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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Ottobre 2013
UE: IL RUOLO DELL´EUROPA NELLA SANITÀ MONDIALE  
 
Berlino 22 Ottobre 2013 – Di seguito l’intervento di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea al 5 ° World Health Summit: Caro Ministro degli Affari Esteri, Guido Westerwelle, caro amico, Caro Ministro della Sanità, Daniel Bahr, Caro Prof. Detlev Ganten e il Prof. John Wong, co-presidenti di questo Vertice Mondiale della Sanità, Gentile Signora Grüters-kieslich, del Charit é Medical University di Berlino, Egregio Presidente dell´Accademia di Berlino-brandeburgo di Scienze e tutti accademie europee, Günter Archivio Cari ministri, Il mio caro amico Ramos-horta, Premio Nobel per la Pace, grande combattente per la libertà di Timor Est, Timor Est Signore e signori, Cari amici, Prima di tutto lasciatemi dire che è davvero un piacere essere qui a Berlino presso il Ministero degli Affari Esteri. Grazie Guido per le tue gentili parole stesse di questo Vertice mondiale della sanità, perché, di fatto, la Germania è un paese che ha fatto grandi cose per la salute in Europa e, attraverso l´Europa, anche nel mondo. Voglio rendere omaggio a tutti coloro che in Germania dalle professioni mediche, leader politici, politici, accademici, gli scienziati, le società commerciali, che sono stati la promozione della salute in Europa e nel mondo. La politica sanitaria in senso lato tocca anche il nucleo di quello che fa l´Unione europea. Esso è al centro del nostro modello sociale per il quale l´Europa sta lavorando sodo al fine di salvaguardare, e dove i governi hanno un ruolo e una responsabilità di aiutare e proteggere il benessere dei suoi cittadini. E ´fondamentale per il nostro approccio di politica economica, basata su servizi pubblici efficaci di supporto ricercatori innovatori e imprenditori creativi. Si tratta di una parte essenziale del nostro ruolo nel mondo, permettendo ad altri di imparare da ciò che abbiamo imparato e profitto dai successi che abbiamo raggiunto, e viceversa. Ed è un elemento intrinseco della filosofia europea: una ditta e la fede non diluito nelle potenzialità della scienza e dei benefici della cooperazione. Tutti questi aspetti sono compresi nel l´approccio adottato da questa conferenza e in un programma ricco di autorevoli relatori e, ne sono certo, dibattiti molto interessanti. Chiaramente, questa alleanza di centri sanitari, delle università e delle accademie nazionali, che riunisce i leader politici, i responsabili politici, dirigenti e scienziati, ha le idee per rafforzare il programma di salute del futuro e l´esperienza di influenzare e migliorare il nostro modo di affrontare congiuntamente le sfide . Quindi sono più che felice di fare da patrono di questo prestigioso 5 ° Summit Mondiale della Sanità e di evidenziare il ruolo che l´Europa deve svolgere nella salute globale. E ´importante notare che il Vertice Mondiale della Sanità e l´Alleanza M8 partono da gli stessi principi di base come la Commissione europea nel suo approccio: collegando il settore pubblico con quello privato, che collega la scienza alla politica e il laboratorio per la sala del consiglio, sharing conoscenza e dare opportunità alla conoscenza. Ha dimostrato il suo valore aggiunto, in passato, e non ho dubbi che il vertice di quest´anno si rivelerà altrettanto successo. Signore e signori, A prima vista, l´accento sulla salute a livello europeo può essere un po ´sorprendente, almeno per coloro che seguono il dibattito europeo. Dopo tutto, è ancora la responsabilità degli Stati membri principalmente per definire le loro politiche sanitarie e di organizzare e gestire i servizi sanitari e assistenza medica. Questo è quello che in Europa chiamiamo il principio di sussidiarietà. Quindi è soprattutto, insisto, una responsabilità nazionale. Ma l´Unione europea integra le politiche nazionali per prevenire le malattie, affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere e garantire un elevato livello di salute pubblica globale. C´è molto che possiamo fare per sostenere l´innovazione e la ricerca in materia di salute, nell´educazione e la leadership per i sistemi sanitari sostenibili e nello sviluppo di sinergie con altri settori. Questo è più di un settore specifico, ma un punto di attenzione attraverso una vasta gamma di politiche europee di affari sociali all´istruzione, dalla ricerca alla tassazione, di diritti dei consumatori di riformare i servizi pubblici. Ecco perché nella Commissione europea si cerca di affrontare i problemi di salute in quello che alcuni chiamano modo orizzontale o trasversale, perché in realtà si tratta, ripeto, di più di un settore politico. È per questo che cerchiamo di fare quello che noi chiamiamo il mainstream di obiettivi di salute anche attraverso altre politiche. Per esempio: il clima e le politiche ambientali o di politica dei consumatori. Vi darò alcuni esempi. Esiste una legislazione europea sui prodotti per la salute e l´assistenza transfrontaliera, per esempio sulle sperimentazioni cliniche e dei dispositivi medici, sulle tasse per i prodotti farmaceutici e una direttiva sui diritti dei pazienti nell´assistenza sanitaria transfrontaliera. Abbiamo a che fare con le cause determinanti di problemi di salute come i prodotti del tabacco, che sono ancora la principale causa di malattie evitabili in Europa. Siamo, con diversi programmi e azioni, aiutando gli Stati membri a migliorare la salute nell´Unione europea per i cittadini dell´Unione europea. Attraverso il nostro terzo programma di sanità per il prossimo periodo finanziario europeo 2014-2020, stiamo finanziando direttamente progetti volti a rafforzare i legami tra crescita economica e una popolazione sana. E noi assistiamo ogni giorno nell´affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere, in particolare nel caso di malattie trasmissibili come l´influenza aviaria e la pandemia di influenza che molto facilmente diffondersi da paese a paese. Nel campo della salute degli animali, e in particolare sulle malattie trasmissibili all´uomo, sono orgoglioso di dire che abbiamo raggiunto notevoli risultati. Malattie come l´influenza aviaria non hanno finalmente avuto un grande impatto sulla salute umana nell´Unione europea, ed i casi di salmonellosi in Europa, per esempio, sono diminuiti da circa 200.000 nel 2004 a meno di 100.000 nel 2011, e questa tendenza è ancora in corso, grazie al controllo intensivo dei programmi applicati in settori suino e pollame in tutti gli Stati membri, con il sostegno finanziario della Commissione europea. Un numero considerevole di vite umane sono state salvate e costi di ospedalizzazione sono stati ridotti, mentre allo stesso tempo questo ha reso i nostri prodotti a base di carne più competitive sui mercati internazionali, come i prodotti dell´Unione europea sono sempre più percepiti come i più sicuri al mondo. Per riassumere: l´organizzazione e il finanziamento dei sistemi sanitari nei nostri Stati membri è e rimarrà una responsabilità nazionale. L´unione europea, tuttavia, in grado di migliorare positivamente il contesto in cui gli stati membri d´Europa operano i loro sistemi sanitari e li sostengono nelle loro azioni. E l´impatto di questo è profonda in termini di diritti dei pazienti, il ruolo dei ricercatori, e le stesse strutture della sanità. Certamente uno dei contributi più importanti è il nostro sforzo verso l´efficacia e la finanziaria ´salute´ dei sistemi sanitari stessi. Il settore sanitario per l´11% della forza lavoro totale europeo, o circa 25 milioni di posti di lavoro, e per il 10% del Pil dell´Unione europea. Che di per sé, oltre alla quota dei costi delle cure sanitarie nell´Unione europea grande e crescente, che rende il caso per migliorare la redditività e la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari sempre più rilevante. Rendere il nostro settore sanitario più resistente è una delle grandi sfide di oggi, soprattutto alla luce delle pressioni competitive che le nostre economie devono affrontare a livello globale. E abbiamo bisogno di trovare risposte ai cambiamenti strutturali nella demografia e il crescente peso delle malattie croniche in Europa, mentre il ritmo della tecnologia è in aumento ed i limiti della finanza pubblica sono più rigorose rispetto a prima. Un dato dice tutto: il trattamento a soli disturbi cerebrali ogni anno costa all´Europa circa € 798.000.000.000! E in questo particolare settore stiamo finanziando il progetto Human Brain, a 1 miliardo di € per i prossimi 10 anni. I progressi in questo campo è già notevole, basti pensare a stimolazione cerebrale profonda che allevia i sintomi della malattia di Parkinson. Come ho detto all´inizio, i sistemi sanitari sono i cardini del benessere in Europa. Dobbiamo amare il loro successo e garantire il loro futuro. Perché ciò avvenga dobbiamo accettare che è giunto il momento per le riforme strutturali dei sistemi sanitari. Questo è il caso in tutto il mondo, e in modo particolare in Europa, dove si sono molto sviluppati ed efficaci, ma per questo motivo anche elaborata e talvolta costoso. Se non la riforma, saremo compromettere l´universalità e la qualità delle cure che formano la pietra angolare del welfare state in Europa. Se un sistema sanitario non funziona bene, non sarà in grado di fornire cure di massima qualità a tutti in futuro. E non dobbiamo permettere che ciò accada. L´unione europea e in particolare la Commissione europea è un fattore importante per la traduzione di questa analisi in azioni concrete. Come parte della nostra governance economica nell´Unione europea, questioni legate all´assistenza sanitaria fanno parte delle raccomandazioni specifiche per paese che la Commissione ha affrontato a 11 dei nostri Stati membri. Questa è una delle novità del nuovo sistema di governance che abbiamo oggi in Europa. Noi di solito lo chiamiamo il semestre europeo, in cui la Commissione europea è chiamata a dare concrete raccomandazioni specifiche per paese a tutti gli Stati membri dell´Unione europea. E l´attenzione si è concentrata sulla necessità di aumentare la redditività e la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari di questi paesi. A parte i "paesi di programma", abbiamo dato per paese raccomandazioni ai paesi come l´Austria, la Bulgaria, la Repubblica ceca, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia. Un processo di riflessione sui sistemi sanitari moderni e sostenibili è stato avviato in seno al Consiglio europeo. Così, tra i capi di Stato e di governo dell´Unione europea. Sappiamo, naturalmente, che non vi è alcun one-size-fits-all soluzione per tutti i paesi allo stesso modo, ci sono diverse tradizioni, diversi modelli, anche se ci sono alcuni punti in comune, vale a dire l´idea, l´idea fondamentale, che la salute è un diritto fondamentale e che lo Stato ha l´obbligo di fornire questo tipo di protezione di tale diritto questo è il modello europeo al suo meglio. Ma anche se i modelli sono molto diversi in termini concreti, credo che tutti i sistemi sanitari nazionali possono beneficiare di un controllo di efficienza, dal maggiore utilizzo di tecnologie sanitarie e da una maggiore concentrazione sugli investimenti intelligenti. La questione non è tanto se spendiamo più o meno, ma come spendere meglio. Abbiamo bisogno di un più intelligente Europa e per questo abbiamo bisogno anche di un approccio più intelligente per la salute. Dobbiamo anche guardare ai vantaggi che una maggiore scelta del paziente e l´empowerment possono giocare nel promuovere il cambiamento nei sistemi sanitari. Direttiva dell´Unione europea sulla sanità transfrontaliera consente ai pazienti europei di farsi curare in un altro Stato membro. Voglio dire, questo è, quello che posso dire, una vera e propria rivoluzione. Potete immaginare che in altre parti del mondo? Semplicemente non è pensabile. In Europa, abbiamo ora questo diritto. Una persona che riceve assistenza sanitaria in un altro Stato membro, come se potesse farlo nel suo proprio paese. E questa direttiva stabilisce inoltre i loro diritti, in particolare per informazioni sulla qualità e la sicurezza. Scelta sarà contribuire a migliorare l´efficienza dei sistemi. Empowerment contribuirà a migliorare la qualità delle cure offerte. Questi devono andare di pari passo. Ecco perché, come è stato già detto, il ruolo della società civile è anche estremamente importante, al di là di scienziati, responsabili politici, leader politici, il mondo accademico. La società civile ha un ruolo da svolgere nel modo di affrontare collettivamente questi valori di salute e di queste sfide per la salute. Salute, ripeto, è un valore in sé, ma è anche una componente fondamentale verso il successo economico. L´importanza di questo settore e di lunga tradizione in Europa e di una vasta esperienza in questo campo offre un sacco di opportunità di crescita futura. Personalmente sono convinto che questo è uno dei settori che cresceranno di più in un prossimo futuro e che vi porterà più valore per la crescita in Europa. Buona salute, naturalmente, è innanzitutto bene per le persone. La buona salute può anche essere molto buono per gli affari, mentre scarsa salute è notevolmente male per il business. Oggi, assenteismo rappresenta il 3 e il 6% del tempo di lavoro perso, che porta a un costo annuale di circa il 2,5% del Pil in Europa. Al fine di raccogliere sia i benefici per la salute e il potenziale economico del settore sanitario, abbiamo bisogno di promuovere l´innovazione e mantenere l´Europa all´avanguardia del progresso scientifico. Attualmente, il settore sanitario occupa già il 15% dei laureati nell´Unione europea - e la domanda è in crescita. E ´proprio uno dei settori in cui abbiamo una mancata corrispondenza tra i posti di lavoro cercano persone ei posti di lavoro che sono in offerta. Settore sanitario, non solo i medici, ma anche infermieri e molte altre professioni legate alla salute può infatti essere sviluppata in futuro. La Commissione europea è pronta ad incoraggiare il potenziale di questo settore anche per i posti di lavoro. Per esempio, abbiamo riunito a livello europeo circa un migliaio di operatori pubblici e privati ​​in un partenariato per l´innovazione sull´invecchiamento attivo e in buona salute. Questa partnership si propone di tradurre l´innovazione in soluzioni concrete che assistono gli anziani a vivere una vita sana e indipendente, sostenere la fornitura di assistenza di alta qualità e aiutare la nostra industria di rimanere competitiva. Sosteniamo inoltre la cooperazione tra le grandi dimensioni del settore, le piccole e medie imprese e le organizzazioni di ricerca nel campo delle nuove terapie e strumenti diagnostici. Abbiamo un partenariato pubblico-privato, l´impresa comune in materia di medicinali innovativi, l´Imi come è meglio conosciuto, al quale abbiamo dedicato risorse importanti: non meno di 1,7 miliardi di euro. Nel complesso, la Commissione è il terzo più grande finanziatore del mondo della ricerca sulle malattie infettive legate alla povertà e trascurate, contribuendo così in modo significativo al miglioramento a lungo termine della salute globale. Dal 2007, abbiamo investito una media annua di quasi 170 milioni di euro di ricerca sanitaria globale. Siamo intenti a mantenere quel ruolo di primo piano nella promozione e il finanziamento della ricerca e dell´innovazione. Il prossimo programma dell´Ue per la ricerca e l´innovazione, denominato Orizzonte 2020, è il modo per farlo. Diverse sfide sociali saranno affrontati, considerati prioritari nel quadro del nuovo programma, compresa la salute, cambiamento demografico e benessere, per il quale è stato stanziato un budget di 7 miliardi di euro. Tale ricerca permetterà di migliorare la nostra comprensione delle cause e dei meccanismi alla base della salute, invecchiamento sano e malattie, migliorare la nostra capacità di monitorare la salute e per prevenire, individuare e curare le malattie, e testare e dimostrare nuovi modelli e strumenti per la fornitura di assistenza sanitaria. Siamo ottimisti che la ricerca finanziato dall´Unione Europea nel campo della salute continueranno a fornire soluzioni innovative nel campo della diagnostica bio, biotecnologie, e chirurgici e di medicina rigenerativa di costruzione sul successo il cuore vivente sostituzioni della valvola, l´uso di seta di ragno per riparare il danno articolare e lo sviluppo di semplici analisi del respiro per diagnosticare il cancro. Questi sono esempi concreti di progetti finanziati dall´Unione Europea. Per l´innovazione per avere successo, non abbiamo solo bisogno del finanziamento, ma anche bisogno di un quadro normativo adeguato. Negli ultimi anni, l´Unione europea ha rivisto la normativa europea sui prodotti farmaceutici, per esempio, e la Commissione ha introdotto incentivi per lo sviluppo di medicinali orfani, a beneficio dei pazienti affetti da malattie rare. Una revisione della legislazione dell´Unione europea sulla sperimentazione clinica è anche in cantiere, ma è volto a sostenere la realizzazione di sperimentazioni cliniche in Europa, garantendo nel contempo la sicurezza dei pazienti che partecipano a un processo. Nel campo della ricerca e dell´innovazione sono stati compiuti buoni progressi per realizzare un mercato unico, ma c´è ancora molto lavoro da fare. Gli investimenti in R & S è di vitale importanza, ma abbiamo bisogno di ricerca completamente funzionale e sistemi innovativi di usare quei soldi meglio. Ora abbiamo bisogno di tutti gli Stati membri e tutte le persone coinvolte nel finanziamento della ricerca e di ricerca per fare una grande spinta verso un vero spazio europeo della ricerca. Abbiamo anche bisogno di cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia digitale. Soluzioni di sanità elettronica, quali il teleconsulto e di tele-monitoraggio, sono molto promettenti. Possono migliorare l´accesso all´assistenza sanitaria, aumentare la qualità e l´efficienza delle cure e responsabilizzare i pazienti. Questo è il motivo per cui la Commissione dispone di un piano d´azione eHealth per aumentare l´assorbimento di eHealth e di una rete eHealth, in modo che gli Stati membri possono allineare i loro sforzi e creare politiche comuni. Signore e signori, Se mettiamo così tanta enfasi sui temi della salute e tanta fede in ricerca e innovazione in Europa, è naturale che questi costituiscono un grande e crescente parte dei nostri sforzi di tutto il mondo pure. La salute è uno dei principali filoni del programma di sviluppo dell´Unione europea, e abbiamo un grande ruolo da svolgere. Contribuire circa 50 miliardi di euro l´anno, l´Unione europea è di gran lunga il maggior donatore al mondo, che rappresenta il 56% dell´aiuto pubblico globale. Nonostante la crisi, track record in Europa è rimasta invariata e solo di recente gli Stati membri hanno riconfermato il loro impegno di dedicare lo 0,7% del loro Pil agli aiuti allo sviluppo entro il 2015. Penso che dovremmo essere orgogliosi di quello sforzo, e fiducioso del fatto che con questo investimento che possiamo fare la differenza. Nel contesto della campagna Obiettivi di Sviluppo del Millennio, per esempio, negli ultimi dieci anni abbiamo aiutato 70 milioni di altre famiglie di avere accesso all´acqua potabile, e 7,5 milioni di nascite hanno partecipato qualificati personale sanitario grazie agli aiuti da parte dell´Unione europea dirigere . Dobbiamo continuare a perseguire tutti gli Osm fino alla fine, e per questo motivo abbiamo messo a disposizione un ulteriore miliardo di euro per aiutare i paesi e le Osm che sono più fuori pista, infatti ho annunciato l´anno scorso a margine dell´Assemblea generale delle le Nazioni Unite a New York. Alcune delle questioni più problematiche sono davvero problemi di salute: in particolare la mortalità infantile, l´igiene e la salute delle donne. Gli attuali Osm iniziativa fondi 11 paesi nel settore sanitario per accelerare i progressi verso il raggiungimento degli Osm 4 sulla salute infantile e oggettiva 5 sulla salute materna, per un importo complessivo di 280 milioni di euro. Dobbiamo costruire su quello per gli obiettivi di sviluppo successivi al 2015. Il nostro obiettivo in agenda sviluppo post-2015 globale è quello di fornire un approccio equilibrato per l´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile, assicurando gli standard di vita di base, tra cui la salute per tutti. L´unione europea si è inoltre impegnata a destinare almeno il 20% del suo bilancio per gli aiuti per il 2014 al 2020, il prossimo periodo di sette anni, per lo sviluppo umano, compresa la salute. Ancora oggi, il bilancio per gli aiuti gestiti direttamente dalla Commissione europea, che raggiunge circa 10 miliardi di euro l´anno, circa 500 milioni è dedicato specificamente ai problemi di salute. Quota degli aiuti Ue per la salute del leone viene distribuito attraverso i programmi nazionali, direttamente concordati con i paesi in via di sviluppo interessati, fornendo un supporto completo per i sistemi sanitari nazionali in 30 dei paesi più poveri. In alcune delle mie visite ad alcuni di questi paesi ho potuto vedere sul campo, direttamente, l´importante contributo che tale finanziamento può dare per salvare tante vite. Penso che sia un punto importante da fare, perché a volte si sente dire che ci sono persone, che non hanno dubbi circa gli aiuti per lo sviluppo. Guarda, se vanno in Africa, se vedono la differenza, le vite che potrebbero essere salvate, perché non c´era il finanziamento internazionale, penso che non mancherà di tenere l´idea. Naturalmente possiamo sempre guardare a regimi di aiuti più efficaci e per migliorare anche l´efficacia degli aiuti allo sviluppo, ma cerchiamo di essere sinceri, dobbiamo continuare a fare un grande sforzo per i paesi in sviluppo, perché vediamo che che può fare la differenza per tante persone. Ricordo che gli ospedali che ho visto dalla Tanzania al Mozambico, da Capo Verde in Senegal, in Africa del sud, e il contributo concreto dell´Unione europea nella sanità e in altri settori, anche in rifugiati in Giordania, i rifugiati siriani. Senza il sostegno dell´Unione europea queste persone non sarebbero vivi o non avrebbero l´accesso a un minimo di assistenza sanitaria e anche il diritto all´istruzione. Quindi, penso che abbiamo bisogno di fare un caso per la necessità di proseguire alcuni sforzi in aiuti allo sviluppo. E questi sforzi, nel campo della salute, sono completati da nostro supporto globale, in particolare, l´Organizzazione mondiale della sanità, la definizione dell´agenda all´interno del sistema delle Nazioni Unite delle principali autorità, e con iniziative specifiche per determinati problemi di salute globali come il Fondo globale per la lotta contro Aids, la tubercolosi e la malaria. Da quando è stata fondata su iniziativa del G8 nel 2001, l´Unione europea ha contribuito più di 1,1 miliardi di euro per il Fondo Globale, oltre la metà del totale. Inoltre sosteniamo con forza l´Alleanza Gavi per i vaccini e le vaccinazioni e l´eradicazione globale della polio, le campagne che negli ultimi anni hanno dimostrato quanto siamo in grado di raggiungere, se siamo disposti a investire nelle cause giuste e supportare le persone del mondo. Perché l´esperienza ci ha insegnato che riunire le persone giuste è importante tanto quanto il finanziamento in quanto tale. Viviamo in un mondo di partnership sempre più proficui tra i governi e il settore privato, tra le università e le organizzazioni internazionali. Essi stanno dimostrando di essere il modo più efficace di combinare la conoscenza e la creatività che spesso viene dal basso verso l´alto con il coordinamento e la priorità deve essere fatto ai massimi livelli decisionali necessarie. Orizzonte 2020, il nostro programma di ricerca, si basa su questa formula di successo, che mira non solo a sostenere la collaborazione tra i ricercatori in Europa, ma completamente aperto alle reti internazionali, sulla partnership con altri finanziatori, sia pubblici che privati, in quanto la portata, la dimensione e l´ambizione di la ricerca e gli investimenti per la salute globale non possono essere realizzati e consegnati in isolamento. Iniziative di ricerca faro della Commissione europea in questo settore sarà l´espansione dei Paesi europei di sviluppo per gli studi clinici, con l´Africa sub-sahariana, che ha già progetti che coinvolgono 70 istituti in Europa e 185 in Africa, con la metà dei test clinici condotti da ricercatori africani, e l´Innovative Medicines Initiative con l´industria farmaceutica, la più grande partenariato pubblico-privato nella ricerca farmaceutica nel mondo. Signore e signori, Mi dispiace se sono stato un po ´lungo, ma volevo solo dare un quadro di ciò che stiamo facendo, nel rispetto del principio di sussidiarietà, in termini di azione nel settore della sanità. Credo che molti dei nostri cittadini non sono consapevoli del grande sforzo che i contribuenti europei stanno facendo per la salute in Europa e nel mondo. E penso che dovremmo fondamentalmente essere orgogliosi di questo, non essere compiacenti, naturalmente, ma essendo fiero di esserlo, sapendo di avere ancora molto da fare, ma grazie alle nostre decisioni politiche, grazie al nostro mondo accademico, per il nostro business, per nostre università, ai nostri scienziati, per i nostri professionisti in medicine, ci sono infatti raggiunto un grande risultato. Ma mi auguro che tutte le informazioni che ho dato a voi in questo momento non ci distoglie dai punti più importanti. E i punti più importanti, a mio avviso, sono tre: prima di tutto, la salute è un diritto fondamentale per ogni essere umano, in secondo luogo, la salute ha un valore in sé, a parte l´importante considerazione economica e di altro, e la terza, la salute è un problema globale che richiede una forte cooperazione internazionale. Penso che questi sono i messaggi più importanti. E sono sicuro che la tua iniziativa, il Summit Mondiale della Sanità, che collega con successo accademici, politici, della società civile e le imprese in una causa comune è un contributo molto importante. Voglio onorare il vostro impegno, e voglio dire che la Commissione europea continuerà a sostenere i vostri sforzi, aggiungere alla vostra comprensione e anche imparare dalla vostra esperienza. Per tutti questi motivi, vi auguro un vertice molto fruttuoso. Vi ringrazio per la cortese attenzione.  
   
   
ZAIA INAUGURA ACCELERATORE LINEARE DELLO IOV A PADOVA. COLPISCE IL TUMORE MA NON INTACCA LE CELLULE SANE.  
 
Padova, 22 ottobre 2013 - Da oggi l’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia all’interno del complesso ospedaliero di Via Giustiniani, inaugurato ieri dal presidente della Regione Luca Zaia, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale dello Iov Piercarlo Muzzio, dell’Assessore al Sociale del Comune di Padova, Sergio Verlato, della Presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, presente il professor Guido Sotti, direttore della struttura di radioterapia dello Iov. L’acceleratore lineare “Varian Unique” rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato. Il sistema, denominato “Intensity Modulated Radiation Therapy” ha la straordinaria caratteristica di attaccare con la giusta dose di radiazione solo la parte colpita dal tumore, lasciando intatti i tessuti sani circostanti. Il macchinario è stato acquistato con 2 milioni di euro messi a disposizione della Fondazione Cariparo, che era rappresentata dal suo presidente Antonio Finotti. Le opere murarie ed il necessario “bunker” (400 mila euro) sono stati realizzati con gli utili degli esercizi precedenti. L’acceleratore lineare è in grado di erogare 30 trattamenti al giorno. “Siamo di fronte ad un gioiello – ha detto Zaia – che colpisce solo le cellule malate. Passatemi l’accostamento, ma è un po’ la filosofia del nostro nuovo Piano Sociosanitario: eliminare ciò che non è utile e potenziare tutto quello che è alta specializzazione e quindi migliori cure e assistenza al malato”. Zaia ha ringraziato calorosamente il Presidente della Fondazione Cariparo, Antonio Finotti, presente alla cerimonia, per il contributo dato: “E’ un grazie sentito – ha detto a Finotti - perché non tutte le fondazioni bancarie venete seguono l’esempio di Cariparo nel sostenere le necessità della sanità. La Regione – ha ricordato Zaia - investe ogni anno 70 milioni in nuove apparecchiature, ma la sinergia pubblico-privato è ed resterà fondamentale”. Il Presidente non ha mancato di far riferimento all’operazione Ospedali Aperti di Notte ed alle polemiche che sono seguite ad una puntata di Report. “Ringrazio Milena Gabanelli per la precisazione pubblicata sul sito della trasmissione – ha detto Zaia – perché delle due macchine ‘incriminate’, una era destinata alla dismissione e l’altra riservata ai malati infettivi. Di certo però vigileremo con la massima attenzione e se scoprissi che certe macchine non vengono utilizzate fino in fondo durante il giorno i direttori faranno i conti con me”. Ampie citazioni, da parte di Zaia, anche per il nuovo ospedale di Padova: “Attenzione – ha tenuto a sottolineare il Presidente – perché non sarà solo una grande infrastruttura fisica, ma un grande centro universitario del sapere medico a livello mondiale, caratterizzato da strutture moderne ma ancor di più dalle grandi professionalità, perché le macchine aiutano, ma la sanità la fanno prima di tutti i medici con la loro preparazione e dedizione a quello che non è un lavoro, ma una missione. E con loro operatori sanitari e personale amministrativo. Lo stesso concetto vale per l’Istituto Oncologico Veneto, sempre più punto di riferimento veneto e nazionale in materia di lotta al cancro”.  
   
   
SANITÀ IN ABRUZZO: CHIODI, NUOVO PROGETTO PER MONITORAGGIO LISTE ATTESA  
 
L´aquila, 22 ottobre 2013 - La Regione Abruzzo ha avviato un progetto innovativo, in collaborazione con l´Agenas, l´agenzia nazionale della Sanità, per il monitoraggio dei tempi di attesa per l´attività intramoenia. Ad annunciarlo è il Commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, che in questo modo intende affrontare il problema dei tempi di attesa a cui sono costretti i pazienti abruzzesi sia per i ricoveri che per le prestazioni ambulatoriali. "Il progetto dell´Abruzzo - spiega il Commissario Chiodi - prevede che le 43 prestazioni obbligatorie secondo il Piano nazionale del governo delle Liste di attesa vengano monitorate per singolo professionista che svolge la libera attività professionale intramoenia. L´impostazione suggerita dall´Abruzzo ha trovato consenso anche in altre regioni come la Campania, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Sardegna, il Piemonte e la Puglia. In questo modo sarà possibile interrogare il sistema ed avere a disposizione tutti i dati per il controllo". È significativo che "secondo i radiologi - precisa Chiodi - più del 50% delle prestazioni di diagnostica per immagini risulti inappropriato, proprio per questa ragione va garantita l´appropriatezza della prescrizione da parte dei medici di medicina generale e dagli specialisti della Asl al fine di eliminare prestazioni inutili e ripetizioni improprie". Ma proprio sul fronte dei tempi di attesa dagli ultimi dati pubblicati dal ministero della Salute emerge che l´Abruzzo per la maggior parte dei tempi rilevati è nella media nazionale e in molti casi registra delle buone performance. È il caso della chemioterapia per la quale, nel 2012, l´attesa in Abruzzo è di 9 giorni contro una media nazionale di 22 con punte di 77,8 giorni in Campania, di 19,6 giorni in Emilia Romagna e di 16,4 giorni in Lombardia. Per attività "salvavita" come la coronografia sia nel 2010 che nel 2011 l´attesa in Abruzzo, tra le più basse in Italia, è di 4 giorni contro una media nazionale di 29 e 29,8. L´analisi del Ministero distingue i tempi tra quelli relativi ai ricoveri programmati e quelli urgenti, in classe di priorità con ricoveri entro 30, 60, 180 giorni ed entro un anno. Per quelli programmati, nel 2012, si registrano dei tempi di attesa minimi anche per interventi come il tumore al colon retto in cui l´attesa nella nostra regione è stata di 13,9 giorni contro una media nazionale di 21,4 giorni, registrando il tempo più basso dopo la provincia di Bolzano e il Molise. Per l´angioplastica coronarica, che si esegue dopo un infarto acuto, la media nazionale è di 24,8 giorni, mentre in Abruzzo i tempi per il ricovero programmato sono di 14,9 giorni e tempi più bassi si registrano solo nelle Province di Trento, Bolzano e in Toscana. L´intervento programmato per protesi all´anca in Abruzzo ha tempi di attesa di 46,6 giorni contro una media nazionale di 79,7 con punte di 73,9 in Toscana, 86,5 in Lombardia, 102,5 in Emilia Romagna e 106,5 in Veneto. Nei ricoveri per classi di priorità, ovvero quelli urgenti, l´Abruzzo ha buone performance per l´angioplastica coronarica sia a 30 giorni che a 60 giorni dove con un attesa media di 12,9 giorni contro una media nazionale di 30,9 la nostra regione presenta il tempo più basso. Per il bypass coronarico i tempi sono al di sotto della media nazionale nei ricoveri a 180 giorni, invece da migliorare sono quelli a 30 e a 60 giorni. Per gli interventi alla protesi dell´anca, per tonsillectomia, per il tumore al colon retto, per il tumore all´utero i tempi di attesa sono al di sotto della media nazionale per tutte le classi di priorità. Tempi invece troppo lunghi si registrano per gli interventi al tumore alla mammella e al polmone sia nei ricoveri programmati che in quelli urgenti. Il Commissario Chiodi nel commentare le tabelle del Ministero, diche che "i dati in Abruzzo sono buoni, sia per i ricoveri programmati sia per quelli urgenti a dimostrazione del miglioramento nel funzionamento dei nostri ospedali. Ma questo è solo un primo passo per poter fornire dei servizi sanitari che rispondono alle esigenze dei cittadini. L´obiettivo - conclude il Commissario - è di ridurre ancora di più i tempi di attesa soprattutto nei ricoveri urgenti ma anche per le prestazioni di specialistica ambulatoriale annullando le inappropriatezze".  
   
   
VICENDA "CYBER KNIFE", PUGLIA: AUTORIZZAZIONE SE RISPETTATE CONDIZIONI  
 
Bari, 22 ottobre 2013 - La Regione Puglia sta seguendo con la massima attenzione la vicenda di Angela Bianco, giovane donna malata di cancro che attende una bambina e che chiede di utilizzare il macchinario “Cyber Knife” in dotazione alla clinica “Mater Dei” di Bari. “La vicenda – sottolinea l’assessore alle Politiche della Salute Elena Gentile – è stata appresa da noi soltanto dalla stampa: siamo tuttavia vicini alla giovane donna che è in attesa di Francesca Pia e speriamo che tutto si risolva per il meglio. Ovviamente noi siamo a completa disposizione per fare tutto ciò che è possibile per venire incontro alle esigenze di questa giovane mamma. Occorre però rendere chiaro quale sia il problema che è necessario affrontare. La Cyber Knife è collocata nella clinica “Mater Dei”, del gruppo Cbh, che ad oggi non è autorizzata all’esercizio della radioterapia, né ha presentato richieste di autorizzazioni. L’autorizzazione non è solo una questione di burocrazia, ma una sostanziale questione di sicurezza nell’uso della macchina. La “Cyber Knife” è sicuramente efficace nel trattamento dei tumori, tanto che l’apposito regolamento regionale ne ha previsto e disciplinato l’utilizzo. Ma si tratta di un macchinario che deve essere utilizzato in ambienti protetti, secondo rigide prescrizioni, poiché emette radiazioni potenzialmente dannose per il paziente e gli operatori. La Regione Puglia si dichiara però fin d’ora disponibile ad rispondere positivamente alla richiesta, finora non pervenuta, di utilizzo – solo in questo caso straordinario – del macchinario, a queste condizioni: 1) che insieme alla richiesta di autorizzazione ci sia una relazione tecnica che definisca le procedure mediche che si intendono adottare e il relativo percorso assistenziale; 2) ci sia il consenso informato da parte della donna sulla terapia; 3) la Regione procederà quindi a richiedere apposito parere a una commissione di esperti nelle discipline mediche interessate dall’intervento. Il presidente Vendola sta inoltre informando della questione il ministro della Salute”.  
   
   
HEALTH4GROWTH, UN PROGETTO EUROPEO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE DEL SETTORE SALUTE UN CONVEGNO PER ILLUSTRARE LE MIGLIORI PRATICHE EUROPEE PER LO SVILUPPO DELLE PMI E LA CRESCITA DEI TERRITORI  
 
Torino, 22 ottobre 2013 - La presentazione e lo studio delle best practice europee più avanzate nell’ambito delle Scienze della Salute come modelli di riferimento per sostenere la crescita economica delle piccole e medie imprese del settore: una tematica d’eccellenza per il Mid Term Event del progetto H4g-health4growth, l’incontro che si svolgerà a Torino il 23 ottobre come importante momento di confronto tra le esperienze dei partner del progetto. Health 4 Growth è un progetto triennale europeo di condivisione di buone pratiche delle politiche pubbliche di sostegno nell’ambito delle Scienze della Salute, inserito nel quadro del programma Interreg Ivc: a partire dal 2012 undici partner internazionali hanno avviato un attento programma di screening sui relativi territori al fine di individuare modelli che potranno costituire un esempio di riferimento per le Pmi. Il progetto è finanziato per il 75% dal Fondo europeo di sviluppo regionale e per il resto dal Ministero dell’Economia. Le finalità di H4g sono indagare le politiche comunitarie e regionali nel settore salute per migliorarle e promuovere la cooperazione tra le piccole e medie imprese per sfruttare il potenziale di crescita e innovazione del settore. Considerare i bisogni di queste aziende, secondo i promotori del progetto, è indispensabile per elaborare efficaci politiche comunitarie e regionali per la salute e l´industria. L’evento è organizzato dalla Provincia di Torino, da 2i3T - Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino e dal Bioindustrypark Silvano Fumero di Colleretto Giacosa. Mercoledì 23 ottobre, presso l’Incubatore 2i3T c/o Mbc di Via Nizza 52 si terranno: Alle ore 9 il Convegno “Healthcare as a territorial development driver” - Alle ore 15 il Workshop “The growth of the health sector – Good practices in Europe” La mattina del 23 ottobre i lavori verranno aperti dai rappresentanti delle Istituzioni: l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Torino Ida Vana, il direttore delle Attività produttive della Regione Piemonte Giuseppe Benedetto e la responsabile del Settore Innovazione della Camera di Commercio di Torino Nicoletta Marchiandi Quatraro, unitamente a Joyce De Laat e Anne Landstra del Brainport Healt Innovation di Leuven, Belgio e a Mario Sorrentino dell’Università Federico Ii di Napoli. A seguire si svolgerà la tavola rotonda “Global Trend in Healthcare and local behaviours” moderata da Luca Tremolada del Sole 24 Ore con la presenza del Presidente della Provincia Antonio Saitta e gli esponenti dei primari enti per l’innovazione; nel pomeriggio si terrà l’esposizione delle case history straniere ed italiane coordinate dal Direttore dell’Incubatore Giuseppe Serrao. Gli obiettivi di Health4growth Health4growth si propone di: · Esplorare e sviluppare nuovi modelli per migliorare la cooperazione tra tutti gli attori del settore sanitario e trovare soluzioni per i problemi normativi che ostacolano la commercializzazione di nuove tecnologie; · Valutare le numerose opzioni per facilitare l´accesso delle Pmi ai finanziamenti e alla progettazione di innovativi sistemi finanziari specifici per il settore; · Analizzare le opzioni per migliorare le capacità di gestione delle Pmi e il trasferimento di know-how ai programmi di formazione disponibili; · Mettere a sistema gli attori coinvolti - siano essi Istituzioni della conoscenza o Enti locali - e gli stakeholder come parte attiva del processo. “La Provincia di Torino - spiegano il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e l’assessore alle Attività produttive e ai Progetti europei Ida Vana - è stata tra i primi a sostenere il settore delle imprese per la salute, in particolare nel campo biotecnologico. E lo fa soprattutto attraverso le sue partecipate, in primis il Bioparco di Colleretto Giacosa e ora l’Incubatore dell’Università, società che entrambe ci supportano nel progetto H4g”. I partner di Health4growth: 1. Municipality of Debrecen, Debrecen (Ungheria) - Capofila; 2. Ipn Incubator - Ideas and Businesses Incubator, Coimbra (Portogallo); 3. University of Debrecen, Debrecen (Ungheria); 4. City of Leuven, Leuven (Belgio); 5. Cise - Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico, Forlì (Italia); 6. Vidzeme planning region, Cesis (Lettonia); 7. Maribor Development Agency, Maribor (Slovenia); 8. Municipality of Varna, Varna (Bulgaria); 9. Provincia di Torino; 10. Brainport Development, Eindhoven (Olanda); 11. Thomas Kempen University (City of Turnhout - Belgio).  
   
   
SANITÀ, INAUGURATA ´RSA´ SPOLETO; PER MARINI: "UN MODELLO DA ESPORTARE SU TUTTO IL TERRITORIO UMBRO"  
 
Perugia, 22 ottobre 2013 - "Nonostante i tempi molto difficili per i bilanci in sanità è di particolare importanza il fatto di essere riusciti a recuperare risorse da destinare all´ammodernamento e adeguamento delle strutture destinate a residenze sanitarie assistite, come quella che inauguriamo oggi". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a Spoleto alla inaugurazione della nuova Residenza sanitaria assistita, assieme al sindaco della città, Daniele Benedetti e al direttore generale dell´Azienda sanitaria Sandro Fratini. "Da anni la Regione Umbria ha programmato e progressivamente realizzato l´ammodernamento di tutto il suo sistema sanitario e ospedaliero, comprese le residenze sanitarie assistite, per poter migliorare e qualificare ulteriormente questo tipo di servizio per i cittadini. Ciò perché abbiamo sempre creduto e continuiamo a credere in un servizio sanitario pubblico ed universalistico che deve saper rispondere alla domanda di salute delle persone, e non solo tenere in ordine i conti della sanità". "In questo territorio - ha ricordato la presidente - la Regione Umbria ha investito notevoli risorse per la riqualificazione del sito ospedaliero e dei servizi sanitari territoriali. Terminati gli interventi che abbiamo programmato per Spoleto qui ci sarà un vero e proprio nuovo ospedale. In questo quadro si inserisce anche la scelta di aver realizzato la nuova Rsa all´interno dell´area ospedaliera. Le Rsa, infatti, devono rappresentare delle strutture di alta assistenza per poter rispondere alle esigenze di salute di pazienti che non hanno necessità di una degenza ospedaliera, ma che non si potrebbero adeguatamente assistere nelle loro abitazioni. Dunque, si tratta di strutture finalizzate a coprire un segmento intermedio di cittadini bisognosi di cure ed assistenza. Tra l´altro - ha aggiunto la presidente - la Rsa che inauguriamo oggi a Spoleto - sarà al servizio di tutta la rete sanitaria regionale e rappresenta anche un modello che vogliamo esportare in tutto il territorio umbro". Infine, la presidente Marini ha colto l´occasione per ribadire l´impegno assunto per la copertura, entro l´anno, del "primariato" di chirurgia presso l´ospedale cittadino.  
   
   
SISTEMA SANGUE, LE REGIONI SI CONFRONTANO A FIRENZE  
 
Firenze, 18 ottobre 2013 - Regioni a confronto per affrontare insieme il cambiamento del sistema sangue. Il 18 e 19 ottobre a Firenze, dove nella Sala Pontevecchio del Convitto della Calza si è tenuto il Seminario interregionale sul sistema sangue italiano, organizzato da Regione Toscana, Fondazione Campus di Lucca e le associazioni di donatori Avis Toscana, Anpas, Fratres e Croce Rossa Italiana, in collaborazione con l´azienda biofarmaceutica Kedrion. Scopo dell´iniziativa, sollecitare un confronto tra le regioni sulle prospettive di cambiamento dell´intero sistema sangue nazionale. L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e il vicedirettore di Fondazione Campus Fulvio Calia hanno presentato l´iniziativa nel corso di una conferenza stampa. Il seminario, che vede la partecipazione di assessori, direzioni generali, Centri Regionali Sangue e professionisti provenienti da tutta Italia, esaminerà il modello italiano di partenariato pubblico-privato e le problematiche relative alla programmazione farmaceutica, con proiezioni sugli scenari del prossimo decennio, anche in ambito di diritto ed economia nel mondo sanitario. Ci saranno inoltre confronti con i modelli adottati all´estero e un focus sul trend della domanda di farmaci plasmaderivati. Il sistema sangue raccoglie sangue, plasma, piastrine e cellule staminali emopoietiche. La Toscana da anni è tra le regioni eccellenti sia per la raccolta (248.000 donazioni nel 2012) che per l´uso di questi prodotti. Per quanto riguarda il plasma, la Toscana è tra le prime tre regioni per la quantità (circa 70.000 kg.), ma soprattutto per la qualità del plasma raccolto. Le regioni si sono date da oltre 10 anni un´organizzazione per quanto riguarda la lavorazione del plasma in aggregazioni: l´Accordo Interregionale Plasma (Aip) riunisce 11 regioni, tra cui la Toscana; un altro accordo riguarda Piemonte, Lombardia e Sardegna; altre regioni non sono aggregate. "In base alla normativa recente - dice l´assessore Marroni - si apre un nuovo scenario: a breve si arriverà a gare europee, e quindi questo è un momento di riflessione su come riorganizzare questo sistema e come le regioni possano e debbano riorganizzarsi. In questo percorso si inserisce il processo di accreditamento, che prevede che a partire dal 31 dicembre 2013 possa essere lavorato solo il plasma proveniente da strutture trasfusionali pubbliche e associative accreditate e verificate. Gli aspetti che verranno trattati in modo approfondito nel corso di questo seminario analizzeranno quello che sarà il bisogno di plasmaderivati, quale assetto giuridico e amministrativo potranno avere le strutture di coordinamento dei raggruppamenti regionali". "Non è la prima volta che la Fondazione Campus lavora alla realizzazione di convegni ed incontri, anche su scala internazionale, dedicati ai sistemi sangue - dichiara il vicedirettore di Campus Fulvio Calia - Poterlo fare a fianco della Regione Toscana e di associazioni di donatori che sono veri punti di riferimento sul territorio è per noi motivo di orgoglio. A proposito del nostro impegno nell´ambito della donazione del sangue - aggiunge - ricordo con piacere che nel maggio 2011 abbiamo organizzato nella nostra sede a Lucca il Primo Incontro Nazionale del Sistema Sangue Italiano, insieme a Simti, Cns e associazioni di volontariato. Se questo primo incontro ebbe come oggetto ‘Il modello italiano, l´Europa e le sue regole, il futuro´, quello successivo, nel giugno 2012, si occupò invece di "La donazione di sangue fra etica e sostenibilità. L´esperienza europea e il dibattito italiano". Appena due settimane fa abbiamo infine ospitato e contribuito a organizzare il terzo seminario internazionale della Fiods (Federazione Internazionale delle Organizzazione di Donazione del Sangue), che ha avuto per titolo ‘Le sfide globali per i donatori di sangue´".  
   
   
SCANDICCI: CASE DELLA SALUTE PILASTRO DELLA NOSTRA RIFORMA SANITARIA  
 
Firenze, 22 ottobre 2013 - "Questo è un momento molto importante, perché questa Casa della Salute è un po´ il simbolo di un progetto fondamentale della nostra riforma". Il 18 ottobre l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha inaugurato la Casa della Salute di Scandicci, la prima dell´area fiorentina. Erano con lui il direttore sanitario della Asl 10 di Firenze, Angiolo Baroni, in rappresentanza del direttore generale Paolo Morello, il sindaco di Scandicci Simone Gheri, il presidente della cooperativa di medici "Leonardo", Vittorio Boscherini, il direttore della Società della Salute della zona fiorentina nord ovest Andrea Valdrè. "Le Case della Salute - ha sottolineato l´assessore al momento del taglio del nastro - sono uno dei pilastri della riforma del sistema sanitario toscano varata nel dicembre 2012. Un progetto di qualità che tutta Italia ci invidia. Abbiamo fatto un forte investimento complessivo su tutta la rete territoriale, perché il territorio è fondamentale nell´assistenza al cittadino". Le Case della Salute sono il punto di riferimento chiaro per il cittadino per l´accesso all´assistenza territoriale. Strutture dotate di team multiprofessionali che funzionano come una sorta di grande ambulatorio. L´intervento rientra nel più ampio programma di riorganizzazione del sistema sanitario toscano, avviato con la delibera di fine 2012: un programma che punta molto sul potenziamento dell´assistenza sul territorio, assegnando un ruolo chiave ai medici di medicina generale e rafforzando tutte quelle modalità assistenziali extra-ospedaliere che, tra l´altro, hanno il vantaggio di evitare ricoveri impropri e alleggerire dunque la pressione sugli ospedali. E tra le azioni prioritarie individuate dal programma di riorganizzazione c´è proprio la promozione della presa in carico globale del cittadino sul territorio, attraverso l´implementazione del modello assistenziale Casa della Salute. Quella inaugurata stamani a Scandicci è la numero 40. Finora la Regione ne ha finanziate 90: le altre 50 apriranno da qui alla primavera 2014. A quel punto ne verranno finanziate altre 30, che saranno realizzate entro la fine del 2014. A regime, quindi, le Case della Salute su tutto il territorio toscano saranno 120. La Casa della Salute di Scandicci (che ha un bacino di circa 16.000 utenti) è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20 e garantisce continuità assistenziale nelle ore di apertura. Una sorta di grande ambualtorio sul territorio, all´interno del quale operano 11 medici di medicina generale associati alla Cooperativa Leonardo, che svolgono programmi di prevenzione, educazione agli stili di vita, vaccinazione e screening. Nella struttura sono presenti: ambulatori medici di famiglia e servizi infermieristici, sanità di iniziativa, Cup, specialistica ambulatoriale, sportello sociale, assistente sanitaria, volontariato.  
   
   
FORMAZIONE: FVG, 800 NUOVI OPERATORI SOCIO-SANITARI IN 2 ANNI  
 
Trieste, 22 ottobre 2013 - L´assessore alla Formazione del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti ha consegnato il 18 ottobre a Trieste gli attestati di qualifica di Oss-operatore Socio-sanitario a 60 allieve e allievi dei corsi programmati e finanziati dalla Regione attraverso il Fse-fondo Sociale Europeo e realizzati dall´Enaip. Corsi che, ha rilevato Panariti, hanno prodotto 800 operatori qualificati dal 2012 ad oggi. Il Friuli Venezia Giulia ha partecipato al Progetto transnazionale "Iqea (Improving Qualification for Elderly Assistants) Evolution" finanziato dal programma Leonardo da Vinci che prevede la realizzazione di un modello sperimentale di formalizzazione e certificazione delle competenze nell´assistenza alla persona, con riferimento ai profili dell´assistente familiare e dell´operatore socio-sanitario. Il Progetto ha avuto l´obiettivo di sperimentare in collaborazione con partner del Veneto, Emilia Romagna, Sardegna ed anche Germania, Polonia e Romania e nella nostra regione il sistema Ecvet per il riconoscimento dei crediti e la validazione delle competenze di coloro che privi di titolo assistono le persone anziane sia in struttura che a domicilio.  
   
   
SANITÀ: A RIPA TEATINA "CASA SPECIALE" PER DETENUTI  
 
 Pescara, 22 ottobre 2013 - Sarà realizzata a Ripa Teatina, nella Asl di Lanciano-vasto-chieti, la struttura sanitaria interregionale destinata a sostituire l´ospedale psichiatrico giudiziario. Lo ha annunciato l´assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, al termine della riunione avuta a Roma con il sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda. L´esponente di governo ha infatti incontrato tutti gli assessori regionali chiamati ad illustrare i programmi delle rispettive Regioni. Per l´Abruzzo è stata dunque decisa la sede di Ripa Teatina e la Regione potrà contare su un finanziamento specifico di circa 5 milioni di euro con un programma di realizzazione della struttura che prevede l´avvio dei lavori nel 2014 e la conclusione degli stessi nel primo semestre 2015. Il programma nazionale di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) prevede anche un finanziamento di 2,5 milioni di euro per i programmi terapeutici e i costi che verranno sostenuti nel primo biennio di attività della struttura. "Si tratta di una decisione importante - ha commentato l´assessore Luigi de Fanis - che conferma come la Regione Abruzzo abbia presentato un progetto definito che andrà a coprire l´area interregionale Abruzzo-molise. La struttura - prosegue l´Assessore - potrà contare su 20 posti letti con personale altamente specializzato secondo il programma nazionale sanitario di chiusura degli Opg. Come sistema delle Regioni abbiamo assicurato di voler serrare i tempi accelerando sugli adempimenti necessari per la conclusione del complesso iter burocratico". Dal canto suo, il Sottosegretario Fadda ha preso l´impegno con le Regioni al fine di accelerare al massimo l´erogazione dei finanziamenti previsti dal programma nazionale. Ha assicurato che la relazione che i ministeri della Salute e della Giustizia presenteranno al Parlamento entro il 30 novembre, sarà redatta di comune accordo con le Regioni. Tale relazione, che il Sottosegretario ha definito "operazione Verità", conterrà un´esatta fotografia dello stato di attuazione dei programmi e degli impegni futuri delle singole Regioni. "La chiusura degli Opg - ha concluso l´assessore Luigi De Fanis - è una battaglia di civiltà non procrastinabile, che deve essere combattuta congiuntamente dal Governo, dalle Regioni, dagli Enti Locali e dal mondo del volontariato, ma è necessario anche realizzare contemporaneamente i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale delle persone oggi ancora presenti negli Opg".  
   
   
MILANO: ALL´OPERA CON 5.000 PICCOLI RIANIMATORI  
 
Milano, 22 ottobre 2013 – Lo scorso 19 ottobre la piazza del Duomo di Milano si è trasformata in una grande palestra di primo soccorso. ´Oltre 5.000´ è il nome del progetto portato avanti dall´Agenzia regionale per l´emergenza urgenza (Areu), che, durante la Settimana per la rianimazione cardio polmonare (14-20 ottobre), ha deciso di formare appunto migliaia di ragazzi dell´ultimo anno delle scuole superiori di Milano. Con loro, che hanno già frequentato corsi di teoria nelle scorse settimane, stamani, per la parte pratica, c´era anche il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani. Sotto l´occhio vigile di oltre 300 istruttori, al suono delle sirene delle ambulanze riunite sul sagrato, è iniziata l´operazione. A gruppi di sei, i ragazzi hanno assistito, prima, a una dimostrazione pratica di come si effettua il massaggio cardiaco e, poi, sono diventati loro stessi i protagonisti di questa importante mossa che, se ben effettuata, raddoppia le possibilità di sopravvivenza nell´immediatezza dell´incidente. In un secondo momento hanno anche imparato a usare il defibrillatore. La Prevenzione Anzitutto - "Un´iniziativa straordinaria - ha detto Mantovani, dopo essersi cimentato in prima persona con il massaggio e la respirazione bocca a bocca - e un ottimo modo per fare prevenzione, che ritengo un aspetto fondamentale per la salute di ogni cittadino. Aiutare i giovani a intervenire in caso di arresto cardiaco significa insegnare a salvare vite. E questo non solo fa parte di una vera e propria rivoluzione culturale, ma sta alla base di chi fa politica a tutela del benessere delle persone". Mantovani, accompagnato dal direttore dell´Areu Alberto Zoli, si è intrattenuto con numerosi ragazzi, per carpire anche da loro emozioni e sensazioni e ha poi voluto rivolgere un grazie particolare agli istruttori e soccorritori "persone straordinarie, insegnanti chiari e precisi, che tanto stanno trasmettendo ai nostri ragazzi". I Cardini Della Riforma Sanitaria - Il vice presidente Mantovani, conversando con i giornalisti, si è soffermato anche sulla riforma sanitaria, cui sta lavorando: "Stiamo facendo le valutazioni sulle diverse necessità territoriali - ha detto - e abbiamo istituito una commissione di saggi, che ci aiuti a valutare i primi interventi da fare". Mantovani ha comunque sottolineato che, alla base della nuova legge, ci saranno "la libertà di scelta per il cittadino su dove curarsi e la leale collaborazione tra pubblico e convenzionato, in modo che ci sia una crescita per tutti". "Dopo 16 anni - ha continuato - la legge attualmente in vigore ha bisogno di essere adeguata alle nuove necessità, che emergono in tema di salute. Mi riferisco alla nuova mission degli ospedali, ai nuovi bisogni emergenti e al tema della cronicità che, da sola, assorbe il 70 per cento del bilancio della sanità". "L´unico obiettivo - comunque - ha concluso - non può che essere la salvaguardia di una salute di qualità per i Lombardi".  
   
   
VENDOLA FIRMA CONVENZIONE CON ASSOCIAZIONI DONATORI SANGUE  
 
 Bari, 22 ottobre 2013 - Il presidente Vendola ha firmato il 18 ottobre con i rappresentanti delle associazioni dei donatori di sangue, una convenzione che regola i rapporti tra le stesse associazioni e la Regione. Alla firma ha assistito l’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile. La convenzione è stata sottoscritta dai presidenti di Avis regionale, Fidas Regionale per le Fidas di Lecce e Taranto, dal presidente della Frates pugliese, dal presidente dell’associazione Jonica donatori sangue, dal presidente dell’associazione Salentina donatori sangue e dal presidente della Fidas dauna. Con la convenzione si sancisce che alle associazioni di donatori è garantita la partecipazione alla programmazione delle attività trasfusionali, che le tariffe di rimborso delle attività sono eguali e vengono definiti ruoli e compiti per la promozione della raccolta di sangue e emoderivati. I rimborsi sono fissati da 19.55 euro per donazione sangue, 23,78 plasma, 28.04 piastrine, con supplementi per raccolte con materiali forniti dai servizi trasfusionali. “Si tratta ora – ha spiegato l’assessore Gentile – di passare dalla quantità di raccolta, che vede ai primi posti delle regioni del Sud la Puglia, alla qualità della raccolta. E’ straordinario e capillare l’impegno dei volontari visto che quasi in ogni piccolo comune c’è un associazione di donatori sangue”. Il presidente Vendola ha aggiunto che compito della Regione per quanto riguarda il volontariato è “formare, attrezzare, coordinare: la cultura della donazione in Puglia è straordinaria, ma la generosità dei volontari non deve diventare alibi per le amministrazioni pubbliche”.