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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Settembre 2013
UE: ECONOMIA DI INTERNET - UN´OCCASIONE DI CRESCITA SOSTENIBILE E L´OCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 19 settembre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri Maroš Šefčovič Vice-presidente della Commissione nel corso di Internet officina Economia - Alleanza per l´Internet Economy : “ Nei suoi famosi Bruges spe ech nel 1988, Margaret Thatcher ha individuato il mercato unico come il nostro miglior vantaggio competitivo. Quello che non sapeva era un giorno qualcosa chiamato Internet avrebbe fatto la sua dichiarazione ancora più attuale. Più di due decenni dopo, il mercato unico digitale è infatti la nostra nuova frontiera. Esso ci permetterà di competere con le nuove potenze economiche e che porterà enormi vantaggi per tutti i cittadini europei. Oggi stiamo parlando del digitale, internet o anche la cosiddetta economia app , che genera centinaia di migliaia di posti di lavoro e miliardi di euro l´anno. Dato il fatto che 5 anni dopo la crisi globale che stiamo ancora lottando con il suo impatto, in particolare il grave problema della disoccupazione in tutta Europa, l´economia digitale ha la reale possibilità di ripristinare la crescita economica europea. L´importanza della parte digitale dell´economia europea era evidente già nel 2010, quando il Dae - l´Agenda digitale per l´Europa - è stata identificata come una delle iniziative faro nell´ambito della strategia Europa 2020. Il mercato unico del digitale, l´interoperabilità e gli standard, la fiducia e la sicurezza, accesso internet veloce, la ricerca e l´innovazione, migliorare l´alfabetizzazione e le competenze digitali - questi sono i pilastri fondamentali del Dae spinto in avanti, al fine di creare un mercato unico digitale pienamente operativo in tutta Europa. La piena attuazione del Dae potrebbe aumentare il Pil dell´Ue del 5% o 1500 euro a persona per i prossimi 8 anni. In termini di occupazione, di 1,2 milioni di nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati attraverso la costruzione delle infrastrutture digitali. Non c´è dubbio che abbiamo bisogno per raggiungere questo obiettivo. La creazione di un mercato unico del digitale significa che le informazioni possono essere scambiate facilmente e rapidamente attraverso le frontiere, aiutando i cittadini e alle imprese di beneficiare appieno delle libertà del mercato unico. Attualmente, i paesi in movimento per lavoro, studio o pensionamento porta con sé alcuni requisiti amministrativi. Quando cambiano paese, una persona deve fornire informazioni e documentazione - spesso rilasciata dall´amministrazione del loro paese d´origine - alle amministrazioni pubbliche, nazionali e locali, nel loro nuovo luogo di residenza. Le imprese hanno anche una certa quantità di trasmissione dei documenti e ´compilazione´ fare quando si sono stabiliti in altri Stati membri dell´Ue. Ciò è stato confermato dai cittadini dell´Ue nel report pubblicato di recente la cittadinanza dell´Ue, in cui gli oneri amministrativi esistenti sono stati identificati come uno dei principali ostacoli al pieno sfruttamento dei vantaggi del mercato unico dell´Unione europea e lo stato di cittadinanza europea. Ecco perché, nel 2009, la Commissione europea ha presentato il cosiddetto programma Isa (Soluzioni di interoperabilità per Pubblica Amministrazione europea), che mira a promuovere l´interoperabilità tra le amministrazioni pubbliche, contribuendo a stabilire approcci comuni che renderanno la collaborazione molto più facile. Condivisione e strumenti come piattaforme comuni e componenti comuni riutilizzo, insieme con la condivisione di servizi come le infrastrutture comuni, anche svolgere un ruolo di contenimento dei costi e la riduzione del time to market. Permettetemi di darvi un altro esempio. Mentre molti paesi europei utilizzano già gli appalti elettronici a fare gare di appalti pubblici più semplice ed efficiente, la maggior parte di queste soluzioni sono implementate esclusivamente a livello nazionale o regionale, con accesso limitato alle altre comunità. Per questo motivo nel 2008 la Commissione europea ha presentato il progetto Pan-european Public Procurement Online (Peppol) , che si è sviluppato e attuazione degli standard tecnologici per allineare i processi di business per gli appalti elettronici in tutti i governi in Europa, con l´obiettivo di espandere la connettività del mercato e l´interoperabilità tra le comunità di eProcurement. In pratica, la sua piena attuazione significherebbe che, per esempio, un piccolo produttore danese di microscopi specializzati potrebbe facilmente fare offerte in una gara indetta da un ospedale francese. Standard Peppol garantirebbero che attestazioni aziendali del produttore e le offerte di prodotti sono presentati in modo sicuro in ospedale in modo giuridicamente e tecnicamente adeguato. E, se questo danese piccola impresa è riuscita nel suo tentativo, l´ospedale francese sarebbe in grado di inviare gli ordini e ricevere le fatture in termini di un insieme comune di regole e processi di business definiti. Oppure che dire di questo come un altro ottimo esempio di come stiamo contribuendo a creare un economia digitale pienamente funzionante in tutta Europa: Pochi giorni fa, il "Continente Connected" pacchetto legislativo è stato approvato, che una volta adottata, ridurrà le spese di consumo, semplificare la burocrazia affrontato dalle aziende, e di portare una serie di nuovi diritti per gli utenti e fornitori di servizi, in modo che l´Europa possa una volta ancora una volta essere un leader globale digitale. Ultimo ma non meno importante, vorrei citare l´eccellente progetto Digital Champions. L´iniziativa lanciata dal collega Neelie scorso anno, ha creato una rete di 28 nazionali Champions digitali che lavorano con i cittadini, le comunità e le imprese a sfruttare il potenziale di crescita dell´economia digitale. Ogni campione Digital sviluppa iniziative nel proprio paese per convincere la gente più digitale. Champions digitali incontrano sfide simili in tutta l´Unione europea. Garantendo contatti regolari tra la Champions, la Commissione europea fornisce una piattaforma per discutere e confrontare l´azione a livello di base, e mobilita i cittadini e le imprese a sfruttare l´economia digitale. Purtroppo, la slovacca Digital Champion, Segretario di Stato del Ministero delle Finanze Pietro Pellegrini, non è stato finalmente in grado di unirsi a noi e di condividere con noi la sua esperienza con la realizzazione dell´economia digitale in Slovacchia, tuttavia, vorrei apprezzare il suo impegno personale e dei risultati conseguiti finora in questo settore. La creazione di una vera economia digitale o internet è una vera sfida per gli Stati Uniti. Sono lieto che le statistiche recentemente pubblicate (da Eurostat) ha confermato che il 70% dei cittadini slovacchi sono utenti regolari di Internet (almeno una volta alla settimana) e del 5,5% di totale della forza lavoro slovacco è legata al settore Ict (4 ° posto nell´Ue dietro la Finlandia (5,9%), Svezia (5,9%) e Malta (5,6%)). Inoltre, il 52% dei cittadini slovacchi (tra 25-54) interagire elettronicamente con le autorità pubbliche, una cifra comparabile con la media europea. (No1 Danimarca 92%, media Ue 52%, no28 Italia 24%). Slovacchia ha alcune storie di successo per quanto riguarda le società di internet. Il Eset riconosciuta a livello mondiale (uno dei 5 migliori programmi antivirus a livello mondiale), Sygic (tra i primi 5 produttori di navigazione per i dispositivi mobili) o Unità di qualità (un top 5 produttori di software di marketing di affiliazione) sono buoni esempi di potenziale slovacco in questo campo . Al fine di attuare con successo questo internet economia "progetto" in Slovacchia, mi sento di raccomandare concentrandosi sulla costruzione di alfabetizzazione e le competenze, modificando il modo in cui queste questioni vengono insegnate nelle scuole al fine di sostenere eCommerce e la creazione di start-up. Per raggiungere questo obiettivo, la Slovacchia dovrebbe utilizzare in modo efficace tutti i programmi europei e programmi volti a sostenere questi obiettivi, come le Orizzonte 2020 (70.2 miliardi di euro) di programma per la ricerca e l´innovazione al fine di creare nuova crescita e posti di lavoro in Europa o programmi predisposti sotto la nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Nel corso dei prossimi sette anni, la Slovacchia potrà spendere più di 13 miliardi di euro (posizione netta) sulle sue priorità principali. Spero che Ricostruire l´economia internet sarà tra queste priorità e che nel giro di pochi anni, la Slovacchia sarà in grado di competere con i migliori economie di internet non solo all´interno dell´Ue, ma in tutto il mondo. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
INFORMATICA TRENTINA AVVIA IL PROCESSO DI APERTURA E VALORIZZAZIONE DEI PROPRI DATI  
 
 Trento, 19 settembre 2013 - In questi giorni Informatica Trentina ha messo a disposizione all’indirizzo www.Dati.trentino.it  alcuni dati aziendali: dati sul proprio bilancio, sulla compagine societaria, sugli esiti delle gare e sul calendario eventi. Si tratta, ad oggi, della prima società di sistema ad aderire con propri dati al progetto Open Data in Trentino, realizzato dalla Provincia anche grazie al contributo della società stessa. Nel corso di poco più di un anno di attività, sul portale messo a disposizione come punto unico di accesso e valorizzazione dei dati aperti del Trentino, sono stati resi disponibili oltre 550 gruppi di dati. Si tratta di “materia prima” a disposizione delle imprese trentine Ict che potranno, a partire da questo patrimonio informativo, sviluppare nuove e migliori applicazioni e altri servizi informativi. La Provincia autonoma di Trento, nello scorrere di pochi mesi, si è collocata al terzo posto della classifica nazionale degli enti virtuosi – seguendo le direttive europee - per quantità di informazioni rese disponibili sul web. “Ma la vera sfida sarà la sostenibilità e l’effettiva ricaduta” dice Isabella Bressan, dirigente dell’Incarico in materia di Innovazione della Provincia. Il progetto “Open Data in Trentino” - promosso dalla Provincia autonoma di Trento, con il coinvolgimento di Informatica Trentina, di Trento Rise, della Fondazione Bruno Kessler e dell’Università degli Studi di Trento – si è posto degli obiettivi peculiari rispetto a quelli che le altre regioni italiane si stanno ponendo su questo fronte. Come per le altre regioni italiane, anche in Trentino i dati aperti sono stati visti come passaggio importante e nuovo a supporto della trasparenza dell’operato del servizio pubblico, ma in Trentino l’accento è stato posto anche sul contributo che il processo di valorizzazione del capitale informativo pubblico può portare alla crescita economica e all’efficienza della pubblica amministrazione. La Giunta provinciale, infatti, ha indicato il Progetto Open Data nel suo Piano di miglioramento – la “spending review del Trentino” – come strumento a beneficio di imprese e professionisti interessati a trasformare il patrimonio informativo dalla pubblica amministrazioni a in nuovi servizi e nuove applicazioni sussidiarie ai servizi della Provincia e perciò, in ultima analisi, in crescita per le imprese e in risparmio per la pubblica amministrazione. Informatica Trentina ha quindi raccolto, anche dentro la propria organizzazione, la sfida lanciata dalla Giunta Provinciale. Un processo quindi, più che un progetto, che prevede, passo per passo: fasi sperimentali, approfondimenti legislativi, allargamento a diversi soggetti, valutazione di impatti organizzativi, momenti di formazione, per giungere alla condivisione delle opportunità che il processo mette a disposizione del territorio. “Questo percorso, – ha spiegato Isabella Bressan, dirigente dell’Incarico in materia di Innovazione della Provincia – ci ha consentito già lo scorso marzo di attivare il Catalogo dei dati aperti in Trentino, mettendo a disposizione più di 314 data set diventati oggi già 550 e ancora in crescita nei prossimi mesi. Grazie anche all’adesione al progetto da parte di Informatica Trentina, prima società di sistema a fare questo passaggio, oggi ci collochiamo al terzo posto in Italia come numero di data set aperti, preceduti solo da Istat e dalla Regione Lombardia. Ma la sfida che maggiormente ci poniamo è quella di rendere il progetto sostenibile nel tempo. La sostenibilità si ottiene sia attraverso lo sviluppo di una cultura del dato dentro gli uffici, dove si sta diffondendo la convinzione che i dati pubblici possono essere utili alle imprese; sia garantendo che, a regime, il processo di apertura dei dati diventi strutturale nello sviluppo dei sistemi informativi. Il fatto che Informatica Trentina stia ragionando in modalità Open Data sui suoi propri dati è importante per le ricadute che questo può avere sulla cultura interna alla società e quindi su tutto il sistema della programmazione e della realizzazione dei sistemi informativi del servizio pubblico trentino.” Il progetto è stato recentemente condiviso con tutte le associazioni di categoria territoriali e sono in programma, a breve, degli incontri formativi ed informativi specificatamente pensati per le imprese del territorio. Le imprese, infatti, sono attori fondamentali del processo, in quanto avranno a disposizione un patrimonio informativo fino a ieri inimmaginabile su cui costruire nuovi servizi in grado di rispondere alla concreta domanda di efficienza espressa dalla pubblica amministrazione e di cui potranno beneficiare anche i cittadini. “Le attese sulle ricadute economiche – conclude Bressan - derivanti dall’apertura del patrimonio informativo pubblico sono tante e saranno attentamente monitorate”. In occasione della presentazione alle imprese, verrà promosso anche un concorso a premi per lo sviluppo di servizi e prodotti innovativi grazie al riuso dei dati aperti pubblicati sul catalogo. Il catalogo www.Dati.trentino.it rappresenta quindi un importante tassello per diffondere innovazione e sviluppo sul territorio, un punto unico di accesso che la Provincia ha voluto mettere a disposizione dell’intero territorio trentino per pubblicare i propri dati e metterli in relazione con gli altri dati disponibili. Avere un unico punto di accesso verso il patrimonio informativo pubblico significa garantire standard condivisi e promuovere sinergie nella soluzione delle problematiche che accompagnano questo cambiamento, facilitando così lo sviluppo di servizi innovativi. La vera scommessa del progetto è infatti quella di contribuire a trasformare le informazioni in nuove opportunità di mercato a parità di costi per l’amministrazione.  
   
   
MICROSOFT ANNUNCIA LA NUOVA FASE DELLA SUA STRATEGIA DI ESPANSIONE COMMERCIALE DI SURFACE IN ITALIA  
 
Milano, 19 settembre 2013 – Microsoft ha annunciato la nuova fase della sua strategia di espansione della distribuzione commerciale della linea Surface. Oltre all’Italia, anche Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera hanno annunciato la disponibilità di Surface attraverso il canale. In linea con la sua strategia di crescita del business di Surface, Microsoft ha istituito il Microsoft Devices Program, introducendo così un nuovo gruppo di rivenditori autorizzati che potranno commercializzare i device in Italia. Elmec, Npo, Vargroup, insieme ai distributori Ingram Micro e Techdata, sono i primi rivenditori autorizzati in Italia. Oltre ad offrire i nuovi device e accessori per Microsoft Surface, i rivenditori proporranno una varietà di servizi a valore aggiunto tipicamente richiesti dalle aziende quando acquistano hardware, come l’imaging personalizzato, la gestione, l’assistenza e il supporto on-site, il riciclo dei device e la protezione dei dati. Questa nuova fase fa seguito al primo annuncio di espansione del canale commerciale da parte di Microsoft, comunicato negli Stati Uniti lo scorso 1 luglio. “L’ingresso di questi nuovi rivenditori autorizzati amplia notevolmente la portata della strategia di device e servizi di Microsoft, che può ora raggiungere con la sua famiglia di dispositivi abilitati per i servizi cloud un numero maggiore di aziende" ha commentato Claudia Bonatti, Direttore Divisione Windows di Microsoft Italia. "Siamo entusiasti di poter lavorare a stretto contatto con i partner italiani per soddisfare ancora meglio le esigenze dei clienti business." "Elmec è orgogliosa di essere partner di Microsoft nel progetto di distribuzione di Surface. Questo accordo permetterà alle aziende clienti di potersi rivolgere con serenità ad un’azienda in grado di gestire anche le esigenze più complesse: dagli ordini di grandi volumi alla disponibilità di servizi e offerte dedicate" ha dichiarato Rinaldo Ballerio, Presidente Elmec Informatica S.p.a. “Siamo molto soddisfatti di poter rafforzare la già proficua e consolidata collaborazione con Microsoft grazie all’ingresso di Surface. Siamo certi che l’ultimo nato di casa Microsoft si inserirà nel mercato Mobile grazie ad un mix di tecnologia ed innovazione. Grazie a questo accordo, i nostri clienti potranno contare su un prodotto davvero rivoluzionario e sviluppare applicazioni, soluzioni, programmi su piattaforma Windows 8, facendo leva sulle performance del sistema operativo” ha dichiarato Annalisa Acquaviva, Vendor Management Director di Ingram Micro Italia. “Npo Sistemi è Smb italian partner of the year 2013 di Microsoft, da sempre leader nell’innovazione tecnologia, e uno dei pochissimi partner in Italia scelti da Microsoft per la proposizione commerciale di Surface” dichiara Roberta De Titta Business Unit Manager Software di Npo Sistemi. “Quello che ci distingue è la capacità di fornire ad aziende e organizzazioni un supporto a 360° dal Licensing, allo sviluppo di app personalizzate, ai servizi come la migrazione e il supporto tecnico.” “Siamo entusiasti di distribuire Surface Pro e Surface Rt, due dei più attesi prodotti Microsoft. La nostra partecipazione al Microsoft Devices Program testimonia l’impegno nei confronti dei nostri clienti riconfermandoci ancora una volta come one stop-shopping company, grazie ad un portfolio prodotti Microsoft completo, con la gamma hardware, Oem, licensing e retail. Portare Surface Pro e Surface Rt al canale commerciale estende la portata della nostra strategia di dispositivi e servizi, offrendo dispositivi abilitati ai servizi cloud” dichiara Giuseppe Mastandrea, Broadline Marketing Director e Marcom Manager di Tech Data Italia. “Siamo orgogliosi di essere protagonisti del lancio italiano di Surface, dispositivo che integreremo con un´offerta di servizi pensati per il business. Aiuteremo così le imprese ad avvalersi di tutti i vantaggi della mobilità in completa sicurezza” dichiara Fabio Falaschi direttore della divisione software e servizi Var Group. “Questa iniziativa consolida la partnership con Microsoft, dando continuità alle attività che abbiamo già condiviso negli anni e recentemente, in occasione della presentazione di Office 365.”  
   
   
IL FUTURO DELL’UNIVERSITA’ ITALIANA: I DIRETTORI FANNO IL PUNTO E LANCIANO LA LORO PROPOSTA CONVEGNO A RIMINI DAL 26 AL 28 SETTEMBRE  
 
 Pavia, 19 settembre 2013 - Da che parte va l’università italiana? Si aprirà con questa domanda il convegno nazionale del Codau, l’associazione che riunisce direttori e dirigenti delle università italiane, che quest’anno si svolgerà a Rimini dal 26 al 28 settembre. Il tradizionale appuntamento di riflessione sullo stato del sistema universitario, giunto all’Xi edizione, affronterà quest’anno il tema “Il Paese, la ricerca e la formazione” a partire dalle note difficoltà quotidiane in cui versano i singoli atenei per trovare il nuovo ruolo dell’università italiana come occasione di rilancio dell’intero sistema paese. “Vogliamo individuare i cardini per mettere il sistema universitario in condizione di aiutare il Paese a uscire dalla forte e lunga crisi che lo sta attraversando – dichiara Enrico Periti, presidente del Codau –. Una riflessione importante che deve caratterizzare il ruolo del direttore generale, nuovo organo di governo degli atenei dopo l’introduzione della recente riforma e quest’anno presenti al convegno per la prima volta”. Il format proposto per l’organizzazione dell’iniziativa, come sottolinea Cristiano Nicoletti, responsabile dell’organizzazione del convegno, “è ormai ben collaudato e in grado di mettere in sinergia pensieri del management universitario con quelli dei vari ospiti rappresentanti degli studenti e dell’impresa, così come dei vari attori istituzionali dell’intero sistema universitario”. “Un momento di riflessione che si svolgerà in una struttura adeguata per consentire un ottimo andamento del convegno a costi contenuti”, evidenzia Clara Coviello, che ha curato tutti gli aspetti logistici del convegno. I lavori si apriranno giovedì 26 settembre alle 21.30 con la presentazione del volume “Il governo manageriale delle università. Dal direttore amministrativo al Direttore generale” a cui parteciperà il Segretario Generale della Crui, prof. Stefano Paleari, Rettore dell’Università di Bergamo. La giornata di venerdì 27 sarà divisa in due sessioni di lavoro su “La ricerca per il futuro del Paese” e “Riorganizzare l’offerta formativa per centrare l’obiettivo 2020”, a cui sono invitati rettori e personalità del mondo della ricerca, dell’Anvur, delle istituzioni e delle imprese. Sabato 28, infine, la terza sessione prevede gruppi di lavoro su problematiche di attualità gestionale e amministrativa. La chiusura della tre giorni è stata affidata a Daniele Livon, direttore generale del Miur. L’iniziativa è patrocinata dal Miur, dalla Crui, dal Cun e dall’Anvur. Il convegno avrà la sua apertura ufficiale venerdì 27 mattina alla presenza del Presidente dell’Anvur, del Vicepresidente del Cun e del Rettore dell’Università degli studi di Bologna, prof. Ivano Dionigi. Il programma dettagliato e informazioni sulla sede del convegno su www.Codau.it.  
   
   
TEST D’INGRESSO, 12.500 ISCRITTI ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
 Milano, 19 settembre 2013 – Si chiude con 12.540 iscritti, a fronte di 4.871 posti totali, il bilancio dei test di accesso ai corsi (laurea, laurea magistrale e laurea magistrale le a ciclo unico) a numero programmato dell’Università di Milano-bicocca per l’anno accademico 2013/2014. Crescita sensibile (+ 38.2 per cento) rispetto allo scorso anno (quando gli iscritti ai test furono 9.069), in parte trainata anche dall’estensione del numero programmato a quattro corsi di laurea dell’area di Scienze. Proprio l’area di Scienze (i cui corsi dopo l’abolizione delle Facoltà sono ora organizzati nella Scuola di Scienze) ha registrato un forte interesse da parte degli studenti con 1638 iscritti ai test di accesso ai sei corsi a numero programmato a fronte di 1150 posti disponibili. Nel dettaglio, i corsi di laurea in Biotecnologie e Scienze biologiche hanno registrato 871 iscritti (per 450 posti complessivi) contro i 711 iscritti dell´anno scorso. Primo anno con il numero programmato per Informatica (408 iscritti per 300 posti), per Scienze e tecnologie per l’ambiente (81 iscritti per 150 posti), per Scienze e tecnologie chimiche (111 iscritti per 100 posti) e per Ottica e optometria (167 iscritti per 150 posti). Un segnale incoraggiante, secondo i vertici della Scuola di Scienze, che potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza nell’interesse dei più giovani verso la formazione scientifica anche grazie ai progetti, sia a livello di Ateneo sia a livello nazionale (come il Progetto Lauree Scientifiche), di diffusione della cultura scientifica. In aumento anche gli iscritti al test di accesso al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (il corso che abilita all´insegnamento nella scuola primaria e nella scuola dell´infanzia), che si è svolto proprio ieri: 860 candidati per 400 posti disponibili, il 16 per cento in più rispetto allo scorso anno. Nell’area psicologica l’interesse degli studenti si conferma per il corso di laurea Scienze e tecniche psicologiche che ha fatto registrare 2352 candidati (500 i posti) contro i 2280 dello scorso anno e per il corso in Comunicazione e psicologia (123 posti) con 738 candidati contro i 666 dello scorso anno. Sul fronte dei corsi di laurea ad accesso libero, ma con un test di valutazione della preparazione iniziale, molto alto l’interesse per i corsi dell’area economica (ora organizzati nella Scuola di Economia e Statistica). Il totale degli iscritti alle prove di valutazione che si sono tenute il 25 luglio e il 16 settembre è stato di 4.335 candidati contro i 4.047 dello scorso anno. Tutte le graduatorie dei test sono pubblicate sul sito unimib.It. A seguito dell’abolizione del bonus maturità col decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 settembre scorso, la pubblicazione delle graduatorie dei corsi di laurea delle Professioni Sanitarie, prevista per il 12 settembre 2013, è stata rinviata al 19 settembre (domani). Le graduatorie, secondo quanto previsto dal decreto, saranno ora determinate esclusivamente in relazione al punteggio conseguito da ogni candidato nel test d´accesso (punteggio massimo 90 punti). Nei giorni scorsi è stato diffuso il Qs World University Rankings, nel quale l’Università di Milano-bicocca è entrata per la prima volta nel raggruppamento 491-500. La classifica valuta gli atenei misurando la qualità della ricerca, il tasso di occupazione dei laureati, le risorse dedicate all’insegnamento, l’internazionalizzazione, l’innovazione, i rapporti col territorio, l’accessibilità del campus. Per quanto riguarda la ricerca, l’Ateneo ha conseguito un punteggio di 64.60 posizionandosi al 145° posto a livello mondiale. La valutazione Qs della ricerca si aggiunge e conferma altre valutazioni, a cominciare dalla Vqr dell’Anvur nella quale l’Ateneo si è posizionato nel primo quartile in 8 delle 13 aree scientifico-disciplinari per le quali ha presentato lavori. «Anche se le classifiche vanno sempre valutate attentamente, senza enfatizzarle – commenta il rettore Marcello Fontanesi –, il trend di risultati positivi della nostra Università dimostra che lavorare con impegno sulla qualità di ricerca, didattica e infrastrutture fa emergere il valore di persone e progetti. Credo che sia una bella soddisfazione per tutti coloro che lavorano nella nostra Università, per gli studenti che ci scelgono e per i partner pubblici e privati coi quali collaboriamo in Italia e all’estero».  
   
   
SCUOLE, SAITTA: “A TORINO E PROVINCIA BOOM DI ISCRIZIONI NEGLI ALBERGHIERI”  
 
Torino, 19 settembre 2013 - Un vero e proprio boom di iscrizioni negli istituti alberghieri si è registrato all’avvio del nuovo anno scolastico a Torino e sul territorio provinciale. Lo segnala il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta alle prese con le esigenze di far fronte a questa domanda accresciuta: “siamo consapevoli dell’importanza che l’indirizzo professionale alberghiero riveste nel nostro contesto socioeconomico, tenendo conto della domanda crescente di operatori qualificati nel settore enogastronomico che per il Piemonte nonostante la crisi appare in crescita. Palazzo Cisterna, pur in un questa fase di estrema difficoltà economica ed incertezza per l’ente Provincia, supporta gli istituti alberghieri nel loro sviluppo e i nostri uffici stanno lavorando per assicurare le aule necessarie a tutte le esigenze”. Saitta ricorda che durante l’estate i tecnici della Provincia di Torino hanno lavorato all’istituto alberghiero Prever di Pinerolo per restituire alla scuola alcuni locali chiusi che consentiranno di aprire nuove sezioni. Così come è accaduto a Torino per l’istituto alberghiero Colombatto, dove la Provincia ha riaperto la succursale chiusa dal 2011 per problemi di mantutenzione. In crescita anche le iscrizioni all’Istituto alberghiero”Beccari” di Torino per il quale a giorni sarà possibile l’apertura di aule in una nuova succursale.  
   
   
“GIOVANI INFORMATI”, IL CONSIGLIO PORTA I GIORNALI IN CLASSE  
 
Potenza, 19 settembre 2013 - Un progetto sperimentale, promosso in collaborazione con i quotidiani locali, coinvolgerà dall’inizio di ottobre 10 classi di 10 istituti superiori della Basilicata. Santochirico: “Offrire ai ragazzi un approccio consapevole a ciò che succede intorno”. Si chiama “Giovani In-formati – Quotidiani locali in classe”, ed è un progetto sperimentale promosso dal Consiglio regionale in collaborazione con i quotidiani “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “La Nuova del Sud” e “Il Quotidiano della Basilicata” per promuovere la lettura dei giornali nelle scuole. Fra i 55 istituti superiori interpellati dagli uffici del Consiglio regionale, 25 hanno espresso la loro disponibilità a prendere parte all’iniziativa. I primi 10 (6 in provincia di Potenza e 4 in provincia di Matera) che hanno aderito parteciperanno al progetto con una propria classe: sono il Liceo scientifico “Federico Ii di Svevia” di Melfi, l’Istituto istruzione superiore "ten. R. Righetti" di Melfi, l’Istituto Tecnico Statale “V. D’alessandro” di Lagonegro, l’Ipsia Giorgi di Potenza, il Liceo Statale Artistico di Potenza, l’Istituto di Istruzione Superiore "Carlo Levi" di Sant´arcangelo, l’Istituto Tecnico co. E Geom. Loperfido Olivetti di Matera, il Liceo Scientifico Statale "D. Alighieri" di Matera, il Liceo Scientifico “Matteo Parisi” di Bernalda e l’Iis – Agrario Cerabona di Marconia di Pisticci. “Questo progetto – afferma il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico - mira ad offrire ai ragazzi un approccio consapevole a ciò che succede intorno, alle decisioni che determinano il contesto di vita, di lavoro, a tutto ciò che contribuisce a costruire il ‘senso’ sociale. Viviamo in un tempo in cui, forse per la prima volta nella storia delle democrazie moderne, il formarsi ed il flusso di notizie sono molto più grandi delle possibilità di fruizione. Le notizie ‘piovono’ dalla rete, la verifica delle fonti è sempre più difficile a scapito anche della credibilità e della completezza dell’informazione che rischia di risultare appiattita e superficiale, di rendere la memoria labile, affollata di assembramenti di opinioni, interpretazioni, visioni parziali, leggende metropolitane che si alimentano nelle passioni e nelle credenze e che si allontanano dall’informazione oggettiva”. Ecco perché, per Santochirico, “la mediazione dei giornalisti, il loro lavoro, hanno ancora un senso. E’ un mestiere, quello del giornalista, che presuppone competenze tecniche, selezione dei fatti meritevoli di diventare notizie, capacità di mantenersi indipendente dalle fonti e dai destinatari dell’informazione”. E proprio con i giornalisti delle testate locali i ragazzi si incontreranno al termine di questo breve percorso formativo, che prevede naturalmente la lettura dei quotidiani distribuiti a cura del Consiglio regionale per 9 giorni, la scelta di argomenti considerati rilevanti, la discussione e l’approfondimento con i docenti referenti. Per conoscere i dettagli del progetto ed essere aggiornati basta collegarsi alla pagina facebook www.Facebook.com/giovanilucaniinformati?ref=hl  o twittare @Crbasilicata utilizzando l’hashtag #giovaninformati.  
   
   
MIGLIORA LE TUE CONOSCENZE GIURIDICHE: PARTECIPA AI CORSI DELL’ISTITUTO JEMOLO  
 
Roma, 19 settembre 2013 - L’istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio ‘Arturo Carlo Jemolo’ ha ripreso le attività di formazione con quattro nuovi corsi sul funzionamento della Pubblica Amministrazione Ecco tutte le informazioni su come partecipare: Le Funzioni Della Corte Dei Conti- Posti disponibili: 50- Inizio: 14 ottobre- Come funziona la Corte dei Conti? Il corso permetterà di conoscerne tutte le competenze giurisdizionali, requirenti, di controllo, consultive, referenti e di approfondire la disciplina della contabilità pubblica e dei vincoli di finanza pubblica, con riferimento alle norme europee e nazionali Scadenza per presentare la domanda di partecipazione: 30 settembre 2013- La Concorrenza- Posti disponibili: 50- Inizio: 15 ottobre- Saranno affrontati i temi del diritto della concorrenza a livello comunitario e nazionale, partendo dai principi generali fino agli ultimi sviluppi normativi. Il corso è destinato a chiunque voglia approfondire e specializzare la propria preparazione nel diritto della concorrenza: dal neolaureato che vuole arricchire il proprio bagaglio culturale, all´avvocato che vuole specializzarsi in un settore ricco di opportunità professionali, al dipendente pubblico che si trova ad applicare regole e principi di tutela della concorrenza. Scadenza per presentare la domanda di partecipazione: 30 settembre 2013- La Nuova Finanza Comunale- Posti Disponibili: 50- Inizio: 15 ottobre- In un contesto di sostanziale riordino del sistema di finanziamento dei Comuni, negli ultimi tre anni sono intervenute una serie di manovre di finanza pubblica da parte del Governo centrale che hanno ricondotto la riforma federalista ad esigenze di controllo e coordinamento, per perseguire gli obiettivi di riequilibrio della finanza pubblica. Questo processo richiede una conoscenza approfondita dei vincoli, delle procedure, degli strumenti e delle opportunità create dal nuovo quadro normativo di riferimento. E’ questo l’obiettivo del corso. Scadenza per presentare la domanda di partecipazione: 30 settembre 2013 Corporate Finance, M&a Private Equity. Il Percorso Di Acquisizione Di Società- Posti disponibili: 50- Inizio: 5 novembre- Acquisire una società grande o piccola è un processo che necessita di un percorso preciso. Manifestare interesse, avviare trattative, eseguire una verifica dei rischi, valutare i vantaggi o prevedere le problematiche, negoziare i contratti di acquisizione e le garanzie o un patto parasociale. Tutte fasi necessarie che richiedono grande professionalità, esperienza, attenzione ai particolari, capacità di trattare e tecniche di redazione che saranno oggetto di discussione e approfondimento nel corso. Scadenza per presentare la domanda di partecipazione: 15 ottobre 2013 Per partecipare e scaricare il bando clicca qui http://www.Jemolo.it/jemolo/    
   
   
L’ACCADEMIA DELLA MONTAGNA DEL TRENTINO ENTRA IN UNIVERSITA’ CON UN CORSO SUI RIFUGI ALPINI  
 
Trento, 19 settembre 2013 - Nasce una proficua collaborazione tra l’Università di Trento e Accademia della Montagna del Trentino che su richiesta del professor Claudio Lamanna contribuisce all’organizzazione di un modulo integrativo di "Architettura dei rifugi alpini" all’interno dell’insegnamento di Composizione architettonica partito il 17 settembre partito offerto nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura in appoggio al corso di Architettura 3. Alla definizione dei contenuti ha contribuito il Comitato scientifico di Accademia con Annibale Salsa e Paolo Tosi che con il presidente Egidio Bonapace ed il professor Claudio Lamannahanno definito anche l’importanza di occuparsi di un caso concreto di intervento su un rifugio, individuando con il consenso dei proprietari il rifugio Catinaccio per un progetto di riqualificazione. A Luca Gibello (storico e critico di architettura, caporedattore de «Il Giornale dell’Architettura»), che ha collaborato con Accademia quale responsabile scientifico del convegno internazionale “Rifugi in divenire” è stata affidata la parte teorica del corso di "Architettura dei rifugi alpini" nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura dell´Università di Trento. Tra i docenti anche Annibale Salsa e Claudio Fabbro. Il modulo integrativo, servirà a fornire strumenti e nozioni ai fini della redazione del progetto di riqualificazione del rifugio Catinaccio, assunto quale concreto caso studio. L´istituzione dell’insegnamento, fortemente voluto da Accademia della montagna del Trentino, rappresenta un unicum in Italia e probabilmente non ha pari neppure nelle altre istituzioni universitarie dell´arco alpino. Gibello, presidente di Cantieri d´alta quota (associazione culturale fondata a Biella nel maggio 2012 con l’obiettivo di incentivare la ricerca, divulgazione e condivisione delle informazioni storiche, progettuali, geografiche, sociali ed economiche sulla realtà dei punti d’appoggio in montagna), si è detto entusiasta dell´iniziativa, che "conferma l´impegno di Accademia della montagna del Trentino in direzione di una maggiore consapevolezza circa il tema dei rifugi e della montagna in genere come patrimonio collettivo". "Mi è doveroso", ha aggiunto Gibello, "ringraziare Accademia per la fiducia riposta nella nostra associazione di cui è socio sostenitore, che non fa che consolidare il rapporto già avviato con successo in occasione del convegno internazionale Rifugi in divenire alla cui organizzazione, a cura di Accademia, Cantieri d’alta quota ha contribuito come curatore scientifico". Alle lezioni in aula che forniranno dettagliati elementi di conoscenza e valutazione affinché gli studenti possano affrontare con adeguati strumenti il tema di progetto seguirà un sopralluogo di due giorni presso il rifugio Catinaccio con alloggio presso il rifugio Gardeccia. Da martedì 24 settembre a mercoledì 25 saranno 40 gli studenti universitari che prenderanno parte al progetto di ristrutturazione del rifugio Catinaccio con esperienza sul campo attività prevista all’interno del corso di laurea. L’attività al Catinaccio sarà introdotta del professor Claudio Lamanna e da Egidio Bonapace, presidente dell’Accademia della Montagna; seguirà poi una sessione di rilievo del Rifugio Catinaccio ,alla sera una lezione sulla percezione del paesaggio alpino ed il giorno dopo una sessione di Disegno-lettura del paesaggio per mezzo di schizzi . L’obiettivo di Accademia della Montagna nel volere questa collaborazione con l’Università è quello di favorire la conoscenza della montagna entrando nei luoghi della formazione e della cultura favorendo la conoscenza della montagna e delle attività che la mantengono viva anche attraverso l’esperienza diretta.  
   
   
OTTENERE DI PIÙ DALLE FALDE ACQUIFERE  
 
Bruxelles, 19 settembre 2013 - Entro il 2050, circa 4 miliardi di persone vivranno in paesi con scarsità d´acqua. Vi è urgente necessità di tecniche innovative per spremere ogni goccia dalle risorse disponibili, e un team di scienziati europei ritiene di avere alcune delle risposte a questo problema. In molti paesi europei, l´acqua potabile proviene dalle falde acquifere; questo accade per oltre l´80 percento dell´acqua di rubinetto in Danimarca, Austria, Islanda, Italia e Svizzera. Tradizionalmente l´acqua viene pompata in superficie e poi filtrata, proprio come si filtra il caffè, per rimuovere ferro, manganese e impurità. Il problema sorge quando questi filtri devono essere puliti. Il processo prevede il risciacquo con acqua, e durante questa operazione fino al 10 per cento della potenziale acqua potabile può andare perduta; essendo semplicemente scaricata come acqua di scarico, spiega André Reigersman, coordinatore del progetto Iwec ("Increased water efficiency with ceramic membrane technology"), finanziato dall´Ue, e funzionario capo della Pmi olandesi Rwb Water Services. Iwec intende introdurre delle membrane ceramiche nel processo, e spera di mostrare la loro fattibilità in un impianto dimostrativo nei Paesi Bassi. "Usare delle membrane potrebbe far risparmiare fino a due chilometri cubi d´acqua ogni anno, che equivale al consumo di acqua potabile dei Paesi Bassi e Svezia messi insieme", dice Reigersman. Sono state valutate anche delle alternative ai vari tipi di membrane. Ma le versioni plastiche, che sono congiunte mediante pressione o suzione e non rimuovono per forza tutti i batteri nocivi, sono soggette a rottura e sono piuttosto costose da produrre. Una volta che Rwb Water Services ha identificato le membrane ceramiche come la strada da seguire, essi hanno iniziato a testarle nel 2009. Il progetto Iwec, che riunisce anche un´azienda olandese di acqua potabile e una manifatturiera polacca, ha avuto inizio tre anni più tardi. Produrre le membrane in Polonia aiuta a mantenere bassi i costi. "Dobbiamo essere innovativi, e la nostra soluzione non sarà innovativa se è troppo costosa", spiega Reigersman. Oltre ai benefici in termini di costi e salute, le membrane ceramiche hanno una vita utile di 15 o 20 anni (in confronto a una media di 5 anni per i filtri convenzionali). E una volta che i loro giorni di filtraggio sono finiti, le membrane possono essere anche riciclate, ad esempio nella produzione di piastrelle. Il team esaminerà in modo più approfondito il riutilizzo di queste membrane, un elemento chiave di Iwec, prima della conclusione del progetto. Finora il maggiore ostacolo è stato rappresentato dalle barriere del mercato e non dalle sfide tecnologiche. Nei Paesi Bassi vi era una tassa sulle acque freatiche, anche se adesso è stata abolita. Inoltre, i paesi dell´Ue non hanno ancora applicato una legislazione comune sul riutilizzo dell´acqua e sui metodi di controllo. Ma il team Iwec continua a essere molto ottimista. "L´inizio è stato più difficile di quanto ci aspettassimo, ma sembra che siamo riusciti a eliminare alcune delle barriere del mercato", afferma Reigersman. Posto che la dimostrazione abbia successo, Reigersman spera di far diventare le membrane ceramiche la soluzione standard per il riutilizzo dell´acqua nei Paesi Bassi, e sposterà poi altrove la sua attenzione. L´europa meridionale non è in programma poiché la perdita di acqua durante la distribuzione è già molto elevata, in alcuni casi tra il 10 e il 30 per cento. "Non ha senso investire in qualcosa per risparmiare il 5 percento, quando da qualche altra parte le perdite sono così alte", spiega Reigersman. Ma molto presto altri paesi sentiranno di sicuro parlare del lavoro di Iwec. Il team sta già guardando al mercato tedesco e ha fatto un inventario dei mercati che comprende diversi paesi. L´idea è di iniziare nei paesi in cui l´acqua potabile è ancora costosa, come per esempio la Danimarca. Il progetto Iwec riceve oltre 847 000 euro di finanziamenti dall´Ue attraverso il suo programma di eco-innovazione. È destinato a concludersi nel mese di giugno del 2015. Per maggiori informazioni, visitare: Iwec http://www.Iwec-water-reuse.eu/index.htm  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/108936_it.html    
   
   
VERSO CONFERENZA MONDIALE LAGHI, ASSESSORE ROMETTI A GIORNATA STUDIO SU TRASIMENO: PREMIATO IMPEGNO REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 19 settembre 2013 - "L´attenzione della comunità scientifica internazionale che oggi si concentra sul lago Trasimeno e che ha scelto l´Umbria quale sede della prossima Conferenza mondiale sui laghi rappresenta un premio per le azioni che Regione e istituzioni locali stanno portando avanti per la tutela e lo sviluppo del comprensorio lacustre". Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, porgendo il "benvenuto" agli studiosi, ricercatori ed esperti che partecipano stamani alla giornata di studio organizzata a Castiglione del Lago in preparazione della quindicesima Conferenza mondiale sui laghi ("Wlc"), dedicata a "I laghi: tesoro del pianeta", che si terrà a Perugia nel 2014. "Nell´incontro preliminare odierno - ha detto Rometti - vengono definite le linee guida della Conferenza, un evento di grande importanza scientifica che l´Umbria è orgogliosa di ospitare e che arricchisce il novero delle iniziative che nella regione si svolgono attorno al bene acqua. Nella quindicesima ´Wlc´ si approfondiranno i temi legati alla gestione, conservazione e recupero delle aree lacustri: sarà un´occasione straordinaria per un confronto tra le politiche a livello mondiale relative ai laghi e ai bacini lacustri". L´assessore Rometti ha ricordato programmi e interventi che hanno contraddistinto e contraddistinguono le politiche regionali per il lago Trasimeno, "uno dei tesori lacustri che vanta l´Umbria, insieme al lago di Piediluco", per risolvere le problematiche derivanti dalle crisi idriche. "Nell´ultimo decennio - ha rilevato - abbiamo investito oltre 150 milioni di euro e realizzato interventi a tutela della qualità e della quantità delle acque senza perdere mai di vista, accanto all´obiettivo della salvaguardia dell´ecosistema lacustre, lo sviluppo dell´area del Trasimeno. Insieme alle istituzioni, alle forze economiche e sociali del comprensorio - ha aggiunto - siamo impegnati nella costruzione di una strategia integrata per assicurare crescita e benessere alle comunità locali, mettendo a frutto lo straordinario patrimonio ambientale, paesaggistico, agricolo e produttivo costituito dal Lago". "Ad oggi - ha concluso Rometti - possiamo affermare che le azioni messe in campo sono risultate estremamente positive poiché, anche in presenza di frequenti periodi siccitosi, hanno consentito di tutelare le risorse idriche e mantenere vitale il sistema economico-produttivo. Non è a caso che il lago umbro è stato promosso a pieni voti dalla campagna 2013 ´Goletta dei laghi´ di Legambiente, quale primo lago italiano senza valori che oltrepassano le soglie consentite dalla legge. L´interesse della comunità scientifica internazionale ci premia e ci stimola a proseguire in questa direzione".  
   
   
APPALTI IN UMBRIA: CONVENZIONE CON L’AGENZIA FORESTALE PER ELENCO PROGETTISTI  
 
Perugia, 19 settembre 2013 - Anche l’Agenzia Forestale regionale utilizzerà l’Elenco regionale dei professionisti da invitare alle procedure negoziate per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a 100 mila euro, tramite l’accesso all’area riservata del servizio online “elenco regionale dei professionisti”. Una Convenzione in tal senso è stata firmata mercoledì 18 settembre 2013, nella sede regionale di Piazza Partigiani, dall’assessore regionale ai lavori pubblici Stefano Vinti e dall’amministratore unico dell’Agenzie Forestale Massimo Bianchi. L’elenco, previsto dalla legge regionale 3 del 2010, si inserisce nella scia di istituti contenuti nella stessa legge finalizzati a supportare e semplificare l’attività di tutti i soggetti che intervengono nella realizzazione del lavoro o dell’opera pubblica, snellire le procedure e velocizzare gli investimenti. In particolare, con questo strumento, si pone in essere un’attività di semplificazione “a monte” nell’individuazione dei soggetti da mettere in gara con procedura negoziata per affidare servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a centomila euro, senza necessità di provvedervi di volta in volta, sollevando così gli uffici da una pesante attività di qualificazione dei professionisti da mettere in gara. “L’elenco, ha dichiarato l’assessore Vinti, è stato “pensato” per venire incontro e “alleviare” il lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche del territorio, che, risparmiando enormemente sui tempi necessari alla pubblicazione di avvisi e sull’attività di verifica del possesso dei requisiti che devono sussistere in capo ai professionisti, possono utilizzare l’Elenco regionale per i propri affidamenti adottando, nella individuazione dei professionisti da mettere in gara, i criteri proposti dall’amministrazione regionale per i propri rup, ovvero propri criteri. Il sistema permette infatti ai responsabili del procedimento di fruire di funzionalità di ricerca e di consultazione dei soggetti iscritti in elenco disponendo non di un semplice e arido elenco di nominativi, ma della possibilità di consultare on line le domande e i curricula dei professionisti”.  
   
   
REGIONI, DEMANIO MARITTIMO, SOS A GOVERNO PER OBBLIGHI DEI COMUNI CON AGENZIA DELLE ENTRATE, MA ANCI NON CONDIVIDE RICHIESTA  
 
Genova, 19 Settembre 2013. Le Regioni italiane intervengono per aiutare i comuni costieri a rispettare i nuovi obblighi nei confronti dell´Agenzia delle Entrate attraverso il nuovo sistema informativo del demanio marittimo (Sid), sull´anagrafe tributaria dei concessionari, chiedono aiuto a Anci per ottenere un intervento del governo che modifichi uno strumento "ancora del tutto carente che mette in difficoltà i funzionari degli enti locali", affermano, ma il delegato nazionale di Anci competente, Luciano Monticelli, sindaco di Pineto (Teramo), non firma la lettera indirizzata ai ministri delle Infrastrutture ed Economia e Finanze Maurizio Lupi e Fabrizio Saccomanni. "Purtroppo, nonostante i contatti diretti, le telefonate e i numerosi solleciti, la firma del sindaco, delegato nazionale Anci per il demanio marittimo, dopo tre mesi, non è arrivata, pertanto le Regioni procederanno autonomamente", spiega Gabriele Cascino, assessore all´Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Regione Liguria , coordinatore tecnico per il demanio della Conferenza delle Regioni, firmatario della lettera al governo insieme con Mauro Di Dalmazio, assessore all´Ambiente e al Turismo della Regione Abruzzo, coordinatore degli assessori al Turismo della stessa Conferenza. Spiace che non sia stata colta una buona occasione per un lavoro di squadra tra enti locali che avrebbe sicuramente portato a ottenere risultati più efficaci, proprio perché l´azione delle Regioni vuole tutelare chi nei comuni opera con il sistema Sid"", afferma Cascino, che ai augura che in futuro la collaborazione con Anci non venga meno come in questo caso. Le Regioni , oltre a giudicare carente il sistema, giudicano la richiesta dell´Agenzia delle Entrate "una forzatura per costringere i comuni a utilizzarlo, con pesanti sanzioni a carico dei funzionari che non adempiano all´obbligo di utilizzo del Sid".  
   
   
PROTEZIONE CIVILE DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 19 settembre 2013 - Il Dipartimento della Protezione civile della Regione Marche sarà direttamente legato alla presidenza dell’Ente. Lo ha stabilito la Giunta regionale nel corso della riunione di lunedì 9 settembre. In questo modo l’esecutivo, nell’ambito delle procedure di riorganizzazione delle strutture attualmente in corso, ha inteso creare le condizioni per consentire l’espletamento ottimale dei particolari compiti e attività assegnati a questo settore, anche in considerazione del livello di eccellenza riconosciuto a livello nazionale alla Protezione civile marchigiana. Decade, pertanto, l’interrogazione presentata in merito dal consigliere Mirko Carloni.  
   
   
LOMBARDIA: FIUMI SICURI GRAZIE AI VOLONTARI  
 
Bergamo, 19 settembre 2013 - L´assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Protezione civile della Regione Lombardia, Simona Bordonali, è intervenuta al seminario formativo organizzato dall´assessorato alla Protezione civile della Provincia di Bergamo, dedicato all´operazione ´Fiumi sicuri´, che prevede una serie di interventi di manutenzione del reticolo idraulico per la prevenzione del dissesto idrogeologico. 8000 Volontari Coinvolti In 10 Anni - "L´operazione Fiumi sicuri è una iniziativa che ogni anno, grazie al protocollo d´intesa stipulato tra la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo, coinvolge migliaia di operatori della protezione civile", ha dichiarato l´assessore Bordonali. "In questa provincia - ha aggiunto - per assicurare la prevenzione del dissesto idrogeologico si sono attivati 7818 volontari negli ultimi 10 anni, di cui 1352 nel 2012. Il mio ringraziamento va agli amministratori locali che hanno creduto e continuano a credere nel progetto e ovviamente alle donne e agli uomini della protezione civile che anche in questo caso hanno saputo dimostrare la propria professionalità. Mi auguro che i lavori del convegno possano contribuire a esportare questo modello virtuoso anche su altri territori della regione".  
   
   
DIFESA DEL SUOLO. DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 350 MILA EURO PER TIZZANO VAL PARMA  
 
Bologna, 19 settembre 2013 - Un intervento da 350 mila euro per ripristinare la viabilità tra gli abitati di Pratolungo e Capriglio nel comune di Tizzano Val Parma, con il completamento della pista sostitutiva alla strada della Val Bardea in vista della prossima stagione invernale. L´obiettivo e´ garantire alla popolazione regolari servizi sanitari e alla persona, trasporti scolastici e accesso alla stazione sciistica di Schia. "L´assegnazione di questi fondi regionali è la conferma che la Regione non intende abbandonare il territorio parmense, gravemente colpito dall´emergenza dissesto della scorsa primavera", sottolinea l´assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo. Il provvedimento con cui il direttore dell´Agenzia regionale di protezione civile Maurizio Mainetti destina le risorse è stato firmato nella oggi e segue una precedente tranche di finanziamenti di 491 mila euro. "Se i 24 milioni di finanziamenti statali finora a disposizione stanno permettendo di intervenire sui problemi principali individuati da Piacenza a Rimini attraverso un percorso condiviso con gli enti locali - sostiene Gazzolo - prosegue al tempo stesso l´azione della Giunta regionale per ottenere una nuova attribuzione di risorse da parte del Governo, continuare nell´opera di messa in sicurezza e rispondere ai danni causati a privati e attività produttive". Soddisfazione è espressa dal sindaco di Tizzano, Amilcare Bodria. "Ringrazio la Giunta regionale per l´attenzione dimostrata alla soluzione di un problema particolarmente grave per il mio comune”, afferma. "Ora posso dire con certezza che durante l´inverno non solo saranno garantiti gli indispensabili servizi alla collettività ma sarà anche raggiungibile la stazione sciistica. In attesa di una soluzione complessiva, la stagione sulla neve è salva". Due, in particolare, saranno le vie d´accesso alla località turistica. I lavori disposti dalla Regione si affiancheranno, infatti, a quelli previsti dal Consorzio di Bonifica che consentiranno di raggiungere l´abitato attraverso la frazione di Musiano Superiore. "Dopo gli interventi realizzati a Boschetto e Staiola -aggiunge Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma - queste ulteriori opere tendono a ripristinare condizioni essenziali per garantire la vita delle comunità e delle attività economiche in montagna. Di certo - conclude - il quadro delle criticità non è esaurito, come dimostrano gli approfondimenti tecnici in corso sulla provinciale di Schia, ma si stanno compiendo passi avanti importanti".  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: FVG, 2 MILIONI DI EURO PER LE EMERGENZE POST MALTEMPO 8-9 SETTEMBRE  
 
 Palmanova, 19 settembre 2013 - Due milioni di euro stanziati subito dalla Regione a favore dei 44 Comuni del Friuli Venezia Giulia colpiti dall´ondata di maltempo degli scorsi 8 e 9 settembre. Serviranno, ha spiegato ieri l´assessore alla Protezione civile Paolo Panontin nel corso della riunione a Palmanova con i sindaci dei territori coinvolti, a fronteggiare le prime emergenze quali la messa in sicurezza ed il ripristino della funzionalità di strutture e infrastrutture pubbliche significativamente danneggiate. "Una prima stima dei danni provocati nella nostra regione dalle avverse condizioni atmosferiche - ha spiegato Panontin - si attesta sui 12 milioni di euro. Ecco perché il dipartimento nazionale della Protezione civile ha già ricevuto la nostra richiesta di risarcimento che ora, attraverso le indicazioni precise dei singoli Comuni, dovrà essere integrata e dettagliata il meglio possibile". I sindaci hanno chiesto a Panontin di non essere vincolati al Patto di stabilità almeno nell´utilizzo di questi fondi straordinari ma, ha replicato l´assessore, purtroppo non ci sono margini liberatori per quanto riguarda i finanziamenti regionali mentre, al contrario, tutto quando dovesse arrivare da Roma sarebbe completamente in deroga al Patto e quindi utilizzabile senza le relative limitazioni. Tra i 44 Comuni inclusi nello stato di emergenza post maltempo decretato lo scorso 11 settembre, figurano anche Trieste, Udine e Pordenone.  
   
   
DIFFERENZIATA. ALLA ZONA 5 IL PRIMO PREMIO DI CARTAVINCE GRAZIE ALLA CAMPAGNA DI COMIECO, COMUNE E AMSA PER LA RACCOLTA DI CARTA E CARTONE SARANNO ASSEGNATI 77.000 EURO A 35 CONDOMÌNI MILANESI  
 
 Milano, 19 settembre 2013 - Sono stati presentati ieri a Palazzo Marino i risultati di Cartavince, la campagna per la corretta raccolta differenziata di carta e cartone ideata da Comieco (Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), in collaborazione con il Comune di Milano e Amsa Gruppo A2a. Tra i complessi condominiali analizzati, 35 hanno dimostrato una particolare attenzione al rispetto delle regole previste per la raccolta differenziata di carta e cartone – corretta esposizione dei bidoncini; presenza di cartone piegato/sminuzzato e assenza di evidenti frazioni di rifiuti estranee nel bidoncino bianco; assenza di carta e imballaggi cellulosici riciclabili nel sacco trasparente della raccolta indifferenziata – e si sono aggiudicati un montepremi complessivo di 77.000 euro messi in palio da Comieco. La Zona 5 si è aggiudicata il titolo di “più virtuosa” di Milano, con tutti e 6 i condomìni estratti premiati e 14.000 euro di montepremi assegnato, seguita dalla Zona 4 con 13.000 euro aggiudicati e dalla Zona 9 con 12.000 euro (in allegato l’elenco completo dei condomìni vincitori zona per zona). In generale, i complessi con meno unità abitative si sono dimostrati i più attenti al corretto conferimento di carta e cartone (13 su 18 i virtuosi), seguiti dai condomini “medi” (12 su 18 i virtuosi), mentre i complessi più grandi hanno registrato il maggior numero di “sviste” nel bidoncino bianco (8 su 18 i non virtuosi). L’ammontare del premio per ciascun condominio virtuoso è stato determinato in base alle dimensioni dello stabile (1.000 euro per i condomini con unità immobiliari inferiori a 15; 2.000 euro per i condomini con unità immobiliari compresi tra 15 e 30; 4.000 euro per i condomini con unità immobiliari superiori a 30) e sarà utilizzato per attività legate alla raccolta differenziata o per migliorie e manutenzione delle parti comuni come rastrelliere per le biciclette, aree verdi, aree gioco per i bambini, aree dedicate allo stoccaggio dei rifiuti, acquisto di sacchi per la raccolta o interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dello stabile. “Faccio i miei complimenti alla Zona 5, che in questa edizione di Cartavince si è dimostrata la più virtuosa; e anche a tutte le altre Zone della nostra città che hanno partecipato con impegno all’iniziativa”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. “La differenziata a Milano si è ormai avviata verso il 50% e campagne come questa sono davvero utili per coinvolgere e sensibilizzare sempre più i cittadini sull’importanza di una corretta raccolta”. “Milano ha dimostrato un buon livello di raccolta differenziata di carta e cartone nel mese di Cartavince” ha dichiarato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco “e complessivamente nei primi 7 mesi del 2013. Questo dato è ancora più significativo se si considera che i rifiuti solidi urbani raccolti nello stesso periodo sono diminuiti. I buoni risultati del 2013, forti degli oltre 61 kg di carta e cartone procapite raccolti dai milanesi nel 2012, ci spingono ad incrementare ulteriormente l’attività di informazione e sensibilizzazione verso i cittadini per una corretta gestione dei rifiuti. Secondo una ricerca condotta da Ipsos su 1.400 milanesi, oltre l’80% si è dichiarato tra “l’Abbastanza” e il “Molto informato” in merito alle regole della raccolta differenziata. D’accordo con Amsa abbiamo anche deciso che il montepremi non assegnato di Cartavince sarà reinvestito in sacchetti di carta per la raccolta dell’umido da destinare agli alloggi popolari dell’Aler.” “42.356 tonnellate di carta e 11.241 di cartone raccolte da gennaio ad agosto a Milano. Nonostante la contrazione dei consumi e la congiuntura economica non favorevole, le quantità raccolte crescono, anche in termini assoluti, rispetto allo scorso anno. La buona risposta dei milanesi coinvolti nel concorso Cartavince - ha dichiarato Paola Petrone, Direttore di Amsa - è la conferma della sensibilità dei cittadini alle iniziative sulla raccolta differenziata e sulle tematiche ambientali in generale. Le attività di comunicazione, il costante dialogo con la città e le novità introdotte, come la raccolta dell’umido presso le utenze domestiche, hanno permesso di raggiungere quest’anno una percentuale media di raccolta differenziata del 41,9%. Sono state raccolte in maniera separata oltre 20.000 tonnellate di rifiuti in più rispetto allo scorso anno, un aumento che supera il 13%. Risultati positivi che ci incoraggiano a proseguire su questa strada, consapevoli di poter contare sulla collaborazione dei cittadini”. L’iniziativa è stata supportata da una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la cittadinanza ma anche agli amministratori di condomini che, grazie alla collaborazione di Anaci Milano, sono stati coinvolti personalmente nel far sì che gli immobili amministrati e gli inquilini che li abitano siano stati soggetti attivi nella piena riuscita di questa iniziativa.  
   
   
RIFIUTI A CASAL DI PRINCIPE: REGIONE INTERESSATA A CONOSCERE VERITÀ, FAREMO NOSTRA PARTE  
 
Napoli, 19 settembre 2013 - "Desidero esprimere, anche a nome della Giunta regionale della Campania, un plauso ai Carabinieri, ai Vigili del Fuoco ed ai tecnici dell´Arpac per il lavoro che stanno svolgendo a Casal di Principe". Così il 17 settembre 2013, l´assessore regionale all´Ambiente Giovanni Romano. "La Regione - sottolinea Romano - ha tutto l´interesse a conoscere la verità. Le strutture regionali seguono con la dovuta attenzione l´esito delle indagini. Siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte intervenendo con le operazioni di bonifica già previste nel Piano Regionale. E´ evidente che di fronte ad un possibile aggravarsi del contesto, a seguito degli accertamenti, sarà necessario l´intervento del Governo per eliminare i danni ambientali e garantire la sicurezza dei cittadini. Considerata la sensibilità già dimostrata dal ministro Orlando siamo certi che, in questa eventualità, non saremo lasciati soli".  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO: CHIODI, PER ABRUZZO PENSIAMO A MODELLO SCANDINAVO  
 
Roccaraso, 19 settembre 2013 - "Un passaggio importante che segna l´abbandono della politica delle discariche e favorisce in questo modo i processi di riciclo dei rifiuti". È il commento del presidente della Regione, Gianni Chiodi, ai risultati della sperimentazione del progetto "Refolo", che sono stati resi noti ieri a Roccaraso. Dati alla mano, si è accertato che il sistema "Refolo", approvato dal Cnr e adottato per la prima volta a Roccaraso, è in grado di garantire consistenti economie in termini di gestione. Nella sostanza, Refolo pone in essere un´azione, che in termini tecnici si definisce di micronizzazione, che distrugge qualsiasi flora batterica (eliminando quindi odori e fermentazione) e rende il prodotto sterile, completamente disidratato e sempre esente da cloro, solfati e inerti. Il materiale che ne esce, se non è riciclato nelle filiere dei consorzi come materia prima, diventa Css, ovvero combustibile per generare energia termica da utilizzare poi in impianti di valorizzazione energetica, centrali elettriche policombustibili e centrali di gassificazione. "La Regione ha creduto fin dall´inizio a questo progetto, tant´è che ne ha finanziato la sperimentazione ? ha spiegato Chiodi ? perché anche su questo settore abbiamo intenzione di dare un futuro a questa regione. In base alla politica di programmazione che abbiamo messo in campo, nei prossimi 10-15 anni? è scongiurata ogni forma di emergenza rifiuti, ma soprattutto stiamo andando incontro ad un grande progetto di riforma. In questo senso ? ha proseguito ? l´esperienza di Refolo apre le porte al dibattito in regione sulla valorizzazione energetica dei rifiuti, con l´obiettivo di avvicinare quanto più possibile il sistema abruzzese al modello dei Paesi Scandinavi, che destina il 50% al riciclo e l´altro 50% alla valorizzazione energetica, e contemporaneamente allontanarlo dal ? modelo bulgaro? che conferisce in discarica i rifiuti". Il Presidente Chiodi ha poi spiegato che "il semplice incremento della raccolta differenziata di per sé non riduce i costi sui rifiuti; le economie e dunque la riduzione della tariffa - ha concluso - si concretizzano solo con il successivo riciclo della raccolta differenziata".  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO: NUOVA LEGGE QUADRO CAMBIERA´ SISTEMA  
 
 Roccaraso, 19 settembre 2013 - "L´approvazione ieri da parte del Consiglio regionale dei primi 15 articoli della legge quadro sui rifiuti segna l´avvio di una nuova stagione di cambiamenti". Lo ha detto l´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio, intervenendo al convegno sui risultati della sperimentazione del progetto "Refolo" e commentando quanto deliberato ieri sera dal Consiglio regionale. La legge quadro è ancora in fase di definizione e approvazione, ma l´assessore Di Dalmazio, a Roccaraso, non ha mancato di illustrare le novità della normativa. "Ci sarà ? ha spiegato ? un unico Ambito regionale con un commissario provvisorio che avrà il compito di costituirlo. All´interno di esso ci sarà una ripartizione per aree omogenee con la conseguente liquidazione di tutti i consorzi comprensoriali. In questo contesto, la legge prevede l´affidamento a un gestore unico del riciclo intero dei rifiuti. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione ? ha sottolineato Di Dalmazio ? che porta ad un efficientamento del sistema e ad una riduzione della frammentarietà dei soggetti gestori". E proprio parlando dei soggetti gestori, Di Dalmazio ha voluto dare un dato: "in Abruzzo ci sono oltre 200 soggetti gestori dei rifiuti, a conferma che in tutti questi anni in questa regione non c´è stata la capacità e la voglia di fare sistema e di mettersi insieme a vantaggio delle gestioni localistiche e clientelari. In queste condizioni era praticamente impossibile una riduzione delle tariffe". Ma la legge quadro in via di approvazione va incontro anche agli indirizzi dettati dall´Unione europea in materia di gestione e trattamento dei rifiuti. "Per l´Europa le priorità sono: la riduzione della produzione di rifiuti, i processi di riciclo, la valorizzazione energetica e, solo alla fine come ultima ratio, il conferimento in discarica. La rivoluzione che si sta compiendo in Abruzzo va incontro ai primi punti indicati dalla Ue, se è vero che dal 2009 al 2012 in Abruzzo i rifiuti si sono ridotti del 5% e che anno dopo anno sta crescendo la Raccolta differenziata arrivata, secondo le stime 2013, al 43%. La nostra programmazione ? ha concluso l´assessore all´Ambiente ? ha previsto 40 milioni di euro per sostenere Ambiti e Comuni per incentivare il riciclo, la raccolta differenziata e l´impiantistica".