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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2008
PARLAMENTO EUROPEO: MENO MORTI SULLE STRADE GRAZIE AD AUTO PIÙ SICURE  
 
Strasburgo, 19 giugno 2008 - Il Parlamento ha approvato definitivamente un regolamento volto a migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti in caso d´urto con veicoli a motore attraverso il rafforzamento di alcune norme per l´omologazione di auto, Suv e veicoli commerciali leggeri. Si tratta, in particolare, di introdurre un dispositivo omologato di assistenza alla frenata (che rafforza l´efficacia dell´Abs) e di garantire minori danni in caso d´urto frontale. Dovranno inoltre essere esaminati i sistemi anticollisione. Si stima che ogni anno, nell´Ue25, vengono uccisi 8. 000 utenti della strada vulnerabili, tra ciclisti e pedoni, mentre 300. 000 riportano lesioni a causa degli incidenti. Obiettivo della proposta è rafforzare i requisiti comunitari volti ad accrescere la sicurezza dei pedoni e degli altri utenti della strada vulnerabili in caso di lesioni dovute all’urto con un veicolo a motore. Tali requisiti sono attualmente contenuti nella direttiva 2003/102/Ce ma, da una valutazione di fattibilità, è emerso che alcuni di questi «non sono applicabili». Approvando con 642 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astensioni la relazione di Francesco Ferrari (Alde/adle, It), il Parlamento ha fatto proprio un maxi-emendamento di compromesso negoziato dal relatore con il Consiglio sul regolamento che stabilisce i requisiti per la costruzione e il funzionamento dei veicoli e dei sistemi di protezione frontale al fine di ridurre il numero e la gravità delle lesioni subite dai pedoni e dagli altri utenti della strada vulnerabili in caso di urto. Il nuovo regolamento, che accoglie gran parte delle richieste dei deputati, è direttamente applicabile e sarà il fondamento giuridico di tutta una serie di prove o test volti a garantire un livello adeguato di sicurezza in casi d´urto. Il regolamento si applica ai veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente (categoria M1), ai veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t (categoria N1) e ai sistemi di protezione frontale montati come elementi originali su tali veicoli o commercializzati come entità tecniche separate da montare sugli stessi veicoli. Per i veicoli commerciali e le automobili private derivate dai veicoli commerciali (con una massa superiore a 2. 500 kg) che hanno una specifica caratteristica nella posizione del conducente sono previste delle deroghe. Sistema di assistenza alla frenata - In forza al regolamento, i costruttori dovranno garantire che i veicoli commercializzati saranno dotati di un dispositivo omologato di assistenza alla frenata conforme ai requisiti fissati dal provvedimento stesso. Si tratta del sistema Bas (Brake assistant system) che assiste il conducente nel caso in cui non imprima sul pedale del freno la forza necessaria per attivare l´Abs (Anti-lock braking system). In mancanza, si provoca infatti un allungamento della frenata comportando, perciò, un rischio. In altre parole, se in caso di emergenza il pedale del freno non fosse pigiato con la necessaria forza, il Bas applicherebbe la pressione massima possibile istantaneamente. Sarebbe l´Abs ad occuparsi del non bloccaggio delle ruote, senza il quale il Bas non potrebbe esistere. Per quanto riguarda il calendario d´attuazione di questa norma, il compromesso accoglie la proposta della Commissione di imporre alle case automobilistiche l´obbligo di dotare di tale dispositivo i nuovi "tipi di veicoli" (ossia quelli non ancora sul mercato) entro 9 mesi, ma anticipa da 78 a 72 mesi il termine per quelli commerciali. Nel caso invece dei "nuovi veicoli", quelli già omologati in base alle attuali norme, tale termine è fissato a 24 mesi, anche per le auto di massa superiore al 2. 500 kg (in pratica i grandi Suv) per le quali la Commissione aveva proposto 78 mesi. Per i veicoli commerciali è invece confermata la scadenza di 78 mesi. Protezione frontale - Le autorità nazionali dovranno rifiutare di rilasciare l’omologazione Ce o l’omologazione nazionale ad un nuovo tipo di veicolo dotato di un sistema di protezione frontale o ad un nuovo tipo di sistema di protezione frontale fornito come entità tecnica separata, che non risulti conforme ai requisiti del regolamento. Le autorità nazionali, per motivi inerenti alla protezione dei pedoni, dovranno quindi considerare i certificati di conformità non validi, rifiutare l’immatricolazione e vietare la vendita e la messa in circolazione dei veicoli nuovi che non rispettano le condizioni stabilite. Questi requisiti riguardano una serie di crash test per valutare le conseguenze di un urto tra il sistema di protezione frontale e un pedone. Più in particolare, si tratta di testare l´urto dell’arto inferiore contro il paraurti, della coscia contro il bordo anteriore del cofano e della testa di bambino e di un adulto contro la superficie del cofano, della coscia contro il bordo anteriore del cofano e della testa di un adulto contro il parabrezza. Occorre anche realizzare delle prove volte ad individuare la soglia di funzionamento in cui si attiva il sistema antibloccaggio dei freni (Abs) e a verificare che il dispositivo di assistenza alla frenata si attivi correttamente in modo da assicurare la massima decelerazione del veicolo. Per quanto riguarda i tempi d´attuazione di tale disposizione, distinta in due fasi, il compromesso anticipa la fine della prima fase per i nuovi veicoli al 31 dicembre 2012, rispetto alla proposta della Commissione che prevedeva 5 anni dall´adozione del provvedimento (ossia giugno 2013). Anche per la seconda fase - che va distinta tra nuovi tipi di veicoli e veicoli nuovi e, all´interno di queste categorie, in funzione della loro massa e della loro destinazione (commerciale o no) - il compromesso anticipa di 6-12 mesi (rispetto alla proposta della Commissione) il periodo entro cui si deve ottemperare ai requisiti fissati dal regolamento. Più in particolare, si va da 48 mesi (contro 56) per i nuovi tipi di auto con massa inferiore a 2. 500 kg a 126 mesi (contro 138) per i nuovi veicoli di peso superiore (i Suv) e per i veicoli commerciali. Sistemi anticollisione - Come richiesto dai deputati, sulla base di una valutazione della Commissione, i veicoli equipaggiati con sistemi anticollisione potranno non essere tenuti a soddisfare alcuni requisiti stabiliti dal regolamento relativi alle prove ai fini del rilascio di un’omologazione Ce o nazionale riguardo alla protezione dei pedoni, oppure per l’immatricolazione e la messa in circolazione. Attualmente, però, non esistono sul mercato sistemi anticollisione che siano effettivamente sempre in grado di identificare correttamente i pedoni o altri utenti vulnerabili e potrebbero essere necessari diversi anni prima che questo dispositivo di sicurezza attiva possa eventualmente sostituire le disposizioni di sicurezza passiva (progettazione dei veicoli). Pertanto, la Commissione, previa valutazione dell´utilizzazione di queste tecnologie, potrà proporre modifiche al regolamento, fermo restando che qualsiasi misura proposta garantisca livelli di protezione almeno equivalenti, in termini di efficacia effettiva, a quelli raggiunti con i requisiti indicati dal regolamento. Valutazione e eventuali modifiche - In forza al regolamento, dopo cinque anni dalla sua entrata in vigore e in seguito ogni anno, le autorità nazionali saranno tenute a fornire alla Commissione i risultati del monitoraggio sulla prova d´urto della coscia contro il bordo anteriore del cofano ad una velocità d´urto di 40 km/h e sulla prova d´urto della testa di adulto contro il parabrezza a 35 km/h. In base ai risultati del monitoraggio la Commissione potrà adottare opportune misure di attuazione, intese modificare elementi non essenziali del regolamento. Sulla base delle informazioni pertinenti comunicate dalle autorità di omologazione e dalle parti interessate e di studi indipendenti, dovrà inoltre seguire gli sviluppi tecnici del rafforzamento dei requisiti di sicurezza passiva, del servofreno e di altre tecnologie di sicurezza attiva che possano garantire una miglior protezione di utenti della strada vulnerabili. Entro cinque anni dall´entrata in vigore del regolamento, poi dovrà valutare la fattibilità e l´utilizzo di tali requisiti rafforzati di sicurezza passiva, e valutare il funzionamento del provvedimento, con riferimento all´impiego e all´efficacia del servo freno e di altre tecnologie. La Commissione dovrà presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio accompagnata da opportune proposte in materia. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATA LA NOMINA DI ANTONIO TAJANI A COMMISSARIO PER I TRASPORTI  
 
 Strasburgo, 19 giugno 2008 - A seguito delle audizioni dinnanzi alle commissioni competenti, il Parlamento ha approvato la nomina di Antonio Tajani quale Vicepresidente della Commissione europea responsabile dei trasporti. I deputati hanno anche sottoscritto il cambio di portafogli per Jacques Barrot che sarà ora incaricato di Giustizia, libertà e sicurezza. Queste nomine si sono rese necessarie dopo le dimissioni di Franco Frattini. Con 507 voti favorevoli, 53 contrari e 64 astensioni, il Parlamento ha approvato la nomina di Antonio Tajani quale Vicepresidente della Commissione europea responsabile dei dei trasporti. Con 489 voti favorevoli, 52 contrari e 19 astensioni, inoltre, ha approvato il cambio di portafoglio per Jacques Barrot. Antefatti A seguito della sua nomina a ministro degli Esteri del governo italiano, Franco Frattini ha rassegnato le dimissioni da vicepresidente della Commissione europea responsabile per giustizia, libertà e sicurezza. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha deciso di assegnare il suo portafoglio al vicepresidente Barrot, precedentemente responsabile dei trasporti. Il governo italiano ha poi notificato l´intenzione di designare come nuovo commissario Antonio Tajani e il Presidente della Commissione ha manifestato il desiderio di assegnare a quest´ultimo il portafoglio dei "trasporti". Il Consiglio dell´Unione europea ha deciso con procedura scritta di nominare Antonio Tajani membro della Commissione europea a decorrere dal 9 maggio 2008 fino al 31 ottobre 2009, allo scadere del mandato dell´attuale Commissione. Più tardi è stata anche formalizzata la sua funzione di Vicepresidente della Commissione europea. Lunedì 16 giugno, a Strasburgo, in veste di responsabile per giustizia, libertà e sicurezza, il vicepresidente Barrot è stato invitato a un´audizione dinnanzi alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e alla commissione giuridica. Era anche presente una delegazione della commissione per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere. In veste di responsabile per i trasporti, il commissario designato Tajani è stato invitato a un´audizione dinnanzi alla commissione per i trasporti e il turismo, in presenza di una delegazione della commissione per i bilanci. I resoconti delle audizioni sono consultabili tramite i link in calce. Scopo delle audizioni Il principale obiettivo delle audizioni è quello di offrire alle commissioni parlamentari la possibilità di valutare le competenze dei commissari designati e di farsi un´idea della loro personalità e delle loro opinioni. Le audizioni contribuiranno ad instaurare, fin dal principio, relazioni di lavoro tra le commissioni parlamentari e i commissari e costituiranno un primo criterio di riferimento per la valutazione delle loro successive attività. Norme sull´approvazione della Commissione e dei commissari Ai sensi degli articoli 214 e 215 del trattato che istituisce la Comunità europea, i membri della Commissione sono soggetti, collettivamente, a un voto di approvazione da parte del Parlamento europeo all´inizio del loro mandato. Un membro dimissionario è sostituito per la restante durata del suo mandato da un nuovo membro, nominato dal Consiglio che delibera a maggioranza qualificata. In base all´articolo 218, il presidente della Commissione europea può modificare la ripartizione delle competenze nel corso del mandato della Commissione. Qualora si renda necessario procedere alla sostituzione di un membro della Commissione nel corso del suo mandato, a norma dell´accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione, il Presidente della Commissione prende immediatamente contatto con il Presidente del Parlamento, al fine di ottenere il suo accordo circa il modo in presentare il futuro membro della Commissione al Parlamento, nei tempi più brevi e nel pieno rispetto delle prerogative delle istituzioni. Ai sensi dell´accordo quadro, il Presidente della Commissione deve inoltre notificare immediatamente al Parlamento europeo ogni decisione relativa all´attribuzione di competenze a un membro della Commissione. In caso di modifiche sostanziali delle competenze di un membro della Commissione, questi si presenta davanti alla commissione parlamentare competente, su richiesta del Parlamento. .  
   
   
PROGETTO ALPCHECK LE TECNOLOGIE SATELLITARI PER L´INFOMOBILITÀ E I SERVIZI AL TERRITORIO  
 
Milano, 19 giugno 2008 - Gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica, Davide Boni e alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, partecipano oggi, al convegno "Le tecnologie satellitari per l´infomobilità e i servizi al territorio - Il progetto Alpcheck", in programma presso l´Auditorium Gaber del Palazzo della Regione (piazza Duca d´Aosta, 3) con inizio alle ore 9. 30. L´evento è promosso e organizzato da Irealp (Istituto di Ricerca per l´Ecologia e l´Economia Applicate alle Aree Alpine). La giornata verterà sul tema del trasporto di persone e merci all´interno e attraverso le regioni dello Spazio Alpino, con un particolare accento sulle possibili integrazioni delle tecnologie satellitari - Gps, Global Positioning System - nelle pratiche di monitoraggio del traffico sulle Alpi. L´utilizzo delle nuove tecnologie satellitari, nel settore dei trasporti, può infatti determinare significative ricadute sull´organizzazione di servizi di pubblica utilità e su azioni di pianificazione e gestione territoriale, in particolare attraverso i sistemi informativi territoriali, necessari per condividere in rete dati e servizi tra soggetti pubblici e privati. Il programma del convegno, dopo il saluto introduttivo di Fabrizio Ferrari, presidente di Irealp, prevede l´intervento dell´assessore Davide Boni ("L´innovazione e il Governo del territorio in Lombardia", ore 9. 45) e dell´assessore Massimo Buscemi ("Innovazione e gestione delle reti e dei servizi di pubblica utilità", ore 11. 50). .  
   
   
AUTOTRASPORTATORI VERSO IL FERMO LA PAROLA AL GOVERNO, ATTESE MISURE CONCRETE PER SCONGIURARE IL FERMO DEL 30 GIUGNO  
 
Ascoli Piceno (Ap), 19 giugno 2008 - E’ chiara e quanto mai netta la posizione del comparto autotrasporto che nell’ultimo periodo ha visto aggravarsi in maniera pesantissima i disagi e le problematiche che da anni affliggono la categoria. Infatti, se il caro carburanti sta assumendo contorni a dir poco insostenibili, le attese per le misure promesse dal vecchio governo nel dicembre scorso si fanno sempre più dense di aspettative. Questo è il quadro emerso nell’ultima assemblea dell’autotrasporto in cui gli operatori del settore ed associazioni di categoria hanno insieme preso atto delle difficoltà del momento ed avanzato proposte e strumenti di lotta da portare avanti se le richieste degli operatori non verranno accettate. “La nostra speranza è ora nelle mani del Governo che deve tener fede a quanto il precedente esecutivo promise a seguito del fermo dell’autotrasporto del dicembre scorso” dice Simone Feliziani, da anni autotrasportatore e presidente della categoria per la Confartigianato Uapi. “Le nostre non sono rivendicazioni velleitarie di un’élite, ma giuste richieste che ci permetteranno di portare avanti un lavoro ogni giorno più gravoso: noi - prosegue Feliziani - avanziamo richieste vitali per la categoria, senza le quali molti saranno costretti a chiudere. A nessun autotrasportatore piace l’idea di ripetere con il fermo l’esperienza dello scorso dicembre, perché ci rendiamo conto che intasare le autostrade e bloccare la viabilità non rappresentano strumenti di protesta privi di disagi per la collettività: per questo, qualora il Governo non assumesse decisioni risolutive, il fermo dell’autotrasporto fissato il prossimo 30 giugno vedrà i nostri mezzi fermi non più in strada, bensì nelle sedi delle aziende. ” Su questo punto, riferisce Feliziani, “c’è stato l’accordo di tutti gli autotrasportatori”. La riproposizione del fermo - idea che, visto l’aggravarsi sempre più acuto della situazione e da quanto si apprende dalla categoria della Confartigianato Uapi autotrasporto sembra mettere tutti d’accordo-, vuol dire senza dubbio disagi, rallentamenti nelle forniture ed ogni altro genere di conseguenza, ma si tratta di far sentire di nuovo la propria voce affinché il Governo si faccia promotore di azioni mirate e coraggiose. Continua ancora Feliziani: “Non posso non ringraziare i numerosissimi colleghi trasportatori che sono intervenuti attivamente all’assemblea, segno evidente dell’interesse per queste tematiche dalle quali oramai non possiamo più sottrarci. Inoltre segnalo che la Confartigianato Uapi che ci appoggia segue costantemente la situazione monitorando i segnali di disponibilità alla trattativa che anche nelle ultime ore il Governo non ha mancato di mostrare: tutte le informazioni sulla nostra categoria le trovate nel sito dell´associazione (www. Uapi. Org) dove sono anche raccolti i rapporti e gli studi statistici sulla nostra situazione. In più il 9 giugno scorso la trattativa con il governo è stata riaperta ed ulteriori incontri sono previsti fino al 24 giugno termine ultimo per scongiurare il nuovo fermo dell’autotrasporto. Noi tutti autotrasportatori ci rendiamo conto benissimo che giungere ad una scelta di questo tipo - onerosa ed antipatica nei confronti della cittadinanza - rappresenterebbe inequivocabilmente una sconfitta, non solo per il mondo della politica, anche per noi ed in definitiva per tutti”. . .  
   
   
PARTE IL PROGETTO MOVIBYTE PRIMA ESPERIENZA IN ITALIA: PANNELLI INFORMATIVI CHE INTEGRANO ORARI DI BUS E TRENI  
 
Torino, 19 giugno 2008 - Sono già 12 le amministrazioni che, a partire da questa settimana, possono avvalersi di una nuova piattaforma informativa, realizzata dalla Regione Piemonte, che consente di fornire agli utenti del trasporto pubblico informazioni integrate sugli orari di arrivo e partenza di autobus e treni. In particolare il nuovo sitema sarà installato presso i Movicentro dei comuni di: Acqui Terme, Alba, Alpignano, Asti, Avigliana, Biella, Chieri, Chivasso, Cuneo, Fossano, Torino e Tortona. Primo esperimento di questo tipo in Italia, il progetto Movibyte trasferisce su pannelli di informazione all´utenza il concetto di integrazione tra i diversi mezzi di trasporto che è alla base dei dei Movicentro. Infatti i progetti di Movicentro, portati avanti negli ultimi anni dalla Regione Piemonte in diverse città piemontesi, creano attraverso la riqualificazione urbana, un unico luogo di interscambio tra i diversi mezzi di trasporto. L´iniziativa, pensata inizialmente per i comuni sede di Movicentro, è aperta a tutti i comuni che ne faranno richiesta e che potranno usufruire, gratuitamente, del supporto informativo messo a disposizione dalla Regione Piemonte attraverso il Csi Piemonte: un database completo degli orari di partenza e arrivo di tutti i mezzi, su gomma e su rotaia, che collegano il comune con il resto del Piemonte. Le informazioni saranno disponibili su schermi Lcd, acquistati dalle amministrazioni e collegati alla nuova piattaforma. Si tratta di un progetto pilota, sviluppato in sinergia con la realizzazione dei Movicentro, che permette ai viaggiatori non solo di avere a disposizione in uno stesso luogo diversi mezzi di trasporto, ma anche di poter scegliere, con un semplice sguardo ai monitor, la migliore soluzione di viaggio. .  
   
   
ILLUSTRATO A SHANGHAI SISTEMA TRASPORTO FVG  
 
Shanghai, 19 giugno 2008 - "La direttrice marittima più breve, più diretta e più vantaggiosa per il cuore dell´Europa", verso un potenziale mercato a Nord-est delle Alpi costituito da oltre 100 milioni di abitanti, che nel 2004 ha importato ed esportato merci per oltre 570 milioni di euro. E´ questo il "messaggio" che il Friuli Venezia Giulia ed il suo sistema intermodale, con l´assessore alle Infrastrutture di trasporto Riccardo Riccardi, hanno promosso ieri a Shanghai illustrando i contenuti dell´offerta logistica e trasportistica regionale - in modo assolutamente unitario ed integrato, ha sottolineato lo stesso Riccardi - alla terza edizione di "Transport logistic China", la maggiore vetrina mondiale dei servizi di trasporto, della telematica e della logistica dei trasporti, alla quale partecipano 435 espositori di 48 Paesi, di tutti i continenti (erano 33 nel 2006). Inaugurata nella giornata di ieri allo Shanghai Expo Centre, "Transport logistic China" (nel Padiglione italiano il Friuli Venezia Giulia, la sua offerta portuale, i suoi servizi in termini di autoporti e di terminal intermodali sono presenti in circa 200 metri quadrati sotto l´egida della Regione) ha organizzato oggi un incontro ufficiale con gli operatori e la clientela cinese, al quale sono intervenuti, accanto all´assessore Riccardi, il console d´Italia a Shanghai Francesco Varriale, il direttore della Camera di commercio italo-cinese Carlo Leopaldi, il vicepresidente operativo dell´Agenzia del Mare dell´ente camerale triestino, Maurizio Salce, Bruno Podbersig, direttore dell´Autoporto di Gorizia, Rita Lonza, responsabile Sviluppo dell´Autorità portuale di Trieste, e Paolo Stradi, direttore di Aeroporto Fvg Spa. La nuova situazione geopolitica e geoeconomica dell´area adriatica, dunque, ma soprattutto nuovi vantaggi competitivi fanno dei porti di Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro, dei centri intermodali di Cervignano, Fernetti, Gorizia e Pordenone, della sua rete autostradale e ferroviaria, l´ideale piattaforma logistica a servizio dei traffici da e per il Far East e da e per il Centro e l´Est Europa, ha sottolineato Riccardi. Non solo infatti gli scali del Nord Europa sono in fase di saturazione, ha ricordato l´assessore, ma soprattutto - oggi - l´aumento dei costi di trasporto "esaltano l´importanza del risparmio sui tempi di percorrenza delle merci". Per raggiungere i porti di Trieste (nel I quadrimestre ´08 + 32 p. C. Nel movimento container), Monfalcone e Porto Nogaro da Port Said - il "versante" mediterraneo del Canale di Suez - le moderne navi portacontainer risparmiano oltre 3 giorni e mezzo in meno di navigazione rispetto allo scalo di Amburgo, hanno confermato Salce e Lonza, calcolando le circa 2. 200 miglia in meno da percorrere. Poiché un giorno di nolo costa 40-45 mila dollari Usa, il vantaggio competitivo si aggira sui 180 mila dollari per tratta, ovvero 360 mila dollari andata e ritorno. Ma aggiungendo i costi medi di bunkeraggio si arriva ad un risparmio medio di 500 mila dollari, mentre gli attuali costi del carburante rendono tali stime addirittura ottimistiche. Considerando, infine, che una rotta è costituita da circa 52 viaggi all´anno, si tratta di un risparmio annuo pari a 26 milioni di dollari. E´ dunque oggi il "momento giusto" per promuovere la piattaforma logistica Friuli Venezia Giulia, ha così rilevato Riccardi, e "siamo venuti a Shanghai per convincere il mercato cinese (lo scorso anno il totale dell´export e delle importazioni cinesi ha registrato un +30,5 per cento rispetto l´anno precedente, pari a quasi 160 miliardi di dollari) di essere concretamente in grado di fornire una validissima alternativa alle rotte tradizionali che hanno privilegiato gli scali del Nord Europa". Un altro dato fa poi riflettere, come ha affermato Leopaldi: il 2008 ha confermato il "sorpasso" dell´interscambio Asia/europa (+15-16 p. C. ), in particolare del Sud/est Europa e del Mediterraneo, rispetto alla rotta transpacifica, frenata dalla forza dell´euro e dalla debolezza dell´economia Usa. Il Friuli Venezia Giulia, ha concluso l´assessore regionale ai Trasporti, è già oggi in grado di accogliere rilevanti quote di traffico merci che le moderne portacontainer da oltre 5 mila Teu movimentano da Shanghai al porto di Trieste, l´unico scalo italiano, assieme a Genova, a poter ospitare (grazie ai suoi fondali di 18 metri) le navi portacontenitori di ultima generazione. .  
   
   
TRAFFICO TIR SI ALLONTANA DA SERBIA  
 
Belgrado, 18 giugno 2008 - Dopo l´accesso della Bulgaria in Ue, il traffico di Tir si è spostato dal corridoio 10, che attraversa Bulgaria e Serbia, al Corridoio 4, che attraversa Grecia, Europa Centrale, Bulgaria e Romania. Lo rileva la Sofia News Agency, riprendendo il quotidiano serbo Politika. Il traffico di Tir in Serbia è diminuito del 30 percento negli ultimi due anni, anche se il Corridoio 10 offre un percorso più breve e migliori stazioni di servizio e parcheggi. Il governo serbo renderà più brevi le procedure ai valichi e diminuirà le accise per gli stranieri. La Serbia sta perdendo la battaglia del traffico di Tir anche perché la tassa di transito è più elevata. La tassa di transito giornaliera per Tir in Bulgaria è di 9 euro, mentre in Serbia e Macedoni a è di 154 euro; tuttavia sembra che la situazione più favorevole in Ungheria e Bulgaria non durerà a lungo. .  
   
   
PIEMONTE, ANAS: NOMINATO NUOVO CAPO COMPARTIMENTO L’INGEGNER RAFFAELE CELIA  
 
Roma, 19 giugno 2008 - L’ingegnere Raffaele Celia è il Capo Compartimento della Viabilità dell’Anas per il Piemonte. E’ stato nominato dal Presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Il Compartimento Anas del Piemonte gestisce circa 700 km di strade statali, oltre a 10,6 km del raccordo autostradale Torino-caselle, e ha in corso importanti lavori per un importo complessivo di oltre 264 milioni di euro, in particolare per la costruzione della variante di Alessandria alla strada statale “Padana inferiore”, la tangenziale Nord di Vercelli e Borgovercelli e i lavori di adeguamento della strada statale 24 “Del Monginevro”, nel tratto Cesana-claviere. Le nuove opere in fase di progettazione, previste nel Piano 2007-2011, ammontano ad un importo complessivo di circa 476 milioni di euro, mentre gli investimenti per la manutenzione stradale ammontano a oltre 113 milioni di euro. Raffaele Celia è nato a Petrizzi (Catanzaro) il 31 agosto del 1970, è sposato e padre di due figli. Dopo la laurea con lode in Ingegneria Civile, indirizzo Strutture, è stato assistente tutor presso la cattedra di Scienza delle Costruzioni della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Ha assolto il servizio di leva da ufficiale di complemento della Marina militare espletando attività di Polizia giudiziaria in materia di tutela del demanio marittimo sulle coste calabresi eseguendo decine di sequestri di fabbricati abusivi che poi sono stati demoliti. Dopo aver lavorato su cantieri dell’Alta Velocità ferroviaria nel Lazio e su cantieri autostradali in Algeria, è entrato in Anas nell’ottobre del 1998. Nel 2001 ha assunto l’incarico di Capo della Sezione Staccata di Reggio Calabria del Compartimento per la Viabilità della Calabria. Nel 2003 è stato nominato dirigente tecnico del settore Nuove costruzioni presso lo stesso Compartimento e, successivamente, il 21 giugno 2004, ha assunto l’incarico di Capo del Compartimento di Catanzaro a soli 34 anni. L’ingegnere Celia subentra all’ingegnere Vincenzo Perra che ha diretto per circa 5 anni il Compartimento del Piemonte e lascia l’Anas dopo circa 34 anni di carriera, dopo aver ricoperto numerosi e importanti incarichi tecnici e dirigenziali, con il plauso e il ringraziamento del Presidente dell’Anas Pietro Ciucci e di tutta la dirigenza aziendale. .  
   
   
METROPOLITANA DI SUPERFICIE – CHISSO A PIOL: DICE COSE NON VERE E ILLUDE LA GENTE  
 
Venezia, 19 giugno 2008 - “Quinto Piol poteva proprio risparmiarsela, questa figuraccia: ha dimostrato di non saper conoscere le carte e di non saper leggere i bilanci e non ha avuto pudore nell’illudere la gente e le istituzioni locali con notizie inesatte, raccattate chissà dove, che non hanno alcuna attinenza con la verità”. E’ furibondo Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto. “L’assessore provinciale di Belluno può farsi propaganda quando vuole e come vuole, ma non a scapito della realtà e del buon senso. L’unico dubbio che posso avere sulle sue affermazioni relative alla metropolitana di superficie è se si tratti di ignoranza o di malafede”. “Non c’è alcun problema né alcun blocco circa la prima fase del Sfmr – ribadisce Chisso – che non riguarda la zona Ovest del Veneto ma il quadrilatero Treviso, Castelfranco, Padova e Mestre. Ci sono dei ritardi ben noti, determinati principalmente dalle indecisioni del Comune di Venezia, ma ormai siamo in vista del traguardo. I finanziamenti cui fa riferimento Piol non esistono. Probabilmente non si è informato come avrebbe potuto e dovuto: c’è nella Finanziaria statale 2008 un finanziamento di 10 milioni l’anno per 10 anni, dunque per 100 milioni di euro, che rappresentano la quota dello Stato per la realizzazione del secondo stralcio del Sfmr, per il quale come Regione abbiamo già fissato da anni la nostra quota, pure di 100 milioni di euro. In ogni caso si tratta di attivare progetti approvati nel marzo scorso dal Cipe, per i quali non c’è alcun problema di spesa. E Piol sa benissimo che la seconda fase del Sfmr non riguarda alcun collegamento del bellunese, eppure fornisce informazioni dannose, inutili e confuse. Se vuole fare polemica, la faccia con dati veri”. “Messe in chiaro queste cose – aggiunge Chisso – non c’è dubbio che esiste un problema reale di migliori collegamenti ferroviari con il bellunese. Lo so benissimo e voglio risolverli assieme alle Comunità locali, andando avanti con la progettazione. Una volta definita questa partita, per la quale c’è la mia massima disponibilità e il mio impegno, operiamo tutti assieme, e non mi tirerò affatto indietro, anzi, per reperire le risorse finanziarie necessarie a realizzare i progetti. E così che si fa e che si raggiungono i risultati”. .  
   
   
FERROVIE LIGURI: INACCETTABILI I CONTINUI RITARDI E I DISSERVIZI  
 
Genova, 19 giugno 2008 – "E´ inaccettabile che Trenitalia continui con i ritardi dei treni dovuti ai disservizi e alla scarsa manutenzione". Lo ha detto l´assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco a seguito della soppressione ieri mattina del regionale 2044 dalla Spezia a Torino per un guasto, che ha provocato forti ritardi nella circolazione. "Il convoglio - ha detto l´assessore Vesco - che si è fermato per un disservizio poco prima della stazione di Monterosso, inizialmente è stato annunciato con un ritardo di 105 minuti e solo successivamente è stato soppresso e i viaggiatori trasferiti sul regionale 11258 Sarzana Savona che è giunto a Brignole con 40 minuti di ritardo". "Si tratta - ha sottolineato l´assessore regionale ai Trasporti - di una situazione inaccettabile, serve infatti un´informazione tempestiva da parte di Trenitalia qualora si verifichino guasti e soprattutto una manutenzione adeguata dei convogli per evitare il più possibile i disservizi". .  
   
   
GR APPROVA MODIFICA ORARI ESTIVI FCU E NUOVA LINEA TERNI L´AQUILA  
 
Perugia, 19 giugno 2008 – La Giunta regionale dell’Umbria, dopo aver ascoltato una relazione dell’assessore ai trasporti Giuseppe Mascio, ha approvato il progetto di modifica dell’orario estivo dell’Fcu (Ferrovia Centrale Umbra), finalizzato anche all’assunzione del servizio nella nuova tratta Terni, Rieti, L’aquila, trasferito da Trenitalia all’azienda pubblica umbra, che ha preso il via nei giorni scorsi. Il nuovo servizio, che avrà per ora carattere sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno, potrà contare su un bacino di utenza di circa 2milioni e mezzo di passeggeri l’anno e consentirà di incrementare il volume dei servizi che Fcu svolge sulla rete nazionale (al di fuori quindi di quelli “umbri”) dagli attuali 415mila treni/km ai previsti 1milione e 125mila treni/km. “Il conseguimento del certificato di sicurezza – ha detto Mascio – permetterà alla Fcu di espandere i servizi in concessione di Trenitalia sulla rete nazionale”. La nuova tratta, a giudizio dell’assessore, consentirà nuovi introiti e quindi il consolidamento del bilancio per l’azienda ferroviaria regionale oltre ad estendere i collegamenti e quindi le relazioni economiche, sociali e culturali, lungo un asse longitudinale, con regioni e aree limitrofe. Per Mascio, l’acquisizione della nuova tratta è “una conferma della bontà della gestione regionale di una infrastruttura, alternativa ai mezzi inquinanti e potenzialmente più veloce, che dovrà puntare ad avere un ruolo strategico nella organizzazione trasportistica regionale” .