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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Ottobre 2009
PRESENTATO A BRUXELLES QUALIGEO ATLAS, IL PRIMO ATLANTE EUROPEO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI CERTIFICATI  
 
Mauro Rosati, Direttore di Qualivita: “Il nostro scopo? Quello di mettere la tecnologia al servizio della tradizione per ottenere una democrazia della qualità. Per questo abbiamo creato la banca dati del comparto agroalimentare più completa al mondo”. Uno straordinario parterre ha affollato la Sala dei Congressi dell’Espace Monte Paschi Belgio, a Bruxelles, per la presentazione di Atlas Qualigeo, l’ultima opera prodotta dalla Fondazione Qualivita. 1. 200 pagine per raccontare in modo dettagliato i prodotti Dop, Igp e Stg europei. Praticamente il meglio del mondo agroalimentare, in un volume che illustra oltre 850 prodotti certificati provenienti da ben 22 Paesi. La fotografia nitida di un universo sospeso tra ruralità e tecnologia, unito dal fil rouge di una qualità controllata e garantita. Un’opera che tocca aspetti legati all’alimentazione e alla storia, alla cultura, all’economia e alla tradizione, e che ha ricevuto l’entusiastico consenso dei presenti, tra i quali spiccavano il Commissario europeo per l’Agricoltura Mariann Fischer Boel, Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agroalimentare presso il Parlamento Europeo, i rappresentanti di Governo di Italia, Francia e Spagna e molti addetti ai lavori. “Un lavoro unico nel suo genere – commenta Luigi Verrini, Presidente della Fondazione Qualivita – che ha visto impegnate 40 persone per circa 2 anni. Un team straordinario che ha lavorato in modo sinergico con le realtà territoriali di tutta Europa, creando una rete di collegamenti difficilmente ripetibile”. “Ma soprattutto siamo riusciti a offrire lo stesso spazio tanto a quelle produzioni che fanno i numeri, quanto a quelle di nicchia - sottolinea Mauro Rosati, segretario generale di Qualivita – in qella che possiamo definire una vera e propria democrazia della qualità”. E lo stesso Commissario Fischer Boel ha voluto esaltare la qualità dell’Atlante, definendolo “un passo da gigante per i consumatori e i produttori di tutto il mondo”. Oli extravergine, carni, salumi, formaggi e ogni genere di prodotto che può vantare il marchio di certificazione. Ognuno corredato da foto del prodotto stesso, del territorio di appartenenza, di cartografie, dei diversi loghi. A livello iconografico parliamo di circa 5. 000 foto, a livello di ricerca parliamo di migliaia di documenti consultati, a partire dai disciplinari di produzione che costituiscono il cuore delle fonti utilizzate e che hanno consentito la ricostruzione storico-legislativa dei prodotti stessi, risalendo ai soggetti che hanno promosso il riconoscimento e agli enti preposti ai controlli di qualità. “Stiamo parlando di una realtà di importanza e dimensioni straordinarie – puntualizza Paolo De Castro – con numeri estremamente rilevanti. Oltre 15 miliardi di euro di fatturato annuo, circa 1 milione di produttori spalmati su un territorio vastissimo. Credo sia giunto il momento di superare il concetto di prodotto di qualità visto come prodotto di nicchia e di iniziare a parlare di un fenomeno che può e deve riguardare i consumatori di tutto il mondo. E l’Atlante e tutti i vari progetto della Fondazione Qualivita sono rivolti al raggiungimento di questo obiettivo”. Una banca dati di assoluta completezza che va a costituire un archivio sterminato e crea una “rete” di collegamento fra tutti gli anelli della filiera: dai produttori alle istituzioni, dai consorzi ai consumatori. Con una particolare attenzione, ovviamente, per quei Paesi che possono vantare un’importante tradizione nell’agroalimentare di qualità certificata: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e, ovviamente, Italia. “Attraverso il sistema Qualigeo, l’Italia vuole portare il suo contributo, maturato grazie alla sua esperienza consolidata nel settore dei prodotti Dop, Igp e Stg – spiega ancora Mauro Rosati – Questa iniziativa è nata in Italia perché è qui che abbiamo trovato importanti contributi in termini di mezzi e di collaborazione. Un particolare ringraziamento, infatti, va rivolto al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, partner indispensabili per la realizzazione di un’opera che parte con una tiratura di 10. 000 copie e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento non solo in Europa, ma in tutto il mondo”. E a proposito di mondo, una curiosità: l’Atlante, oltre agli 850 prodotti europei, dedica una sezione a circa 60 eccellenze di altri continenti. Un primo step verso quello che è il prossimo obiettivo della Fondazione Qualivita: un’opera che raccolga i principali prodotti di qualità di tutto il mondo. Tutto questo lavoro sarà disponibile anche online nella Qualigeo Web Platform (www. Qualigeo. Eu). Realizzata “in stile Web 2. 0”, in collaborazione con Engineering Ingegneria Informatica, questa piattaforma rappresenta un formidabile strumento nell’ottica di una comunicazione sempre più vasta e interattiva. Infatti è aperta a diverse forme di collaborazione da parte dei suoi utilizzatori ed è in grado di implementare tutte le possibili e innovative soluzioni via via proposte. “Qualigeo Web Platform – conclude Rosati – garantisce una tale flessibilità e facilità d’uso da risultare perfettamente fruibile tanto da parte degli utenti esperti che da un pubblico di semplici appassionati desideroso di trovare informazioni sui prodotti di qualità. Va inoltre detto che stiamo parlando della più completa banca dati del comparto agroalimentare al mondo, destinata a un pubblico globale, con testi in italiano, inglese, francese e spagnolo. Il progetto tecnologico è concepito in modo tale da consentire l’aggiornamento costante sia dei contenuti che delle funzioni. Il che ci consentirà di tenere il passo tanto con le continue innovazioni legate all’universo web, quanto con quelle tecniche e legislative inerenti il mondo delle Indicazioni Geografiche”. .  
   
   
INCONTRO A ROMA TRA ASSESSORI REGIONALI E MINISTRO ZAIA IL PIEMONTE AVANZA LE SUE RICHIESTE  
 
Si è svolto l’ 8 ottobre, a Roma un confronto richiesto dagli Assessori regionali all’Agricoltura con il Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, per discutere lo stato di crisi che sta interessando la quasi totalità dei comparti agricoli. “Il tono della riunione è stato costruttivo – commenta l’Assessore Mino Taricco, che ha rappresentato il Piemonte – il Ministro ha infatti fornito risposte a tutti gli argomenti che le Regioni avevano sollevato. A un giudizio positivo sul metodo corrisponde però una valutazione estremamente critica e preoccupante sul merito delle risposte ottenute. Il Ministro, infatti, ha confermato la linea che in questi mesi ha caratterizzato l’operato del governo, volta, innanzitutto, a risparmiare risorse in tutti i settori. L’agricoltura vedrà il suo budget nazionale ridursi da 1,7 a poco più di 1 miliardo di euro e l’unico spiraglio potrà essere costituito dagli introiti ricavabili dello “scudo fiscale”, somme solamente presunte ed alle quali non attingerà solamente l’agricoltura. ” In sintesi, le principali questioni affrontate: - si è avuta conferma che l’azzeramento dei Fas (fondi per le aree sottoutilizzate, che valevano per l’agricoltura circa 800 milioni di euro) è irreversibile. Le risorse sono confluite in tre fondi e buona parte è già destinata a fronteggiare la disoccupazione e le infrastrutture. Tra le priorità d’intervento individuate vi era un programma d’investimento per consentire alle aziende di rispettare la Direttiva Nitrati, sulla quale non si dispone dunque, ad oggi, di alcuna fonte di finanziamento nazionale. - Altra criticità di assoluto rilievo è il mancato finanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale, ossia del sistema assicurativo agricolo. Manca la copertura finanziaria per una parte consistente dell’annualità 2008, per il 2009 non vi sono risorse e per il 2010 l’unica risposta arriva oggi da fondi sottratti alle aziende agricole, in quanto provenienti dall’Ocm vino (20 milioni di €) e dai premi Pac attraverso l’applicazione dell’articolo 68 del Reg. 73/2009 (70 milioni di €). L’unica rassicurazione in questo ambito è l’”impegno personale” del Presidente del Consiglio che si è più volte dichiarato disponibile a reperire quanto necessario e tutti hanno auspicato un passaggio dalle parole ai fatti. - Per i problemi sollevati dalla quasi totalità dei comparti, il Ministro risponde sostanzialmente con i “Piani di Settore”. Si tratta però di strumenti programmatici con una minima dotazione finanziaria, che in realtà utilizzano risorse già a disposizione delle Regioni e per molti comparti non ancora predisposti. - Nell’incontro di ieri l’Assessore Taricco ha posto l’attenzione in particolare sul settore corilicolo (nocciole). La Turchia, il maggior produttore mondiale, ha imboccato la strada verso il libero mercato sostenendola con un imponente programma di aiuti. Ciò, aggiunto all’intenzione della Commissione Europea di innalzare i contenuti ammissibili in aflatossine (sostanze tossiche prodotte da parassiti fungini che caratterizzano le produzioni di minor qualità) potrebbe provocare un vero e proprio crollo dei prezzi con conseguenze devastanti per le nostre aziende. Il Ministro ha condiviso queste preoccupazioni e nelle prossime settimane si valuteranno le iniziative più opportune. - Per l’ortofrutta, il Ministro, su proposta delle Regioni, si è detto disposto a far sua la richiesta di modifica dell’Ocm avanzata dalle Regioni Ortofrutticole Europee, che punta a rendere più flessibile ed efficace lo strumento di gestione delle crisi, come già richiesto dalla Regione Piemonte. - Sul fronte contributivo la proroga delle agevolazioni terminate nel 2008 riguarda ad oggi solo le zone svantaggiate e montane, mentre per il 2010 il Ministero ha chiesto che sia previsto nel Dpef e nella legge finanziaria uno stanziamento ad hoc. - Una boccata d’ossigeno per le aziende, infine, potrebbe arrivare dall’anticipo dei pagamenti Pac, ma anche in questo caso si è in attesa della copertura finanziaria che è stata richiesta al Ministero dell’Economia. . .  
   
   
LOMBARDIA CHIEDE INTERVENTI SU CRISI DEL LATTE DALLE REGIONI LETTERA AI MINISTRI ZAIA E TREMONTI  
 
Regione Lombardia continua a sostenere il settore lattiero - caseario facendosi portavoce, con una lettera inviata ai ministri Zaia e Tremonti, di alcune nuove proposte per dare ossigeno alle aziende agricole in difficoltà in un momento di ristagno della domanda e del crollo dei prezzi della materia prima, che colpisce particolarmente produttori di latte e trasformatori. "Oggi a Roma - sottolinea Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, la più importante del comparto con la produzione di oltre il 40% del latte nazionale - ho portato all´attenzione degli altri assessori regionali una serie di richieste urgenti che ci sono pervenute dalla filiera e che riguardano possibili azioni, da subito condivise da tutti". Due le richieste di intervento contenute nel documento sottoscritto dalle Regioni: deducibilità degli oneri finanziari e disponibilità di risorse specifiche a favore del comparto agricolo. La necessità di intervenire sulla deducibilità degli oneri finanziari è urgente. Le produzioni a lunga stagionatura, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano vanto del "Made in Italy", rendono necessario immobilizzare elevate quantità di prodotto per lunghi periodi. Le immobilizzazioni finanziarie conseguenti generano ingenti interessi passivi, da considerare a tutti gli effetti come costi di produzione. Ai ministri viene chiesto che gli interessi passivi possano tornare a essere inseriti tra i costi di produzione, ai fini della deducibilità nel calcolo degli imponibili, togliendo in questo modo un pesante aggravio per le imprese. Il comparto lattiero - caseario ha poi bisogno di risorse dedicate. Soldi che potrebbero arrivare direttamente con l´effettiva disponibilità dei 45 milioni di euro previsti dalla legge 33/09 in tema di quote latte o attraverso l´introduzione di agevolazioni fiscali a favore dei produttori agricoli medesimi. In questa direzione le Regioni ritengono assolutamente indifferibile la sospensione/proroga del versamento della 6a rata della rateizzazione prevista in tema di quote latte. "Su questo aspetto - ricorda Ferrazzi - si tratta di una questione di equità, dovuta a quei produttori che si erano messi in regola con notevoli sacrifici e che, al 31 dicembre, dovranno pagare globalmente 20 milioni di euro. Solo per Lombardia sono coinvolte circa 3. 300 le aziende che saranno chiamate a versare, entro fine anno, più di 10 milioni di euro. Si tratta di un drenaggio di liquidità che, al momento, difficilmente le stesse potrebbero sopportare, proprio perché la quasi totalità delle aziende ha sempre garantito la regolarità dei versamenti". "Con questo documento - conclude Ferrazzi - abbiamo ancora una volta voluto dare un segnale concreto e forte di quanto la Lombardia sia in prima linea a sostegno di un settore che rappresenta coi suoi prodotti un fiore all´occhiello per l´economia e l´immagine dell´Italia e che oggi lotta seriamente perla sua sopravvivenza". . . .  
   
   
QUOTE LATTE - RABBONI CHIEDE A ZAIA LA DILAZIONE DEI TEMPI DI PAGAMENTO DELLA SESTA RATA, PER GLI ALLEVATORI CHE HANNO DECISO DI REGOLARIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE NEL 2003: LA GRAVE CRISI DEL SETTORE E LA MANCANZA DI LIQUIDITÀ RENDONO IMPOSSIBILE RISPETTARE LA SCADENZA.  
 
 Bologna - Da oltre un anno il prezzo del latte alla stalla e dei formaggi, in particolare del Parmigiano - Reggiano e del Grana Padano - è largamente inferiore ai costi di produzione. Questa situazione, comune all´intera Unione Europea, sta mettendo in discussione la sopravvivenza di molte imprese zootecniche, impossibilitate a rispettare le normali scadenze di pagamento a causa della drammatica carenza di liquidità. Entro la fine del´anno la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente per i produttori che hanno aderito alla regolarizzazione dei prelievi legati alle quote latte nel lontano 2003 i quali saranno chiamati al pagamento della sesta rata dell´importo dovuto. "Siamo di fronte - ha dichiarato l´assessore regionale all´agricoltura, Tiberio Rabboni - alla crisi gravissima di uno dei settori più qualificati della nostra agricoltura. In Emilia - Romagna 3. 200 aziende hanno deciso, da lungo tempo, di chiudere il contenzioso con l´Unione Europea per proseguire la propria attività nel pieno rispetto delle regole. I pagamenti sono stati regolari fino allo scoppio della crisi. La scadenza di fine anno, per la quale è previsto un prelievo di oltre 6 milioni di euro, rischia ora di dare il colpo di grazia agli allevamenti più qualificati che hanno investito sul proprio futuro. Per questo motivo, in accordo con la Regione Lombardia, ho chiesto formalmente al Ministro Zaia la proroga della scadenza del saldo della sesta rata del prelievo supplementare". "Si sta inoltre determinando - ha proseguito Rabboni - una situazione paradossale. Gli allevatori che hanno rispettato la legge 119 del 2003 sono svantaggiati rispetto a quelli che hanno continuato a sforare le quote di produzione e che sono rientrati nelle modalità di regolarizzazione previste dalla legge 33 del 2009. ” Quest´ultima procedura di riscossione è infatti bloccata a causa di ulteriori contenziosi giudiziari, di conseguenza i produttori interessati non dovranno rispettare la scadenza di fine anno. “Anche per questo – continua Rabboni - la dilazione è necessaria, così come sono necessarie ed urgenti iniziative comunitarie e nazionali per sostenere, in modo temporaneo, ma significativo, il settore. Invece, nonostante le giuste proteste degli allevatori che hanno riempito le cronache di questi ultimi giorni, a Bruxelles si continua a non decidere mentre le aziende chiudono i battenti". Le iniziative adottate dalla Regione Emilia-romagna - La Regione Emilia-romagna ha avviato diverse iniziative per contrastare gli effetti della crisi del comparto lattiero-caseario. Con risorse del bilancio regionale sono stati stanziati un milione e mezzo di euro per abbattere il costo del denaro a favore delle aziende agricole regionali, che si aggiungono ai 500 mila euro a favore dei Consorzi Fidi per la riduzione dei tassi di interesse a favore delle aziende zootecniche coinvolte nella crisi del Parmigiano e di quelle del settore suinicolo. Nel bando per i progetti di filiera del Programma di Sviluppo Rurale 2007 - 2013, la cui scadenza è stata prorogata al prossimo 16 novembre, sono previsti 28 milioni di euro di risorse pubbliche al settore lattiero-caseario. Infine sono stati decisi, utilizzando risorse aggiuntive, oltre 18 milioni di euro per interventi strutturali a favore del settore lattiero caseario regionale. A livello nazionale – ricorda ancora Rabboni - siamo riusciti ad ottenere, dopo un lungo confronto, 40 milioni di euro derivanti dal riparto delle risorse previste dall´art. 68 della nuova Pac, per il sostegno alla produzione di latte di alta qualità e il ritiro di circa 100. 000 forme di Parmigiano da destinare agli aiuti per indigenti per un impegno di 29 milioni di euro. “ . .  
   
   
QUOTE LATTE: TARICCO SCRIVE A ZAIA EVITIAMO UNA SPEREQUAZIONE E SOSTENIAMO IL SETTORE  
 
 L’assegnazione delle nuove quote latte e la gestione di multe e rateizzazioni, nonché l’urgenza di interventi a sostegno del settore lattiero-caseario sono oggetto di una lettera inviata dall’Assessore all’Agricoltura del Piemonte Mino Taricco al Ministro Luca Zaia, in cui si ribadisce “la forte preoccupazione per lo stato di grave crisi del comparto, per i prezzi non remunerativi e la necessità di evitare ulteriori forme di sperequazione e divisione del mondo produttivo a seguito della legge 33/09. ” E’ in fase di avvio in questi giorni il pagamento dei premi Pac alle aziende che avevano splafonato le quote latte e che erano state oggetto di intimazioni di pagamento ai sensi della legge 33/2009. Inoltre il Tar del Lazio ha accolto le istanze di sospensione della richiesta di rateizzazione e pagamento della prima rata inoltrata da Agea agli stessi produttori. “In sostanza – spiega Taricco – le aziende che hanno splafonato in molti casi stanno ottenendo, da un lato, la sospensiva del pagamento della prima rata e, dall’altro, ricevono i premi Pac. Questa situazione, nei confronti delle migliaia di produttori in regola con la legge, sta evidentemente creando sconcerto e scoramento. In più, nella lettera inviata dal Ministro a tutti gli allevatori e pubblicata a pagamento sugli organi di stampa, si annunciava un recupero di 1 miliardo e 670 milioni di multa, mentre i dati forniti dallo stesso Ministero rappresentano una realtà diversa, pari al recupero di meno di 650 milioni di euro. Le perplessità che abbiamo più volte manifestato sull’equità della legge 33/2009 si stanno purtroppo drammaticamente concretizzando. ” In Piemonte, sul totale delle aziende produttrici di latte, solo un migliaio, su quasi 3000, sono state destinatarie di nuove quote e, di queste, le prime cento sono state oggetto di assegnazione di quasi il 60% del totale delle quote, con una media per azienda di quasi 6000 quintali. Le ultime 750 aziende oggetto di assegnazione hanno diviso complessivamente soltanto il 20% delle quote, in alcuni casi con assegnazioni più simboliche che reali al di sotto di 0,5 quintali. In questo contesto si inserisce anche il prossimo e ravvicinato termine di pagamento della sesta rata della rateizzazione ex L. 119/03 che coinvolge oltre 1. 800 aziende piemontesi (per un prelievo di circa 35 milioni di euro), chiamate a versare, alla data del 31 dicembre 2009, quasi 2,5 milioni di euro. Si tratta di un drenaggio di liquidità che al momento molte di queste difficilmente potrebbero sopportare. Dall’approvazione della L. 119/03, i produttori piemontesi hanno garantito una regolarità di versamento pressoché totale. Su questo punto l’Assessore Taricco ha richiesto a Zaia il rinvio della scadenza del pagamento della sesta rata, nonché l’attuazione, con la massima celerità possibile, di tutti gli strumenti di sostegno finanziario del comparto, a partire dai 45 milioni di Euro a suo tempo previsti dalla L. 33/09. “Tante sono le cose che possono servire al settore in questo momento – conclude Taricco - sicuramente non un ulteriore elemento di confusione e di disordine normativo che permetta il riprendere dei ricorsi al Tar che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Tutto questo accade in un momento nel quale purtroppo il latte, come detto, non garantisce alle aziende una remunerazione adeguata, e ormai da molti mesi non più sufficiente a coprire i costi di produzione, rischiando di pregiudicare il presente e il futuro delle aziende stesse. ” .  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO:FEBBO,DAL MINISTRO ZAIA CON PACCHETTO ANTICRISI RICHIESTE MISURE URGENTI PER FRONTEGGIARE DIFFICOLTA´  
 
L´istituzione di un tavolo di crisi sia per combattere le difficoltà strutturali in cui versa l´agricoltura sia per fornire risposte immediate agli operatori del settore. E´ una delle principali richieste che l´assessore alle Politiche Agricole, Mauro Febbo, insieme agli assessori al ramo delle altre Regioni, ha presentato al Ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, nel corso di un incontro l’ 8 ottobre, a Roma, nelle sede del Ministero. "In particolare, - ha spiegato Febbo - al Ministro abbiamo chiesto l´attivazione di misure anticrisi urgenti per fronteggiare le difficoltà economico-finanziarie delle aziende agricole soprattutto in relazione ai rapporti con gli istituti di credito ed alla scarsa visibilità creditizia dovuta anche ad una bassa ricapitalizzazione delle società di trasformazione e distribuzione. In secondo luogo, - ha proseguito l´assessore - abbiamo chiesto il reintegro dei fondi Fas già destinati al settore agricolo (circa 850 milioni di euro) da utilizzare per azioni non finanziabili con i Piani di Sviluppo Rurale e con altri fondi strutturali, la copertura finanziaria per l´avvio di un Piano assicurativo nazionale considerato l´abbandono del Fondo di solidarietà nazionale, l´adozione di misure compensative per l´apertura dell´area di libero scambio con i paesi terzi del Mediterraneo ed infine la questione delle accise sul gasolio per il riscaldamento delle serre". Infatti, in relazione a quest´ultimo punto, la recente controversia con la Commissione europea in ordine all´accisa agevolata per il gasolio da riscaldamento nelle serre, rischia di compromettere drammaticamente le possibilità di sopravvivenza di un intero comparto produttivo. Tra le concrete misure anticrisi richieste si segnalano la concessione di una moratoria delle esecuzioni e delle procedure di pignoramento per la riscossione e contestualmente la possibilità di procedere ad una rateizzazione finanziaria dei debiti in essere in un´ottica di ripianamento delle passività onerose; una rivisitazione dei termini e delle modalità per dare una definitiva soluzione ai contenziosi Inps; l´accesso al credito da favorire con l´attivazione di opportuni strumenti come il rafforzamento dei Confidi agricoli o Ismea, attraverso uno specifico intervento finanziario a livello nazionale, che non si configuri come aiuto di stato (ad esempio attraverso l´istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di almeno 50 milioni di euro, nella finanziaria 2010), la riduzione della pressione fiscale con riferimento al credito d´imposta, la riduzione del cuneo fiscale per allineare la situazione delle regioni italiane a quella dei Paesi concorrenti e la conferma delle agevolazioni contributive. .  
   
   
MACFRUT 2009: LA RICERCA SEMENTIERA E’ ALLA BASE DELLE FILIERE DI QUALITA’  
 
“Sono molto soddisfatto di questo primo confronto molto concreto e della sensibilità raccolta dall’industria della Iv gamma e dalla grande distribuzione sull’importanza di difendere il lavoro di innovazione varietale”. E’ quanto ha affermato Giancarlo Campi, coordinatore delle aziende sementiere professionali della Sezione Ais orto wic, al termine del convegno su “La ricerca sementiera al servizio della filiera ortofrutticola, opportunità e minacce”, svoltosi ieri 8 ottobre nell’ambito di Macfrut 2009. “Nelle prossime settimane approfondiremo il confronto avviato – ha aggiunto Campi – per individuare indirizzi operativi condivisi che permettano all’industria ed alla distribuzione di avvalersi in modo più proficuo del valore aggiunto assicurato dalla ricerca e dalle nuove varietà, ma anche alle aziende sementiere di vedere meglio tutelato il loro lavoro”. Al convegno, coordinato dal Prof. Roberto Dalla Casa, dell’Università di Bologna, dopo le presentazioni introduttive del Prof. Hans Dons, della società di ricerca genetica Bioseeds B. V. , e del Prof. Andrea Mazzuccato, dell’Università della Tuscia, che hanno illustrato i recenti sviluppi della ricerca varietale in campo internazionale e nazionale, sono intervenuti Giuseppe Battagliola, coordinatore della Sezione Iv gamma di Aiipa, Maurizio Brasina, responsabile qualità ortofrutta di Coop Italia, e Luciano Trentini, direttore del Centro Servizi Ortofrutticoli. Tutti hanno concordato che la mancanza di una effettiva tutela della ricerca varietale e le illegalità sono una minaccia per il futuro in quanto precludono la possibilità per i produttori di restare competitivi e per i consumatori di beneficiare di nuovi prodotti. Il direttore generale agricoltura della Regione Emilia-romagna, Valtiero Mazzotti, tirando le conclusioni del convegno ha sottolineato il forte impegno dell’amministrazione regionale nel sostenere e promuovere la ricerca e la sperimentazione, così come la possibilità dei produttori di acquisire nuove varietà, anche grazie ad accordi di licenza con costitutori esteri, e gli accordi di filiera. .  
   
   
AGRICOLTURA, INCONTRO REGIONI - MINISTERO. ASSESSORE NAPPI: "CARENTI LE RISPOSTE DEL GOVERNO ALLA CRISI, ORA TAVOLO PERMANENTE PER MISURE DI SOSTEGNO"  
 
 L´assessore regionale all´Agricoltura Gianfranco Nappi ha partecipato l’ 8 ottobre pomeriggio a Roma al tavolo nazionale anti-crisi del comparto agroalimentare, presieduto dal ministro dell´Agricoltura Luca Zaia. L´incontro è stato sollecitato dalle Regioni, che hanno portato al tavolo una piattaforma congiunta di misure di contrasto alla crisi - elaborata testualmente dalla Regione Campania - e ora posta ufficialmente al vaglio del Governo Nazionale, che da ora in poi terrà un Tavolo permanente anti-crisi con la partecipazione di tutti gli assessori regionali all´Agricoltura. "Finalmente, dopo le nostre ripetute sollecitazioni, la crisi dell´Agroalimentare è all´attenzione del Governo - ha detto l´assessore Nappi al termine dell´incontro - In tal senso il ministro Zaia è stato onesto nell´affermare di non possedere, ad oggi, margini di manovra per fronteggiare l´emergenza. Il problema a questo punto, si estende all´insieme delle politiche del Governo Nazionale, per il quale probabilmente la crisi dell´Agroalimentare non è mai esistita. A fronte di ciò - ha aggiunto Nappi - le Regioni da una parte registrano la mancanza di una risposta alle proposte inserite nella Piattaforma - quali la restituzione all´agricoltura di 850 milioni di Fondi Fas, le misure di accesso agevolato al credito per le aziende agricole, i meccanismi di tutela dell´esposizione finanziaria delle stesse aziende -, dall´altra auspicano che in seno all´istituzione del Tavolo permanente anti-crisi il Governo possa arrivare ad agire realmente nell´interesse di produttori e operatori dell´agroalimentare". .  
   
   
STATI GENERALI DELLA PESCA, PARTE DALLA SARDEGNA IL RILANCIO DEL COMPARTO A LIVELLO NAZIONALE  
 
Cagliari - - Parte dalla Sardegna il rilancio della pesca a livello nazionale. Oggi e domani a Castelsardo (Sassari), Regioni, Stato e Unione europea sono riuniti per discutere problemi e prospettive del comparto, dare un nuovo stimolo all’attuazione della spesa del Fep (Fondo europeo per la pesca) e stilare le linee guida della prossima riforma della Politica comune di settore. I rappresentanti della Commissione del mare Ue prima, e il sottosegretario del ministero per le Politiche agricole con delega alla pesca poi, hanno assicurato una maggiore attenzione a quelle che sono le esigenze del settore in campo regionale e nazionale. "Ringrazio il Governo e la Commissione Ue - ha spiegato il presidente della Regione Ugo Cappellacci nel suo indirizzo di saluto - per aver scelto la nostra Isola come sede dell’incontro, dove la pesca è sinonimo di cultura e identità. In questo, come in altri comparti, la Giunta regionale è convinta che la Sardegna possa rinascere se saremo capaci di far correre le innovazioni sul binario della nostra tradizione. Affinché il settore possa esprimere tutte la sua potenzialità dovremo puntare sulla sua multifunzionalità e sullo sviluppo della attività connesse, come la pescaturismo e l’ittiturismo". "Gli Stati generali della pesca riuniti a Castelsardo – ha spiegato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato - sono un’opportunità per dare uno stimolo in più alle Regioni sulla spesa del Fep, oggi praticamente ferma per diversi motivi, tra cui una scarsa attrattività di alcune misure. Da qui ripartiamo per ammodernare le nostre flotte, investire sulla multifunzionalità come opportunità di integrazione del reddito e arrivare al 2013 con un comparto più moderno, sempre meno assistito e che possa stare sul mercato in maniera competitiva". Totale apertura è arrivata dal sottosegretario Antonio Buonfiglio: "L’obiettivo del Governo non è tanto far uscire il settore dalla crisi, quanto dalla marginalità in cui è stato confinato negli ultimi anni. Farà questo con il contributo delle Regioni e grazie al metodo concertativo voluto dalla Commissione Ue. Oggi più che mai è necessaria un’organizzazione del sistema pesca e riordinare competenze e attribuzioni, in capo a diversi attori. È necessario cioè integrare sempre più la politica del mare con quella della pesca. Castelsardo per due giorni diventa la capitale italiana del settore, che con il Fep può contare, a livello nazionale, su 820 milioni di euro. Sarà decisivo spendere al meglio queste risorse perché nel 2013 si possa contare su un comparto finalmente rinnovato e concorrenziale". Nel suo intervento, Carla Montesi (della direzione generale Mare della Commissione Ue) ha delineato il lavoro dell’organismo di Bruxelles: «Siamo in Sardegna per discutere sulla prossima riforma della politica comune della pesca e l’attuazione del Fep. Sul primo punto abbiamo lanciato il Libro verde che, tra i suoi obiettivi, vuole porre fine alla sovraccapacità della flotta, vuole mantenere stock sani, sostenibili e sfruttabili, orientare la governance della spesa verso un adattamento e un’attuazione regionalizzati, coinvolgere maggiormente il settore nella gestione della risorsa. Sul Fep, assicureremo la sua piena esecuzione e attiveremo un sistema di controllo e gestione dei fondi comunitari". Al dibattito sono intervenuti i rappresentanti delle Regioni e le organizzazioni di categoria, che hanno messo in luce le problematiche del settore a livello regionale e nazionale. .  
   
   
PRESENTATI AD AGRILEVANTE I DATI SULLE VENDITE DI MACCHINE AGRICOLE. LE ESPORTAZIONI DI TRATTRICI CALANO DEL 31% NEL PRIMO SEMESTRE DELL´ANNO, E QUELLE DELLE ALTRE MACCHINE E ATTREZZATURE DEL 18%.  
 
L´industria italiana delle macchine agricole paga la crisi economica internazionale con un calo netto delle esportazioni. Nei primi sei mesi dell´anno - secondo i dati Istat sul commercio estero - le vendite sono calate del 31% in valore per quanto riguarda le trattrici e del 18% per quanto riguarda le altre tipologie di macchine e attrezzature. Un calo molto consistente, conseguenza della riduzione degli investimenti in agricoltura, soprattutto in Europa, dove le industrie italiane esportano il 70% della propria produzione, e dove le vendite di trattrici segnano nei primi sei mesi una flessione complessiva dell´8,3%. Il quadro del mercato - presentato l’ 8 ottobre mattina a Bari, all´apertura di Agrilevante - vede una contrazione in tutte le principali aree economiche, e una situazione particolarmente critica negli Stati Uniti, che registrano un negativo del 21,7%. In un contesto così difficile, un segnale positivo viene dal mercato italiano, che nei primi nove mesi dell´anno - secondo i dati sulle immatricolazioni forniti dal Ministero dei Trasporti ed elaborati dall´associazione dei costruttori Unacoma - registra un recupero del 3,74% rispetto allo stesso periodo 2008. "Non possiamo parlare di ripresa - ha spiegato Massimo Goldoni, presidente di Unacoma – perché le altre tipologie di macchine registrano flessioni consistenti (-15,3% le mietitrebbiatrici, -8,8% le moto agricole, -6,6% i rimorchi) e perchè il mercato interno deve ancora recuperare rispetto ad un trend negativo che ha visto una contrazione degli acquisti pressochè costante dal 2004". "Il dato tuttavia - rileva Goldoni - testimonia il bisogno del settore primario di tornare ad investire nell´acquisto di mezzi meccanici, che sono fondamentali per una politica dell´efficienza e della qualità". La rassegna di Agrilevante - hanno confermato il Presidente della Fiera Cosimo Lacirignola e l´Amministratore Delegato di Unacoma Service Guglielmo Gandino - è un´occasione per sondare il mercato, e per stimolare una ripresa degli investimenti in tecnologie, non soltanto nel Mezzogiorno d´Italia ma in tutta l´area mediterranea che trova in questa rassegna il suo punto di riferimento. Per la ripresa del mercato nazionale è necessario comunque un intervento pubblico, in particolare un provvedimento per la rottamazione, che avrebbe l´effetto di sostenere l´industria e nello stesso tempo contribuire allo svecchiamento di un parco macchine in buona parte obsoleto. "L´unacoma tornerà a chiedere al Governo un provvedimento in tal senso - ha concluso Goldoni - con un´azione che coinvolgerà non soltanto i costruttori del settore, ma l´intera Federveicoli, la federazione recentemente costituita da Ancma (costruttori di motociclette), Anfia (costruttori di automobili) ed Unacoma, che punta proprio ad accrescere la forza negoziale dell´industria dell´automotive. .  
   
   
SVILUPPO RURALE, IN VENETO PIÙ RISORSE PER GLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE AGRICOLE  
 
Venezia - “Con il prossimo bando di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2007-2013 metteremo a disposizione 47 milioni per la misura 121 “Ammodernamento delle Aziende Agricole”, che prevede anche il sostegno ai giovani imprenditori, accogliendo in pieno la richiesta formulata congiuntamente dalle organizzazioni professionali”. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, alla luce degli esiti del “Tavolo Verde” durante il quale si è discusso appunto del prossimo bando del Psr. “Il nuovo bando è aperto anche alle “nuove sfide” che derivano dalla revisione della Politica Agricola Comunitaria – ha spiegato Manzato – e metterà a disposizione complessivamente 160 milioni di euro. Per certi aspetti le iniziative previste completeranno lo sforzo già avviato dalla Regione per fronteggiare gli effetti della recessione sull’agricoltura con il pacchetto anticrisi, in base al quale sono già stati attivati prestiti agevolati di conduzione”. In questo scenario sarà dunque portata dall’iniziale previsione di 38 milioni a 47 milioni la dotazione finanziaria della Misura 121, destinati sia alle azioni tradizionali che alle nuove esigenze con particolare riferimento al settore lattiero caseario. Per il “pacchetto giovani”, riservato ai giovani insediati dopo a partire dal 2009, verranno resi disponibili 33 milioni di euro. Un importo significativo (38 milioni) è stato previsto anche per la misura relativa agli investimenti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, mentre per le misure di diversificazione e animazione delle aree rurali previste dall’Asse 3 saranno messi a bando 19 milioni di euro. “Il bando dovrebbe essere definitivamente approvato entro dicembre – ha concluso il vicepresidente – al termine dei previsti passaggi istituzionali: adozione da parte della Giunta, Commissione consiliare e Comitato di sorveglianza per i relativi pareri, definitiva approvazione da parte della Giunta veneta”. .  
   
   
SERBIA REGISTRA SURPLUS COMMERCIO ESTERO AGRICOLO  
 
Il settore agricolo della Serbia ha registrato un notevole surplus del commercio estero nel primo semestre dell´anno; ciò, rende noto Informest, contribuirà all´assottigliamento del deficit commerciale del Paese. Il premier Mirko Cvetkovic all´apertura della conferenza "Agribusiness in Serbia 2010" ha spiegato che la produzione agricola sarà soddisfacente quest´anno e influirà positivamente sul Pil del Paese. Ha spiegato, inoltre, che il settore agricolo serbo non è stato minacciato dalla crisi economica globale nonostante il calo della domanda, principalmente per la diminuzione dei prezzi delle materie prime, inclusi carburanti e fertilizzanti. .  
   
   
LA SARDEGNA AL FORUM SULLA QUALITÀ ALIMENTARE A BRUXELLES  
 
Cagliari, 8 Ottobre 2009 - "La terza via tra troppe Dop che banalizzano l’identità di un territorio e poche denominazioni che non ne riconoscono la ricchezza c’è, e si chiama “valore potenziale del prodotto". Occorre valutare la sua attrattività e le sue possibilità sul mercato e soprattutto è necessario legarlo in modo indissolubile alle materie prime locali per salvare la nostra agricoltura. Il mercato lo dimostra. Un esempio: la spianata di Ozieri o il pane Carasau hanno registrato nel tempo una crescita di valore superiore all’inflazione, il prezzo del grano invece ha sempre viaggiato sulle montagne russe. È arrivato il momento di chiederci il perché. La soluzione passa anche per il sistema comunitario della qualità, oggi l’unico e concreto baluardo per tutelare le produzioni». È il messaggio che l’ 8 ottobre l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, ha lanciato a Bruxelles durante il Forum sulla qualità alimentare, invitato dal commissario Ue Mariann Fischer Boel. All’incontro organizzato da Qualivita erano presenti tra gli altri anche Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, l’ex commissario Ue Fishler, Giuseppe Nezzo capo dipartimento delle politiche di sviluppo rurale del ministero per le Politiche agricole e i rappresentanti dei ministeri dell’Agricoltura di Francia e Spagna. «Oggi in Europa esistono due scuole di pensiero – ha puntualizzato l’assessore – quella di chi vorrebbe porre un freno al riconoscimento di nuovi prodotti a denominazione di origine e, dall’altra parte, quella di chi invece vorrebbe, per così dire, assegnare marchi di qualità a ogni produzione. Beh, questi sono integralismi che non ci possiamo permettere perché se avesse ragione l’uno o l’altro crollerebbe l’intero sistema delle denominazioni di origine. La soluzione è quella che chiamo “terza via”, il valore potenziale di un prodotto, attuabile prima del riconoscimento comunitario. Esistono vari strumenti in grado di dirci se quel prodotto potrebbe avere, grazie al marchio Dop o Igp, un reale vantaggio e un valore aggiunto per essere competitivo sul mercato». «Un altro motivo per il quale dobbiamo difendere a spada tratta il sistema comunitario della qualità – ha aggiunto l’assessore - è che oggi l’Unione europea assegna ingenti risorse per la promozione internazionale solo a quei prodotti a denominazione di origine. Insomma, senza marchio non si va lontani e senza comunicazione i nostri prodotti rischiano di essere conosciuti solo all’interno del nostro orticello. E oggi questo non basta più». .  
   
   
MANTOVA PRIMA PROVINCIA LOMBARDA PER NUMERO DI CONTROLLI ESEGUITI IN AGRICOLTURA  
 
Ambientale, economico e sociale. Si definisce secondo questi tre parametri il livello di sostenibilità dell´agricoltura mantovana, "il più alto dell´intera regione Lombardia", assicura l´assessore provinciale Maurizio Castelli. A supportare questa tesi, sono giunti i dati recentemente licenziati dal Pirellone, relativi ai fondi stanziati per eseguire i controlli di legge sulle aziende del comparto agricolo. La Provincia di Mantova, a testimonianza dell´attenzione che dimostra nei confronti del settore ha, di fatto, effettuato il 30% del totale degli accertamenti 2008. Il dato più significativo riguarda una voce in particolare dei controlli, quella tesa a certificare la Condizionalità, ovvero il rispetto di una serie di impegni di corretta gestione agronomica dei terreni, di salvaguardia dell´ambiente, della salute pubblica e di quella degli animali. Palazzo di Bagno ha eseguito 227 dei 447 controlli di condizionalità messi insieme dalle restanti dieci province lombarde, il 51% del totale, ragione per la quale si è visto assegnare 315. 182 euro, del milione 324 mila euro stanziati per l´anno 2009: testimonianza di una struttura amministrativa efficace ed efficiente. "Per la prima volta - ha spiegato l´assessore provinciale all´agricoltura - la Regione Lombardia riconosce la necessità di eseguire un numero consistente di controlli sulle aziende agricole del territorio. La Provincia di Mantova è stata premiata dalla redistribuzione dei fondi, a dimostrazione dell´elevato tasso di sostenibilità che caratterizza la nostra agricoltura". .  
   
   
LA REGIONE CALABRIA INTERVIENE A FAVORE DELLA PESCA CALABRESE  
 
La Regione interviene in modo deciso sulla crisi del settore della pesca, sensibilmente aggravata dalla vicenda della “nave dei veleni” trovata a largo di Cetraro, e concede gli ammortizzatori sociali in deroga al personale imbarcato di imprese nel settore della pesca. “Un aiuto necessario per quei lavoratori e quelle famiglie che vivono una fase economica difficile senza alcuna forma di sostegno al reddito. ” Queste le parole di Mario Maiolo, Assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro, a margine dell´incontro con i sindacati, Federcoopesca e Lega Pesca, nel corso del quale è stata decisa la concessione della cassa integrazione guadagni in deroga ai lavoratori del comparto. “La Regione mantiene i suoi impegni sulla gestione della crisi ambientale di Cetraro – ha continuato Maiolo – e a meno di un mese dal ritrovamento della “nave dei veleni” oggi è stato firmato l´accordo istituzionale per la gestione degli ammortizzatori sociali. Questo dimostra la particolare attenzione che tutta la Giunta regionale, ognuno con le proprie competenze, sta mettendo nella gestione della crisi ambientale. ” Il blocco totale delle attività, causato dal ritrovamento del relitto sulla cui natura e provenienza ancora si indaga, ha determinato una situazione di grave difficoltà per i lavoratori del settore della pesca del Tirreno cosentino. Da qui la necessità, ravvisata da parte della Regione, di intervenire con provvedimenti di sostegno al reddito e la decisione di incontrare le parti sociali per una rapida risoluzione del problema. “La Regione sta facendo la sua parte – ha concluso l´Assessore al Lavoro – e lo sta facendo tempestivamente e adeguatamente. Adesso ci aspettiamo che il Governo intervenga in modo altrettanto deciso”. .  
   
   
SARDEGNA: PRODOTTI TIPICI E DI QUALITÀ AIUTI PER PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI  
 
Cagliari - L´assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato il bando che prevede il finanziamento di progetti di promozione del vino sui mercati dei paesi terzi per la campagna 2009-2010. Possono presentare i progetti i seguenti soggetti: le organizzazioni professionali, purché abbiano tra i loro scopi la promozione dei prodotti agricoli; - le organizzazioni interprofessionali riconosciute, compresi i Consigli interprofessionali, i Consorzi di tutela riconosciuti e loro associazioni e federazioni; - le organizzazioni di produttori riconosciute ; - i produttori di vino; - le associazioni, anche temporanee, di impresa; - ente pubblico con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli. La promozione riguarda tutte le categorie di vini a denominazione di origine protetta, i vini ad indicazione geografica , nonché i vini spumante di qualità e i vini spumante di qualità aromatico. Possono essere inseriti anche i vini senza indicazione geografica e con l´indicazione della varietà. Le azioni ammissibili da svolgere esclusivamente nei Paesi terzi riguardano: a) la promozione e pubblicità, che mettano in rilievo i vantaggi dei prodotti di qualità, la sicurezza alimentare ed il rispetto dell´ambiente da attuare tramite stampa e televisione; b) la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale; c) campagne di informazione e promozione, in particolare, sulle denominazioni d’origine e sulle indicazioni geografiche, da attuarsi presso i punti vendita, la grande distribuzione, la ristorazione dei paesi terzi; d) altri strumenti di comunicazione (ad es. Siti internet, opuscoli, pieghevoli, degustazioni guidate,incontri con operatori dei Paesi terzi). Le azioni riguardano anche marchi commerciali. L´importo dell´aiuto per svolgere le attività indicate è pari al 50% delle spese sostenute. Il restante 50% è a carico del beneficiario, che non può usufruire di altri aiuti pubblici. I progetti completi della documentazione e in duplice originale devono essere presentati entro il 30 ottobre 2009 alle seguenti autorità competenti: -Agenzia Argea - Area Coordinamento attività ispettive , Viale Adua, 1 – 07100 Sassari; -Organismo Pagatore Agea Via Palestro, 81 – 00185 Roma ed in copia al: -Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali Dipartimento delle Politiche di sviluppo economico e rurale Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore,Via Xx Settembre, 20 - 00185 Roma. Il progetto potrà essere consegnato a mano o inviato tramite corriere espresso o tramite raccomandata. .  
   
   
AGROALIMENTARE: IN UMBRIA PROROGATO AL 28 OTTOBRE BANDO PER PROMOZIONE PRODOTTI  
 
Perugia - Ci sarà tempo fino al 28 ottobre 2009 per accedere ai finanziamenti per la promozione dei prodotti agrolimentari certificati. E’ stata infatti posticipata dalla Giunta regionale la scadenza del bando relativo alla misura 133 del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, il cui precedente termine era fissato al 13 ottobre 2009. La misura 133 sostiene le associazioni dei produttori per le attività di informazione e promozione dei prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare. “La Giunta – sottolinea il vicepresidente Carlo Liviantoni – è andata incontro alle richieste avanzate dalle numerose associazioni dei produttori. Lo scopo del provvedimento è quello di accompagnare con adeguate azioni di promozione e informazione i produttori agricoli al fine di diffondere la consapevolezza sulla qualità dei prodotti e il consumo delle eccellenze alimentari umbre, di favorirne l’aumento del valore commerciale, di accrescerne il valore aggiunto e ampliare gli sbocchi di mercato”. .  
   
   
TRE MILIONI DI EURO NEL 2010-11 A FAVORE DELL´INNOVAZIONE GIÀ OLTRE TREMILA LE IMPRESE AGRICOLE TOSCANE BENEFICIARIE DEI CONTRIBUTI 2008 -9  
 
Firenze E’ stato pubblicato il bando per il sostegno all´! accesso da parte delle imprese agricole ai servizi di consulenza, fondamentali per l´innovazione e di conseguenza per la loro competitività. Si tratta della seconda annualità della misura 114 “Utilizzo servizi di consulenza”, inserita nel Piano di sviluppo rurale relativamente al miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale. Le domande di assistenza e di pagamento dovranno essere presentate entro il prossimo 23 ottobre nell’ambito della Dichiarazione Unica Aziendale (Dua) tramite il sistema informatizzato dell’anagrafe regionale delle aziende agricole (accessibile tramite il sito internet dell´Artea: www. Artea. It), mentre le istruttorie saranno di competenza delle Amministrazioni provinciali. Nella prima annualità, relativa al periodo 2008/ 09, oltre 3000 aziende hanno beneficiato degli aiuti previsti, pari a circa 3 milioni di euro. Il sostegno è concesso agli imprenditori agricoli ed ai detentori di aree forestali per l’acquisizione di servizi di consulenza aziendale, da scegliere nell’ambito degli elenchi di riconoscimento approvati dall´Arsia. I contenuti dei servizi sono rivolti in particolare a sostenere i beneficiari per la conoscenza ed il rispetto dei criteri e delle norme previste, il miglioramento della gestione aziendale sostenibile, l’aumento della competitività e lo sviluppo della capacità d’innovazione dell’impresa. Il sostegno è concesso in forma di contributo a fondo perduto a parziale cope! rtura de i costi per l’utilizzo di servizi di consulenza, con una percentuale di aiuto pari all’ottanta per cento per un contributo pubblico che varia da un minimo di 640 euro ad un massimo di 1500 euro. Ad oggi la Toscana è l´unica Regione italiana ad aver attivato questo percorso; i numerosi e difficili passaggi previsti in materia dalla normativa comunitaria ne rendono infatti molto complesso il suo avvio. .  
   
   
BASILICATA: CON PIATTAFORMA LOGISTICA ORTOFRUTTA PIÙ COMPETITIVA  
 
“La piattaforma logistica per l’ortofrutta del Metapontino che la Regione intende realizzare attraverso i fondi Fas servirà per fare massa critica sulle nostre produzioni di eccellenza e potenziare il sistema infrastrutturale nell’intero comparto”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, a margine della chiusura, il 9 ottobre, della 26° edizione del Macfrut di Cesena, la più importante manifestazione del Mediterraneo dedicata all’intera filiera ortofrutticola. All’evento ha partecipato anche la Basilicata in uno spazio espositivo realizzato dal Dipartimento regionale Agricoltura e Unioncamere, con la collaborazione del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino e del Distretto Agroindustriale del Vulture. Il sistema produttivo lucano è stato rappresentato da 9 O. P (Agricola Felice, Ancona, Assofruit, Apo Lucania, Esedra, Lucania Frutta, Mediterraneo, Pam, Prometas), da Unioncamere Basilicata, dal Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino e dal Covil (Consorzio Vivaisti Lucani). “ Da Macfrut emerge un quadro - ha fatto presente Viti- che dimostra come non bisogna abbassare la guardia in quanto il mercato internazionale rimane molto competitivo soprattutto per la crescita delle produzioni extraeuropee. Tutto ciò – ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale- ci conferma che ancora una volta occorre puntare sulla qualità e utilizzare varietà in grado di coniugare qualità, resa e peculiarità agronomiche che insieme alla vocazionalità del nostro territorio garantiranno competitività al settore”. Macfrut (700 espositori su 30mila mq) è la rassegna dell’intera filiera con la partecipazione delle aziende leader mondiali dei vari comparti che caratterizzano il settore agricolo, dai macchinari alle attrezzature, ai produttori, ai trasformatori ed ai distributori. Molte le novità che hanno caratterizzano l’appuntamento 2009. Ampio e articolato è stato il programma di convegni e seminari dedicati al settore primario e all’agromarketing cui hanno preso parte anche funzionari ed imprenditori lucani: dalle nuove opportunità- Paese, agli interventi per il miglioramento varietale, ai nuovi strumenti per agevolare la filiera agricola e agro-industriale. Ampio spazio anche ai momenti di incontro e divulgazione sulle opportunità e caratteristiche del mercato della filiera dei prodotti ortofrutticoli freschi, attraverso lo studio delle nuove tecnologie non distruttive per la filiera ortofrutticola e l’illustrazione delle tendenze e prospettive per l’innovazione tecnologica della Iv Gamma. L’appuntamento fieristico è stato un momento importante anche per i contatti presi dalla delegazione lucana in incontri bilaterali tra imprese e operatori commerciali del settore. .  
   
   
AGRICOLTURA IN BASILICATA, DI LORENZO PRESENTA PDL RISANAMENTO PASSIVITA´  
 
“Abbiamo inteso formalizzare una proposta di legge regionale che prende spunto dal contributo e dall’elaborazione della Ugl Agricoltura, a cui va tutto il nostro ringraziamento, per porre al centro del dibattito politico regionale la annosa questione del risanamento delle passività delle aziende agricole lucane, causate principalmente dai danni provocati dagli eventi calamitosi. E’ ora di prevedere un sistema di tutela regionale delle aziende agricole che vengono oramai ciclicamente colpite da danni alle colture ed alle strutture a causa dei mutamenti climatici attraverso la costituzione di un Fondo regionale di solidarietà che supplisca e integri l’operatività del decreto legislativo 102/2004 - oggi purtroppo senza idonea copertura finanziaria - che disciplina a livello nazionale una farraginosa e lunga procedura per arrivare al risarcimento di tali danni all’agricoltura”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del gruppo An-pdl, Pasquale Di Lorenzo, durante un convegno tenutosi a Montalbano Jonico. “Per questo motivo – ha sottolineato - la nostra pdl regionale prevede l’istituzione di un Fondo di solidarietà regionale che intervenga prontamente nel risarcire le aziende colpite dai danni provocati dalle calamità naturali, stabilendo modalità certe e tempi ragionevoli e non come accade oggi che vengono risarciti i danni verificatisi anni addietro costringendo le aziende agricole ad esposizioni bancarie che si sono accumulate negli anni, pregiudicando la competitività e spesso la stessa sussistenza delle aziende cosi oberate da debiti. L’esposizione e le pesanti passività in cui versano quasi tutte le attività agricole della nostra regione e del Sud in generale unitamente alla problema della bassa remuneratività delle produzioni e dei raccolti, che fanno fare utili e profitto a tutti, tranne che ai produttori e agli agricoltori, rappresentano i problemi più impellenti a cui si deve dare una risposta concreta ed immediata” . “Ridare competitività strategica al settore dell’agricoltura – ha affermato il consigliere - deve essere una priorità programmatica della Regione Basilicata, soprattutto ora che gli altri settori economici della regione vivono in sua situazione di crisi altrettanto grave ma che a differenza dell’agricoltura non sembrano avere prospettive alternative di crescite. L’agricoltura come attività economica e produttiva sana e capace di fare reddito e ricchezza, l’agricoltura come tutela dell’ambiente e del territorio, come promozione turistica delle tipicità e promotrice di energia pulita ha tante potenzialità inespresse ed inesplorate che debbono essere perseguite con convinzione. Oggi, con l’imminente varo del Dup da parte della Regione Basilicata, ma soprattutto con la determinazione del programma di sviluppo rurale 2007-2013 che comporterà l’impiego di una ingente quantità di finanziamenti pubblici, pari a 832 milioni di euro, è il momento giusto per iniziative, proposte e soluzioni che permettano al mondo agricolo di tornare ad essere momento trainante della nostra economia e delle nostre contrade”. “Tutte questi propositi – ha concluso Di Lorenzo - hanno una prospettiva di successo solo se si affronta e risolve la questione della critica situazione debitoria in cui versano le nostre aziende agricole. Una precondizione esiziale, a cui questa nostra proposta di legge cerca di dare una risposta anche stabilendo la sospensione delle procedure di riscossione esecutive per 24 mesi per le aziende agricole sino al perfezionamento dei mutui di consolidamento delle passività pregresse a cui potranno fare richiesta di accesso al Fondo regionale solidarietà agricoltura”. Di Lorenzo ha poi sottolineato che le “esposizioni debitorie oggi sono ulteriormente aggravate anche dal cattivo funzionamento dei pagamenti dei contributi agricoli e dei finanziamenti comunitari che trovano nella questione Arbea l’elemento di criticità che non può essere più tollerato”. Ha, infine, sollecitato l’assessore Viti a “riferire sui risultati della commissione di inchiesta che doveva verificare lo stato dei pagamenti e soprattutto i motivi e le cause dei ritardi”. .  
   
   
GENOVA, 9 OTTOBRE 2009 PESCA, BIANCHETTI, ROSSETTI E CICCIARELLI "VIETATI" DA UNIONE EUROPEA, VIA A PIANI PER DEROGA, I PRIMI IN ITALIA  
 
Conto alla rovescia otto mesi di tempo, per salvare dai nuovi regolamenti europei la pesca di bianchetti, rossetti e cicciarelli di Noli, tre specie ittiche molto diffuse in Liguria, quest´ultima presidio di Slow Food. Entro il 31 maggio 2010 la loro pesca sarà vietata. Lo stabilisce il regolamento "Mediteranno" dell´Unione Europea. Solo un piano di gestione locale, a condizione che la pesca in questione sia altamente selettiva e abbia effetti trascurabili sull´ambiente marino assicurando la sicurezza biologica, potrà permettere il rilascio di permessi temporanei di pesca speciale. E la Liguria si è già mossa. L´assessorato alla Pesca della Regione Liguria, ha elaborato e adottato, primo in Italia, i Piani di Gestione per la Pesca di bianchetti, rossetti e cicciarelli, che verranno inviati alla Commissione Europea per l´adozione ,prevista entro maggio 2010. "Questo strumento programmatorio, approvato dalla giunta, una volta ricevuto il via libera dall´Ue, consentirà ai pescatori di proseguire questa attività nel rispetto delle normative Comunitarie. Era necessario proporre un adeguato strumento di gestione diretto non solo a conservare nel tempo queste pregiate risorse ittiche, ma anche a mantenere una antica tecnica di pesca, attuata con uno strumento, la cosiddetta sciabica da natante, che fa parte della storia e della cultura delle comunità locali di pescatori", spiega l´assessore Giancarlo Cassini. I tre Piani di gestione, relativi a bianchetti, rossetti e cicciarelli, contengono una analisi legislativa che motiva la richiesta di approvazione di questi strumenti, informazioni sullo stato di salute delle specie cosiddette bersaglio, e le misure di conservazione, gestione e monitoraggio delle attività di pesca interessate. Con l´obiettivo di creare veri e propri strumenti di governance gestiti direttamente dai pescatori che si avvarranno di appositi Istituti di ricerca. Bianchetti- e rossetti non sono la stessa cosa. I primi, i bianchetti, sono novellame di "sardina pilchardus" e alacce, i secondi, stesse dimensioni ma dal colore leggermente rossastro, appunto, sono già pesci adulti, nome scientifico "Aphia minuta". I cicciarelli (Gymnammodytes cicerellus) sono pesciolini affusolati, color argento e senza squame, lunghi quanto le dita di una mano. Per tutte e tre le specie, la pesca non avviene a strascico, ma utilizzando piccole barche, con reti tradizionali, in molti casi con la vecchia sciabica e altri strumenti antichi che il regolamento europeo abolisce. La pesca dei bianchetti e dei rossetti è una boccata di ossigeno per i pescatori liguri, una fonte di reddito alternativo, un guadagno che in parte compensa le perdite provocate dal maltempo nei mesi invernali. .  
   
   
OLIVICOLTURA: PRODUZIONI ALTO-ADRIATICO  
 
Duino - "La Regione, oltre a promuovere, auspica che i produttori di olio del Friuli Venezia Giulia si mettano insieme e facciano una proposta comune di sviluppo del settore. L´amministrazione regionale farà poi la sua parte". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Agricoltura, Claudio Violino, al convegno "Il ruolo dell´olivicoltura quale cerniera delle produzioni agroalimentari dell´Alto Adriatico", organizzato il 9 ottobre a Duino dall´Aipo (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli). L´incontro, al quale hanno preso parte numerosi olivicoltori provenienti dal Nord-est, dalla Lombardia, dalla Slovenia e dalla Croazia, rappresenta un´opportunità di confronto e di stimolo alla crescita professionale degli olivicoltori. Nel corso del convegno è stato approfondito il ruolo svolto dall´olivicoltura quale strumento di collegamento e valorizzazione dei numerosi prodotti agroalimentari tipici e tradizionali di qualità e la sua funzione connessa alla promozione turistica del territorio (vie dell´olio). Nel Friuli Venezia Giulia, la più piccola delle regioni produttive dell´Alto Adriatico, esiste una realtà emergente di produzione dell´olio di qualità. Il settore ha conosciuto percentuali di crescita importanti negli ettari investiti: del 4,2% nel 2004, del 5,4% nel 2007 e del l´11,9% nel 2008 arrivando ad un superficie di oltre 400 ettari. "La sfida è quella di riuscire ad ottenere delle produzioni di qualità e che soddisfino dal punto di vista economico chi le produce, quindi, le aziende agricole", ha spiegato l´assessore regionale Violino. .  
   
   
AGRICOLTURA FVG: OGGI VISITE PROVE COLTIVAZIONE ZUCCHINO  
 
 Udine - Prosegue l´azione di divulgazione tra gli agricoltori degli esiti del lavoro di sperimentazione e ricerca svolto dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, con lo scopo di favorire l´innovazione nel mondo agricolo e di ottimizzare le produzioni. Il 13 ottobre, dalle ore 10 alle 12,30, nell´azienda agricola Volpares di Palazzolo dello Stella è infatti in programma una visita guidata alle prove di confronto varietale dello zucchino a ciclo estivo-autunnale coltivato a pieno campo. L´iniziativa è della sezione di ortofloricoltura dell´Ersa, e prevede anche l´allestimento, a beneficio dei partecipanti, di una mostra pomologica delle varietà oggetto delle prove. Nell´occasione sarà altresì possibile seguire le valutazioni dei tecnici sui metodi alternativi conosciuti per il controllo dell´oidio dello zucchino. .