamo valorizzato nel nostro settore affiancando i nostri vini alla voce di Luciano Pavarotti, che nelle cene dei dopo-concerti ha sempre brindato con Bellavista. E poi la musica, come il vino, non ha confini. È un linguaggio nutrito di passione e sacrificio che accomuna nel segno delle emozioni. " "Il vino italiano – prosegue Vittorio Moretti, presidente di una holding attiva nel vino con quattro marchi dell´alto di gamma – "gode all´estero di una riconosciuta posizione di primato anche in virtù dell´immaginario che lo accompagna. Uno stile cioè tutto italiano, che è la componente più autentica del Made in Italy, e trova nella creatività del design, della moda e della grande musica la sua espressione più alta. Questo stile, riconosciuto in tutto il mondo, non è che una dimensione estetica, un gusto, che nel vino, con la sua immediata componente sensoriale (armonia di gusto, olfatto, tatto e udito) acquista la forza di uno stile che pone al centro il valore della qualità della vita. Con il vino l´Italia può primeggiare nel mondo perché insieme ad esso noi vendiamo la cultura e la civiltà italiana. È questo l´autentico vantaggio competitivo del Made in Italy che ci farà s empre apprezzare e scegliere nel mondo. A Tokyo, dove la nostra partnership con la Scala ha riscosso un incredibile successo, riusciamo a comunicare meglio l´unicità della nostra produzione proprio attraverso l´emozione generata dalla storia di questo grande teatro e dei suoi artisti. Basta il nome. Del resto lo stesso ristorante del Four Seasons di Tokyo ha scelto di chiamarsi « Il Teatro», in omaggio alla tradizione dei nostri cantanti e direttori d´orchestra". Bellavista sarà al fianco della Scala in tutta la stagione 2006 – 2007 raggiungendo Tokyo proprio nel giugno del 2007 in occasione dei grandi festeggiamenti della Primavera Italiana in Giappone. .  
   
   
MORBIDO ED ELEGANTE AL GUSTO COME LA SETA FRANCIACORTA SATÈN 2002 PER UN PROGETTO SPECIALE  
 
Per ogni bottiglia di Franciacorta Satèn 2002 venduta entro il 31 gennaio 2007, Contadi Castaldi devolverà un Euro al progetto Aidos garantendo alle future madri del Sud del mondo tutte le cure necessarie per loro e per i loro bambini. Dorato e abbagliante allo sguardo, dalla forte personalità, morbido ed elegante al gusto come la seta che evoca il suo nome, fresco e piacevole. E ancora ricco di variopinti aromi fruttati alla bocca: cedro, banana e mango maturi, che lasciano poi il posto a mimosa e miele millefiori conditi da un caldo abbraccio minerale. È il Franciacorta Satèn, essenza del marchio Contadi Castaldi. Un vino moderno, ricco di personalità, sintesi suprema della versatilità espressiva e dell´eleganza dello Chardonnay con la classe e la freschezza del Pinot bianco. Ma soprattutto un vino creato al femminile, che parla alle donne del nostro tempo e alla loro sensibilità e ne rispecchia il complesso universo di emozioni. Motivi, questi, che fanno del Franciacorta Satèn Contadi Castaldi la bottiglia ideale per festeggiare un capodanno che sia speciale, perché intenso e al tempo stesso di classe, emozionale ed esclusivo, avvolgente e unico, come unica è stata la vendemmia 2002, esigua nella quantità ma ottima nella qualità. Con questo spirito nasce il progetto di Contadi Castaldi a favore della campagna di sensibilizzazione dell´Aidos, "Adotta una madre". L´associazione italiana donne per lo sviluppo è un´organizzazione non governativa fondata a Roma nel 1981 da un gruppo di donne con l´obiettivo di operare per l´affermazione dei diritti, della dignità, della libertà di scelta delle donne dei paesi in via di sviluppo. Per ogni bottiglia di Franciacorta Satèn 2002 venduta entro il 31 gennaio 2007, Contadi Castaldi devolverà infatti un Euro al progetto Aidos garantendo alle future madri del Sud del mondo tutte le cure necessarie per loro e per i loro bambini: analisi, vaccinazione antitetanica, integratori alimentari, assistenza professionale al parto, assistenza psicologica, counselling per la contraccezione, visite pediatriche e vaccinazioni del neonato nel suo primo anno di vita. Il costo di ogni "adozione" è di 240 Euro l´anno. .  
   
   
IL VINO VERDICCHIO ALLA CONQUISTA DELLA SPAGNA  
 
La Provincia di Ancona e la Camera di Commercio di Ancona hanno intrapreso una nuova collaborazione di marketing territoriale. Si tratta di “Signori in Verde”, progetto per la creazione di una rete di territori europei che si caratterizzano per la produzione di vini verdi, tra i quali: lo spagnolo Verdejo, il Vinho Verde portoghese, lo sloveno Zelen e, naturalmente, il nostro Verdicchio. L’iniziativa è stata avviata ufficialmente con una missione congiunta in Spagna, a Valladolid, durante la quale Camera di Commercio e Provincia hanno sottoscritto con la Diputación di Valladolid una dichiarazione d’intenti per la cooperazione nel campo della promozione delle produzioni vinicole. Il programma del progetto “Signori in Verde” e gli esiti della missione saranno illustrati alla stampa domani, martedì 5 dicembre alle ore 12:30, presso il Parlamentino della Camera di Commercio di Ancona. Interverranno: Mauro Gabrielli (rappresentante del settore agricolo in seno alla Giunta della Camera di Commercio di Ancona), Enzo Giancarli (Presidente della Provincia di Ancona), Carla Virili (Assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona), Alberto Mazzoni (Presidente Associazione Enologi delle Marche), Angelo Serri (Coordinatore del progetto). .  
   
   
DAL 7 DICEMBRE PER UN MESE PROTAGONISTI I VINI PASSITI DI TUTTA ITALIA A NATALE APPUNTAMENTO A MONTEFALCO CON FESTIVI CALICI  
 
In degustazioni le etichette del primo Atlante dei Vini Passiti Italiani Montefalco inaugura il 7 dicembre “Festivi Calici”, la rassegna enogastronomica dedicata ai grandi vini passiti, dolci, muffati e liquorosi nazionali ed esteri, in programma nella cittadina umbra per un mese. “Questa nuova edizione di Festivi Calici rappresenta una doppia emozione personale - dichiara Valentino Valentini Sindaco di Montefalco -, perché oltre a rappresentare un importante evento per Montefalco, si tratta del primo appuntamento dopo la mia elezione a presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino”. Durante Festivi Calici saranno in degustazione libera tutte le etichette del primo “Atlante dei Vini Passiti Italiani”, realizzato dalla fondazione Centro Nazionale Vini Passiti, costituita dal comune di Montefalco e dall’Associazione Nazionale Città del Vino. L’atlante dei Vini Passiti Italiani, edito da Gribaudo, è appena entrato in distribuzione. Insieme al Sagrantino di Montefalco Passito, grande protagonista di questa nuova edizione, sono presenti numerosi vini italiani di qualità: dal Torcolato di Breganze al Recioto, dal Passito di Pantelleria alla Malvasia delle Lipari, dal Primitivo di Manduria dolce al Moscadello di Montalcino, dal Nasco di Cagliari al Moscato di Scanzo. L’atlante dei Vini Passiti Italiani nasce da un lavoro di ricerca finanziato dalla Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti, di Montefalco, dal Gal Valle Umbra e Sibillini attraverso l’iniziativa leader plus “Le Valli della Qualità”, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Coordinatore scientifico del progetto è il professor Attilio Scienza, dell’Università di Milano, del dipartimento di Produzioni Vegetali. I contributi scientifici sono di Paolo Kransig e Luca Toninato, della cooperativa Ager; e di Luca Pollini dell’Enoteca Italiana di Siena, per la parte legislativa sui disciplinari di produzione. Il Centro Nazionale Vini Passiti nasce con l’obiettivo di tutelare e valorizzare i vini passiti, dolci e liquorosi italiani. Il Centro è anche un punto di raccolta di informazioni scientifiche, normative, economiche, vitivinicole su tali prodotti. L’appuntamento con Festivi Calici è dal 7 dicembre al 7 gennaio nei seguenti giorni con due appuntamenti quotidiani (ore 17 e ore 21): giovedì 7, venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 dicembre; sabato 16 e domenica 17 dicembre; sabato 30 e domenica 31 dicembre; e ancora venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 gennaio. Durante Festivi Calici, organizzata dal Comune in collaborazione con Ais Umbria, con il coinvolgimento diretto del Presidente Gabriele Ricci Alunni, e Strada del Sagrantino, saranno oltre 100 le etichette di grandi vini in degustazione, il tutto all’interno di una struttura unica in Italia: l’Enoteca del Centro Nazionale Vini Passiti, realizzata dal comune di Montefalco in collaborazione con Città del Vino. La manifestazione prevede 2 appuntamenti tematici ogni giorno dedicati agli abbinamenti tra passiti, cioccolato e pralineria di qualità, dolci locali, pasticceria secca, formaggi di produzione limitata, pregiati caffè e sigaro Toscano. L’ingresso alle degustazioni è in vicolo Doppio snc (nei pressi della piazza del Comune). Per informazioni su Festivi Calici tel. 0742/378490. Il programma dettagliato con tutti gli appuntamenti tematici è sul sito www. Centronazionalevinipassiti. It . Segnaliamo in particolare nella sala consiliare del Comune alle ore 18 di sabato 9 dicembre la presentazione del libro “La signora dei vini” di Stefania Cavazzon e sempre alle 18 di sabato 16 dicembre la presentazione del libro di Nino D’antonio “Don Calò…20 racconti intorno al vino”, infine il 29 dicembre alle 21 in aula consiliare il concerto “Il vino in musica”abbinamento enomusicale: 5 passiti abbinati a 5 strumenti. In occasione di Festivi Calici la Strada del Sagrantino ha studiato dei pacchetti turistici molto interessanti a partire dal ponte dell’Immacolata (8-10 dicembre 2006) che comprendono: ingresso alle degustazioni guidate di Festivi Calici, visite guidate ai centri storici e ai principali musei, visite guidate con degustazione nelle cantine alla scoperta del Sagrantino passito, cene a tema nelle enoteche della Strada del Sagrantino con menù degustazione che proporranno abbinamenti ai vini del territorio, pernottamenti in alberghi di charme, agriturismi e bed and breakfast (per informazioni www. Stradadelsagrantino. It) .  
   
   
COCCI GRIFONI BRUT: TUTTA LA TRADIZIONE PICENA IN UN GRANDE SPUMANTE METODO CLASSICO  
 
È arrivato sul mercato Cocci Grifoni Brut, lo spumante metodo classico dell’omonima tenuta picena, una delle realtà più significative dell’enologia del territorio marchigiano. Il segno distintivo? Quello di essere una cuvée nata dall’equilibrio perfetto di due vitigni autoctoni: Pecorino e Passerina. Un piacevole binomio tra amore per la tradizione e desiderio di innovare. La tenuta Cocci Grifoni a San Savino di Ripatransone fonda la sua ragione d’essere nella riscoperta delle varietà autoctone della zona, in special modo Passerina e Pecorino. Tutto questo processo di valorizzazione è culminato con l’assegnazione della Doc all’Offida, un riconoscimento prestigioso e un incoraggiamento a continuare ottenuto dai produttori, i Cocci Grifoni in particolare, che hanno creduto in questo vitigno tipico del territorio marchigiano, portando a conoscenza del mercato nazionale e internazionale le sue espressioni più rappresentative e più antiche. La sfida è il comune denominatore che caratterizza tutti i lavori intrapresi dalla famiglia Cocci Grifoni all’interno della propria tenuta. Una sfida che coniuga al suo interno il desiderio di innovazione e l’amore per le tradizione. È all’interno di questo binomio inscindibile che si colloca anche la nascita di Cocci Grifoni Brut, lo spumante della tenuta Cocci Grifoni. Il metodo classico firmato dalla cantina picena è ottenuto seguendo fedelmente tutti i delicati passaggi che portano alla creazione del principe degli spumanti. La preparazione del vino base è ottenuta dal blend (50% per varietà) di Pecorino e Passerina, vinificata in bianco con l’impiego di lieviti eco-tipici selezionati. Dopo la rifermentazione in bottiglia, la maturazione sulle fecce, la fase di remuage e il degorgement, lo spumante viene rabboccato con il liqueur d’expedition e successivamente sottoposto alla chiusura definitiva, pronto per la sua ultima conservazione, prima di procedere al confezionamento per la commercializzazione. Il Cocci Grifoni Brut è uno spumante di stile, nato dall’eccellenza della tradizione, che si caratterizza per un perlage fine, di lunga persistenza e molto intenso. La rifermentazione in bottiglia rende ricca e complessa la carica sensoriale, dominata tuttavia dalle note del patrimonio acidico originale, caratteristico dell’uva Passerina. Il panorama olfattivo è dominato dagli aromi secondari, caratterizzati dal ricordo di crosta di pane e di lievito in pasta. La ricca effervescenza veicola al naso dosi massicce di anidride carbonica che trasporta con sé l’alcolicità e il calore del vino. Al palato, accanto ad una inusuale freschezza risultante da importanti valori di carica carbonica e acidità totale, si distinguono descrittori di mandorla, leggera vaniglia, con dominanti note sapide e minerali, leggermente terziarizzate. La freschezza e una gradevole pungenza lasciano sempre la bocca con una perfetta pulizia sensoriale, asciutta e franca. Per queste sue caratteristiche peculiari è un brut che si presta a un impiego molto ampio, che copre con professionalità enoica tutti i classici abbinamenti delle bollicine: da un aperitivo importante o con antipasti freddi di pesce, a primi piatti anche grassi, pesci crudi o con poche elaborazioni culinarie, fino al più puro edonismo gastronomico in abbinamento a tutti i crostacei, crudi o leggermente scottati. Cocci Grifoni Brut si inserisce a pieno titolo all’interno del percorso, cominciato nel 1969 dalla tenuta Cocci Grifoni, per la valorizzazione dei vini D. O. C del territorio (Rosso Piceno Superiore e Falerio dei Colli Ascolani) e per la riscoperta delle varietà autoctone dei vitigni a bacca gialla Pecorino e Passerina, ufficializzati con la D. O. C. Con il nome di Offida. Un altro piccolo, grande passo compiuto dalla famiglia Cocci Grifoni, caratterizzato nel suo stile dall’amore per la tradizione e dalla ricerca dell’eccellenza. .  
   
   
GLEN GRANT. INCONFONDIBILE ON AIR LA NUOVA CAMPAGNA PUBBLICITARIA ISTITUZIONALE GLEN GRANT TESTIMONIAL, ALESSANDRO GASSMAN  
 
Dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Campari a marzo 2006, Glen Grant torna a comunicare con una campagna ironica e raffinata, in cui è il prodotto ad essere protagonista, complice Alessandro Gassman che, scambiato per Michele - indimenticabile personaggio degli spot del passato - si inchina con un sorriso alla storia del famoso single malt. “Glen Grant in quanto leader di mercato ha l’onore e l’onere di essere il portabandiera del mercato del whisky. Questa campagna elegante e di sicuro impatto s’inserisce, infatti, in un ampio ed ambizioso disegno strategico di rilancio, con l’obiettivo di rafforzare l’immagine e la personalità di questo storico marchio dello scenario italiano dei whisky. ” - dichiara Jean Jacques Dubau, direttore marketing Italia, Gruppo Campari. Lo spot Vediamo Alessandro Gassman che passa la serata a casa di amici. L’atmosfera è elegante ma non formale e molto rilassata: gli ospiti chiacchierano fra loro, molti bevono Glen Grant. Alessandro non si trova lì in veste di star ma semplicemente di amico; chiacchiera con gli altri con grande confidenza. Entra una ragazza che si unisce alla compagnia, e appena lo vede esclama rapita: Ehi, ma io ti conosco! Tu sei …(esita, schiocca le dita come se non le venisse in mente il nome) Tu sei … Lui, abbastanza lusingato dall’essere stato riconosciuto, le sorride, e mentre lei si concentra per ricordarsi il suo nome, versa un bicchiere di Glen Grant e glielo porge. Come se questo gesto fosse rivelatore, la ragazza finalmente esclama: Tu sei…. Michele! Lui rimane un po’ stupito, forse vagamente deluso, ma in fondo anche divertito. Vediamo la versata del prodotto, in close up. Alessandro e la ragazza bevono. Una voce fuori campo dice: “Colore chiaro, gusto unico: Glen Grant si riconosce sempre. Per questo piace a chi sa apprezzare un grande single malt scozzese. Come Michele Gassman. ” Alessandro, che ha appena finito di sorseggiare il suo Glen Grant, reagisce con ironia a questo lapsus dello speaker. Chiude il pack con il claim: Glen Grant. Inconfondibile La campagna è stata realizzata da Ideogramma con la direzione creativa di Simone Ferrari e Roberta Sollazzi e la regia di Carlo Sigon. Il whisky Acquisito dal Gruppo Campari nel 2006, Glen Grant è la seconda marca di single malt a livello mondiale ed è leader nel mercato del whisky in Italia. Creato nel 1840, Glen Grant è uno Scotch whisky single malt. Conosciuto per le sue peculiarità di colore e gusto, che derivano dal processo di distillazione e purificazione progettato dal suo inventore James Grant, Glen Grant si distingue anche per la sua qualità, autenticità e versatilità. .  
   
   
IL VINCITORE DEL CONCORSO DI IDEE PER IL NUOVO OUTLET DELLA CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE  
 
E’ il gruppo De. Ro. Ma. Il vincitore del concorso di idee per il nuovo outlet aziendale della Cantina Produttori di Valdobbiadene. Grande interesse ha suscitato il concorso di idee indetto dalla Cantina Produttori di Valdobbiadene per la realizzazione del nuovo outlet aziendale prevista per il 2008. 17 sono i progetti pervenuti in Cantina realizzati da neolaureati in architettura e studenti dell’ultimo anno. Il lavoro scelto che meglio ha saputo rappresentare le esigenze della Cantina Produttori di Valdobbiadene è quello del gruppo De. Ro. Ma. Formato da tre giovani architetti neolaureati allo Iuav, Università di Architettura di Venezia a cui è stato assegnato il premio di 3. 000€ : un progetto moderno e all’avanguardia che però ben si integra con le strutture già esistenti e con il paesaggio circostante. “Il progetto si pone l’obiettivo di creare un luogo osmotico che si integri perfettamente con la cantina, un luogo in cui si incontrino pubblico e privato. - hanno dichiarato i giovani progettisti – Il legame tra l’impianto esistente e il nuovo outlet è costituito da un elemento che si snoda formando nuovi spazi ed occasioni di utilizzo. Il progetto prevede una parete che verrà rivestita in rame ossidato e che lascia intravedere vuoti e pieni dell’edificio su cui si appoggia”. In particolare il progetto si propone di realizzare uno spazio che diventi un punto di incontro, che ricordi il ruolo della piazza, un luogo in cui sia possibile degustare e acquistare i vini della Cantina ma anche in cui ci si possa incontrare e allo stesso tempo si possa godere del paesaggio circostante. Il lavoro del gruppo De. Ro. Ma. Si è distinto inoltre per l’attenzione rivolta all’ambiente, sottolineata dalla perfetta integrazione della nuova struttura con il paesaggio e dalla scelta di utilizzare impianti e tecnologie costruttive che permettono un minor consumo energetico a fronte di un maggiore confort. Queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato alla scelta di questo progetto anche se tutti i lavori pervenuti in cantina si sono distinti per qualità, innovazione e originalità e numerose sono le idee scaturite dai neoarchtetti. “Abbiamo voluto, attraverso il concorso, – ha dichiarato Aldo Franchi, direttore della Cantina Produttori di Valdobbiadene – dare la possibilità ai giovani architetti di esprimere idee e verificare la loro possibile realizzazione”. Ancora una volta la Cantina Produttori di Valdobbiadene, attenta alle evoluzioni del mercato e orientata all’innovazione, si distingue per l’attenzione rivolta alle nuove generazioni e alle esigenze del consumatore. L’outlet, la cui realizzazione sarà ultimata nel 2008 e per il quale si prevede un investimento di 800. 000€, migliorerà non solo l’immagine dell’azienda ma anche l’accoglienza riservata ai visitatori. Nel nuovo spazio i consumatori potranno prenotare visite alla Cantina, acquistare i vini delle linee Val d’Oca e Minù e prodotti agroalimentari tipici della zona accompagnati da personale altamente qualificato. Il nuovo outlet sarà uno spazio multifunzionale a tutto campo. La Cantina Produttori di Valdobbiadene, con la realizzazione di questo nuovo spazio, conclude il progetto di aggiornamento tecnologico-strutturale iniziato nel ’99 che le ha permesso, in questi ultimi anni, di incrementare costantemente il fatturato arrivando nel 2006 a 19,5 milioni di euro e di confermarsi ancora una volta una delle prima cinque realtà vitivinicole della zona. .  
   
   
DENUNCIA DELLE UVE DOC ENTRO L’11 DICEMBRE  
 
Pordenone – L’ufficio Agricoltura della Camera di Commercio ricorda che il prossimo 11 dicembre scade il termine per la presentazione delle denuncie delle uve Doc e delle dichiarazioni Igt. Nel caso non siano intervenute variazioni rispetto alle denunce di produzione della scorsa campagna vendemmiale, la modulistica da utilizzare per la denuncia Doc, è quella prevista dal Dpr 506/1967 (modulo B), mentre per l’Igt quanto previsto dalla circolare n. 5 del 19 luglio 1996 (Mod. A1). Qualora invece siano intervenute variazioni rispetto alla denuncia di produzione effettuata nella scorsa campagna vendemmiale, o il conduttore si appresti a denunciare per la prima volta le stesse produzioni, si deve utilizzare la modulistica prevista dal Decreto Ministeriale 23 luglio 2003. Tutta la modulistica necessaria è comunque reperibile presso la Cdc di Pordenone - Ufficio Agricoltura – in corso Vittorio Emanuele Ii, 47, e scaricabile dal sito internet della Camera di Commercio www. Pn. Camcom. It. Ulteriori informazioni si possono ottenere telefonando all’Ufficio Agricoltura, 0434 381705, oppure scrivendo all’ indirizzo di posta elettronica agricoltura@pn. Camcom. It. .  
   
   
MINIPRINGLES: TENDENZA MINI ANCHE PER LO SNACK PIU’ SFIZIOSO E PORTABILE DEL MOMENTO  
 
Alzi la mano chi non si è mai lasciato tentare di fronte a un gustoso sfizio. Secondo recenti ricerche pubblicate dalle maggiori testate emerge infatti in modo sostanziale la crescente difficoltà degli italiani a resistere agli snack, ad una pausa saporita per spezzare l’appetito e la tensione della giornata. Per soddisfare l’esigenza golosa senza esagerare dal punto di vista nutrizionale e per venire incontro all’esigenza di contenere la Maxi voglia improvvisa in uno spazio Mini, Procter & Gamble lancia sul mercato le Minipringles, la versione Mini del famoso snack a sfoglia larga e croccante. Le sfiziose Minipringles sono disponibili in tre varianti di gusto, per poter soddisfare i palati più esigenti e gli sfizi più ricercati: Original, l’intramontabile gusto di Pringles; Sour Cream & Onion, delicata panna acida che si sposa con un’aroma di cipolla e Salt & Vinegar, naturalmente salate e addolcite con un aroma di aceto. La novità si chiama Mini non soltanto perchè è una miniatura delle croccanti Pringles, ma anche perchè le patatine sono contenute in monoporzioni; una curiosità, questa, che da un lato aiuta a non eccedere nella golosità e, dall’altro, soddisfa l’esigenza di “portabilità”, la praticità di portarle sempre con sè comodamente togliendosì così lo sfizio ovunque ci si trovi. La realtà di una vita sociale sempre più in movimento, “on the go”, accresce difatti la necessità di caricarsi di oggetti portabili, pratici ed accessibili sempre e dovunque: la musica, l’entertainment cinematografico, i videogiochi, la telefonia, sono solo alcuni degli esempi che attestano la tendenza alla miniaturizzazione e alla portabilità. Le Minipringles possono essere riposte facilmente in borsa e sgranocchiate durante un viaggio, oppure nello zainetto per la merenda dei ragazzi, o ancora nel cassetto della scrivania dell’ufficio, per spezzare fame e stress. Le modalità di consumo sono quindi un importante elemento che Minipringles ha tenuto in considerazione per mantenere un appropriato equilibrio alimentare giornaliero. Per questo, Procter & Gamble si è avvalsa nel 2000 della collaborazione di A. D. I. , Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, per fornire ai consumatori informazioni utili per un consumo consapevole e corretto degli snack all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata. “Fare uno spuntino può essere un aiuto importante soprattutto se ci sono più di 4 ore tra un pasto principale e l’altro e se si ha fame”, inoltre in questo modo si evita di arrivare a tavola troppo affamati col rischio di esagerare nell’assunzione di cibo. E’ questo un esempio dei 10 suggerimenti inseriti nel decalogo “Snack e salute” curato da A. D. I. In collaborazione con Pringles e distribuito nella versione per adulti e ragazzi. Inoltre, secondo il decalogo ci si può concedere un Mini snack se abbinato a una corretta alimentazione ricca di frutta e verdura e ad una regolare attività fisica; una Mini trasgressione fa bene a corpo e mente, anche l’umore poi trae i maggiori benefici quando si è sereni nel togliersi un Maxi Sfizio in un Mini Spazio! E Maxi Sfizio è proprio il messaggio chiave della campagna di lancio di Mini Pringles che coinvolgerà ragazzi, trendsetters e non solo. A partire dalle prossime settimane. Stay tuned on www. Pringles. It! .  
   
   
DI SCENA A MILANO GLI OLI EXTRAVERGINI DI CALABRIA. IMPORTANTE EVENTO GASTRONOMICO LUNEDÌ 11 DICEMBRE ORE 19,00 A MILANO, PRESSO I SUGGESTIVI LOCALI DI FRANTOI CELLETTI & CULTIVAR (VIA ZUCCOLI,6 – ANGOLO VIA GLUCK) .  
 
 La manifestazione, realizzata nell’ambito delle iniziative di “Primolio 2006 – Giornate internazionali per la valorizzazione dell’olivicoltura mediterranea”, prevede nella serata milanese riservata alla stampa specializzata, la presentazione delle straordinarie produzioni calabresi di oli extravergini monovarietali e di tutte le eccellenze agroalimentari tipiche e di qualità che contraddistinguono la Calabria nel mondo. Nel corso del simposio, organizzato dall’Associazione Saperi e Sapori, in partenariato con il Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) di Madrid, la Regione Calabria – Assessorato Agricoltura e l’Arssa Calabria – Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi in Agricoltura, verranno presentati dagli autori della guida agli oli extravergini calabresi – Rosario Franco, Antonio G. Lauro, Walter Cricrì e Carmelo Orlando – le diverse peculiarità produttive degli oli di Calabria, evidenziandone le specifiche caratteristiche organolettiche e di tipicità. Durante la serata sono previsti inoltre gli interventi dell’Assessore Regionale all’Agricoltura della Regione Calabria On. Mario Pirillo, del Presidente dell’Arssa Prof. Valerio Donato, del Dr. Gino Celletti titolare di Frantoi Celletti e Cultivar e del Dr. Flavio Zaramella Presidente della Corporazione dei Mastri Oleari di Milano. Nel corso dell’aperitivo e della cena che seguirà la presentazione, verranno anche trattati gli aspetti edonistici legati agli alimenti in degustazione (olio, vino e specialità calabresi), focalizzando maggiormente l’attenzione sui piatti presentati e sugli abbinamenti olio/cibo. A tutti i partecipanti, in ricordo della serata, verranno donati alcuni prodotti tipici di Calabria, offerte dall’Associazione Saperi e Sapori e dalle aziende agroalimentari calabresi che hanno aderito alla manifestazione. .  
   
   
PISA - PRESENTATO IL "PANEL DELL´OLIO"  
 
La Camera di Commercio di Pisa ha presentato il Panel Olio nel corso di una conferenza stampa che si è svolta il 21 novembre scorso, la presentazione è stata preceduta da una simulazione di assaggio. La valutazione della qualità degli oli di oliva, si basa sulla determinazione di alcuno parametri chimici ma anche sulle caratteristiche organolettiche del prodotto. Per rendere "oggettive"queste determinazioni organolettiche, è stato messo a punto un metodo di valutazione sensoriale basato sulla tecnica del "Panel Test". Il Panel Test prevede la presenza di un Capo Panel in possesso dell´attestato C. O. I. (comitato Olivicolo Internazionale di Madrid); di un gruppo di assaggiatori (da 8 a 12) iscritti all´elenco regionale, il cosiddetto Pane, le di un ambiente a clima stabilizzato con cabine, bicchieri ed un riscaldatore per portare l´olio alla temperatura di 28°C. La Camera di Commercio di Pisa prevede di costituire, presso la sede camerale, un "Comitato di Assaggio interprofessionale quale organo istituzionale e pubblico per la valutazione ed il controllo delle caratteristiche organolettiche degli oli vergini ed extravergini di oliva, Igp e Dop ", secondo l´Art. 4 del Reg. Cee 2568/91 e successive modifiche Reg Ce 796/02. .