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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
L´EUROPA PREMIA I GIOVANI GIORNALISTI  
 
Roma, 10 marzo 2011 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in collaborazione con l´Associazione Giornalisti Scuola di Perugia e con il patrocinio del Consiglio nazionale dell´Ordine dei giornalisti, bandisce un concorso Premio per i giovani iscritti alle scuole di giornalismo italiane. L´iniziativa intende sensibilizzare i giovani giornalisti riguardo ai temi di interesse europeo, puntando ad ottenere, nell´immediato futuro, un aumento della copertura giornalistica di tali temi e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza. Potranno partecipare al concorso articoli o servizi radiotelevisivi in lingua italiana che riguardino l´azione dell´Unione europea, la sua legislazione e il suo impatto sulla vita dei cittadini. Saranno ammessi solo articoli o servizi diffusi tra il 1° settembre 2010 e il 28 marzo 2011 da una testata (cartacea o online) o da una emittente radiotelevisiva con sede in Italia. Unica eccezione: potranno essere accettati anche contributi prodotti all´interno delle scuole di giornalismo e non ancora pubblicati, purché accompagnati dalla certificazione di un docente. I contributi scritti non dovranno superare le 10.000 battute, spazi inclusi, mentre la durata dei servizi radiotelevisivi deve essere compresa tra 50 secondi e 3 minuti. I partecipanti devono essere cittadini Ue maggiorenni e iscritti a una scuola di giornalismo riconosciuta dall´Ordine dei giornalisti. Ciascun candidato potrà presentare fino a tre articoli o reportage. Il premio sarà assegnato sulla base della rilevanza del tema trattato, della sua originalità, della qualità professionale del pezzo e delle doti investigative dimostrate dal giovane giornalista. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella prima metà del 2011. Http://ec.europa.eu/italia/documents/attualita/
comunicazione/regolamento_premio_scuole_giornalismo.pdf
 
 
   
   
GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO S.P.A, RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2010 RICAVI CONSOLIDATI STABILI A € 885,0 MN: AL NETTO DEI PRODOTTI OPZIONALI LA CRESCITA E’ DEL 4,1% RISULTATO NETTO CONSOLIDATO IN FORTE RECUPERO A € 50,1 MN (€ 5,8 MN NEL 2009)  
 
Roma, 10 marzo 2011 - L’esercizio 2010 è stato caratterizzato da una ripresa debole dell’economia italiana (il Pil ha registrato un aumento dell’1,3% dopo il calo del 4,9% del 2009) e dal perdurare dell’incertezza sulle prospettive sia internazionali che nazionali. In tale contesto, anche gli investimenti pubblicitari hanno mostrato un’evoluzione moderatamente positiva, crescendo del 3,8% rispetto al 2009 e recuperando solo in misura modesta la contrazione del 15,2% del biennio 2008-2009 (dati Nielsen Media Research). L’andamento è risultato disomogeneo nei diversi settori economici: per alcuni di essi (in particolare Alimentari, Cosmetica, Moda e Commercio) la spesa pubblicitaria ha mostrato una significativa ripresa, mentre per altri (in particolare Tlc, Finanza e Media) gli investimenti sono restati stazionari o addirittura in ulteriore contrazione. Quanto ai mezzi, quelli più innovativi hanno registrato la dinamica migliore, con un +28,8% per la tv satellitare ed un +20,1% per internet (escluso “search”). Tra i mezzi tradizionali, radio e televisione hanno presentato comunque andamenti positivi: + 7,7% e +4,5% rispettivamente. La stampa, invece, è risultata ancora in calo (-4,3%), sia sui quotidiani che sui periodici. La flessione dei quotidiani, in particolare, è dovuta principalmente all’andamento negativo della pubblicità locale e rubricata (-5,7%), direttamente riconducibile alle persistenti difficoltà economiche che hanno interessato il mondo delle piccole imprese e attività, mentre la pubblicità nazionale si è attestata su valori simili a quelli dell’esercizio precedente. Per quanto concerne le diffusioni, il quadro globale permane critico: i dati Ads (media mobile ultimi 12 mesi a novembre 2010, a perimetro omogeneo) mostrano una flessione delle vendite in edicola del 5,7% per i quotidiani, del 4% per i settimanali e del 10,3% per i mensili. Andamento della gestione del Gruppo Espresso nell’esercizio 2010 - I ricavi netti consolidati ammontano a €885mn, in linea con l’esercizio precedente (€886,6mn). Al netto dei prodotti opzionali, il fatturato registra una crescita del 4,1%. I ricavi diffusionali sono pari a €267,9mn contro i €274,2mn dell’esercizio precedente (-2,3%); si sottolinea che gli stessi non hanno beneficiato di alcun incremento dei prezzi di vendita, né per i quotidiani né per i periodici. Tutte le principali testate del Gruppo hanno mostrato andamenti significativamente migliori di quelli dei rispettivi mercati di riferimento. La Repubblica, sulla base degli ultimi dati pubblicati da Ads ed Audipress, si conferma come primo quotidiano italiano d’informazione sia per numero di copie vendute in edicola che per numero di lettori. Le vendite in edicola hanno registrato una flessione dell’1,2% rispetto all’anno precedente, laddove il mercato dei quotidiani (Ads a novembre) ha perso il 5,7%; inoltre, a fronte di un numero totale di lettori di quotidiani sostanzialmente stabile (-0,1%), i lettori medi giornalieri de la Repubblica sono risultati in crescita in corso d’anno (+2,5%), raggiungendo i 3,3 milioni (Audipress 2010/Iii) e portando il vantaggio sul secondo quotidiano a più del 10%. L’espresso registra una diffusione in calo del 2,8% rispetto all’esercizio precedente (Ads a novembre), mentre il mercato ha perso il 3,3%, e mantiene 2,5 milioni di lettori medi settimanal. Infine, la diffusione dei quotidiani locali del Gruppo mostra una flessione del 3% riconducibile al contesto di crisi economica; il calo risulta comunque significativamente più contenuto del mercato ed i risultati della rilevazione Audipress confermano un numero di lettori medi giornalieri pari ad oltre 3,3 milioni. I ricavi pubblicitari, €528,4mn, hanno registrato una crescita del 6,3% rispetto al 2009. Internet è il mezzo che ha mostrato l’evoluzione più positiva (+21,8%); tale dinamica è da attribuirsi, oltre che all’andamento del settore (+20,1%), allo sviluppo dei siti e della loro utenza. Si rafforza il successo del sito Repubblica.it che, con un numero medio di utenti unici giornalieri pari a 1,6 milioni, registra un ulteriore significativo incremento sull’anno precedente (+24,2%), consolidandosi come primo sito italiano di informazione. Promettente anche l’andamento dell’utenza dei siti dei quotidiani locali, completamente rinnovati in corso d’anno, nonché de L’espresso e di National Geographic, lanciato nel 2010. La raccolta pubblicitaria sulle radio del Gruppo è cresciuta dell’8,4%, sostenuta sia dalla ripresa del mercato specifico (+7,7%), che dai buoni risultati delle emittenti del Gruppo, che vedono confermata la leadership di Radio Deejay e il buon esito degli interventi operati sul palinsesto di Radio Capital. Inoltre, Deejaytv, che ha sostituito a fine 2009 l’emittente All Music, ha conseguito una raccolta in netto aumento (+60%), confermando la validità dell’iniziativa. Infine, la raccolta pubblicitaria sulla stampa (-1,8%) ha riportato una flessione più contenuta di quella registrata dal comparto (-4,3%), con un andamento favorevole per i periodici, compresi i supplementi de la Repubblica, che chiudono l’esercizio in crescita dell’1,8%. In tutti i settori (stampa, radio e internet), il Gruppo ha aumentato le proprie quote di mercato, frutto non solo della forza dei propri mezzi, ma anche del maggiore dinamismo commerciale della concessionaria. I ricavi dei prodotti opzionali ammontano a €66,3mn, in calo del 34% rispetto al 2009. In un contesto di mercato in forte contrazione, il Gruppo ha deciso di focalizzare l’attività su un numero più contenuto di iniziative, ottenendo comunque un’elevata redditività, in linea con quella degli esercizi precedenti. I costi totali sono stati ridotti del 6,7% rispetto al 2009 e quelli ricorrenti, al netto degli oneri straordinari, del 5,2%. Nel corso dell’ultimo biennio è stato realizzato un piano di riorganizzazione aziendale avente l’obiettivo di ottenere a regime (nel 2011) risparmi per €140mn, pari al 17% dei costi sostenuti nel 2008. I costi registrati nel 2010 risultano inferiori del 16,7% rispetto a quelli del 2008 e, pertanto, l’obiettivo di risparmi è stato già interamente conseguito e verrà superato con la piena entrata a regime delle azioni poste in essere. Ciò è avvenuto senza ridurre il perimetro ed il portafoglio prodotti del Gruppo e senza penalizzarne in alcun modo la qualità. Nei prossimi esercizi il Gruppo beneficerà, oltre che dell’entrata a regime dei risparmi del piano, anche dei risultati di ulteriori azioni di razionalizzazione già avviate, i cui oneri straordinari sono già interamente stanziati nel bilancio. Il margine operativo lordo consolidato è pari a €147,2mn, in aumento del 38% rispetto ai €106,7mn del 2009. Il risultato operativo consolidato è pari a €109,1mn in aumento del 70,6% rispetto ai €63,9mn del 2009, con una redditività in forte progressione rispetto al biennio precedente. Tutte le principali attività del Gruppo registrano un netto miglioramento della redditività da attribuirsi, per i quotidiani, alla drastica riduzione dei costi conseguente ai piani di riorganizzazione e, per radio ed internet, al significativo incremento dei ricavi. Il risultato netto consolidato registra un utile di €50,1mn, contro €5,8mn nell’esercizio 2009. La posizione finanziaria netta consolidata mostra un ulteriore importante miglioramento, passando dai -€208,2mn di fine 2009 ai -€135mn del 31 dicembre 2010, con un avanzo finanziario di €73,2mn. L´organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammonta a fine dicembre a 2.789 dipendenti, con una riduzione di 327 rispetto alla chiusura del 2009. Nell’ultimo triennio l’organico del Gruppo è sceso di 662 unità, pari a circa il 20%. Il bilancio 2010 della capogruppo - Il fatturato della Capogruppo è ammontato a €462,7mn ed il risultato netto a €58,3mn. In data 22 aprile 2010 si è perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione della società Editoriale Metropoli Spa in Gruppo Editoriale L’espresso Spa; gli effetti contabili e fiscali di tale fusione sono decorsi dal 1 gennaio 2010 e l’intera operazione ha determinato un avanzo di fusione di €0,6 mn. Proposta di dividendo - Il consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, convocata per il giorno 20 aprile 2011, la distribuzione di un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, pari a €0,074 per azione, per un ammontare complessivo di €29,7 mn. Il dividendo sarebbe messo in pagamento il giorno 26 maggio 2011, contro stacco della cedola n. 13 che avverrebbe in data 23 maggio 2011. Principali eventi successivi alla chiusura dell’esercizio e prevedibile evoluzione della gestione - La situazione di debole crescita dell’economia e di scarsa visibilità sulle prospettive macro-economiche, che ha caratterizzato l’esercizio 2010, si sta protraendo anche nel 2011. Alla luce di quanto sopra, si prevede che l’esercizio riproponga le stesse dinamiche registrate dal settore editoriale nel corso del 2010. Per quanto concerne le diffusioni, la tendenza strutturale all’erosione sperimentata negli ultimi anni pare proseguire, anche se mitigata dal rinnovato interesse per la stampa in questo particolare momento. Per quanto concerne la raccolta pubblicitaria, le tendenze osservate nel primo bimestre sembrano confermare un andamento moderatamente positivo. In questo contesto, il Gruppo sta continuando ad operare per contrastare le tendenze non favorevoli del settore di riferimento mediante interventi di miglioramento dei prodotti tradizionali, lo sviluppo dell’area digitale, la buona dinamica della concessionaria e la costante attenzione al contenimento dei costi. Nel corso del primo bimestre del 2011, è stata lanciata una versione totalmente rinnovata de L’espresso, è stato avviato a partire dal Piccolo e dal Messaggero Veneto il vasto programma di ammodernamento dei 19 quotidiani locali del Gruppo, con interventi su formati, grafica ed uso del colore, ed infine è stata presentata la nuova edizione di Velvet. Lo sviluppo digitale riguarda sia il web classico che le nuove piattaforme; su web classico è in corso l’implementazione del nuovo sito di ciascuno dei 19 quotidiani locali, con primi risultati promettenti sia in termini di utenza che di raccolta pubblicitaria, ed il lancio di un nuovo sito femminile con brand “D”; sulle nuove piattaforme, dopo aver reso disponile su i-Pad tutte le testate del Gruppo nel corso del 2010, è stato lanciato il settimanale “R7” come supplemento esclusivamente online de la Repubblica ed è prevista la realizzazione di una versione reimpaginata ad hoc de L’espresso e di Velvet. Per quanto riguarda la concessionaria, oltre al proseguimento dell’evoluzione positiva delle quote di mercato, spinto dalla validità e vivacità del portafoglio mezzi e dall’efficacia della gestione commerciale, continua la strategia di sviluppo delle concessioni terze in un’ottica di consolidamento della A. Manzoni&c. Come primo operatore pubblicitario non televisivo. Quanto precede, unitamente alle azioni di contenimento dei costi previste, dovrebbe consentire al Gruppo, in assenza di evoluzioni del contesto marcatamente diverse da quelle ipotizzate, di conseguire un andamento positivo sia del fatturato che del risultato. Proposta all’assemblea degli azionisti di revoca e conferimento di nuova delega al consiglio per acquistare azioni proprie - Il consiglio di amministrazione, nel prendere atto che le azioni proprie in portafoglio alla data odierna sono 8.020.000 (valore di carico medio €2,67 cad) pari all’1,96% del capitale sociale, ha altresì deliberato di proporre all’assemblea ordinaria dei soci di revocare per il periodo ancora mancante e per la parte non ancora esercitata, l’attuale delega ad acquistare azioni proprie e, contestualmente, di conferirne una nuova. Il buy back, anche in considerazione della struttura patrimoniale del Gruppo, potrebbe essere una leva utilizzabile per creare valore per gli azionisti ed essere utilizzato al servizio di piani di compensi a dipendenti. La delega richiesta ha le seguenti caratteristiche: a) durata: 18 mesi dal giorno successivo all’approvazione da parte dell’assemblea; b) numero massimo di azioni ordinarie acquistabili: 20.000.000 pari a circa il 4,88% del capitale sociale; c) il prezzo di ogni acquisto di azioni dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni ordinarie nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Proposta all’assemblea degli azionisti di conferimento nuova delega al consiglio per aumentare il capitale e per emettere obbligazioni - Il consiglio di amministrazione, nel constatare che le vecchie deleghe per aumentare il capitale e per emettere obbligazioni scadranno il 26 aprile 2011, proporrà all’assemblea straordinaria dei soci di deliberare in merito al rinnovo delle stesse. La proposta prevede l’autorizzazione al consiglio per un periodo di cinque anni dalla data dell’assemblea: 1) di aumentare il capitale fino ad un importo massimo di € 300milioni di valore nominale; 2) di aumentare il capitale fino a un massimo di € 10milioni da riservare in sottoscrizione a dipendenti della società e di sue controllate e controllanti ai sensi dell’art. 2441 ottavo comma del codice civile; 3) di emettere obbligazioni, anche convertibili o con warrant, fino ad un ammontare che non ecceda i limiti di legge. Verifica dell’esistenza dei requisiti d’indipendenza dei consiglieri e dei sindaci - Il consiglio di amministrazione ha proceduto a verificare l’esistenza dei requisiti di indipendenza dei consiglieri, confermando con tale qualifica la prof.Ssa Agar Brugiavini, il prof. Giorgio Di Giorgio, il dott. Mario Greco, il prof. Tiziano Onesti e il dott. Luca Paravicini Crespi, nonché i requisiti di indipendenza ed onorabilità dei componenti del collegio sindacale. Modifica dello statuto e del regolamento - Il consiglio di amministrazione ha deliberato di sottoporre all’assemblea straordinaria dei soci alcune modifiche statutarie finalizzate all’adeguamento alle nuove disposizioni in materia di diritti degli azionisti ed al coordinamento con la disciplina per le operazioni con parti correlate. Le principali variazioni prevedono che: 1) l’assemblea ordinaria possa assumere le delibere richieste dalla disciplina per le operazioni con parti correlate; 2) la partecipazione in assemblea e il voto con mezzi elettronici siano consentiti quando previsti nell’avviso di convocazione; 3) qualora il consiglio ne ravvisi l’opportunità, l’assemblea dei soci possa essere convocata anche in unica convocazione. Il consiglio ha altresì deliberato di sottoporre all’assemblea ordinaria dei soci le modifiche al regolamento assembleare conseguenti alle modifiche statutarie proposte. Proposta all’assemblea degli azionisti del piano di stock grant 2011 - Il consiglio di amministrazione ha deliberato di sottoporre all’assemblea ordinaria dei soci quale strumento di incentivazione per i dipendenti del Gruppo, un piano di stock grant per l’anno 2011. Convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria - L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti è stata convocata in prima convocazione per il giorno 20 aprile 2010 alle 11,30 a Roma e in seconda convocazione per il giorno successivo stessi ora e luogo. Gli azionisti dovranno deliberare in sede ordinaria, oltre che sull’approvazione del bilancio di esercizio e sulla proposta di distribuzione dell’utile di esercizio 2010, anche sulla proposta di revoca e conferimento di nuova delega al consiglio per acquistare azioni proprie nonché sul nuovo piano di stock grant 2011. In sede straordinaria gli azionisti dovranno deliberare in merito al conferimento di una delega al consiglio di amministrazione per aumentare il capitale, per emettere obbligazioni e per le modifiche statutarie sopra indicate.  
   
   
FILM SU DONNE IN IRAN E DIBATTITO CON PREMIO NOBEL PER LA PACE SHIRIN EBADI A MERANO E BOLZANO  
 
 Bolzano, 10 marzo 2011 – Oggi e venerdì 11 marzo 2011, la Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, su iniziativa del Museo delle donne di Merano promossa dalla Commissione provinciale per le pari opportunità, sarà a Merano e Bolzano per parlare della situazione delle donne e dei movimenti per i diritti delle donne in Iran. Proeizione, ad ingresso gratuito, del documentario Nonostante le gravi restrizioni sociali a cui sono sottoposte, negli ultimi decenni le donne in Iran hanno guadagnato ampio terreno nell’ambito culturale e scientifico. Hanno conquistato il loro posto nella società iraniana, un’impresa tutt’altro che facile. Il documentario "I diritti delle donne. Iran e Alto Adige si incontrano", realizzato per il Museo delle Donne di Merano dallo studio Filmstudio Penn con il contributo dell’Ufficio per gli affari di gabinetto della Provincia, propone i piccoli cambiamenti nella quotidianità di singoli individui che, passo a passo, possono contribuire a modificare la storia universale. Il documentario riporta anche parte del discorso del premio Nobel per la Pace 2003, l´iraniana Shirin Ebadi, che tenne a Merano nel 2008 in occasione 1° convegno internazionale dei musei delle donne, la filosofia dell’organizzazione Human Rights International, il conferimento del Premio Alexander Langer alla giornalista iraniana Narges Mohammadi, la collaborazione del Museo delle Donne di Merano e il suo collegamento in rete con i vari musei delle donne esistenti. Il legame con il territorio altoatesino è rappresentato dalla presentazione del movimento per i diritti delle donne da parte di Shirin Ebadi, la prima donna musulmana Premio Nobel della Pace, e di altre donne iraniane invitate a Merano. Il film dimostra l’impegno di gruppi di donne per la democrazia. La lotta delle donne per le pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione ha una lunga tradizione in Iran; le leggi misogine della teocrazia hanno dato molti impulsi al movimento femminile. La Premio Nobel iraniana per la Pace, Shirin Ebadi, critica la penalizzazione delle donne nel suo paese (oltre la metà della popolazione è rappresentata da donne che rappresentano la fascia più colta, ma anche quella più colpita dalla disoccupazione). Partendo da un confronto interculturale l´obiettivo è sensibilizzare l´opinione pubblica. Giovedì 10 marzo 2011, alle ore 19.00, alla Sala Civica in via Ottone Huber 8 a Merano ci sarà la prima visione del documentario "I diritti delle donne. Iran e Alto Adige si incontrano", seguito dall´intervento di Shirin Ebadi che riferirà della situazione delle donne in Iran. Venerdì 11 marzo 2011, alle ore 19.00, presso l´Eurac, in via Druso 1 a Bolzano dopo la proiezione del documentario, il giornalista meranese Ulrich Ladurner, il corrispondente estero per il settimanale tedesco “Die Zeit”, sarà presente all’incontro con Shirin Ebadi alla “tavola rotonda” con esperti locali, ed offrirà le sue esperienze e la sua valutazione riguardo alla situazione attuale di conflitto nei paesi islamici. L´ingresso è libero.  
   
   
HOLLYWOOD IN VALDICHIANA: TRE FILM APPENA CONCLUSI, UNO AL PRIMO CIAK OGGI, ALTRI TRE DA GIRARE ENTRO LA FINE DI MARZO. COSÌ IL PROGETTO 100 ITINERARI + 1 HA TRASFORMATO MILLE STUDENTI ARETINI  
 
Arezzo, 10 marzo 2011 – Non è proprio Hollywood in Valdichiana, ma sempre di cinema si tratta, ovvero di ben sette diversi cortometraggi già in fase di montaggio o pronti per il primo ciak, con un programma di riprese spalmato fino agli inizi di aprile, tra Foiano e Cortona, Civitella, Castiglion Fiorentino, Lucignano, Marciano e Monte San Savino. Sono tutte fiction dedicate alla valle e alla sua storia, ai suoi tesori e alla sua vita presente. Alle spalle non hanno major celebri come Paramount o Metro Goldwin Mayer, ma più semplicemente le 57 classi delle 24 scuole locali (elementari, medie e superiori), che con oltre mille ragazzi e 50 insegnanti partecipano al progetto Alla scoperta della Valdichiana della serie 100 Itinerari + 1, organizzato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con la collaborazione di Regione Toscana, Provincia di Arezzo e amministrazioni comunali della valle. Come noto, l’aspetto inedito della vicenda sta in questo: storie, sceneggiature, dialoghi, costumi sono opera degli studenti, che oltre a curare la regia, riprese e quant’altro, interpretano anche tutti i ruoli previsti dal copione. Il tutto con il coordinamento degli insegnanti, l’assistenza tecnica di due professionisti e un unico vincolo: parlare della Valdichiana. Vincolo che accomuna tutti i partecipanti al progetto. I cui lavori (filmati, foto, disegni, racconti, ecc) saranno esposti dal 28 aprile a Cortona in una mostra multimediale nella Fortezza di Girifalco. Di tre film si sono appena concluse le riprese e si sta appunto lavorando al montaggio. Il Rinaldo furioso (della 4° Itc dell’Istituto Laparelli di Cortona) è una rievocazione parodistica della battaglia di Scannagallo. You are very biutiful (2D dell’Istituto Vegni di Vegni di Cortona) è dedicato alle recenti invasioni agrituristiche anglo-americane. Lo diceva anche Eintein (classi 3°, 4° e 5°, dell’Istituto Laparelli di Foiano) racconta invece del recupero delle radici e del ritorno alla passione per l’agricoltura. Adesso (dal domani al 12 marzo) tocca a La bellezza dei fiori di campo della 2S del Liceo delle Scienze Umane, Giovanni da Castiglione di Castiglion Fiorentino. Si gira nel locale Museo Archeologico e narra le disavventure di una giovane stagista in cerca di futuro. Dal 15 al 17 marzo il ciak si sposta al mercato di Lucignano e nelle strade di Foiano. Il titolo Sono le unoottoduesei è stato scelto dai ragazzi dell’Istituto Giovanni da Castiglione (classe 3°) per raccontare il dramma di una ragazza madre, storia a sfondo religioso che rievoca la vita di Santa Margherita patrona di Cortona. Dal 22 al 24 marzo azione per i ragazzi della 2B dell’Istituto Vegni di Capezzine (Cortona). Anche in questo caso si tratta di una vicenda a sfondo religioso. L’ultima partita prende infatti spunto dalla presenza nella valle di numerosi santuari mariani e da un antico episodio miracoloso legato alle origini della chiesa di Santa Maria delle Grazie sulla strada per Gracciano. La location è l’azienda agraria dell’Istituto Vegni e, in sintesi, il film parla della via crucis di un giocatore d’azzardo, che si redime nell’incontro con un frate francescano e, appunto, in un’ultima, decisiva partita. L’ultimo colpo di manovella è per La storia è nostra che la 5A dell’Istituto Fossombroni di Monte San Savino gira dal 29 al 31 marzo a Ponte a Buriano, celebre sfondo della Gioconda di Leonardo. Si cita il controverso episodio del Viva Maria (1799), ossia la rivolta della popolazione della valle contro le truppe di Napoleone. Ma il film si concentra sulla rivalità tra due studenti, che si risolve, ma non sveliamo come, in una ‘storica’ amicizia.  
   
   
APERITIVOCORTO SIGLA UN ACCORDO CON IL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA “DIPARTIMENTO ANIMAZIONE” PER PORTARE ALLA RIBALTA I GIOVANI DISEGNATORI ITALIANI.  
 
Milano, 10 Marzo 2011 - E’ stato siglato l’8 marzo l’accordo tra il Centro Sperimentale di Cinematografia - Dipartimento Animazione e Aperitivocorto, il più grande circuito di cinema indipendente d’Italia. Il Dipartimento di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia scopre e forma ogni anno disegnatori dalle grandi capacità, che col tempo possiamo ritrovare nei titoli di coda dei grandi film d’animazione internazionali. Ogni anno questi piccoli grandi artisti del disegno e dell´immagine animata, portano all’esame finale del loro percorso all’interno del Centro Sperimentale di Cinematografia bellissimi filmati d’animazione spesso non visibili al grande pubblico. D’ora in poi sarà possibile ammirare queste vere e proprie “perle italiane” di animazione nel circuito di Aperitivocorto, che si pone da sempre come obiettivo quello di portare il piccolo cinema al grande pubblico. I primi titoli che vedremo in questa stagione saranno: Tora Chan di Davide Como, Claudia Cutrì, Stefano Echise, Valerio Gori, Il Pasticcere di Alberto Antinori, Adolfo di Molfetta, Giulia Landi, Eugenio La Viola, Il Naturalista di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federico Parodi, Michele Tozzi, ‘U Sciroccu di Marta Palazzo, Daniele Scali, Jacopo Lanza, Wive´s Supermarket di Alice Bartolini, Valeria Pavin, Verena Fanny Trausch. Www.aperitivocorto.it    
   
   
LIBRI COME FESTA DEL LIBRO E DELLA LETTURA ROMA, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, 1-10 APRILE 2011 ANTEPRIMA CON JONATHAN FRANZEN: LUNEDÌ 21 MARZO  
 
 Roma, 10 marzo 2011 - Libri come raddoppia. Dopo il successo della prima edizione (arricchita in autunno dal ciclo di “lezioni americane” a New York, che ha visto la partecipazione di Carlo Lucarelli, Nathan Englander, Jonathan Galassi, Stefan Merrill Block e Benedetta Tobagi, Giancarlo De Cataldo, Paula Fox, Gino Roncaglia e Daniel Mendelsohn), la festa del libro e della lettura torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con un programma di incontri, laboratori, corsi e iniziative per le scuole che non si limita più allo spazio di un weekend, ma si sviluppa su dieci giorni, dal 1° al 10 aprile 2011. Promosso e organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, con la collaborazione di Telecom Italia, partner unico della manifestazione, l’evento conferma e rilancia quegli elementi di originalità che sono stati il punto di forza del suo debutto. In particolare, il desiderio di non fermarsi al cosa di un libro, svelandone invece i segreti del come: come viene scritto, stampato, pubblicato, venduto e… letto. L’edizione 2011 dedica, inoltre, ampio spazio all’editoria digitale. Quest’anno si potranno ‘sfogliare’ i libri preferiti anche nella versione ebook e provare una nuova esperienza di lettura con i dispositivi di nuova generazione nello spazio tecnologico biblet cafè di Telecom Italia. Grandi protagonisti sono gli scrittori, scelti in modo da rappresentare la varietà e le tendenze del panorama letterario nazionale e internazionale. Sul palco dell’Auditorium sfileranno autori come Jonathan Franzen, che nell’anteprima di lunedì 21 marzo presenta al pubblico italiano l’attesissimo Libertà, ritorno al romanzo a quasi dieci anni da Le correzioni. E poi ancora, il fenomeno letterario dell’autunno americano Nicole Krauss, il re del poliziesco Elmore Leonard, il sociologo della post-modernità e della “società liquida” Zygmunt Bauman, lo scrittore e saggista marocchino Tahar Ben Jelloun, rappresentante di spicco di quell’area maghrebina oggi battuta dal vento del cambiamento politico, sociale e culturale. Dalla Barcellona medievale raccontata da Ildefonso Falcones al Medio Oriente alla ricerca di un equilibrio tra Israele e Palestina nei testi di David Grossman, dalla labirintica Mumbai di Suketu Mehta ai Balcani di Emir Kusturica, dagli Stati Uniti di Peter Cameron alla Romania di Norman Manea fino al Canada di Mordecai Richler (presenti a Roma la moglie Florence e il figlio Noah), tutto il mondo viene rappresentato sulla mappa di Libri come. Nulla sfugge alla sua lente di ingrandimento, al desiderio di esplorare a fondo il percorso che porta alla nascita di un libro. Da questo punto di vista, anche l’Italia che si indigna, si entusiasma e si racconta attraverso la pagina scritta, viene raccontata a trecentosessanta gradi. Attraverso l’esperienza di protagonisti della cultura e della letteratura nazionale, come Claudio Magris (a cui è affidata l’apertura di venerdì 1° aprile) e Umberto Eco (protagonista dell’incontro di chiusura, domenica 10 aprile). Attraverso i 150 anni di storia del paese reinterpretati nella maratona-reading del 3 aprile da un gruppo di grandi narratori, tra cui Andrea Camilleri e Alessandro Baricco. Attraverso le mille strade del noir tracciate da maestri del genere come Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Massimo Carlotto; i sentimenti del cuore raccontati da Andrea De Carlo e Chiara Gamberale; le parole messe in “gioco” da Stefano Bartezzaghi e Alessandro Bergonzoni. L’elenco degli ospiti è lunghissimo, così come il programma è vario e articolato in diversi percorsi che comprendono dialoghi, conferenze, seminari, lezioni. Partendo da un libro si può riflettere su temi spirituali (con il priore di Bose Enzo Bianchi, il teologo Vito Mancuso, il pensatore “eretico” Matthew Fox), sui rapporti tra politica e natura umana (con la filosofa Roberta De Monticelli e lo psicanalista Luigi Zoja), sulle regole della società (con l’ex-magistrato Gherardo Colombo), sulla poesia (con il lirico canto dedicato alla Patria da Patrizia Cavalli), sulle narrazioni orali (con l’attore e drammaturgo Ascanio Celestini) sul cinema (con Francesco Piccolo, lo sceneggiatore di Habemus Papam di Nanni Moretti), sull’universo femminile (con Dacia Maraini e Michela Murgia), sulle relazioni tra storia e romanzo (con Melania Mazzucco e Alessandro Barbero), sulle strategie della lettura (con Giuliano Ferrara). Si può raccontare la propria esperienza, trasmettere sapere, confrontarsi con altri autori: condividendo i successi e il percorso di una carriera lunga (Antonio Tabucchi, Roberto Calasso) o esprimendo le emozioni del debutto (la tavola rotonda di domenica 10 aprile animata da sei autrici al romanzo d’esordio). Muovendosi tra bestseller (Alessandro Piperno a Sandro Veronesi), critica letteraria (Marco Belpoliti) e autobiografia (Helena Janeczek, Walter Siti a Mauro Covacich). Se i weekend sono affidati ai momenti più spettacolari, durante la settimana l’attenzione di Libri come si concentra sugli studenti: con un occhio di riguardo per la ricorrenza dei 150 anni dalla nascita dell’Italia, protagonista di una serie di lezioni per le scuole in cui Maurizio Maggiani racconta avvenimenti e figure del Risorgimento. E poi ancora con attività didattiche, corsi, conferenze, presentazioni di novità editoriali, laboratori, mostre di illustrazione e fotografia, installazioni artistiche e seminari, raccolti nel Garage, un immenso spazio dove entrare nel sistema della produzione editoriale direttamente insieme ai suoi protagonisti: a caccia di quei motivi che fanno sì che un libro non sia solo un insieme di fogli riempiti d’inchiostro, ma un’avventura complessa che coinvolge talento, passione e professionalità. Il programma di Libri come è curato da Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco. Il Programma – Alcuni Possibili Percorsi - I big internazionali - Non sono molti gli scrittori che possono vantare un’apparizione sulla copertina del Time: negli ultimi dieci anni il privilegio era toccato solo a Stephen King. Almeno fino all’agosto del 2010, quando il settimanale americano ha dedicato la cover story a Jonathan Franzen. Merito della pubblicazione di Libertà, l’attesissimo ritorno dell’autore alla forma del romanzo, a quasi dieci anni dal successo planetario di Le correzioni. Osannato dalla critica e considerato il vero fenomeno letterario dello scorso anno, Libertà arriva finalmente anche in Italia pubblicato da Einaudi. E Jonathan Franzen lo presenta a Libri come nella serata d’anteprima del 21 marzo, introdotto da Marino Sinibaldi, e intervistato dallo scrittore e critico Alessandro Piperno. Se l’incontro con Franzen è l’appuntamento che apre idealmente la manifestazione, molti altri nomi di primo piano della scena letteraria internazionale sono attesi a Roma nei due weekend di inizio aprile. A cominciare da Nicole Krauss, segnalata dal “New Yorker” tra i venti migliori scrittori americani under 40, che incontra il pubblico di Libri come il 2 aprile per parlare di come scrive i suoi libri e di un altro dei bestseller della stagione autunnale d’oltreoceano: La grande casa (Guanda), finalista al National Book Award 2010. In quanto a recensioni positive, non è da meno Elmore Leonard, il grande vecchio del noir americano, autore di innumerevoli bestseller e ispiratore di registi come Steven Soderbergh (Out of Sight, 1998), James Mangold (Quel treno per Yuma, 2007), Quentin Tarantino (Jackie Brown, 1997). Proprio l’autore di Pulp Fiction, uno dei suoi più grandi estimatori, è arrivato a sostenere che l’unica regola per fare un buon noir cinematografico è scrivere dialoghi come quelli che si trovano nei romanzi di Leonard. In opere come Lo sconosciuto n.89, che Einaudi ha recentemente pubblicato, come Djibouti, l’ultimo romanzo pubblicato in autunno negli Stati Uniti, o ancora come i racconti western scritti a inizio carriera, il primo dei quali addirittura nel 1951… esattamente sessant’anni fa. A 86 anni, Leonard è tuttora un punto di riferimento assoluto per il mondo della letteratura, del cinema e della tv (in America è appena partita la seconda stagione di Justified, una serie poliziesca tratta dai suoi lavori) e Libri come offre al pubblico l’occasione di incontrarlo la sera del 2 aprile. Sempre dagli Stati Uniti arriva Peter Cameron, l’autore del romanzo Quella sera dorata (Adelphi), adattato per il cinema da James Ivory con Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg nei ruoli dei protagonisti. Cameron è atteso sul palco dell’Auditorium domenica 3 aprile, lo stesso giorno in cui la festa del libro ospita altri due appuntamenti che hanno a che fare direttamente con la settima arte. In mattinata è previsto l’incontro con Florence e Noah Richler, rispettivamente moglie e figlio di Mordecai Richler, lo scrittore canadese scomparso nel 2001 il cui famoso romanzo La versione di Barney (Adelphi) è da poco approdato sul grande schermo. Nel pomeriggio è invece la volta di Emir Kusturica, titolare di capolavori del cinema contemporaneo come Il tempo dei gitani (1989), Underground (1995, Palma d’Oro al Festival di Cannes) e Gatto nero gatto bianco (1998). Non solo regista, ma anche sceneggiatore e musicista rock, Kusturica si presenta a Roma anche come scrittore con la sua rocambolesca autobiografia Dove sono in questa storia, in uscita da Feltrinelli. Se il primo weekend di Libri come è caratterizzato da ospiti internazionali che sono noti soprattutto per le storie di fiction, il secondo fine settimana si apre con tre autori che – tanto nella narrativa quanto nella saggistica – mantengono forti punti di contatto con la storia e l’attualità della nostra società. Temi come l’Olocausto, la dittatura e l’esilio sono al centro di Il rifugio magico (Il Saggiatore), l’ultimo romanzo di Norman Manea, lo scrittore romeno che ha avuto la sventura di conoscere direttamente sia gli orrori del nazismo che le oppressioni della dittatura di Ceausescu. Toccante e drammatica è anche la storia personale di David Grossman, che a Libri come condividerà i segreti della sua scrittura a partire dal recente To the End of the Land, che racconta le emozioni e le paure provate dalle famiglie dei soldati impegnati in guerra. Un’angoscia che Grossman ha vissuto in prima persona, fino allo sbocco più terribile, la morte del figlio Uri, nel 2006, durante il conflitto israeliano-libanese. Il rapporto tra post-modernità e totalitarismo è invece da sempre al centro del lavoro del sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, uno dei più influenti pensatori del nostro tempo, padre del concetto di “società liquida” che a Libri come affronterà il fenomeno Facebook. Gli interventi di Manea, Grossman e Bauman sono previsti sabato 9 aprile. L’ultima domenica di Libri come, il 10 aprile, amplia ulteriormente gli orizzonti geografici e culturali della rassegna. Da New York arriva Suketu Mehta, il quarantasettenne scrittore indiano che nel 2004 ha fatto scalpore con il romanzo Maximum City, candidato al premio Pulitzer e indicato da The Economist tra le migliori opere dell’anno: un monumentale libro-inchiesta sulle mille facce di Mumbai, labirintica metropoli indiana in cui convivono le luci di Bollywood e la malavita, le ballerine dei night club e gli scontri tra le comunità indù e musulmana. Mentre dal Marocco arriva la testimonianza di Tahar Ben Jelloun, che ha appena pubblicato da Bompiani l’instant book La rivoluzione dei gelsomini. Il risveglio della dignità araba. L’autore di tanti famosi romanzi come Creatura di sabbia e del pamphlet Il razzismo spiegato a mia figlia interviene nuovamente per spiegare con semplicità cosa è accaduto, cosa sta accadendo e cosa accadrà in Nord Africa. Dopo i bestseller dedicati al razzismo e all’Islam, Ben Jelloun torna a occuparsi dell’attualità con tesi che faranno molto discutere, e per nulla tenere con l’occidente. L’italia che scrive - Anche la scena letteraria e culturale italiana è rappresentata a Libri come in tutta la sua ricchezza e varietà. A cominciare dalla presenza di autori come Umberto Eco e Antonio Tabucchi, tanto conosciuti nel nostro paese quanto stimati in tutto il mondo. Allo scrittore e semiologo piemontese, la cui già sconfinata bibliografia si è di recente arricchita con il nuovo romanzo Il cimitero di Praga (Bompiani) è affidata la chiusura di domenica 10 aprile, alle 21, in Sala Sinopoli. Lo stesso giorno in cui è atteso anche Tabucchi, di recente tornato in libreria con Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli), personalissima esplorazione della Lisbona di Pessoa, dell’Australia di Hanging Rock, della Parigi del Jardin des Plantes, e di numerosi altri luoghi tutti da visitare, sognare e raccontare. A Libri come, Tabucchi parlerà di Controtempo: come la scrittura sente il Tempo. Un altro viaggiatore, nel tempo e nello spazio, è Roberto Calasso. Nel suo ultimo libro L’ardore, l’editore della casa editrice Adelphi aggiunge un ulteriore tassello a quel grande “work in progress” inaugurato nel 1983 con La rovina di Kasch (Adelphi) e proseguito attraverso altre cinque opere. L’obiettivo di L’ardore è l’India dei veda, una civiltà scomparsa tremila anni fa, senza lasciare tracce urbanistiche o architettoniche, ma un’immensa mole di testimonianze orali. Dalla civiltà della mente inseguita da Calasso (ospite a Libri come il 9 aprile), si passa alla mente civile che Gherardo Colombo prova a coltivare nelle generazioni più giovani. Noto per l’attività di magistrato nei processi sulla P2 e all’epoca di Mani Pulite, Colombo ha abbandonato la toga nel 2007 e da allora ha avviato un progetto di divulgazione sul rapporto tra i cittadini e le regole. L’obiettivo sono soprattutto i ragazzi, come dimostrano i frequenti incontri nelle scuole e la recente pubblicazione del volume Le regole raccontate ai bambini (Feltrinelli). L’appuntamento con lui, all’Auditorium, è per sabato 2 aprile. Attraverso la parola si può sviluppare il proprio percorso etico, culturale, spirituale. Ma con la parola si può anche scherzare. Lo dimostrano due “giocolieri del linguaggio” come Stefano Bartezzaghi e Alessandro Bergonzoni. L’enigmista-scrittore Bartezzaghi, a Roma il 3 aprile, ha da poco pubblicato Non se ne può più. Il libro dei tormentoni (Mondadori), un volume in cui sono raccolte tutte quelle parole ed espressioni che iniziamo a usare meccanicamente, un po’ per moda, e delle quali poi non riusciamo più a liberarci. Il comico, autore e attore Bergonzoni, atteso il 10 aprile, è invece nel bel mezzo della tournée di Urge, il suo ultimo spettacolo, è sarà a Libri come per farci riflettere e giocare, alla sua maniera, con le parole. A proposito di teatro, Libri come ospita anche Ascanio Celestini, nome di punta della nuova drammaturgia italiana di questo ultimo decennio. Artista estremamente versatile, capace di passare tranquillamente dal palcoscenico alla tv, dalla poesia al cinema (il suo ultimo film La pecora nera, di cui è regista-sceneggiatore-interprete, è stato presentato alla Mostra di Venezia dello scorso anno), Celestini arriva a Roma (il 3 aprile) come narratore di storie in parte confluite nel recente volume pubblicato da Einaudi, Io cammino in fila indiana. L’ultimo libro di Massimo Carlotto (all’Auditorium sabato 9 aprile con una lezione su come si documenta uno scrittore di noir), Alla fine di un giorno noioso, uscirà invece poche settimane dopo Libri come, sempre da e/o. Il romanzo vedrà il ritorno del protagonista di Arrivederci, amore ciao, uno dei romanzi di maggior successo di Carlotto, nome di punta del noir italiano contemporaneo, soprattutto attraverso le vicende del celebre detective Alligatore. Un punto d’osservazione inedito rispetto a tutti gli altri incontri, in un certo senso speculare alla scrittura, è invece quello scelto da Giuliano Ferrara. Nel suo intervento di domenica 3 aprile, il direttore del quotidiano Il Foglio, da poco tornato in tv con la conduzione di Radio Londra su Raiuno, si presenta infatti nelle vesti di lettore, raccontando curiosità, abitudini e segreti del suo approccio verso i libri. Come… - Come scrivo i miei libri? E’ di certo la domanda più importante dell’intera esperienza letteraria: il “come” principale, il passaggio creativo da cui discende e dipende tutto il resto. Un quesito talmente significativo da offrire il punto di partenza perfetto per il viaggio di Libri come 2011. In conversazione con Marino Sinibaldi, la sera inaugurale di venerdì 1° aprile, è Claudio Magris ad affrontare il tema, con un appassionato racconto della propria avventura artistica. Un appuntamento da non perdere, in cui scoprire come sono nati capolavori come Danubio, Microcosmi (Premio Strega 1997, entrambi pubblicati da Garzanti ) e tutti gli altri titoli che hanno elevato lo scrittore triestino al rango di maestro della narrativa mondiale, nonché frequente candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Come leggere la Bibbia? Chi meglio può rispondere di Enzo Bianchi? Frequente collaboratore di quotidiani e periodici (La Stampa, La Repubblica, Avvenire, Famiglia Cristiana…), divulgatore appassionato e autore molto prolifico (il suo titolo più recente, pubblicato da Einaudi e da poche settimane in libreria, è Ogni cosa alla sua stagione), il priore del monastero di Bose viene intervistato il 2 aprile da Gabriella Caramore, esperta di tematiche religiose che per Radio3 conduce Uomini e profeti. Come scrivere di sé? Sempre il 2 aprile, una tavola rotonda affronta il tema della “autofiction”. Ad animare l’incontro sono tre scrittori che hanno da poco pubblicato romanzi di cui non sono soltanto autori ma anche, almeno parzialmente, protagonisti: Helena Janeczek, che in Lezioni di tenebra (Guanda) affronta il tema del rapporto con la madre; Walter Siti, che in Autopsia dell’ossessione (Mondadori) si muove tra autobiografia e ossessione erotica; e Mauro Covacich, che in Prima di sparire (Einaudi) racconta le vicende di uno scrittore chiamato… Mauro Covacich. Come raccontare una città? E’ la vivace Barcellona del Xiv secolo, tra Inquisizione, avventura e orgoglio catalano, quella che ha permesso a Ildefonso Falcones di conquistare le classifiche di mezza Europa con il romanzo storico La cattedrale del mare (Longanesi). Ospite a Roma l’8 aprile, l’avvocato-scrittore – che a Barcellona è nato nel 1958 e tuttora risiede – dialoga con Bruno Arpaia, ispanista e autore del recente romanzo L’energia del vuoto (Guanda), e svela i segreti di un bestseller contemporaneo e di una metropoli che proprio nel periodo raccontato nel romanzo ha iniziato a prendere la forma che oggi conosciamo. Come cantare la Patria? A rispondere, sempre l’8 aprile, non può che essere Patrizia Cavalli, tra le maggiori poetesse italiane del nostro tempo e autrice di un’opera intitolata proprio La Patria (nottetempo). Una composizione dalla storia affascinante, che ha preso vita in un libro dalle dimensioni minuscole (appena 26 pagine), per poi diffondersi e crescere vertiginosamente, fino a conquistare le piazze italiane: la poesia è stata letta a Milano e Roma in apertura della grande mobilitazione femminile del 13 febbraio. In un reading musicale Patrizia Cavalli la ripropone all’Auditorium, assieme ad altre sue poesie. Come raccontare le donne? L’universo femminile è il grande protagonista degli appuntamenti di sabato 9 aprile. A cominciare dalla conversazione tra Dacia Maraini e Michela Murgia, due autrici dalle pronunciate differenze generazionali e stilistiche, ma nelle cui opere le donne svolgono sempre un ruolo di primissimo piano. Dalla giovane adolescente di La vacanza (Einaudi), il romanzo che nel 1962 aprì la straordinaria carriera di Dacia Maraini, alla protagonista di La lunga vita di Marianna Ucria (Rizzoli), con cui la scrittrice toscana vinse il Premio Campiello nel 1990; dalle operatrici di telemarketing che animano Il mondo deve sapere (Isbn), opera prima di Michela Murgia (e fonte d’ispirazione per il film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì) alle forti figure femminili tracciate dalla scrittrice sarda in Accabadora (Einaudi), anch’esso premiato con un Campiello. Come scrivere il primo libro? Le voci femminili sono anche le protagoniste della tavola rotonda che, il 9 aprile, viene idealmente a chiudere il cerchio aperto da Claudio Magris la settimana precedente. Tra entusiasmo e dubbi, sogni e ambizioni, la scrittura del primo romanzo è un momento fondamentale nella carriera di ogni autore. Libri come ospita le testimonianze di sei giovani esordienti, che hanno segnato la stagione 2010/2011 con opere coraggiose, scomode, appassionate, dimostrando la straordinaria vitalità del panorama letterario nazionale di parte femminile: Viola Di Grado (Settanta Acrilico, Trenta Lana pubblicato da e/o), Barbara Di Gregorio (Le giostre sono per gli scemi, Rizzoli), Donatella Di Pietrantonio (Mia madre è un fiume, Elliot), Lorenza Ghinelli (Il divoratore, Newton Compton), Antonella Lattanzi (Devozione, Einaudi) e Veronica Tommasini (Sangue di cane, Laurana Editore). I dialoghi - Una delle formule più stimolanti attraverso cui Libri come esplora il mondo della scrittura è il dialogo. Sul palco dell’Auditorium saliranno due ospiti, che si confronteranno su temi, generi, tecniche, emozioni, ed esperienze personali. Senza mediazione, senza regole scritte, senza percorsi predefiniti, senza nemmeno l’obbligo di affinità di scrittura, pensiero o anche solo di anagrafe. Il primo di questi appuntamenti, venerdì 1° aprile, vede come protagonisti Andrea De Carlo e Chiara Gamberale. Da un lato, un autore di lungo corso, con una carriera ormai quasi trentennale, che dal mondo dei libri si è allargata a quello del cinema, del teatro, della musica, e che nel 2010 è stata arricchita con il nuovo bestseller Leielui (Bompiani). Dall’altro, una giovane scrittrice, apprezzata conduttrice radiofonica di Io Chiara e lo Scuro su Radio2, premio Campiello nel 2008 per La zona cieca (Bompiani) e autrice del nuovo romanzo Le luci nelle case degli altri (Mondadori). Insieme spiegheranno come raccontano i sentimenti nei loro libri. Sono due i dialoghi previsti per il giorno successivo, sabato 2 aprile. Il primo coinvolge altri due scrittori che nel curriculum possono vantare un Premio Campiello: Alessandro Piperno (vincitore nel 2005 con l’opera prima Con le peggiori intenzioni pubblicata da Mondadori) e Sandro Veronesi (trionfatore nel 2000 con La forza del passato, nonché Premio Strega 2006 per Caos Calmo, pubblicati da Bompiani). Entrambi sono tornati da poco in libreria: Piperno con Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori), Veronesi con Xy (Fandango Libri) e a Libri come spiegheranno come hanno raccontato il male. Non appartengono invece al mondo della narrativa e della fiction i protagonisti del secondo dialogo della giornata, nel quale si affronta la natura delle idee. Roberta De Monticelli, docente dell’innovativo corso di filosofia della persona (il primo in Italia) all’Università Vita-salute San Raffaele di Milano, ha appena pubblicato il saggio La questione morale (Raffaello Cortina), in cui affronta uno dei grandi problemi della vita politica nazionale. Luigi Zoja, psicanalista e già presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica e dell’International Association for Analytical Psychology, è invece autore di Centauri: mito e violenza maschile (Laterza). Meditazione, religione e spiritualità sono al centro dell’incontro di domenica 3 aprile con Vito Mancuso, teologo e direttore della neonata collana “Campo dei Fiori” per Fazi Editore, e Matthew Fox, ex-frate dominicano e autore di In principio era la gioia (Fazi), testo pubblicato in America nel 1983, tradotto in quarantadue lingue e oggi disponibile anche in Italia. Un dialogo sulla ricerca spirituale che promette riflessioni inedite, alternative, addirittura “eretiche” rispetto al pensiero comune e può “fare paura” (Fox fu espulso dalla Chiesa Cattolica su decisione del cardinal Ratzinger, all’epoca Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede). Nel secondo weekend, sabato 9 aprile, sale alla ribalta uno dei generi più dinamici del panorama letterario italiano contemporaneo: il noir. Due autori come Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli si confrontano su crimini e delitti e sul rapporto tra la fiction e i fatti d’attualità che hanno attraversato e attraversano la storia del nostro paese. Un racconto entusiasmante, ad opera di due autori che non sono famosi solo per i loro romanzi ma anche per le capacità divulgative, manifestate spesso attraverso il mezzo televisivo (a De Cataldo si deve il progetto Crimini e soprattutto la serie Romanzo criminale, Lucarelli ha condotto il programma Blu Notte e sceneggiato la fiction L’ispettore Coliandro). Un linguaggio e un racconto che vanno oltre alla parola scritta sono prerogativa anche di Francesco Piccolo e Marco Belpoliti, protagonisti di un dialogo il 10 aprile sugli italiani degli anni Zero: in libreria con Momenti di trascurabile felicità (Einaudi), Piccolo è uno dei più apprezzati e famosi sceneggiatori italiani e ha co-firmato, tra gli altri, anche Habemus Papam, l’atteso nuovo lavoro di Nanni Moretti, in uscita il venerdì successivo all’incontro. Scrittore e critico letterario, Marco Belpoliti ha invece di recente puntato il suo obiettivo sul Web, fondando a inizio 2011 il sito Doppiozero (www.Doppiozero.com), in cui dirige “un gruppo di autori, editori, studiosi, critici e non solo, che ha a cuore le sorti della cultura e dell’editoria”. Che Libri come sia il regno della trasversalità e di un approccio il più possibile aperto e inedito alla materia della scrittura, lo conferma anche l’altro appuntamento a due della giornata di chiusura, che coinvolge due premi Strega come Melania Mazzucco e Alessandro Barbero. Con loro, di certo, si parlerà di storia. E viste le coincidenze geografiche negli ultimi rispettivi lavori (Jacomo Tintoretto e i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana pubblicato da Rizzoli per la Mazzucco e Gli occhi di Venezia pubblicato da Mondadori per Barbero), l’Auditorium di Roma farà un salto virtuale in laguna... I 150 anni d’Italia - Nell’anno in cui il Belpaese celebra i 150 anni dalla sua nascita, non può mancare un omaggio alla storia d’Italia. Questo si concretizza in particolare con due appuntamenti, uno dedicato al pubblico generico e l’altro alle scuole. Il primo è una maratona di reading, in programma domenica 3 aprile e battezzata 150. Le storie d’Italia, in cui otto grandi narratori raccontano altrettanti eventi che hanno punteggiato il primo secolo e mezzo di vita del nostro paese. Curato dallo scrittore Andrea Camilleri e dallo storico Giovanni De Luna, il progetto prevede la partecipazione di autori del calibro dello stesso Camilleri (che ricorda l’arrivo dei piemontesi in Sicilia), Carlo Lucarelli (la battaglia di Adua), Melania Mazzucco (le migrazioni), Alessandro Baricco (la disfatta di Caporetto), Dacia Maraini (le leggi razziali), Sandro Veronesi (il popolo del boom economico), Giancarlo De Cataldo (gli anni bui del terrorismo), Francesco Piccolo (l’Italia della televisione). Tappe fondamentali della nostra storia vengono così illustrate attraverso le parole dei maestri della letteratura e della comunicazione. Il secondo appuntamento è previsto per i giorni feriali che vanno da lunedì 4 a venerdì 8 aprile e consiste in una serie di lezioni pensate per le scuole e condotte da un professore molto particolare: Maurizio Maggiani. Ogni mattina alle 10.30, l’amato scrittore di romanzi come Il coraggio del Pettirosso e Armonia Celeste accompagna gli studenti delle scuole superiori in una Tournèe risorgimentale, alla riscoperta di quei giovani uomini che nel cuore del Xix secolo consumarono le loro vite inseguendo l’idea di una rivoluzione per la giustizia e per la libertà dei popoli. Il Garage, le scuole, le mostre - Tre sale pronte per accogliere in quattro giorni oltre cento eventi. Cento e più occasioni per stare insieme fra autori, lettori ed editori. Come già nella passata edizione molta attenzione è riservata a “come si fa un libro”, anche nel senso più materiale: dalle copertine all’illustrazione, a come si crea una collana, al percorso che porta a scegliere un esordiente fra i mille che mandano i loro manoscritti. Insieme ai laboratori, allo spazio cospicuo riservato all’attività fondamentale delle riviste letterarie, al ruolo della poesia, in garage si terranno anche tre importanti tavole rotonde, curate da Libri Come, che vedranno al centro i temi della legalità, del ruolo delle donne e dell’eredità del Risorgimento. Durante la settimana tutte le iniziative per le scuole e i laboratori: se i corsi della Scuola Holden di Torino, tra cui “tecniche di scrittura” (a cura di Elena Varvello) e “narrazione cinematografica” (Fabrizio Cestaro), spiegano come si scrive un libro, le case editrici Marcos y Marcos, Minimun Fax e Giulio Perrone Editore si occuperanno di raccontare come si fa un libro. Illustrare come si vende, invece, sarà compito della Scuola Librai Italiani di Orvieto e della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri di Venezia. Anche i lettori vengono chiamati a non essere solo pubblico ma veri protagonisti degli incontri: torna infatti la sezione dedicata a come si legge un libro, dopo l’ottimo riscontro ottenuto nella prima edizione della festa. Altre attività dedicate alle scuole sono il laboratorio su Linguaggi e scritture creative organizzato dalla Fondazione Bellonci (martedì 5 aprile) e gli incontri della serie Sempre le stesse storie (da lunedì 4 a venerdì 8 aprile), curati dallo scrittore Giovanni Nucci, in cui gli studenti delle scuole medie e del primo biennio delle superiori entreranno in contatto con i meccanismi della narrazione, prendendo spunto da classici immortali come l’Iliade, l’Odissea e i drammi di Shakespeare. Mentre nel biblet cafè di Telecom Italia sono previsti una serie di incontri con le scuole per illustrare a docenti e studenti le potenzialità del libro digitale immaginando la scuola del prossimo futuro. Legate a Libri come sono, infine, anche le mostre e le esposizioni collaterali che lungo tutta la durata dell’evento trasformano gli spazi dell’Auditorium in una vetrina dedicata alla creatività nella sua accezione più ampia. La parte del leone la fanno le mostre fotografiche, tutte ospitate nel Garage e prodotte appositamente per Libri come: in Biblioteche Massimo Siragusa punta l’obiettivo sugli scaffali, gli spazi e le sale di quindici tra le più importanti e storiche biblioteche italiane; in Dalla letteratura alla fotografia Valentina Vannicola propone una surreale rilettura per immagini di classici della letteratura mondiale come Don Chisciotte, La principessa sul pisello, Alice nel paese delle meraviglie, L’inferno; in L’atlas di Borges 180 pannelli di fotografie ripercorrono i viaggi del grande scrittore argentino Jorge Luis Borges e della moglie Maria Kodama. A un altro possibile “come” dell’industria editoriale – “come si illustra un libro” – risponde la personale dell’artista concettuale praghese Kveta Pakovskà, vincitrice del Premio Andersen come miglior illustratrice di libri per infanzia nel 1992: allestita all’Auditorium Arte, la mostra è accompagnata da un laboratorio di illustrazione in programma dal 4 al 6 aprile. Nella Cavea, infine, trova spazio l’installazione di Antonio Marras La carìa de ma xia (La sedia di mia zia). Radiotre seguirà in diretta Libri come, dalle 18 alle 19 di sabato 2 e 9 aprile e domenica 3 e 10 aprile.  
   
   
PAESAGGI RURALI STORICI  
 
Firenze, 10 marzo 2011 – “Paesaggi rurali storici. Per un catalogo nazionale” Questo il titolo del volume che verrà presentato venerdì 11 marzo a Firenze, nella sede della presidenza della Regione Toscana, in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Il volume, curato dal professor Mauro Agnoletti dell’Università di Firenze, presenta i risultati di una ricerca promossa dal Ministero delle politiche agricole e forestali, per una prima catalogazione di paesaggi rurali su tutto il territorio nazionale. “Territori nei quali la presenza dell’uomo rappresenta la caratteristica identitaria, ma anche il fattore di conservazione che ne ha garantito la permanenza fino ai giorni nostri e ne assicura la valorizzazione nel tempo.” Il volume, che verrà presentato nell’ambito dei festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia, raccoglie e illustra numerosi paesaggi rurali selezionati anche in Toscana. La sua presentazione intende sottolineare il ruolo fondamentale del paesaggio rurale tra i valori costitutivi dell’identità nazionale. L’iniziativa prevede una mattinata di lavoro con l’intervento, in apertura, di Gianni Salvadori, assessore ad ‘agricoltura e foreste della Regione. Le conclusioni saranno di Anna Marson, assessore al governo del territorio e paesaggio della Regione. Sono previsti numerosi interventi di professori universitari, esperti e rappresentanti di istituzioni. L’inizio dei lavori alle 9, la conclusione intorno alle 13.  
   
   
NUDI D’AUTORE:FOTOGRAFIE DI FONTANA E MINKKINEN IL NUDO FEMMINILE E MASCHILE NEGLI SCATTI DI DUE FOTOGRAFI CHE INDAGANO SUL RAPPORTO TRA L’UOMO E IL SUO SPAZIO  
 
Monforte d’Alba – Cn, 10 marzo 2011 - Il corpo femminile e quello maschile negli scatti di Franco Fontana e del finlandese Arno Rafael Minkkinen. Con due fotografi di fama internazionale a confronto per le loro riflessioni sul rapporto uomo-spazio, con particolare riferimento all’acqua, prosegue la stagione artistica della Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (via Marconi, 16), nel cuore delle Langhe. Curata da Valerio Tazzetti, titolare della galleria torinese Photo & Contemporary, la mostra fotografica Nudi d’autore: fotografie di Fontana e Minkkinen inaugura sabato 19 marzo 2011 alle ore 18. A ingresso gratuito, proseguirà fino a sabato 30 aprile secondo il seguente orario: da lunedì a venerdì, ore 14,30-17; sabato e domenica, ore 15,30-19,30. Franco Fontana è uno dei protagonisti assoluti della fotografia italiana dal dopoguerra: fotografo per Vogue e Time, ha esposto nelle gallerie più importanti di tutto il mondo. Arno Rafael Minkkinen è noto soprattutto per gli scatti in bianco e nero dove il suo corpo, o parte di esso, interagisce con ambienti naturali, come foreste, laghi, fiumi, montagne, deserti. Il percorso espositivo propone quindici scatti di Fontana, realizzati dal’inizio degli anni Ottanta fino a metà degli anni Novanta, e quindici scatti di Minkkinen, eseguiti dagli anni Settanta ai giorni nostri, tutti rigorosamente su pellicola, che mettono a confronto il lavoro sul nudo di due autori presenti da quarant’anni sulla scena internazionale della fotografia creativa. Si tratta di istantanee scelte per lo spunto che offrono nell’esplorare il rapporto tra l’uomo e lo spazio che lo circonda, dove l’acqua è l’elemento dominante, vista come il simbolo di un ritorno alle origini, ma anche di vita, rinascita e purezza. Nei lavori dei due artisti predominano la teatralità del corpo, frutto di una messa in scena studiata nei dettagli, la semplicità visiva nel creare la composizione, la ricerca formale attenta al rapporto tra gli elementi, l’attenzione alla luce e l’assenza di interventi in fase di sviluppo del negativo. Non sono però solamente i punti di contatto a prevalere. Il confronto tra i due artisti mette in luce soprattutto le diverse scelte stilistiche, tecniche e di rappresentazione. Le differenze emergono su diversi piani: dalla contrapposizione colore/bianco e nero a quella donna/uomo passando per il contrasto elemento artificiale/elemento naturale. E così se in Fontana il colore è il mezzo espressivo privilegiato, Minkkinen si affida al bianco e nero che rende più plastici i corpi in completa fusione con gli elementi naturali. Là dove il fotografo italiano mette in scena il corpo femminile, capace di trasmettere gioia, vitalità ed erotismo senza mai cedere il passo alla volgarità, l’artista finlandese punta l’obiettivo sul nudo maschile, spesso il proprio, che si trasforma per tornare alle origini e diventare misura del mondo. E ancora: mentre lo spazio ritratto da Fontana presenta sempre un elemento artificiale (un drappo, una piscina, ecc.) che esalta il nudo, l’ambiente proposto da Minkkinen è un paesaggio naturale non contaminato dagli artefatti dell’uomo, valorizzato dai chiaroscuri. Tra gli scatti di Fontana esposti si ricordano Conero (1989), dove il drappo rosso evidenzia il corpo femminile quasi irriconoscibile tra la distesa di roccia bianca della riviera, e Swimming pool (1984), dove le onde avvolgono con sensualità la silhouette trasformandola in sirena misteriosa. «Il corpo femminile si scopre nella sua intima natura. Non più quindi speculazione per ammiccanti erotismi o suggeriti paradisi dei sensi, piuttosto quale metafora vivente del mistero dell’essere. […] La figura, armonica silhouette, si impone in un ambiente al quale non appartiene e lo trasforma in un luogo metafisico. […] Così il corpo ripreso in spazi ben noti e riconoscibili si integra con gli elementi oggettuali, ed un’altra volta secondo modalità opposte, li trasforma, o meglio, ne rivela le qualità strutturali ed emozionali che ci erano sfuggite. Al nudo classico Fontana imprime il segno inconfondibile della propria identità d’artista con l’abile introduzione di tracce visuali che denotano il suo lavoro. […] Le analogie ricercate e realizzate di forme, colori e sensazioni ci introducono nel regno misterioso e inquietante, tutto da indagare ancora, della Creazione. La donna è sempre una Eva primordiale, madre della vita e, nel contempo, frutto risplendente dell’Albero del Segreto». (Giuliana Scimè) Tra le fotografie di Minkkinen in esposizione citiamo Bird of Paltaniemi (2009), dove la sagoma nuda dell’uomo ricorda un falco pronto a spiccare il volo dal molo del lago finlandese, e Koli (2008) dove un braccio nudo diventa un’isola dell’arcipelago lacustre. «Quel che lascia stupiti della magistrale tecnica fotografica di Minkkinen è che non esistono manipolazioni digitali o trucchi di camera oscura: nulla che non sia l’istante dell’autoscatto e la posizione del corpo. Semplicemente immagini fotografiche in b/n, che attraverso una tecnica sofisticata trasmettono allo sguardo un messaggio molto diretto: tra il Corpo della Natura e il Corpo Umano esiste una corrispondenza silenziosa. Il corpo umano rivela la potenza di tale comunione, quando le forme che può assumere sono inserite nelle forme espressive create dalla Natura stessa, in una sorta di scambio reciproco e continuo, producendo un paesaggio senza tempo, dove mani, piedi, schiena, gambe diventano elementi che interagiscono e si fondono con acqua, terra, neve, sabbia, legno…. Arno Rafael Minkkinen espande la sua visione interiore fino a trasformarla in scrittura del corpo sull’ambiente circostante; in segni,geroglifici impressi in luoghi onirici dove le gambe diventano radici di alberi, le schiene inarcate ponti su un paesaggio lacustre, le mani emergono dall’acqua impugnando una penna, quasi fosse la spada di Excalibur…». (presentazione da Photo & Contemporary). Il catalogo della mostra (5 euro) è edito dalla Fondazione Bottari Lattes ed è reperibile alla sede della Fondazione (via Marconi, 16). Presenta un saggio del curatore Valerio Tazzetti che mette in luce i punti di contatto e le diversità stilistiche nei lavori dei due fotografi. L’esposizione è realizzata in occasione della stagione primaverile del festival di musica da camera Cambi di Stagione, che si avvale della direzione artistica di Nicola Campogrande. Gli autori Franco Fontana - Nato a Modena nel 1933, Franco Fontana è tra i fotografi italiani più conosciuti e stimati a livello internazionale. Artista eclettico, mai fossilizzato su un genere in particolare, è considerato un maestro del colore, per la sua capacità di reinterpretarlo e trasformarlo in soggetto. Nel corso della sua carriera si è cimentato con il paesaggio, il nudo, il reportage, la fotografia fine art e le polaroid, senza disdegnare la pubblicità, la moda o altri lavori commerciali. Inizia ad avvicinarsi alla fotografia a livello amatoriale nel 1961, spaziando tra temi diversi e impegnandosi sin da subito sul fronte della ricerca estetica. La sua prima mostra è del 1963, quando espone alla Terza Biennale Internazionale del Colore a Vienna. L’anno successivo la rivista Popular Photography pubblica, per la prima volta, un suo portfolio. Le prime esposizioni personali arrivano nel 1965 a Torino (alla Società Fotografica Subalpina) e nel 1968 a Modena (alla Galleria della Sala di Cultura), città che segna una svolta nella ricerca di Fontana. Nel corso degli anni Settanta l’interesse nazionale e internazionale per il suo lavoro è in continua crescita, tanto che aumenta l’attività espositiva di Fontana, definito un espressionista astratto, che trova constante ispirazione soprattutto nella natura e sviluppa una fotografia dove la ricerca della composizione delle linee, il colore e la geometria sono dominanti. Nel 1979 visita gli Stati Uniti, viaggio che costituisce l’occasione per l’avvio di una ricerca sul paesaggio urbano. Fontanta ha pubblicato più di quaranta libri fotografici in Italia e all’estero e ha esposto in tutto il mondo. Le sue opere sono conservate nelle collezioni di più di cinquanta musei internazionali, tra cui Museum of Modern Art di New York, Musée d’Art Moderne di Parigi, Australian National Gallery di Melbourne, Victoria and Albert Museum di Londra, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Museum of Fine Arts di San Francisco, Ludwig Museum di Colonia, Kunsthaus Museum di Zurigo, Puskin State Museum of Fine Arts di Mosca, Museu de Arte di San Paolo, The Israeli Museum di Gerusalemme, Metropolitan Museum di Tokyo, National Gallery di Pechino. Ha collaborato e collabora con le maggiori testate mondiali (da Vogue a Time a Frankfurter Allgemeine, al New York Times) e italiane: Il Venerdì di Repubblica, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Class. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi in Italia e all’estero. Ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo ed è direttore artistico di diversi festival fotografici nazionali, tra cui il Toscana Fotofestival. Tra le tante campagne pubblicitarie da lui firmate, si ricordano quelle per Fiat, Volkswagen, Ferrovie dello Stato, Sony, Volvo, Versace, Canon, Kodak e Robe di Kappa. Arno Rafael Minkkinen - Nato a Helsinki nel 1945, Arno Rafael Minkkinen è fotografo, insegnante, curatore e scrittore, noto per gli scatti in bianco e nero dove il suo corpo, o parte di esso, si fonde con la natura, diventando tutt’uno con il paesaggio. Agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, dove si laurea al Wagner College (1967) e alla Rhode Island School of Design. Nel 1971 incomincia fotografare il suo corpo, e a questo insolito motivo rimarrà fedele nel corso di tutta la sua carriera: il suo fisico nudo interagisce con ambienti naturali (foreste, laghi, fiumi, montagne, deserti, canyons, oceani, distese di ghiaccio) che alludono a un tempo primordiale, quando l’uomo, capace di forza e di resistenza fisica, e la natura sapevano sfidarsi, confrontarsi e convivere. L’immersione nella natura nordica, nella luce scandinava, riflessa nelle grandi superfici lacustri e soprattutto il rapporto fisico con il paesaggio rimangono nel nucleo tematico storico della sua ispirazione, che scopre nuove ambientazioni negli spazi desertici e urbani americani ed in luoghi mediterranei, trasformandosi gradualmente. Dopo aver insegnato per diversi anni al Mit (Massachusetts Institute of Technology), è docente di Arte alla University of Massachusetts a Lowell, alla University of Art & Design a Helsinki e al Maine Media College a Rockport (Maine). Ha partecipato a oltre duecento mostre internazionali, sia personali sia collettive. I suoi autoritratti sono stati pubblicati in cinque monografie: Frostbite (1978), Waterline (1994), Body Land (1997), Saga (2005) e Homework (2008). Le opere di Minkkinen sono presenti in più di cinquanta musei e collezioni di tutto il mondo, tra cui: Museum of Modern Art di New York, Museum of Fine Arts di Boston, Center for Creative Photography di Tucson, Musée d’Élysée di Losanna, Georges Pompidou Center di Parigi, Musée d’art moderne de la ville di Parigi; Contemporary Art Museum Kiasma di Helsinki, Tokyo Metropolitan Museum of Photography. Nel 1992 il Governo Finlandese lo nomina cavaliere dell’Ordine della medaglia del Leone. Nel 2006, è premiato con il Finnish State Art Prize in Photography.  
   
   
EVENTO UNESCO, L´ITALIA A PARIGI NEL GIORNO DEL 150° UNITÀ LA REGIONE SARDEGNA RAPPRESENTERÀ L´ITALIA DAVANTI AD AUTORITÀ INTERNAZIONALI E A ILLUSTRI PERSONALITÀ DEL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA.  
 
Cagliari, 10 Marzo 2011 - "Racconteremo a Parigi una spaccato culturale di qualità della Sardegna con la fierezza di rappresentare l’Italia nel giorno del centocinquantesimo anniversario dell´Unità. Siamo lieti di sostenere l´Accademia della Musica di Cagliari, diretta dai fratelli Gianluca e Cristian Marcia, veri e propri testimonial di un’Isola bella e moderna in un palcoscenico internazionale di grande prestigio". Così l’assessore regionale Luigi Crisponi, ha aperto a Cagliari, nella sede dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2011 dell’evento di gala che, per la quarta volta, l’Accademia Internazionale di Musica di Cagliari organizza a Parigi, nella sede centrale dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura). ‘Cagliari, la Sardaigne, la Musique, au coeur de la Méditerranée’, questo il titolo dell’evento del 17 marzo prossimo, avrà quest’anno un valore speciale: è stato scelto dall’Ambasciata italiana in Francia e dall’Ambasciata all’Unesco per rappresentare nella capitale transalpina la festa per il 150° anniversario dell’Unità d´Italia. L’assessore Crisponi, dopo aver riportato ai presenti i saluti del presidente Ugo Cappellacci, ha messo in evidenza "la fierezza di esportare nel mercato europeo, in particolare in quello francese (per la Sardegna il quinto per affluenza), i prodotti culturali qualitativamente migliori", fatto che dimostra “la convinzione che la cultura sia un veicolo fondamentale di sviluppo turistico e la volontà di investire risorse su di essa, sempre nell’ottica della trasversalità e dell’integrazione di tutti i settori che contribuiscono ai flussi turistici”.“L’appuntamento di Parigi – ha concluso l’esponente della Giunta Cappellacci - si è consolidato nel tempo come grande vetrina turistica, culturale ed enogastronomica per la Sardegna, occasione per raccontare i tesori identitari di un’isola nel cuore del Mediterraneo”. Alla conferenza ha partecipato anche il vicepresidente del Consiglio regionale Michele Cossa, che ha ringraziato ufficialmente i fratelli Marcia per la loro opera di valorizzazione del patrimonio musicale e, in generale, culturale, della Sardegna: “L’evento - ha affermato - ha importanti risvolti culturali, turistici e patriottici, e una valenza speciale: l’Italia, infatti, sarà presentata a Parigi dalla Sardegna, che sarà l’unica regione a celebrare il 150° dell’Unità in due sedi, in quella istituzionale, con una seduta solenne del Consiglio e in Francia con l’evento nella sede parigina dell’Unesco”. La Regione Sardegna rappresenterà l’Italia davanti ad autorità internazionali e a illustri personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, come Claudia Cardinale, madrina della serata e da anni ambasciatrice dell’Unesco, Macha Meril, nel ruolo di cerimoniera, Monica Bellucci e Renzo Piano. Il momento clou sarà rappresentato dal concerto che vedrà tra i protagonisti 21 maestri di caratura internazionale, che compongono il corpo docente dell’Accademia cagliaritana, che si terrà nella ‘Salle 1’ della ‘Maison de l’Unesco’, davanti a una platea di prestigio di 1600 invitati. La serata musicale sarà aperta dall’intonazione dell’Inno di Mameli, interpretato da una giovane cantante nigeriana, a sottolineare la celebrazione del 150° dell’Unità nel clima cosmopolita dell’Unesco. I riflettori saranno puntati anche sui giovani talenti cresciuti grazie ai corsi cagliaritani. Una serie di eventi correlati faranno da cornice all’evento ‘Cagliari, la Sardaigne, la Musique au coeur de la Meditérranée’ e al concerto e promuoveranno l’immagine della Sardegna: mercoledì 16 marzo, un incontro con i circoli sardi in Francia sarà l’anteprima di una conferenza stampa di presentazione dell’offerta turistica isolana. Giovedì 17 marzo 2011 all’evento di gala delle 19 seguirà un appuntamento enogastronomico (‘Voyage dans les saveurs de la Sardaigne’). Il 17 e 18 marzo si terranno incontri istituzionali, rivolti allo sviluppo del turismo francese in Sardegna e agli interscambi culturali con la Francia, fra esponenti della Regione e del Comune di Cagliari e l’ambasciatore d’Italia in Francia, Giovanni Caracciolo di Vietri, il console generale d’Italia in Francia, Luca Maestripieri, l’ambasciatore italiano dell’Unesco, Maurizio Enrico Serra, e il direttore dell’Enit in Francia, Domenico Di Salvo.  
   
   
MILANO EVENTI. IL 29 E 30 GIUGNO “NOTRE DAME DE PARIS” IN SCENA A SAN SIRO PER IL DECIMO ANNIVERSARIO DAL DEBUTTO IN ITALIA  
 
Milano, 10 marzo 2011 - Oltre quindici milioni di spettatori in tutto il mondo per un successo che si rinnova dal 1998: è il biglietto da visita di “Notre Dame de Paris”, l’opera moderna con le musiche di Riccardo Cocciante che il 29 e 30 giugno prossimi andrà in scena allo Stadio di San Siro a Milano per festeggiare il decimo anniversario dal suo debutto in Italia. “Ringrazio il produttore David Zard che ha scelto la nostra città e lo stadio meneghino per questa importante ricorrenza – ha commentato l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi. Con questo spettacolo San Siro conferma la vocazione, inaugurata con successo lo scorso anno, a trasformarsi in un teatro a cielo aperto, tempio non solo del rock ma anche dell’opera e dell’intrattenimento”. “Notre Dame de Paris dà quindi un contributo internazionale alla causa della musica nel capoluogo lombardo – ha continuato Terzi -. Milano deve tornare ad essere città della musica. Non si può più permettere che locali storici come Le Scimmie e La Casa 139 chiudano. Stiamo infatti verificando, nel rispetto delle regole, la possibilità di licenze provvisorie, impegnandoci affinché Milano torni a vivere per la musica”. “Così come i locali – ha concluso l’assessore – anche lo Stadio di San Siro deve poter ospitare concerti di respiro internazionale garantendo agli artisti che lo scelgono, in estate arriveranno Vasco Rossi e i Take That, performance di qualità, non sottoposte a limiti di decibel”. Nel cartellone della stagione estiva a San Siro, dunque, quest’anno ci sarà anche l’opera musicale moderna “Notre Dame de Paris”, un allestimento grandioso che torna per il suo decimo anniversario dal debutto in Italia dove è stato applaudito da più di due milioni e mezzo di persone di 38 diverse città in ben 842 repliche, a partire dalla sua prima rappresentazione, nella versione originale francese, al Filaforum di Assago, il 21 marzo 2001.  
   
   
OPERA, MUSEI E ROMANZI RENDONO PIU’ FELICI LE DONNE  
 
Milano 10 marzo 2011 – La Fondazione Bracco ha tra i propri obiettivi la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del Paese, la promozione della ricerca scientifica e della tutela della salute. Fedele alla sua mission, nella Giornata Internazionale della Donna, ha voluto organizzare il Convegno “Donne e benessere psicologico: stili di vita, salute e cultura”. Nel corso del Simposio sono stati presentati i primi risultati di una rilevazione statistica, realizzata dalla Doxa per la Fondazione Bracco in collaborazione con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, e condotta utilizzando uno strumento chiamato Psychological General Well-being Index, che misura la sensazione soggettiva di benessere psicologico. L’indagine scientifica ha calcolato l’influenza delle pratiche culturali e sociali sulla felicità dei cittadini milanesi, con un focus particolare sulla popolazione femminile; e ha confermato che sani stili di vita e un uso intelligente del tempo libero (cultura e attività fisica) rivestono un ruolo rilevante come fattore determinante del benessere psicologico individuale. “Fino ad ora nessuna ricerca statisticamente importante era mai stata condotta con l’obiettivo di comprendere l’influenza delle leisure activities sul benessere psicologico individuale”, ha affermato il Dott. Enzo Grossi della Fondazione Bracco nel corso della sua relazione intitolata Donne felici a Milano?: “Ma è assodato che la pratica culturale e un sano stile di vita hanno assunto un ruolo sempre più importante nella società contemporanea, e che frequentare concerti, teatri, cinema, mostre e leggere libri aumenta la percezione del proprio benessere. In altre parole, la cultura migliora la qualità della vita di ogni individuo”. “Lo stato di benessere psicologico di Milano”, ha aggiunto il Dott. Grossi, “è posizionato a livelli tendenzialmente superiori a quelli riscontrati con ricerche parallele nell’Italia del Nord. Si conferma inoltre la presenza di un “gender effect” che penalizza il sesso femminile in tutte le fasce di età. Questo gap legato al genere risulta comunque meno evidente a Milano rispetto ad altre parti d’Italia”. Ma il tratto veramente innovativo che lo studio ha portato in evidenza è che le pratiche culturali considerate nella ricerca hanno un effetto diretto sul benessere psicologico individuale. In una scala ipotetica dei fattori che determinano maggiormente la felicità percepita, per le donne le attività culturali e di svago si attestano al secondo posto assoluto, dopo l’assenza di malattie, e si rivelano essere sostanzialmente più importanti di categorie come l’età, il reddito, l’educazione, il genere, o il tipo di impiego, che hanno sinora ricevuto un’attenzione considerevolmente maggiore nella letteratura di settore. In altre parole, il consumo culturale contribuisce direttamente alla felicità. Facendo un esempio, è stato possibile rilevare un livello superiore di benessere negli individui che vanno al cinema almeno tre volte l’anno rispetto a coloro che non ci vanno. Lo stesso avviene per il teatro, i concerti di musica classica e balletto, i musei. In particolare i frequentatori assidui, coloro che hanno partecipato a più di dieci concerti di musica classica in un anno presentano un tasso di benessere di 10 punti superiore rispetto alla media. Un dato interessante emerge dalle preferenze secondo i generi: ai primi posti della top ten femminile di ciò che rende più felici ci sono l’opera lirica, la visita ai musei e i romanzi. “Il mio amore per la musica e l’arte che è noto a tutti mi ha fatto pienamente riconoscere in queste conclusioni scientifiche”, ha affermato Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco. “La mia Famiglia ed io abbiamo sempre creduto nel valore della cultura come chiave d’accesso alla comprensione del mondo. La cultura ci permette cioè di cogliere il senso delle cose, di stabilire raffronti, di mettere in prospettiva, di contestualizzare; ma anche di sviluppare una sensibilità di fronte ai segni del Bello e di ciò che è importante. La cultura offre uno strumento fondamentale per nutrire la mente e per ampliare gli orizzonti della nostra vita. Più si fruisce di questo linguaggio, più si è in grado di capire e di emozionarsi, innescando così un circolo virtuoso che si alimenta nel tempo e che produce soddisfazione e benessere psicologico”. “Credo che la visita al nuovo Museo del Novecento o gli affollati concerti della Scala aperti ai giovani”, ha aggiunto Diana Bracco, “abbiano rappresentato delle stimolanti opportunità di crescita per i Milanesi. Così come l’iniziativa rivolta alle donne per incentivare la fruizione della cultura, dei teatri e dei cinema, un progetto varato dall’Assessore Moioli che abbiamo sostenuto come Fondazione Bracco. Promuovere e valorizzare la cultura vuol dire valorizzare l’uomo, sviluppare le sue potenzialità e migliorare le sue capacità, prima ancora che promuovere le espressioni più alte del suo ingegno, della sua creatività, della sua attitudine artistica”. Al Convegno, moderato da Nicoletta Carbone di Radio 24, sono intervenuti Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze A.o. Fatebenefratelli-oftalmico-melloni, Milano; Mauro Niero, Professore Ordinario di Sociologia, Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Verona; Pierluigi Sacco, Professore Ordinario di Economia della Cultura, Università Iulm, Milano; e Andrea R. Genazzani, Direttore del Dipartimento di Medicina della Procreazione e dell’Età Evolutiva, Università di Pisa, e Presidente Fondazione Eva.  
   
   
PAPPANOINWEB LA GRANDE MUSICA SPIEGATA ED ESEGUITA IN DIRETTA ONLINE UN PROGETTO ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA E TELECOM ITALIA  
 
Roma, 10 marzo 2011 - Come nasce un concerto? Che cosa c’è dietro la sua realizzazione? Qual è il filo rosso che lega le scelte artistiche ai direttori, ai solisti, agli interpreti? Che cosa vuol dire “interpretare”? Per rispondere a queste e tante altre domande nasce Pappanoinweb, un progetto promosso dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e da Telecom Italia. Protagonista dell’iniziativa ‐ prima assoluta in Italia ‐ è Antonio Pappano nella duplice veste di direttore e pianista. Pappanoinweb è un ciclo di tre appuntamenti dedicato a chi vuole scoprire la grande musica “raccontata” dal vivo, attraverso la spiegazione delle varie fasi di preparazione di un concerto, fino alla sua esecuzione. Collegandosi all’indirizzo www.Telecomitalia.com/pappanoinweb  dal 10 marzo, infatti, sarà possibile seguire interviste esclusive al Direttore e ai Solisti, video e backstage che verranno pubblicati quotidianamente per accompagnare lo spettatore dalle prove fino all’esecuzione finale di due concerti sinfonici diretti, appunto, da Pappano (lunedì 14 marzo e venerdì 16 settembre) e di un concerto di musica da camera che lo vedrà impegnato al pianoforte insieme al violoncellista Luigi Piovano (in programma mercoledì 16 marzo). I tre concerti potranno inoltre essere seguiti online gratuitamente in modalità live streaming, e durante la diretta sarà possibile interagire con l’Accademia di Santa Cecilia sottoponendo in tempo reale domande relative all’esecuzione o altre curiosità attraverso un live blog che per l’occasione sarà animato da un giovane esperto di musica. Tutti i concerti, inoltre, saranno disponibili in modalità streaming on demand per tutto il 2011. Il concerto che sarà trasmesso online il 14 marzo (Stagione Sinfonica 2010‐2011, Sala Santa Cecilia ore 21.00. La produzione, come da calendario parte il 12 marzo, con repliche il 14 e il 15) unisce due importanti anniversari della storia della musica ‘celebrati’ dalla bacchetta di Antonio Pappano sul podio dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia: 100 anni dalla morte di Mahler e 200 dalla nascita di Liszt. Di Gustav Mahler Pappano dirigerà la Sinfonia n. 1 “Titano” in re maggiore e di Franz Liszt il Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra. Solista il russo Boris Berezovsky, interprete dal trascinante virtuosismo che suona per la prima volta a Santa Cecilia. Apre il programma della serata un brano di rara esecuzione, la Sinfonia dell’Aida. Verdi compose l’Aida per l’inaugurazione del Teatro dell’Opera del Cairo, in occasione dell’apertura del Canale di Suez. L’anno seguente, nel 1872, l’opera doveva andare in scena in prima italiana alla Scala di Milano e Verdi pensò di sostituire il breve Preludio iniziale con una Sinfonia tutta nuova. Ma ascoltandola in prova non ne fu del tutto convinto e decise di ripristinare il Preludio. Fu Arturo Toscanini, tra i più appassionati estimatori della Sinfonia, a eseguirla per la prima volta in pubblico nel 1940. Scritta dietro la suggestione provocatagli dalla lettura del romanzo Il Titano del tedesco Jean Paul, la Sinfonia n. 1 fu inizialmente concepita dal suo autore come poema sinfonico in cinque movimenti, mutando forma nel corso di dieci anni, finché nel 1899 fu data definitivamente alle stampe nella folgorante versione in quattro tempi. Si può affermare che l’Orchestra di Santa Cecilia vanti una tradizione esecutiva del sinfonismo mahleriano di notevole interesse che affonda le radici sin dall’apparizione del compositore in veste di direttore il 25 marzo 1907 nella Sala Accademica. Successivamente Mahler salì di nuovo sul podio ceciliano, questa volta all’Augusteo, il 28 aprile 1910. Ben 26 sono gli anni impiegati da Liszt per comporre il suo Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra, probabilmente per ‘adattare’ continuamente la parte solistica alle proprie qualità di sommo virtuoso della tastiera, in incessante e crescente evoluzione. Subito dopo Roma, Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia affronteranno un’importante tournée con lo stesso programma, che toccherà alcune tra le maggiori città del Regno Unito come Basingstoke, Manchester, Birmingham, per poi volare alla volta di Atene, Lussemburgo, Baden‐baden, Essen, Bruxelles. Come è noto Antonio Pappano è uno straordinario pianista e tra le sue passioni si annovera anche quella per la musica da camera che lo vede molto spesso seduto al pianoforte per accompagnare la voce di un cantante in un raffinato programma liederistico, o accanto a un celebre strumentista. Compagno di Pappano del concerto del 16 marzo trasmesso in streaming sarà, come già accennato, Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che insieme al “suo” Direttore Musicale, affronterà pagine che spaziano dalla settecentesca Sonata op. 7 n. 6 di Giovanni Battista Cirri, al classicismo della beethoveniana Sonata op. 5 n. 2, al tardo romantico Martucci (Due Romanze op. 72) per concludere con il romantico per eccellenza Brahms del quale Pappano e Piovano saranno interpreti della Sonata n. 1 op. 38. Il Preludio Sinfonico, opera giovanile di Giacomo Puccini ripresa poi parzialmente dal compositore lucchese nella sua Bohème, è la pagina che aprirà l’ultimo appuntamento del progetto Pappanoinweb. Il 16 settembre Antonio Pappano salirà sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia per dirigere ‐ dopo l’apertura pucciniana ‐ uno dei concerti più amati di Rachmaninoff il Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 affidato alle virtuose mani del pianista Denis Matsuev, straordinario interprete del musicista russo. Conclude il concerto la grandiosa Sinfonia n. 6 “Patetica” in si minore op. 74 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Pappanoinweb un progetto Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Telecom Italia Appuntamenti online Lunedì 14 marzo ore 21: Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano direttore | Boris Berezovsky pianista, Verdi Aida: sinfonia | Liszt Concerto n. 1 per pianoforte | Mahler Sinfonia n. 1 “Il Titano” . Mercoledì 16 marzo ore 20.30: Antonio Pappano pianista | Luigi Piovano violoncellista; Musiche di Cirri | Beethoven | Martucci | Brahms. Venerdì 16 settembre ore 21: Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Antonio Pappano direttore | Denis Matsuev pianista; Puccini Capriccio Sinfonico | Rachmaninoff Concerto per pianoforte n. 2 Čajkovskij Sinfonia n. 6 “Patetica”. Tutti i concerti e i contenuti di approfondimento saranno disponibili gratuitamente all’indirizzo www.Telecomitalia.com/pappanoinweb  
   
   
MILANO: OGGI ALLE OFFICINE DELL’IMMAGINE LA PERFORMANCE DI BROS  
 
Milano, 10 marzo 2011 – Oggi dalle 19.30 alle 21.00, le Officine dell’Immagine di Milano (via Vannucci 13) e le strade circostanti ospiteranno la performance di Bros (Daniele Nicolosi), conosciuto come una delle voci più interessanti del fenomeno street art italiano, che farà da prologo alla mostra, dal titolo Squaraus – Colore dal corpo, in programma dal 15 marzo al 30 aprile 2011 negli spazi della galleria. Il momento performativo vedrà quaranta caratteri-tipo delle inaugurazioni milanesi, ognuno con un costume e degli accessori che connotano il personaggio che deve rappresentare (dal fotografo all’allestitore, dal collezionista al semplice visitatore, dall’artista al gallerista, …); una parata di persone che occuperà una via Vannucci stravolta da bandiere sventolanti, per una sfilata festosa che renderà speciale il giovedì grasso del Carnevale Ambrosiano. Tra i personaggi delle inaugurazioni, nelle parole del curatore della mostra, Alberto Mattia Martini, troviamo la viaggiatrice “Scusate, permesso, attenzione alla valigia…” Prima vedi, anzi senti le piccole ruote del trolley che ti asfaltano i piedi e poco dopo vedi transitare una persona con passo svelto la cui destinazione non sembra avere dimora. In perenne movimento, in costante ricerca di una mostra dove poter acquietare la bulimica fame di arte che la accompagna. I suoi racconti vertono esclusivamente su mostre ed artisti rigorosamente non attinenti all’evento a cui sta partecipando; un tentativo di dimostrare la propria dinamicità artistico-culturale. Ti giri un attimo per salutare un amico, ti rigiri verso la viaggiatrice e lei, come per magia, non c’è più, svanita nel nulla, verso nuove avventure… E anche l’ufficio stampa: Se all’inaugurazione c’è molta gente e tutti i giornali hanno pubblicato numerose notizie riguardanti la mostra in questione, è senza ombra di dubbio solo ed esclusivamente merito loro. Se invece alla serata inaugurale ci sono solo i classici quattro gatti, più la mamma e il papà dell’artista e la notizia della mostra è uscita solo come trafiletto sul giornalino della parrocchia, l’ufficio stampa inizia ad arrancare scuse del tipo: “é ancora presto, adesso sono ancora tutti in ufficio, e poi oggi c’è in contemporanea la mostra a Palazzo Reale e la finale di Champions”. Oppure inventando strane ed improbabili coincidenze: “Sui giornali è uscito poco perché con Natale alle porte, il governo che sta cadendo, l’Inter campione d’Italia, il disastro della marea nera e le escort molto attive in questo ultimo periodo, tutte queste notizie hanno rubato lo spazio disponibile”. L’importante in questi frangenti è comunque non lasciarsi abbattere ed essere propositivi, rassicurando tutti che nei giorni seguenti usciranno certamente numerosi articoli riguardanti la mostra. Nel frattempo l’attività migliore per sfruttare la situazione a proprio favore può essere quella di iniziare una distribuzione a tappeto dei bigliettini da visita, in modo da auto promuoversi. E ovviamente l’artista: É lui, l’artista con la A maiuscola, la star, il protagonista indiscusso della serata. Tutti sono qui per lui o per lo meno così dovrebbe essere, comunque tutti lo vogliono e tutti lo cercano, chi per farsi immortalare in sua compagnia, chi per farsi firmare il catalogo e complimentarsi per la mostra. Apparentemente poco attento ai dettagli, come se per lui i beni materiali non avessero alcuna importanza, vestito con le prime cose trovate nell’armadio, è in verità “studiato” in ogni minimo particolare: capelli lunghi raccolti insieme alla bene meglio, jeans rigorosamente sporco di vernice, scarpe possibilmente trasandate, ancora meglio se l’una di un colore diversa dall’altra. Si aggira per la mostra con aria indifferente e sorridente anche se con scritto in fronte: tutto questo è opera mia, fermatemi e chiedetemi informazioni, fatemi domande. “La festa è finita e gli amici se ne vanno”, il momento di massima celebrità è terminato, è tempo di tirare le somme, ora lo attende la prova più dura a cui non si può sottrarre e soprattutto dove non si può mentire: il confronto con sé stesso.  
   
   
CUORE DI EDMONDO DE AMICIS, A TEATRO “... E ORA FACCIAMO GLI ITALIANI ! ”. DEBUTTA OGGI AL TEATRO STORCHI DI MODENA  
 
 Modena, 10 marzo 2011 - La nuova produzione Teatro Due Mondi e Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione, celebra il 150° dell’Unità Nazionale mettendo in scena il capolavoro di De Amicis, un’ opera universale che parla a tutti: grandi e piccoli, insegnati ed educatori… Drammaturgia Gigi Bertoni; con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Renato Valmori; consulenza musicale Antonella Talamonti; consulenza alle scene e costumi Lucia Baldini; progetto luci Marcello D’agostino; foto e progetto grafico Stefano Tedioli e Marilena Benini; regia Alberto Grilli. Siamo nel 1886: sono trascorsi solo 25 anni dall’Unità d’Italia. Il Risorgimento si è concluso, la Penisola è politicamente unita. Resta da fare il lavoro più difficile: creare le condizioni perché possa nascere l’Italiano. E’ in questa Italia che Edmondo De Amicis ambienta il suo romanzo di maggior successo e in cui il Teatro Due Mondi di Faenza racconta il suo spettacolo: Cuore. Oggi, mentre si svolgono le manifestazioni per i 150 anni di questa ancor giovine Nazione, la classe di quella lontana Scuola riapre le porte a un mondo di studenti e insegnanti e fa irruzione nel teatro. Lo spettacolo racconta un anno di scuola nella forma ingenua del diario di uno degli studenti del tempo, Enrico Bottini. Gli attori del Teatro Due Mondi immaginano e descrivono la vita e i pensieri di una classe (e insieme tutte le classi) della nuova scuola nazionale, luogo ideale nel quale si svilupperà il nuovo italiano: la Storia, le vicende familiari, la società del tempo, l´educazione di quelli che saranno gli italiani del futuro in una scuola pubblica, gratuita e uguale per tutti, ricchi e poveri, cattolici e non, settentrionali e meridionali, dove si insegna un’unica lingua e si formerà un’ unica Nazione . Inizia lo spettacolo: i ragazzi al ritmo dell´ Inno di Garibaldi entrano in classe e comincia il racconto dell´anno scolastico, riassunto in un´ora di emozioni rivissute e ritrovate. Per incanto è come se tutti noi, sia quelli che hanno letto Cuore sia quelli che non l´hanno fatto, già conoscessimo i ragazzi della classe, i piccoli eroi dei racconti mensili, i padri e le madri, i maestri e le maestre. Lo spettacolo è una sorta di lettera ai ragazzi di oggi che si trovano in un´epoca di cambiamento. Cambia la composizione della popolazione e cambiano i valori (almeno questo è quello che appare) che attraversano l´istruzione e l´educazione. Il racconto di De Amicis può mostrare agli alunni della scuola odierna quanto sia cambiato il contesto, e quante cose invece siano ancora le stesse, perché la storia si ripete: quante differenze e quante somiglianze ci sono nelle aule di oggi con la classe di Enrico Bottini? I meridionali di ieri sono forse gli immigrati di oggi? Come reagiranno i ragazzi (ed insieme a loro gli adulti, i genitori e gli insegnanti) di fronte al racconto dei giovani “fanciulli” italiani – loro coetanei - di fronte a sfide come la solidarietà e l’uguaglianza tra diversi, l´altruismo e lo spirito di sacrificio, il coraggio e l´onestà, la disciplina e l’emancipazione che vengono dal lavoro, l’eroismo spinto fino al sacrificio della vita per la Patria…? Cosa significa per loro “essere” italiani? Ecco le ragioni, in estrema sintesi, della sfida che il Teatro Due Mondi ha cercato tra l’ Italia di ieri e di oggi e che passa attraverso i personaggi e i sentimenti dello spettacolo Cuore. Il debutto è previsto per il 10 e 11 marzo a Modena, la tournèe prosegue poi tra Casalecchio (con il Progetto collaterale Cuore 2.0: settimana di incontri e laboratori sul tema: http://www.Facebook.com/notes/teatro-testoni-di-casalecchio/cuore-20/10150094068721669?notif_t=note_tag  http://www.Teatrocasalecchio.it/home/cuore-2-0-_appuntamenti/ ), Parma, Vicenza, Foligno ..  
   
   
AOSTA: 150° UNITÀ D’ITALIA: L’INNO SVELATO DI MICHELE D’ANDREA  
 
Aosta, 10 marzo 2011 - Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Regione, dal Consiglio regionale e dal Consorzio Enti locali dedicate al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e ai fatti e ai personaggi che hanno segnato il Risorgimento Italiano, il Consiglio regionale della Valle d’Aosta organizza l’incontro L’inno svelato, un approfondimento musicale su “Il canto degli italiani” curato dal professore Michele D’andrea, che si terrà mercoledì 16 marzo 2011, alle ore 10, nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta. L’iniziativa, che è rivolta agli alunni dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, ripercorrerà la storia del Risorgimento attraverso le curiosità legate all’inno nazionale, attorno al quale ruotano aneddoti che ne hanno accompagnato la nascita, il successo, il significato e l’attuale percezione. E proprio dagli episodi più minuti, quelli dei destini individuali dei tanti protagonisti che hanno combattuto per l’Unità d’Italia, l’inno acquista la sua forza umana e spirituale e si spiega, si manifesta nel suo autentico significato e nella sua grandezza musicale e ideale. La rappresentazione, dopo l’esordio avvenuto al Quirinale nel corso del settennato del presidente Ciampi, è stata proposta nelle università, nei conservatori, nelle scuole, nei comuni, nelle biblioteche, nei circoli culturali e nei teatri. Il curatore dell’opera, Michele D’andrea, ha alle spalle una carriera direttiva della Presidenza della Repubblica e si è occupato per molti anni di comunicazione istituzionale. Storico di formazione, D’andrea è esperto di araldica, di cerimoniale e in materia onorifica.  
   
   
ACCARDO CELEBRA IL GENIO DI PAGANINI ECCEZIONALE RITORNO DEL GRANDE VIOLINISTA AL TEATRO REGIO DI PARMA PER IL CONCERTO INAUGURALE DEL XIII FESTIVAL PAGANINI  
 
Parma, 10 marzo 2011 - A celebrare il genio del mitico Paganini il grande violinista Salvatore Accardo torna mercoledì 16 marzo 2011, alle ore 20.00, al Teatro Regio di Parma per un eccezionale concerto che vedrà talenti affermati affiancarsi al grande solista nell’appuntamento realizzato in occasione dell’inaugurazione del Xiii Festival della Chitarra “Niccolò Paganini”. Con il violino del grande Salvatore Accardo saranno Giampaolo Bandini alla chitarra, Laura Gorna al violino, Francesco Fiore alla viola e Cecilia Radic al violoncello ad avvicendarsi sul palco per l’esecuzione di alcune celebre pagine da camera paganiniane: il Terzetto per violino, violoncello e chitarra in re maggiore, il Quartetto per archi n.1 in re minore, le Venti variazioni sul Carnevale di Venezia nella trascrizione per violino e chitarra, op.10 e il Quartetto per violino, viola, violoncello e chitarra n.14. “Quando il violino lo affaticava troppo - rammenta il compositore Hector Berlioz - Paganini prendeva dalla sua cartella una raccolta di duetti da lui composti per violino e chitarra e in compagnia di un dignitoso violinista tedesco il grande solista suonava la parte della chitarra cavando da questo strumento effetti mai ascoltati prima”. Indissolubile il nesso che lega Parma e il mitico violinista, sepolto nel cimitero della città. A Parma Paganini vi soggiornò due volte ed in entrambi i casi in importanti momenti della sua vita: la prima appena tredicenne quando si recò in città per approfondire i suoi studi musicali, la seconda quando, ormai famoso in tutto il mondo, fu nominato sovrintendente per la musica di corte da Maria Luigia che voleva a capo della sua orchestra il più acclamato musicista del tempo.  
   
   
«RIGOLETTO», UNA DISPUTA TRA FATO E VOLONTA’ TERZO E ULTIMO APPUNTAMENTO CON «TUTTI ALL’OPERA», LA MINI-RASSEGNA DI MUSICA LIRICA PROMOSSA DAL SOCIALE DI BUSTO ARSIZIO  
 
 Busto Arsizio (Varese), 10 marzo 2011 – «E’ il più gran soggetto e forse il più gran dramma dei tempi moderni. [...] E’ creazione degna di Shakespeare!! [...]». Così Giuseppe Verdi, in una lettera del 25 aprile 1850 indirizzata al librettista Francesco Maria Piave, descriveva «Le Roi s’amuse» («Il re si diverte») del drammaturgo e poeta Victor Hugo. L’opera, convincente affresco delle dissolutezze che animavano la corte francese e del libertinaggio di Francesco I, fece da motivo ispirato al melodramma «Rigoletto». «Rigoletto», un evento di «Ba Teatro» Questo primo tassello della «trilogia popolare verdiana», della quale fanno parte anche «Il trovatore» e «La traviata», sarà sul palco del teatro Sociale di Busto Arsizio nella serata di giovedì 10 marzo, nell’ambito della stagione cittadina «Ba Teatro», cartellone che riunisce, sotto l’egida e con il contributo economico dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio, le programmazioni di quattro tra le principali sale cittadine. L’allestimento, a firma di Mario Riccardo Migliara, vedrà in scena il Teatro dell’Opera di Milano, «prima compagnia itinerante di produzione di allestimenti completi di opera lirica in Italia», con la sua nuova tournée che sta proponendo cinque spettacoli in tredici piazze differenti, tra Lombardia, Liguria, Piemonte e Svizzera, per un totale di quaranta date. Sul palco per questo terzo e ultimo appuntamento della rassegna «Tutti all’Opera», che nei mesi passati ha visto in scena due apprezzati allestimenti de «Il trovatore» e di «Madama Butterfly», saliranno anche l’Orchestra filarmonica europea e la Corale lirica ambrosiana, dirette rispettivamente da Francesco Attardi e Roberto Ardigò. A dare corpo e voce al deforme Rigoletto sarà il baritono Mauro Augustini; la dolce Gilda sarà interpretata dalla soprano Yudith Pezoa; mentre nei panni del libertino duca di Mantova ci sarà il tenore Fabio Buonocore. Una disputa tra fato e volontà «Rigoletto», terza commissione per l’artista emiliano da parte del teatro La Fenice di Venezia (dopo «Attila» ed «Ernani»), esordì la sera dell’11 marzo 1851. Prima del debutto, il capolavoro del compositore di Busseto -avvincente storia dell’eterna diatriba tra fato e volontà- fu oggetto d’attenzione da parte della censura dell´Imperial Regio Governo asburgico, che non accettava l’attribuzione di un ruolo negativo a un sovrano e che riteneva il soggetto di «ributtante immoralità ed oscena trivialità». Giuseppe Verdi optò per qualche compromesso, spostando l’ambientazione dalle rive della Senna a quelle del Mincio, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova (con un richiamo, forse intenzionale, alla figura dello spregiudicato Vincenzo Gonzaga) e cambiando l’originale titolo del componimento, «La maledizione», in «Rigoletto». L’opera fu accolta con calore dal pubblico sin dalla sua prima rappresentazione, anche se la critica non fu affatto tenera nei confronti del compositore di Busseto. La «Gazzetta di Venezia» scrisse per esempio: «Il maestro o il poeta si presero d´un postumo affetto per la scuola satanica, ormai scaduta e tramontata, cercando il bello ideale nel difforme, nell´orrido (…) non possiamo lodar questi gusti». E Chorley, nel suo «Musical Recollections» (1862), pur esprimendosi a favore della creazione verdiana, disse: «La parte della figlia del buffone (…) è fredda e puerile. L´aria che lei canta prima di ritirarsi a dormire alla sera del rapimento, non è altro che uno sbadiglio pieno di noia. Anche nel quartetto, peraltro molto ben equilibrato, il suo contributo si riduce a una serie di sospiri sconnessi fra di loro (…) Tali mezzi appartengono a un genere di arte molto basso». A prova del fatto che le critiche iniziali hanno sempre portato fortuna alle opere liriche, «Rigoletto» è diventato uno dei titoli più amati del repertorio, oggetto addirittura di tre film-opera per la regia di Gerolamo Lo Savio, Carmine Gallone e Jean-pierre Ponnelle e di un recente cinema per la televisione, diretto da Marco Bellocchio per la Rai e girato nei luoghi e nelle ore previsti dal libretto dell´opera. I temi che innervano il capolavoro verdiano, quel sapiente mix di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, continuano, dunque, ad emozionare e incantare il pubblico. La trama Rigoletto, deforme e pungente buffone alla corte rinascimentale di Mantova, ha una figlia «segreta», Gilda, che tiene lontana dal mondo corrotto di Palazzo ducale. Duro e cattivo con tutti, sempre pronto a scherzi e vendette crudeli, l´uomo si dimostra, invece, con la ragazza un padre tenero e premuroso. Per uno scherzo del destino, la giovane diventa oggetto delle attenzioni del duca di Mantova, libertino impenitente. Nel frattempo, le reazioni dei cortigiani alle malefatte del buffone daranno il via a una serie di delitti: Gilda sarà rapita e violata dal nobiluomo; Rigoletto, per vendicare l´offesa, pagherà Sparafucile, un bandito, perché uccida il suo padrone, ma a morire, per mano del sicario sarà l´amata figlia. Musicalmente, il dramma verdiano dimostra una perfetta combinazione di ricchezza melodica e potenza drammatica, come ben documentano le tre arie più celebri: «La donna è mobile», «Caro nome» e «Cortigiani, vil razza dannata», con la quale viene sancita la nascita di una nuova voce per il melodramma italiano, quella “spinta” del baritono verdiano, dal potente declamato. Altra importante caratteristica musicale di questo lavoro è la schiacciante prevalenza di forme dialogiche, da «Sì, vendetta, tremenda vendetta» a «V’ho ingannato, colpevole fui», tanto è vero che lo stesso autore parlò per «Rigoletto» un’«opera di duetti». In scena i Tarocchi Visconti - L’allestimento del Teatro dell’Opera di Milano, che si avvale per le scenografie del prezioso lavoro di «Arti in Scena» s’ispira agli studi sulla magia degli Arcani e dei Tarocchi, con tutte le loro raffigurazioni e simbologie provenienti dal passato. «Rigoletto –spiega il regista Mario Riccardo Migliara- s’incarna nella carta numero 0, simbolo dell’inconscio e della follia e, come «Il Matto» dei Tarocchi, cammina con un fardello leggero e non utilizza l’esperienza. Il principe è «Il Diavolo», la carta numero 15, con tutta la sua capacità di sedurre e di trasformare la materia a suo favore. Gilda è rappresentata dalla carta numero 6, quella de «Gli innamorati», dove la passione e il sentimento predominano su tutto». «Gli arcani maggiori –racconta ancora il regista- non solo sono dentro inconsapevolmente ai personaggi dell’opera, ma sono anche fatale scenografia delle azioni sceniche, spada di Damocle pendente sulla testa dei personaggi e del pubblico che, con mistero, guarda il finale, dove il Trionfo della morte è illuminato insieme a Rigoletto, pazzo di dolore».  
   
   
“OPEN GALLERY – INDIPENDENZA” LA PRIMA GALLERIA D’ARTE ALL’APERTO DI GAETA  
 
Gaeta, 10 marzo 2011 - L’associazione culturale I Graffialisti, con la collaborazione dell’Associazione Novecento, sotto il patrocinio della Provincia di Latina e del Comune di Gaeta, presenta la Prima Edizione della Mostra d’Arte Contemporanea, dal titolo: “Open Gallery – Indipendenza”. La rassegna - all’aperto - articolata in quattro appuntamenti (sabato 16 luglio, sabato 20 agosto, sabato 17 settembre e sabato 15 ottobre), si propone quale momento di incontro/confronto tra gli artisti partecipanti, i quali potranno presentare per un’intera giornata le loro opere lungo un percorso espositivo nella caratteristica e suggestiva Via della Indipendenza di Gaeta, storica ed affascinante strada della città, così da fondere in un irripetibile ensemble, arricchito da una coreografia urbana unica, esperienze comunicative, stili e tecniche, contribuendo a favorire la sperimentazione culturale e artistica, valorizzando contestualmente il territorio. Inoltre, la “Open Gallery – Indipendenza”, proponendo al pubblico una valida alternativa alle più consuete locations “chiuse tra mura”, facilita oggettivamente l´incontro con l´arte - incoraggiandone la produzione e l’esibizione – ma, soprattutto, rende più agevole il contatto diretto con gli stessi artisti-espositori, veri protagonisti dell’evento. I candidati potranno partecipare alla preselezione presentando propri lavori rientranti in uno o più dei seguenti campi artistici: Arti Visive (Pittura, Scultura, Incisioni, Fotografia, Installazioni, Performances, Video-art, Fumetto, Cyber Art); Arti Applicate (Architettura, Visual / Web Design, Moda, Creazione Digitale); Arti musicali. In vista della concreta realizzazione degli appuntamenti verrà sin d’ora effettuata un’accurata selezione del materiale pervenuto, al fine di garantire un livello qualitativamente elevato delle esposizioni. Agli artisti-espositori selezionati sarà affidato un apposito spazio, su cui potranno allestire il proprio stand espositivo secondo le prescrizioni contenute nel Regolamento. L’iscrizione e la partecipazione sono totalmente gratuite. L’intero Regolamento è disponibile sul sito www.Forumnews.it/  e su Facebook, nel gruppo dedicato a “I Graffialisti”. Un’occasione di crescita culturale avente valore sociale.  
   
   
EVENTI: I RADUNI 2011 A TORINO, UN EVENTO UNICO CELEBRAZIONE 150  
 
 Torino, 10 marzo 2011 – La città piemontese ha un legame molto stretto con le Forze Armate, testimoniato dai tanti “Corpi” che in Piemonte hanno visto la nascita e che con la loro attuale presenza hanno tracciato un rapporto di vicinanza con le “stellette”. Da aprile a ottobre si svolgeranno in città dieci raduni che faranno affluire nelle vie e nelle piazze centinaia di migliaia di persone da tutta la Penisola e anche dall’estero. Aprirà la serie l’Associazione d’Arma dei Granatieri. Dal 15 al 17 aprile i cosiddetti soldati di Roma, in servizio e in congedo, si ritrovano a Torino per il loro trentesimo Raduno nazionale. Sabato, giornata dedicata alle commemorazioni, saranno deposte due corone d’alloro: una in piazzetta Mollino davanti alla lapide che ricorda la fondazione del Reggimento delle guardie, il 18 aprile 1659 dal duca di Savoia Carlo Emanuele Ii, e l’altra ai piedi del monumento all’Armata sarda, donato dal popolo milanese nel 1859 e posto davanti a Palazzo Madama. La domenica sarà il giorno della sfilata lungo l’asse piazza Castello – via Roma – piazza San Carlo – piazza Carlo Felice. Da segnalare la partecipazione alla tre-giorni torinese di una rappresentanza in alta uniforme dei Grenadier Guards della Regina Elisabetta, le celebri guardie in colbacco e giubba rossa che montano di sentinella a Buckingham Palace a Londra, e la presenza in parata di alcuni gruppi storici in uniforme d’epoca, come il Plotone Guardie del Gruppo Pietro Micca e i Granatieri Risorgimentali del Gruppo Val Susa 1861. Un evento militare di grande importanza, ma al di fuori del programma dei Raduni, è la Festa dell’Esercito che si svolgerà il 4 maggio in piazza Castello, in onore del decreto che l’allora Ministro Fanti firmò il 4 maggio 1861, nel Palazzo che attualmente è la sede della Prefettura, e che segnò la nascita dell’Esercito Italiano. Tornando ai Raduni, il secondo appuntamento è quello dell’Adunata degli Alpini, in programma il 6, 7 e 8 maggio. Si tratta della sfilata più numerosa, con oltre 80 mila radunisti pronti a marciare per le strade di Torino. Si prevede un’affluenza di circa 500 mila persone, e non è difficile immaginare l’atmosfera di festa che si respirerà in quei giorni in città, con la colonna sonora di musiche alpine e popolari delle fanfare. La sfilata prenderà il via domenica 8 maggio alle 9, e si svolgerà lungo un percorso di oltre 2 chilometri. Ai Giardini Reali sarà allestita una Cittadella degli Alpini, con in mostra le attrezzature da montagna, l’equipaggiamento e i mezzi blindati e cingolati. Nella giornata di sabato è in programma il lancio dei paracadutisti in piazza San Carlo a mezzogiorno, mentre in serata nelle piazze del centro di Torino si esibiranno le fanfare dei congedati delle brigate alpine e il carosello della fanfara militare. Nelle Chiese del centro cittadino saranno di scena i cori alpini e alle 21 di sabato tutti in piazza San Carlo a intonare l’inno nazionale italiano. Dal 20 al 22 maggio sarà il turno dell’Associazione d’Arma di Cavalleria, con 1300 partecipanti, fra radunisti e militari e ben 200 cavalli. Il programma prevede una serie di eventi: venerdì 20 Maggio in Piazza d’Armi la 1^giornata del “Concorso di Salti” Città di Torino, contestualmente in piazza Castello al Monumento al Cavaliere si svolgerà l’Alzabandiera e la Deposizione Corona. Sempre in Piazza Castello verranno inaugurati il “Villaggio della Cavalleria” e la mostra su bronzi, dipinti, cimeli, oggetti. Il museo del Risorgimento di Palazzo Carignano ospiterà un evento culturale; sabato 21 continuerà il “Concorso di Salti” mentre in piazza San Carlo si esibirà la Fanfara della Brigata di Cavalleria e allo Stadio Nebiolo si svolgerà lo Spettacolo Equestre con i Lancieri di Montebello; domenica 22 Maggio si concluderà il “Concorso di Salti” con le Premiazioni. Nella Chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello, verrà officiata la messa di Suffragio per i Caduti. Alle 11 circa inizierà la vera e propria sfilata dei Cavalieri con partenza da Piazza Carlo Felice, via Roma, piazza san Carlo, via Roma e Piazza Carlo Felice. Il Raduno si concluderà al Monumento al Cavaliere con l’ Ammainabandiera. Il 10 e 11 giugno toccherà agli “aviatori”. Per la prima volta congiuntamente l’Associazione dell’Arma dell’Aeronautica e quella dell’Aviazione dell’Esercito sfileranno insieme. La scelta di sfilare ”congiuntamente” a Torino è anche legata alle consolidate tradizioni aeronautiche torinesi del passato e alle realtà progettuali di questi anni; infatti sui cieli di Torino ha volato Francesco Baracca e dalle acque del Po si affacciò all´attività commerciale con gli idrovolanti della prima rotta italiana: la Trieste-torino-trieste, fino ad arrivare all’aerospace dei giorni nostri. Il Raduno si apre la sera del 10 giugno dove in una piazza del centro cittadino si terrà il concerto della Banda dell’Aeronautica Militare. Nella prima mattina dell’11 giugno al Cimitero monumentale si svolgerà la cerimonia in omaggio ai caduti. Dalle ore 10,30 inizierà lo sfilamento dei radunasti sul percorso da via Po, piazza Castello, via Roma e piazza San Carlo, con i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma locali, circa 3000 Soci e familiari provenienti da Italia e con delegazioni estere. Durante la sfilata è previsto un passaggio della Pattuglia Acrobatica dell’Aeronautica Militare e di un gruppo di elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito. Le giornate dei Bersaglieri, dal 15 al 19 giugno, entreranno nel vivo giovedì a Biella, con un omaggio ai resti dei quattro generali della famiglia Ferrero della Marmora e, in particolare, al “papà Sandrin”, il generale Alessandro Ferrero della Marmora, fondatore del Corpo, nel lontano 18 giugno 1836. Venerdì 17 in via Garibaldi a Torino arrivano il Medagliere Nazionale e la Coccarda Tricolore. Ci sarà una sfilata con fanfara fino in piazza Castello, alzabandiera, corteo fino al palazzo comunale. Saranno poi attivati i “punti cremisi” in diverse piazze della città. Alle 20,30 in piazza San Carlo, concerto di tre fanfare di Piemonte, Sardegna, e Sicilia e 54 Comuni della Provincia. Domenica sarà il giorno della sfilata: circa 80mila Bersaglieri invaderanno le strade di Torino. Concentramento in piazza Vittorio Veneto, e poi trasferimento sulla tribuna in piazza San Carlo. Alla fine, verso le 14, si procederà all’ammainabandiera e il 59° Raduno Nazionale Bersaglieri avrà termine. Dal 24 al 26 giugno sarà di scena il Xxi Raduno dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Venerdì 24, giungeranno in città i Carabinieri in congedo da tutt’Italia e anche dall’estero (Europa, America, Africa, Australia). Alle ore 10, verrà inaugurata una mostra di documenti e cimeli, nel Palazzo della Regione, in piazza Castello 165. Nella mattinata di sabato 25, il programma prevede la deposizione di corone d’alloro al Sacrario dei Caduti, alla Gran Madre e al monumento nazionale al Carabinieri, ai Giardini Reali. Seguirà, alla Basilica di Maria Ausiliatrice, la messa officiata dall’Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia. Nel pomeriggio di sabato 25, al Centro internazionale del cavallo di Druento, si terrà il “Carosello Storico” del Reggimento a cavallo dei Carabinieri. Domenica 26 avverrà la sfilata, lungo l’asse di corso Re Umberto e, successivamente, in corso Vittorio, Porta Nuova, via Roma, piazza Castello, via Po e piazza Vittorio. Un omaggio al Piemonte, ed a Torino in particolare, molto sentito tra gli appartenenti all’Arma, nata in piazza Carlina nel lontano 1814. Dal 1° al 3 luglio sfilerà nel centro città Assoarma che comprende 34 Associazioni d’Arma e che rappresenta circa un milione di iscritti di tutte le Forze Armate e Corpi Armati dello Stato. Per questo il primo motivo conduttore del Raduno di Assoarma a Torino è “Nata per unire”. Si tratta del 3° Raduno dopo quelli di Gorizia nel settembre 2001 e di Trieste nel novembre 2008. Il Raduno torinese prevede conferenze congiunte nelle scuole, una mostra tematica nel Palazzo della Regione in Piazza Castello, un annullo postale speciale e due libri sul contributo militare alla nascita e crescita nazionale dell’Italia: il primo dal titolo emblematico “Militari a Torino - Storia, tradizioni e servizio” e il secondo “Stellette di bronzo” sui monumenti militari di Torino. La manifestazione finale di sabato 2 e domenica 3 luglio raccoglierà a Torino 20 mila rappresentanti delle 34 Associazioni con i loro familiari, che tingeranno le vie e le piazze della città dei variopinti colori delle loro mostrine e delle divise di tutte le armi e specializzazioni di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e di tutte le realtà associative militari di categoria. Dal 10 all’11 settembre è in programma il Xviii° Raduno dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale. Prologo l’8 settembre, al Teatro della Concordia di Venaria Reale, con un concerto dell’Antica Musica del Corpo Pompieri di Torino. Nella serata di sabato 10, sempre al Teatro della Concordia, cena di gala per i partecipanti, con autorità locali, nazionali e ministeriali. Il clou del Raduno avverrà in una giornata simbolica e tragica, a livello mondiale, per i pompieri: l’anniversario del crollo delle Torri Gemelle di New York. Domenica 11, alle ore 10,30, al Duomo di Torino, messa officiata da Monsignor Cesare Nosiglia. Alle 11,40, nella piazzetta Reale, avverrà l’ammassamento dei partecipanti. La sfilata si snoderà lungo piazza Castello e via Roma, sino a piazza San Carlo, dove dal palco d’onore si svolgeranno i saluti delle autorità. Sfilerà il labaro del comando dei Vigili del Fuoco, decorato con medaglia d’oro al valor civile. Parteciperanno il Gruppo Storici dei Vigili del Fuoco della Città di Torino, l’Orchestra a fiati e mezzi storici del Corpo. Dal 16 al 18 settembre si svolgerà il Vii° Raduno dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana, con manifestazioni a carattere istituzionale, intervallate da momenti di approfondimento storico e culturale. Le cerimonie avranno inizio venerdì 16, alle ore 9, al Cimitero Monumentale, con la deposizione di una corona d’alloro alla tomba di Alessandro Riberi, fondatore del Corpo sanitario Militare, e con l’allocuzione del presidente nazionale. La giornata di sabato 17 sarà interamente dedicata al 1° congresso nazionale “La sanità militare nella storia d’Italia”, al Centro Incontri della Regione Piemonte. Domenica 18, alle ore 9,30 nella Chiesa di San Lorenzo, messa in suffragio dei caduti della Sanità Militare, a cui seguirà l’adunata dei convenuti in piazza Castello. Al termine dei discorsi delle autorità, la sfilata raggiungerà il monumento ad Emanuele Filiberto duca d’Aosta, comandante della Iii° Armata, per deporvi una corona d’alloro e rendere gli onori militari alla memoria dei caduti di tutte le guerre. Il 1° e il 2 ottobre si terrà l’ultimo dei Raduni 2011, organizzato dall’ I.p.a. (International Police Association). Si tratta del secondo Raduno nazionale e primo a livello internazionale. L’apertura avverrà sabato 1° ottobre, alle 21, con il convegno internazionale “150 di violenze fra le mura domestiche: il passato, il presente, le prospettive per domani”, al centro convegni Torino Incontra, con relatori di Università italiane ed estere e delle organizzazioni internazionali Unicri e Unicef. Domenica 2 l’attestamento comincerà alle ore 8,30 in corso Cairoli, al Monumento a Garibaldi. Partenza alle ore 9 e percorso che si snoderà in lungo Po Diaz, ponte Vittorio Emanuele e Gran Madre; seguirà la deposizione di una corona all’ingresso del Sacrario, in memoria dei colleghi caduti, con una salva di cannoni e di fucileria in loro onore. Il corteo terminerà di fronte a Palazzo Madama. Interverranno il Gruppo Storico Pietro Micca, la Banda Musicale della Polizia Municipale di Torino e una corale. Si potranno ammirare veicoli antichi e moderni di tutte le Forze di Polizia.