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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Ottobre 2007
7°PQ: GIORNATA INFORMATIVA SUI SETTORI ALIMENTARE, AGRICOLO E ITTICO, E BIOTECNOLOGICO  
 
Il 29 e il 30 novembre si terrà a Bruxelles (Belgio) una giornata informativa e d´intermediazione dedicata alla cooperazione transnazionale nei settori alimentare, agricolo e ittico, e biotecnologico. L´obiettivo della manifestazione è riunire esponenti del mondo della ricerca, rappresentanti dell´industria e funzionari della Commissione nonché fornire un terreno di discussione e di contatto nell´ambito della tematica «prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie» del Settimo programma quadro (7°Pq). Nel corso delle due giornate sono previste presentazioni nell´ambito dei settori oggetto degli inviti a presentare proposte previsti per il 2008, presentazioni di possibili proposte e una sessione d´incontri prestabiliti per discutere potenziali partnership per le proposte del 2007. La manifestazione è organizzata da Trainnet Future, un progetto europeo a cooperazione internazionale, nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), con i nuovi membri dell´Ue e in collaborazione con la Commissione europea. Per ulteriori informazioni visitare: http://kbbeb. Tetalap. Hu/ .  
   
   
PROMUOVERE LA LEADERSHIP DEL SETTORE ALIMENTARE EUROPEO  
 
Il 15 e il 16 novembre si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza sulla promozione della leadership dell´industria agroalimentare europea. Interverrà come oratore il commissario per l´Industria e le imprese Günter Verheugen. Il programma prevede presentazioni di settore e una discussione su vari argomenti tra cui la manifattura alimentare del futuro, l´innovazione, le piccole e medie imprese (Pmi) e il percorso dalla conoscenza alla commercializzazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/enterprise/food/conferences/agro_food. Htm .  
   
   
L´EROSIONE DEL SUOLO AGRICOLO NON CONTRIBUISCE AL RISCALDAMENTO GLOBALE  
 
Un nuovo studio, finanziato dall´Unione europea e pubblicato sulla rivista «Science», rivela che l´erosione del suolo agricolo non influisce sul riscaldamento globale. «È risaputo da tempo che l´erosione del suolo agricolo influisce in maniera rilevante sulla qualità agricola, tuttavia solo di recente abbiamo individuato la sua importanza per il ciclo globale del carbonio», dichiara il professor Tim Quine dell´Università di Exeter in un podcast sul sito di «Science». Tuttavia, studi precedenti sulla stessa questione hanno fornito risultati contrastanti. Alcuni hanno suggerito che l´erosione del suolo agricolo agisce come una fonte di carbonio, aumentando in realtà del 13% le emissioni annue dei combustibili fossili, mentre altri sembra vogliano dimostrare che l´erosione è come un bacino di carbonio, che riduce le emissioni dei combustibili fossili di oltre il 10%. «È in corso un dibattito sul collegamento tra erosione del suolo agricolo e ciclo di carbonio», ha affermato il dottor Kristof Van Oost dell´Università cattolica di Lovanio. «Da una parte gli studiosi hanno sostenuto che l´erosione del suolo è la causa di elevati livelli di emissioni di carbonio e, dall´altra, che in realtà l´erosione compensa le emissioni dei combustibili fossili. La nostra ricerca dimostra chiaramente che nessuna di queste teorie è vera. » Infatti, gli scienziati hanno scoperto che l´erosione del suolo agricolo agisce come un piccolo bacino di carbonio, con un valore equivalente a circa l´1,5% delle emissioni di combustibili fossili annue. Gli scienziati sono arrivati a questa conclusione attraverso l´impiego del cesio 137, depositato in tutto il mondo sotto forma di prodotto secondario della sperimentazione di armi nucleari, al fine di tracciare il movimento del suolo nel panorama agricolo. Questo ha permesso loro di formulare una previsione sulla quantità di carbonio che si dovrebbe trovare in zone di erosione del suolo e di deposito. Hanno quindi confrontato queste previsioni con le quantità di carbonio trovate in 1 400 profili di terreno al fine di determinare quali di questi abbiano agito come bacini di carbonio e quali come fonti. Inoltre, sono stati in grado di calcolare quanto carbonio fosse stato sostituito nei siti di erosione del suolo. Le loro analisi hanno rivelato che l´erosione del suolo agisce come un nastro trasportatore, che raccoglie materiali dal sottosuolo, li trasporta attraverso i terreni di superficie e li interra nelle cavità dei pendii collinari. Durante il suo percorso, il suolo assorbe carbonio dal materiale vegetale. Questo carbonio sprofonda quindi nel suolo nelle aree di sedimentazione. L´erosione conduce pertanto a una netta eliminazione del carbonio dall´atmosfera, facendone un bacino di carbonio, seppure di piccole dimensioni. «Questo ha conseguenze molto importanti sul modo in cui viene elaborata la politica relativa ai fondi agricoli», ha dichiarato il professor Quine. Se l´erosione si fosse rivelata un´importante fonte di emissioni di carbonio, il suo controllo avrebbe potuto essere utilizzato al fine di ridurre le emissioni dei combustibili fossili. Da un altro punto di vista, se si dimostrasse che l´erosione è un efficace bacino di carbonio, allora i numerosi vantaggi ambientali del controllo dell´erosione dovrebbero essere rivalutati per contrastare la perdita del bacino. «I nostri risultati dimostrano che bisognerebbe procedere con il controllo dell´erosione per i suoi benefici ambientali e in campo agricolo, ma non dovrebbe essere impiegato per compensare le emissioni dei combustibili fossili», ha concluso il professor Quine. I finanziamenti dell´Unione europea per questo studio sono a titolo del programma di borse di studio intraeuropee Marie Curie. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Sciencemag. Org .  
   
   
A VALLE MOROSINA UN INCONTRO ESAGONALE DEI MINISTRI EUROPEI DELL’AGRICOLTURA E PESCA  
 
 “Dopo il 2013, nel futuro settennato di programmazione regionale, il settore agricolo europeo dovrà quasi certamente affrontare una sostanziale riduzione dell’ammontare delle risorse destinate alle politiche di settore e, in questo contesto, i cambiamenti strutturali saranno inevitabili”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, intervenendo all’incontro esagonale dei ministri dell’agricoltura e pesca dell’Unione Europea di Italia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Romania e Slovenia, tenutosi il 26 ottobre a Villa Morosina in località Codevigo. Al centro del dibattito la Politica Agricola Comune (Pac) in corso di revisione da parte del Consiglio Europeo e il cui punto sullo stato di salute verrà fatto nel 2008. A questo proposito Galan ha sottolineato che si tratta dell’occasione più importante in ambito di Unione Europea per cominciare a porre le basi di quella che sarà la Politica Agricola Comune del futuro. “I maggiori condizionamenti in tal senso – ha precisato- deriveranno, sul fronte interno, dalle esigenze connesse all’allargamento e dalla conseguente necessità di destinare quote crescenti di risorse ad altre politiche e, dal punto di vista dei rapporti con l’esterno, dalle esigenze di adeguarsi agli accordi che interverranno in sede Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio), che tendono ad una progressiva riduzione del sostegno al settore agricolo e all’ulteriore liberalizzazione degli scambi. E riferendosi alla discussione del “Doha Round” (Doha città del Qatar dove ha avuto inizio un negoziato commerciale multilaterale) in sede Wto e incentrata sulle tematiche relative all’accesso al mercato attraverso la riduzione delle tariffe, su di una nuova disciplina delle forme di sostegno interno che distorcono il commercio e stimolano la sovrapproduzione, e sulla regolamentazione dei sussidi all’esportazione e delle altre forme di sostegno, Galan ha ribadito che i lavori stanno proseguendo senza grandi risultati. “In realtà – ha aggiunto – stiamo correndo il rischio che l’Europa si debba confrontare con un mondo ancora più incerto, per quanto riguarda il settore agricolo e, se come sostiene il Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Marianne Fischer Boel, il Doha Round dovesse fallire, tutte le restrizioni cadranno e questa evenienza sarebbe critica sia per l’Unione Europea, sia per i paesi in via di sviluppo. ” Nel concludere il suo intervento il presidente Galan si è augurato che emergano delle idee nuove ed efficaci per aiutare l’agricoltura veneta, italiana ed europea a valorizzare le grandi tradizioni che gelosamente conserviamo da secoli in un territorio molto adatto alle produzioni di qualità e non adeguato alle produzioni di quantità, a cogliere le opportunità nei campi della ricerca e dell’innovazione tecnologica applicate all’agricoltura e ad esprimere le grandi potenzialità imprenditoriali presenti anche a livello di piccole e medie imprese”. Temi questi sui quali si giova oggi una partita importante per la definizione della nostra qualità della vita di domani. .  
   
   
IL SENATO CONFERMA SANZIONI PIÙ EQUE PER LA PESCA RICHIESTA ANCHE SOSPENSIONE DEGLI STUDI DI SETTORE  
 
“Un voto – afferma Massimo Coccia, Presidente della Federcoopesca-confcooperative, che ci lascia ben sperare sull’adozione di un provvedimento che renderebbe il regime sanzionatorio nel mondo della pesca più equo e vicino a quanto avviene già in altri settori”. Dopo il sì della Commissione Bilancio è stato confermata dall’Aula del Senato la disposizione (decreto legge 1° ottobre 2007 n. 159 legato alla manovra finanziaria) che prevede la riduzione delle sanzioni per i comandanti di un peschereccio che non hanno a bordo i documenti- purché ne siano in regolare possesso- ma che sono in grado di mostrarli entro quarantotto ore in Capitaneria di Porto. Se il decreto legge verrà convertito l’ammenda per questo tipo di infrazione passerà da un tetto massimo di novemila euro ad uno di cento euro. “Questo consentirebbe -prosegue Coccia- di non calcare troppo la mano soprattutto sugli operatori della piccola pesca che spesso incappano in questo tipo di ammenda, per le oggettive difficoltà che ci sono a conservare in tutta sicurezza, su imbarcazioni medio-piccole, i documenti soggetti a controllo. Non vogliamo, quindi, incentivare comportamenti non rispettosi delle normative vigenti, ma tutelare quegli operatori che per difficoltà pratiche, a volte, non riescono ad adempiervi”. Il Senato ha dato via libera anche alla rateizzazione in quattordici rate annuali della restituzione da parte dei pescatori degli aiuti dichiarati incompatibili con il mercato comune e il rifinaziamento di 500mila euro necessario alla liquidazione delle richieste di indennizzo, relative agli eventi verificatesi nel triennio 2002 e 2004, a carico del fondo vittime del mare. Nella seduta di eri va segnalato anche l’accoglimento dell’Ordine del giorno del Senatore Scarpa che impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative volte ad affrontare e risolvere le problematiche dell’applicazione degli studi di settore per la pesca in acque marine e lagunari e servizi connessi, in particolare valutando la possibilità di sospendere tale strumento per i periodi di imposta 2007 e 2008. “Ci auguriamo – prosegue Coccia- che venga trovato il modo migliore di risolvere i tanti problemi dovuti all’applicazione degli studi al settore ittico, inserendo la norma di sospensione in un prossimo provvedimento legislativo, magari già come emendamento al ddl finanziaria. Rimane alta, invece, la preoccupazione sulle sorti dei 12 milioni di euro dell’Iva agricola che andranno persi se non troveranno una nuova destinazione entro la fine dell’anno. “Ci auguriamo –conclude Coccia- che il governo e tutte le forze politiche si impegnino affinché dei fondi già previsti per il settore, e di cui il settore avrebbe assolutamente bisogno, non prendano altre strade. Se non è possibile realizzare l’Iva agricola per la pesca, riteniamo che questo plafond possa servire per aumentare gli sgravi fiscali e contributivi previsti dalla legge 30/98 e per un abbattimento all’1,9, dell’Irap, per tutta la pesca”. .  
   
   
TONNO: LA COMMISSIONE RECEPISCA LE RICHIESTE DI MODIFICA DEL PARLAMENTO  
 
 “Un segnale positivo che arriva dal Parlamento Europeo in un momento particolarmente delicato per la pesca al tonno rosso e di cui sollecitiamo la Commissione Europea a voler tener conto per modificare un Regolamento attualmente a dir poco irrazionale” Questo il commento dei presidenti di Agci Agrital (Buonfiglio), della Federcoopesca-confcooperative (Coccia), della Lega Pesca (Ianì) all’approvazione – con venti voti favorevoli, tre contrari e un astenuto - da parte della Commissione Pesca del Parlamento europeo della relazione del vicecoordinatore Iles Braghetto, contenente emendamenti al Piano pluriennale di ricostruzione del tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo. “Condividiamo – proseguono Buonfiglio, Coccia, Ianì - appieno le proposte dell’onorevole Braghetto perché contribuiscono a sanare alcune delle disparità di trattamento contestate dal settore. Gli emendamenti sono il frutto di un confronto con le associazioni italiane di categoria, che il vicercoodinatore della Commissione pesca del Pe ha saputo portare avanti nonostante le difficoltà. Questo non cambia, però, la critica di base all’impostazione di un regolamento che, coì, come è stato concepito non consentirà di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato”. Tra le proposte che sono state fatte proprie dal Parlamento europeo ci sono: la cancellazione delle deroghe sia per la taglia minima sia sui periodi di stop dell’attività di pesca; l’introduzione di compensazioni finanziarie, nell’ambito del Fep, per il periodo di fermo come avviene per altri mestieri di pesca. “Siamo consapevoli - proseguono Buonfiglio, Coccia e Ianì- che la relazione del Parlamento da sola non basta a modificare un regolamento iniquo, ma ci aiuta a portare avanti la nostra battaglia per difendere gli operatori e le risorse del nostro mare contro chi vorrebbe fare della pesca al tonno rosso un business solo nipponico e statunitense. Questo soprattutto alla vigilia di un appuntamento importante come la sessione annuale Iccat in Turchia e in un momento in cui c’è chi spinge, senza solide basi scientifiche, verso la chiusura totale della pesca al tonno rosso”. La Commissione Europea – denunciano i presidenti - non può continuare ad ignorare le indicazioni che giungono dal Parlamento di Strasburgo, così come accaduto nel caso del nuovo Regolamento per il Mediterraneo, che è stato approvato nonostante diverse bocciature giunte dall’interno delle Istituzioni comunitarie. Auspichiamo che questa volta, su una problematica così delicata, prevalga il rispetto degli indirizzi formulati in sede parlamentare. .  
   
   
BRUXELLES - CARO PREZZI: AUMENTARE LE QUOTE LATTE  
 
Sottolineando le difficoltà incontrate da allevatori e consumatori per l´aumento dei prezzi, il Parlamento europeo chiede un aumento temporaneo delle quote latte. Nel sostenere che tali aumenti non si ripercuotono sui redditi degli agricoltori, sollecita un´indagine sugli effetti della concentrazione nel commercio al dettaglio. Ritiene che la promozione dei biocarburanti non deve penalizzare la produzione alimentare e, scettico sulla sospensione dei dazi, respinge l´idea di contingenti all´esportazione. Approvando con 464 voti favorevoli, 30 contrari e 44 astensioni una risoluzione comune sostenuta dalla maggioranza dei gruppi politici (eccetto Gue/ngl, Ind/dem e Its), il Parlamento accoglie positivamente la recente decisione dei ministri dell´Agricoltura dell´Ue di sospendere, per il 2008, gli obblighi in materia di ritiro dalla produzione. Al riguardo, prende atto delle stime secondo cui ciò consentirà di liberare circa 2,9 milioni di ettari per la produzione cerealicola e di aumentare il raccolto del prossimo anno di circa 10 milioni di tonnellate. D´altra parte, deplora che il Consiglio non abbia fatto propria la proposta del Parlamento di sospendere anche per il 2009 il regime di ritiro dalla produzione e si attende che la questione «venga affrontata nel quadro dell´imminente revisione generale della Pac». Prendendo atto delle osservazioni del commissario Fischer Boel secondo cui, a causa dell´aumento dei costi dei mangimi, i prezzi della carne e dei prodotti a base di carne potrebbero registrare nel 2008 un aumento fino al 30%, constata con preoccupazione che, rispetto a un anno fa, gli avicoltori europei si trovano a dover pagare il 40-60% in più per i mangimi. Sottolinea peraltro che i mangimi rappresentano il 60% circa dei loro costi totali. Il Parlamento nota inoltre che l´aumento dei prezzi del latte nel 2007 rappresenta per i produttori lattieri un aumento di reddito modesto, ma urgentemente necessario. Esso inoltre risulta problematico per i consumatori e rende più difficile l´approvvigionamento di prodotti lattiero-caseari da parte di scuole e ospedali. Invita, pertanto, la Commissione a proporre con urgenza e a titolo provvisorio un aumento delle quote lattiere per stabilizzare i prezzi del mercato interno. I deputati tengono poi a evidenziare che il costo delle materie prime «è una componente relativamente secondaria del costo totale di numerosi prodotti alimentari». E, in proposito, osservano che, anche dopo i recenti aumenti dei prezzi del frumento, il costo del frumento rappresenta meno del 10% del prezzo al dettaglio di un pane nel Regno Unito e meno del 5% del prezzo al dettaglio di una "baguette" in Francia. La Commissione e gli Stati membri sono quindi invitati ad analizzare il divario tra prezzi agricoli alla produzione e prezzi praticati dai grandi dettaglianti. In particolare, occorre indagare sulle conseguenze della concentrazione nel settore del commercio al dettaglio che, per i deputati, «ricadono principalmente sui piccoli produttori, le piccole imprese e i consumatori». La Commissione, inoltre, dovrebbe ricorrere a tutti gli strumenti giuridici disponibili «qualora dovessero essere individuati abusi legati al potere di mercato». Sottolineando che solo una percentuale molto modesta della produzione cerealicola dell´Ue è utilizzata attualmente per la produzione di biocarburanti, il Parlamento osserva che, dal 2004, la superficie riservata a colture energetiche nell´Ue è decuplicata, arrivando a 2,84 milioni di ettari. D´altra parte, per i deputati, i biocarburanti «costituiscono attualmente l´unica possibilità di sostituzione dei carburanti fossili disponibile su vasta scala sul mercato» e, a differenza di questi ultimi, «sono rinnovabili e possono produrre importanti riduzioni delle emissioni di gas ad effetto serra». Osservano peraltro che di una tonnellata di cereali per la produzione di bioetanolo, fino al 40% ritorna al settore dell´alimentazione animale in forma di sottoprodotti. Commissione e Stati membri sono quindi invitati a promuovere l´uso e la produzione della bioenergia di seconda generazione, che comporta la trasformazione di effluenti di allevamento e di residui agricoli, anziché di prodotti agricoli primari. Occorre anche realizzare una valutazione di impatto ambientale e in materia di sicurezza alimentare che tenga conto dell´attuale concorrenza per la conquista di terre e risorse tra la produzione di derrate alimentari e quella di combustibili vegetali, includendovi l´impatto del cambiamento climatico e possibili misure atte ad evitare un´ulteriore riduzione delle risorse disponibili per la produzione alimentare. L´aula ha respinto cinque emendamenti avanzati dal Ppe/de relativi al contributo degli Organismi geneticamente modificati (Ogm) nella soluzione del problema della crescita dei prezzi. Uno di questi osservava con preoccupazione che il fatto di impedire l´approvazione di prodotti Gm «provoca un aumento dei prezzi di altre materie prime per mangimi», danneggiando la competitività degli allevatori Ue e determinando «una situazione paradossale in cui i consumatori dell´Ue acquistano carne e prodotti d´origine animale provenienti da paesi terzi che impiegano mangimi geneticamente modificati». Un altro si rammaricava del divieto di fatto di importazione di sottoprodotti del granturco dagli Stati Uniti «per la mancanza di autorizzazione per i prodotti geneticamente modificati». Il Parlamento constata poi con grande preoccupazione che il costo degli alimenti composti è aumentato di 75 euro la tonnellata e continua ad aumentare a causa di una grave penuria di cereali foraggeri. Ciò, sottolineano i deputati, rappresenta un costo supplementare di 10 miliardi di euro per il settore dell´allevamento dell´Ue. Tuttavia, sottolineano che l´intenzione del Consiglio di sospendere, per il 2008, i dazi all´importazione sui cereali, rischia di indebolire la posizione negoziale dell´Ue sull´accesso al mercato nel quadro dei negoziati Omc. Questa decisione, ammoniscono inoltre i deputati, «non dovrebbe servire da precedente per altri settori, come quello del riso». Allo stesso tempo, respingono qualsiasi iniziativa intesa ad imporre contingenti all´esportazione e dazi sulla produzione agricola dell´Ue e chiedono che gli operatori dei paesi terzi «siano sottoposti agli stessi rigorosi controlli cui sono soggetti i produttori dell´Ue». Consapevole che la riduzione delle scorte alimentari mondiali ha ripercussioni particolarmente gravi sui paesi a basso reddito con deficit alimentare nel mondo in via di sviluppo, constata che, nell´insieme, i Pvs spenderanno quest´anno «la cifra record di 52 miliardi di dollari per le importazioni di cereali». La Commissione dovrebbe quindi presentare misure e strumenti atti ad evitare perturbazioni nell´approvvigionamento alimentare e gli effetti inflazionistici di ulteriori aumenti dei prezzi. Ma anche procedere ad un´analisi approfondita delle tendenze del mercato mondiale nella prospettiva di prendere in considerazione, nell´ambito della revisione generale della Pac, la creazione di meccanismi permanenti che garantiscano un adeguato approvvigionamento del mercato in futuro. .  
   
   
LATTE, NUOVI PRIMATI PER CONSUMI FORMAGGI E YOGURT  
 
Attrezzature per l´allevamento dei bovini, macchine per la lavorazione del terreno, prodotti per l´igiene della filiera agro-alimentare e novità per il settore veterinario. Sono solo alcune delle proposte che vengono offerte dalle 827 aziende (il 10% delle quali provenienti dall´estero, in rappresentanza di 17 Paesi) che, dal 25 finoa domenica 28 ottobre, hanno partecipato alla 62esima edizione della "Fiera Internazionale del Bovino da Latte" di Cremona. La rassegna, cui prendono parte anche 145 allevatori con i loro capi migliori in esposizione, è stata inaugurata oggi da Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia. "Cremona - ha detto la vicepresidente Beccalossi - si conferma capitale internazionale del comparto agro-zootecnico. Una manifestazione che coinvolge, di anno in anno, un pubblico sempre più numeroso, attratto da un´offerta che raggiunge standard qualitativi d´eccellenza". All´inaugurazione era presente anche l´assessore regionale Gianni Rossoni, presidente del Tavolo Territoriale di Cremona, che ha voluto sottolineare come "il latte e più in generale il settore lattiero-caseario trovino proprio in Lombardia la massima espressione nazionale sia in termini di produzione sia per ciò che riguarda il livello qualitativo". E infatti nei quasi 8. 000 allevamenti lombardi si produce il 40% del latte italiano, ovvero 4 milioni di tonnellate, che genera un valore stimato in oltre 1,4 miliardi di euro, consentendo la produzione di formaggi e yogurt. Proprio questi due generi alimentari sono stati al centro di un´indagine effettuata dal Centro Studi di Cremona Fiere. In Italia nel 2006 il consumo di formaggi è aumentato, rispetto all´anno precedente, del 3% raggiungendo la cifra record, a livello europeo, di 1,4 milioni di tonnellate. Un dato che porta il consumo pro capite a superare i 24 chilogrammi (a fronte di una media europea di 18 chilogrammi). Notizie positive anche per ciò che riguarda lo yogurt: negli ultimi dieci anni i consumi nel nostro Paese sono raddoppiati superando nel 2006 la soglia delle 500. 000 tonnellate, con un consumo pro capite di 8,7 chilogrammi. Tornando infine più specificamente al latte e alle problematiche del settore, Viviana Beccalossi ha ricordato che a Cremona sono in programma una serie di appuntamenti di assoluto rilievo. "Un anno fa, in questa sede - ha concluso la vicepresidente - si dibatteva su un ipotetico prezzo del latte e sulle tabelle qualità. Oggi l´accordo è stato siglato, un impegno serio, condiviso da tutti i soggetti del comparto lattiero caseario, che unisce e rafforza il sistema-latte lombardo, sgombrando il campo dalle incertezze e dalle perplessità che animavano i nostri allevatori". .  
   
   
LATTE – ZAIA: DE CASTRO SI BATTA PER COMPENSAZIONE EUROPEA  
 
“Le difficoltà in cui si dibatte il settore in questo momento sono forti, il prezzo del latte, negli ultimi mesi, è aumentato del 10 per cento e lo stesso prodotto non è disponibile per le nostre industrie giacché finisce in esportazione per la produzione del latte in polvere e il commercio delle proteine. È per questo che invito De Castro a portare avanti una battaglia per la compensazione a livello europeo della produzione del latte”. Con queste parole il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia ha commentato le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, intervenuto agli Stati generali del latte, il 26 ottobre a Cremona. “In Europa sono 3 gli Stati a splafonare: Italia, Germania e Polonia – ha continuato Zaia – e in Italia la quota latte a suo tempo stabilita è la metà di quella che viene consumata. Ricordo che in Veneto il settore della trasformazione coinvolge circa 184 caseifici, per una produzione di formaggio che si aggira intorno a 1. 000. 000 di quintali e per un Produzione Lorda Vendibile di 461 milioni di Euro. Il valore del settore del latte bovino interessa poco più di 5. 000 aziende zootecniche e 560 malghe nelle zone montane e un patrimonio bovino, che conta oltre 217. 000 capi. La Francia che produce, invece, una quota di latte inferiore rispetto a quella a suo tempo assegnatale, lo esporta. In definitiva assistiamo a questo scenario: da una parte l’Italia che ha bisogno di latte per le sue industrie si vede assegnata una quota che non le permette di soddisfare il fabbisogno interno, dall’altra c’è la Francia che è deficitaria nella produzione rispetto alla quota assegnatale, ma esporta quello che produce”. “In definitiva – ha continuato il Vicepresidente – in Europa ci sono Stati che producono, in eccesso, più di 1 milione di tonnellate di latte e altri che sono deficitari nella stessa misura. Prendendo atto che il sistema delle quote dovrebbe finire nel 2014-2015, invito De Castro ad affrontare la questione in un’ottica europea considerando il problema non a livello nazionale, ma battendosi per una compensazione che trovi il giusto equilibrio tra tutti gli Stati membri della Ue. Posto che l’Europa risulta complessivamente deficitaria di latte e quindi sembra anacronistico che alcuni Stati siano chiamati a pagare per un esubero produttivo”. .  
   
   
ZAIA: “VOGLIAMO CHIEDERE IL RICONOSCIMENTO EUROPEO DELLA CERTIFICAZIONE DEL LATTE VENETO”  
 
 “Il momento che stiamo vivendo, non possiamo nasconderlo, è di grande difficoltà. C’è forte imbarazzo tra i produttori di latte del Veneto. In Europa i conti non tornano e noi non possiamo più accettare che nelle tavole venete un litro di latte su due venga prodotto fuori da casa nostra”. Così ha commentato il Vicepresidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, il 27 ottobre l’apertura della manifestazione “Caseus Veneti” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd). Continua Zaia: “Il Veneto produce 1,12 milioni di tonnellate di latte in 5 mila e 600 allevamenti. Siamo la terza Regione italiana per quantità di latte prodotta e commercializzata con l’11 % di produzione nazionale. Il 75 % del latte è destinato alla trasformazione casearia, il 40% per formaggi dop. All’europa abbiamo chiesto la compensazione delle quote latte e soprattutto la revisione dell’attuale regime delle quote latte prima della scadenza naturale fissata per il 2014. Abbiamo domandato l’intervento anche del ministro alle Politiche Agricole, Paolo De Castro. Il 28 novembre sapremo in Commissione Europea il nostro destino. ” La battaglia del Veneto sarà feroce. Con l’Italia sono schierate anche Polonia e Germania. ” “Per salvare la zootecnia veneta – conclude il Vicepresidente – lavoreremo in tre direzioni: tutela della qualità dei prodotti, innovazione della commercializzazione, rafforzamento della sicurezza alimentare. Per i progetti di filiera la Regione del Veneto entro l’anno pubblicherà e finanzierà un nuovo bando. Quella che vogliamo proteggere e promuovere è l’immagine complessiva del Veneto”. .  
   
   
PRENDE IL VIA DA PALERMO IL SECONDO ANNO DELLA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE ALIMENTARE PROMOSSA DA UNALAT E DALLA COMUNITÀ EUROPEA NEL SETTORE DEL LATTE E DEI PRODOTTI LATTIERO CASEARI DENOMINATA “AMICO LATTE”  
 
Dopo il successo e i riscontri positivi avuti nel corso del primo anno, è pronto a partire il secondo atto della campagna di informazione ed educazione alimentare co-finanziato dall’Unione Europea e dallo Stato Italiano tramite l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) denominato “Amico latte”. Stessi protagonisti, il latte i suoi derivati e le sue qualità, alla conquista dei giovani studenti del nostro paese. L’intento è infatti quello di avvicinare il mondo della scuola, gli insegnanti e gli studenti, nonché il consumatore finale, al latte a alle sue peculiarità alimentari. La prima delle venti tappe previste per questa seconda annualità sarà la città di Palermo. Martedì 30 ottobre alle ore 10. 30, presso il liceo “Galileo Galilei”, avrà dunque luogo il primo appuntamento di questa seconda annualità della campagna “Amico latte”. Ad incontrare ed informare i 75 insegnanti ed i 40 alunni sulle qualità e le specificità del latte saranno presenti Paolo Graldi, direttore editoriale de “Il Mattino” di Napoli e de “Il Messaggero”, e il dott. Alessandro Pinto, ricercatore presso l’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Nel primo anno il progetto ha toccato ben 11 regioni italiane e ha interessato circa 2. 000 docenti e 30. 000 alunni di 500 scuole medie inferiori del nostro Paese. Per il secondo anno, e anche per quello successivo (il 2008), il progetto sarà esteso a tutte le regioni del paese, così da far partecipare un maggior numero di insegnanti e studenti. Lo schema segue quello già positivamente utilizzato nel corso del primo anno del progetto. Al centro della campagna di educazione una serie di giornate informative, i cosiddetti “educational”, attraverso i quali gli insegnanti e gli studenti potranno conoscere direttamente dalla voce di esperti del settore le qualità del latte e l’importanza dello stesso all’interno di una corretta educazione alimentare. Un Comitato scientifico composto da esperti di scienze dell’alimentazione - il Presidente, prof. Cannella (Direttore dell’Istituto di Scienza dell’alimentazione e della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione di Roma), il dott. Giorgetti e il dott. Pinto - ha il compito di predisporre e di mettere a disposizione di tutti gli insegnanti, durante gli educational, gli strumenti utili per poter svolgere, a loro volta, lezioni ai propri studenti. Un “doppio” insegnamento dunque, prima quello che va dagli esperti di alimentazione agli insegnanti, per poter poi raggiungere in maniera efficace i giovani studenti. La peculiarità del progetto sta dunque nel mettere in primo piano il latte e le sue qualità e di portarlo, attraverso un messaggio mirato ed adeguato, senza retorica, a conoscenza delle giovani generazioni. Il latte fresco e i suoi derivati, quale alimento fondamentale, irrinunciabile ed insostituibile di tutte le età, è dunque il protagonista indiscusso del progetto attraverso il quale si vuole favorire la formazione di corrette abitudini alimentari. .  
   
   
DAI MOTORI ALLA TERRA: CHRYSLER LLC INTENSIFICA L´IMPEGNO NELLA RICERCA DI CARBURANTI ALTERNATIVI ECOCOMPATIBILI 17 ETTARI COLTIVATI A SOIA PRESSO IL CIRCUITO DI COLLAUDO DI CHELSEA IL RACCOLTO SARÀ UTILIZZATO PER LA RICERCA SUI CARBURANTI ALTERNATIVI  
 
Auburn Hills, Mich. - Chrysler Llc compie un ulteriore passo in avanti nello sviluppo di carburanti alternativi avviando la coltivazione di semi di soia presso il circuito di collaudo veicoli di Chelsea (Mich. ). Il raccolto prodotto dai 17 ettari di terreno seminati con semi di soia sarà utilizzato per la ricerca sull´utilizzo di carburanti alternativi. La coltivazione è stata iniziata lo scorso giugno in aree adiacenti al circuito di collaudo e non ostacolerà l´attività di sviluppo di autoveicoli. Ulteriori ettari di terreno saranno destinati alla coltivazione di soia nel corso del prossimo anno se la ricerca sui carburanti alternativi continuerà ad avere successo. La coltivazione della soia è stata affidata a Huehl Acres, una società locale. I proprietari, Dennis e Jerry Huehl, coltivano attualmente circa 400 ettari nella regione del Chelsea. I semi di soia vengono utilizzati nella produzione di biodiesel, un carburante pulito e rinnovabile prodotto da oli vegetali. Il biodiesel può sostituire il diesel tradizionale, riducendo la dipendenza dal petrolio e le emissioni inquinanti dei veicoli. "Il carburante coltivato sui nostri circuiti di collaudo potrebbe essere utilizzato per testare nuovi veicoli", commenta Jeffrey Zyburt, Director of Proving Grounds and Stress Lab Chrysler. "E questo è solo un esempio delle sensazionali attività che possiamo realizzare". Chrysler è impegnata nel campo della ricerca e nello sviluppo di carburanti ecocompatibili. Grazie alla collaborazione esclusiva con la Michigan State University (Msu), la Società ha saputo trasformare un semplice deposito dimesso del Michigan in un laboratorio di ricerca per lo sviluppo di carburanti ecologici. Il Prof. Kurt Thelen vi coltiva girasoli, canola, panico verga, mais e soia con lo scopo di ricercare carburanti rinnovabili migliori e studiare la possibilità di piantare coltivazioni su siti in precedenza adibiti ad uso industriale su tutto il territorio nazionale. Chrysler collabora inoltre con Nextenergy, Inc. E Biodiesel Industries, Inc. Per sviluppare carburanti rinnovabili all´avanguardia per il futuro. Questi partners sono impegnati in attività di ricerca che riguardano soprattutto lo sviluppo di biodiesel e l´innovazione tecnica, e contemporaneamente si occupano dello sviluppo e del perfezionamento di standard industriali per un settore in rapida espansione, come quello del biodiesel. Nextenergy, che ha sede a Detroit, è una società senza fini di lucro, creata dallo Stato del Michigan per sviluppare il settore delle tecnologie energetiche alternative a livello statale. Biodiesel Industries, con sede a Santa Barbara, in California, gestisce la più grande rete di strutture per la produzione del biodiesel della nazione. Chrysler è leader nel settore per lo sviluppo del biodiesel B20 (o al 20%). Affinché l´industria sia in grado di produrre, commercializzare e fornire la garanzia per gli autoveicoli alimentati con B20, è assolutamente necessario uno standard nazionale molto rigoroso. Nel corso del 2007, numerose organizzazioni di ricerca, tra cui Nextenergy, hanno reso raggiungibile un simile obiettivo. Le vetture con motore diesel di Chrysler sono alimentate con biodiesel B5 o al 5%. Inoltre, la Società ha autorizzato l´utilizzo di B20 per i veicoli Dodge Ram 2007 che fanno parte di flotte commerciali, governative e militari. La gamma di vetture diesel di Chrysler comprende Jeep Grand Cherokee (motore da 3,0 litri), Dodge Ram (motore da 6,7 litri) e Dodge Sprinter (motore da 3,0 litri). Nel corso del 2007, Chrysler produrrà più di 250. 000 veicoli "flexible-fuel" (Ffv). I veicoli Ffv possono essere alimentati con carburante E85, benzina tradizionale o una combinazione dei due. Nel 2008 la Società intende produrre circa 500. 000 veicoli Ffv. La gamma Ffv comprende: i Suv Jeep Grand Cherokee, Jeep Commander, Dodge Durango e Chrysler Aspen equipaggiati con motore da 4,7 litri i pickup Dodge Ram e Dodge Dakota equipaggiati con motore da 4,7 litri le berline Dodge Avenger e Chrysler Sebring equipaggiate con motore da 2,7 litri i minivan Dodge Grand Caravan e Chrysler Town & Country con motore da 3,3 litri Chrysler Llc è attivamente impegnata nella tutela della salute delle comunità locali, nella protezione delle risorse naturali e dell´ambiente a livello globale. La Società affronta le nuove sfide ecologiche lavorando costantemente al miglioramento delle prestazioni ambientali dei suoi prodotti e delle sue attività. Chrysler Llc supporta attivamente lo sviluppo di tecnologie avanzate ed è leader nel proprio settore nel promuovere l´adozione di carburanti alternativi. .  
   
   
NASCE ENERGY PLUS, LA COOPERATIVA PER PRODURRE ENERGIE ALTERNATIVE COSTITUITA UFFICIALMENTE IL 15 OTTOBRE DA 18 PROMOTORI NEL TERRITORIO ROMAGNOLO, ENERGY PLUS SI RIVOLGE ALLE IMPRESE AGRICOLE INTERESSATE A PRODURRE E COMMERCIALIZZARE ENERGIA ELETTRICA E TERMICA PROVENIENTE DA FONTI RINNOVABILI.  
 
Una cooperativa rivolta a tutte le imprese agricole, singole e associate, interessate a produrre e commercializzare energia elettrica e termica proveniente da fonti rinnovabili. E’ nata il 15 ottobre scorso Energy Plus, nuova società cooperativa per la produzione di energie rinnovabili costituita attualmente da 18 promotori nel territorio romagnolo, fra cui le cooperative agricole Cai di Forlì-cesena e Rimini, Comacer e Agrisol di Bagnacavallo e Ville Unite e Propar di Ravenna, più altre imprese agricole distribuite nelle tre province della Romagna. Energy Plus, che ha sede legale presso la Confcooperative di Forlì-cesena, ha fra i suoi scopi principali quello di entrare nel mercato dell’energia verde con maggiore potere contrattuale facendo massa critica dei Kw elettrici e termici e contemporaneamente quello di svolgere un ruolo da protagonista nella filiera agroenergetica, proponendosi come strumento di rappresentanza economica nell’ambito dell’attività del distretto agroenergetico della Romagna. Energy Plus nasce nel contesto del protocollo d’intesa firmato a dicembre 2006 tra le Confcooperative di Forlì-cesena, Ravenna e Rimini e le tre Coldiretti Provinciali della Romagna per concretizzare la strategia più complessiva della filiera verde dell’energia, in un momento in cui fattori come l’aumento dei costi del combustibile fossile e i cambiamenti climatici in atto rendono sempre più interessante dal punto di vista economico e ambientale l’utilizzo di fonti rinnovabili (solare fotovoltaico e termico, eolico, biogas, biocombustibili, cippato e pellets, ecc. ) L’imprenditoria agricola locale deve saper cogliere i tempi giusti e anticipare le potenzialità, vedendo in Energy Plus lo strumento più idoneo. La firma del protocollo ha infatti creato le condizioni politiche generali affinché si potesse costituire questo strumento che di fatto ha superato confini territoriali, ha integrato ruoli sindacali ed economici e che vuole essere un punto di riferimento per le imprese, per i servizi e per le istituzioni. Presidente di Energy Plus è stato eletto Alessandro Lualdi, coltivatore diretto di una azienda ad indirizzo cerealicolo e colture industriali nel comune di Cervia, coadiuvato dai due vicepresidenti Filippo Tramonti (Presidente del Cai di Forlì – Cesena e Rimini) e Mauro Ricci (Presidente del Comacer di Bagnacavallo). Al neo presidente spetta ora il compito di promuovere, insieme all’agricoltura tradizionale della Romagna, quella più innovativa e, complementare alla precedente, relativa alla produzione di energia. Visto che fra gli obiettivi economici e anche sociali della cooperativa c’è quello di accorciare la filiera a vantaggio delle imprese e del cittadino in tema di energia, il tutto può essere descritto anche come un contributo locale al soddisfacimento dei parametri di Kyoto (prime scadenze impegnative nel 2012) e preso come esempio di vitalità delle imprese agricole aderenti a Energy Plus che si sono dimostrate capaci di cogliere i tempi giusti e di sviluppare un’attività fortemente innovativa. “La nascita di Energy Plus è la tappa di un percorso che vede la Confcooperative fortemente impegnata, e non solo a livello locale, nel campo delle nuove energie- sottolinea Pierlorenzo Rossi, direttore dell’Unione Forlì-cesena- mi riferisco alla costituzione di due realtà nate nell’ambito della Confcooperative Regionale. Una, Power, per fornire servizi energetici alle imprese, l’altra, Power Energia, per fornire energia elettrica agli utenti finali. Entrambe sono state costituite agli inizi del 2007 con l’obiettivo della trasparenza e del risparmio. Con questa nuova cooperativa la ‘rete energetica’ di Confcooperative si amplia e si completa”. . .  
   
   
MANUTENZIONE PRATI E PASCOLI MONTANI: DALLA REGIONE VENETO UN MILIONE 420 MILA EURO “  
 
Non lasciamo né lasceremo soli gli imprenditori agricoli delle nostre montagne, che con la loro permanenza e il loro lavoro garantiscono il territorio svolgendo di fatto un compito di tipo pubblico. Alla montagna abbiamo destinato circa un milione 420 mila euro per finanziare l’attuazione di servizi di gestione ambientale, a partire dalla conservazione di aree agricole e dei pascoli”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, annunciando l’approvazione di una specifica deliberazione. “Questo provvedimento – ha spiegato Zaia – destina le risorse finanziarie alla conservazione e al ripristino delle aree agricole e dei pascoli, e si affianca agli interventi che saranno finanziati tramite le misure agroambientali che verranno attivate con i bandi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, in modo da non lasciare scoperto questo settore nel periodo di passaggio dal vecchio al nuovo Psr”. La delibera di Giunta finanzia, in sostanza, specifici programmi presentati dalle Comunità Montane, individuate quali unici enti proponenti, che dovranno presentare le richieste ad Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, nei 60 giorni successivi alla pubblicazione del provvedimento e dei relativi criteri di attuazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. Per la materiale realizzazione delle iniziative previste, le stesse Comunità dovranno poi avvalersi degli imprenditori agricoli, con i quali verranno stipulati appositi contratti o convenzioni per l’affidamento dei servizi, considerati di pubblica utilità. A loro volta gli imprenditori agricoli dovranno impiegare esclusivamente il lavoro proprio o dei familiari e utilizzare esclusivamente macchine ed attrezzature di proprietà. “Con tale iniziativa – ha concluso Zaia – rispondiamo alle giuste esigenze degli imprenditori agricoli della nostra montagna, assicurando nel contempo la conservazione e la fruibilità della risorsa paesaggistica costituita dalle superfici a prato e a pascolo, indispensabili a tutta l’economia montana a partire da quella turistica, contrastando nello stesso tempo il fenomeno dell’abbandono, dell’erosione e del dissesto idrogeologico”. .  
   
   
LE VARIETÀ TURCHE DI FRUMENTO SONO RESISTENTI AL FUNGO DELLA RUGGINE STRIATA LE VARIETÀ TURCHE DI FRUMENTO INVERNALE POSSIEDONO UN GENE CHE LE RENDE RESISTENTI A UN FUNGO CHIAMATO RUGGINE STRIATA.  
 
Uno studio condotto da ricercatori turchi e britannici presso il John Innes Centre (Jic) di Norwich suggerisce che il gene mantiene la sua efficacia anche nelle condizioni climatiche del Regno Unito. Lo studio ha analizzato 100 varietà turche di frumento invernale, selezionate da vari programmi di coltivazione in Turchia e in Kazakstan e 31 ceppi di frumento europei che rappresentano gli ultimi otto decenni di coltivazione del frumento in Europa. È stata analizzata la resistenza dei ceppi sia turchi sia europei a otto diversi isolati di ruggine striata, allo stadio di germoglio, inoltre è stata esaminata la relativa infezione della coltivazione. Dai test è emerso che molte varietà di frumento turche presentavano ancora la resistenza alla ruggine allo stadio di germoglio. Inoltre, mentre i frumenti europei si sono rivelati vulnerabili alla ruggine striata endemica del Regno Unito, la maggior parte delle varietà turche è risultata essere ancora resistente. I risultati delle analisi del Dna indicano inoltre che il gene responsabile della resistenza nel frumento turco differisce dai geni analoghi diffusi nel frumento europeo. Il gene turco rappresenta quindi una valida fonte di nuovi geni di resistenza che potrebbero essere introdotti nelle varietà di frumento per l´agricoltura europea. «Tuttavia, l´elevato livello di resistenza allo stadio di germoglio ancora presente in queste varietà turche deve indurre alla cautela, poiché parte della resistenza alla ruggine striata potrebbe essere, in natura, specifica della specie», sottolinea la relazione finale. In tal caso «è solo una questione di tempo prima che la resistenza venga meno nella coltivazione. » La ruggine striata, anche nota come ruggine gialla, è causata dal fungo Puccinia striiformis, il quale colpisce orzo, segale, frumento e varie altre specie di graminacee perenni. Le infezioni provocano pustole allungate di color giallo-aranciato sulle foglie e/o pustole raggruppate in strisce longitudinali tra le venature della foglia, man mano che la malattia avanza. La malattia si diffonde rapidamente a partire da piccoli focolai iniziali presenti nella coltivazione. Condizioni di clima umido e fresco favoriscono la malattia, che può causare perdite del 40%. Il progetto Bestwheats è stato realizzato come parte delle borse intraeuropee delle azioni Marie Curie. Questo ha consentito al ricercatore turco, prof. Muge Sayar, dell´Università Bogazici di Istanbul di trascorrere 12 mesi presso il centro Jic di Norwich. Sotto la supervisione del coordinatore del progetto, il dott. Lesley Ann Boyd del Jic, il progetto era volto a migliorare la collaborazione fra i coltivatori di cereali turchi ed europei. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di circa 86 000 Eur nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue. Http://cordis. Europa. Eu/search/index. Cfm?fuseaction=proj. Simpledocument&pj_rcn=8089832&cfid=606648&cftoken=17514572 .  
   
   
SVILUPPO RURALE – ZAIA A BASSANO INCONTRA IMPRENDITORI AGRICOLI PEDEMONTANA VENETA  
 
Il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia è intervenuto lunedì 29 ottobre, all’Hotel Palladio di Bassano del Grappa , all’incontro con gli imprenditori agricoli dell’area pedemontana della regione, organizzato da Veneto Agricoltura per illustrare contenuti, finalità e opportunità del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 “Il Psr diventerà a tutti gli effetti operativo entro l’anno – ha sottolineato Zaia – con l’emanazione dei bandi in base ai quali le aziende agricole potranno presentare progetti per la cui realizzazione sono a disposizione contributi pubblici per oltre 914 milioni di euro, capaci di attivare investimenti per circa un miliardo e mezzo euro. E’ un piano che abbiamo scritto con il mondo agricolo, assieme al quale abbiamo voluto dare un preciso indirizzo: migliorare la competitività delle nostre imprese per favorire il loro consolidamento, sapendo che questo sarà l’ultimo treno utile del quale l’agricoltura veneta potrà usufruire per rendere più forte la sua capacità di stare in un mercato sempre più esigente”. Del totale della spesa pubblica, il 44 per cento sarà in definitiva destinato al cosiddetto Asse 1, che ha come obiettivo generale appunto la crescita della competitività del settore agricolo e forestale; Il 37 per cento delle risorse sarà indirizzato al cosiddetto Asse 2, che punta a valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale. Per migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e a promuovere la diversificazione delle attività economiche sarà utilizzato il 5 per cento della spesa (Asse 3), mentre l’11 per cento delle disponibilità andrà all’Asse 4 (programmi Leader, iniziative copartecipate del territorio) e il 3,5 per cento restante andrà ad azioni di assistenza tecnica. .  
   
   
DUE PROGETTI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE AGRICOLA PREMIATI A MILANO  
 
Bolzano - Il "premio Filippo Basile", tra i più noti riconoscimenti assegnato alle amministrazioni pubbliche che si distinguono in buone pratiche nei settori dell´educazione, della valorizzazione del capitale umano e dei servizi al cittadino, è stato assegnato alla Ripartizione provinciale Formazione agricola, forestale e di economia domestica. Il premio, consegnato il 25 ottobre a Milano dall´Associazione formatori italiani al direttore di Ripartizione Stefan Walder, ha inteso premiare due progetti della Provincia finanziati dal Fondo sociale europeo: si tratta di "Oikos" (dal greco casa), dedicato all´aggiornamento e ai nuovi profili professionali nel settore dell´economia domestica. Oltre all’analisi organizzativa e alla rilevazione del fabbisogno formativo del personale docente, la fase più importante del progetto è quella dell’attualizzazione dei piani di studio per tutte le materie. L´altro progetto premiato è "Qm22", nato per l´implementazione di un sistema di qualità nella formazione professionale che permette alla direzione di Ripartizione e alle scuole professionali di raggiungere il secondo livello del modello Efqm "Recognized for Excellence", livello che prevede un’autovalutazione più approfondita. Soddisfazione viene ovviamente espressa dall´assessore provinciale competente Hans Berger, secondo cui "questi riconoscimenti testimoniano la bontà della strada formativa intrapresa dalla formazione professionale agricola. " Berger sottolinea inoltre che "lo sviluppo qualitativo nel settore della consulenza e dell´orientamento professionale incide in maniera decisiva sul livello dei servizi e delle offerte della formazione provinciale nei settori dell´agricoltura e dell´economia domestica. " .  
   
   
CIBO,BECCALOSSI A DELEGATO USA:COMBATTERE PIRATERIA AZIENDE A GENNAIO IN CALIFORNIA A WINTER FANCY FOOD DI SAN DIEGO  
 
 "Lombardia e Stati Uniti da ormai qualche anno si confrontano su quelli che sono gli aspetti più importanti e significativi del settore agricolo, zootecnico e agroalimentare. Un dialogo che ci ha portati a intrecciare rapporti istituzionali e commerciali molto interessanti come quello previsto a gennaio in California con la partecipazione di aziende della nostra regione al Winter Fancy Food di San Diego, una delle fiere di settore più importanti del mondo". E´ quanto ha detto la vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi che, in occasione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, chiusasi a Cremona domenica 28 ottobre, ha incontrato Geoffrey Wiggin, ministro consigliere per gli Affari Agricoli in Italia e massimo rappresentante del Governo americano nel nostro Paese per questa materia. "Il rappresentante del Governo americano - ha aggiunto Viviana Beccalossi - è rimasto colpito dal livello di questa nostra rassegna. Durante l´incontro mi ha confermato quanto apprezzati e ricercati siano i prodotti agroalimentari italiani nel loro Paese. E proprio in tal senso gli ho fatto presente la necessità di porre in essere azioni comuni che tutelino l´originalità del made in Italy contro un sistema di contraffazione che, proprio negli Stati Uniti, nel cibo sta raggiungendo livelli inaccettabili". "Un fenomeno, quello della pirateria agroalimentare - ha concluso Viviana Beccalossi - che produce effetti fortemente negativi oltre che alla nostra economia e alla nostra immagine, anche ai consumatori statunitensi e del resto del mondo che si accostano, spesso inconsapevolmente, a prodotti di scarsissima qualità e soggetti a controlli che nulla hanno a che vedere con quelli attuati in Italia". .  
   
   
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA: DA NUOVO PSR 900 MILIONI BECCALOSSI:PROGRAMMA 2007-2013, PIU´ RISORSE RISPETTO AL PASSATO IN LOMBARDIA 70.000 IMPRESE: PRIMATI NEL LATTE, CARNE E CEREALI  
 
Cremona - "La dotazione complessiva del Programma di Sviluppo Rurale della Lombardia 2007-2013 è di 900 milioni di euro. Di questa cifra, circa 400 milioni sono fondi comunitari, i restanti 500 comprendono le risorse messe a disposizione da Regione e Stato". Viviana Beccalossi, vice presidente e assessore regionale all´Agricoltura, parte da queste cifre per illustrare la portata del piano dei finanziamenti che un mese fa ha ottenuto il via libera definitivo dalla Commissione Europea. La platea della presentazione è di assoluto livello, la ´Fiera Internazionale del Bovino da Latte´ di Cremona, prima tappa di una serie di incontri che porterà la vice presidente Beccalossi ad spiegare i contenuti del Psr nelle province lombarde. "Grazie a queste nuove risorse - continua Viviana Beccalossi - potremo essere ancor più competitivi in un settore, quello agricolo, che già ci vede assoluti protagonisti a livello nazionale. Questi 900 milioni potranno generare un indotto stimabile in circa 2 miliardi. Proprio per questo prosegue il nostro lavoro per pubblicare in tempi rapidi le disposizioni attuative delle misure del Programma". Di fronte ad operatori ed esperti della materia, la vice presidente della Regione ha ricordato quanto importante sia l´obiettivo raggiunto dalla Lombardia. "Infatti - ha ricordato Viviana Beccalossi - il risultato è frutto di una complessa trattativa durata più di un anno e che ha avuto come referenti, prima il ministro Paolo De Castro e le altre Regioni, poi l´Unione Europea. Con grande professionalità e determinazione abbiamo mantenuto fede agli impegni assunti con le rappresentanze del mondo rurale. Infatti, con ben 52 milioni in più rispetto al riparto del 2000, oggi pesiamo per il 4,98% sull´ammontare complessivo dei fondi destinati allo Sviluppo Rurale nazionale, contro il 4,26% della programmazione 2000/2006". Da sottolineare inoltre che tra le 15 Regioni dell´area del centro-nord la Lombardia è insieme all´Emilia Romagna quella che si è vista assegnare più fondi per lo Sviluppo Rurale. "Un giusto riconoscimento - ha concluso Viviana Beccalossi - per una regione che recita un ruolo fondamentale e di assoluta protagonista nel panorama agricolo nazionale con il 14% della produzione nazionale, oltre 70. 000 strutture produttive, più di 200. 000 lavoratori e primati nazionali nei settori del lattiero-caseario, dei cereali, del riso e della carne". .  
   
   
MANUTENZIONE PRATI E PASCOLI MONTANI: DALLA REGIONE VENETO UN MILIONE 420 MILA EURO  
 
 “Non lasciamo né lasceremo soli gli imprenditori agricoli delle nostre montagne, che con la loro permanenza e il loro lavoro garantiscono il territorio svolgendo di fatto un compito di tipo pubblico. Alla montagna abbiamo destinato circa un milione 420 mila euro per finanziare l’attuazione di servizi di gestione ambientale, a partire dalla conservazione di aree agricole e dei pascoli”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, annunciando l’approvazione di una specifica deliberazione. “Questo provvedimento – ha spiegato Zaia – destina le risorse finanziarie alla conservazione e al ripristino delle aree agricole e dei pascoli, e si affianca agli interventi che saranno finanziati tramite le misure agroambientali che verranno attivate con i bandi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, in modo da non lasciare scoperto questo settore nel periodo di passaggio dal vecchio al nuovo Psr”. La delibera di Giunta finanzia, in sostanza, specifici programmi presentati dalle Comunità Montane, individuate quali unici enti proponenti, che dovranno presentare le richieste ad Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, nei 60 giorni successivi alla pubblicazione del provvedimento e dei relativi criteri di attuazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. Per la materiale realizzazione delle iniziative previste, le stesse Comunità dovranno poi avvalersi degli imprenditori agricoli, con i quali verranno stipulati appositi contratti o convenzioni per l’affidamento dei servizi, considerati di pubblica utilità. A loro volta gli imprenditori agricoli dovranno impiegare esclusivamente il lavoro proprio o dei familiari e utilizzare esclusivamente macchine ed attrezzature di proprietà. “Con tale iniziativa – ha concluso Zaia – rispondiamo alle giuste esigenze degli imprenditori agricoli della nostra montagna, assicurando nel contempo la conservazione e la fruibilità della risorsa paesaggistica costituita dalle superfici a prato e a pascolo, indispensabili a tutta l’economia montana a partire da quella turistica, contrastando nello stesso tempo il fenomeno dell’abbandono, dell’erosione e del dissesto idrogeologico”. .  
   
   
DURNWALDER E BERGER INCONTRANO IL MINISTRO DELL´AGRICOLTURA DELLA BASSA SASSONIA  
 
Bolzano - Il ministro dell´Agricoltura della Bassa Sassonia Hans-heinrich Ehlen, in Alto Adige, ha incontrato il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l´assessore Hans Berger. Si è parlato di frutticoltura e della sperimentazione in agricoltura, "e la delegazione tedesca si è molto interessata al nostro sistema di incentivi al settore attraverso i programmi Ue di promozione dello spazio rurale", riferisce Durnwalder. La produzione agricola altoatesina e la sperimentazione sviluppata nel settore, specie al Centro "Laimburg", sono stati i temi che più hanno interessato la delegazione politica della Bassa Sassionia, guidata dal ministro all´Agricoltura Hans-heinrich Ehlen, consdierato che nel Land di Germania è in corso una ristrutturazione del settore della ricerca e della consulenza in agricoltura. Per un´intera giornata il direttore del Centro di sperimentazione Josef Dalla Via ha illustrato agli ospiti l´attività e i progetti della Laimburg. Con il presidente Durnwalder e l´assessore Berger il ministro ha discusso del sistema di incentivi in agricoltura grazie ai programmi Ue, "e si è mostrato interessato ad approfondire il modello altoatesino dello sviluppo dello spazio rurale", spiega Durnwalder. Gli ospiti della Bassa Sassonia si sono informati anche sul processo di commercializzazione dei prodotti agricoli, "e alla nostra possibilità di ricorrere alla denominazione del prodotto con tutela Ue e con il marchio di qualità", aggiunge l´assessore Berger. Nell´incontro è stata prospettata una collaborazione tra le due realtà regionali, specie tra i rispettivi istituti di sperimentazione. .  
   
   
L’ASS. BERGER HA PRESO PARTE AD UN CONVEGNO SULL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA A OBERSTDORF  
 
 L’assessore provinciale all’agricoltura, Hans Berger, ha preso parte il 26 ottobre ad un convegno ad Oberstdorf in Baviera incentrato sul futuro dell’agricoltura di montagna. Nel corso del convegno, al quale hanno preso parte numerose personalità della Commissione europea, del Governo federale tedesco, della Baviera, del Tirolo e del Vorarlberg, l’assessore provinciale all’agricoltura, Hans Berger, ha riscosso un particolare interesse per il modello di sviluppo altoatesino che vede una stretta interconnessione e collaborazione tra l’agricoltura ed il turismo. Tra i temi al centro dell’analisi e del dibattito del convegno bavarese vi erano in primo luogo la possibile abolizione delle quote latte e la tecnica genetica applicata all’agricoltura. Per quanto riguarda le quote latte tutti i Paesi e le Regioni presenti al convegno hanno espresso l’opinione che il mantenimento delle quote latte potrebbe essere un contributo al futuro dell’economia agricola di montagna, ma purtroppo questa posizione non trova un analogo consenso al di fuori dell’ambito dell’agricoltura montana. Riguardo all’applicazione delle tecniche genetiche, sottolinea l’assessore Berger, non vi è al momento uno schieramento compatto contrario ed alcune componenti degli agricoltori di montagna sarebbero propense alla loro adozione. Tra i partecipanti al convegno sono state anche espresse critiche nei confronti della Commissione europea a causa dei frequenti cambiamenti di indirizzo in merito alla politica agraria, casa questa che prova incertezza tra gli agricoltori. Un altro aspetto sottolineato nel corso del convegno è stata la necessità di curare maggiormente l’immagine dell’agricoltura, affinché i giovani siano attratti anche in futuro da questo settore economico di primaria importanza. .  
   
   
OGM: IL NO DELL´ASSESSORATO PUGLIESE ALLE RISORSE AGROALIMENTARI  
 
L’assessorato alle Risorse Agroalimentari ha diffuso la seguente nota: “La decisione della Commissione Europea di dare il via libero definivo al commercio del mais transgenico 59122, di altre due tipologie di mais e di una barbabietola da zucchero geneticamente modificata, è un fatto grave poiché contrario alla volontà già espressa dalla maggioranza dei paesi membri. Una decisione che non solo non trova consenso nella società ma non aiuta l’agricoltura italiana e in particolare quella pugliese rivolta ad uno sviluppo che punti sulla valorizzazione dei prodotti tipici e del territorio, privilegiando la qualità. La legislazione regionale (L. R. 26 del 2003) prevede il divieto, sull’intero territorio regionale, della coltivazione di piante e dell’allevamento di animali geneticamente modificati o di altro tipo di Ogm anche ai fini sperimentali, con l’eccezione per i terreni in uso a enti e organismi pubblici di ricerca scientifica. La stessa normativa prevede che siano escluse dalla possibilità di accedere ai marchi di qualità le aziende agricole che utilizzano Ogm sia direttamente che indirettamente. I nuovi scenari aperti dalla decisione della Commissione Europea ci impongono una riflessione: come tutelare i consumatori ignari. La normativa regionale prevede già che i prodotti contenenti Ogm vadano comunque esposti al pubblico in modo chiaramente e inequivocabilmente identificabili e che siano dotati di adeguata etichettatura, ma non basta. Oggi i nostri prodotti, i “Prodotti di Puglia” devono avere un etichettatura che ne indichi la tracciabilità a tutela del consumatore non solo pugliese. La Puglia è contraria all’utilizzo degli Ogm, e mira a salvare la qualità e distintività delle nostre produzioni agroalimentari, tutelando la salute dei consumatori, per questo è necessario ribadire il nostro no alla decisione adottata dalla Commissione”. .  
   
   
FIRMATO A SAPORE DI MONTASIO IL PATTO DI AMICIZIA: IL COMUNE DEL FORMAGGIO HA “SPOSATO” IL COMUNE DELLE PERE  
 
 Sabato 20 ottobre a Codroipo (Udine) dove in occasione dell’annuale festa “Sapore di Montasio” è stato firmato un gemellaggio alquanto gustoso. Il paese del formaggio (e più precisamente del formaggio Montasio) Codroipo in Friuli Venezia Giulia, ha firmato un patto infatti con il paese delle pere, Galliera (Bologna) terra delle Pere Igp dell’Emilia Romagna. “Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”. È sulla scorta di questo antico detto contadino che il comune di Codroipo, sede del Consorzio di Tutela del Formaggio Montasio ha siglato un patto di amicizia con un paese simbolo delle pere italiane, Galliera in provincia di Bologna. Dopo che nella edizione 2006 di Sapore di Montasio c’era stato il primo “fidanzamento” ora si è arrivati al matrimonio. A firmare il Protocollo d’Intesa il Sindaco di Codroipo Vittorino Boem e il collega di Galliera Giuseppe Chiarillo. L’evento si è tenuto sabato 20 ottobre nel corso di “Sapore di Montasio”, l’appuntamento col grande formaggio promossa dall’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia e dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio. Una due-giorni in cui il formaggio Montasio si proposto in tutte la sue forme. Oltre 40. 000 persone si sono recate a Codroipo per visitare la mostra mercato e gli stand gastronomici e per assaggiare le proposte dei cuochi del Montasio, dai piatti tradizionali alle ricette più insolite. Pienone anche per le visite guidate nella filiera per scoprire come nasce il Montasio, dalla stalla al frigorifero di casa. A fare gli onori di casa all’inugurazione di sabato il Presidente del Consorzio Montasio Antonio Moretti, il Sindaco di Codroipo Vittorino Boem, il Vicesindaco Daniele Cordovado, l’Assessore Claudio Bressanutti, il Sindaco di Galliera Giuseppe Chiarillo, l’Assessore all’Agricoltura Teresa Vergnana, l’On. Flavio Pertoldi, Il Presidente del Consiglio Regionale Alessandro Tesini, gli Assessori Regionali Di Natale e Tonutti. E’ toccato a loro inaugurare Sapore di Montasio, non con il tradizionale taglio del nastro bensì con il taglio della forma di Montasio, rigorosamente con coltello di Maniago con cui il Montasio ha fatto quest’anno un’operazione di co-marketing. .  
   
   
ZAIA: “STIAMO PENSANDO DI REALIZZARE UN MARCHIO DOP PER IL FORMAGGIO VENETO”  
 
“C’e oggi il pubblico delle grandi occasioni per festeggiare i vincitori del concorso regionale formaggi del Veneto. Ed è giusto che sia così perché la nostra produzione di latte e di formaggio merita di confermare i livelli di eccellenza raggiunti non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa. La qualità dei prodotti ha contribuito a soddisfare le richieste più esigenti del turismo enogastronomico tanto presente in terra veneta. ” Ecco le parole del Vicepresidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a commento il 27 ottobre mattina del taglio del nastro della manifestazione “Caseus veneti” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd). Spiega Zaia: vorrei ricordare alcuni numeri che testimoniano l’importanza del settore: 53 mila e 400 tonnellate di formaggio dop, 150 produttori, 250 tipi di formaggio, 1,12 milioni di tonnellate di latte, 5 mila 600 allevamenti. Il nostro impegno deve essere indirizzato alla protezione e al potenziamento di tutto il sistema del latte e del formaggio. Ciò significa certificare la qualità di quanto produciamo e sostenere gli strumenti innovativi della commercializzazione. Con un ammonimento da non scordare: in ordine sparso in un mercato sempre più globalizzato non si può più andare. Solamente in squadra si può far vincere il marchio veneto”. “Voglio concludere – dice il Vicepresidente -ricordando che il formaggio veneto oltre ad essere ottimo e salutare è pure solidale: le forme . Di solidarietà aiuteranno la Città della Speranza dell’Azienda ospedaliera di Padova che cura 26 mila piccoli pazienti l’anno. Una prova ulteriore dei valori e degli ideali che sono propri del mondo dell’agricoltura e che testimoniano una storia millenaria. ” .  
   
   
“DOSSIER SU LATTE E FORMAGGI KILLER”  
 
 La Erga Edizioni annuncia la prossima uscita del volume “Dossier su latte e formaggi killer” in appendice "Consigli per sopravvivere felici – facendosi quotidianamente del male, nell’attesa di ammalarsi” a cura di René Andreani e Lorenzo Ramaciotti euro 8,00 pag 80. Questo libro si rivolge a chi ha compreso che la Salute è il bene più prezioso da possedere e da mantenere, e che l’alimentazione riveste un ruolo importante per raggiungere questo scopo. In particolare: a tutte quelle donne a cui è consigliato di fare grande uso di latte e latticini, per paura dell’osteoporosi, ai genitori che hanno i propri figli intolleranti al latte vaccino e non sanno cosa fare, ai medici che, temendo carenze di calcio per i propri pazienti, ancora oggi, in buona fede, consigliano loro, assunzioni massicce di latte e formaggi. Nell’appendice una serie di Consigli per “sopravvivere felici”, facendosi quotidianamente del male, nell’attesa d’ammalarsi, e per raggiungere oltre al Benessere Fisico, anche quello Sociale, Intellettuale, Emozionale e Spirituale. Queste cinque componenti formano il Benessere “Olistico” (Totale). .  
   
   
RIFORMA OCM ORTOFRUTTA: APPROVATI IMPORTANTI DECRETI PER LE MARCHE  
 
Buoni risultati per l´orticoltura marchigiana ottenuti in sede di Conferenza Stato Regioni. Sono stati infatti approvati importanti decreti per l´applicazione della riforma dell´Organizzazione Comune dei Mercati dell´ortofrutta, varata dal Consiglio Europeo nel giugno scorso. Per le Marche, in particolare, sara` possibile coltivare le orticole da industria (pisello e spinacio) sulle superfici che beneficiano dell´Rpu o Premio Unico della Pac (Politica Agricola Comunitaria), una modalita` di sostegno diretto al reddito degli agricoltori. ´Le organizzazioni dei produttori - spiega l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini - sanno come e` stato ed e` difficile trovare superfici da investire a orticole, da destinare alla trasformazione, che hanno una produzione lorda vendibile vicina a quella delle grandi colture e che quindi non possono permettersi di perdere l´aiuto Pac. Il pericolo era rappresentato soprattutto dalla possibilita` che lo Stato italiano decidesse di prorogare il divieto di coltivazione delle produzioni ortofrutticole sulle superfici che godono dell´Rpu fino al 31 dicembre 2010. Il decreto era gia` stato proposto in tal senso e la situazione avrebbe messo in ginocchio la nostra orticoltura e le industrie che trasformano il prodotto, per lo piu` gestite dalle organizzazioni dei produttori´. L´assessore Petrini, sia nei tavoli istituzionali fra gli assessori regionali, sia con il Governo stesso, ha sostenuto fortemente la liberalizzazione delle superfici per le colture orticole, proponendo diverse soluzioni, ´consapevole ´ come ha specificato - dell´importanza strategica che rappresenta per il nostro comparto, soprattutto oggi, in una situazione di mercato che registra eccezionali prezzi al quintale per i cereali, che hanno come conseguenza diretta una forte concorrenza con tutte le altre colture che vanno ad occupare superfici a seminativo´. Va ricordato che la coltura del pisello da industria viene oggi attuata per oltre il 50% della produzione italiana nelle Marche e sempre nella regione viene lavorata la maggior parte del prodotto surgelato, di grande qualita` e apprezzato in tutta Europa. La Francia e la Spagna, d´altro canto, forti concorrenti sui mercati dell´orticoltura da industria, hanno deciso di non avvalersi della proroga ed hanno pertanto liberalizzato tutte le superfici. ´Una decisione restrittiva da parte dell´Italia ´ afferma Petrini - avrebbe ancor piu` condizionato i mercati del surgelato, con conseguente perdite di quote che sicuramente non si sarebbero recuperate nel lontano 2011´. ´Riteniamo ´ conclude l´assessore - che ora tutte le organizzazioni dei produttori delle Marche possono avere un´arma in piu` per affrontare una situazione di mercato che rimane ancora difficile, derivante innanzitutto dallo strapotere della grande distribuzione che impone i propri prezzi soffocando i produttori. Alle produzioni marchigiane viene pero` riconosciuta una qualita` superiore, derivata dall´esperienza e dal clima favorevole che, speriamo, le organizzazioni commerciali sappiano valorizzare e riportare quale valore aggiunto ai nostri produttori´. L´altro decreto di applicazione della riforma di interesse per le Marche riguarda il cosiddetto ´disaccoppiamento parziale´ del pomodoro. I contributi comunitari per la meta` del loro importo continueranno ad andare a coloro che coltivano pomodoro, a garanzia delle industrie di trasformazione che con il disaccoppiamento totale avrebbero potuto non avere piu` il prodotto da lavorare. .  
   
   
ANNATA DI QUALITA’ STRAORDINARIA PER LE PERE ITALIANE LE BUONE CONDIZIONI STAGIONALI IN FASE DI MATURAZIONE HANNO RESO ECCEZIONALI LE QUALITÀ ORGANOLETTICHE DELLE PERE ITALIANE  
 
 La campagna commerciale per le pere è partita con un dato quantitativo che vedeva rispetto al 2006 un calo di produzione del 9-10% confermato dai dati degli stocks elaborati da Cso. La produzione prevista intorno alle 875. 000 tonnellate vede tutte le varietà in flessione. Nello specifico abbiamo flessioni più marcate per Max Red Bartlett (-26%), Guyot (-21%), Passacrassana (-20%) e meno evidenti, ma comunque significative, per varietà importanti quali William (-13%), Conference (-17%) e Decana (-11%). La riduzione è più contenuta per la varietà più importante , l’Abate (-5%) e per la Kaiser (-3%). Nella principale area produttiva, l’Emilia Romagna, la produzione della specie (581. 000 tonnellate) si è ridotta, rispetto all’anno scorso dell’11%( Dati previsionali). Considerata l’importanza della regione, le variazioni percentuali delle diverse varietà non si scostano di molto da quelle riportate a livello nazionale. Relativamente alle altre regioni, si può sottolineare la maggior flessione del Veneto rispetto l’anno scorso: -16%, risultante da variazioni negative poco sopra il 10% per William e Abate e da variazioni ben più elevate su Conference e Kaiser, entrambe in calo del 18%. Per quanto riguarda le pezzature, elemento determinante per la qualificazione del prodotto, quest’anno sono generalmente buone, si riscontra una maggiore variabilità nelle province di Modena e Ravenna, soprattutto sulle varietà Conference, William e Max Red Bartlett. A livello di requisiti qualitativi, oltre alla pezzatura possiamo affermare che, ad esempio, la pera Abate sulla base di una indagine realizzata da Cnr Ibimet , in collaborazione con Cso , nell’ambito di un progetto di Filiera promosso da Crpv , presenta quest’anno in media un grado zuccherino medio superiore ai 16 brix alla raccolta con punte addirittura superiori ai 20°brix. Si tratta di indici estremamente positivi e favorevoli per i consumi . A livello di scambi commerciali con l’estero si può affermare che le potenzialità di esportazione delle pere italiane sono molto più elevate rispetto alle quote attualmente collocate sui mercati europei. Si esporta mediamente il 15% della produzione nazionale. Per favorire la conoscenza del prodotto e l’esportazione il Cso , attraverso il progetto Fruitness sta promuovendo le pere presso i punti vendita della grande distribuzione europea, in particolare in Inghilterra, Svezia, Austria, Germania e Polonia e si può affermare che, rispetto all’anno scorso le iniziative dedicate alle pere e accettate dalle catene della Gdo estera sono in aumento. Le potenzialità di esportazione inoltre potrebbero ampliarsi anche verso i Paesi Terzi, in particolare verso il mercato Usa , il Canada e la Russia . Attualmente gli scambi diretti con gli Usa sono preclusi da barriere fitosanitarie e sono in corso accordi tra Ministero Italiano e Governo Statunitense per l’apertura. Le potenzialità dell’annata paiono quindi abbastanza positive, anche se è troppo presto per delineare un andamento della domanda sostenuto o una tenuta dei prezzi. Sul piano della promozione della Pera Igp dell’Emilia Romagna la campagna è partita molto bene, con incrementi delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso mediamente superiori al 50%. Si tratta di segnali positivi che dovranno trovare conferma nel prosieguo della campagna. .  
   
   
LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP È INNANZITUTTO UN PRODOTTO SICURO IL CONSORZIO TUTELA SMENTISCE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE  
 
 Il presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Luigi Chianese, nell’apprendere delle notizie filtrate dalla conferenza stampa del 29 ottobre, resa agli organi di stampa nella Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere dal Procuratore Capo Mariano Maffei e dal sostituto Alfredo Giordano, dice: ”A fronte di affermazioni assolutamente destituite di fondamento, rese ai giornalisti da magistrati inquirenti, in merito ad una importante operazione dei Carabinieri del Nas, riguardante le truffe sulla brucellosi, preciso che la Mozzarella di Bufala Campana Dop, anche nelle linee di produzione ove è previsto l’esclusivo utilizzo di latte crudo, è sempre sicura, e ciò per un molteplice ordine di ragioni”. Chianese ricorda: “La Mozzarella Dop, a rigore di disciplinare può essere prodotta tanto con latte pastorizzato o termizzato che con latte crudo. ” “I magistrati dimenticano che dopo la fase del riscaldamento del latte, che avviene a 35 gradi, - precisa Chianese - c’è quella della cottura e filatura della pasta, che nei sistemi di autocontrollo è tenuta sotto stretta osservazione dalle aziende casearie” Chianese, sottolinea come: ”Durante il processo di cottura della pasta viene utilizzata acqua bollente a circa 100 gradi centigradi, temperatura che nella massa di pasta cotta e da filare raggiunge oltre i 70 gradi centigradi per diversi minuti. A queste temperature, e per questi tempi, non sopravvivono eventuali patogeni. ” Chianese sottolinea:” Tale passaggio produttivo, sottaciuto stamani in Procura, rende il prodotto mozzarella in genere, ed in particolare la Mozzarella di Bufala Campana Dop, intrinsecamente sicuro rispetto al rischio di contagio da agenti patogeni. ” Il Direttore del Consorzio Vincenzo Oliviero, inoltre, precisa:”A fronte di un sequestro che riguarda solo 13 aziende bufaline e poco più di 1000 animali, dei quali per altro non è dato conoscere il sesso e la eventuale fase di lattazione o asciutta, dobbiamo dire che i caseifici che aderiscono al Consorzio di Tutela Mozzarella di bufala Campana Dop sono riforniti dal latte proveniente da oltre 2000 allevamenti certificati, e che pertanto, l’eventuale arrivo in caseificio di latte brucellotico è un evento poco probabile. ” A tal proposito Oliviero ricorda come “Gli allevamenti che subiscono un provvedimento di sequestro per brucellosi, o di fermo amministrativo da parte delle Asl, vengono immediatamente sospesi dal sistema di certificazione della Mozzarella Dop, quindi, vale l’esatto contrario: la mozzarella Dop è semmai più sicura delle altre mozzarelle, pure prodotte con latte bufalino. ” Oliviero conclude dicendo:”Mi complimento per l’operazione con i Carabinieri de Nas: sul fatto che le mele marce debbano essere escluse dal sistema credo si possa essere tutti d’accordo. ” .  
   
   
BOLZANO: RACCOLTI 300 KG DI OLIVE PER L’OLIO EXTRA VERGINE DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF  
 
Si tratta di una produzione molto piccola ma significativa che evidenzia in maniera tangibile il clima particolarmente mite e mediterraneo che caratterizza i Giardini di Castel Trauttmansdorff. È stata effettuata nei giorni scorsi la raccolta delle olive prodotte dalle 32 piante di olivo che crescono nei Giardini di Castel Trauttmansdorff e rappresentano la coltivazione di questa pianta più a settentrione in Italia. Le piante, di circa 50 anni, sono state poste a dimora lungo il pendio meridionale dei Giardini di castel Trauttmansdorff nel 1996. Nel corso della recente raccolta hanno fornito complessivamente 300 kg di olive con le quali sono stati ricavati, presso un frantoio di Cisano sul Lago di Garda, con il sistema della spremitura a freddo, circa 30 litri di olio extra vergine altoatesino. Le piante sono della varietà “Frantoio” di Arco, una specie di olivo particolarmente resistente anche alle basse temperature. L’olio extra vergine di Castel Trauttmansdorff non sarà posto in vendita bensì utilizzato in particolari occasioni e festività. .  
   
   
CONVEGNO S.DANIELE DEL FRIULI SU FILIERA PROSCIUTTO  
 
 "Il Friuli Venezia Giulia è una regione che si è messa decisamente in moto, in significativa ripresa economica". Lo ha affermato il 25 ottobre l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, Roberto Cosolini, aprendo i lavori del convegno "Qualità e sicurezza nella filiera del prosciutto", in corso fino a domani a San Daniele del Friuli. Cosolini ha colto l´occasione offerta dall´evento, organizzato dall´Università di Udine e dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele per la presentazione del Progetto "Innovazione e ottimizzazione nella filiera del prosciutto crudo tipico", per sottolineare che in Friuli Venezia Giulia, rispetto ad un dato nazionale prossimo allo "zero", il Pil 2005 si attesti sul 3 per cento, quindi in misura più che doppia rispetto alla Regione italiana piazzatasi al secondo posto nella graduatoria relativa al Pil. Questi risultati positivi, che secondo l´assessore dovrebbero essere confermati anche in questo e nel prossimo anno, sono stati raggiunti grazie a tre ordini di fattori: "le buone e ottime aziende esistenti su un territorio contraddistinto da una buona coesione imprenditoriale e da un´imprenditoria in grado di realizzare produzioni di valore; un eccellente sistema della conoscenza; una comunità comunque orientate al futuro, alla crescita, al lavoro, e con un buon livello di coesione sociale. In una realtà così favorevole ha poi agito con efficacia la legge regionale sull´Innovazione, della quale il Progetto di filiera per il Prosciutto di San Daniele è uno dei risultati, intervenendo anche a favore di produzioni di nicchia e motivando il sistema regionale della ricerca. Il Progetto "Innovazione e ottimizzazione nella filiera del prosciutto crudo tipico" (nel cui ambito è stato attivato il sito www. Prosciuttoandscience. Org) è dunque uno strumento efficace, ha concluso Cosolini, per mettere in rete l´intera filiera e correlare i soggetti interessati ma anche per aiutare le aziende medio-piccole a inserirsi nel processo di innovazione. .  
   
   
PIEMONTE & SAHEL, DIECI ANNI DI COOPERAZIONE CON IL SUD DEL MONDO UN CONVEGNO SU SICUREZZA ALIMENTARE E LOTTA ALLA POVERTÀ  
 
Sono 350 i progetti di cooperazione realizzati fino ad oggi con Paesi del sud del mondo, 800 gli enti piemontesi coinvolti e 300 le autonomie locali, con oltre 300 partner africani. L’investimento complessivo è stato di 25 milioni di euro, di cui 13 milioni stanziati dalla Regione Piemonte. Sono questi i dati più significativi presentati questa mattina al convegno “Piemonte & Sahel, 10 anni insieme per lo sviluppo”, organizzato a Torino, presso il Centro Incontri di corso Stati Uniti, dal Settore Affari Internazionali della Presidenza della Giunta Regionale, in collaborazione con gli Assessorati all’Istruzione e all’Agricoltura, per celebrare il decennale dei programmi di cooperazione dedicati alla sicurezza alimentare e alla lotta alla povertà. Il convegno è stato aperto dall’assessore all’Istruzione e Formazione professionale Giovanna Pentenero, che ha sottolineato: “Sostegno, valorizzazione, sviluppo delle capacità locali, offerta di opportunità in termini di diritti negati, sono queste le finalità a cui mira il programma di “Sicurezza alimentare e lotta alle Povertà” con cui la Regione Piemonte, da oltre dieci anni, si impegna a sostenere interventi volti a creare una cultura dell’educazione alimentare e della solidarietà. Sono aspetti su cui anche il nostro sistema scolastico deve riflettere, ed essere in grado di tradurre in chiave didattica e pedagogica, creando quindi non solo una collaborazione e cooperazione tra nazioni ma anche fra discipline e culture. ” La giornata di seminario, rivolto prevalentemente agli insegnanti, ha offerto la possibilità di ascoltare le esperienze dirette di scuole e comunità locali piemontesi impegnate nei progetti e di esponenti delle organizzazioni non governative attive in Africa e Sud America, oltre agli interventi scientifici del nutrizionista Giorgio Calabrese e di Maria Luisa Soranzo, Primario Emerito dell’Asl 3 di Torino. Le conclusioni sono state tenute dall’assessore all’Agricoltura Mino Taricco: “Credo di poter esprimere soddisfazione – ha affermato Taricco – perché il percorso di questi anni ha garantito grandi passi avanti, soprattutto in termini di consapevolezza su temi importanti. L’occasione di questo seminario, che rientra tra le iniziative per la giornata mondiale dell’alimentazione, è un’ottima occasione per riflettere su un’esperienza che è partita per sostenere realtà meno fortunate della nostra, ma che ha avuto anche il merito di trasformarsi in una consapevolezza culturale complessiva sul mondo in cui viviamo e sui nostri modelli di vita. E non possiamo dimenticare che proprio i modelli sociali e culturali di ogni società sono strettamente connessi con ciò che avviene negli altri continenti. Nel concludere i lavori di questo convegno, non posso che ribadire l’impegno della Regione Piemonte a proseguire su questa strada e invito anche a visitare la Mostra “Piemonte & Sahel”, allestita nell’atrio di piazza Castello, che dà una sensazione molto concreta dei nostri interventi in Africa. ” .  
   
   
OPPORTUNITÀ COMMERCIALI DA GUSTARE AD ANUGA  
 
L’agroalimentare berico fa bella mostra di sé in Germania con Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza. Al rientro da Anuga, salone mondiale dell’agroalimentare svoltosi a Colonia nei giorni scorsi, la delegazione vicentina conferma l’interesse sempre più diffuso per la cucina italiana e per le sue eccellenze alimentari e ribadisce la crescente importanza del mercato tedesco quale area di sbocco per le proprie produzioni di qualità. L’appuntamento internazionale, che si tiene con cadenza biennale e si rivolge a tutti gli operatori del settore food, ha visto in particolare la partecipazione di Vicenza Qualità, che ha coordinato la presenza di 13 aziende della provincia operanti nel settore pasta, formaggi e salumi, funghi, prodotti biologici, conserve e marmellate, acqua, grappa, caffè, orzo e prodotti dolciari. Presso lo stand istituzionale dell´Azienda Speciale Camerale sono stati esposti prodotti di qualità del territorio ed è stato messo a disposizione degli operatori vario materiale informativo nonché una ricca catalogoteca contenente materiale divulgativo su numerose aziende vicentine del settore. Per favorire la conoscenza del patrimonio gastronomico e vitivinicolo della provincia sono state inoltre organizzate, con la collaborazione del Centro Estero Veneto, mirate degustazioni dei prodotti tipici della nostra cucina. Per quasi tutta la durata della fiera, il pubblico ha potuto così apprezzare i sapori della buona tavola vicentina attraverso un percorso sensoriale tra prelibatezze agroalimentari e piatti della tradizione. I menù sono stati studiati per l’occasione in modo da valorizzare i singoli ingredienti e sono stati realizzati in loco da uno chef veneto, che ha offerto anche utili suggerimenti per la preparazione e l’abbinamento delle pietanze. Grande risalto è stato dato all’uso dell’olio extravergine d’oliva di produzione locale, nelle due varietà “Veneto Euganei e Berici Dop” e “dei Colli dell’Alto Vicentino”. Non è mancata neppure una ricca rappresentanza dei migliori vini prodotti nelle sei zone Doc del territorio, con le etichette Arcole, Breganze, Gambellara, Lessini Durello, Vicenza Doc e Colli Berici. Nel complesso tutte le degustazioni hanno riscosso consenso e partecipazione di pubblico, grazie anche alle operazioni di sensibilizzazione e invito diretto a operatori di settore già nelle fasi preparatorie al salone. La fiera ha così confermato l’immagine internazionale dell’agroalimentare Made in Vicenza, offrendo visibilità a quei produttori che intendono consolidare e allargare la rete dei propri contatti commerciali e sono alla ricerca di nuove opportunità sui mercati mondiali. Da questo punto di vista, con le quasi 163 mila presenze da 175 differenti paesi, Anuga 2007 si è confermata ancora una volta punto d’incontro privilegiato per tutti i buyers, importatori e rivenditori del comparto, oltre che manifestazione di riferimento per i responsabili delle strutture alberghiere e dei servizi catering internazionali. Le dieci aree specializzate in cui è stato suddiviso il salone hanno consentito di sviluppare momenti di informazione e aggiornamento mirato sull’evoluzione del settore agroalimentare, fornendo un panorama completo della situazione internazionale e analizzandone i trend e le tematiche di attualità. .  
   
   
“CONVERSAZIONI SULLA CONSERVAZIONE” AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA: LA GRANDE SALUMERIA ITALIANA LE RICETTE PER CONSERVARE I SALUMI: LE STESSE DA MILLENNI  
 
 Il 2 novembre a Genova dalle 11. 30 alle 12. 30 l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, presso Bicu (Porto Antico - Magazzini del Cotone - Modulo 4) tiene una “Conversazione sulla conservazione”. Le dinamiche del gusto si incrociano e si mescolano con i mutamenti sociali, con gli elementi di cambiamento provocati dal perfezionarsi delle tecniche e delle tecnologie, con gli sviluppi e con le crisi delle culture e delle società, con il primeggiare di pensieri filosofici o religiosi, con l’ampliarsi dei mercati. Il tempo che intercorre dalla produzione degli alimenti al loro consumo si contrae da un lato grazie alla velocità aumentata che serve a percorrere uno spazio, e dall’altro si dilata per rispondere alle esigenze commerciali di trasportare un alimento da un continente all’altro, da un emisfero all’altro. Anche il gusto per conseguenza si libera sempre più dalle staticità che lo hanno contraddistinto per secoli e diviene, per così dire più aperto e appunto dinamico, capace di interpretare le globalizzazioni, per necessità curioso e desideroso di cambiamento. Nelle ricette della grande salumeria italiana ad esempio, la conservazione degli elementi naturali di base per costruire il prodotto (ad esempio la salagione) permangono pressoché invariati nei secoli e le maestrie artigianali ripetono gesti arcaici nel “fare” i prodotti e contrastano le velocità tipiche del nostro tempo con le lentezze virtuose ed antiche che sono esse stesse gli ingredienti della qualità. I modi di conservazione degli alimenti interpretano dunque valori culturali che rappresentano la scansione del tempo e della storia. Un itinerario che fornisce una lettura diversa della avventura dell’uomo. Giovanni Ballarini, Professore emerito e antropologo alimentare, ci accompagna in un viaggio insolito ed avvincente attraverso i sistemi, che dalle origini fino ad oggi, hanno permesso la vita e l’esistenza dell’umanità. Aneddoti, curiosità, storie, verranno raccontate da Ballarini con l’aiuto di domande poste da Nicola Silvestri, giornalista ed esperto di cultura materiale. Ma per dare ulteriori “concretezze” a questi approfondimenti, uomini del nostro tempo di professione moderni norcini, eseguiranno in “diretta” le procedure antiche che servono a fare i salumi, che si potranno immediatamente degustare. E’ prevista “obbligatoriamente” la degustazione di salumi “crudi” e cotti che verranno offerti gratuitamente agli spettatori. Mortadella Bologna, Cotechino di Modena, Speck dell’Alto Adige, Prosciutto di Modena, saranno i gustosi testimoni delle procedure antiche e moderne di conservazione e verranno serviti con abbinamenti creativi e “liguri” dallo chef Francesco Merlino. .  
   
   
APPUNTAMENTO CON I SAPORI E I PROFUMI DELL’OLIO ANTEPRIMA OLI DELLA COSTA TOSCANA  
 
 Il 17 dicembre si inaugura la terza edizione di Anteprima Oli della Costa Toscana, rassegna di manifestazioni completamente dedicata agli Oli certificati D. O. P. , I. G. P. E biologico delle province di Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa . L’anteprima – coordinata dalla Camera di Commercio di Lucca - che si terrà nel Chiostro di San Micheletto a Lucca, è una vera e propria vetrina della qualità produttiva del territorio della Costa Toscana che grazie alla presenza dei migliori produttori della zona, sottolinea il valore del patrimonio locale e la ricerca compiuta in questi anni dalle aziende, per mantenere viva la tradizione olearia toscana. Il 17 dicembre sarà dedicato ai migliori oli della Costa Toscana protagonisti di una degustazione guidata che metterà in evidenza le caratteristiche specifiche di ogni provincia, le cultivar utilizzate, l’originalità e la genuinità dei diversi oli, i sapori ed i profumi che testimoniano l’eccellenza di questo territorio. Qualità a tutto tondo quella della Costa Toscana, terra di grandi sapori e di superbi profumi che saranno celebrati durante la cena di gala conclusiva, ovviamente “condita” con gli oli del territorio. L’eccellenza della Costa Toscana è ormai riconosciuta a tutti i livelli ecco perché l’attenzione nei confronti di questo territorio, non si fermerà alla kermesse di Lucca ma piuttosto sarà celebrata con il Premio di qualità Oli della Costa Toscana, cui parteciperanno i produttori selezionati da una giuria di esperti scelti tra le diverse province partecipanti. A conclusione della rassegna di eventi collaterali ad Anteprima Oli, il premio sarà consegnato a Verona in occasione del prossimo Sol - Salone Internazionale dell’Olio Extravergine di Qualità - che si terrà dal 3 al 7 aprile 2008. Programma: Anteprima degli Oli della Costa Toscana, Lucca, lunedì 17 dicembre 2007 ; ore 12,00: Inaugurazione della manifestazione 2007; ore 12,00 – 18,00: Rassegna in anteprima degli oli Certificati (Dop, Igp, e Bio) delle aree di produzione della costa Toscana (Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa); ore 13,00: Buffet a base di prodotti tipici con abbinamento agli oli presentati; ore 14,00: Workshop tra operatori locali, esteri, giornalisti e imprese partecipanti alla rassegna . Nel corso di tutta la giornata si terranno seminari e degustazioni guidate. .  
   
   
MIELINUMBRIA A FOLIGNO: L’APICOLTURA IN MOSTRA  
 
 Si rinnova per il decimo anno l’appuntamento con Mielinumbria, la manifestazione interamente dedicata al miele e ai prodotti apistici, a Foligno dal 23 al 25 novembre. Organizzata dal Comune di Foligno e dall’Associazione Produttori Apistici Umbri – Apau, con il contributo della Regione Umbria e della Camera di Commercio di Perugia, con il patrocinio dell’ Associazione Nazionale Le Città del Miele, e di importanti agenzie delle Nazioni Unite: Art, Unesco, Unifem, Oms, Unpd e Unops, Mielinumbria presenta quest’anno un programma denso di eventi. L’area dedicata ai convegni ospita, infatti, due appuntamenti di rilievo. Il primo è il 3° Forum internazionale dedicato a “L’apicoltura del Mediterraneo”, in cui ricercatori, esperti e operatori del settore provenienti da differenti Paesi dell’area del Mediterraneo si confrontano sulle problematiche e le esigenze dell’apicoltura. Il secondo è, invece, il Convegno nazionale dedicato ai delicati rapporti tra “Apicoltura e ambiente”, un’occasione di confronto importante tra esperti e produttori che, da tempo, si trovano a dover fronteggiare crescenti problematiche ambientali –campi elettromagnetici, fioriture anticipate, siccità, contaminazione da insetticidi sono alcuni esempi- che influiscono negativamente sulla produzione apistica e di miele in particolare. Nello spazio dei concorsi, oltre al tradizionale Concorso Mielinumbria, riservato ai migliori mieli prodotti da apicoltori umbri, si tiene quest’anno, per la prima volta, l’appuntamento con Mielinbio, il 1° concorso nazionale dei migliori mieli di produzione biologica, finalizzato ad esplorare e valorizzare il vasto panorama delle produzioni di mieli biologici. Mielinbio rappresenta anche un’occasione per i consumatori per scoprire ed apprezzare prodotti di qualità, dal sapore insostituibile, frutto dell’attenzione, della cura e dell’impegno non solo degli apicoltori, ma di interi territori che hanno fatto una scelta ambientale premiante. Organizzato dal Comune di Foligno, in collaborazione con Città del Bio, Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e Apau (Associazione Produttori Apistici Umbri), Mielinbio va ad arricchire il panorama nazionale dei concorsi su questo eccezionale alimento. A questi si affiancano gli altri appuntamenti che rientrano nella tradizione decennale della manifestazione folignate, come la Mostra del Miele, allestita all’interno della corte dello storico Palazzo Trinci, in cui si può ammirare, degustare ed acquistare una vasta gamma di prodotti dell’alveare, o la sezione I fiori del Miele, contenitore di incontri a tema, degustazioni guidate, iniziative informative per conoscere il miele ed imparare ad apprezzarlo nelle sue tante varianti, con abbinamenti insoliti o tradizionali, nei modi che più lo valorizzano. Le taverne del centro storico di Foligno partecipano a Miele in tavola proponendo ricette gustose a base di miele. Un modo dolce di fare una sosta durante il Trekking in città iniziativa organizzata ad hoc per far conoscere la cittadina di Foligno, uno dei poli industriali della regione ma anche luogo ricco di storia e di arte. Per i tanti visitatori che si attendono, inoltre, per l’occasione Piovono Gocce di Miele, 10. 000 vasetti di miele saranno, infatti, dati in omaggio per le vie e le piazze del centro storico. La dolcezza del miele, quest’anno, si unisce a quella della musica. Mielinumbria 2007 prevede, infatti, nella serata di sabato 24 novembre, un Concerto di violino e pianoforte dei maestri David Mazzeo e Anait Karpovan ad ingresso gratuito. Mielinumbria, a Foligno per scaldare le fredde giornate novembrine con l’energia e la dolcezza del miele. .  
   
   
“OBBLIGHI IGIENICI E NORME VOLONTARIE PER LE MACCHINE E LE ATTREZZATURE ALIMENTARI”  
 
Milano - “Obblighi igienici e norme volontarie per le macchine e le attrezzature alimentari” è il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 17 ottobre all’interno della manifestazione internazionale Cibus Tec, una delle iniziative più importanti dedicate al settore delle tecnologie agroalimentari. Negli spazi espositivi delle “Fiere di Parma”, esperti e studiosi hanno evidenziato i punti salienti degli obblighi igienico-sanitari relativi alle tecnologie agroalimentari. Durante il simposio, Riccardo Giambelli direttore del Tifq, l’Istituto per la qualità igienica delle tecnologie alimentari, ha trattato il tema della “Conformità igienico sanitaria delle attrezzature e dei processi” soffermandosi sui principi igienici, gli obiettivi, il rischio dell’autocertificazione, le esigenze delle imprese e le attività dell’istituto che dirige. Principi igienici - Il Tifq certifica le attrezzature tramite l’applicazione delle normative comunitarie di riferimento e attesta la conformità e l’idoneità dei materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti. L’istituto esamina inoltre il progetto igienico di costruzione dell’apparecchio: un documento che contiene le specifiche riguardanti l’autopulizia e la facilità di smontaggio delle parti componenti. In ultima analisi, Tifq vigila affinché sia allegata al macchinario una adeguata documentazione che informi l’operatore sulle fasi di pulizia. Obiettivi, attività e soluzioni – Il Tifq si pone l’obiettivo di creare un “Sistema di qualità igienica”, inteso come elemento che qualifichi l’intera filiera agroalimentare. L’ente certificativo si pone anche l’obiettivo di dotare di un “Marchio di qualità igienica” gli impianti, le macchine e le attrezzature destinate al processo alimentare e intende tutelare la competitività dell’industria agroalimentare italiana ed europea. Rischio autocertificazione - Le imprese costruttrici sono tenute a garantire la conformità alle norme vigenti dei loro prodotti, dimostrando di aver ottemperato ai controlli e agli accertamenti necessari. I produttori devono altresì indicare la conformità direttamente sul macchinario oltre che mettere a disposizione del ministero della Sanità le informazioni necessarie per la verifica del rispetto delle normative. Il rispetto e l’ottemperanza di queste indicazioni spazierebbe tra l’autocertificazione oppure la certificazione di terza parte. I produttori incapaci di fronteggiare queste indicazioni potranno subire il blocco della produzione e il conseguente richiamo delle apparecchiature. Esigenze delle imprese - Il Tifq tutela gli investimenti delle aziende che operano nel rispetto delle normative e delle leggi vigenti, contrasta le nuove forme di concorrenza sleale, attribuisce valore aggiunto al prodotto e crea nuove opportunità di mercato. A chi si rivolge il Tifq - Innanzitutto alle aziende produttrici di componenti di macchine per il trattamento degli alimenti, alle aziende costruttrici di tecnologie di processo, di trasformazione e conservazione, alla grande distribuzione, al commercio, all’industria alberghiera e della ristorazione. Infine il Tifq opera affinché la salute del consumatore sia tutelata. Tifq: le attività di “terza parte” – Il Tifq è in grado di svolgere attività di controllo sulle tecnologie alimentari dei processi e delle attrezzature. Ad esempio negli impianti legati alla condotta dell’acqua potabile previene e controlla lo svilupparsi della legionellosi. L’istituto, inoltre, definisce i criteri igienici delle tecnologie, l’idoneità dei materiali a contatto con gli alimenti, stende regolamenti e linee guida settoriali, rilascia la certificazione di prodotto, l’omologazioni di conformità alle norme vigenti e la conformità igienico-sanitaria delle tecnologie di processo. .  
   
   
DAL 23 AL 25 NOVEMBRE MANTOVA INVITA A GUSTIBUS. VIAGGIANDO CON GUSTO, VETRINA NAZIONALE DEL TURISMO INTEGRATO  
 
Il gusto si fa grande e parte per un viaggio lungo migliaia di chilometri: tanti sono i percorsi dei sapori, della cultura, della natura, dell’ambiente e delle tradizioni italiane che saranno proposti da “Gustibus – Viaggiando con gusto”, la tre giorni dedicata al turismo integrato organizzata da Mantova Expo dal 23 al 25 novembre prossimi, nello scenario del PalaBAM di Mantova. Realizzata con il patrocinio e con la collaborazione di Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia e Touring Club Italiano, “Gustibus” offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere in un’unica grande vetrina le proposte delle Strade dei Sapori, GAL (Gruppi di Azione Locale), Sistemi turistici, Comunità Montane, Consorzi turistici, Enti e soggetti di promozione operativi in tutte le regioni italiane. Con “Gustibus”, Mantova Expo rende così protagonista il turismo integrato, formula che nasce dalla sinergia fra le diverse realtà del “territorio – Italia” e fornisce al potenziale fruitore una visione a tutto campo della proposta turistica territoriale. La manifestazione, che si pone come expo nazionale rivolta però anche al mercato internazionale, sarà allestita sui 3. 200 metri quadrati dell’Area Espositiva PalaBam e prevede vari eventi di supporto e approfondimento: seminari e corsi di formazione per operatori, curati dal Centro Studi del Touring Club, convegni, degustazioni guidate a tema, presentazione di progetti. “Gustibus” attende il pubblico (a ingresso gratuito) per accompagnarlo nel viaggio attraverso il gusto, l’arte, i sapori, la storia, la cultura e il folklore italiani: una proposta articolata che offrirà al visitatore la possibilità di conoscere e scegliere, programmare e decidere fra le numerose opportunità del turismo integrato italiano. Un’esclusiva sezione di attività è riservata a operatori nazionali e buyer internazionali, provenienti da Stati Uniti, Paesi bassi, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, Paesi Scandinavi, Spagna, Russia e Irlanda. Per loro, Mantova Expo ha previsto la formula “Cross – Workshop”, incontri programmati con gli espositori presso i vari stand. La novità dell’evento consiste nella sua filosofia di impostazione: organizzare una serie di azioni strategiche in grado di valorizzare al meglio le iniziative locali, tra cultura, cibo e paesaggio, sistematizzando la filiera che comprende gastronomia, arte, eco–turismo, cultura, appuntamenti della tradizione, artigianato quali perni motori e target del turismo contemporaneo. GUSTIBUS, VIAGGIANDO CON GUSTO – Mantova – PalaBAM, Località Boccabusa, via Melchiorre Gioia. Dal 23 al 25 novembre (venerdì 23 novembre: riservato a operatori; sabato 24 e domenica 25 novembre: apertura al pubblico). Orari di apertura: dalle ore 9 alle ore 20. Ingresso gratuito. Per informazioni: MantovaExpo, tel 0376/225757, info@mantovaexpo. It. Www. Mantovaexpo. It . .  
   
   
APRE I BATTENTI ALIMENTARTI, SALONE DELL’AGROALIMENTARE ARTIGIANO E COOPERATIVO DI QUALITÀ  
 
Promosso da Confartigianato e Confcooperative dell’Emilia-romagna in collaborazione con Bologna Fiere Una “quattro giorni” fra i colori, i sapori ed i profumi dei migliori prodotti della tradizione agroalimentare italiana garantiti dall’esperienza e dalla passione del mondo artigiano e cooperativo: questa in sintesi la “carta d’identità” di Alimentarti, la rassegna in programma presso il quartiere fieristico di Bologna dall’8 all’11 novembre promossa da Confartigianato (associazione delle aziende artigiane e delle piccole imprese) e Confcooperative (organizzazione di rappresentanza delle imprese cooperative) dell’Emilia-romagna in collaborazione con Bologna Fiere. Oltre a presentare e valorizzare i prodotti agroalimentari ed enogastronomici tipici e di qualità del nostro Paese, la manifestazione si propone di far conoscere le peculiarità dei sistemi produttivi artigiano e cooperativo, promuovendone i caratteri distintivi e di successo quali la componente umana, il forte radicamento territoriale ed i valori etici: tutti elementi alla base di una produzione ottenuta nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente e garantita in ogni fase della filiera, dal campo alla tavola. “La cooperazione e l’artigianato – sottolineano il presidente regionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, e il presidente regionale di Confartigianato, Gianpaolo Palazzi – hanno da sempre sposato la qualità come scelta indispensabile per poter, da un lato, garantire risposte economiche soddisfacenti alle imprese e ai soci e, dall’altro, soddisfare le esigenze dei consumatori”. “In quest’ottica – proseguono Gardini e Palazzi – Confcooperative e Confartigianato sono impegnate in prima linea nella valorizzazione delle tradizioni alimentari e dei prodotti tipici di qualità, tra cui quelli Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Identificazione Geografica Protetta), Doc (Denominazione di origine controllata) e Igt (Identificazione geografica tipica) fortemente radicati nel nostro paese ed in particolare in Emilia Romagna. Una Food Valley che è terra di eccellenza sia per il rispetto della grande cultura alimentare radicata nel passato rurale di questo territorio, sia per l’innovazione produttiva coniugata in termini di sicurezza, tracciabilità e rintracciabilità, controllo dell’intera filiera, garanzia di certificazione e rispetto ambientale”. Vetrina in grado di illustrare questa grande e storica esperienza della cooperazione e dell’artigianato nella produzione agricola e nella gastronomia, Alimentarti il primo giorno (8 novembre) sarà riservata agli operatori dei diversi canali commerciali nazionali ed esteri, mentre nelle rimanenti giornate sarà aperta al pubblico (con ingresso gratuito), che potrà compiere un viaggio ideale tra i sapori gustando ed acquistando le migliori produzioni tipiche. Su un’ampia area espositiva, infatti, alcune centinaia di aziende espositrici proporranno al vasto pubblico di appassionati della buona tavola e addetti ai lavori degustazioni tematiche ed assaggi coinvolgendo i visitatori con profumi e sapori ed aprendo i propri stand alla vendita diretta. Particolarmente interessanti risulteranno i Laboratori del Gusto dedicati a pasta fresca, carne, pasticceria, cioccolato e gelateria, che offriranno ai visitatori una ghiotta occasione per assaggiare vere e proprie prelibatezze e, al tempo stesso, conoscere alcuni segreti della migliore tradizione gastronomica italiana illustrati da esperti artigiani. Non mancheranno poi concorsi gastronomici a tema, tra i quali la Grande Disfida del Tortellino, un’appassionata gara tra i fornelli che vedrà i tortellini bolognesi confrontarsi con altri primi succulenti tipici dell’Emilia, della Romagna e del Veneto, quali i tortellini di Modena, i cappelletti di Reggio Emilia, gli anolini di Parma, i cappelletti romagnoli ed i tortellini di Valeggio sul Mincio. Il programma della rassegna comprende inoltre numerosi spettacoli, tra cui l’originale pièce teatrale interpretata da Vito e Ivano Marescotti, offerta a tutti i visitatori, nella quale i due artisti proporranno aneddoti e riflessioni tra il comico ed il tragico sul passato ed il presente della tradizione e delle abitudini alimentari di emiliani e romagnoli. Ricco infine il calendario di convegni e tavole rotonde finalizzati a far conoscere le eccellenze gastronomiche e le produzioni di nicchia, salvaguardare i prodotti tipici di qualità, sviluppare i temi dell’internazionalizzazione delle strategie di promozione e vendita dei prodotti italiani. “La rassegna Alimentarti – concludono Gardini e Palazzi – proporrà agli operatori economici ed all’opinione pubblica la qualità come il frutto dell’impegno e dell’ingegno umano, nonché del forte legame dei sistemi produttivi con il territorio con tutto ciò che questo rappresenta in termini di tradizione, cultura e valori dei quali mai come ora è fondamentale tener viva la memoria”. Sito Internet: www. Alimentarti. It .  
   
   
GRANDE CUCINA AD ALTA QUOTA: I MENU DEL BADRUTT’S PALACE HOTEL DI ST. MORITZ PER SWISS INTERNATIONAL AIRLINES  
 
I menù dello chef Frédéric Breuil ispirati alla celebre cucina del Badrutt’s Palace Hotel saranno presentati sulla Prima Classe della compagnia aerea svizzera Il Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz, leggendario “salotto” della cittadina svizzera, porta quest’anno sui voli della compagnia di bandiera Swiss International Air Lines la sua celebre cucina con i “Sapori della Svizzera”. I passeggeri di prima classe sui voli della Swiss International Air Lines, in tutto il mondo, potranno gustare i menu studiati da Frédéric Breuil, lo Chef del Badrutt’s Palace Hotel; la sua interpretazione innovativa della cucina francese viene presentata abitualmente in alcuni dei ristoranti dell’hotel come Le Restaurant, Le Relais e Le Bistro. Il menu “Sapori della Svizzera” offrirà ai passeggeri della compagnia aerea le creazioni dello Chef durante tutta la stagione invernale 2007/2008, dal 28 novembre 2007 al 18 marzo 2008. Le creazioni di Frédéric Breuil per “I sapori della Svizzera” riflettono gli alti standard del Badrutt’s Palace Hotel, con una combinazione unica di piatti tradizionali e moderni che uniscono sapientemente specialità locali e regionali. Lo Chef Breuil si ispira al Badrutt’s Palace Hotel per piatti come il Fillet of Beef, specialità regionali dell’Engadina come i capuns (gnocchetti di bacon, cipolle e formaggio serviti in una salsa leggera alla crema) e la bresaola utilizzando inoltre pregiati ingredienti come i funghi chanterelle o le conchiglie di mare e l’aragosta. Frédéric Breuil ha lavorato in passato per due ristoranti insigniti con 3 stelle dalla guida Michelin e nel 2007 ha ricevuto, grazie alle specialità proposte all’interno del Badrutt’s Palace Hotel, 15 punti Gaultmillau per Le Restaurant. Lo Chef ha ricevuto la sua formazione professionale a Digione ed ha iniziato a collaborare con il Badrutt’s Palace Hotel nella stagione estiva 2005. Ha guadagnato immediatamente pieno consenso tra gli ospiti dell’hotel grazie alla sua moderna cucina francese che si fonde in modo armonioso con sapori internazionali. La cucina di Frédéric Breuil è ispirata alla sua esperienza culinaria acquisita in molte parti del mondo tra cui Giordania, Dubai e Quasar, Hong Kong, Singapore, Tailandia e Polonia. Www. Badruttspalace. Com .  
   
   
AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DEL PELLEGRINO COOKING FESTIVAL IN UNA CORNICE SUGGESTIVA, SI È APERTA LA QUARTA EDIZIONE ENOGASTRONOMICA DEL PELLEGRINO COOKING FESTIVAL.  
 
Questa Kermesse è particolarmente interessante dal momento che “parla tutto siciliano”: dalle materie prime utilizzate dagli chef, alle ricette, ai vini. Quest’anno il festival è realizzato in collaborazione con Soste di Ulisse, associazione qualificata che annovera i più prestigiosi ristoranti siciliani. “I sei chef presenteranno diversi piatti uno diverso dall’altro per storia, materie prime e modo di interpretare la tradizione. Verranno elaborate ricette tipiche del 1600 recuperate dalla tradizione culinaria della Valle di Noto, Mazara e Demone” – dice il presidente dell’associazione Enrico Briguglio - “ gli chef lavoreranno in squadra e faranno gustare ai nostri ospiti piatti diversi l’uno dall’altro ma tutti equilibrati tra loro”. Pellegrino Cooking Festival, nasce dalla volontà della proprietà della storica cantina siciliana di essere promotrice di tradizione e innovazione: il filo conduttore è la cucina tematica, da quella del sale, del pesce spada, dell’aragosta, dei fiori a quella molecolare, delle erbe, del pesce crudo, arrivando alle ricette siciliane del 1600 rivisitata in chiave moderna. “Avere un patrimonio di vini dolci e marsala dall’abbinamento cibo anche inusuale, ci stimola a ricercare e promuovere combinazioni alle volte anche provocatorie: tipo il marsala con le ostriche” – spiega il presidente di Cantine Pellegrino il dott. Pietro Alagna - “ Perché quest’anno il ritorno al passato? Per recuperare un po’ di tradizione cercando sempre un tema nuovo da sviluppare. Non ci sono documenti, libri che attestino la lunga e diversa storia gastronomica siciliana; è quindi compito di questi rinomati chef raccogliere la tradizione di questa terra così ricca di storia e cultura e divulgarla attraverso i loro piatti”. Questa Kermesse è anche promotrice ogni anno di internazionalità: agli chef nazionali si uniranno nelle successive giornate cuochi internazionali sia giapponesi che inglesi. .  
   
   
UN PERFETTO CAFFÈ ESPRESSO DA ARIETE: CON LA NUOVA CAFFÈ NOVECENTO,  
 
Un buon caffè espresso lo si riconosce da tre caratteristiche fondamentali: la crema, vellutata e consistente; la corposità, densa e persistente; l’aroma, intenso e ricco. Non sorprende quindi il fatto che in Italia gustare un buon caffè sia diventato un vero e proprio rito da concedersi non solo al mattino ma ogniqualvolta se ne senta il desiderio. Ancora meglio, se nella tranquillità della propria casa, con una macchina per il caffè in grado di preparare, velocemente, un espresso delizioso come quello del bar. Caffè Novecento (mod. 1387, € 249,00), l’ultima novità di Ariete, promette questo e molto altro. Al primo sguardo, il suo stile ricorda quello delle macchine da caffè degli anni ’50. Il design d’epoca con le finiture prestigiose, il corpo interamente in acciaio cromato, i comandi a leva e il termometro a vista, senza dimenticare il trattamento soft-touch delle parti tattili (un dettaglio moderno per garantire il massimo comfort), ne fanno un autentico gioiello da lasciare esposto sul piano della cucina. All’interno, nel cuore di Caffè Novecento, la tecnologia più avanzata, frutto di studi e ricerche aziendali per assicurare prestazioni sofisticate e risultati professionali. Il portafiltro in ottone cromato, dotato di erogatore per una o due tazzine di caffè, e la pressione di 15 Bar assicurano un caffè corposo e ricco come quello del bar. Al termine dell’erogazione, l’elettrovalvola munita dello speciale dispositivo antigoccia interrompe immediatamente il flusso del caffè evitando i fastidiosi gocciolamenti. E per i veri intenditori il dispositivo Thermocream consente di ottenere la perfetta cremosità in ogni tazzina. Infine Caffè Novecento dispone anche del sistema Maxi Cappuccino, che monta il latte in pochi secondi e permette di preparare deliziosi cappuccini; del serbatoio in plastica estraibile, per controllare il livello dell’acqua; del termometro a vista che, oltre a rappresentare un dettaglio estetico di design, permette di controllare in ogni momento il livello della temperatura in caldaia. Non sorprende quindi che, con il Natale alle porte, Caffè Novecento rappresenti la novità perfetta da mettere sotto l’albero per un regalo speciale in grado di sorprendere – e soddisfare! – anche il più esigente degli intenditori. Per informazioni sui prodotti e sui punti vendita: Numero Verde Ariete 800 215 834. Www. Ariete. Net. .  
   
   
INAUGURATO IL SALONE DEL VINO 2007 TARICCO INTERVIENE ANCHE AL FORUM SUGLI AUTOCTONI  
 
Inaugurata il 29 Ottobre al Lingotto di Torino la sesta edizione del Salone del Vino, alla presenza del sottosegretario alle Politiche Agricole Stefano Boco e dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco. “Inauguriamo questo Salone – ha affermato Taricco – in un momento particolare per il mondo del vino, che è impegnato, a livello nazionale ed europeo, in una delicata riforma dell’Ocm, l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. E’ una riforma che ha luci e ancora qualche ombra e per la quale l’Italia è in prima linea nell’Unione Europea per difendere il sistema delle certificazioni d’origine e della territorialità dei prodotti. La nostra grande scommessa, come sistema Piemonte ma anche come sistema Italia, è quella di creare valore e renderlo riconoscibile. Possediamo una ricchezza straordinaria di paesaggio e di patrimonio vitivinicolo, spesso poco conosciuto. ” Prima del taglio del nastro, l’assessore Taricco è intervenuto al convegno di apertura del Salone 2007, “Vino e Finanza – le strategie per crescere”, organizzato dal Sole 24Ore, dove sono stati affrontati i temi più attuali del mercato del vino in Italia e all’estero. “’Il nostro Paese – ha sottolineato Taricco – ha una grande opportunità, che deve saper sfruttare in un quadro internazionale in forte evoluzione: quella di poter offrire grande qualità al giusto prezzo. La questione dei prezzi e della competitività è un aspetto cruciale della nostra politica commerciale, soprattutto in un’annata con quantità scarse. Un altro fronte importante su cui stiamo lavorando riguarda il piano dei controlli e della tracciabilità sull’origine dei vini, che dopo l’esperimento effettuato sulle Docg, sarà ora esteso a tutte le Doc. Questo consentirà di conoscere la provenienza di ogni bottiglia e, attraverso sistemi informatizzati, di risalire non solo alla zona di produzione ma addirittura al singolo vigneto. Tenendo conto che solo un terzo del prodotto venduto nel mondo come italiano lo è realmente, si può comprendere come sia importante certificare l’origine. “ Infine, l’Assessore ha parlato di promozione sui mercati esteri e di esportazioni: “un’attività che deve essere coordinata tra i vari soggetti che sul territorio si occupano di vino, che devono sempre di più imparare a fare sistema. Come Regione abbiamo cominciato dalle cooperative, che in Piemonte rappresentano circa il 30% del comparto, incentivandole a creare delle aggregazioni; il nuovo Centro per l’Internazionalizzazione potrà svolgere un ruolo importante in questo senso. ” Il Salone del Vino 2007, giunto alla sesta edizione, sarà aperto fino a lunedì 29 nei padiglioni 2 e 3 di Lingotto Fiere, dove contestualmente si svolge Dolc’è, salone dedicato ai dolci e alla pasticceria di qualità. Con circa 400 espositori, la manifestazione, organizzata da Promotor International, vuole essere un’opportunità per gli operatori del settore e per gli enoappassionati di degustare e conoscere vitigni poco noti e produzioni autoctone del territorio. La Regione Piemonte vi prende parte con uno spazio espositivo importante, esteso su oltre 500 mq, e con alcune iniziative specifiche. Un ruolo da protagonista viene svolto dalle Enoteche Regionali, coordinate da Ima Piemonte, un sistema capillare sul territorio, che caratterizza significativamente il Piemonte rispetto ad altre regioni italiane, formato oggi da 12 Enoteche, cui si aggiungono 31 Botteghe del Vino o Cantine Comunali. La Regione promuove, all’interno del Salone, il Forum Nazionale Vitigni Autoctoni, che si è svolto oggi pomeriggio in Sala Verde al Lingotto, un’occasione per divulgare e valorizzare il patrimonio ampelografico e in particolare quello dei vitigni rari e meno conosciuti, che presentano caratteristiche distintive e irripetibili della propria zona di provenienza. “In un mondo sempre più globalizzato – ha affermato l’assessore Taricco aprendo il Forum – il futuro della vitivinicoltura è legato ai territori di produzione: valorizzarli è un servizio che rendiamo a chi quei territori ha lavorato e coltivato per anni. Sono territori particolari, spesso difficili da coltivare, che sono costati fatica e sacrificio ma che oggi valgono moltissimo proprio per la loro storia. ” Il Piemonte può vantare ben 11 Docg (denominazioni di origine controllata e garantita) e 45 Doc (denominazioni d’origine controllata), che derivano da una ventina di vitigni autoctoni, tra cui alcuni molto noti come il Nebiolo o il Moscato e altri rari e meno conosciuti. .  
   
   
MATERA SEDE IDEALE DELL’ENOTECA REGIONALE  
 
“La Doc “Matera” per i vini pregiati del nostro territorio rappresenta un ulteriore momento di prestigio e valorizzazione delle produzioni d’eccellenza lucane. Infatti, nella nostra regione sono presenti vini di grande qualità come l’Aglianico del Vulture, definito dai grandi enologi uno dei migliori cento vini del mondo. E’ necessario, pertanto, impostare adeguate politiche di marketing tese a far conoscere in Italia e all’estero il prodotto e a consentire alle aziende vitivinicole dell’intera regione di incamerare il valore aggiunto accorciando la filiera”. E’ quanto afferma, in un comunicato il vicepresidente del consiglio comunale di Matera Michele Lamacchia (Sdi). “In questo quadro – aggiunge - risulta necessaria l’istituzione di una enoteca regionale, così come già avvenuto in altre regioni con tradizioni vitivinicole, nella quale promuovere i vini a Denominazione di origine controllata e a Indicazione geografica tipica. Matera, sede della Conferenza programmatica nazionale per lo sviluppo rurale e culla dell’antica civiltà contadina, rappresenta il luogo ideale nel quale ubicare tale importante struttura promozionale. Infatti, la Città dei Sassi, patrimonio dell’Unesco e principale sito lucano di attrazione per il turismo mondiale d’elite, attrae quel segmento di visitatori attento alle produzioni di nicchia e pertanto ideale vetrina per i prodotti di grande qualità a partire dal “principe” dei vini lucani quale l’Aglianico del Vulture per arrivare alla Doc Matera, alla Doc Terre Alta Val D’agri, e alle Igt Grottino di Roccanova e Basilicata. Vi è da aggiungere – sottolinea il consigliere dello Sdi - che la città possiede importanti contenitori culturali nei quali poter ubicare l’Enoteca come l’ex Convento di Santa Lucia, complesso in corso di ristrutturazione, nella centralissima Piazza Vittorio Veneto. La scelta di questo ampio elegante e antico edificio settecentesco – conclude - rappresenterebbe la vetrina ideale nella quale promuovere i vini lucani oltre alle produzioni agroalimentari tipiche regionali. In tal senso è auspicabile che l’Amministrazione comunale materana, con la massima celerità proponga alla Regione Basilicata la nostra città quale sede dell’importante struttura”. . .  
   
   
VINO: ZAIA, TAI E’ VENETO, TOKAJ E’ STRANIERO  
 
“Invito tutti i veneti a chiedere e consumare Tai perché questa è una vittoria del vino veneto” – con queste parole il Vicepresidente della Giunta Regionale, Luca Zaia, ha commentato la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 27 ottobre del decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che prevede, a partire dalla vendemmia in corso, l’utilizzo per i vini a denominazione di origine controllata della regione Veneto, prodotti dalla varietà di vite “Tocai friulano”, l’utilizzo dell’indicazione “Tai” in etichetta. “In Veneto – ha aggiunto Zaia – si producono circa 300 mila ettolitri di vino da uve Tocai, dei quali 60 mila nella zona del Lison Pramaggiore, il resto nelle aree vocate delle province di Venezia, Treviso, Padova, Verona e Vicenza. Le Doc interessate dal provvedimento sono: Colli Berici; Colli Euganei; Corti Benedettine del Padovano; Garda; Lison-pramaggiore; Merlara; Riviera del Brenta; Vini del Piave o Piave”. “Dunque – ha concluso Zaia nel suo appello ai veneti – ricordate che, dall’annata 2007, il vino con etichetta Tai sarà veneto mentre quello con etichetta Tokaj sarà straniero”. .  
   
   
QUOTARSI IN BORSA PER CRESCERE E INNOVARE QUESTA LA STRADA DELLE CANTINE ITALIANE PER VINCERE LA SFIDA DEL MERCATO GLOBALE  
 
Al convegno inaugurale della sesta edizione del Salone del Vino (Torino 26-29 ottobre), manager del credito, esperti di marketing e produttori concordi: il settore è atomizzato, deve procedere ad aggregazioni. Servono più capitali per conquistare il mercato mondiale. La vendita en primeur un modello possibile. In Italia già 9 cantine pronte per andare al listino. Il primo comandamento per le cantine italiane è aggregarsi, innovare e dotarsi di capitali più robusti per reggere la concorrenza internazionale. E´ questo – in estrema sintesi – il giudizio emerso dal convegno inaugurale della sesta edizione del Salone del Vino (Torino 26-29 ottobre), la rassegna dedicata al meglio del made in Italy in cantina organizzata da Promotor International. Il tema scelto è stato "Vino & Finanza, gli strumenti per crescere" e il dibattito, messo in piedi con la collaborazione de Il Sole 24 Ore, il più diffuso e autorevole quotidiano economico italiano, ha messo in luce come uno dei principali problemi del settore vitivinicolo in Italia sia l´atomizzazione, la ridotta dimensione delle imprese, la mancanza di un sistema commerciale capace di reggere l´urto della concorrenza organizzata dei Paesi emergenti, e soprattutto una debolezza di capitali. Di particolare significato l´intervento di Anna Clauser di Borsa Italiana Spa, la quale ha affermato: "Erroneamente si crede che la quotazione non sia destinata ad aziende di dimensioni medie o piccole come le cantine. Si sono aperti apposta nuovi "contenitori", come ad esempio il mercato Espandi, dove appunto la media delle aziende quotate sta sotto i 50 milioni di fatturato. La più piccola ammessa a questo listino ha solo 14 milioni di fatturato, ma in tre anni ha triplicato le sue dimensioni sfruttando bene la massa di capitale che gli è arrivata attraverso operazioni di oversubscrition. Una dimensione propria di molte cantine. Da un´analisi che abbiamo compiuto – ha sottolineato la dottoressa Clauser – abbiamo visto che già al momento 9 cantine italiane potrebbero quotarsi, ma con pochi interventi la platea delle aziende vitivinicole che possono aspirare al listino sono 56. Noi siamo pronti a fornire ogni consulenza. Quotarsi è uno strumento per aggregare, per consolidare e per innovare. Stiamo pensando anche ad un sistema di quotazione per aggregati, sul tipo dei fondi. Certo bisogna accettare lo spin off (cioè la separazione) tra proprietà fondiaria e gestione dell´impresa. Bisogna avere almeno tre caratteristiche: buona marginalità, buona redditività, buona capacità di generare incremento finanziario, ma sono convinta che attraverso la quotazione le cantine italiane potrebbero essere incentivate a risolvere i problemi di dimensioni, i problemi di pulizia dei conti per far emergere i costi nascosti, problemi anche di passaggio generazionale". La eccessiva parcellizzazione delle imprese è stato il tema centrale del dibattito. Lo ha sottolineato con forza Gianni Chiri, responsabile del settore agroalimentare di Intesa San Paolo, che ha aggiunto: "E´ necessario che oggi banche e imprese dialoghino su un terreno di collaborazione. Si temeva che Basilea 2 creasse problemi di accesso al credito. Si è visto che non è stato così. Anzi è stato un fattore di crescita perché ha spinto le aziende ad essere ancora di più imprese. Hanno dovuto pulire i loro bilanci, recuperare efficienza. Ma sono convinto che oggi le banche possano essere un partner nella crescita del sistema vino. Queste aziende hanno caratteristiche di vitalità e capacità di generare marginalità positive molto interessanti. Serve spesso la consulenza finanziaria e questo la banca deve imparare a fare. Noi come San Paolo abbiamo per esempio creato le cosiddette banche territoriali proprio per interpretare al meglio i bisogni della cantine. Che tuttavia devono fare uno sforzo per crescere dimensionalmente, per mettersi insieme. Il sistema bancario è prontissimo a finanziare buone idee e soprattutto processi di crescita dimensionale". Un imperativo quello di fare sistema riproposto sia da Giuliano Lengo, Direttore del Centro Estero per l´Internazionalizzazione delle imprese del Piemonte, sia da Luca Remmert, del comitato Torino Finanza, il quale ha affermato: "Le banche devono abituarsi a finanziare i progetti e non i soggetti". Ma i tre pilastri sui quali tutti chiedono di insistere per ammodernare il sistema imprenditoriale del vino è: identità, dimensioni, innovazione. Lo ha sottolineato Vittorio Manganelli, direttore dell´Università delle Scienze Gastronomiche, lo ha chiesto con forza Lamberto Vallarino Gancia, titolare delle storiche cantine ma anche presidente del Comitato europeo delle imprese vitivinicole, il quale ha sottolineato: "Ci serve fare qualità, ci serve avere la capacità di stare sul mercato globale avendo buoni reti distributive, ma ci serve anche far percepire la cultura del vino attraverso una esportazione del nostro modello di consumo". Sui valori immateriali ha molto insistito Pierangelo Biga di International Capital Management, il quale ha sottolineato come "oggi le cantine devono vendere valore e comunicare valore attraverso sia il marchio di territorio sia il brand aziendale, ma per farlo servono politiche di promo-commercializzazione di sistema" . E al sistema vino si è riferito anche Christian Roger di "Vino & Finanza", che ha sostenuto come in Italia "sarebbe importante importare il sistema della vendita en primeur, per farlo tuttavia è indispensabile che l´Italia organizzi correttamente degustazioni en primeur, che i grandi vini accettino di sottoporsi a questo sistema, che i prezzi delle annate varino a seconda della qualità e che nascano i commercianti o meglio i grandi distributori di vino". La vendita en primeur però riporta la necessità di dotare finanziariamente il sistema vino Italia, che assieme all´aggregazione e alla innovazione sono i tre comandamenti per il vino italiano che voglia crescere e avere successo nel mondo. Nel chiudere i lavori, l´Assessore all´Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco ha affermato: "Prendo atto che da questo convegno sono venuti suggerimenti importantissimi per dare fiato al sistema vino. Noi stiamo lavorando da tempo per un´aggregazione delle cantine: almeno nelle politiche commerciali, nelle azioni promozionali e distributive. Credo che questo Salone del Vino ne sia una dimostrazione, ma credo anche che dobbiamo difendere la specificità del vino italiano, senza la quale perderemmo quel valore aggiunto immateriale della territorialità, che è forse l´elemento che maggiormente può generare marginalità positive per le nostre cantine che aspirano a quotarsi in Borsa. Uno strumento innovativo sul quale è bene riflettere positivamente". .  
   
   
“ IL VINO. QUALI VALORI?” IL CLIMA, LA STORIA, LA SALUTE, IL TERRITORIO E L’IMPRENDITORIALITÀ. UN SEMINARIO DI AISM ASSOCIAZIONE ITALIANA MARKETING ALLO STEIGENBERGER HOTEL THERME MERANO  
 
In occasione del Merano International Winefestival & Culinaria 2007, Aism Associazione Italiana Marketing è stata invitata ad organizzare presso lo Steigenberger Hotel Therme Merano il seminario “Il vino. Quali valori?” giunto alla sua terza edizione su progetto e realizzazione del Consigliere Nazionale Aism Cristina Thompson. Sono trattati in chiave di marketing e non, i valori culturali che vivono intorno al vino con interventi sul clima e storia della viticoltura, su come stia cambiando l’etichetta nel rapporto vino e salute, sulla competitività del “made in “ per le produzioni tipiche, sulla forza della identità territoriale e l’importanza della cultura d’impresa quale leva fondamentale di marketing. Helmuth Koecher, Chief Manager della manifestazione e suo fondatore, modererà il seminario apportando oltre alla sua esperienza un supporto agli ospiti di altre culture dato che la lingua ufficiale sarà l’italiano. I relatori saranno Alberto Bertelli Presidente della Sottocommissione “vino, nutrizione, salute” di “Oiv Organisation international de la vigne e du vin”, Elisa Capozzi dell’Università di Bari, Chris Mayr delegata regionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”, Luigi Mariani Università di Milano Dipartimento di Produzione Vegetale esperto in Agrometereologia, Riccardo Pastore esperto di Marketing Agroalimentare e Territoriale, Valentino Valentini Presidente dell’Associazione “Città del Vino” e Sindaco di Montefalco. La prima edizione si è svolta presso la sede Ais Associazione Italiana Sommelier di Roma nel settembre 2006, la seconda presso la sede de Il Sole24ore a Milano nel febbraio 2007 e, dopo Merano, la Iv^ edizione si terrà a Montefalco - Umbria in dicembre. La V^ edizione si svolgerà a Morgex alla fine di marzo 2008. L’accesso al seminario è a pagamento ed ai partecipanti è riservato uno sconto sull’ingresso per una giornata di degustazione al Merano International Winefestival & Culinaria. L’evento è aperto alle Associazioni, ai Produttori, al pubblico, studenti ed alla stampa dei settori vinicolo, turistico e benessere, con registrazione obbligatoria. Dai siti www. Aism. Org e www. Meranowinefestival. Com è possibile scaricare il Programma con la Scheda di Registrazione info@aism. Org – www. Aism. Org .  
   
   
RICONOSCIMENTO UNESCO PER I PAESAGGI VITIVINICOLI PIEMONTESI  
 
“Soddisfazione per l’avvio di una fase concreta” “Esprimo grande soddisfazione” – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – per l’avvio di una fase più concreta nel percorso che ci auguriamo possa portare al riconoscimento Unesco per i paesaggi vitivinicoli di Langhe Monferrato e Roero. ” Sono state infatti messe a punto, ieri, in maniera più precisa e finalizzata, nel corso di un incontro ad Alba, le strategie che coinvolgeranno la Regione, le tre Province interessate di Asti, Alessandria e Cuneo, i Comuni e gli altri enti del territorio per elaborare un protocollo d’intesa finalizzato a ottenere il riconoscimento del territorio individuato quale patrimonio universale dell’umanità. “Esprimo soddisfazione – ha spiegato Taricco – perché si è trovata soluzione a questioni ancora aperte e perché mi pare si stia lavorando, con l’impegno di tutti, per rendere concretamente percorribile questa strada. Quello che è allo stesso tempo un obiettivo e uno strumento, ovvero il piano paesaggistico, necessario per ottenere l’importante riconoscimento e fondamentale per la gestione del territorio, penso possa essere una leva in più per presentare al mondo questo straordinario paesaggio, frutto della generosità divina e della capacità plasmatrice delle mani dell’uomo. Il percorso che ci accingiamo a portare alla fase di completamento rende onore al dono di questa terra che abbiamo ricevuto e alle generazioni che con il loro lavoro ce l’hanno consegnata. ” .  
   
   
STRAORDINARIO IL BAROLO BUSSIA RISERVA 1999 DI SERGIO BARALE (FRATELLI BARALE – BAROLO CN)  
 
Nato da Nebbiolo varietà Michet, il Barolo Bussia di Sergio Barale nasce da vendemmia manuale con attenta cernita dei grappoli. La pigiatura è soffice con diraspatura. La fermentazione tradizionale viene effettuata in tini di rovere e la stagionatura in botti di rovere di media capacità. Il vino non subisce né chiarifiche, né filtrazioni e nessun tipo di stabilizzazione chimica o fisica. Ha colore rosso granato con riflessi aranciati e profumo etereo, gradevole e intenso che ricorda quello della rosa appassita e della violetta. Il sapore è asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato e armonico. Si sposa con piatti importanti di carne rossa , con selvaggina di piuma e pelo, con formaggi stagionati (anche gorgonzola o roquefort) o comunque di sapore deciso. E’ vino da meditazione, per gli amanti del Barolo della tradizione; vino ideale per accostamenti perfetti con i piatti delle festività, regalo per gourmets esigenti e raffinati. Il prezzo consigliato nelle migliori enoteche in Italia e all’estero è 39 euro. Barale Fratelli www. Baralefratelli. It .  
   
   
VINO E SALUTE: BENE SE IL CONSUMO È CORRETTO AL SALONE DI TORINO SOTTOLINEATE LE QUALITÀ DEL BERE SANO  
 
Il vino fa bene se assunto in forma consapevole e corretta e secondo le condizioni della persona, e può avere una valenza preventiva per la salute umana, come già ci insegnava la sapienza contadina del passato. Queste in sintesi le conclusioni del convegno “Vino e salute”, svoltosi il 27 ottobre mattina allo spazio Regione Piemonte nell’ambito del Salone del Vino 2007. Con la guida del giornalista Paolo Massobrio, ne hanno discusso, di fronte a un pubblico interessato, l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, il senatore Tomaso Zanoletti, presidente dell’Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino, esperti, docenti e medici. Proprio l’Osservatorio, recentemente costituito e promosso dall’Enoteca “Cavour” di Grinzane, dal Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, dal Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero, dall’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero e dall’Associazione Go Wine, si propone di promuovere ricerche scientifiche, iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione in favore di una corretta informazione sul consumo del vino. Le relazioni tecniche nel corso del convegno hanno sottolineato come, pur essendo l’abuso di alcol sempre nocivo, occorra però distinguere tra le diverse bevande: in particolare, studi e ricerche dimostrano come un’assunzione moderata di vino abbia effetti antiossidanti, grazie al resveratrolo, possa contribuire al controllo del diabete e del colesterolo “cattivo”, e ritardi l’insorgenza di malattie neurologiche come l’Alzheimer. “L’utilizzo saggio e consapevole del vino – ha affermato l’assessore Taricco – è da sempre una questione importante: da sempre ci sono stati abusi e da sempre c’è stato un consumo sano e corretto. E tra l’altro questo della moderazione e della consapevolezza è un tema fondamentale che riguarda molti alimenti. Oggi purtroppo il problema dell’alcol viene affrontato spesso in termini di stragi del sabato sera o di incidenti stradali, un fatto ovviamente molto preoccupante su cui occorre intervenire, ma rispetto al quale il vino c’entra poco. Alla base del cosiddetto “sballo” ricercato da molti giovani ci sono soprattutto i superalcolici, e quello che vorrei sottolineare – ha detto ancora l’Assessore - è la necessità di una diversa educazione e sensibilizzazione sociale e familiare. Dietro al divertimento dei fine settimana, c’è tutto un sistema e un’economia che si regge su una modalità di consumo che punta allo “stordimento”, di cui spesso i ragazzi sono solo vittima e strumento. A questo si può far fronte con un maggio dialogo in famiglia e una diversa educazione alimentare. E’ un dato di approccio culturale quello che vorrei sostenere e su questo aspetto cercheremo di lavorare anche come Regione: il vino deve essere una bevanda apprezzata, consumata in modo corretto, che dà piacere ed eleganza. ” .  
   
   
FESTIVAL DEL FRANCIACORTA A TORINO  
 
Grande festa a Torino per l’arrivo del Festival del Franciacorta che per dieci giorni invade la città con eventi, incontri, appuntamenti. Un fiume di bollicine per salutare, sorprendere ed entusiasmare. Dieci giorni di degustazioni, incontri con i produttori e racconti sul territorio, per comunicare la cultura delle bollicine della più alta e prestigiosa qualità in una città come Torino, luogo storico del gusto e della cultura gastronomica. In questo contesto di consolidata cultura del vino, il Franciacorta vuole presentare il meglio della sua produzione. Il Franciacorta, prodotto in un territorio dalle caratteristiche uniche, risultato di lunghi anni di attesa in cantina, di un metodo fatto di regole severe e di un rapporto passionale con l’uomo che lo cura, si presenta a Torino per raccontare la propria storia. 27 aziende mettono a disposizione i loro prodotti per un incontro con il Franciacorta basato sul contatto diretto con il prodotto e con il produttore. Una splendida occasione per degustare Brut, Dry, Rosé, Millesimati e Satèn Franciacorta Docg. E sarà anche il momento per provare gli abbinamenti con un tanti prodotti della gastronomia piemontese: ristoranti, enoteche, wine bar – i luoghi del gusto – si faranno promotori di degustazioni e incontri con le aziende di Franciacorta. L’appuntamento si articola in tre eventi: Aspettando il Festival: dal 29 ottobre, con una grande inaugurazione ufficiale, si apre la settimana di attesa del Festival del Franciacorta: enoteche, wine bar, ristoranti avranno in degustazione, in abbinamenti a cene e con la partecipazione di produttori ed enologi. Festival del Franciacorta: il 5 novembre 2007, Hotel Principi di Piemonte, nel Salone delle Feste dalle ore 16,00 alle ore 21,00 giornalisti e ristoratori, sommelier e appassionati del buon bere e mangiare sono invitati a incontrare le aziende che rappresentano la produzione del territorio della Franciacorta, in provincia di Brescia. Un grande evento articolato con molte manifestazioni ufficiali. Dopo il Festival: dal 5 novembre, per chi ci ha seguiti fino a questo momento, ancora altre possibilità di incontrare i produttori e degustare i vini con riflessioni e assaggi più mirati e speciali. Durante la giornata del Festival, all’interno dell’Hotel Principi di Piemonte, nella Sala Madama, sono previsti due Seminari di specializzazione sul Franciacorta, tenuti in collaborazione con L’ais di Torino (ore 16,30 e ore 18,30) Temi: il territorio, la produzione, il metodo e degustazioni guidate che renderanno più consapevole l’incontro con le differenti tipologie di Franciacorta. .  
   
   
PER LA SECONDA VOLTA A MILANO (LA PRIMA OCCASIONE FU NELL’OTTOBRE DEL 2004) 31 VIGNAIOLI DELL’ALTO ADIGE PRESENTANO I LORO “VINI D’AUTORE”.  
 
Nata nel 1999 con lo scopo di promuovere, attraverso l’individualità e la personalità dei vini prodotti dai singoli vignaioli aderenti, l’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige opera al fine di custodire e diffondere tra il pubblico dei professionisti e degli appassionati il ricco e variegato patrimonio enologico altoatesino. Un vero e proprio tesoro da conservare e valorizzare anche attraverso la coltivazione di vitigni autoctoni antichi (per questo preziosi) spesso sconosciuti al grande pubblico. A Milano il 5 novembre al Westin Palace Hotel si presentano al pubblico. Sono oltre 70 le aziende agricole socie della Freie Weinbauern Sudtirol (Fws), cantine con estensioni molto diverse (da poco meno di 1 ettaro fino a 45 ettari con una media di circa 3 ettari vitati per vignaiolo) e diffuse su tutte le zone vitivinicole dell’Alto Adige: dalla settentrionale Valle Inarco fino alla Bassa Atesina, passando per la zona di Bolzano, Merano, la Val Venosta e l’Oltradige. Una realtà trasversale, eterogenea nelle dimensioni, ma omogenea per qualità, passione ed amore per il proprio lavoro. Lo spirito che anima i vignaioli è perfettamente riassunto nel loro motto: “Fare vino con le proprie uve e proporlo in piena autonomia, per distinguersi e rilanciare la tipicità del vino Alto Adige Doc” In degustazione 134 etichette abbinate ad assaggi di prodotti tipici del territorio come il famosissimo speck. . .  
   
   
UN INTROVABILE CRISTAL JEROBOAM 1999, MESSO ALL´ASTA DALL´AZIENDA TORINESE SAGNA DISTRIBUTRICE IN ITALIA DELLO CHAMPAGNE LOUIS ROEDERER, FIRMATA DA DUE VIP  
 
Tim Burton e Johnny Depp hanno autografato un introvabile Cristal Jeroboam 1999 messo all´asta dall´azienda torinese Sagna distributrice in Italia dello Champagne Louis Roederer, tra gli sponsor dell´ultima Mostra del Cinema di Venezia. Nel corso della cena benefica, organizzata a favore del Fai, tra gli oggetti messi all´asta anche una bottiglia Jeroboam di Cristal Brut Millesimé 1999. La bottiglia, ormai un must da collezione, ha avuto l´onore di essere autografata da due mostri sacri del cinema americano: l´attore Johnny Depp e il regista Tim Burton che a Venezia ha ricevuto il Leone d´oro alla carriera. Partita dalla base d´asta simbolica di 1. 999 euro come la sua annata, l´ambita bottiglia è stata aggiudicata per la cifra di 2. 350 euro a Enrico Dandolo, direttore del ristorante gestito da Gualtiero Marchesi e allestito nell´esclusiva area Pool dell´Hotel Excelsior Lido. Da vero intenditore non ha saputo resistere all´opportunità di rifornire la cantina del suo blasonato ristorante con questa prestigiosa etichetta, resa unica dalle due autorevoli firme. Il ricavato della serata, che ha avuto come madrina l´attrice italiana Amanda Sandrelli, è destinato al restauro di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia in provincia di Padova, già proprietà del Fai, Fondo per l´Ambiente Italiano che dal 1975 si occupa del restauro di beni storici, artistici e naturalistici. .  
   
   
LA GUIDA GAMBERO ROSSO - SLOW FOOD RICONOSCE AL GRUPPO TERRA MORETTI UN PRIMATO DI QUALITÀ PER I SUOI UOMINI E PER I SUOI VINI  
 
Al “Bellavista Franciacorta Vittorio Moretti 2001” e a “Petra Igt Toscana 2004” il massimo punteggio dei “Tre Bicchieri” e a Mattia Vezzola, creatore delle cuvée Bellavista, il riconoscimento alla carriera come “Enologo dell’Anno”. Il gruppo di Vittorio Moretti opera oggi nel settore vino con 4 cantine che insieme generano un fatturato di 20 milioni di euro con un importante trend di crescita che supera il 25%. Un dato numerico imprescindibile dal fattore qualità: “Se le nostre aziende crescono – dichiara Vittorio Moretti – è perché ognuna di esse ha costruito un’identità forte, che ha radici nel territorio e nell’individuazione di un preciso stile del gusto. ” Un pensiero im prenditoriale che integra in modo indissolubile i valori del marchio, il pregio del territorio e la filosofia produttiva. L’azienda Bellavista è oggi riconosciuta a livello internazionale per un aspetto distintivo che caratterizza le più apprezzate bollicine: l’eleganza del tratto. Quasi una “firma” che rende riconoscibile il vino ed “amato” il marchio. E proprio al vino che porta la firma del fondatore, il millesimato Franciacorta Vittorio Moretti 2001, è stato assegnato quest’anno il “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso. “La prima volta che abbiamo prodotto questa Gran Cuvée – spiega Mattia Vezzola, enologo di Bellavista, – è stato nel 1981, quando un’annata di particolare carattere ci ha permesso di avviare un percorso interpretativo del territorio che oggi, dopo 4 annate prodotte, ha portato a risultati in grado di emozionarci. ” Questi risultati, riconosciuti dalle guide di settore che hanno sempre attribuito il massimo punteggio a tutte le annate sino ad ora prodotte, sono la sintesi finale di un lavoro artigianale ispirato ad un u nico principio: l’equilibrio. “Per ottenere l’equilibrio del gusto – spiega Vezzola – è necessario partire dall’equilibrio con il territorio e con la natura, espresso in vigna attraverso la cura di tutte quelle variabili che insieme definiscono il “terroir”; il passo successivo è quello di tenere alta questa tensione utilizzando tutti i gesti e le premure di cantina che elevano le scelte operate in vigna. Insieme, queste due componenti costituiscono il vero carattere di un vino, così difficile da spiegare perché basato su infiniti, piccoli dettagli di stile. ” Per questo lavoro di interpretazione che ha portato tanti successi a Bellavista, Mattia Vezzola riceverà quest’anno anche l’attestato di stima del Gambero Rosso, giunto a poca distanza da quello dell’Associazione Italiana Sommelier che lo ha eletto “Miglior enologo dell’anno” nel 2004. “Tre Bicchieri” anche alla tenuta toscana di Vittorio Moretti, Petra, che di recente ha festeggiato le dieci vendemmie. Ritirerà il premio Francesca Moretti che vede in questo riconoscimento la prima importante tappa di un percorso di crescita aziendale che l’ha vista coinvolta in prima persona nella realizzazione di questa innovativa cantina d’autore che porta nell’architettura la firma di Mario Botta. “Dedicherò questo premio a tutti i collaboratori che hanno creduto in questo grande progetto – dichiara Francesca – e in particolare al lavoro di squadra di Pierangelo Bonomi e Pascal Chatonnet (fra le sue consulenze più note l’azienda Vega Sicilia), che insieme hanno ricercato con grande caparbietà e passione quei tratti di morbidezza ed eleganza che sono nascosti nelle terre della Toscana”. Il Petra Igt Toscana 2004, non ancora in commercio, pare abbia centrato l’obiettivo di Francesca Moretti: creare un vino ele gante in cui sia possibile ritrovare la finezza del Mediterraneo e il carattere della Toscana. .  
   
   
MOSCATO D´ASTI DOCG "CENTIVE" DI TENUTA OLIM BAUDA, IL VINO IDEALE PER LE FESTE.  
 
Vitigno: Moscato 100%. Vigneto: le uve provengono dai vigneti della cascina "Centive" in Fontanile. Note degustative: tipico il colore giallo paglierino. Ii bouquet intenso é tipicamente aromatico, dona sensazioni di mela golden, ananas e miele. Al gusto si presenta fresco e fragrante, anche grazie al giusto equilibrio tra dolcezza e acidità. Il fine sviluppo di anidride carbonica lo rende delicatamente cremoso e gli dona un finale persistente ed elegante. Vinificazione: dopo una permanenza sulle bucce di pochissime ore a bassa temperatura, il mosto viene separato. Dopo la chiarifica ed una prima filtrazione il mosto fermenta a bassa temperatura in piccole autoclavi. Durante la fermentazione avviene la presa di spuma. Per interrompere la fermentazione il mosto viene quindi raffreddato ulteriormente e microfiltrato per l´imbottigliamento, che avviene già entro Novembre a due mesi alla vendemmia Gradazione: Alcool 5. 5% I riconoscimenti: Annata 2004: 85/100 “Wine Spectator” 31/03/2006 "Duemilavini 2006" (Ais). .  
   
   
INIZIATIVA AISM: ‘IL VINO. QUALI VALORI? IL CLIMA, LA STORIA, LA SALUTE, IL TERRITORIO E L´IMPRENDITORIALITÀ’  
 
A Merano, il 9 novembre 2007 dalle ore 14 alle 18 (presso Steigenberger Hotel Therme Merano), l’AISM Associazione Italiana Marketing organizza il III Seminario ‘Il Vino. Quali Valori? Il clima, la storia, la salute, il territorio e l´imprenditorialità’. Il Seminario è aperto a Soci e non Soci. PROGRAMMA – Helmuth Koecher (Chief Manager Merano International WineFestival & Culinaria 2007) conduce i Lavori. Alberto Bertelli (Medico, Farmacologo Università degli Studi di Milano; Presidente della Sottocommissione “Vino, Nutrizione, Salute” di OIV Organisation Internationale de La Vigne et du Vin”) illustrerà ‘Vino e salute: come cambia l’etichetta’. Elisa Capozzi, Docente di Marketing Università degli Studi di Bari, parlerà di ‘Marchi ed “effetto made in” sono suffi cienti a sostenere la competitività delle produzioni tipiche?’. L’intervento di Chris Mayr, Delegata Regionale dell’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino”, verterà su ‘Una rivuluzione di “fascino” - il ruolo della donna in un mondo ancora maschile…’. Luigi Mariani, Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Produzione Vegetale, parlerà di ‘Clima e storia della viticultura: dalle origini all’uscita dalla piccola era glaciale’. Riccardo Pastore, esperto di Marketing Agroalimentare e Territoriale – AGRIPROJECTS, interverrà su ‘La cultura d’impresa: una fondamentale leva di Marketing’. Valentino Valentini, Presidente Associazione Italiana Città del Vino, Sindaco di Montefalco, illustrerà ‘Il vino come identità territoriale: le Città del Vino’. Per informazioni: Segreteria AISM (signora Laura), tel 02/863293. . .