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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Novembre 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE AGLI STATI MEMBRI LA RESTITUZIONE DI 578,5 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC  
 
In base a una decisione adottata oggi dalla Commissione europea, gli Stati membri dovranno restituire 578,5 milioni di euro di fondi Ue indebitamente spesi. Queste somme riconfluiranno nel bilancio dell´Unione in seguito all´accertamento di violazioni delle norme sulla spesa agricola e di inadempienze nelle procedure di controllo applicate dagli Stati membri. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi. Commentando la decisione, il commissario per l´Agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloș ha dichiarato: "Ci stiamo adoperando per controllare attentamente la spesa agricola e garantire che il denaro del contribuente sia speso bene.". Principali rettifiche finanziarie - In virtù della decisione odierna, saranno recuperati fondi dai seguenti Stati membri: Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia. Le principali rettifiche per paese sono: 210,9 milioni di euro a carico della Grecia per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig) e nei controlli in loco per le domande del 2006 relativi alle spese per gli aiuti per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici; 54,7 milioni di euro a carico della Grecia con riguardo alle uve secche per carenze connesse alle riduzioni della resa minima, alla specializzazione delle particelle, alla gestione dello schedario viticolo e al sistema integrato di gestione e di controllo per gli esercizi finanziari dal 2003 al 2007; 50,16 milioni di euro a carico della Grecia che non ha proceduto alla riduzione degli aiuti versati a seguito del mancato rispetto dei requisiti veterinari connessi alla tenuta dei registri degli ovini, per carenze nei controlli in loco e amministrativi e per l´assenza di criteri specifici di rischio relativi ai controlli dei premi supplementari nelle zone svantaggiate; 41,7 milioni di euro a carico della Romania per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig), nei controlli amministrativi e nell´applicazione di sanzioni; 40,69 milioni di euro a carico del Portogallo per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig) relative all´analisi dei rischi a fini di controllo, numero e qualità insufficiente di controlli in loco, applicazione non corretta di sanzioni, inadeguatezza delle linee guida e carenze nei controlli amministrativi sulle spese per gli aiuti per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici; 28,94 milioni di euro a carico dei Paesi Bassi per assenza di un controllo essenziale relativo al pagamento del prezzo minimo ai produttori negli esercizi finanziari dal 2003 al 2008; 20,2 milioni di euro a carico della Bulgaria per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig) e carenze nei controlli in loco per le domande del 2006 relativi alle spese per gli aiuti per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici; 19,76 milioni di euro a carico della Grecia per la consegna di tabacco oltre i termini regolamentari, non corretto riconoscimento dei primi trasformatori e trasferimenti di contratti di coltivazione. Maggiori informazioni Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, v. Memo/06/178 e l´opuscolo "Una gestione saggia del bilancio agricolo", disponibile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_it.pdf  
   
   
UE: QUOTE LATTE: 19 MILIONI DI EURO DI MULTE AI TRE STATI MEMBRI CHE HANNO SUPERATO LE RISPETTIVE QUOTE  
 
Bruxelles - Danimarca, Paesi Bassi e Cipro sono i soli Stati membri che hanno superato le rispettive quote latte nel periodo 2009/10. Le multe ammontano complessivamente a 19 milioni di euro, stando alle cifre provvisorie pubblicate il 29 ottobre dalla Commissione europea, contro un prelievo supplementare che l´anno scorso aveva raggiunto i 99 milioni di euro e ben 340 milioni di euro l´anno prima. Grazie all´aumento delle quote approvato con la riforma della Pac del 2008 (Health Check), per la prima volta la produzione italiana è rimasta entro i limiti della quota, mentre la produzione europea complessiva è stata del 7% inferiore al volume globale delle quote, a fronte di uno scarto del 4,2% nel precedente periodo annuale di applicazione delle quote 2008/09 (dal mese di aprile 2008 al marzo successivo). Dacian Cioloþ, commissario europeo all´Agricoltura e allo sviluppo rurale, ha affermato: "Nonostante la notizia che l´Italia è finalmente riuscita a rimanere entro la quota assegnatale, il periodo di produzione 2009/10 sarà ricordato soprattutto per le gravi difficoltà incontrate dai mercati di moltissimi Stati membri. Con l´aiuto del gruppo ad alto livello istituito appositamente per analizzare la crisi del mercato abbiamo studiato attentamente la situazione e confido che le proposte che presenterò in dicembre permetteranno ai produttori di latte di affrontare meglio i mutamenti del mercato e creeranno più stabilità nel periodo che resta fino alla cessazione del regime delle quote nel 2015." Complessivamente la Danimarca, i Paesi Bassi e Cipro sono responsabili di un superamento delle rispettive quote nazionali pari a 70 000 tonnellate. I Paesi Bassi e la Danimarca hanno superato la quota "consegne" dello 0,4% e Cipro dello 0,3%, il che implica una multa di 13,03 milioni di euro alla Danimarca, di 5,68 milioni di euro ai Paesi Bassi e di 125 000 euro a Cipro. I Paesi Bassi hanno superato anche la quota "vendite dirette" di 2 268 tonnellate, il che implica l´applicazione di un prelievo di 631 000 euro per tali vendite. In base alle dichiarazioni annuali degli Stati membri, le quote sono state rispettate in tutti gli altri 24 Stati membri. Benché le decisioni del 2008 (aumenti delle quote e modifiche al sistema di correzione in base al tenore di grassi) abbia considerevolmente aumentato le possibilità di produzione del periodo 2009/10, si è registrato un incremento delle consegne di latte soltanto in dieci Stati membri (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Spagna, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria e Finlandia). Le consegne globali, infatti, sono scese dello 0,6% data la difficile situazione del mercato, con un calo di oltre il 2% in undici Stati membri (Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Romania, Slovacchia e Svezia). Se si tiene conto della correzione in base al tenore di grassi, le consegne di 15 Stati membri si sono mantenute del 10% almeno al di sotto delle rispettive quote (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito). Come funzionano le quote - Nell´unione europea la commercializzazione di latte vaccino è soggetta a quote: ogni Stato membro dispone di due quote, una per le consegne di latte ai caseifici e una per le vendite dirette ai consumatori. Queste quote complessive sono ripartite tra i produttori (quote individuali) di ogni Stato membro. Per il periodo annuale 2009/10 (aprile 2009 – marzo 2010) la quota complessiva per le consegne ai caseifici era di 488,8 milioni di tonnellate, suddivise in 836 000 quote individuali. La quota "vendite dirette" ammontava invece a 3,5 milioni di tonnellate suddivisa in quasi 370 000 quote individuali. In caso di superamento della quota nazionale in uno Stato membro, i produttori che hanno contribuito all´eccedenza di produzione sono tenuti a versare un prelievo – il cd. "prelievo supplementare" – pari a 27,83 euro per 100 kg di superamento. Tale prelievo è imputato ai produttori di latte vaccino su tutti i quantitativi di latte o equivalente latte eccedente la quota commercializzati nel corso di periodi di dodici mesi, che vanno dal 1° aprile di un dato anno al 31 marzo dell´anno successivo. Anteriormente al 1° settembre di ogni anno gli Stati membri devono riferire alla Commissione i risultati dell´applicazione del regime delle quote latte nel periodo precedente. Si tratta di una comunicazione sotto forma di questionario da compilare con tutti i dati necessari per il calcolo del prelievo supplementare applicabile.  
   
   
XV COLLOQUIO SCIENTIFICO: L’EFSA CONDIVIDE I PROGRESSI DEL PROPRIO LAVORO NEL CAMPO DEI RISCHI EMERGENTI  
 
Il 12 e 13 ottobre esperti scientifici dell’Efsa hanno organizzato un colloquio sui rischi emergenti al quale hanno partecipato numerosi specialisti in diverse aree di competenza, a dimostrazione della complessità di questo settore del lavoro dell’Efsa. Durante le due giornate del colloquio, i partecipanti hanno discusso dell’impianto metodologico utilizzato dall´Autorità per l´individuazione dei rischi emergenti associati alla catena di approvvigionamento alimentare. Al colloquio hanno partecipato più di 100 esperti provenienti da 29 paesi, fra cui molti paesi in fase di preadesione e potenziali candidati, nonché Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. I partecipanti hanno discusso, fra l’altro, dei seguenti argomenti: metodi per l’individuazione di rischi emergenti; fonti d´informazione e strategie per la raccolta di dati; individuazione dei motori del cambiamento come cause alla base di rischi emergenti; capacità dell’Efsa di attirare un’ampia gamma di esperti di numerosi settori, ponendo l’accento sull’importanza della collaborazione internazionale; potenziali sfide relative alla comunicazione dei rischi emergenti, in particolare la necessità di garantire trasparenza nel lavoro dell’Efsa in questo settore, senza suscitare inutili preoccupazioni, e la necessità di uno stretto coordinamento con i gestori del rischio. I partecipanti hanno riconosciuto il lavoro svolto finora e hanno approvato la strada imboccata dagli sviluppi metodologici in corso. Sebbene l’Efsa sia stata riconosciuta all’unanimità come l’organismo logicamente più idoneo a coordinare quest’area di lavoro scientifico, i partecipanti hanno insistito sull’importanza dell’accesso a un ampio spettro di esperti come fattore di successo cruciale per il lavoro futuro dell’Autorità in questo settore. Dal punto di vista dell’Efsa, il colloquio ha fornito un prezioso contributo per lo sviluppo futuro del suo lavoro sui rischi emergenti, che sarà discusso in diversi forum scientifici e approfondito ulteriormente in collaborazione con i responsabili della valutazione e della gestione del rischio. Pubblicazione della relazione tecnica - Il Xv colloquio scientifico dell’Efsa sui rischi emergenti coincide con la pubblicazione della sua relazione tecnica dal titolo “Sviluppo e implementazione di un sistema d’individuazione precoce di rischi emergenti in alimenti e mangimi”: Bando per esperti - Gli esperti interessati allo stimolante settore dell’individuazione di rischi emergenti sono incoraggiati a presentare le proprie candidature a entrare a far parte della banca dati di esperti dell’Efsa. Al fine di adempiere la propria missione nell’area dei rischi emergenti, l’Efsa ricerca esperti in tutti i settori dei rischi biologici e chimici che riguardano la catena di approvvigionamento alimentare e che, di conseguenza, potrebbero avere un impatto sulla salute degli esseri umani, vegetali e/o animali. Oltre alle tradizionali competenze nei campi delle scienze naturali, generalmente associate al suo lavoro sulla valutazione del rischio, l’Efsa sta cercando di attrarre esperti di molte altre discipline compresi, ma senza limitarsi a essi, tecnici dell’alimentazione, specialisti del cambiamento climatico ed esperti internazionali sui prodotti del commercio agricolo. Come diventare un esperto Efsa http://www.Efsa.europa.eu/it/networks/expertdb.htm    
   
   
UNO STUDIO SULLE PECORE EVIDENZIA IL COSTO DI UN SISTEMA IMMUNITARIO FORTE  
 
Secondo un nuovo studio condotto da scienziati nel Regno Unito e negli Stati Uniti, un sistema immunitario forte può aumentare la durata della vita di un animale ma comporta una minore fertilità. I risultati, pubblicati sulla rivista Science, spiegano il perché alcuni soggetti sono più soggette alle infezioni rispetto ad altri. La robustezza del sistema immunitario varia molto da una persona all´altra. Il problema è capire perché l´evoluzione non ha eliminato i geni associati a un sistema immunitario più debole. Una possibile ragione è che un sistema immunitario forte può comportare una minore fertilità. "Sospettavamo da tempo che risposte immunitarie forti prolungassero la vita nei confronti delle infezioni, ma che pregiudicassero allo stesso tempo la riproduzione," ha spiegato Andrea Graham dell´Università di Edinburgo nel Regno Unito e dell´Università di Princeton negli Stati Uniti. "Trovare la prova di questo compromesso potrebbe chiarire il perché ci siano variazioni così grandi nella forza delle risposte immunitarie degli animali e nella loro predisposizione verso le infezioni e l´autoimmunità." Per vederci chiaro, la professoressa Graham e i suoi colleghi hanno studiato le pecore selvatiche Soay sulla remota isola disabitata di Hirta nell´arcipelago di St Kilda che si trova circa 160 kilometri (km) a largo della costa occidentale scozzese. Ogni agosto per 11 anni i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue degli animali e hanno annotato quanti agnelli aveva avuto ogni pecora e quanto a lungo vivevano gli animali. Il team era interessato ai livelli di anticorpi nel sangue degli animali, le pecore con alti livelli di anticorpi hanno sistemi immunitari più forti e sono meglio equipaggiate per combattere le infezioni parassitiche, che sono comunissime tra le pecore di Hirta. L´analisi ha rivelato che le pecore con livelli di anticorpi alti vivevano più a lungo e avevano maggiori probabilità di sopravvivere a inverni particolarmente duri. Avevano però minori probabilità di avere prole rispetto agli altri animali. Al contrario, le pecore con livelli di anticorpi relativamente bassi partorivano più agnelli ogni anno ma avevano una vita più breve rispetto alle pecore con livelli di anticorpi più alti. In effetti, dal punto di vista evolutivo, entrambi i gruppi avevano lo stesso rendimento e producevano circa lo stesso numero di piccoli nel corso delle loro vite. Secondo i ricercatori, questo potrebbe contribuire a spiegare il perché l´immunità vari tanto tra un individuo e l´altro. Inoltre la tendenza verso sistemi immunitari più forti o più deboli sembra essere ereditaria. "Questa base genetica significa che la selezione naturale ha la possibilità di modellare il tratto", ha commentato la professoressa Graham. Inoltre, i risultati suggeriscono che l´autoimmunità, nella quale il sistema immunitario è così forte che attacca i tessuti del corpo stesso, può esistere in natura. Fino ad ora, l´autoimmunità è stata osservata solo negli esseri umani e in mammiferi di laboratorio, domestici e in cattività. È necessario continuare la ricerca per studiare più a fondo questo tema, spiegano gli scienziati. Lynn Martin dell´University of South Florida negli Stati Uniti, che non ha partecipato allo studio, commenta che l´uso di animali selvatici da parte dei ricercatori è significativo. "Per tanto tempo il campo dell´immunologia si è basato sullo studio di animali domestici in laboratori puliti dove agli animali veniva dato tutto il cibo che volevano, dove erano al riparo dalle intemperie e non avevano quasi problemi di parassiti," ha detto. "Queste condizioni vanno bene per identificare tutti i dettagli su come gli ospiti gestiscono i parassiti a livello molecolare e cellulare, ma non rappresentano le condizioni naturali e possono pregiudicare la nostra comprensione delle funzioni immunitarie." I risultati di questo studio invece contribuiscono a spiegare perché alcuni soffrono più di altri quando sono esposti a infezioni e perché i vaccini sono più efficaci in alcune persone rispetto ad altre. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www.sciencemag.org/  Princeton University: http://www.princeton.edu/    
   
   
SIGLATA COLLABORAZIONE TRA LE APA LUCANE E GRANLATTE  
 
“E’ motivo di orgoglio la scelta da parte della Granlatte di individuare il Sistema Allevatori come referente tecnico per questo tipo di attività. Ciò è il riconoscimento del livello elevato delle professionalità presenti nel nostro sistema e della qualità dei dati raccolti ed elaborati” . Questo il commento espresso dai presidenti delle due Apa lucane di Potenza e Matera, Palmino Ferramosca e Nunzio Di Mauro a margine della recente firma del protocollo di collaborazione per “Interventi in azienda per l’attività di Assistenza tecnica” con l’azienda bolognese Granlatte consorzio cooperativo rappresentata dal presidente Gianpiero Calzolari, siglato anche dal presidente dell’Associazione nazionale allevatori Nino Andena. L’azienda Granlatte, una società cooperativa a r.L. Aderente a Legacoop e a Confcooperative, è la holding del Gruppo Granarolo che associa oltre 1600 produttori di latte distribuiti in quattordici regioni italiane. La sua struttura è costituita da circa 570 produttori singoli associati e 24 cooperative di raccolta in Emilia-romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche, Puglia, Lazio, Campania, Friuli, Toscana, Sardegna, Molise, Calabria e Basilicata. La società per azioni —la Granarolo Spa— è lo strumento di cui si è dotata per la trasformazione industriale e la commercializzazione della materia prima prodotta dai soci. Essa occupa una posizione di primo piano nel panorama economico italiano, essendo il secondo gruppo del settore lattiero-caseario, leader di marca nel latte fresco, l´unico di matrice cooperativa in grado di competere con i grandi gruppi nazionali e multinazionali. Punto di forza di questa significativa realtà imprenditoriale è il presidio dell´intera filiera produttiva e il pagamento differenziato della produzione di latte, secondo precisi parametri qualitativi. Tre le tipologie di latte raccolto: latte alimentare tradizionale, latte Alta Qualità e latte biologico. La Granlatte applica un progetto di estensione del Sistema Qualità alle fasi di produzione del latte presso le aziende zootecniche dei soci e dei conferenti che si basa su un disciplinare di produzione, concordato con i produttori, che permette la certificazione dell’intero processo di produzione. E’ in tale quadro che si colloca la scelta della Granlatte di avvalersi della struttura delle Associazioni Provinciali Allevatori di Potenza e di Matera, il cui personale tecnico provvederà a svolgere azioni in materia di assistenza tecnica, controllo della filiera e rintracciabilità con l’ausilio dei dati provenienti dai controlli funzionali. Una collaborazione che si colloca nel solco del lavoro già svolto dalle due Apa e teso a: sviluppare il patrimonio zootecnico, diffondere l’assistenza tecnica e le nuove metodologie di gestione dell’allevamento, valorizzare le produzioni zootecniche, elevare il livello di sicurezza alimentare, introdurre tecniche innovative per l’allevamento, elevare il livello professionale delle aziende. Una attività che nel 2005 ha conseguito l’attestazione del Sistema della Gestione per la Qualità Totale, stessa attestazione riconosciuta dall’istituto di certificazione Quasar (con riferimento alla norma Uni En Iso 9001/2000) all’ ”Attività di tenuta dei libri genealogici ed effettuazione dei controlli della produttività animale” ed alla “Progettazione ed erogazione di servizi di assistenza tecnica agli allevamenti di interesse zootecnico” (ricordiamo che in Basilicata gli allevamenti bovini da latte interessati all’attività dei Libri Genealogici ed ai Controlli Funzionali sono oltre 400, con circa 16.500 capi). Il laboratorio di analisi chimico per alimenti e produzioni zootecniche e microbiologico di cui è dotato l’A.p.a. (riconosciuto da parte del Sistema Nazionale per l’Accreditamento di Laboratori – Accredia, inoltre, svolge la funzione di supporto tecnico agli allevatori iscritti e fornisce servizi e consulenze a privati ed enti pubblici ( prove su latte e derivati, foraggi e mangimi, carni e derivati, sangue, feci, acque). Esegue, inoltre, analisi di tipo chimico, chimico-fisico e microbiologico al fine di individuare e quantificare sostanze e/o prodotti presenti nei materiali stessi, nonchè fornisce servizi di assistenza e consulenza relativi alla definizione di piani di Autocontrollo ad aziende della filiera alimentare.  
   
   
PREMIO DI GIORNALISMO, PAOLA SABINA VIOLANI, VINCITORE 2010: LUIGI CHIARELLO RESPONSABILE DELL’INSERTO AGRICOLTURA OGGI DI ITALIA OGGI  
 
Nell’ambito della 65° edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, domenica 31 ottobre, presso la Fiera di Cremona è stato consegnato il premio giornalistico “Paola Sabina Violani”. Il riconoscimento, intitolato alla giornalista di Rai Tre, scomparsa di recente e fortemente impegnata nel corso della sua carriera sulle tematiche sociali e occupazionali, è indirizzato a coloro che, come Paola, dedicano attenzione e interesse ai problemi dell’agro-alimentare italiano. Troppo spesso i grandi temi della terra e dell’imprenditoria agricola sono ignorate dal sistema dei mass media e assurgono agli onori delle prime pagine solo quando sfociano in protesta clamorosa o diventano argomento di cronaca nera. Il premio Violani vuole segnalare appunto quei professionisti che quotidianamente informano sui temi agricoli e alimentari con attenzione e rispetto per un mondo troppo spesso ingiustamente trascurato. Giunto alla seconda edizione, il premio è stato consegnato da Franco Siddi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi), Franco Poggianti (Tg3) e Antonio Piva, presidente dell’Ente Fiera di Cremona. La giuria - composta da Franco Siddi (Fnsi), Franco Poggianti (Tg3), Mimmo Vita dell’Unione Nazionale Associazioni Giornalisti Agricoltura (Unaga), Vittoriano Zanolli (direttore del quotidiano La Provincia di Cremona) e Teresa Carbone (Ansa) - hanno individuato come vincitore del premio, Luigi Chiarello, responsabile di Agricoltura Oggi, l’inserto sull’agroalimentare del sabato del quotidiano Italiaoggi, per il costante impegno, lo scrupolo e la professionalità con cui svolge il suo lavoro dalle colonne di Italia Oggi. Nel 2009, il riconoscimento era stato conferito a Edoardo Spera de Il Velino.  
   
   
BOLZANO: AL VIA IL 10 NOVEMBRE LE DOMANDE PER L´ASSEGNAZIONE DI QUOTE LATTE  
 
Anche quest´anno i produttori di latte hanno la possibilità di presentare alla Ripartizione provinciale agricoltura le domande per l´assegnazione delle quote latte. Le domande possono essere presentate a partire da mercoledì 10 novembre. Sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l´assegnazione delle quote latte. Le domande possono essere presentate all´Ufficio provinciale Zootecnia, in via Brennero, 6 a Bolzano a partire da mercoledì 10 novembre sino al 10 dicembre 2010 incluso. Le quote latte verranno assegnate definitivamente il 1° aprile 2011. Per mantenere la quota assegnata sarà necessario comprovare la produzione effettiva di almeno l´85% della quantità spettante nell´annata di riferimento 2011/12. Per ulteriori informazioni riguardo alle procedure da seguire gli interessati possono rivolgersi direttamente all´Ufficio Zootecnia, in via Brennero,6 a Bolzano, Te.l 0471 415090/5091; E-mail: zootecnia@provincia.Bz.it  
   
   
AGRICOLTURA SICILIANA: PUBBLICATO AVVISO PER ESPORTARE AGRUMI IN CINA  
 
Palermo - L´assessorato regionale alle Risorse agricole ed alimentari il 5 novembre ha diffuso l´avviso per le manifestazioni di interesse e le adesioni al "Programma di esportazione di agrumi in Cina". L´avviso e´ rivolto a tutti coloro che siano interessati all´esportazione di arance, limoni, mandarini e pompelmi. Possono partecipare per l´inserimento nella lista, i produttori di agrumi, in possesso di fascicolo aziendale inserito nel Sian, e gli esportatori (eventualmente anche produttori) autorizzati. " L´obiettivo - afferma l´assessore, Elio D´antrassi - e´ aprire un canale di esportazione verso un mercato nuovo e interessante come quello cinese, rivolto a produzioni di qualita´ certificata anche dal punto di vista fitosanitario grazie al controllo preventivo del servizio fitosanitario regionale". Il Ministero delle Politiche agricole ha richiesto alla Regione Siciliana una specifica lista di produttori ed esportatori interessati. "Il tempestivo intervento dell´assessorato - sottolinea D´antrassi -intende assecondare subito tale richiesta a favore del tessuto economico dell´isola, particolarmente vocato alla produzione agrumicola". La manifestazione di interesse per l´adesione al programma di esportazione di agrumi in Cina deve essere inviata all´indirizzo: Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari, Dipartimento degli Interventi strutturali - Servizio 5 Viale Regionale Siciliana 2271, 90145 Palermo. Lo stesso avviso sara´ pubblicato sul sito www.Regione.sicilia.It/agricolturaeforeste   
   
   
TRENTO : QUOTE LATTE: 642 TONNELLATE A DISPOSIZIONE DEFINITI DALLA GIUNTA I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI QUANTITATIVI INDIVIDUALI DI RIFERIMENTO  
 
Le "quote latte" non utilizzate nella precedente campagna e confluite nella riserva provinciale saranno assegnate d´ufficio agli allevatori ai quali Agea ha erroneamente ridotto la quota di produzione latte e prioritariamente ai giovani allevatori al di sotto dei 40 anni. I criteri di priorità nell´assegnazione dei quantitativi individuali di riferimento sono stati approvati il 5 novembre dalla Giunta provinciale con una delibera proposta dall´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini. Alla data del 31 ottobre scorso erano presenti nella riserva provinciale quote latte pari a 360 tonnellate derivanti da revoche o riduzioni delle quote per le campagne 2009-2010, un quantitativo minore rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno, al quale però si potrebbero aggiungere ulteriori 262 tonnellate derivanti da rinunce o mancate produzioni per le quali devono ancora pervenire le assegnazioni dal bacino nazionale. La data di scadenza per la presentazione delle domande di assegnazione delle quote latte, da presentare all´Ufficio tutela delle produzioni agricole oppure agli uffici agricoli periferici, è il 6 dicembre 2010.  
   
   
EXPORT SALUMI ITALIANI: + 14% NEI PRIMI SEI MESI DEL 2010 MILANOFIORI - PROSEGUE BRILLANTEMENTE LA PERFORMANCE DELLE ESPORTAZIONI DEI NOSTRI SALUMI NEL 2010.  
 
Nei primi sei mesi secondo i dati recentemente diffusi da Istat ed elaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni aderente a Confindustria), sono state inviate all’estero circa 53.000 tonn. Di prodotti della nostra salumeria (+14,1%) per un corrispettivo di 443,5 mln di euro (+12,3%). Dopo l’ottima performance maturata nel 2009, +3,6% in quantità e +3,3% in valore, il comparto ha continuato a mantenere un passo più veloce rispetto a quello medio delle esportazioni italiane (sia industriali che alimentari in genere) confermandosi straordinariamente dinamico. “Nei primi sei mesi dell’anno in corso la crescita delle esportazioni è stata notevolmente superiore anche a quella del secondo semestre 2009 a riprova di come la performance ottenuta sia il risultato di un lavoro costruito nel tempo con costanza e determinazione dalle aziende e dall’associazione” ha affermato la Presidente di Assica, Lisa Ferrarini. Ottime le performance di tutti i prodotti della salumeria italiana Si sono confermate molto vivaci le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo considerato, infatti, gli invii, fra prodotti con e senza osso, hanno raggiunto quota 24.050 tonn. (+9,5%) per un valore di 226,4 mln di euro (+10,5%). All’interno della categoria, sono risultate in crescita le spedizioni di entrambe le voci doganali. I prosciutti disossati hanno raggiunto la cifra record di oltre 21.300 tonn. Per un corrispettivo di 212,5 milioni di euro mostrando un’importante crescita in quantità +6,5% e soprattutto in valore +9,1%. I Prosciutti in osso hanno continuato a recuperare le posizioni perse negli ultimi anni; attestandosi sulle 2.730 tonn. (+40,5%) per oltre 13,9 milioni di euro (+36,2%). Decisamente buono il trend evidenziato dai prosciutti cotti arrivati, grazie al dinamismo mostrato dalla domanda dei principali mercati di riferimento, a 5.290 tonn (+10,1%) per un valore 34,7 milioni di euro (+9,7%). Un risultato che conferma, ancora una volta, la capacità del prodotto, in virtù dell’alta qualità espressa, di ritagliarsi uno spazio significativo sui principali mercati mondiali. Ottima la performance di mortadella e wurstel. Nel primo semestre 2010 le spedizioni di questi prodotti hanno toccato le 12.800 tonnellate (+20,7%), per un valore di oltre 44 mln di euro (+17,4%) rafforzandosi ancora rispetto al già brillante primo trimestre. Risultato, questo, ottenuto grazie all’ulteriore espansione della domanda dei partner comunitari arrivata a toccare le 8.830 tonn. E i 33,6 mln di euro (+15,4% in quantità e +12,8% in valore) e al sempre buon andamento di quella dei Paesi terzi (poco meno di 4.000 tonn. + 34,3% per 10,5 mln di euro +35,4%). Hanno chiuso molto positivamente le esportazioni di Salami. Grazie all’importante ripresa dei consumi sia comunitari, in particolare tedeschi, sia extracomunitari le spedizioni di questo prodotto hanno superato il ragguardevole traguardo delle 10.040 tonnellate (+16,3%) per un corrispettivo di oltre 95,3 milioni euro (+13,8%). Eccezionale, infine, il trend delle pancette balzate con un +27,3% a superare quota 1.640 tonnellate dalle 1290 dello stesso periodo per un valore di circa 11,4 milioni di Euro (+29,8%). Da rilevare come la positiva dinamica nell’export di questo salume, essenzialmente riconducibile alla straordinaria crescita avvenuta nel periodo gennaio- marzo della domanda austriaca, sia stata sostenuta anche dagli importanti incrementi della domanda di tutti gli altri principali mercati di riferimento. In recupero sono apparse, infine, le esportazioni di bresaola attestatesi sulle 1.140 tonn. (+0,8%) per un valore di 19,5 mln di euro (+4,3%). Si rafforza la presenza dei salumi sui principali mercati comunitari Per quanto concerne i principali mercati di riferimento, hanno mostrato un buon passo gli scambi intracomunitari. Nel periodo gennaio-giugno gli invii verso i Paesi appartenenti alla Ue sono saliti a 45.400 tonnellate dalle circa 40.700 del primo semestre 2009 (+11,6%) per un valore di 350,2 milioni di euro (+10,6%). All’interno del mercato unico, grazie a una diffusa ripresa della domanda per tutte le principali categorie di salumi, hanno mostrato un ottimo trend i primi tre Paesi destinatari dei nostri salumi: Germania (+10,5% per circa 11.600 tonn. E +16,1% per 99,9 milioni di euro), Francia (+13,8% per circa 11.400 tonn. E +13,1% per 84,5 milioni di euro) e Regno Unito (+22,8% per 6.000 tonn. E +9,9% per 54,1 mln euro). Prosegue con successo la conquista dei mercati extra Ue Si è confermata molto dinamica anche la crescita delle esportazioni di salumi verso i mercati extra Ue. Agganciando la ripresa degli scambi internazionali e approfittando del deprezzamento dell’Euro nei confronti di tutte le principali valute internazionali, gli invii dei nostri prodotti hanno continuato la corsa iniziata nel primo trimestre arrivando a raggiungere l’importante traguardo delle 11.850 tonn. (+24,8%) e a superare i 93,3 milioni di euro (+19,2%). Grazie al miglioramento della congiuntura macroeconomica e alla grande capacità di ripresa mostrata dall’economia americana, si è mantenuta molto vigorosa (+27,2% in quantità e +20,4% in valore) la domanda degli Usa, attestatisi con 2.024 tonn. E oltre 21,2 mln di euro al terzo posto nella classifica dei nostri destinatari considerando le quantità e al secondo posto in termini di fatturato. Molto positive sono risultate anche le performance verso la Svizzera (4,8% per circa 2.360 tonn. E +9,2% per 31,6 milioni di euro) e soprattutto verso la Croazia (+29% per 2.152 tonn. E +26,3% per 6,1 mln di euro). Molto buoni sono apparsi anche gli invii verso il Giappone (+22,4% in quantità e +12,6% in valore), Libano (+32,7% e +31,6%), Federazione Russa (+48,8% e +39,2%) e Hong Kong (+41,7% e +27,9%).  
   
   
XII ASTA MONDIALE DEL TARTUFO BIANCO D´ALBA IL TARTUFO BIANCO D´ALBA PROTAGONISTA A GRINZANE CAVOUR E HONG KONG DOMENICA 14 NOVEMBRE 2010 CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR - ORE 13,00  
 
Torino - Il tartufo bianco d’Alba torna ad essere l’eccezionale ambasciatore delle terre di Langhe e Roero. La seconda domenica di novembre al castello di Grinzane Cavour si svolgerà la dodicesima edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, alla presenza del presidente del Senato, Renato Schifani. Ogni anno viene creato un ponte ideale tra alcuni dei luoghi più rinomati e rappresentativi della ristorazione internazionale, per dar vita ad un’asta unica al mondo e il cui ricavato raggiunge cifre da capogiro. Lo scorso anno un solo tartufo da 750 grammi è stato battuto per 100 mila euro e se lo è aggiudicato la platea di Hong Kong. Ma, come andrà quest’anno? «L´asta - sottolinea Alberto Cirio, assessore al Turismo della Regione - è uno dei momenti di maggior rilievo e visibilità internazionale per il Piemonte. Viene seguita dalla stampa e dalle televisioni italiane e straniere con straordinario interesse e rappresenta non solo un evento di valenza economica importante, ma anche un´opportunità straordinaria di promozione delle eccellenze enogastronomiche e turistiche del nostro territorio. Occasione assoluta per rivendicare che il tartufo bianco, a dispetto delle tante patrie proclamate, è assolutamente ‘born in Piemonte’. A breve lanceremo un progetto che coinvolgerà i ristoranti piemontesi con l’obiettivo di garantire la massima qualità anche nella somministrazione, in cucina come a tavola: coloro che aderiranno, e rispetteranno un disciplinare composto da dodici regole, riceveranno un contenitore con un marchio ad hoc in cui esporre il tartufo bianco d’Alba e rientreranno in una promozione mirata realizzata dalla Regione Piemonte». «La dodicesima edizione – afferma il Sen. Tomaso Zanoletti, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour - torna a far parlare di un territorio ricco di tradizioni, storia e cultura. Attraverso il tartufo, gourmet e gourmand di tutto il mondo si ritrovano in quest’angolo di Piemonte per dar vita ad un evento molto seguito e apprezzato, che coniuga gusto, mondanità e beneficienza. Tra le novità di quest’anno, abbiamo voluto legare l’evento all’assegnazione di borse di studio e, com’è stato per gli anni precedenti, il restante ricavato andrà ad enti e istituzioni che operano nel sociale». Luoghi E Personaggi Dell’asta 2010 - Quest’anno il castello di Grinzane Cavour si collegherà con “8 e ½”, il ristorante italiano più amato a Hong Kong che lo chef Umberto Bombana ha aperto pochi mesi fa all’interno dell’elegante Alexandra House nel quartiere Central, il centro degli affari della metropoli cinese. Considerato nel 2002 Best Italian Chef in Asia, Bombana nel 2006 è stato eletto Ambasciatore nel mondo del tartufo bianco dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour ed è ormai conosciuto come the king of white truffe (il re del tartufo bianco). Guiderà l’Asta, in collegamento satellitare da Grinzane, il giornalista “gastronauta” di Radio 24 Davide Paolini. Sarà affiancato da eccezionali ospiti: l’attrice e conduttrice televisiva Mara Venier, quest’anno nuovamente sul piccolo schermo con il programma La vita in diretta di Rai Uno, il conduttore televisivo Massimo Giletti, il giornalista Lamberto Sposini. Lascerà il palco di Striscia la Notizia per raggiungere il castello anche Enzo Iacchetti. È prevista, inoltre, la partecipazione di altri volti noti della tv. Riceveranno il Premio “Ambasciatore nel mondo del tartufo bianco d’Alba” gli chef Aimo e Nadia Moroni, autentici interpreti della cultura gastronomica italiana, creatori a Milano de Il luogo di Aimo e Nadia, dove l’alta gastronomia, l’accostamento dei veri sapori italiani, incontra l’arte. Come Si Svolge L’asta - Il collegamento satellitare tra Grinzane Cavour e Hong Kong inizia alle ore 13:00 (ora italiana), quando nell’isola cinese saranno le 19:00, e si concluderà quando in Italia saranno le 14:00. Ogni sede avrà cinque tartufi da mettere all’incanto, ai quali ne va aggiunto uno, il più prezioso di tutti, che sarà conteso in contemporanea in diretta satellitare. L’asta 2010 Per Il Sociale - L’enoteca Regionale Piemontese Cavour assegnerà una borsa di studio di 3 mila euro a cinque studenti meritevoli, scelti in altrettante regioni italiane. Il progetto nasce per ribaltare l’idea che il tartufo abbia un’esclusiva destinazione elitaria e sottolinearne la funzione sociale e culturale. Le borse di studio sono dedicate a famiglie con figli iscritti alla scuola secondaria di primo e di secondo grado con l’intento di accompagnare i ragazzi alla scelta rispettivamente del liceo o altro istituto superiore, oppure del corso di studi universitario. Per questa prima edizione sono stati scelti un liceo classico, un liceo scientifico, un istituto alberghiero e due scuole medie, rispettivamente in Piemonte, Calabria, Veneto, Emilia-romagna e Abruzzo. Nella realizzazione di questo progetto è stata preziosa la collaborazione di dirigenti scolastici degli istituti, ai quali è stato affidato il delicato compito di segnalare gli studenti meritevoli, provenienti da famiglie a basso reddito, le quali hanno comportamenti virtuosi e gestiscono le risorse economiche con attenzione e intelligenza. Il rendimento scolastico e l’intenzione di proseguire gli studi completano la lista dei requisiti per l’assegnazione del premio. Il Consiglio dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour richiederà, inoltre, la documentazione che attesta la situazione economica degli studenti. La relazione con le famiglie non si esaurisce con la consegna della borsa di studio: l’Enoteca seguirà il corso di studi dei premiati divenendo promotrice di questa iniziativa negli anni a seguire. Ma non è tutto, poiché l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba continua a destinare il restante ricavato a enti e istituti filantropici nazionali ed internazionali. I proventi di questa dodicesima edizione andranno anche all’Istituto Mother’s Choice di Hong Kong (che provvede a dare sostegno ai bimbi orfani e alle giovani mamme in difficoltà), alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-bra e all’Avis di Alba. Nel 2009 il ricavato ha raggiunto il Comitato Tempera Emergenza Terremoto, organizzazione indipendente della frazione di L’aquila colpita dal terremoto che si occupa di raccogliere fondi da destinare alla costruzione di un asilo nido; la Changing Young Lives Foundation (nota in passato come la Save the Children Hong Kong è un’istituzione benefica operante da diversi decenni che si propone come obiettivo l’assistenza a bambini e giovani disagiati); l’Istituto Mother’s Choice di Hong Kong (che provvede a dare sostegno ai bimbi orfani e alle giovani mamme in difficoltà); la nuova sede dell’Avis di Alba (Cn). Inoltre, tra gli acquirenti presenti alla passata edizione, un imprenditore del Cuneese che si occupa d’ingegneria ambientale ha offerto 7.700 euro per un tartufo da 385 grammi, che ha donato personalmente alla comunità Gruppo Abele di Don Ciotti. L’asta Dal 1999 - L’asta mondiale, nata nel 1999, è organizzata dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, d’intesa con la Regione Piemonte. Ogni anno partecipano personaggi e personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport (Gerard Depardieu, Bruno Vespa, Ezio Greggio, Cristina Parodi, Gerry Scotti, Magdi Allam, Piero Chiambretti, Natasha Stefanenko, Alessandro Del Piero, Renato Pozzetto, Adriano Galliani, Giancarlo Magalli, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, etc.). Chef E Ambasciatori Del Tartufo - Dal 1999 l’evento ha potuto contare sulla presenza di personalità dell’alta ristorazione cui è stato conferito il premio di Ambasciatore del tartufo nel mondo (Ferran Adrià, Wolfgang Puck, Alain Ducasse, Martin Berasategui, Jean-françois Piège, Heinz Beck, Franck Cerutti, Cesare Casella, Julian Ante Niccolini, etc). Nel 2009 il riconoscimento è andato anche a Daniel Libeskind, figura internazionale dell’architettura e nell’urban design, e a David Fishman, baby critico gastronomico americano di 12 anni che collabora con Zagat, famosa guida newyorkese.  
   
   
AGRICOLTURA IN SARDEGNA : DOPO ACCORDO, AVVIO INTERVENTI STRUTTURALI  
 
Cagliari – "Dopo un´intensa fase di consultazioni, con il contributo determinante delle associazioni di categoria, arriviamo a una sintesi efficace, che rispetta gli obiettivi fissati in principio dalla Giunta: affrontare la contingenza ma, soprattutto, avviare interventi strutturali che permettano a un settore tradizionale, come quello agro-pastorale, di conquistare i mercati e offrire nuove opportunità occupazionali”. Lo ha detto il 5 novembre il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commentando il risultato ottenuto con l’accordo siglato nella notte con le organizzazioni di categoria. “Abbiamo lavorato gomito a gomito con chi rappresenta il mondo della campagne – ha sottolineato Cappellacci - per arrivare a un risultato che ora si gioverà del contributo positivo del Consiglio Regionale. Dall´approvazione del Ddl, che auspichiamo avvenga in tempi brevi, prende le mosse un processo finalizzato a rompere con il passato, dare una spinta al settore per uscire dalla crisi, diventare competitivo e affrontare le sfide del nostro tempo".  
   
   
CALABRIA: FORMALIZZATA SOTTOSCRIZIONE CONVENZIONE TRA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA E GAL  
 
L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra esprime soddisfazione per la formalizzazione della firma della convenzione tra il Dipartimento regionale e i Gruppi di Azione Locale (Gal). Per l’assessore Trematerra “si tratta di un traguardo davvero importante per l’agricoltura calabrese”. “Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di una grande varietà di risorse – ha evidenziato Trematerra - che ci impone una diversificazione degli interventi, per valorizzare al massimo le peculiarità di ogni singola area rurale della nostra regione. Sono sicuro che dopo questa rilevante azione non tarderanno ad arrivare importanti riscontri. Attraverso questa convenzione, infatti, si potranno coinvolgere realtà private e istituzionali che vivono quotidianamente il territorio e che, soprattutto, ne conoscono le caratteristiche, i punti deboli e quelli di forza. A mio avviso – ha detto infine l’assessore all’Agricoltura - la reale messa a sistema delle eccellenze locali, attraverso la realizzazione di efficienti micro filiere, è il percorso da seguire”.  
   
   
CALABRIA: L’ASSESSORE TREMATERRA HA PRESIEDUTO L’INCONTRO SULLE RESPONSABILITÀ CONNESSE ALLE FRODI COMUNITARIE  
 
L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra ha presieduto l’incontro formativo su “Regime, modalità e responsabilità connesse ai controlli dei Fondi Comunitari”, che si è svolto a Catanzaro nella sede del Dipartimento, organizzato dall’Autorità di Gestione. All’incontro, rivolto ai dirigenti responsabili dell’attuazione del Psr, ha relazionato il generale Gennaro Vecchione, comandante del nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi comunitarie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. “È fondamentale, per noi amministratori regionali, che incontri ‘a porte chiuse’ importanti come quello di oggi, si svolgano in Dipartimento. La presenza del Generale Gennaro Vecchione ha una grande valenza simbolica oltre che operativa: per prevenire la diffusione di fenomeni d’impatto fortemente negativo come le frodi comunitarie è necessario che ci sia un fitto lavoro di rete sull’asse Catanzaro, Roma, Bruxelles. L’auspicio è che, mutuando un termine molto usato in agricoltura, possa crearsi una filiera efficiente e quanto mai efficace. La Calabria – ha infine evidenziato Trematerra - ha ampi margini di reale crescita economica e, in questo senso, le risorse comunitarie rappresentano un determinante strumento in tale processo di sviluppo”.  
   
   
L’ECCELLENZA ENOGASTRONOMICA DI ROMAGNA SI PRESENTA A BRUXELLES CON CHEF E PRODOTTI TIPICI  
 
Il Gal L’altra Romagna accompagna a Bruxelles nella edizione 2010 di A tavola con le Stelle le eccellenze del territorio romagnolo e i piatti della tradizione preparati da rinomati chef con i prodotti di un gruppo di aziende romagnole. L’iniziativa che vedrà la Romagna protagonista di una cena dal titolo “Diner Savourons l’Europe” nella capitale belga il giorno 9 novembre, rientra nell‘ambito della cooperazione attiva già da diversi anni per promuovere le tipicità di due regioni ‘gourmand e turistiche’ come il Beaujolet e la Romagna appunto, ed è realizzata con il contributo di Cna e di Confcooperative provinciali. I tre chef che racconteranno la migliore Romagna gastronomica sono Federico Tonetti del Ristorante Le Maschere di Sarsina, Andrea Ravidà del Ristorante Belvedere di Bertinoro e Claudio Di Bernardo del Grand Hotel di Rimini, impegnati, val proprio la pena di dire, dal mare ai monti, a proporre piatti capaci di esaltare i prodotti tipici del territorio. A questo appuntamento di promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze gastronomiche in Europa danno un importante contributo diverse aziende locali fornendo le materie prime e i vini in abbinamento. Questi i prodotti proposti: Carni della Natura srl di Castel Guelfo proporrà il patè di selvaggina; La Corte di Raffaello di Sarsina i prodotti forno, pane e dolciario; Orogel Fresco di Longiano fornirà prodotti di ortofrutta; ci saranno i formaggi e i latticini della Centrale del Latte di Cesena; i salumi di razza mora di Romagna della Copaf di Brisighella. Importanti presenze anche per l’enologia romagnola in trasferta a Bruxelles. I vini che accompagneranno i piatti dei tre chef sono forniti dalla Cantina Sociale di Cesena e dalla Cantina Forlì Predappio (entrambi con un Sangiovese di Romagna), da Campo del Sole di Bertinoro con un Passito di Romagna. Infine una selezione delle migliori etichette dei Produttori Vino di Predappio (Stefano Berti, La Pandolfa, Tre Rocche, Zanetti Protonotari Campi, Piccolo Brunelli). Della delegazione farà parte anche Casa Artusi con una rappresentanza istituzionale che illustrerà le eccellenze del territorio e le Mariette.  
   
   
AGRICOLTURA: AVVIATO ITER DOMANDE DI AIUTO MISURA 121 PSR SICILIA  
 
Palermo - Il dipartimento regionale degli Interventi infrastrutturali per l´agricoltura dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari (Ispettorato provinciale di Trapani) della Regione siciliana, ha avviato il procedimento amministrativo relativo alla ricevibilita´, all´ammissibilita´ e alla valutazione del punteggio da assegnare per le domande di aiuto presentate a valere del bando 2009/2011 2^ sottofase, misura 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) del l Psr Sicilia 2007/2013.  
   
   
ALSIA, CORSO FORMAZIONE PER GESTIONE FATTORIE DIDATTICHE  
 
Sono 45, giovani e in prevalenza donne, gli imprenditori agricoli lucani che hanno preso parte il 4 novembre, alla prima lezione del corso di formazione di 40 ore su “Avvio e gestione delle fattorie didattiche”. Il corso, organizzato dall’Alsia in accordo con il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, è alla sua ottava replica, e dal 2008 ha visto partecipare finora 136 imprenditori interessati a intraprendere attività didattiche nelle proprie aziende agricole e agrituristiche. Il corso – spiega il comunicato diffuso dall’Alsia - consentirà loro di acquisire l’attestato di formazione professionale, che è uno dei requisiti richiesti per l’iscrizione all’Elenco regionale delle Fattorie didattiche lucane, l’albo ufficiale delle strutture che hanno sottoscritto la Carta della qualità e che possono fregiarsi di questo titolo nell’esercizio dell’attività sul territorio. Dell’elenco regionale fanno già parte 36 aziende e agriturismi della Basilicata, una vera e propria “rete di fattorie didattiche” per le quali l’Alsia, su delega della Regione Basilicata, opera azioni di sostegno e promozione. Tra queste, si è appena conclusa la seconda edizione dell’evento “Fattorie didattiche aperte”, che ha coinvolto principalmente scolaresche regionali e associazioni di diversamente abili. Vengono poi svolti periodici seminari di aggiornamento per gli operatori, ed è stata pubblicata una raccolta di 14 schede didattiche a supporto delle scuole e delle fattorie, diretta ai bambini delle scuole primarie, sui cicli delle colture e degli allevamenti e sui principi della sana alimentazione. Sul portale dei servizi di sviluppo agricolo regionali, poi, gestito dall’Alsia, un canale specifico sulle fattorie didattiche all’indirizzo www.Ssabasilicata.it guida i visitatori a conoscere ciascuna delle realtà già attive in regione. Questa edizione del corso si tiene a Matera, vista l’alta richiesta di domande pervenute in Agenzia da parte di imprenditori del Materano. Ma i partecipanti provengono anche dal Medio Agri e dal Potentino, segno dell’interesse diffuso che continuano a riscuotere i temi della multifunzionalità e delle fattorie didattiche nel mondo agricolo lucano. Le lezioni proseguiranno nei giorni 9, 11, 16 e 18 novembre, sempre a Matera, toccando argomenti come la multifunzionalità, l’accoglienza, la simulazione di un laboratorio didattico, le attività di comunicazione e promozione.  
   
   
EX SACCARIFICIO CASEI GEROLA VERSO RICONVERSIONE RESTA DA VERIFICARE SOSTENIBILITA´ DEL PROGETTO INDUSTRIALE  
 
Milano - Si è svolta il 4 novembre , presso gli uffici dell´assessorato all´Agricoltura di Regione Lombardia, la seduta del Comitato di indirizzo per l´Accordo di riconversione produttiva dello stabilimento saccarifero di Casei Gerola (Pv), presieduta dall´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani. Erano presenti i rappresentati dei sindacati dei lavoratori, delle organizzazioni di categoria agricole, dei Comuni interessati (Casei Gerola, Voghera e Silvano Pietra), della parte industriale proponente e il presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma. L´incontro ha permesso di ricostruire il lungo iter fin qui seguito e di fare chiarezza su quattro punti del progetto, sui quali non era stato ancora raggiunto un consenso unanime. Sui primi tre, riguardanti la prosecuzione della cassa integrazione per i lavoratori dell´ex zuccherificio, l´opportunità della coltivazione del sorgo quale materia prima per alimentare la centrale e le garanzie circa l´esclusivo utilizzo di biomasse vegetali, è stato raggiunto un accordo unanime con soddisfazione di tutti i presenti. Per quanto riguarda il quarto e ultimo punto in discussione, la sostenibilità del progetto industriale, il Comitato ha optato per un approfondimento tecnico, a cura della Provincia di Pavia, sulla qualità delle opere di bonifica già realizzate sull´area dell´ex zuccherificio e sull´opportuna localizzazione dell´impianto sotto gli aspetti della viabilità e della sostenibilità ambientale ed economica. A seguito di questa verifica l´Assessorato all´Agricoltura provvederà alla nuova e conclusiva convocazione del Comitato di indirizzo, entro la fine del mese di novembre. "Se non ci sarà la convergenza anche su questi ultimi aspetti - ha spiegato l´assessore De Capitani - non sarà possibile procedere alla sottoscrizione dell´Accordo di riconversione. In questo caso tutti gli esiti saranno rassegnati al Comitato interministeriale, previsto dall´articolo 2 comma 1 della legge 81/2006".  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA :IMBOSCHIMENTO TERRENI AGRICOLI.PUBBLICATO ELENCO DOMANDE AMMISSIBILI  
 
Palermo - L´assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari ha pubblicato l´elenco provvisorio delle domande di aiuto ammissibili, non ricevibili e non ammissibili, presentate in adesione al bando del 16 settembre 2009, prima sottofase, relativo alla Misura 221 "Primo imboschimento di terreni agricoli", compresa nell´ambito del Psr per il periodo 2007 - 2013. Lo stesso elenco e´ affisso all´albo dell´assessorato regionale alle Risorse agricole, e sul sito istituzionale del Psr Sicilia 2007 - 2013 e del Dipartimento Azienda Foreste del Demanio. "La Misura 221 - dice l´assessore Elio D´antrassi - intende aumentare la superficie forestale sottraendo territorio alle produzioni agricole, diversificando il paesaggio rurale, contribuendo in tal modo alla protezione dell´ambiente, alla difesa dello stato del suolo, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, oltre che ad aumentare la disponibilita´ delle risorse forestali e del legname di pregio sul mercato. Pertanto - conclude D´antrassi - costituisce un importante strumento per promuovere l´applicazione delle politiche riguardanti le foreste ed i settori trasversalmente interessati".  
   
   
PALME, TASK FORCE REGIONE PER COMBATTERE IL PUNTERUOLO ROSSO  
 
 L´assessorato all´Agricoltura della Regione Campania ha attivato una task force, composta da soggetti pubblici e privati, per far fronte al problema del punteruolo rosso delle palme. L´obiettivo è quello di scongiurare la grave situazione che si è determinata con questa epidemia e la conseguente estinzione di un albero che rappresenta uno dei simboli della nostra regione. In quest´ultimo periodo, da parte dell´Assessorato all´Agricoltura della Regione Campania, sono stati fatti sforzi notevoli per ricercare un metodo di lotta al R. Ferrugineus che sia efficace, poco costoso ed ecocompatibile. Ma non si è ancora giunti all’individuazione di un sistema risolutivo. L´assessorato ribadisce che per salvare le palme va attuata una strategia di difesa che abbini diverse tecniche, che vanno valutate ed applicate di volta in volta, in base al singolo caso, tra le quali: sorveglianza visiva; interventi preventivi anche con eventuali prodotti insetticidi (chimici, biologici); abbattimento delle piante irrimediabilmente compromesse. L´assessorato comunica infine che, per quanto riguarda le comunicazioni inerenti ai nuovi focolai, le richieste di informazioni, di consulenza, di sopralluoghi vanno effettuate secondo gli ambiti provinciali ai seguenti indirizzi i quali forniscono gratuitamente i servizi richiesti e, se del caso, anche con invio di foto delle piante ritenute infestate via email: Se.s.i.r.c.a. Tel 0817967373 - 0817967371 - 0817967372 - fax 0817967330 e-mail: servizio.Fitosanitario@maildip.regione.campania.it  S.t.a.p.a. Ce.p.i.c.a. Di Avellino: 0825765524 fax 0825765421 ; S.t.a.p.a. Ce.p.i.c.a. Di Benevento: 0824 483135 fax 0824483219; S.t.a.p.a. Ce.p.i.c.a. Di Caserta: 0823554115 fax 0823554261 ; S.t.a.p.a. Ce.p.i.c.a. Di Napoli: 0817967206 - 0817967207 - 0817967213 - fax 0817966063 - sos.Palme@regione.campania.it  S.t.a.p.a. Ce.p.i.c.a. Di Salerno 0892589120 fax 0892589521 .  
   
   
AGROALIMENTARE: TIPICAMENTE FRIULANO CONQUISTA LA CATALOGNA  
 
Trieste - "Abbiamo apprezzato e condiviso con la Catalogna un percorso virtuoso di valorizzazione delle tipicità regionali in linea con quanto da noi attuato attraverso il marchio Tipicamente Friulano". A conclusione della missione istituzionale-operativa a Barcellona, l´assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino, traccia un bilancio "estremamente positivo" della presenza regionale nel capoluogo catalano. "La Catalogna - ha evidenziato - punta molto sulla sostenibilità identitaria, oltre che su quella economica, e su una politica dell´originalità che, nella consapevolezza di quanto rappresenti un fattore caratterizzante dell´offerta, diventa un valore aggiunto per tutti i prodotti da promuovere anche nel settore agroalimentare". Presentando il piano di promozione agroalimentare nel corso di una tavola rotonda tematica svoltasi all´Institut d´Estudis Catalans di Barcellona, Violino ha sottolineato l´importanza della tutela delle biodiversità e delle tipicità locali, divenute da tempo un punto fermo della politica regionale. Ricordando la sentenza europea che ha vietato l´uso del nome Tocai per il corrispondente vino, l´assessore ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato alla registrazione del marchio Tipicamente Friulano. "La volontà - ha spiegato - era ed è quella di far conoscere il nuovo nome di questo vino che da Tocai è diventato Friulano. Il ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali ha stanziato dei fondi per la promozione ed è giusto utilizzarli al meglio". Da non trascurare, a questo proposito, il discorso prettamente legato all´identità in quanto, secondo Violino, "è importante che tutte le produzioni agroalimentari recuperino un legame con il territorio di appartenenza. Solo in questo modo - ha aggiunto - riusciremo a far ripartire l´agricoltura grazie ai prodotti di qualità". La delegazione del Friuli Venezia Giulia, composta, tra gli altri, dall´assessore alle Relazioni internazionali, Elio De Anna, dal presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, dal presidente della Camera di Commercio friulana, Giovanni Da Pozzo, e dal senatore Ferruccio Saro, ha preso parte anche ad una serie di incontri istituzionali con i rappresentanti del governo catalano, in particolare con il vicepresidente e titolare della delega alla Politica linguistica, Josep-lluís Carod-rovira, e con l´assessore a Innovazione, università e impresa, Josep Huguet. Negli spazi di informazione-degustazione dedicati alla presa di contatto diretta con le eccellenze vitivinicole regionali, l´assaggio ha riguardato soprattutto i vini Friulano, Schioppettino, Ribolla gialla e Verduzzo, tutti abbinati a piatti tipici della tradizione catalana.  
   
   
LOMBARDIA: 745.000 EURO PER SETTORE APISTICO  
 
Milano - Su proposta dell´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani la Giunta della Regione Lombardia ha approvato il Piano annuale per la concessione dei contributi nel settore apistico per la campagna 2010-2011. "Si tratta di un Piano - ha spiegato De Capitani - che stanzia, per l´intero settore apistico, 745.000 euro". Il Piano annuale attua le azioni regionali per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell´apicoltura in accordo con il programma triennale 2011-2013. "Abbiamo individuato - ha detto l´assessore - alcune priorità di intervento: il sostegno all´attività tecnica; le indagini per la lotta alla varroa all´interno del progetto Apenet e il sostegno alla razionalizzazione della transumanza attraverso l´acquisto di arnie e di attrezzature per il nomadismo". "Con questi fondi - ha concluso De Capitani - Regione Lombardia conferma la propria attenzione all´importante settore apistico, che registra un numero crescente di aziende con produzioni eccellenti e sempre più competitive nei vari mercati".  
   
   
PAC, STEFÀNO INCONTRA L’ASSOCIAZIONE PUGLIESE LAVORATORI PRODUTTORI AGROALIMENTARI  
 
Incontro ieri a Bari, nella sede dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, tra l’assessore Dario Stefàno, in qualità di Coordinatore della Commissione Politiche Agricole nazionale ed il Presidente nazionale di Alpa (associazione lavoratori produttori agroalimentari) Antonio Carbone. Al centro dell’incontro i temi della prossima Politica Agricola Comunitaria, contenuti nel documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome e che Stefàno, in qualità di coordinatore, ha illustrato la settimana scorsa alla Commissione Agricoltura della Camera e si appresta a presentare al Senato ed al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo De Castro. Sintonia anche da parte dell’Alpa sugli argomenti chiave individuati dalle Regioni nel documento, che ha già registrato il consenso delle Organizzazione di categoria e del mondo delle cooperative, quale contributo alla definizione di una posizione comune e condivisa del sistema agricolo, nell´ottica di un rafforzamento del peso dell´Italia nel negoziato sulla nuova Pac. Il 17 novembre, infatti, a Bruxelles il Commissario europeo all´agricoltura Ciolos avvierà il negoziato tra gli Stati membri proponendo l’impalcatura della nuova Pac: “al momento - spiega Stefàno – non è ancora chiaro come intende proporsi il nostro Paese nel negoziato europeo, e se sarà in grado di scongiurare il rischio decurtazione di risorse, che pure è dietro l’angolo se dovesse prevalere la posizione di altre tradizioni economiche, come la Francia. Tra i punti ritenuti essenziali: il tema, appunto, delle risorse necessarie per affrontare le nuove sfide globali e la speranza che, quantomeno, si confermi l´attuale budget; la richiesta che i pagamenti diretti vadano agli agricoltori attivi ed in virtù di ciò che si impegnano a fare e non sullo status storico; l´individuazione di nuovi strumenti di sostegno al reddito degli agricoltori, come la creazione di un fondo anticiclico in grado di intervenire nelle situazioni di crisi del settore, ma anche di nuovi strumenti assicurativi; l´ispirazione di una strategia comune a tutti i fondi erogati nel settore per migliorare le sinergie e ridurre gli attuali problemi di demarcazione; la creazione di una componente agricola ben organizzata, proseguendo e migliorando la esperienza delle Op, ma in tutte le filiere; la definizione di regole che sostituiscano quelle delle varie Ocm in graduale eliminazione; interventi tesi a favorire le esportazioni e dare garanzie ai produttori e ai consumatori europei attraverso il riconoscimento di una maggiore reciprocità commerciale; garantire migliori e più efficaci ed omogenee regole, ma anche adeguate risorse finanziarie per la realizzazione dei controlli in tutti gli Stati membri; una maggiore flessibilità e una significativa semplificazione dei processi per l´attuazione delle politiche agricole, rivedendo anche le attuali regole sull´utilizzo delle risorse finanziarie, con l´introduzione di norme di flessibilità finanziaria all´interno dei singoli Stati membri.  
   
   
CONVEGNO DISTRETTO ALTAMARCA NATURA 2000  
 
 Lunedì 15 novembre 2010, con inizio ore 9,30, ha luogo a Conegliano in Aula Magna Istituto G.b.cerletti il convegno dedicato a “ Vocazione e Denominazione del Distretto Altamarca”. In particolare l’associazione Altamarca intende chiudere il 2010 proclamato anno della biodiversità dall’Onu, con un incontro che ponga le basi sul legame ambiente e salute, tema caro da anni e su cui la associazione sta lavorando raccogliendo informazioni, dati e analisi per realizzare un protocollo comportamentale rivolto ai tecnici pubblici e privati del territorio. Un distretto del benessere e del buon vivere deve manifestare concretamente l’attenzione, salvaguardano anche lo sviluppo economico e la crescita di cultura per un territorio , autentico, unico. Dopo i saluti delle autorità del territorio, del preside Damiana Tervilli e del presidente Altamarca Gianpiero Possamai, intervengono diversi docenti di Università di Venezia e Milano, dirigenti di Veneto Agricoltura e della Regione Veneto, con le conclusioni della stessa Regione. Modera l’arch Cristina Molon Frassinelli..  
   
   
ANCHE NEL 2010 ABRUZZO AD AGRITOUR LA RASSEGNA E´ IN PROGRAMMA DA VENERDI´ 12 A DOMENICA 14  
 
Pescara - Anche quest´anno la Regione Abruzzo sarà presente ad Agritour 2010 che si svolgerà da venerdì prossimo a domenica 14 ad Arezzo e che rappresenta l´appuntamento più importante per il settore agrituristico nazionale. "La solidarietà mostrataci dalla Provincia di Arezzo e dalla sua Camera di Commercio nella precedente edizione quando, a seguito del sisma del 6 aprile, siamo stati invitati a titolo gratuito oltre al fatto di aver avuto un ottimo riscontro di di pubblico ed operatori - ha affermato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, - ci ha convinti ad essere presenti anche quest´anno. Per questo, torniamo ad Arezzo senza agevolazioni di sorta, dimostrando, in questo modo - ha proseguito l´assessore - di esserci ormai lasciati alle spalle un momento terribile della nostra storia e di essere pronti ad accogliere nuovamente i turisti senza, naturalmente, dimenticare le questioni ancora aperte che devono essere affrontate e risolte". Le quattro associazioni agrituristiche d´Abruzzo, Terranostra, Agritourist, Agrivacanze e Turismo verde, gestiranno in maniera condivisa lo stand, allestito con il contributo della Regione. Le aziende e i prodotti tipici abruzzesi verranno fatti conoscere attraverso un importantissimo workshop che metterà in contatto gli operatori regionali con un nutrito gruppo di tour operator mondiali interessati al turismo rurale. "Ci proponiamo di fare numerosi incontri, anche con gli operatori della stampa specializzata di settore - ha sottolineato Febbo - lo scopo è quello di aumentare la visibilità di un territorio vivo e desideroso di riproporsi come metà turistica ideale dopo le note vicende del sisma cercando, al tempo stesso, di attrarre nuovi visitatori e di riconquistare chi, nel passato, ha soggiornato nella nostra splendida terra".  
   
   
CHIUDE LA VENDEMMIA, INAUGURA UNA STAGIONE DI SUCCESSI NUMEROSI I PREMI E I RICONOSCIMENTI VINTI DALLE OTTO AZIENDE SOCIE. E LA VENDEMMIA FA BEN SPERARE ANCHE PER IL 2010  
 
L’unione fa la forza, lo testimoniano i numerosi premi vinti dal Convito di Romagna. Nata nel 2001, l’associazione ha tra i suoi principali obiettivi valorizzare la produzione enologica romagnola, dimostrando che il Sangiovese di Romagna non ha nulla da invidiare a colleghi più blasonati. La cura in vigna e il rispetto in cantina sono le basi della filosofia che caratterizza le otto aziende che fanno parte del convito: Calonga, Drei Donà - La Palazza, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, San Patrignano, San Valentino, Stefano Ferrucci e Tre Monti. Grazie al loro impegno, premiato da un numero crescente di riconoscimenti, il Convito di Romagna si è affermato come punto di riferimento per i vini dell’Emilia Romagna, dentro e fuori dai confini nazionali. In totale, il Convito di Romagna ha ricevuto quattro Tre bicchieri Gambero Rosso, assegnati alle aziende Drei Donà- La Palazza (Pruno Sangiovese Riserva 2007), San Patrignano (Avi Sangiovese di Romagna Sup. Doc Riserva 2007), Tre Monti (Petrignone 2007, Sangiovese di Romagna Doc Riserva), Calonga (Michelangiòlo 2007). L’azienda Zerbina si è aggiudicata i Tre bicchieri Plus del Gambero Rosso e la menzione di vino dolce dell´anno (Albana di Romagna Docg Passito Riserva 2006). Numerosi anche i 5 grappoli di Duemilavini assegnati: Zerbina (Scaccomatto 2007) Drei Donà- La Palazza (Pruno Sangiovese Riserva 2007) San Patrignano (Avi Sangiovese di Romagna Sup. Doc Riserva 2007 e Montepirolo Doc Colli di Rimini Cabernet 2007), Stefano Ferrucci (Domus Caia 2007) Tre Monti (Thea 2008, Sangiovese di Romagna Doc Riserva). Due sono state le menzioni di Eccellenza in I Vini d´Italia 2011 de L´espresso : Zerbina (Albana di Romagna Docg Passito Riserva 2006) e Calonga (Michelangiòlo 2007). L’associazione ha, inoltre, ricevuto la Golden Star Vini Buoni d’Italia grazie a San Valentino (Sangiovese di Romagna Sup. Doc Riserva 2007 Terra di Covignano), a Stefano Ferrucci (Centurione 2009) e la corona con Poderi Morini (Cuore Matto Albana di Romagna Docg Passito Riserva 2006). Tra i riconoscimenti più importanti anche i punteggi di Robert Parker, the Wine Advocate, assegnati a Zerbina: 88/100 (Ceregio 2008 ) e 91/100 (Torre di Ceparano 2005). Il lavoro dei soci del Convito di Romagna ha dato ottimi frutti anche nella vendemmia 2010. L’albana presenta un naso molto ben espresso, floreale e molto fresco, con una nota aromatica particolarmente spiccata. In generale, poi, i bianchi in generale si presentano con una buona acidità ed alcool equilibrato. Le numerose piogge estive hanno richiesto un’attenzione maggiore in vigna, in particolare per le uve a bacca rossa. Nella qualità della vendemmia, quindi, le scelte agronomiche hanno avuto un ruolo strategico e nel 2010 la ricerca della qualità è continuata su diversi fronti, non ultimo quello del biologico  
   
   
AGRICOLTURA: PUBBLICATO DECRETO ACCREDITAMENTO AZIENDE E FATTORIE DIDATTICHE DELLA SICILIA  
 
Palermo - L´assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari ha pubblicato il decreto relativo all´accreditamento di aziende e fattorie didattiche, il numero 1262 del 27 ottobre 2010. Il decreto indica i requisiti, le modalita´ di presentazione delle domande, da indirizzare all´assessorato, e le procedure di approvazione. In particolare, durante la fase preventiva all´accreditamento sara´ effettuata una visita in loco dal Servizio regionale o, su delega, dagli Ispettorati provinciali all´Agricoltura. Inoltre, al fine della concessione dell´accreditamento, l´imprenditore interessato, o un suo delegato, frequentera´ uno specifico corso di abilitazione, coordinato dall´assessorato. "Il progetto Fattorie didattiche - dice l´assessore Elio D´antrassi - raggiunge un importante obiettivo nel percorso di riavvicinamento alla campagna di bambini, ragazzi e non solo. Le aziende agricole sono trasformate in aule all´aperto a cui accedere per sperimentare la realta´ del mondo rurale. Un´opportunita´ preziosa che si estende anche a famiglie e gruppi di visitatori, come dimostra il crescente sviluppo dell´economia legata al turismo rurale e alla vendita diretta dei prodotti tipici ".  
   
   
IL SALONE DEL BISCOTTO A VERCELLI. LA SESTA EDIZIONE A EXPOBLOT DAL 19 AL 21 NOVEMBRE 2010  
 
Dolce e golosa la sesta edizione del Salone del Biscotto arriva a Vercelli ospitata nel Centro Fiere e Congressi Expoblot di Caresanablot (Vc) Strada Vecchia per Olcenengo e si svolgera’ dal 19 al 21 novembre in concomitanza con la Fiera Campionaria “Tutto in Fiera”. Un appuntamento imperdibile per chi vuole conoscere la tradizione del biscotto piemontese, delle paste secche e dei prodotti da forno. Bicciolani vercellesi, crumiri alessandrini, torta valsesiana, canestrelli, nocciolini di Chivasso, paste di meliga, baci di dama, savoiardi e torcetti: l’elenco potrebbe continuare perchè il biscotto é una costante di tutte le cucine, parte integrante del costume e nel biscotto si può leggere la storia di una comunità. Ed il nostro vassoio di biscotti, frangranti ed invitanti, sarà accompagnato dai vini aromatici piemontesi, Brachetto d’Acqui docg e Moscato d’Asti docg in collaborazione con la delegazione di Vercelli dell’Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino). Per la gioia dei più piccoli il Salone del Biscotto di Vercelli sarà inaugurato dal Bicciolano e dalla Bella Majin, sua fedele compagna. E “biciolan” sono anche i celebri dolci caratteristici di Vercelli, creati nel 1803 con l’aggiunta, secondo un’antica ricetta araba, di cannella, chiodi di garofano ed altre spezie solitamente usate per piatti salati. Durante la manifestazione sono previsti incontri con i produttori, laboratori e lezioni di cucina dinamici per imparare non solo come preparare i biscotti, ma come e quando servirli al meglio, degustazioni e talk show per la delizia di tutti, grandi e piccini. Ben tremila metri quadri la superficie destinata agli espositori. Il Salone del Biscotto é organizzato dal Settore Agricoltura della Provincia di Vercelli in collaborazione con la Camera di Commercio di Vercelli e la sua Azienda Speciale Asfim, con il concorso delle Province e delle Camere di Commercio Piemontesi e grazie al contributo della Regione Piemonte. Il Centro Fiere e Congressi di Caresanablot e´ il secondo polo fieristico permanente piemontese con circa 60 mila metri quadri suddivisi in centro servizi, aree espositive, zona dedicata ai parcheggi. Facilmente raggiungibile, a due passi dall’uscita autostradale di Vercelli Ovest, ideale per ospitare manifestazioni di ogni genere é gestito dalla società Expoblot s.R.l  
   
   
L’ECCELLENZA ENOGASTRONOMICA DI ROMAGNA SI PRESENTA A BRUXELLES CON CHEF E PRODOTTI TIPICI  
 
Il Gal L’altra Romagna accompagna a Bruxelles nella edizione 2010 di A tavola con le Stelle le eccellenze del territorio romagnolo e i piatti della tradizione preparati da rinomati chef con i prodotti di un gruppo di aziende romagnole. L’iniziativa che vedrà la Romagna protagonista di una cena dal titolo “Diner Savourons l’Europe” nella capitale belga il giorno 9 novembre, rientra nell‘ambito della cooperazione attiva già da diversi anni per promuovere le tipicità di due regioni ‘gourmand e turistiche’ come il Beaujolet e la Romagna appunto, ed è realizzata con il contributo di Cna e di Confcooperative provinciali. I tre chef che racconteranno la migliore Romagna gastronomica sono Federico Tonetti del Ristorante Le Maschere di Sarsina, Andrea Ravidà del Ristorante Belvedere di Bertinoro e Claudio Di Bernardo del Grand Hotel di Rimini, impegnati, val proprio la pena di dire, dal mare ai monti, a proporre piatti capaci di esaltare i prodotti tipici del territorio. A questo appuntamento di promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze gastronomiche in Europa danno un importante contributo diverse aziende locali fornendo le materie prime e i vini in abbinamento. Questi i prodotti proposti: Carni della Natura srl di Castel Guelfo proporrà il patè di selvaggina; La Corte di Raffaello di Sarsina i prodotti forno, pane e dolciario; Orogel Fresco di Longiano fornirà prodotti di ortofrutta; ci saranno i formaggi e i latticini della Centrale del Latte di Cesena; i salumi di razza mora di Romagna della Copaf di Brisighella. Importanti presenze anche per l’enologia romagnola in trasferta a Bruxelles. I vini che accompagneranno i piatti dei tre chef sono forniti dalla Cantina Sociale di Cesena e dalla Cantina Forlì Predappio (entrambi con un Sangiovese di Romagna), da Campo del Sole di Bertinoro con un Passito di Romagna. Infine una selezione delle migliori etichette dei Produttori Vino di Predappio (Stefano Berti, La Pandolfa, Tre Rocche, Zanetti Protonotari Campi, Piccolo Brunelli). Della delegazione farà parte anche Casa Artusi con una rappresentanza istituzionale che illustrerà le eccellenze del territorio e le Mariette  
   
   
PISAUNICATERRADIVINO AI NASTRI DI PARTENZA I VINI DEL TERRITORIO PISANO PROTAGONISTI DI UN WEEKEND TUTTO DA DEGUSTARE  
 
Pisaunicaterra Divino presenta per l’edizione 2010 un denso programma di incontri e di eventi dedicati ai vini del territorio. Novità della manifestazione la nuova sede di Pontedera. Durante il weekend di sabato 13 e domenica 14 novembre, nel centro Sete Sois Sete Luas gli esperti e tutti i wine lovers potranno conoscere e degustare i vini delle 67 aziende presenti all’edizione 2010, presentati direttamente dai produttori con il supporto delle associazioni dei sommeliers Per valorizzare al massimo le denominazioni tipiche del territorio, la provincia di Pisa ha pensato di organizzare per l’8 novembre due degustazioni mirate alla stampa enogastronomica ed agli operatori del settore ristorazione e commercio. Lunedì 8 novembre al Teatro Era di Pontedera: alle 10,30 si parlerà di “Sangiovese d’eccellenza”, degustazione di 14 vini delle Colline Pisane a cura della Strada del Vino delle Colline Pisane mentre alle 16,30 si terrà il tasting “Dulcis in…..Costa”, protagonisti 10 vini passiti, santi & Co. Della Costa Toscana, a cura della Associazione Grandi Cru della Costa Toscana. Interpreti del territorio le denominazioni tipiche: il Chianti Docg delle Colline Pisane, il Bianco Pisano di San Torpé Doc, Colli dell´Etruria Centrale Doc nelle tipologie bianco e rosso, il Vin Santo del Chianti Doc, prodotti nella zona situata tra le colline della Valdera e del Valdarno Inferiore; il Montescudaio Doc e Val di Cornia Doc prodotti tra i territori collinari più vicini al mare posti tra le province di Pisa e Livorno fino ad entrare in Val di Cecina; l’Igt Toscano prodotto su tutto il territorio, con una grande varietà di tipologie che, secondo peculiari scelte aziendali, riflette il legame con il territorio  
   
   
GUSTI SENZA CONFINI PER LA XII EDIZIONE DI EIN PROSIT DAL 18 AL 22 NOVEMBRE 2010 TARVISIO E MALBORGHETTO SARANNO LA VETRINA DEI PRODOTTI DI QUALITÀ  
 
Dal 18 al 22 novembre 2010 i palati raffinati si danno appuntamento a Tarvisio e Malborghetto per la dodicesima edizione di Ein Prosit, una delle manifestazioni enogastronomiche più importanti del Friuli Venezia Giulia che anche quest’anno viene organizzata dal Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo in collaborazione con l’Agenzia Turismofvg. Grazie alla posizione geografica del comprensorio del Tarvisiano, Ein Prosit è un evento che richiama appassionati da tutta Italia e dalle vicine Austria e Slovenia grazie a un programma che presenta il meglio della produzione enogastronomica nazionale e internazionale, con una particolare attenzione ai prodotti del Friuli Venezia Giulia. Le giornate di Ein Prosit si svilupperanno attraverso degustazioni guidate, incontri, laboratori dei sapori, itinerari del gusto e la mostra assaggio che avrà luogo nelle sale del cinquecentesco Palazzo Veneziano di Malborghetto. La mostra assaggio Riuniti nella suggestiva cornice del Palazzo Veneziano di Malborghetto, nei giorni 20 e 21 novembre 2010, circa 160 aziende enogastronomiche rappresentate dai produttori, nelle rispettive sezioni “Vigneto” e “Culinaria”, offriranno al visitatore la possibilità di assaggiare e di degustare il meglio della loro produzione. La mostra sarà aperta sabato 20 e domenica 21 novembre dalle 10.00 alle 19.00. Il costo dell’ingresso è di 25 euro. Le degustazioni guidate Durante il week-end nel Palazzo Veneziano di Malborghetto si terranno anche degustazioni guidate con il meglio della produzione vitivinicola nazionale e internazionale. Le degustazioni, curate da Sandro Sangiorgi e Gian Luca Mazzella, saranno costituite da un percorso sviluppato in sei incontri unito da un filo dialettico: “Il vino buono? È questione di contatto!”. Gli ospiti alle degustazioni intraprenderanno un viaggio alla scoperta del senso di partecipazione del sapore e di come i vini naturali stanno rivoluzionando l’espressione gustativa e la durata delle sensazioni finali. In particolare, due degustazioni, curate da Gianluca Mazzella, saranno dedicate a due dei vitigni italiani più rappresentativi: il Sangiovese, dalle cui uve si producono il Brunello di Montalcino e il Chianti, e il Nebbiolo, con le cui uve si producono il Barolo e il Barbaresco. Gli incontri Tematiche di attualità legate al mondo del vino, invece, saranno gli argomenti di cui si parlerà nel corso delle tavole rotonde della sezione “Incontri” di Ein Prosit. Nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 novembre, Aurora Endrici (Donne del Vino Fvg) coinvolgerà il pubblico con le appassionanti testimonianze di alcuni produttori che racconteranno e faranno degustare i loro vini. Sono previsti, inoltre, due incontri con le “Donne del Vino” del Friuli Venezia Giulia e l’ormai consueto appuntamento con i premiati della guida Vinibuoni d’Italia edita da Touring Club Editore. I laboratori dei sapori Bepi Pucciarelli (tra gli ideatori della manifestazione Alpe Adria Cooking), Paolo Marchi (ideatore di Identità Golose e del Congresso Italiano di cucina d´autore) e Daniele Savi (ironico e provocatore “pArtigiano dei Sapori”) accompagneranno il pubblico, nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 novembre, in un viaggio allettante fra i profumi e i sapori del nostro paese, proponendo appetitosi abbinamenti cibo-vino, con vere e proprie escursioni che abbracceranno tutto l’eccellente patrimonio enogastronomico regionale e nazionale. Gli itinerari del gusto Grazie alla collaborazione con Emanuele Scarello Presidente dell’Associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”, anche quest’anno gli ospiti di Ein Prosit godranno della presenza di prestigiosi chef, impegnati a presentare la loro cucina abbinata ai grandi vini del Friuli Venezia Giulia. Sono previste tre serate imperdibili al Ristorante Edelhof di Tarvisio che vedrà alternarsi, fra venerdì e domenica, Chicco Cerea del Ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto, Davide Scabin del Ristorante “Combal.zero” di Rivoli e il gradito ritorno a Tarvisio di Mauro Uliassi del Ristorante “Uliassi” di Senigallia. Alberto Tonizzo del Ristorante “Ferarut” e Antonia Klugmann del Ristorante “Antico Foledor” saranno, inoltre, saranno di scena rispettivamente venerdì 19 e sabato 20 al ristorante dell’albergo Valbruna Inn di Valbruna. Giovedì 18 novembre, invece, Fabrizio Nonis, Franco Cazzamali e Simone Fracassi interpreteranno i loro bolliti in una serata dal titolo “Passioni carnali: il bollito è servito”. Per la serata dedicata alla pizza, invece, arriverà a Tarvisio un vero e proprio maestro: Enzo Coccia della “Pizzaria La Notizia” di Napoli. La cucina della Valcanale e i vini autoctoni Come ogni anno, molto articolata è anche la proposta della ristorazione del Tarvisiano: grazie alla creatività dei ristoratori, con i “menu assaggio” gli ospiti potranno scegliere fra diversi menu che saranno proposti in abbinamento ai vini delle aziende presenti a Ein Prosit. Per partecipare alle degustazioni guidate, ai laboratori dei sapori e agli incontri è necessario prenotarsi contattando il numero +39 0428/2392 o scrivere a info@einprosit.Org. Per coloro che, invece, desiderano approfittare della manifestazione per trascorrere alcuni giorni in Friuli Venezia Giulia, il Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del Passo Pramollo ha realizzato degli speciali pacchetti per il soggiorno in hotel tre stelle o B&b, in camera doppia con servizi privati, trattamento di pernottamento e prima colazione. L´offerta comprende: • 2 notti con trattamento di pernottamento e prima colazione; • 1 degustazioni guidate a scelta fra quelle in calendario. • 1 ingresso alla mostra assaggio per la giornata di sabato; • 1 ingresso alla mostra assaggio per la giornata di domenica. Prezzo per persona in hotel tre stelle € 99,00, in B&b € 85,00, supplemento singola € 20,00  
   
   
UNA NUOVA REALTÀ IMPRENDITORIALE TUTTA ITALIANA: GHIGI INDUSTRIA AGROALIMENTARE NASCE IN EMILIA ROMAGNA LA PRIMA “FOOD VALLEY” ITALIANA  
 
Presentato a Rimini il nuovo piano di sviluppo industriale dedicato al frumento: la “Ghigi Industria Agroalimentare in San Clemente S.r.l.” è la nuova realtà imprenditoriale italiana basata su un modello economico unico nel suo genere. Nato grazie alla cordata d’investitori che ha rilevato strutture produttive, marchio e attività dello storico pastificio romagnolo, il progetto “Ghigi” è oggi gestito da soggetti agricoli e industriali. I primi, rappresentati dal capofila del progetto, il Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini, e da Consorzi Agrari aderenti a Consorzi Agrari d’Italia, figurano nel piano come un’irrinunciabile garanzia di qualità e controllo dell’intera filiera produttiva. Il pastificio salernitano Antonio Amato & C. Molini e Pastifici, realtà economica di assoluto rilievo nel panorama italiano, è invece la componente industriale del piano: la presenza di un soggetto simile all’interno della “Nuova Ghigi”, assicura il know how tecnologico necessario e la conoscenza profonda del mercato di riferimento. “Il progetto presenta, nel panorama imprenditoriale italiano della pasta, caratteristiche assolutamente nuove. Il controllo della filiera da parte degli agricoltori, per tramite dei Consorzi Agrari, rappresenta un modello economico unico e rivela la grande attenzione rivolta al territorio italiano, alla qualità delle materie prime, alla sicurezza dell’attività produttiva.” - dichiara Filippo Tramonti, Presidente di Ghigi Industria Agroalimentare e Presidente del Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini - “Inoltre, la preziosa collaborazione di un’azienda con grande esperienza nel settore, con cui condividiamo filosofia imprenditoriale e valori, promette la sicura riuscita del nostro programma.” “Siamo veramente orgogliosi di partecipare a una simile operazione”. – afferma Giuseppe Amato Jr, Vice Presidente di Ghigi Industria Agroalimentare e Direttore Generale di Antonio Amato & C. Molini e Pastifici Spa - “Vogliamo mettere a disposizione le nostre conoscenze tecnologiche e di mercato per collaborare alla rinascita di un marchio storico italiano, legato, come la nostra azienda, all’antica tradizione pastaia”. Importanti e innovativi, quindi, gli obiettivi della neonata struttura societaria, che prevede un’integrazione verticale dei processi, dalla semina del grano alla distribuzione del prodotto finale: primi tra tutti, la realizzazione della prima filiera corta, in Italia, per il settore frumento ed il controllo della filiera cerealicola direttamente da parte degli agricoltori, tramite l’intervento dei Consorzi Agrari. Sostanzia interamente il progetto, la filosofia del “Km 0”: le materie prime, di provenienza esclusivamente locale, vengono coltivate, lavorate, confezionate e distribuite negli stessi stabilimenti di produzione. La “Ghigi”, in una difficile congiuntura economica come quella presente, diventa inoltre esempio di rinascita e simbolo di nuove opportunità per l’imprenditoria italiana e per il mondo del lavoro. Il comparto industriale del pastificio Ghigi si trova nel comune di San Clemente, in provincia di Rimini: il progetto della prima “Food Valley” italiana si estende su una superficie di circa 100.000 mq e prevede un centro di stoccaggio con capacità complessiva di circa 150.000 quintali di cereali, 14.000 mq destinati al nuovo pastificio, per una produzione di circa 450/500.000 quintali di pasta, un nuovo mulino per la produzione diretta anche delle semole e la realizzazione di uno spaccio aziendale per la commercializzazione diretta dei prodotti e per la promozione di prodotti alimentari del territorio. Il prodotto a marchio Ghigi, brand rivitalizzato dall’operazione quale “patrimonio del territorio”, diventa emblema dell’economia italiana: un prodotto italiano, realizzato da produttori agricoli italiani, con mezzi e tecnologie italiani  
   
   
IMPORTANTE ACCORDO RAGGIUNTO TRA GRUPPO ITALIANO VINI E LE CANTINE CAVICCHIOLI  
 
Il primo Gruppo vitivinicolo italiano entra nel mondo del Lambrusco con l’acquisizione del prestigioso marchio modenese. Nei giorni scorsi è stata raggiunta un’intesa preliminare tra il Gruppo Italiano Vini di Verona e la Cavicchioli U.&figli S.p.a., per la cessione, a far data dal 1° gennaio 2011, della cantina di San Prospero, in provincia di Modena, e del marchio Cavicchioli. Secondo Sandro Cavicchioli, Presidente della omonima società, l’accordo “è stato sottoscritto nel segno della continuità, della valorizzazione e dello sviluppo dello storico marchio e dei suoi prodotti”. La cantina Cavicchioli rappresenta dal 1928 un nome di prestigio nella produzione del Lambrusco di qualità ed un punto di riferimento nella viticoltura del territorio della provincia di Modena. Cavicchioli, fin dalla sua nascita, ha saputo valorizzare e diffondere i Lambruschi di qualità Doc Modenesi sul mercato nazionale, dove detiene la posizione di leadership, e su quelli internazionali. L’azienda vanta oggi un fatturato di oltre 25 milioni di Euro, del quale il 20% all’estero. “La famiglia Cavicchioli – afferma ancora Sandro Cavicchioli - continuerà la propria attività nel settore degli spumanti e lambruschi a metodo classico con le aziende Bellei a Sorbara e Castelfaglia in Franciacorta, nonché nella gestione dei vigneti di proprietà, le cui uve continueranno ad essere destinate alla produzione dei vini a marchio Cavicchioli”. Corrado Casoli, Presidente di Gruppo Italiano Vini, sottolinea che “il Lambrusco di qualità rappresenta oggi una grande opportunità di sviluppo su tutti i mercati. Il Gruppo Italiano Vini, grazie alla grande esperienza che vanta nella produzione e commercializzazione di alcuni tra i più storici marchi dell’enologia italiana, saprà cogliere al meglio tale potenzialità e raggiungere nuovi e prestigiosi traguardi per il vitigno Lambrusco e per il marchio Cavicchioli. In quest’ottica – aggiunge Corrado Casoli – Sandro e Claudio Cavicchioli continueranno a collaborare al consolidamento dell’azienda rispettivamente per la parte tecnica e per quella commerciale, mettendo la loro competenza e passione al servizio del Gruppo”. Negli ultimi anni il Lambrusco di qualità ha rafforzato la propria posizione di rilevanza tra i vini della grande tradizione enologica italiana; ha ottenuto il favore del mercato e la sua piacevolezza viene sempre più apprezzata dal consumatore. Questo successo è stato sancito anche dai prestigiosi riconoscimenti conseguiti dalle guide dei vini. Gruppo Italiano Vini saprà valorizzare sia questo celebre prodotto che lo storico marchio Cavicchioli. Gruppo Italiano Vini, la più importante realtà vitivinicola italiana con un turn over di oltre 300 milioni di euro, possiede vigneti e cantine nei territori italiani più vocati alla vitivinicoltura. Le tenute del Gruppo hanno nomi noti che riportano alla mente la storia e la tradizione del vino nel nostro Paese: Formentini nel Collio, Bolla, Santi, Galtarossa e Lamberti in Veneto, Nino Negri in Valtellina, Ca’ Bianca in Piemonte, Melini nel Chianti, Bigi in Umbria, Fontana Candida nel Frascati, Terre degli Svevi in Basilicata; Castello Monaci in Salento e Tenuta Rapitalà in Sicilia. Un patrimonio di 1250 ettari di vigneto. Il 2010 è stato un anno importante per il Gruppo Italiano che, dopo l’accordo di commercializzazione degli spumanti a marchio Carpenè Malvolti firmato lo scorso 21 aprile, chiude l’anno con l’operazione Cavicchioli  
   
   
APPASSIMENTI APERTI ´ PRESENTATA IN REGIONE LA QUINTA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DI SERRAPETRONA.  
 
Si e` svolta l’ 8 novembre in Regione una conferenza stampa per presentare ´Appassimenti aperti´, la manifestazione dedicata ai vini Vernaccia di Serrapetrona Docg e Serrapetrona Doc e al territorio che li esprime. Presenti il vice presidente della Giunta regionale e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, il sindaco di Serrapetrona, Adriano Marucci, Alberto Mazzoni, direttore dell``Istituto marchigiano di tutela, le cantine aderenti all``iniziativa, tra cui i presidenti dei due comitati di tutela Vernaccia di Serrapetrona Docg (Mauro Quacquarini) e del Serrapetrona Doc (Alfiero Sabbatini). ´Appassimenti aperti ´ ha detto Petrini ´ si avvale oggi di provvedimenti strategici che la Regione Marche ha approvato per il settore vinicolo, con la finalita` di promuovere e valorizzare le tipicita` locali. Tra queste il vino ricopre un ruolo di assoluta rilevanza e prestigio, per la sua capacita` di mettere in relazione prodotto e territorio che lo esprime. Gli strumenti di filiera e, in questo caso, i programmi promozionali condivisi con gli operatori del settore, rappresentano azioni di una strategia comune che, malgrado le ristrettezze finanziarie, intendiamo realizzare. Un modo per attrarre anche flussi di visitatori con positive ricadute per tutto il territorio e cio` che esso e` in grado di offrire´. Nelle domeniche del 14 e del 21 novembre, dunque, torna "Appassimenti aperti", la manifestazione dedicata alla valorizzazione della Vernaccia di Serrapetrona docg e del Serrapetrona doc, giunta quest´anno alla 5a edizione. Lo scorso anno il piccolo comune, che solitamente ospita circa mille abitanti, ha visto ben 12mila visitatori durante la manifestazione. Un evento nato per raccontare la storia affascinante di uno dei vini simbolo delle Marche ´ la Vernaccia di Serrapetrona e` stata la prima Docg della regione - e del suo profondo legame con il territorio. L``iniziativa e` organizzata dall´Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dai Comitati di tutela delle due denominazioni, grazie al fondamentale contributo della Regione Marche tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2007 / 2013. Dalle 11 alle 19 delle due giornate nella piazza della deliziosa cittadina nel cuore del Maceratese, sara` possibile degustare presso gli stand dei produttori le eccellenti qualita` ottenute dal vitigno autoctono Vernaccia Nera. Da qui, grazie ad un servizio navetta gratuito, si potranno raggiungere le cantine e gli `appassimenti``, dove le uve vengono lasciate per mesi ad appassire. Un viaggio tra i segreti di uno dei vini piu` difficili da produrre, coltivato in zone impervie di montagna e attraverso complesse tecniche di lavorazione: basti pensare che la Vernaccia di Serrapetrona docg e` l``unico spumante rosso che subisce tre fermentazioni, conquistando una complessita` senza uguali e una sorprendente aromaticita`; mentre si impiega molto tempo per portare a maturazione le uve e successivamente in affinamento il Serrapetrona doc, vino dai particolari sentori speziati e dalla spiccata mineralita`. "Appassimenti aperti" rappresenta un``occasione unica per ammirare le bellissime `pareti di grappoli`` appesi ad appassire, ed ascoltare dai produttori stessi una storia antica: apparteneva infatti alla civilta` contadina l``usanza di mettere ad appassire l``uva per assicurarsi buon vino, superando le difficolta` che la natura opponeva; oggi quella necessita` e` diventata un``eccellenza, simbolo di un territorio che basa su enogastronomia, cultura e tradizioni il suo sviluppo. "Appassimenti aperti" promuove la conoscenza di vini inconfondibili ottenuti da vitigno autoctono, dunque inestricabilmente legati alla loro terra e non riproducibili altrove.