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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Novembre 2010
SALVIAMO LE API DELL´UE  
 
La mortalità delle api in costante aumento e il numero degli apicoltori in diminuzione potrebbero avere conseguenze molto negative sulla produzione alimentare europea, poiché la maggior parte delle piante e delle colture dipendono dall´impollinazione. Il Parlamento chiede pertanto all´Ue di aumentare il sostegno al settore dell´apicoltura nel quadro del rinnovo della politica agricola comune. Con l´84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare in Europa che "dipendono in larga misura dall´impollinazione ad opera delle api", il Parlamento ha approvato giovedì una risoluzione che chiede alla Commissione di aumentare l´aiuto al settore dell´apicoltura nel contesto della riforma della politica agricola comune (Pac) post 2013, attraverso una revisione della legislazione e un aumento dei finanziamenti e degli investimenti nella ricerca. Paolo De Castro (S&d, It), che ha presentato il testo in nome della commissione per l´agricoltura, durante il dibattito di martedì, ha dichiarato: "Condizioni di marketing difficili, volatilità dei prezzi e aumento della mortalità sono alcuni dei fattori di criticità" che mettono a rischio il settore dell´apicoltura europeo, "settore particolarmente strategico per la sostenibilità ambientale e la biodiversità", ha aggiunto. Migliorare le regole sull´etichettatura e i controlli, maggiore ricerca sulle cause della mortalità e l´inclusione delle malattie che colpiscono le api nella politica veterinaria europea, sono alcune delle raccomandazioni proposte dai deputati nella risoluzione adottata. I deputati chiedono inoltre alla Commissione di predisporre un piano d´azione per contrastare la mortalità delle api, grazie anche alla promozione di pratiche agricole favorevoli all´impollinazione e al mantenimento e al rafforzamento dei programmi esistenti, che scadono nel 2012. Migliorare le regole per l´etichettatura d´origine - L´europa importa circa il 40% del miele consumato e pertanto il Parlamento chiede di aggiornare la legislazione Ue sulla qualità alimentare per migliorare le regole sull´etichettatura di origine ed evitare di comunicare informazioni errate ai consumatori, in particolare su miscele di mieli provenienti da paesi terzi. I controlli alle frontiere dovrebbero, continuano i deputati, essere resi più efficaci, per evitare che l´importazione di miele di scarsa qualità, le sofisticazioni e i surrogati creino distorsione nel mercato, esercitando pressione sui prezzi a detrimento della qualità del prodotto. I deputati desiderano inoltre che qualsiasi prodotto contenente miele come ingrediente o qualsiasi elemento grafico figurante sulla confezione del prodotto possa far riferimento al miele nella denominazione del prodotto soltanto se almeno il 50% dello zucchero contenuto proviene dal miele. Un controllo delle malattie più efficace - Anche la politica veterinaria europea dovrebbe essere modificata, secondo il Parlamento, per includere le patologie che colpiscono le api, come l´acaro Varroa, mentre l´accesso ai medicinali specifici dovrebbe essere migliorato. Ricerca indipendente per informare il pubblico - La risoluzione invita la Commissione a sostenere la ricerca indipendente sulla mortalità delle api e assicurare che tutti i dati sugli effetti delle colture Ogm e dei pesticidi sulle diverse specie di api siano resi pubblici. Il Parlamento chiede infine di rivedere le regole europee sui pesticidi e i prodotti per le piante per permettere una valutazione dei rischi dell´esposizione delle colonie di api a tali sostanze.  
   
   
AGRICOLTURA : BRUXELLES PROMUOVE GESTIONE DEL PSR 2007-2013 IN SICILIA  
 
Palermo - La Direzione generale dell´Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Comunita´ europea ha valutato positivamente la gestione amministrativa delle domande relative alle misure agro ambientali dell´ Asse 2 del Psr. La Sicilia, insieme ad altre regioni italiane, e´ stata sottoposta all´audit delle spese agricole, ossia un´indagine ricorrente che la Commissione europea svolge per misurare la bonta´ delle procedure che la Regione produce, i controlli che essa stessa attua, l´applicazione di determinati correttivi e la capacita´ di risposta positiva a specifiche domande ed osservazioni. Il tutto eseguito con rigore per svolgere l´analisi del rischio legato all´eventuale capacita´ di attuare la spesa dei fondi comunitari. In gioco c´era la perdita di parte di queste risorse economiche. Le informazioni acquisite dagli ispettori di Bruxelles durante la missione in Sicilia, insieme ai rapporti e ai dati puntuali e completi forniti dall´Autorita´ di gestione del dipartimento regionale degli Interventi strutturali per l´Agricoltura, hanno permesso alla Sicilia di essere valutata positivamente e di avere confermato il budget di spesa per le annualita´ 2007-2008.  
   
   
VISITA GALAN IN UMBRIA MARINI: “APPREZZAMENTO PER PAROLE MINISTRO”  
 
Perugia - “Ho molto apprezzato le parole del Ministro Giancarlo Galan sulla eccellente qualità del buon governo dell’Umbria, di cui la recente inaugurazione del sistema di adduzione dell’acqua dall’invaso di Montedoglio al Lago Trasimeno è concreta testimonianza”. E’ quanto ha affermato il 26 novembre la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della visita ufficiale del Ministro per le politiche agricole e forestali a Perugia, dove ha incontrato le rappresentanze istituzionali regionali, e in particolar modo i sindaci dei Comuni dell’area del Trasimeno. “Mi è molto dispiaciuto – ha detto il Ministro – non aver potuto partecipare all’inaugurazione del nuovo sistema di adduzione. Per questo ho voluto essere qui oggi. L’opera è uno straordinario esempio di ingegneria idraulica, e soprattutto una concreta dimostrazione di buone pratiche della pubblica amministrazione e della collaborazione tra i livelli centrali dello Stato e quelli locali, il cui obiettivo primario è quello di lavorare insieme nell’interesse generale”. Nel corso dell’incontro a Palazzo Donini la presidente ha voluto ricordare al Ministro l’importanza dell’opera realizzata in Umbria, grazie alla collaborazione tra le Regioni Umbria e Toscana, l’Ente irriguo umbro-toscano e il Ministero delle politiche agricole. “L’opera – ha aggiunto la presidente – è stata progettata e realizzata dall’Ente irriguo umbro-toscano. Ente che rientra nell’ambito della riforma degli enti irrigui a livello nazionale. Il nostro auspico è che questa riforma salvaguardi la funzione interregionale dell’ente e mantenga la presenza dello Stato, essendo oltretutto questa istituzione una delle poche nel paese che vanta una gestione anche virtuosa gestione finanziaria. Insomma, le sorti di questo ente ci stanno davvero a cuore”. Al Ministro la presedente ha inoltre chiesto un particolare impegno sulla questione del tabacco, auspicando l’apertura di una Tavolo nazionale con le grandi compagnie di trasformazione per affrontare il problema delle manifatture che in Umbria riveste una certa urgenza. Infine, la presidente ha informato il Ministro della positiva collaborazione che da anni c’è in Umbria tra l’amministrazione regionale ed il Corpo forestale dello Stato.  
   
   
ECONOMIA RURALE, NASCE IN TOSCANA IL PIANO AGRICOLO REGIONALE PIÙ DI 51 MILIONI PER I PIANI LOCALI CIRCA 25 MILIONI LE RISORSE LIBERE DEL 2011. PRIORITÀ E RIPARTIZIONE PER PROVINCE  
 
Oltre 51 milioni di euro: è questo l´ammontare per il 2011 delle risorse assegnate alle 10 Province toscane per i piani locali di sviluppo rurale. Di questi, circa la metà (26 milioni e 993 mila euro) sono a copertura di impegni già assunti con i beneficiari, ma oltre 24 milioni di euro rappresentano invece risorse libere da destinare a nuove domande di sostegno per le imprese agricole e forestali nel corso dell´annualità 2011. Le risorse assegnate sono state inserite nella programmazione locale prodotta da province, Comunità montane ed Unioni di comuni: si tratta di un passaggio importante per adeguare la programmazione dei fondi comunitari per lo sviluppo rurale alle esigenze delle diverse realtà territoriali della regione. Novità: un solo piano per ogni Provincia - Quest´anno la programmazione locale per lo sviluppo rurale registra una rilevante novit&ag rave;. Grazie ad un protocollo siglato dalla Regione con Upi Toscana (l´associazione delle Province) e Uncem Toscana (l´associazione dei Comuni e delle Comunità montane) è stato concordato che la programmazione locale sia composta da un unico documento per ciascuna Provincia e contenga tutte le risorse assegnate agli enti di quel territorio; di conseguenza la graduatoria degli interventi ammessi ai finanziamenti sarà unica a livello Provinciale. Inoltre con una delibera di indirizzo della giunta regionale sono state indicate 3 priorità per la programmazione locale dei fondi 2011: 1) interventi a sostegno di comparti agricoli in crisi (in particolare zootecnia e cerealicoltura); 2) interventi a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole; 3) interventi per infrastrutture e per lavori pubblici di prevenzione delle calamità naturali e di ripristino nel settore forestale. Su queste priorità debbono essere destinate almeno il 75% delle risorse libere per il 2011. Tre priorità: sostegno ai settori in crisi, creazione nuove imprese, prevenzione calamità - Tutti i piani Provinciali si sono attenuti a queste indicazioni e sono stati esaminati dagli uffici della giunta regionale. Ora il quadro è completo: i piani delle 10 Province toscane sono stati approvati dalla Regione (l’ultimo è stato approvato il 22/11 scorso). Con l´eccezione della Provincia di Prato, che ha attivato solo la priorità 2 (interventi a sostegno della costituzione di nuove imprese) e di quella di Livorno, che non ha attivato la priorità 1 (interventi a sostegno di comparti in crisi: in particolare zootecnia e cerealicoltura), le restanti Province hanno attivato tutte le priorità. Complessivamente per gli interventi a sostegno dei settori in crisi, zootecnia e cerealicoltura in particolare, sono stati destinati 5 milioni e 586 mila euro, pari al 23% delle risorse libere desti nate a questa annualità. Per gli interventi a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole sono stati destinati 10 milioni e 474 mila euro, pari al 43% delle risorse libere per il 2011, infine per gli interventi di prevenzione delle calamità naturali e ripristino del settore forestale altri 5 milioni e 912 mila euro, pari al 24% delle risorse libere 2011. Salvadori: scelte strategiche, semplificazione e trasparenza - «La scelta che abbiamo compiuto insieme alle Province e alle Comunità montane – sottolinea l´assessore regionale all´agricoltura, Gianni Salvadori – è stata dettata da due ordini di motivi. Il primo è quello di concentrare le risorse libere, che sono circa la metà del plafond complessivo, su azioni strategiche come il sostegno ai settori in crisi e la creazione di nuova imprenditoria, e sulla prevenzione delle calamità naturali. Il secondo è dettato dalla volontà di semplificare le procedure e di rendere tutto ancora più trasparente. Insomma abbiamo fatto un lavoro che vuole essere in linea con le richieste del mondo produttivo e del tessuto locale». Ed ecco il dettaglio per le singole province: Arezzo: 3 milioni e 14 mila euro - La Provincia di Arezzo ha destinato 1 milione 181 mila 907 euro agli interventi per i settori in crisi, 1 milione e 475 mila euro a quelli per la costituzione di nuove imprese e 358 mila euro agli interventi di prevenzione delle calamità. In Totale la Provincia di Arezzo ha ripartito 3 milioni e 14 mila euro di risorse libere. Firenze: 3 milioni e 112 mila euro - La Provincia di Firenze ha assegnato 637 mila 551 euro agli interventi per i settori in crisi; 1 milione 487 mila euro e 934 al sostegno per la costituzione di nuove imprese e 987 mila euro alla prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 3 milioni e 112 mila euro. Gro sseto: 3 milioni 730 mila euro - La Provincia di Grosseto ha destinato 1 milione e 201 mila euro agli interventi per i settori in crisi, 1 milione e 748 mila euro per la il sostegno alla costituzione di nuove imprese e 780 mila euro alla prevenzione di calamità naturali. Totale 3 milioni e 730 mila euro. Massa Carrara: 1 milione e 464 mila euro - A Massa e Carrara il totale delle risorse libere, suddivise nelle tre priorità, è di 1 milione e 464 mila euro. Così il dettaglio: 115 mila euro ai settori in crisi, 676 mila euro al sostegno per la costituzione di nuove imprese; 673 mila euro alla prevenzione di calamità naturali. Livorno: 1 milione e 464 mila euro - A Livorno si è scelto di attivare solo 2 misure. Un milione e 189 mila euro sono andati al sostegno per la costituzione di nuove imprese e 275 mila euro alla prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 1 milione e 464 mila euro. Lucca: 2 milioni e 752 mila euro - A Lucca si sono destinati 145 mila 885 euro per il sostegno ai settori in crisi, 1 milione e 4 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese, 1 milione e 602 mila euro per la prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 2 milioni e 752 mila euro. Prato: 295 mila euro - A Prato sono stati destinati 295 mila euro al sostegno per la costituzione di nuove imprese agricole. Pisa: 2 milioni e 642 mila euro - A Pisa la ripartizione nelle tre priorità è stata la seguente: 805 mila euro per il sostegno ai settori in crisi; 1 milione e 237 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese; 562 mila 851 euro alla prevenzione delle calamitànaturali. Il totale fa 2 milioni e 642 mila euro. Pistoia: 2 milioni 244 mila euro - A Pistoia la ripartizione è: 733 634 euro per il sostegno ai settori in crisi; un milione e 76 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese; 434 mila 392 euro per la prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 2 milioni e 244 mila euro Siena: 1 milione e 234 mila euro - A Siena per le tre priorità sono state assegnate 1 milione e 234 mila euro. Questa la ripartizione. 747 mila 486 euro per il sostegno ai settori in crisi, 247 mila 995 per il sostegno alla creazione di nuove imprese, 239 mila 449 per la prevenzione delle calamità naturali.  
   
   
I PRODOTTI LOMBARDI SBARCANO IN FRANCIA  
 
Milano - L´agroalimentare lombardo sarà presente in 52 punti vendita della Francia. L´iniziativa ´Buona Lombardia´, realizzata da Regione Lombardia, Autogrill e Ice (Istituto per il commercio estero) si svolgerà fino al 28 dicembre con le eccellenze certificate Dop e Igp dell´agro-alimentare lombardo. I protagonisti saranno alcune delle migliori produzioni lombarde Dop (Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio, Provolone Valpadana e Salame Brianza) e Igp (Bresaola della Valtellina e Mela di Valtellina). "L´agricoltura lombarda è la prima in Italia - rimarca l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani - e rappresenta il 2,7 per cento del Pil dei 27 Stati dell´Unione Europea. Un primato ottenuto grazie al nostro sistema agroindustriale". I prodotti lombardi faranno parte di speciali menù nei punti vendita in autostrade, stazioni e centri commerciali, compreso il Carrousel du Louvre, frequentati da 3,8 milioni di consumatori. Si stima che nel corso della promozione saranno servite oltre 5 tonnellate di formaggi, 2 tonnellate di salumi e 1,3 tonnellate di mele. Sono 22 i prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento europeo Dop o Igp. Altri 5 sono in fase di certificazione transitoria. Inoltre 21 vini hanno ottenuto la Denominazione di Origine Controllata (Doc), 5 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg). Sono in totale 238 i prodotti tradizionali. "La Lombardia - ha proseguito De Capitani - ha registrato, nel 2009, una produzione agroalimentare di circa 11,6 miliardi di euro, che rappresenta il 15,5 per cento della produzione nazionale, e si è confermata la prima regione nel settore". "Voglio sottolineare - ha detto l´assessore - che la Lombardia, con un export di 4,2 miliardi di euro, contribuisce per il 16,7 per cento alle esportazioni nazionali di prodotti agroalimentari". "La Regione - ha concluso De Capitani - con questa iniziativa, che garantisce una vetrina speciale alle nostre eccellenze agroalimentari in Francia, ribadisce il suo impegno nella promozione all´estero del nostro grande patrimonio che sono Dop, Igp, Doc e Docg. Sono certo che i nostri prodotti sapranno conquistare i consumatori francesi".  
   
   
MUZZANA DEL TURGNANO, - "L´ALBA DEL FRIULI PER IL TARTUFO FRIULANO".  
 
 Con queste parole il 27 novembre l´assessore regionale alle Risorse Rurali del Friuli Venezia Giulia  Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, ha inaugurato a Muzzana del Turgnano la prima Fiera regionale del tartufo bianco friulano - ´Fieste de trifule´ (Festa del tartufo), svoltasi fino a domenica. Violino ha voluto equivocare sul significato della parola ´alba´, per evidenziare come l´evento rappresenti l´avvio, l´inizio della promozione del tartufo della nostra terra. Ma anche per auspicare che grazie al tartufo questa rassegna, che nasce da una tradizione popolare, possa portare negli anni Muzzana del Turgnano e la zona della Bassa Pianura friulana a una notorietà paragonabile a quella raggiunta con il medesimo prodotto da Alba, in Piemonte, o Acqualagna, in Toscana. "La Fiera regionale del tartufo bianco friulano - ha precisato l´assessore Violino - è significativa perché lega un prodotto di alta qualità ad un territorio di elevato pregio naturalistico, il bosco di Muzzana, ciò che resta dell´antico bosco planiziale, conosciuto dai romani come foresta lupanica: un querco-carpineto che ricopriva l´intera pianura padana". Parlando del tartufo friulano, Violino ha detto che esso si inserisce tra le punte di diamante della proposta agroalimentare di pregio del Friuli Venezia Giulia e rappresenta un valore aggiunto della nostra terra, in grado di assicurare un´ulteriore attrattività anche sotto il profilo turistico. Nell´occasione l´assessore ha ringraziato il Gruppo Amatori Tartufo (Mat) di Muzzana del Turgnano che organizza la manifestazione. Il sodalizio è stato fondato all´attuale sindaco, Vittorino Gallo, ed è presieduto da Gianfranco Del Piccolo. Questa Fiera nasce infatti dalla dedizione di un gruppo di appassionati di tartufo del paese, stimolati dal rinvenimento, diversi anni fa, di alcuni primi esemplari di tartufo bianco nei boschi limitrofi. Violino ha poi anticipato che la legge regionale numero 4 del 2010, della quale il relativo regolamento di attuazione sta seguendo l´iter approvativo, consentirà di sostenere le iniziative del territorio collegate ai prodotti locali. E ha concluso sostenendo che le feste tradizionali, note anche come ´sagre´, rappresentano un momento cospicuo della valorizzazione dell´identità locale, da preservare e valorizzare anche per evitare l´omologazione dei prodotti e del territorio. L´intervento di Violino è avvenuto all´interno dell´auditorium nel quale si è poi svolta l´asta del tartufo bianco friulano: vi sono infatti stati venduti importanti esemplari raccolti nella zona. Prima dell´assessore regionale aveva preso la parola, dopo il sindaco Gallo, l´assessore provinciale all´agricoltura, Daniele Macorigh, soffermatosi sulla considerazione che sul tema del tartufo si è catalizzato l´impegno dell´intera località di Muzzana e delle comunità limitrofe.  
   
   
TONNO ROSSO, IN SARDEGNA APPELLO AL MINISTRO GALAN: RISERVI QUOTE PER NOSTRE TONNARE  
 
Cagliari, - "Ogni eventuale riduzione delle quote riservate al tonno rosso non deve prescindere dalla particolarità delle nostre tonnare fisse, un unicum in tutto il Mediterraneo e che ambisce al riconoscimento Unesco. Auspico perciò che il ministro Galan, in sede di decisione per l´anno 2011, possa contribuire a restituire a un´attività di pesca millenaria come questa una quota congrua che ne consenta una prosecuzione sostenibile dal punto di vista ambientale e finanziario". È l´appello che l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato rivolge al responsabile delle Politiche agricole in vista di un prossimo pronunciamento del Governo sulla nuova stagione di pesca. La recentissima decisione della Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell´Atlantico (Iccat), che nei giorni scorsi a Parigi ha deliberato di ridurre ancora le quote di tonno rosso catturabili nel 2011, preoccupano l´assessore per i possibili effetti negativi sulle tonnare del Sulcis, quelle di Carloforte e Portoscuso. "Alla luce dei tagli e considerati gli ingenti investimenti di denaro pubblico per l´arresto temporaneo 2010 e lo stop definitivo delle imbarcazioni a circuizione - aggiunge Prato - spero che il ministero tenga conto della specificità delle nostre tonnare, assegnando una quota di pesca in grado di non far morire un’attività così selettiva che per secoli ha garantito il mantenimento della risorsa ittica e lavoro per tante famiglie locali. La specificità di questi sistemi di pesca potrebbe inoltre essere un’occasione per affinare la conoscenza sullo stato delle risorse inserendo anche la Sardegna nei programmi internazionali di ricerca". La richiesta dell´assessore al ministro Galan segue quella di ampliare i porti di sbarco (oggi quelli designati sono Cagliari, Oristano, Olbia, Portoscuso, Carloforte e Sant´antioco/calasetta), per permettere, in caso di catture accidentali di tonni, che le imbarcazioni di piccola stazza non siano costrette a costose trasferte in tutto il mare territoriale della Sardegna. Intanto, sul portale Sardegna Agricoltura (www.Sardegnaagricoltura.it) sono disponibili on line gli atti del convegno internazionale tenutosi a Carloforte il giugno scorso, un’occasione per verificare lo stato dell’arte e delineare le strategie ottimali per garantire un futuro sostenibile alla risorsa tonno e agli operatori del settore.  
   
   
AGRICOLTURA IN SARDEGNA, INCONTRO CON ORGANIZZAZIONI.  
 
Cappellacci: "Procediamo rapidamente per definizione bandi" Cagliari - "Procediamo speditamente nella definizione dei bandi per attuare i vari articoli della legge sull’agricoltura. Con le organizzazioni agricole oggi intervenute, in un confronto sempre aperto e costruttivo, abbiamo discusso le varie ipotesi, con l’obiettivo di arrivare a una definizione entro i prossimi giorni. È intendimento della Giunta giungere a una stesura condivisa e che possa consentire una pubblicazione dei bandi a brevissimo per dare modo alle aziende di presentare le domande in tempo utile". Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine dell’incontro del 25 novembre a Cagliari, nella sede di Villa Devoto, convocato con le associazioni di categoria e al quale hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato e i rappresentanti di Confagricoltura e di Copagri. Al centro della discussione soprattutto i bandi per il sostegno al comparto ovi-caprino. "Stiamo definendo una buona piattaforma che sarà discussa anche domani per le ultime limature operative prima delle delibere che saranno approvate dalla Giunta", ha spiegato l’assessore Prato. "Vogliamo intervenire secondo uno spirito di gradualità e non punitivo verso il comparto perché, per esempio nel progetto di latte a qualità, intendiamo accompagnare e non lasciare indietro le nostre imprese agro-pastorali in questa fase di sviluppo e crescita".  
   
   
CIA, ALLARME PER CLEMENTINE DEL METAPONTINO  
 
La Cia-confederazione Italiana Agricoltori lancia l’allarme per le clementine del Metapontino. I produttori stanno vivendo una drammatica situazione. I prezzi pagati sul campo registrano una caduta verticale, si produce sottocosto e dalla Spagna è una vera e propria invasione. Dopo i danni degli allagamenti nel Metapontino adesso – si aggiunge nella nota – si registra uno scenario sempre più difficile che rischia di mettere in ginocchio tante aziende che già operano in un contesto assai complesso e alle prese con oneri (produttivi, contribuitivi e burocratici) crescenti e penalizzanti. “L’indicazione di origine dei prodotti agroalimentari –afferma Nicola Serio presidente della Cia del Materano - è sempre più fondamentale. D’altra parte, un’etichettatura chiara e trasparente è una scelta fondamentale per contrastare ogni tipo di falsificazione, rafforzare la politica di qualità, difendere la tipicità e rendere il settore agroalimentare ‘made In Italy’ sempre più competitivo”. “Il disegno di legge in discussione in Parlamenta rappresenta una prima importante risposta alle esigenze espresse più volte dal mondo agricolo italiano. In questo modo si completa un deciso passo avanti nell’azione per far sì che l’etichetta d’origine divenga una realtà per tutti i prodotti agroalimentari, così come richiesto più volte dal mondo agricolo. Così si permette di riconoscere la provenienza e si salvaguarda l’agricoltura di qualità. Cosa che, del resto, già avviene per alcuni importanti prodotti, quali la carne bovina, il pollame, il latte fresco, le uova, gli ortofrutticoli freschi, il miele, i vini e l’olio d’oliva”.  
   
   
BIOMASSE, LA REGIONE TOSCANA FINANZIA 13 NUOVI PROGETTI GRAZIE AD UNO STANZIAMENTO DI 2,8 MILIONI DI EURO A FONDO PERDUTO  
 
 Dalle biomasse agroforestali una soluzione per il riscaldamento di enti pubblici e abitazioni nelle aree rurali. In Toscana va avanti il programma di investimenti per piccoli impianti a biomasse (si va dai 100 kw del più piccolo ai 1500 del più grande) che garantiscono in maniera compatibile con l´ambiente il riscaldamento nelle zone rurali. Il combustibile viene dal legname, derivante dalle normali attività di conduzione del bosco, e anche dagli scarti della lavorazione agricola (ramaglie derivanti da potature ecc.). Gli impianti sono tutti in teleriscaldamento. Proprio sabato 27 novembre, l´assessore regionale all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, ha preso parte all´inaugurazione di uno di questi impianti, nella frazione di Sammommè, nel comune di Pistoia. In questi giorni inoltre la Regione ha reso pubblica la graduatoria degli impianti che verranno realizzati gra zie a nuovi finanziamenti con contributi a fondo perduto per complessivi 2,8 milioni di euro. Saranno finanziati 13 progetti, dei quali 4 in provincia di Pistoia, 3 in provincia di Arezzo, 2 in provincia di Lucca, 1 ciascuno nelle province di Siena, Prato, e Firenze. Complessivamente i 13 progetti porteranno alla produzione di 7 mw termici, l´energia sarà a servizio di 9 utenze pubbliche e 365 abitazioni private. Ed ecco l´elenco dei progetti con i relativi contributi: provincia di Pistoia (località Maresca - 83 mila euro); comune di Monticiano (354 mila 841 euro); comune di Pistoia Sammommè (99.750 euro - completamento); comune di Pomarance (località Micciano - 134 mila 050 euro); comune di San Romano in Garfagnana (- località Villetta - 400 mila euro); comunità montana del Casentino (località Falciano - 125 mila 050 euro); comune di Montevarchi (per la frazione di Levane - 138 e 175 euro), comune di Villa Collemandina (195 mila euro); comune di Vicchio (344 mila 850); comune di Cutigliano (175 mila 874); comune di Lamporecchio (Centocampi - 266 mila 791); comune di Vaiano (260 mila 250). L´ultimo dei progetti, che verrà per il momento finanziato, ma soltanto a metà, per l´esaurimento dei fondi, è quello del comune di Cavriglia, che riceve 400 mila euro. Questo progetto unisce al teleriscaldamento anche la funzione di condizionamento per l´estate. Ammissibili, ma al momento non finanziati, sono i progetti di Castel Focognano, Bagni di Lucca e della comunità montana del Mugello. Questi progetti si aggiungono agli altri, circa una trentina, già realizzati o in fase di realizzazione, grazie ad un precedente stanziamento per complessivi 8 milioni di euro. Complessivamente grazie agli impianti già realizzati e a quelli in fase di realizzazione si raggiungono circa 800 utenze private e 80 utenze pubbliche con una produzione di circa 18 mwt.  
   
   
COMPARTO OVI-CAPRINO, VIA LIBERA DALLA GIUNTA SARDA AI BANDI 2010 PER 26 MILIONI  
 
Cagliari - Via libera dalla Giunta regionale alle direttive di attuazione degli articoli 1 e 5 della legge 15/2010 varata dal Consiglio il 17 novembre scorso. Le due delibere approvate il 26 novembre dall’Esecutivo, su proposta degli assessori dell’Agricoltura Andrea Prato e della Programmazione Giorgio La Spisa, riguardano il sostegno alle aziende del comparto ovi-caprino e il miglioramento dell’offerta produttiva. I provvedimenti mettono a disposizione i primi 26 milioni di euro dell’annualità 2010 dei quasi 150 milioni di euro previsti dalla legge regionale a favore di tutta l’agricoltura della Sardegna. Le delibere attuano la duplice finalità di affrontare la grave crisi che affligge il comparto e di introdurre nel sistema regionale elementi strutturali che nel medio periodo consentano di razionalizzare il settore e renderlo più competitivo verso i mercati nazionale e internazionale. "Oggi - ha dichiarato il presidente della Regione Ugo Cappellacci illustrando le delibere alla stampa con gli altri assessori - non ci limitiamo solamente a dare una risposta forte alle emergenze soprattutto del settore ovi-caprino, ma poniamo le basi per risolvere i problemi storici di questo comparto con interventi strutturali. Abbiamo dimostrato di passare da una stretta di mano a una firma, da una firma a una legge e da una legge ai bandi. Altra differenza rispetto al passato e rispetto alla logica degli aiuti a pioggia: il sostegno regionale sarà condizionato dalla volontà delle aziende di crescere, di innovarsi e di diventare più competitive”. Il presidente ha poi annunciato che presto avrà un nuovo incontro con il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan per mettere a punto uno strumento analogo alla misura del Benessere degli animali da sottoporre all´approvazione dell´Unione europea. "La prima delibera - ha proseguito l’assessore Prato - stanzia 16 milioni di euro per l´annualità 2010 in regime de minimis, un aiuto ai produttori a condizione di una loro manifestazione di interesse a partecipare a Op (Organizzazioni produttori) o a cooperative e a un sistema di pagamento del latte a qualità che partirà a gennaio 2011 in via sperimentale. Auspichiamo uno strumento condiviso e frutto di un accordo interprofessionale tra le parti. In mancanza di questo la Regione proporrà una sua griglia. Il periodo di sperimentazione consentirà alle aziende agro-pastorali di essere supportate nell’attuazione del sistema del pagamento del latte a qualità. Obiettivo primario del provvedimento è garantire ai produttori una giusta e corretta remunerazione del latte”. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 13 dicembre. Per agevolare le imprese le domande potranno essere presentate anche nei diversi Sut (Sportelli unici territoriali) dell’agenzia Laore. L’assessore La Spisa ha poi illustrato il secondo provvedimento che riguarda le direttive sull’articolo 5 della legge 15. “I 10 milioni della delibera, sempre per l’annualità 2010, dovranno incentivare l’aggregazione fra le aziende di produzione di formaggi a marchio di qualità, in particolare il Pecorino romano. Il sostegno regionale sarà erogato a condizione che le imprese di produzione si impegnino alla realizzazione di un piano per il miglioramento dei processi manageriali e il coordinamento delle produzioni proposto da soggetti aggreganti”. Tra gli altri obiettivi: la razionalizzazione soprattutto nella fase della commercializzazione del prodotto, potenziare le competenze delle aziende, garantire una concentrazione delle attività in forma consortile e favorire la diversificazione produttiva e la destagionalizzazione. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 15 dicembre. Infine, l’assessore della sanità Antonello Liori ha annunciato che il ministero della Salute ha dato il via libera alla richiesta della Regione di lasciare l´anello auricolare nei nostri agnelli: procedura questa che eviterà d’ora in poi la concorrenza sleale e ingannevole di animali venduti e spacciati come sardi pur provenienti dall’estero.  
   
   
AUSTRIA, VENDEMMIA AVARA CON POCO VINO NEL 2011  
 
In Austria la raccolta dell´uva frutterà nel 2010 circa 1,76 milioni di ettolitri di vino, evidenziando una diminuzione del 30 p.C rispetto alla media degli anni passati. Dalla vendemmia austriaca 2010 sono infatti attesi, nello specifico, 1,03 milioni di ettolitri dalla Bassa Austria, 0,55 milioni dal Burgenland, 0,17 milioni dalla Stiria e circa 14.000 ettolitri dalla regione di Vienna. Rispetto al 2009, quando la vendemmia aveva fruttato 2,35 milioni di ettolitri, si è registrato un calo del quantitativo di vino di tipo sia bianco (da 1,43 milioni di ettolitri a 1,1 milioni nel 2010) sia rosso e rosé (da 0,91 milioni di ettolitri a 0,66 milioni). Particolarmente allarmante la situazione del vino bianco, visto che non son o più disponibili riserve già dall´anno scorso, quando la vendemmia era stata inferiore alle aspettative. Le cattive condizioni meteorologiche sono la causa principale di questa vendemmia avara che influirà sull´export del 2011, registrando per la prima volta un volume delle esportazioni inferiore a quello degli anni passati (nonostante la media del prezzo per le esportazioni dovrebbe presumibilmente salire).  
   
   
MARCHIO “PRODOTTI DI PUGLIA”, PARTONO I SEMINARI TECNICI CON LE FILIERE  
 
Il 25 novembre , a Bari nella Sala Triggiani della Fiera del Levante l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno ha partecipato al primo dei seminari tecnici della campagna di adesione al Marchio Prodotti di Puglia. Si inizia stasera con la Filiera lattiero-casearia, poi è stata la volta della zootecnia da carne (26 novembre), quindi, ortofrutta (30 novembre e 7 dicembre), la filiera cerealicola (2 dicembre) e il florovivaismo (10 dicembre). Al ciclo di incontri partecipano i principali referenti delle filiere che in sinergia con l‘Ufficio Qualità dell’Assessorato promuoveranno presso le aziende pugliesi l´adesione al marchio. Le imprese agricole e agroalimentari, sia singole che associate, potranno infatti utilizzare il marchio Prodotti di Puglia per identificare e differenziare le loro produzioni a tracciabilità di filiera pugliese, con notevoli vantaggi in termini di promozione e valorizzazione sul mercato. Durante i seminari tecnici verranno illustrati i dettagli del regolamento d’uso del marchio collettivo comunitario con indicazione territoriale, istituito dalla Regione Puglia per valorizzare la produzione agroalimentare e garantire qualità e provenienza pugliese dei prodotti. A conclusione del ciclo di seminari, è in programma per il prossimo 15 dicembre una iniziativa regionale per sensibilizzare anche in consumatori sui vantaggi del marchio Prodotti di Puglia. Info: Ufficio Qualità, via Lungomare N. Sauro, tel. 080 5405214 email: v.Lorusso@iamb.it  a.Lillo@regione.puglia.it    
   
   
REGIONI, PESCA,STOP A ROSSETTI E BIANCHETTI, LA LIGURIA CHIAMA BRUXELLES  
 
Liguria in prima fila per una pesca sostenibile, ma i problemi non mancano. Se n’è discusso alla Camera di Commercio di Genova in un affollato seminario promosso da Lega Coop Pesca cui hanno partecipato, fra gli altri, il coordinatore ligure Gianluigi Granero con il presidente nazionale Ettore Ianì, l’europarlamentare Sergio Cofferati, il contrammiraglio della Capitaneria di Porto e direttore marittimo della Liguria Felicio Angrisano, l’assessore alla Pesca della Regione Liguria Giovanni Barbagallo con il direttore del Dipartimento Luca Fontana. Ogni anno vengono pescate in Liguria tremila tonnellate di pesce, il 30 per cento del consumo. Una pesca prevalentemente artigianale con una lunga storia di cultura e tradizioni locali. Negli ultimi dieci anni i pescatori liguri sono calati del 40 per cento, ora sono meno di 600, quasi tutti ultrasessantenni alle prese con nuove regole comunitarie, con una distribuzione che passa in troppe mani, consumatori poco attenti alla tracciabilità e al prodotto locale quasi sconosciuto, un mare minacciato dal cemento e dall’inquinamento. Le imprese sono in crisi e in difficoltà di fronte alle nuove norme europee, non sempre dettate dalla sostenibilità delle pesca, occorre meno burocrazia- affermano- e piani di gestione che tutelino davvero il comparto e il lavoro. La Liguria è stata la prima Regione in Italia ad aver elaborato piani di gestione locale con lo scopo di assicurare un sostanziale equilibrio tra prelievo e riproduzione delle specie, un progetto che sembra essere ben visto a Bruxelles anche se non sono ancora arrivate risposte definitive. "Siamo in attesa di una comunicazione ufficiale dell´Ue – spiega l’assessore Barbagallo - e stiamo pensando alla possibilità di avere un´audizione col Commissario Europeo alla Pesca per avere una risposta definitiva sulle tre pesche speciali, cicciarelli, rossetti e bianchetti, fondamentali per la nostra pesca”. Sulla questione delle pesche speciali Barbagallo sottolinea come la Regione abbia svolto un lavoro completo, predisponendo già da diverso tempo tutta la documentazione necessaria, frutto di una intensa collaborazione con il mondo della ricerca e dei rappresentanti dei pescatori e come più volte sia stato sollecitato il Ministero affinché agisca tempestivamente su tutta la questione  
   
   
DIOSSINA: CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ PER L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DELLA SARDEGNA  
 
Sassari - Più sicurezza per i consumatori e sostegno alle aziende sarde che potranno garantire prodotti agroalimentari senza contaminazioni. Sono i principali vantaggi dei nuovi controlli sulle diossine avviati dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna, che ha appena ottenuto la certificazione dei propri laboratori da parte di Accredia, l’ente per l’accreditamento agli standard internazionali. "L’accreditamento per le analisi delle diossine rappresenta un importante traguardo nel settore della sicurezza alimentare - commenta il commissario dell’Istituto, Maria Assunta Serra – perché permetterà di effettuare, anche in Sardegna, i piani di controllo sugli alimenti finora affidati ad altre regioni. Inoltre, ci consentirà di svolgere in autonomia il monitoraggio sulle diossine, per garantire la salubrità dei prodotti locali a tutela della aziende e dei consumatori. Il risultato è stato possibile anche grazie alla Regione Sardegna che ha contribuito all’attivazione del laboratorio di analisi presso la sede di Sassari". "Le diossine sono un gruppo di composti chimici che si trovano nei sedimenti, nell’aria e nel suolo - spiega Giannina Chessa, responsabile del laboratorio di Chimica ambientale e controllo delle diossine - Sono prodotti indesiderati, derivanti da processi di combustione di particolari composti chimici. Le principali fonti di contaminazione sono le industrie chimiche e metallurgiche, la combustione dei rifiuti solidi urbani, le centrali termoelettriche e gli inceneritori. Sono tra le sostanze chimiche più tossiche conosciute dalla scienza, il cui effetto si ripercuote gravemente sul sistema riproduttivo, ormonale e immunitario. I controlli dimostrano che più del 90% dell’esposizione umana alle diossine è da attribuirsi agli alimenti di origine animale, come la carne, i latticini e i prodotti ittici". Ora la Sardegna non dovrà più aspettare l’invio dei campioni in altre regioni e potrà svolgere in autonomia il controllo delle produzioni di latte, carne e formaggi: "Gli obiettivi sono stabiliti dall’Unione Europea e dallo Stato Italiano, che definisce il numero dei controlli per ogni regione - spiega il commissario Serra -. Il vantaggio del nostro riconoscimento è duplice: anzitutto perché potremo valutare la presenza di diossina sul territorio e il rischio derivante per la catena alimentare, e poi perché potremo offrire un supporto in più alle aziende sarde, che potranno garantire prodotti agroalimentari esenti da contaminazioni. Un discorso che vale in modo particolare per le produzioni biologiche o per gli ambienti “incontaminati” e a forte vocazione agropastorale".  
   
   
AGROALIMENTARE SARDO: "CONTROLLI PIÙ EFFICACI CONTRO I PRODOTTI INGANNEVOLI"  
 
Cagliari - "La nuova collaborazione tra la Regione, l’agenzia Laore e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) sta portando a controlli più efficaci sui nostri prodotti agro-alimentari e a una migliore difesa della sardità delle produzioni isolane. L’obiettivo è tutelare il consumatore dall’acquisto di prodotti che di sardo hanno poco o nulla e sostenere allo stesso tempo il comparto primario". È il messaggio lanciato il 25 novembre a Cagliari dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato al convegno "I marchi nell’agro-alimentare", organizzato dall’Icqrf (che fa capo al ministero per le Politiche agricole) e dall’agenzia regionale per l’assistenza in agricoltura e lo sviluppo rurale. "Per la prima volta tre istituzioni uniscono le forze per garantire un sistema di controlli soprattutto più efficace e capillare - ha detto l’assessore nel corso del suo intervento - ora la nuova sfida è difendere non solo i prodotti Dop dalle contraffazioni ma anche i consumatori quando vanno a comprare il nostro agro-alimentare convinti che sia sardo e invece magari è preparato con materie prime estere. In attesa del riconoscimento di nuovi marchi Dop per altre nostre eccellenze come spianata, malloreddus e pane carasau, occorre trovare strumenti legislativi che possano difenderci dai prodotti ingannevoli". A questo proposito, Giuseppe Serino ispettore generale dell’Icqrf, ha ribadito che il consumatore deve sapere cosa sta acquistando e cosa mangia e ha annunciato che è all’attenzione del Senato un disegno di legge per l’estensione della tracciabilità su tutti i prodotti agro-alimentare. Antonello Usai, direttore generale di Laore, ha poi ricordato che da luglio scorso, su impulso dell’assessorato dell’Agricoltura e della Giunta, l’agenzia agricola è diventata Organismo di controllo sulle produzioni Dop e Igp, e ha sottolineato che oggi più che mai il marchio di origine è un valore aggiunto per i nostri prodotti. Durante l’incontro è stato fatto il punto sulle problematiche e sulle opportunità legate all’etichettatura e all’utilizzo dei marchi nel settore, con un focus sull’agro-alimentare sardo. Diverse le novità degli ultimi mesi nell’Isola: l’attività di controllo, soprattutto sui prodotti a marchio di origine nei vari settori (vinicolo, oleario, lattiero-caseario, ortofrutticolo) è diventata più incisiva, grazie anche a una dislocazione più capillare sul territorio e alla nuova sede di Sassari messa a disposizione dell’Icqrf da Laore, frutto di una recente intesa che prevede che i Sut (Sportelli unici territoriali) dell’agenzia potranno valere da base logistica per l´Icqrf per controlli più efficaci. Più di 1.200 le ditte e 4.066 i prodotti controllati nel 2010 in tutta l’Isola.  
   
   
REGIONE CALABRIA INCONTRA LE ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA SUI NUOVI BANDI DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra il 26 novembre ha coordinato un tavolo tecnico con le Organizzazioni di Categoria del mondo agricolo. L’incontro era stato convocato dallo stesso Assessore per avviare il processo di condivisione sui nuovi bandi relativi alle misure 121 e 123 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione. “Due misure – ha spiegato Trematerra – in cui sono stati messi a bando circa 100 milioni di Euro. Esse sono il frutto di seri momenti di lavoro e di confronto con la realtà sociale e produttiva del settore e nascono nel tentativo di contemperare le esigenze delle imprese non solo in termini di soddisfazione delle esigenze finanziarie ma anche, e soprattutto, in termini certezza dei tempi e delle modalità di selezione delle istanze. Proprio su questi aspetti – ha detto ancora Trematerra - i bandi propongono soluzioni innovative e di certezza degli andamenti istruttori”. L’assessore ha anche auspicato ulteriori momenti collaborativi e di confronto con le associazioni, ponendo in rilievo come i lavori si siano svolti nel più ampio spirito collaborativo, che ha consentito, anche nelle diverse vedute su singoli aspetti, di svolgere un proficuo confronto su un momento fondamentale dell’attuazione del Psr come quello relativo alla definizione delle due misure a bando. Soddisfazione è stata espressa alla fine dei lavori da tutte le parti intervenute, le quali hanno manifestato apprezzamento sia per il metodo che per i contenuti innovativi proposti. Molte infatti sono le novità, sia di ordine procedurale che metodologico, contenute nei nuovi bandi.  
   
   
PRONTO PROGETTO PER RILANCIO FILIERA MANDORLICOLA  
 
Catania - Un marchio che contraddistingua la mandorla di Sicilia; supporto ai produttori per migliorare la qualita´ e la quantita´ della produzione, ricorrendo anche all´innovazione tecnologica, realizzando nuovi impianti e razionalizzando quelli esistenti: sono i punti qualificanti del progetto predisposto dagli uffici del dipartimento Interventi infrastrutturali per l´agricoltura dell´assessorato regionale della Risorse agricole e alimentari per l´innovazione e la valorizzazione della filiera mandorlicola. Il documento rappresenta il passo finale di una serie di iniziative e incontri avviati dall´assessorato con gli operatori del settore, per sostenerne il rilancio. I dettagli finali dell´iniziativa sono stati discussi e concertati dall´assessore Elio D´antrassi e dal direttore del dipartimento per gli interventi infrastrutturali, Salvatore Barbagallo, con gli attori della filiera: presenti i rappresentanti dei produttori, delle aziende di trasformazione, del consorzio di tutela; all´incontro, tenutosi stamattina nella sede di Catania della presidenza della Regione siciliana, hanno partecipato anche docenti universitari delle facolta´ di Agraria di Catania e Palermo, che avranno un ruolo attivo nell´azione di ricerca. "Il progetto - ha affermato l´assessore D´antrassi - e´ stato stilato d´intesa con i produttori e gli imprenditori delle aziende di trasformazione, con le universita´ di Catania e Palermo, e intende rilanciare la coltura del mandorlo, mediante la valorizzazione della produzione di qualita´, attraverso la tutela, abbinata alla garanzia della sicurezza dei processi produttivi e della rintracciabilita´". "Gli interventi - ha specificato il direttore Barbagallo - si articoleranno su tre azioni: ricerca scientifica e promozione; valorizzazione del prodotto e informazione ai consumatori; diffusione delle innovazioni, consulenza alle imprese e formazione. Intendiamo favorire anche l´incremento della produzione certificata, rafforzando il connubio tra produzioni tipiche e territorio di provenienza anche con l´istituzione delle vie del Mandorlo. Sono previsti anche interventi per migliorare la capacita´ professionale degli imprenditori lungo tutta la filiera e l´incentivazione di accordi per ridurne i passaggi". In Sicilia (dati Istat) sono 47.350 gli ettari in cui si coltiva il mandorlo, estensione che rappresenta il 60% della superficie mandorlicola italiana. La produzione siciliana e´ stimata in circa 762115 quintali in guscio. Il progetto sara´ attuato in collaborazione con le Soat. Nel corso della riunione, infine, e´ stato deciso anche l´avvio di un tavolo tecnico permanente sulla mandorla che sara´ esteso all´intero comparto della frutta secca.  
   
   
AGRICOLTURA: FRIULMONT CONSORZIO PER RILANCIO CASEIFICI  
 
Udine - Friulmont, Società consortile lattiero casearia della montagna friulana, è stata costituita per raggruppare le latterie dell´Alto Friuli, coordinandone le produzioni e la promozione. E´ quanto ha specificato l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, presentando il consorzio, a Udine, nella sede dell´Amministrazione regionale. Friulmont ha sede ad Amaro, presso l´Agemont. E´ presieduta da Luciano Mazzolini, vicepresidente Oliviero Della Picca, consigliere rappresentante delle latterie Andrea Minisini. Ne fa parte anche l´Agemont, e raggruppa i caseifici: Sociale Alto But di Sutrio, Val Tagliamento di Enemonzo, Val Degano di Ovaro. Nonché le latterie: Cooperativa Agricoltori Valcanale di Ugovizza, di Venzone, di Campolessi, di Paularo. Che lavorano annualmente 10 milioni di chilogrammi di latte conferito da 250 aziende, per trasformarlo in formaggio Latteria e Montasio, ma anche in ricotta fresca e affumicata, formaggi molli e a pasta filata, e burro. Mentre sono una cinquantina gli occupati nei caseifici consorziati. Questa la fotografia della realtà che la Regione, attraverso l´Agemont, intende riqualificare, razionalizzando e coordinando le produzioni. Al fine di poter offrire sui mercati prodotti moderni, di qualità, e come ha auspicato Violino, presto anche certificati. L´intenzione istitutiva di Friulmont, secondo l´assessore regionale, è infatti quella di salvaguardare l´esistenza dei caseifici dell´area montana, in quanto essi sono uno degli elementi cardine della filiera zootecnica del territorio dell´Alto Friuli, dalla Carnia alla Valcanale. Territorio che proprio attraverso la presenza della zootecnia, dell´uomo, degli allevamenti, dei pascoli, può essere mantenuto preservando in parte i pericoli di dissesto derivanti dall´abbandono. Come hanno evidenziato all´unisono l´assessore Violino, i direttori, centrale delle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Luca Bulfone, e di Agemont, Luigino Maravai, Friulmont rappresenta un´occasione importante e imperdibile per mantenere e valorizzare il patrimonio, anche culturale e peculiare, rappresentato dalle attività casearie di montagna. Un´occasione mirata a scongiurarne la chiusura. Lungo il percorso di riqualificazione, che dovrà sfociare nella promozione di nicchia e di più larga scala, Violino intravede la valorizzazione di produzioni di carattere biologico, anche considerando il fatto che già le produzioni zootecniche di montagna sono già ottenute per buona parte con metodi naturali, la certificazione con i marchi di qualità, l´attestazione del marchio Friulmont che ne identifichi le produzioni, il raccordo con realtà significative del territorio montano non consorziate, e la produzione di formaggi, e non solo, di malga. "Troppo tempo - ha aggiunto Violino - si è perso finora per la tutela dell´agricoltura di montagna, e questa iniziativa vuole dare un impulso al settore, nella prospettiva che probabilmente l´agroalimentare sarà uno dei primi comparti a uscire dalla crisi economica in atto". Violino si è infine soffermato sull´iniziativa delle Regioni alpine italiane, del Vorarlberg, della Carinzia, del Sud Tirolo, della Repubblica di Slovenia, con la presenza in questo raggruppamento in qualità di osservatori delle Regioni Veneto, Lombardia e Piemonte, per ottenere un maggior peso politico nei confronti della Ud, e poter fare fronte comune in vista della predisposizione della nuova Pac, lo strumento portante della politica agricola comunitaria, per il periodo dal 2012 al 2020. Friulmont, dunque, si presenta quale soggetto attuatore del rilancio della zootecnia di montagna, anche attraverso la promozione e la commercializzazione dei prodotti caseari per quanto riguarda la produzione annua non già venduta direttamente dai consorziati, pari a circa il 50 per cento. Tale consorzio dovrà quindi fare sistema, producendo effetti positivi che non potranno essere immediatamente riscontrabili, ma che in prospettiva intendono dare fiducia agli operatori e rafforzare il settore. Un progetto nel quale, come ha rilevato il presidente di Friulmont, Mazzolini, i consociati credono. Ma ci crede anche l´agricoltura di montagna. Nell´occasione è stato presentato il direttore di Friulmont, Lucio Rossmann.  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE, LA REGIONE PIEMONTE VARA NUOVO PIANO PIU´ CONTROLLI PER LE AZIENDE CHE POSSONO RAPPRESENTARE UN RISCHIO  
 
Controlli ancora più efficaci e una migliore organizzazione dei servizi a tutela della sicurezza alimentare sono le peculiarità del Piano integrato sicurezza alimentare. Orientamenti ed obiettivi per il periodo 2011-2014 adottato dalla Giunta regionale del Piemonte che fissa, tra l’altro, le nuove linee di indirizzo per la programmazione regionale e delle Asl nel campo dei controlli sugli alimenti. «Le grandi trasformazioni dei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti richiedono un costante adeguamento dei metodi e dell´organizzazione dei controlli - spiega l’assessore alla Tutela della salute e sanità Caterina Ferrero – al fine di assicurare i livelli più elevati di sicurezza per i cittadini. Se poi aggiungiamo che l’agroalimentare rappresenta un settore strategico di elevata importanza per il Pil regionale oltre che una parte fondamentale dell’immagine della nostra regione questo nuovo piano è un’ulteriore garanzia a tutela della qualità ». A questo proposito i nuovi indirizzi adottati dalla Giunta regionale «prevedono – come aggiunge l’assessore Ferrero - un aumento dei controlli per le imprese che non rispettano le norme e possono rappresentare un rischio per i consumatori, ed una riduzione per coloro che investono in sicurezza e qualità». Un provvedimento, quindi, che rappresenta una risposta concreta ed efficace alla domanda di sicurezza da parte dei consumatori e di tutela dei produttori che agiscono nel rispetto delle leggi. Nel piano è stata inoltre focalizzata l’attenzione sull’organizzazione dei Settori regionali e dei servizi delle Asl deputati ai controlli introducendo un sistema di verifica sulla loro operatività gestito da auditor regionali per i quali è già stato previsto uno specifico percorso formativo in collaborazione con l’Associazione Italiana Cultura Qualità del Piemonte (Aicq)”.  
   
   
A ROSOLINI CONVEGNO SU PROSPETTIVE COLTIVAZIONE CARRUBBO  
 
 Catania - "Attualita´ e prospettive della coltivazione del Carrubbo" e´ il titolo del convegno organizzato dall´assessorato regionale delle Risorse agricole che si terra´ venerdi´ 3 dicembre a Rosolini, vicino a Siracusa. Il seminario si svolgera´ nella sede dell´Istituto d´istruzione superiore "Paolo Calleri", in via G. Meli n.1, a partire dalle 17.30. Nelle province di Ragusa e Siracusa e´ concentrato oltre il 95% della produzione nazionale e il carrubbo assume valenza non solo economica (rivalutata per la produzione di farina di semi) ma anche paesaggistica. L ´incontro ha l´obiettivo di delineare il quadro attuale e le prospettive di sviluppo della carrubicoltura italiana. I lavori saranno introdotti dal dirigente generale del dipartimento Interventi infrastrutturali per l´agricoltura, Salvatore Barbagallo, e conclusi dall´assessore Elio D´antrassi. Interverranno i docenti universitari Alessandra Gentile, Stefano La Malfa e Giuseppe Muratore dell´universita´ di Catania, dipartimento Ortofloroarboricoltura e tecnologie alimentari, Giorgio Calabrese dell´universita´ Cattolica di Piacenza, e l´imprenditore Giancarlo Licitra, amministratore unico Lbg Sicilia  
   
   
AGRICOLTURA: 6-7 DICEMBRE A PANTIANICCO INCONTRI SU VITIGNO GLERA  
 
Udine - L´ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, comunica che in caso di maltempo gli incontri tecnici rivolti ai viticoltori per divulgare le migliori tecniche di potatura delle viti della varietà Glera si svolgeranno a Pantianicco, nella tenuta Ersagricola, lunedì 6 e martedì 7 dicembre anzichè il 29 e 30 novembre. Il Glera è un vitigno che ha riacquisito importanza per la viticoltura del Friuli Venezia Giulia dopo l´estensione della Doc Prosecco anche alla nostra Regione, con località di riferimento Prosecco, in provincia di Trieste. Le uve di Glera, un vitigno che era già noto agli antichi romani sono infatti la base principale per realizzare il vino spumante Prosecco. Gli incontri con gli agricoltori permetteranno all´Ersa di divulgare gli esiti delle prove varietali eseguite proprio a Ersagricola, a Pantianicco, dove è stato impiantato un vigneto pilota di Glera.  
   
   
AL VIA IN CAMPANIA LA SECONDA ANNUALITÀ DEL PROGETTO EUROPEO "POLITICA AGRICOLA COMUNE: AGRICOLTURA, AMBIENTE E SOCIETÀ"  
 
L´assessorato all´Agricoltura della Regione Campania, nell´ambito del programma di Comunicazione ed Educazione Alimentare, ha dato il via in questi giorni alla seconda annualità del progetto europeo Politica Agricola Comune: Agricoltura, Ambiente e Società, approvato e cofinanziato dalla Commissione Europea e finalizzato a riscoprire l´importanza della Politica Agricola Comune e la multifunzionalità del mondo agricolo, invitando ad una più corretta alimentazione. "L´iniziativa - spiega Vito Amendolara, assessore all´Agricoltura della Regione Campania - ha l´obiettivo di sensibilizzare ed informare i bambini e gli adolescenti sull´importanza di una alimentazione sana e consapevole, invitandoli a condurre stili di vita più razionali al fine di contrastare la piaga dell´obesità, che - ricorda l´assessore - in Campania assume numeri preoccupanti con il 42 per cento dei ragazzi in età scolastica in sovrappeso. Per questo - conclude - è fondamentale promuovere la conoscenza delle produzioni agroalimentari certificate del nostro territorio e riscoprire la Dieta Mediterranea, come stile di vita da contrappore alla mode di consumo alimentare dettate dalla globalizzazione". Il Progetto Europeo Politica Agricola Comune: Agricoltura, Ambiente e Società, pertanto, testimonia l´impegno dell´Assessorato regionale all´Agricoltura in materia di Comunicazione ed Educazione Alimentare, con attività rivolte soprattutto al mondo scolastico, che coinvolgono ogni anno oltre 200.000 ragazzi in età scolare, 5.000 insegnanti, 50.000 consumatori e 300 imprese dell´agroalimentare. Impegno riconosciuto anche a lievllo Europe. Infatti, su un totale di circa 1500 istanze pervenute da tutti i 27 Stati dell´Ue in sede di Commissione Europea, la Regione Campania si è classificata al I posto in graduatoria, malgrado il bando prevedesse una specifica premialità per i progetti proposti dai paesi dell´Est Europeo. Tra le azioni programmate finalizzate a riscoprire la Dieta Mediterranea, il ruolo multifunzionale dell´Agricoltura ed i benefici dell´Unione Europea per i cittadini, ci sono: •Visite presso le Fattorie Didattiche - Il progetto vedrà l´organizzazione di n. 100 visite guidate presso Fattorie Didattiche iscritte all´Albo Regionale delle Fattorie della Campania (Dgr n. 797/2004) in favore degli alunni di alcuni fra gli Istituti coinvolti e/o in favore di ulteriori Istituti. Le visite, della durata di circa 4 ore, consistono nella fruizione di un percorso didattico completo (per un gruppo massimo di 50-55 partecipanti tra studenti e insegnanti accompagnatori) curato dal titolare dell´Azienda ospitante e si concludono con degustazioni guidate di prodotti aziendali certificati. In tale contesto è prevista anche l´indizione della manifestazione Fattorie Aperte 2011. Nel corso della prima decade del mese di aprile 2011, infatti, si terrà la giornata regionale delle Fattorie Aperte; durante l´evento le 200 Fattorie Didattiche accreditate dalla Regione Campania apriranno gratuitamente i propri cancelli e consentiranno ai cittadini della Campania (nuclei familiari, scolaresche, associazioni di consumatori, ecc.) di vivere una giornata in Azienda, fruendo di un percorso didattico e riscoprendo i valori produttivi, economici, sociali e culturali del mondo rurale; •Concorso regionale Inventa il Tuo Spot - Ii Edizione. Dopo l´esperienza della I Edizione, destinata alle sole Scuole secondarie di I grado, e in virtù del manifestato interesse da parte delle Scuole Primarie, l´Edizione 2010-2011 sarà rivolta ad entrambe le tipologie di Istituto. Il concorso, che si concluderà entro aprile 2011, è finalizzato a far ideare uno slogan o uno spot promozionale (tipo manifesto, radiofonico o televisivo) che evidenzi il ruolo dell´Agricoltura, la rilevanza delle zone rurali ed i benefici diretti e indiretti della Pac per i cittadini. Gli elaborati presentati verranno visionati da una Commissione interna della Regione Campania, composta da funzionari e dirigenti. Si prevede l´erogazione di n. 10 premi (5 per tipologia di Istituto) consistenti ciascuno in una visita guidata presso una fattoria didattica per un totale di n. 50 partecipanti e con il supporto tecnico di funzionari dell´Agc Sviluppo Attività Settore Primario della Regione Campania (comprensiva di percorso didattico e degustazione guidata di prodotti certificati aziendali). Gli spot presentati dalle scuole partecipanti verranno, inoltre, pubblicati sul sito della Regione Campania - portale della Regione Campania, nel link dedicato al progetto, già attivato per la realizzazione delle azioni in corso, relative all´esercizio 2009 (Agri.2009-149). Il coinvolgimento dei sistema scolastico avverrà anche attraverso l’organizzazione di Incontri Interattivi presso le scuole primarie e secondarie di primo grado, destinati in primis agli studenti, e Seminari di approfondimento per gli insegnanti. Sono previsti inoltre, spot radiofonici e televisivi, concorsi tematici ed un evento finale di presentazione dei risultati, programmato per il mese di aprile 2011 presso il Parlamento Europeo.  
   
   
PUGLIA: IL PUNTO SU SPESA RISORSE COMUNITARIE PER AGRICOLTURA  
 
“Ho raccolto la sfida di fare tutto il possibile, non solo per evitare il disimpegno delle risorse comunitarie, ma anche per il loro più efficace utilizzo. E per tale obiettivo abbiamo messo in campo ogni azione utile, condivisa con tutti gli attori istituzionali e con il partenariato, con Agea, la struttura regionale ed anche con il sistema bancario. Stiamo ancora operando con grande motivazione ed impegno ma siamo certamente soddisfatti del lavoro sin qui svolto, e del senso di responsabilità con cui tutta la "squadra" dell´Assessorato ha condiviso con noi obiettivi e criticità”. Così l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno che il 26 novembre, dopo avere riunito sull’argomento le Associazioni di categoria pugliesi, ha incontrato la stampa insieme all’Autorità di gestione del Psr Giuseppe Mauro Ferro, per gli aggiornamenti sullo stato di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia 2007-2013. “Ai primi di novembre - è stato spiegato - siamo finalmente arrivati a completare i processi istruttori ed a concedere, con atti amministrativi, agevolazioni per importi di gran lunga superiori al target di spesa previsto come obbiettivo al 31 dicembre 2010. Lo abbiamo fatto in tempi compatibili con le richieste di pagamento: ora il processo di spesa è nel governo dei soggetti beneficiari, giovani e Pif prevalentemente, che in piena autonomia devono chiedere le anticipazioni necessarie a rendicontare la spesa in sede comunitaria”. “Tutti – ha detto Stefàno - abbiamo la possibilità di svolgere un ruolo attivo nei processi di spesa nei quali abbiamo coinvolto e sensibilizzato i beneficiari, verso cui la Regione Puglia ha dimostrato grande attenzione attraverso la ricerca e l’impiego delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei progetti presentati. Un ruolo attivo è affidato ora anche al sistema bancario che dovrà assistere le imprese nella concessione delle garanzie necessarie ad ottenere le anticipazioni, abbracciando con noi la scelta strategica di investire con forza sul sistema agricolo”. "Una importante dotazione di risorse finanziarie – tira le somme l’assessore Stefàno - una variegata tipologia di interventi e numerosissimi beneficiari: a dimostrazione di una complessiva vivacità del tessuto produttivo regionale e di un intensissima azione di governo realizzata negli ultimi 16 mesi”. “Senza nascondere la fatica di mettere in campo un processo di spesa partito un po’ in ritardo – ha concluso l’assessore - siamo fiduciosi negli accadimenti futuri perché certi di aver fatto, con un lavoro straordinario, tutto quanto nelle nostre possibilità, affinché si concretizzino le nostre aspettative e quelle del mondo agricolo pugliese”. Tra le criticità affrontate, gli stessi obiettivi ambiziosi e la portata innovativa del Psr che hanno scontato una fase di avvio un po’ faticosa. Solo dopo il Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2009, vi è stata una repentina accelerazione delle attività, con la messa a bando di una cospicua quantità di misure e di risorse (Gal 2^ fase, pacchetto giovani, agricoltura biologica, Pif 1^ e 2^ fase, misure forestali) e la emanazione dell’avviso per la selezione del valutatore del Programma, essenziale ad una sua definitiva implementazione. Ne è conseguito un significativo avanzamento della spesa, con una altrettanto significativa impennata negli ultimi sedici mesi : ad oggi si è giunti a rendicontare euro 143.212.958,18. Poiché per la Puglia lo stanziamento 2007 e 2008 (quota Feasr) è pari a 243.278.000,l’ulteriore importo da spendere entro il 31 dicembre 2010 (per evitare il disimpegno delle risorse) è pari ad Euro 100.065.041,82 (quota Feasr). In relazione allo stato di avanzamento di ogni singolo Asse del Psr (come illustrato nella scheda tecnica allegata), le previsioni di spesa al 31/12/2010 risultano pari a Euro 107.132.569,56 con un overbooking di Euro 7.067.527,74.  
   
   
LA FOCACCIA COL FORMAGGIO DI RECCO, IN DIRITTURA DI ARRIVO PER LA CERTIFICAZIONE IGP  
 
Genova. La focaccia col formaggio e di Recco torna per il terzo anno a Olioliva di Imperia, la grande rassegna alimentare del capoluogo del Ponente. Il team di focacciai recchesi - ospite a Imperia del punto vendita Isnardi - è reduce dal grande successo al Salone del Gusto di Slow Food al Lingotto di Torino dove sono state distribuite oltre 11 mila porzioni. Tutta la focaccia con il formaggio sarà preparata seguendo il disciplinare che ha consentito al Consorzio di ottenere la candidatura alla Comunità Europea per l´Igp - Indicazione Geografica Protetta e quindi la crescenza usata sarà tutta prodotta con latte certificato proveniente dalle stalle liguri. Una grossa azione di marketing territoriale di cui il Consorzio Focaccia è molto orgoglioso, dopo un lungo e complesso iter, percorso con il pieno sostegno dell´assessorato all´Agricoltura della Regione Liguria. La filiera prevede una serie di controlli che prendono avvio dai pascoli liguri - dalle particolari caratteristiche dei terreni e dei foraggi - per poi proseguire con il bestiame, con controlli in stalla e la mungitura, per proseguire con la raccolta da parte degli allevatori e le analisi. Il Consorzio della focaccia col Formaggio di Recco è formato da una ventina di aziende commerciali fra ristoranti e panifici, con il Consorzio Recco Gastronomica.  
   
   
ENOLOGI ONORANO IL FVG NEL MONDO  
 
Rinnovare vigneti e una cantina antica in Terra Santa, tra la Palestina e l´Israele, per favorire nel contempo l´integrazione tra israeliani e palestinesi: questa la missione dei frati salesiani che gestiscono la Cantina Crèmisan, a Betlemme. Che è stata esaltata a Ruttars, in occasione dell´annuale incontro dell´Assoenologi del Fvg Associazione che da quattro anni ha avviato il progetto Assoenologi per il sociale, e ha premiato in passato Andrea Muccioli, fondatore della comunità di San Patrignano, la cooperativa Cento passi di San Giuseppe Jato, che lavora i terreni confiscati alla mafia, e La Fondazione Francesca Pecorari, di San Lorenzo Isontino. "Fa onore al Friuli Venezia Giulia - ha detto l´assessore regionale all´Associazionismo, Roberto Molinaro - che una realtà professionale come quella degli enologi, la quale ha concorso a far crescere il mondo rurale e delle tradizioni della nostra terra e a farlo conoscere in tutto il mondo, dia ampio spazio alla dimensione della solidarietà e al sociale". "Soprattutto perché - ha precisato l´assessore - lo sforzo collaborativo con il sociale, l´Assoenologi lo ha questa volta voluto indirizzare alla Cantina Crèmisan, che opera in condizioni non facili in una terra martoriata dalle lacerazioni tra le comunità locali". "Una cantina - ha concluso - attraverso la quale i frati salesiani, avvalendosi di una delle potenzialità del vino, che è quella di favorire l´amicizia, seminano la pace". "Assoenologi per il sociale - ha poi spiegato Rodolfo Rizzi, presidente regionale dell´Assoenologi - è un evento mosso dalla considerazione che anche i professionisti del vino si possono impegnare con successo anche nel sociale; tenendo presente che ci sono moltissime realtà del pianeta vino che si occupano di solidarietà". A rappresentare la cantina israeliana che si trova a 5 km da Betlemme e a 12 km da Gerusalemme, è stato Ermenegildo Lamon,.dal 1967 cantiniere della Crèmisan. Dunque, lavora vigneti sia in Palestina che in Israele. Padre Lamon ha esposto il suo vissuto in Terra Santa, dove accanto al messaggio di Don Bosco, fondatore dei Salesiani, i frati sono riusciti a catalizzare l´amicizia tra comunità diverse anche attraverso la valorizzazione e riqualificazione della cantina e dei vini locali. Ma anche lanciato un grido d´allarme perché le autorità israeliane vogliono erigere un muro che separerà le due comunità, ma che dividerebbe inesorabilmente anche i terreni vitati della cantina Crèmisan. Nel corso della manifestazione, che si è svolta nella cantina di Silvio Jermann, a Ruttars, il quale ha porto il benvenuto alla qualificata rappresentanza degli enologi del Friuli Venezia Giulia, hanno pure preso la parola: Emanuela Chiang, responsabile dei Progetti Medio Oriente e Corno d´Africa del Vis, Volontariato Internazionale per lo sviluppo, e l´enologo Riccardo Cotarella, il quale attualmente collabora per il rafforzamento della cantina.  
   
   
IL CONSORZIO HA DECISO: FASCETTA DI STATO OBBLIGATORIA SU 32 MILIONI DI BOTTIGLIE DI BARDOLINO E DI CHIARETTO A TUTELA DEL CONSUMATORE.  
 
I voti favorevoli all’obbligo del contrassegno di Stato, in vigore dal 2011, sono stati pari all’83,5%. Intanto, nel 2010 è stato stabilito un nuovo record di vendite per il Bardolino e per la sua versione rosata. Con l’ultima vendemmia, i prezzi delle uve sono saliti del 20-30%, mentre il valore del vino all’ingrosso segna incrementi pure attorno al 20%. Dal 2011, nuovo disciplinare, con la corvina veronese fino all’80% nell’uvaggio. È deciso: dalla vendemmia 2011 tutti i 22 milioni di bottiglie di Bardolino e i 10 milioni di bottiglie della sua versione rosata, il Chiaretto, recheranno obbligatoriamente la fascetta di Stato. Lo ha deciso oggi 17 novembre a Cavaion Veronese l’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Bardolino, con l’83,5% di voti favorevoli. “Con questa decisione – spiega il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – si chiude di fatto il cerchio di un lavoro triennale che ha portato al riassetto complessivo della nostra denominazione, in primo luogo tornando a costruire una precisa identità basata sulla tradizione, poi approvando un nuovo disciplinare di produzione, orientato verso una più marcata affermazione del ruolo dei vitigni autoctoni, ed ora decidendo di apporre la fascetta di Stato su tutte le nostre bottiglie, a tutela del consumatore: vogliamo che chi acquista una bottiglia di Bardolino o di Chiaretto abbia la piena garanzia sul vino che beve. Credo che per una denominazione d’origine delle nostre dimensioni, quindicesima in Italia per volumi prodotti, si tratti di un atto di serietà e di coraggio che ha pochi paragoni al di fuori del panorama delle docg, per le quali la fascetta è obbligatoria per legge e non per libera scelta della filiera”. Da due anni a questa parte, la denominazione bardolinese ha conosciuto una vera e propria rinascita, dopo un lungo periodo di difficoltà. Stabilito per due anni consecutivi il record di vendite, nell’ultima vendemmia anche i prezzi delle uve e del vino hanno cominciato a conoscere un trend di crescita: il valore delle le uve è aumentato mediamente del 20-30% e in parallelo anche le vendite di vino all’ingrosso hanno cominciato a segnare incrementi nell’ordine del 20%. E se in origine era soprattutto il Chiaretto a trainare la filiera, ora corrono con la stessa andatura sia il rosso Bardolino che la sua interpretazione rosata. “I nostri produttori – dice Tommasi – hanno riscoperto l’orgoglio di produrre il Bardolino della tradizione, scarico di colore, leggero, fruttato, speziato, fresco, e la clientela è tornata a premiarci, ritrovando il piacere dei vini come i nostri, che, con la loro straordinaria abbinabilità, riescono ad accompagnano la tavola d’ogni giorno, ma anche i piatti più raffinati della cucina creativa”. Tanto successo rappresenta un motivo di soddisfazione, ma anche una possibile fonte d’allarme per il futuro: “I prodotti di successo – afferma il presidente del Consorzio del Bardolino – corrono sempre il rischio di essere imitati e falsificati, e noi questo rischio non vogliamo farlo correre a chi acquista una bottiglia di Bardolino o di Chiaretto: per questo abbiamo liberamente scelto di adottare l’obbligo della fascetta di Stato su tutte le nostre bottiglie già fin dalla prossima vendemmia, quando tra l’altro entrerà in vigore anche il nuovo disciplinare di produzione, che ha aumentato fino al 20% il possibile apporto della corvina veronese all’uvaggio del Bardolino e del Chiaretto, in accostamento alla rondinella, esaltando in questa maniera il ruolo delle più classiche uve tipiche delle nostre colline”. Una decisione, quella adottata dai soci del Consorzio del Bardolino, non priva di forti dibattiti interni: l’iter di approvazione è stato avviato già in febbraio ed ha previsto vari incontri assembleari. In particolare, era forte la preoccupazione di vari piccoli produttori non già sul tema della tutela, quando sugli oneri che con questa scelta dovranno assumersi per l’acquisto delle etichettatrici e per la gestione delle fascette. “Certamente – osserva Tommasi – alla filiera del Bardolino e del Chiaretto viene chiesto un nuovo importante impegno, ma ci conforta la pacatezza e la professionalità con cui la questione è stata affrontata da tutte le componenti della nostra denominazione, cui rivolgo un sentito ringraziamento per la coesione dimostrata in tutto questo triennio, che ci ha visti impegnati in scelte di considerevole portata. Scelte che, peraltro, già sin d’ora ci stanno premiando con risultati di notevole rilievo”  
   
   
CORSO DI CUCINA “IL CULATELLO DI ZIBELLO A CORTE” CON CLAUDIO SADLER IL CONSORZIO DI TUTELA DEL CULATELLO DI ZIBELLO IN COLLABORAZIONE CON IL NOTO CHEF D’AUTORE CLAUDIO SADLER, PROPONE ECCEZIONALMENTE UN CORSO DI CUCINA NEL NOTO RISTORANTE SADLER DI MILANO  
 
Il corso, aperto ai primi 20 che si iscriveranno al sito www.Accademiadelculatellodizibello.com, ha l’obiettivo di mostrare come cucinare e utilizzare il Culatello di Zibello nei piatti più appetitosi e sfiziosi della cucina italiana, un’opportunità unica di imparare piccoli trucchi e segreti del grande chef. Il corso avrà luogo il 15 gennaio dalle ore 10.00 alle ore 13.00, dove all’interno della grande cucina, gli appassionati partecipanti – divisi in gruppi da quattro – prepareranno sotto l’occhio attento di Sadler un menù completo – dall’antipasto al dolce – che poi potranno degustare e apprezzare. I provetti cuochi riceveranno un attestato di partecipazione e un gustoso ricordo della giornata. Come partecipare: I posti disponibili sono 20 e il corso è gratuito e avrà luogo in data 15 gennaio presso il Ristorante Sadler di Via Ascanio Sforza, 77 a Milano. Le iscrizioni si apriranno il giorno 17 novembre e potranno essere effettuate attraverso il sito www.Accademiadelculatellodizibello.com Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello – nasce l’ 8 gennaio 2009 e riceve il Riconoscimento Ministeriale nel 2010, si pone come obiettivo la tutela della qualità e tipicità del Culatello di Zibello e di garantirne la provenienza dalla fascia di terra che corre lungo le rive del Po, nonché la lavorazione antica ed artigianale. Il Consorzio si propone, attraverso una severa regolamentazione e rigidi controlli, di verificare la lavorazione, la stagionatura e l’origine delle carni. Il Culatello di Zibello D.o.p., caratterizzato dalla classica forma a pera, al taglio è rosso uniforme, magro, morbido e con grasso bianco. Ha profumo intenso e caratteristico, sapore dolce e delicato con vena aromatica. Inoltre è un ottima fonte di approvvigionamento energetico per il nostro organismo, ed è – per di più - ricco di ferro. Www.consorziodelcultellodizibello.it    
   
   
A EXPO RIVA HOTEL 2011 TORNA SOLOLIO MOSTRA DELL’ECCELLENZA OLEARIA ITALIANA  
 
Le migliori produzioni di Olio Extravergine di Oliva D.o.p. E monovarietali saranno presenti anche quest’anno in occasione di Sololio, la mostra allestita all’interno di Expo Riva Hotel che, dal 30 gennaio al 2 febbraio 2011, proporrà degustazioni gratuite, incontri, laboratori e la selezione per il Campionato Italiano dell’Olfatto Ha riscosso grande successo nell’edizione 2010 di Expo Riva Hotel e torna anche per il 2011 Sololio-mostra dell’eccellenza olearia italiana, la rassegna dei migliori oli del nostro Paese, uno dei tanti appuntamenti ideati dalla manifestazione di Riva del Garda che non mancherà di coinvolgere e stupire i visitatori dal 30 gennaio al 2 febbraio con degustazioni gratuite, laboratori enogastronomici, incontri e con la “Selezione naso d’Italia”, per il Campionato Italiano dell’Olfatto. Nell’edizione 2011 Sololio verrà ulteriormente ampliata sia nell’offerta espositiva sia in quella formativa con un maggior numero di corsi e degustazioni; si svolgerà all’interno di uno dei tre padiglioni dedicati ad “Expo Riva Food & Beverage”, una delle quattro grandi zone nelle quali è suddiviso l’importante appuntamento fieristico dedicato al settore Ho.re.ca, che giunge quest’anno alla sua 35° edizione. La manifestazione vedrà quali espositori le migliori aziende italiane produttrici di olio extravergine D.o.p. E monovarietale: promossa da Expo Riva Hotel in collaborazione con Accademia d’Impresa e l’Enoteca provinciale del Trentino, Sololio riproporrà un’area didattica allo scopo di approfondire le conoscenze sull’olio, alimento dalle molteplici proprietà benefiche, rispondendo alle esigenze di consumatori e appassionati. L’edizione di Sololio di quest’anno vanterà due partner d’eccezione: Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche) e Olea (Organizzazione laboratorio esperti assaggiatori-Pesaro). I visitatori di Sololio avranno la possibilità di partecipare alla degustazione del prodotto sotto la guida di esperti del settore. Un fitto calendario di incontri consentirà poi a ciascuno di individuare l’argomento più adatto ai propri interessi. Domenica 30 gennaio alle ore 11.00 parte il programma di Sololio con la Selezione naso d’Italia, in vista del Campionato Italiano dell’Olfatto: la gara, ideata dai Viandanti dei Sapori e O.l.e.a., consiste nella capacità di riconoscere odori familiari o comuni, rari o sconosciuti, attraverso alcuni test olfattivi. Il calendario prevede, tra l’altro, ogni giorno alle ore 13.00: l’appuntamento con “Olio: in tavola.. Con gusto”, un laboratorio enogastronomico dedicato agli abbinamenti fra oli italiani e prodotti del territorio, in collaborazione con l’Associazione Cuochi Trentino e le Lady Chef Trentino. Da lunedì 31 gennaio a mercoledì 2 febbraio alle 14.30, inoltre, è previsto “Dall’olivo all’Olio: filo diretto con il produttore”, un’occasione per approfondire le informazioni sul prodotto dalla viva voce di chi ne ha fatto la propria passione. L’area dedicata al mondo dell’olio ospiterà, inoltre, martedì 1 e mercoledì 2 febbraio alle ore 11.00 una seduta certificata riservata ai degustatori iscritti all’albo nazionale. Infine, domenica 30 gennaio alle ore 15.00 Assam presenterà l’8° “Rassegna nazionale degli oli monovarietali” nella cornice di Accademia d’Impresa. Www.exporivahotel.it  
   
   
UNA SEMPLICE SCOPERTA IN “LINEA” CON FATTORIE OSELLA  
 
Linea è il formaggio buono e freschissimo che nasce ogni giorno nelle Fattorie Osella Per gli amanti del piacere dei valori semplici e dei sapori autentici Linea Osella è il formaggio da condividere a tavola con tutta la famiglia. Linea Osella ha un sapore unico e fresco perché nasce in sole 24 ore ed è fatta con tanto buon latte da mucche allevate in Piemonte. Linea Osella piace proprio a tutti non solo per il suo gusto unico di latte, ma anche per la sua versatilità. E’ un formaggio infatti che in cucina si adatta a tantissimi piatti: è possibile assaporarla al naturale, con un semplice filo d’olio extravergine o gustarla in tutta la sua freschezza a fette e a cubetti in una ricca e colorata insalata. Oppure, puoi scoprire tutta la sua straordinaria bontà abbinandola ad altri ingredienti in tante sfiziose e appetitose ricette. È ideale per chi non vuole rinunciare al piacere autentico di un formaggio delicato, gustoso e saporito. Linea Osella è al passo con le nuove tendenze alimentari, si adatta alla perfezione ai nuovi stili di vita ed è ideale da condividere con tutta la famiglia. Linea è disponibile nel formato singolo da 200 grammi e da 125 grammi in una confezione, rotonda e piatta che si caratterizza per un design funzionale. Lasciati sorprendere in cucina da Linea Osella e dalle sue squisite ricette da gustare in tante e diverse occasioni Www.lineaosella.it  
   
   
UN PIATTO CALDO, MA FRESCO? DIMMIDISÌ! BUONISSIME, LEGGERE E SUBITO PRONTE LE ZUPPE FRESCHE DIMMIDISÌ SONO PERFETTE PER TUTTA LA FAMIGLIA  
 
Pronte in 3 minuti, preparate solo con ingredienti freschissimi e attentamente selezionati, Non Pastorizzate, ecco le ricette Dimmidisì per riscaldarsi dopo una giornata fredda d’inverno: Per I Più Piccoli Minestra Di Verdura Con Pastina buona come fatta in casa, è preparata con ben 7 tipi di verdure fresche e con pastina a forma di stelline. Come le altre zuppe della gamma, oltre ad essere preparata solo con verdure fresche, è 100% vegetale, senza conservanti, senza grassi animali, né coloranti. Ingredienti: verdure (patate, zucchine, zucca, carote, sedano, porro, cipolla), acqua, pasta di semola di grano duro, concentrato di pomodoro,olio extravergine di oliva, sale. Peso: 620 g (2 porzioni); Shelf-life: 11 giorni; Prezzo: 3 Euro Conservazione: in frigorifero a temperatura compresa tra 2° e 6° C Per I Piu’ Grandi Pasta E Fagioli Ottimo monopiatto già pronto, solo da scaldare al microonde o in pentola, Pasta e Fagioli è preparata secondo la ricetta mediterranea con verdure freschissime, attentamente selezionate e già lavate. Ricca e nutriente soddisfa i palati più esigenti. Ingredienti: fagioli borlotti, acqua, carote, pasta cotta (semola di grano duro), cipolle, sedano, olio extra vergine d’oliva, pomodoro, sale, spezie ed erbe aromatiche; Peso: 620 grammi, 2 porzioni; Shelf-life: 11 giorni; Prezzo: 3,00 Euro Conservazione: in frigorifero a temperatura compresa tra 2° e 6° C Per Tutta La Famiglia Passato Di Verdure Solo verdure fresche passate per ottenere un primo piatto dal sapore dolce e genuino. Delicato e nutriente è perfetto per tutta la famiglia. Ingredienti: acqua, patate, zucchine, carote, porri, sedano, fagiolini, verze, erbete, spinaci, piselli, olio extra vergine di oliva, olio di semi di girasole, sale, spezie ed erbe aromatiche; Peso: 620 g (2 porzioni); Shelf-life: 12 giorni; Prezzo: Euro 3,00 Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi Valore energetico Proteine Carboidrati Grassi Fibre Minestra di verdure con pastina 330 kJ – 79 kcal 7,1 g 5,6 g 3,1 g 1,24 g Pasta e Fagioli 52 Kcal 4,7 g 6,1 g 1,0 g Passato di Verdure 38 kcal 1,5 g 3,1 g 2,2 g 2,5 g Per informazioni: www.Dimmidisi.it Le Zuppe Fresche Dimmidisì Asparagi Ingredienti: asparagi, acqua, patate, succo di soia (no Ogm), olio di oliva, porro, sale, zucchero e aromi; Peso: 620 g (2 porzioni) Shelf-life: 12 giorni Prezzo: Euro 3,00 a confezione Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi Zucca E Carote Ingredienti: zucca, carote, acqua, patate, succo di Soia (no Ogm), porri, olio di oliva, zucchero, sale, spezie e aromi; Peso: 620 g (2 porzioni) Shelf-life: 12 giorni Prezzo: Euro 3,00 a confezione Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi Minestrone Di Verdure Ingredienti: acqua, patate, carote, fagioli borlotti, piselli, sedano, verze, bietole, zucchine, porri, fagiolini, cipolle, olio extra vergine di oliva, sale, spezie ed erbe aromatiche; Peso: 620 g (2 porzioni) Shelf-life: 12 giorni Prezzo: Euro 3,00 a confezione Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi Zuppa Toscana Ingredienti: acqua, legumi (lenticchie, azuki verdi, lenticchie rosse, fagioli cannellini, fagioli dell’occhio, fagioli borlotti, fagioli bruni), cereali (orzo perlato e farro perlato), carote, sedano, olio extra vergine d’oliva, olio di girasole, cipolle, sale, spezie ed erbe aromatiche; Peso: 620 g (2 porzioni) Shelf-life: 12 giorni Prezzo: 3,00 a confezione Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi Zuppa Ortolana Ingredienti: acqua, legumi e cereali (piselli, lenticchie rosse, lenticchie verdi, azuki verdi, fagioli dell’occhio, orzo e farro perlati), carote, patate, cipolla, fagiolini, porro, olio extra vergine d’oliva, olio di girasole, sale, spezie ed erbe aromatiche; Peso: 620 g (2 porzioni) Shelf-life: 12 giorni Prezzo: 3,00 a confezione Conservazione: a temperatura compresa tra 2° e 6° gradi  
   
   
A SAINT-RHÉMY-EN-BOSSES IL RE È CRUDO RASSEGNA A CARATTERE ENOGASTRONOMICO E DEGUSTAZIONE GUIDATA, E VI INVITA AL CASTELLO!  
 
Un piccolo paesino di montagna, cime innevate sullo sfondo, fiocchi di neve che ricoprono tetti e strade. Questo è Saint-rhémy-en-bosses (Ao). Incastonato tra quattro colli (Malatrà, Serena, Gran San Bernardo, Citrin), punto di passaggio obbligato per chi scende dalla Svizzera francese in Italia, si distingue per la spiccata ospitalità non solo turistica ma anche culturale (ha ospitato e ospita personali dei più importanti pittori del 1900 e contemporanei) e gastronomica (prosciutti, motzetta e selvaggina ungulata). Quest’anno, il Comitato per la Promozione e la Valorizzazione del Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop rinnova l’invito a tutti gli amanti della buona tavola a partecipare alle serate de “Il Re è crudo!”, rassegna a carattere enogastronomico e degustazione guidata. Nelle serate del 28 Dicembre 2010 e del 4 Gennaio 2011, "Il Re è crudo!" vi aspetta nell’antico e restaurato Castello di Bosses (ante Xiv sec.). Re indiscusso della tavola dei gourmet più raffinati, esigenti e fortunati, il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop è spiegato da esperti del settore che accompagnano gli ospiti attraverso la sua storia e nella degustazione, per imparare a riconoscerlo, ad apprezzarlo e ad accompagnarlo con i vini del territorio. Quest’anno il Re è accompagnato da due produttori di assoluto prestigio nel panorama enologico valdostano, entrambi pluripremiati in manifestazioni a carattere internazionale: Maison Anselmet e Les Crêtes. E alla Corte del re si faranno assaggiare il Lard d’Arnad Dop, la Motzetta e l’olio di noci, l’eccellenza nella produzione dei formaggi di capra e molto altro ancora. Coloro che, stregati da sapori inconfondibili, vorranno continuare ad assaporarne gusto e profumi potranno, al termine della serata, acquistare le specialità presentate in un locale attiguo alla sala della manifestazione. Attenzione però, “Re Jambon” si concede a pochi. Come è distribuito in selezionatissimi punti vendita delle principali città italiane ed estere, e recentemente ha iniziato a farsi gustare nella ristorazione di Hong Kong, così prevede un numero limitato di partecipanti alle serate e quindi suggerisce la prenotazione (Jdb@contattofebe.it). Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop è un prosciutto dalle origini antichissime (registri inventariali di vendita risalenti al Xiv secolo) e dalla naturale bontà, si distingue anche per la sua qualità certificata dalla Denominazione di Origine Protetta. Grazie a un ambiente con un microclima particolare e all’abilità di uomini che si tramandano una tecnica di produzione artigianale lunga secoli, il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop è il gioiello di una tradizione plurisecolare dove tutto il processo di lavorazione è sottoposto a controlli costanti: dalla selezione delle migliori cosce di suini italiani di razza pregiata ai metodi manuali di salatura, fino all’attenta stagionatura. Recentemente si è costituito un Comitato per la sua promozione e valorizzazione per garantirne la qualità e smascherare le molte imitazioni. La Chévre heureuse è un produttore di formaggi di capra con ciclo produttivo completo. Dall’allevamento etico che garantisce agli animali un benessere certo (alimentazione con fieno e granaglie, riproduzione nei periodi naturali per le capre), all’utilizzo di latte prodotto esclusivamente in azienda e che non è soggetto né a refrigerazione né a pastorizzazione sino all’assenza totale di additivi chimici ed alla totale lavorazione a mano. Il prodotto fresco è disponibile d’estate nel pieno del periodo produttivo caprino, lo stagionato c’è invece d’inverno nel periodo riproduttivo quando le capre si riproducono e non producono  
   
   
BIALETTI E LE NUOVE CAPSULE I CAFFÈ D’ITALIA  
 
Bialetti Industrie si rafforza nel settore delle macchine a sistema chiuso con il lancio di due nuovi prodotti Forte di una leadership nelle macchine da caffè a sistema aperto, con una quota di mercato del 49%, Bialetti Industrie si rafforza sempre di più nel settore delle macchine a sistema chiuso attraverso il lancio di due nuove macchine - Mokona One e Mini Express – e le nuove capsule I Caffè d’Italia. Il lancio di questi prodotti è previsto un piano di comunicazione con alcune tappe già prestabilite da qui al Natale 2011. Dalla prossima settimana saremo on air con la campagna stampa sui settimanali - spiega il marketing manager caffè Marco Merolla - Sarà un unico soggetto on air fino a Natale, per quella che chiamiamo la fase di “annuncio”. Verso la fine dell’inverno partirà invece la fase di “conoscenza” e nel secondo semestre del 2011 sarà la volta della fase della “consapevolezza”: a sostegno di questi momenti saremo certamente anche in tv. La campagna porta la firma dell’agenzia romana Walk In. Il media è seguito da Mec. La Mokona One è una nuova versione della Mokona, la macchina elettrica a sistema chiuso che permette di preparare un caffè espresso a regola d’arte - grazie alla pompa a pressione a 20 bar, la più alta possibile per una macchina da caffè espresso per uso domestico, e al sistema di auto espulsione - ma anche un cappuccino buono come al bar, grazie allo speciale cappuccinatore per montare il latte. La Mokona One è disponibile nelle tinte silver, bianco perlato, nero soft touch e è dotata di uno speciale Set Click Clack intercambiabile composto da pomolo, manico e collarino, che consente di personalizzare il prodotto scegliendo il colore tra azzurro, arancio rosso, violetto e blu. L’altra macchina a sistema chiuso è la Mini Express, anch’essa dotata di pompa a pressione 20 bar e sistema di auto espulsione. La macchina è caratterizzata da un design vintage con linee arrotondate, da dimensioni ultra ridotte e diverse varianti di colore: bianca, rissa, arancio, champagne, celeste, silver. Entrambe le macchine utilizzano la capsula Bialetti, unica, brevettata ed inimitabile, composta da elementi separabili e 100% riciclabili tra cui un corpo in alluminio - materiale ideale per conservare l’aroma del caffè - con una dose di caffè, pari a 7 grammi, la dose perfetta per un autentico caffè espresso italiano. Bialetti Industria propone anche le nuove capsule “I Caffè d’Italia Bialetti”, che contengono caffè, altamente selezionato, proviene esclusivamente da zone del Sud America, dell’Africa e dell’Asia, ricavati da due tipologie di piante, l’arabica o la robusta, e sono disponibili in 5 varianti di gusto, studiate in base ai gusti degli italiani, piuttosto diversificati da regione a regione: Milano, dal gusto morbido e fortemente fruttato, la tostatura chiara e lo stile frizzante; Venezia, dolce, leggero con uno speciale aroma di vaniglia e cioccolato, tostatura chiara e stile intrigante; Roma, più forte ed avvolgente con il suo aroma di frutta secca, ricavato da chicchi di media tostatura; Napoli, intenso e dal retrogusto di cacao amaro, dalla tostatura scura e lo stile esuberante; e Italia Deca, il daceffeinato dal gusto ricco, ma vellutato, con un aroma di pane tostato e cerali, la media tostatura ed uno stile equilibrato. Www.icaffeditaliabialetti.it  
   
   
LA TEMPORARY KRUG ROOM RIAPRE AL FINGER’S DI MILANO LA MAISON KRUG RINNOVA LA PARTNERSHIP CON IL PRESTIGIOSO RISTORANTE MILANESE  
 
La Maison Krug è lieta di rinnovare la partnership con Roberto Okabe, il famoso chef nippo-brasiliano, riaprendo, presso il Finger’s di Milano, la Temporary Krug Room. Grazie al successo ottenuto lo scorso anno, il rapporto tra Finger’s e la Maison Krug,, si rafforza e consolida con la riapertura di Temporary Krug Room che, dal 29 novembre al 19 dicembre, offrirà alla clientela una straordinaria esperienza gastronomica, proponendo un sorprendente menù che si fonderà, in un perfetto matrimonio di sapori, con le preziose bollicine di Krug Grande Cuvée. Tra atmosfere zen riscaldate da musica diffusa e dal calore del parquet in tek, tra comodi tatami, divani accoglienti e arredi essenziali la Temporary Krug Room offrirà una selezione delle creazioni studiate per l’occasione dallo chef Roberto Okabe. Iniziando con l’entratina del giorno & edamame, si passerà alla degustazione di combinazioni eccellenti di cucina giapponese creativa e fusion: carpaccio di branzino di mare con pesto di buccia di mandarino giapponese, tartare di tonno con uova di pesce volante e caviale Osetra, tris di nighiri creati dai master sushichef, Royal King Crab in brodo d’astice e dashi tradizionale giapponese; ghyosa di gamberi con salsa thay e brunoise di peperone allegria, Kobe Beef con julienne di porri fritti e tempura di fiori di zucca al sale affumicato con yuzu. La degustazione finirà con la dolcezza delle Melanzane croccanti con crema di cioccolato al latte, agrume candito e una mousse di Kum Quart con spuma di Champagne in cioccolato bianco e crispy gomà ed, infine, una delizia di cachi e crema leggera all’amaretto. Www.krug.com