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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Novembre 2012
INTERNET GOVERNANCE FORUM, BAKU, AZERBAIJAN: MEDIA LIBERI IN AZERBAIGIAN  
 
Baku, 8 novembre 2012 – Di seguito l’intervento di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale: “ L´unione europea non è solo un mercato comune, e non solo un guardiano della pace. E ´un luogo di diritti fondamentali: i diritti che noi tesoro, proteggere e assicurare per i nostri cittadini. Internet non è solo una tecnologia, e non solo uno spazio per nuove opportunità di business. Internet è la nuova frontiera di libertà e di un nuovo strumento per esercitare questa libertà. Il diritto di espressione è salvaguardata e difesa da mezzi di informazione liberi. Perché un libero multimediale garantisce un modo per sfidare l´autorità e denunciare l´abuso di potere e assicura la consapevolezza e tolleranza per altri punti di vista, ma la libertà e tutela dei diritti umani. A questo proposito, è chiaro che i giornalisti, blogger, attivisti e difensori dei diritti umani sono uno strumento di democrazia. Tenendo una torcia a rivelare atti di dispotismo. Permettetemi di fare solo un esempio di quanto sia potente la Internet può essere. Sono sicuro che molti di voi hanno visto l´incredibile storia di Malala Yousafzai. Per molti anni, questa ragazza pakistana è stato blogging sulla vita sotto la tirannia dei talebani, e chiedendo il diritto all´istruzione delle donne. Una giovane ragazza, con un feroce senso coraggioso della giustizia, è in grado di diffondere la sua storia al mondo. Una ragazza giovane, armato solo di accesso a Internet, è in grado di esporre e sfidare i talebani. I talebani erano così paura di Malala, hanno tentato di assassinare lei: ma non sono riusciti. Questo tentativo vile di uccidere una ragazza di 14 anni non la tacere. E certamente non tacere il suo messaggio. Questo è il potere della libertà di parola per diffondere la verità e promuovere la libertà. Questo è quanto ne abbiamo bisogno. Ovunque è: se è il Pakistan, l´Egitto o Siria. Oppure qui in Azerbaigian. Eynulla Fatullayev, un giornalista azero, attivista dei diritti umani e vincitore del patrimonio 2012 World Press Freedom Prize, il coraggio di parlare per difendere la libertà di espressione - e fu imprigionato per aver fatto. In questo paese molto, vediamo molte restrizioni arbitrarie sui mezzi d´informazione. Vediamo l´esercizio della libertà di parola in modo efficace criminalizzati. Vediamo violenti attacchi contro i giornalisti. E vediamo attivisti spiati online, violare la privacy dei giornalisti e le loro fonti. Condanno questo. Le restrizioni deve finire. E gli attacchi devono essere indagati e puniti. Prontamente, a fondo, in modo trasparente. Il governo azero aveva promesso all´inizio di quest´anno (prima che il contesto di canzone di Eurovisione), per garantire la libertà di stampa, ma in realtà la situazione è peggiorata. Stiamo intervenendo per difendere questi diritti umani, sia all´interno dell´Ue (criticare apertamente gli Stati membri, ove necessario), e oltre. La nostra strategia "No Disconnect" aiuterà gli attivisti online utilizzano strumenti tecnologici nella loro lotta per la democrazia. Come promuovendo le tecnologie che aiutano i giornalisti di evitare di sorveglianza, e tutelare il loro diritto alla privacy. Fornendo i finanziamenti per combattere la cyber-censura, nell´ambito dello strumento europeo per la democrazia ei diritti umani. E per garantire che le imprese dell´Ue sono consapevoli delle implicazioni sui diritti umani delle tecnologie che vendono. Nei casi più gravi, l´uso delle Tic i controlli sulle esportazioni. Ma soprattutto, voglio che anche quelli al potere, in Azerbaigian e altrove, di sapere che queste restrizioni repressive alla libertà dei media, di qualsiasi tipo, sono inaccettabili. Legalmente inaccettabile. I membri del Consiglio d´Europa, tra cui l´Azerbaigian, deve seguire le norme che hanno impegnato per. Voglio passare questo messaggio al Presidente dell´Azerbaigian. Privare dei diritti umani non solo giornalisti e blogger, non solo le loro fonti - ma i cittadini che hanno il diritto di sapere la verità non è accettabile. E non servirà la crescita economica del paese. Una connessione internet gratuita, un paese libero è anche il percorso per un futuro più prospero. Le violazioni della libertà di stampa non sono isolati: sono legati a guasti di altri diritti umani, anche. Perché un governo che limita arbitrariamente i mezzi di comunicazione è, senza dubbio, limitare le libertà anche altri. Un governo con niente da nascondere non teme le persone che denunciano la verità. Accolgo quindi con favore la discussione di oggi. Sottolinea la nostra determinazione, tutti noi, per proteggere un media libero e aperto. Sono qui per ascoltarvi e per imparare che cosa si pensa che deve accadere! E spero che, tra di noi, siamo in grado di garantire che teniamo accesa questa fiamma dei diritti di libertà e fondamentali. In Azerbaigian, e in tutto il mondo.  
   
   
UE: I DEPUTATI CHIEDONO DIVIETI ALL´ESPORTAZIONE DI TECNOLOGIA DELL´INFORMAZIONE A REGIMI REPRESSIVI  
 
Bruxelles, 8 novembre 2012 - La commissione Affari esteri è stata convocata Martedì per discutere sui divieti di esportazioni dall´Ue di tecnologia informazioni che può essere utilizzata da regimi repressivi per censurare informazioni, condurre sorveglianza di massa e seguire i movimenti della gente utilizzando reti di telefono e Internet. "Le aziende europee e le loro controllate e subappaltatori dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione di standard sociali in tutto il mondo", dice il comitato in una risoluzione elaborata da Leonidas Donskis (Alde, Lt) sui diritti umani e la democrazia in tutto il mondo nel 2011. I deputati deplorano il fatto che alcune imprese dell´Ue hanno dato regimi autoritari accesso illimitato alle loro reti e banche dati con la scusa di seguire la legge locale, come è avvenuto con l´Ue-based Teliasonera società in diversi paesi dell´ex Unione Sovietica. La risoluzione accoglie con favore le decisioni del Consiglio di vietare l´esportazione delle tecnologie dell´informazione determinati a Siria e Iran e sollecita l´Unione europea a considerare questo come un precedente per misure restrittive nei confronti di altri regimi repressivi in ​​futuro. Libia e Siria - Il Comitato apprezza gli sforzi dell´Unione europea e gli Stati membri dell´Unione europea che ha preso il comando nel prevenire ulteriori violenze contro i civili in Libia nel corso del 2011, ma deplora la mancanza di una risposta concertata a livello dell´Ue. E ´deluso dal fatto che gli sforzi dell´Unione europea e la comunità internazionale non ha portato a miglioramenti della situazione sul terreno in Siria. Bielorussia - I deputati restano estremamente preoccupato per la mancanza di democrazia, Stato di diritto, le libertà fondamentali e il rispetto dei diritti umani in Bielorussia, esprimono preoccupazione profonda per la detenzione del 2012 candidato Premio Sacharov, Ales Bialiatski, dal mese di agosto 2011 e rimpiangere le azioni del polacco e funzionari lituani che hanno permesso che il signor Bialiatski di essere arrestato dalla trasmissione informazioni bancarie. Difensori dei diritti umani - Essi sostengono la prevista iniziativa volontaria europea per fornire un riparo temporaneo per difensori dei diritti umani che hanno bisogno di trasferimento urgente dai loro paesi di origine. Pena di morte - Il testo accoglie con favore la decisione della Commissione nel 2011 per rafforzare i controlli all´esportazione di alcuni farmaci che possono essere utilizzati nella pena capitale. Si compiace inoltre le misure adottate da alcune aziende farmaceutiche europee per fermare le esportazioni verso i paesi in cui vi è un rischio prevedibile di farmaci che sono utilizzati per l´esecuzione e sollecita più le imprese comunitarie farmaceutiche ad adottare misure analoghe. I deputati accolgono la conferma nel 2011 la tendenza mondiale verso l´abolizione della pena di morte, ma rimpiango il significativo aumento delle esecuzioni in Iran, Iraq e Arabia Saudita e il rifiuto della Cina di divulgare informazioni credibili sul suo uso della pena di morte e le esecuzioni. La relazione è stata approvata con 47 voti favorevoli, 0 contrari e 4 astensioni. I prossimi passi Il voto in plenaria è prevista per dicembre.  
   
   
COS´È L´EIT? ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA (EIT)  
 
Bruxelles, 8 novembre 2012 - L´istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) è stato istituito nel 2008 su iniziativa della Commissione europea ed è un organo autonomo dell´Ue che stimola l´innovazione ad altissimo livello, la crescita sostenibile e la competitività. Esso riunisce istituzioni d´istruzione superiore, centri di ricerca e imprese aventi carattere d´eccellenza e mira a raggiungere i suoi obiettivi in base a un concetto pioneristico di partenariati transfrontalieri pubblico-privati noti quali Comunità della conoscenza e dell´innovazione (Cci). L´eit ha la sede amministrativa a Budapest mentre i Cci operano a partire da 17 centri coubicati in tutta Europa, da Barcellona a Stoccolma e da Londra a Cracovia. A tutt´oggi sono stati creati tre Cci consacrati all´energia sostenibile (Kic Innoenergy), al cambiamento climatico (Climate Kic) e alla società dell´informazione e della comunicazione (Eit Ict Labs). Qual è il concetto della Commissione per l´Eit? L´obiettivo dell´Eit è promuovere la capacità innovativa dell´Europa creando gli imprenditori di domani e assicurando che il "triangolo della conoscenza" europeo sia all´altezza dei migliori al mondo. Le sue Cci affrontano le principali sfide per la società e l´Istituto funge da catalizzatore per l´accoglimento e lo sfruttamento di nuove tecnologie e ricerche. L´eit e le sue Cci sono organizzati in modo da ridurre al minimo gli aspetti burocratici e dispongono della flessibilità per adattarsi rapidamente ai nuovi bisogni e alle nuove opportunità emergenti così da produrre risultati reali. La Commissione vuole che l´Eit sia un modello di semplificazione. Gli studiosi, i ricercatori e gli imprenditori sono al centro di questa dinamica innovativa. La sua dimensione educativa crea nuove opportunità di sviluppo delle carriere e istituisce passerelle tra il mondo universitario e il settore privato. Le prime Cci sono in funzione da un periodo relativamente breve ma hanno già dimostrato il loro impatto. Dall´avvio delle Cci sono state create 27 nuove imprese e sono in corso di trattamento 35 brevetti; più di 800 laureati sono stati iscritti o sono iscritti attualmente a programmi di master/dottorato Cci e a scuole estive. Inoltre, le prime tre Cci hanno riunito più di 280 partner provenienti dal mondo dell´istruzione, della ricerca e dalle imprese. Entro il 2020 la Commissione prevede che l´Eit funga da volano per la creazione di 600 start-up e per sostenere 10 000 studenti di master e 10 000 studenti di dottorato in un´ottica di ricerca scientifica e imprenditorialità. Quali sono i prossimi passi? La Commissione ha proposto un´agenda strategica per l´innovazione che definisce le priorità dell´Eit per il periodo 2014-2020. Tali priorità sono: consolidare le Cci esistenti, stabilire sei nuove Cci e potenziare l´impatto dell´Eit in Europa. A tal fine si tratterà di condividere le conoscenze acquisite dalle Cci con il pubblico più ampio possibile per il tramite, ad esempio, di sistemi di borse, una rete di ex studenti Cci e un forum degli interessati. Queste misure sarebbero integrate da iniziative per rendere più efficiente la governance dell´Eit e ponendo in atto un nuovo sistema di monitoraggio per valutare le prestazioni dell´Eit e delle Cci. Il sistema di monitoraggio consentirà all´Eit di verificare le proprie prestazioni rispetto agli obiettivi che si è fissato e alle prassi ottimali vigenti in Europa e a livello mondiale. Come sono state selezionate le tematiche per le sei nuove Cci? Quali criteri si sono usati per definirne il campo? La Commissione ha proposto che l´Eit istituisca nel 2014 tre nuove Cci in tema di innovazione per una vita sana e per l´invecchiamento attivo; materie prime – prospezione, estrazione, trattamento, riciclaggio e sostituzione sostenibili; e alimenti per il futuro – una filiera alimentare sostenibile dalle risorse al consumatore. Esso ne istituirà altre tre nel 2018 consacrate alla mobilità urbana, all´industria manifatturiera ad alto valore aggiunto, e alle società sicure intelligenti. Le tematiche selezionate vogliono affrontare le sfide economiche e sociali. Le nuove Cci contribuiranno anche agli obiettivi della strategia Orizzonte 2020 e dell´agenda Europa 2020 per l´occupazione e la crescita sostenibile. Il Progetto per l´Agenda strategica per l´innovazione presentato alla Commissione dal consiglio direttivo dell´Eit nel giugno 2011 ha funto da base per la selezione delle tematiche delle nuove Cci. Parallelamente, si sono sviluppati criteri per assicurare una valutazione obiettiva del potenziale innovativo inerente a ciascuna delle tematiche proposte. Questi criteri sono stati discussi con la più ampia comunità dell´innovazione attraverso una consultazione pubblica. Qual è l´entità dei finanziamenti che la Commissione propone di stanziare per l´Eit nel periodo 2014-2020? A partire dai suoi inizi nel 2008 l´Eit ha ricevuto 308,7 milioni di Eur dal bilancio dell´Ue. Nel contesto della proposta Orizzonte 2020 la Commissione prevede di intensificare significativamente il suo sostegno all´Eit con un bilancio di circa 3,2 miliardi di Eur nel periodo 2014-2020. Il bilancio viene aumentato per consentire alle prime tre Cci di consolidarsi e di crescere e per preparare la strada alla creazione delle sei nuove Cci entro il 2018. Mediamente, l´Eit contribuisce fino al 25% del bilancio totale delle Cci. L´importo distribuito a ciascuna Cci può variare poiché il fabbisogno finanziario di ciascuna è diverso e una parte del finanziamento dell´Eit è distribuito alle Cci su base competitiva. In che modo l´Eit si assicurerà finanziamenti da altre fonti? Il modello di finanziamento dell´Eit si basa sui punti di forza e sulle risorse dei partner che partecipano alle Cci. Soltanto il 25% dei finanziamenti delle Cci proviene dall´Eit, il rimanente da altre fonti, tra cui i partner delle Cci. Dalle esperienze fatte finora emerge un livello molto alto di impegno da parte dei partner industriali. Le Cci hanno anche ricevuto finanziamenti pubblici addizionali da fonti nazionali e regionali. Il governo tedesco, ad esempio, ha stanziato 50 milioni di Eur in un periodo di cinque anni per l´iniziativa di istruzione "Software Campus" gestita da Ict Labs Kic. Perché i centri coubicati sono così concentrati sul piano geografico? I centri coubicati e – nel caso del Climate Kic, i Centri regionali per l´innovazione e l´attuazione (Ric) – sono ubicati in tutta Europa. Inoltre, le operazioni delle Cci e dei loro partner hanno una diffusione più ampia rispetto a quella che suggerirebbe la collocazione dei centri di coubicazione. Ad esempio, il centro di coubicazione "Iberia" del Kic Innoenergy ha sede a Barcellona, ma le sue attività e i suoi partner coprono altre regioni della Spagna e anche il Portogallo. L´eit ha iniziato da poco a funzionare e via via che le sue attività si amplieranno si estenderà anche la sua copertura geografica in Europa. Sotto l´egida dell´Eit la Commissione è determinata a promuovere collegamenti tra istituzioni d´eccellenza ovunque esse si trovino in Europa. Questa è una delle principali priorità delineate nell´Agenda strategica per l´innovazione. Cosa si sta facendo per rendere l´Eit più attraente per le imprese, particolarmente le Pmi? Pur mantenendo la flessibilità necessaria per l´Eit, la Commissione ha proposto misure per snellire il processo decisionale dell´Eit e le sue procedure di attuazione. Le tematiche per le nuove Cci sono state selezionate in base alle loro potenzialità di creazione di nuove imprese. La partecipazione delle imprese nell´Eit e nelle sue Cci è già notevole e sta aumentando. Attualmente le Cci hanno più di 280 partner, 113 dei quali (circa il 40%) è costituito da organizzazioni di imprese. Il Climate-kic, ad esempio, coinvolge un gran numero di Pmi a livello regionale. I partner industriali forniscono circa un terzo del bilancio dell´Innoenergy Kic, che ammonta complessivamente a 290 milioni di Eur. Nel caso dell´Eit Ict Labs la quota di bilancio proveniente dai partner industriali è pari al 20%. Le imprese – sia le grandi multinazionali che le Pmi – sono attirate dall´approccio business-oriented e di lungo termine all´innovazione proposto dall´Eit nonché dalla sua flessibilità e dagli sforzi volti ad assicurare regole più semplici e più chiare. Qual è il ruolo dell´Eit nell´ambito di Orizzonte 2020? Nell´ambito di Orizzonte 2020 l´Eit svolgerà un ruolo cruciale per promuovere l´innovazione combinando l´istruzione di eccellenza, la ricerca e le imprese. L´eit pone l´istruzione al centro dell´innovazione e le Cci promuoveranno la creazione di una rete su scala europea di "ecosistemi" che consentirà agli imprenditori di trasformare le nuove idee in prodotti e servizi commercializzabili. L´eit soddisfa l´obiettivo di Orizzonte 2020 "affrontare le problematiche con ripercussioni di rilievo per la società" integrando altre iniziative contestualmente alla loro più ampia strategia. Esso contribuirà anche all´aspetto "creare una leadership industriale e un quadro competitivo" stimolando la ricerca impostata sui risultati e promuovendo la creazione di Pmi innovative con grandi potenzialità di crescita. L´eit contribuirà inoltre alla creazione di una "base di eccellenza scientifica" promuovendo la mobilità tra le discipline, i settori e i paesi. Orizzonte 2020 garantisce la semplificazione e la flessibilità necessarie per assicurare che l´Eit possa valorizzare appieno le proprie potenzialità innovative, dare rilievo a nuovi approcci e attirare la comunità imprenditoriale. Esso incoraggia l´Eit fare pieno uso della sua autonomia in modo da rispondere rapidamente ai bisogni nuovi o emergenti. Quali sono i risultati raggiunti dall´Eit da quando è stato avviato? Climate Kic e Naked Energy - Naked Energy, una start-up con base nel Regno Unito, ha creato un pannello solare ibrido che genera elettricità e calore. Il Climate-kic ha identificato il prodotto in quanto innovazione nella tecnologia solare e ha collaborato con Naked Energy per presentare la tecnologia a una serie di partner tra cui ospedali, scuole e gruppi di immobili. Queste riunioni hanno portato a un accordo con un importante supermercato, Sainsbury’s, per l´avvio di un progetto pilota. L´impresa ha vinto nel 2011 il concorso Climate-kic e nel 2012 il premio Eit Entrepreneurship Award. Eit Ict Labs e Trifense - Trifense, uno spin-off dell´Università tecnica di Berlino, si prefigge di proteggere un´impresa o un´organizzazione dalle minacce in tema di cibersicurezza. Trifense ha vinto il premio Eit Ict Labs Award e sta ora lavorando con la Cci su una delle sue linee d´azione tematica "Nuovi media e contenuti". I risultati si stanno concretizzando in soluzioni innovative in tema di sicurezza. La cooperazione con la Cci ha aiutato Trifense a istituire un´ampia gamma di relazioni imprenditoriali di ricerca. Kic Innoenergy e Noem - Think Co2 - Noem - Think Co2 ha ideato un nuovo concetto di casa modulare prefabbricata efficiente sul piano energetico che può essere costruita in pochi giorni e a un prezzo per metro quadrato inferiore a 2 000 Eur. Gli edifici possono essere smontati ancora più facilmente per essere trasferiti in un altro luogo e possono essere ampliati per soddisfare una maggiore richiesta di spazio. L´impresa, sita a Barcellona (Spagna), ha vinto il premio Eit Entrepreneurship Award per l´energia sostenibile e lavora ora in stretta collaborazione con Kic Innoenergy per sviluppare e commercializzare il prodotto. Hult Global Case Challenge - Un gruppo che rappresenta l´Istituto europeo per l´innovazione e la tecnologia e Kic Innoenergy ha vinto il secondo premio nella finale di uno dei più prestigiosi concorsi mondiali per le aziende, l´Hult Global Case Challenge, nell´aprile 2012. Il gruppo costituito di cinque persone, che ha presentato un progetto volto a promuovere l´uso dell´energia solare in Africa, frequentava un corso di master sponsorizzato dall´Unione europea e dal Kic Innoenergy. Migliaia di studenti, provenienti da più di 130 paesi e da sei continenti, hanno partecipato al concorso in cinque città e online per arrivare alla finale svoltasi nella New York Public Library in presenza dell´ex Presidente Usa Bill Clinton e del Premio Nobel Muhammad Yunus.  
   
   
MIRIAM VITIELLO, LA PRIMA DONNA PREMIATA PER LA FOTONICA  
 
Firenze, 8 novembre 2012 – “Vogliamo valorizzare giovani ricercatori, impegnati, entusiasti e portatori di storie positive come la sua. Per questo ci sta a cuore conoscervi e farvi conoscere”. Lo ha detto la vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti ricevendo Miriam Serena Vitiello, la giovane fisica di Policoro, in Basilicata, prima donna a vincere il premio della Sif (Società di Fisica Italiana) per la fotonica. Si tratta del secondo incontro del “Filo diretto con i ricercatori”, inaugurato a fine settembre dalla vicepresidente Targetti. Da due anni Miriam è in Toscana come responsabile delle attività di “fotonica Terahertz” presso il Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia del Consiglio Nazionale delle Ricerche , ed è coordinatrice di un progetto Firb Futuro in Ricerca in collaborazione tra il Laboratorio Nest-istituto Nanoscienze del Cnr e Scuola Normale Superiore di Pisa e il Laboratorio L.e.n.s (Laboratorio Europeo per la Spettroscopia Non-lineare) e l’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr presso il Polo Scientifico e Tecnologico di Sesto Fiorentino. In felice controtendenza a una realtà di troppi cervelli in fuga, Miriam Vitiello, che ha vinto in contemporanea tre concorsi per ricercatrice a tempo indeterminato presso l’Università di Parigi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze e l’Università di Bari, ha scelto Firenze e l’Italia. “Perché, avendo la possibilità – ha spiegato – ho preferito rimanere nel mio Paese e portare il mio contributo. Ho potuto contare su un network internazionale di ricercatori con i quali si sono avviate collaborazioni di successo sia a livello europeo che con l’America. Ho inoltre la fortuna di lavorare presso due centri di ricerca all’avanguardia che su questo versante sono primi e unici in Italia e che possono dialogare a livello internazionale”. La ricercatrice si è aggiudicata il premio per le ricerche dedicate a sorgenti laser a semiconduttore e rivelatori nano-elettronici ad alta frequenza, che secondo la motivazione della giuria “hanno aperto nuove frontiere nell’innovazione della fotonica Terahertz”. La radiazione Terahertz, ovvero radiazione di frequenza tra le microonde e l’infrarosso, è un candidato promettente per applicazioni che vanno dal controllo di qualità nell’industria all’identificazione di esplosivi nei sistemi di sicurezza fino all’applicazione sui beni culturali, in quanto sono radiazioni non invasive che possono esplorare con molta precisione materiali delicati come colori, marmi, tele. Interessanti anche le possibili applicazioni mediche utili a investigare i contenuti di acqua delle cellule e scoprire dunque se sono soggette a tumori. “Proprio per le numerose possibilità di applicazione stiamo ricevendo diverse richieste dal mondo dell’industria, al momento dall’estero – ha continuato Miriam Vitiello – stiamo dunque preparandoci a dialogare con le aziende e ben volentieri, visto che il fine ultimo delle nostre ricerche è proprio l’applicazione delle tecnologia sviluppate”. Come è arrivata alla fisica Miriam Vitiello? Una forte passione per le materie umanistiche e per l’astronomia durante gli studi al liceo scientifico. Poi una progressiva passione per la fisica della materia e per l’optoelettronica maturata durante il corso di studi universitario presso l’Università degli studi di Bari, grazie soprattutto agli insegnamenti del suo relatore di tesi di laurea. Un incontro fortunato ma non isolato. “Nella mia carriera scolastica, accademica e di ricerca – ha concluso la ricercatrice – ho avuto la fortuna di incontrare professori e maestri che hanno saputo indirizzarmi e trasferirmi amore per il sapere. A cominciare dai miei genitori, professori di lettere e matematica che, benché vicini alla pensione, oggi sono ancora entusiasti del loro lavoro e continuano a studiare con passione”. “La Toscana e l’Italia – così la vicepresidente Targetti ha salutato Miriam Vitiello – hanno grande bisogno di esperienze come questa. Noi lavoreremo per farle crescere e renderle feconde. Teniamoci in contatto e collaboriamo”.  
   
   
SEAT PAGINE GIALLE. ANNUNCIATI INVESTIMENTI IN 5 PRESIDI PUGLIESI  
 
Bari, 8 novembre 2012 - Seat Pg (Pagine Gialle) Italia investe in Puglia con 5 presidi, due a Bari, gli altri tre a Brindisi, Lecce e Taranto. I nuovi presidi impiegheranno 50 professionisti (web master e web consultant) e un numero rilevante di collaboratori. La notizia è emersa nel corso della conferenza stampa organizzata a Bari da Seat Pg, alla quale è stata invitata a partecipare la vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo sviluppo economico Loredana Capone. “Accogliamo con particolare soddisfazione la volontà di Seat Pg di investire in Puglia, creando nuovi posti di lavoro”, ha detto. “Chi parla di diffusione delle tecnologie digitali non può che trovare terreno fertile in una Regione come la nostra che ha fatto di ricerca e innovazione il perno delle sue politiche”. “La Puglia – ha aggiunto – ha le carte in regola perché le rivoluzione digitale entri in tutte le aziende oltre che in tutte le case. Grazie alle nostre politiche siamo la prima regione in Italia per indice di copertura da banda larga, ne è servito infatti il 99,2% della popolazione. Ma la nostra è anche una delle Regioni che hanno investito di più in Italia in ricerca e innovazione, aumentando nella programmazione dei fondi europei 2007-2013 del 235% le risorse previste nella precedente programmazione. Infatti il numero dei brevetti dal 2005 ad oggi è aumentato del 29% ponendoci al primo posto nel Mezzogiorno. Oggi le imprese che desiderano investire nell’innovazione hanno a disposizione 4 bandi attivi per un valore complessivo di 55 milioni di euro, un’occasione da non perdere”. “Voglio rimarcarlo – ha aggiunto – perché nonostante gli sforzi compiuti e i risultati ottenuti, c’è ancora molto da fare per la diffusione delle tecnologie informatiche in Puglia. Oggi le imprese devono capire che per essere sul mercato, devono approdare nel web. Ecco perché è importante che ci siano investimenti non solo da parte di eccellenze ma di tutto il sistema economico e della pubblica amministrazione”.  
   
   
SAVONA - CERTIFICATI D´ORIGINE ON LINE PER LE IMPRESE ESPORTATRICI  
 
Savona, 8 novembre 2012 - L’export rappresenta l’unica nota positiva per il sistema economico nazionale e locale in questi anni di crisi. Ma per vendere all’estero servono imprese competitive, e questo vale sia per le grandi aziende sia per quelle più piccole. E’ quanto ha ribadito nei giorni scorsi il presidente della Camera di Commercio di Savona, Luciano Pasquale, intervenendo in apertura della giornata formativa riservata alle imprese esportatrici della provincia, durante la quale è stato presentato “Cert’ò”, il nuovo servizio telematico camerale che potrà essere utilizzato per la richiesta on line dei certificati di origine delle merci, documenti indispensabili per poter vendere oltreconfine. “L’export della provincia di Savona vale circa 1,5 miliardi di euro all’anno – ha dichiarato il presidente Pasquale – ed è rappresentato per oltre l’85% dalle vendite delle industrie manifatturiere e per un altro 12% da prodotti agricoli. Quello che resta, pochi punti percentuali, comprende le esportazioni delle piccole aziende. C’è quindi un ampio margine di miglioramento, soprattutto nelle imprese di minori dimensioni, e l’impegno della Camera, nel 2013 sarà rivolto ad aumentare il numero delle aziende esportatrici e il volume delle vendite sui mercati internazionali”. Tra le azioni mirate a semplificare e rendere più efficienti le procedure c’è l’introduzione del servizio telematico per la richiesta delle certificazioni d’origine delle merci. Attraverso la compilazione e la successiva trasmissione on line agli uffici camerali della domanda, la procedura risulta molto semplificata per le aziende, che si potranno recare allo sportello unicamente per ritirare fisicamente il certificato. Le modalità del servizio sono state illustrate questa mattina dalla responsabile camerale responsabile camerale delle certificazioni per l’estero, Rosella Ricci, e dal consulente di Infocamere Stefano Crema. Una volta registrata, l’impresa potrà richiedere un certificato collegandosi al sito di Infocamere www.Webtelemaco.infocamere.it  Dovrà compilare un modello, firmarlo digitalmente, allegare la documentazione necessaria e inoltrarla allo sportello telematico indicato. A disposizione delle imprese per le necessarie istruzioni sono un manuale utente (scaricabile in formato pdf nell’area dello sportello telematico) e un corso e-learning gratuito, il cui link è presente nella homepage del servizio per la trasmissione telematica.  
   
   
IL 2011 ANNO RECORD DELLA ROBOTICA  
 
Milano, 8 novembre 2012 - “Il 2011 è stato un anno record per la robotica mondiale e, solo in Italia, sono stati installati o integrati circa 4.500 robot. Nel nostro Paese abbiamo competenza e capacità e pochi ricordano che nel settore della robotica industriale, ad esempio, siamo già secondi in Europa dopo la Germania nel rapporto robot installati/persone, e addirittura primi nella robotica applicata al settore automobilistico”. È quanto ha dichiarato Arturo Baroncelli, vice presidente dell’International Federations Robotics. Che è intervenuto al primo giorno di Robotica, l’unico evento fieristico italiano nel campo della robotica umanoide e di servizio, in programma fino a venerdì 9 novembre a fieramilano, Rho. Durante la mattinata è intervenuto, tra gli altri, Fabrizio Spada, direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, cheha ricordato come in occasione dell’intervento a Mirandola siano intervenuti anche robot aerei. “La Commissione europea, nell’ultimo quinquenni ha finanziatooltre 100 progetti di ricerca nella robotica per un ammontare di circa 600 milioni di euro - ha detto Spada - Le tematiche includono la comprensione di luoghi e situazioni, la percezione del mondo mediante sensori artificiali (informazioni visive e tattili computerizzate) e azioni come la raccolta di oggetti o il moto in spazi quotidiani. Quello che è avvenuto a Mirandola è un esempio concreto di operazioni condotte congiuntamente da uomini e robot in situazioni complesse”. “L´unione europea ha avviato anche una campagna per fare in modo che più donne si accostino alla scienza e per incoraggiarle a dedicarsi alla professione di ricercatrice – ha concluso Spada - La campagna interessa tutti gli Stati membri dell´Unione europea per il periodo 2012 e 2013 e vuole combattere gli stereotipi sulla scienza, dimostrando alle donne che la scienza è divertente e può offrire straordinarie opportunità. Il progetto interviene in concomitanza con la presentazione, da parte della Commissione europea, del programma Orizzonte 2020, che mira ad accrescere i finanziamenti per la ricerca e l´innovazione portandoli a 80 miliardi di euro per il periodo 2014-2020”. Al primo giorno di Robotica ha suscitato grande interesse la nuova versione di iCub, il robot androide realizzato dall´Istituto Italiano di Tecnologia. Alto un metro, dotato di gambe e con le dimensioni di un bambino di quattro anni del peso di circa 25 chili, il nuovo iCub ha un´interessante capacità espressiva, pensata per favorire una comunicazione naturale con l´uomo, ed è fornito di una "pelle" che lo rende in grado interagire con le persone e nell´ambiente in maniera sicura, riproducendo il senso del tatto. Ma, soprattutto, iCub riesce ad apprendere dal comportamento umano, arrivando ad avere capacità cognitive paragonabili a quelle di un bambino. Per esempio, può riconoscere e distinguere la forma degli oggetti, toccarli e prenderli in mano. Tra le numerose applicazioni utili della robotica anche i robot rescue, che sono stati utilizzati nelle aree terremotate dell’Emilia Romagna. Il team del progetto Europeo Nifti, Natural Human-robot Cooperation in Dynamic Environment, ha preso parte con due robot di terra (Ugv) e due droni (Uav), insieme al Comando dei Vigili del Fuoco, a un intervento nell’area terremotata dell’Emilia, cioè nella zona rossa di Mirandola. In particolare, i robot sono entrati nella chiesa di San Francesco, e nel Duomo di Mirandola, entrambe inaccessibili alle persone per i gravissimi danni e il pericolo di crolli”. È quanto ha dichiarato Fiora Pirri di Alcor Lab "Sapienza" Università di Roma, che è intervenuto al primo giorno di Robotica, l’unico evento fieristico italiano nel campo della robotica umanoide e di servizio, in programma fino a venerdì 9 novembre a fieramilano, Rho. “I due robot sono entrati nell’area e hanno permesso di ispezionare, tramite le telecamere, le aree e di verificare lo stato dei rischi – ha proseguito Fiora Pirri - Inoltre grazie alle funzionalità dei robot è stato possibile fare una ricostruzione 3D dell’interno delle due chiese. Nonostante l’area rossa fosse completamente disabitata, visto che tutti gli abitanti erano stati evacuati, il comando dei Vigili del Fuoco ha messo a disposizione un generatore e una tenda, mentre qualche tavolo e qualche sedia è stato possibile recuperarla dalle sagrestie delle due chiese. Il risultato della missione ha mostrato lo straordinario stato di avanzamento apportato dal progetto Nifti all’intervento di team formati da soccorritori e robot in situazioni di emergenza”. Un altro interessante progetto è stato presentato da David Scaradozzi dell’Università Politecnica delle Marche: “Il Labmacs (Laboratory of Modelling and Control of Dynamical Systems) è molto attivo nello studio meccatronico di prodotti per gli ambienti marini e collabora a progetti nazionali ed europei di ricostruzione virtuale di siti di interesse archeologico e biologico - ha detto Scaradozzi - In particolare, sta lavorando a sistemi robotici per l’intervento in campo sottomarino con l’obiettivo di ridurre le dimensioni degli strumenti finora utilizzati. In questo settore, il Labmacs sta sviluppando un sistema robotico composito che integra in una singola struttura differenti tipi di componenti meccatroniche. Il risultato di questo lavoro, tra cui il robot sottomarino Mini Rov (Videoray Pro4), è presentato in occasione di Robotica 2012. Consiste di due veicoli sottomarini a guida remota (Rov) di classe medio/piccola, equipaggiati per operare fino a 300 metri di profondità, lavorando in maniera autonoma o supervisionata alla raccolta dati. Il progetto permette di avvicinare un largo pubblico a siti archeologici di norma inaccessibili, che rivestono grande interesse e suggestione dal punto di vista storico e documentaristico (siti che contengono relitti di naufragi, aree sommerse un tempo abitate). Questo può accrescere la conoscenza del patrimonio culturale in senso lato e favorire una maggiore consapevolezza delle problematiche legate al suo mantenimento”. Lorenzo Marconi, dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna ha infine presentato il progetto europeo Airobots (Innovative Aerial Service Robot for Remote Inspection by Contact), che ha come obiettivo lo sviluppo di una nuova generazione di robot aerei, capaci di supportare l’essere umano in attività che richiedono l’abilità di interagire con ambienti distanti dal suolo. “Il passo in avanti di questa attività di ricerca, rispetto alle applicazioni classiche della robotica aerea, è rappresentato dalla capacità dei velivoli di operare fisicamente sull’ambiente, permettendo una cosiddetta manipolazione remota – ha affermato Marconi - Come impiego tipico di questo tipo di velivoli si può citare, ad esempio, l’operazione di ispezione e manutenzione di impianti industriali come boiler, ciminiere o dighe. A Robotica 2012 è possibile vedere dimostrazioni in cui i velivoli compiranno compiti tipici di questa ricerca, come riconoscimento e aggiramento di ostacoli e interazione con contatto dell’ambiente”. “I veicoli robotici autonomi trovano impiego in svariate applicazioni che vanno dai lavori agricoli e forestali, allo sminamento, alle missioni di recupero di persone e materiali in zone difficilmente accessibili. Nella maggior parte di questa applicazioni sono necessari veicoli con elevate capacità di manovra su terreni difficili, facilità di trasporto di materiali, capacità di operare per lunghi periodi di tempo, elevata affidabilità e basso costo – ha dichiarato Luca Bascetta del Politecnico di Milano - Il progetto Quadrivio, per la trasformazione di un quadriciclo commerciale in un all-terrain-robot, dopo una serie di modifiche apportate per rendere il veicolo controllabile da un sistema automatico, ha portato alla progettazione di un sistema di guida autonoma. Il veicolo è infatti fornito di un autopilota, un sistema di controllo elettronico, basato sul rilevamento automatico e la prevenzione del ribaltamento, il rilevamento e l’aggiramento di ostacoli e zone non transitabili, la pianificazione automatica del percorso da seguire, in grado di replicare le abilità di un pilota umano”. Ulteriori informazioni su Robotica 2012 sono disponibili nel sito www.Robotica.pro    
   
   
AVVISO MIUR “SMART CITIES”: REGIONE “GARANTE” IDEE PROGETTUALI PER L’UMBRIA, PREVISTI INVESTIMENTI PER OLTRE 20 MILIONI DI EURO  
 
Perugia, 8 novembre 2012 - La Regione Umbria darà il proprio "endorsement" per sostenere la riuscita delle idee progettuali con cui il territorio regionale e le sue città, partecipando all´avviso emanato dal Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca ("Miur") per "Smart Cities and Communities and Social Innovation", si candidano a diventare più "intelligenti" e sostenibili attraverso l´uso delle nuove tecnologie. È quanto ha stabilito la Giunta regionale, su proposta della presidente Catiuscia Marini, ritenendo "strategico" per l´Umbria di raccogliere la sfida e le opportunità del bando del "Miur" e continuare ad essere parte del processo già avviato con l´obiettivo di investire nell´innovazione scientifica e tecnologica al servizio del territorio e del suo sviluppo, in sinergia tra amministrazioni pubbliche, mondo delle imprese e della ricerca. Alla scadenza del 9 novembre fissata dal "Miur" per la presentazione delle idee progettuali, l´Umbria si presenterà con il progetto "Umbria´s - Urban model based on renewables and Ict for the area sustainability" che nasce da una attenta riflessione interdisciplinare sul territorio umbro, unico nel suo genere per il connubio tra ambiente, storia, cultura, economia che si è creato nel corso dei secoli e con anche un progetto di Innovazione sociale, come prevede l´art.7 dell´Avviso, per un coinvolgimento diretto delle più giovani generazioni alle individuazione dei bisogni sociali e delle relative soluzioni tecnologicamente innovative. Lo scopo dell´idea progettuale "Umbria´s", elaborato da un team di esperti e condiviso e partecipato nel corso di riunioni promosse dalla Direzione regionale Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria con referenti del mondo della ricerca e delle imprese e delle pubbliche amministrazioni (fra gli altri Università degli Studi di Perugia, Umbra Acque, Sinergia, Asm Terni, Comune di Perugia e Comune di Terni), è quello di porre l´ingegneria e la tecnologia al servizio del territorio per la creazione di un modello innovativo di sviluppo sostenibile, attraverso una economia circolare che parta dalle ricchezze storico-paesaggistiche ed economico-culturali per potenziarne la capacità attrattiva, in un processo evolutivo unitario e strategico. L´idea Progettuale prevede la creazione/potenziamento di "smart grids", reti intelligenti e di comunicazione, per un uso razionale di energia e risorse con ricadute in diversi ambiti di particolare rilevanza economica a livello regionale. Il progetto si propone di sviluppare, coinvolgendo Università di Perugia, partner industriali e pubbliche amministrazioni, soluzioni innovative con impatti significativi nella gestione integrata di reti di distribuzione elettrica, termoenergetica, idrica e di network informativi per la fruizione dei beni culturali e lo sviluppo turistico del territorio. Fra i 16 ambiti previsti dall´avviso, l´idea progettuale "Umbria´s" si è indirizzata verso "smart grids", settore di riferimento applicativo prioritario, e cultural heritage, architettura sostenibile e materiali, gestione risorse idriche, domotica quali settori di riferimento applicativi secondari. L´investimento complessivo, in termini di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, è di oltre 20 milioni di euro. Istituzioni e imprese, ha sottolineato la presidente Marini ribadendo quanto espresso in occasione della presentazione dell´avviso da parte del ministro Francesco Profumo nel luglio scorso a Perugia, possono contare su una Regione che investe e crede nell´innovazione e nella ricerca e che intende sostenere quei progetti che, facendo leva sulle peculiarità dell´Umbria, sul suo patrimonio storico, paesaggistico, culturale ed economico, vogliono rendere il territorio regionale "smart", in grado di evolversi, produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici, aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, migliorare la qualità della vita dei cittadini. La Regione Umbria, pertanto, si impegna "nei limiti dei propri ambiti e per quanto di competenza" a svolgere un ruolo di "endorser", facendosi garante e valutando tutte le possibili collaborazioni e disponibilità a partecipare con l´obiettivo di contribuire alla riuscita delle idee progettuali, compresi i progetti di innovazione sociale, che insistono sul territorio regionale, vista la coerenza e funzionalità rispetto alle strategie di sviluppo regionale. La Direzione regionale Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria parteciperà al processo di costruzione e negoziazione dei progetti per "smart cities and communities and social innovation" coinvolgendo le strutture e gli operatori pubblici e privati possibili partner dell´iniziativa. Le idee progettuali saranno sottoposte a una valutazione comparata che sarà affidata a un panel di esperti indipendenti individuati dal "Miur", sulla base di molteplici criteri fra i quali la qualità della proposta (grado di innovazione dei contenuti e delle metodologie), novità, originalità e utilità delle attività e conoscenze acquisibili, congruità economica, qualità dei soggetti proponenti, competenze coinvolte, applicabilità delle soluzioni.  
   
   
BERLINO 10 CONFERENZA "BORSA DI STUDIO IN RETE IN UN MONDO IN RETE: LA PARTECIPAZIONE IN LIBERO ACCESSO"  
 
Berlino 10 Conferenza / Città del Capo7 novembre 2012 - Di seguito il testo dell’intervento di Máire Geoghegan-quinn Commissario europeo responsabile per la Ricerca, l´innovazione e la scienza: “ Signore e Signori The Open Conferenze di accesso a Berlino hanno già avuto luogo in Europa, Cina e Stati Uniti, e ora sono felice di essere qui in questa decima edizione in Sud Africa. Le conferenze sono veramente globale in natura - ed è giusto così. La conoscenza è sempre più in produzione, non solo nelle economie consolidate industrializzati, ma in tutto il mondo. E abbiamo bisogno di condividere questa conoscenza, soprattutto quando ci troviamo di fronte a sfide globali, quali il cambiamento climatico, la sicurezza energetica pulita e cibo e acqua, che sono così complessi che nessun paese o una società in grado di fornire le risposte. Per fortuna, grazie a Internet, gli scienziati di tutto il mondo stanno sviluppando nuove abitudini di comunicazione e collaborazione. Questo offre enormi opportunità che devono essere sfruttate. Abbiamo bisogno di lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo. In effetti, nove anni dopo, è chiaro quanto visionaria la dichiarazione di Berlino era, e quanto sia importante per attuare i principi che delineati. Tecnologie di comunicazione stanno cambiando l´ambiente politico più ampio e culturale in cui operano gli scienziati. Il pubblico si aspetta un impegno molto maggiore con la scienza. In questo contesto, è sempre più difficile chiedere ai contribuenti in qualsiasi paese per mettere i loro soldi verso la ricerca, se sono poi impedito di accedere suoi risultati. Questo è uno dei motivi per cui l´accesso aperto è così importante. L´accesso aperto è anche un mezzo per massimizzare il valore economico e l´impatto della ricerca finanziata con fondi pubblici. In questi tempi difficili, questo è qualcosa che i responsabili politici di tutto il mondo sono ovviamente molto preoccupati. Possiamo solo giustificare la spesa denaro pubblico se siamo in grado di ottenere il massimo da esso. Si tratta di piccole imprese - il motore della crescita economica in tante parti del mondo - che forse hanno più da guadagnare da un accesso aperto. In un recente studio di Pmi innovative in Danimarca, effettuato per conto del governo danese, il 64% di coloro che ricoprono ruoli di ricerca articoli di ricerca classificati come molto o estremamente importante. Ma, in contrasto con le grandi imprese, le Pmi non possono permettersi di sottoscrivere a decine o centinaia di riviste ogni anno. Possono accedere ai singoli articoli on-line, ma con risorse molto limitate, anche questa opzione può essere utilizzata solo di rado. Non sorprende quindi che più di due terzi delle Pmi nello studio danese segnalato difficoltà di accesso articoli di ricerca e quasi il 60% desidera un migliore accesso. In effetti, vi è abbondanza di prove economiche alla base della transizione verso l´accesso aperto. Ad esempio, i risultati del progetto genoma umano sono stati apertamente disponibile nel 2003. Ciò ha aumentato l´adozione di conoscenza e di commercializzazione. Entro il 2010, ogni dollaro investito da fondi federali negli Stati Uniti ha generato attività vale la pena 141 dollari per l´economia degli Stati Uniti. Nel frattempo, un rapporto di quest´anno del Comitato degli Stati Uniti per lo Sviluppo Economico ha dichiarato che gli Stati Uniti National Institute of La politica sanitaria di accesso aperto dopo un anno ha accelerato il passaggio dalla ricerca di base fino alla commercializzazione - in modo da aumentare il ritorno del governo degli Stati Uniti sul suo investimento nella ricerca. La conclusione è chiara: l´innovazione aperta accesso speroni, genera posti di lavoro e crea ricchezza. Quindi, ciò che siamo in Europa per promuoverlo? Beh, ci sono stati alcuni sviluppi molto significativi dopo la conferenza di 9 Berlino a Washington Dc lo scorso anno. Nel mese di luglio, abbiamo lanciato una grande campagna per completare il nostro nuovo spazio europeo della ricerca. L´obiettivo è quello di aprire i sistemi di ricerca degli Stati membri dell´Unione europea ´nazionali - tra loro e il resto del mondo - e per permettere ai ricercatori e le conoscenze per muoversi liberamente da un paese all´altro. I 27 capi di Stato e di governo hanno fissato un termine per il completamento dello Spazio europeo della ricerca entro il 2014. Il nuovo piano prevede le misure necessarie per raggiungere questo obiettivo, e, naturalmente, l´accesso aperto è al suo cuore. Quindi, come intendiamo agire su questo? Beh, prima di tutto, si riflette nei nostri piani per il nostro nuovo strumento di finanziamento, che si chiamerà Horizon 2020. La Commissione europea ha proposto un bilancio di 80 miliardi di euro (circa 104 miliardi di dollari), circa sette anni per Orizzonte 2020. Esso avrà inizio nel 2014. Siamo impegnati a favorire il libero accesso ai risultati della ricerca che sosterrà nell´ambito di Orizzonte 2020. Abbiamo già testato il metodo nell´ambito del settimo programma quadro per la ricerca, attraverso un progetto pilota. Ma ora stiamo proponendo che l´accesso aperto alle pubblicazioni peer-reviewed scientifica dovrebbe essere l´impostazione di default su tutto il territorio del programma. Il nostro approccio è esposta in un documento politico, una comunicazione della Commissione intitolata "Verso un migliore accesso all´informazione scientifica", che vi invito a dare un´occhiata a. La scala del nostro programma lo rende un ideale banco di prova per l´accesso aperto. In effetti, l´Unione europea è ancora uno dei finanziatori più grande del mondo della ricerca. Naturalmente, ci sono solo una parte di un quadro più ampio e in crescita, ma spero vivamente che, facendo questa mossa, contribuiremo al movimento globale che ora è in fase di accelerazione. Io credo che è di vitale importanza per tutti i finanziatori in diverse parti del mondo ad adottare politiche coerenti tra di loro. Questo creerà una maggiore certezza per le parti interessate, inviando loro un chiaro segnale che il passaggio a libero accesso è irreversibile, e incoraggiarli a prendere le misure necessarie per adeguare. Il mio reparto ha lavorato su un accesso aperto da alcuni anni e abbiamo incontrato e ascoltato tutte le principali parti interessate e le comunità. Il documento di politica che di cui è il risultato di questi sforzi. E, nel mese di settembre, ho avuto la possibilità di presentare la nostra politica a Bruxelles una riunione delle parti interessate europee e discutere i problemi con loro. Sono molto lieto che questi soggetti sono disposti a lavorare in partnership con noi. Si è discusso molto sul se si debba seguire il percorso ´verde´ o ´Gold´ per aprire l´accesso, o altri percorsi, siano essi chiamato ´Diamante´ o ´Platinum´. A livello europeo, la Commissione europea è stato molto pragmatico: noi sosteniamo entrambi gli approcci. Questo è come dovrebbe essere, dal momento che i diversi sistemi nazionali hanno visioni diverse, situazioni diverse ed esigenze diverse. E così fanno gli accademici in tutti i diversi settori di ricerca. La Commissione ritiene che entrambi i sistemi sono validi e che non esclude l´altra. Siamo in un periodo di transizione e non si può prevedere se, nel lungo termine, useremo un modello o entrambi i modelli. Quindi, per quanto riguarda il nostro programma Orizzonte 2020, spetterà ai ricercatori di decidere se vogliono ´Go for Gold´ o ´Think Green´. Per quanto riguarda l´accesso aperto verde, in linea con molti altri finanziatori, ci consentirà un periodo di embargo di un massimo di 6 mesi, tranne che per le scienze sociali e umane, dove il massimo è di 12 mesi. Lasceremo i ricercatori finanziati con Orizzonte 2020 decidere dove depositare le loro ricerche. Tuttavia, si suggerisce che si dovrebbe registrare la posizione precisa in Openaire - l´infrastruttura di accesso aperto per la ricerca in Europa, che è attualmente finanziato dall´Unione Europea. Openaire può quindi agire come un elenco di tutti gli altri repository. Questo è molto necessaria in quanto, se i ricercatori possono depositare le loro ricerche sul web, dobbiamo fare in modo che gli articoli sono facili da trovare. Altrimenti, mettere a repentaglio l´intero scopo del libero accesso. Per quanto riguarda l´accesso aperto Oro vogliamo mantenere la possibilità di rimborsare spese di pubblicazione ad accesso aperto durante il periodo coperto dalla sovvenzione di ricerca, come già nel caso del programma quadro 7. Ci siamo inoltre impegnati a valutare se ea quali condizioni aprire tariffe di accesso può essere rimborsata dopo la fine della convenzione di sovvenzione. Stiamo studiando la fattibilità di questo, ma dobbiamo anche tener conto della normativa che stabilirà Orizzonte 2020, che è ancora in fase di elaborazione. Noi incoraggiamo gli autori di conservare il loro diritto d´autore e di concedere licenze agli editori, in base alle leggi vigenti nel proprio paese. Al momento, l´accesso e l´accesso verde oro sono le uniche opzioni che stiamo esaminando. Questo potrebbe cambiare, ad esempio, se diversi modi di organizzare peer review dovesse emergere. Si tratta di una prospettiva a lungo termine, ma la Commissione europea è molto interessato a esplorare le prospettive di alternative, compresi i sistemi wiki o di una revisione "open source ´. Come parte della nostra politica, vedremo cosa si può fare per sostenere questo. Siamo inoltre impegnati a creare un quadro di riferimento entro il 2020 Orizzonte - come ad esempio un progetto pilota - che incoraggerà l´accesso aperto ai dati della ricerca. Si tratta di un tema molto delicato. I risultati della ricerca possono essere pubblicate sulla base di dati importanti che ha avuto molto tempo per raccogliere e analizzare. Non c´è da meravigliarsi che i ricercatori - e in particolare le imprese - spesso proteggere i loro dati così da vicino. Anche dopo l´articolo di giornale è pubblicato, i dati di supporto possono rimanere utile per altre ricerche per lungo tempo a venire. Come si può garantire che i dati sono messi al servizio di altre ricerche senza compromettere la proprietà intellettuale, e il duro lavoro per raccogliere in primo luogo? Questo è un problema che ci sarà esplorare con attenzione nei prossimi anni. Signore e signori, Orizzonte 2020 è il programma di ricerca dell´Unione europea. Si tratta di un programma a livello dell´Ue. Ma i 27 Stati membri hanno tutti i loro accordi di finanziamento proprie, in modo che la dimensione nazionale è anche molto importante. Per questo motivo la Commissione europea ha pubblicato una raccomandazione agli Stati membri sulle politiche miglioramento e le pratiche in materia di accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche e dati di ricerca, e la conservazione e l´utilizzo delle informazioni scientifiche. L´obiettivo non è quello di armonizzare le politiche nazionali - ma a loro coordinare - per assicurarsi che siamo tutti rivolti nella stessa direzione. Riconoscendo il gran numero di istituzioni e altri attori interessati, chiediamo ogni Stato membro di creare un unico punto di contatto nazionale per coordinare le azioni nel loro paese. In questa raccomandazione, abbiamo anche incoraggiare i paesi europei per garantire che il sistema delle carriere universitarie sostiene e premia i ricercatori che partecipano a una cultura di condividere i risultati delle loro ricerche, in particolare assicurando il libero accesso alle loro pubblicazioni. Signore e signori, L´unione europea è parte di un movimento globale di libero accesso. Le sfide e le opportunità sono simili ovunque la ricerca viene effettuata. Su alcune questioni che sono più avanti in Europa. Su altri, stiamo ancora imparando. Ma nello spirito del libero accesso, vogliamo assicurare che i sistemi di ricerca che stanno prendendo provvedimenti analoghi. L´accesso aperto raggiunge solo il suo potenziale se funziona in tutto il mondo. Quindi mi congratulo con l´Università di Stellenbosch e principali membri dell´Associazione delle Università africane per adottare formalmente i principi di libero accesso e per il loro impegno alla condivisione della produzione di ricerca con il resto del mondo. Lo sviluppo e l´attuazione di accesso aperto è una sfida mondiale che richiede soluzioni a livello locale che sono pertinenti ancora globalmente compatibile - soluzioni che siano abbastanza flessibili da adattarsi ad un ambiente in rapida evoluzione. Siamo tutti troppo consapevoli di quanto sia difficile. Dopo tutto, stiamo già cercando di garantire un approccio coerente in 27 contee diverse nell´Unione europea - alcuni dei quali hanno opinioni molto forti sulla questione. Ma eventuali differenze o eventuali problemi riguardano il modo in cui ottenere un accesso aperto - siamo tutti d´accordo che l´accesso aperto è sicuramente la via da seguire. Riteniamo infatti che la nostra esperienza di coordinare diverse mostre nazionali politiche cosa si può fare a livello internazionale. Soluzioni innovative e strategie intelligenti sono contagiose. È per questo che io sono qui con i membri del mio staff per conoscere ed essere ispirato da altre idee e iniziative che provengono da oltre i nostri confini, perché la scienza buona e buona innovazione non deve avere confini. Abbattere i confini ancora è ciò che l´accesso aperto è tutto. Grazie.  
   
   
CONFERENZA DIMOSTRATIVA SOFTWARE "PATRIMONIO WEB SCUOLE"  
 
 Roma, 8 novembre 2012 – Oggi alle ore 15, a Roma, presso l´Aula Magna del Liceo "Torquato Tasso", in via Sicilia n. 168 , si terrà la conferenza dimostrativa del software "Patrimonio Web Scuole". Si tratta di un appuntamento di rilievo per quanti operano nel mondo dell’istruzione. Nell´incontro sarà infatti presentata la versione definitiva dell´applicativo con il quale gli Istituti Superiori di Roma e Provincia, in tempo reale ed in maniera utile e pratica, potranno monitorare la propria consistenza inventariale e gestire le attività che ne derivano. Il link relativo al software è http://patrimonio.Provincia.roma.it/scuole    
   
   
IL DIRIGENTE SCOLASTICO SI METTE IN GIOCO ANCHE SULL’APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI  
 
Rovereto, 8 novembre 2012 - Due intense giornate di approfondimento sul dirigente scolastico nella scuola trentina, a conclusione di un percorso di formazione durato più di due anni su quanto e come il preside possa incidere non solo sulla normale gestione organizzativa e sulle urgenze “da pronto soccorso” a scuola, ma anche sui risultati di apprendimento degli studenti e, quindi, sulla qualità della propria scuola. Il tutto, come ha rimarcato Marta Dalmaso, assessore all´istruzione e sport della Provincia autonoma di Trento, nel suo intervento introduttivo, “in un clima di partecipazione davvero speciale, di forti legami e di confronto di alta qualità”. Domani le conclusioni dopo ulteriori contributi di altri esperti e relatori. Più di cento fra dirigenti scolastici e direttori dei Centri di Formazione Professionale di tutte le scuole della Provincia autonoma di Trento, ma anche dirigenti della struttura del Dipartimento della conoscenza – Ambito Istruzione, impegnati oggi e domani al Grand Hotel di Comano Terme, per concludere un lungo ed articolato percorso di formazione sulla “Leadership per l’apprendimento”, che il Centro per la formazione continua e l´aggiornamento del personale insegnante di Rovereto porta avanti ormai da alcuni anni. Due giorni, non per trarre conclusioni teoriche, ma per mettere dei “paletti” certi, grazie ad una serie di relazioni maturate nei lavori di gruppo di questo periodo di formazione, negli imput ricevuti anche da studiosi internazionali dell’Ocse, dalla Facoltà di Scienze cognitive dell’università di Trento, da visite guidate a realtà internazionali interessanti e dai contributi di altri esperti di rilievo, come Cesare Scurati, relatore proprio nel momento iniziali di tale percorso, noto pedagogista scomparso non molto tempo fa, al quale è stata riservata una dedica finale da uno dei dirigenti scolastici che hanno parlato in mattinata. È stata l’assessore provinciale all’istruzione e allo sport ad introdurre stamattina il Seminario, ricordando più volte che questo incontro “conclude un percorso importante di due anni sulla Leadership per l’apprendimento riservato ai dirigenti scolastici delle scuole trentine ed ai direttori dei Centro della Formazione professionale. “Un percorso che ha portato un confronto su tematiche alte, ma che è stato anche molto concreto, e che penso abbia lasciato tracce in ognuno di voi.” Ma l’importanza di questa esperienza – lo hanno rimarcato in apertura anche il coordinatore scientifico Mario Dutto, il direttore del Centro di Formazione di Rovereto, Luciano Covi, ed Italo Fiorin, presidente del Comitato scientifico del Centro. Dutto, in particolare, ha più volte richiamato l’obiettivo specifico – e certamente più innovativo del percorso –: quello, cioè, di aver riportato la riflessione e la formazione dei dirigenti scolastici nel cuore della funzione stessa della scuola, l’apprendimento degli studenti. Tante le domande emerse nel percorso, ma una riassume meglio il senso dell’esperienza: Si è parlato spesso di “codice rosso” al quale viene richiamata l’azione prioritaria del preside nella gestione quotidiana della scuola. Ma – s’è chiesto ed ha chiesto ai presenti Mario Dutto – cos’è per un preside “codice rosso”? solo quando va via la corrente nell’istituto o anche quando gli studenti continuano ad avere risultati bassi nel rendimento? Stimoli teorici, ma anche analisi di percorsi e continui rimandi letterari ed esemplificazioni pratiche nelle relazioni dei presidi di alcuni istituti del Trentino: Alberto Tomasi (Liceo da Vinci Trento), Lorenzo Pierazzi (Istituto Comprensivo di Arco), Loris Taufer (Istituto Comprensivo Lavis), Marco Felicetti (I. C. Cavalese) e Roberto Trolli (I. C. Cembra). Dirigenti del Trentino, che hanno partecipato al corso ed approfondito alcune tematiche specifiche. Nel pomeriggio , lavori gruppo e poi una sezione specifica dedicata alle scuole nel Tfa (Tirocinio Formativo Abilitante) ormai alle porte. Domani conclusioni in tarda mattinata con l´intervento l’assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso; il dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza, Marco Tomasi; il direttore del Centro, Luciano Covi; il referente scientifico del progetto, Mario Dutto.  
   
   
FORMAZIONE: PER GIUNTA REGIONE VENETO FORMAZIONE INIZIALE E’ PRIORITA’ STRATEGICA PER LA SOCIETA’  
 
Venezia, 8 novembre 2012 - “Se c’è qualcuno che crede nella formazione iniziale, quella è la Giunta Regionale, che unitamente alle strutture interne e competenti ha lavorato in tutti questi anni sapendo che si trattava di una priorità strategica per la nostra società, e la stessa priorità è stata ampiamente sostenuta e condivisa dai molti consiglieri regionali e dalla Vi Commissione Consiliare che sia in sede di bilancio che in sede legislativa hanno operato per la formazione professionale, e tutto questo è dimostrato dai fatti”. Lo scrive Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto all’Istruzione, Formazione e Lavoro, in una lettera inviata oggi ai consiglieri regionali del Veneto e al Presidente di Forma Veneto, Antonino Ziglio, in merito alle dichiarazioni di dirigenti ed amministratori degli enti di formazione contro il taglio della Giunta di 5 milioni di euro sui fondi regionali dedicati alle scuole professionali, ed aggiunge: “Siamo costretti a razionalizzare per un problema ben noto che si chiama patto di stabilità, cioè un vincolo sovraregionale che impone di ridurre la cassa, vale a dire i pagamenti, che si possono fare, lo stipendio dei formatori degli enti, del resto, lo paghiamo con la cassa e quindi continuando a fare impegni oltre le nostre possibilità di pagamento reale significherebbe non garantire, come già purtroppo avviene, tempi di pagamento ragionevoli”. “E’ per senso di responsabilità- continua l’assessore regionale- che quindi siamo costretti a prevedere una riduzione del piano 2013/2014, in termini che saranno definiti dalla Giunta Regionale nelle prossime settimane ma che non significheranno assolutamente un disimpegno da questo settore che è e resta prioritario, e questo non significa in alcun modo venire meno agli impegni che ci siamo assunti in questi anni e che confermiamo”. L’assessore ricorda quindi come: “Le risorse che abbiamo stanziato sono state costantemente in crescita nel periodo 2003/2010 e sono cominciate a diminuire a partire dall’anno formativo 2011/2012, peraltro a seguito della introduzione di una importante semplificazione amministrativa quale il costo standard, con un impegno attuale di oltre 83 milioni di euro di cui circa un terzo a carico del bilancio regionale, e questo impegno ha seguito la crescente richiesta per un settore, quale la formazione iniziale, che dà buoni esiti occupazionali, a conferma dell’ottimo sistema veneto, delle strutture formative e del personale che vi opera. Attualmente infatti ne abbiamo in formazione oltre 18.500”. “E’ tuttavia urgente“- prosegue Donazzan- razionalizzare il sistema formativo e per questo abbiamo cercato di individuare criteri condivisi con Forma, che non ha potuto o voluto contribuire a tale individuazione condivisa”. “In tutti questi anni- precisa l’assessore regionale- i rapporti con la rappresentanza riunita in Forma, sono stati continuativi, franchi e diretti proprio per affrontare le problematiche con l’unico obiettivo di trovare soluzioni per il bene di questo sistema”. “Riguardo alla legge regionale- ancora l’assessore regionale- va chiarito fin da subito che una legge regionale in materia non risolverà, intervenendo a legislazione vigente, il problema dei finanziamenti e del patto di stabilità”. “Da ultimo- conclude Donazzan- va chiarita che la proposta di trovare una soluzione per la certificazione dei crediti è una proposta partita dalle strutture regionali che trova difficoltà applicative nella legislazione nazionale ma che è all’esame dell’ufficio legislativo per trovare una soluzione, auspicabile ed urgente anche per l’Assessorato”.  
   
   
ENGAGING THE READER IN CATTOLICA LE CONVERGENZE DELLA LETTURA TORNA IL 13 NOVEMBRE IL WORKSHOP ORGANIZZATO DAL MASTER IN PROFESSIONE EDITORIA  
 
Milano, 8 novembre 2012 – E’ dedicato al tema delle convergenze della lettura la terza edizione di Engaging The Reader, il workshop organizzato dal master di Ii livello in Professione editoria cartacea e digitale della Cattolica in programma martedì 13 novembre 2012 alle ore 9.30 nell’Aula Pio Xi di largo Gemelli, 1. L’iniziativa esplora le esperienze inedite che conducono la lettura tradizionale e lineare verso nuovi approcci ipertestuali e telematici e riflette sulle potenziali alleanze tra pagina e schermo per la creazione di uno spazio di lettura continuo e interattivo. La giornata si aprirà con la lectio di Valentina Kalk (Responsabile Edizioni Onu) dal titolo “Per un’editoria Integrata: l’esperienza di un grande ente internazionale”. Interverranno sull’argomento Gino Roncaglia (Università della Tuscia) e Cristina Mussinelli (Aie). A moderare sarà Marco Bardazzi (La Stampa). Il pomeriggio si aprirà con la tavola rotonda, moderata da Antonio Dini (L’impresa – Il Sole 24 Ore) dal titolo Produrre Convergenze. Pierdomenico Baccalario (Atlantyca) proporrà una riflessione sul creare testi amplificati, Danco Singer (Encyclomedia) e Vittorio Ravaioli Rcs) offriranno una prospettiva sulle nuove strategie dell’e-commerce, sul vendere libri in più formati e sul pubblicare testi amplificati. La seconda tavola rotonda affronterà il tema del Leggere Convergenze. Interverranno Stefano Parise (Presidente Aib), Giuseppe Ferrari (Zanichelli) e Claudio Giunta (Università degli Studi di Trento). Modera Giovanni Peresson (Giornale della Libreria). Come afferma il Direttore del Master Edoardo Barbieri: “Tutti usiamo in modo ibrido la comunicazione cartacea e quella elettronica. Per questo pare chiaro che ogni contrapposizione netta tra carta e bit sia irrealistica o faziosa. Noi crediamo invece che anche il mercato premierà quelle forme editoriali che sapranno integrare in modo virtuoso cartaceo e digitale. Per questo abbiamo radunato un folto gruppo di professionisti variamente legati al mondo dell´editoria per raccontarci esperienze e novità in questo settore”. In occasione del workshop sarà presentata l’edizione 2012-2013 del master in Professione Editoria cartacea e digitale e saranno assegnati il Premio Ancora Aldina per la cultura del libro 2012 e i premi “Master in Professione Editoria”. Ad aggiudicarsi il primo “per l’assiduo contributo offerto alla società italiana a favore di un’editoria di cultura che sappia aprirsi alle frontiere delle profonde radici ebraico-cristiane dell’Europa” è Paolo De Benedetti, illustre studioso della Bibbia e dell’Ebraismo, per molti anni direttore editoriale presso diverse case editrici. I premi “Master in Professione Editoria” sono assegnati a Grandi & Associati, una delle principali agenzie letterarie italiane, “per il costante impegno nella promozione della cultura nazionale in Italia e all’estero”; a Silvana Editoriale, casa editrice fondata da Amilcare Pizzi nell’immediato dopoguerra, “per il generoso lavoro nell’ambito delle monografie d’arte e dei cataloghi di esposizioni”; a Mcgraw-hill Education (Italy), casa editrice universitaria e scientifica, “per l’ampia opera di diffusione della cultura tecnologica e scientifica nel nostro Paese”. L’iniziativa è curata dagli studenti del Master di Ii livello in Professione editoria cartacea e digitale e del corso di laurea specialistica in Filologia Moderna dell’Università Cattolica con il coordinamento di Edoardo Barbieri e la collaborazione del Creleb (Centro di ricerca Europeo libro editoria e biblioteca). La partecipazione al workshop è gratuita previa iscrizione sul sito www.Engagingthereader.it  fino a esaurimento posti.  
   
   
SCUOLA, RIVOLUZIONE PROVVEDITORATI LIGURIA BOCCIA BOZZA DECRETO MINISTERIALE: SI TAGLIA SUL TERRITORIO MA NON SI TOCCA LA BUROCRAZIA ROMANA  
 
Genova, 8 novembre 2012 - La Regione Liguria respinge al mittente la bozza del decreto ministeriale che prevede, a seguito della spending review, la possibilità che la Liguria perda l’ufficio scolastico regionale. Secondo il testo ministeriale verrebbe accorpato al Piemonte come ufficio scolastico interregionale. Il Friuli andrebbe con il Veneto, la Basilicata con la Puglia, le Marche con l’Umbria e l’Abruzzo con il Molise. Per l’assessore all’Istruzione e Università Pippo Rossetti “è sbagliato non riconoscere anche attraverso strutture amministrative regionali le specificità delle Regioni, perchè la scuola è sempre di più inserita nel sistema economico e culturale del territorio e queste fusioni mettono a rischio le possibilità dei ragazzi e delle famiglie di far parte di un sistema di formazione di tipo locale”. Per la Regione Liguria - sostiene Rossetti - è inaccettabile “che il Governo riduca le spese pubbliche amministrative garantendo l’assetto amministrativo e relativo a posizioni di direttore generale a Roma, a scapito del processo di decentramento e del lavoro sul territorio che valorizza l’autonomia delle scuole e il loro efficace radicamento”. La Regione Liguria sta verificando una possibile impugnazione del provvedimento che contraddice il processo federalista e la stessa modifica del Titolo V che deve avvenire entro marzo 2013. Il Titolo V modificato attribuisce infatti alle Regioni specifiche competenze sulla formazione e sull’istruzione, un processo sostenuto e condiviso dallo stesso Governo Monti.  
   
   
UNIVERSITÀ DI FIRENZE SELEZIONE PER UN POSTO PER 12 MESI ALL´UNIVERSITÀ DI FIRENZE SCADENZA PRESENTAZIONE CANDIDATURE IL 13.11.2012  
 
Firenze, 8 novembre 2012 - L´università degli studi di Firenze ha bandito una selezione pubblica per titoli ed esami per n. 1 posto a tempo determinato e pieno di categoria C, area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati, per la durata di 12 mesi da destinare agli uffici Sistemi Informativi e Processi – Csiaf e Programmazione, Pianificazione e Coordinamento Carriere Studenti per lo svolgimento delle attività legate alla implementazione ed estensione dei servizi di verbalizzazione con firma digitale ed immatricolazione online realizzati nell’ambito del progetto “Uni5net 4 Student” ed all’adeguamento dei servizi online per studenti e docenti alla Legge 240/2010. Scadenza presentazione candidature il 13.11.2012. Il bando e i moduli per la candidatura sono disponibili al link: http://www.Unifi.it/cmpro-v-p-2839.html    
   
   
ISTRUZIONE: TONDO, RIORGANIZZAZIONE MINISTERO RISPETTI STATUTO FVG  
 
Trieste, 8 novembre 2012 - "La riorganizzazione del ministero dell´Istruzione che si sta profilando non è adeguata alla realtà della nostra regione e quindi chiedo di salvaguardare la dimensione regionale dell´Ufficio scolastico territoriale del Friuli Venezia Giulia". Su questo argomento il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha inviato una nota al ministro dell´Istruzione, Francesco Profumo. Tondo ha deciso di intervenire dopo aver preso visione della proposta di riorganizzazione del ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca, che ridisegna anche l´articolazione degli Uffici scolastici territoriali e contiene la previsione di istituire un "Ufficio scolastico interregionale per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto", con sede nel capoluogo della Regione avente il maggior numero di popolazione studentesca, mediante accorpamento degli attuali due Uffici scolastici regionali. Nella nota inviata al ministro, Tondo segnala che questa ipotesi si pone in contrasto con il lavoro già in itinere a livello di Commissione paritetica Stato/regione per l´attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione in Friuli Venezia Giulia, nel cui ambito si colloca anche la materia dell´istruzione. Lo Statuto di Autonomia, approvato con legge costituzionale - ribadisce con forza Tondo - prevede infatti che all´assegnazione di nuove funzioni in capo alla Regione si accompagna il "trasferimento all´Amministrazione regionale degli uffici statali che nel Friuli Venezia Giulia adempiono alle funzioni attribuite alla Regione". Il presidente della Regione sottolinea inoltre che il sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia comprende scuole con insegnamento in lingua slovena, il cui ordinamento è regolato da rapporti internazionali e scuole con corsi plurilingue in relazione alle tre lingue minoritarie presenti nel territorio, riconosciute e tutelate dalla legge 15.12.1999, n.482. In considerazione di queste motivazioni, la nota di Tondo si conclude chiedendo "di salvaguardare la dimensione regionale dell´Ufficio scolastico territoriale del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
IL TUTOR? UN AMICO RIPARTE IN 18 SCUOLE DI CITTÀ E PROVINCIA DI PARMA IL PROGETTO PER L’INTEGRAZIONE E L’APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI CON DISABILITÀ. DUE NUOVI INGRESSI: LA SEDE DI LANGHIRANO DEL GADDA E IL PACIOLO-D’ANNUNZIO DI FIDENZA.  
 
 Parma, 8 novembre 2012 – Ragazzi che aiutano i ragazzi. Li aiutano con il loro supporto e il loro sostegno nei mesi scolastici: da tutor, da amici. L’idea sta tutta qui: un’idea semplice, di solidarietà e di relazione, pensata nell’ottica di una comunità inclusiva e integrante. E quest’idea la si leggeva bene, oggi all’Istituto Giordani, nei volti dei tanti giovani che si sono presentati per fare i tutor di ragazzi con disabilità all’interno del progetto “Un tutor per amico”. Lo chiamano “peer tutoring”, cioè “tutoraggio alla pari”, ed è il principio di fondo che sta dietro il progetto, che oggi con la giornata formativa per i tutor e gli insegnanti referenti ha dato avvio alla sua terza annualità. Un principio semplice: associare agli studenti disabili un tutor appunto alla pari, un coetaneo (spesso ex alunni ma anche compagni), che li affianchi da novembre a giugno svolgendo un ruolo di “sostegno amicale”. Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Provincia e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e realizzato con il contributo della Fondazione Cariparma, è finalizzato a supportare l’integrazione e l’apprendimento degli studenti con disabilità a scuola, a casa e nel tempo libero, e coinvolge 18 scuole di Parma e del Parmense. Poco meno di 69mila euro (68.750) il costo totale dell’intervento, sostenuto dalla Fondazione Cariparma con un contributo di 48.750 e cofinanziato dalla Provincia di Parma per 20 mila euro (ai 16.250 iniziali ne sono stati aggiunti ulteriori 3.750, messi a disposizione dell’ente di piazza della Pace visto l’alto numero di richieste presentate). “Il principio è quello di mettere in campo un’opportunità in più sul tema integrazione. L’idea che ex compagni possano essere un supporto importante per la quotidianità, oltre a dare un segnale molto forte di una scuola nuova, che cambia, è un modo per affermare che tra i coetanei, tra i pari, ci possono essere opportunità e strumenti d’aiuto a crescere nella scuola stessa”, ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Nell’anno scolastico 2012-2013 gli alunni disabili delle scuole superiori sono 445: nel 2011-2012 erano 426, nel 2010-2011 erano 395. “Credo che questa iniziativa, basata su un’idea di solidarietà e di corresponsione delle responsabilità, sia un importantissimo momento di formazione, e proprio questo è uno dei compiti principali della Fondazione Cariparma. Formazione dei cittadini che nella condivisione e nella solidarietà riescono a far progredire un territorio”, ha osservato il presidente della Fondazione Carlo Gabbi. L’esperienza quest’anno si realizzerà in 18 scuole superiori, con due “nuovi ingressi” rispetto allo scorso anno. Verranno attivati 96 progetti di affiancamento. “Io credo che in Italia la scuola abbia una legislazione molto avanzata, nel garantire i diritti e la parità di formazione per tutti. Tutto questo però non basta, e c’è bisogno di una collaborazione vasta. Qui la collaborazione forte è da un lato con la Fondazione Cariparma, che continua a credere in questo progetto, e dall’altro con voi – ha detto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini ai giovani presenti - che rappresentate una risorsa e una testimonianza importante. Se voi siete qui vuol dire che la scuola italiana, pur con tutti i suoi problemi, funziona, perché vuol dire che ha saputo trasmettere un’idea di cittadino che è quella che voi incarnate”. La peer education e il peer tutoring offrono riscontri molto positivi quale contributo all’apprendimento, al superamento di problemi motivazionali, al sostegno nella costruzione dell’autostima e di una più consolidata esperienza sociale, nonché all’acquisizione e sviluppo di competenze e abilità nella vita di relazione. I tutor e gli studenti disabili sono i veri protagonisti di questa esperienza, ma buona parte del successo è affidato al contesto scolastico e anche ai genitori (il progetto può infatti riguardare anche impegni e attività da svolgere a casa o nei momenti di svago e di socializzazione in ambito extra scolastico). Gli studenti tutor per il loro impegno nei confronti dei coetanei disabili riceveranno un compenso di 10 euro l’ora. Il pacchetto orario concesso ad ogni singolo progetto varia dalle 40 alle 70 ore. Dei 18 istituti scolastici coinvolti, 11 sono di Parma: il Liceo Porta, l’Istituto Tecnico Commerciale Melloni, l’Ipsia Levi, il Liceo Artistico Toschi, il Liceo Scientifico Marconi, l’Istituto d’Istruzione superiore Giordani, il Liceo delle Scienze Umane Sanvitale, l’Istituto Tecnico Agrario Bocchialini, l’Istituto Commerciale Bodoni, il Liceo Scientifico e musicale Bertolucci, l’Itis Da Vinci. Nel complesso 7, invece, le scuole della provincia:l’Istituto di Istruzione Superiore Zappa-fermi di Borgotaro, l’Istituto di Istruzione Superiore Gadda di Fornovo e Langhirano, l’Istituto di Istruzione Superiore Berenini di Fidenza, l’Istituto Professionale Solari di Fidenza, l’Istituto di Istruzione Superiore Galilei di San Secondo, l’Istituto di Istruzione superiore Magnaghi di Salsomaggiore e l’Istituto d’istruzione superiore Paciolo-d’annunzio di Fidenza. Il Paciolo-d’annunzio e la sede di Langhirano dell’Istituto d’istruzione superiore Gadda sono le nuove entrate nella rete del progetto nell’anno scolastico 2012-13. Scuola capofila è stato confermato il Liceo Artistico Toschi di Parma. “Nelle nostre scuole si pratica già una didattica inclusiva: qui si lavora sulla qualità dell’integrazione”, ha osservato dopo i saluti iniziali il preside del Toschi Roberto Pettenati, affiancato da Adriano Monica dell’Ufficio scolastico territoriale.  
   
   
A TRENTO IL PRIMO MASTER ITALIANO IN GESTIONE DEI BENI NATURALI UNESCO  
 
Trento, 8 novembre 2012 - Si svolgerà a Trento il primo Master italiano in World Heritage Management dedicato alla conoscenza e gestione dei Beni naturali iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco. I posti disponibili sono quindici. L´iscrizione entro il 4 dicembre. L´iniziativa di alta formazione nata in seno al progetto Dolomiti che fa capo all´assessore urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi, è curato dalla step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio in partnership con l´Università di Torino che gestisce già da alcuni anni il Master in gestione dei Beni culturali Unesco. Obiettivo del Master è quello di fornire gli allievi di teorie, metodi e strumenti adatti alla gestione delle istituzioni che si occupano della tutela e della valorizzazione dei Beni naturali iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Informazione presso step, telefonando allo 0461 020060 o scrivendo a step@tsm.Tn.it "Un passo molto importante - ha detto l´assessore Gilmozzi riferendosi all´iniziativa di formazione post-laurea che si svolge in collaborazione con l´Università di Torino - In questo modo, Trento, step diventano il secondo polo di formazione per l´Unesco e, per il nostro Paese, sarà uno dei poli culturali più importanti" Il Master è rivolto a manager, funzionari, studiosi e professionisti di istituzioni ed organizzazioni pubbliche e private interessate alla gestione dei Beni naturali, a giovani laureati in possesso almeno della laurea triennale che vogliano approfondire le tematiche della conoscenza, della cultura, dell´economia e della gestione dei Beni naturali. Il Master ha durata annuale e prevede un´articolazione con frequenza part-time: sono 292 le ore di aula e di viaggio studio previste, 360 le ore di stage e project work, e sempre 360 le ore di studio individuale e di formazione a distanza. L´iscrizione al Master deve avvenire entro il 4 dicembre 2012. Le selezioni si terranno nei giorni 7 e 12 dicembre. Per il Master sono disponibile 5 borse di studio. Per il programma completo www.Tsm.tn.it , per informazioni tel. 0461 020060; e-mail step@tsm.Tn.it    
   
   
CONVEGNO "SKILLS FOR JOBS -SCHOOLS AT WORK" (15 NOVEMBRE)  
 
 Bolzano, 8 novembre 2012 - Si svolgerà giovedì 15 novembre, dalle ore 9,30 alle 12, nell’Auditorium dell’Eurac di Bolzano il Convegno "Skills for Jobs -Schools at Work. Scuola,economia e lavoro insieme oltre la crisi” organizzato dal Dipartimento scuola italiana. Si svolgerà giovedì 15 novembre, dalle ore 9,30 alle 12, nell´Auditorium dell´Eurac, in viale Druso,1 a Bolzano il convegno "Skills for Jobs -Schools at Work. Scuola, economia e lavoro insieme oltre la crisi". L´evento è promosso dal Dipartimento alla cultura, scuola e formazione professionale in lingua italiana che ha istituito presso l´intendenza Scolastica Italiana il Servizio Innovazione e Buone Pratiche con la finalità di potenziare il legame fra istituzioni scolastiche ed enti dell´extrascuola e creare sinergie che offrano agli studenti la possibilità di fare esperienze significative in termini sia di arricchimento delle competenze, sia di orientamento. Allo scopo di condividere i propri obiettivi con il mondo dell´extrascuola il Servizio Innovazione e Buone Pratiche ha contattato numerose associazioni e istituzioni presenti sul territorio, proponendo un protocollo d´intesa che impegna tutti i partner coinvolti a collaborare alla promozione di iniziative condivise nelle istituzioni scolastiche. Prenderanno parte al convegno, oltre all´assessore provinciale alla scuola e cultura italiana, Christian Tommasini, l´intendente scolastica, Nicoletta Minnei, Innocenzo Cipolletta, presidente dell´Università di Trento, Renzo Roncat, direttore di Ripartizione. Alla tavola rotonda parteciperanno Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio di Bolzano, Federico Giudiceandra, della Microtec Srl, Iva Bozzi, presidente dell´Useb, Claudio Corrarati, presidente Cna-shv e Lorenzo Vianini della Consulta degli studenti.  
   
   
DISABILI: 2,5 MILIONI PER IL TRASPORTO SCOLASTICO  
 
 Milano, 8 novembre 2012 - E´ di 2,5 milioni di euro lo stanziamento deciso dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea, per cofinanziare - insieme ai Comuni - il servizio di trasporto a favore degli studenti con disabilità che frequentano i percorsi di istruzione secondaria superiore e i percorsi formativi di istruzione e formazione professionale di secondo ciclo per l´anno scolastico 2012/2013. Nonostante la riduzione delle risorse finanziarie disponibili nell´attuale fase di crisi economica, Regione Lombardia ha comunque assicurato un contributo per garantire la continuità dell´erogazione dei servizi a livello territoriale per l´anno scolastico in corso. Dai dati dei monitoraggi consuntivi, prodotti dalle amministrazioni provinciali per gli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012, risulta che la quasi totalità degli studenti disabili interessati al trasporto frequentano gli istituti professionali e tecnici. Il trasporto dei disabili, in base all´attuale normativa, rientra nell´ambito dei servizi necessari all´assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione e all´assolvimento dell´obbligo scolastico. La ripartizione dei fondi sarà effettuata in base a successivi provvedimenti dirigenziali, che terranno conto della standardizzazione dei costi dei servizi, delle modalità e dei tempi di erogazione della spesa, dell´individuazione dei termini e delle modalità di monitoraggio delle azioni.  
   
   
"GEOGRAFIA: COLLEGARE LA TRADIZIONE AL FUTURO"  
 
Bruxelles, 8 novembre 2012 - Dal 9 all´11 maggio 2013 si terrà a Bruges, in Belgio, un evento intitolato "Geografia: collegare la tradizione al futuro" (Eurogeo 2013). I rapidi cambiamenti che interessano le società di tutto il mondo, insieme all´aumento globale del livello del mare, sono una grande preoccupazione per i geografi. Esplorando questioni che vanno dall´ambiente fisico, urbano e rurale e la loro evoluzione, fino al clima, l´inquinamento, lo sviluppo e l´economia politica, essi studiano le interconnessioni tra tutti questi aspetti. Questo permette loro di creare modelli e processi che hanno un´impatto sulle generazioni presenti e future. La geografia collega le scienze fisiche, umane e tecnologiche. La conferenza riunirà ricercatori che operano nel campo della geografia per discutere alcuni dei più recenti sviluppi, tra cui i dati telerilevati, il rilevamento ambientale innovativo, il ruolo della vegetazione nel ciclo globale del carbonio, le traiettorie storiche degli ecosistemi derivate dai sedimenti lacustri, nonché i modi in cui i flussi di persone entrano, attraversano ed escono da una grande città nel corso di una giornata. Per ulteriori informazioni, visitare: http://eurogeography.Eu/conference/2013-bruges/bruges2013.html    
   
   
PIANO ARIA LOMBARDIA, FORMIGONI: NOI CI SIAMO, IL GOVERNO NO  
 
Milano, 8 novembre 2012 - "L´italia, nonostante ripetute insistenze dell´Unione europea e anche mie, a tutt´oggi non ha un Piano per la qualità dell´aria. E, a quanto risulta, non ce l´ha nemmeno nessun´altra regione italiana (solo la provincia autonoma di Bolzano lo sta adottando). La Lombardia, che già aveva messo in campo un piano nel 2006, ha varato un nuovo Piano dell´aria che, con ben 91 misure strutturali, interviene a tutto campo per un´ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti nei settori della mobilità, del riscaldamento, della produzione di energia, delle attività agricole". Lo afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dopo l´approvazione in Giunta del corposo documento presentato dall´assessore all´Ambiente Leonardo Salvemini. "Regione Lombardia - sottolinea ancora Formigoni - fa ancora una volta, per intero, il proprio dovere. E´ evidentemente ora che anche le altre istituzioni lo facciano. I cittadini sappiano quali sono le istituzioni virtuose e quali no". Il Piano - Si tratta dunque di 91 misure strutturali che agiscono su tutte le numerose fonti emissive nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27%), il riscaldamento e la produzione di energia (63%), le attività agricole (10%). Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione del Pria spiccano il fermo delle auto diesel euro 3 per 6 mesi all´anno nell´area critica e il divieto di combustione della legna, in tutta la Regione, in stufe e caminetti a bassa efficienza. Un Percorso Di Coinvolgimento - "Questo Pria - spiega l´assessore all´Ambiente, Energia, Reti, Sistemi verdi e Paesaggio Leonardo Salvemini - ha un approccio che rispetta il principio di integrazione contenuto nel trattato sul funzionamento dell´Unione europea che impone di coinvolgere tutti i settori e gli aspetti della programmazione amministrativa e legislativa per una migliore tutela dell´ambiente. Si tratta per noi di una ripartenza per un percorso impegnativo che potrà via via essere ottimizzato con l´apporto e la partecipazione di tutti i soggetti interessati, in prima fila le Associazioni". L´assessore fa anche sapere che a breve chiederà un incontro al ministro dell´Ambiente, Corrado Clini. Tempistiche E Verifica Dei Risultati - Le misure previste sono 40 per i trasporti, 37 per l´energia e il riscaldamento, 14 per le attività agricole. Ciascuna è corredata da indicatori e analizzata sotto il profilo dei risultati attesi in termini di miglioramento della qualità dell´aria e di riduzione delle emissioni, e sotto il profilo dei costi associati, dell´impatto sociale, dei tempi di attuazione e della fattibilità tecnico-economica. Vengono proposte tempistiche di breve periodo (3 anni), di medio periodo (5 anni) e di lungo periodo (entro il 2020). L´iter - In base alla normativa nazionale sono previsti ora 60 giorni per le "osservazioni" e 90 giorni per i "pareri motivati", dopo di che Pria potrà essere definitivamente approvato. Trasporti E Mobilità - Questo settore incide per il 27% sulla produzione totale di Pm10 primario e per oltre il 50% per quanto riguarda gli Nox che sono tra i principali precursori del particolato. Fra le 40 misure messe in campo sono previste sostituzioni progressive dei veicoli euro 0,1,2, e 3 sia pubblici che privati con gli euro 5 e 6, attraverso incentivi o premialità. Sarà ulteriormente supportata la diffusione del metano e del Gpl, della mobilità elettrica e la realizzazione di progetti sperimentali con il biometano. Allo studio anche nuovi strumenti informatici per le flotte dei veicoli pubblici e il rafforzamento del ruolo dei Mobility manager. Importanti saranno anche i benefici che si avranno con l´incremento delle tratte delle metropolitane milanesi (68,7 nuovi km) e delle ferrovie (151 km). Si stima che tali misure potranno garantire entro il 2016, ovviamente nel macro settore, una riduzione del 37% del Pm10 (600 tonnellate in meno), del 38% degli Nox e del 45% dei Cov rispetto all´anno 2008. Nel lungo periodo, invece, le percentuali diventano del 50% per il Pm10, del 71% per gli Nox e del 74% per i Cov. Diesel Euro 3 - Tra le misure più incisive e attese presenti nel piano c´è l´estensione, entro la primavera del 2016, del divieto di circolazione ai veicoli diesel euro 3 nell´area critica che coinvolge oltre 200 comuni negli agglomerati delle principali province (Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Varese). Una stretta è prevista anche per i motocicli a 2 tempi euro 1. Eco-drive - Saranno anche promossi stili di guida intelligenti, cosiddetti ´eco-drive´ grazie alla collaborazione delle scuole guida e dello Stato. Si pensa di introdurre una sorta preparazione teorica specifica obbligatoria per il conseguimento della patente per tutte le tipologie di veicoli o all´introduzione di nozioni teorico-pratiche di eco-guida obbligatorie per gli autisti professionali. Energia E Riscaldamento - Questo settore è responsabile del 63% della produzione totale di Pm10. In particolare, i riscaldamenti domestici incidono, sempre sul totale, per il 50%, inclusa la legna. Le 37 misure contenute nel piano consentiranno, entro il 2016, una riduzione del 23% di Pm10, del 9% degli Nox e del 12% dei Cov. Percentuali che diventano, entro il 2020, del 42, del 17 e del 17 per cento. Fra le misure si segnalano il censimento degli impianti domestici a biomassa legnosa, il divieto di utilizzo di quelli a bassa efficienza e l´obbligo della contabilizzazione del calore per gli impianti tradizionali, a partire dal 2014. Anche tramite misure di incentivazione sarà favorita la diffusione di caldaie con minori emissioni, di pompe di calore e del fotovoltaico. Uso Della Legna - Una parte notevolissima dell´inquinamento atmosferico deriva dalla legna bruciata in apparecchi domestici (stufe e camini) poco efficienti. Entro il 2016, su tutto il territorio, sarà proibita la combustione della legna negli impianti con rendimento inferiore al 63%. Questa misura, da sola, permetterà di eliminare dall´aria 2600 tonnellate di Pm10 all´anno. Anche in questo caso sarà richiesto il contributo dello Stato per quanto di competenza. Attività Agricole E Forestali - Questo settore contribuisce al 10% del totale di Pm10 prodotto. Le misure si concentrano fondamentalmente sul contenimento delle emissioni di ammoniaca attraverso processi gestionali e tecnologici; la produzione di energia da fonte rinnovabili; la realizzazione di pratiche agricole a basso impatto ambientale e di nuova forestazione e arboricoltura e il sostegno della Rete Ecologica regionale e della filiera bosco-legno-energia. Il Pria introduce politiche di sostegno alle aziende agricole per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e per l´implementazione di sistemi di riciclo dei reflui zootecnici. Si tratta di provvedimenti che mirano a ridurre in particolare l´emissione di ammoniaca. Le 14 linee d´azione proposte consentiranno una riduzione, nel breve periodo, del 7% di Pm10, del 21% di Nox e del 5% dei Cov. Percentuali che diventano, nel lungo periodo, rispettivamente dell´11, 39 e 9. Link - Il testo integrale del Pria sarà consultabile da domani sul sito www.Reti.regione.lombardia.it  e sul sito www.Cartografia.regione.lombardia.it/sivas  sul quale vengono pubblicati tutte le procedure Vas in corso. (Ln) "Si riafferma con forza e decisione - conclude Salvemini - la trasversalità della tutela dell´ambiente, nel caso specifico della risorsa aria, ad ogni settore della vita umana imponendo una riflessione sui nostri stili di vita".  
   
   
AMBIENTE: PROTOCOLLO ARPA SICILIA-ISPRA SU CERTIFICAZIONE IMPRESE  
 
Palermo, 8 novembre 2012 - La promozione dei marchi ambientali "Ecolabel Ue" ed "Emas" nel territorio regionale siciliano potranno trovare ulteriore impulso con la sottoscrizione di un protocollo d´intesa, il primo del genere, tra l´Agenzia regionale per la Protezione dell´Ambiente e l´Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) del ministero dell´Ambiente. Il Protocollo d´Intesa e´ stato sottoscritto dal direttore generale di Arpa Sicilia Francesco Licata di Baucina e il Dirigente Generale di Ispra Stefano Laporta. "Obiettivo specifico dell´intesa - spiega Licata di Baucina - e´ finalizzato alla promozione e sviluppo di un turismo sostenibile nel territorio regionale e al miglioramento delle prestazioni ambientali di aziende siciliane, attraverso l´utilizzo di strumenti di eccellenza ambientale quali proprio il marchio Ecolabel ed Emas, in modo da concorrere alla piu´ generale finalita´ di riqualificazione del territorio stesso". Svariate le modalita´ di intervento che si intendono avviare: - l´intensificazione di una capillare attivita´ di sensibilizzazione, di formazione e di promozione sul territorio, con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati del settore del turismo, finalizzata ad informare, a livello territoriale, sulle procedure, modalita´ e documentazione necessaria all´ottenimento dei marchi Ecolabel Ue ed Emas; - l´individuazione di nuove forme e strumenti di assistenza alle imprese interessate all´ottenimento dei marchi, con scambio di informazioni circa le istanze di certificazione provenienti dal territorio siciliano. - formazione di professionalita´ specializzate nell´applicazione degli strumenti della certificazione ambientale, capaci di assicurare la necessaria assistenza alle imprese interessate alla certificazione Ecolabel Ue o Emas (promozione delle cosiddette scuole Emas-ecolabel). "Questo importante passaggio - ha aggiunto il direttore Generale di Arpa Sicilia - consentira´ di contribuire ulteriormente alle politiche di sostenibilita´ ambientale sempre perseguite dall´Agenzia e di consolidare gli importanti risultati raggiunti dalla Sicilia in quanto a numero di strutture turistico-ricettive certificate Ecolabel Ue all´interno del panorama nazionale".  
   
   
UNIONE COMUNI MUGELLO: FONTANELLI BOOM, SUPERATI I 2 MILIONI DI LITRI CONSUMI ANOMALI PER ACQUA REFRIGERATA, ORA 5 CENT  
 
 Borgo San Lorenzo, 8 novembre 2012 - Acqua a go go dai fontanelli pubblici in Mugello. E’ molto gradita dai mugellani l’acqua di qualità dei sei fontanelli attivati un anno fa dall’ex Comunità Montana - ora Unione dei Comuni del Mugello - nei comuni della zona. Un’iniziativa che ha fatto “riscoprire” l’acqua dell’acquedotto pubblico riscontrando un ottimo successo. E lo dimostrano gli oltre 2 milioni e 200 mila litri erogati, complessivamente, finora. Insomma, piace l’acqua pubblica, sia quella naturale che quella frizzante. E a dire il vero con un consumo sproporzionato, e abbastanza anomalo, di quella refrigerata. I tecnici segnalano che un prelievo eccessivo di acqua refrigerata provoca tra l’altro un non ottimale funzionamento del sistema di gasatura con una diminuzione della qualità dell’acqua con le bollicine. Così, per riportare l’erogazione dell’acqua fredda a consumi standard e mantenere una qualità alta di quella frizzante, si è stabilito di convertire a pagamento l’acqua refrigerata, al costo di 5 centesimi al litro (4 con chiavetta). L’adeguamento nei 6 impianti verrà eseguito nel prossimo fine settimana, dal 9 al 12 novembre. Resta sempre gratuita l’acqua naturale a temperatura ambiente. Presso gli Urp dei Comuni sono ancora disponibili e acquistabili le chiavette che permettono di rifornirsi di acqua frizzante a 8 centesimi e fredda a 4 centesimi.  
   
   
AMBIENTE: MOSTRA ITINERANTE ARPA SU EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA´  
 
Palermo, 8 novembre 2012 - Mercoledi´ 7 novembre 2012 ha avuto inizio a Ispica (Rg), alle 9,30, il viaggio della mostra itinerante "Ambiente e Sostenibilita´ - Ogni gesto conta", realizzata da Arpa Sicilia nell´ambito del Piano delle attivita´ di educazione all´ambiente ed alla sostenibilita´. La mostra fara´ tappa in ciascuna delle province siciliane in enti, scuole, aree protette, centri di educazione ambientale e fattorie didattiche che hanno animato un percorso comune legato alla condivisione e alla promozione dei temi legati all´educazione ambientale. L´evento si configura come ideale frutto del Piano, promosso dal Laboratorio regionale siciliano In.f.e.a (Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale), gestito e coordinato da Arpa Sicilia. La mostra e´ realizzata con l´obiettivo di sensibilizzare la collettivita´ sulle principali tematiche riguardanti lo sviluppo sostenibile (acqua, energia, rifiuti, cambiamenti climatici, aree protette, e alimentazione), e di contribuire alla costruzione della partecipazione attiva e informata delle comunita´ alle principali questioni ambientali. La rassegna punta alla divulgazione dei valori naturalistici, culturali e ambientali che fortemente caratterizzano il "Piano delle attivita´ di educazione all´ambiente e alla sostenibilita´" di Arpa Sicilia ed e´ accompagnata da un opuscolo divulgativo realizzato per informare e rendere consapevoli i visitatori sull´importanza della proprie scelte quotidiane a favore della sostenibilita´ ambientale. I primi appuntamenti, alla scuola superiore "G. Curcio" di Ispica, e venerdi´ a Noto (Sr) nella sala conferenze dell´ex convitto fratelli Ragusa. L´ingresso e´ libero.  
   
   
RISTRUTTURAZIONE RETE DI BONIFICA VENEZIA, SCORZÈ, MOGLIANO E ZERO BRANCO. GIUNTA REGIONALE  
 
Venezia, 8 novembre 2012 - La Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore Maurizio Conte di concerto con il collega Renato Chisso, ha autorizzato il progetto definitivo di ristrutturazione della rete di bonifica tributaria dei collettori Marignana, Deviatore Piovega di Peseggia, Bacino Pisani, Peseggia, Marocchesa e Tarù, nei Comuni di Venezia, Scorzè, Mogliano Veneto e Zero Branco. Contestualmente all’autorizzazione del progetto, la Giunta ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica. L’iniziativa era stata proposta dal Consorzio di Bonifica Acque risorgive. “Sul progetto preliminare di ristrutturazione della rete presentato dall’allora Consorzio Dese Sile – ha ricordato Chisso – la Giunta regionale aveva a suo tempo rilasciato il giudizio di compatibilità ambientale favorevole, subordinatamente al rispetto di prescrizioni e raccomandazioni. Nell’autorizzare ora il progetto definitivo, la Giunta ha preso atto, facendolo proprio, del parere espresso dalla Commissione Regionale di valutazione d’Impatto Ambientale, anche in questo caso con prescrizioni e raccomandazioni”. Il progetto presentato prevede la realizzazione di due wetland con funzione di vasche di laminazione denominate rispettivamente 1 e 4; una vasca di laminazione denominata vasca 2; il by-pass di un tratto tombinato della Peseggiana all’interno dell’area urbana; la ricalibratura di un lungo tratto di Peseggiana a valle della confluenza con il Tarù; gli interventi lungo la Nuova Inalveazione Dese, che prevedono la realizzazione di opere di consolidamento delle sponde e la costruzione di una paratoia a ventola poco a monte dell’immissione nel fiume Dese. Il quadro economico prevede una spesa complessiva prevista di poco più di 6 milioni di euro. Le prescrizioni e le raccomandazioni riguardano sostanzialmente gli accorgimenti e le procedure ambientali per realizzare i lavori, nonché il miglioramento della naturalizzazione.  
   
   
TERREMOTO POLLINO, CALABRIA CHIEDE AL GOVERNO INTERVENTI SERI  
 
Catanzaro, 8 novembre 2012 - Il sottosegretario regionale alla Presidenza con delega alla Protezione civile Franco Torchia interviene sulla questione dello sciame sismico nel Pollino e, alla vigilia dell’incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ed i sindaci interessati dal sisma, chiede al Governo “interventi seri”. “Il Governo – afferma Torchia - non può pensare di risolvere il problema del terremoto che, la notte del 26 ottobre, ha colpito il Pollino soltanto con la dichiarazione dello Stato di emergenza. Ai cittadini calabresi del Pollino che vivono da due anni nel terrore e che in questi giorni hanno registrato l’aumento piuttosto che la diminuzione dello sciame sismico il Governo dovrà dare delle risposte concrete. Le verifiche speditive sulle costruzioni danneggiate effettuate dai tecnici esperti come primi interventi di soccorso pubblico - sottolinea il sottosegretario - non sono in grado di esprimere valutazioni sulla sicurezza delle costruzioni che richiedono indagini più approfondite. Ciò nonostante i dati non ancora definitivi dei sopralluoghi riportano un quadro molto critico nel quale si rappresenta la parziale o totale inagibilità di edifici strategici e della maggior parte degli edifici di culto. Sulle costruzioni private su circa oltre 1000 verifiche effettuate 264 costruzioni non sono più fruibili per un deficit strutturale. Ad oggi – specifica Torchia - non siamo ancora in grado di quantificare il livello del danno. Sicuramente la dichiarazione dello stato di emergenza consentirà di far fronte ai primi interventi di Protezione civile, all’assistenza alla popolazione, ma essa ha una precisa scadenza che non è assolutamente compatibile con il fenomeno tellurico in atto che non si è fermato né accenna a placarsi, né possiamo prevedere quando arriverà la fine. Per questo chiediamo al Governo di attivare un percorso identico a quello avviato per il terremoto dell’Emilia. Siamo coscienti – dice ancora il sottosegretario - che il Pil della Calabria non è quello dell’Emilia Romagna, questo però non significa che i cittadini calabresi siano diversi o debbano essere trattati in modo diverso dai cittadini emiliani. Ci aspettiamo pertanto che, immediatamente dopo la dichiarazione dello Stato di emergenza e le ordinanze di Protezione civile con le quali assegnare le risorse necessarie per i primi interventi, il Governo predisponga una norma specifica che, in analogia con il decreto legge n. 74 del 6 giugno 2012 approvato in favore delle popolazioni emiliane, preveda interventi immediati per il superamento dell’emergenza e l’istituzione nel bilancio del Ministero dell’Economia di un Fondo per la realizzazione un Piano Straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili, a salvaguardia delle popolazioni e per la ripresa delle normali attività. Lo strumento – evidenzia infine il sottosegretario Torchia - potrebbe anche essere quello di un articolo inserito nella Legge di stabilità attualmente in discussione in Parlamento. Questo è quanto è stato chiesto con un voto unanime dal Consiglio regionale della Calabria. Questo è quello che si aspettano i calabresi”.  
   
   
BASILICATA: SOTTOSCRITTO ACCORDO PER PIATTAFORME E CATALOGHI AMBIENTALI  
 
 Potenza, 8 novembre 2012 - Gestione e report dell´informazione ambientale nell´ambito dell´Osservatorio Ambientale della Val d´Agri. E’ questo l’oggetto di un accordo operativo sottoscritto ieri tra la direzione del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata e l’Istituto di Economia e Politica dell´Energia e dell´Ambiente dell’Università Bocconi di Milano. In particolare il Centro di ricerca dell´Università Bocconi specializzato in materia energetica ed ambientale, fondato oltre 50 anni fa e leader nazionale ed internazionale su questa materia, presterà assistenza tecnico scientifica per la definizione di un modello di gestione dell´informazione ambientale improntato alla Convenzione di Aarhus sull´ accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l´accesso alla giustizia in materia ambientale. Sarà garantita la diffusione di informazioni accurate, significative e facilmente accessibili relative all´impatto ambientale delle attività estrattive in Val d´Agri e sarà anche elaborato il “catalogo” delle informazioni ambientali ed un regolamento per le modalità di accesso alle stesse. Sarà inoltre sviluppato un piano di comunicazione del rischio ambientale in Val d´Agri e verrà definito un sistema di indicatori rappresentativi dello stato dell´ambiente in Val d´Agri e nell´intera Basilicata. Il team di ricercatori dell’Istituto di Economia e Politica dell´Energia e dell´Ambiente dell’Università Bocconi di Milano opererà presso il centro dell´Osservatorio Ambientale della Val d´Agri. Il progetto, che ha una durata di diciotto mesi, prevede anche il coinvolgimento dei principali portatori d’interessi operanti sul territorio. Nell´ambito dell´accordo sono previste specifiche attività scientifiche e divulgative a livello regionale e nazionale.  
   
   
TERRITORIO: CONFERENZA ASITA A VICENZA. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE  
 
 Venezia, 8 novembre 2012 - Sono in corso presso il Centro Congressi della Fiera di Vicenza i lavori della 16.A Conferenza Nazionale Asita, la Federazione costituita dalle principali associazioni scientifiche che si occupano in Italia di informazioni territoriali e ambientali. La Regione del Veneto, nell’ambito della manifestazione, presenta le iniziative e i progetti curati principalmente dall´Unità di Progetto per il Sit e la Cartografia, dalla Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica e dalla Direzione Difesa del Suolo, offrendo esempi di soluzioni di servizi e strumenti che utilizzano l´Informazione Territoriale nelle diverse componenti. La Regione organizza anche tre sessioni speciali su tematiche di particolare interesse per promuovere e favorire lo sviluppo dell’Informazione Territoriale nelle strategie del governo del territorio. Ieri si è parlato dell’utilizzo dell’Informazione Geografica per il disegno del territorio e del paesaggio. Oggi la sessione speciale è stata dedicata al tema dell’Infrastruttura Dati Territoriali (Idt) e i Database Topografici come strumenti per la gestione dell’Informazione Territoriale nel Veneto. I lavori sono stati coordinati dal dirigente regionale Maurizio De Gennaro. L’idt della Regione del Veneto è uno strumento utile a chiunque abbia necessità di dati territoriali, soprattutto a supporto delle scelte di pianificazione. Le informazioni sono rese disponibili attraverso il Geoportale (http://idt.Regione.veneto.it) in cui i dati si trovano in formato vettoriale e alfanumerico, organizzati per insiemi di categorie tematiche (matrici). Sono prodotti da varie strutture regionali e da enti strumentali (come l’Arpav), con aggiornamenti periodici e puntuali. Fanno parte del nuovo approccio culturale che, grazie a questi strumenti, offre al cittadino ulteriori forme di accesso alle azioni della Pubblica Amministrazione, orientate verso l’attuazione del processo di riforma e innovazione tecnologica. Domani è prevista l’ultima delle tre sessioni promosse dalla Regione (ore 11.30), che sarà dedicata a “Geomatica e rischio idrogeologico”.