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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Settembre 2013
SECONDO GLI AUDITOR DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA, I FONDI UE PER LA DIVERSIFICAZIONE DELL’ECONOMIA RURALE CONSEGUONO, SOLO IN MISURA LIMITATA, UN RAPPORTO COSTI-BENEFICI OTTIMALE.  
 
 Lussemburgo - Spesso, nella selezione dei progetti, gli Stati membri agivano più in base all’esigenza di spendere i fondi assegnati che non a una valutazione dell’idoneità degli stessi progetti di diversificazione. In alcuni Stati membri, quando erano disponibili stanziamenti sufficienti, sono stati finanziati tutti i progetti ammissibili, indipendentemente dall’esito della valutazione che ne era stata fatta sul piano dell’efficienza e dell’efficacia. In seguito, nel periodo in cui i finanziamenti erano scarsi, talvolta sono stati respinti i progetti migliori. La spesa dell’Ue relativa allo sviluppo rurale per la diversificazione dell’economia rurale intende affrontare i problemi delle zone rurali quali lo spopolamento, le scarse opportunità economiche e la disoccupazione. Essa finanzia progetti a favore della popolazione e delle imprese rurali per contribuire a sostenere la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile. La spesa dell’Ue prevista per queste misure è ammontata a 5 miliardi di euro per il periodo 2007 - 2013 e 2 miliardi di euro sono stati inoltre messi a disposizione dai fondi nazionali degli Stati membri. L’audit ha riguardato le responsabilità della Commissione e sei Stati membri (Repubblica ceca, Francia (Aquitania), Italia (Campania), Polonia, Svezia (Västra Götaland) e Regno Unito - Inghilterra (Yorkshire e Humber). La priorità assoluta della creazione di posti di lavoro non è stata adeguatamente perseguita. I metodi adottati per il monitoraggio e la valutazione non hanno consentito di ottenere un quadro reale dei posti di lavoro creati e mantenuti attraverso queste misure. Dal campione di progetti controllato è emerso che i risultati da questi registrati in termini occupazionali sono solo modesti. In molti casi, gli auditor della Corte hanno constatato che i progetti sarebbero stati realizzati comunque, anche senza il finanziamento Ue, il che rappresenta un impiego non efficiente dei limitati fondi dell’Ue. I controlli degli Stati membri sulla ragionevolezza dei costi dei progetti non hanno ridotto a sufficienza il rischio di spesa eccessiva e sono stati rilevati esempi di oneri amministrativi eccessivi e di pagamenti tardivi. Secondo Jan Kinšt, il Membro della Corte responsabile della relazione “il fatto che gli Stati membri e le regioni controllati non abbiano specificato chiaramente la meta che intendono raggiungere denota una strategia guidata dalla domanda anziché da obiettivi. Sul piano pratico, ciò ha condotto a situazioni in cui quasi tutte le tipologie di progetti potevano rientrare negli obiettivi stabiliti”.  
   
   
AVIARIA, OSTELLATO E PORTOMAGGIORE (FE) DIVENTANO “ZONA DI SORVEGLIANZA”  
 
Bologna - I Comuni di Ostellato e Portomaggiore, nel ferrarese, passano da “zona di protezione” (A) a “zona di sorveglianza” (B). Lo stabilisce una nuova ordinanza (la numero 186) emessa ieri dal presidente della Regione Vasco Errani. Trascorsi 21 giorni dal completamento delle operazioni preliminari di pulizia e disinfezione dei focolai di Ostellato e Portomaggiore, senza che si siano verificati nuovi casi, secondo quanto stabilito dalle norme in vigore, questi due territori (individuati dalle precedenti ordinanze come “zone di protezione”) diventano così “zone di sorveglianza”. In base agli aggiornamenti restano zona di protezione l’intero territorio dei Comuni di Mordano (Bo) e Bagnara di Romagna (Ra), parte del territorio del Comune di Imola (Bo) a est dalla Statale 610 e a nord della via Emilia; parte del Comune di Massa Lombarda (Ra) a sud della Provinciale 253, e parte di territorio del Comune di Solarolo (Ra) a nord della diramazione per Ravenna dell’A14. La zona di sorveglianza comprende la parte rimanente dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), l’intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (nel bolognese), di Conselice, Sant’agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza e Castelbolognese (nel ravennate), e nel ferrarese di Ostellato, Portomaggiore, Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio e Argenta, più parte del territorio del Comune di Ferrara tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa. Un’ulteriore zona di protezione, identificata dal ministero della Salute il 6 settembre in seguito all’individuazione del sesto focolaio (Bondeno), riguarda il Comune di Bondeno (a sud della Statale 496 e a ovest del Fiume Panaro) e quello di Finale Emilia (a nord della Statale 468, a est della Provinciale 9 e a ovest del fiume Panaro). Il ministero ha identificato anche un’altra zona di sorveglianza, che riguarda, per il territorio emiliano-romagnolo, la parte rimanente di Bondeno e di Finale Emilia, i Comuni di Mirabello, Sant’agostino, Cento, Crevalcore (a nord di via Provanone e a est di via Provane - Provinciale 9), Mirandola (a est delle linea ferroviaria Modena-verona), San Felice sul Panaro (a est della linea ferroviaria Modena-verona). Le zone di restrizione, indicate nella Decisione di esecuzione della Commissione europea dell’11 settembre 2013, riguardano in Emilia-romagna un’area che comprende i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Berra, Bertinoro, Brisighella, Casola Valsenio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cervia, Cesena, Cesenatico, Codigoro, Dovadola, Forlimpopoli, Forlì, Fusignano, Gambettola, Gatteo, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Longiano, Massa Fiscaglia, Meldola, Mesola, Modigliana, Predappio, Ravenna, Riolo Terme, Russi, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone. Il ministero della Salute ha emanato un provvedimento contenente la tempistica per effettuare i controlli e nuove linee guida per la concessione di deroghe, che consentono aperture progressive alla movimentazione di uova e animali in regione. La novità più importante è la possibilità di movimentare animali e uova da allevamenti dell’Emilia-romagna situati al di fuori delle aree di protezione, sorveglianza e restrizione. Sono previsti inoltre minori vincoli nella movimentazione di uova (da consumo e da cova) dalle zone di protezione e sorveglianza. In entrambi i casi è necessario fornire determinate garanzie. Mentre prima nelle tre zone (protezione, sorveglianza e restrizione) era vietato introdurre animali delle specie sensibili negli allevamenti esistenti, con questo provvedimento sono state individuate delle aree all’interno della zona di restrizione dove è possibile farlo, e precisamente i Comuni di Berra, Mesola, Goro, Modigliana, Dovadola, Predappio, Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì (area a sud della Statale 67), Modigliana, Meldola, Forlimpopoli, Bertinoro, Cervia, Cesena, Cesenatico, Savignano sul Rubicone, Gatteo, Gambettola, Longiano, San Mauro Pascoli. Ciò dovrebbe consentire una ripresa della normale attività produttiva della filiera avicola presente in queste zone. E’ revocato infine il divieto – a determinate condizioni – di spandimento su tutto il territorio regionale di pollina proveniente da tutti gli allevamenti, compresi quelli situati nelle zone di restrizione e sorveglianza. Resta il divieto di spandimento della pollina prodotta negli allevamenti della zona di protezione.  
   
   
AGRICOLTURA IN CALABRIA; APPROVATE LE GRADUATORIE DEFINITIVE DELLE ISTANZE DI AIUTO.  
 
Sono state approvate le graduatorie definitive delle istanze di aiuto relative a varie misure. Lo rende noto l’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione Michele Trematerra. Le aziende e gli enti calabresi potranno fare presto affidamento su una nuova cospicua dotazione finanziaria, oltre 11 milioni di euro, a fronte dei quasi 41 richiesti, che avranno come scopo finale quello di valorizzare le potenzialità del nostro territorio. Si tratta della misura 122 “Accrescimento del valore economico delle foreste”, della 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi”, della 226 “Ricostituzione del potenziale produttivo forestale e interventi preventivi”, annualità 2010 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Calabria (rispettivamente con i D.d.g. N. 12376, 12377 e 12374).. Le tre graduatorie appena pubblicate vanno ad aggiungersi alle altre due del comparto forestale approvate prima dell’estate, quelle relative alle misure 223 “Primo imboschimento di superfici non agricole” e 227 “Sostegno agli investimenti produttivi”. “Tutta questa progettualità – ha affermato Trematerra – dimostra ancora una volta la fiducia che è stata riposta nei confronti del dipartimento Agricoltura, che grazie al Psr, nella nostra regione rappresenta uno dei pochi sostegni alle attività del settore. L’aspetto più rilevante è che siamo riusciti ad impegnare l’intera disponibilità finanziaria della quale erano dotate le cinque misure forestali. Mi preme - ha concluso l’assessore – lodare il certosino lavoro istruttorio svolto dal dipartimento”. In particolare, sono risultati finanziabili 27 progetti per quanto riguarda la misura 122; 7 per la misura 216 e 21 progetti per la 226, che si aggiungono ai 13 della misura 223 ed ai 7 della misura 227.  
   
   
VENDEMMIA IN ROMAGNA, ANNATA DOC. NUOVO BANDO DA 3,8 MILIONI  
 
Bologna - Anche in Romagna – dove si produce circa il 50% del vino della nostra regione - la vendemmia 2013 ha tutte le caratteristiche per confermarsi come una delle migliori degli ultimi anni, sia per le quantità raccolte (circa il 10% in più rispetto al 2012), sia per la qualità delle uve. La vendemmia è partita per le Albane (produzione prevista +10% rispetto allo scorso anno) mentre per il Trebbiano l’avvio della raccolta è previsto attorno alla fine del mese. Per il Sangiovese destinato alla produzione di “novello” si inizierà a vendemmiare questa settimana mentre per il prodotto destinato alle altre tipologie occorrerà attendere i primi giorni di ottobre. Dal punto di vista delle zone altimetriche le produzioni, in particolare quelle del Sangiovese, non dovrebbero mostrare differenze significative tra collina e pianura grazie alle benefiche piogge del 25 e del 26 agosto. Il punto sulla raccolta in corso nelle province di Ravenna, Forlì-cesena, Rimini e nell’Imolese, e sulle prospettive del comparto vitivinicolo, è stato fatto oggi a Predappio dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni nel corso di una visita alla Fattoria Nicolucci. L’emilia-romagna si avvia dunque a confermarsi anche nel 2013 seconda regione produttrice di vino Italia, dopo il Veneto. Un traguardo che conferma l’ottimo stato di salute del settore vitivinicolo regionale. La crescita non è peraltro solo nelle quantità. Ormai da diversi anni i vini made in Emilia-romagna riscuotono crescente successo sui mercati e ottengono importanti riconoscimenti nelle guide internazionali. Un dato su tutti è quello dell’export che ha messo a segno un + 15% nel 2012 contro un dato medio nazionale del 6,5%. Nel primo semestre 2013 le nostre esportazioni sono passate da 168.514 a 198.807 milioni di euro, ovvero un ottimo + 17,8% contro il + 8,4% dell’insieme delle regioni. Se questa tendenza sarà confermata, le esportazioni di vino emiliano-romagnolo supereranno la soglia dei 400 milioni di euro. Doc Romagna - Nel 2011 il Consorzio Vini di Romagna ha conseguito un significativo traguardo con l’approvazione della Doc “Romagna”, ovvero di uno strumento destinato a caratterizzare tutti i vini del territorio romagnolo, rafforzandone il rapporto con l’area geografica di provenienza e, nel caso del Sangiovese, con le specificità legate alle singole zone di produzione. Dopo due vendemmie e due imbottigliamenti - 2011 e 2012 - si cominciano ad evidenziare i primi benefici di questa innovazione dal punto di vista commerciale, soprattutto per il Sangiovese, un vitigno internazionale diffuso in tutto il mondo. Scade l’11 ottobre un bando da 3,8 milioni di euro per l’innovazione nelle cantine. Possono essere presentate entro il prossimo 11 ottobre le domande per partecipare a bando regionale che stanzia 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di qualificazione e innovazione nelle cantine, mentre altri contributi per 4,3 milioni sono stati recentemente assegnati a 31 aziende vinicole. Sono solo gli ultimi esempi in ordine di tempo, di come dietro agli importanti traguardi raggiunti dal comparto vitivinicolo regionale ci sia, accanto all’impegno degli imprenditori, anche un importante sforzo di investimento pubblico: oltre 200 milioni di euro dal 2007 a oggi, considerando sia il Programma regionale di sviluppo rurale che l’Ocm vino. Tali risorse hanno permesso di ristrutturare circa 10 mila ettari di vigneti non più produttivi, di sostenere il rinnovamento delle cantine e di mettere in atto strategie commerciali e di promozione innovative ed efficaci. Nello specifico, per quanto riguarda la misura “Promozione nei Paesi extra Ue, sono stati approvati, a valere sui fondi 2013/2014, quattro progetti per un contributo totale di 5.406.972 euro, pari al 50% del valore dei progetti ammessi.  
   
   
APICOLTURA: IN ARRIVO CONTRIBUTI DALLA REGIONE ABRUZZO  
 
Pescara - La Regione ha destinato all´apicoltura un finanziamento pari a 233 mila euro, per un totale di spesa di 400 mila euro. Ad annunciarlo è l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, che spiega come questi fondi siano relativi all´Ocm apicoltura e a beneficiarne saranno 54 aziende dislocate sul territorio abruzzese. "Si tratta - spiega Febbo - di interventi concreti messi in atto da questa Amministrazione regionale che puntano al sostegno di un settore vitale per la nostra economia che negli anni sta assumendo un ruolo sempre più prestigioso. In particolare, questi contributi pubblici sono destinati ad azioni importanti come la lotta alla Varroasi (acaro parassita che attacca le api), alla razionalizzazione della transumanza, al sostengo per il ripopolamento del patrimonio apicolo e alla collaborazione con organismi specializzati per la realizzazione di programma di ricerca ed in particolare con l´Istituto Zooprofilattico di Teramo al fine di migliorare la qualità del prodotto. Tra le azioni previste ci sono anche seminari e convegni tematici, l´acquisto di arnie e idonei presidi sanitari, di macchine e attrezzature per l´esercizio del nomadismo e le spese per le analisi chimico-fisiche"  
   
   
AVICOLO, LOMBARDIA: TRACCIABILITÀ A DIFESA DELLA PRODUZIONE  
 
Rivoltella di Desenzano/bs,  - "Due aziende che rappresentano uno dei settori maggiormente dimenticati in questi anni e che presentano aspetti diversi e tra di loro molto simili. Entrambe ci chiedono a gran voce di identificare meglio i prodotti, in una logica per la quale il consumatore deve sapere da dove arrivano e dove sono realizzati. Per questo vedo con grande interesse il Pollo di Lombardia, dell´azienda Monteverdi, la cui produzione è completata da una modalità autonoma di etichettatura che mette il consumatore nella condizione di sapere che il prodotto è garantito sotto il profilo igienico sanitario e che consuma un prodotto controllato". E´ quanto ha evidenziato l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, al termine della visita, di due importanti realtà avicole operative in provincia di Brescia. Nel primo caso, si tratta dell´azienda agricola Monteverdi di Rovato; successivamente l´assessore ha visitato l´azienda agricola commerciale Gobbi Frattini, a Rivoltella di Desenzano. Regole Diverse, Mercato Unico - "C´è una disparità evidente sotto il profilo del trattamento sui mercati internazionali - ha rilevato l´assessore Fava, cogliendo le preoccupazioni degli imprenditori in tema di concorrenza globale - : occorrono regole che tutelino le imprese e non che le stesse siano in balia delle oscillazioni dei mercati che spesso sono figlie delle scelte politiche degli altri Paesi. Scelte che noi, come Paese, non abbiamo fatto, delegando le stesse a logiche di mercato che non hanno visto i nostri produttori tutelati come era necessario". "Insisto - ha aggiunto l´assessore lombardo -, occorre che le Regioni del Nord che avvertono maggiormente il problema (l´82 per cento del comparto avicolo è concentrato in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) siano messe nelle condizioni di trattare direttamente con Ue e spiegare perché questi prodotti devono essere tutelati e con quale modalità gli stessi possono circolare". Aiuti Per Migliorare Qualità - Resta aperta la partita delle contribuzioni a un comparto che non ne beneficia. "Al di là delle diverse posizioni politiche - ha aggiunto Fava - anche il collega assessore dell´Emilia Romagna Tiziano Roboni, che ho incontrato di recente, è d´accordo: occorre che il settore avicolo possa rientrare tra quelli che beneficiano dei finanziamenti sul secondo pilastro. Vale a dire, far rientrare le attività avicole tra quelle che possono beneficiare dei fondi del Psr, secondo quanto indica la Ue, e cioè che non si aumentino le produzioni, quanto piuttosto la qualità e la razionalizzazione del mercato". I Dati Del Comparto 2011 - Aumenta il consumo di carne bianca (2011, +2 per cento di produzione di polli da carne, +2,7 per cento dei consumi, +3,3 per cento delle esportazioni); il consumo interno di carni avicole è aumentato, per il mercato interno, dell´1,1 per cento rispetto al 2010. Il saldo import-export è a vantaggio delle esportazioni (import 10,5 per cento, export 3,3 per cento).  
   
   
AGRICOLTURA ABRUZZO:CREDITO AGRARIO, MINISTRO OK A TESI  
 
Pescara - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, ha chiesto 16 settembre al Governo un intervento per quanto riguarda gli aiuti in regime "de minimis" che, come da disposizioni, scadranno il 31 dicembre 2013 e a tale data verrebbe meno la base giuridica per la concessione delle agevolazioni sul credito agrario per l´anno 2014. Le problematiche legate al prestito di conduzione per l´annualità 2014,sollevate dall´Assessore, saranno discusse nel corso della Commissione Politiche Agricole di mercoledì 18 settembre 2013 alle ore 17,30 a Bari nell´ambito della Fiera del Levante. "Il ´parlamentino? dell´Agricoltura ? sottolinea Febbo - ha accolto così le questioni che avevo sollevato nella lettera inviata al Ministro De Girolamo e proprio la riunione di domani sarà propedeutica ad un altro importante appuntamento con lo stesso Ministro, in programma il giorno successivo. La questione è di vitale importanza per le nostre aziende agricole, sempre più in difficoltà e alle prese con numerose criticità per affrontare le quali, come Istituzioni, è nostro dovere mettere in campo tutti gli strumenti possibili". "Mentre è in discussione una bozza di regolamento ? ha scritto Febbo al Ministro De Girolamo - la proroga delle disposizioni, nell´attuale momento di crisi economica e di riduzione delle concessioni creditizie, credo sia fondamentale per poter dare certezza al più presto alle nostre imprese agricole. Dai dati in nostro possesso si tratta di un´agevolazione che, in Abruzzo, interessa oltre 1.000 aziende agricole e che movimenta oltre 70 milioni di euro. Nella bozza, datata 5 agosto 2013, sembrerebbe però che il regolamento non si applichi agli aiuti concessi alle imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli con la conseguenza che per queste imprese (come cantine sociali, cooperative e organizzazioni di produttori ortofrutticole), si debba attendere l´emanazione di un altro nuovo regolamento, con il rischio che non si riesca ad approvarlo in tempi certi e immediati". Per l´assessore Febbo è auspicabile che la cifra concedibile in regime "de minimis" alle aziende della produzione primaria, sia elevata dagli attuali 7.500 euro ad almeno 50.000 euro, per ridurre il dislivello rispetto alle imprese degli altri settori. Analogo intervento fu deciso qualche anno fa in occasione della crisi economico-finanziaria quando furono raddoppiati i massimali del premio "de minimis" per tutte le attività produttive.  
   
   
LOMBARDIA: NEL MANTOVANO, L´INNOVAZIONE È PROTAGONISTA  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, ha visitato tre aziende agricole nell´Alto mantovano. Tre realtà che hanno fatto dell´innovazione il motore della propria impresa. A Castelgoffredo, l´assessore Fava ha fatto tappa all´agribirrificio "Il Luppolajo", condotto dal giovane Enrico Treccani, insieme al papà Rinaldo. È uno dei tre agribirrifici della provincia di Mantova, con una produzione prevista nel 2013 di circa 40.000 bottiglie. Quattro i tipi di birra prodotti annualmente, ai quali si aggiungono altrettante varietà legate ai prodotti stagionali. Agli inizi di ottobre debutterà la birra alla zucca, mutuata da una ricetta americana. Giovani Rappresentano Futuro Del Settore - "Nel Piano di sviluppo rurale che stiamo elaborando - ha dichiarato l´assessore Fava - terremo conto di tutte queste realtà che, con una forte spinta all´innovazione e con una presenza di giovani imprenditori, rappresentano il futuro dell´agricoltura". Innovazione anche nell´azienda agricola "Ceresino" di Gianluigi e Tiziano Zani di Asola, allevatori di suini con 80 ettari coltivati a mais, grano tenero e grano duro. Qui la modernizzazione passa dalla razione alimentare bagnata, distribuita automaticamente nei trogoli grazie a un sistema computerizzato. Ultima tappa ancora in territorio asolano, nell´azienda agricola "Lavacchiello" di Carlo Visini. Con la propria famiglia produce e commercializza ortofrutta biologica: mele, pere, ma anche albicocche e pesche, oltre a pomodoro, patate, insalata. È presente anche una linea di lavorazione per il confezionamento del prodotto. Il fatturato annuale dell´azienda si aggira sui 250.000 euro, ottenuto grazie alla vendita diretta e soprattutto all´export, prevalentemente in Germania. Piano Rurale Premi Chi Lavora Con Passione - "Proseguo con entusiasmo la visita di aziende agricole familiari - afferma l´assessore lombardo - in un percorso virtuoso che vuole essere un riconoscimento a chi lavora con passione e che allo stesso tempo mi permette di mantenere un filo diretto con le imprese. Nella fase di redazione del Psr che accompagnerà gli investimenti in agricoltura fino al 2020 credo sia il modo migliore per rispondere efficacemente alle esigenze di chi ha contribuito a portare l´agroalimentare lombardo ai vertici in Italia".  
   
   
AL LAGO DI CANDIA LA PROVINCIA DI TORINO AVVIA LE OPERAZIONI PER CONTENERE LA POPOLAZIONE DI DUE SCOMODI “OSPITI”, I GAMBERI DELLA LOUISIANA ED I FIORI DI LOTO  
 
 La Provincia di Torino interverrà nel Parco Naturale del Lago di Candia, per contenere due specie che stanno alterando in modo significativo gli equilibri naturali dell’ecosistema lacustre: il Fior di Loto ed il Gambero della Louisiana. A questo fine la Provincia ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte – misura 323. I fondi saranno utilizzati per realizzare un più ampio programma per la “Valorizzazione ed incremento della biodiversità nella rete ecologica provinciale”. Il programma comprende una serie coordinata di progetti, che saranno realizzati in sette località, individuate come nodi della rete ecologica provinciale, con l’obiettivo di conservare la biodiversità, tutelare gli habitat naturali e le specie rare presenti. Gli interventi saranno affiancati da una campagna di comunicazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori locali sul valore, anche economico, della biodiversità e dei servizi che l’ambiente naturale offre agli uomini, i cosiddetti servizi ecosistemici. Marco Balagna, Assessore provinciale ai Parchi e Aree Protette, ricorda che “il Parco naturale del Lago di Candia è riconosciuto a livello europeo come Sito di Importanza Comunitaria (S.i.c.) e come Zona di Protezione Speciale (Z.p.s.), in quanto rientra nelle strategie di conservazione della natura sancite dalle Direttive Habitat ed Uccelli dell’Unione Europea. La preservazione dell’equilibrio e della biodiversità naturali passano necessariamente attraverso il contenimento delle specie esotiche invasive, la cui diffusione è un fenomeno in costante crescita nell’intero territorio nazionale, che determina in molti casi la scomparsa di habitat e specie indigene”. “Siamo convinti che la perdita di biodiversità sia un problema che riguarda tutta la società e non solo gli addetti ai lavori. – sottolinea l’Assessore Balagna – Insieme alle specie ed agli habitat possono andare perse le tradizioni, le culture e i valori identitari delle comunità locali. Senza dimenticare che vi sono risorse naturali che producono beni economici: il pescato, il foraggio, il legname, i servizi come il rifornimento e la depurazione dell’acqua, l’impollinazione, la fertilizzazione del suolo. Vi sono inoltre casi in cui le nuove specie introdotte rappresentano un problema sanitario, sia per gli animali e le piante di cui spesso sono parassiti, sia per l’uomo: basti pensare all’Ambrosia, piccola pianta infestante colpevole di così tanti casi allergici da indurre alcuni Comuni ad emettere specifiche ordinanze per contrastarne la diffusione, con costi tutt’altro che irrisori”. Come Funzionera’ Il Contenimento Delle Specie Dannose - In qualità di Ente gestore del Parco naturale del Lago di Candia, la Provincia di Torino (in accordo con la Commissione di Gestione e di Indirizzo del Parco), ha costruito una rete di contatti con soggetti istituzionali ed organismi di ricerca qualificati: la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Mantova, il Parco del Mincio, l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e della Valle d’Aosta, il Cnr di Venezia. Grazie alle collaborazioni avviate e al finanziamento ottenuto dal Psr, nei prossimi mesi saranno realizzati interventi sperimentali di cattura dei Gamberi della Louisiana e di taglio del Fior di Loto. La specie botanica è ritenuta responsabile della sparizione della pianta acquatica Limnantemio (Nymphoides peltata) e delle Ninfee, ma anche della forte riduzione del Nannufaro (Nuphar lutea) e della Castagna d’acqua (Trapa natans). Da notare che la Castagna d’acqua, oltre ad essere fondamentale nel periodo primaverile per la fauna ittica, accumula nei tessuti vegetali le sostanze fertilizzanti che giungono al lago dai terreni agricoli circostanti: per questo motivo il Parco, con risorse proprie, procedeva ogni anno alla sua asportazione, per sottrarre all’acqua ingenti quantità di nitrati e fosfati e mantenerne sotto controllo il livello di eutrofizzazione. L’assenza della Castagna nel ruolo di “accumulatore” rischi di far aumentare la quantità di nutrienti disciolti nell’acqua del lago, determinando un peggioramento della qualità e della trasparenza delle acque ed un probabile superamento dei valori ammessi dalle normative relative alla qualità delle acque e alla balneazione. La lotta alle specie esotiche invasive sarà condotta anche su altre specie arboree ed arbustive presenti nell’area, le quali, seppur meno evidenti, esistono e sono in rapida espansione: Ailanto, Robinia, Acero americano, Bambù, Fitolacca, Buddleja. Il progetto di tutela della biodiversità prevede inoltre la realizzazione di due ecodotti sotterranei, con barriere semifisse, per la protezione degli anfibi (in particolare i Rospi), che attraversano la vicina Strada Provinciale per raggiungere la zona paludosa dove si riproducono. E’ previsto inoltre un corridoio ecologico di circa 800 metri, costituito da un’estesa fascia vegetata di alberi ed arbusti lungo il canale costeggia il lato occidentale della palude. Saranno infine realizzati interventi di miglioramento forestale nei boschi umidi di proprietà pubblica. Quando La Specie Ospite Fa Solo Danni - Il Gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) è originario degli Stati Uniti centro-meridionali, portata in Spagna nel 1972 per fini alimentari. E’ una delle specie aliene invasive più dannose per l’ambiente e la biodiversità, poiché è portatrice sana dell’afanomicosi, una patologia che letale per la specie nativa di Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes). La sua aggressività, la resistenza allo stress e l’efficienza riproduttiva determinano un vantaggio competitivo sulle altre specie che rapidamente soccombono. L’abitudine di scavare tane nel fango profonde fino a cinque metri determina un aumento della torbidità delle acque e della permeabilità dei terreni, producendo crolli diffusi nelle arginature. Pur essendo commestibile, il consumo del Gambero della Louisiana deve essere assoggettato a verifiche sanitarie preventive, poiché l’animale può accumulare metalli pesanti e tossine prodotte dalle alghe. Il Gambero della Louisiana tollera condizioni ambientali non ottimali, come acque inquinate, poco ossigenate, calde e persino salmastre. Si muove anche sulla terraferma, fino a tre km di distanza dall’acqua. Si nutre di tutto ciò che trova, animale o vegetale, divora le macrofite e i germogli delle piante, i girini, le rane e gli avannotti dei pesci. Queste caratteriste biologiche, unite ad un ciclo vitale relativamente corto (12-18 mesi) con un tasso di crescita molto elevato (50 grammi in 3-5 mesi), una maturità sessuale precoce ed una capacità riproduttiva pari a quattro volte quella delle specie autoctone, fanno del Gambero della Louisiana una specie estremamente pericolosa e dannosa non a caso soprannominata “Gambero killer”. Il Fior di Loto (Nelumbo nucifera), seppure apparentemente ben inserita nel paesaggio, è una pianta esotica, originaria dell’India delle regioni tropicali dell’Asia e del Nord-est dell’Australia diffusa ad opera dell’uomo al di fuori del suo areale originario per motivi ornamentali, a seguito della bellezza dei suoi fiori. Si tratta però di una specie estremamente infestante, in grado di moltiplicarsi per via vegetativa con grande velocità grazie all’allungamento di grossi rizomi (fusti sotterranei). Le foglie, galleggianti ed emergenti, possono raggiungere i 90 cm di diametro e “soffocare” tutte le altre piante acquatiche. La presenza del Fior di Loto comporta la rapida colonizzazione di ampie, superfici grazie alla vigorosa velocità di propagazione; la scomparsa delle piante acquatiche autoctone, con danni anche per gli animali ad esse legate (pesci ed uccelli in particolar modo); la creazione di ostacoli alla navigazione e all’accesso ai punti di approdo sulle rive. La specie non è di alcun interesse faunistico, poiché non è fonte alimentare per gli animali e non è in grado di sostenere i nidi galleggianti degli Anatidi come lo Svasso maggiore.  
   
   
LA FONTINA DOP PROTAGONISTA A CHEESE  
 
Dopo la conclusione, nei giorni scorsi, del Tor des Géants, l’endurance trail più duro del mondo, una maratona d’alta quota sui sentieri delle Alte Vie della Valle d’Aosta, si avvia alla partenza un’altra maratona, Lo Gran Tor de La Fontina, percorso di degustazione che proporrà al pubblico l’assaggio di 17 fontine provenienti da altrettanti alpeggi presenti sul percorso teatro del Tor des Géants. Lo Gran Tor de la Fontina sarà a Cheese, la manifestazione dedicata ai formaggi e al gusto in tutte le sue forme, in programma a Bra dal 20 al 23 settembre prossimi, presso lo stand dedicato alla Fontina Dop, in via Marconi (piazzale delle scuole elementari). Negli stessi giorni avrà inizio, come ogni anno, il tradizionale rito della désarpa, la discesa delle mandrie dagli alpeggi: le mandrie si trasferiranno dai pascoli di alta montagna ai tramuti più bassi e successivamente, alla fine di settembre, alle stalle del fondovalle che costituiranno il ricovero invernale. Nei 100 giorni di permanenza in alpeggio, cuore della montagna valdostana, uomini e donne hanno svolto il loro lavoro con passione e impegno, seguendo ritmi stabiliti nei secoli: dal prezioso latte prodotto dalle bovine di razza valdostana, lavorato con un’arte casearia di tradizione millenaria, si ottiene la Fontina Dop, presentata a Cheese nel Gran Tor de la Fontina. Dagli alpeggi situati al cospetto di Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Cervino, i giganti delle Alpi teatro del Tor des Géants appena concluso, provengono le Fontine partecipanti al Gran Tor de la Fontina. Gli alpeggi protagonisti: - Les Chavannes (La Thuile), - L’arp-vieille (Valgrisenche), - Borègne (Valgrisenche), - Entrelor (Rhêmes-notre-dame), - L’arp-de-djouan (Valsavarenche), - Le Broillot (Cogne), - Laris (Champorcher), - Lérettaz (Fontainemore), - Ranzola (Gressoney-saint-jean), - Mascognaz (Ayas), - Tellinod (Torgnon), - Pierrey (Nus), - La Léchère (Bionaz), - Tsantamerlaz (Doues), - Combe Germain (Etroubles), - Barasson (Etroubles), - Arp-du-jeux (Saint-rhémy-en-bosses). Lo Gran Tor de la Fontina è un’iniziativa organizzata dal Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina in collaborazione con l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta.  
   
   
IL PIEMONTE A CHEESE  
 
Ritorna Cheese, la grandiosa kermesse internazionale sui formaggi, nella sua 9° edizione biennale, in programma a Bra dal 20 al 23 Settembre 2013. Anche per questo importante appuntamento prosegue quel rapporto di collaborazione tra Regione Piemonte-assessorato Agricoltura e le grandi organizzazioni dei produttori attuatori dei progetti di promozione agroalimentare, finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte. Un metodo, questo, sicuramente virtuoso, che nasce dagli obiettivi di fare sistema, di creare sinergie, di dare la massima ricaduta e utilità agli interventi, ancor più necessari in tempi come questi, di grave crisi economica e di scarsità di risorse pubbliche disponibili. In tal senso a Cheese, oltre ai tanti produttori e aziende espositori nelle varie aree mercatali della città, si realizza una partecipazione e un programma con la presenza e il ruolo promotore di Assopiemonte Dop e Igp che raggruppa i 6 formaggi piemontesi a Dop (Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese), oltre che il Crudo di Cuneo dop e il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese dop, in un’area espositiva collettiva di 1800 m2 sita in piazza Spreitenbach a Bra. Quest’anno, per la prima volta, all’evento parteciperà anche l’Assessorato Regionale all’Economia montana, con uno stand dedicato ai formaggi di alpeggio e ai margari piemontesi, in cui oltre alle tradizioni enogastronomiche saranno presenti schermi e depliant che presenteranno tutte le attività turistiche, sportive e di outdoor che le montagne piemontesi offrono. Nell’area istituzionale, complementariamente alle attività operative promozionali e commerciali, si inserisce l’azione di accoglienza dei visitatori e di divulgazione, conoscenza di quello che possiamo definire il sistema lattiero-caseario piemontese, comprese le presentazioni e degustazioni delle sue eccellenti produzioni, attività che Assopiemonte svolgerà in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, con l’Assessorato all’Economia montana e con la compartecipazione di Ima Piemonte, Ascom Bra, Confcooperative Fedagri Piemonte, Enoteca Regionale del Barolo, Associazione delle Casare e dei Casari, Consorzio di tutela del Gorgonzola, Onaf, Consorzio Piemonte Land of Perfection e con l’Arap, la quale gestirà i box espositivi di alcuni capi delle principali razze lattifere. Un ricco calendario di eventi e incontri che propongono i temi, i problemi, le novità del comparto lattiero-caseario zootecnico e gli appuntamenti per presentare e degustare i formaggi del Piemonte, anche in abbinamento con i grandi vini e altri prodotti agroalimentari. Un programma emblematico delle peculiarità del comparto lattiero-caseario piemontese: 19.000 aziende con allevamenti, 160.000 vacche da latte, quasi 8 milioni di quintali di latte con un valore a prezzi agricoli di base che è di 340 milioni di euro, 9 formaggi Dop e 60 riconosciuti come Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte, con 250 milioni di euro il valore dell’export di formaggi piemontesi; una grande ricchezza non solo economico-produttiva poiché questi formaggi, come tanti altri prodotti agroalimentari, sono un simbolo della nostra regione, sinonimo di bontà, genuinità, qualità, apoteosi del gusto, fino a sfiorare il mito. Un sistema, questo, su cui la Regione Piemonte rinnova il suo impegno nell’opera di tutela, crescita e valorizzazione. Nell’ambito di tale impegno rientra il patrocinio e sostegno alla kermesse internazionale “Cheese” di Bra, lodevolmente organizzata dalla città di Bra e da Slow Food. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Cheese rappresenta un grande evento in grado di rilanciare la città di Bra, e il Piemonte, sulla scena mondiale: il sistema organizzativo si prepara all’accoglienza di oltre 150.000 visitatori e giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, ai quali diamo il benvenuto più caloroso. Visitatori che avranno anche l’opportunità di scoprire i formaggi del Piemonte e il loro valore aggiunto espresso dalla ricchezza della biodiversità animale, dalle favorevoli condizioni pedoclimatiche, dalla applicazione dei progetti per il benessere animale, dai virtuosi sistemi di allevamento e di alimentazione; tutto è la diretta conseguenza del duro e prezioso lavoro degli allevatori e dei produttori piemontesi ai quali va tutto il nostro ringraziamento”. Assessore Regionale all’Economia montana Gian Luca Vignale: “Per la prima volta dopo molti anni a questo evento internazionale viene riservato uno spazio per promuovere i formaggi e i produttori delle vallate piemontesi. L’obiettivo è di mettere in vetrina tutti i sapori, tradizioni enogastronomiche e attività outdoor che la montagna piemontese offre. L’ augurio è quindi che la kermesse di Bra possa essere un’ occasione gradita per i visitatori di gustare le bontà delle nostre montagne appassionandosi a tutte le attività all’aperto che offrono e contemporaneamente possa essere un momento di promozione e valorizzazione di tutti i prodotti montani”. Presidente di Assopiemonte dop e igp, Gianni Siccardi: “L’organizzazione dell’evento di Cheese, comprese le numerose iniziative collegate, è una sfida che abbiamo colto, “forti” della squadra che ha partecipato al lavoro, sempre assistita da Slow Food. Nella nostra area il pubblico potrà conoscere, degustare e toccare con mano la realtà della nostra filiera lattiero-casearia. Sono previsti anche incontri didattici con le scuole e, ciliegina sulla torta, l’incontro di Sabato 21 alle ore 17, con Carlo Cracco, grande maestro di cucina.”  
   
   
UCIMA SCEGLIE CIBUS TEC PER DAR VITA A FOOD PACK: NASCE LA PIU’ IMPORTANTE FIERA ITALIANA DEL FOOD PROCESSING E PACKAGING  
 
In vista anche una possibile alleanza internazionale con Anuga Foodtec di Fiera di Colonia per creare un network internazionale a supporto di espositori e visitatori Un importante accordo strategico per promuovere il Made in Italy delle tecnologie di processo e confezionamento alimentare e delle bevande e per dar vita alla fiera di settore più completa a livello internazionale. Sono questi gli obiettivi dell’accordo siglato tra Ucima, (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), l’associazione imprenditoriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio, e Fiere di Parma, il più importante quartiere fieristico italiano specializzato in manifestazioni per l’industria alimentare. L’accordo si concretizza nella realizzazione di una nuova manifestazione, Food Pack, dedicata al confezionamento alimentare e delle bevande che, a partire dalla prossima edizione, in calendario dal 28 al 31 ottobre 2014, affiancherà Cibus Tec. Cibus Tec e Food Pack si candidano pertanto a diventare già nel 2014 la manifestazione più importante al mondo per le tecnologie Made in Italy destinate al food e beverage. La Joint Venture sta valutando un ulteriore accordo con Fiera di Colonia, organizzatori di Anuga Foodtec, per condividere progetti di sviluppo internazionale sia per i due storici appuntamenti di Parma e Colonia sia per nuove iniziative overseas (Brasile, India, ecc.). Le prime attività promozionali di Cibus Tec & Food Pack sarà un road show presso le fiere alimentari di riferimento a livello mondiale in contemporanea con i programmi internazionali di Cibus Tec, una anteprima all’interno di Cibus Parma dal 5 all’8 maggio 2014 e l’avvio di nuove iniziative. Tra queste un importante evento sulla quarta gamma e lo sviluppo del format Market Outlook; attività di business matching in collaborazione con Ice nei principali mercati obiettivo che offriranno ai produttori di tecnologie alimentari continue opportunità di promozione del proprio business a livello internazionale. “Siamo lieti di aver dato vita a questo progetto comune con Fiere di Parma – ha dichiarato Giuseppe Lesce, Presidente di Ucima – perché Parma è la culla mondiale dei settori alimentare e meccano alimentare. Siamo inoltre convinti che Food Pack - utilizzando la piattaforma consolidata di Cibus Tec - rappresenti la risposta fieristica più adeguata alle esigenze delle aziende del settore packaging nonché degli operatori esteri e Italiani dell’industria alimentare”. “Cibus Tec e Food Pack proporranno nel 2014 un’unica offerta espositiva integrata, centrata sulle tecnologie di trasformazione e confezionamento del prodotto alimentare e delle bevende – ha spiegato Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma. E’ la prima edizione che organizziamo in collaborazione con Ucima ed il “sentiment” della community è straordinariamente positivo: mancava una fiera che diventasse una vetrina non solo del processing ma anche del packaging made in Italy. Il modello è quello seguito con successo per Cibus: focus sui mercati obiettivo degli espositori e solide alleanze internazionali per sostenere subito e concretamente lo sviluppo del nostro export”. Cibus Tec e Food Pack 2014 si articoleranno nei seguenti settori espositivi: tecnologie di trasformazione del prodotto alimentare (prevalentemente rivolte ai settori frutta e verdura, latte e derivati, carne e salumi, prodotti ittici, piatti pronti, 4a 5 a e 6 a gamma, prodotti da forno e derivati dai cereali, prodotti dolciari, prodotti surgelati, liquidi e semi-liquidi alimentari), tecnologie e soluzioni di confezionamento, imballaggio, codifica, marcatura, etichettatura, fine linea, movimentazione, stoccaggio, tracciabilità, logistica e tecnologie ambientali, soluzioni per la sicurezza alimentare, automazione, controllo dei processi ed ingredienti  
   
   
LO STILE DA PONTE CONQUISTA LA MODA DI MILANO DON GIOVANNI ROSÉ BRUT VENEZIA D.O.C. PARTNER UFFICIALE DELLA FASHION BLOGGER’S LOUNGE A BRERA  
 
Continua l’intesa tra l’alta moda e la Distilleria Andrea Da Ponte, protagonista, dal 18 al 24 settembre, della Settimana della Moda di Milano con lo spumante Don Giovanni Rosé Brut Venezia d.O.c. Presso il Carlyle Brera Hotel di Milano (http://www.Hotelcarlyle.com), nel quartiere di Brera, cuore della città dove il sistema della moda è cresciuto, vive e opera, crocevia di incontri e scambi internazionali, Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c. Sarà ospite degli eventi serali della Fashion Blogger’s Lounge, ritrovo giornaliero per gli operatori del settore tra una sfilata e l’altra. Sette diverse serate dedicate al mondo della moda, dalle 19 alle 21, rese indimenticabili grazie a Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c., che ospiteranno dj session e performance di giovani stilisti. Qui avranno luogo le acrobazie di Giuseppe Mancini, uno dei più famosi Mixologist d´Italia, vincitore nel 2011 dell’ Absolut Italian Mixologist, che ogni sera preparerà un cocktail da abbinare ai taste firmati da Fabiano Guatteri, giornalista e scrittore milanese, esperto di enologia e cultura gastronomica. Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c. È un vino superiore, dove la bontà è abbinata alla territorialità, unico spumante presente sulla carta per questa manifestazione, che non poteva non presenziare a un evento internazionale di tale importanza, tempio del gusto, della classe e dell’eccellenza. Ottenuto da selezionate uve raboso autoctone, un vitigno che permette al vino di esprimere tutte le caratteristiche proprie di una zona vocata, eccellente per la produzione dei rosati generosi e delicati. Sprigiona profumi e aromi impareggiabili grazie alla particolare vinificazione in rosa. Rosa femminile, come la Settimana della Moda, che però piace tanto agli uomini. Prosegue dunque la scelta della Distilleria Andrea Da Ponte di abbinare i propri prodotti agli ambienti che contano, dove la qualità può essere apprezzata da un pubblico colto e raffinato, che cerca la bontà e la delicatezza. Dove passione, creatività, innovazione sono di casa. Tutte prerogative che sono nel Dna della Distilleria Andrea Da Ponte, da sempre all’avanguardia nella creazione di distillati e vini di altissimo livello, seducenti, ma anche glamour e di tendenza. “L’orgoglio di presenziare a una manifestazione cosi importante” – afferma Francesco Fabris, amministratore unico dell’azienda – “Si accompagna alla consapevolezza di proporre qualcosa di unico, inimitabile. Da qui l’affinità con il mondo della moda e con tutto ciò che suscita emozioni pregiate”  
   
   
DUE TRADIZIONI A PORTATA DI BOCCA: I PERCORSI GASTRONOMICI DI BIRRA MORETTI, GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON PARTESA, ARRIVANO IN TUTTA ITALIA PROPONENDO GUSTOSI MENÙ IN CUI I PIATTI DELLA TRADIZIONE REGIONALE SI SPOSANO CON LA BIRRA. NEL MESE DI SETTEMBRE IL TOUR TOCCA ROMA, TORINO E BOLOGNA.  
 
Un tour gastronomico lungo lo Stivale. Numerosissimi ristoranti e altrettanti sfiziosi menù capaci di regalare squisite sorprese a tutti gli amanti della buona cucina, agli appassionati di birra, ma anche ai palati più curiosi alla ricerca di nuove e gustose esperienze. Dopo il successo riscosso a Milano in occasione di Identità Golose, i percorsi gourmand all’insegna del binomio Birra & Cibo, si estendono al resto d’Italia. Nel 2013 Birra Moretti promuove infatti – in collaborazione con Partesa, società distributrice del Gruppo Heineken – la nascita di un tour gastronomico a tappe che, tra maggio e dicembre, coinvolge una selezioni di ristoranti (circa 50) dislocati su gran parte del territorio nazionale, proponendo in esclusiva per il pubblico gustosi menù in cui i piatti della cucina regionale italiana si abbinano a una delle sei specialità della famiglia Birra Moretti. Le prossime tappe 20 settembre Due Mondi Ristorante – Torino 24 settembre Osteria Bottega – Bologna 25 settembre Ristorante Le Terrazze di Castel Sant’angelo – Roma Stella Gemella – Roma 27 settembre Lago dei Castori – Pianoro (Bo) Il fil rouge che caratterizza e rende unici tutti gli appuntamenti in calendario è la tradizione: quella che caratterizza i piatti tipici dei nostri territori, ma anche il nostro modo di vivere e stare a tavola, fatto di genuinità e sinceri momenti di convivialità. La stessa tradizione che rende speciale Birra Moretti, prodotta ancora oggi seguendo regole tradizionali e utilizzando materie prime selezionate. Le tappe del tour tracciano un itinerario che, partendo dalle terre di ‘origine’ (il Friuli di Birra Moretti, a maggio) ci condurrà, con l’avvento dell’estate, nelle principali località marittime di Versilia, Riviera Romagnola e Ligure e Alto Adriatico (giugno e luglio). Per proseguire, ad agosto, verso Sud fino alla Puglia e al basso Lazio e poi al Nord, in Trentino Alto Adige e in Valle d’Aosta. A settembre e ottobre, concluse le vacanze, sarà la volta delle grandi città (Roma, Torino, Bologna, Milano, Firenze, Venezia) e, infine, delle località più caratteristiche della provincia italiana (novembre e dicembre). La birra è ormai diventata un elemento prezioso in cucina, anche nell’ambito della ristorazione di qualità. E Birra Moretti lo sa bene. Da 7 anni, infatti, ha avviato un percorso finalizzato a migliorare la nuova cultura della birra, proponendone il consumo durante i pasti, a casa e al ristorante, sia come bevanda di accompagnamento sia come vero e proprio ingrediente. Birra Moretti è l’unico marchio italiano a poter vantare una gamma completa di birre che, con le loro diverse caratteristiche organolettiche, permettono abbinamenti con un’ampia varietà di sapori e di ingredienti stimolando così l’estro di chi, per lavoro o per passione, comanda i fornelli di una cucina. Il calendario (in progress) degli appuntamenti e i menù delle serate (con relativi prezzi) sono consultabili su: www.Birramoretti.it e www.Partesa.it. Birra Moretti nasce nel 1859 a Udine nella “Fabbrica di Birra e Ghiaccio” fondata da Luigi Moretti. Apprezzata da subito in tutto il Friuli, diventa in pochi decenni una birra nazionale. Esportata in oltre 40 Paesi nel mondo - fra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Canada e il Giappone – Birra Moretti continua a essere universalmente riconosciuta anche in contesti internazionali da esperti del settore provenienti da tutto il mondo. I più recenti riconoscimenti le specialità della famiglia Birra Moretti li hanno conquistati ad agosto 2013 all’International Beer Challenge e a maggio 2013 al Superior Taste Award. Nel 2012 avevano trionfato al World Beer Championships e alla World Beer Cup. Birra Moretti è disponibile sul canale Modern Trade e Ho.re.ca. Nelle versioni Birra Moretti, Birra Moretti Baffo d’Oro, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Doppio Malto, Birra Moretti Zero e Birra Moretti Grand Cru. Partesa è il network distributivo, parte del Gruppo Heineken Italia, specializzato nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.re.ca. Con oltre 20 anni d’esperienza e più di 60 mila clienti serviti in Italia, Partesa ha raggiunto la massima capillarità distributiva, un attento portfolio di prodotti di qualità, servizi personalizzati oltre che una grande solidità logistica. Sono queste le caratteristiche di un’azienda in movimento che cresce con le esigenze del mercato, in grado di offrire un’innovativa politica commerciale con un’immagine da leader unica e riconoscibile in tutto il territorio nazionale. La struttura composta da 9 Organizzazioni Commerciali, 41 depositi e un’ampia flotta di veicoli permette a Partesa di attribuire autonomia gestionale a ciascun polo della propria rete, offrendo dalla sede centrale un valido supporto tecnico e commerciale nello sviluppo di attività di marketing, acquisti, logistica, risorse umane, formazione e amministrazione. Nel mondo Partesa, la categoria Birra rappresenta il 35%, il cui 70% è costituito a sua volta da birre del Gruppo. Partesa è presente sul mercato con un alto numero di referenze di fusti e bottiglie e con la proposizione dei corretti materiali di servizio. L’azienda propone inoltre corsi di formazione per servire al meglio la birra e fornisce il supporto per accrescere le vendite dei propri clienti. Una delle carte vincenti per il business locale è l’importanza della conoscenza delle migliori proposte di abbinamento birra-cibo. Amministratore Delegato di Partesa è Riccardo Giuliani  
   
   
I MUSEI DEL CIBO DELLA PROVINCIA DI PARMA ADERISCONO ALLA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE. PROGRAMMI E APERTURE STRAORDINARIE DOMENICA 13 OTTOBRE INGRESSO GRATUITO DALLE 10 ALLE 18  
 
I Musei del Cibo della provincia di Parma, il circuito dedicato ai prodotti tipici del territorio, progetto di qualità per la conservazione e la promozione di quelle tradizioni enogastronomiche che sono ormai patrimonio nazionale, festeggiano la ‘Giornata mondiale dell’alimentazione’, il prossimo 13 ottobre, con un programma speciale ideato per dialogare sia con i più piccoli che con gli adulti. La giornata dell’Alimentazione, istituita per la prima volta nel 1981 per ricordare la nascita della Fao nel 1945, vuole essere una occasione per riflettere sul valore - anche simbolico e culturale - del nostro cibo. Infatti il cibo è un prodotto della cultura del territorio, della memoria della sua comunità, dei suoi saperi pratici e delle sue abilità artigiane. Il cibo appartiene alla cultura di un popolo, di cui è strumento di identità. I prodotti tipici di un territorio rappresentano le opere d’arte della sua gente che li crea a partire da pochi elementi base forniti dalla natura; sono sculture lavorate dalla memoria di una comunità e rese eccellenza. Proprio per questo degni di un museo - o di più musei - e di attenzione da parte delle giovani generazioni. Così il 13 ottobre tutti i Musei del Cibo saranno aperti dalle 10 alle 18 e l’ingresso sarà gratuito, così come gli eventi in programma. Questo il programma: * Museo Del Parmigiano – Soragna Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Ingresso libero Alle 16 - Ingresso libero “Parmigiano a tutte l’ore”. Conversazione storica sul “Re dei formaggi” con Alessandra Mordacci, Conservatore dei Musei del Cibo della provincia di Parma. A seguire - Ingresso libero Visita guidata con Alessandra Mordacci al Museo del Parmigiano Reggiano e alla mostra sulle “imitazioni” del Parmigiano nel mondo. A seguire - Ingresso libero “Una merenda appetitosa”. Gli chef insegnano ai bambini a preparare merende saporite e gustose con prodotti tipici di qualità. In collaborazione con Alma, la Scuola Internazionale di Cucina. Dalle 16 alle 18 - Ingresso libero Nel contiguo Museo della Civiltà contadina di Mauro Parizzi, visita guidata alle tecniche di produzione e trasformazione dei prodotti alimentari. Mostra: “Dalle api al miele” sulla apicoltura antica. * Museo Del Pomodoro – Corte Di Giarola – Collecchio Dalle 10 alle 18 - Ingresso libero Alle 15,00 - Ingresso libero - Prenotazione obbligatoria “Scopri un tesoro... Al Museo del Pomodoro”. Attività giocate per famiglie. Un modo nuovo per scoprire il Museo del Pomodoro, giocando con spirito di osservazione e… un pizzico di creatività. Molte le prove che i partecipanti, divisi in squadre, dovranno superare per conquistare il tesoro: attività creative, prove di memorizzazione, giochi di associazione e tanto altro ancora… e al termine piccoli premi per tutti! In collaborazione con Esperta. Prenotazione obbligatoria ai numeri 0521-803017 • 347-4018157. Dalle 15 alle 17 - Ingresso libero “Scambia-libro gastronomico”. Sotto i portici della Corte. Hai un libro di cucina che non ti serve più? Ne vuoi trovare altri? Puoi scambiare un libro con un altro libro, gratuitamente, ma sempre all’insegna della gastronomia e del gusto. Il primo Book Crossing gastronomico per appassionati e curiosi. Alle 16 - Ingresso libero Emanuele Gabardi (docente di Pubblicità all’Università di Milano Bicocca e partner de “I Chioccodrilli”, impresa di comunicazione culturale): “Il pomodoro pubblicitario: un secolo di comunicazione della conserva parmigiana”. Un viaggio tra le storiche pubblicità della conserva di pomodoro dalle affiches degli anni Venti del Novecento ai “Caroselli”, dagli anni Sessanta agli spot di oggi. A seguire - Ingresso libero Visita guidata al Museo del Pomodoro. * Museo Del Salame – Castello Di Felino Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Ingresso libero Ore 15 - Ingresso libero Apertura della mostra “Maiali di carta” - Il maiale guardiano del libro e protagonista della grafica, nel cortile del castello. Mostra e presentazione di ex libris storici a cura di Gian Carlo Torre. Stampa di segnalibri speciali da collezione per l’occasione. A seguire - Ingresso libero “Parole a fette” - Conversazione con Giovanni Ballarini, Presidente nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina e storico dell’alimentazione sul maiale e le curiose origini dei nomi dei salumi. A seguire - Ingresso libero Visita guidata al Museo del Salame con Giovanni Ballarini, storico dell’alimentazione. * Museo Del Prosciutto – Langhirano Dalle 10 alle 18 - Ingresso libero Dalle 15 alle 17 - Ingresso libero “Al Museo la scienza è servita”. In collaborazione con Associazione Googol. Una variegata successione di esperimenti scientifici che permettono a bambini e ragazzi (ma anche ai loro genitori) di comprendere i complessi meccanismi che permettono la trasformazione e conservazione degli alimenti: dal formaggio, ai salumi, alla conserva di pomodoro, uno sguardo rivelatore “dentro” i nostri sapori. Alle 16 - Ingresso libero Visita guidata al Museo del Prosciutto con Mario Zannoni, storico dell’alimentazione e curatore del museo. A seguire - Ingresso libero - Degustazione a pagamento “Gara di panini al crudo tra giovani chef”. In collaborazione con la Prosciutteria del Museo. Presentazione degli chef esordienti e delle ricette proposte. Il pubblico decreta il vincitore.  
   
   
SUCCESSO A MOSCA PER L’ORTOFRUTTA ITALIANA CON IL PROGETTO CSO EUROPEAN FLAVORS  
 
Mosca - L’edizione 2013 del World Food Moscow ha evidenziato segnali di crescita importanti sia in termini di presenze di visitatori che di operatori. Lo attestano gli ottimi risultati di partecipazione allo stand organizzato da Cso per il Progetto Sapori d’Europa finanziato da Unione Europea, Stato Italiano e Cso. Le aziende italiane socie di Cso presenti a Mosca Afe/ Salvi, Cico/ Mazzoni, Apofruit, Alegra, Naturitalia, Orogel, Zani, Oranfrizer, Opo Veneto. L’ospitalità Made in Italy è stato l’elemento trainante di questa edizione del World Food dove, lo stand Cso è stato punto di riferimento costante per incontri degli operatori ma anche per degustare vino e tipicità gastronomiche legate alla Dieta mediterranea che in Russia diventa sempre più “ alla moda”. La presenza dell’ortofrutta italiana a Mosca ha trovato un momento di particolare successo nel corso della serata organizzata per gli importatori russi e non solo. Il meeting, organizzato nella splendida cornice del Manon Cafè ha visto la partecipazione di oltre 100 ospiti tra operatori e giornalisti molto interessati ad avviare o consolidare gli scambi commerciali con l’Italia. “ Sono particolarmente soddisfatto di questa edizione del World Food – dichiara Paolo Bruni – Presidente di Cso - perché si sente una crescente attenzione verso la nostra ortofrutta, soprattutto per quella di qualità elevata. Il mercato russo potrebbe nei prossimi anni offrire maggiori prospettive al prodotto alto di gamma rispetto a quanto non abbia fatto finora. Mi ha colpito molto l’interesse registrato dalla nostra presentazione come Cso - Fruitimprese , sugli agrumi, realizzata nell’ambito di un Congresso organizzato da Ite e Fruit News in collaborazione con Rk Marketing cui hanno partecipato oltre 120 delegati e che è stata una ottima occasione per presentare le grandi potenzialità del settore agrumicolo nazionale.”  
   
   
LINEA SNACK CHINI: CROCCANTI MELE ESSICCATE PRODOTTE DA CHINI CON LE MELE MELINDA. IL PIACERE DELLA FRUTTA IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA!  
 
La linea Snack di Chini propone croccanti e deliziose mele private di buccia e di semi, detorsolate, affettate ed essiccate a bassa temperatura senza nessun tipo di frittura. Lo Snack Chini viene realizzato con sole mele Golden Delicious del Trentino la cui qualità è garantita dal marchio Melinda e viene prodotto da Chini, azienda specializzata nella trasformazione delle mele e concessionaria appunto del marchio Melinda. La linea Snack Chini propone rondelle e bastoncini di mele essiccate che mantengono inalterate tutte le preziose virtù della frutta fresca grazie ad un procedimento totalmente naturale ma allo stesso tempo all’avanguardia, che permette a questo prodotto di non avere zuccheri e conservanti aggiunti. Ecco perché sono un’alternativa sana ai classici spuntini che accompagnano ogni momento della giornata: dalla colazione al break pomeridiano. La pratica confezione salva fragranza garantisce un prodotto di alta qualità che rimane croccante a lungo. Gli Snack possono essere inoltre utilizzati per impreziosire ricette particolari e ricercate: dolci o secondi piatti secondo il proprio gusto e preferenza. Una maniera comoda e pratica per gustare tutta la bontà delle mele: Melinda Snack è disponibile nella versione a rondelle (sacchettino da 30 gr) o Stick – bastoncini (sacchettino da 25 gr). Informazioni tecniche : Linea Snack Chini Shelf life: 12 mesi Confezione: sacchetto da 25 gr cad nella versione stick –sacchetto da 30 gr nella versione rondelle Gli Snack Chini, come gli altri prodotti Chini, sono acquistabili anche on-line sul sito web www.Adchini.it – nella sezione e-shop. Negli anni Chini ha saputo “trasformare” la frutta con fantasia, realizzando diversi e sempre più gustosi frutta snack dai comodi formati pocket. Dessert di frutta al cucchiaio, barrette frutta e cereali o frutta 100%, snack di mele essiccate e tantissime altre proposte: squisite merende in pratici vasetti o comodi sacchetti monodose da infilare in borsa, nello zaino di scuola o addirittura in tasca. I frutta snack Chini sono realizzati senza conservanti o coloranti. Solo buona frutta e tanta passione! Per maggiori informazioni: www.Adchini.it  
   
   
TRE AUTORI D.O.C. E UNA GIURIA D’ECCELLENZA PER LA 8° EDIZIONE DEL PREMIO ENO-LETTERARIO SANTA MARGHERITA  
 
Nella convinzione che la cultura del vino sia parte della cultura a tutto tondo, Santa Margherita conferma la propria vocazione a sostenere il meglio della cultura nazionale e del territorio in cui opera. Nasceva così, otto anni fa, l’omonimo Premio Eno-letterario che è diventato, negli anni, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di cibo, vino e buone letture. Accanto al sempre crescente numero di partecipanti, scrittori esordienti che si cimentano inviando racconti di 4.000 battute, il Premio ha visto susseguirsi numerose firme prestigiose della letteratura contemporanea con racconti inediti e fuori concorso; Giovanni Montanaro, Eva Cantarella, Benedetta Cibrario, Simonetta Agnello Hornby, Michele Serra, Enrico Ruggeri, Gad Lerner e tanti altri hanno portato la loro autorevole testimonianza con nuovi intrecci letterari tra cultura del vino, creatività personale e fantasia. A questi autori D.o.c. Delle passate edizioni, quest’anno si aggiungono: Adua Villa, Paolo Di Paolo e Marco Mancassola. Volto noto della televisione italiana e Sommelier Master Class, Adua Villa vanta la partecipazione per nove anni consecutivi alla trasmissione La Prova del Cuoco in onda su Rai1. Docente dei corsi di formazione A.i.s. (Associazione Italiana Sommeliers) esperta in degustazioni di vini, birre, oli, distillati, sigari, prodotti caseari con certificazione Onaf è anche presentatrice, voce esperta e moderatrice in tavole rotonde. Paolo Di Paolo è finalista del Premio Strega 2013. Nel 2003 entra in finale al Premio Italo Calvino per l´inedito, con i racconti "Nuovi cieli, nuove carte". Ha pubblicato libri-intervista con scrittori italiani come Antonio Debenedetti, Raffaele La Capria e Dacia Maraini. È autore di "Ogni viaggio è un romanzo. Libri, partenze, arrivi" (2007) e di "Raccontami la notte in cui sono nato" (2008). Ha lavorato anche per la televisione e per il teatro: "Il respiro leggero dell´Abruzzo" (2001), scritto per Franca Valeri; "L´innocenza dei postini", messo in scena al Napoli Teatro Festival Italia 2010. Nel 2011 pubblica "Dove eravate tutti" (Feltrinelli, vincitore del premio Mondello, Superpremio Vittorini e finalista al premio Zocca Giovani), nel 2012 nella collana di ebook "Zoom" Feltrinelli "La miracolosa stranezza di essere vivi" e nel 2013 "Mandami tanta vita" (Feltrinelli). Giornalista e scrittore, Marco Mancassola vive attualmente in Inghilterra. Ha collaborato per Vogue Italia, Il Manifesto, Wired, Libération e altri giornali. Con Christian Raimo cura sul mensile Rolling Stone la rubrica “Italia, amore”. Tra i suoi libri il romanzo “Il mondo senza di me”, “Last Love Parade” saggio-memoriale del 2005, “La vita erotica dei superuomini”. Il suo ultimo romanzo, pubblicato con Feltrinelli nel 2013 è “Gli amici del deserto”. Anche quest’anno il Premio Eno-letterario Santa Margherita può contare su una giuria di alto profilo: Inge Feltrinelli, in qualità di Presidente, è affiancata da personalità illustri della cultura italiana. Monica Guerritore, uno dei simboli del teatro, del cinema e della fiction tv italiana. Una carriera artistica che conosce un esordio nel 1974 a soli sedici anni sotto la regia di Giorgio Strehler ne ”Il giardino dei ciliegi” e in cui all’impegno teatrale, Monica Guerritore accosta con il medesimo pathos, ruoli cinematografici e televisivi. Tra i più recenti impegni: “Mi chiedete di parlare”, testo su Oriana Fallaci da lei scritto e interpretato, con il quale conquista il Festival di Spoleto (luglio 2011) e nel febbraio 2013 il debutto con il musical “End of the Rainbow” di Peter Quilter, incentrato sulla figura della celebre Judy Garland, in cui Monica Guerritore canta dal vero, dando ulteriore prova della propria maestria. Neri Marcorè, attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo e cantante. Personalità poliedrica e effervescente Marcorè in televisione ha condotto su Rai 3, in collaborazione con Piero Dorfles, “Per un pugno di libri”, telequiz basato sui libri e relativi autori, nel corso della sua carriera cinematografica ha ottenuto due nomination ai David di Donatello per l’ interpretazione nei film di Pupi Avati “Il cuore altrove” (2003) e “La seconda notte di nozze” (2006). Completano la cinquina della Giuria, la direttrice del canale televisivo Alice, Francesca Topi e Ettore Nicoletto, Amministratore Delegato di Santa Margherita. Www.santamargherita.com www.Facebook.com/pages/vinisantamargherita twitter.Com/vinismargherita