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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2014
PARLAMENTO EUROPEO: SOSTANZE PSICOATTIVE: PRO E CONTRO  
 
Strasburgo, 29 aprile 2014 - Alcune nuove sostanze psicoattive, conosciute come "droghe legali", possono essere nocive o addirittura letali. Il 17 aprile, i deputati hanno votato nuove regole per ritirare rapidamente dal mercato europeo i prodotti pericolosi. In un voto separato, hanno stabilito sanzioni più dure, fino a dieci anni di carcere, per coloro che infrangono il divieto di usare tali sostanze. Cosa sono le "nuove sostanze psicoattive"? Le nuove sostanze psicoattive, le cosiddette "droghe legali", sono sostanze nocive spesso usate in Ue, specialmente dai giovani, in alternative a quelle illegali come la cocaina e l´ecstasy. A cosa servono? Possono essere utilizzate nell´industria chimica o per produrre nuove medicine. Ma hanno la capacità di stimolare il sistema nervoso o producendo una depressione, delle allucinazioni, alterazioni del sistema motorio, comportamentale, percettivo o dell´attenzione. Dove si trovano? Sono venduti in negozi specilizzati o su internet, oppure sono venduti dagli spacciatori di droga. Quanto vengono consumate? Le nuove sostanze psicoattive sono principalmente consumate dai giovani, e sempre di più in Europa. Secondo l´Eurobarometro 2011, il 5% dei giovani nell´Unione europea le hanno provate una volta nella vita, con un picco del 16% in Irlanda e del 10% in Polonia, Lettonia e Regno Unito. La mancanza di prove scientifiche non permette di stabilire i rischi con chiarezza. Perché gli Stati membri non le vietano? Sono state messe sul mercato troppo rapidamente e le autorità non sono state capaci di rispondere rapidamente. Nel 2010 sono state aggiunte 41 nuove sostanze: un terzo di quelle registrate dal 2005. Come agire? Le sostanze sospette dovrebbero essere ritirate temporaneamente dal mercato durante la fase in cui ne viene misurato il rischio. Le sostanze pericolose dovrebbero infine rientrare nella categoria di droghe illecite.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DROGHE: NUOVE NORME PER RITIRARE RAPIDAMENTE DAL MERCATO LE “DROGHE LEGALI”  
 
Strasburgo, 29 aprile 2014 - Il Parlamento ha approvato giovedì 17 aprile un progetto legislativo per garantire che le sostanze psicoattive dannose, conosciute come “droghe legali”, siano ritirate rapidamente dal mercato dell’Ue. I deputati vogliono proteggere la salute e la sicurezza dei giovani, garantendo, nel contempo, che il commercio delle sostanze a basso rischio per usi industriali non sia ostacolato. I criminali che violano il divieto sulle sostanze più dannose rischierebbero fino a dieci anni di carcere. Le norme mirano a fermare la rapida diffusione dell’uso ricreativo delle nuove sostanze psicoattive che hanno effetti simili a droghe illegali come ecstasy e cocaina. Queste cosiddette “droghe legali”, o "legal highes" in inglese, sono particolarmente popolari tra i giovani. Nel 2011 un sondaggio dell’Euro barometro ha rilevato che il 5% degli europei tra i 15 e i 24 anni di età ha utilizzato tali sostanze almeno una volta, con un picco del 16% in Irlanda e quasi il 10% in Polonia, Lettonia e Regno Unito. Divieto a livello europeo entro 10 mesi - Il tempo necessario per valutare e vietare le sostanze dannose dal mercato europeo sarebbe ridotto dagli attuali 2 anni a 10 mesi. In caso di rischio immediato, un divieto temporaneo di un anno potrebbe essere introdotto nel giro di settimane. Tale divieto temporaneo garantirebbe l’impossibilità di trovare una sostanza sul mercato per gli utenti che ne fanno uso ricreativo, dando cosi il tempo all’Agenzia europea per le droghe di eseguire una valutazione completa dei rischi. In base alle norme vigenti, non è possibile imporre un divieto temporaneo e la Commissione deve attendere una relazione di valutazione completa dei rischi prima di proporre di vietare una sostanza. Sostanze ad alto, discreto e basso rischio - Le sostanze che creano un grave rischio a livello europeo (quelle che causano morte e possono portare alla diffusione di malattie gravi) sarebbero soggette a limitazioni di vendita per proteggere gli utenti. Il loro uso dovrebbe essere autorizzato solo per scopi specifici, o per la ricerca e lo sviluppo scientifico (alcune di queste sostanze sono utilizzate in maniera utile e legittima, per esempio nella produzione di farmaci e nelle industrie chimiche o high-tech). Come le droghe illegali, le sostanze ad alto rischio sarebbero soggette al diritto penale. I reati che coinvolgono tali sostanze, commessi da organizzazioni criminali, sarebbero punibili con almeno dieci anni di reclusione. Queste norme di diritto penale sarebbero dirette esclusivamente ai produttori, fornitori e distributori, piuttosto che ai singoli consumatori, sottolineano i deputati, fatto salvo il diritto degli Stati membri di criminalizzare il possesso di droghe per uso personale a livello nazionale. Le sostanze che presentano un rischio discreto a livello Ue saranno ritirate dal mercato dei consumatori, ma potrebbero continuare a essere commercializzate a fini industriali e commerciali. Se, tuttavia, una di queste sostanze creasse maggiori rischi in un altro Stato membro piuttosto che altrove, quel paese può “mantenere o introdurre misure più rigorose per garantire un elevato livello di salute pubblica”, secondo quanto approvato dai deputati. I rischi delle nuove sostanze saranno valutati dall’Agenzia europea sulle droghe. Tutte le restrizioni, temporanee e permanenti, saranno approvate dalla Commissione. Esito della votazione sulle nuove sostanze psicoattive (relazione Protasiewicz): 507 voti a favore, 37 contrari e 33 astensioni. Esito della votazione sulle sanzioni (relazione Jiménez-becerril): voti favorevoli 504, 36 contrari e le astensioni 36. Prossime tappe - Il Parlamento ha votato in prima lettura il progetto di legge per consolidare il lavoro svolto finora e trasmetterlo al prossimo Parlamento. Ciò assicura che i deputati neo-eletti a maggio potranno decidere di continuare il lavoro svolto in questa legislatura.  
   
   
SALUTE, PRESIDENTE LOMBARDIA: PER RIFORMA GRUPPO TECNICI MAGGIORANZA  
 
Milano, 29 aprile 2014 - "Tra le iniziative che vogliamo portare avanti come Giunta c´è la riforma del Sistema Sanitario, anche se non voglio usare il termine riforma perché significa qualcosa che non funziona e che va cambiato", ha anticipato il presidente della Regione ai consiglieri di maggioranza riuniti in Sala Biagi a Palazzo Lombardia. Sviluppo Sitema - "Penso - ha detto il presidente - che il sistema sanitario lombardo sia un´eccellenza in Italia ma che sia necessario procedere a uno sviluppo del sistema, questo è il termine che voglio usare. La proposta che quindi la Giunta sta studiando è quella che porta allo sviluppo ulteriore del sistema sanitario lombardo tenendo conto di due cose: primo, migliorare i servizi riducendo il budget; secondo, tenere conto del rischio che la riforma del Titolo V comporti delle modifiche nelle competenze delle Regioni. Abbiamo chiesto ai relatori alcuni punti fermi: che nella Costituzione entri concetto dei costi standard per tutta la spesa pubblica, non solo per la spesa sanitaria. E poi, le competenze esclusive: voglio sapere le cose di cui la Regione si occupa". C´e´ Prosposta Dettagliata - Il Presidente ha anticipato che l´assessorato alla Salute ha preparato una proposta dettagliata. "Non la porto ancora in Giunta perché prima voglio che sia definito l´accordo tra tutti i gruppi della maggioranza. Quindi vi chiedo di indicare un responsabile per ogni gruppo, un tecnico esperto di sanità, per costituire un gruppo di lavoro di maggioranza che valuti la proposta. Voglio portare all´approvazione della Giunta - ha concluso il governatore - un documento che può essere sottoposto alla Consulta della Sanità e al Consiglio Regionale con le linee guida di evoluzione del nostro sistema sanitario. Ovviamente si terrà conto delle proposte arrivate dal gruppo di lavoro coordinato dal professor Umberto Veronesi"  
   
   
CARDIOPATICI E DOLORE: RIDURRE L’USO IMPROPRIO DEGLI ANTINFIAMMATORI. IL PROGETTO “CARDIOPAIN” FA SCUOLA  
 
Napoli, 29 aprile 2014 – Attenzione all’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) nei soggetti cardiopatici: un’indicazione chiara e semplice da riportare sulla scheda di dimissione ospedaliera di questi pazienti, quando tornano in carico al proprio medico di famiglia. Così il progetto “Cardiopain in Roccadaspide…l’isola che c’è”, avviato nello scorso mese di settembre, presso il nosocomio afferente all’Asl di Salerno, sta riducendo l’uso improprio di Fans in chi soffre di patologie cardiache. L’iniziativa, che ha avuto il plauso ufficiale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ha permesso all’ospedale di Roccadaspide di ridurre i ricoveri per scompenso e riacutizzazione della malattia cardiovascolare, indotti dall’utilizzo degli antinfiammatori. Sollevando l’attenzione di medici e pazienti, il progetto si sta diffondendo in tutta Italia (è stato recentemente mutuato dalla Regione Piemonte) e oggi è stato presentato e discusso in un incontro che ha visto coinvolto il gotha della cardiologia campana. “L’obiettivo è portare Cardiopain a un livello di applicazione che coinvolga l’intera Regione Campania”, dichiara Raffaele Rotunno, Direttore U.o. Cardiologia – Utic Roccadaspide e responsabile del progetto. “L’iniziativa è nata a partire da alcune considerazioni: l’indice di anzianità della popolazione è in crescita, le patologie prevalenti con l’invecchiamento sono quelle cerebro-cardiovascolari e quelle degenerative osteoarticolari, spesso concomitanti. Da qui alcune domande cruciali: i farmaci con cui curiamo il dolore osteoarticolare interferiscono con i farmaci con cui curiamo cuore e arterie? Possono danneggiare il sistema cardiovascolare? Oggi il dolore negli anziani si cura nel 75% dei casi con Fans o Coxib, esplicitamente controindicati nelle patologie cardiache dalla letteratura scientifica e dalla nota Aifa n. 66. Cardiopain vuole sensibilizzare i medici e i loro assistiti sul fatto che è impossibile curare adeguatamente cuore e arterie senza limitare l’impiego degli antinfiammatori. Il progetto ha un risvolto etico, perché migliora la gestione dei pazienti, e uno economico, perché si riducono visite e ricoveri evitabili”. Secondo l’ultimo rapporto Osmed, quasi il 4% dei soggetti a rischio cardiovascolare fa un uso improprio di Fans, assumendoli per oltre 90 giorni all’anno; in Campania, tale percentuale supera il 5%. Il fenomeno, che riguarda la popolazione in generale non solo i cardiopatici, in questa categoria di pazienti è particolarmente allarmante. “Gli antinfiammatori possono essere dannosi per tutti”, precisa Bruno Trimarco, Direttore Dai Cardiologia, Cardiochirurgia ed Emergenza Cardiovascolare, Università Federico Ii Napoli. “Non bisogna abusarne, perché hanno delle controindicazioni: bloccano la produzione di alcune prostaglandine importanti per la circolazione renale o hanno un effetto nefrotossico. Nei pazienti con insufficienza cardiaca il problema è accresciuto dal fatto che questi individui hanno già una compromissione della funzione renale, il 30% presenta ipertensione, il 20% soffre di cardiopatia ischemica e il 40% ha sia ipertensione sia cardiopatia. Molti sono diabetici, quindi particolarmente fragili. Per questi soggetti, in cui l’assunzione di farmaci che interferiscono con la funzione renale potrebbe avere un effetto devastante, l’uso dei Fans andrebbe escluso”. A fronte di questa situazione, il progetto Cardiopain è stato accolto con vivo interesse dai cardiologi intervenuti all’incontro di oggi. “Si tratta di un’iniziativa con un forte impatto sia dal punto di vista educativo sia da quello clinico”, evidenzia Pasquale Perrone Filardi, Direttore Scuola Specializzazione Malattie Cardiovascolari Università Federico Ii Napoli. “È fondamentale che i pazienti ricevano informazioni puntuali sui rischi associati a questa categoria di farmaci, molto diffusi, anche perché possono essere dispensati senza prescrizione medica. I Fans possono aumentare il rischio di eventi cardiovascolari ischemici, soprattutto nei soggetti portatori di patologia coronarica. Ben vengano, quindi, progetti utili a sensibilizzare i malati circa il corretto impiego di questi medicinali, che andrebbero utilizzati per il minor tempo possibile e sotto stretto controllo medico”. Illustrate le ragioni del progetto e i rischi associati all’impiego dei farmaci antinfiammatori, resta da capire quale sia, allora, la terapia d’elezione per il trattamento del dolore osteoarticolare e delle altre forme di dolore cronico, per le quali si fa ancora spesso erroneamente ricorso ai Fans, tanto da porre l’Italia tra i primi Paesi al mondo nell’impiego di questi farmaci. “Curare il dolore cronico con gli antinfiammatori è inappropriato, inefficace, potenzialmente dannoso e costoso in tutti i pazienti, compresi i cardiopatici”, chiarisce Arturo Cuomo, Direttore S.c. Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione G. Pascale” Napoli, referente scientifico del progetto Cardiopain. “Nonostante il nostro Paese sia ancora fanalino di coda in Europa circa il loro utilizzo, gli oppioidi sono la sola terapia appropriata. Parlando di appropriatezza il riferimento va immediatamente alla Legge 38/2010, che impone a noi medici di trattare adeguatamente il pazienze che soffre. Utilizzare il farmaco antinfiammatorio per un dolore cronico è una malpractice con specifici risvolti medico-legali: non risponde alle indicazioni degli Enti Regolatori (nota Aifa n. 66) ed essendo una misura inappropriata, disattende i principi della Legge 38/2010. Con Cardiopain, avendo coinvolto anche i medici di famiglia e i farmacisti del territorio, il nostro auspicio è di monitorare nel tempo l’andamento del consumo di oppioidi e di antinfiammatori nei pazienti cardiopatici e nella popolazione generale, sperando di poter assistere a un’inversione di tendenza”.  
   
   
MALATTIE CRONICHE, UN SALASSO DA 60 MILIARDI PER LO STATO ITALIANO CON “MOVIMENTO PER LA SALUTE” LA CURA PASSA DALL’ESERCIZIO FISICO  
 
Roma, 29 aprile 2014 – Colpiscono 1 italiano su 3 e costano al nostro Servizio Sanitario Nazionale circa 60 miliardi di euro ogni anno. Sono le malattie croniche, un’emergenza sociale ed economica tra costi sanitari diretti e indiretti, riguardanti la compromissione della produttività e della qualità di vita. Le cause? Gli stili di vita errati, in primo luogo la sedentarietà. Nell’80% dei casi, infatti, queste malattie si potrebbero prevenire e curare con una medicina alla portata di tutti e già disponibile: l’esercizio fisico. Un’attività che, però, deve essere sicura e controllata, grazie all’assistenza dei medici di famiglia e di un software messo a punto da Dedalus. Sono le fondamenta del progetto “Movimento per la salute”, presentato a Roma in occasione del Convegno Nazionale organizzato presso il Senato della Repubblica e promosso da Anif (Associazione Nazionale Impianti per il Fitness e per lo Sport), Simg (Società Italiana di Medicina Generale) e Movimento per la Salute, con il patrocinio de “Il Ritratto della Salute” e Technogym. “Siamo orgogliosi di dare il nostro appoggio e sostegno a questo progetto – sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) –, innanzitutto perché ci vede coinvolti in prima linea, in secondo luogo perché come medici di famiglia stiamo cercando di diffondere lo stesso concetto di prescrizione dell’attività fisica come un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera sicura e controllata. Sono sempre più frequenti, infatti, gli studi scientifici che mettono in risalto la stretta correlazione fra sedentarietà e insorgenza di patologie oncologiche, cardiovascolari, metaboliche e osteoarticolari, che hanno pesanti ripercussioni sociali ed economiche”. Nel nostro Paese 23 milioni di italiani, pari al 40% della popolazione, non praticano alcuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà. “È in questo contesto che nasce ‘Movimento per la Salute’ – dichiara Giampaolo Duregon, Presidente Anif (Associazione Nazionale Impianti per il Fitness & per lo Sport) –, la prima organizzazione nazionale che ha realizzato il primo sistema integrato tra i medici di medicina generale e i centri sportivi sul territorio nazionale, per consentire ai pazienti sedentari e/o con patologie croniche di poter usufruire di un esercizio fisico controllato e in sicurezza. Il progetto si occupa, infatti, sia di formare il personale tecnico dei centri sportivi, sia di dotare il Medico di un semplice sistema di comunicazione software con i Centri Sportivi, per prescrivere e poi monitorare l´attività fisica effettivamente svolta dai pazienti e i suoi effetti sulla salute”. “È questa la novità e l’innovazione: prescrizione, allenamento controllato in sicurezza e monitoraggio da parte del medico di medicina generale sul paziente per verificarne gli effetti e i risultati – afferma Massimo Cicognani, A.d. Di ‘Movimento per la Salute’ –. Il movimento e l’esercizio fisico diventano, in modo strutturato, parte integrante del sistema dell’offerta sanitaria, in quanto prestazione prescritta a tutti gli effetti, analogamente a quanto si fa con un farmaco o una visita specialistica L’esercizio fisico diventa un surrogato, se non proprio un’alternativa al consumo dei farmaci. Con la collaborazione dei medici di medicina generale e la partecipazione nel progetto dei pazienti individuati, ci aspettiamo un risparmio sanitario importante, benefici misurabili sia in termini di cura che di prevenzione e una rivoluzione culturale di medici, pazienti e sistema sanitario.” “Il medico di medicina generale ha un ruolo determinante nel promuovere l’attività fisica con i suoi pazienti – aggiunge Cricelli –, ma uno dei problemi da affrontare riguarda proprio la sua formazione su queste tematiche. Spesso, infatti, l’esercizio fisico viene consigliato maggiormente agli individui sani invece che a quei pazienti che potrebbero trarre un maggior vantaggio da questa pratica. Senza dimenticare la difficoltà a indicare strutture certificate dove il medico possa serenamente inviare il paziente, consapevole di un esercizio fisico controllato e in sicurezza con protocolli certificati”. Anche l’Oms sostiene da tempo l’importanza dell’attività sportiva nel miglioramento dello stato di salute psico-fisico della popolazione. “Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici – aggiunge il prof. Sergio Pecorelli, Presidente Aifa –: è un “farmaco” che, opportunamente somministrato, previene le malattie croniche da inattività e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia alle persone sia al Sistema Sanitario, riducendo ospedalizzazioni e uso dei farmaci. Concetti che stanno alla base dell’attività di Healthy Foundation, l’associazione senza finalità di lucro che ho l’onore di presiedere e che si occupa della promozione di una corretta prescrizione dell’attività fisica, di una corretta alimentazione e, più in generale, di stili di vita sani”. “Tenersi attivi riduce anche il rischio di tumore – commenta il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ –: nelle donne più atletiche, ad esempio, è stata stimata una diminuzione della probabilità di ammalarsi di cancro al seno del 20%. Anche questo si traduce in un notevole risparmio per tutto il Sistema sanitario, grazie alla prevenzione primaria, che significa appunto non fumare, bere con moderazione, mangiare correttamente e muoversi il più possibile”. Risultati ottenibili anche grazie allo sviluppo delle più efficaci e moderne strumentazioni. “Da oltre 20 anni Technogym promuove in tutto il mondo il concetto di wellness come opportunità sociale ed economica per Governi, imprese e cittadini – sottolinea Nerio Alessandri, Presidente e Fondatore di Technogym, partner dell’iniziativa – il wellness è uno stile di vita profondamente italiano che affonda le proprie radici nel ‘mens sana in corpore sano’ dei Romani e si basa su regolare attività, sana alimentazione ed approccio mentale positivo. Il wellness rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese, che mettendo a sistema tutti gli elementi distintivi della qualità della vita italiana come il design, l’arte, la cultura, l’alimentazione ed i patrimonio paesaggistico può diventare il primo produttore di benessere al mondo con un beneficio interno in termini di salute della popolazione ed un beneficio esterno in termini di flussi turistici e di maggior valore aggiunto per i nostri prodotti”.  
   
   
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”  
 
Roma, 29 aprile 2014 – Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Francesco Cognetti, presidente Fondazione “Insieme contro il Cancro”: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”. Testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Presentata oggi nelle sede del Coni a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il Ct della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.Lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente Coni e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente Aiom -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di Tim Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.  
   
   
OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI MONTELUPO, PROSEGUONO LE DIMISSIONI DEI PAZIENTI  
 
Firenze, 29 aprile 2014 – Prosegue il percorso avviato dalla Regione per la dimissione dei pazienti (residenti in Toscana ed in possesso dei requisiti giuridici e sanitari) ospitati presso l´Opg di Montelupo. Ieri pomeriggio, durante la seduta della giunta regionale, è stata approvata una delibera che, per l´anno in corso, destina alle Asl oltre 330 mila euro per la presa in carico terapeutico-riabilitativa da parte dei servizi socio-sanitari territoriali. La Regione, nell´ambito del percorso più ampio che prevede il superamento dell´Opg entro il 31 marzo 2015, ha avviato la dimissione dei pazienti residenti in Toscana che abbiano maturato i requisiti sanitari e giuridici già nel 2012. Dopo i 25 nel 2012, nel 2013 ne sono stati dimessi altri 31. Compreso lo stanziamento previsto per il 2014, è stato finora messo a disposizione delle Asl oltre 1 milione e mezzo di euro (600+635+333) per l´inserimento degli internati in progetti di di terapia e riabilitazione individuali. Al 31 marzo 2014 nella struttura di Montelupo sono ancora ospitate 101 persone, 35 delle quali residenti in Toscana.  
   
   
PARAPENDIO: OPEN DAY AL MOTTARONE (VERBANIA) E PALAZZAGO (BERGAMO)  
 
Baveno, 29 aprile 2014 - Due giornate di avvicinamento al volo libero tra gli appuntamenti del mese di maggio, dedicate a tutti i curiosi che vogliono sapere che cosa è e come vola un parapendio. Il primo open day è organizzato dalla scuola North West Paragliding di Baveno (Verbania) per domenica 4 maggio al Mottarone, monte alto 1500 metri sopra Stresa (Verbania), con vista panoramica su ben sette laghi, in particolare il Maggiore con le isole Borromee e quello d´Orta. Il luogo è facilmente raggiungibile in auto dalla parte di Stresa e Ginese, con transito a pagamento, oppure dalla parte di Omegna. Consigliabile la funivia da Stresa per godersi l´affascinante panorama. Il programma prevede il ritrovo presso il bar Alp situato di fronte alla pista sintetica di sci dove, con l´aiuto di materiale multimediale, lo staff della scuola provvederà dapprima a sgomberare il campo da ogni luogo comune. Si passerà poi a spiegare funzionamento, caratteristiche e funzionalità dei parapendio, mezzi senza motore, che sfruttano le correnti d´aria ascensionali provocate dall´irraggiamento solare del suolo per reggersi in aria, salire in quota e percorrere molti chilometri. Dopo la pausa pranzo, sotto la supervisione di piloti esperti, i partecipanti potranno visionare le attrezzature su un prato, effettuare prove pratiche di "gonfiaggio" delle vele e porre tutte le domande del caso. La giornata è gratuita e tra tutti i partecipanti sarà estratto un volo biposto con istruttore da sfruttare subito od in altra data. In caso di brutto tempo l´open day si terrà al palazzetto del ghiaccio di Colazza (Novara). Un raduno di piloti di parapendio e deltaplano è organizzato per domenica 25 maggio dal Volo Libero Bergamo presso l´atterraggio ufficiale dell´associazione a Palazzago (Bergamo). L´iniziativa si propone, non solo come giornata di voli spensierati per piloti esperti, ma anche come giornata di introduzione al volo libero per tutti coloro che ne vogliono sapere di più. Gli organizzatori cercheranno di soddisfare domande e curiosità di chi non ha mai sperimentato il fascino del volo sulle ali del vento. Sarà possibile contattare gli istruttori per farsi spiegare in cosa consiste un corso di parapendio o un semplice volo in biposto con loro. Per i piloti esperti ecco una prova di abilità in atterraggio ed un contest fotografico. La prima consiste nel centrare un bersaglio posto sul prato, mentre l´altra nel ritrarre dal proprio parapendio o deltaplano altri mezzi in volo. Una giuria deciderà la foto da stampare su legno con una tecnica particolare. La giornata, all´insegna della festa, è dedicata, non solo ai piloti, ma anche a famiglie, bambini soprattutto, per i quali è prevista un´apposita area di animazione con attività legate all´argomento "Aria": coloriamo il cielo, bolle di sapone giganti, la torre, il paracadute ed altri giochi come "attenti al dado", caccia al tesoro, shangai e domino giganti. Il tutto mentre decine di vele colorate volteggeranno sopra le creste della Roncola e del monte Linzone in ricordo del pilota Fulvio Scalvenzi al quale è intitolata la festa.  
   
   
VALDINON BIKE IN VISTA BIKERS CONVOCATI A CAVARENO (TN)  
 
Trento, 29 aprile 2014 - Ruote grasse puntate in direzione Val di Non. Domenica 4 maggio la parte alta della vallata trentina accoglie la sesta edizione della Valdinon Bike e sarà anche il calcio d’inizio per il circuito “Trentino Mtb presented by crankbrothers”. Sugli sterrati tra Cavareno, Fondo, Sarnonico e Romeno, infatti, si alzerà il sipario sulla serie 2014 che fino al mese di ottobre terrà i bikers impegnati in alcune tra le zone più quotate sul pianeta mountain bike in provincia di Trento. In tutto sette gare di diversa tipologia e livello, che intendono fare la felicità di tutti, dai pro del fuoristrada ai master, e per iscriversi al circuito in maniera cumulativa con, tra le altre cose, uno sconto di oltre il 20% sul totale, c’è tempo fino a venerdì 2 maggio alle 18,00. Anche per quanto riguarda la Valdinon Bike 2014 le registrazioni proseguono fino a venerdì con la tariffa di 28 Euro, comprensiva di un pacco gara fatto di prodotti trentini, integratori, gadget e il biglietto per la lotteria di fine gara. Il tracciato per la prova di domenica, disegnato dell’esperto staff di Valdinon Sportgestion e Società Podistica Novella, è confermato di 43 km complessivi e un dislivello totale leggermente superiore ai 1200 metri che dopo le salite iniziali verso il Passo della Mendola corre tra saliscendi, falsipiani e discese veloci, dove divertimento e adrenalina saranno un must. Per ottenere le ultime info di gara e sul circuito “Trentino Mtb presented by crankbrothers” i siti di riferimento sono: www.Valdinonbike.com  e www.Trentinomtb.com  La Valdinon Bike 2014 chiude una settimana che per alcuni può contenere un bel ponte, includendo la festività del 1° maggio. Ecco allora che la Val di Non si prepara ad essere visitata da molteplici angolazioni, a cominciare da quella naturalistico-escursionistica poiché proprio nella zona di Cavareno e del Passo della Mendola ci si può immergere nella natura incontaminata, ma anche ammirare la splendida Villa Imperiale e l’Hotel Mendola al valico, entrambi di epoca asburgica. Per chi ama il trekking o il nordic walking, gli itinerari dove…mettere i piedi non mancano anche tra i pascoli e le malghe del Gruppo delle Maddalene, e se la brama di avventura prende il sopravvento ecco i magici canyon sotterranei di roccia, con gole e cascate d’acqua dove addentrarsi con caschetto e tanta voglia di divertirsi. Esistono percorsi con guida come il Parco Fluviale Novella o il Canyon Rio Sass, ma sono possibili anche escursioni libere dove comunque occorre stare un po’ all’occhio dove si mettono piedi e mani. Dal punto di vista culturale, la Val di Non è terra di residenze nobiliari e castelli – come d’altra parte tante altre zone del Trentino – ma anche di eremi e santuari in cui la bellezza naturale si coniuga alla meditazione e al culto. Il Santuario di San Romedio presso Sanzeno è una perla assoluta incastonata nella roccia viva e lo si può raggiungere dal Museo Retico a nord del paese, seguendo il panoramico tragitto a piedi. Castel Thun sorge poco lontano dall’abitato di Vigo di Ton ed è considerato uno dei maggiori complessi museali dell’arco alpino con le sue 150 sfarzose ed eleganti stanze interne. Il Museo degli Usi e Costumi d’Anaunia a Ronzone, non lontano da Fondo, offre uno spaccato di vita contadina di un tempo in queste zone, con interessanti ricostruzioni storiche specialmente di ambienti domestici. A Fondo si può senz’altro fare una piacevole passeggiata nell’area verde del Lago Smeraldo – toccato anche dalla gara – ma sul colle posto a nord-ovest del borgo c’è anche la chiesetta dedicata a Santa Lucia, risalente al Medioevo e raggiungibile grazie ad un comodo tragitto a piedi. Nel paese di Fondo, infine, si possono anche ammirare nove affreschi sacri dedicati a S.giacomo di Compostela.  
   
   
LIVIGNO AL BIKE FESTIVAL DI RIVA DEL GARDA  
 
Livigno (So), 29 aprile 2014 - Il Bike Festival di Riva del Garda apre ufficialmente la stagione della mountain bike europea e Livigno vi partecipa in qualità di resort fortemente votato alla pratica di questa specialità. Due gli eventi di richiamo internazionale che interessano i bikers e che saranno presentati ufficialmente alla Fiera di Riva del Garda: il Suzuki Nine Knights (16/21 giugno 2014) http://nineknightsmtb.Com  e il Red Bull Wide Open (11/13 luglio 2014) www.Redbull.it/wideopen  Mentre il primo è ormai un must per gli atleti e gli appassionati di tutto il mondo, il secondo sarà una novità assoluta che radunerà nel Bike Park del Mottolino i migliori gravity riders per decidere who-is-who e what-is-what, su un percorso ricco di sfide. Venerdì 2 maggio uno dei più famosi fotografi delle scena bike, Markus Greber (vincitore lo scorso anno del contest del Nine Knights nella categoria "Best Photo") rivelerà i suoi trucchi agli aspiranti fotografi nel corso di due workshop della durata di mezza giornata (sono ammessi al massimo 8 partecipanti). È possibile iscriversi entro il 29 aprile, inviando una email a high@rasoulution.Com oppure direttamente allo stand di Livigno (G42). Domenica 4 maggio allo stand di Livigno saranno presenti alcune icone della mountain bike mondiale: l’ambasciatore della località Hans "No Way" Rey, il freeride pro Andi Wittmann e il leggendario 4X Guido Tschugg incontreranno il pubblico e firmeranno autografi per i loro fan.