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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2014
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE RECUPERARE 57 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC EFFETTUATE DAGLI STATI MEMBRI  
 
Ieri la Commissione europea ha chiesto la restituzione, mediante la procedura di liquidazione dei conti, per un totale di euro di fondi agricoli dell´Ue che sono stati spesi impropriamente Stati membri 57 milioni. Tuttavia, nell´ambito di tali importi è già stata restituita dagli Stati membri, l´impatto finanziario della decisione odierna sarà di 52 milioni di euro. Questi fondi vengono rimborsati nel bilancio dell´Ue per non aver rispettato le norme comunitarie o procedure inadeguate sono state eseguite controllo della spesa agricola. Gli Stati membri sono responsabili dell´esecuzione dei pagamenti e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), mentre la Commissione deve garantire che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi. Principali rettifiche finanziarie In base a tale decisione, si recuperare i fondi provenienti da 15 Stati membri: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Slovenia, Spagna, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Svezia. All´interno di questa cifra complessiva di 57 milioni di euro, la correzione più significativa 20,04 milioni di euro sono attribuibili alla Francia con carenze nella ripartizione dei diritti.  
   
   
SECONDO LA CORTE DEI CONTI EUROPEA, LA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ESERCITATO UNA SUPERVISIONE ADEGUATA SUL “PROCESSO DI DISACCOPPIAMENTO” CONCERNENTE IL SOSTEGNO UE AGLI AGRICOLTORI ADOTTATO NELL’AMBITO DEL “CONTROLLO DELLO STATO DI SALUTE” DELLA PAC DEL 2008  
 
 Lussemburgo - Una relazione pubblicata in data odierna dalla Corte dei conti europea rivela che la Commissione non ha supervisionato in maniera adeguata il calcolo effettuato dagli Stati membri dei diritti degli agricoltori all’aiuto Ue nell’ambito del regime di pagamento unico per il periodo 2010-2012. La distribuzione del sostegno disponibile da parte degli Stati membri non è stata sempre conforme ai princìpi dell’Ue e agli obiettivi della politica in materia e talvolta i diritti all’aiuto sono stati calcolati in maniera non corretta. “Il regime di pagamento unico (Rpu), introdotto nel 2005, ha sostituito la maggior parte dei pagamenti diretti legati alla produzione agricola. L’esame della riforma della Pac 2003 svolta nel 2008, nota come “controllo dello stato di salute”, ha esteso l’Rpu a settori agricoli in cui il regime non era stato ancora introdotto o lo era stato solo parzialmente. Gli Stati membri godono di un considerevole margine di discrezione nell’assegnazione e nel calcolo dei diritti all’aiuto, ma la Commissione detiene la responsabilità finale per il pagamento del sostegno Ue agli agricoltori. La Corte ha riscontrato che la Commissione non ha adottato chiare modalità di applicazione e non ha esercitato una supervisione adeguata sulla distribuzione agli agricoltori, da parte degli Stati membri, del sostegno disponibile pari a circa 4,2 miliardi di euro durante il periodo 2010-2012. Di conseguenza, i criteri definiti dagli Stati membri talvolta non rispettavano i princìpi dell’Ue, specie i princìpi di non discriminazione degli agricoltori, di proporzionalità e della sana gestione finanziaria; inoltre, i diritti all’aiuto degli agricoltori sono stati talvolta calcolati in maniera non corretta.” ha dichiarato Augustyn Kubik, il Membro della Corte responsabile della relazione “Ciò potrebbe avere un impatto rilevante anche sui nuovi regimi di pagamento a favore degli agricoltori a partire dal 2015.” Il disaccoppiamento del sostegno diretto agli agricoltori dalla produzione e l’introduzione dell’Rpu erano elementi essenziali del processo di riforma della Pac nel 2003. L’obiettivo principale dell’Rpu consisteva nello spostare l’orientamento strategico dal sostegno al mercato al sostegno disaccoppiato al reddito degli agricoltori, rafforzando in tal modo l’orientamento degli agricoltori al mercato e conseguendo una maggiore decentralizzazione. L’rpu è stato introdotto, finora, in 18 Stati membri e rappresenta il 54 % delle risorse finanziarie dell’Ue destinate all’agricoltura e allo sviluppo rurale. Il sostegno erogato mediante l’Rpu è indipendente (“disaccoppiato”) dalla produzione agricola effettiva, ma al fine di beneficiare dell’aiuto Rpu gli agricoltori devono possedere dei diritti all’aiuto e una superficie agricola ammissibile. L’rpu rimane in vigore fino alla fine del 2014. A partire dal 2015, sarà sostituito da un nuovo regime di pagamento di base, fondato anch’esso su diritti all’aiuto. In determinate condizioni, gli Stati membri possono trasferire nel nuovo regime il valore attuale dei diritti all’aiuto. Il calcolo dei diritti all’aiuto Rpu può quindi incidere sui futuri pagamenti agli agricoltori fino all’esercizio finanziario 2021.  
   
   
AGRICOLTURA: CONSIGLIO REGIONALE VENETO APPROVA ALL’UNISONO PSR 2014-2020. EVENTO MEMORABILE  
 
Venezia - "È stata una seduta consiliare memorabile: dopo anni di lavoro intenso sul Psr siamo giunti all’approvazione finale da parte del consiglio, che ha accolto il testo con grande soddisfazione ed entusiasmo. La quasi unanimità (tranne un consigliere) ha infatti votato a favore del Programma di sviluppo rurale. Siamo pronti a garantire agli agricoltori la massima efficacia e strategicità nella distribuzione dei fondi". Questo il commento dell’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, subito dopo l approvazione del testo in sede consiliare. L’agricoltura veneta potrà contare, da qui al 2020, su finanziamenti pubblici europei, statali e regionali per un miliardo 184 milioni di euro, finalizzati a sviluppare e consolidare il settore e la competitività delle aziende. I finanziamenti saranno principalmente indirizzati alle imprese private, alla montagna e ai giovani. L’esame consiliare era una delle ultime tappe del Psr, che entro il 22 luglio dovrà essere mandato a Bruxelles per il vaglio finale da parte della Commissione Europea. “Contiamo di avere pienamente operativo questo strumento strategico – ha sottolineato Manzato – dal gennaio del 2015, per dare linearità ai contenuti della programmazione e ai relativi supporti finanziari, che probabilmente saranno gli ultimi di questa entità nella storia dell’Unione Europea”. “La nuova programmazione – ha ribadito l’assessore – nasce sotto il segno della partecipazione e del contributo di tutto il sistema rurale regionale. Il testo è infatti il frutto di un articolato percorso condiviso con il Tavolo di partenariato regionale, iniziato nel giugno del 2013 e suggellato da ultimo nel tavolo Verde”. I contributi e le proposte migliorative sono stati in tutto 728, mentre i soggetti che hanno inviato osservazioni sono stati 59 (sugli 88 componenti del Tavolo di partenariato). Tutti i contributi sono stati resi disponibili in tempo reale attraverso la piattaforma web www.Psrveneto2020.it  sistema che ha reso possibile una consultazione aperta e trasparente. I dieci incontri organizzati dalla Regione hanno scandito le diverse fasi del confronto, che si è tradotto in 842 partecipanti “fisicamente” e 1.151 presenze .  
   
   
PSR 2014-2020: SODDISFAZIONE PERCHE’ LA LOGICA DEL PLURIFONDO E’ STATA CONDIVISA DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO  
 
Venezia - “Sono soddisfatto perché la logica del “plurifondo” per il finanziamento della banda larga nelle aree agricole è stata ben accolta dai colleghi del Consiglio Regionale. In sintesi, gli interventi di questo ambito verranno affrontati con i fondi strutturali Fesr, grazie ad una dotazione che passerà dagli attuali 30 milioni di euro a 40 milioni. L’aumento di 10 milioni servirà ad ampliare le aree rurali di intervento, includendo non solamente le aree di pianura – come finora previsto – ma anche le aree di montagna e del basso Veneto, le cosiddette zone svantaggiate”. Questo è quanto anticipato dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato a margine della discussione per l’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale in corso in questi giorni in sede consiliare. La questione nasce infatti dalla volontà, da parte dell’assessore Manzato, di aumentare la dotazione che il Psr destina ai Gal – Gruppi di Azione Locale – che slitterà dagli attuali 64 milioni di euro a 74 milioni; tale incremento è avvenuto grazie ad un “risparmio”, ottenuto dal mancato investimento in banda larga, prima imputato ad una misura del Psr e che ora verrà invece coperto dai fondi Fesr. “In questo modo – sottolinea l’assessore – riusciremo a garantire maggiori interventi in ambito agricolo, proprio in quelle aree rurali svantaggiate del Veneto, grazie ad una dotazione finanziaria importante destinata interamente ai Gal. L’obiettivo che abbiamo avuto nella stesura del Programma di Sviluppo Rurale e più in generale della Pac è stato quello di garantire strategicità nelle politiche agricole ed eliminazione degli sprechi di risorse. Credo che il nostro lavoro sia giunto ad un risultato eccellente e che nessuno possa affermare il contrario”.  
   
   
OGM: FVG, APPLICHERA’ ORDINANZA SENZA ACCRESCERE TENSIONI  
 
Udine - "Mentre il campo di Mereto è stato tranciato, in quelli di Colloredo abbiamo ritenuto di non accrescere inutili tensioni e, d´intesa con le Forze dell´ordine, di attendere l´autorizzazione della magistratura". Lo afferma il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, in merito all´applicazione del decreto di rimozione della coltura di mais Mon 810 in atto sugli appezzamenti coltivati da Giorgio Fidenato, in applicazione della legge regionale 5/2014. La legge dispone una moratoria di un anno nelle coltivazioni di Organismi geneticamente modificati, in attesa della conclusione dell´iter intrapreso per l´esclusione delle coltivazioni di mais Ogm sul territorio regionale. Ieri mattina il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia ha distrutto il mais Ogm seminato dal portavoce di Futuragra - a cui il Tar aveva bocciato la richiesta di sospensiva urgente - in circa 1000 metri quadri nel terreno di Mereto di Tomba. Non ha invece ancora eseguito il provvedimento di distruzione imposto sugli altri due campi a Colloredo di Monte Albano, dove Fidenato, assieme ad altri aderenti a Futuragra, ha opposto oggi resistenza passiva, impedendo l´accesso nell´appezzamento seminato a Ogm alle guardie forestali. "L´auspicio è che la Procura autorizzi al più presto la possibilità di eseguire l´ordinanza, e venga così applicata una legge che ha come scopo la tutela dell´alta qualità dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia", afferma Bolzonello, ricordando che la Regione ha espletato con procedure di legge tutti i passi che doveva e poteva compiere per ribadire la sua posizione No Ogm.  
   
   
RISO, LOMBARDIA: TUTELARE LE PRODUZIONI  
 
Milano - "Ormai la situazione del mercato del riso in Italia sta ampiamente superando il livello di guardia. Si è tardato troppo, serve una modifica legislativa ormai ineludibile, che tuteli le nostre produzioni". E´ quanto ha detto Gianni Fava, assessore regionale all´Agricoltura, in merito alle iniziative di mobilitazione organizzate da due associazioni di categoria a tutela della risicoltura. Aziende Lombarde A Rischio - "La Lombardia, primo produttore di riso in Italia - ha sottolineato Fava -, non può permettere che il proprio mercato subisca le conseguenze di una politica di liberalizzazioni selvagge, che non tiene neanche conto dei diritti dei consumatori. Venerdì incontreremo i rappresentanti di Coldiretti, mentre settimana prossima parteciperò personalmente a una iniziativa di Cia Lombardia a Pavia, che va nella direzione di mobilitare l´opinione pubblica su un tema che mette a rischio alcune migliaia di aziende agricole lombarde".  
   
   
MATERA - IL PROGETTO SIAFT 5 APRE AL B2B TELEMATICO  
 
La novità 2014 del Siaft - Southern Italy Agrifood and Tourism, con un partenariato di 16 Camere di Commercio Chieti, Cosenza, Crotone, Frosinone, L’aquila, Latina, Lecce, Matera, Napoli, Pescara, Rieti, Siracusa, Taranto, Teramo, Unioncamere Molise, Viterbo, è rappresentata dai B2b Telematici dei settori Oil e Food per il mercato Corea attraverso i quali verranno organizzati incontri d’affari da svolgersi in via telematica presso la propria sede aziendale e previa spedizione delle merci per le degustazioni dei buyers. Una scelta che ha accresciuto potenzialità e strumenti operativi del Siaft. Una conferma è venuta da Campobasso per il B2b Oil dove hanno partecipato 50 aziende di partenariato e di queste 5 del Materano, che hanno incontrato 19 buyers provenienti da Francia, Giappone, Gran Bretagna, Norvegia e Russia. A Chieti per il B2b Wine, svoltosi dal 19 al 20 giugno, hanno partecipato 56 aziende del partenariato di cui di cui 3 materane che hanno incontrato 21 buyers provenienti da Danimarca, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Russia e Svezia. Per finire al B2b Food, svoltosi a Fiuggi il 3 e 4 luglio, con la partecipazione di 72 aziende del partenariato. Tra queste 5 erano lucane, che hanno incontrato 24 buyers giunti da Emirati Arabi uniti, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Russia. Le attività rivolte al settore agroalimentare termineranno a ottobre con la partecipazione al Sial di Parigi dal 19 al 23.  
   
   
ALTA VAL TROMPIA: VALORIZZARE PRODUZIONI E TERRITORIO  
 
 Collio/bs - "Ho voluto verificare direttamente le condizioni, perché qui si possa coniugare cibo, alimentazione e territorio nel segno dello sviluppo. La montagna è nelle nostre priorità per quanto riguarda il Piano di sviluppo rurale. Qui ci sono persone che vogliono sviluppare alcune idee anche per dare prospettive economiche ai giovani e alla valle". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, incontrando, a Collio, in alta Val Trompia (Brescia), operatori e amministratori locali nel corso di una visita presso la ´Formaggi Trevalli´ di Silvio Zanini. Piccoli Produttori Presidio Per Montagna - "Vogliamo presentare in Regione un progetto che leghi la stagionatura alla stalla - ha detto Silvio Zanini - affinché il produttore locale resti più legato a quel che fa. Avere la possibilità di stoccare il prodotto vuol dire vendere direttamente, anche se si è piccolissimi produttori; se vogliamo mantenerli in montagna, devono aver riscontri economici. Dal punto di vista turistico,,poi, ha un forte significato poter incontrare, visitando la valle, una fattoria che produce, stagiona e vende. Anche se quel prodotto non lo si trova tutto l´anno, il ´piccolo´ diventa anello di una catena di produttori locali. In montagna, del resto, vivere solo di agricoltura è molto difficile". La Valle Del Nostrano - "Stiamo verificando con quali misure possiamo intervenire a sostegno dei produttori di questo territorio - ha aggiunto Fava -, che si identifica con un prodotto, il formaggio Nostrano. Questa è la valle del Nostrano. Finalmente cresce la consapevolezza che prodotti locali e turismo si debbono coniugare, in un´offerta turistico-gastronomica che aiuti lo sviluppo del territorio. Ridare prospettive economiche alla montagna significa garantire la prosecuzione delle attività economiche di questa parte di Lombardia".  
   
   
GENOMICA DELLE ROSACEE, RICERCATRICE FEM VINCE PREMIO A SEATTLE  
 

Sara Montanari, ricercatrice della Fondazione Edmund Mach, ha vinto il primo premio al 7° Congresso di Genomica delle Rosacee di Seattle con un lavoro sulla genetica delle resistenze nel pero. Sara Montanari, che ha vinto un assegno di 250 dollari, lavora come borsista al Centro Ricerca e Innovazione nell’ambito del Dipartimento biologia e genomica delle piante da frutto ed è impegnata ad identificare delle regioni all’interno del genoma di pero che siano legate alla resistenza a malattie e insetti, con lo scopo finale di sviluppare nuove varietà da poter utilizzare in campo. La dottoranda lavora anche sul fenomeno della letalità degli ibridi, problema molto frequente nel caso di incroci tra specie vegetali diverse. Il titolo della ricerca che si è aggiudicata il premio come miglior presentazione orale da parte di uno studente è stato il “mappaggio di Qtl per la resistenza a colpo di fuoco e Psylla e di regioni genomiche legate al fenomeno della necrosi dell´ibrido in pero". Http://goo.gl/fyz4m8