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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
NUOVA ARCHITETTURA PER I COMPUTER QUANTISTICI  
 
Bruxelles, 10 marzo 2011 - Secondo uno studio pubblicato su Nature, ha fatto la sua comparsa una nuova architettura per il calcolo quantistico. Questo studio è stato in parte sostenuto dai progetti Microtrap ("Development of a pan-European Microtrap Technology capability for Trapped Ion Quantum Information Science") e Scala ("Scalable quantum computing with light and atoms") finanziati dall´Ue. Sia Microtrap che Scala sono stati finanziati nell´ambito dell´area tematica "Tecnologie per la società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq), rispettivamente con 1,77 e 9,36 milioni di euro. Sei anni fa scienziati dell´Università di Innsbruck, in Austria, realizzarono il primo quantum byte: un computer quantico con otto particelle quantistiche vincolate tra loro. Questo è un record che ancora resiste, ma "nonostante ciò, per poter usare in pratica un computer quantistico che esegue dei calcoli, noi abbiamo bisogno di molti più quantum bit," ha commentato il professor Rainer Blatt dell´istituto di fisica sperimentale dell´università. Assieme al suo team di ricerca, il professore ha creato il primo quantum bit in una trappola ionica elettromagnetica. Ma - come ha spiegato - "in queste trappole noi non possiamo mettere in fila grandi numeri di ioni e controllarli allo stesso tempo". Per risolvere questo problema, gli scienziati hanno iniziato a progettare un computer quantistico basato su un sistema composto da tanti piccoli registri che devono essere collegati; essi hanno sviluppato un approccio rivoluzionario basato su un concetto formulato dai fisici teorici Ignacio Cirac e Peter Zoller. Questi ultimi sono considerati dei leader nel campo degli atomi freddi, dell´ottica quantistica e dell´informatica quantistica con, al centro della loro ricerca, l´uso del mondo microscopico per costruire computer quantistici e sistemi di comunicazione. Nel loro esperimento i fisici sono riusciti ad accoppiare elettromagneticamente 2 gruppi di ioni a una distanza di circa 50 micrometri, con il moto delle particelle che funge da antenna. "Le particelle oscillano come gli elettroni nelle aste di un´antenna Tv e di conseguenza generano un campo elettromagnetico," ha spiegato il professor Blatt. "Se un´antenna è sintonizzata sull´altra, la ricevente capta il segnale di quella che invia, e ciò porta al loro accoppiamento." Secondo il team, lo scambio di energia che avviene in questo processo potrebbe essere la base per le operazioni informatiche fondamentali di un computer quantistico. "Noi abbiamo messo in pratica questo nuovo concetto in un modo molto semplice," ha sottolineato il professor Blatt. In una trappola ionica miniaturizzata è stato creato un potenziale a doppio pozzo che trattiene gli ioni di calcio. I due pozzi erano distanziati di 54 micrometri. "Applicando una tensione agli elettrodi della trappola ionica, noi siamo riusciti a far combaciare le frequenze di oscillazione degli ioni," ha aggiunto. "Questo ha portato a un processo di accoppiamento e a uno scambio di energia, che può essere usato per trasmettere le informazioni quantistiche." Un accoppiamento diretto di due oscillazioni meccaniche a livello quantico non era mai stato dimostrato in precedenza. Inoltre, gli scienziati hanno mostrato che l´accoppiamento è amplificato se si usano più ioni in ciascun pozzo. "Questi ioni addizionali funzionano da antenne e aumentano la distanza e la velocità della trasmissione," ha detto il professor Blatt. Egli ha manifestato la sua eccitazione per il nuovo concetto, che rappresenta un promettente approccio alla costruzione di un computer quantistico pienamente funzionante. "La nuova tecnologia offre la possibilità di distribuire i vincoli. Allo stesso tempo, noi siamo riusciti a prendere di mira singolarmente ciascuna cella di memoria," ha affermato. Il nuovo computer quantistico si potrebbe basare su un chip con molte micro trappole, in cui gli ioni comunicano tra loro mediante l´accoppiamento elettromagnetico. Questo approccio rappresenta un importante passo in avanti verso tecnologie quantiche pratiche per l´elaborazione delle informazioni, ha concluso il team. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Innsbruck http://www.Uibk.ac.at/ Nature http://www.Nature.com/    
   
   
IT IN LENTA RIPRESA: 2010 - 1,4%; STIMA 2011 + 1,3% MA IL GAP CON L’ESTERO SI APPROFONDISCE: NEL 2010 IT UE + 1,2%, IT MONDO + 4,9%  
 
Milano, 10 marzo 2011 – - “Confermata la risalita del mercato italiano dell’It nel 2010, trend che troverà ulteriore consolidamento nel corso di quest’anno. Ma i ritmi sono troppo lenti, sia rispetto alle necessità di cambiamenti strutturali del Paese, che al gap d’innovazione che scontiamo a livello internazionale, il quale, invece, tende ad approfondirsi. Il ricorso all’innovazione tecnologica continua a rimanere in Italia un fenomeno troppo limitato dimensionalmente e sottovalutato in ambito politico e nei circoli decisionali e, perciò, incapace di funzionare, come avviene nei principali paesi, da leva strategica di crescita e produttività delle imprese, di efficienza e razionalizzazione della spesa pubblica”. E’ stato un grido di allarme, quello lanciato da Paolo Angelucci, Presidente di Assinform nel presentare ieri a Milano l’anticipazione del Rapporto Assinform 2011, predisposto come sempre con la collaborazione di Netconsulting, sull’andamento del settore Ict nel 2010, seguito tuttavia, dall’indicazione di una reale prospettiva di crescita, qualora vi sia la capacità di valorizzare il ruolo dell’innovazione nel nostro Paese. “Si può dare una rapida ed efficace scossa all’economia – ha continuato Angelucci - puntando a utilizzare l’Ict come fattore di accelerazione dei processi di sviluppo e modernizzazione, così come indica l’Agenda digitale europea. Tre gli assi di intervento prioritari in questa direzione. Creazione di un quadro normativo incentivante lo sviluppo e l’utilizzo dell’innovazione finalizzato alle crescita delle imprese, in particolare di quelle che esportano, centrato sul credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo e sulla diminuzione dell’Irap, a vantaggio per i settori brain intensive come l’Information Technology, al fine di aumentare l’occupazione qualificata. Massimo supporto all’implementazione del Cad (Codice dell’amministrazione digitale), al quale vanno destinate risorse certe in quanto si tratta di un investimento strategico per migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione pubblica, con ritorni importanti sulla riduzione della spesa corrente e come piattaforma per accelerare il processo di digitalizzazione delle imprese e l’alfabetizzazione digitale dei cittadini. Sostegno ai processi di aggregazione e innovazione delle Pmi, protagoniste per oltre il 90% del nostro tessuto produttivo, ma con oggettive difficoltà a investire in nuove tecnologie. Vanno in questo senso le reti d’impresa e l’innovazione dei distretti su cui si sta impegnando il sistema confindustriale, mentre alla parte pubblica si chiede di supportare questo processo evolutivo assicurando regole e tempi certi sui pagamenti, lo snellimento delle procedure e la semplificazione normativa”. Il confronto internazionale - L’allarme del presidente di Assinform è giustificato dalla faticosa realtà che vive il settore dell’Ict in Italia, che il confronto internazionale conferma in modo preoccupante. Nel 2010, infatti, il mercato mondiale dell’Ict ha ripreso a crescere con un ritmo tornato ai livelli pre- crisi, passando dal – 1,5% annuo registrato nel 2009, al + 4,9% del 2010 (It +4,4%, Tlc + 5,1%), a fronte di una crescita del Pil globale di 5% . In Italia si conferma l’inversione del trend del mercato Ict, la cui crescita, tuttavia, permane negativa: -2.5% a fronte del -4,2% del 2009, per un valore di mercato di 60.230 milioni di euro. Questo andamento è dovuto principalmente al segmento delle telecomunicazioni che ha subito un ulteriore decremento di -3% (-2,3% nel 2009), mentre la domanda di It ha recuperato 6,7 punti percentuali, rispetto al -8,1% del 2009, con una diminuzione del 1,4% e un valore di 18.430 milioni di euro, dato che conferma il gap dell’Italia rispetto agli altri maggiori Paesi, il cui mercato, ad eccezione della Spagna, è tornato a crescere positivamente. Il mercato It è cresciuto, infatti, in Germania del + 2,6%, in Francia dell’ 1,5%, in Uk del +1,3%, a fronte di una media europea di + 1,2%. Nei Paesi extraeuropei il mercato It è cresciuto in Usa del + 5,1%, mentre in Giappone l’incremento si è attestato a 0,9%. La crescita dell’ hardware e delle infrastrutture - La relativa ripresa del mercato italiano dell’It è fortemente caratterizzata da una sostanziale novità: l’accentuato risveglio della domanda di tutte le componenti tecnologiche dell’It, e in particolare dell’hardware che, dopo anni di costante calo, nel 2010 ha messo a segno una crescita di + 2,8%, con un recupero di ben 17,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente chiuso con una perdita di – 14,8%. La dinamica dei grandi server (Sistemi High End), la cui domanda è cresciuta del 18,4%, indica che molte imprese, soprattutto di dimensioni medio grandi, hanno avviato processi di rinnovamento del proprio parco tecnologico. Questo dato si riflette nella crescita positiva della domanda di software infrastrutturale: a fronte di un comparto del software che nel suo complesso ha chiuso il 2010 con -0,9%, il software di base è cresciuto del +0,4, recuperando cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre il middleware di + 0,6% con un recupero di 2,6 punti percentuali. La crescita del mercato hardware è stata, inoltre, trainata sia dalle vendite di Pc che di nuovi device, come i tablet, presso imprese e individui. I Personal Computer mettono a segno un incremento di + 15,7% delle unità vendute, recuperando oltre 15 punti percentuali di crescita rispetto al 2009. All’interno di questo segmento di mercato, notevoli sono i risultati dei desktop che con una crescita di +10,4% recupera poco meno di trenta punti percentuali e dei server, che passano da -20,9% del 2009 a +2,4% del 2010, mentre i portatili con + 9,4% di crescita subiscono per la prima volta dopo anni in salita una lieve flessione nella crescita (+10,1% nel 2009). Il 2010 è anche la prima volta dei tablet che si impongono all’attenzione con 428.570 unità vendute. Il mercato delle telecomunicazioni ha subito una calo del 3% che ha portato il valore del mercato a 41.8 miliardi di Euro. Le telecomunicazioni stanno subendo in questa fase gli effetti del progressivo calo dei prezzi e delle tariffe dovuto all’elevata concorrenza tra gli operatori che penalizza la crescita sia del mobile (-3,2%) che del fisso (-2,6%). L’andamento a valore del mercato non rende, perciò, conto della crescita della penetrazione e dell’utilizzo dei prodotti e dei servizi di telecomunicazioni che, in realtà, anche nel 2010 è stato molto intenso. Le vendite di smartphone sono ammontate a più di 4 milioni di unità, valore doppio rispetto al 2009, gli accessi a larga banda sono aumentati del 6,9% superando i 13 milioni di unità e la crescita a valore degli accessi a Internet da rete fissa è stata del 7,4%. L’indagine congiunturale Assinform - La nona indagine congiunturale realizzata a febbraio di quest’anno presso un campione significativo di aziende associate Assinform conferma un clima di fiducia da parte delle imprese It . Il fatturato risulta in miglioramento per il 65,2% delle aziende, contro il 47,3% di novembre 2010. Gli ordinativi sono dichiarati in crescita dal 61% del campione, percentuale significativamente più alta rispetto al 45,4% di novembre 2010; budget delle imprese clienti in netto miglioramento per il 65,7% del campione, mentre a novembre 2010 si pronunciava così solo il 46,4%. Interessante anche il dato sugli organici aziendali che, se da una parte continua a segnalare una situazione di stabilità per i dipendenti, dall’altra registra una leggera inversione per i consulenti i quali, dopo il crollo subito nel periodo di crisi, si stanno riaffacciando all’orizzonte delle imprese in quanto figure specializzate necessarie per implementare nuovi progetti. Da tener presente che, in realtà, i consulenti costituiscono la gran parte dell’universo delle micro imprese in cui è frastagliato il settore It. Le stime di Assinform e Netconsulting per il 2011 indicano il consolidamento della domanda It, con una crescita annua intorno a + 1,3% che avrà come fattori di spinta la domanda di hardware (+3,2%), e che si avvarrà anche della ripresa della domanda di software (+1,6%) e di servizi informatici (+0,6%). “La ripresa degli investimenti in tecnologia – ha concluso il presidente di Assinform – è un fenomeno con importanti potenzialità. Pone le basi per la crescita della domanda di nuove applicazioni e servizi informatici, che costituiscono il vero valore aggiunto del made in Italy tecnologico e sono motore di sviluppo e di aumento dell’occupazione. In particolare, per un’economia come quella italiana trainata dall’export - che tuttavia secondo le recente stime della Banca d’Italia, nei prossimi due anni è destinato a perdere dinamicità e competitività - l’innovazione tecnologica diventa la chiave per aprire nuove opportunità alle imprese italiane, consentendo loro di competere anche nei grandi mercati emergenti”.  
   
   
AL VIA IL PRIMO OSSERVATORIO ANFOV PER LA PROMOZIONE DELL’INNOVAZIONE: UN INCUBATORE DI IDEE A SUPPORTO DELL’INNOVAZIONE  
 
Milano, 10 marzo 2011 - Con la globalizzazione il modello del made in italy sembra essere diventato precocemente obsoleto. Al tempo stesso emerge la carenza di infrastrutture che consentirebbero all’Italia di fare un salto di qualità e di competere nei settori non solo del made in italy, ma anche dell’hi-tech. Le chiavi per la crescita parrebbero quindi essere date dalla maggiore produttività ottenuta dall’utilizzo a livello nazionale di sistemi e reti innovative e quindi dalla diminuzione, o annullamento del cosiddetto digital divide e, al contempo, dalla maggiore sensibilizzazione delle aziende italiane, soprattutto Pmi, in termini di innovazione. Anche se il legame tra crescita economica e investimenti in tecnologie Ict appare ormai indiscutibile, i livelli di penetrazione e di utilizzo delle tecnologie innovative sono inferiori alla media dei grandi paesi industrializzati e contribuiscono al calo della produttività del lavoro in Italia. Molte aziende, soprattutto Pmi, non trovano motivazioni per sganciarsi dalle logiche tradizionali. L’ottimizzazione della catena di fornitura, produzione e distribuzione è resa difficile da colli di bottiglia generati da attività ancora molto manuali e quindi dalla mancanza di soluzioni tecnologiche in grado di rendere più efficienti i processi. “Eppure l’innovazione esiste” ha dichiarato Achille De Tommaso, Presidente Anfov. “La ‘mancanza’ di soluzioni, molto spesso, quindi, non è dovuta ad una ‘non esistenza’ della soluzione, ma alla scarsa cultura dell’innovazione presente in impresa. Per questo è necessario capitalizzare l’esperienza delle imprese più dinamiche con strategie di condivisione dei fattori, analizzare soluzioni innovative, anche non italiane, per capirne le dinamiche di successo, importare i prodotti o imparare con la consapevolezza che le imprese di tutto il mondo si globalizzano diventando, spesso all’improvviso, attaccanti sul proprio territorio.” Anfov attraverso l’Osservatorio per la Promozione dell’Innovazione, il cui primo incontro si è svolto il 24 febbraio scorso presso la sede di Aquarius Logica di Milano, si propone, in maniera pragmatica, di individuare casi di successo di aziende dinamiche e iniziative innovative che permettano la condivisione di fattori, culturali, manageriali e tecnologici, eventualmente stilando documenti propositivi ad uso delle Autorità di settore. L’attuale scenario e le previsioni per il 2011, presentate da Daniela Rao, vicepresidente Anfov e Tlc Research Director Idc, mostrano che la percentuale di internet user e buyer è in crescita costante e stabile anche sul mercato italiano. “Questi dati dimostrano come l’Italia abbia recuperato gran parte del gap raggiungendo una situazione di stabilità; anche con poca banda il processo d’acquisto via internet genera un indotto con un meccanismo esponenziale, nella media con gli altri paesi europei”, ha aggiunto De Tommaso. Nel corso dell’Osservatorio sono stati presentati tre casi di successo legati all’innovazione. La prima iniziativa riguarda il Feistival della Comunicazione 2.0. Ideato ed organizzato da Andrea Sales, Presidente del Centro Paradoxa, il cui obiettivo è declinare il 2.0 in un’ottica sociale. La prima edizione (ottobre 2010) ha ottenuto risultati sorprendenti in termini di pubblico e relatori a livello internazionale. “Il successo di questa iniziativa indica come la gente e le aziende siano attente e recettive nei confronti delle nuove modalità di comunicazione e interazione 2.0” ha dichiarato Andrea Sales, che dal 19 al 22 maggio 2011 a Treviso organizzerà la seconda edizione del Festival. Uno dei sostenitori del Feistival della Comunicazione 2.0 è Toscanalab, una piattaforma permanente di eventi e comunicazione che porta il mondo del web2.0 in tutta la Toscana. Mirko Lalli della Fondazione Sistema Toscana, che oltre a Toscanalab gestisce la campagna di promozione turistica “Voglio Vivere Così”, voluta dalla Regione Toscana, ha sottolineato il successo di questi primi esempi di Social Media Marketing, che hanno rivitalizzato il brand della regione Toscana come regione digitale aperta, a testimonianza che dall’utilizzo dei social network scaturiscono idee innovative per lo sviluppo e la progettazione di prodotti e servizi. Il secondo esempio di innovazione ha riguardato il Polo Tecnologico di Vimercate, che nell’area della sede storica di Ibm offre oggi un’infrastruttura in grado di fornire servizi e soluzioni basate su capacità di progettazione, test, produzione, logistica integrata, riparazioni on center, help desk, trasporti e attività on site. “E’ stata realizzata una catena del valore, che non ha eguali in Italia, che vede racchiuse tutte le competenze in un unico sito e in un’unica organizzazione centrale sofisticata che è in grado di disegnare la soluzione attesa dal cliente, attraverso attività di fleet management, repair e servizi personalizzati a supporto delle più disparate richieste dei clienti. L’approccio parte dall’ascolto delle esigenze del cliente e conduce ad una revisione continua dei risultati, espressa dalla continuità del supporto e dall’integrazione delle diverse competenze” ha dichiarato Franco Morganti, Direttore generale di Mvs. “Questo caso di successo dimostra come l’innovazione stia proprio nella capacità di cambiare modello di business con il supporto di innovative soluzioni tecnologiche” ha commentato Nino Catania, Direttore generale Anfov. L’osservatorio si è concluso con la presentazione del terzo esempio di innovazione, Ipanema Technologies, un caso di successo che ha portato la società a diventare un provider unico in Europa nella fornitura di servizi a valore aggiunto sulle reti dati. Secondo Pierpaolo Lanati, Country Manager di Ipanema Technologies, nell’attuale scenario dei servizi Ict, a fronte di reti informatiche aziendali sempre più complesse e aperte, con la naturale ed inevitabile convivenza di Vpn Mpls, Ethernet, Internet, Intranet e Cloud, sia pubblico che privato, diventa sempre più imprescindibile dotarsi di strumenti che consentano all’It Manager, al Cio, di attuare un pieno e totale controllo su tutto quanto avviene sulla rete, ovvero la Wan Governance. Al termine dell’Osservatorio Umberto de Julio, Amministratore Delegato di Italtel e Vicepresidente Anfov, ha dichiarato: “Sono convinto che Anfov attraverso tavoli permanenti di confronto, di proposta, di informazione ed elaborazione di position paper con e verso gli interlocutori istituzionali possa dare un contributo importante all’innovazione, soprattutto sensibilizzando le Pmi che ancora rappresentano un potenziale inespresso nell’adozione It, affinché con il tempo si possa trasferire il concetto di innovazione in maniera quasi osmotica”. A tal proposito Francesco Vatalaro, Presidente del “Comitato Ngn Italia” dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), ha espresso a titolo personale la sua visione: “E’ necessario iniziare a identificare i blocchi più significativi nei confronti dell’innovazione per generare un circuito virtuoso e continuare a ‘comunicare’ l’innovazione con l’obiettivo di creare massa critica e generare il cambiamento.”  
   
   
TRENO VERDE DI LEGAMBIENTE E FERROVIE DELLO STATO: SOLUZIONI E PIATTAFORME TECNOLOGICHE, DEDICATE ALLA FAMIGLIA, ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E AI CITTADINI  
 
Roma, 10 marzo 2011 - Grande spazio sul Treno Verde è dedicato alla casa e agli uffici ecologici. Nella terza carrozza i visitatori potranno conoscere le nuove iniziative a carattere sperimentale avviate da Telecom Italia e le soluzioni già proposte al mercato: da Green@home, che permette agli elettrodomestici intelligenti di autoregolarsi evitando sovraccarichi e dispendi energetici, a Collabor@, che consente di organizzare e svolgere riunioni web e condividere documenti dal proprio ufficio, da casa o in mobilità; da Ospit@virtuale, il Cloud Computing appositamente pensato per le Pmi consentendo a queste di accedere alle proprie applicazioni e dati da remoto attraverso tecnologie che riducono l’impatto energetico, a Biblet, l’eReader di Tim realizzato per leggere i libri digitali evitando così il consumo della carta. “Siamo orgogliosi di aderire per il secondo anno a questa importante iniziativa – dichiara Marco Patuano, Direttore Domestic Market Operations di Telecom Italia –. La nostra azienda è già da tempo impegnata a contrastare il cambiamento climatico riducendo le proprie emissioni di anidride carbonica e offrendo prodotti e servizi “green”. Telecom Italia prosegue infatti nello sviluppo dell’Information Communication Technology, nel cui ambito convergono ad esempio le tecnologiche che limitano lo spostamento di persone e cose sul territorio, favorendo così una mobilità intelligente”. Telecom Italia è inoltre presente nella prima carrozza del Treno Verde per promuovere il modello di città intelligente e migliorare l’efficienza nelle Pubbliche Amministrazioni. Sono stati infatti sviluppati gli Smart Services, servizi di nuova generazione per la gestione da remoto dell’illuminazione pubblica, la videosorveglianza, la comunicazione ai cittadini e la gestione delle informazioni turistiche e della mobilità, insieme con soluzioni avanzate per l’ottimizzazione dei processi di gestione degli edifici, l’informatizzazione della scuola e l’inclusione sociale negli ospedali. Questi servizi valorizzano gli elementi infrastrutturali già esistenti, come ad esempio gli impianti di illuminazione pubblica, utilizzando tecniche di connettività non invasive. Le Soluzioni Tecnologiche - Green@home è la soluzione innovativa sviluppata da Telecom Italia e Indesit Company, che permette di ottimizzare i consumi elettrici dell’abitazione, utilizzando al meglio l’energia nell’arco della giornata. Il progetto attualmente in sperimentazione si avvale di un gateway domestico evoluto e della tecnologia Zigbee per lo scambio di informazioni con gli elettrodomestici e le prese elettriche intelligenti in modalità wireless “senza fili”. L’utente potrà così controllare, direttamente da Pc, palmare e tablet,i propri consumi, rilevare l’energia elettrica utilizzata da ogni apparato domestico, disconnettere quelli lasciati in stand by e quelli meno prioritari per il funzionamento della casa, quando il consumo di energia elettrica rischia di far “scattare il contatore”. Nella carrozza sarà possibile vedere come gli elettrodomestici potranno cooperare in modo intelligente grazie ad Internet veloce e alle future reti di distribuzione elettriche, le “Smart Grid”. La lavabiancheria e il forno, ad esempio, saranno in grado di dialogare con gli altri apparecchi per armonizzare i consumi e consentire la scelta migliore per l’avvio dei programmi. Il frigorifero, invece, sarà in grado di anticipare o ritardare l’utilizzo energetico nei momenti di picco di richiesta dalla rete di distribuzione, senza che le performance ne risentano. Collabor@ di Impresa Semplice è il nuovo servizio dedicato alle Pmi che permette di organizzare riunioni e condividere documenti in tempo reale dal proprio ufficio, da casa e in mobilità. Collabor@ è un’applicazione informatica che consente di svolgere riunioni e collaborare on line con un numero elevato di persone (fino a 25) da Pc e smartphone, attraverso Internet, e da telefono fisso e mobile in audioconferenza. Il servizio permette alle aziende di ridurre il numero delle trasferte e i relativi costi, con evidenti benefici in termini di efficienza professionale, qualità della vita e sostenibilità ambientale. Ospit@ Virtuale di Impresa Semplice è un servizio di Cloud Computing dedicato alle Pmi che consente di accedere al proprio server virtuale attraverso un’interfaccia Web da qualsiasi Pc dotato di connessione a larga banda, garantendo la fruibilità dei dati e delle soluzioni informatiche aziendali anche in mobilità e in modo semplice, sicuro e protetto secondo i più elevati standard internazionali. Ospit@ Virtuale permette alle imprese di utilizzare i software e i sistemi operativi più avanzati senza sostenere significativi investimenti iniziali per l’acquisto e l’installazione. La suite Ospit@ Virtuale rientra nell’offerta “Nuvola Italiana” basata sull’infrastruttura dei Data Center di Telecom Italia, in grado di erogare grandissima capacità di calcolo, minimizzando l’impatto energetico e l’emissione di Co2 sull’ambiente. Biblet è l’eReader Tim, che consente di leggere, senza l’uso di carta e inchiostro migliaia di libri. Grazie infatti alle tecnologie e-paper adottate offre il comfort della lettura tradizionale su carta, anche sotto la luce del sole. Biblet permette inoltre di accedere ai libri disponibili su Biblet Store di Telecom Italia (www.Biblet.it), la prima piattaforma digitale italiana dedicata alla distribuzione degli eBook, che ospita nelle proprie vetrine 7.000 titoli di 143 editori. Il progetto è finalizzato a dare accesso al mondo dell’editoria digitale al più largo numero di case editrici operanti nel Paese e a dare impulso a questo nascente mercato in Italia.  
   
   
DAGLI SMS AI VIDEO FINO AL SOCIAL MOBILE, I TELEFONI CELLULARI I GIOVANI DI TUTTO IL MONDO SONO MOLTO PIÙ COINVOLTI DALLA TECNOLOGIA MOBILE DI QUANTO LO SIANO MAI STATE LE GENERAZIONI PRECEDENTI  
 
 Milano, 10 marzo 2011 - I giovani amano profondamente il loro cellulare, ma lo utilizzano in modo molto vario da Paese a Paese: la cultura, la situazione economica e le infrastrutture disponibili giocano un ruolo determinante nel comportamento d’uso. Questi aspetti influiscono in modo particolare sulla modalità di utilizzo: comprendere se questa sia più influenzata dall’età o da fattori culturali e ambientali può aiutare le aziende a comunicare a questo target in modo più efficace attraverso i servizi di telefonia mobile. Proprio per comprendere meglio questo fenomeno Nielsen ha confrontato le caratteristiche di utilizzo del mobile nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni in 9 Paesi del mondo (Brasile, Cina, Germania, India, Italia, Regno Unito, Russia, Spagna e Stati Uniti) durante i primi 6 mesi del 2010. Dall’analisi emergono chiaramente gli aspetti peculiari del rapporto tra i giovani italiani e il mobile rispetto a quello che avviene negli altri Paesi presi in considerazione. Sappiamo già che l’Italia è uno dei Paesi al mondo con il più alto tasso di penetrazione di smartphone, ma nella fascia tra i 15 e i 24 anni il sorpasso sui cellulari tradizionali è ormai imminente (47% contro 53%). La media a livello europeo si attesta al 28%, con Spagna e Uk a seguire l’Italia con il 38% e 36% rispettivamente. In Us la penetrazione in questa fascia d’età non supera il 33%. In tutti i Paesi considerati, con l’unica eccezione degli Stati Uniti, i possessori di smartphone sono prevalentemente uomini: il 62% in Italia, superata solo da India (con l’80%) e Germania (con il 66%). In Cina e negli Stati Uniti i giovani sono i precursori nell’utilizzo di funzioni evolute quali il download di giochi, applicazioni e suonerie, la navigazione via mobile, l’email e l’instant messaging: oltre l’80% dei giovani cinesi e americani utilizzano il cellulare ben oltre le funzioni di chiamata e messaggio, contro il 50% circa degli adulti. In Italia, il 62% dei giovani fa un utilizzo evoluto del cellulare, il 31% lo usa per chiamate e sms e un 7% lo usa solo per il traffico voce. Ben più distanziati il Brasile, con il 40% di utenti di funzionalità evolute, e soprattutto l’India, dove solo il 13% fa uso di questi servizi e oltre la metà dei giovani utilizza il cellulare solo per chiamare e inviare Sms. Tra i servizi avanzati, la Cina si caratterizza rispetto agli altri Paesi per un utilizzo molto elevato del mobile internet (73%) e molto basso dell’email (14%), al contrario degli Stati Uniti dove l’email da mobile è utilizzata dal 39% dei giovani. In Russia spopola tra i giovani il download di suonerie. Per quanto riguarda l’Italia, il 24% dei giovani tra i 15 e i 24 anni naviga da mobile, superato in Europa solo da Uk, dove i giovani che accedono a internet da mobile sono il 46%, ovvero oltre 20 punti percentuali in più che in Italia. Seguono Spagna e Germania con il 20% circa, più lontani Brasile e India con il 5% circa di navigatori da mobile. Non è solo la modalità di utilizzo a variare da Paese a Paese ma anche altri aspetti legati ad esempio alla scelta del device, del piano tariffario e alla modalità di pagamento. Ne parleremo nel numero di marzo della newsletter Featured Insights. Dopo aver analizzato come varia la modalità di utilizzo dei telefoni cellulari da parte dei giovani nei diversi Paesi del mondo () vediamo ora se la cultura, la situazione economica e le infrastrutture disponibili hanno un effetto anche su altri aspetti, come la scelta del device, del piano tariffario e della modalità di pagamento. Anche in questo caso, l’analisi è stata condotta sugli utenti di telefonia mobile di età compresa tra i 15 e i 24 anni in 9 Paesi del mondo (Brasile, Cina, Germania, India, Italia, Regno Unito, Russia, Spagna e Stati Uniti) durante i primi 6 mesi del 2010. Una delle peculiarità dell’Italia è la più elevata diffusione di smartphone tra i giovani, che avendo raggiunto il 47% del totale degli utenti vedono ormai imminente il sorpasso sui cellulari tradizionali. Oltre a questo, l’Italia ha un altro primato: è il primo Paese per possesso di Sim multiple, anche tra i giovani. Il 29% dei 15 – 24enni afferma di possedere più di una Sim e di cambiarla nel proprio cellulare per approfittare di tariffe più vantaggiose e di sms gratuiti. In Cina invece la motivazione principale per l’utilizzo di più Sim è quella di avere numeri differenti per persone diverse. Questa tendenza porta i produttori di cellulari a sviluppare device nei quali è possibile inserire e mantenere attive più Sim contemporaneamente. La maggior parte dei giovani consumatori di telefonia mobile in Italia (58%) utilizza i piani pre-pagati, non raggiungendo il livello di Russia, India, Brasile e Cina (dove le percentuali vanno dal 98% della Russia all’85% della Cina) ma superando di gran lunga Regno Unito e Spagna (entrambe intorno al 40%) e Stati Uniti, dove solo il 24% degli utenti di telefonia mobile all’interno della fascia d’età presa in considerazione ne fa uso. Questi dati sono in linea con quelli che si rilevano nella popolazione adulta, con l’unica precisazione che la quota di contratti post-pagati aumenta di qualche punto percentuale sopra i 25 anni in tutti i Paesi, con l’unica eccezione dell’Italia, dove tra gli adulti i piani pre-pagati aumentano fino ad arrivare al 67%. E chi paga le spese di telefonia mobile dei giovani? L’italia è il Paese con la percentuale più bassa di giovani che pagano autonomamente per i servizi mobile utilizzati (21%), seguito dalla Spagna (25%) e dagli Usa (27%). I giovani tedeschi e brasiliani sono quelli più indipendenti: il 56% paga le proprie spese telefoniche, seguiti dal 52% degli inglesi e dal 47% dei russi. Infine, emerge che in tutti i Paesi sono i giovani stessi a scegliere il proprio cellulare: in media, solo nel 16% dei casi la scelta viene fatta dai genitori. Per quanto riguarda gli elementi che vengono presi in considerazione nella scelta del nuovo device il prezzo assume un ruolo centrale per i giovani (e non solo per i giovani, in generale è l’aspetto più importante anche per gli adulti) di tutti i Paesi con l’unica eccezione della Russia dove il primo elemento nella valutazione risulta essere il design.  
   
   
AIUTO, QUESTI RAGAZZI STANNO SEMPRE AL COMPUTER! CONSIGLI PRATICI PER GENITORI ALLE PRESE CON FIGLI E PC  
 
Firenze, 10 marzo 2011 - «Aiuto, questi ragazzi stanno sempre al computer!». Quante volte adulti più o meno disperati hanno pronunciato questo grido? Sicuramente un allarme, ma anche una richiesta di aiuto per capire che cosa fanno i giovani quando stanno per ore davanti al computer. Per rispondere concretamente a questa esigenza, l’Associazione Genitori A.ge. Della Toscana, il Centro Diocesano di Pastorale Familiare ed il Centro Diocesano di Pastorale Giovanile hanno organizzato presso Spazio Reale (San Donnino, Firenze) il corso «Te lo do io il computer! Giovani e adulti alla scoperta del continente digitale» giunto ormai al suo secondo appuntamento. In questa occasione Elena Farinelli, esperta di social network e nuovi media, ha tracciato un percorso per conoscere il mondo di Internet, sottolineandone rischi ed opportunità: «Il 98 % degli adolescenti – ha affermato – ha in casa un pc. A differenza dei loro genitori, i ragazzi in generale sanno tutti utilizzare il computer. Ma spesso non sono consapevoli di cosa stanno facendo nel momento in cui lo accendono. E´ importante far capire ai figli che navigando in Internet si ha a che fare non con una realtà virtuale, ma si è alle prese con un mondo reale, concreto, non dissimile dalla realtà di tutti i giorni. Le persone che si incontrano su Internet sono persone reali». E’ per questo che secondo la Farinelli è necessario che gli adulti instaurino un dialogo con i propri figli, fin da quando hanno 8 – 10 anni, su che cosa fanno al computer, con chi comunicano, cosa vanno a vedere, altrimenti quando sono più grandi è troppo tardi. Tra i consigli da seguire: posizionare il computer in un locale accessibile sempre a tutta la famiglia, per un controllo continuo, vedere cosa viene scaricato dai programmi di condivisione, verificare con chi chattano i ragazzi e con chi scambiano posta elettronica, chiedere di conoscere gli amici virtuali così come quelli reali, insegnare ai figli quali informazioni personali possono essere date, quali no e quali con cautela, proteggere il pc con filtri e software anti pornografia, stabilire il tempo massimo per stare online. «Quando regalate una connessione Internet a vostro figlio – ha precisato Elena Farinelli – spiegategli bene che gli state installando un “viaggio all’estero”, una porta spazio-temporale. Uno strumento potentissimo e pericoloso; attraverso questa porta i cattivi di tutte le galassie possono irrompere nel vostro soggiorno». La relatrice ha messo anche in evidenza le grandi potenzialità di Internet, soprattutto da quando l’avvento del Web 2.0 ha permesso agli utenti di inserire i propri dati e di gestirli in maniera autonoma, superando tutte le difficoltà tecniche del passato. E’ così che sono nati i blog, Youtube e i vari social networks come Twitter e Facebook, un fenomeno quest’ultimo che coinvolge al mondo circa 500 milioni di persone che scrivono, commentano, postano foto, video, opinioni, fanno amicizia o partnership di lavoro. «Analizzando le conversazioni e le interazioni di molti ragazzi che comunicano in Internet con sconosciuti –ha aggiunto Farinelli– ci si rende conto che in moltissimi casi ciò avviene perché hanno bisogno di essere ascoltati, cercano persone disposte a costruire una relazione empatica e significativa, hanno bisogno di risposte alle molte domande che la crescita e lo sviluppo sessuale generano in loro, ma, allo stesso tempo, sanno che nessun adulto significativo nella loro vita (genitori e insegnanti in primo luogo) è disposto a dare le risposte che vanno cercando». Il prossimo incontro, sabato 12 marzo alle 15,30 presso Spazio Reale (San Donnino), sarà intitolato La barca di Pietro nel mare di Internet: testimonianze del mondo ecclesiale aiuteranno a capire la ricaduta e le opportunità pastorali dei nuovi media, indicando anche possibili campi di lavoro. Al termine dei quattro incontri sarà possibile prenotare presso gli organizzatori un dvd con il materiale e le registrazioni del corso ( giovani@diocesifirenze.It  055 2763724, famiglia@diocesifirenze.It  055 2763731 agetoscana@age.It  328 8424375).  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´APPRENDIMENTO MOBILE 2011 DELL´IADIS  
 
Avila, 10 marzo 2011 - La conferenza internazionale sull´apprendimento mobile 2011 dell´Associazione internazionale per lo sviluppo della società dell´informazione (Iadis) si svolgerà dal 10 al 12 marzo 2011 ad Avila, in Spagna. Il concetto di apprendimento permanente è essenziale per la competitività dell´economia della conoscenza. Esso si applica a tutti i livelli di istruzione e di formazione e riguarda tutte le fasi della vita, così come le diverse forme di apprendistato. L´apprendimento permanente si propone di fornire ai cittadini strumenti per lo sviluppo personale, l´integrazione sociale e la partecipazione all´economia della conoscenza. L´evento sarà un forum di discussione e presentazione della ricerca nel campo dell´apprendimento mobile. Le discussioni e presentazione riguarderanno tra l´altro i seguenti argomenti: approcci pedagogici e teorie per l´apprendimento permanente mobile; software sociale per l´apprendimento mobile giochi, simulazioni e realtà aumentata per l´apprendimento mobile; apprendimento mobile negli istituti di istruzione formale; apprendimento mobile in ambiente informale; strumenti, tecnologie e piattaforme per l´apprendimento mobile; studi sugli utenti dell´apprendimento mobile; metodologie di ricerca e valutazione dell´apprendimento mobile; problemi etici riguardanti all´apprendimento mobile. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Mlearning-conf.org/    
   
   
‘INV-FACTOR’: LARGO AI GIOVANI INVENTORI  
 
Roma, 9 marzo 2011 - Al via la seconda edizione della gara organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche per valorizzare le creazioni tecnologiche degli studenti. Le più interessanti saranno premiate e presentate nell’ambito di ‘Light 2011’ nella ‘Notte dei ricercatori’ Sull’onda del successo ottenuto l’anno scorso, torna ‘Inv - factor - Anche tu genio!’, competizione organizzata dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-cnr) in collaborazione con la rappresentanza europea in Italia, dedicata ai giovani inventori. Destinatari dell’iniziativa, i ragazzi con meno di 20 anni di tutte le scuole italiane che, con l’aiuto degli insegnanti, abbiano realizzato tecnologie, messo a punto strumentazioni e scoperto nuove idee. Lo scorso anno sono state premiate tre invenzioni: il ‘Fuel buster’ , un triciclo con motore – ruota a emissione zero realizzato dall’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato ‘A Ferrari’ di Maranello; il ‘Softline’, poggiatesta regolabile con sostegno incorporato per la schiena, messo a punto dall’Istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Bolzano; ‘Syv2’, bicicletta solare con pedalata assistita, realizzata dagli alunni dell’Itis G. Riva di Saronno. Infine, un premio speciale per la creatività femminile è stato assegnato alle scarpe ‘a recupero energetico’ ideate dalle studentesse dell’Istituto statale di istruzione secondaria superiore Salutati-forti di Montecatini Terme (video su www.Eventolight.it/ ). “L’iniziativa ha l’obiettivo di convogliare, stimolare e valorizzare le intuizioni e le energie creative dei ragazzi italiani acquisite durante la formazione scolastica”, spiega Rossella Palomba dell’Irpps-cnr, coordinatrice dell’evento. Per partecipare alla nuova edizione di‘Inv-factor’ gli studenti, con i docenti, dovranno registrarsi al sito www.Invfactor.cnr.it/  e compilare il modulo di iscrizione che sarà attivo fino al 31 marzo 2011. Successivamente i candidati saranno contattati per fornire ulteriori informazioni sull’invenzione realizzata. I vincitori, selezionati da una giuria del Cnr, verranno premiati nel corso di un evento che si terrà a Roma a settembre presso lo Spazio Europa. I tre premiati saranno poi invitati a mostrare le loro realizzazioni in occasione di ‘Light 2011 - Accendi la luce sulla scienza’, manifestazione che si svolgerà il 23 settembre a Roma, nell’ambito della Notte dei ricercatori promossa dalla Commissione Europea. Per questi inventori sarà allestito un settore specifico, ‘Young talents on display’, in cui potranno illustrare le loro scoperte ed interagire con il pubblico e i media.  
   
   
LA SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI DI TRIESTE, FINANZIA LE PROPOSTE DEI GIOVANI PIÙ INNOVATIVI 400.000 EURO PER PROGETTI DI RICERCATORI ALL´INIZIO DELLA CARRIERA  
 
 Trieste, 10 marzo 2011 - 400mila euro per la ricerca. Per incoraggiare lo spirito di intraprendenza e di innovazione dei giovani, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste ha bandito un concorso finalizzato ad attribuire finanziamenti a sostegno di progetti scientifici coordinati da ricercatori con contratto a tempo determinato, che svolgono la loro attività presso la Sissa. Il budget a disposizione è stato ricavato grazie a un´oculata politica di gestione delle risorse finanziare della Scuola. I fondi saranno assegnati a giovani scienziati all’inizio della carriera, che hanno conseguito il titolo di dottore di ricerca da non più di dieci anni. Ogni singolo progetto di ricerca teorico potrà aggiudicarsi un importo massimo di 20.000 euro; 50.000 euro invece potranno essere assegnati a ciascun progetto sperimentale. I finanziamenti serviranno a coprire le spese per la strumentazione e il calcolo scientifico, le missioni, i soggiorni sia in Italia che all´estero, gli inviti e non saranno sostitutivi delle borse di studio e dei contratti dei ricercatori. «Con questa iniziativa – commenta il direttore della Sissa Guido Martinelli – avviamo un programma inteso a rendere ancor più attrattiva la nostra Scuola per i giovani ricercatori di talento che, così, potranno essere supportati nel realizzare progetti scientifici in piena autonomia». I candidati dovranno presentare il proprio progetto di ricerca entro il 1 aprile 2011. La Commissione Ricerca della Scuola, con il contributo di valutatori esterni, selezionerà le proposte sulla base dell’originalità e dell’innovatività del progetto, della sua rilevanza scientifica e del valore tecnico o scientifico delle metodologie proposte. A parità di valutazione, la preferenza sarà data a candidati donne o più giovani. «In un momento di contrazione in Italia delle risorse destinate alla ricerca, caso unico tra i paesi Europei, ci sembra un importante segnale per le giovani generazioni» conclude Martinelli.  
   
   
TECNOPOLO DI BOLOGNA, FIRMATA LA CONVENZIONE PER L´AVVIO DELLA RICERCA  
 
Bologna, 10 marzo 2011 - Sono state sottoscritte ieri le convenzioni tra la Regione Emilia-romagna e l’Università di Bologna, l’Enea, il Cnr e il Consorzio T3lab, che sanciscono ufficialmente l´avvio dei laboratori del Tecnopolo di Bologna appartenenti alla Rete Regionale dell’Alta Tecnologia. Dagli accordi di programma istituzionali si passa quindi alle convenzioni operative per l´attuazione dei programmi di ricerca dei nuovi laboratori del capoluogo emiliano. «Con il tecnopolo di Bologna, unitamente al sistema della rete regionale dell’Emilia-romagna, vogliamo – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - rafforzare il ‘perno’ della ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico.L’obiettivo è di trasformare quanto realizzato dalla ricerca in imprese in grado di stare sui mercati globali.. Questa è la sfida per essere protagonisti in Europa e nel mondo». In primo luogo con l´Università di Bologna, che attiverà in città i laboratori della Meccanica e dei Materiali, dell´Energia e dell´Ambiente, delle Scienze della Vita, delle Costruzioni e delle Ict. Questi cinque nuovi laboratori sono organizzati come Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale (Ciri), costituiti ex novo per questa finalità, e prevedono quasi tutti anche unità operative nelle sedi romagnole. L’università impegnerà in tutto 123 nuovi ricercatori dedicati e 320 ricercatori strutturati a tempo parziale, di cui un numero consistente opererà nel tecnopolo bolognese. «Bologna - ha aggiunto il Magnifico Rettore dell´Università di Bologna Ivano Dionigi - deve essere il perno di una rete di aree di ricerca, laboratori e ricercatori. La prima rete, fondamentale, sui cui investire è quella delle persone: i ricercatori, i protagonisti di questo network di centri e del tecnopolo di Bologna. È una sfida da raccogliere, con convinzione e coraggio, per introdurci a pieno titolo nel circuito della ricerca internazionale e attirare l´attenzione su Bologna. Con la sottoscrizione dell´accordo odierno l´Alma Mater assumerà 123 ricercatori a tempo determinato». Dopo l’avvio, avvenuto nel corso del 2010, dei programmi di ricerca industriale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli nell´ambito delle Scienze della vita e del Consorzio Ricos nell´ambito delle costruzioni, oggi viene dunque completato il quadro dei programmi di ricerca con gli altri grandi attori della ricerca bolognese. L´enea realizza 4 laboratori: Lecop (Ambiente), Laerte (Efficienza energetica, energie rinnovabili, sicurezza e riconversione sistemi di riscaldamento), Cross-tec (Interoperabilità e virtualizzazione dei processi per reti di imprese), Tracciabilita´ (materiali). Enea impiegherà, in base alla convenzione, 35 nuovi ricercatori dedicati e 53 ricercatori strutturati, a tempo parziale. Il Cnr realizzerà due laboratori anche giuridicamente autonomi, in forma consortile, con il Consorzio Mister, sulle micro e nanotecnologie e con il laboratorio Proambiente (in tema ambientale e sull´inquinamento dell´aria). I nuovi ricercatori dedicati saranno 31 a cui si affiancheranno 92 ricercatori Cnr. Infine, il Laboratorio del Consorzio T3lab (consorzio misto tra Università, Unindustria e imprese) che si occuperà di energia intelligente, visione digitale, trasmissioni radio, interfacce uomo-macchina, tele controllo: tematiche altamente strategiche soprattutto per il settore dell´automazione. Il consorzio impiegherà 24 ricercatori per svolgere il programma di ricerca. Considerando anche i laboratori già avviati dall’Istituto Ortopedico Rizzoli e dal Consorzio Ricos, a Bologna, per il programma tecnopoli lavoreranno 227 nuovi giovani ricercatori, affiancati da 420 ricercatori strutturati. I risultati dell’attività di ricerca di questi tre anni saranno finalizzati al trasferimento tecnologico alle imprese e saranno alla base dello sviluppo dei laboratori anche oltre questo termine. Scheda Il Tecnopolo di Bologna fa parte della grande rete per l’Alta tecnologia dell’Emilia-romagna. Il Tecnopolo di Bologna nell’ex Manifattura tabacchi, con i suoi 100 mila metri quadrati, sarà la struttura più estesa del progetto e fungerà anche da hub per l’intera rete dei tecnopoli. La manifattura ospiterà i laboratori dell’Università di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Enea e i T3 Lab, oltre alla sede di Aster. Complessivamente saranno 647 i ricercatori impiegati nel tecnopolo nell’ex Manifattura tabacchi, di cui circa 227 giovani ricercatori impegnati a tempo pieno. 17 i laboratori attivi sulle diverse piattaforme tecnologiche (meccanica dei materiali, costruzioni, scienze della vita, energia ambiente, Ict). Nel capoluogo, a quello della Manifattura, si affiancherà il Tecnopolo dell’area della Ricerca Cnr, con un’estensione di 5.500 metri quadrati e ospiterà due laboratori dedicati alle piattaforme Meccanica materiali e Energia Ambiente. Complessivamente saranno 123 i ricercatori impiegati nel tecnopolo, di cui 31 giovani ricercatori impegnati a tempo pieno. Il coordinamento della Rete regionale dei tecnopoli sarà realizzato da Aster, la Società consortile già attivata in questi anni da Regione, Università ed Enti di ricerca, che avrà un “Hub” proprio nel tecnopolo bolognese dell’ex stabilimento della Bat (British American Tabacco). A seguito della dismissione di molte attività e del ridimensionamento produttivo, infatti, e con l’acquisizione dell’area da parte della Regione, in questo complesso di circa 100.000 metri quadrati sorgerà un grande tecnopolo che, oltre ad ospitare un numero consistente di laboratori di ricerca promossi dall’Università di Bologna, dall’Enea, dall’Istituto Ortopedico Rizzoli, a cui si aggiungono quelli proposti da importanti organizzazioni economiche, ospiterà anche funzioni di servizio per tutta la Rete regionale. Tutti i numeri dei tecnopoli della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-romagna 10 tecnopoli 6 università e 4 enti di ricerca coinvolti 34 laboratori di ricerca industriale e 11 centri per l’innovazione 1600 ricercatori, di cui 560 nuovi giovani ricercatori 160.000 mq di aree riqualificate totali investimento complessivo: 240 milioni € di cui: contributo regionale: 136 milioni € contributo delle università e degli enti di ricerca: 90 milioni € contributo degli enti locali: 14 milioni € investimento in infrastrutture: 72 milioni € investimento in attrezzature scientifiche: 48 milioni € investimento in nuovi contratti di ricerca per giovani ricercatori: 120 milioni €  
   
   
ROMA: SCUOLABUS A PIEDI, DE PALO: IL SERVIZIO CONTINUA NEI MUNICIPI DELLA CAPITALE APPUNTAMENTO DOMANI ORE 7.50 IN VIII MUNICIPIO, AL CAPOLINEA IN VIALE DELL’ARCHEOLOGIA  
 
 Roma, 10 marzo 2011 - Ci sarà anche l’assessore alla Famiglia, all’Educazione a ai Giovani, Gianluigi De Palo, domani mattina alle 7.50 al capolinea dello Scuolabus a piedi dell’Viii Municipio, in viale dell’Archeologia, 38, quartiere Tor Bella Monaca, per accompagnare i bambini alla Scuola Via dell’Archeologia, sita nell’omonima via al civico 137. «Con la mia presenza intendo ribadire un impegno condiviso in favore delle famiglie – dichiara De Palo - Come ho avuto modo di dire, in alcuni Municipi il progetto Scuolabus a piedi, la cui sospensione, qualche settimane fa, aveva innescato delle polemiche, sta facendo nascere spontaneamente gruppi di famiglie e di volontari che, partendo dal progetto, si stanno organizzando per continuare autonomamente tale attività per i bambini. È la conferma che le polemiche sterili non portano da nessuna parte». Nel caso dell’Viii Municipio il servizio di accompagnamento a piedi dei bambini a scuola, con 36 bambini iscritti, viene fornito dalla Cooperativa Santi Pietro e Paolo con il supporto economico del Municipio. La stessa cosa avviene anche nel Ii Municipio, per 38 bambini della scuola Principessa Mafalda, e 16 della Mazzini; nel Iv Municipio, per 16 alunni della scuola Parini, dove il servizio riprende proprio il 10 marzo, nel Vii per 30 iscritti della Scuola Pirotta. Nel X, 64 bambini della scuola Don Filippo Rinaldi, usufruiscono dello Scuolabus a piedi grazie all’intervento della Cooperativa Santi Pietro e Paolo. Ad oggi, dunque, 200 famiglie usufruiscono ancora del servizio. «Ringrazio queste famiglie e la Coooperativa Santi Pietro e Paolo – precisa De Palo - che dimostrano che è possibile superare la logica dell’assistenzialismo per arrivare ad essere protagonisti dei servizi e cittadini responsabili. Mi auguro che questo esempio possa “contagiare” anche altri Municipi. Siamo chiamati tutti a lavorare per il bene comune della nostra città, non solo come fruitori di servizi, ma anche come promotori e protagonisti».  
   
   
FS METTE IN PALIO BORSE DI STUDIO PER TESI DI LAUREA  
 
 Roma, 10 marzo 2011 - Fino all’11 marzo è ancora possibile presentare le domande di partecipazione per l’assegnazione di borse di studio, del valore di 2.500 euro ciascuna, destinate agli studenti di Ingegneria Civile, Elettrica, Elettronica, Meccanica, Energetica e Nucleare. Il Gruppo Fs ha infatti lanciato nei giorni scorsi il “Progetto Borse di studio” per investire sui i migliori laureandi nei Corsi di Laurea Specialistica di Ingegneria. I primi destinatari dell’iniziativa sono gli studenti del Politecnico di Torino interessati a sviluppare la propria tesi di laurea su tematiche ferroviarie. L’iniziativa si inserisce all’interno delle numerose iniziative che le Ferrovie dello Stato realizzano in collaborazione con il mondo accademico, al fine di soddisfare esigenze aziendali e offrire l’opportunità a giovani universitari di entrare in contatto con la realtà ferroviaria. Ulteriori informazioni e bando di partecipazione sono disponibili sul sito web www.Ferroviedellostato.it/  – sezione “Lavora con Noi”.  
   
   
AL VIA IN TOSCANA TRE ITS PER AIUTARE IL MERCATO. DEL LAVORO  
 
 Livorno, 10 marzo 2011 – “Una importante opportunità per i giovani, una valida alternativa di alta formazione con sbocchi molto concreti per inserimenti nel mercato del lavoro”. Così Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’istruzione, presentando a Livorno il nuovo “Istituto Tecnico Superiore” (Its) nel sistema della meccanica che sta per partire attraverso la specifica “Fondazione” cui partecipano scuole, aziende, università, enti locali, organizzazioni datoriali. Il nuovo istituto (uno dei tre già operativi in Toscana) coinvolge quattro Province (Livorno, Firenze, Prato, Pistoia), alcuni istituti scolastici professionali (il “Mattei” di Rosignano come capofila, il “Galilei” di Livorno, il “Da Vinci” di Firenze, il “Buzzi” di Prato, il “Pacinotti” e il “Fedi” di Pistoia, il “Newton” e il “Calamandrei” di Firenze), aziende produttive (fra cui Pignone, Selex Galileo, Ansaldo Breda, Wass, Toscana Impianti), le Facoltà di ingegneria delle Università di Pisa e Firenze, alcune strutture formative e le associazioni industriali di Firenze, Pistoia, Livorno. Tutte realtà che nei mesi scorsi, hanno costituito una specifica “Fondazione di partecipazione”. Dal prossimo autunno (anno scolastico 2011/2012) partirà un percorso biennale (quattro semestri, ampliabili a sei, per un totale di 1.800/2.000 ore) in due sedi (Rosignano e Firenze). Dai 15 ai 20 giovani (con diploma di scuola media superiore) avranno modo di conseguire un nuovo diploma: quello di “tecnico superiore”. Due i profili professionali previsti, uno a sostegno delle attività produttive e l’altro nell’ambito della manutenzione: tecnico dei processi industriali e della qualità e tecnico della gestione degli impianti industriali. La presentazione del nuovo cammino formativo (altri due “Istituti Tecnici Superiori” stanno partendo in Toscana: uno a Firenze nel settore della moda e l’altro a Siena nel settore delle energie rinnovabili) è avvenuta nell’ambito della tappa livornese degli “Stati Generali della Scuola. Anche per l’assessore provinciale all’istruzione, Fausto Bonsignori, con l’Its “si aprono nuove possibilità di studio e di occupazione per i giovani”. I contenuti dell’offerta dell’Its livornese-fiorentino (ma anche pratese-pistoiese) sono stati illustrati da Riccardo Borraccini, preside della scuola che, a Rosignano Marittimo, fa da capofila. Parole di plauso anche dal sindaco di Rosignano, Alessandro Franchi, e da Renzo Lunardi, ad di Wass (azienda Finmeccanica che produce siluri, sistemi di lancio, contromisure anti-siluro). Presenti anche dirigenti di altre due aziende del gruppo Finmeccanica coinvolte nell’Its: “Ansaldobreda” e “Selex Galileo”, leader nella meccanica per trasporti ferroviari e in quella per sistemi avionici, elettro-ottici, radar, computer di bordo.  
   
   
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE: SIGLATO L´ACCORDO TRA ASSESSORATO REGIONALE ALLA SCUOLA E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. LA REGIONE EMILIA ROMAGNA METTE A DISPOSIZIONE DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO 5 MILIONI DI EURO  
 
 Bologna, 10 marzo 2011 – Siglato l’accordo tra l’Assessorato regionale alla Scuola e Formazione e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’attuazione del nuovo sistema regionale dell’Istruzione e Formazione professionale. L’accordo regola l’offerta formativa dei percorsi triennali di qualifica professionale per il prossimo anno scolastico e raccorda i percorsi degli Istituti professionali e degli Enti di Formazione professionale. Nel nuovo sistema regionale dall’anno scolastico 2011-2012 gli studenti diplomati alla scuola secondaria di primo grado potranno iscriversi a un percorso quinquennale di istruzione secondaria superiore – istituto professionale - e, contestualmente, ad una qualifica professionale triennale. I soggetti che gestiranno i percorsi triennali a qualifica saranno gli Istituti Professionali in sussidiarietà e gli Enti di formazione professionale accreditati, che collaboreranno in vista dell’obiettivo di garantire a tutti i ragazzi l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e il conseguimento di una qualifica professionale. L’accordo prevede di sviluppare le competenze di base dei ragazzi, come prevenzione alla dispersione, e di agevolare i passaggi tra i due sistemi attraverso il reciproco riconoscimento dei crediti. Istituti professionali ed enti di formazione collaboreranno per agevolare il recupero dei ragazzi a rischio di insuccesso formativo, ricorrendo ad esempio a percorsi personalizzati che prevedano metodologie il più possibile pratiche e di laboratorio. “La Regione ha a cuore l’affermazione professionale di tutti i ragazzi – spiega l’assessore regionale alla Scuola e Formazione Patrizio Bianchi – e crediamo che questo modello possa permettere a tutti di acquisire una qualifica di tre anni o di arrivare al diploma in cinque anni. Abbiamo messo a disposizione degli istituti professionali 5 milioni di euro per il prossimo anno scolastico, riteniamo che investire nella istruzione e nella formazione professionale sia oggi l’azione necessaria per consentire al nostro sistema produttivo di riprendere il cammino”. “Nel sottoscrivere questo accordo – sottolinea il vicedirettore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Versari – che attua a livello regionale le norme generali dell’istruzione definite dal Parlamento e le indicazioni della Conferenza Stato-regioni, diamo una grande opportunità a famiglie e studenti: sarà agevolata, infatti, la possibilità di individuare il percorso più adatto ad ognuno grazie alla duplice offerta quinquennale e triennale degli istituti professionali statali”. Le competenze che i giovani potranno acquisire nel triennio corrispondono a quelle previste dal Sistema Regionale delle Qualifiche, correlate alle figure nazionali, e sarà garantito il raccordo fra il sistema nazionale di istruzione e il sistema Ifp regionale, per consentire il passaggio degli studenti da un percorso all’altro.  
   
   
BOLZANO, CENTRO MULTILINGUE: MATERIALI DISMESSI GRATIS AGLI INTERESSATI IL 14 E 15 MARZO 2011  
 
Bolzano, 10 marzo 2011 - "Chi cerca, trova - Fundgrube" è il motto con cui per il Centro Multilingue del Dipartimento Cultura italiana della Provincia dismette libri e materiali vari non più utilizzati, cedendoli gratuitamente. Appuntamento lunedì e martedì prossimi, 14 e 15 marzo 2011, nel Foyer del Centro Trevi in via Cappuccini 28 a Bolzano. La mattina del 14 marzo è riservata a biblioteche e associazioni. La biblioteca specialistica del Centro Multilingue per essere dotata di materiali sempre attuali ed aggiornati è chiamata a svolgere con regolarità lo scarto delle opere meno recenti o poco consultate per fare spazio ad altre più nuove e maggiormente richieste. L’operazione di scarto è stata portata a termine nelle scorse settimane ed il patrimonio mediale è stato così aggiornato e rinnovato dopo un’accurata selezione dei materiali meno attuali e, per ragioni di spazio, anche scartando le copie multiple. Le opere dismesse vengono ora rese disponibili per altre biblioteche, associazioni, docenti di lingua e per il pubblico della provincia. Tra i materiali presenti è possibile trovare numerosi i manuali di lingua (prevalentemente in lingua tedesca e inglese, ma anche francese e spagnolo), che, se anche non hanno il taglio metodologico più attuale, possono comunque risultare interessanti; lo stesso vale per le opere multimediali con versioni del sistema operativo datate, ma che conservano una propria validità. Anche le annate più vecchie di riviste linguistiche e scientifiche sono state dimesse e messe a disposizione degli interessati per le medesime ragioni. Altri libri provengono da donazioni di privati, che di rado possono venir integralmente accolte nella biblioteca. I titoli “dimessi” sono oltre 2.000. Come disposto dall’assessore Tommasini, tutto il materiale ancora utilizzabile sarà messo a disposizione del pubblico e ceduto gratuitamente nell’ambito dell’iniziativa “Chi cerca trova – Fundgrube” presso il Foyer del Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano. La mattinata di lunedì prossimo 14 marzo 2011, dalle 9.00 alle 12.00 sarà riservata esclusivamente alle biblioteche e associazioni della provincia. Tutte le persone interessate potranno, invece, visionare il materiale nel pomeriggio del 14 marzo dalle 14.00 alle 18.00 e martedì 15 marzo 2011, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00. I responsabili del Centro Multilingue invitano tutte le persone interessate ad andare a dare un’occhiata alla “Fundgrube”: chi cerca trova, e sicuramente ognuno potrà scovare qualcosa di adatto o addirittura delle autentiche chicche, come edizioni rare, esaurite. Informazioni presso il Centro Multilingue tel. 0471 303401  
   
   
UNO STUDIO DIMOSTRA CHE I VULCANI NON DORMONO TANTO A LUNGO QUANTO SI PENSA  
 
Bruxelles, 10 marzo 2011 - Se avevate in programma di campeggiare in prossimità di un vulcano, forse è meglio che ci ripensiate. Contrariamente a quanto si crede, i vulcani non rimangono inattivi per secoli. Alcuni ricercatori provenienti da Francia e Stati Uniti, in parte finanziati dall´Ue, hanno mostrato che i vulcani possono esplodere nel giro di settimane, invece che anni. Questa scoperta potrebbe incoraggiare gli scienziati a rivalutare la minaccia dei vulcani inattivi, il che porterebbe a nuovi piani di emergenza e nuove procedure di evacuazione. Lo studio, presentato sulla rivista Nature, è stato in parte finanziato dal progetto Demons ("Deciphering eruptions by modelling outputs of natural systems") che ha ricevuto una sovvenzione Starting Grant del Consiglio europeo della ricerca (Cer) del valore di 1,36 Mio Eur nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). Il dott. Alain Burgisser dell´Institut des Sciences de la Terre d´Orléans in Francia, (Cnrs/insu (Centre national de la recherche scientifique/Institut national des sciences de l´univers), Université d´Orléans, Université François Rabelais-tours), insieme al professor George W. Bergantz del Department of Earth and Space Sciences dell´Università di Washington negli Stati Uniti, ha sviluppato e testato un modello teorico su due grandi eruzioni, fornendo nuove informazioni su una teoria vecchia di secoli riguardo i vulcani addormentati. Secondo i ricercatori il risveglio della camera magmatica potrebbe verificarsi in appena qualche mese. Le camere magmatiche sono grandi bacini sotterranei di rocce fuse che si trovano molti chilometri (km) al di sotto della superficie della Terra. Le rocce fuse tollerano alti livelli di pressione e con il passare del tempo questa pressione può rompere la roccia che le circonda e aprire canali di fuoriuscita del magma. Il magma arriva in superficie e provoca un´eruzione vulcanica. Sebbene le camere magmatiche siano per lo più difficili da scoprire, gli scienziati le hanno localizzate vicino alla superficie della Terra, in un punto compreso tra 1 km e 10 km sottoterra. Il quesito è: cosa succede alla camera magmatica quando il vulcano è inattivo? Secondo gli scienziati la camera si raffredda in una densa poltiglia finché magma fresco non la "risveglia". La camera magmatica viene quindi fluidificata quando si riscalda tramite contatto termico. Le dimensioni della camera magmatica così - che possono andare da poche decine a qualche centinaio di chilometri cubi - ha un effetto diretto sulla velocità con cui un vulcano si risveglia. I vulcanologi tradizionali dicono che potrebbe volerci un periodo compreso tra diverse centinaia e 1000 anni perché l´intero deposito risenta del calore e dia inizio al flusso di lava del vulcano. È qui che le scoperte di questo team franco-statunitense diventano interessanti. Il nuovo modello matematico suggerisce che il riscaldamento avviene in tre fasi. Il nuovo magma caldo fonde il magma viscoso alla base del bacino dopo essere venuto su dal basso e aver raggiunto la camera. Il magma fuso diventa meno denso e affiora attraverso la camera, aiutando così il mescolamento della rimanente massa viscosa. Questo mescolamento permette al calore di muoversi all´interno della camera a velocità significativamente maggiori rispetto a quanto gli scienziati ritenessero possibile. Le dimensioni della camera e la viscosità del magma hanno quindi un ruolo fondamentale nell´alimentare il risveglio del vulcano molto più rapidamente di quanto si pensasse in precedenza. I ricercatori hanno testato la validità del loro modello sull´eruzione del 1991 del Monte Pinatubo (Filippine) e sull´eruzione in corso del vulcano Soufriere Hills a Monserrat nei Caraibi. I risultati mostrano che le scosse sismiche che precedono l´eruzione sono un´indicazione dell´emergere di magma fresco sotto il bacino raffreddato. I ricercatori hanno riprodotto gli intervalli di tempo tra i segnali di riscaldamento e le eruzioni, dopo aver considerato i parametri fisici di entrambi i vulcani, e cioè le dimensioni della camera, le temperature del magma e la concentrazione di cristalli dedotta dallo studio dei magma. Il caso del Pinatubo, per esempio, suggerisce che invece dei 500 anni precedentemente ipotizzati, sono stati sufficienti da 20 a 80 giorni per rimettere in movimento la camera sotterranea. Il sofisticato modello sviluppato dal team potrebbe aiutare gli scienziati a stimare il lasso di tempo che intercorre tra i primi tremori del vulcano e la sua eruzione. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/  Institut des Sciences de la Terre d´Orléans: http://www.Isto.cnrs-orleans.fr/   University of Washington: http://www.Washington.edu/  Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/ Fp7-ideas: http://ec.Europa.eu/research/fp7/index_en.cfm?pg=ideas    
   
   
AMBIENTE: RIQUALIFICAZIONE EX STABILIMENTO ACNA UNA CABINA DI REGIA STUDIERA´ UN PIANO STRATEGICO PER VALORIZZARE LA VALLE BORMIDA  
 
Torino, 10 Marzo 2011 - Si è parlato di riqualificazione ambientale e sviluppo economico della Valle Bormida, ieri mattina, nel corso di un incontro tra l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello, l’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti, il presidente di Finpiemonte Massimo Feira alcuni rappresentanti dei comuni ricompresi nella Comunità montana Alta Langa e la provincia di Cuneo. L’incontro, che si è svolto presso la sala Giunta del palazzo regionale di piazza Castello, è stato richiesto dagli amministratori locali per fare il punto sulle reali possibilità di recupero e sviluppo dell’intera area piemontese al confine con la provincia di Savona, da decenni oggetto delle operazioni di bonifica dell’ex stabilimento Acna, oggi proprietà Enichem. L’incontro ha portato, con soddisfazione da parte degli enti locali e degli assessori regionali, alla formalizzazione dell’insediamento di una Cabina di regia interistituzionale, coordinata da Finpiemonte, il cui compito sarà quello di studiare un piano strategico che, a partire dagli strumenti e dalle risorse esistenti, trasformi in progetti concreti le proposte avanzate dalle comunità locali. Diversi gli intenti messi sul tavolo: valorizzazione dell’area dal punto di vista economico, incremento demografico dei territori attraverso politiche che mirino all’occupazione e alla stabilizzazione dei giovani, investimenti in attività agro-forestali e rilancio turistico del territorio. “ Saremmo poco responsabili - premette l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - se non precisassimo che, parallelamente agli esiti della partita che riguarda il riconoscimento del danno ambientale e che vede direttamente coinvolti Ministero dell’ambiente e Syndial Spa (ex Acna), è necessario pensare anche ad un percorso che, a breve termine, miri a riqualificare in modo strategico l’intera area, con l’intento di trasformare proposte ed esigenze delle comunità locali, in un vero e proprio atto di indirizzo. È intenzione di questa Giunta continuare a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, come dimostra anche il diretto interessamento del presidente Cota, più volte intervenuto dopo seri ed approfonditi confronti con il Ministro Prestigiacomo. Sperando in un tempestivo esito sul fronte dell’indennizzo dal danno ambientale - conclude l’assessore - lavoreremo per trasformare ogni esito delle future concertazioni in beneficio reale per il territorio, abbandonando tutte le iniziative a carattere verticistico ed abbandonando l’abitudine, spesso utilizzata in passato, di trasferire contributi a pioggia privi di una programmazione strutturale concordata e condivisa” . “ Nell’incontro di oggi - ha dichiarato l’assessore agli Affari Istituzionali ed Enti locali Elena Maccanti - è stato siglato l’inizio di un importante percorso di collaborazione che, attraverso il sostegno tecnico di Finpiemonte s.Pa., consentirà agli enti locali della Valle Bormida di dare vita a progetti concreti di rilancio del territorio. Abbiamo dato un preciso segnale della volontà della Regione Piemonte di collaborare per trovare, attraverso una cabina di regia operativa in tempi brevi, le strade più idonee al rilancio socio-economico di territorio, da anni profondamente segnato dalle conseguenze delle note vicende ambientali ” “ Credo che attraverso l’utilizzo degli strumenti che Finpiemonte ha già a disposizione e sull’esperienza di alcuni piani strategici predisposti in questi mesi - ha concluso poi Massimo Feira , Presidente Finpiemonte s.P.a - si possa lavorare per dare risposte concrete. Questo tipo di percorso evita la frammentazione degli interventi, e offre l’opportunità di coinvolgere l’Unione Europa così come alcuni Ministeri - in particolare quello allo Sviluppo Economico - per reperire risorse immediate. Finpiemonte S.p.a coordinerà dunque un nucleo tecnico in grado di valutare esigenze, priorità e possibili soluzioni”.  
   
   
PIANTUMAZIONE BIOCOMPENSATIVA, UN NUOVO ALBERO PER IL “BOSCO DEI PICCOLI”  
 
Parma, 10 marzo 2011 – E’ stato un tiglio di 3 metri il primo albero a essere piantato nel “Bosco dei piccoli”, l’area verde di 5.620 mq dei nidi dell’infanzia comunali “Bottoni” e “Porcellini” e del centro per bambini e genitori “Bollicine” di Salsomaggiore. Si tratta della prima azione del progetto di piantumazione biocompensativa, nato dalla collaborazione tra la Provincia, il Comune di Salsomaggiore e l’associazione sportiva “Forti & liberi”, per ridurre l’impatto di Co2 dell’Ecomaratona delle terre verdiane. L’intera piantumazione nel “Bosco dei piccoli” rientra in un progetto di educazione ambientale della Provincia di cui è protagonista l’Ipsaa “Solari” di Fidenza che, con le proprie competenze e attraverso il proprio vivaio di Siccomonte di piante autoctone, realizzerà il lavoro cercando di unire il valore educativo dell’area con la sua funzione biocompensativa. Anche la scelta delle piante non sarà casuale: si rifletterà in particolare sul valore delle specie selezionate oltre che sulla loro forma, colore, frutti e aromi. Il tiglio è stato piantato, mercoledì 9 marzo, nel “Bosco dei piccoli” di Salsomaggiore (via d’Acquisto, 6) dai bambini dei nidi dell’infanzia comunali “Bottoni” e “Porcellini”, da quelli del centro “Bollicine” di Salsomaggiore” e dagli studenti dell’Ipsaa Solari di Fidenza.  
   
   
MESSA IN SICUREZZA DEL TORRENTE FEREGGIANO, COMPLETATE LE OPERE STRUTTURALI, IN CORSO LA SISTEMAZIONE IN SUPERFICIE, CHIUSURA DEI CANTIERI ENTRO MAGGIO  
 
 Genova, 10 Marzo 2011 - “I due cantieri, di Pedegoli - per l’allargamento stradale - e di largo Merlo - per la messa in sicurezza del torrente e la realizzazione dell’allargamento stradale, dei marciapiedi e di circa 100 parcheggi nuovi - finiranno entrambi in primavera, verso maggio. Poi, se riusciremo a firmare l’accordo con il governo per la riprogrammazione dei vecchi fondi Fas, si potranno realizzare ancora due lavori importanti. A Pedegoli si potrà acquistare un piccolo appartamento perché diventi il centro di riferimento, alternativo al bar demolito, per gli anziani del posto. Mentre a largo Merlo si potrà realizzare un nuovo tratto di copertura, dal ponticello in su, in modo tale che il numero dei parcheggi salga a 130/140 posti.” Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, in qualità di commissario delegato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la messa in sicurezza dei torrenti Fereggiano e Sturla, al termine del sopralluogo ai cantieri di Quezzi, accompagnato dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici Giovanni Boitano, dal presidente del municipio bassa val Bisagno Mirco Massardo e dai tecnici degli enti locali. Nel tratto di via Pinetti a monte di Largo Merlo, i lavori strutturali per la messa in sicurezza del Fereggiano sono terminati mentre sono in corso e termineranno entro la fine della primavera le opere di sistemazione e ripristino superficiale che riguardano la nuova sede viaria, i marciapiedi, l’illuminazione e i parcheggi che saranno ricavati sulla nuova copertura del torrente. Le opere erano state avviate nella primavera del 2008 per mettere in sicurezza idraulica e viabilistica la zona dove si è realizzata la nuova copertura del torrente Fereggiano, costruita per consentire l’adeguamento della viabilità garantendo la sicurezza idraulica. I lavori attualmente in svolgimento a Pedegoli per l’allargamento della strada dopo la demolizione di un edificio costruito nel greto del torrente si stanno avviando verso la conclusione prevista entro il mese di maggio. L’investimento complessivo per la realizzazione dei due interventi ammonta a circa 9,7 milioni di euro.  
   
   
MODICA: BOLLETTE CANONE IDRICO, INTERVIENE IL CODACONS.  
 
Roma, 10 marzo 2011 - Avendo seguito la vicenda “bollette canone idrico” a Modica, considerate illegittime da molti cittadini, interveniamo evidenziando che il problema è realmente gravoso, non puo’ essere sottovalutato, ne´ dall’Amministrazione comunale, ne´ dalle associazioni che tutelano i cittadini. Molti cittadini sono stati raggiunti da inviti di pagamento poco “trasparenti”, contenendo letture poco probabili o con consumi pari a zero, e quindi calcolati su base forfettaria, per cui illegittime. Lo dice il C.i.p.e tramite l’art. 1.3 delibera n. 52 del 4 aprile 2001, nonche’ la giurisprudenza (Cass. 382/05).Un proprietario o usufruttuario di una casa disabitata non puo’ pagare dei consumi mai effettuati! Altre inesattezze sono state riscontrate nelle bollette “modicane”, per cui invitiamo i cittadini a recarsi innanzitutto presso gli sportelli dell’ufficio idrico del Comune di Modica, che a nostro avviso sono sottodimensionati visto i disagi che stanno subendo i cittadini,reclamando il ricalcolo immediato e, ove non trovassero riscontri alle problematiche, potranno rivolgersi alla Codacons inviando una mail a: info@codaconsicilia.It  - ragusa@codaconsicilia.It  La sospensione delle bollette sarebbe la cosa auspicabile, al fine di consentire una serena e corretta rimodulazione dei pagamenti legittimi solo se correttamente applicati.  
   
   
RIFIUTI: REGIONE SICILIA PARTECIPA AL PROGRAMMA "COOPERAZIONE APQ BALCANI"  
 
Palermo, 10 marzo 2011 - Nell´ambito del programma di sostegno alla "Cooperazione regionale Apq Balcani occidentali" per il monitoraggio ambientale dei siti industriali, il dipartimento regionale dell´Acqua e dei Rifiuti dell´assessorato all´Energia e ai Servizi di pubblica utilita´, partecipa, come ente attuatore, al progetto di bonifica del sito industriale Fks Kablova di Jagodina (Repubblica della Serbia). Obiettivi dell´iniziativa: definire le linee guida per bonificare e mettere in sicurezza permanente le tre aree del sito industriale, quantificando i relativi costi, e siglare un accordo con la societa´ Fks per realizzare un progetto pilota destinato allo stoccaggio dei rifiuti e al campionamento di analisi degli elementi inquinanti del sito industriale. Il progetto "Apq Balcani", che prevede il monitoraggio ambientale della Fks e l´assistenza tecnica per elaborare un piano di tutela e miglioramento delle risorse naturali dell´area inquinata, e´ stato illustrato ieri pomeriggio, nel corso di una "tre giorni", iniziata con un seminario tecnico nella sede della Presidenza della Regione, in via Magliocco, a Palermo. All´incontro, hanno partecipato, oltre a dirigenti regionali dei dipartimenti dell´Acqua e dei Rifiuti, della Programmazione e dell´Arpa, anche una delegazione del Ministero dell´Ambiente della Repubblica Serba, guidata dall´assistente del ministro, Danica Bacanovic, e da Nikola Vojkovic, responsabile scientifico del sito industiale Fks kablova. Domani, giovedi´ 10, i tecnici serbi visiteranno il sito industriale dell´Eni a Gela, mentre venerdi´ 11, saranno ospiti dell´Isab Energy services di Priolo, a Siracusa. Le visite degli impianti sono finalizzate alla conoscenza del processo di smaltimento provvisorio dei rifiuti industriali e successivo smaltimento negli appositi impianti. L´"apq Balcani Occidentali" si concludera´ in Serbia, con attivita´ formative, il prossimo 30 aprile.